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di Pietro Trifone
e Massimo Palermo
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ZANICHELLI MONDOLI BRI

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INDICE GENERALE
......................... IRTTWmRWMglWKMIII^^ ----- ».----------------

LtJ SUONI E LETTERE 1 2.7 Le preposizioni articolate 37


i.i Fonetica e fonologia 2 2.8 L’articolo partitivo 38
/ 1.2 Grafemi e fonemi 2 Per approfondire 39
1.3 I fonemi dell’italiano 3 In caso di dubbi 42
1.3.1 Le vocali 4
1.3.2 Le consonanti 7 IL NOME 43
Ì ’ 1.3.3 Le semiconsonanti 10 3.1 Classificazione dei nomi 44
I 1.4 L’alfabeto italiano 10 3.2 H genere del nome 44
I 1.4.1 Le lettere straniere 11 3.3 La formazione del femminile 46
1.4.2 Digrammi e trigrammi 11 3.3.1 Casi particolari di formazione
(
I 1.5 Dittongo e iato 12 del femminile o del maschile 49
1.6 L’elisione 13 3.4 La formazione del plurale 49
I
1.7 H troncamento 14 3.4.1 Nomi con doppia forma
1.8 U raddoppiamento di plurale 55
fonosintattico 15 3.42 Nomi con doppia forma
i 1.9 L’intonazione 16 sia al singolare sia al plurale 56
{ 1.10 La sillaba 17 3.43 Nomi difettivi 57
i 1.11 L’accento 18 3.4.4 H plurale dei nomi composti 57
i
1.11.1 Quando si usa l’accento grafico 19 Per approfondire 61
1.12 Le maiuscole 20 In caso di dubbi 65
ì 1.13 La punteggiatura 22
Per approfondire 26 GLI AGGETTIVI
In caso di dubbi 28 QUALIFICATIVI 67
l
4.1 Funzioni degli aggettivi 68
1*2 L'ARTICOLO 29 42 H femminile e il plurale
f 2.1 Funzioni e classificazione dell’aggettivo qualificativo 68
dell’articolo 30 4.3 L’accordo dell’aggettivo
2.2 Le forme dell’articolo 31 qualificativo , 70
22.1 L’articolo determinativo 31 4.4 Gli aggettivi di relazione 70
i
i 22.2 L’articolo indeterminativo 33 45 La posizione dell’aggettivo .
: 2.3 L’uso dell’articolo qualificativo 71
determinativo 4.6 I gradi dell’aggettivo
t con i nomi propri 34 qualificativo 72
J

i 2.4 L’uso dell’articolo con altri 4.6.1 H grado comparativo 72


determinanti del nome 35 4.6.2 II grado superlativo 73
Prima edizione: ottobre 2000 2.5 L’omissione dell’articolo 36 4.6.3 Comparativi e superlativi
© 2000 Zanichelli editore S.p.A., Bologna 2.6 L’uso dell’articolo sintetici 74
i
Edizione Mondolibri S.p.A., Milano
su licenza Zanichelli editore S.p.A., Bologna
I indeterminativo
con Ì nomi propri 36
Per approfondire
In caso di dubbi
76
78
1
www.mondolibri.it I

!
1
indice generale
Grammatica ’rtahanadi base

7.1.1 Verbi transitivi e intransitivi 113 7.17 L’imperativo 138 •10 LA CONGIUNZIONE 169
GLI AGGETTIVI
(£1
PRONOMINALI 79 7.12 La forma del verbo 113 i! 7.18 L’infinito 139 10.1 Funzioni e classificazione
7.1.3 La trasformazione passiva 114 7.19 H participio 140 delle congiunzioni 170
5.1 Funzioni degli aggettivi I

80 7.1.4 Modi e tempi del verbo 115 7.20 H gerundio 140 10.2 Le congiunzioni
pronominali
72 L’aspetto del verbo 116 i Per approfondire 141 coordinative 170
52 Aggettivi e pronomi
80 73 La coniugazione del verbo 117 In caso di dubbi 146 10.3 Le congiunzioni
possessivi
52.1 La posizione dell’aggettivo 73.1 Formazione subordinative 171
81 dei tempi composti 118 t 18 ; L'AVVERBIO 147 10.4 Le congiunzioni testuali 173
possessivo
7.32 Le tre coniugazioni 118 8.1 Funzioni e classificazione • Per approfondire 174
5.2.2 Uso dell’articolo
con l’aggettivo possessivo 81 7.4 I verbi ausiliari 119 dell’avverbio 148
52.3 L’uso sostantivale 7.4.1 Coniugazione 82 La formazione rii L'INTERIEZIONE 175
del pronome possessivo 82 di avere ed essere 119 degli avverbi derivati 149 11.1 Funzioni e classificazioni
i
Aggettivi e pronomi 7.4.2 La scelta dell’ausiliare 120 8.3 Avverbi di modo 150 delle interiezioni 176
53 i
dimostrativi 82 7.5 Coniugazione t 8.4 Avverbi di luogo 150 11.1.1 Significato delle principali
5.4 Aggettivi e pronomi dei verbi regolari 121 I 8.5 Avverbi di tempo 151 interiezioni
) 8.6 Avverbi di giudizio 152
indefiniti 84 7.5.1 Prima coniugazione: proprie e improprie 176
55 Aggettivi e pronomi modello am-aie 121 8.7 Avverbi di quantità 152 Per approfondire 178
interrogativi ed esclamativi 89 7.5.2 Seconda coniugazione: .1 8.8 Avverbi interrogativi 153
5.6 I numerali 90 modello tem-ese 123 8.9 Avverbi frasai! 153 L12 LA FRASE SEMPLICE 181
Per approfondire 94 7.53 Terza coniugazione: 8.10 La posizione dell’avverbio 154 12.1 Unità di analisi 182
I Per approfondire
modello rerw-ire 125 I
155 122 La struttura
E6.J I PRONOMI PERSONALI, 7.6 La coniugazione passiva 127 i In caso di dubbi 156 della frase semplice 182
l
RELATIVI, 7.6.1 Coniugazione passiva 122.1 Verbo, nucleo e argomenti 183
f
ALLOCUTIVI, DOPPI 95 di un verbo: essere amato 127 L«J LA PREPOSIZIONE 157 123 II soggetto 184
6.1 Pronomi personali 96 7.7 La coniugazione riflessiva 5 9.1 Funzioni e classificazione 12.3.1 La posizione del soggetto 185
6.1.1 Pronomi personali soggetto . 96 e pronominale 128 i delle preposizioni 158 12.4 H predicato 186
6.12 Pronomi personali 7.7.1 Coniugazione riflessiva 92 Le preposizioni proprie 158 12.5 I complementi 187
I
complemento 98 di un verbo: lavarsi 128 I 9.2.1 La preposizione di 158 12.5.1 I complementi diretti 187
6.1.3 La posizione dei pronomi 7.8 Verbi impersonali 129 92.2 La preposizione a 159 12.52 I principali
personali complemento 102 7.9 Verbi servili 130 92.3 La preposizione da 160 complementi indiretti 188
62 Pronomi allocutivi 103 7.10 Verbi fraseologici 92.4 La preposizione in 161 12.5.3 Altri complementi indiretti 192
63 Pronomi relativi 104 o aspettuali 130 92.5 La preposizione con 161 12.6 Altre espansioni: attributi
6.4 I pronomi doppi dii, gasato 106 7.11 Verbi difettivi 131 92.6 La preposizione su 161 e apposizioni 194
Per approfondire 107 7.12 Verbi sovrabbondanti 132 > 92.7 La preposizione per 162 12.7 La frase indipendente 194
In caso di dubbi > 92.8 Le preposizioni tra e fra 162 12.7.1 Dichiarative
110 7.13 Verbi irregolari 132 i 195
7.14 L’uso dei modi e dei tempi. r 9.3 Le preposizioni improprie 163 12.7.2 Interrogative 195
L7J IL VERBO 111 L’indicativo 132 ! 9.4 Le locuzioni prepositive 165 12.7.3 Esclamative 196
7.1 Funzioni e classificazione 7.15 H congiuntivo 136 Per approfondire 166 12.7.4 Imperative 197
del verbo 112 7.16 H condizionale 137 i In caso di dubbi 168 12.7.5 Desiderative 197
ì

Grammatica italiana di base Indice generale

7.1.1 Verbi transitivi e intransitivi 113 7.17 L’imperativo 138 10 LA CONGIUNZIONE 169
15 GLI AGGETTIVI
PRONOMINALI 79 7.1.2 La forma del verbo 113 7.18 L’infinito 139 10.1 Funzioni e classificazione
7.1.3 La trasformazione passiva 114 7.19 Il participio 140 delle congiunzioni 170
5.1 Funzioni degli aggettivi
80 7.1.4 Modi e tempi del verbo 115 7.20 Il gerundio 140 10.2 Le congiunzioni
pronominali
7.2 L’aspetto del verbo 116 Per approfondire 141 coordinative 170
5.2 Aggettivi e pronomi
possessivi 80 7.3 La coniugazione del verbo 117 In caso di dubbi 146 10.3 Le congiunzioni

J
Formazione t
52.1 La posizione dell’aggettivo 7.3.1 subordinative 171
possessivo 81 dei tempi composti 118 I 8 j L'AVVERBIO 147 10.4 Le congiunzioni testuali 173
7.3.2 Le tre coniugazioni 118 8.1 Funzioni e classificazione Per approfondire 174
5.22 Uso dell’articolo ì
con l’aggettivo possessivo 81 7.4 I verbi ausiliari 119 dell’avverbio 148
I
52.3 L’uso sostantivale 7.4.1 Coniugazione i 82 La formazione J1 L'INTERIEZIONE 175
del pronome possessivo 82 di avere ed essere 119 degli avverbi derivati 149 11.1 Funzioni e classificazioni \
i
53 Aggettivi e pronomi 7.42 La scelta dell’ausiliare 120 i
8.3 Avverbi di modo 150 delle interiezioni 176
dimostrativi 82 7.5 Coniugazione t 8.4 Avverbi di luogo 150 11.1.1 Significato delle principali
5.4 Aggettivi e pronomi dei verbi regolari 121 I 8.5 Avverbi di tempo 151 interiezioni
75.1 Prima coniugazione: i 8.6 Avverbi di giudizio 152 proprie e improprie
indefiniti 84 176
55 Aggettivi e pronomi modello aw-are 121 8.7 Avverbi di quantità 152 Per approfondire 178
interrogativi ed esclamativi 89 7.5.2 Seconda coniugazione: •II 8.8 Avverbi interrogativi 153
5.6 I numerali 90 modello tem-etz 123 8.9 Avverbi (rasali 153 Lu LA FRASE SEMPLICE 181
Per approfondire 94 15ò Terza coniugazione: 8.10 La posizione dell’avverbio 154 12.1 Unità di analisi 182 *
I
modello wro-ire 125 Per approfondire 155 122 La struttura
I
I PRONOMI PERSONALI, 7.6 La coniugazione passiva 127 I In caso di dubbi 156 della frase semplice 182
(
RELATIVI, 7.6.1 Coniugazione passiva 12.2.1 Verbo, nucleo e argomenti 183
ALLOCUTIVI, DOPPI 95 di un verbo: essere amato 127 I LA PREPOSIZIONE 157 12.3 H soggetto 184
6.1 Pronomi personali 96 7.7 La coniugazione riflessiva fr 9.1 Funzioni e classificazione 12.3.1 La posizione del soggetto 185
6.1.1Pronomi personali soggetto 96 e pronominale 128 I delle preposizioni 158 12.4 Il predicato 186
6.12 Pronomi personali 7.7.1 Coniugazione riflessiva 92 Le preposizioni proprie 158 12.5 I complementi 187
J 9.2.1 La preposizione di 158
complemento 98 di un verbo: lavarsi 128 I 12.5.1 I complementi diretti 187
6.1.3 La posizione dei pronomi 7.8 Verbi impersonali 129 9.2.2 La preposizione a 159 125.2 I principali
personali complemento 102 7.9 Verbi servili 130 9.2.3 La preposizione da 160 complementi indiretti 188
6.2 Pronomi allocutivi 103 7.10 Verbi fraseologici 9.2.4 La preposizione in 161 12.5.3 Altri complementi indiretti 192
63 Pronomi relativi 104 o aspettuali 130 9.2.5 La preposizione con 161 12.6 Altre espansioni: attributi
6.4 I pronomi doppi chi, quanto 106 7.11 Verbi difettivi 131 ! 9.2.6 La preposizione su 161 e apposizioni 194
Per approfondire 107 7.12 Verbi sovrabbondanti 132 I 9.2.7 La preposizione per 162 12.7 La frase indipendente 194
In caso di dubbi 110 7.13 Verbi irregolari 132 1
9.2.8 Le preposizioni tra e fra 162 12.7.1 Dichiarative 195
7.14 L’uso dei modi e dei tempi. <• 93 Le preposizioni improprie 163 12.7.2 Interrogative 195
□Lì il verbo 111 L’indicativo 132 I 9.4 Le locuzioni prepositive 165 12.7.3 Esclamative 196
7.1 Funzioni e classificazione 7.15 Il congiuntivo 136 Per approfondire 166 12.7.4 Imperative 197
del verbo 112 7.16 Il condizionale 137 i In caso di dubbi 168 12.7.5 Desiderative 197
;
i
t
Grammatica italiana di base j i
i
I
I f
I
i iI
I
i
!
13.11 Discorso diretto I
i
Per approfondire 198
In caso di dubbi

LA FRASE COMPLESSA
200

201
e discorso indiretto
Per approfondire
In caso di dubbi
223
225
226
!-
I
!
J 7/
•____
I •
j L._
n.sj
13.1 La struttura
della frase complessa 202 lMj LA FORMAZIONE 1

227 1
132 Le proposizioni coordinate 203 DELLE PAROLE
133 Proposizioni subordinate 14.1 Parole semplici, derivate,
esplicite e implicite 204 composte 228 !
13.4 La classificazione 14.2 Parole con suffisso 228
i
delle subordinate 204 14.3 Parole alterate 235
135 Le proposizioni argomentali 205 14.3.1 Nomi e aggettivi 236
i
13.5.1 Oggettive 205 14.3.2 Verbi 237
i
13.52 Dichiarative 207 14.4 Parole con prefìsso 238 I

1333 Soggettive 207 14.4.1 Nomi e aggettivi 238 I


14.42 Verbi 239 I
135.4 Interrogative indirette 208 ;
1355 Le proposizioni argomentali 14.5 I verbi parasintetici 240
oblique 209 14.6 Parole composte 241
13.6 Le proposizioni relative 210 14.7 Le unità lessicali superiori 243
13.7 Le proposizioni Per approfondire 244 I
I
non argomentali 212 In caso di dubbi 247
13.7.1 Causali 212
13.72 Finali 212 APPENDICE 1
13.73 Consecutive 213 Verbi irregolari 250 i

13.7.4 Concessive 213 Verbi irregolari della prima ■


13.75 Condizionali 214 coniugazione 250
13.7.6 Temporali 216 Verbi irregolari della seconda !
13.7.7 Modali 217 coniugazione in -ere 251
13.7.8 Comparative 218 Verbi irregolari della seconda i
13.7.9 Avversative 218 coniugazione in -ere 256 i
13.7.10 Esclusive 218 Verbi irregolari della terza
13.7.11 Eccettuative 219 coniugazione 288
13.7.12 Limitative 219 i
13.8 La concordanza dei tempi 219 APPENDICE 2
13.9 Gli incisi 222 Le reggenze verbali 292 I
13.10 La frase nominale 223 L.J INDICE ANALITICO 323 »
;
’i
;

1
I

1 suoni e lettere
Grammatica italiana di base
Gli alfabeti costituiscono dei sistemi approssimativi per la rappresentazione dei

1.1 Fonetica e fonologia


La fonetica e la fonologia si occupano dei suoni di una lingua. o
■«.suoni. Quando occorre trascrivere i suoni con precisione si ricorre ai simboli
) dell'alfabeto fonetico internazionale, realizzato dall'API (Association
S Phonétique Internationale), in cui a ogni fono corrisponde uno e un solo sim­
bolo grafico.

fonemi italiani /tf/ di ciao /’tjao/ e IfJ di moglie /’moXXe/ non sono presenti in altre I fonemi dell'italiano
lingue; viceversa i fonemi /se/ dell’inglese cat /k®t/ e /x/ del tedesco machen L'italiano ha trenta fonemi: sette vocali, ventuno consonanti, due semi­
/’maxn/ o dello spagnolo jabón /xa'Pon/ non fanno parte del sistema fonologico ita­ consonanti.
liano.
»
o Le vocali prendono il nome dal punto del palato a cui si avvicina di più la lingua al
momento della pronuncia: Vitaliano possiede tre vocali anteriori (/e/, lei, /i/), che si
articolano avvicinando la lingua alla parte anteriore del palato, una vocale centrale

12 Grafemi e fonemi
I fonemi di una lingua sono rappresentati nella scrittura per mezzo di I
(/a/), che si pronuncia con la lingua abbassata sul fondo della bocca, tre vocali poste­
riori (/»/, /o/ lai), che si articolano avvicinando la lingua al palato molle (o velo palati­
no). Le vocali posteriori si dicono anche “labiali” perché sono pronunciate con le lab­
segni grafici, detti "grafemi*: l'insieme dei grafemi di una lingua ne I bra protese in avanti e arrotondate.
costituisce l’alfabeto.
I o Le consonanti sono il risultato del diverso combinarsi dei seguenti tratti distintivi: /
Per quanto l’alfabeto italiano sia piuttosto fedele alla fonetica della lingua, non esiste una o modo di articolazione: le consonanti si dicono occlusive se si determina, alla pro­
corrispondenza perfetta tra fonemi e grafemi, per almeno tre motivi: nuncia, la chiusura completa del canale fonatorio, continue se c’è un passaggio
• alcuni grafemi corrispondono a più fonemi: è il caso della e e della o, che possono avere ) d’aria continuo, cioè se il canale si chiude solo parzialmente. A loro volta le con­
suono aperto (in lèi, moda) o chiuso (in séra, rómbo), della ce della g, che possono avere ■ sonanti continue si dividono in costrittive, vibranti e laterali. Infine si hanno le
suono palatale (in cena, gelo) o velare (in cosa, gola) ecc.; I affricate, che sono in un certo senso dei suoni composti perché costituiscono il
• lo stesso fonema può essere rappresentato da più grafemi: per esempio in casa e quadro risultato di un’articolazione occlusiva e di una costrittiva in rapidissima succes- '
due grafemi diversi (c e q) rappresentano il medesimo fonema (/k/); sione;
• in alcuni casi è necessario più di un grafema per rappresentare un fonema: nei digram­ o luogo di articolazione: è il punto in cui uno degli organi della fonazione oppone un
mi gn (gnocco) e se (scimpanzé) occorrono due grafemi per rappresentare i fonemi /ji/ e i
ostacolo al passaggio dell’aria. La /p/ la /b/ e la /m/ sono dette labiali perché per
///, nel trigramma gli, che rappresenta il suono /X/ di aglio, occorrono addirittura tre articolare questi suoni chiudiamo per un attimo le labbra, la Iti, la /d/ e la Ini sono
lettere per rappresentare un suono. dette dentali perché, per pronunciarle, la lingua batte contro l’attaccatura dei denti,
i la /k/ e la /g/ sono dette velari perché la base della lingua tocca il cosiddetto “velo
palatino” (o palato molle) ecc.;
o sonorità: un suono si dice sonoro se al passaggio dell’aria le corde vocali producono
Come si formano I una vibrazione, sordo se tale vibrazione non si produce; nel sistema fonologico italia­
i suoni di una lingua no alcune consonanti conoscono sia una realizzazione sorda sia una sonora (p, b, t,
d, k, g, f, v, s, z, ts, dz ecc.), altre solo una realizzazione sorda (J), altre ancora solo
Quando un individuo parla, emette dei suoni arti­ incontrare alcun ostacolo al suo passaggio. una realizzazione sonora (m, n, r, 1, X, ji);
colati secondo un procedimento che è comune ai o oralità o nasalità: sono chiamate orali le consonanti prodotte dalla fuoriuscita dell’a­
elte parlanti di tutte le lingue: l'aria esce dai polmo- □ Le consonanti si hanno se il canale orale è ria attraverso la bocca, nasali quelle prodotte dalla fuoriuscita dell’aria attraverso il
■ X ni, passa nella trachea e di qui, attraverso la chiuso in un certo punto e secondo determinate naso.
laringe, incontra le corde vocali e poi viene modalità (per esempio dalla lingua che tocca il
espulsa attraverso il canale orale o quello palato oi denti). I o Le semiconsonanti sono definite approssimanti perché nel pronunciarle la lingua si
nasale. A seconda degli ostacoli che l'aria - i avvicina agli organi fonatori senza però toccarli. L’italiano ha un’approssimante palatale
incontra nella fase di espulsione, si hanno le vocali, i_J Le semivocali e le semiconsonanti si produ­ I /j/ e un’approssimante labiovelare /w/.
le consonanti e le semivocali (o semiconsonanti). cono quando l'aria incontra un ostacolo più lieve di t

quello che dà luogo alle consonanti, ma più forte di i


D Le vocali si hanno se l'aria fuoriesce senza Per descrivere un suono si elencano i tratti distintivi che lo caratterizzano: per esempio
quello che dà luogo alle vocali. la b è denominata “occlusiva, labiale, sonora, orale”, la m “occlusiva, labiale, sonora,
L -
2
I

i 1 suoni e lettere
Grammatica italiana diabase ------ --- ---------- „------- ----- -------------— - - I
OS»
■ fonetiche il segno (') precede la sillaba su cui cade l’accen- I » nei diminutivi in -étto, -étta (librétto, animalétto, poverétto)-, le parole che finiscono in
SqSÌ-*. l’accento sarà inserito nelle tntscmtom solo quando necess.no. I -etto, -etta ma non sono diminutivi non seguono una regola precisa: brevétto, bigliétto,
Esaminiamo ora nel dettaglio i fonemi dell italiano. tétto, ma affetto, appètto, concètto.

Per il timbro vocalico delle e e delle o che


fanno parte di desinenze verbali si vedano
1.3.1 Le vocali
i prospetti di coniugazione in 7.5 e 7.6

«««pi® trascrizione fonologica


attenzione!
"7a/ ~ "T a casa /‘kasa/
centrale
anterioreaperta_______ /e/ pèlle /'pelle/
e La o è generalmente aperta:
anteriore chiusa _______ /e/ mela /'mela/
vino /'vino/ • quando si trova in fine di parola e porta l’accento (però, andò, comò)-,
anteriore di massima chiusura
!d sòglia l'sdfaJ i • in molte parole di origine dotta con l’accento sulla terzultima sillaba (termòmetro,
posteriore aperta___________ o archeòlogo, filòsofo, biògrafo)-,
posteriore chiusa___________ /o/ còda /'koda/
u buco /'buko/ o nei suffissi -òlo, -uòlo (figliolo, donnaiolo, lenzuolo)-,
posteriore di massima chiusura /u/ i
• nel suffisso -òtto (ragazzetto, pienòtto, sempliciòtto)-,
® quando fa parte del dittongo -uò- (fuòco, suòno, nuòvo, tuòno). Fa eccezione liquóre-,
Quando non vi cade l’accento, la e e la o hanno sempre suono chiuso, quindi 1 italiano pos­ z
siede sette vocali toniche (/a/, /d, /e/, Iti, /d, /o/, /u/) ma solo cinque vocali atone (/a/, /e/, la o è generalmente chiusa:
/i/,/o/,/u/). • nelle parole che finiscono in -óce (feróce, atróce, fóce)-, -ónda (sónda, fionda, spón­
La dififerensA tra vocali aperte e vocali chiuse non si “vede” nella trascrizione grafica, poi- da)-, -ónte (cónte, bisónte, pónte)-, -óre (amóre, muratóre)-, -òso (furióso, costóso,
ché gli stessi grafemi e e o rappresentano sia le vocali aperte sia quelle chiuse. Quando vistóso)-, -pósto (impósto, depósto, contrappósto)-, -zióne (azióne, sezióne, prenota­
occorre distinguere l’apertura della vocale (per esempio in testi tecnici come le grammati­ I zióne)-,
che e i vocabolari, o per distinguere parole omografe), si possono contrassegnare le vocali I
• nel suffisso accrescitivo -óne (scivolóne, palazzone).
aperte con l’accento grave ' (pèzzo, còllo) e le vocali chiuse con l’accento acuto ’ (téla, I

gómma).
Le oscillazioni nella pronuncia di e e o aperta e chiusa non compromettono la capa­
• Le vocali e, o cità di intendersi perché i casi di possibile confusione, cioè di parole omografe che si
Non esistono regole generali per stabilire quando la e e la o toniche sono aperte o chiu­ differenziano solo per il timbro della e o della o, sono molto limitati. Ecco alcuni
se. Soltanto per alcuni gruppi di parole è possibile dare indicazioni sulla pronuncia esempi:
I
della vocale tonica.
accètta (indicativo presente di accettare)
accetta
La e è generalmente aperta: accétta (scure, ascia)
• nelle parole che finiscono in -èlio, -ella (cancèllo, bidèllo, acquerèllo, barèlla, padèlla)-,
I affètto (passione)
•ènza (beneficènza, decènza, influènza)-, -èrio, -èria (critèrio, fèria, desidèrio, misèria)-,
j
affetto
•èstro, -èstre, -èstra (paléstra, dèstra, campèstre, terrèstre, canèstro, sequèstro-, maestro affètto (indicativo presente di affettare)
e maestra hanno la doppia pronuncia, aperta e chiusa); -èzio, -èzia (inèzia, facèzia, bòtte (plurale di botta, “percossa”)
scrèzio, trapèzio)-, botte
bótte (recipiente per il vino)
• nei gerundi in -èndo, nei participi presenti in -ènte (correndo, sentendo, sapiènte,
vedènte)-, I collèga (compagno di lavoro)
• quando fa parte del dittongo -iè- (fièno, sièpe, allièvo, piède). Fanno eccezióne i casi collega
I
collèga (indicativo presente di collegare)
in cui il dittongo e compreso in suffissi che vogliono la e chiusa come -étto, -ézza:
armadiétto, macchiétte, ampiézza, vecchiézza’, còlto (participio passato di cogliere)
colto
cólto (istruito)
la e è generalmente chiusa:
• nelle parole che finiscono in -éccio (casaréccio, mangeréccio, goderéccio)-, -éggio còrso (abitante della Corsica)
i corso
(noléggio, contéggio, parehéggio)-, -ése (paése, borghése, bolognése)-, -ézza (altézza, ’ córso (participio passato di correre)
magrezza, purézza)-, -ménto (miglioraménto, abbigliaménto, nutriménto)-, I ésca (congiuntivo presente di usare)
esca
• negli avverbi in -ménte (lentaménte, dolceménte)-, ésca (per pescare)
7 -——————-——————- 5
1 suoni c lettere
Grammatica italiana di base
I 1.3.2 Le consonanti
fòro (piazza, tribunale)
foro C descritionr’fonet £ esempio
fóro (buco)
fòsse (buche) occlusiva labiale sorda_______ /pz____ pizza ~| Z'pittsaZ
fosse fòsse (congiuntivo imperfetto di essere) occlusiva labiale sonora ZbZ_____ barca Z'barkaZ
occlusiva labiale sonora nasale" /in/ m______________ maschio Z'maskjoZ~~
lègge (indicativo presente di leggere) occlusiva dentale sorda ZtZ t testa Z'testaZ
legge
légge (norma, regola) occlusiva dentale sonora 737 d______________ dente Z'denteZ
occlusiva dentale sonora nasale- ZnZ n______________ naso Z'nasoZ
mente (indicativo presente di mentire) occlusiva palatale sonora nasale ZJ1Z gn ________ gnocco Z'pakkoZ
mente
ménte (cervello, ingegno) occlusiva velare sorda ZkZ c (+ a, o, u) canzone Zkan'tsoneZ
eh (+ e, i) chiesa Z'kjezaZ
mèsse (raccolta di cereali) q (+ ua, ue, ui, uo) quarto Z'kwartoZ
messe mésse (plurale di messa, participio passato di mettere) occlusiva velare sonora /g/ g (+ a, o, u) gallo Z'galloZ
gh (+ e, i)_______ ghiro Z'giroZ
pèsca (frutto)
pesca affricata dentale sorda ZtsZ z______________ zappa Z'tsappaZ
pésca (dei pesci) affricata dentale sonora ZdzZ z______________ zero Z'dzeroZ
pòsta (corrispondenza) affricata alveopalatale sorda ZtfZ c (+ e, i)________ cena Z'tfenaZ
posta
pósta (participio passato di porre) affricata alveopalatale sonora W g (+ e, i)________ giostra Z'dyrstraZ
costrittiva labiodentale sorda /f/ f farfalla Zfar'fallaZ
ròsa (fiore) costrittiva labiodentale sonora ZvZ v______________ vaso Z'vazoZ ■f ’•
rosa i
costrittiva alveolare sorda ZsZ _s______________ salto Z'saltoZ
rósa (participio passato di rodere)
costrittiva alveolare sonora ZzZ s_______ sgabello Zzga’bellóZ"
tèma (componimento scritto) costrittiva alveopalatale sorda /// se (+ e, i) scena Z'JenaZ
tema
téma (congiuntivo presente di temere) L sci {+ a, o, u) sciopero Z'jbperoZ
I continua vibrante alveolare. ZrZ r riga Z'rigaZ
vènti (plurale di vento)
venti continua laterale alveolare W 1 lastra Z'IastraZ
vénti (numero) continua laterale palatale IfJ gl(+i) Tigli Z'fiXXiZ
vólgo (indicativo presente di volgere) gli (+ a, e, o, u) famiglie Zfa'miXXeZ
volgo
vólgo (popolo)
> Quindici delle ventuno consonanti italiane (e precisamente ZpZ, ZbZ, ZmZ, ZtZ, ZdZ, ZnZ, ZkZ,
vólto (participio passato di volgere) ZgZ, ZfZ, ZvZ, ZsZ, ZrZ, Z1Z, ZtJZ, ZdgZ), quando si trovano tra due vocali o tra una vocale e una
volto consonante continua (ZrZ, Z1Z), possono realizzarsi come tenui {rapa, tubo, lama, fato, tana,
vólto (viso, faccia).
» casa, sera, scoprire, glabro, oblò) o come intense {cappa, fibbia, mamma, tetto, zanna, tossa,
guerra, approvare, labbro, obbligo). \
Poiché in italiano, a differenza che in altre lingue, esistono
coppie di parole che differiscono soltanto per la durata della
consonante (papa/pappa, fato/fatto, caro!carro, dito/ditta,
aprendo/apprendo, faro!farro, cane!canne, bara/barra ecc.),
occorre prestare attenzione a pronunciare correttamente le
consonanti scempie e doppie.
Pronunce regionali I

della e e della o attenzione!

La corretta pronunda delle vocali aperte e chiuse dalla grafia e non è riconducibile a regole, se non
toene ,r|ta,iano eredita m massima parte dal fio- per chi conosca l'etimologia delle parole in que­ Cinque consonanti (e precisamente ZXZ, ZJZ, ZpZ, ZtsZ, ZdzZ), in posizione intervocalica,
Tentino) è difficile da apprendere non solo stione. Pertanto, nell'italiano parlato fuori dalla hanno solo articolazione intensa: bagno Z’bapjioZ, figlio Z’fiXAoZ, ruscello Zruf'JelloZ, palaz­
Fpgr*! P®8*'stranieri'maanchePer8|i italia™ non Toscana, la pronunda delle vocali aperte e chiuse si zo Zpa'lattsoZ, rozzo Z'roddzoZ.
\ 7 originari della Toscana: l’alternanza tra vocali discosta in maniera più o meno significativa dal La consonante ZzZ, che compare solo in posizione intervocalica, ha sèmpre realizzazione
• chiuse e aperte infatti non è rappresentata modello standard. tenue: asilo Za'ziloZ, evaso /&'vazo/.
6 7
7 suoni c lettere
Grammatica italiana di base I ■u I,. ,,,,, -, , ............... ,,..................... , - ,_____________________

La r si pronuncia sorda (/s/):


Fonemi o quando è seguita dalle consonanti sorde p, t, c, q,f. spostare, cisterna, scappare, squa­
di altre lingue dernare, sfogliare-,
o all’intemo di parola, quando è preceduta da un’altra consonante: borsa, denso,
Forniamo un breve elenco di simboli di fonemi non /a/ inglese su/pràe/so'praiz/ falso-,
appartenenti al sistema fonologico italiano occasio­ /rj/ inglese thing /eiq/, tedesco machen /1 maxi)/ • all’inizio di parola, quando è seguita da vocale: signora, sera, sale, sultano, soggetto-,
ne nalmente usati in questa grammatica nelle tra- fai francesejour /sur/ o all’interno di parola, quando è doppia: grosso, passo, commesso.
»? X scrizioni di parole straniere: /0/ inglese tfj/ng/eig/, spagnolo/uz/lu0/
| /5/francese onde/5kl/ M spagnolo hijo / ’ ixo/, tedesco machen/' maxi)/ La z si pronuncia sonora (/dz/):
X, y Ibi francese /angue/ty/ /P/ spagnolo cabeza /ka ’ pe0a/ o quando è scritta scempia e si trova tra due vocali (a eccezione dei gruppi -zia-, -zie-,
là/ inglese cat /kaetf /q/ francese huil/qi\/. -zio-, su cui vedi sotto): azalea, azoto, ozono, bizantino-,
nei suffissi -izzare, -izzatore, -izzazione: civilizzare, civilizzatore, civilizzazione /tjìvi-
liddzat'tsjone/;
• La c e la g © nelle parole di origine straniera con pronuncia adattata all’italiano: freezer, bazar,
Le lettere c e g rappresentano ciascuna due suoni, uno velare e uno palatale: zombie, zip, zapping, zoom. Quando la pronuncia non è adattata o è parzialmente
• corrispondono a un’occlusiva velare (/k/, /g/) davanti alle vocali a, o, u e davanti a adattata, valgono le regole fonetiche della lingua di provenienza: blazer /'bleizo/,
consonante: awie/'kane/, gatto /'gatto/, cosa /'kosa/, goccia /'gottja/, culla /'kulla/, Schnauzer /'$na.\xtsx/,fazenda /fa'zenda/, zapatista /Gapa'tista/;
guerra crisi/'krizi/. In fine di parola prevale il suono velare (choc /jtk/, e in principio di parola è più comune la pronuncia sonora (zelo, zanzara, zimbellò), ma
disc /disk/, frac /ir^eJ), con poche eccezioni (hascisc /' aj/i//, zarevic /tsa'revitj/ le eccezioni sono numerose (zanna, zappa, zampa, zeppa, zio ecc.).
“principe ereditario russo”);
• corrispondono a un’affricata palatale (/tj/, /dj/) davanti alle vocali e, i: cesto / La z si pronuncia sorda (/ts/):
'tjesto/, gesto /'dgesto/, circolo /'tfirkolo/, giglio /'djiXXo/. ; • davanti ai gruppi vocalici ia, ie, io-, grazia, balbuzie, spazio-, fanno eccezione azienda (e
derivati), romanziere, ronzio /rondz'io/;
Per indicare il suono palatale di c e g davanti alle vocali a, o, u, si inserisce tra la o dopo Z: alzare, balzo, calza-, fanno eccezione Belzebù, elzeviro-,
consonante e la vocale una i, che ha solo valore grafico e non va quindi pronuncia- o nelle parole che finiscono in -anza, -enza, -ezza, -izia, -ozzo, -ozza, -ziare, -zione: tol­
1
“\ta: cialtrone /tfal'trone/, giacca /'dsakka/, crocco /'tfokka/, giostra /'destra/, leranza, incoscienza, correttezza, giustizia, gargarozzo (ma rozzo /roddzo/), piccozza,
o > ciurma /’tfurma/, giuramento /dsura'mento/. Per indicare il suono velare di c e
g davanti alle vocali e, i, si inserisce, dopo la consonante, la lettera h, anch'essa con
deliziare, organizzazione /organiddzat'tsjone/.

