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LE PIANTE DEL BENESSERE

IO MI CURO MANGIANDO
MIMMO COSMO ANDRIANI
Copyright – 2014 Mimmo Cosmo Andriani
Tutti i diritti riservati
Ringrazio il mio amico Robby Daviddi per aver partecipato alla
realizzazione delle ricette come “assaggiatore ufficiale”.
LE PIANTE: ALLEl ATE DEL NOSTRO BENESSERE

Sin dalla notte dei tempi gli uomini si curavano con le piante, dalle
proprietà medicinali, e divennero loro alleate nella lotta per la
sopravvivenza.

I nostri nonni ci tramandano, con i loro racconti, storie di piante dalle


proprietà infinite, facili da trovare e di poco costo. Ogni campo incolto e
ogni stradina di campagna diventa un supermercato a cielo aperto.

Bisogna considerare la pianta medicinale come un alimento comune; se si


decide di usarla, bisogna farlo con moderazione e avendo cura di
conoscerne le proprietà e le caratteristiche.

Nella nostra alimentazione mediterranea le piante sono state sempre


presenti. Mangiando possiamo curarci e prevenire molte malattie.
Riprendiamoci le nostre vecchie e buone abitudini.
ALLORO

NOME SCIENTIFICO: Laurus Nobilis

FAMIGLIA: Lauraceae

DESCRIZIONE: pianta perenne, sempreverde; diffusa su tutto il nostro


territorio; raggiunge dimensioni notevoli.

LO SAPEVATE: L’alloro dona sollievo agli arti indolenziti; è un ottimo


digestivo ed è lenitivo per la tosse, le bronchiti e la febbre; riduce lo stress e
la stanchezza.
Alcuni studiosi sostengono che può prevenire il cancro.
L’alloro è conosciuto sin dai tempi più antichi; dai Greci e dai Romani era
considerato un simbolo di pace e di vittoria. Questa pianta venne consacrata
da Ascelpio, Dio della medicina e figlio di Apollo ed era usata come
rimedio alla peste e per scacciare gli insetti nocivi che infestavano i campi e
le case.

IN CUCINA: L’alloro è largamente usato nella cucina mediterranea,


soprattutto nelle zuppe di legumi, nei sughi, nei fichi secchi, nelle
marinature, negli arrosti con patate, ecc. Per preparare una buona e salutare
tisana bastano tre o quattro foglie di alloro fresco.

PETTI DI POLLO CON POLVERE DI ALLORO

INGREDIENTI:
- quattro petti di pollo
- pane grattugiato q.b.
- mezzo cucchiaino di polvere di alloro
- due pomodori grandi
- uno spicchio di aglio
- olio extravergine di oliva pugliese q.b.
- sale q.b.

PROCEDIMENTO:
Impanate i petti di pollo con il pane grattugiato e la polvere di alloro. In una
padella fate rosolare i petti di pollo, con poco olio e quando sono dorati,
poneteli in una pirofila.
Tagliate i pomodori a fette e fatele rosolare in padella, con un filo d’olio e
l’aglio, per pochissimo tempo. Ponete le fette di pomodoro sui petti di
pollo, salate e gratinate in forno per qualche minuto.
Servite il piatto aggiungendo un filo d’olio extravergine.
OPERCOLI DI ALLORO

Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di alloro come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di alloro, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
ACHILLEA

NOME SCIENTIFICO: Achillea Millefolium

FAMIGLIA: Asteraceae

DESCRIZIONE: Pianta perenne, diffusa in Italia, soprattutto nella parte


settentrionale; cresce nei campi incolti e nei sentieri rupestri; la sua altezza
varia dai 500 m ai 2000 m.

LO SAPEVATE: L’achillea era usata dai nostri nonni per la cura della gotta,
una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite
infiammatoria acuta. Inoltre l’achillea è un ottimo cicatrizzante per ferite e
piaghe; allevia i dolori mestruali, è astringente, antinfiammatorio e aiuta la
circolazione sanguigna.
Si racconta che Achille, eroe della mitologia greca, curasse le sue ferite con
questa pianta, da cui deriva il nome. Infatti, per far rimarginare una piaga,
bisogna semplicemente schiacciare una foglia di achillea e porla sulla parte
del corpo interessata.

IN CUCINA: L’achillea è poco usata in cucina per il suo sapore


amarognolo, ma può essere utilizzata come spezia per gli gnocchi di patate,
oppure per profumare liquori e birre.

UOVA SU NIDO DI ACHILLEA

INGREDIENTI:
- uova
- olio extravergine d’oliva pugliese q.b.
- foglie di achillea
- sale q.b.

PROCEDIMENTO:
Versate un filo d’olio in una padella e fate rosolare le foglie di achillea; poi
salate e ponete le foglie dorate al centro di un piatto. Cucinate l’uovo a
occhio di bue e adagiatelo sopra le foglie nel piatto. L’achillea sarà poco
cotta ma sarà sicuramente un piatto salutare.
OPERCOLI DI ACHILLEA

Gli opercoli si assumono per via orale; potete utilizzarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di achillea come spezia per
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di achillea, circa un


cucchiaino da caffè.
AGLIO

NOME SCIENTIFICO: Allium Sativum


FAMIGLIA: Liliacee

DESCRIZIONE: Pianta originaria dell’Asia e coltivata in tutto il mondo;


caratterizzata da lunghe foglie sottili che raggiungono fino a 60/70 cm di
altezza. Per ingrossare il bulbo si torce il fusto.
Nei campi incolti, invece, si trova l’aglio da taglio che ha foglie sottili e
piatte dal profumo delicato; somiglia molto all’erba cipollina.

