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Albero Cronostorico

Biografia del maestro Raffaele Irmino

Era l’anno 1958 , lavoravo nell’edilizia da 1 anno e avevo appena 15


anni, avevamo finito la struttura ed era tempo della pitturazione, a
quel tempo quando era l’ora della pausa pranzo ognuno col suo
panino e la bottiglia d’acqua ci ritrovavamo attorno alle quattro
pareti di una stanza seduti su un ceppo a parlare del più e del meno.
Un giorno venne a sedersi vicino a me un giovane imbianchino di
nome Giuseppe Terranova più grande di me di alcuni anni, dopo
qualche tempo che ci scambiavamo qualche confidenza, mi disse che
frequentava una persona anziana che gli dava lezioni sul maneggio
del bastone e del coltello.

A queste parole drizzai le orecchie perchè mi piaceva la lotta fin da


quando ero bambino, infatti con mio fratello e alcuni miei amici
avevamo comperato un libro sulla lotta e ci allenavamo in una stanza
con dei cartoni che sostituivano i tatami.
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Chiesi a questo giovane se mi poteva trasmettere quello che questa
persona anziana gli insegnava, ma mi rispose che non poteva perché
era vietato trasmettere gli insegnamenti a persone estranee che non
facessero parte del loro stesso gruppo; trasmettere gli insegnamenti
senza il permesso del capobastone era una trascuranza e si poteva
essere allontanati (distaccati) per un periodo di tempo.

Da quel momento non lo lasciai più in pace, lo andavo a stuzzicare


anche sul posto di lavoro e dopo qualche tempo lo convinsi a farmi
vedere qualche movimento; così invece di andare a pranzare ci
vedevamo in una delle stanze dell’edificio e con un manico di scopa
incominciò a farmi vedere le Tecniche di Bastone e col pennello
piccolo le Tecniche di Coltello.
Ne rimasi affascinato dalle posizioni e dai movimenti, erano di una
tale eleganza che quasi sembrava una danza.
Lo pregai di insegnarmi e così dopo qualche tempo ci allenavamo la
domenica mattina nelle campagne, nelle periferie di Siracusa o nei
capannoni abbandonati con qualsiasi clima bello o cattivo tempo.

Dopo circa quattro anni, una domenica mattina questo mio amico mi
disse che al suo maestro avevano parlato di me e voleva conoscermi,
così la domenica successiva gli venni presentato.
Era una persona esile, capelli rossi, elegante nell’aspetto e nel
muoversi, corretto nel parlare e occhi furbi.
Mi fece alcune domande e mi acconsentì di partecipare alle sue
lezioni che si svolgevano il sabato (spunta o non spunta il sole) e di
domenica. Oltre alla tirata di bastone e coltello, c’erano altre cose a
me sconosciute, come per esempio prima di iniziare si doveva
“purificare” il posto dove ci si riuniva, prima di andare alla tirata
(combattimento) si faceva il saluto e c’erano delle gerarchie da
rispettare. Dopo qualche tempo il mio amico che aveva facoltà di
partecipare alle riunioni più importanti con delle persone più alte in
grado, mi disse che qualche domenica mi avrebbero messo
“ in grazia” visto che ero risultato degno e meritevole.

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Purtroppo non potei ottenere ciò per motivi di lavoro essendo dovuto
partire all’estero.

Al ritorno sono andato a cercare i vecchi amici, da cui sono stato ben
accolto ed ho continuato ad allenarmi sia con l’arte che con la
cultura incontrando gente di altre città ognuno con il proprio stile.

Nel 1973 un mio amico Sebastiano Raccaro, che faceva judo , mi


informò che un judoca, un certo Maestro Tomarchio della città di
Giarre, che aveva il padre Tiratore di Bastone voleva codificarlo e
portarlo a sport, perciò cercava gente che attivava in tutta la Sicilia.

Io ed un mio amico……. anch’egli tiratore di bastone ci siamo


presentati al Maestro Tomarchio ed abbiamo frequentato un corso
per maestri. Dopo aver conseguito il Diploma io ed il mio amico ……
insieme abbiamo aperto una palestra e continuato a praticare la
scherma di Bastone denominata Liu Bò, l’arte della scherma del
coltello la praticavamo la domenica in aperta campagna e di
nascosto.
Una sera mentre aprivo la palestra si presentò una persona anziana
dicendomi di voler imparare quest’arte. Quando iniziò la lezione,
questa persona di nome Violante Francesco prese il bastone e
cominciò con i primi passi; non sapeva volteggiare il bastone ma io
mia accorsi che aveva molta dimestichezza con i passi e, man mano
che prendeva lezioni ed il tempo passava, il suo modo di camminare
acquisiva sempre più eleganza, il suo camminare era come una
danza.