• La s e la z
valore solo grafico: parcheggio /par'keddjo/, ghianda/'gjanda/.

Le lettere s e z rappresentano ciascuna due suoni, uno sonoro (come in chiesa /’kjeza/,
In italiano la z intervocalica ha solo pronuncia intensa (/tts/ quando è sorda, /àdzj
quando è sonora). Ciò vale sia quando la consonante è scritta doppia (pazzo /'patt-
so/, mezzo /’meddzo/) sia quando è scritta scempia (spazio /'spattsjo/, ozono
”"S /od'dzono/). Non bisogna perciò lasciarsi ingannare dalla grafia nel pronunciare
r
\
razzo /’raddzo/) e uno sordo (come in cosa /’kosa/, pazzo /’pattso/). Anche in questo o J scempia la z, né lasciarsi influenzare dalla pronuncia nello scrivere con due z
parole che ne richiedono solo una. Per esempio, si ricordi che di solito la z si scrive
caso la differenza non è segnalata dalla grafia, e quindi la corretta pronuncia delle r e
delle z comporta dei problemi. scempia quando è seguita da / + un'altra vocale (screzio, grazie, astuzia) anche se a
questa grafia corrisponde una pronuncia intensa.
La s si pronuncia sonora (/z/)s
• quando è seguita dalle consonanti sonore b, d, g (/%/ e /dy), l, m, n, v: sbadigliare, e La q
sdoganare, sgrossare, disgiunto, legislatura, alpinismo, snello, risvolto-, La lettera q rappresenta il suono /k/ e si trova solo seguita dalla u (con valore di semi­
• nelle parole di origine dotta che finiscono in -asi, -esi, -isi, -osi: protasi, tesi, crisi, consonante /w/) più un’altra vocale: quadro /’kwadro/, questo /'kwesto/, liquido /'likwi-
sclerosi-, do/, quota /'kwota/.
• nelle parole in -esimo, -esima: battesimo, umanesimo, trentesimo, cresima, quaresima-, Il rafforzamento della q viene indicato da cq, non da qq-. acqua, nacque, acquitrino,
• quando la r è intervocalica prevale la pronuncia sonora (bisogno, esame, isola), ma le acquoso. La sola parola italiana che si scrive con due q è soqquadro, “scompiglio”.
eccezioni sono numerose (spesa, cosa, naso ecc.), e in alcune parole è possibile la • La A
doppia pronuncia (casa, mese). In caso di dubbi, consultare il vocabolario- La lettera h non rappresenta in italiano alcun suono. Si usa come segno grafico nei
seguenti casi:
La pronuncia di s intervocalica è soggetta a variazione geografica: solo i toscani • per formare i digrammi eh, gh: fachiro, ghetto, chela, botteghino-,
X possiedono la corretta alternanza tra /s/ e /z/: i settentrionali tendono a pronun- • nelle forme ho, hai, ha, hanno del verbo avere per evitare equivoci con altre parole
o omofone (o, ai, a, anno)-,
• in alcune esclamazioni (ah, oh, ahi, ohi, ahimè, ohimè ecc.).
8 9
I

Grammatica italiana di base c lettere


La lettera h è presente (ma non si pronuncia) in parole derivate dal latino (habitat, her­
Alle ventuno lettere elencate occorre aggiungerne altre cinque, che si trovano in grafìe del
pes, homo sapiens) e in derivati che hanno per base una parola straniera (Hegel -» hege­ passato o in parole straniere prese in prestito:
liano, handicap -» handicappato).
Per le parole d’origine straniera occorre distinguere l’uso della consonante come segno
grafico, secondo regole diverse a seconda delle rispettive lingue d’origine (authority, j J ; i lunga : I nomi delle lettere dell’alfabeto sono di
k K 1 cappa ! genere femminile: la effe, la esse, la ti, la
ghost-writer, brioche, khmer), dall’uso fonetico, per rappresentare una consonante aspi­ w W doppia vu Zeta, la doppia vu. Può essere maschile o
rata (per la precisione ima “approssimante laringale” /q/): hacker, handicap, hobby. La X X i ics ! femminile il nome della tenera k {il cappa
pronuncia della h si sente solo in poche parole d’uso più raro (harachirijihad). Y : ipsilon o i greca I o la cappa}.
y —J
attenzione!--------
1.3.3 Le semiconsonanti
Le semiconsonanti rappresentano un suono intermedio tra quello vocalico e quello conso­
nantico. L’italiano ha una semiconsonante palatale (/)/) e una velare (/w/). In pratica, la i e 1.4.1 Le lettere straniere
la « perdono la loro caratteristica vocalica per divenire semiconsonanti quando sono segui-
o La / lunga (J, j)
te da un’altra vocale con cui formano dittongo.
Nell’ortografia italiana antica la i lunga si usava per rendere la i semiconsonante in posi­
' descrizione fonetoj r’i-raàF) (esèmpio? f trascrizione fonologicaj zione iniziale e intervocalica (feri, sajo). Relitti di quest’uso si trovano nella grafia attuale
piatto /’pjatto/ in alcuni cognomi (Juliano, Ojetti) e in nomi propri geografici (Jesi, cittadina delle
dittongo Marche, il mar Jonio).
siepe /’sjepe/
approssimante palatale formato da /'pjoddga/ Nelle parole d’origine inglese la jsi pronuncia /dy (jazz /'djaz/), nelle parole d’origine
pioggia francese /y (abat-jour /aba'jur/), nelle parole d’origine tedesca /j/ (Jodel /'jo:del/), in
i + vocale fiuto /'fiuto/
quelle d’origine spagnola /%/ (azulejo /aOu'lcxo/) o, con pronuncia adattata, /j/ (/azu
acqua /'akkwa/ z
dittongo ’lejo/). Nelle voci ispano-americane la pronuncia è generalmente /y (maracuja
guerra /'gwerra/ /maraku'ja/).
approssimante labiovelare /w/ formato da guida /'gwida/
u + vocale i
fuoco /'fwoko/ o II cappa (K, k)
i La lettera k si trova in molte parole d’origine straniera: kimono, kippur, bunker, kiwi,
Non sempre i gruppi costituiti da i + vocale formano dittongo. cocktail ecc., e indica un’occlusiva velare sorda /k/. H k è presente anche in alcune sigle
Fanno eccezione parole come biennio /bi'ennjo/, riutilizzare i
di origine greca(£»z, kg, kw, ma nella forma piena prevale la grafia adattata: chilometro,
/riutilid'dzare/, miniappartamento /miniappartamento/, in cui j chilogrammo, chilowatt).
un prefisso che termina in -i si lega a una parola cominciarne
per vocale. Anche in alcune parole che contengono u + vocale o La doppia vu (W, w)
non vi è dittongo: acuire /aku'ire/, taccuino /takku'ino/, arcuare ( In parole provenienti dall’inglese si pronuncia /w/ (week-end, sandwich), in quelle prove­
/arku'are/ ecc. nienti dal tedesco /v/ (walzer, walchiria). Nei derivati italiani da parole straniere la pro­
nuncia è /v/ (weberiano, chilowattora). Rarissimi i casi di parole con w provenienti da
attenziosel altre lingue (per esempio wagon-lit /vago ' li/ dal francese, watusso /va1 tusso/ dallo swaili).
o La Ics (X, x)
È un grafema che indica un nesso di due fonemi: l’occlusiva velare più la costrittiva
14 L'alfabeto italiano
Le lettere dell'alfabeto italiano sono ventuno, e possono essere scritte
alveolare /ks/. Si trova in alcuni cognomi italiani (Bixio, Craxt), in parole di origine greca
o latina (xilofono, xenofobo, uxoricida) e in parole straniere (taxi, juke-box).
con caratteri minuscoli o maiuscoli; le riportiamo in un elenco, ciascuna o La ipsilon (Y, y)
con il proprio nome. Si trova in parole di origine greca o latina (krypton, archaeopteryx) e in parole d’origine
straniera (spray, yen, yoga). È presente inoltre in derivati italiani da parole straniere
a A h H ‘qu J (bahysitteraggio, yuppismo). Il suono corrispondente è quello della vocale i.
b B bi ì q Q
I r R \erre
c C « ! 1 L 'elle . s 1.4.2 Digrammi e trigrammi
S ■esse
d D j m M emme t T ti Si ha un digramma quando due diverse lettere rappresentano un unico suono, un trigram­
e E n N '.enne u
f U u ma quando tre diverse lettere rappresentano un unico suono.
F effe o O V V VU ì In italiano esistono sette digrammi (eh, gh, ci, gì, gl, gn, se) e due trigrammi (gli + vocale e
G
g P P j z z zetój sci + vocale).
10 ì 11
:__
Grammatica italiana di base_ _ ______ _ »—.....................
1 suoni e lettere
...... ————-------
nel prospetto in i.».> che i digrammi d>, Sh, B sono ““ «•<■■« La i e la u, in unione con altre vocali, possono formare dei trittonghi: suoi, miei, guai, buoi,
U XJpalatale o velie della c e della C occupiamoci om del digrammi rimanenu e del aiuole.
due trigrammi.
Uno iato si ha di solito:
Il nesso gl costituisce un digramma (e si pronuncia /A/) solo quando e seguito dalla t: • quando si incontrano due vocali diverse da i, u: paese, aorta, reame, ateo, boato,
canoe:
scogli figli, imbrogli. Se oltre che dalla i è seguito da un altra vocale, costituisce il tri­
« quando una delle due vocali è una i o una u e porta l’accento: ortografìa, calpestìo, paù
gramma gli (pronuncia /fJ, senza la i): aglio /'aXXo/, meglio /‘mEÀXo/, foglia / foXXa/. ra, faìna, due, tuo-,
Davanti alle vocali a, e,o,u il gruppo gl non costuituisce un digramma, ma rappresenta o nelle parole composte in cui il primo elemento termina per i o per u: biennio, triangolo,
i due fonemi distinti /gl/: gleba, gloria, gladiatore, glutine, glucosio. Ciò avviene eccezio­ dielettrico, suaccennato, suesposto ecc.
nalmente anche quando gl è seguito da i: glicerina, glicine, ganglio, anglicano,
geroglifico, glissare, negligente.
Riconoscere se un gruppo vocalico costituisce dittongo o iato è semplice: nei d'rtton-
• gn ghi le due vocali formano un'unica sillaba (caimano -» cai-ma-no, causare -» cau-
Costituisce un digramma (e si pronuncia /p/) davanti a tutte le vocali: sognare, ingegne­ / (J sa-re), mentre quando si produce uno iato le due vocali formano sillabe distinte
re, dignitoso, cognome, ognuno. Nella sequenza -gnia, -gnie la i va pronunciata in compa­ V (faina -» fa-i-na, paura pa-u-ra); in caso di dubbio si può consultare la trascri­
gnia, compagnie /kompaji ‘pia, kompap ‘pie/, mentre non va pronunciata negli altri casi, zione fonetica o la sillabazione della parola su un dizionario.
per esempio quando fa parte della desinenza verbale -iamo (sogniamo, bagniamo /
sop'pamo, bap'pamo/). f'
I
• se, sci L'elisione
H nesso se costituisce un digramma (e si pronuncia ///) quando è seguito dalla e o dalla
i: scelta, scimmia. Quando è seguito da a, o, u si pronuncia /sk/: scomodo, scala, scusa. L'elisione consiste nella caduta della vocale finale non accentata di una
Se se oltre che dalla i è seguito da un’altra vocale, costituisce il trigramma sci (pronuncia parola di fronte alla vocale iniziale di un'altra parola; nella scrittura l'e­
///, senza la i): scienza /‘Jentsa/, sciame /‘fame/, sciopero /'/opero/, sciupare /ju'pare/. lisione è segnalata dall'apostrofo (*).
Fanno eccezione il sostantivo scia /'fa/, le forme del verbo sciare (scio, sai, scia, sciamo,
sciate, sciano ecc.) e.i derivati di sci (sciolina, sciata), nei quali la i va pronunciata L’elisione è obbligatoria con:
• gli articoli determinativi lo, la, e le preposizioni articolate formate con essi: l’animale,
Si ricordi che in italiano i fonemi /X/, l’albero, dell’imbuto, all’opera ecc.;
/p/ e /J7 in posizione intervocalica • l’articolo indeterminativo una: un’anfora, un’eresia, un’impresa, un’occhiata-,
hanno sempre suono intenso. • gli aggettivi bello e quello: un bell’albero, quell’immagine (l’elisione è possibile ma non
obbligatoria con i femminili bella e quella)-,
attenzione!- • santo e santa: sant’Anseimo, sant’Anna.

Nella lingua scritta contemporanea si ha la tendenza a una progressiva riduzione


15 Dittongo e iato
Due vocali vicine formano un dittongo quando la loro unione dà luogo a
d'uso dell'apostrofo. Con l'articolo gli l'elisione è possibile (ma poco frequente) solo
davanti a parola cominciante per la stessa vocale: gl'italiani (ma gli Albanesi),
p mentre con l'articolo le non si ha mai elisione (le amiche, le erbe), a meno che si
un'unica sillaba, uno iato quando rimangono separate nella pronuncia, tratti di un uso letterario (Le donne, i cavallier, l'arme, ... l'audad imprese io
cioè quando ciascuna vocale è il centro di una diversa sillaba. cantò). Ormai del tutto disusate sono le elisioni, frequenti nella lingua letteraria del
passato, con che e perché (ch'era, perch’io).
Ecco uno schema dei dittonghi presenti in italiano:
dittonghi ia fiato/'fato/ ua guado /'gwado/
formati da
dittonghi L’elisione è prevalente, ma non obbligatoria con:
ie piede /‘piede/ ue
formati da questo /'kwesto/ • la preposizione di (specialmente davanti a parola cominciarne per z): d’invitare, d’im­
/j/ + vocale io chiodo /‘kjodo/ ui
/w/ + vocale guizzo /'gwittso/ provviso-,
hi fiume /'fasad uo luogo /'Iwogo/ • i pronomi personali atoni lo, la, mi, ti, ci, si, vi, ne: l’incontrai o lo incontrai, l’ospitò o la
dittonghi ai daino / ‘daino/ au
formati da dittonghi causa/'faussd ~ ospitò, m'avvisò o mi avvisò ecc.;
ei amerei /ame'ra/ eu
vocale + i formati da europeo /euro'peo/ • l’aggettivo questo: quest’anno, questo intervento-,
oi por /‘poi/____ • l’avverbio e congiunzione come seguito dal verbo essere: com’è grande!, com'era cambia­
ui g/rm/al'trùÌ7 vocale + u
to, ma come avevo detto, come immaginerai ecc.
12 13
Grammatica italiana di base ........... 1 suoni e lettere

Si ha elisione solo in particolari contesti: . , . ,, , Il troncamento vocalico è obbligatorio:


• con l’avverbio di luogo ci, che prende l’apostrofo solo davanti al verbo essere (c e, c era­ • con le parole buono, bene-, un buon vino, ben arrivato;
no ma ci abitano, ci arrivano, ci inciampano ecc.); e con uno, alcuno, nessuno, ciascuno-, un marinaio, alcun problema, nessun incidente, cia­
• alcune parole conservano l’apostrofo solo in frasi ormai cristallizzate nell uso: a quat- scun partecipante;
tr*occhi (ma quattro elefanti)y l'altr’anno (ma l’altro ieri), tutt altro, tutte due,tutt al piu a con signore, professore, dottore, ingegnere, cavaliere, commendatore, suora seguiti da un
(ma tutto aperto, tutto intero ecc.), senz’altro (ma senza amore), nient altro (ma mente nome proprio: il signor Rossi, il dottor Fanti, Tingegner Pascucci, suor Giacinta.
affatto), mezz’ora (mi mezza orata) ecc.;
• con la preposizione da, che si elide solo nelle espressioni d ora in poi, d ora in avanti, H troncamento vocalico è possibile:
d’altra parte, d’altronde ma non *vado d’un amico. o con le parole tale e quale-, un tal Mario ti ha cercato; qual è il mio posto?;
o con gli infiniti verbali: andar via, prestarfede, cantar vittoria ecc. Il troncamento è obbli­
L’elisione non si produce mai: gatorio negli infiniti seguiti da un pronome atono (amare + lo amarlo; fare + ci -»
• davanti a i semiconsonanticai lo iato, lo iodio, di ieri, quello iettatore (e possibile invece farcì);
davanti a u semiconsonantica: l’uomo, l’uovo); o in alcune espressioni cristallizzate: amor proprio, amor sacro, amor profano, a spron
• con i pronomi atoni le, li in funzione di complemento oggetto (le ammiravo, le osserva­ battuto, in particolar modo, in fin di vita, in fin dei conti, mal di testa, mal di schiena
vo, li avvertii, li incontrai) e con il pronome atono le in funzione di complemento di ter­ ecc.
mine (le affiancherò un tutore, le annuncerò la novità);
• con il pronome atono ci seguito da a, e, o: ci osserva, ci affida. Il troncamento sillabico interessa le parole bello, grande, santo, frate (seguito dal nome
Poiché l’elisione è un fenomeno che riguarda le vocali proprio), poco, modo (solo nell’espressione a mo’ di, “a somiglianza di”, “alla maniera
atone, essa non interessa i monosillabi tonici (con accen­ di”): un bel libro, un gran giorno, san Crispino, fra Cristoforo, un po’ di gente, a mo’ di
to grafico o senza): tre amici, là in fondo, qui in basso, un avvoltoio.
blu intenso ecc., né le parole terminanti in vocale accen­
tata: andò al cinema, prestò attenzione ecc. I Si ricordi che:
I i ® il troncamento sillabico non si verifica mai davanti a parola comindante per vocale:
attenzione! J un gran poeta, ma non *un gran uomo; quel quadro, ma non *quel albero;
o il troncamento, a differenza dell'elisione, non è segnalato dall'apostrofo: un bel
ragazzo, un buon affare, un gran giorno. Fanno eccezione po' (poco), a mo' di (a
modo di) e i verbi di', da', fa', sta', va' (forme dell'imperativo di dire, dare, fare,
stare, andare);
J e il troncamento era più frequente nella lingua antica. Nell'italiano contempora-
Il troncamento
* neo il troncamento facoltativo (per esempio con gli infiniti e con altre forme verba­
Il troncamento consiste nella caduta della vocale finale o della sillaba li: andare via -» andar via, dicono loro -» dicon loro, facciamo tardi -» faccioni tardi)
finale di una parola.
i è più diffuso in Toscana e nell'Italia settentrionale. In Italia meridionale si tende inve­
ce a non realizzare il troncamento con dottore, professore, ingegnere e simili seguiti
Si possono avere pertanto due tipi di troncamento: dal nome proprio. \
• troncamento vocalico: professore -» professor, nessuno -* nessun;
• troncamento sillabico: grande -> gran; quello -> quel.
/ Nel troncamento vocalico la consonante che precede la vocale troncata deve essere l, m, n,
o r. un bel quadro, ben detto, non possiam venire, far soldi.
A differenza dell elisione, il troncamento si può avere anche quando la parola seguente
comincia per consonante (un buon anno, ma anche un buon vino). La parola seguente può
1.8 Il raddoppiamento fonosintattico
Il raddoppiamento fonosintattico avviene quando la consonante iniziale
iniziare per vocale o per consonante diversa da z, s preconsonantica, gn, ps, x: bisogna quin­ di una parola viene pronunciata come se fosse doppia (a casa /
di dire (e scrivere) un buon padre, ma un buono zio; un bel posto, ma un bello scarponcino. ak* kasa/, fa male /fam'male/).

Si ricordi che: Il raddoppiamento fonosintattico si ha:


• non si ha troncamento al plurale e al femminile: il buon parroco, ma non •/ buon • dopo tutti i monosillabi con accento grafico (dà, è, lì, né, più ecc.);
parroci, alcun bisogno, alcun oggetto, ma non *alcun bisogni, *alcun cosa; nessun • dopo alcuni monosillabi senza accento grafico: a, blu, che, chi, da (solo in Toscana), do,
prete, ma non *nessun siepe ecc; e, fa, fra, fu, ha, ho, ma, me, no, o, qua, qui, re, sa, se, so, sta, sto, su, tra, tre, tu, va;
O J 0 ”2" S?° nellu-Par°la Suora seguita dal nome ProPrio: suor Paola; • dopo tutte le parole tronche: città, perché, sentì, cantò, virtù ecc.;
• dopo come (solo in Toscana), sopra, dove (solo in Toscana), qualche;
• con alcune lettere dell’alfabeto: tivvù per Tv, Uggì per Tg (telegiornale), addì per CD
pleanno, ma non *un compleanno buon. (compact disc).
14 15
1 suoni e lettere
Grammatica italiana di base~ ............ ....................... ....
.......................
r Poiché il raddoppiamento fonosintattico non è rappresentato dalla grafia, occorre
fare attenzione a rafforzare le consonanti iniziali quando si trovano nelle condizioni Poiché l’italiano conosce una forte variazione geografica, si hanno diverse realizzazioni
egionali delle tre tonìe fondamentali. Ecco la rappresentazione di alcune varietà regionali:
regionali
^Quando Tparola rafforzata è unita nella grafia alla parola che produce il rafforza-
=sx mento, questo viene segnalato: appena (da a pena), chissà (da chi sa), cosiddet-
varietà lombarda ________________
) to (da cosi detto), eppure (da e pure), frattanto (da fra tanto), giacché (da già o
O " che) eco o o o o o
Il raddoppiamento si produce anche nelle parole composte con contro- {contrabban­ o n o
dare, contrappunto eco) e sopra- (soprattutto, soprannaturale eco), ma non con
quelle composte con intra- (intraprendere, intravedere).
varietà toscana
U O O
O O O O
1.9 L'intonazione
L'andamento melodico di una lingua è dato dall'altezza tonale con cui si
varietà laziale
o o
pronunciano le sillabe che si susseguono nella catena fonica. L'alternan­ 1

za di vocali toniche e atone crea l'intonazione della frase. o


o n o o o o o
Quando parliamo, non pronunciamo le singole parole separatamente, ma le uniamo in seg­ r>
menti fonici di durata più o meno ampia, senza tener conto dei confini di parola, che inve­
ce sono molto importanti per la rappresentazione scritta della lingua. Un certo andamento varietà campana
melodico caratterizza l’intera frase, tuttavia la porzione più sensibile ai mutamenti tonali è
O
quella finale (dall’ultimo accento di parola in poi); questa porzione di frase prende il nome
di toma. Si distinguono tre tonìe fondamentali: o o o O O O o
o
• una fonìa conclusiva, caratterizzata da andamento discendente; Tratto da L. Canepari, Introduzione allafonetica, Einaudi, Torino 1979.
• una fonìa interrogativa, caratterizzata da andamento ascendente;
• una fonìa sospensiva, caratterizzata da andamento ascendente-discendente.

Le tome possono essere rappresentate graficamente per mezzo di fonogrammi, speciali


diagrammi che consentono di visualizzare — un po’ come avviene con le note musicali
sul pentagramma — la collocazione tonale relativa delle sillabe che compongono l’enun­
!
f
110 La sillaba
La sillaba è un'unità fonologica intermedia tra il fonema e la parola. In
\
una catena fonica, ciascuna sillaba si articola distintamente dalle altre
ciato. Nei fonogrammi si distinguono tre altezze fondamentali; le sillabe afone sono rap­ con una sola emissione di voce (as-so-mi-glia-no, er-me-neu-ti-co). Le
presentate da un pallino, quelle toniche da una lineetta. Ricordiamo che tali altezze
sillabe possono essere aperte o chiuse.
hanno un valore relativo, non assoluto, poiché sono soggette a variabili legate all’età, al
sesso, alla fisiologia individuale: per esempio la tonalità più alta di un uomo può corri­ i
spondere, in termini assoluti, a quella intermedia di ima donna e a quella più bassa di un © Le sillabe aperte sono quelle che finiscono in vocale (ca-ri-no, de-na-ro).
bambino. o Le sillabe chiuse sono quelle che finiscono in consonante (com-po-sto, soc-cor-so).
Si consideri la parola-frase arrivano, che può essere un’affermazione (tonìa conclusiva) o
anf1311 p tonia Jnterr^«twa), O che può essere seguita da una pausa, per esempio In italiano il centro della sillaba è sempre costituito da una vocale, che può formare
«O» 2 Tm? deg 1 asc,oltatori su ciò che si Sta per dire {arrivano... ma \ la sillaba da sola (g-mo-re) o insieme a una o più consonanti o semiconsonanti
non mi va dt vederli). Ecco uno schema delle tre tonìe fondamentali dell’italiano stan- o f (sbrac-dar-si, spie-do). In altre lingue anche alcune consonanti continue (in parti­
colare la /, la n e la r) possono essere centro di sillaba.

tonìa conclusiva tonìa interrogativa La divisione in sillabe è utile nello scritto per spezzare le parole che non entrano per inte­
tonìa sospensiva ro in un rigo. Ricordiamo che le regole per la sillabazione dell’italiano sono diverse da
_ ~ I ~Q
o o o -1 — I o quelle di altre lingue e che in alcuni casi la sillabazione grafica non corrisponde a quella
o o o fonologica. Il caso più evidente di non corrispondenza si ha nelle sequenze di s + conso­
o nante, in cui fonologicamente la s costituisce la parte finale della sillaba precedente (nas-
ar- ri- va- no. ar- ri- va- no? cos-to), mentre graficamente si usa unirla alla sillaba seguente («a-rco-r/o).
ar- ri- va- no...
Ì6-- 17
I
i
1 suoni <•
Grammatica italiana di base .............................. lettere
r saasóSmiiaii.
i
Sono sdruccioli:
« i nomi con i suffissi -agine, -aggine, -igine, -iggine, -edine, -udine: cartilàgine, stupidàggi­
-co-lo-gi-co, ì-do-lo, o-no-re, thni-co\ ne, vertìgine, fuliggine, salsèdine, inquietùdine-,
• una consonante semplice fa sillaba con la vocale che segue: se-re-no, co-lo-re; • gli aggettivi e i nomi con i suffissi -abile, -evole, -ibile, -ico, -aceo, -ognolo, -oide (sulle
• le consonanti doppie (compreso il gruppo cq) si dividono: ab-ba-glto, ac-qua, ac-ce-so, ar i parole piane terminanti in -ico v. In caso di dubbi a fine capitolo): mangiàbile, pregévole,
-ri-vo, dis-sen-na-to; .. bevìbile, igiènico, cartàceo, giallògnolo, umanòide;
• i dittonghi formano sempre un’unica sillaba: dia-gram-ma, reu-ma, Ue-ve; o i composti dotti formati con gli elementi greci -cefalo, -crate, -dromo, -fago, -filo,
• due vocali in iato appartengono a sillabe diverse ma-e-stro, le-o-ne; -fobo, -fono, -gamo, -geno, -gono, -grafo, -logo, -mane, -metro, -nomo, -stato, -tesi,
• i digrammi e trigrammi non si dividono mai e fanno sillaba con la vocale che segue: ha- -ttero (macrocèfalo, tecnòcrate, autòdromo, antropòfago, idròfilo, xenofobo, telèfono,
ciò, so-glio-la > fa-seta-to, _ . bìgamo, ansiogeno, epìgono, autògrafo, cardiòlogo, mitòmane, termòmetro, agrònomo,
. la 5 seguita da una o più consonanti fa sillaba con la consonante o le consonanti seguen­ termòstato, sìntesi, coleottero) e con gli elementi latini -fero, -fugo, -voto (aurìfero, ignì­
ti: cresco, e-sclu-do, mostro; I fugo, carnìvoro).
• non sf dividono i gruppi di consonanti che possono trovarsi in principio di parola,
come i nessi di b, c, f, g, p, t, v +1 o r : ru-blo, gla-bro, eu-cli-de-o, sa-cro, ri-flesso, ci-fra,
si-gla, sa-gra, re-pU-ca-re, a-prp, a-tle-ta, te-a-trp, pio-vra (in italiano esistono parole che 1.11.1 Quando si usa l'accento grafico
iniziano con questi gruppi consonantici: blasfemo, brutto, clericale, creativo ecc.); Nell’ortografìa italiana si usano due tipi di accento:
• si dividono i gruppi consonantici che non si potrebbero trovare all’inizio di parola o l’accento grave (*), che si mette sulla e e sulla o aperte e sulle altre vocali accentate (cioè,
come bd, bs, cm, cn, et, dm, Itn, mb, mp, nc, nd, nt ecc.: sal-do, car-ta, clep-to-ma-ne, san­ portò, città, tradì, rossoblu)-,
to, am-bo ecc. (in italiano non esistono parole che iniziano con bd, bs ecc.). 0 l’accento acuto ('), che si mette sulla e e sulla o chiuse (perché, fégato, póllo).

Ormai in disuso l’accento circonflesso 0, il cui uso è limitato ai plurali dei nomi in -io
1.11 L'accento
L'accento è un'intonazione più forte e prolungata che cade su una deter­
ì
(municipio -» municipi).

minata sillaba di una parola.