LO SAPEVATE: L’aglio era usato, in antichità, contro il colera e il tifo. I


Greci e i Romani davano razioni giornaliere di aglio ai loro soldati per
prevenire le malattie; ancora oggi l’aglio è largamente utilizzato in Africa
per le stesse motivazioni.
Questa pianta, dalle molteplici proprietà benefiche, contribuisce a
ottimizzare la pressione sanguigna, combatte catarri bronchiali, previene
raffreddori e vermi intestinali.

IN CUCINA: L’aglio è un ingrediente basilare nella dieta mediterranea e si


consuma sia crudo sia cotto.

POLPETTINE DI PANE E AGLIO

INGREDIENTI:
- pane raffermo
- uova
- Parmigiano Reggiano
- aglio fresco tritato finemente oppure in polvere q.b.
- sale e peperoncino q.b.

PROCEDIMENTO:
Mettete in una bacinella d’acqua, il pane raffermo, strizzatelo bene con le
mani e sminuzzatelo; aggiungete le uova che servono per amalgamarlo, il
Parmigiano grattugiato, il sale, il peperoncino e infine l’aglio tritato.
Formate con il composto delle polpette e friggetele in olio bollente; oppure
mettete le polpette direttamente in un sugo di pomodoro e lasciate cuocere a
fuoco lento.
In alcuni paesi africani questo piatto, così semplice ma gustoso, rappresenta
una specialità nazionale.
OPERCOLI DI AGLIO

Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di aglio come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di aglio, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
ACETOSA

NOME SCIENTIFICO: Rumex Acetosa

FAMIGLIA: Poligonacee

DESCRIZIONE: Pianta perenne, diffusa in tutta la penisola italiana; è


costituita da una grossa radice e da foglie di colore rossastro, dal sapore
acidulo. L’acetosa è chiamata anche “erba brusca” ed è considerata una
pianta poco raccomandabile se non si conoscono perfettamente le sue
caratteristiche.

LO SAPEVATE: L’acetosa possiede proprietà antinfiammatorie, diuretiche


e depurative; contiene Vitamina C, acido assolico e ferro. Questa pianta è
sconsigliabile a chi presenta disfunzioni renali.

IN CUCINA: Le foglie fresche di acetosa esercitano un’azione digestiva e


rinfrescante (adoperatele in pochissime quantità, perché un uso eccessivo
potrebbe causare avvelenamento).

MELANZANE CON ACETOSA E MASCARPONE

INGREDIENTI:
- melanzane
- mascarpone
- foglie di acetosa
- sale e pepe q.b.
- olio extravergine di oliva pugliese q.b.

PROCEDIMENTO:
Affettate le melanzane e grigliatele su una piastra; spalmatele con uno strato
di mascarpone e adagiate, sopra ogni fetta, una foglia di acetosa. Arrotolate
a involtini le fette di melanzane e infilatele in un bastoncino; condite con
sale, pepe e olio; infine ponete lo spiedino su un letto di poche foglie di
acetosa, al centro di un piatto.
OPERCOLI DI ACETOSA

Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di acetosa come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0’70 ml di polvere di acetosa, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
BASILICO

NOME SCIENTIFICO: Ocinum Basilicum

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta erbacea annuale, talvolta arbustiva, gracile, a foglie


opposte appuntite; oltre a quello tradizionale, esistono anche altri tipi di
basilico, come ad esempio la varietà rossa, utilizzata in cucina soprattutto
per la decorazione dei piatti, essendo poco profumata.

LO SAPEVATE: In epoche antiche, alla pianta di basilico erano attribuite


virtù magiche e rappresentava anche un simbolo dell’amore. Il nome
basilico deriva dal greco BASILIKOS, che significa “regale”, infatti, merita
la considerazione di regina tra le erbe, per tutti gli usi che se ne possono
fare in cucina e per il suo ineguagliabile profumo.
Racconti leggendari descrivono la tomba di Gesù risorto arricchita da
numerose piantine di basilico e ancora oggi sono disposte a ornare gli altari
delle chiese ortodosse.
Il basilico ha proprietà stimolanti ed eccitanti; è ottimo come digestivo,
come rinfrescante e per alleviare la fatica mentale.

IN CUCINA: Il basilico rappresenta il fiore all’occhiello della cucina


mediterranea; si abbina bene con pomodori, zucche, zucchine e insalate. Il
suo aroma è abbastanza forte da competere con l’aglio e insieme
costituiscono gli ingredienti principali del pesto, un ottimo condimento per
la pasta e per le bruschette.

VINO AL BASILICO

INGREDIENTI:
- vino bianco fermo 1 l
- venti foglie di basilico

PROCEDIMENTO:
Mettete le foglie di basilico in una bottiglia da un litro e aggiungete il vino
bianco; tappate e conservate la bottiglia in un posto fresco per quarantotto
ore.
Un bicchierino al giorno aiuterà ad alleviare la stanchezza e lo stress.