Dopo parecchi mesi in cui lo osservavo, e dopo aver chiuso la


palestra, lo invitai a prendere un caffè insieme e gli dissi che era da
un po’ che osservavo attentamente come si muoveva e non ci volle
molto a convincerlo a dirmi chi era realmente.
“Forse era scritto nel destino che dovessimo incontrarci".
Così lui mi disse che quando era militare, nel porto di Taranto aveva
conosciuto un giovane di nome Michele Trimigno (detto o Sardone)
della città di Manfredonia , che faceva parte dei Cavalieri d’umiltà,

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era bravo nella scherma del coltello e siccome avevano simpatizzato
Trimigno gli aveva insegnato il maneggio del coltello con tutte le sue
“regole”, i “trucchi”, il modo di camminare e le regole di umiltà.

Così iniziammo a vederci tutte le domeniche mattina, “spunta o non


spunta il sole” in aperta campagna ed incominciai a prendere
insegnamenti da Zio Ciccio detto sigaretta.
Non vi dico la mia meraviglia nel vederlo muovere quando aveva il
ferro in mano, quasi cambiava personaggio, era di un’eleganza
pazzesca: l’espressione del viso cambiava a seconda che stesse
attaccando o difendendo, a volte l’espressione cambiava in modo
strano e quasi non si riusciva a capire se stava attaccando o fintava.

Dopo qualche tempo mi confidò che lui era ancora a contatto con zio
Michele ed i fratelli di Manfredonia e poteva farmeli conoscere.
Così un bel giorno siamo partiti per Manfredonia e quando siamo
arrivati siamo stati accolti con festosità ed ho conosciuto zio Michele
maestro di vita e coltello. Dopo aver fatto le presentazioni siamo
andati in palestra dove si allenavano i figli carnali di Zio Michele con
gli allievi e insieme a loro ci siamo allenati ed abbiamo appreso altre
tecniche che comprendevano tanti calci sia per disarmare
l’avversario che per colpirlo. Quindi ho avuto modo di arricchire
l’arte siracusana del maestro De Simone (Angelo U Rais) e del
Maestro Violante.

L’amicizia con la famiglia Trimigno nel frattempo si è rinforzata, loro


venivano a Siracusa e noi andavamo a Manfredonia, scambiandoci
tecniche sulla tirata e sulla cultura visto che loro avevano formato da
tantissimi anni un “corpo di società”.

Io Raffaele Irminio, il mio amico…siamo stati presi in grazia e siamo


stati riconosciuti come persone degne e meritevoli di far parte di
questo corpo di società e dato che il nostro cammino era stato lungo e
meritevole e nulla si poteva dire sul nostro cammino di persone degne
e meritevoli siamo stati riconosciuti come “ cavalieri d’umiltà”.

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Dopo alcuni anni il Maestro Michele Trimigno, il Maestro Violante ed
il Maestro De Simone ed altri vecchi tiratori di Bastone come Duco
Luigi, Turidduzzu, Mummu, Cicciu Funtana sono venuti a mancare
ed allora a Siracusa si è affievolita la pratica del Bastone così ho
dovuto chiudere la palestra e un po’ sono andati persi anche i contatti
con le puglie.

Ma io continuavo ad allenarmi ritornando in campagna con alcuni


miei allievi che mi erano rimasti fedeli che sono Giuseppe Fontana e
Maurizio La Runa, Alessandro La Terra.

Non appena mi dicevano che a tal punto c’era qualcuno che tirava di
Bastone e Coltello, lo andavo a trovare e con umiltà gli chiedevo per
uno scambio di tecniche. Poi andavo in campagna all’alba, lì
elaboravo ed estraevo il meglio di quella tecnica e la mettevo insieme
alle altre, nel mio bagaglio di esperienze.

P.S.
Riflessione: il mio Primo Maestro è stato Giuseppe T., il maestro di
Giuseppe T. è stato Angelo D., il maestro di Angelo D. è stato Cosimo
M. che hanno studiato all’Università (casanza) di Vibo Valentia, dopo
sono venute tutte le altre esperienze che sono sopradescritte.

Questo è il racconto della mia vita sportiva e della mia grande


passione fino ad oggi marzo 2016.

Raffaele Irmino

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Questo quando ho cercato e trovato…

Lu me vastuni Il mio bastone

Dopu tantu girari pi li campagni Dopo tanto girare per le campagne


circannu n’abburu r’agghiastru cercando un albero di ulivo selvatico
rarreri a nu muru a siccu t’aia vistu dietro un muro di pietra a secco ti ho visto
ammenzu ri tanti rami storti in mezzo a tanti rami storti
taffacci cu li to nicuzzi pampini t’affacci con le tue piccole foglie
ca sporgunu ri fora che affiorano di fuori
e ora? e ora?
Si n’cumincia la tò avvintura. S’incomincia la tua avventura.
Sarbaggiu già nascisti ri natura Selvaggio già nascesti di natura
ndo menzu di ruvetti e grossi spini. in mezzo a rovi e grosse spine.
Iu mi rattaiu tuttu pi tia aviri Io mi sono grattato tutto per averti
ma quannu ti pigghiau, ma quando ti ho preso,
chi gran suddisfazioni che gran soddisfazione
ro focu ti fici accarizzari dal fuoco ti feci accarezzare
trimpamiti temperandoti
e a picca a picca e a poco a poco
ti spugghiai di la scoccia ti spogliai della corteccia
c’ammucciava li to biddizzi che nascondeva le tue bellezze.
Rittu e ghiancu Dritto e bianco
comu na cannila vutiva. come una candela votiva.
Ora tu si miu Ora tu sei mio
Apparteni a mia. Appartieni a me.