Nell’ortografia italiana l’accento grafico è obbligatorio solo quando cade sulla vocale fina­
le di parola, nei seguenti casi:
In italiano l’accento è di tipo intensivo, viene cioè segnalato pronunciando la sillaba accenta­ o sulle parole tronche di due o più sillabe: città, caffè, partecipò-, non vogliono l’accento le
ta con maggiore energia delle altre (in altre lingue, per esempio in cinese e in vietnamita, parole tronche terminanti in consonante: andar, veder ecc.;
• nei monosillabi contenenti due grafemi vocalici: ciò, già, giù, può, più, scià-, fanno ecce­
l’accento è tonale, consiste cioè in una variazione melodica del suono della sillaba sotto zione qui e qua-,
accento). La sillaba che porta l’accento viene detta tonica; le altre, prive di accento principa­
• in alcuni monosillabi che, se scritti senza accento, si confonderebbero con altre
le, sono dette atone. A seconda della sillaba colpita dall’accento le parole si distinguono in:
parole:
• tronche (accento sull’ultima sillaba): sentì, giocherò;
dà (verbo dare) da (preposizione)
• piane (accento sulla penultima sillaba): sapóne, tènda, sillabàri,
! dì (giorno) di (preposizione)
• sdrucciole (accento sulla terzultima sillaba): tàvolo, mènsola, góndola; è (verbo essere) e (congiunzione)
• bisdrucciole (accento sulla quartultima sillaba): arràmpicano, ditemelo; i là (avverbio) la (articolo: la forchetta, o pronome: la vedo)
• trisdrucciole (accento sulla quintultima sillaba): rècitamelo. //(avverbio) //(pronome)
né (congiunzione: senza casa né lavoro) ne (pronome: ne ho tanti,
In italiano la maggior parte delle parole è piana; tuttavia può essere un problema capire o avverbio: se ne andò)
dove cade 1 accento, poiché esso non occupa una posizione fìssa nella parola. Diamo di se (pronome atono: se la mangiò,
sé (pronome tonico: disse tra sé)
seguito alcune indicazioni per riconoscere la posizione dell’accento. o congiunzione: se fossi)
Sono piani: sì (avverbio) si (pronome)
tè (nome della bevanda) te (pronome).
• i vocaboli formati da due sillabe scritte senza accen­ Fanno eccezione pochi sostantivi
to grafico sull’ultima vocale: dito, sede, foto, mano; (ànsia, pòlizza), alcuni nomi di
• i vocaboli formati da tre o più sillabe in cui la vocale luogo (Àgordo, Tàranto, òtranto) e I composti che hanno come secondo elemento un monosil­
della penultima sillaba è seguita da due o più grafe­ le forme verbali enclitiche (pèrder­ labo terminante in vocale si scrivono con l’accento anche
mi consonantici, l’ultimo dei quali non sia / o r. con­ lo, chièderti), che mantengono se il monosilllabo, da solo, rifiuta l’accento: gru -» autogrù,
torno, cerbiatto, battaglia, inconscio ecc. l’accento della forma semplice. blu rossoblù, tre -» ventitré, re -» viceré, sci portasti.

attenzione!- alteszione!
x
18 ! 19
1 suoni e lettere
Grammatica italiana di base ~~ ........... „ — __ - !
rauMle^dirt^ngu^^da dTco^g^unzion^ esplicativa, pronome o ® nei nomi propri di persone e di animali (compresi i cognomi e i soprannomi): Amedeo
“ alettivo relativo, e sù. in funzione di esclamazione esortativa (vieni, sù). Non è Rossi, Luciana Brandi, il Caravaggio, il cane Book, il gatto Silvestro;
necessario segnare l’accento su do per distinguere la voce del verbo dare dalla
• nei nomi propri di luogo: Monte Bianco, Isola d’Elba, fiume Tevere, Lago d'Iseo, Cina,
; Bulgaria (le iniziali delle parole monte, fiume, lago, isola ecc. si possono scrivere maiu­
Z nota musicale. .... ~ scole o minuscole);
Su tutti gli altri monosillabi non menzionati I accento non va messo, attenzione in
particolare alle voci verbali fa, fu, sa, so, sto, sta, va e all'avverbio no. © nei nomi di vie o di piazze: via dei Ciclamini, viale della Rimembranza, piazza
dei Cinquecento (le iniziali delle parole via, viale, piazza possono essere scritte maiuscole
o minuscole);
Quando cade all’interno di parola, l’accento di solito non viene segnalato. Si può indicare ® nei nomi di festività: Natale, Pasqua, Epifania;
per distinguere parole omografe, ma non è obbligatorio: conviene segnalarlo solo se nel o nei nomi di secoli, di decenni, o di periodi storici: il Cinquecento, gli anni Sessanta, il
l
testo d sono effettive possibilità di confusione (per esempio i prìncipi cattolia/i princìpi Rinascimento, il Medioevo, la Resistenza;
i e nei nomi che indicano gli abitanti di una città, una regione o un paese: i Milanesi, i
cattolici). Ecco alcuni esempi: Fiorentini, i Veneti, gli Italiani. Attenzione! quando sono aggettivi, gli stessi termini
àmbito (nome) ambito (participio passato di ambire)
si scrivono con l’iniziale minuscola: le industrie milanesi, i musei fiorentini, la moda
àncora (della nave) ancóra (avverbio) italiana;
àuspici (sacerdoti) auspici (plurale di auspicio) o nei nomi dei punti cardinali, solo quando indicano un’area geografica: i problemi
benèfici (aggettivo) benefìci (nome) dell’occidente industrializzato, ma il Sole tramonta a occidente;
compito (lavoro, incarico) compito (educato) e nei nomi di stelle e pianeti (Mercurio, Giove, Sirio); Terra e Sole vogliono la maiuscola
cònsoli (plurale di console) consóli (da consolare) solo quando sono usati in senso astronomico (la Terra gira intorno al Sole, ma oggi non
desideri (da desiderare) desidèri (nome) i
ho voglia di stare al sole);
fòrmica (laminato plastico) formica (animale) ® nelle sigle (FIAT, COMIT, FAQ, ONU). Se sono scritte per esteso, vanno in maiuscolo
lèggere (verbo) leggère (aggettivo) le iniziali di tutte le parole che compongono la sigla (OCSE = Organizzazione per la
lèttone (della Lettonia) lettone (grande letto) Cooperazione e lo Sviluppo Economico) o soltanto l’iniziale della prima (ENIT = Ente
malèfici (aggettivo) malefìci (nome) nazionale per il turismo).
nèttare (dei fiori) nettare (pulire)
nòcciolo (della pesca)
pàgano (da pagare)
prèdica (da predicare)
prìncipi (plurale dì principe)
rètina (dell’occhio)
nocciòlo (albero)
pagano (aggettivo)
predico (da predire)
princìpi (plurale di principio)
retina (piccola rete)
l

i
A volte la scelta fra maiuscola e minuscola è più controversa, e dipende dalle caratteristi­
che del testo, dall’atteggiamento più o meno reverenziale nei confronti del destinatario, da
scelte culturali o stilistiche. Ecco i casi più comuni:
® nomi di enti, società, organismi, istituzioni: il Senato, il Ministero del Tesoro, la Esso,
Mediasti; sebbene si possa anche usare la minuscola, l’uso della maiuscola è raccoman­
r
\
rùbino (da rubare) rubino (pietra preziosa) dabile quando c’è possibilità di confusione con nomi comuni di diverso significato: la
séguito (nome) seguito (participio passato di seguire) i
Borsa di Milano/la borsa di Maria-, la Camera dei Deputati/la camera di Sergio; il
sùbito (avverbio) subito (participio passato di subire) Consiglio dei ministri/il consiglio di un amico;
tèndine (estremità d’un muscolo) tendine (piccole tende) c nomi che indicano cariche pubbliche o religiose: il Presidente, il Ministro, 1‘Assessore, il
tràdito (tramandato) tradito (da tradire) Vescovo, il Papa, il Re (in questi casi l’uso della maiuscola è facoltativo);
viola (da violare) viòla (colore) ® titoli di opere letterarie e artistiche, testate di giornali e riviste: è obbligatorio scrivere
volano (da volare) volano (elemento meccanico). maiuscola l’iniziale della prima parola, ma si possono scrivere maiuscole anche tutte le
iniziali del titolo: Gli Indifferenti (o Gli indifferenti), I Promessi Sposi (o I promessi
sposi), Il flauto magico (o II Plauto Magico); Panorama, Gente Viaggi, La Repubblica (o
La repubblica);

112 Le maiuscole
Nella lingua italiana per scrivere si usano per lo più le lettere minusco­
• appellativi e titoli onorifici seguiti dal nome proprio: è preferibile l’uso della minusco­
la, a meno che non si voglia dare al testo un’impronta reverenziale: il dottor Serra, 1‘in­
gegner Pandolfi.
le. Le regole ortografiche prevedono però in alcuni casi l'uso delle lette-
re maiuscole.
I nomi dei mesi, delle stagioni e dei giorni della settima­
Segnaliamo qui di seguito i casi in cui è obbligatorio l’uso della maiuscola: na si scrivono con l’iniziale minuscola.
• all inizio di un testo; i
• S,egn° £ forte (punto fermo, interrogativo ed esclamativo); attenzione!
• all inizio di un discorso diretto: il giovane si alzò in piedi e disse: «Mi chiamo Giulio»-,
20 ----------------------------------------- 21
i
Grammatica italiana di base 1 suoni e lettere
i
... --IHUI. Ululimi Illumini i ninni • •«... •’

i
però, tuttavia-, volevo dirtelo, ma senza offenderti-, questo vino non mi dispiace affatto,
Tsonali e nei possessivi riferiti al destinatario: Gentile Proessore, mi rivolgo a Lei i anzi è uno dei miei preferiti-,
o /per comunicane la mia sincera gratitudine per il benevolo giudeo da Lei espres­
so nei confronti del mio lavoro in occasione del recente convegno londinese.
® per separare alcune proposizioni subordinate dalla reggente, in particolare le tempo­
rali, le concessive e le ipotetiche: quando sarete arrivati, avvisateci-, non sono sazio,
i
sebbene abbia mangiato tanto-, anche se ho mangiato tanto, non sono sazio-, se vieni in
città, passa a trovarmi-, ricordati, se vieni in città, di passare a trovarmi. Come si vede, a
i
seconda della posizione della subordinata rispetto alla principale, la virgola può
cadere tra la principale e la subordinata, tra la subordinata e la principale o all’inizio
1.13
I

La punteggiatura e alla fine della subordinata, se quest’ultima ha valore di inciso;


i o con i complementi circostanziali e con alcuni avverbi posti in apertura di frase la
La punteggiatura (o interpunzione) svolge diverse funzioni nel testo scrit­
presenza o l’assenza della virgola è affidata a una scelta stilistica: possiamo scrivere
to: scandisce il discorso, segnala le pause, indica la tonalità appropriata,
sia in certi casi occorre prestare attenzione e sfortunatamente non sono potuto arrivare
evidenzia i rapporti sintattici e di significato tra i componenti del testo. i in tempo sia in certi casi, occorre prestare attenzione e sfortunatamente, non sono potu­
to arrivare in tempo. La presenza della virgola suggerirà una pausa più lunga ed evi­
I segni in uso nella punteggiatura italiana sono i seguenti: denzierà l’elemento circostanziale dal resto della frase.
. punto (o punto fermo) puntini di sospensione
, virgola « » o “ ” o ‘ ’ virgolette (basse, alte, semplici)
; punto e virgola -o- trattino (breve, lungo) Nelle proposizioni relative la presenza o l'assenza della virgola può far assumere
: due punti / sbarretta a“a frase significati diversi: gli amici, che credono in te, non ti abbandoneranno
? punto interrogativo * asterisco ( (j J (ossia tutti gli amia); gli amici che credono in te non ti abbandoneranno (non
! punto esclamativo Oo[] parentesi (tonde, quadre). tutti: solo quelli che credono in te).

o II punto !
Ricordiamo di non usare mai la virgola fra soggetto e predicato. Questa regola può
Indica una pausa forte, e si mette alla fine di un periodo o di una frase. Se tra le due
sembrare ovvia in frasi come Marco canta (a nessuno verrebbe in mente di scrivere
frasi separate dal punto lo stacco è molto netto, dopo il punto si va a capo e si comincia Marco, canta, che, peraltro, potrebbe essere interpretata come un'esortazione a
un nuovo capoverso. Marco affinché canti), ma bisogna fare attenzione ai casi in cui il soggetto è segui-
H punto si usa inoltre nelle abbreviazioni: per es. “per esempio”, pag. “pagina”, ecc. I to da attributi e determinazioni: la frase il testo dell’articolo di Paolo dedicato
“eccetera”, sig. “signor”, doti, “dottor”; e nelle sigle: D.O.C. “Denominazione ! J alle condizioni di vita degli immigrati nella città di Milano, è quasi pronto ha
d’Origine Controllata” (ma le sigle possono anche essere scritte senza i punti di separa­ ! ' una virgola di troppo. Se la serie di determinazioni che accompagna il soggetto è
zione tra le lettere: DOC, BOT, PC ecc.). Se la frase si conclude con una parola abbre­ troppo lunga, se ne può trasformare una parte in inciso, racchiudendola tra virgole:
viata, il punto non viene ripetuto: «In questo capitolo saranno esaminati i verbi irrego­ il testo dell'articolo di Paolo, dedicato alle condizioni di vita degli immigrati nella
»
lari, come temere, correre, nuocere ecc.» (non *ecc..). città di Milano, è quasi pronto.
i
i
o La virgola i
Indica una pausa breve e ha un impiego assai ampio. In particolare, si usa: * Il punto e virgola I
• nelle enumerazioni, di nomi e aggettivi: Marta ha visitato molte città italiane: Roma, Il punto e virgola segnala una pausa intermedia tra quella espressa dal punto e quella
Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli; quella mattina il cielo era sereno, azzurro, sottolineata dalla virgola. Il più delle volte questo segno interpuntivo può essere sosti­
particolarmente luminoso; tuito dal punto: il suo uso dipende pertanto da ima scelta stilistica individuale. In parti­
• per separare frasi coordinate tra loro per asindeto, cioè senza la congiunzione: colare il punto e virgola si adopera:
Sandro è molto attivo: studia, lavora, pratica molti sport e trova anche il tempo per leg- © per separare frasi coordinate di una certa lunghezza: sostenere questa tesi è falso, per­
&erj' tv4 ne^e en^mera2i°ni di frasi sia in quelle di nomi o aggettivi, l’ultimo elemen­ ché contrasta con la realtà deifatti; né ci si può appellare a improbabili argomentazioni
to dell enumerazione, se e introdotto dalla e, non è preceduto dalla virgola; di carattere emotivo-,
• prima e dopo gli incisi: il film mi è piaciuto molto; devo dire, a onor del vero, che era e nelle enumerazioni complesse, quelle cioè in cui i singoli membri non sono semplici
unpo lungo; nomi o aggettivi (pane, burro, marmellata), ma segmenti di testo lunghi e articolati.
9 dopo un vocativo (e anche prima, se non si trova in principio di frase): Dottore, ho L’uso del punto e virgola è raccomandato in particolare quando gli elementi dell’e­
male a una spalla; non dar retta, Carlo, a certe persone; numerazione contengono al loro interno delle virgole: la mancanza nelle formazioni
• dopo un’apposizione (e anche prima, se non si trova in principio di frase): ho visitato geologiche di forme di transizione tra le specie attuali e quelle precedentemente esistite;
Otranto, "dente cittadina pugliese; Otranto, ridente cittadina pugliese, è visitata ogni l'improvvisa comparsa di nuove specie in territorio europeo; l’assenza sulla base delle
anno da migliata di turisti; conoscenze del tempo, di depositi fossiliferi sufficientemente antichi: tutti questi ele­
• dopo un’interiezione: Ahi, che male!; menti sembrarono ostacolare, in un primo tempo, la dimostrazione della teoria di
• per separare due proposizioni coordinate introdotte dalle congiunzioni anzi, ma, Darwin sull'evoluzione delle specie.
22 ' ' --------------------------- ----- 23
I

1 suoni e lettere
Grammatica italiana di base
Il trattino breve ha la funzione di unire o segnalare un legame tra due parole o parti di
'A dei segni finora esaminati, i due punti non hanno tanto il compito di scan­ i
parole. In particolare si usa:
l
dire il periodo in unità più piccole, quanto quello di segnalare che ero che segue illustra, a per dividere una parola in sillabe: staf-fet-ta, por-tie-re-,
dimostra o chiarisce ciò che è stato detto nella parte precedente. In particolare i due a per segnalare una relazione tra due termini (A-B significa “tra A e B”): uno studio
sulle relazioni banca-impresa’,
• per introdurre una spiegazione: aveva sempre avuto un sogno: diventare un pilota di aerei-, 0 per unire una coppia di aggettivi collegati (il primo termine è sempre maschile, a
« per introdurre il discorso diretto: Andrea si affacciò alla porta e chiese: «Posso ent^- *5 ? volte può essere abbreviato): la politica economico-finanziaria del governo-, la coopera­
• per introdurre un elenco: Giorgio ascolta molti generi musicali: jazz, pop, rock, blues, zione euro-asiatica-, i rapporti anglo-americani-,
© per unire una coppia di sostantivi collegati: legge-truffa, calcio-mercato-,
musica classica, musica etnica.
o per separare due cifre (in alternanza con la sbarretta): il 7-8 (o il 7/8) dicembre si
Se l’elenco è costituito da elementi in funzione di comple­ terrà un convegno su Leopardi-,
mento oggetto noti si possono usare i due punti (altrimenti o il trattino può separare le due parti di una parola composta (ma le grafìe unite ten­
si violerebbe la regola secondo cui verbo e complemento dono a prevalere): moto-raduno, socio-biologia.
oggetto non devono essere separati da segni interpuntivi).
Non si può pertanto scrivere * Giorgio ascolta: jazz, pop, o La sbarretta
rock, blues, musica classica, musica etnica. Si usa per indicare un’alternativa tra due possibilità: la questione può essere considerata
politica e/o economica. Può servire inoltre, in alternativa al trattino breve, per separare
attenzione! I gruppi di cifre, per esempio nelle date: 24/10/1999.

e il punto interrogativo o L'asterisco


Si usa alla fine delle interrogative dirette. Segnala una pausa lunga e indica che la frase In linguistica, indica parole o frasi non corrette dal punto di vista grammaticale:
va pronunciata con la toma ascendente: Chi sei?’, Che cosa vuoi? *Giorgio si ha svegliato presto. Un gruppo, solitamente di tre asterischi, può indicare
un’omissione: il protagonista della nostra storia nacque nel paese di ***.
© Il punto esclamativo
Si usa dopo le interiezioni e al termine di frasi die indicano stupore, meraviglia, sorpre­ o Le virgolette
sa. Segnala una pausa lunga e indica che la frase va pronunciata con la tonìa discenden­ I Distinguiamo tre tipi di virgolette: quelle alte (“ ”), quelle basse, o sergenti, (« »), quelle
te: Ahi’.-, Basta!’, Non credevo di incontrarti qui! I semplici, o apici (‘ ’). Le virgolette alte o basse si usano indifferentemente per circoscri­
vere citazioni di parole altrui (nel discorso diretto), oppure per citare il titolo di un
giornale, di un’opera letteraria o artistica, di ima trasmissione televisiva e simili:
Talvolta, per esprimere forte stupore e incredulità, si possono usare insieme il «Corriere della Sera», «Uno, nessuno, centomila», «La domenica sportiva».
\ punto esclamativo e il punto interrogativo: Vuoi dire che questo regalo è proprio
o / per me?! Quest'uso è più frequente in testi costruiti su un registro brillante, nei
fumetti, nella pubblicità.
Le virgolette possono essere usate in senso allusivo per prendere le distanze da una
parola o da un’espressione: spesso artisti particolarmente geniali sótto stati considerati dei
"pazzi” (con le virgolette voglio segnalare la mia distanza dal sistema di valori che nor­
malmente si accompagna all’uso di questo termine), o per segnalare una parola usata
o I puntini di sospensione con significato diverso da quello tradizionale: Sapete come ho fatto ad avere per primo la
Sono usati, sempre nel numero di tre, per indicare che il discorso rimane sospeso, non notizia? Ho avuto una "dritta” da Mario (dritta, nel gergo della malavita, significa “infor­
concluso. Segnalano una pausa più lunga di quella del punto e indicano che la frase va mazione riservata”, “soffiata”).
pronunciata con la tonìa sospensiva. Possono esprimere minaccia, allusione, reticenza, : Gli apici si usano più raramente, in genere per indicare il significato di una parola (ma
imbarazzo: Stai attento...’, Non so se mi spiego...’, Vorrei parlarti di un argomento... un po’ il loro uso in questo senso è in concorrenza con le virgolette ed è vincolato dalle norme
delicato. Per la loro capacità di simulare la sintassi ricca di pause, esitazioni, cambiamen­ editoriali): adombrarsi, 'offendersi', è un verbo intransitivo.
ti di progetto, tipica dd parlato, i puntini sospensivi sono spesso usati dagli scrittori.
Segnaliamo anche il cosiddetto uso brillante dei puntini sospensivi, per evidenziare una o Le parentesi
battuta di spirito, un gioco di parole, un’arguzia verbale: il deputato Rossi si è dimostra­ Le parentesi tonde racchiudono un inciso o una spiegazione: arrivati in prossimità di
to un onorevole dai comportamenti veramente poco... onorevoli. una profonda dolina (cavità del terreno a forma d’imbuto), il sentiero piega a destra e
giunge in pochi minuti alla vetta.
o II trattino Le parentesi quadre si adoperano raramente per delimitare un inciso in una porzione di
Distinguiamo il trattino lungo (-) dal trattino breve (-). testo già racchiusa entro parentesi tonde: Sulla destra si possono osservare ampi tratti
fi trattino lungo può servire, dopo i due punti e in luogo delle virgolette, a introdurre fi delle mura aureliane (una cinta muraria [fatta costruire dall’imperatore Marco Aurelio]
discorso diretto: La signora Marta mi disse: -Prego, si accomodi. Si usano inoltre due che racchiude il centro storico di Roma). .
trattini (in alternativa alle virgole e alle parentesi tonde) per delimitare un inciso: mi Inoltre, le parentesi quadre che racchiudono tre puntini ([...]) servono per segnalare
sembra-per essere sincero - che questa torta non sia venuta bene. che si è omessa una parte di un testo citato.
24 " 25
'•Vi

1 suoni c lettere
Grammatica italiana^ base

^IS^APPROFommE Lvr. -------------- —--- .- —

fcpess 1
non si possono avere forme come *muovimento, *suonoro, *sledevo, con il dittongo
in posizione atona. Questa alternanza di forme dittongate e monottongate entra però
’xSj. un edile cosmopolita: le accentazioni dubbie i in conflitto con la tendenza della lingua a livellare le serie non omogenee. Sarebbe
Alcune parole presentano una doppia accentazione, piana e [5, Tfi "• insomma più semplice (soprattutto per gli stranieri che apprendono l’italiano!) se tutti
sdrucciola. Sono termini come mimesi, zaffiro e altri appartenenti i derivati della parola buono o tutte le forme coniugate de! verbo sedere mantenessero
al linguaggio medico come edema, flogosi, cianosi, sclerosi con costanza una delle due varianti. In effetti, nella lingua contemporanea vi è la
RtX'M'At*»

(mìmesl/mimèsi; zàffìro/zaffìro-, èdema/edèma ecc.). La doppia tendenza a livellare questa oscillazione e a rendere “fissi” in un buon numero di casi
possibilità si spiega tenendo conto che si tratta di parole di origine greca giunte in i dittonghi mobili. Vediamo alcuni esempi significativi.

italiano attraverso il tramite del latino. Se si segue l’etimo greco, queste parole vanno
Conservano il dittongo anche in posizione atona:
pronunciate con l’accento sulla terzultima (mimesi, zaffiro, èdèma), mentre se si segue il o i verbi allietare, chiedere, lievitare, mietere, risiedere (io allietavo, chiedevo, lievitavo,
modello latino l’accento avanza sulla penultima sillaba (mimèsi, zaffiro, èdèma). I mietevo, risiedevo)-,
o i verbi nuotare (io nuoto, ma anche io nuotavo, io nuoterò), vuotare (io vuoto, ma anche
Un po’ diverso è il caso di diatriba: anche questa parola ha un’accentazione sdrucciola
io vuotavo, io vuoterò), abbuonare, “togliere un debito”, (io abbuono, ma anche io -
(diàtriba) e una piana (diatriba), quest’ultima però è dovuta all’influsso del francese ahbuonavo, io abbuonerò). In questo caso il livellamento si deve al fatto che le forme io
diatribe. Ha una doppia accentazione anche utensile, ma in questo caso ii mutamento i notavo, votavo, abbonavo si potrebbero confondere con quelle dei verbi notare, votare,
abbonare-,
di accento comporta un mutamento di valore grammaticale: infatti, l’accentazione • i superlativi: lietissimo, lievissimo, nuovissimo, buonissimo, vuotissimo-,
è sdrucciola quando il termine è usato come aggettivo (per esempio, macchina utènsile), « le parole composte: buongiorno, buonasera, diecimila, fuoriclasse, fuoriuscito,
mentre è piana quando il termine è usato come sostantivo (per esempio, gli utensìli per piedipiatti, piedistallo-,
I • gli avverbi in -mente-, nuovamente, lievemente, lietamente.
la casa).
o Mantengono la regola del dittongo mobile:
Sul modello dei casi appena citati si sono diffuse in altre parole delle accentazioni sdruccio­ o i verbi sedere, possedere, morire, potere, volere, dolere, tenere. Altri verbi non hanno
le, accanto alle legittime accentazioni piane. Tali accentazioni non trovano appoggio nella uniformato la propria coniugazione, cioè in posizione atona le forme monottongate
storia delle parole e sono pertanto da evitare. Diamo un elenco delle più diffuse: convivono con quelle dittongate: cuocere, tuonare, suonare, scuotere, percuotere,
riscuotere, muovere, commuovere, nuocere (vedi la tabella di coniugazione dei verbi
si pronuncia non si pronuncia irregolari a in Appendice 1 ).
cosmopolita cosmopolita
edile edile Non seguono una regola precisa:
Frìùli Friuli o i derivati: fieno -» fienile, fiero -» fierezza, pieno -♦ pienezza, pietra -» pietroso (o petro­
guaina guaina so), miele -» mieloso, siepe -» assiepare, fuoco -» fuochista-, ma dieci -» decina, uovo -»
leccornìa leccornia ovale, ruota -» rotaia, buono -» bonario (ma buonista); nuovo -» novità (ma nuovista)-,
persuadére persuàdere scuola -» scolastico, suono sonaglio (ma suonata, suonatore, suoneria)-,
rubrìca rubrica • gli alterati: uomo -» omino, suola -» soletta, ruota rotella-, ma cuore -» cuoricino,
salùbre sàlubre. ciliegia -» ciliegina, scuola scuoletta, suora ■* suorina, piede -» piedino.

Attenzione! il dittongo interessa soltanto le vocali toniche in sillaba aperta (cioè terminan­
te in vocale), quindi l’alternanza tra forme dittongate e monottongate si verifica anche in
Un suono poco sonoro sillaba tonica, nei paradigmi di alcuni verbi: cuocio, cuocevo (uo perché la sillaba è aperta),
Perché si dice suono ma sonoro, muovere ma movimento, io siedo ma io sedevo? Nelle ma cossi, cotto (o perché la sillaba è chiusa); muovo, muovi, ma mossi, mosso-, vieni, viene,
ma vengo, vengono ecc.
parole appena citate si alternano forme dittongate (in ie, uo) e forme monottongate
(in e, o). Il fenomeno prende il nome di dittongo mobile e si giustifica tenendo conto
del fatto che in italiano i dittonghi ie, uo interessano soltanto la sillaba tonica: quindi
26 “------------------------------------------------------------------ 27
i
! i
Grammatica italiana di base

In caso di dubbi
=3?®-’------ -----------------
i i

i
i
i
i
( Ii
i ___I Lo. j I
Perché quell'amico ma quel ragazzo?
Perché con bello, quello, grande e santo si ha
Ci ho creduto o c'ho creduto? elisione davanti a parola cominciarne per
Davanti alle forme del verbo avere che inizia­ vocale, troncamento sillabico davanti a paro­
no per h, poiché la consonante ha solo valore la comindante per consonante: un bell’uomo,
grafico, si può avere elisione (l’ho visto, t ha ma un bel viso-, quell’uva, ma quel signore-, un
sentito), tuttavia essa è di solito evitata con le grand’uomo, ma un gran caldo-, un sant’uomo,
particelle a, vi e ne. ci hanno visto, vi ho det­ ma san Bernardo.
to, ne hai parlato ecc.
Va'o vài
Quel simpatico di Mario Ricordiamo che di’, da’, fa’, sta’, va', forme
Il dimostrativo quello, quando ha valore pro­ dell’imperativo dei verbi dire, dare, fare,
nominale, non subisce troncamento: quel sim­ stare, andare, e po’ (forma troncata di poco) si
patico di Mario ti saluta, ma «Ti saluta Mario. » scrivono con l’apostrofo e non con l'accento.
«Chi Mario, quello simpatico?». Attenzione: le forme dell’indicativo presen­
te dei verbi dare, fare, stare e andare si scrivo­
L'apostrofo in fine di rigo no come segue: dà, fa, sta, va. t
In genere è meglio evitare che una parola con i
l’apostrofo si trovi in fine di rigo. Per risolve­ Se stesso o sé stesso?
re il problema si può andare a capo prima o Come abbiamo visto, il pronome sé va scritto
dopo l’elisione (separare il riso dall'/orzo con l’accento, per distinguerlo dalla congiun­
separare il riso / dall’orzo) o, nei casi in cui l’e­ zione omografa se. Secondo alcune grammati­
lisione è facoltativa, scrivere la forma piota che non d sarebbe bisogno di accentare il pro­ I
(siamo andati in vacanza nel mese d’/agosto -» nome quando questo è seguito dai rafforzativi
siamo andati in vacanza nel mese di / agosto). stesso e medesimo, perché in questo caso non
Non è possibile fare lo stesso quando l’elisio­ possono sussistere dubbi tra le due particelle
ne è obbligatoria (*bo piantato lo / albero in (ma se stessi potrebbe anche essere confuso
giardino) perché si scriverebbe una sequenza con la congiunzione se stessipiù tempo in casa,
di parole inesistente in italiano. non saresti così stanco). In ogni caso, anche se
le grafie se stesso, se medesimo sono accettabili,
Perché si scrive tm amico ma un'amica? vale la pena di accentare sempre il pronome.
La regola da seguire è la seguente: l’elisione si
segnala con l’apostrofo, il troncamento no. Pùdico o pudico?
Per distinguere i due fenomeni si può fare I nomi in -ico (collèrico, sinfònico) sono
una semplice prova: la parola in questione si sdrucdoli. Non rientra in questa categoria un
può abbreviare anche davanti a parola piccolo gruppo di sostantivi e aggettivi: ami­
comindante per consonante? In caso affer­ co, antico, pudico, impudico, lombrico, bol­
mativo (posso dire sia un amico sia un ragaz­ scevico, mendico, menscevico, nemico, ombeli­
zo, sia nessun amico sia nessun problema) si co. Si tratta solo apparentemente di eccezio­ I1

tratta di troncamento, e allora non devo usa­ ni, perché queste parole non sono derivate da
re l’apostrofo; in caso contrario (posso dire I
altre parole italiane mediante l’aggiunta del
un'amica, ma non *un ragazza-, poveruomo suffisso -ico (collera collerico) ma derivano
ma non *pover ragazzo) si tratta di elisione, e i
allora devo usare l’apostrofo. da basi, per lo più latine, che già presentano
questa terminazione.

I
i

28
;

2 l’articolo
Grammatica italiana di base
£Si

2.1 Funzioni e classificazione deirarticolo


^articolo determina il iiome che segue (il gatto, un gatto) ed eventuali
Stasera c’è una luna stupenda (perché si esprime una qualità accidentale, non abituale
dell’oggetto).
o nomi usati per designare qualcuno o qualcosa in particolare:
altri elementi del gruppo nominale (il tuo gatto persiano, un bel gatto Un leone èfuggito dallo zoo.
siamese). Esso concorda con il nome nel genere e nel numero. In italia­ Ho viaggiato su un aereo molto confortevole.
no esistono due tipi di articolo: determinativo e indeterminativo. Conosco un giovane molto intraprendente.
I
o parti del corpo (solo nei casi di parti del corpo presenti in numero maggiore di uno):
e L'articolo determinativo specifica che il nome seguente è definito e di solito già noto Sergio ha un ginocchio gonfio (ma ha il ginocchio sinistro gonfio).
a chi ascolta (il piatto, lo scoiattolo, il libro, la forchetta, l amico, l amica). ! Mario ha un dito fratturato (ma ha il dito medio fratturato).
c- L'articolo indeterminativo si usa per introdurre nel discorso qualcuno o qualcosa di Giulia ha un occhio più chiaro dell'altro (ma ha gli occhi verdi).
nuovo, di cui non si è parlato in precedenza, o per nominare qualcuno o qualcosa in modo
generico, indefinito (un piatto, uno scoiattolo, un libro, unaforchetta, un amico, un’amica).

A essi va aggiunto l’articolo partitivo, che indica una parte, una quantità indeterminata
Le forme dell'articolo
(dammi dell’acqua-, ho comprato dei cioccolatini).
Vediamo i principali usi degli articoli determinativo e indeterminativo. L'articolo può essere di genere maschile o femminile. L'articolo determi­
nativo ha il singolare e il plurale, mentre l'articolo indeterminativo non
ha il plurale, che si può formare con l'articolo partitivo (Ao incontrato
g L'articolo determinativo si usa per: z
un amico/ho incontrato degli amici).
© persone, animali o cose già menzionati nel testo o già noti a chi ascolta o legge:
Vicino a Tommaso viveva una giovane ragazza bionda. La ragazza si chiamava Marta.
Abbiamo cambiato il divano del soggiorno.
Ho venduto la macchina. maschile femminile maschile femminile
a persone, animali o cose considerati unici o comunque non confondibili con altri:
Prendi dfoglio sulla scrivania (ce n’è solo uno).
singolare il,lo,l‘ la,l’ uno, un una, un’
plurale Ì, gli le (dei/degli) (delle)
Mi compri il gelato alla mandorla chefanno da Tonio? (proprio quello, non altri).
Apn la finestra (nella stanza c’è una sola finestra).
Spegni la sigaretta (quella che tu stai fumando). 2.2.1 L'articolo determinativo
Ho portato d vestito in tintoria (il mio vestito, oppure quello di cui abbiamo già parlato).
‘i Stasera la luna è offuscata dalle nubi. o maschile
Il si usa davanti ai nomi maschili che iniziano:
• nomi usati per designare una classe di persone, animali o cose:
Il leone vive nella savana.
Laereo è il mezzo di trasporto più veloce.
a con consonante (tranne z, x,h,s + consonante, ps, gn):
il bambino
il cane
il gabbiano
il libro
il pane
il riso
K
l '
Il giovane è in genere più propenso al rischio.
• parti del corpo:
il dottore il muscolo il sole
ilfrate il naso il tacco.
Maria ha le mani affusolate (= le sue mani sono affusolata)
Giorgio ha d naso aquilino (= il suo naso è aquilino)
Il plurale di il è i:
Maurizio ha i_ capelli lunghi (= i suoi capelli sono lunghi)
i bambini, i cani, i dottori ecc. Al plurale dio prende l’articolo gli invece di i: gli
i
dèi. Nelle locuzioni per lo piti e per lo meno si usa
o L'articolo indeterminativo si usa per: lo invece di il perché si seguono le norme che
• persone, animali o cose non ancora noti a chi ascolta o legge: regolavano l’uso dell’articolo nell’italiano antico.
Vicino a Tommaso viveva una giovane ragazza bionda
Una persona bussò alla pòrta atSeùzioaa!
Un nuovo cliente entrò nel negozio.
® Pers°ne> a”in’ali,0 c°se appartenenti a un insieme indeterminato: Lo si usa davanti ai nomi maschili che iniziano:
Prendi un foglio di carta e scrivi (un foglio qualsiasi, uno dei tanti). e con s + consonante:
Vorrei un gelato. lo sbadiglio lo sfratto lo spago
Cè caldo in quest’aula: bisognerebbe aprire una finestra (nell’aula c’è più d’una finestra). lo scaffale lo sgarbo lo squalo
Hat una sigaretta? I lo smalto
lo sciopero lo sterzo
Vorreiprovare un vestito di velluto. I lo sdegno lo snob lo svago
30 31
2 l articolo
Grammatica italiana di base
----- ìrrrsriTCTgni

9 conz: a femminile x-
lo zio lo zolfo La si usa davanti ai nomi femminili che iniziano:
lo zaino
lo zoccolo lo zucchero e con consonante: s, • *
lo zero
I la benda la leva la risata
o conx: la casa la marmellata la sedia
lo xilofono la donna la neve la testa
lo xilografo la festa la palla la valvola
© cong#: la gonna la quota la zebra
lo gnocco lo gnosticismo
o con semiconsonante i (pronuncia /}/):
lo gnomo lo gnu
la iattura la ionosfera
• conps: la iena la juta
lo pseudoletterato lo psichiatra lo psicologo
lo psicopatico o con la lettera h (parole straniere):
lo pseudonimo lo psicofarmaco
la hall la high school la holding
o con la semiconsonante i (pronuncia /j/): la haute couture la hit parade la hostess r

lo iato lo iodio lo yoga


o con la lettera w (parole straniere):
lo iettatore lo juventino lo yogurt.
la west coast
la wild card
Con i nomi che iniziano con pn l’uso è oscillante: lo pneumatico, lo pneumotorace o, la world music.
più comunemente, il pneumatico, il pneumotorace.
Davanti a vocale si usa la forma elisa 1‘:
Per quanto riguarda la semiconsonante u M iniziale bisogna distinguere tra i nomi
italiani, che prendono l'articolo /' (l'uovo, l'uomo), e quelli di origine straniera, l’elica, l’amica, l’isola, l’unghia, l’ombra.
che prendono l'articolo il: il windsurf, il whisky, il Walkman, il word processor.
Oy Naturalmente i nomi che iniziano con w prendono l'articolo il quando la pronun-
La forma elisa /' al plurale si può usare solo di fronte a parola comindante con e: /'e-
da è /v/: il watt, il watusso, il Wurstel.
fiche, /'edicole (ma è un uso arcaico: sono più diffuse le forme intere le eliche, le
Le parole d'origine straniera comindanti con eh + vocale prendono l'articolo lo quan­
j edicole); l'elisione con parole comindanti con vocali diverse dalla e si trova solo
do la pronunda è ///: lo champagne, lo chalet, lo chemisier, lo chiffon; prendono
- in testi antichi o letterari: /'amiche, l’ombre, l'ume.
l'articolo il quando la pronuncia è /tf/: il chador, il checkpoint, il chopper.