SALE MARINO AL BASILICO

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di basilico

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di polvere di basilico e utilizzate per
condire insalate fresche e insaporire minestre.
CEDRINA (ERBA LUIGIA)

NOME SCIENTIFICO: Lippia Citriodora

FAMIGLIA: Verbenacee

DESCRIZIONE: Pianta perenne originaria dell'America meridionale;


caratterizzata da foglie sottili a punta, dal profumo di limone; dotata di
radici profonde e non robuste, teme il gelo e le sue dimensioni variano
secondo il clima; può raggiungere anche qualche metro di altezza.

LO SAPEVATE: La cedrina è una pianta profumatissima e il suo posto


ideale sarebbe nel giardino della propria casa, per sentire il suo profumo
rigenerante.
Le foglie di cedrina si possono utilizzare anche per fare un bagno caldo e
sfruttare così le sue proprietà rilassanti; inoltre quest'erba allevia
congestioni bronchiali e nasali, palpitazioni e nausee. La cedrina è molto
usata in aromaterapia.
IN CUCINA: Le foglie di questa pianta sono ottime per preparare liquori
fatti in casa o profumare oli e aceti, mettendole in infusione; in pasticceria è
usata per profumare dolci, gelatine e gelati.

CREMA RISTORATRICE ALLA CEDRINA

INGREDIENTI:
- latte 1 l
- zucchero 350 gr
- farina 130 gr
- cinque tuorli d’uovo
- panna liquida per dolci 250 gr
- cedrina in polvere 10 gr

PROCEDIMENTO:
In un recipiente versate lo zucchero, i tuorli, un bicchiere di latte freddo e la
cedrina in polvere; sbattete con l’aiuto di una frusta fino a ottenere un
composto cremoso; infine aggiungere un po’ alla volta la farina setacciata.
Mettete sulla fiamma il latte rimanente e appena inizia a bollire versate il
composto; girate con la frusta; quando inizia nuovamente a bollire
aggiungete la panna.
Versate la crema ottenuta in coppette da dessert e servite calda o fredda con
un contrasto salato come i grissini.
SORBETTO AL LIMONE E CEDRINA

INGREDIENTI:
- sorbetto già preparato
- un cucchiaino di cedrina in polvere
- panna liquida per dolci

PROCEDIMENTO:
Versate il sorbetto in una ciotola, aggiungete la polvere di cedrina e un po’
di panna; mescolate bene e riponete in frigo per un giorno. Questo sorbetto,
oltre ad essere molto buono e profumato, sarà un valido digestivo.
FINOCCHIO SELVATICO

NOME SCIENTIFICO: Foeniculum Vulgare

FAMIGLIA: Ombrellifere

DESCRIZIONE: Pianta rustica perenne di considerevoli dimensioni, può


superare il metro d’altezza; ha un profumo molto più intenso del finocchio
coltivato; le sue parti (seme, radice, stelo e foglie) sono tutte commestibili.
Questa pianta preferisce i luoghi esposti al sole e i terreni asciutti; la sua
crescita è più favorevole nelle regioni meridionali.

LO SAPEVATE: Il finocchio selvatico era molto apprezzato nell’Antica


Roma; i soldati lo consumavano per restare sani e le donne per evitare
l’obesità; l’imperatore Carlo Magno lo portava con sé ovunque andasse.
Il finocchio selvatico stimola la secrezione lattea nelle puerpere; i suoi semi
eliminano il gonfiore addominale e la stitichezza; è un ottimo digestivo e
riduce gli effetti dell’alcool.

IN CUCINA: Nella cucina mediterranea, il finocchio selvatico è molto


adoperato per insaporire minestre, carni, olive, fichi, ecc.; inoltre è usato
per preparare impacchi per la pulizia del viso.

SALE AL FINOCCHIO SELVATICO

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di finocchio selvatico
PROCEDIMENTO:
Mescolate al sale un po’ di polvere di finocchio selvatico e utilizzate per
condire carni, insalate, minestre, ecc.

ZUPPA DI PATATE AL FINOCCHIO SELVATICO

INGREDIENTI:
- patate di Polignano
- alloro
- olio d’oliva extravergine pugliese
- cipolla e aglio
- polpa di pomodoro
- finocchio selvatico
- sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO:
In un tegame mettete a rosolare una cipolla tritata finemente con un filo
d’olio; aggiungete le patate tagliate a quadrettini, qualche foglia di alloro,
un po’ di polpa di pomodoro e mezzo bicchiere d’acqua; lasciate cuocere a
fuoco medio.
In una padella versate un filo d’olio con poco aglio tritato e fate dorare;
aggiungete il finocchio selvatico fresco tritato e versate il tutto nel tegame
con le patate; salate e pepate.
Come pasta potete utilizzare i tubetti; la zuppa sarà più densa
semplicemente schiacciando qualche patata.
Servire con un filo d’olio.
OPERCOLI DI SEMI DI FINOCCHIO

Gli opercoli si possono assumere per via orale; potete usarli anche in
cucina, aprendo gli opercoli e utilizzando i semi di finocchio come spezia
da condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di semi di finocchio, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
LEVISTICO

NOME SCIENTIFICO: Ligusticum Levisticum

FAMIGLIA: Ombrellifere

DESCRIZIONE: La pianta di levistico è nota anche con il nome di “sedano


montano”; è una pianta perenne dal profumo intenso e gradevole che
ricorda il sedano; nasce spontaneo nelle zone collinari dell’Italia
settentrionale e del resto dell’Europa; forma cespi di notevole grandezza.