M.° Angelo Cirasa

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Nel seguire la tradizione, sia nella scelta del bastone sia ne’’eseguire
le varie tecniche.

L’arti della paranza siciliana


Agghiastru, aranciu amaro, russulidda o spinasanta
è comu un passereddu abbola e canta.
Sicuru ti movi ma li to manu
leggiu comu un’ala di gabbianu
na forma di muvimenti ora ama fari
nquatratu e calibratu ora a girari.
Cumincia na fiurata e na rutata
cuntinua facennu na battuta
cu tutti sti muvenzi m’arricriu
e sulu lu vastuni o ci sugnu puru iu?
Na lista di siquenzi s’anna dimustrari
li manu mi surunu e ma ia stuiari
ripartu… vaiu avanti e tornu arreri
nun sulu di li mani è ghiocu ma anche di li peri.
Avanti ca ci semu,l’ultimu giru n’tunnu
e ora i prisintallu a tuttu u munnu.
M.° Angelo Cirasa
L’arte del bastone siciliano
Ogliastro, arancio amaro, rosinella o spinasanta
È come un uccello che vola e canta.
Sicuro ti muovi nelle mie mani
leggero come un’ala di gabbiano
una forma di movimenti ora dobbiamo fare
inquadrato e calibrato ora devi girare.
Comincia una fiorata ed una ruotata
continua facendo una battuta
con tutte queste movenze gioisco
e solo il bastone o ci sono pure io?
Una serie di sequenze si debbono dimostrare
le mani mi sudano e li debbo asciugare
riparto… vado avanti e torno indietro
non solo delle mani è gioco ma anche dei piedi.
Avanti che ci siamo, l’ultimo giro in tondo
è ora di presentarlo a tutto il mondo.

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Una spiegazione di fantasia sulla nascita della paranza, ovvero
l’uguaglianza del coltello e del bastone.

A nascita ra Paranza La nascita della Paranza

Nun sacciu quannu Non so quando


e nun sacciu unni e non so dove
ma ci fu un tempu e un locu ma ci fu un tempo ed un luogo
ca successiru sti fatti… che successero questi fatti…
Nu picuraru ca maniava lu vastuni Un pecoraio che maneggiava il bastone
si scuntrò cu n’signurinu si scontrò con un signorino
ca tiniva lu stilettu che teneva lo stiletto.
I mutivi di la cuntisa? I motivi della contesa?
Nun semu tinuti a sapilli. Non siamo tenuti a saperli.
Lu picuraru rutava lu vastuni Il pecoraio ruotava il bastone
cu corpa n’sutta e n’supra con colpi in sotto e in sopra
a destra e a manca a destra e a manca
u signurinu cu lu stilettu il signorino con lo stiletto
saddifinniva cu corpa di punta si difendeva con colpi di punta
e di tagghiu. e di taglio.
Chi sauti e chi schivati Che salti e che schivate
finu a quannu la stanchizza fino a quando la stanchezza
nun li battiu. non li battè.
Si resunu a manu Si diedero la mano
facennu paci e un pattu facendo pace e un patto
… tra nu picuraru co vastuni … tra un pecoraio col bastone
e nu signurinu co stilettu e un signorino con lo stiletto
c’è l’uguaglianza. c’è l’uguaglianza.
Accussì nasci la paranza. Così nasce la Paranza.

M.° Angelo Cirasa

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Questo per esaltare la Sicilia e i siciliani, con un piccolo cenno di
storia tratto dai vespri siciliani.

La Sicilia e i siciliani
N’angulu ri pararisu n’derra
na stidda a n’mezzu o mari
tuttu lu munnu invidia
li to biddizzi rari
fimmini beddi e omini i valuri
abitannu sta terra
vasata di lu suli
… no tempu ca sinnaghiutu
Quantu duluri avutu
quanti lacrimi a ittatu
…..populi putenti
vinniru a cunquistari
sta terra a n’mezzu o mari
… fu a ota re francisi
ca pigghiaru lu putiri
quantu ti ficiru soffriri e quantu
umiliazioni ai suppurtatu
finu a quannu ci fu u sbagghiu d’un surdatu
ca scaliava li pirsuni
se tinivunu cutedda o vastuni
… na coppia ri giovani avia appassari
e lu surdatu rirennu li vulia umiliari
… la manu no pettu a idda ci vosi nfilari
ma lu picciottu tuccatu nall’amuri
rapiu lu cuteddu e ci spaccò lu cori
dalla sicilia tutta insorgono i picciotti
dimustrannu lu valuri
pigghiannu lu nemicu e ri ittallu a mari.
Chista è storia vera e no di fantasia
n’Sicilia i picciotti comu all’epuchi passati
prisenti e futuri
sunnu genti di valuri. M.° Angelo Cirasa