L’articolo 1‘, forma elisa di lo, si usa davanti alle parole che iniziano per vocale: Il plurale di la (e di l’) è le:
l'eremita, l'amico, l'imbroglio, l’usignolo, l’occhio. le case, le donne, le feste, le amiche, le isole ecc.
l
2.2,2 L'articolo indeterminativo
Le parole che iniziano con h, poiché in italiano questa consonante non è quasi mai
pronundata, sono trattate come quelle che iniziano con vocale e prendono pertanto o maschile
l'articolo /': /'habitat, /'hamburger, /'handicap, /'hashish, /'hobby. Nelle poche parole La forma un si usa: l
straniere pronunziate con h aspirata si può trovare la forma lo: lo Hegel, lo o negli stessi casi del determinativo il:
j hardware, lo hobby; tuttavia, anche in questi casi si sta generalizzando l'uso un bambino un gabbiano un pane
jZ della forma /': /"hardware, /'hobby. Attenzione alla parola humour, che prevede un cane un libro un riso
una pronunda con h aspirata (/’hjulmd/), una pronunda adattata con la semicon­ un dottore un muscolo un sole
sonante /)/ iniziale (/’jumor/): in entrambi i casi, secondo le norme di selezione del- un naso un tacco
un frate
I articolo appena viste, è richiesto l’artìcolo lo.
e inoltre:
o davanti a vocale:
H plurale di lo (e di /') è gli: un amico un incantesimo
^ogurt^e^' zaini, gli xilofoni, gli psichiatri, gli gnocchi, gli un angelo un operaio
un elettrodo un uragano
davanti alla semiconsonante u (pronuncia /w/):
un uomo un whisky

32
2? un uovo
un Walkman
un windsurf
un word processor.
33
l

Grammatica italiana di tese


i 2 l’articolo
. .. — "
La forma uno si usa: L’articolo determinativo si usa inoltre:
• negli stessi casi del determinativo lo: «9 con il plurale dei cognomi, per indicare tutti gli appartenenti alla famiglia: i
uno sbadiglio uno xilofono uno iettatore
uno yogurt Malatesta furono una celebre famiglia riminese; domani sarò a cena dagli Anteimi;
uno scaffale un0 èrl0CC° e con i cognomi, i soprannomi e gli pseudonimi di personaggi celebri: il Petrarca, il
uno sciopero «no pseudonimo uno chalet i
Machiavelli, l’Alfieri, il Botticella il Caravaggio. In alcuni casi è preferita la forma priva
uno zaino uno psichiatra uno (o un) pneumatico. i
di articolo: Garibaldi, Pirandello, Colombo, Moravia).
l
Per i nomi iniziami con h vale quanto detto a proposito dell’articolo lo: I
un hamburger L'articolo non va mai usato davanti alla successione nome + cognome: il Tasso, ma
uno humour tagliente :
un hobby. non ♦// Torquato Tasso.
un habitat Con i nomi propri preceduti dal titolo di parentela l'articolo è facoltativo: (la) zia
Francesca, (il) nonno Giuseppe ecc.
o femminile Q) f> Qualsiasi nome proprio di persona riceve l'articolo se accompagnato da un
La forma una si usa: —nome, da un aggettivo o da un altro determinante: Scalfaro ha pronunciato un
a negli stessi casi del determinativo la: discorso alla nazione, ma // Presidente Scalfaro ha pronunciato un discorso alla
una benda una leva una hall nazione; questa sera giocherà Baggio, ma questa sera si è visto il Baggio delle
una casa una hostess una marmellata migliori occasioni; Ulisse, ma l’astuto Ulisse.
una donna una iattura una neve
una festa una iena una palla Nomi geografici
una gonna una wild card una quota. Non prendono l’articolo i nomi di: Fra le città italiane fanno
La forma con apostrofo un’ si usa davanti a vocale: ® città e piccole isole: eccezione L’Aquila e La
un’elica, un'anatra, un’isola, un’ugola, un’onda. L’apostrofo si usa solo da­ Bologna, Firenze, Milano, Ponza, Capri, Ischia. Spezia-, fra quelle straniere
vanti a nomi femminili: LAia, L’Avana, Il Cairo, La
un’amica, ma un amico. Mecca, Il Pireo, La Valletta.

attenzione! attenzione!

Vogliono l’articolo i nomi di:


e monti, fiumi e laghi:
le Alpi, gli Appennini, gli Urali, il Tevere, il Po, l’Arno, il Garda, il Trasimeno;
isole grandi e gruppi insulari:
L'uso dell'articolo determinativo con i nomi propri i l’Elba, la Sicilia, la Sardegna, le Egadi, le Eolie, le Mauritius;
L'articolo determinativo è usato in alcune circostante anche davanti ai ; e regioni:
:
nomi propri, come viene illustrato qui di seguito. la Calabria, il Veneto, il Lazio, l’Emilia, il Molise;
o stati e continenti:
o Nomi di persona la Gran Bretagna, la Norvegia, la Tunisia, il Marocco (ma Israele, Cuba, Haiti,
Con i prenomi (o nomi di battesimo) non si usa l’articolo: Paolo è arrivato in ritardo; Cipro, Malta).
Giovanna è partita ieri.

In alcuni usi regionali o familiari si può trovare l'articolo davanti al nome femmini­
le: ho parlato con la Pina; ho incontrato la Sandra. Meno diffuso e accettato
L'uso dell'articolo con altri determinanti del nome
uso (anch esso regionale) dell'articolo davanti ai nomi maschili: ieri ho sentito il L'articolo, determinativo o indeterminativo, può precedere l'aggettivo
Paolo; quando vedi il Marco salutamelo. possessivo; non si usa invece con gli aggettivi di quantità.

A differenza di quanto accade in altre lingue, in italiano l’aggettivo possessivo può essere
prendono l’articolo: Rossi, in un’intervista, ha fatto preceduto dall’articolo, sia determinativo sia indeterminativo: la tua casa, le sue scarpe, la
loro automobile, una tua giacca.
L’articolo si omette davanti ai nomi di parentela preceduti dal possessivo: mia madre, tuo
fratello, suo padre, vostro zio. Fa eccezione loro, che richiede l’articolo (il loro padre, la loro
S“si S1 USa I?2ico10 per sesso uvx» sorella ecc.). Anche i possessivi proprio e altrui richiedono sempre l’articolo: innaffiare il
sesso della persona di proprio giardino, sacrificarsi per l’altrui bene.
cut parla, ho letto un romanzo della Morante-, ho visto un film con la Sandrelli,
I 35
2 I articolo
Grammatica italiana di base .......... ............. "•
-----
Con gli aggettivi che indicano quantità non i va usato l’articolo: incontrare gli amici ogni
l’articolo è adoperato per designare un’opera di un personaggio famoso: un Van Gogh
giorno, qualche giorno, pochi giorni-, avere■ molta fame, poca sete, parecchio sonno-, interpella- (= un quadro di Van Gogh) di inestimabile valore-, un Petrarca (= un’edizione di
re varie persone ecc. Petrarca) in brossura-, quello che vedete davanti a voi è un autentico Donatello (= una
statua di Donatello);
o il nome è seguito da una determinazione: un Buglioni in gran vena ha tenuto un concer­
to di fronte a decine di migliaia di fans; ieri si è vista una New York eccezionalmente tran­
quilla-, un Tevere insolitamente in piena ha travolto gli argini-, era una Venere particolar­
L'omissione dell'articolo mente luminosa quella che ieri sera è apparsa al telescopio degli astrofili-,
Spesso l'articolo viene omesso. Ciò accade in alcuni casi particolari che o il nome assume il valore indeterminato di “un certo”, “un tale”: conosci un Alberto
vengono illustrati qui di seguito. che frequenta il circolo tennistico? (= un certo Alberto); ti ha cercato una Paola da
Bologna (= una certa Paola).
L’articolo non compare:
e in molte locuzioni avverbiali: a torto, a ragione, in sostanza, difretta, di proposito, a spasso-,
• nelle espressioni che hanno valore di avverbi qualificativi: con serenità, con paura, con ansia-,
9 in diversi complementi di luogo, specie se introdotti dalla preposizione in: andare in
ufficio, essere in vacanza, restare in casa, vivere in campagna, mettersi a tavola, viaggiare
Le preposizioni articolate
per mare e per tetra;
e in alcune espressioni formate da verbo + complemento oggetto: dare fastidio, fare peni­ Quando l'articolo determinativo si unisce alle preposizioni semplici di,
tenza. prendere) sonno, provare pietà, cercare lavoro, cambiarie) casa; a, da, in, su, si formano le preposizioni articolate.
o in gran parte dei costrutti introdotti dalla preposizione da: sala da pranzo, carta da lette­
ra, comportarsi da gentiluomo, fare da padre; Esse possono essere il risultato della semplice somma tra le due componenti (a + gli = agli)
e nel complemento di materia: una posata d’argento, una catena d’oro; o possono modificarsi lievemente a causa di fenomeni fonetici di varia natura (di+il = del,
o in alcuni proverbi: can che abbaia non morde; uomo avvisato mezzo salvato; in + la- nella). Riportiamo per comodità le preposizioni articolate in uno schema.
o nelle locuzioni “parlare italiano”, “parlare inglese” e simili;
I
@ in alcune espressioni introdotte dalla preposizione senza: senza luce, senza pace, senza
rancore; €30 <333 Cam CO
o con i nomi dei mesi, delle stagioni e dei giorni della settimana: in febbraio andremo a !
sciare; in autunno si possono fare meravigliose passeggiate nei boschi; il prossimo appunta­ di del dello (dell') della (dell’) dei degli delle *
mento è per martedì. Occorre mettere l’articolo quando il nome è accompagnato da un a al allo (all') alla (all’) ai agli alle
determinante (il sabato del villaggio; siete invitati al martedì letterario della nostra asso­ da dal dallo (dall') dalla (dall') dai dagli dalle
ciazione-, un altro venerdì nero per le Borse di tutto il mondo) e nelle espressioni con in nel nello (nell’) nella (nell’) nei negli nelle
significato temporale (la domenica andiamo al mare). L’articolo è necessario se il nome sullo (sull’) sulla (sull’) sui sugli sulle
della stagione ha funzione di soggetto o di complemento oggetto (finalmente giunse la su sul
primavera; trovo affascinante l’autunno);
/ ® in alcuni titoli di libri: Storia illustrata, Geografia per le medie, Grammatica inglese,
Matematica per gli istituti tecnici;
9 per ragioni di brevità, nei telegrammi (vivissimi auguri lieto evento = per il lieto evento)
e negli annunci della piccola pubblicità (vendo appartamento zona centrale).

L’artìcolo con le preposizioni


con * nomi propri con, per, tra e fra
Di solito l'articolo indeterminativo non sì usa davanti ai nomi propri.
Per quanto riguarda le preposizioni articolate for- (cogli, colle ecc).
Questa regola presenta però alcune eccezioni. mate a partire da con, occorre distinguere. Le preposizioni per, tra e fra seguite da articolo
’v Nella lingua scritta prevalgono le forme stac- rimangono staccate: per la via, tra la gente, fra
1ÌC°^|UnÌ defU’artÌCol° “^terminativo con i nomi propri: Bi tate (con la, con gli ecc) e si possono usare gli alberi.
livello di” “ci V amoso us?to Per antonomasia, per indicare qualcuno “del lesoleformecoZ=<»» + /e«>/=con+rf. Nella lingua letteraria del passato si trovano le
(* - che Nella lingua parlata prevalgono le forme unite forme pel (= per* impello (per + lo) ecc

36 --------------------- ----------------------------------- 57
I
2 l’articolo
Grammatica italiana di base

L'articolo partitivo PER APPROFONDIRE


Le forme articolate della preposizione di (del, dello, della, dei, degli,
delle) sono usate anche con valore di articolo partitivo, per indicare una
». Ipess te
parte, una quantità indeterminata di qualcosa. S? "Andiamo a teatro o al cinema?"
•zzzt.
■'-■itz ass.’s.'r’ L'uso
L dell'articolo con le preposizioni
Al singolare l’articolo partitivo significa “un po’”, “alquanto”. Si usa:
Riconoscere quali costrutti preposizionali richiedono
• con i nomi che indicano non un singolo oggetto ma una quantità imprecisata di qual­
cosa: ho portato del vino; dammi del sale; c'è del sapone in bagno?; l’articolo e quali no è piuttosto difficile. Infatti, solo raramente
0 con sostantivi astratti o dal significato figurato, in alcune espressioni particolari: c’è dell’a­ l'omissione dell’articolo è riconducibile a regole precise (per
stio nelle tue parole, avere dello spirito (= senso dell’umorismo); avere delfegato (= corag­
esempio il complemento di materia non richiede mai l’articolo:
gio).
Al plurale l’articolo partitivo si usa al posto dell’inesistente forma plurale dell’articolo un vaso di cristallo, una collana In oro); il più delle volte la
indeterminativo e significa “alcuni”: presenza o l’assenza dell’articolo è determinata dalla preposizione usata (per esempio

singolare plurale con il complemento di causa dobbiamo dire piangere di gioia, ma per la gioia; con il
complemento di mezzo, viaggiare In treno, ma con il treno) o dalle caratteristiche del
ho letto un libro -» ho letto dei libri
nome che segue la preposizione (andare a teatro, ma al cinema, all’opera; sdraiarsi per
ho vinto un premio -» ho vinto dei premi
ho ricevuto un regalo ho ricevuto dei regali. terra, ma sdraiarsi sul divano; vivere in famiglia, ma vivere all’estero).
Qui di seguito elenchiamo i casi più comuni di omissione dell’articolo con i costrutti pre­
posizionali. Abbiamo suddiviso gli esempi a seconda del tipo di complemento e segnalato fra
Quando fa parte del soggetto o del complemento oggetto, il partitivo va usato obbli-
gatoriamente (d sono dei gatti in giardino; ho visto dei gatti nel parco); quando
parentesi le eventuali eccezioni o i casi di oscillazione.
o ) fa parte di un complemento indiretto può essere omesso o sostituito con un'e-
< spressione equivalente: ho cenato con degli amici, diventa ho cenato con amia,
o Complemento di specificazione:
il re di Francia, il cielo di Lombardia (ma anche della Lombardia), l'insegnante di italiano,
oppure ho cenato con alcuni amici, con un gruppo di amici. ; un aroma di caffè, un profumo di vaniglia.
o Complemento di stato in luogo:
abitare, vivere, risiedere in città, in campagna, in periferia; rimanere a casa; trattenersi in
i salotto; allenarsi in palestra; affacciarsi alla finestra; sdraiarsi per terra (ma sul divano).
o Complemento di moto a luogo:
andare, arrivare, giungere a teatro, a scuola, in palestra, da amici (ma al cinema, all'opera, al
l bowling, all’appuntamento, al corso, dal medico); versare del vino nel bicchiere; cadere, get­
tarsi in mare.
c Complemento di moto da luogo:
uscire, venire, provenire da casa, da scuola (ma dall’ufficio, dal palazzo, dal negozio); scende­
re dall’autobus, dal tram, dal treno.
c Complemento di tempo:
svegliarsi a notte fonda (ma svegliarsi alle due); uscire la mattina, la sera, alle sette; con i
nomi dei giorni della settimana, dei mesi e delle stagioni l’articolo si omette: a primavera,
in autunno, a marzo, a dicembre, da mercoledì a sabato.
c Complemento di causa:
morire difreddo, tremare di paura (ma per la paura), piangere di gioia (ma per la gioia).
o Complemento di modo:
imparare a memoria, cadere a precipizio, comprare a credito, andare di corsa, una camicia a
maniche corte, un motore a gasolio, una barca a vela (ma comprare all'ingrasso, al minuto;
fare una cosa alla svelta; cucinare una cotoletta alla milanese).
38 39
Grammatica italiana di base _________
I 2 l'articol

i
j k-------------------------- ---------------------- _Xl

c< Complemento di mezzo: ..... . . , >• > . proseliti, allievi = educare, formare
andare a piedi, in bicicletta (ma con la biadetta)-, nutrirsi di verdure-, vivere di espedienti-, scuola = servire da esempio {le sue idee hanno fatto scuola)
pagare in contanti-, giocare a calcio (oppure al calcio). silenzio = tacere
testamento = esprimere le ultime volontà
o Complemento di argomento:
testo = costituire un punto di riferimento fondamentale e indiscutibile {le sentenze della
parlare dipolitica, un libro di storia, un trattato di botanica (ma un discorso sull'economia). Corte di Cassazionefanno testo)
o Complemento di materia: o avere
una catena di acciaio, una statua di bronzo, una busta di plastica, una collana in oro bianco. bisogno di... = abbisognare
& Complemento di qualità: fame, freddo, sonno, sete, fretta, compassione, paura = sentire, provare
una persona di grande sensibilità, di grande esperienza, di bassa statura-, un’auto di grossa notizia di... = sapere, essere a conoscenza
cilindrata. timore che... = temere
o Complemento di fine: o dare
un cane da caccia, un abito da sera, una carta da regalo, mandare un oggetto in dono, fare agio, occasione, tempo = concedere
qualcosa a fin di bene. carta bianca a qualcuno = concedergli la massima autonomia
coraggio = incoraggiare
o Complemento predicativo: fondo a = consumare {ha dato fondo all’eredità paterna)
fare da padre, fungere da segretario-, inoltre nelle espressioni da bambino, da giovane, da forza = rafforzare
vecchio, da studente. fuoco = incendiare
* Complemento di limitazione: gusto, sapore = insaporire
essere alti di statura, biondi di capelli, lenti di riflessi, superiori per velocità, bravi in mate­ incarico di = incaricare
matica, inferiori di numero (ma nel numero)-, una persona appassionata difotografia, esperta inizio = iniziare
in grafologia. luogo a = provocare {un corto circuito ha dato luogo all’incendio)
q Complemento di sostituzione o scambio:
vita a qualcosa = esserne l’artefice, il creatore {dare vita a una nuova iniziativa, ma dare la
vita a un figlio)
cambiare lire in dollari, scambiare qualcuno per ladro (ma anche per un ladro).
o prendere
casa, domicilio, alloggio = abitare, stabilirsi
Far caso, prendere tempo, dare carta bianca colore = colorirsi
Abbiamo visto in 2.5 che alcune espressioni formate da verbo + complemento consiglio = consigliarsi
esempio = adeguare il proprio comportamento
oggetto singolare presentano omissione dell’articolo. In queste espressioni spesso fiato = fermarsi un poco per riposare
l’insieme verbo + nome equivale a un altro verbo (es. dare fuoco, “incendiare”; prendere forma = formarsi
sonno, “addormentarsi”). forza = rafforzarsi
fuoco = incendiarsi
nota = annotare
Ecco i casi più comuni relativi ai verbi fare, avere, dare, prendere-. origine = derivare, cominciare
piede = affermarsi, avere successo
o fare posizione = decidere in un senso piuttosto che in un altro
acqua = lasciare uscire o entrare acqua {questa nave fa acqua) posto = sedersi
caso = badare quota = innalzarsi
causa, credito = porre in atto una causa; concedere un credito servizio = cominciare a lavorare
colpo = impressionare sonno = addormentarsi
figli, frutti, fiori=generare, produrre tempo = temporeggiare, indugiare
fronte = resistere terra = approdare, atterrare
legna, carbone,funghi=procurarseli vigore = rafforzarsi, rinvigorirsi.
luce = illuminare
paura = spaventare
40 ’
41
Grammatica italiana di base i
In caso di dubbi i
ì

Il champagne o lo champagne!
sapere il russo, studiare il polacco, leggere il
greco-, i verbi esprimersi in, scrivere in non lo
richiedono: esprimersi correntemente in spa­
i
> •
...J

))

Con i nomi stranieri die presentano grafemi gnolo, scrivere in inglese.


iniziali pronunciati secondo le regole delle Il verbo parlare presenta entrambe le costru­
rispettive lingue di provenienza si impiega lo zioni, ma con significati diversi: parlare italia­
stesso articolo che si userebbe con una parola
italiana che inizia con lo stesso suono (non
con le stesse lettere!): quindi lo champagne
no, francese, inglese ecc. significa “comunica­
re usando una determinata lingua”: la guida
sta parlando inglese-, parlare l’italiano, ilfran­
(B
come lo scimpanzè, il charter come il cianuro, cese, l’inglese ecc. significa “conoscere, essere
il chopper come il cioccolato, il jet come il in grado di esprimersi in una determinata lin­
gelo, lajeep come la gita. gua”: scusi, parla l’italiano?.
Attenzione: se il nome della lingua è accom­
L'FLM o la FIMI L'articolo e le sigle pagnato da un aggettivo, l’articolo è obbliga­
In italiano le sigle possono essere pronuncia­ torio in tutti i casi: parlare un ottimo inglese,
te come una sola parola (ENEL, FIAT) op­ esprimersi in un francese approssimativo. Con
pure lettera per lettera (FLM effe elle emme il verbo tradurre è necessario l’articolo solo
= Federazione dei Lavoratori Metalmecca­ per la lingua di partenza: tradurre un roman­
nici, PDS pi di esse, o piddiesse = Partito zo dalfrancese in tedesco.
Democratico della Sinistra). Quali articoli
usare con le sigle? Un articolo su “Il Gazzettino” o sul
Se la sigla è pronunciata come una sola paro­ “Gazzettino”!
la si usa l’articolo maschile o femminile adat­ Come ci si comporta quando il titolo di un ì
to al primo nome sottostante (la HAT = libro o della testata di un giornale che contie­
Fabbrica Italiana Automobili Torino, ma il ne un articolo (“Gliindifferenti", “I Promessi
CERN = Comitato Europeo di Ricerche Sposi”, “Il Gazzettino”) è preceduto da una
Nudeari). Per le sigle pronunciate lettera per preposizione semplice? Nel parlato il proble­ i.
lettera vale la seguente regola: se il nome del­ ma non sussiste: la preposizione si fonde con
la prima lettera comincia per consonante, si l’articolo e dà luogo alla corrispondente pre­
adopera il-, il piernme (PM = Pubblico Mini­ posizione articolata: lo stile di Moravia negli
stero), il atti (CT = Commissario Tecnico), il !(
“Indifferenti”, un brano dei “Promessi Sposi”, i
ti effe erre (TFR = Trattamento di Fine un articolo sul “Gazzettino”. Nello scritto, se
Rapporto), mentre se comincia per vocale si non ci sono particolari motivi per rispettare
adopera /’: l'effe enne esse i (FNSI = l’integrità del titolo, si può seguire il parlato.
Federazione Nazionale della Stampa Se invece si vuole mantenere il titolo origina­
Italiana), l’effe emme i (FMI = Fondo le si può ricorrere a una separazione “artifi­
Monetario Intemazionale). L’uso dell’apo­ ciale’’ della preposizione articolata (ne “Gli
strofo davanti alle sigle, pur legittimato dalla indifferenti", de “I promessi sposi”, su “Il
pronuncia, è piuttosto raro: quindi, anche se Gazzettino”). Questa soluzione è però sconsi­
si dice l’effe elle emme si preferisce scrivere la gliabile perché si vengono a creare delle
FLM e noni’FLM. sequenze inaccettabili, almeno nell’italiano
contemporaneo (ne gli, de i, su il ecc.). È pre­
Parlare italiano o parlare l'italiano! feribile risolvere il problema facendo prece­
Con riferimento alla conoscenza di una lin­ dere il titolo da un’apposizione: un brano del
gua, i verbi conoscere, sapere, studiare, leggere romanzo “I promessi sposi”, un articolo sul
richiedono l’articolo: conoscere il francese. !
quotidiano “Il Gazzettino”.
\
i
i
42
3 «I nome
Grammatica italiana di base ■.SSSttz:.:. :r:: -t- ,

Sono femminili:
Classificazione dei nomi o i nomi con la desinenza -a: la penna, la carta, la busta (per le eccezioni v.
I nómi sono le parole che servono a indicare tutto ciò che esiste nella Per approfondire a fine capitolo);
realtà o che possiamo immaginare. In base al significato, essi possono la maggior parte dei nomi con la desinenza -i: la crisi, la tesi, la diagnosi;
fanno eccezione il brindisi, il bisturi e parole di origine straniera come il
essere suddivisi in tre gruppi.
bikini, il bonsai;
•E> i nomi terminanti in -ta e in -tu: la novità, la bontà, la virtù, la schiavitù; fa
O Nomi propri, che designano un particolare individuo alTintemo di una specie o cate­ eccezione il tutù.
goria: sono nomi propri i nomi e i cognomi di persona (Giovanni, Paola, Carlo
Andreoli, Sergio Ferri) e di luogo (Milano, Siena, la Francia, la Spagna, la Sicilia, il Po, le I nomi con la desinenza in -e possono essere sia maschili (il mese, il seme, il fiume, il
Alpi). I nomi propri vanno scritti con l’iniziale maiuscola. ponte, il dente) sia femminili (la mente, la sete, la notte, la vernice, la patente).
€ Nomi comuni, die designano in modo generico ogni possibile individuo di una specie
o categoria; si distinguono nomi comuni di esseri umani (alunno, maestro, mamma), di
animali (cane, gatto), di cose (acqua, latte, vino). Se la -e è la parte finale di un suffisso, sono maschili i nomi che terminano in -tore
Nomi collettivi, che si riferiscono a un gruppo di esseri animati (folla, gente, mandria, (fi fornitore, il predatore), in -ore (il rossore, il pallore) e in -one (il mangione, lo
( f scroccone), mentre sono femminili quelli che terminano in -zione (la stazione, la
sciame) o di oggetti (frutta, mobilia). 'L Produzione)' (la scrittrice, la lettrice), -ite (la nevrite, l'artrite), -itudine (la
gratitudine, la solitudine).

Il genere del nome o il significato


•••••••«••••••«•••••••••••••••••••■••■•e»*

In italiano i nomi possono essere di genere maschile (il tavolo, l’albero,


I nomi appartenenti ad alcune aree omogenee di significato tendono a far parte del
il seme, il poeta, il bisturi) o femminile (la sedia, la finestra, la carne, la
medesimo genere grammaticale.
crisi).
Sono maschili i nomi di:
ALBERI l’abete, l’arancio, il melo, il pioppo, l’ulivo',
Per i nomi di persone e di animali c’è corrispondenza tra genere naturale e genere gram­ MESI E GIORNI DELLA SETTIMANA ottobre, agosto, il lunedì, il martedì (fa eccezione la dome­
maticale, ossia sono maschili i nomi degli esseri animati di sesso maschile (il padre, il lat­
nica);
taio, il gatto, il professore), mentre sono femminili i nomi degli esseri animati di sesso fem­
METALLI ED ELEMENTI CHIMICI l’oro, l’argento, il rame, il bronzo, l’uranio, il tungsteno;
minile (la madre, la lattaia, la gatta, la professoressa). I MONTI, MARI, RUMI E LAGHI il Cervino, l’Etna, il Tirreno, l’Adriatico, il Po, il Tevere, il
Garda, il Trasimeno. Ma parecchi nomi di catene mon­
Ci sono tuttavia alcune eccezioni: la guardia, la vedetta, la sentinella, la recluta, la tuose (le Alpi, le Dolomiti} e di fiumi (la Senna, la Loiraì
spia, pur essendo di genere grammaticale femminile, si riferiscono per lo più a uomi­ sono femminili;
ni; il soprano, il contralto, pur essendo di genere grammaticale maschile, si riferi- PUNTI CARDINALI il Nord, il Settentrione, il Sud, il Mezzogiorno, l’Est, il
scono a donne. Levante, l’Ovest, l’Occidente.
o y In questi casi, gli elementi che si riferiscono al nome (attributo, nome del predica­
to) concordano con esso tenendo conto del genere grammaticale, non di quello Sono femminili i nomi di:
naturale: la guardia è stata assalita dai rapinatori (non *è stato assalito); la recluta FRUTTI l’arancia, l’albicocca, la ciliegia, la banana, la pesca. Ma
è stanca (non ^stanco), il soprano è bravo (non *brava). molti nomi di frutti sono maschili: il limone, il fico, l’ana­
nas, il kiwi, il mango;
Per i nomi di cosa l’attribuzione del genere è convenzionale: soltanto l’uso ha stabilito che SCIENZE E DISCIPLINE DI STUDIO la biologia, l’architettura, la medicina, la linguistica, la
luna, campagna, casa sono di genere femminile e sole, fiume, giardino sono di genere maschile. filosofia;
Come individuare il genere di un nome di cosa? Oltre alla consultazione del vocabolario, CONTINENTI, STATI, REGIONI, l’Europa, l’America, la Francia, la Germania, la Lombardia;
possono aiutarci: CITTÀ, ISOLE la Sicilia, la Calabria, la Giamaica, le Antille. Ma numero­
si sono anche i nomi maschili (il Belgio, il Brasile, il Perii,
s» la desinenza il Molise, il Veneto, il Madagascar)
Sono maschili:
o i nomi con la desinenza -o: il libro, l’aglio, il cucchiaio; Alcuni nomi hanno una forma maschile e una femminile con significati diversi.
® * nond terminanti in consonante, per lo più di origine straniera: il film, il
bar,, lo sport, il computer, fanno eccezione la gang, la holding e alcuni il balzo (salto) la balza (tratto scosceso di un monte)
altri. il banco (tavolo) la banca (istituto di credito)
44 45
3 il nome
Grammatica italiana di base
la buca (fossa)
il buco (foro) ■■.> Nomi in -e
(parte del tronco umano) la busta (involucro)
il busto I nomi che al maschile terminano in -e formano il femminile in diversi modi:
(grossa candela) la cera (materia prodotta dalle api) o alcuni prendono la desinenza -a:
il cero (arto inferiore)
il gambo (stelo di un fiore) la gamba cameriere cameriera
(fango) la lima (utensile per limare) giardiniere giardiniera
il limo (parte del vestito)
il manico (impugnatura) la manica infermiere infermiera
(maniera) la moda (usanza) padrone padrona
il modo
il panno (tessuto) la panna (parte grassa del latte) signore signora
il pianto (lacrime) la pianta (albero o mappa)
il porto (insenatura) la porta (uscio) o altri aggiungono al tema il suffisso -essa:
il suolo (terreno) la suola (parte della scarpa) conte contessa
il tappo (per chiudere una bottiglia) la tappa (sosta durante un viaggio). elefante elefantessa
leone leonessa
principe principessa
Attenzione alla coppia il tavolo/la tavola: se per indicare genericamente il mobile studente studentessa.
possiamo usare sia il maschile sia il femminile (la tavola da pranzo, uno stupen-
/ A ) do tavolo in noce), per indicare lo stesso oggetto adibito a usi particolari dobbia- 0 Nomi in -tore
y rno usare obbligatoriamente il maschile (il tavolo da gioco, il tavolo operatorio, il o I nomi in -tore formano il femminile in -trice:
tavolo anatomico). animatore animatrice
attore attrice
autore autrice
I imprenditore imprenditrice
Altri nomi, pur conservando la stessa forma, mutano significato se usati al maschile o al scrittore scrittrice.
femminile. Si distinguono pertanto dall’articolo e dall’accordo con aggettivi o altri ter­
mini (il lungojronte occidentale, bifronte spaziosa^ di zio Giacomo): attetrelone! dottore -» dottoressa
il capitale (somma di denaro) la capitale (di uno stato) o Raro il femminile in-torà:
ilfine (scopo) la fine (termine) impostore imposterà
ilfronte (luogo dove si combatte) la fronte (parte della faccia) pastore , pastora
il lama (animale) la Urna (oggetto tagliente) tintore tintora.
il radio (elemento chimico) la radio (apparecchio radiofonico).
e Nomi in -sore
\ 0 I nomi in -sore formano il femminile aggiungendo -itrice al tema dell’infinito del
verbo da cui derivano: V
ì
difensore (da difend-ere) difenditrice
La formazione del femminile possessore (da possed-ere) posseditrice \
I nomi di esseri animati seguono precise regole per il passaggio dal uccisore (da uccid-eré) ucciditrice
maschile al femminile, come viene illustrato nei seguenti punti.
Questi femminili sono però adoperati molto raramente (v. 14.9).
0 Nomi In -o
• I nomi che al maschile terminano in -o formano il femminile con la desinenza -1■a: attenzione! precursore -» precorritrice-, professore -> professoressa
amico amica
gatto gatta o Nomi dei tipo // padre/la madre
maestro maestra. Alcuni nomi hanno radici differenti per il maschile e per il femminile. Fanno parte di
questo gruppo:
o Nomi in -a o i nomi die indicano rapporti di parentela:
• I nomi che al maschile terminano in -a formano il femminile aggiungendo al tema il fratello sorella
suffisso -essa: genero nuora
duca marito moglie
duchessa madre
poeta padre
poetessa papà (o babbo) mamma
profeta profetessa.
46 47
Grammatica italiana di base_ .3 n nome
• i nomi di animali: 3.3.1 Casi particolari di formazione del femminile o del maschile
fuco ape
pecora Alcuni nomi al femminile prendono la forma del diminutivo del maschile:
montone
porco/maiale scrofa maschile femminile
toro vacca. eroe eroina
gallo gallina
re regina
o Altri nomi^hanno m’um^foma’per il maschile e per il femminile; si distinguono quin­
zar zarina
di solo dall’articolo o dall’aggettivo che li accompagna:____ : oppure formano il femminile in modo irregolare:
il cantante la cantante l
abate badessa
il collega la collega cane cagna
il consorte la consorte dio dea
il giornalista la giornalista doge dogaressa
il nipote la nipote fante fantesca.
il parente la parente /
la pediatra Più raro il caso in cui un nome, originariamente femminile, prende al maschile la forma
il pediatra
un'amante appassionata dell’accrescitivo:
un amante appassionato
un artista apprezzato un'artista apprezzata femminile maschile
un insegnante esperto un'insegnante esperta. capra caprone
strega stregone.
del tipo la rondine maschio/la
o Nomi dei mascnio/ia rondine
roncane femmina
Alcuni nomi di animali hanno un’unica forma per il maschile e il femminile: la volpe,
l’aquila, la pantera, la iena, la giraffa, la balena, la rondine; il corvo, l’usignolo, il falco, il
serpente, il delfino, il leopardo, lo scorpione.
In questi casi, per specificare il genere “naturale” si aggiunge maschio o femmina. Per La formazione del plurale
esempio: la giraffa maschio (oppure il maschio della giraffa), la giraffa femmina (oppure l In italiano il plurale dei nomi si forma cambiando la desinenza del sin­
la femmina della giraffa). golare secondo il seguente schema generale.
;■

/)
I femminili dei nomi nomi femminili in : -e la casa, le case-, la pecora, le pecore
di mestieri e di professioni nomi maschili in -a il problema, i problemi-, il barista, i baristi \
In seguito ai mutamenti sociali degli ultimi decenni nomi maschili
il ministro Giuliana Verdi ■o -i il bambino, i bambini-, la mano, le mani
è nata l'esigenza di creare il femminile di mestieri e e femminili in
ilpresidente Simona Bianchi
^ene professioni un tempo riservati ai soli uomini, nomi maschili
-e il seme, i semi-, la fede, le fedi
j? \ Alcuni nomi di mestieri a cui le donne già l'aggiunta del determinante donna, prima o e femminili in
Bi da tempo hanno accesso possiedono un dopo il nome di professione (questa modalità sta
•/ femmini,e stabilizzato nell'uso (// cuoco, la però cadendo in disuso):
Esaminiamo ora nel dettaglio la formazione del plurale dei nomi.
cuoca; il sarto, la sarta; ilprofessore, la profes­ la donna poliziotto
soressa, il direttore, la direttrice); in altri casi vi è la donna soldato
oscillazione, e il femminile, in particolare quello la donna magistrato (oppure, il magistrato c- Nomi in -a
terminante in -essa, viene evitato perché può assu­ donna) o I nomi che al singolare terminano in -a formano il plurale in -i se sono maschili, in -e
mere valore ironico o spregiativo (fa vigilessa, la se sono femminili:
medichessa, la deputatessa, l'avvocatessa). Per il geometra i geometri Ala e arma, pur essendo fem­
per i soli nomi il cui maschile termini in -o,
risolvere il problema segnaliamo tre diverse possi­ il poema i poemi minili, formano il plurale
l'aggiunta della desinenza -a: con la desinenza -i: le ali, le
bilità: l'architetta la bolla le bolle
armi.
la deputata la finestra le finestre
15! lasciare invariata la forma del maschile: la ministra.
ilprefetto Carla Rossi Nei casi dubbi conviene consultare un dizionario. attenzione!