LO SAPEVATE: In antichità i popoli dell'Europa settentrionale usavano


mettere le foglie di levistico all’interno delle scarpe, per dare sollievo ai
piedi affaticati; l’utilizzo delle foglie riduce la ritenzione idrica
dell’organismo, migliora le funzioni digestive e contrasta l’insufficienza
mestruale.

IN CUCINA: Le foglie fresche di levistico sono usate per insaporire


insalate, minestre, bolliti, insaccati e per aromatizzare liquori e tisane.

ROSOLIO AL LEVISTICO

INGREDIENTI:
- mezzo litro di alcool puro
- acqua 1 l
- foglie e gambi di levistico
- zucchero 200 gr
- un bicchiere di San Marzano Borschi
- un bicchiere di sciroppo di amarena

PROCEDIMENTO:
Mescolate un po’ alla volta tutti gli ingredienti in una brocca o bottiglia
capiente e lasciate macerare per quarantotto ore circa, in un luogo fresco.

SALE MARINO AL LEVISTICO

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di levistico
PROCEDIMENTO:
Mescolate al sale la polvere di levistico e utilizzate per condire insalate e
insaporire bolliti, minestre, ecc.
MAGGIORANA

NOME SCIENTIFICO: Majorana Hortensis

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta perenne, semi-rustica, appartenente alla famiglia


della pianta di origano; cresce in altezza e può raggiungere anche mezzo
metro.
Pianta diffusa sia per la coltivazione intensiva, sia per quella domestica; ha
foglie piccole dal profumo intenso e dal sapore dolciastro.

LO SAPEVATE: Gli antichi greci ritenevano che la pianta di maggiorana


fosse un dono di Afrodite, Dea dell’amore, della bellezza e dell’arte, quindi
la consumavano pensando di raggiungere uno stato di felicità. L’assunzione
di maggiorana in dosi molto elevate può portare a stati di allucinazione.
Poche gocce di olio essenziale di maggiorana sul cuscino facilitano il
sonno; l’infuso di quest’erba è ottimo per facilitare la cattiva digestione, per
alleviare dolori addominali, nevralgie, tosse e raffreddore.
IN CUCINA: Questa pianta, affine all’origano, va utilizzata fresca oppure
essiccata per aromatizzare carni, verdure, insalate, ecc.

TROTA CON MAGGIORANA AL CARTOCCIO

INGREDIENTI:
- trota
- maggiorana
- pomodoro fresco
- aglio
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe q.b.
- semi di sesamo

PROCEDIMENTO:
Eviscerate, squamate, lavate e asciugate la trota; passatela nei semi di
sesamo e ponetela su un foglio di carta da forno; cospargetela di
maggiorana fresca; salate e pepate.
Aggiungete alla trota il pomodoro fresco tagliato a dadini, uno spicchio
d’aglio e un filo d’olio; chiudete a cartoccio e infornate a 200 gradi per
circa 15/20 minuti.
FORMAGGIO SEMIDURO DELLA PIANA

Ho avuto la fortuna di conoscere dei contadini emiliani che producevano


per uso domestico questo tipo di formaggio con l’aggiunta di maggiorana;
un prodotto eccezionale con un gusto agrodolce, per via della dolcezza
dell’erba in contrasto con il sale.
MALVA

NOME SCIENTIFICO: Malva Silvestris

FAMIGLIA: Malvacee

DESCRIZIONE: Pianta rustica dal fusto eretto e sdraiato; cresce spontanea


nei campi incolti. Esistono diverse varietà di malva, alcune sono
caratterizzate da fiori di colore rosa scuro. L’infuso di malva deterge gli
occhi in caso di congiuntivite e allevia le infiammazioni gengivali.

IN CUCINA: Le foglie di malva vengono utilizzate in per insaporire


minestre e aromatizzare vini, dolci e infusi.

ORZO CON MALVA E GORGONZOLA


INGREDIENTI:
- orzo perlato
- foglie di malva
- gorgonzola
- brodo vegetale
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO:
Mettete un filo d’olio in un tegame, aggiungete l’orzo perlato insieme alle
foglie di malva e lasciate tostare; versate il brodo vegetale un po’ alla volta
e a fine cottura aggiungete il gorgonzola; mantecate e servite con le scaglie
di Grana Padano.
VINO ROSATO ALLA MALVA

INGREDIENTI:
- vino rosato 1 l
- dieci foglie di malva

PROCEDIMENTO:
Versate il vino rosato in una brocca oppure in una bottiglia e aggiungete le
foglie di malva; lasciate macerare per ventiquattro ore circa, in un luogo
fresco.
Bere mezzo bicchiere al giorno aiuta a mantenere l’equilibrio intestinale.