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La Sicilia e i siciliani

Un angolo di paradiso in terra


una stella in mezzo al mare
tutto il mondo invidia
le tue bellezze rare
femmine belle e uomini di valore
abitano questa terra
baciata dal sole
… Nel tempo che se ne è andato
Quanto dolore hai avuto
e quante lacrime hai versato
… popoli potenti
vennero a conquistare
questa terra in mezzo al mare
… e fu la volta dei francesi
che presero il potere
quanto ti fecero soffrire
e quante umiliazioni hai sopportato
fino aquando ci fu lo sbaglio di un soldato
che perquisiva le persone
se tenevano coltelli o bastoni
… una coppia di giovani doveva passare
e il soldato ridendo li voleva umiliare
la mano sul petto a lei le volle infilare
ma il ragazzo toccato nell’onore
aprì il coltello e gli spaccò il cuore
dalla Sicilia tutta insorgono i picciotti
dimostrando il valore
prendendo il nemico e rigettandolo in mare
Questa è storia vera e non di fantasia
in Sicilia, i Picciotti, come nelle epoche passate
presenti e future
sono gente di valore.

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Arte del Bastone Siciliano
Metodo Siracusano del M° Raffaele Irmino

Cosa è il bastone

1) il bastone è nato con l'albero

2) non è solo arma da combattimento

3) prolungamento del braccio

4) prima arma dei primitivi (clava)

5) il simbolo dei capi es: il Papa, i faraoni, Mosè, i capi Tribù ecc. ecc.

6) il pellegrino dalla cui estremità appendeva il suo fardello

7) il figlio minore era il bastone della vecchiaia

8) come la terza gamba che accompagnava il vecchio nel suo


cammino

9) qualche milione di anni fa aiutò la scimmia più intelligente ad


alzarsi in piedi per avere una maggiore visibilità

10) unità di misura (in dialetto Siciliano pappagno) usato dai monaci
costruttori Templari

11) da passeggio usato dai nobili in cui si nascondeva una spada


(bastone animato)

12) aiutava i pastori nel loro cammino, ed anche a difendere il gregge


dai lupi e dai briganti

13) arma da combattimento in gergo detta "paranza" parità d'armi o


armi in coppia.

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PROGRAMMA TECNICO PER AVANZAMENTO DI GRADO

Colori e simboli che venivano assegnati ai


cavalieri di umiltà nell’atto di un rilascio

“Nella Maggiore”

“Cavaliere di umiltà di 9° grado”


“Indossava il bianco” simbolo di pace e di purezza
(lo vestiva Scalcagnosi)

“Cavaliere di umiltà di 7° grado”


“Indossava il nero” simbolo di lusso e di giustizia
(lo vestiva Mastros)

“Cavaliere di umiltà di 5° grado”


“Indossava il rosso” a ricordo del sangue versato per aiutare i deboli,
lo vestiva il combare di tiro (Maestro d’armi)

“Nella Minore”

“Cavaliere di umiltà di 3° grado”


“Indossa il verde” (Capoindrito) rappresenta la speranza per ogni
corpo di società (lo indossava Salvatore Banzi)

“Puntaiuolo” Indossa l’arancione, insegna i giovani alla tirata

“Giovane d’onore a picciotto affermativo” Indossa il giallo.


Simbolo della rinascita

“Praticante” Senza titoli (tutti doveri niente diritti)

Riscaldanti Senza titoli

I sopradescritti si possono chiamare Garanti di società

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Saluto – Cerimoniale

Atteggiamento di massimo rispetto

Disporsi in fila spalla a spalla alla distanza di circa un metro uno


dall'altro incominciando da destra a sinistra, dal capofila rispettando i
gradi di avanzamento, con le gambe unite e impugnatura regolare del
bastone, corpo dritto bastone parallelo alla gamba destra. Appena il
capofila si accerta che tutto è in ordine a voce alta dà il comando di
saluto al maestro o "ai maestri". Gli atleti divaricano la gamba sinistra
(stessa larghezza delle spalle) contemporaneamente fanno ruotare il
bastone dalla parte esterna avvicinando la mano sinistra alla destra
(fare anello con pollice e indice) farlo scivolare all'anello della mano
sinistra portandolo in orizzontale all'altezza del petto a circa 25
centimetri e inchinando leggermente il corpo ripetere a voce alta il
"saluto".

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Esercizi
Esercizi: individuali /applicazioni / contatto fisico / immagini
mentali / esempio / mente e cuore / mente e corpo

Ginnastica col bastone


La perfezione del corpo consiste nella bellezza della forma

1) Gambe divaricate, impugnare il bastone alle due estremità, ruotare


il corpo in cerchio fino a toccare terra. Ruotare in senso orario e
antiorario

2) Impugnare il bastone con la mano destra alla coda, con la sinistra


chiudere l'anello, gambe divaricate bastone verticale farlo scivolare
sull'anello della mano sinistra e abbassarsi fino a toccare terra per 5
volte. Cambiare impugnatura e ripetere per altre 5 volte.

3) Stesso esercizio: fare scivolare il bastone sul dorso della mano e


ripetere 5 volte con la mano sinistra e 5 volte con la mano destra.