49
48
Grammatica italiana di base _______ 3 il nome
— —------------------------------------------ ~~ ’
_______ __ ___ -________ _...—■.•...aa.ai------------- -----------------------------------
f -ga formano il plurale in -chi, -ghi
• ii nomi
• nomi maschili khuuuiui che terminano in -ca,
mascnui ee femminili e i nomi in -co, -go formano il plurale in -chi, -ghi (pronuncia /ki/, /gi/) se sono parole
se sono maschili, in -che, -ghe se sono femminili: piane (cioè con l’accento sulla penultima sillaba):
l’auriga gli aurighi buco buchi
il monarca i monarchi cuoco cuochi
il patriarca i patriarchi fungo funghi
lo stratega gli strateghi luogo luoghi
la barca le barche mago maghi
la biblioteca le biblioteche parco parchi
la bottega le botteghe spago spaghi
la nuca le nuche tacco tacchi
l’oca le oche
la targa le targhe Belga, “abitante del Belgio”, fa belgi al fanno eccezione:
la strega le streghe maschile e belghe al femminile. amico amici nemico nemici
greco greci porco porci
attenzione!------- —----------------- ---------- ------------------------
6 i nomi in -co, -go formano il plurale in -d, -gi (pronuncia /tfi/, /dji/) se sono parole
• i nomi in -da e -già (con l’accento sulla /) formano il plurale in -de, -gie: sdrucciole (cioè con l’accento sulla terzultima sillaba):
l'allergìa le allergìe asparago asparagi
la bugìa le bugìe austriaco austriaci
la farmacìa le farmacìe La i delle parole in -eia, -già va pronun­ biologo biologi
lascia le scìe ciata: /aller'dsia/, /farma't/ia/. chimico chimici
I fìsici
fisico
attenzione! _________ i manico manici
medico medici
• i nomi in -da e -già (senza l’accento sulla i) formano il plurale in -de, -gie se tali silla­
monaco monaci
be sono precedute da vocale, in -ce, -ge se sono precedute da consonante:
parroco parroci
vocale + -eia, -già consonante + -eia, -già
sindaco sindaci
la camicia le camicie la provincia le province
tecnico tecnici
la valigia le valigie la spiaggia le spiagge
la ferocia le ferocie la freccia le frecce
fanno eccezione:
l’acacia le acacie la lancia le lance. carichi pizzico pizzichi
carico
catalogo cataloghi profugo profughi
La distinzione tra i plurali in -de. -gie e quelli in -ce^ -ge è solo ortografica: la / non si prologhi
dialogo dialoghi prologo
pronunda né in parole come cam/c/e/ka’mrt/e/ né in parole come lance /’lant/e/. Vi \
epilogo epiloghi strascico strascichi
è inoltre una certa esaltazione nell'uso, quindi può capitare di incontrare grafie
incarichi valico valichi
o J come provinde o dliegie. In alcuni casi la i può servire a evitare equivoci: per
X esempio per distinguere camide (plurale di camida) dal sostantivo càmice (il 1
incarico
obbligo obblighi
càmice del chirurgo), fende (plurale di ferodo) da feroce (aggettivo), reggie (plurale
di reggia) da regge (presente del verbo reggere).
i hanno entrambe le forme di plurale:
chirurghi sarcofaghi
o Nomi in -o chirurgo sarcofago
chirurgi sarcofagi
• I nomi che al singolare terminano in •o, al plurale prendono la desinenza -i, sia se
sono maschili sia se sono femminili- stomachi .
intonachi
il campo i campi intonaco stomaco
ilfosso intonaci stomaci
i fossi ì
il suono i suoni
la mano le mani Come si vede, le eccezioni sono numerose. Possono aiutare a orientarsi alcune rego­
l’eco gli echi le empiriche: i nomi in -fugo hanno sempre il plurale in -ghi: callìfugo -»
"’s callifughi, ignifugo -» ignifughi. I nomi in -logo che si riferiscono a persone (bio-
/ logo, cardiologo, teologo) hanno il plurale in -gì (forme come bioioghi, cardioio-
P Ura e fa uommL Eco' al singolare è femminile (fa pubblicazione del
ghi, teologhi sono di uso popolare), mentre quelli die si riferiscono a cose (catalo­
O Juna vasta eco), al plurale è maschile (nella vallata risuonavano
echi lontani). Per i femminili in -o che rimangono invariati al plurale v. pag. il. go, dialogo, prologo) hanno il plurale in -ghi.
50 t 51
Grammatica italiana di base ......... . 3 u nome
o i nomi in -io (senza l’accento sulla z) al plurale perdono la i del tema e conservano o alcuni nomi maschili in -o al plurale diventano femminili e prendono la desinenza -a:
solo quella della desinenza: il centinaio le centinaia
acciaio acciai il migliaio le migliaia
aglio agli il miglio le miglia
bacio baci l'osso le ossa
binario binari il paio le paia
figlio figli il riso (il ridere) le risa
viaggio viaggi l'uovo le uova.
vizio vizi
o Nomi in -e
9 i nomi in -io (con l’accento sulla z) formano regolarmente il plurale in -ìi: o I nomi che al singolare terminano in -e al plurale prendono la desinenza -i, sia se
addìo addìi sono maschili sia se sono femminili:
avvìo avvìi l'ape le api
calpestìo calpestìi locarne le carni
leggìo leggìi il dente i denti
mormorio mormorii ilfiore ifiori Il plurale di bue è buoi, quello di mille
pendìo pendìi la lente le lenti presenta nei multipli la terminazione
zìo zìi. il prete i preti ■mila (duemila, tremila, quattromila
il sergente i sergenti. ecc.).
Alcuni nomi in -io possono confondersi, al plurale, con i plurali di altri sostantivi.
Per risolvere il problema si può usare un segno distintivo, come l'accento sulla sil­
attenzione!
laba tonica, l'accento circonflesso sulla i finale, la doppia i finale:

j pi liraje^rnbiguqg [ per evitare equivoci u Nomi invariabili


(ringoiare)
In italiano sono invariabili:
osservatorio osservatòri, osservatori, osservatorii e alcuni nomi maschili in-a:
(luogo per osservare) il boa i boa
osservatori il cinema i cinema
osservatore osservatóri il delta i delta
(chi osserva) il gorilla i gorilla
ì
il sosia i sosia i
principio princìpi, principi, principii il vaglia i vaglia

ì\ (inizio, concetto)

principe
principi
prìncipi
o alcuni nomi femminili in-o:
l'auto le auto
(titolo nobiliare) 1 la biro le biro
t la foto le foto L’auto, la foto, la metro e la moto, nella
le metro dicitura per esteso l’automobile, la foto­
arbitrio arbìtri, arbitri, arbitrii la metro
i grafia, la metropolitana e la motocicletta,
(atto abusivo, prepotenza) la moto le moto
sono invece variabili e al plurale fanno:
arbitri la radio le radio le automobili, le fotografie, le metropoli-
arbitro àrbitri tane e le motociclette (v. Per approfon­
(chi dirige una gara sportiva) dire a fine capitolo) .
attenzione!
omicidio omicidi, omicida a i nomi in-i:
(assassinio, uccisione) le analisi
l’analisi
omicidi 1 il bisturi i bisturi
'i omicida omicidi il brindisi i brindisi
(chi uccide, assassino) la diagnosi le diagnosi
la diocesi le diocesi
Nefl'uso attuale si tende a impiegare indistintamente la grafia con una sola -/ l’ipotesi le ipotesi
| (principi, arbitri), lasciando al senso generale della frase il compito di risolvere, di la metropoli le metropoli
volta in volta, ogni possibile dubbio.

t
■■ l’oasi le oasi
52 53
3 «I nonre
Grammatica italiana di base -- .............---- .................----------
----------------------------
• i nomi che terminano in -ie, tutti femminili: 3.4.1 Nomi con doppia forma di plurale
la barbarie le barbarie La moglie, la superficie, l'effigie sono Alcuni nomi maschili in -o presentano una doppia forma di plurale, in -i e in -a. Nella mag­
la progenie le progenie invece variabili e al plurale fanno: le gior parte dei casi i due plurali hanno significato differente. Vediamo i casi più comuni:
la serie le serie mogli, le stiperfici, le effigi.
le specie i bracci (della croce, della bilancia, di un fiume)
la specie i

attenzione! —---------- --------------


_____ I il braccio
le brac

i budelli (vie strette)


• i nomi formati da una sola sillaba: il budello
il re i re le budella (gli intestini)
lagni legni
i calcagni (dei piedi, delle calze, delle scarpe)
• i nomi terminanti con vocale accentata: il calcagno
le calcagna (nella locuzione avere qualcuno alle calcagna)
la città le città
l’età le età i cervelli (le intelligenze, le menti, gli ingegni)
la libertà le libertà il cervello
la necessità le necessità le cervella (la materia cerebrale)
l’università le università
il caffè i caffè i cigli (i bordi di un fosso, di una strada)
i colibrì il ciglio
il colibrì le ciglia (degli occhi)
ilfalò ifalò
il ragù i ragù i comi (gli strumenti musicali, le estremità, le punte)
il tabù i tabù il corno
ite le coma (degli animali)
il tè
• i nomi, generalmente di origine straniera, terminanti in consonante: i i cuoi (le pelli conciate)
il cuoio
Ubar ibar le cuoia (nella locuzione figurata tirare le cuoia, “morire”)
il bunker i bunker
il computer i computer i diti (considerati distintamente l’uno dall’altro)
ilfilm ifilm il dito
le dita (viste nel loro insieme)
ilfoulard ifoulard
A il gas igas i
il monitor i monitor ifilamenti
ilfilamento (senza differenza di significato)
il quiz i quiz le filamenta
lo sport gli sport
10 spot gli spot ifili (dell’erba, della luce, del telefono)
11 tram i tram. ilfilo
) lefila (di ima congiura; anche nella locuzione tirare le fila di qualcosa)

Il plurale ilfondamento
ifondamenti (di una scienza, di una disciplina)
dei nomi stranieri le fondamenta (di un edificio, di una città)
!
Come comportarsi con i plurali dei nomi stranieri? accanto al plurale originario, si è sviluppato un plu­ ifusi (i rocchetti per la filatura, i fusi orari)
Nell'uso prevale la tendenza a lasciare invariati i rale italianizzato: la goleada le goleadas o le ilfuso
lefusa (nella locuzione fare lefusa, riferita al gatto)
v»eoe nomi usati più comunemente, in particolare goleade; la telenovela -» le telenovelas o le tele­
X quelli di origine inglese o francese: i film, i novele. I vocaboli entrati da poco in italiano o riser­
c/ ntss,F *) computer, i bar, gli sport, le boutique, le i gesti (i movimenti)
vati a un uso specialistico, di qualsiasi provenienza, il gesto
y brioche, gli chalet, le salopette. Nelle parole tendono a formare il plurale secondo le regole le gesta (le imprese)
di origine spagnola o portoghese la s del plura­ delle rispettive lingue d'origine: il broker -» I
le viene conservata più spesso (/ conquistadores, i broker;; la chicane -» le chicanes; il Land -» i i ginocchi
desaparecidos, i vigilantes, le batidas); a volte, Lànder. il ginocchio (senza differenza di significato)
le ginocchia
55
54
i 3 il nome
Gammata italiana di base,
B-----------
i gridi (soprattutto degli animali)
3,4.3 Nomi difettivi
il grido
le grida (dell’uomo)
Sono così chiamati i nomi che si usano solo al singolare o solo al plurale.
i labbri (di una ferita, di un vaso, di una tazza) o Si usano di solito solo al singolare:
il labbro e la maggior parte dei nomi astratti: la pietà, il coraggio, la pazienza, la superbia;
.le labbra (della bocca)
• alcuni nomi collettivi: la gente, la prole, la roba, ilfogliame;
\ilenzuoli (due o più lenzuoli, presi uno per uno) • la maggior parte dei nomi di malattia: il tifo, il colera, la malaria, il morbillo, la rosolia;
il lenzuolo • i nomi degli elementi chimici e dei metalli: l'idrogeno, il manganese, il ferro, l’oro, il
[le lenzuola (considerate a coppie)
bronzo, il rame, l’alluminio, il piombo, lo zinco;
17 membri (di una famiglia, di un’associazione, di un partito) o i nomi dei mesi: gennaio, febbraio, marzo, aprile;
il membro 0 alcuni nomi di festività: il Natale, la Pasqua, il Ramadan;
Ile membra (parti del corpo umano, nel loro complesso) i nomi che indicano cose uniche in natura: l'equatore, l’universo;
a molti nomi di prodotti alimentari: il grano, il mais, il latte, il pepe, ilfarro, il riso;
I" i muri (di una casa) 0 altri nomi come la fame, la sete, il sangue, ilfiele, l'aria.
il muro
l le mura (di una città, di una fortezza)

gli ossi (degli animali macellati) Alcuni nomi difettivi possono essere usati al plurale con un significato diverso o in
l’osso senso figurato:
le ossa (l’insieme dell’ossatura umana)
o /e genti assume il significato di "popoli*: la storia delle antiche genti italiche;
• alcuni nomi di metalli, usati al plurale, cambiano di significato, e passano a desi-
i sopraccigli gnare oggetti particolari fatti con quel materiale: i ferri [— arnesi] del mestiere, gli
il sopracciglio (senza differenza di significato)
le sopracciglia ) ottoni [= strumenti musicali] dell'orchestra, gli ori [= gioielli d'oro] egiziani, i
bronzi [= statue e manufatti] micenei;
gli stridi • aria può essere usato al plurale nel significato musicale: durante l'esibizione, il
lo strido (senza differenza di significato) tenore ha cantato alcune arie pucdniane; si usa inoltre nella locuzione figurata
le strida darsi delle arie, "darsi importanza": non sopporto Caria perché si dà un sacco di
arie.
gli urli (soprattutto di animali)
l’urlo
le urla (dell’uomo)
© Si usano di solito solo al plurale:
i vestigi • i nomi che indicano oggetti formati da due parti uguali: le forbici, le cesoie, gli occhia­
il vestigio (senza differenza di significato) li, le manette, le redini, le pinze, le bretelle, i calzoni (o i pantaloni);
le vestigio
o i nomi che indicano una pluralità di cose o di azioni: le spezie, le stoviglie, le vettova­
glie, i viveri, i dintorni, le percosse, le viscere (o i visceri); t
3.4.2 Nomi con doppia forma sia al singolare sia al plurale o alcuni nomi di origine dotta, che già in latino non avevano il singolare: le ferie, le i •
Un gruppo di nomi presenta una doppia forma di singolare e di pluralile: i colende, le idi, le nozze, ifasti, le esequie, le tenebre, iposteri, ipenati.
ilfrutto ifrutti
la frutta lefrutta. 3.4.4 II plurale dei nomi composti
l’orecchio gli orecchi I nomi composti sono costituiti da due o più parole unite tra loro. Essi formano il plurale
l’orecchia le orecchie in modo diverso, a seconda del tipo di parole che li compongono. Vediamo i casi più
la strofa comuni.
le strofe
la strofe le strofi ® Nomi che derivano dall’unione di nome + nome:
© se i due sostantivi sono dello stesso genere, il plurale si forma cambiando solo la
Nei primi due esempi non vi sono differenze di significato. Risulta più complesso il desinenza del secondo elemento:
caso di frutta: al maschile, la coppia // frutto/i frutti designa i prodotti delle piante e, l'arcobaleno gli arcobaleni Al plurale il capogruppo fa i
in senso figurato, il risultato, l'effetto di qualcosa (i frutti del proprio lavoro), o il il capocannoniere i capocannonieri- capigruppo. Pescecane ha
J profitto, il vantaggio (questa generazione gode i frutti di un lungo periodo di
o pace; anche in senso negativo: questi sono i frutti dell'educazione sbagliata che
il cavolfiore
la madreperla
i cavolfiori
le madreperle_
invece un doppio plurale:
pescecani o pescicane.
" • I “
hai ncevuto). Al femminile la frutta è un nome collettivo usato per indicare i frutti
che si mangiano a tavola (la frutta fresca, la frutta di stagione); ha valore collettivo
attenzione!
anche il plurale le frutta, oggi poco comune.
56 i 57
i
!
3 il nome
Grammatica italiana di base _ _____________
• se i due sostantivi sono di genere diverso, il plurale si forma cambiando solo la desi­ anche in questo caso non mancano le eccezioni e le oscillazioni tra due tipi di plurale:
nenza del primo elemento: l’altoforno gli altofomi_ (o gli altifomi)
il capobanda i capibanda l’altopiano gli altopiani- (o gli altipiani)
il capocronaca i capicronaca il bassofondo i bassofondi_ (o i bassifondi)
il capofamiglia i capifamiglia il mezzobusto i mezzi_husti
il capolettera i capilettera il mezzosangue i mezzosangue
il centrotavola i centritavola il purosangue i purosangue
ilpescespada i pescispada.
• se il nome è di genere femminile prendono la desinenza del plurale entrambi gli elementi:
Le parole formate con capo- si comportano in la belladonna le belledonne. (pianta officinale)
modo particolare: quando il composto è maschi­ la falsariga le falsarighe.
le, il plurale si forma cambiando la desinenza del la malalingua le malelingue
primo elemento (// capufficio / capiufficio); la mezzaluna le mezzalune^
•>. quando il composto è femminile, il plurale in la mezzatinta le mezzetinte.
o J genere è invariato (la capoclasse, le capo-
r classe; la caposala, le caposala), mentre in La banconota e la ferrovia al ma esistono alcune eccezioni o casi di comportamento oscillante:
alcuni casi si forma cambiando la desinenza del plurale fanno le banconote e la chiaroveggenza le chiaroveggenze^
secondo elemento (fa capolista, le capoliste; la le ferrovie. la piattaforma le piattaforme (o le piattaforme)
caporedattrice, le caporedattrid; v. J.6). la mezzanotte le mezzanotti (o le mezzenofti).
attenzione!----------------------------------------- • Nomi che derivano dall’unione di aggettivo + aggettivo:
• alcuni composti nome + nome sono invariabili: • il nome formato da due aggettivi nel plurale muta solo la desinenza del secondo elemento:
il centropagina i centropagina Il capocollo (un tipo di salu- ; il bianconero i bianconeri (giocatori o tifosi della Juventus).
il crocevia i crocevia me) prende la desinenza plu­ il chiaroscuro i chiaroscuri-
rale sia del primo sia del I
il cruciverba i cruciverba il neroazzurro i neroazzurri (giocatori o tifosi dell’Inter)
secondo elemento: i capicolli.
ilfondoschiena ifondoschiena. il pianoforte i pianoforti
il sordomuto i sordomuti-
attenzione!------
• Nomi che derivano dall’unione di nome + aggettivo: • Nomi che derivano dall’unione di verbo + nome:
• i nomi formati da un nome e da un aggettivo prendono in genere la desinenza plura­ • i nomi composti formati da un verbo e da un nome, se il nome è plurale, rimangono
le di entrambi gli elementi: invariati:
l’acquafòrte le acqueforti. 1’accendisigari gli accendisigari
la cartastraccia le cartestracce. il battipanni i battipanni
la cassaforte le casseforti_ il cavatappi i cavatappi
la terracotta le terracotte^ il guastafeste i guastafeste
i il portaombrelli i portaombrelli
I
ma possono presentare anche diversi tipi di formazione del plurale: il tagliacarte i tagliacarte
il camposanto i camposanti
il caposaldo • anche se il nome è femminile singolare, rimangono invariati:
i capisaldi_ (o i caposaldi)
la cartapesta le cartapeste. l’aspirapolvere gli aspirapolvere
il palcoscenico il portabandiera i portabandiera
i palcoscenici-
il pellerossa ! il portacenere i portacenere
i pellirosse (o i pellerossa)
la roccaforte le roccheforti (° roccaforti). • se il nome è maschile singolare, nel plurale cambia solo la desinenza del nome:
il battibecco i battibecchi-
• Nomi che derivano dall’unione di aggettivo + nome:
il parafango i parafanghi- Il portaburro fa i portaburro, il por­
i nomi formati da «un
• «111» aggettivo seguito da un nome maschile modificano, al plurale, tasapone fa i portasapone-, i nomi di
« ° il parafulmine i parafulmini-
solo la desinenza del secondo elemento: questi composti rimangono inva­
il passaporto i passaporti.
l’altoparlante gli altoparlanti. riati perché di solito non sono
il bassorilievo i bassorilievi usati al plurale.
il biancospino i biancospini-
ilfrancobollo ifrancobolli- attenzione!
il mezzogiorno i mezzogiorni-
58 59
Grammatica italiana di base 3 il nome
ss Si comportano allo stesso modo anche i nomi composti formati da verbo + mano-,
l’asciugamano
il baciamano
gli asciugamani
i baciamani
PER APPROFONDIRE
il corrimano i corrimani spessjJJ
Fanno eccezione i seguenti nomi che nel plurale rimangono invariati:
il parasole i parasole "Scusi, ho un problema con la dinamo":
il perdigiorno i perdigiorno maschili in -a e femminili in -o
10 spartitraffico
11 tritaghiaccio
gli spartitraffico
i tritaghiaccio.
Riprendiamo il tema de! genere dei nomi. Nella maggior parte
dei casi i nomi italiani in -o sono di genere maschile, quelli in
n
• Nomi che derivano dall’unione di verbo + verbo o verbo + avverbio: -a di genere femminile. Vi sono però numerose
• questi nomi rimangono invariati eccezioni. In generale la presenza di una desinenza
il buttafuori i buttafuori
il dormiveglia i dormiveglia “anomala” si può spiegare in due modi: o si tratta di
il lasciapassare i lasciapassare parole prese a prestito da altre lingue (moderne o
il parapiglia {parapiglia classiche), oppure la parola in questione è il risultato di
il posapiano i posapiano
un’abbreviazione che sottintende un nome di genere maschile.
il saliscendi i saliscendi.
Vediamo i casi più comuni.
• Nomi che derivano dall’unione di preposizione (o avverbio) + nome:
• questi nomi possono mutare la desinenza del secondo elemento:
il dopopranzo i dopopranzi •_... ; Nomi maschili in -a
il soprannome i soprannomi Innanzitutto occorre distinguere tra nomi comuni di persone e nomi comuni di cose o animali
la soprattassa le soprattasse^
• o rimanere invariati:
il doposcuola {doposcuola o Nomi comuni di persone
ilfuoricorso ifuoricorso Abbiamo visto (par. 3.3) che esistono nomi in -a che possono indicare, senza mutare la
il retroterra i retroterra desinenza, sia il maschile sia il femminile: si tratta dei nomi in -ista (violinista, tennista,
il senzatetto i senzatetto barista), in -cida (omicida, fratricida, suicida), in -arca (gerarca, patriarca, monarca) e in
il sottoscala i sottoscala. -iatra (pediatra, psichiatra, geriatra). A essi si aggiungano i seguenti (i nomi contrassegnati

• Nomi che derivano dall’unione di nome (o verbo) + preposizione + nome:


• i nomi che sono il risultato della composizione di più parole unite da una preposizio­
con l’asterisco non hanno il femminile unicamente per ragioni storico-culturali, in quanto
indicano ruoli ricoperti unicamente da uomini; si specifica il femminile solo quando ha
una forma diversa dal maschile):
T
ne in alcuni casi modificano la desinenza del primo nome: l'acrobata il moscovita il transfuga
ilficodindia (ofico d’india) ifichidindia (o ficbi_ d’india) l’anacoreta" il papa (f. papessa l'ustascia.
l’analfabeta con diverso significato)
• in altri modificano la desinenza del secondo: l’asceta il parassita Andre un gruppetto di termi­
l'astronauta il paria ni regionali, d’uso scherzoso
la messinscena le messinscene. I
l’atleta il pascià'" o spregiativo, è maschile: il
bauscia, “fanfarone”; il com­
Un caso particolare è costituito dal l’auriga" il pirata"
menda, “commendatore”; il
composto il pomodoro, che può il boia (f. raro boiessa) il poeta ([.poetessa)
capoccia, “capo”; il pistola,
avere ben tre plurali: i pomodori, i il carioca il profeta (f. profetessa) “persona sciocca e ingenua”;
pomidoro (dialettale) o i pomidori. il collega lo scià" il pirla, “pene”, per estensio­
(popolare). il compatriota lo scriba" ne “persona sciocca e goffa”;
I il duca (f. duchessa) 10 sherpa il matusa, “persona dalla
attenzione! il geometra 11 sosia mentalità arretrata" (detto da
il messìa" lo stratega. un giovane).

attenzione!

60 61
/
> Grammatica italiana di base 3 il nome

iWW^W?

G Nomi comuni di cose o animali il dopobarba il paracadute


Sono maschili: il dopoguerra il pianoterra Anche il nome comune di perso­
• un certo numero di nomi in -a, che per la maggior parte provengono dal greco o da il dormiveglia il retrobottega na caposquadra è maschile.
lingue esotiche:
l’aforisma ilfonema il plasma
atieurUne!
l’anatema il grafema il poema
l'asma ilkamasutra il prisma
il bazooka (o bazuca) il karma il proclama LL .1 Nomi femminili in -o
il clima il lemma il sabba
Fanno parte di questa categoria alcuni nomi comuni di cose e pochi nomi comuni di persona.
il colera il magma lo schema
il crisma il mantra 10 scisma
o Nomi comuni di cose
il delta (di un fiume) il marasma 11 sistema • alcune abbreviazioni:
il dilemma il menarca lo sperma
l'auto (da automobile) la macro (nel linguaggio informatico,
il diploma il morfema lo stemma
l'expo (“esposizione”, abbreviazione del abbreviazione di macroistruzione)
il dogma il nirvana 10 stilema francese exposition-, pronuncia expò) la metro (da metropolitana-, pronuncia mè­
il dramma il pachiderma 11 tantra la flebo (da fleboclisi) tro o metrò)
l’eczema il paradigma il tema la foto (da fotografia) la moto (da motocicletta)
l'emblema il patema il teorema
l’enfisema il perizoma il trauma
l’enigma il pianeta il vaglia i • parole dotte d’origine greca o latina:
l’enzima il pigiama loyoga I la dinamo Anche il nome di persona vira­
• alcuni nomi di animali? l'eco (raramente usato anche al maschile) go (donna d’animo o d’aspetto
l’anaconda il cacatua il gorilla il panda la libido virile) è femminile.
il barracuda il capibara il koala il piragna (o piranha)
ilboa il cobra Ulama il puma atteuziooe!'
t alcuni nomi derivati e composti realizzati con elementi greci terminanti in:
-gramma • termini che sottintendono un nome femminile:
-orna
l’antibiogramma, l’elettrocardiogramma, l’assioma, l’automa, il fibroma, il geno- la biro (la penna biro) Anche il nome di persona squil­
l’organigramma, il telegramma-, ma-, la neuro (la clinica neurologica) lo (la ragazza squillo) è femmi­
I la sdraio (la sedia a sdraio) nile.
• un gruppo di nomi terminanti in -a accentata: Anche i nomi comuni di persona
il babà il baccalà il sofà pari, papà e ultrà sono maschili.
attenzione!

atteezienei o composti con primo elemento femminile:


Ìautoblinda la pallacanestro la pallanuoto
• alami termini che sottintendono un nome maschile: l’autoradio la pallamano
il (vino) barbera il (formaggio) gniviera
il (vino) marsala i (pantaloni) bermuda (usato solo al plurale) • i seguenti nomi:
il (cioccolato) gianduia il (fucile) mitra (da non confondere con la mitra, la mano
il (formaggio) gorgonzola la meglio/la peggio (dai rispettivi avverbi, nelle locuzioni avere la meglio, avere la peggio)
copricapo usato dai vescovi”)
la polo (tipo di maglia con colletto e bottoni)
*„ c°mPosti il cui primo elemento è un nome maschile o un elemen-
to non nominale (verbo, preposizione ecc.): la popò
l'aldilà il (faro) fendinebbia i la radio (da non confondersi con il radio, È femminile anche il nome
il retroscena elemento chimico). collettivo tribù.
il capolinea il guardaroba
il cavalcavìa l’oltretomba il salvavita
il cruciverba ilparabrezza lo scioglilingua. attenzione!

62 63
Grammatica italiana di base 3 i? nt>nv

In caso di dubbi b.