MELISSA
NOME SCIENTIFICO: Melissa Officinalis

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta perenne e spontanea, con foglie ovali e pelose; può


svilupparsi fino a raggiungere un metro d’altezza e può essere coltivata sia
in terra sia in vaso. Le foglie emanano un delicato profumo di limone e
rendono questa pianta molto apprezzata dalle api.

LO SAPEVATE: La pianta di melissa era ritenuta sacra dagli antichi Greci;


Paracelso, famoso medico alchimista del Rinascimento, la utilizzava come
pianta medicinale e le attribuiva proprietà miracolose.
Oggi la melissa è ritenuta una pianta efficace contro uno dei disturbi dei
tempi moderni, lo stress; inoltre riduce le vertigini, la malinconia, il
nervosismo e rafforza le facoltà mentali. Le donne utilizzano gli infusi di
melissa come tonico per il viso.

IN CUCINA: Le foglie fresche di melissa vengono adoperate per


aromatizzare le insalate, le salse, le marmellate e i dolci.
CAPESANTE GRATINATE CON MELISSA

INGREDIENTI:
- capesante
- foglie di melissa
- pane grattugiato
- Parmigiano Reggiano grattugiato
- sale e pepe q.b.
- olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO:
Lavate le capesante, tagliate i molluschi a metà e infilate le foglie di
melissa; salate e pepate. Spolverate le capesante con pane e Parmigiano
grattugiati; versate un filo d’olio e infornate a 200° circa per gratinare.
Servite con un insalata di melissa al centro del piatto.
INSALATA DI MELISSA E TARASSACO

La melissa è ottima consumata come insalata e insieme alle foglie di


tarassaco, costituisce un piatto purificante e rilassante.

MIELE DI ACACIA ALLA MELISSA


INGREDIENTI:
- un vasetto di miele di acacia
- un po’ di polvere di melissa

PROCEDIMENTO:
Mescolate il miele di acacia con un po’ di polvere di melissa e utilizzate per
accompagnare formaggi o addolcire infusi.

VINO CON MELISSA

INGREDIENTI:
- vino bianco 1 l
- cinquanta foglie di melissa

PROCEDIMENTO:
Mettete le foglie di melissa nella bottiglia di vino bianco e lasciate macerare
per quarantotto ore, in un luogo fresco.
Mezzo bicchiere di vino con melissa al giorno è sufficiente per eliminare lo
stress.

OPERCOLI DI MELISSA

Gli opercoli si assumono per via orale; potete utilizzarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di melissa come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di melissa, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
MENTA

NOME SCIENTIFICO: Mentha Species

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta erbacea perenne, vigorosa a tal punto che si


incrocia spontaneamente e dà vita sempre a nuove varietà; può raggiungere
un’altezza che varia da qualche decina di centimetri a quasi un metro. Il
portamento di questa pianta può essere eretto o strisciante; quest’ultima è
adatta alla formazione di profumati tappeti erbosi.

LO SAPEVATE: La menta ha proprietà digestive, antispasmodiche e


antisettiche; viene adoperata anche per la preparazione di creme di bellezza.

IN CUCINA: Le foglie di menta vengono ampiamente utilizzate in cucina,


ad esempio per aromatizzare liquori, dolci, miele, carni e verdure.
TAGLIATELLE ALLA MENTA

INGREDIENTI:
- tagliatelle verdi
- panna da cucina
- foglie di menta
- polvere di menta
- pepe
- una noce di burro

PROCEDIMENTO:
In una padella fate sciogliere una noce di burro con qualche foglia di
menta; aggiungete la panna da cucina e il pepe; lasciate scaldare a fuoco
lento. Versate nella padella le tagliatelle, cotte al dente, e lasciate insaporire
per pochi minuti. Servite le tagliatelle in un piatto fondo grande e
aromatizzate con un pizzico di menta in polvere.
MIELE ALLA MENTA

INGREDIENTI:
- un vasetto di miele di acacia
- polvere di menta

PROCEDIMENTO:
Amalgamate il miele di acacia con un po’ di polvere di menta e utilizzate
questo ottimo miele aromatizzato per accompagnare formaggi stagionati o
per addolcire infusi.

VINO BIANCO ALLA MENTA


INGREDIENTI:
- vino bianco 1 l
- circa cinquanta foglie di menta

PROCEDIMENTO:
Mettete le foglie di menta nella bottiglia di vino bianco e lasciate macerare
per quarantotto ore in un luogo fresco.

SALE MARINO ALLA MENTA


INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di menta

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di polvere di menta e utilizzate per condire
insalate, carni e minestre.
NEPETA (NEPETELLA)

NOME SCIENTIFICO: Nepeta Cataria (Erba gattaia)

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta perenne dal profumo deciso, simile a quello della


menta; cresce spontanea soprattutto in montagna. La nepeta è la pianta
preferita dei gatti che solitamente vi si coricano sopra; raggiunge altezze di
poche decine di centimetri.

LO SAPEVATE: La nepeta è un’efficace pianta medicinale e proprio come


la valeriana, funge da blando sedativo; inoltre allevia le nevralgie, il
raffreddore, la tosse e gli stati febbrili. La nepeta viene adoperata anche
nella cosmetica, per la preparazione di tonici per il viso.