4) Stesso esercizio: fare scivolare il bastone sul dorso della mano e


abbassarsi fino a toccare terra se il bastone è con l'impugnatura
destra piegare la gamba destra e alzare il bastone sopra la testa con
la destra con la sinistra dal dorso della mano si passa alla palma
con il pollice in giù. Il bastone parallelo al braccio sinistro e alla
gamba sinistra e poi ritornare nella posizione iniziale. Ripetere
l'esercizio 5 volte con l'impugnatura destra 5 volte con
l'impugnatura sinistra.

5) Stesso esercizio: mentre ci si rialza fare perno sulla gamba piegata e


spostare la gamba dritta in avanti a 45 gradi e portare il bastone
parallelo alla schiena e ritornare in posizione di partenza. Ripetere
5 volte a destra e 5 volte a sinistra.

6) Esercizio in piedi gambe leggermente divaricate prendere il bastone


al centro con tutte e due le mani pollici in alto all'altezza del torace
facendo scivolare sull'anello della mano sinistra portando la destra

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dritta sul lato destro la sinistra vicino all'ascella destra fare girare la
mano sinistra all'interno senza lasciare l'impugnatura allungare il
braccio sinistro verso sinistra alzandolo il braccio destro basso in
modo di tirare il muscolo del braccio sinistro e ritornare in posizione
di riposo. Ripetere l'esercizio 5 volte a destra e 5 a sinistra.

7) Stesso esercizio portando il bastone in rotazione orizzontale

8) Impugnare il bastone con una mano alla testa e una mano alla coda
gambe leggermente divaricate bastone all'altezza del petto,
gonfiare l'addome allungare le braccia in avanti espirando ritornare
verso il petto inspirando trattenere il fiato qualche secondo e
ripetere l'esercizio.

9) Ripetere lo stesso esercizio portando il bastone in alto poi farlo


scendere sfiorando il corpo fino a toccare terra.

10) Impugnatura con la mano destra posizione di guardia destra


scendere il bastone dall'alto verso il basso portandolo al fianco
sinistro allungando di molto la gamba destra. Ritornare col bastone
dal basso verso l'alto portando contemporaneamente la gamba
sinistra vicino alla destra bastone in alto e verticale scendere col
bastone dall'alto verso il basso al fianco destro allungando la
gamba sinistra. Ripetere 5 volte a destra e 5 volte a sinistra.

11) impugnare il bastone con la mano destra portare la punta del


bastone a terra in posizione verticale, davanti, al centro delle
gambe a circa 25/35 cm di distanza (impugnatura col pollice in
basso e far rotolare il polso all’interno ed all’esterno). Ripetere
l’esercizio anche a sinistra avendo cura di allungare il braccio ad
ogni rotazione

12) gambe leggermente divaricate, prendere il bastone con i pollici in


alto, abbassare le braccia portare una mano all’estremità ed una a
¾ la mano all’estremità, gira il polso all’interno e ritorna sia a
destra e sinistra

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Come esercitarsi per le parate e gli attacchi

Disporsi uno di fronte all'altro allungando il bastone con le braccia


tese fino a toccare il torace, corpo diritto gambe leggermente
divaricate i bastoni devono essere uno sopra uno sotto, attacca
chiamando i punti dove deve attaccare (cioè testa-testa, viso-viso,
fianchi-fianchi, gambe-gambe) si arriva al punto dove si vuole colpire
chinando il corpo e allungando le braccia, per ultimo si effettua una
puntata portando una gamba indietro e contemporaneamente alla
puntata portare la gamba avanti.

I colpi in testa vengono effettuati in rotazione dal basso verso l'alto


facendo scivolare il bastone dalla parte dove non ci sono le mani di
chi para, effettuare il secondo colpo sempre in rotazione dal basso
verso l'alto, dopo il colpo in testa si attacca al viso facendo roteare il
bastone il bastone sopra la testa come le ali di un elicottero. Per poi
passare al fianco-fianco/gambe-gambe e puntata.

Chi ha il bastone sopra si prepara a parare, portando il bastone sopra la


testa, con due mani alla coda in orizzontale avendo cura di mettere la
testa sotto il bastone e non sotto le mani il bastone parallelo alle
spalle. Le parate sono una a destra e una a sinistra parando il viso a
sinistra e a destra - fianco-fianco - gambe-gambe, poi si para la
puntata schivandola portando una gamba indietro e colpendo la
puntata col bastone spostandola all'esterno quindi continuare a girare
il corpo si effettua o una puntata di gomito o una sventagliata al viso.

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VELOCITA’/TEMPO/MISURA___________I COLPI_________________

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________________IL MODO DI CAMMINARE________________

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"bastone" prolungamento della mano, opportunità e armonia tra
bastone e il proprio corpo

"impugnatura" la mano destra forma un anello con pollice e


indice, la sinistra lo chiude.

"saluto" gambe in coppia (unite) bastone all'avambraccio


destro con due mani alla coda e inchino della
testa

"ginnastica" riscaldamento del corpo con il bastone in mano

"parata e colpi" 1) in testa


2) al viso
3) ai fianchi
4) alle gambe
5) puntata al petto

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"modo di camminare" in armonia col giro del bastone e del
proprio corpo.