Quando le news sono piene di gag: il genere grammaticale dei nomi di origine
i
I

straniera
Nel passaggio da una lingua all'altra l’attribuzione del genere può essere complicata-dal -hanno entrambe le forme di plurale: chirur­
go, stomaco, sarcofago, intonaco.
fatto che alcune lingue, come l'inglese, non hanno la distinzione tra nomi maschili e Mario Rossi o Rossi Mario! I femminili in -ca, -ga formano regolarmente
femminili, altre, come ii tedesco, possiedono tre generi grammaticali (maschile, In italiano il nome va collocato sempre prima il plurale in -che, -ghe: la foca •* le foche, la
del cognome (Mario Rossi) quando ci si pre­ tartaruga ■* le tartarughe (v. 3.4),
femminile e neutro) invece di due. Abbiamo osservato che esiste una regola generale: i senta, quando si mette la propria firma,
quando si nomina una terza persona, quando / figlii o i figli!
nomi stranieri che terminano in consonante sono di genere maschile; ma, come molte
si scrive un indirizzo postale ecc. È ammesso I nomi che terminano in -io (senza l’accento
regole grammaticali, anche questa conosce numerose eccezioni. Vediamo le eccezioni l’ordine inverso (Rossi Mario) solo nell’uso sulla i) al plurale perdono una i: (non il
burocratico (richieste di certificati, denunce, figlio •* ifiglii, ma il figlio •* ifigli, il bacio
più comuni. •* i baci, il vizio •* i vizi). Attenzione! i nomi
domande a enti pubblici e privati) o quando
le generalità di una persona devono essere in -io (con l’accento sulla i) formano rego­
E— 2 Prestiti dall'inglese inserite in elenchi alfabetici, per esempio nel­ larmente il plurale in -ìi: zìo •* zìi, addìo •*
A volte il genere è attribuito sulla base di un’associazione stabilita per vicinanza di forma o le rubriche telefoniche e nelle enciclopedie. addìi (v. 3.4).
di significato con parole della lingua ospite: per esempio la band, “gruppo musicale”, è di
genere femminile perché è stato accostato all’italiano banda; lo stesso vale per la card, “tesse­ L'arancio o l'arancia! I principi, i principii o i principi!
I nomi di pianta sono maschili (il pero, il Alcuni nomi in -io, al plurale, possono
ra magnetica”, accostata a carta; oppure perché si suppone sottinteso un nome italiano fem­ confondersi con i plurali di altri sostantivi:
melo, l’arancio, il castagno), mentre i corri­
minile: per esempio la cover sottintende canzone. Ecco alcuni dei termini più comuni: per esempio principi può essere il plurale di
spondenti nomi di frutti sono femminili (la
la gang la miss la vamp pera, la mela, l’arancia, la castagna). prìncipe o di princìpio, osservatori di osserva­
la holding le news (solo al plurale nel la yard Eccezioni: il fico, il limone e alcuni nomi di tore o di osservatorio ecc. In questi casi, per
la-hostess significato di “ultime noti­ frutti esotici (l’ananas, il kiwi, il mango, l’avo­ non confondere i plurali, si può usare un
la clip (nel significato di zie”) cado ecc.), che sono maschili (v. 3.2). segno distintivo, come l’accento sulla sillaba
“fermaglio”) la reception tonica (prìncipi oprincìpi, osservatòrio osser­
Sono usati sia al maschile Le ciliegie o le ciliege! vatòri), oppure l’accento circonflesso sulla i
r~--. la connection la reflex (tipo di macchina sia al femminile clip (ab­ I nomi che terminano in -eia e -già (senza finale (principio •* principi, osservatorio •*
la convention fotografica) breviazione di videoclip); osservatori), o ancora la doppia i finale (prin­
l’accento sulla i), formano il plurale in -eie,
la corporation la starlet ed e-mail (ma nella forma -gie se preceduti da vocale (camicia cami­ cipio -* principii, osservatorio -* osservato-
la deregulation la fiction abbreviata mail prevale il cie, valigia -» valigie, audacia -» audacie), in rii). Nell’uso attuale si può tralasciare l’uso
l'escalation la fitness femminile: ho ricevuto una : -ce, -ge se preceduti da consonante (provincia di questi segni distintivi perché nella mag­
la leadership la gag mail da Giorgio). •* province, lancia + lance, goccia gocce, gior parte dei casi il contesto è sufficiente a
l chiarire il significato della parola (v. 3.4). \
spiaggia-*spiagge',v. 5.2).
attenzione!
I medichi o i medici! / computer o / computer!!
r • i nomi composti formati da nome + nome prendono di solito il genere del secondo ele­
mento: quindi si ha il top ma la top model (per influsso di modella), lo slot ma la slot
I nomi che terminano in -co, -go:
-formano il plurale in -chi, -ghi se hanno
l’accento sulla penultima sillaba (il buco -* i
Per il plurale dei nomi di origine straniera
vale la seguente regola: i vocaboli inglesi o
francesi d’uso comune rimangono invariati (i
macbine (per influsso di macchina), il check-up ma la check list (per influsso di lista). computer, ifilm, gli sport, le brioche, le roulot­
buchi, il cuoco -* i cuochi, ilfungo •* ifun­
Vediamo qualche esempio: te), mentre quelli d’uso raro o specialistico,
ghi, il lago -* i laghi, il mago •* i maghi).
la beauty farm la candid camera Eccezioni: l'amico •* gli amici, il nemico i di qualsiasi provenienza, prendono il plurale
la business class la disco music nemici, il greco •* i greci, ilporco •* iporci; secondo le regole delle rispettive lingue d’o­
Sono invece maschili il
la chat line la work station. -formano il plurale in -ci, -gì se hanno l’ac­ rigine il rapper •* i rappers, la public company
week-end e il chewing-gum.
cento sulla penultima sillaba (biologo •* -* le public companies, il cadeau •* i cadeaux,
attenzione!-------------------- -------- ------------- ------ ------------------------] biologi, fisico •* fisici, manico ■* manici, il Land •* i Lànder. Per i vocaboli d’origine
medico -» medici, monaco •* monaci). spagnola o portoghese occorre consultare il
L—1 Prestiti da altre lingue Eccezioni: carico -* carichi, catalogo -* cata­ vocabolario perché non seguono una regola
Per i nomi provenienti da altre lingue i casi di nomi femminili terminanti in consonante sono loghi, dialogo -> dialoghi, epilogo •* epilo­ precisa. Attenzione! Possono mantenere il
ghi, incarico •* incarichi, obbligo •* obblighi, plurale originario alcuni vocaboli impiegati
meno numerosi: per lo più al plurale (ifans, ifutures, gli aficio­
pizzico •* pizzichi, profugo •* profughi, prolo­
la liaison la Ostpolitik go •* prologhi, strascico •* strascichi, valico nado;,i desaparecidos (v. 3.4).
la Gestalt la Weltanschauung. •* valichi;
64 65
! i !
lt- „ ' Grammatica italiana di base

/ bracci o le braccia!
---- --------
I Capodanni o I capidannol
i
Nei composti del tipo capo + nome il primo
i
Esistono alcuni nomi con un doppio plurale:
a volte le due forme sono semplici doppioni,
poiché non vi è differenza di significato (i
elemento capo- può indicare chi è a capo di
qualcosa (capobanda, capoufficio), qualcosa
A ___ J
che eccelle nel suo genere (capolavoro), qual­

A
ginocchi/le ginocchia, i sopraccigli/le sopraca­
glia), altre volte invece occorre fare attenzio­ cosa che è al principio (capodanno, capo­
ne perché i plurali hanno significato diverso. verso). Questi composti non seguono un’uni­
Vediamo qualche esempio: le braca'a sono gli ca regola per la formazione del plurale.
arti superiori del corpo umano, mentre i
bracci, per estensione, indicano vari oggetti
Schematizzando, possiamo dire che se il pri­
mo elemento capo- indica colui che è a capo
’TÌ
di forma allungata (f bracci della croce, di una di qualcosa, il plurale si forma modificando ?
I
bilancia, di un carcere)', i gesti sono particolari la desinenza del primo elemento (il caposqua­
movimenti delle mani, mentre le gesta sono
imprese eroiche (le gesta di Alessandro
dra i capisquadra, il capoufficio -» i capiuffi­
cio, il capostazione -» i capistazione, il capoli­
sta -» i capilista), ma se indica una persona di
b
ÓVÓ qpfù
Magno)', i membri sono i componenti di una
famiglia, di un’associazione, di un partito, sesso femminile, il plurale rimane invariato
mentre le membra sono le parti del corpo (la caposquadra le caposquadra, la capouffi­ I
umano; i labbri sono i bordi o i margini di cio le capoufficio, la capostazione -♦ le capo­
una ferita, di un vaso, di una tazza, mentre le stazione), se invece indica qualcosa che eccel­
labbra sono quelle della bocca (v. 3.4.1 ). le nel suo genere o è al principio, il plurale si
forma modificando la desinenza del secondo
II frutto o la fruttai elemento (il capolavoro -» i capolavori, il
Ilfrutto (e il plurale ifrutti) si usa per indica­ capodanno + i Capodanni, il capoverso i
re i prodotti delle piante (gli alberi da frutto,. capoversi). Esistono tuttavia alcuni composti
il ciliegio produce i suoi frutti in estate). che hanno un doppio plurale: il caporedattore
Frutto, in senso figurato, può significare il fa i caporedattori o i capiredattori, il capotreno
risultato, l’effetto di qualcosa (godere ifrutti fa i capitreno o i capitreni, il capocuoco fa i l
di anni di lavoro). H femminile la frutta è un capicuoco o icapicuochi (v. 3.4.4).
nome collettivo usato per indicare i frutti
che si mangiano a tavola (la frutta fresca, la
frutta di stagione, un vassoio ricolmo di
Ii ’l
\
frutta', v. 3.4.2).
s La deputata, la deputato o la deputatela!
Per la formazione del femminile di nomi di
mestieri e di professioni un tempo riservati ai
soli uomini (ministro, sindaco, assessore,
direttore, avvocato, architetto), l’uso è ancora
oscillante. Alcuni plurali in -essa sono legitti­
mi (la dottoressa, la professoressa), altri sono
sconsigliati perché possono assumere un
significato ironico o spregiativo (la mediches­
sa, la deputatessa, l'avvocatessa). Alcuni
nomi, soprattutto se indicano cariche politi­
che di prestigio, rimangono preferibilmente
invariati (il ministro, ilpresidente, il deputato,
ilprefetto). Alcuni nomi in -o possono forma­
re il plurale in -a: la deputata, la poliziotta, la
pastora (nel significato religioso). Sta caden­
do in disuso l’abitudine di indicare alcuni
femminili mediante l’aggiunta del determi­
nante donna (la donna poliziotto, la donna
vigile, la donna magistrato). i
I ■ Nei casi dubbi si consiglia di consultare un
dizionario (v. 3.3).

66
I
Grammatica italiana di base 4tfi aggettivi qualificativi
?
Aggettivi con tre desinenze, una comune per il maschile e il femminile singolari (-a),
Funzioni degli aggettivi una per il maschile plurale (-i), una per il femminile plurale (-e). Appartengono a questa
l'aggettivo è una parte variabile del discorso che modifica il significa^ categoria gli aggettivi in -ista, -cida, -ita:
del nome a cui si riferisce, aggiungendo una qualità (la giacca nuova) o
una determinazione (la mia giacca, quella giacca). Gli aggettivi si divi­ singolare plurale
dono in qualificativi e determinativi. t
un uomo egoist -a degli uomini egoist -i
una donna egoist -a delle donne egoist -e
o Gli aggettivi qualificativi si aggiungono a un nome per specificarne una qualità: un
albero sempreverde, un libro affascinante, un cittadino italiano. un liquido battericid -a dei liquidi battericid -ì
una pomata battericid -a delle pomate battericid -e
o Gli aggettivi determinativi o pronominali si aggiungono a un nome per specifi­
carlo meglio (determinarne l’appartenenza, la posizione rispetto a chi parla o ascol­ un ragazzo vietnamit -a dei ragazzi vietnamit -i
ta, il numero ecc.) e possono anche avere valore di pronome. A loro volta si divi­ una ragazza vietnamit -a delle ragazze vietnamit -e
dono in:
Seguono lo stesso schema di declinazione altri aggettivi come entusiasta, analfabeta, ico­
• possessivi: il mio gatto o interrogativi: quanti cani hai? noclasta, ipocrita, idiota.
o dimostrativi: queste forbici o esclamativi: che bella casa!
o indefiniti: alcuni errori o numerali: tre pagine. e Aggettivi con due desinenze, una per il singolare e una per il plurale:
/
L’aggettivo varia nel genere e nel numero, accordandosi con il nome a cui si riferisce: singolare plurale
l’uomo giovan -e gli uomini giovan ■i
la giacca nuova le giacche nuove^ •e -i
la donna giovan le donne giovan
il cappotto. nuovo i cappotti^ nuovi_
•3 Aggettivi invariabili. Fanno parte di questa categoria:
e gli aggettivi pari, impari e dispari-, quattro è un numero pari-, tre e sette sono numeri
Laggettivo può essere collegato direttamente al nome (un bambino simpatico), oppure rife­
rirsi a esso tramite il verbo (il bambino è simpatico). Nel primo caso l’aggettivo ha funzione dispari-, stiamo assistendo a una lotta impari-,
attributiva, nel secondo caso ha funzione predicativa. o alcuni aggettivi che indicano un colore, come amaranto, lilla, rosa, viola-, due automo­
Anche quando 1 aggettivo è collegato al nome per mezzo di un verbo, l’accordo si stabili­ bili amaranto, alcuni confetti rosa. Gli aggettivi marrone e arancione possono avere
anche il plurale in -i: un servizio di bicchieri arancioni (o arancione), due vestiti marro­
sce sempre con il nome a cui si riferisce:
ni (o marrone). Rimangono in genere invariati gli aggettivi composti da un nome di K\
ifiori. sembranofreschi. le rose sembrano fresche. colore + il nome di un oggetto di paragone, del tipo verde bottiglia, giallo ocra, rosso
t fuoco-, una ragazza dagli occhi verde smeraldo, mi piacciono le automobili rosso fuoco-, \
/ e alcune parole appartenenti a categorie grammaticali diverse, usate occasionalmente
In questo capitolo esamineremo gli aggettivi qualificativi. Gli aggettivi determinativi (o
pronominali) saranno trattati nel capitolo successivo. come aggettivi: le locuzioni avverbiali dappoco, dabbene, perbene, ammodo (delle per­
sone dabbene, dei vicini di casa ammodo) e l’infinito avvenire (i secoli avvenire)-,
l’aggettivo arrosto-, questa rosticceria prepara degli ottimi polli arrosto-,
o gli aggettivi terminanti in vocale accentata e gli aggettivi di origine straniera uscentiÌ
in consonante: magliette blu, tradizioni indù, ragazze snob, locali chic.
dell'aggettivo qualificativo
L aggettivo, parte variabile del discorso, sì modifica assumendo desinen­ Alcuni aggettivi hanno una doppia forma. In alcuni casi (inodore e inodoro, insapore
ze che indicano sia il genere sia il numero. Si distinguono quattro e insaporo) ciò non comporta differenze di significato, ma solo differenze di declina­
modalità di declinazione dell'aggettivo qualificativo. zione (inodoro e insaporo hanno quattro desinenze, inodore e insapore ne hanno
due). In altri casi la doppia forma comporta una differente sfumatura di significato:
triste significa "afflitto’ 'spiacevole' (una giornata triste), tristo (appartenente
Aggettivi con quattro desinenze, una per ciascun genere e una per ciascun numero: ( O J solo all'uso letterario) significa 'cattivo*, 'malvagio'; fine e fino sono sostanzial-
sin8°,are plurale mente sinonimi, tuttavia la prima forma trova impiego soprattutto in usi figurati, nel
il cassetto vuot i cassetti vuot senso di 'acuto* “raffinato*, "elegante* (un udito fine, un'intelligenza fine, un gioiello
-o -i molto fine), la seconda nel senso letterale di "sottile*, 'minuto*: una polvere molto
la scatola vuoi -a
•a le scatole vuot -e fina, carta vetrata a grana fina.
68 69
Grammatica italiana di base 4 gii aggettivi qualificativi
I _ ~_______ ------------------------------ --
Per quanto riguarda gli aggettivi composti occorre distinguere:
• quelli che hanno origine dall’unione di due aggettivi formano il femminile e il plurale
modificando solo il secondo elemento: sordomuto^ -* sordomuta -» sordomute -> sordo­
La posizione dell'aggettivo qualificativo
muti, la maglia biancoceleste. -> le maglie biancocelesti, in italiano l'aggettivo qualificativo può essere collocato sia prima sia
• gli aggettivi formati con il prefisso anti- nella maggior parte dei casi sono variabili dopo il nome a cui si riferisce. In genere l'aggettivo che precede il
(antiaereo -» antiaerea -> antiaeree. antiaerei, anticlericale -♦ anticlericali), in altri nome ha una funzione descrittiva, quello che segue il nome una fun­
rimangono invariati (anticarie, antiacido, anticarro, antifurto, antinebbia). zione restrittiva.

Si considerino le due frasi:


Per le altre particolarità nella formazione del femminile e del plurale degli aggettivi (per
esempio romantico -» romantici, bianco -» bianchi ecc.) si rimanda a quanto già detto per il andrò ad abitare nella vecchia casa dei nonni-,
nome (v. 3.4 e, nello stesso capitolo, In caso di dubbi). andrò ad abitare per qualche tempo nella casa vecchia.
Nel primo caso l’aggettivo vecchia indica una qualità aggiuntiva della casa (togliendolo, il
significato della frase rimarrebbe sostanzialmente invariato), nel secondo caso si sottinten­
de che esiste anche una casa “nuova” e l’aggettivo vecchia serve a identificare la casa e a i
L'accordo dell'aggettivo qualificativo distinguerla dalle altre (analogamente a quanto avviene nelle espressioni la casa in centro,
la casa al mare e simili). !
Come abbiamo visto, l'aggettivo qualificativo concorda in genere e in La collocazione dell’aggettivo prima del nome è frequente quando l’aggettivo è usato in
numero con il nome a cui si riferisce. Se l'aggettivo si riferisce a più senso figurato. Nelle seguenti coppie di espressioni la sequenza aggettivo + nome determi­
sostantivi, occorre però distinguere. na un uso figurato, mentre la sequenza nome + aggettivo segnala che quest’ultimo va
• Se i sostantivi sono di genere maschile, l’aggettivo va al plurale maschile: un libro e un interpretato nel suo significato letterale
quaderno. neri,
alto un alto magistrato (= importante) un magistrato alto (= di statura) i
uno scrittore grosso (= di dimensioni, I
• se i sostantivi sono di genere femminile, l’aggettivo va al plurale femminile: una matita, grosso un grosso scrittore (= importante)
e una penna gialle; dipeso)____________________
vecchio un vecchio amico (= di vecchia data) un amico vecchio (= di età)
• se i sostantivi sono di genere diverso, l’aggettivo va al plurale maschile: una matita e un
pennarello gialli.
i Ecco altri esempi in cui la diversa posizione dell’aggettivo determina un cambiamento di
significato:

Gli aggettivi di relazione


Gli aggettivi di relazione costituiscono un sottogruppo degli aggettivi bello farsi una bella dormita (= considere­ non si può dire «farsi una dormita
qualificativi. Essi derivano da nomi (fìsco fiscale, sole -> solare, esta­ vole, lunga)______________ bella
te estivo, elettricità elettrico ecc) e indicano una relazione con il buono essere un buon medico (= bravo, essere un medico buono (l’aggettivo è
nome di base. riferito alla persona, non alla profes­
esperto)
Gli aggettivi di relazione possiedono alcune caratteristiche che li distinguono dagli altri sione)_______________________
aggettivi qualificativi: certo avere certe informazioni (= alcune, avere informazioni certe (= sicure)
• non possono essere collocati prima del nome: la situazione economica, non *l'economica non precisate)
situazione-, conoscere diverse persone (= parec­ conoscere persone diverse (= di vario
diverso
• non si possono graduare, quindi non ammettono il comparativo e il superlativo: una chie) tipo)________________________
nvis a semestrale non «questa rivista è più semestrale dell’altra o «questa rivista è teme­ I
i grande leggere un grande libro (= artistica­ leggere un libro grande (= di notevoli
i rà suna. uso comparativo e del superlativo è possibile quando l’aggettivo è ado­
perato m senso figurato: lui è più italiano di te, anzi è italianissimo-, mente notevole)_______________ dimensioni)
• non possono essere adoperati in funzione predicativa: la situazione economica, ma non nuovo comprare un nuovo televisore (= un comprare un televisore nuovo (= non
la situazione e economica. Anche questa limitazione, come la precedente, viene meno altro, un ulteriore)_____________ usato)
quando I aggettivo e usato in senso figurato oppure in funzione qualificativa: la crisi in povero essere un poveruomo (= meschino) essere un uomo povero (= non ricco)
atto non e economica ma finanziaria.
70 ------------- --------------------------------- 71
Grammatica italiana di base 4 gli aggettivi qualificativi
— ,MWM'-’<H-H.'IWW**^*»H<I>WI.|»W.WW«.IHIHI,..W...|M>|^ ~'-"~t~Kr ì*?rrrllT7rWH-ìr‘riTl 11!.. ii.i. lui mi i ,ji,i.irm«ri.<iitr--Trrrilir-rf,ir--f<rlrlrl'iiiliiir i-rriiii- iri

Attenzione alle espressioni alta/bassa pressione e pressione alta/bassa: la prima si


usa in senso meteorologico (= alta/bassa pressione atmosferica): sui Balcani è pre­ o si mettono a confronto due aggettivi riferiti allo stesso nome: Marco è più furbo che
sente un'area di alta pressione; la seconda nel significato medico (= iper. intelligente.
“ tensione/ipotensione): avere la pressione bassa.
) In alcune espressioni cristallizzate l'aggettivo posto prima del nome ha sviluppato o Comparativo di minoranza
O ' un significato parzialmente diverso da quello originario: la bella vita = la vita Si ottiene facendo precedere l’aggettivo dall’avverbio meno-, alto -» meno alto.
comoda, agiata, il gentil sesso = il sesso femminile, le buone maniere - le maniere Il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di o dalla congiunzione
educate, cortesi, l'onorata società = la mafia, il Nuovo Mondo = il continente ameri­ che, con gli stessi criteri che valgono per il comparativo di maggioranza: Paola è meno
cano ecc. alta di Silvia; Giorgio è meno impacciato ora che prima.

Nei seguenti casi l’aggettivo va collocato obbligatoriamente dopo il nome: o Comparativo di uguaglianza
• quando è un alterato: una casetta piccolina, non *una piccolina casetta; L’aggettivo non viene modificato e il secondo termine di paragone può essere introdot­
• quando regge un complemento: uno scaffale ricolmo di soprammobili, non *un ricolmo to da come o quanto: Marco è alto quanto Andrea; Marco è veloce come Paolo.
Occasionalmente l’aggettivo può essere introdotto da tanto (se nel secondo termine si
scaffale di soprammobili;
usa quanto) o da così (se nel secondo termine si usa come): Luigi è tanto paziente quanto
• quando deriva da un participio presente o passato: una commedia esilarante, un edificio
Carlo; Luigi è così studioso come Carlo. Costrutti del genere sono ormai poco comuni, e
ristrutturato (ma vi sono delle eccezioni: un emozionante romanzo);
riservati a un registro formale.
• quando è un aggettivo di relazione: un biglietto aereo, non *un aereo biglietto.
4.6.2 II grado superlativo
o Superlativo relativo
Si forma facendo precedere l’aggettivo dall’articolo determinativo e dall’avverbio più (o
I gradi dell'aggettivo qualificativo meno), secondo il seguente schema: alto il più alto / il meno alto; bello -» il più bello /
La caratteristica espressa da un aggettivo qualificativo può essere gra­ il meno bello. Il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di: questa
duata. Oltre al grado positivo (o grado zero: Marco è alto, Andrea è giornata è stata la più fredda del mese. Se il secondo termine è plurale, può essere intro­
bello), si distinguono altri due gradi: comparativo e superlativo. dotto anche dalle preposizioni tra, fra: Andrea è il più giovane dei presenti (o fra i pre­
senti). Il secondo termine, quando equivale a tutti, può essere sottinteso: Giulio è il più
° II grado comparativo si ha quando si stabilisce un confronto tra due o più termini. bravo [di tutti]; questo è il vino più buono [di tutti quelli] che abbia mai assaggiato. H
Esso può essere: nome a cui l’aggettivo si riferisce può essere collocato prima dell’aggettivo, fra l’articolo
• di maggioranza: l’automobile è più veloce del cavallo e l’avverbio (è la commedia più divertente del momento) o dopo l’aggettivo (è la più
• di minoranza: l'automobile è meno veloce dell’aereo divertente commedia del momento).
• di uguaglianza: l’automobile è veloce come il treno. • *»•
© Superlativo assoluto
• Il grado superlativo indica che la qualità espressa dall’aggettivo è posseduta al grado Si ottiene aggiungendo all’aggettivo il suffisso -issimo: bravo bravissimo, dolce ■» dol­ t
massimo o in misura molto elevata. Esso può essere: cissimo. Non ha secondo termine di paragone. \
• relativo, se si esprime il massimo o il minimo grado di una qualità, relativamente a Vi sono però alcuni casi particolari nella formazione del superlativo assoluto:
un insieme di persone o cose: l'automobile guidata da Mario è risultata la più (o la o gli aggettivi che terminano in -eo, -io e -uo (fulmineo, ricattatorio, ingenuo ecc.) rifiu­
meno) veloce di tutte; tano il superlativo in -issimo e lo formano facendo ricorso a perifrasi: un gesto vera­
• assoluto, se non c’è confronto con altri elementi: l’automobile è velocissima. mente fulmineo, un comportamento davvero ricattatorio (v. oltre: altri modi per for­
mare il superlativo);
4.6.1 II grado comparativo o celebre, acre, integro, salubre, formano il superlativo togliendo le ultime due lettere e
aggiungendo il suffisso -errimo: celeberrimo, acemmo, integerrimo, saluberrimo;
• Comparativo di maggioranza
misero ha come superlativo miserrimo;
Si ottiene facendo precedere l’aggettivo dall’avverbio più: alto -> più alto.
4 benefico, munifico, benevolo, malevolo formano il superlativo con il suffisso -entissi-
Il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di quando:
mo: beneficentissimo, munificentissimo, benevolentissimo, malevolentissimo;
o e costituito da un nome o un pronome non preceduti - - da
- preposizione: Giulio
_ è più • ampio e aspro hanno due forme di I superlativi in -errimo e in -fintissimo sono rari
alto di Mario; Giulio è più alto di me;
superlativo, rispettivamente ampis­ nella lingua parlata, che preferisce ricorrere a
• è un avverbio: Giulio è più alto di prima;
simo/amplissimo e asprissimo/asper- forme alternative: una condizione assai misera,
è introdotto dalla congiunzione che quando- rimo. un odore molto acre, un'opera straordinariamente
celebre, una confezione perfettamente integra.
;
i ’ : m p"‘
attenzione!

72 73
Grammatica italiana di base ; ^gliajL-getiiv^qualificativi
Occasionalmente, e usati per lo più con intento scherzoso, si possono avere dei - ........
superlativi che hanno come base un nome invece che un aggettivo: affarissimo (= o
grosso affare), governissimo (governo sostenuto da una maggioranza parlamenta­
re molto ampia), occasionissima (= grossa occasione), poltronissima (= posto di [anteriore che sta davanti, che viene prima il lato anteriore della vettura, gli avve­
prima fila in teatro), finalissima (■= finale di un torneo importante). nimenti anteriori alla prima guerra
mondiale
vi sono infine altri modi per formare il superlativo; l’intensificazione del significato del­ posteriore che sta dietro, che viene dopo il lato posteriore della vettura, gli avve­
l’aggettivo di grado positivo si può ottenere: nimenti posteriori alla prima guerra
• facendo precedere l’aggettivo dagli avverbi di quantità molto e assai: molto bello, assai mondiale
bello-, i inferiore più basso lo studio medico è al piano inferiore
• facendo precedere l’aggettivo da avverbi intensificativi come davvero, proprio, notevol­
mente, particolarmente, straordinariamente: è davvero bello-, è proprio bello-, è straordina­ superiore più alto lo studio medico è al piano superiore
riamente bello-, ’ interiore più interno, in senso figurato un conflitto interiore
• ripetendo l’aggettivo due volte: andare svelto svelto, sembrare piccolo piccolo-, 1 esteriore più esterno o, in senso figurato, l’aspetto esteriore, una gentilezza
• rafforzando l’aggettivo con tutto: sono tutto eccitato-, sono tutto accaldato-, ; apparente, formale
f_____________________ esteriore
• ricorrendo ai prefissi arci-, extra-, iper-, sovra- e sopra-, stra-, super-: arcistufo, extramorbi­
ulteriore posto al di là o, in senso figurato, Gallia ulteriore (in senso letterale si
do, iperaffaticato, sovraccarico, straricco, supermoderno.
nuovo, aggiuntivo usa solo in denominazioni storico­
:
geografiche); il tribunale valuterà le
H terzo e il quarto modo sono tipici del linguaggio familiare; ulteriori prove a carico dell’imputato
il quinto si può usare con intento scherzoso e ricorre spesso .citeriore posto al di qua Gallia citeriore (solo in denomina­
nel linguaggio pubblicitario. l
1______ zioni storico-geografiche)

attenzione!

l superlativi

postumo nato dopo la morte del padre o pub­ un figlio postumo,, un libro postumo
4.6.3 Comparativi e superlativi sintetici blicato dopo la morte dell’autore
Alcuni aggettivi presentano comparativi e superlativi sintetici. Si tratta di forme prove­ infimo il più basso, in senso figurato una persona di infime doti morali
nienti dal latino, dette “sintetiche’’ perché formate da una sola parola. Tali forme convive­
supremo il più alto il potere supremo, il sommo grado
/ no in genere con quelle regolari, come risulta dal prospetto che segue: e sommo della gerarchia
(àcrado posttMa [superlativo relativo] [ superlativo assoluto intimo il più interno, il più vicino biancheria intima, un amico intimo
estremo al di là del quale non c’è nulla, che l’estremo nord dell'Asia, avere un’e­
buono rappresenta il massimo grado di strema facilità di parola
più buono il più buono buonissimo qualcosa
migliore il migliore ottimo
prossimo più vicino il mese prossimo
cattivo più cattivo il più cattivo cattivissimo
peggiore il peggiore primo che costituisce l’inizio di qualcosa la prima infanzia
pessimo
grande più grande il più grande ultimo che viene dopo tutti gli altri l’ultimo atto della commedia
grandissimo
maggiore il maggiore massimo
piccolo più piccolo il più piccolo piccolissimo
minore Dal momento che migliore, peggiore, maggiore ecc. sono già
il minore minimo comparativi o superlativi, sono da evitare forme come più
molto più ' il più migliore, il più peggiore, ottimissimo e simili, in cui è espres­
moltissimo
il più sa due volte la stessa informazione grammaticale. Fanno
eccezione i superlativi primo e ultimo che hanno una forma
in -issimo: primissime indiscrezioni, ultimissime notizie.
Esistono inoltre alcuni comparativi e superlativi sintetici, anch’essi derivanti dal latino, che
non hanno il grado positivo: attenzione!

74 ----------- --------------- -------------------------------------------- 75


Grammatica italiana di base 4 zìi aggettivi qualificativi
---------- ----------------------

i
I
/éHiSv
S Wv'v-t*
PER fiPPRRFOiDIRE ■i
---- ------ -- -----

fepessdteun cavallo molto equino: gli aggettivi di relazione con base


.■ termini del linguaggio tecnico-scientifico:
modificata
r^y?Afcuni aggettivi di relazione sono formati a partire da radici parzialmente o calore tèrmico
colore cromàtico
completamente differenti dal nome di base (a! sostantivo cuore non corrisponde *cuorico fungo micològico (funginó)
o 'cuorale, ma cardiaca). Si tratta in genere di parole formate con basi greche o latine, terremoto sismico
proprie dell'uso tecnico-scientifico o del lessico intellettuale. nomi di luogo:
A volte l’aggettivo còito è affiancato da un derivato “regolare” (per es. da Grecia
abbiamo ellenico e greco), ma non sempre i significati coincidono perfettamente; altre Alto Adige altoatesino
Chieti teatino (chietino)
volte allo stesso nome corrispondono più aggettivi di relazione, di significato Germania tedesco
leggermente diverso (per es. da occhio abbiamo, con significati parzialmente diversi, Giappone nippònico (giapponese)
Grecia ellènico (greco)
oculare, oculistico, oftalmico).
Gubbio eugubino
Madrid madrileno
r.. Aggettivi di relazione 'irregolari” Mosca moscovita
Diamo un elenco dei più comuni aggettivi di relazione “irregolari”, riportando tra parentesi Otranto idruntino (otrantino)
le forme “regolari” (si consiglia di consultare il vocabolario per cogliere le diverse sfumature Portogallo lusitano (portoghese)
di significato in quei casi in cui allo stesso nome corrispondono più aggettivi di relazione): Rieti reatino (rietino)
Spagna ibèrico (spagnolo) Si dice penisola iberica, ma can­
c animali: Svizzera elvètico (svizzero) tante spagnolo, confederazione
Todi tudertino (todino) elvetica, ma orologio, cioccolato
nome Trieste tergestino (triestino) svizzero. 4'
cavallo equino
maiale suino attenzione! -
pecora ovino \
pesce ìttico
o termini del linguaggio medico: l e altro:

bocca orale acqua ìdrico


cuore cardìaco campagna rurale (campestre)
febbre pirètico (febbrile) gioco ludico
fegato epàtico guerra bèllico
labbro labiale isola insulare (isolano)
occhio oculare, oculìstico, oftàlmico lettera epistolare
sangue emàtico navigazione nàutico Si dice civiltà rurale, ma corsa
stomaco nozze nuziale campestre, clima, conformazio­
gàstrico ne insulare, ma carattere, pro­
testa cefàlico seta sèrico
sogno onìrico. dotto, artigianato isolano.
vecchiaia senile
attenzione!
Si dice bulbo oculare, testimone
oculare, ma studio oculistico,
lente, pomata oftalmica.

attenzione!

76 77
J
•' I
Grammatica italiana di base

i
In caso di dubbi aggettivo positivo
acre
superlativo irregolare '\
acerrimo \ !

Comparativi e superlativa sin­


tetici
// mio più migliore amico
benefico
benevolo
celebre
integro
beneficentissimo
benevolentissimo
celeberrimo
integerrimo
!I
malevolo malevolentissimo
Come abbiamo visto, migliore, peggiore, mag­ misero miserrimo
giore, minore, anteriore, posteriore, inferiore, munifico munificentissimo
superiore, interiore, esteriore sono dei compa­ salubre saluberrimo
rativi o dei superlativi sintetici; pertanto biso­
gna evitare forme come pia migliore, ilpiù peg­ da non usare
giore, il più interiore ecc., in cui è espressa due
volte la stessa informazione grammaticale.
Attenzione anebe ai “doppi superlativi” otti­
missimo, pessimissimo, intimissimo e simili.
nerissimo
heneficissimo
benevolissimo
celebrissimo
CàQi pronominali
li
integrissimo
Superlativi irregolari malevolissimo
Acerrimo o nerissimo! miserissimo
Abbiamo visto che alcuni aggettivi formano munificissimo
il superlativo in maniera irregolare (acre salubrtssimo
acerrimo, aspro asperrimo ecc.). Si tenga
presente però che forme come acerrimo sono Si ricordi inoltre che ampio e aspro hanno
di uso piuttosto formale; nella lingua comune due forme di superlativo: ampissimo/amplis­
si preferisce ricorrere a moduli alternativi simo e asprissimo/asperrimo.
(molto acre, perfettamente integro, assai salu­
bre ecc.):

La posizione dell’aggettivo di relazione dottrina, una fede, una conente politica, un


movimento culturale (socialista, buddista,
Un banale intervento chirurgico o un banale federalista, surrealista). Nel primo caso vale la I
chirurgico intervento! seguente regola: il derivato in -ista indica il *
Se un nome è accompagnato sia da un aggettivo sostantivo, quello in -ittico il corrispondente
qualificativo sia da un aggettivo di reazione, aggettivo: un alpinista, ma le tecniche alpinisti-
seno possibili gli ordini aggettivo qualificativo +
nome+aggettivo relativo, oppure nome+agget­ are, un archivista, ma le procedure archivisti­
tivo relativo+aggettivo qualificativo: una discuti­ che, un turista, ma le agenzie turistiche. Nel
bile operazione militare, oppure un'operazione secondo caso la parola in -ista può essere usata
militare discutibile. Non è invece possibile sepa­ come nome (un socialista, un federalista, un
rare il nome dall’aggettivo di relazione ponendo maschilista) o come aggettivo (un partito d’i­
nel mezzo l’aggettivo qualificativo: ★un’operazio­ spirazione socialista, una politica federalista,
I
ne discutibile militare. In presenza di due aggetti­ una mentalità maschilista). A volte accanto
vi di relazione di cui il secondo sia un aggettivo all’aggettivo in -ista ne troviamo uno in -istico
etnico (ossia un nome di popolo, di nazione e (altruista / altruistico,fatalista/fatalistico, illu­
simili), l’etnico va al secondo posto: la produzio­ minista / illuministico, proibizionista / proibi­
ne alimentare italiana, non *la produzione italia­ zionistico). Come comportarsi in questi casi?
na alimentare, cooperativa agricola toscana, non
★cooperativa toscana agricola.
Gli aggettivi in -isla/-ittico
Non si può indicare ima regola generale: si
può rilevare la tendenza a usare l’aggettivo in
-ista per indicare le ideologie “storiche” (la
dottrina socialista, comunista, fascista), mentre
per i movimenti culturali e di pensiero e le cor­
I
i
Ambientalista o ambientallstlcol renti politiche diffuse in tempi più recenti
Come comportarsi per scegliere tra ^aggettivo convivono le due possibilità (la poetica surrea­
in -ista (un movimento ambientalista) e quello lista o surrealistica, la filosofia decostruzionista 1
in -ittico (un movimento ambientalistico)! o decostruzionistica, un movimento ambientali­
Occorre ricordare che il suffisso -ista può eco», sta o amhientalistico, una riforma federalista o
re usato per formare nomi che indicano un’at­ federalistica, un referendum antiproibizionista
tività (barista, dentista, garagista) oppure nomi o antiproibizionistico). Nei casi dubbi, pertan­
o aggettivi che esprimono appartenenza a una to, si consiglia di consultare un vocabolario. i
l

78
Grammatica italiana di base J gli aggettivi pronominali
0’’
Ii Funzioni degli aggettivi pronominali Esistono inoltre i possessivi proprio e altrui-.
o proprio può sostituire suo e loro quando si riferisce al soggetto della frase: Marco dovreb­
Gli aggettivi pronominali sono cosi chiamati perché, a differenza degli be riflettere sui propri comportamenti; Marco ha detto che Paolo sta riflettendo sui propri
aggettivi qualificativi, possono avere anche valore di pronome: il mio comportamenti (i comportamenti di Paolo, non quelli di Marco). In genere l’uso di pro­
{- aggettivo) quaderno è bianco, il tuo (= pronome) è rosso; voglio prio in luogo di suo/loro è facoltativo (Marco si è assunto le sue/le proprie responsabi­
questo (•= aggettivo) libro, non quello (= pronome). Sono denominati lità); è obbligatorio solo quando nella frase ce un verbo impersonale: bisogna sempre
anche aggettivi determinativi perché specificano il nome precisandone fare il proprio dovere, non ^bisogna sempre fare il suo dovere. Proprio si può inoltre usare
una caratteristica: il possessore, la posizione nello spazio, la quantità, la per rafforzare un possessivo: ti sei rovinato con le tue proprie mani;
qualità, il numero. ® altrui significa “di un altro”, “di altri”, “degli altri” e indica un possessore indefinito,
genericamente diverso dal soggetto della proposizione in cui ricorre. È una forma inva­
riabile, riservata agli usi formali, e viene impiegata preferibilmente dopo il nome a cui si
A differenza degli aggettivi qualificativi, gli aggettivi pronominali non possono essere gra-
riferisce: il denaro altrui, la roba altrui, le cose altrui ecc.
duali attraverso il comparativo e il superlativo, e inoltre costituiscono una classe chiusa, in
quanto non se ne possono formare di nuovi attraverso neologismi e procedimenti di for­
Oltre che la proprietà in senso stretto, i possessivi possono esprimere altri valori di vici­ /
mazione delle parole. nanza con persone o cose: parentela {mio cugino, mio fratello), amicizia (i miei compagni di
scuola), relazione abituale (il mio avvocato, il mio dentista, il mio ufficio). Ciò giustifica
l’uso del possessivo anche in riferimento a persone.