IN CUCINA: Le foglie di nepeta, come la menta, viene utilizzata in cucina


per aromatizzare liquori, vini, dolci, carni, minestre e insalate.
RISOTTO ALLA NEPETA

INGREDIENTI:
- riso parboiled
- foglie di nepeta
- ricotta vaccina
- guanciale a cubetti
- brodo vegetale
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe

PROCEDIMENTO:
Versate in un tegame un filo d’olio e fate rosolare una manciata di guanciale
a cubetti con una ventina di foglie di nepeta; aggiungete poi il riso e versate
il brodo vegetale un pò alla volta. A fine cottura mantecate con la ricotta;
salate e pepate. Guarnite il piatto con fettine di pera e un rametto di nepeta.
SALE MARINO ALLA NEPETA
INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di nepeta

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di polvere di nepeta e utilizzate per
condire insalate fresche e aromatizzare carni e minestre.

INSALATA FRESCA ALLA NEPETA


ORTICA

NOME SCIENTIFICO: Urtica Urens, Urtica Dioica

FAMIGLIA: Urticacee

DESCRIZIONE: L’ortica è una pianta erbacea tipica delle zone dal clima
temperato; sia il fusto che le foglie sono ricoperte da una fitta peluria
urticante che provoca, per contatto, arrossamento e bruciore cutaneo. La
pianta di ortica cresce nei campi incolti e ai bordi dei viali di campagna; si
propaga con estrema facilità formando delle colonie.

LO SAPEVATE: L’ortica possiede molte proprietà benefiche; è ricca di


vitamina C, sali minerali, ferro, calcio, potassio e magnesio; il fusto è ricco
di fibre e in antichità i popoli lo utilizzavano per la produzione di reti e
corde.
L’otica è un’erba eccezionale per la salute dell’uomo; il suo utilizzo facilita
la diuresi, depura il sangue e ne abbassa il livello glicemico, rallenta le
emorragie, funge da antinfiammatorio ed è consigliata in caso di affezioni
reumatiche, artriti, gotta e calcoli renali.

IN CUCINA: L’ortica è largamente usata anche in cucina; si lessa e si


aggiunge alle minestre, al riso, alla pasta, si possono preparare gnocchi e
tagliatelle fatte in casa e frittate.
I valori nutrizionali dell’ortica sono davvero sorprendenti, su una quantità
di 100 gr ci sono:

- 42 calorie
- lipidi 0,1 g
- sodio 4 mg
- potassio 334 mg
- glucidi 7 g
- proteine 2,7 g
- fibra alimentare 7 g
- carboidrati 0,2 g
- ferro 1,6 mg
- magnesio 57 mg
- calcio 481 mg
- piridossina 0,1 mg

FRITTATA CAMPAGNOLA CON ORTICA

INGREDIENTI:
- quattro uova
- cime di ortica 200 gr
- Grana Padano grattugiato 50 gr
- sale e pepe q.b.
- olio extravergine di oliva q.b.

PROCEDIMENTO:
Portate a bollore l’acqua in una pentola alta e fate cuocere per qualche
minuto le cime di ortica; scolatele e strizzatele. In un piatto fondo rompete
le uova, salate, pepate, aggiungete il Grana Padano e mescolate per bene.
In una padella antiaderente versate un filo d’olio e fate rosolare le cime di
ortica; quindi, aggiungete le uova già preparate, mescolate piano e lasciate
cuocere su ambedue i lati, a fuoco lento. La frittata deve essere morbida.
BISCOTTI CON ORTICA DI LUCCA/IOLA
(Ricetta non disponibile al pubblico)

OPERCOLI DI ORTICA
Gli opercoli si assumono per via orale; si possono usare anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di ortica come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di ortica, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
ROSMARINO

NOME SCIENTIFICO: Rosmarinus Officinalis

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta sempreverde e spontanea con arbusto legnoso e


ramificato; originaria del bacino del Mediterraneo; formata da foglie
piccole e strette, di colore verde scuro e molto profumate. Il suo nome
deriva dal greco, dai termini RHOPS, che significa “arbusto” e MYRINOS,
che significa “aromatico”.

LO SAPEVATE: La pianta di rosmarino ha notevoli proprietà benefiche,


facilita la digestione, stimola la diuresi, regola il ciclo mestruale, seda la
tosse convulsa, fluidifica la secrezione bronchiale, allevia i dolori reumatici
e funge da antispasmodico. Il rosmarino è utilizzato per la produzione di
dentifrici e lozioni per capelli, grazie alla sua azione depurativa; era noto
sin dai tempi degli antichi Greci e Romani che lo adoperavano sia come
pianta medicinale, sia come pianta ornamentale.

IN CUCINA: L’uso del rosmarino in cucina è molto ampio, soprattutto


nella dieta mediterranea; aromatizza carni, minestre, pesci, ma anche oli e
vini.