1) fiorata
2) a colpi d’assalto
3) a grande ventaglio
4) avanti, laterale sinistra, laterale destra.
5) indietro laterale sinistra e laterale destra
6) spostamenti del corpo in rotazione a sinistra e a destra.
7) piede schiaccia piede
8) camminare restando fermi

" le arti della rotazione sono quattro"


rotata, fiorata, n"sutta e battuta.

1) giro largo (grande ventaglio)


2) giro corto (piccolo ventaglio)
3) mulinè n"sutta
4) mulinè n"supra
5) a mezzo giro (mezzo ventaglio)
6) fiorata a una mano (orizzontale e verticale)
7) mulinè di gomito
8) battuta

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"posizioni di guardia"
1) bastone al petto (una mano alla testa e una alla coda) "sotto puntata"
2) con le mani indietro alla coda--"sotto puntata"
3) in rettifica "palma di santa lucia"
4) di sventagliata a sinistra
5) di sventagliata a destra
6) posizione di puntata al viso e sventagliata con cambio di mano
7) posizione col bastone dietro la schiena con due mani, una alla testa
e una alla coda ( bastone trasversale)
8) posizione col bastone dietro la schiena presa con due mani alla coda
( bastone posizione verticale)
9) san michele ( dietro la schiena con una mano alla coda )

"combinazione delle tecniche"


passare da una rotazione all'altra

"esercizio delle tecniche"


allenamento a corpo libero cioè passare da una rotazione all'altra e
portare i colpi mediante rotazione della tecnica come fosse in
combattimento.

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______ _LA FORMA E TECNICA EDUCATIVA________

Eleganza di movimento, forza di posizione.

La forma è la tecnica tramandata dal maestro in modo da sfruttare il


comportamento "movimento, forza di posizione, eleganza" e l'adattarsi
alle circostanze. E il tramandato comunicato della forza pura: stabilita
dall’esperienza del maestro.

In combattimento accade che la tecnica eseguita può non rispettare la


forma appresa ma ne contiene ugualmente l'essenza.

"la forma"

Saluto: gambe in coppia unite. bastone parallelo alla gamba destra,


impugnatura alla coda

1) portare il bastone davanti orizzontalmente all'altezza del petto


tenendolo a mani disunite; dare una puntata di gomito a destra
spostando la gamba destra quindi dare una puntata a sinistra con
doppio saltello della gamba sinistra, roteare il bastone sopra la testa
in senso antiorario e colpire al lato destro del viso dell'avversario.

2) portare una sventagliata da sinistra verso destra al viso


dell'avversario, battendo il piede destro si effettua un giro su se
stessi e si passa ad una parata in testa, due mani alla coda
effettuare un colpo al fianco sinistro di chi sta davanti portando la
gamba destra avanti

3) dal colpo al fianco passare spostando il peso del corpo sulla gamba
sinistra alla puntata con le mani in coda passando dall'avambraccio
sinistro tenendo sotto controllo l'avversario stesso senza fermare il
movimento del corpo girare i piedi e il corpo all'indietro (in senso
orario) ed effettuare una parata alta con la destra alla coda e la

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mano sinistra alla testa. Con la gamba destra avanti effettuare un
calcio col piede sinistro e mentre il piede ritorna effettuare un
colpo n"sutta sotto l’ascella poi scendere di muline e andando
indietro dare un colpo alle gambe girando il corpo a destra finendo
con il colpo in testa, portare il bastone al petto quindi girare verso
sinistra portando una puntata al petto e piede destro in avanti.

4) camminare in avanti a giro corto ed effettuare due colpi al viso


(prima a sinistra e poi a destra) spostando solo il corpo, dal viso
facendo perno con il piede sinistro effettuare un giro (270")
portando il colpo alle gambe arrivando con il sinistro avanti e
colpo alla testa a due mani, quindi dare tre colpi a sinistra
trascinando il piede destro; passare alla puntata con due mani alla
coda dando sempre tre puntate a destra e sinistra arrivando con la
destra avanti, quindi alzare il bastone sopra la testa e spostare la
mano sinistra verso il centro del bastone ed il baricentro verso
destra guardando sotto il bastone a sinistra

5) quindi portando la gamba destra avanti passare al giro largo (questa


tecnica va effettuata molto bassa) eseguire più volte fino ad
effettuare un colpo al fianco battendo il piede destro ed effettuare
una piroetta (360") arrivando con i piedi uniti ed il bastone in
posizione verticale, effettuare una fiorata a sinistra avanzando,
battere il bastone a terra e dare un colpo alla testa con la sinistra,
ribattere il bastone a terra ed effettuare un colpo di muline n"sutta
al mento con un saltello a lunga distanza arrivando con il destro
avanti. Quindi si passa ad una sventagliata bassa alle ginocchia(tre
colpi) da sinistra verso destra, mettersi in posizione di rettifica
(guardia palma di santa lucia).