Aggettivi e pronomi possessivi 5.2.1 La posizione dell'aggettivo possessivo


Indicano il possessore di una cosa e concordano in genere e in numero Di norma, l’aggettivo possessivo è collocato prima del nome a cui si riferisce: il mio libro, il
con la cosa posseduta. tuo quaderno. Viene però posto dopo il nome:
• in espressioni esclamative o vocative: figlio mio!, amore mio!',
‘ il suo^ negozio^ e in alcune espressioni cristallizzate: farsi gli affari (i fatti) propri, è colpa tua, per colpa
la sua casa mia, è merito nostro, per merito vostro, di testa sua (= di sua iniziativa), sa ilfatto suo
Marco ha venduto (= sa come cavarsela), pace all'anima sua, a casa mia, in cuor mio, da parte mia, per
le sue^ aziende^ parte mia, bontà loro, da par suo ecc. il
,i suoi_ terreni^
5.2.2 Uso dell'articolo con l'aggettivo possessivo
' // Gli aggettivi e i pronomi possessivi hanno le stesse forme, che riportiamo nel seguente schema:
A differenza di quanto avviene in altre lingue, in italiano il possessivo può essere precedu­
" ■ /
L persona J jSingòjàm:
to dall’articolo: la tua penna, una tua penna. Nei seguenti casi, però, l’articolo non si ado­
pera:
. maschile } femminile maschile femminile o con alcuni nomi di parentela usati al singolare: padre, madre, figlio, figlia, marito, moglie
1a SINGOLARE mio mia miei mie (mio padre, non 5Z mio padre ecc.). L’articolo va invece espresso con mamma, papà,
■/ 2a SINGOLARE tuo tua tuoi tue babbo, figliolo, figliola (il mio babbo, la mia figliola). Con gli altri nomi di parentela, l’o­
3‘ SINGOLARE suo sua suoi sue missione dell’articolo è possibile ma non obbligatoria: mia nonna/la mia nonna. Se il
1» PLURALE nostro nome di parentela è accompagnato da un aggettivo qualificativo, o se è usato come
nostra nostri nostre diminutivo o vezzeggiativo, l’articolo si mantiene: il mio amato padre, il mio fratellino.
2’PLURALE vostro vostra vostre
vostri Al plurale l’articolo si mantiene in ogni caso: mio fratello, ma i miei fratelli; mio figlio,
3a PLURALE loro loro loro loro ma i miei figli;
• nelle espressioni cristallizzate citate nel paragrafo precedente (a mio parere, per merito
tuo e simili);
Per la terza persona singolare non si distingue, a differenza « nei vocativi: signori miei, bisogna fare qualcosa.
di altre lingue, tra possessore maschile o femminile: Marco
parlò a lungo con Laura a casa sua casa sua può essere
Il pronome possessivo, a differenza dell’aggettivo, è
tanto la casa di lui quanto la casa di lei. Nei pochi casi in cui
sempre preceduto dall’articolo o dalla preposizione arti­
ciò determina ambiguità, si possono evitare equivoci ricor­
colata: Hai telefonato a tua moglie? Anch’io devo telefo­
rendo alla forma analitica del possessivo (di + pronome per­
sonale): Marco parlò a lungo con Laura a casa di lui (o di lei)- nare allamia.

attenzione! J attenzione!

80 81
Grammatica italiana di base -5gli aggettivi pronominali
-------- - ----
---------- ia^m^r.., _____
5.2.3 Cibo sostantivale de» pronome possessivo II dimostrativo codesto
In alcuni casi il pronome possessivo sottintende un sostantivo. In particolare può riferirsi a: Nell’italiano letterario e nell’italiano parlato in Toscana esiste, accanto a questo e quello,
• il denaro, le proprietà: nell’impresa ho investito del mio-, pretendiamo soltanto di avere il un terzo dimostrativo, codesto, che indica qualcosa situato lontano da chi parla e vicino
nostro; oppure ciò che spetta: a ciascuno il suo; a chi ascolta: dammi codesto libro (detto di un libro posto lontano da me, ma vicino al
• i familiari, in particolare i genitori: abito con i miei; è molto che non vedo i tuoi; oppure mio interlocutore). Nella lingua d’uso comune, scritto e parlato, codesto viene sostituito
£|; amici, ì compagni, gli alleati: Andrea è dei nostri; io sono dei vostri; di volta in volta da questo o da quello. Al di fuori dell’uso letterario e regionale codesto
• una lettera, nello stile epistolare: Carissimo, scusami se rispondo con molto ritardo alla tua; trova impiego nel linguaggio burocratico, per indicare l’ufficio o l’ente a cui d si rivolge
• un’opinione (con verbi come dire, esprimere e simili): anch’io ho il diritto di dire la mia. per iscritto: lo scrivente dichiara di essersi già rivolto in passato a codesto ufficio, ma di
non avere, a tutt’oggi, ricevuto risposta.
Inoltre:
• le espressioni dalla mia, dalla tua, dalla sua ecc., usate con i verbi essere, stare, schierarsi, © Altri aggettivi e pronomi dimostrativi
sottintendono “parte”: la legge è dalla mia-, finalmente anche tu sei passato dalla nostra-, Fra i dimostrativi di uso meno frequente ricordiamo stesso, medesimo e tale-. /
si è schierato dalla vostra-, © stesso e medesimo (sostanzialmente sinonimi, ma il primo è d’uso comune, il 1
• le espressioni una delle mie, una delle tue, una delle sue, usate con i verbi fare, combina­ secondo di tono più formale) hanno due impieghi:
re, dire, sottintendono “marachelle”, “malefatte”, “sdocchezze”: ne ho fatta una delle e possono significare “uguale”, “identico”: frequentiamo la stessa palestra:, sono stufo di
mie-, ne hai combinata un’altra delle tue-, ne ha detta una delle sue. ascoltare sempre la stessa musica-, mi ha ripetuto il discorso usando le medesime parole-,
o sono usati come rafforzativi di un nome o di un pronome: l’arbitro stesso non è
stato in grado di ravvisare ilfallo-, può intestare l’assegno a me medesimo-,

4 © tale può essere usato come dimostrativo, con il significato di questo o quello, per
Aggettivi e pronomi dimostrativi riferirsi a qualcosa di già detto: a tali parole seguì un lungo, imbarazzato silenzio-, tali
Indicano persona, animale o cosa e ne definiscono i rapporti di vicinan­ vicende determinarono lo scoppio della guerra (per l’uso di tale come aggettivo e pro­
za o lontananza rispetto a chi parla o a chi ascolta. nome indefinito v. 5.4).
o Dimostrativi usati solo come pronomi
o Questo e quello
Si tratta di forme usate per indicare persone o cose che affiancano i dimostrativi fondamen­
I dimostrativi fondamentali sono due, questo e quello, e indicano la posizione nello spa­ tali questo e quello e sono usate per lo più in contesti formali. Le riportiamo in un prospetto:
>
zio o nel tempo di qualcuno o qualcosa in relazione a chi parla: questo libro (vicino a chi
parla), quel libro (lontano da dii parla), quest’inverno (quello in corso, quello appena [ipturajWj i
trascorso o quello che sta per arrivare, dunque vicini nel tempo), quell’inverno (un
maschile i femminile 'maschile/ femminile.1
inverno lontano nel tempo). Questo e quello possono anche essere impiegati per indica­
re, rispettivamente, vicinanza o lontananza nel testo: questi
quegli
costui costei costoro costoro
fra i dimostrativi e ipossessivi c’è un'importante differenza: colui colei coloro coloro
questi possono essere preceduti dall’articolo, quelli no. ciò
• Questi e quegli si adoperano soltanto al maschile singolare, con riferimento a per-
H dimostrativo quello presenta forme diverse a seconda delle iniziali del nome che sone, in funzione di soggetto. Sono di uso formale o letterario: Signori della Corte:
segue, e si comporta allo stesso modo dell’articolo determinativo, quindi si usa: questi è il personaggio della cui sorte siete chiamati a decidere.
quel nei casi in cui si userebbe il quel ragazzo Queste forme non vanno confuse con i
quell' nei casi in cui si userebbe l’ (lo o la) quell’albero, quell’isola plurali di questo e quello.
quello nei casi in cui si userebbe lo quello spazio
quella nei casi in cui si userebbe la quella donna i atieaxiane!............................... —-------------------------------- -
quei nei casi in cui si userebbe i quei ragazzi
quegli nei casi in cui si userebbe gli quegli spazi, quegli alberi I 0 Costui, costei, costoro, colui, colei, coloro indicano soltanto persone, rispettiva­
quelle nei casi in cui si userebbe le -> quelle donne, quelle isole. mente vicine (.costui e derivati) e lontane (colui e derivati) rispetto a chi parla. Sono
i variabili nel genere e nel numero e possono essere usati sia come soggetto sia come
Quello si elide solo al singolare: quell'amico, quell’ombra, ma quegli animali, quelle erbe complemento. Anche il loro impiego, e particolarmente quello di colui, colei, coloro,
In funzione di pronome, quello si può troncare in quel dì fronte a che-, ricorda quel che ti è proprio della lingua formale o letteraria (nel parlato sono sostituiti da questo e
ho detto. quello).
82 --------------------------------------------------------------------- 83
i
i

Grammatica italiana di base i 5 gli aggettivi pronominali


’aMsn^^------------------------------------------------------------ --------- ---------- —
•••• »•••••••••••’*••••■• •••*• — ••• •••a.aaaaaaa* •• i»i u ». ■ aaa rrr- r -1T r rr, i-1 rT--- - rirrrrrrir-r-t 1 T----------------- 1 Iiiiiiiu . i

Rispetto a questo, costui può contenere una sfumatura negativa nei confronti della per­
sona indicata: chi si crede di essere costui?; chi ha consentito a costei di entrare nel mio • alcuno al singolare si adopera solo in frasi negative, come equivalente di registro più
studio? Colui, colei, coloro sono spesso usati in unione con il pronome relativo che o il elevato di “nessuno”: non c’è alcun problema-, non è stato di alcun aiuto-, al plurale
quale-, l'ammissione è riservata a coloro i quali sono in possesso dei requisiti previsti. indica un numero indeterminato (ma non grande) di persone o cose: ho invitato alcu­
Anche a queste forme fa concorrenza il pronome quello; inoltre colui, colei, coloro + ni amici-, nel tuo lavoro ci sono alcune inesattezze. Per quanto riguarda il troncamento
pronome relativo possono essere sostituiti dal più semplice chi; dobbiamo essere grati a e l’elisione si comporta come ciascuno e nessuno-,
coloro i quali dedicano il proprio tempo ai bisognosi -> a cbi_ dedica il proprio tempo ai
© alquanto indica una quantità intermedia, più vicina a molto che a poco; non è di uso
bisognosi.
comune, e viene spesso sostituito da altri aggettivi indefiniti: c’erano alquante (o
o Ciò significa “questa cosa”, “quella cosa”, è invariabile e ha soltanto valore neutro. parecchie, diverse) persone; ho avuto alquanta (o tanta, parecchia) paura;
Può essere usato in funzione sia di soggetto sia di complemento: tutto ciò è sacrosan­
to; ciò che dici è molto interessante; non fare caso a ciò che ti ha detto; di ciò e» altrettanto significa “di pari numero” e si usa in correlazione con quanto (quest’ulti­
parleremo nel prossimo incontro. Ciò è prevalente nell’uso scritto, mentre nel parlato mo è però in genere sottinteso): non ho avuto altrettante opportunità (sottinteso quante
ne hai avute tu); oggi ho nuotato per un’ora, domani dovrò nuotare per altrettanto tempo; 1
può essere sostituito da questo o quello; questo è giusto; tutto questo è vero; abbiamo
discusso a lungo di questo; ti ho detto quello che penso. Quando ha funzione di com­
plemento, in taluni casi può essere sostituito dalle forme pronominali atone: non o altro ha vari impieghi: può significare “ulteriore”, “nuovo” (vorrei un’altra fetta di
credo a ciò-* non ci credo; discutemmo a lungo di ciò •* ne discutemmo a lungo. torta)-, “distinto”, “diverso” (ne riparleremo in un altro momento)-, “rimanente”
(questa è una parte del progetto, dov’è l’altra?); “anteriore”, “trascorso da poco” i

(l’altra settimana, l’altro giorno). Il pronome, usato al maschile singolare e senza


articolo, significa “altra cosa”, “altre cose”: desidera altro?; posso fare altro per lei?;
Aggettivi e pronomi indefiniti
Questa classe comprende un gran numero di forme, diverse per usi e © certo ha molteplici significati; al singolare è accompagnato dall’articolo un e signifi­
significati. Esse hanno in comune la caratteristica di determinare il ca “qualche”, “alquanto”: è un quadro di un certo valore-, al plurale vale “alcuni”: ho
nome a cui si riferiscono specificando in maniera generica e approssi­ conosciuto certi ragazzi davvero simpatici-, a volte è sinonimo di “tale”: ti ha cercato un
mata una relazione di quantità o di qualità. Qui distingueremo quelli certo ingegner Rossi. Attenzione a non confondere l’aggettivo indefinito con l’aggetti­
che hanno la duplice funzione di aggettivi e pronomi da quelli che sono vo qualificativo; a tale scopo è determinante la collocazione: si confrontino le espres­
usati soltanto come aggettivi o soltanto come pronomi sioni un certo affare (= non precisato) e un affare certo {= sicuro);

o Indefiniti usati come aggettivi e come pronomi © certuno ha lo stesso significato di taluno, ma è di uso più raro: certuni amici-,
Li riportiamo in un prospetto:
0 ciascuno ha il femminile, ma non il plurale; nel significato equivale a “ogni”, “ognu­
ftinlolàj no”, ma è meno usato: ciascuno studente ha sostenuto l’esame finale-, ciascuna prova è
maschile.. femminile maschile femminile stata valutata-, ciascuno faccia il proprio dovere. Al maschile subisce il troncamento in
alcuno alcuna alcuni alcune ciascun davanti a consonante semplice o a vocale: ciascun premio, ciascun uomo. Al
alquanto alquanta alquanti alquante femminile si può elidere davanti a vocale: ciascun'immagine-,
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
altro altra altri altre © diverso significa “parecchio” e si premette al nome: non ci vediamo da diverso
certo certa certi certe tempo. Può essere anche aggettivo qualificativo, con il significato di “differente”, ma
certuno certuna certuni certune in questo caso si mette dopo il nome .(si confrontino le frasi: ho avuto diverse occasio­
ciascuno ciascuna ni e ho avuto occasioni diverse);
diverso diversa diversi diverse
molto molta © molto indica una grande quantità, in opposizione a poco-, ha molta pazienza; non lo
molti molte
nessuno nessuna vedo da molti anni; gli indefiniti molto e poco di solito non vogliono l’articolo; in pre­
parecchio parecchia senza dell’articolo, sono sempre seguiti da una proposizione relativa e assumono il
parecchi parecchie significato di “molto numeroso”, “poco numeroso”: occorre razionare il poco cibo che
poco poca pochi poche
tale tale rimane; i molti amici che aveva lo aiutarono; il superlativo è moltissimo;
tali tali
taluno taluna taluni talune
tanto tanta • nessuno ha il femminile, ma manca del plurale; significa “non uno”, “neppure uno”:
tanti tante
troppo troppa nessun pilota è arrivato in tempo al traguardo-, nessun amico è venuto a trovarmi. Per
troppi troppe
tutto tutta quanto riguarda il troncamento e l’elisione si comporta come ciascuno. Si può adopera­
tutti tutte re in frasi che contengono una negazione; in tal caso è intercambiabile con alcuno-, non
vario varia vari varie
84 ~ ~ 85
Graroratca A base---- ----- ------- —---------------------- ---- .— 5 g,i aKR<:ttlvì pronominali

4 Indefiniti usati solo come aggettivi


™ d p'S’Z’re m’sm“ scherzoso: W <U ,upmrf Si usano solo al singolare e sono invariabili. Li riportiamo in un prospetto:
; singolari
maschile femminile
fmaU f. ogni
qualche
parecchio freddo; qualsiasi
qualsivoglia
• poco indica una piccola quantità: ho poco tempo; avere in tasca pochi spiccioli-, il qualunque
superlativo è pochissimo;
• ogni indica una totalità di persone o cose considerate singolarmente: ogni apparta­
e tale varia nel numero, ma non nel genere; al singolare è di solito preceduto daU’arti- mento è dotato di impianto di riscaldamento-, può avere valore distributivo: ogni due
colo indeterminativo; indica una persona che non si può o non si vuole identificare mesi pago l'affitto-,
più esattamente: c’è di là un tale che dice di chiamarsi Ernesto. Può inoltre significare
“siffatto”: non rispondo a tali offese; in correlazione coni quale indica somiglianza • qualche significa “alcuni”, “un certo numero”: aspetta qualche minuto; avete qual­
molto stretta: è tale e quale a suo padre-, con il significato di cosi grande introduce che domanda da fare? Può anche significare “imo” (non riesco a trovare il cappotto,
una proposizione consecutiva: ho una tale fame che mungerei un bisonte. Per 1 uso di ma da qualche parte deve pur essere) o “un certo” (è un argomento di qualche impor­
tale come aggettivo dimostrativo ». 5.3; tanza);
• taluno si adopera generalmente solo al plurale con un significato analogo ad “alcuno”, • qualsiasi o qualsivoglia (quest’ultimo d’uso poco comune) significano “qualun­
rispetto al quale è di tono più letterario: in taluni casi è meglio non reagire alle provoca­ que” e si usano di solito con sostantivi singolari: sono pronto a qualsiasi sacrificio',
zioni, qualsiasi, riferito a un nome plurale, si pospone: queste sono opere d'arte, non oggetti
qualsiasi-,
• tanto significa “in grande quantità”, “numeroso”: provo tanto affetto per lui-, sono
t ■
passate tante automobili-, • qualunque significa “quale che sia”: puoi venire a trovarmi a qualunque ora; la parti­
ta si disputerà con qualunque tempo. A differenza di ogni, può essere preceduto dal­
i
• troppo indica eccesso, sovrabbondanza: fa troppo caldo-, non bere troppi alcolici-,

* k totalità, 1 interezza; si costruisce con l’articolo o il dimostrativo inserito


a aggettivo e il nome: ho letto tutto il libro-, dove hai imparato tutte queste cose? Può
l’articolo: una qualunque scusa andrà bene per metterlo a tacere, e può seguire il
nome: un'insalata qualunque. Posto dopo il nome può assumere il significato lieve­
mente spregiativo di “comune”, “mediocre”: un uomo qualunque; questa non è una
moto qualunque.
r
da ha girato tutta wanta l'Europa-, il quartiere tutto
l u at° ^'fta art*c°l° con i nomi propri: ti ho cercato per tutta Firenze',
t^XT° ManZ?nt’e m “Pressioni particolari in cui l’indefinito si lega diret- o Indefiniti usati solo come pronomi
Coni Si usano solo al singolare. Li riportiamo in un prospetto:
u<uid congiunzione e-, tutt e due tfratelli, tutt e cinque i capitoli-,
f singolare]
maschile femminile
il
alcunché
altri, altrui altri (altrui}
““le “ “ checché
checchessia
chicchessia chicchessia
Gli aggettivi indefiniti di quantità che dispongono di un chiunque chiunque
plurale si usano solo al singolare con i nomi non numera i
li, solo al plurale con i nomi numerabili; perciò niente
dire ho tanto (poco, molto, alquanto, parecchio ecc.) ’ nulla
ognuno ognuna
ma non *ho tantifreddi, e analogamente ho tanti dischi, m
non*èo tanto disco. • qualcosa
qualcuno qualcuna
attenzione! una
uno
86 87
r
J^gli aggettivi pronominali
..............................................
««—**** .............................. -------- ----------
■ • alcunché equivale a qualcosa. In frasi affermative è piuttosto raro: c’è alcunché di Normalmente si accorda al maschile: ho vinto_ qualcosa?; è successo qualcosa? (raro è
misterioso nel suo comportamento. È più frequente (ma sempre riservato all uso for­ successa qualcosa?). In espressioni enfatiche, qualcosa di rafforza l’aggettivo che
male) nelle frasi negative, dove significa “niente”, “nulla”: non hai da temere alcun­ segue: questo vino è qualcosa di eccezionale (= veramente eccezionale);
ché', non mi sembra che ci sia alcunché di strano in ciò che ho detto',
o qualcuno è variabile nel genere e si usa solo al singolare. Indica una quantità inde­
• altri significa “un’altra persona", “qualcun altro”. Si usa soltanto al singolare e non terminata, ma piccola, di persone o cose (ha come variante d’uso più raro qualchedu­
va confuso con il plurale di altro-, il suo impiego è ormai quasi esclusivamente lettera­ no, usata particolarmente in Toscana): ho invitato qualcuno dei tuoi amici/qualcuna
rio: non io, ma ben altri ha sostenuto questa ipotesi. È d uso letterario anche altrui, delle tue amiche; posso provare qualcuno dei vostri abiti? Può indicare anche una sola
'nel sign.to di “un’altra persona”: prendere una decisione per compiacere (ad) altrui. persona: qualcuno ti ha mandato dei fiori. In particolari espressioni è usato come
Per altrui con valore di possessivo v. 5.2. sostantivo, nel senso di “persona importante, affermata”: nel suo campo è diventato
qualcuno. L’aggettivo di significato corrispondente a qualcuno è qualche-, qualche per­
• checché significa “qualunque cosa (che)” ed è di impiego piuttosto raro. Il verbo sona ha protestato -» qualcuno ha protestato;
clip segue va al congiuntivo: checché tu ne pensi, e un buon libro", me ne andrò, chec­
ché succeda', © uno serve per indicare una persona in modo generico e indeterminato, precisandone
solo il genere: ho incontrato uno che ti conosce; ti ha telefonato una che si chiama
• checchessia equivale a qualsiasi cosa o, in frasi negative, a nulla, niente. È di impie­ Paola.
go molto raro: riesce a vendere checchessia-, non è disposto a parlare di checchessia', Seguito da un complemento partitivo può riferirsi sia a persona sia a cosa: uno dei
• chicchessia equivale a chiunque o, in frasi negative, a nessuno. Come aggettivi gli vincitori della lotteria, uno dei vini più cari in circolazione. Può essere usato imperso­
corrispondono qualsiasi e qualsivoglia. È invariabile e si adopera soltanto al singolare nalmente: uno non sa (= non si sa) che dire quando si trova in imbarazzo; se uno ha
con riferimento a persona. È un indefinito di uso poco frequente, legato per lo più a (= si ha) talento, prima o poifarà strada.
espressioni fisse: sono pronto a ripeterlo a chicchessia-, non andare a raccontare questi In correlazione con il pronome altro può indicare sia persona sia cosa: entrarono
fatti a chicchessia-, nella stanza l’uno dopo l’altro; «Preferisce il vino bianco o il rosso?» «Uuno o l'altro, fa
lo stesso»; solo in questo caso si usa anche al plurale, sempre preceduto dall’articolo
• chiunque significa “qualunque persona”; è invariabile e si usa solo al singolare: sono determinativo: gli uni sono pronti, gli altri no; attenzione con quelle etichette, non
disposto a parlarne con chiunque-, il maschile si differenzia dal femminile solo nell’ac­ confondere le une con le altre. Uno ha occasionalmente valore di aggettivo nell’e­ *
cordo di eventuali aggettivi o participi passati chiunque di noi sarebbe disposto (o spressione l’uno e l’altro seguita da un sostantivo: mi interessano l'uno e l’altro pro­
getto (= entrambi i progetti). Inoltre:
V
disposta) ad aiutarlo. Talvolta chiunque può avere contemporaneamente valore di \
pronome indefinito e di pronome relativo; in questo caso corrisponde a “qualunque ® l’un l’altro e l’uno con l’altro significano “a vicenda”, “reciprocamente”: amarsi
persona (che)”: chiunque voglia può iscriversi a parlare-, le fotocopie saranno distribui­ l'un l’altro; aiutarsi gli uni con gli altri;
te a chiunque ne faccia richiesta. In nessun caso chiunque può essere seguito dal rela­ • l’espressione a uno a uno significa “separatamente”, “imo per volta”, “uno dopo
tivo che-, il verbo che segue va al congiuntivo; l’altro”: perse a una a una tutte le sue proprietà;
o a forma una, usata assolutamente, può sottintendere dei sostantivi: te ne racconto
• niente, nulla significano “nessuna cosa”, sono invariabili e si accordano al maschi­ una (= “storiella”, “barzelletta” e simili); non me ne va bene una (= “impresa",
le. La negazione non è assente quando l’indefinito precede il verbo, è obbligatoria “iniziativa”, “azione” ecc.). i
quando 1 indefinito, con funzione di soggetto o di complemento oggetto, segue il il

verbo: niente è stato ancora deciso -» non è stato ancora deciso niente', nulla è cambiato
? ambiato nulla. Niente e nulla possono anche equivalere a “cosa trascurabi­
le , inezia : spende milioni come niente fosse-, si accalora per niente', il mio danno è Aggettivi e pronomi interrogativiì edes^amatiyi
nulla rispetto al suo-, «Ti sei fatto male?» «Non è niente» Nelle proposizioni interro-
Servono a porre una domanda, diretta o indiretta, sulla qualità, la quan­
gaUve dirette e in quelle indirette introdotte dalla congiunzione se, niente e nulla
tità o l'identità del nome a cui si riferiscono.
assumono il significato positivo di “qualcosa”: senti niente?', vedi niente?', sai se c'è
nulla di nuovo?. Preceduti dall’articolo si usano al singolare come sostantivi: basta un
niente perfarlo ridere; non ho visto un bel niente-, è un uomo che è venuto su dal nien­ Li riportiamo in un prospetto:
te; la trattativa si e conclusa con un nulla difatto;
G
• ognuno, come i corrispondenti aggettivi ogni e ciascuno, indica una totalità di perso- ; maschile femminile maschile femminile
i OSe C01^* erate: singolarmente. È variabile nel genere e si usa soltanto al singo­ che che
lare. ognuno e libero di fare aò che vuole; ognuna di noi ha preso la sua strada-, che che
I •
quale quale quali quali
qualcosa è la forma contratta di qualche cosa e indica in modo indeterminato una o quanto quanta quanti quante
alcune cose: devo comprare qualcosa da mangiare?; c'è qualcosa di nuovo? chi chi chi chi
88 89
Grammatica italiana di base 5gli aggettivi pronominali
□|MQjnS|KSffi®BBS3aSKIfi!S3SS3SRSfiJll??8lll» iunììtzin*>«w>l»»»ll1*1T,TÌ‘******************** ************************ •••••••’*

I primi tre (che, quale, quanto) hanno funzione sia di aggettivo sia di pronome; chi ha solo Per un uso corretto dei numerali cardinali è bene ricordare che:
valore pronominale. Vediamoli uno per uno: • il numerale uno segue per l’elisione e il troncamento le stesse regole dell’articolo
• che è invariabile. Come aggettivo equivale a quale, ma è più comune nella lingua parla­ indeterminativo: un imbroglio, un palazzo, un’idea. 1 composti con uno (ventuno,
ta: che ora è?; che lavoro fai?; che amico sei?; non so che libro leggere; come pronome si trentuno ecc.) possono subire il troncamento, preferibilmente quando il nome che
usa solo in riferimento a cose (per riferirsi a persone si usa chi)', che dici?; che facciamo?; segue è di genere maschile: ventun anni, ma ventuno estati;
a che pensi?; non capisco di che dobbiamo discutere; • i composti che finiscono in -tre vanno scritti con l’accento: ventitré, trentatré ecc.;
o i numeri composti da più elementi si scrivono uniti: ventiquattro, sessantadue ecc.;
Per esprimere il pronome interrogativo riferito a cose, l'italiano ha a disposizione tre i numeri composti con milione e miliardo, staccati: un milione, tre miliardi;
possibilità: che cosa, cosa, che: o milione e miliardo sono dei sostantivi, quindi hanno il plurale e, quando sono seguiti
che cosa che cosa da una determinazione, vogliono la preposizione di: cinquemilasettecento lire, ma cin­
che ► é successo? non so che * fare. que milioni di dollari, due miliardi di sterline;
cosa cosa • i composti che iniziano per cento e per mille possono essere scritti separati, inseren­
• quale varia nel numero, ma non nel genere; si usa per formulare una domanda sulla do nel mezzo la congiunzione e: centodue o cento e due, milleuno o mille e uno. Con i
qualità (quali progetti hai?) o sull’identità (in quale direzione vuoi andare?; di questi libri composti terminanti in uno (centouno, ducentouno, duemilauno) fare attenzione
quale preferisci?). Può subire il troncamento in qual davanti a vocale e talora anche all’accordo: centouno^ pagine, ma cento e una_ pagina;
davanti a consonante (qual è, qual buon vento); • nelle date, per indicare il giorno del mese si usa il numerale cardinale, a eccezione
del primo giorno del mese, che vuole l’ordinale: il due aprile, il sette novembre, il
• quanto è variabile nel genere e nel numero; serve a porre domande sulla quantità: quan­ quattro ottobre, ma il primo maggio, il primo dicembre ecc.
ta strada abbiamo percorso?; quanti chilometri mancano?; quante persone hai invitato?;
non so quanto tempo ci vuole per cuocere la carne; quanti hanno aderito alla manifestazio­ c Numerali ordinali
ne?; Indicano l’ordine di successione in una serie numerica. A differenza dei cardinali, sono
tutti variabili nel genere e nel ninnerò, e quindi si accordano al sostantivo come gli
• chi è invariabile e si usa esclusivamente per indicare persone o esseri animati. Può esse­ aggettivi qualificativi a quattro desinenze: prim-o, -a, -i, -e; second-o, -a, -i, -e eco
re usato come soggetto, complemento oggetto o complemento indiretto: chi ha parlato?; I primi dieci hanno ciascuno una forma particolare: primo, secondo, terzo, quarto,
chi è arrivata?; chi siete?; chi sono quelle ragazze?; con chi stai parlando?; a chi lo presti?; quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decimo. I successivi si formano aggiungendo il suf­
su chi scommetti?; raccontami chi hai conosciuto; non so con chi studiare. fisso -esimo al numero cardinale, che generalmente perde la vocale finale: undici -»
undic-esimo, venti -> vent-esimo, cento -» cent-esimo, ma ventitré •» ventitre-esimo. Mille
■fatti gli aggettivi e i pronomi interrogativi possono essere usati anche con valore V-,
al plurale non si trasforma in mila come nei cardinali: duemila, ma duemillesimo. \
esclamativo: che bello!; quale onore!; quanta gente!; a chi lo dici!; che vedo!;
•Hai preso quei documenti?» »Quali?»; hai capito quanti sono?
Come i numerali cardinali, anche gli ordinali sono collocati prima del nome ilprimo clas­
sificato, il quarto piano ecc. Sono posposti al nome per indicare l’ordine di successione di
papi, sovrani, prìncipi, ma in questo caso si scrivono di solito in cifre romane: Vittorio
Emanuele II, Napoleone III, Giovanni Paolo H. I numerali ordinali si usano per indicare i
secoli: il primo secolo va dall’anno 1 all’anno 100, il secondo dal 101 al 200, il terzo dal
I numerali 201 al 300 e così via. I secoli dal XITT al XX sono anche indicati con numeri cardinali
Dal punto di vista della classificazione grammaticale costituiscono una sostantivati, scritti con la lettera maiuscola e sottintendendo mille; possiamo quindi scri­
categoria eterogenea, comprendente aggettivi (fa quinta fila), pronomi vere per gli anni dal 1201 al 1300 -* il tredicesimo secolo, il secolo XIII oppure il
(entrambi ordinarono da bere) e sostantivi (il due nel quattro ci sta Duecento; per quelli dal 1301 al 1400 -» il quattordicesimo secolo, il secolo XIV oppure il
due volte). Indicano una determinazione numerica precisa e si distin­ Trecento; per gufili dal 1401 al 1500 -» il quindicesimo secolo, il secolo XV oppure il
guono in cardinali (uno, due, tre ecc), ordinali (primo, secondo, terzo Quattrocento; per quelli dal 1501 al 1600 il sedicesimo secolo, il secolo XVI oppure il
ecc), moltiplicativi (doppio, triplo ecc.), frazionari (due terzi, tre quarti Cinquecento; per quelli dal 1601 al 1700 -» il diciassettesimo secolo, il secolo XVII oppure
ecc), distributivi (a due a due, tre per volta ecc), collettivi (decina, il Seicento; per quelli dal 1701 al 1800 -» il diciottesimo secolo, il secolo XVIII oppure il
dozzina ecc). Settecento; per quelli dal 1801 al 1900 ■* il diciannovesimo secolo, il secolo XIX oppure
l’Ottocento; per quelli dal 1901 al 2000 -» il ventesimo secolo, il secolo XX oppure il
G Numerali cardinali Novecento.