INVOLTINI DI POLLO AL ROSMARINO

INGREDIENTI:
- cosce di pollo disossate
- rosmarino
- sale e pepe
- aglio
- vino rosso
- Grana Padano grattugiato
- olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO:
Aprite le cosce di pollo e aromatizzatele con sale, pepe, un filo d’olio, una
spolverata di Grana Padano e un rametto di rosmarino. In una padella
versate un filo d’olio e adagiate le cosce di pollo, lasciandole rosolare a
fuoco lento; versate mezzo bicchiere di vino rosso e fate evaporare; per
ultimare la cottura e rendere il sughetto più denso, aggiungete un po’ di
fecola di patate sciolta in acqua fredda.
SALE MARINO AL ROSMARINO
INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di rosmarino

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale marino con un po’ di polvere di rosmarino e utilizzate per
condire insalate fresche, oppure insaporire carni, pesci, minestre e focacce.

OPERCOLI DI ROSMARINO
Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di rosmarino come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di rosmarino, circa mezzo


cucchiaino da caffè.
SALVIA

NOME SCIENTIFICO: Salvia Officinalis

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Esistono diverse specie di salvia, molte delle quali


spontanee e perenni. La salvia è formata da foglie allungate e ricoperte da
una leggera peluria; fiorisce in tarda primavera e raggiunge fino a un metro
di altezza.

LO SAPEVATE: Il nome salvia deriva dal latino SALVUS che significa


“salvo, sano”; infatti, già nell’antichità era un’erba molto apprezzata per le
sue proprietà benefiche. La salvia facilita la digestione, è un
antinfiammatorio, seda la tosse, diminuisce la sudorazione dovuta alla
stanchezza, abbassa il livello di glicemia nel sangue e agisce come
antidepressivo. Per avere denti più bianchi bisogna semplicemente
strofinare qualche foglia di salvia su di essi, per un breve periodo.
OMELETTE CON SALVIA SCLAREA

INGREDIENTI:
- due uova
- Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
- cinque foglie di salvia sclarea
- sale q.b.
- olio extravergine di oliva q.b.

PROCEDIMENTO:
In un piatto fondo mescolate le uova con il Parmigiano, le foglie di salvia
tagliate a striscioline e il sale. Fate scaldare un filo d’olio in una padella
antiaderente e versate il composto. Cuocete ambedue i lati, formando la
classica omelette.
SALVIA IN PASTELLA FRITTA

INGREDIENTI:
- foglie di salvia
- uova
- farina
- lievito di birra in polvere
- olio per frittura
- sale

PROCEDIMENTO:
In un piatto fondo unite le uova con la farina e il lievito in polvere e
adagiatevi le foglie di salvia; bagnatele nell’impasto e friggetele in olio
bollente. Salate alla fine.
SALE MARINO ALLA SALVIA

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di salvia

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di polvere di salvia e utilizzate per condire
carni, pesci, verdure, ecc.

VINO ALLA SALVIA


INGREDIENTI:
- vino rosso 1 l
- cinque rametti di salvia con foglie

PROCEDIMENTO:
Mettete i rametti di salvia nella bottiglia di vino rosso e lasciate macerare
per circa quarantotto ore, in un luogo fresco.

Mezzo bicchiere di vino alla salvia al giorno è utile per una buona
digestione.

SANTOREGGIA MONTANA
NOME SCIENTIFICO: Satureja Hortensis

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta perenne dal fusto eretto e con foglie strette, di


colore verde e leggermente pelose; fiorisce da Luglio a Settembre. La
santoreggia cresce spontanea soprattutto nell’Italia Settentrionale e può
raggiungere un’altezza di circa un metro.

LO SAPEVATE: La santoreggia è una pianta conosciuta sin dai tempi degli


antichi Greci e Romani ed era molto utilizzata perché considerata
afrodisiaca; per questo motivo era il simbolo dell’amore e della forza.
La santoreggia ha proprietà antisettiche, sedative e stimolanti; è utilizzata
anche nella cosmetica per la preparazione di creme e sali da bagno.

IN CUCINA: La santoreggia in cucina è usata per aromatizzare vino, olio,


aceto e per insaporire carni, salumi e pesci.

SCALOPPINE DI MAIALE CON BURRO ALLA SANTOREGGIA

INGREDIENTI:
- lonza di maiale
- santoreggia in polvere
- burro di santoreggia
- sale
PROCEDIMENTO:
Tagliate la lonza di maiale a scaloppine, schiacciatele leggermente con un
batticarne e grigliatele su una piastra ben calda; salate. Spolverate le
scaloppine con un po’ di polvere di santoreggia e su ognuna di esse, mettete
una noce di burro alla santoreggia. Servite le scaloppine molto calde per
consentire al burro di sciogliersi.
BURRO ALLA SANTOREGGIA

INGREDIENTI:
- una confezione di burro
- polvere di santoreggia
- santoreggia fresca
- sale

PROCEDIMENTO:
Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e stendetelo su un foglio
di carta da forno; condite cospargendo un po’ di sale, la polvere di
santoreggia e le foglie fresche. Chiudete la carta da forno dandole la forma
di un salame e conservate in frigo per qualche ora. Utilizzate il burro
speziato per insaporire riso, pasta, carne, uova, pesce, ecc.
SALE MARINO ALLA SANTOREGGIA

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- polvere di santoreggia

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di polvere di santoreggia e utilizzate per
condire insalate e insaporire carni, minestre, ecc.