6) dopo la posizione di rettifica si da un finto colpo in testa


risucchiandosi il busto e facendo mezzo giro in senso orario
arrivando nella posizione del fantino si passa alla puntata di gomito
(tre) o parate di coltello con una mano alla coda una alla testa
facendo piede scaccia piede verso destra dopo la terza parata si
porta il bastone sotto l'addome come per asciugarsi le mani;

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riprendere il bastone e passare ad una posizione di sfida (in
puntata), tenendo le mani con il palmo in giù portando il piede
sinistro in avanti e dando più spalla all'avversario (invito ad
attaccare) si finge una puntata e si effettua una sventagliata al viso
facendo una piroetta in senso orario, si continua con il muline
n"supra continuando fino ad arrivare con il piede sinistro avanti
quindi passare in rettifica.

7) cambiando direzione si sposta il piede destro di mezzo giro


attaccando con giro largo (grande ventaglio) verso destra si fa una
piroetta e si arriva con le gambe unite e bastone verticale verso il
centro, portando la gamba sinistra indietro e il bastone al petto con
una mano alla coda e una alla testa, effettuare una puntata girando
il busto a sinistra di fronte al maestro. Quindi unendo i piedi dare
un colpo in testa con la mano destra e portare il bastone dietro la
schiena in posizione verticale con le mani alla coda continuare con
muline n"sutta a sinistra con una mano e riportare il bastone a
destra sempre in rotazione, (ripetere la tecnica per le quattro pareti)
finire con la guardia a sinistra (palma di santa lucia) fingere un
colpo in testa e cambiare guardia portandola a destra, quindi dare
un finto colpo in testa lasciando le braccia tese in avanti dare
quattro colpi (4 pareti) al viso (in senso antiorario) tirando indietro
le braccia ad ogni colpo.

8) cambiando direzione verso l'angolo destro dare una sventagliata al


viso andare in fiorata orizzontale (puntata) e sventagliata al viso, si
ripete per tutti e quattro angoli, al quarto angolo mettersi in
posizione di guardia sinistra dare una sventagliata ed andare al
centro del quadrato con una piroetta (colpo alle ginocchia) sempre
in rotazione battere il bastone a destra ed effettuare il saluto...

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Esercizi per rafforzare gli arti inferiori
ed aumentare l’elasticità muscolare
tratti dal Libro Garzanti

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Maestro Raffaele Irmino

L’arte della
Scherma di coltello

Tipico coltello Siciliano chiamato Sarago


per la forma del manico a forma di pesce

Maggio 2012
“ L’arte è l’espressione pura di uno stato d’animo”

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La scherma ( siracusana ) di Raffaele Irminio è come una danza
e come nelle danze ogni movimento ha uno scopo
ed ogni gesto ha un significato.

Cosa è la forma? E’ tecnica educativa

Concentrazione della mente per affinare la tecnica , eleganza,


armonia tra il corpo e la mente adattamento alle circostanze
sfruttamento delle opportunità, anticipazione. Il tutto dato
dalla esperienza del maestro che in combattimento può perdere
l’eleganza ma ne rimane l’essenza.

“Impugnatura” il manico dell’arma deve poggiare nel palmo


della mano avendo cura di ritirare il dito indice

“Lessico” “assalti” corto, assalto medio, assalto lungo


“fiorettata”, puntata di coltello in avanti al collo al petto
all’addome, cioè alta, medio, bassa.

<fendente rovescio da sinistra a destra>


<fendente svolazzo da destra a sinistra>
voltafaccia piroetta
gira e fuggi
cauci ro sceccu , calcio dell’asino
zingara o gitana, tirata bassa
posizione di guardia destra o guardia sinistra o (sottopuntata).

Iniziare l’allenamento con il n° 8


numero della perfezione o numero della creazione

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Metodo di scherma

“Saluto” posizione gambe in coppia braccia piegate testa scoperta.


dritto come un chiodo alto come una colonna,
SALUTO ALLA FONTE BATTESIMALE

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Forme:
“Esecuzione delle forme” classica per tutti in modo da educare il
corpo alla tecnica della forma
Verificare se il corpo ha compreso ripetendo la forma lentamente e poi
veloce
Unificare mente cuore e corpo con la concentrazione ed il duro
allenamento

Applicazioni:
Estrarre dalla forma parate e colpi ed eseguirli, prima piano e man
mano veloci, da fermo e poi in movimento, dopo con ritmo

Inganno:
Rottura del ritmo
Attacchi / Contrattacchi:
Uno attacca l’altro si difende. L’attacco, il contrattacco è come un
batter d’occhio

Esercizio al combattimento libero:


Ricercare con astuzia del corpo e della mente il colpo magistrale
mediante opportunità, velocità e concentrazione

TRE PRINCIPI FONDAMENTALI:


TEMPO MISURA VELOCITÀ
Nella posizione di guardia il braccio armato deve stare piegato.
Nell’attaccare deve essere disteso ed in linea con l’altro
Lo scopo della finta è di indurre l’avversario alla parata
costringendolo a scoprirsi
Quando scegli di attaccare a destra muovi il corpo a sinistra.

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1° Forma, Colpo di taglio: Svolazzo all’addome, mano al fianco,
gamba destro avanti a sinistra.

