Sei sulla pagina 1di 4

MONICA E LA GITA IN MONTAGNA

by Davide di Parma

Una nuova fighetta in classe

Il mese scorso, con tutti i compagni di classe siamo stati in gita in


montagna, perché il nostro nuovo preside ha deciso che dovevamo
socializzare meglio tra di noi, per conoscerci meglio e soprattutto per dare
il via nel migliore dei modi al nostro anno insieme: così, un bel mercoledì
mattina siamo partiti tutti alla volta della montagna, per condividere
insieme quelli che sarebbero stati tre indimenticabili giorni tra le Alpi. Tra
di noi, c’è anche una nuova compagna di classe, si chiama Monica, ed è
una di quelle bellezze turche: pelle olivastra, capelli e occhi scuri, e un bel
fisico asciutto ma con le curve al posto giuste, di quelli che ti fanno
perdere la testa solo a vederla, per non parlare poi delle emozioni che ti
può trasmettere una tipa del genere, non appena ti mette sotto di lei e
incomincia a condividere con te una bella avventura hot.

Il mercoledì sera, appena arrivati in capanna, ci siamo subito distribuiti tra


le varie stanze, e così, abbiamo trovato il modo di condividere subito un
po’ di tempo, raccontandoci un sacco di cose e, quindi, organizzandoci
subito per trascorrere la serata poco distante, in una radura, per divertirci
in compagnia e in modo semplice, anche con una chitarra al seguito per
dare quel tono simpatico in più al nostro ritrovo di adolescenti sconvolti.

Tra una canna e l’altra il bel culetto di Monica

Ci siamo subito lasciati andare, dopo un paio di canne - che per l’occasione
qualcuno ha portato con sé per dare la giusta svolta al nostro bivacco: e
mentre gli occhi si son fatti rossi - e la disinibizione si è fatta largo in noi -
abbiamo iniziato a corteggiarci meglio le une con gli altri. Così, io mi son
accorto bene di quanto fosse in realtà figa la nuova arrivata Monica, con
quel suo culetto sodo e tondo al punto giusto per regalare sensazioni
uniche. Così, l’ho abbracciata e stretta tra le mie braccia, proprio perché mi
son accorto che un po’ era infreddolita – nonostante non fosse molto
freddo – e, poi, Monica si è appoggiata a me con la testa sulla mia spalla
destra, raccontandomi di come si è trovata da subito bene nella classe e,
inoltre, come le sono subito stato simpatico, con quel mio modo di fare
disinibito e originale, da ribelle musicista amante delle migliori fantasie
artistiche.

Dopo un po’ di tempo trascorso insieme, Monica mi ha accarezzato i


capelli e, rivolgendosi, mi ha sbaciucchiato leggermente le labbra, cercando
la mia lingua con la sua, giocando a rincorrerla: e quindi, dopo aver
solleticato il mio desiderio, le ho stretto le mie mani su quelle belle tettine
sode, e lei mi ha invogliato a fare di più, mentre ci siamo appartati un po’
dietro un albero, e gli altri sorridendo ci hanno incitati a lasciarci andare.

2
Scorrendo la sua pancia liscia, mi son subito trovato di fronte alla sua
splendida fighetta, che non ho esitato e leccare dolcemente, stringendo le
sue labbra tra le mie, sentendola godere delle mie attenzioni e, soprattutto,
desiderando che giocassi di più con lei: e così, ho preso a stimolarla
intensamente con le dita, giocando con il suo clitoride e, ancora,
penetrandola continuamente senza sosta, sentendola godere a fondo.

Monica mi ha trombato divinamente

Monica si è quindi spinta oltre, spingendomi la testa verso la sua fighetta, e


mi ha chiesto di mordicchiarla piacevolmente: non mi son fatto pregare e,
a forza di stimolarla e sentirla godere, anche il mio cazzo si è gonfiato a
dovere, preparandosi a fottere questa bella ragazza, così intrigante sia nei
suoi lineamenti sia nelle sue movenze, erotici sempre al punto giusto,
capaci di coinvolgermi e farmi sentire sempre più pronto a trombarmela.
Dopo essersi sfilata i jeans, ed io aver messo la mia felpa sotto il suo
splendido culetto per tenerla al caldo, Monica ha allargato le gambe ed ha
atteso il mio cazzo ormai esplosivo: nel frattempo, mi son messo un bel
goldone e, col cazzo bello in tiro, mi son posizionato di fronte a lei,
lasciandolo scivolare dentro quel fantastico buchino rosato, che subito mi
ha fatto sentire in paradiso, non appena ho sentito la mia cappella stretta là
dentro.

3
Monica mi ha quindi detto di scoparla a dovere, e io, spingendolo dentro e
fuori, l’ho fatta ansimare un paio di volte, con la figa sempre più bagnata e
che mi è sembrata quasi pronta a squirtare dal piacere… in un paio di
minuti, mi ha fatto venire e, con il cazzo ancora duro e il goldone pieno di
sborra, le ho chiesto di rifarlo in un’altra posizione: lei si è messa a
pecorina e, allargandosi le gambe, mi ha pregato di infilarlo nella sua
fighetta. Di fronte a quello spettacolo, mi son sentito sempre più preso e
incapace di resistere, e ho preso a trombarla più intensamente, sentendola
godere sottovoce, per non farsi sentire dai nostri compagni di classe, poco
distanti: l’ho quindi pregata di mettersi lei a trombarmi il cazzo e, senza
farselo dire due volte, ha preso a fottermi l’uccello in punta e pian piano
fino in fondo, facendomi eccitare e quasi perdere il controllo dal piacere.

Senza metterci troppo tempo, mi ha fatto venire per la seconda volta, un


po’ meno abbondante, e a quel punto mi son afflosciato sulla sua schiena
desiderando soltanto di potermi riposare. Siamo quindi tornati al nostro
falò, in compagnia degli altri, che ci hanno accolto tra cori da stadio e
sorridendo della nostra performance, dicendo che saremmo diventati la
miglior coppia di tutta la classe…

Prima edizione: marzo 2015

© copyright MMXV by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati.

Potrebbero piacerti anche