ROSOLIO ALLA SANTOREGGIA


INGREDIENTI:
- mezzo litro di alcool puro
- sei rametti di santoreggia con foglie
- un bicchiere di sciroppo di fragola
- acqua 1 l
- zucchero 200 gr

PROCEDIMENTO:
Mescolate tutti gli ingredienti in una brocca o bottiglia capiente e fate
macerare per circa quarantotto ore in un luogo fresco.
TARASSACO

NOME SCIENTIFICO: Taraxacum Officinalis

FAMIGLIA: Composite

DESCRIZIONE: Pianta spontanea e perenne che cresce nei campi incolti e


ai bordi delle strade, sia in pianura sia in montagna; la fioritura avviene in
primavera e in estate; resiste al gelo.

LO SAPEVATE: La pianta di tarassaco è chiamata anche con altri nomi


comuni, piscialletto, dente di leone, soffione e cicoria selvatica; già nel
Cinquecento le sue virtù benefiche erano molto apprezzate e i popoli ne
facevano grande uso; ancora oggi è utilizzato soprattutto in Italia
Meridionale. Il tarassaco è una pianta dalle molteplici proprietà, è
depurativa, diuretica e lassativa.
IN CUCINA: Il tarassaco in cucina è utilizzato come verdura cotta e
insalata fresca; la sua radice tostata e macinata è usata come surrogato del
caffè.

INSALATA DEPURATIVA DI TARASSACO

RISOTTO AL TARASSACO E VINO ROSSO

INGREDIENTI:
- riso
- tarassaco fresco
- vino rosso
- brodo vegetale
- Grana Padano grattugiato
- aglio
- sale
- olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO:
Versate un filo d’olio in un tegame basso con poco d’aglio tritato e fate
dorare; aggiungete il tarassaco tagliato a striscioline e continuate la cottura;
versate il riso e fatelo tostare; aggiungete un bicchiere di vino rosso e
lasciate evaporare; continuate la cottura versando un po’ alla volta il brodo
vegetale. Prima di servire mantecate il risotto con il Grana Padano e un filo
d’olio.
COSTOLINE DI MAIALE CON TARASSACO
INGREDIENTI:
- costine di maiale
- cipolla
- alloro
- tarassaco
- sale e pepe
- olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO:
In un tegame basso e largo versate un filo d’olio, aggiungete mezza cipolla
bianca tagliata a filangè, due foglie di alloro e fate rosolare. Adagiate nel
tegame le costine di maiale tagliate in piccole porzioni e abbondante
tarassaco; salate e pepate. Continuate la cottura per qualche minuto a fuoco
lento; se necessario aggiungete un po’ di acqua.
VINO DI TARASSACO

INGREDIENTI:
- vino bianco 1 l
- quaranta foglie di tarassaco

PROCEDIMENTO:
Mettete le foglie di tarassaco nella bottiglia di vino bianco e lasciate
macerare per quarantotto ore, in un luogo fresco.

Bere mezzo bicchiere di vino di tarassaco al giorno è efficace come


depurativo.

OPERCOLI DI TARASSACO
Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di tarassaco come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di tarassaco, circa mezzo


cucchiaino da caffè.

TIMO
NOME SCIENTIFICO: Thymus Vulgaris

FAMIGLIA: Labiate

DESCRIZIONE: Pianta spontanea dal fusto legnoso, ha foglie molto


piccole e raggiunge un’altezza che non supera i quaranta centimetri.
Esistono in natura diverse specie di timo e ognuna predilige un tipo di
terreno diverso.

LO SAPEVATE: La pianta di timo era ritenuta dai popoli antichi essenziale


per il benessere ed era utilizzata come disinfettante e antibiotico naturale. Il
timo ha proprietà antisettiche, digestive e lenitive per la tosse e il
raffreddore.

IN CUCINA: Il timo è utilizzato in cucina per insaporire carni, pesci,


minestre, insalate e aromatizzare liquori e vini.
TOMINI GRIGLIATI AL TIMO

INGREDIENTI:
- tomini
- foglie di timo essiccate

PROCEDIMENTO:
Passate i tomini su uno strato di foglie essiccate di timo e grigliateli. Una
ricetta davvero semplice e gustosa.
SALE MARINO CON FOGLIE DI TIMO

INGREDIENTI:
- sale marino fino
- foglie essiccate di timo
- pepe

PROCEDIMENTO:
Mescolate il sale fino con un po’ di foglie essiccate di timo e un pizzico di
pepe; utilizzate per condire grigliate di carne, pesce al forno, pizze rustiche,
ecc.

VINO AL TIMO
INGREDIENTI:
- vino bianco 1 l
- quindici rametti di timo con foglie

PROCEDIMENTO:
Mettete i rametti di timo nella bottiglia di vino bianco e lasciate macerare
per circa quarantotto ore, in un luogo fresco.

GELATO CON TIMO IN POLVERE

INGREDIENTI:
- gelato alla crema
- polvere di timo

PROCEDIMENTO:
Mettete in una coppa da dessert due palline di gelato alla crema e
aggiungete una spolverata di timo in polvere.

OPERCOLI DI TIMO

Gli opercoli si assumono per via orale; potete usarli anche in cucina,
aprendo gli opercoli e utilizzando la polvere di timo come spezia da
condimento.

Un opercolo da “0” contiene 0,70 ml di polvere di timo, circa mezzo


cucchiaino da caffè.

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