2° Forma, Parata di taglio: Gamba sinistra avanti, spalla sinistra


tutta avanti, mano al fianco, arma con la punta in basso.

3° Forma, Assalto medio: Gamba destra avanti e fiorettata al


petto.

4° Forma, Salto indietro con parata: Gamba destra indietro


(zumpata)

5° forma, Assalto lungo: Lama alla spalla sinistra, finto calcio


col piede destro molto alto e lungo, contemporaneamente il
piede tocca terra, allungare il braccio armato con una fiorettata
dall’alto bassa e lunga.

6° Forma, Quartiatura: Spostare la gamba sinistra che si trova


indietro tutta a sinistra con un saltello, la spalla a toccare il
ginocchio sinistro.

7° Forma, Gitana: Effettuare una rotazione in senso orario bassa


con tre assalti dal basso verso l’alto, con piede schiaccia piede.

8° Forma, Lancillotto: Salto indietro, apertura delle braccia,


come per invito gamba sinistra avanti.

9° Forma, Taccopunta: Portare la gamba destra indietro, braccio


sinistro in parata, punta del piede a terra; spostare il piede dalla
punta al tacco, manico del coltello che tocca il ginocchio destro.

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10° Forma, Duecalci: Passare dal tacco alla punta spostando il
bacino avanti, effettuare un calcio col sinistro e poi col destro,
contemporaneamente una fiorettata media.
11° Forma, Falso: Spostare il piede destro dietro il sinistro,
bilanciare il corpo in avanti, coltello in linea con la fronte
contemporaneamente a braccio teso effettuare un fendente
rovescio.

12° Forma, Gira e fuggi: Braccio teso, testa tesa indietro,


ritornare con un fendente svolazzo, spostando il peso del corpo
sulla gamba sinistra e senza fermarsi effettuare un voltafaccia
portando il ferro alla spalla sinistra, poggiare il piede destro fare
un altro giro ed effettuare una inginocchiata allungando il
braccio armato ( il destro) e il sinistro in parata sopra la testa

13° Forma, Zingara: Portare il ferro da punta orizzontale a


verticale, inseguire l’avversario spostando il piede destro verso
destra, come per inseguire, quindi effettuare una fiorettata col
destro avanti .

14° Forma, Lo specchio: Spostare il corpo a sinistra, peso del


corpo sul piede sinistro, allungare le braccia in alto a sinistra,
lama del ferro sul palmo della mano sinistra.

15° Forma, Invito: Portare la mano sinistra al costato destro


come per invito a colpire, alzare il piede destro e dare un calcio
al petto (u cauciu ro sceccu).

16° Forma, Cambio di mano: Poggiare il piede a terra, dare un


colpo fendente svolazzo, fare mezzo giro a destra portando le
gambe leggermente divaricate e il ferro dietro la schiena, fare un
cambio di mano da sinistra a destra.

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17° Forma, Galeotta: Cambio di mano dalla destra alla sinistra,
uscire portando la gamba destra avanti, ferro a sinistra, punta del
ferro in alto, effettuare tre colpi dal basso verso l’alto iniziando
con la gamba destra. (zumpata)

18° Forma, l’Arco. Tirare l’arco o tira la frecciata

19° Forma, “Mezzo Specchio”. Portare il ferro alto verso la


mano destra come per metterlo in mostra, contemporaneamente
avvicinare la gamba sinistra alla destra con la punta. Fare un
cambio di man o (da sinistra a destra) con un giuoco di gambe
passare il peso del corpo da destra a sinistra ed allungando la
gamba destra effettuare un colpo dall’alto verso il basso. La
mano sinistra come per parare la testa. Con tecnica di piede
schiaccia piede ripetere due volte alla terza allungare il braccio
sinistro

20° Forma, “Falso 2” dopo i tre assalti col destro avanti ruotare
il corpo su se stesso in senso antiorario portando la gamba
sinistra verso l’avversario incrociandola con la destra
nascondendo la mano armata, preoccupandosi di fare l’anello
con la sinistra (per un eventuale attacco) (Rottura della forma)
Continuare la rotazione del corpo accompagnato dalle gambe
con rotazione dei piedi. Nascondendo la mano armata, cioè la
destra ha con l’impugnatura anche della sinistra, allungare la
gamba destra facendo la molla col piede destro (per essere
veloce) verso l’avversario ferro dall’alto verso il basso, finito la
corsa del ferro girare il ferro con la punta in alto ed il manico al
ginocchio destro. (passare alla tecnica il salto del sarago)

21° Il salto del sarago. Portare la gamba sinistra vicino alla


destra (piede schiacciapiede) allungare la gamba destra ed
effettuare un assalto medio con fiondata al petto, mano sinistra

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sopra la testa come per pararla. Al terzo assalto allungare anche
il braccio sinistro.

22° Forma, Saluto. Fare un saltello indietro con una schiacciata


sinistra avanti, portare le braccia al petto incrociate la gamba
sinistra si mette in coppia con la destra ed effettuare il saluto

Maestro Raffaele Irmino

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Testi e disegni sono di proprietà dell'Autore.
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 Raffaele Irmino – Febbraio 2017

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