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INTRODUZIONE
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CAPITOLO I
diplomatico.
Farnese.
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L'Europa aspettava in quegli anni, in una atmosfera
franco-austriaci.
popolazioni.
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Mentre si andavano consolidando le strategie dei
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Il Collegio presso il quale il giovane notabile assume
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identificabile, così come peraltro fa il Croce; ma il
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volontà del padre di formare nel miglior modo
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studi condotti a Londra sulla seta siciliana ) nell'unico
Caracciolo.
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Malgrado vi siano tanti contributi capaci di dare una
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avergli saputo infondere, deve aver fatto da
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giudiziaria che egli reputa una sorta di catena posta
ritiene di meritare.
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L'avversione per le pratiche medioevali, intesa come
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dal contrasto tra gli ideali vagheggiati e le tristi
condizioni presenti"5.
di vita.
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Dal fertile terreno, meticolosamente coltivato con
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più equa distribuzione delle ricchezze e verso un più
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disdegno si univa una naturale avversione contro la
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ambizioso: fu per lui una lieta sorpresa, quindi,
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fatale per la politica vaticana. Ma fu anche il segno
giovane Marchese.
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presso quelle Corti, un'azione persuasiva delle ragioni
'52 ad Aranjuez"7.
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Richiamato alle sue vecchie incombenze forensi il
Fogliani.
di politica reale.
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Il secondo è connesso più propriamente alla sua
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primaria necessità. Il Caracciolo, uomo di larghe
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sostituire il conte di Cantillana, che a sua volta andava
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dato modo di valutare e di analizzare con il suo
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Da un lato la Spagna ( guerra dei sette anni ),
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configuratasi dopo la pace di Aquisgrana che vede la
Piacenza.
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la Savoia ottiene un allargamento dei suoi confini a
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I fermenti che corrono da un capo all'altro d'Europa
aspettative sabaude.
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nella spartizione dei domini spagnoli. A quell'epoca,
Aquisgrana.
lo ha espresso.
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La capacità di penetrare nei meccanismi economici
analizzati.
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quale tutto il Mediterraneo è disposto ad inchinarsi in
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sè come "soggetto capace di porsi al di sopra delle
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nelle spese di Stato come segretario; a questi confida i
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Caracciolo lascia Londra il 21 agosto del 1771 mentre
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D'altro canto non aveva fatto mistero di " Quanto gli
destinazione parigina.
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esistenza. Con la sua briosa conversazione, con la sua
grande celebrità.
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lineamenti occorreva che parlasse. Allora, man mano
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partecipava con l'entusiasmo di chi viene travolto
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pensare: egli assunse un sentimento umanitario che lo
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scioglieva l'Ordine; il Caracciolo, lieto del gesto di
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va anche dietro a qualche avventura galante. Quando
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apparve al Caracciolo tutt'altro che un lusinghiero
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mirati metodi di gestione della monarchia riformista,
tendenze riformiste.
11DENIS MACK SMITH, Storia della Sicilia medievale e moderna, Bari, 1987, pag.
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prevalere lo spirito libero e l'interesse dell'uomo. Ci
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stimava fosse un peso troppo grave per lui, già avanti
1781.
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CAPITOLO II
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famosa Enciclopedia a Parigi, intorno al 1770, una città
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PONTIERI, Il Marchese Caracciolo Viceré di Sicilia ed il Ministro Acton,
Napoli,1932, pag. 5
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avevano contribuito a diseducarne gli abitanti e ad
l'isola.
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naturali dell'isola; e quanto alle persone con le quali i
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passività e completa indifferenza e rassegnata volontà
feudali.
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sembrava rassegnata ai propri mali e incapace di
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propri; per cui la posizione politica della Sicilia nei
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il Brancato13, nonostante tutto egli trovò terreno fertile
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con insistenza progetti di riforma; che, soprattutto, ai
14Il cui Progetto proponeva "una misura generale dei beni, senza eccezione di
persone, di ceto, di condizioni" per istituire un unico censo annuale
proporzionato alle rendite di ogni tipo.
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tutta la vita spirituale ed economica del Paese. Prima
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affatto accorta di quel fervido movimento di vita, che
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di quei libri; e quei pochi che li capirono, furono fra
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tristi condizioni dei propri paesi e di suggerire i
rinnovamento".
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tempi dei Normanni, portavano ancora le impronte
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si incontrava con i capi delle supreme magistrature del
Regno, (...)"18.
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magistrature locali ed il vicerè, si mostrava più incline
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loro preponderanza; né la cultura; né i buoni servigi
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Sant'Ufficio e nelle Università i baroni
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Indebitati, carpivano agevolmente alle imbelle autorità
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rappresentanti, di tutti i mezzi repressivi consentiti dal
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che soltanto i baroni costituissero la nazione siciliana,
influenzare i Vicerè.
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"Messa in rilievo la preponderanza politica del
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tradizionalista"21.
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CAPITOLO III
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Tre giorni dopo accompagnato dalle autorità e dai
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profonda devozione al Sovrano e un alto senso del
intellettuali"23.
problemi dell'Isola.
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Così, in una lettera a Gaetano Filangeri, datata 2
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l'arbitrio ai giudici e la prepotenza ai grandi, così
Sicilia"24.
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potere viceregio; rimettere la sovranità del re
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successo"25. Questo brano è tratto dal carteggio tenuto
aiuto di Napoli.
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si espone a processi ed a guai, ed a perdere la
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sembrano difficili, e sarebbero facilissime ad
eseguirsi".
Regno.
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Parlamento e il Senato di Palermo, e in genere tutte le
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magistrati, per una più retta ed imparziale
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pubbliche: alla Giunta dei Presidenti e Consultori dà
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L'Inquisizione siciliana non era più quella severa e
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conservava intatti i segni esteriori dello splendore
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solito pubblicare durante la Quaresima (Editti di Fede)
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In quel periodo il governo regio reputava il Tribunale
dall'Inquisitore".
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"Il Re fece trasmettere la dimanda e gli atti alla
totalmente"30.
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avviso del Marchese della Sambuca, ordinò
rendite dell'Inquisizione.
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imprigionati la lor sicura liberazione fra giorni. Di tali
infelici non trovò egli che soli tre, o per dir meglio, tre
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palazzo dell'Inquisizione nella maniera medesima e
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ricorsi diede un fomento e il colpo fatale alla caduta di
Palazzo".
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raggiunti. Era, infatti, la prima, la più grande vittoria
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cielo di avermi tolto da Parigi per servire d'istrumento
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occhi vi s'appiccasse il fuoco: durarono le fiamme sino
alla storia"35
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espresso ordine del Re, su richiesta di monsignor
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alla sua presenza a tale bruciamento, il quale durò
all'Inquisizione".
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molte famiglie avevano usato arbitrariamente il
vista.
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BIBLIOGRAFIA
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TOMMASO FALZELLO, Della storia di Sicilia,
I - Palermo, 1870
98
LUIGI NATOLI, Storia di Sicilia - Palermo, 1935
1945
99
FRANCESCO RENDA, Storia della Sicilia - Palermo
1987/93
Palermo 1995
Palermo 1991
1987
100
MARCHESE DI VILLABIANCA, Diari 1783-1785,
101
INDICE
INTRODUZIONE................................................... pag.1
diplomatico
102
CAPITOLO III...................................................... pag. 61
BIBLIOGRAFIA................................................... pag. 85
103