<“ ^ne animai e cose. A eccezione di u»o (che d Se dico il mìllesettecento non mi riferisco al diciottesimo
numeri cardai CLThtCOme plurale Ia forma -mila (duemila, tremila ecc.), i secolo, ma semplicemente all’anno 1700: quindi devo dire la
** sono collocati prima del nome: « Rivoluzionefrancese è avvenuta nel diciottesimo secolo (o nel
Settecento), non nel millesettecento.
(un aùalrala cem Intn À- tz>° P05?051* nome nella terminologia scientifica
* Uk attenzione!
90 —------------------------------------------------------------ 91
ì
Gramolato italiana di base ______________ ____ aggc-iiivi pronominali
Ecco un prospetto dei numeri cardinali e ordinali fondamentali e della corrispondente tra­
quello vicino (= quattro volte maggiore). Oltre a quelli citati, sono d’uso comune
scrizione in cifre. Ricordiamo che i numerali cardinali si trascrivono in cifre arabe (1,2,3
quintuplo e sestuplo. Per quantità maggiori si preferisce ricorrere alla perifrasi “x
ecc.), i numerili ordinali in cifre romane (I, II, III ecc.) o in cifre arabe accompagnate da
volte maggiore”: un telescopio di diametro venti volte maggiore rispetto a quelli finora
un esponente che riproduce l’ultima vocale dell’aggettivo: 1° (= primo) tempo; 2“ (= secon­
costruiti.
da) puntata ecc. Appartengono ai moltiplicativi anche duplice, triplice, quadruplice ecc. Il loro signifi-
cato non coincide esattamente con quello di doppio, triplo, quadruplo ecc., perché
.cifra araba j c cifra romana
non determinano quante volte una cosa è più grande di un’altra, ma indicano che
j________ uno_______ I primo_______
una cosa è costituita da due, tre o più parti: una lettera in duplice copia; un triplice
2 due lì '— secondo ordine di colonne.
3 ________ tre________ ni terzo
4 ________ quattro Iv ' quarto o Frazionari
5 ________ cinque_____ V quinto_________ Sono sostantivi che indicano una o più parti di un tutto; il numeratore è espresso da
6 _______ sei________ vi sesto__________ un numerale cardinale, il denominatore da un numerale ordinale: due terzi, tre
7 ________ sette_______ vii settimo quarti, sette ottavi ecc.
8 otto_______ vm ottavo
9 ________ nove______ IX nono o Distributivi
10 _______ dieci______ x ■ decimo_________ Indicano il modo in cui sono distribuite persone o cose; sono espressi da locuzioni
11 undici xì undicesimo_____ del tipo: a uno a uno, a due a due, oppure tre per volta, tre alla volta, per quattro ecc.:
12 dodici_____ xli dodicesimo_____ erano disposti in fila per quattro; entrarono tre alla volta.
13 tredici_____ xm tredicesimo
14 quattordici xlv------ quattordicesimo o Collettivi
15 quindici xv------- quindicesimo Indicano un insieme numerico. Non esiste una serie completa: i più usati sono paio e
16 sedici______ xvl------ sedicesimo coppia (= due unità), decina (= dieci unità), dozzina (= dodici unità), quelli che indi­
17 diciassette xvn diciassettesimo cano multipli di dieci {ventina, trentina, quarantina ecc.), centinaio, migliaio. Da doz­
18 diciotto xvm diciottesimo zina in su hanno valore approssimativo: una quarantina d’anni (= circa quarant’anni),
19_______ diciannove xlx '— diciannovesimo un migliaio di persone (- circa mille persone).
20 venti______ ------- ventesimo______ Ricordiamo inoltre fra i numerali collettivi quelli che indicano:
30 trenta______ TO------ trentesimo______ o un periodo di due o più mesi: bimestre, trimestre, quadrimestre;
40 quaranta a------- quarantesimo o un periodo di due o più anni: biennio, triennio, quadriennio, decennio, ventennio;
50 cinquanta L cinquantesimo o una composizione musicale o un gruppo di persone che lavorano insieme: duetto
”60 sessanta LX sessantesimo (o duo), terzetto (o trio), quartetto, quintetto: un quartetto per archi, un trio di attori
70 settanta --- settantesimo comici.
“80
ottanta lxxx ottantesimo_____
~9Ò novanta XC novantesimo
"IÒÒ cento______ C Ambedue ed entrambi significano “tutt’e due”, ma il primo
centesimo______
200 duecento CC ~ duecentesimo è invariabile, il secondo ha il femminile entrambe: ambedue
300 gli occhi, ambedue le braccia; entrambi i capitoli, entrambe le
400
trecento ccc trecentesimo pagine.
~5ÒÓ
quattrocento CD~---- quattrocentesimo
"6ÒÒ
cinquecento D cinqueccntesimo attenzione!
seicento DC seicentesimo
"7ÒÒ settecento
~800
DCC~--- settecentesimo
ottocento DCCC ottocentesimo
~90Ò
"1ÒÒÒ
novecento CM----- novecentesimo
mille M------ millesimo
o Altri numerali
• Moltiplicativi
Indicano una quantità due, tre o più volte maggiore di un’altra. Possono essere collo­
cati prima o dopo il sostantivo: una spesa doppia di quella prevista (= due volte mag­
giore); un triplo salto mortale (= ripetuto tre volte); un <
edificio di altezza quadrupla di
92 93
!
Grammatica italiana di base
II !

PER APPROFOWÌE I k

WeSSJgchi ha baciato chi?


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l- -
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j 1..-..
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italiano la mancanza di due forme


~~
--1; distinte del pronome interrogativo chi per il

a frasi ambigue.

Chi ha baciato Maria?


= qualcuno ha baciato Maria (se Chi è soggetto)

= Maria ha baciato qualcuno (se Chi è complemento oggetto).


i pronomi perdonali, i

Tn altre lingue, die dispongono di due forme diverse del pronome (per esempio l’inglese ha
wbo/whom, il tedesco ha wer/wen), il problema non sussiste. In italiano, per far capire che il
relativi, allocutivi, doppi
pronome ha funzione di soggetto, possiamo ricorrere a una costruzione alternativa, la dislo­
cazione a destra del complemento oggetto: chi l'ha baciata, Maria?.

Numeri in cifre o numeri in lettere?


Nei testi d’uso comune è preferibile scrivere I numeri cardinali in lettere.

L’uso delle cifre è riservato alle date, ai risultati dei calcoli, ai numeri elevati (l’Italia misura
circa 300000 km2 di superficie), ai numeri che contengono decimali (1 euro equivale a
1936,27 lire; alle elezioni ha votato il 78,59% degli elettori), ai testi tecnico-scientifici. Anche
gli ordinali di solito si scrivono in lettere: fanno eccezione i secoli, i numeri d’ordine dei
capitoli e i numeri che indicano l’ordine di successione di papi e regnanti (il XVI secolo,
capitolo XXIII, Urbano Vili, Giorgio VI).
AI numero romano non si
deve aggiungere la lettera in
esponente: il XXV o il 25°
(ma non il XXV°) Festival
della canzone napoletana.
I
atteazieae!

Ventun'anni o ventun anni?


Occorre fare attenzione, nell’uso dell’apostrofo, ai numerali terminanti in uno.

Ventuno, trentuno ecc„ così come gli indefiniti nessuno e ciascuno, seguono per il troncamen­
ti e s esse rego e eli articolo indeterminativo maschile uno; ventun anni, ma anche ventun
So amtC°’ ma anChe partecipante. Attenzione quindi a non usare l’apo-

i t

94
6i pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
Grammatica italiana di base __ ____ -.. ----- ............................................................................ . ................._______________
Terza persona

6.1 Pronomi personali


ì pronomi personali indicano i partecipanti allo scambio comunicativo:
Nell’italiano contemporaneo i pronomi-soggetto tradizionali (egli, ella, esso, essa, essi, esse)
convivono con pronomi che un tempo svolgevano la sola funzione di complemento (lui,
lei, loro), ma che sono sempre più frequentemente usati come soggetti. Analizziamoli nel
chi parla (1a persona), chi ascolta (2* persona), qualcuno o qualcosa di
dettaglio: ?
cui si parla (3a persona).
o al maschile egli e lui si usano per riferirsi a persone e animali: egli (o lui) ascoltò in silen­
La forma dei pronomi personali è diversa a seconda che essi svolgano funzione di soggetto zio. Egli e piu comune nei contesti di alta e media formalità, lui prevale decisamente nel
o di complemento: l’italiano possiede una serie di pronomi personali soggetto e due serie parlato e in tutti i contesti informali. Esso e usato raramente, in prevalenza con riferi­
mento a cose o animali: l’inquinamento nelle città è sempre più grave: secondo alcune
di pronomi personali complemento. stime esso è all’origine di molte malattie allergiche-,
al femminile ella è limitato agli impieghi altamente formali; nella lingua parlata e scritta
c I pronomi personali con funzione di soggetto sono sempre tonici (io canto; tu corri
è stato quasi del tutto sostituito da lei-, lei è arrivata da poco. Essa, a differenza del l
I pronomi personali con funzione di complemento possono essere tonici (ha scel­ maschile esso, si adopera anche per riferirsi a persone, ma è di uso piuttosto limitato,
c letterario o regionale: quando li vide arrivare, essa rivolse lo sguardo altrove. Anche il
to me; ha visto te ecc.) o atoni (mi ha scelto; ti ha visto ecc.). 5
pronome lei, come il maschile lui, si trova usato anche per riferirsi ad animali- quando
accarezzi la mia gatta, lei è molto contenta o, più raramente, con riferimento a cose: la
ruminiamo separatamente i pronomi personali soggetto e quelli complemento. neve ha reso più suggestiva la città ma, sempre lei, ha causato disagi alla circolazione-,
9 al plurale, le forme essi/esse servono per riferirsi sia a persone sia ad animali e cose. Con
6.1.1 Pronomi personali soggetto riferimento a persone, essi, esse sono più comuni nei contesti di alta e media formalità;
Riportiamo in un prospetto le forme dei pronomi personali soggetto: nel parlato prevale la forma invariata loro-, loro si occuperanno della trattativa.

la persona io L’uso di lui, lei, loro invece di egli, ella, essi/esse è obbligatorio nei seguenti casi:
>■

2a persona tu e quando si vuole mettere in rilievo il soggetto: ha fatto tutto lui; l’ha preparato lei; sono
SINGOLARE stati loro; o quando si vuole stabilire una contrapposizione: lui ha cucinato i primi, lei i
maschile egli, lui, esso
3a persona secondi;
femminile ella, lei, essa o dopo come e quanto: sei veloce come lui; hai lavorato quanto lei; siete affettuosi come ?
la persona noi loro;
o tra ecco e il che relativo: ecco lei che si lamenta; ecco loro che sanno sempre tutto;
2a persona voi • dopo anche, neanche, pure, neppure, nemmeno: anche lui ha parlato; neanche lei mi ha
PLURALE
maschile essi telefonato; nemmeno loro hanno partecipato ai lavori. Anch’egli/anch’ella/anch’essi sono
3a persona foro possibili nell’uso formale; ù
femminile esse • quando il pronome è in funzione di predicato: dopo la malattia non era più lui; se io fossi
lei mi comporterei diversamente;
Le prime due persone hanno un’unica forma (rispettivamente io, tu, noi, voi), mentre le o quando il verbo è al gerundio o al participio: mancando lei, la serata divenne più noiosa;
terze persone presentano una maggiore varietà; innanzitutto vi è la distinzione tra maschile partito lui, la casa rimase vuota;
e femminile (egli/ella, lui/lei ecc.), in secondo luogo si ha la compresenza di forme concor­ « nelle esclamazioni prive di verbo: contento lui, contenti tutti!; beata lei!; felici loro!;

I
renti: egli/lui/esso per il maschile singolare, ella/lei/essa per il femminile singolare, • in frasi senza verbo: «Chi ha vinto?» «Lui»; Dispiaciuti loro? Non à credo.
essi/esse/loro per il plurale.
Prima e seconda persona ® Espressione del pronome personale soggetto
I pronomi soggetto di prima e seconda persona singolare io, tu vengono sostituiti dalle A differenza di quanto avviene in altre lingue, in italiano l’espressione del pronome per­
corrispondenti forme di pronome complemento me, te nei seguenti casi: sonale soggetto è facoltativa. Poiché la desinenza del verbo è sufficiente per risalire al
• dopo come e quanto-, fai come me-, sono deluso quanto te-, ma se il verbo è ripetuto si ado­ soggetto della frase, di solito il soggetto pronominale viene omesso: [loro] verranno a
perano io e tu: fai comefaccio io-, sono deluso quanto sei deluso tu-, trovarci domani sera-, [noi] bevemmo una birra insieme.
• nelle esclamazioni prive di verbo: povero me!; beato te!; Il pronome viene espresso quando si vuole dare particolare rilievo al soggetto: en tu che
• quando me e te sono in funzione di predicato e il soggetto è differente: se tu fossi me-, se
io fossi te. Quando il soggetto è lo stesso si usano io e tu: io sono sempre io; da un po' di
tempo tu non sei più tu. Quando il soggetto è lo stesso ma i pronomi sono preceduti da
dovevi parlare-, provate voi a fare la stessa cosa-, penserà lei a tutto-, o quando la sua pre­
senza può servire a chiarire U significato della frase: quando Marco va a trovare Paola si
annoia (chi dei due si annoia?) -» quando Marco va a trovare Paola, lui si annoia. Sempre
r
un verbo all infinito e seguiti da stesso si usano me e te: voglio rimanere me stesso; cerca per evitare confusioni è consigliabile esprimere il soggetto con le prime tre persone del ;
--- sempre di essere te stesso. congiuntivo presente e con le prime due del congiuntivo imperfetto:
96 " --------------------------------- 97
Grammatica italiana di base (ji pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
........... _rfr --- -- -----------
che io faccia qualcosa Prima e seconda persona
che tu faccia qualcosa Le prime due persone presentano una sola forma per ciascuna serie (rne/mi, te/ti, noi/ci,
è necessario che faccia qualcosa che lui/lei faccia qualcosa voi/vi). Ecco uno schema delle corrispondenze tra pronomi soggetto e pronomi comple­
che io ascoltassi le sue parole mento:
non credeva che ascoltassi le sue parole io sono stato chiamato f hanno chiamato me (pronome complemento tonico)
che tu ascoltassi le sue parole.
(pronome soggetto) [ hanno chiamato (pronome complemento atono)

tu sei stato chiamato hanno chiamato te (pronome complemento tonico)


Il pronome personale soggetto va sempre espresso nei seguenti casi: (pronome soggetto) «
• quando manca il verbo: «Chi è stato?» «Tu»; voi qui: che sorpresa!; ti hanno chiamato (pronome complemento atono)
• quando è coordinato con un nome o con un complemento: io e Andrea andiamo al
cinema; tu e ilfratello di Giacomo siete invitati alla festa; noi siamo stati chiamati hanno chiamato noi (pronome complemento tonico)
• quando è accompagnato da un’apposizione o da una proposizione relativa: voi, gio­ (pronome soggetto) ci hanno chiamato (pronome complemento atono)
vani d’oggi, avete più occasioni per viaggiare; tu, che sei il più anziano, devi occuparti
del problema; voi siete stati chiamati hanno chiamato voi (pronome complemento tonico)
• quando è accompagnato da un numerale: voi quattro vi state comportando male; loro (pronome soggetto) vi hanno chiamato (pronome complemento atono).
due stanno sempre in disparte;
• dopo il rafforzativo stesso: io stesso ho bisogno di ulteriori chiarimenti; I pronomi atoni mi, ti, d, vi, quando sono seguiti da un altro pro­
• dopo i rafforzativi anche, neanche, pure, neppure, nemmeno, proprio: anche lui ha par­ nome atono, cambiano in me, te, ce, ve: mi presti la macchina? -»
lato; neanche tu riusciresti a capire; nemmeno io avrei saputo aiutarti. mela presti?-, ti. compro un gelato -» telo compro-, ti date un po’
d'acqua? -» cela date?-, vi regalo un libro velo regalo. Queste
forme non vanno confuse con le corrispondenti forme toniche: te
6.1.2 Pronomi personali complemento lo do (forma atona) / lo do a te (forma tonica).
|
Riportiamo in un prospetto le forme dei pronomi personali complemento: atteniione!

la me mi
Terza persona
F te ti ~ Le terze persone hanno forme diverse in base al genere: gli dico (= dico a lui), le dico (= \
SINGOLARE 10 (complemento oggetto) dico a lei), e alla funzione logica: lo vedo (= vedo lui, complemento oggetto), ma gli chiedo
maschile lui, esso
gli (complemento di termine) (= chiedo a lui, complemento di termine):
3* ne
la (complemento oggetto) ‘ lui -» lo vedo
femminile lei, essa
le, gli (complemento di termine) io vedo lei -» la vedo
r noi ti _________
- loro li vedo (maschile) / le vedo (femminile)
2a voi tri___________ ‘ a lui gli parlo
PLURALE
a lei -» le parlo (nel parlato anche gli parlo)
maschile essi 11 (compì, ogg.) io parlo • a loro -» parlo loro (nel parlato, e spesso anche nello scritto, gli parlo)
3* loro loro, gli, ne (compì, ind.)
femminile esse le (compì, ogg.) » di essi -» ne parlo.
RIFLESSIVO SINGOLARE E PLURALE sé si (complemento oggetto e di termine)
Nell'italiano contemporaneo è in atto una progressiva semplificazione del sistema: è
La scelta tra pronome tonico o atono non è indifferente: se dico io ti ascolto, faccio una sempre più diffusa, anche nello scritto, la sostituzione del plurale foro con gli: ho
incontrato i tuoi amici e ho detto loro (-> gli ho detto) della festa. Nel parlato collo­
semp ce constatazione, se invece uso la forma tonica (io ascolto te) voglio sottolineare che quiale si assiste spesso, inoltre, all'uso del pronome maschile gli al posto del fem-
sto ascoltando proprio te, non altri. Le forme deboli si possono usare solo per il comple­ 5SS^ minile le: ho incontrato Maria e le (-> gli) ho detto della festa.
mento oggetto e il complemento di termine (io ammiro lei io la ammiro-, io chiedo un
favore afe -> ioti chiedo un favore) e, solo per le terze persone, ar^he per alcuni comple­
o J La forma di terza persona plurale foro, pur essendo tradizionalmente collocata
fra i pronomi atoni, dal punto di vista strutturale condivide le proprietà dei prono­
menti indiretti (io parlo con lui + io ti parlo-, ricordati di lei ricordatene). Per gli altri mi tonici, come la lunghezza (è l'unico pronome bisillabo della serie atona) e la col­
complementi indiretti si usano le forme toniche, che, essendo precedute Jdla preposizio­ locazione (è l'unico pronome atono che segue il verbo anziché precederlo). Anche
ne, chiariscono la funzione logica del pronome: io parlo con te, chiedo di te, ho fiducia in te. questa anomalia del pronome atono foro contribuisce al suo progressivo dedino.
98 ' ------------------------ -
------------------------------ “ 99
Grammatica italiana di base (ji pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi

Riflessivo Ne
Il pronome di terza persona, quando ha valore riflessivo, cioè quando si riferisce al sogget­
La particella ne ha valore di avverbio di luogo ed equivale a “di qui”, “di qua”, “di lì”, “di
to della frase, è sé nella serie tonica, si nella serie atona ed è uguale per singolare, plurale,
là”: è andato a casa a cambiarsi e ne è uscito dopo mezzora. Viene inoltre usata come pro­
maschile e femminile: Marco ha molta stima di sé-, quei ragazzi pensano solo a sé-, Paola si nome atono; in questa veste equivale a di, da + un pronome personale o dimostrativo. In
lava-, i genitori si preoccupano ecc. La forma atona, inoltre, esprime sia la funzione di com­ particolare ne può valere:
plemento oggetto (Anna si pettina) sia quella di complemento di termine (Anna si è com­ o con riferimento a persone, di lui, di lei, di loro-, da lui, da lei, da loro: sono innamorato
prata una gonna nuova). Le corrispondenti frasi con pronomi non riflessivi non sono scor­ di llaria, ma ne (= di lei) riconosco i difetti-, non conosco il dott. Rossi, ma ne (= di lui)
rette, ma devono essere interpretate come non riflessive: Marco ha molta stima di lui (= di ho sentito parlare-, appena la conobbe, ne (= da lei) rimase molto colpito-,
un’altra persona); quei ragazzi pensano solo a loro (= ad altre persone). La forma tonica del « con riferimento a cose, di esso, di essa, di essi, di esse-, da esso, da essa, da essi, da esse:
riflessivo può essere rafforzata da stesso: tuo figlio pensa solo a sé stesso. non ho ancora letto il libro, ma ne (= di esso) ho sentito parlare molto-, non si accorse
dell’automobile e ne (= da essa) fu investito-,
La forma atona si dei riflessivi e dei verbi pronominali cam.
• con riferimento a cose, di questo, di questa, di questi, di queste-, da questo, da questa, da
bia in se davanti a un altro pronome atono: Marco si lava le
mani -» Marco seie lava-. Marco si disinteressa del problema questi, da queste: bello quel mobile: ne (= di questo) ho visto uno simile a casa di amici-,
-> Marco sene disinteressa. frequento la palestra solo da un mese, ma ne (= da questa) ho tratto grande giovamento-, ?
o con valore neutro, per riferirsi a una frase precedentemente espressa: l’impresa compor­
ta dei rischi, e ne (= del fatto che l’impresa comporta dei rischi) sono ben consapevole.
attBùzione!----------------------------------------------------------- '
o Altri usi delle forme afone o Gruppi di pronomi atoni
lo, la I pronomi atoni mi, ti, ci, vi, si, quando sono seguiti da un altro pronome atono, cam­
H pronome atono lo può anche riferirsi a un’intera frase: era molto interessata alla con­ biano in me, te, ce, ve, se. Inoltre le (femminile singolare) e gli diventano glie-. Tali
versazione: lo si vedeva chiaramente (lo = il fatto che fosse interessata alla conversazio­ forme possono essere seguite dai pronomi atoni lo, la, li, le, ne, dando origine ai gruppi
ne). In questi casi lo equivale al dimostrativo neutro ciò-, talora può anche anticipare, me lo, te la, se li, ce le, ve ne ecc., che si scrivono staccati. I gruppi formati con glie- si
rafforzandolo, quello che sta per essere detto: lo sapevo che saresti venuto-, me lo aspetta­ scrivono invece uniti: lo dico a lei (o a lui) -» glielo dico. Ecco un prospetto:
vo che sarebbe successo qualcosa. Oltre che a un nome e a un’intera proposizione, lo può
riferirsi a un aggettivo: si crede simpatico, ma non lo è (lo = simpatico).
D femminile la in alcune frasi idiomatiche sostituisce un antecedente generico (“cosa”,
questione , faccenda e simili): farcela (“essere in grado di fare qualcosa”: non ce la
faccio a superare l esame)-, darsela a gambe (“scappare”: alla vista dei poliziotti i malvi­
mi
ti
CJjiD
melo
telo
CJT
mela
tela
meli
teli
seli
t. ÌB
mele
tele
seie
f 86 3
mene
tene
sene
r
1
si se lo seia
venti se la diedero a gambe)-, prendersela (“arrabbiarsi per qualcosa”: non te la prendere,
non voleva offenderti).
Ci, vi
Abbiamo visto che le forme atone ci e vi sono pronomi di prima e seconda persona plu-
d
vi
le/gli
celo
velo
glielo
cela
vela
gliela
celi
veli
glieli
cele
vele
gliele
cene
vene
gliene
V
r e con one di complemento oggetto e di complemento di termine; tuttavia ci, e la Nello schema vi sono le combinazioni più frequenti, ma esistono altre possibilità:
“mia meno comune (più formale) vi, possono esprimere anche altri complementi indi­ • pronome atono (oggetto) + ci (avverbio di luogo o pronome dimostrativo). Occorre
retti: he> viste>Ada e a ho parlato a lungo (ci= con lei); Silvio è una persona volubile: non distinguere: mi, ti, vi non cambiano forma e rimangono al primo posto: mi ci lavo, ti
a puoi fare affidamento (ci = su di lui). ci vedo, vi ci convocheranno; lo, la, li, le, ne vanno al secondo posto e ci diventa ce-, ce
Inoltre ci e vi possono avere le seguenti funzioni:
° lTe^ÌO * IU°80: C°n°^° quel ci sono andato molte volte (ci = lì, in quel lo vedo, ce la trovi, ce ne sono;
• pronome atono (oggetto o complemento di termine) + si (riflessivo, impersonale o
ri" ^;iP/,SS7?° USa“ C°n U Verb° eSSere nel senso Senerico “esistere”, “trovar­ passivante). Mi, ti, lo, gli, le (singolare), ci, vi, le (plurale) non cambiano forma e
si . c e molto da fare m casa; a sono tanti nuovifilm da vedere-, rimangono al primo posto: mi si-offre una grande opportunità; è una bella casa: la si
nulL^^A- sP®ddme^te con valore neutro: ci ho pensato (ci = a ciò); non vende senza difficoltà; gli si rivolse con parole sincere; li si sottopone a uno sforzo ecces­
(ci - da ciò)- ri n ~ ?° ’ 7°” a tr0V0 nu^ & strano & = m ciò); che ci guadagni? sivo.
(ci - da ciò), a puoi contare (a = *x dò); non cifaccio niente (ci = con dò).

È da evitare l’uso di ci nel significato di “a lui”, “a lei”, “a Quando si hanno due pronomi atoni in successione, in genere il primo ha valore di
complemento di termine, mentre il secondo può essere un complemento oggetto
OrO»A incontro Carlo devo raccontarci (•* raccon­ (se si tratta di lo, la, li, le), un complemento di specificazione o un altro comple-
targli) tante cose. ~
o / mento indiretto (se si tratta di ne). Vediamo alcuni esempi: me lo ha detto (= ha
detto questo a me); te lo ricordo (= ricordo questa cosa a te); ve lo affido (= affido
attenzione! lui a voi); ve ne ho già parlato (— ho già parlato a voi di questa cosa).
100 101
/
Grammatica italiana di base pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
Sono piuttosto rare le sequenze di tre pronomi atoni, che in genere coinvolgono uno
Casi particolari
dei gruppi elencati nello schema precedente piu le particelle si o ne. Quest ultime occu­
• Con i verbi servili (dovere, potere, sapere, volere ecc.) il pronome può unirsi all’infini­
pano la posizione finale: to che segue o precedere il verbo servile. In quest’ultimo caso si parla di risalita del
guarda che belli questi piatti: mi ce ne vogliono altri due per completare la raccolta; pronome atono;
non possiamo aiutarti o non ti possiamo aiutare
sono malattie insidiose, perché in genere ci se ne accorge troppo tardi;
non sa regolarsi o non si sa regolare
non ci sono problemi per la ricevuta: gliela si prepara in anticipo.
voglio regalarglielo o glielo voglio regalare
dovevo impedirtelo o te lo dovevo impedire.
Come si vede, si tratta di costruzioni piuttosto pesanti, che è meglio evitare utilizzan­
Se il verbo servile regge due infiniti, si hanno tre possibilità: ti vorrei poter acconten­
do al posto di uno dei tre pronomi atoni un pronome tonico o un diverso sostituente:
tare, vorrei poterti accontentare, vorrei poter accontentarti.
mi ce ne vogliono altri due + mi ci vogliono altri due piatti; ci se ne accorge -> ci si
accorge di loro; o riformulando opportunamente la frase: gliela si prepara -> gliela pre­ • Con i verbi fare e lasciare con valore causativo il pronome va obbligatoriamente
pariamo. prima del verbo causativo:
lo faccio aggiustare non Sfaccio aggiustarlo
6.1.3 La posizione dei pronomi personali complemento lo lascio partecipare non ^lascio parteciparlo.
• Pronomi tonici © Con i verbi sembrare e parere seguiti da un infinito, il pronome va obbligatoriamente
Generalmente seguono il verbo: veniamo da voi; pensate a me; giocate con lui. Tuttavia, dopo il verbo all’infinito:
essendo forme pronominali libere, hanno una certa facoltà di movimento nella frase. sembrava accettarlo non */o sembrava accettare
Per evidenziarli, li si può collocare prima del verbo: con lui non ho mai giocato a scacchi pareva crederci non *d pareva credere.
(invece di non ho mai giocato a scacchi con lui); di loro non ho più notizie (invece di non
ho più notizie di loro). In tali casi può essere necessaria una ripresa pronominale: non La collocazione enditica del pronome con un verbo di modo finito, un tempo
voglio parlare con loro con loro non à voglio parlare. \ comune, sopravvive nello stile telegrafico, negli annuna economia, negli avvisi
pubblicitari come espediente per risparmiare tempo, spazio e denaro: affittasi,
• Pronomi atoni vendonsi, cercasi, offronsi, abbràcdoti.
Di norma precedono il verbo (tecnicamente si dice che hanno una “collocazione pro­
eliaca”): mi ascolti, vi prego, te lo dico ecc. Solo in alcuni casi seguono il verbo e for­
mano con esso un’unica parola (tecnicamente si dice che hanno una “collocazione
enclitica”).
Pronomi allocutivi
I pronomi atoni sono in posizione enclitica: I pronomi allocutivi si usano quando d si rivolge direttamente, a voce o
• con un infinito: perderlo, mangiarne, parlargli, portartelo, regalargliela ecc. In questi
ì
casi il verbo perde la vocale finale;
per iscritto, a qualcuno. Ii
• con un gerundio: vedendolo, cominciandola, mettendone, copiandogliela; L’italiano d’oggi ha un sistema bipartito di pronomi allocutivi:
• con un participio passato, solo se usato in forma assoluta o con funzione aggettivale: c tu si usa come forma confidenziale, quando ci si rivolge a persone che si conoscono
presolo, lo strappò in mille pezzs; il libro regalatomi è molto interessante. È raro l’uso bene: ciao Paolo, come stai?;
del partiapio passato con due pronomi enclitici: scrittoglielo, andatosene; o lei si usa come forma di cortesia o di rispetto, quando ci si rivolge a persone di riguar­
• j°°.*mPeraVV0’ s*a affermativo (prendimi le sigarette; dalle una mano; diteci do o con le quali non si ha particolare familiarità: buongiorno signora, come sta?
dove), sia negative* (non farlo; non ascoltatelo; non preoccupatevene). Con l’imperati­
vo negativo è possibile anche la collocazione proclitica: non lo dire; non lo fate; non Esistono altre due forme meno comuni di pronome allocutivo:
lo piegare ecc.; o voi, usato per riferirsi a una persona sola, era piuttosto diffuso fino a qualche decennio
• ’JtoT”1"0 eCC°‘ eCC°mÌ arrivat°’ eccoti accontentat°‘, eccolo lì; eccoci qua; eccone fa. Oggi sopravvive come forma regionale: come state, signor Rossi?;
G Ella, che si riferisce a una persona sola, uomo o donna, è la forma di massimo rispetto
ed è limitata agli usi altamente formali o burocratici e viene di solito scritta con la maiu­
Con gli imperativi tronchi dei verbi dare, dire, fare, stare, scola: Ella, signor giudice, è ben consapevole della sincerità del testimone.
andare (da', di', fa', sta', va') il pronome atono raddoppia la
propria consonante iniziale: dammi, dille, facci, stanimi, vat­
tene. Non raddoppiano gli e i suoi composti: daglielo, fagli, Al plurale si usa comunemente voi, sia come forma confidenziale sia come forma di rispet­
digli ecc. to: voi, cari amici, siete sempre nei miei pensieri', voi, signori ospiti, sarete trattati con tutti i
riguardi. Come variante più formale, per le sole forme di cortesia (lei o ella), si può usare il
atteazionel loro', loro, signori ospiti, saranno trattati con tutti i riguardi.
102 103
6i pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
Grammatica taluna di base i i inumimi ****** •*•• ••'••• • • ....

1 verbo vaconcordatocof pronome allocutivo usato, quindi va alla seconda perso- «MM—M •••••• •••••••••••♦•• •..... .... • -,r.rrrr ..m.,,......, „ r -rn-r-rrir—riritr ri r-, r-,ri

/»»• r> Che è invariabile. Verbi, aggettivi o participi della proposizione relativa si concordano
sea«nnd^pK^^ Si tUSa lo'ro° 6 a"a in genere e numero con l’antecedente: il mobile che è esposto; i mobili che sono esposte,
la sedia che è esposta;, le sedie che sono esposte.
Si può impiegare come soggetto o come complemento oggetto:
ricevermi. C'è invece oscillazione per quanto nguarda l'accordo di eventuali aggettivi o soggetto: il temporale che è appena passato è stato breve ma intenso; c’è qualcuno che
o participi: nell'uso più formale e ricercato ess. vanno al femminile (signor Possi, |ei sa come si sono svolti i fatti?; al torneo partecipano tutte le squadre che hanno vinto i
è invitata alla cena), ma comunemente l'accordo si fa seguendo il sesso dell'in- campionati regionali;
/ rTì terlocutore (signor Rossi, lei è invitato alla cena; signora Rossi, lei è invitata alla o oggetto: mi piace molto il regalo che mi hai fatto; non condivido la posizione che avete
cenfl). Quando si usa Ella, l'accordo al femminile è obbligatorio: Ella, signor assunto; la storia è la materia che Luca predilige.
Rossi, è invitata alla cena. . .... Per i complementi indiretti si ricorre a cui e il quale: la faccenda di cui (o della quale) ti
Nelle lettere formali, quando si vuole espnmere deferenza, i pronomi allocutivi di ho parlato, non *la faccenda che ti ho parlato; il paese in cui (o nel quale) ho passato l’in­
rispetto e gli altri pronomi riferiti all’interlocutore vengono scritti con l'iniziale maiu­
fanzia, non *il paese che ho passato l'infanzia; il motivo per cui (o per il quale) ti ho inter­
scola, anche se si trovano in posizione enclitica: nel ringraziarla per la Sua collabo-
pellato, non *z/ motivo che ti ho interpellato.
razione, Le porgo distinti saluti.
Quando ha come antecedente un’intera proposizione, che ha valore neutro. Significa “e
ciò”, “e di ciò” ed è per lo più preceduto dall’articolo il o dalla preposizione articolata:
Riepiloghiamo in un prospetto il sistema di pronomi allocutivi dell italiano: voglio confidarmi con lui, il che non è facile; sono stato accolto bene da loro, il che mi rin­
cuora; si è comportata male con me, del che non riesco a farmi una ragione.

SINGOLARE tu lei-, Ella (molto formale) c- Cui è invariabile e si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da una pre­
posizione semplice. Può essere sostituito dalle forme composte il quale, la quale ecc.,
voi (regionale) ma non dal pronome che-, l'argomento di cui (= del quale) voglio parlarvi-, il progetto a
t
PLURALE voi voi-, loro (molto formale) cui (= al quale) ho dedicato più tempo-, la miniera da cui (= dalla quale) provengono que­
sti diamanti-, l’ufficio in cui (= nel quale) lavoro-, i pennelli con cui (= con i quali) dipin­
go-, gli amici su cui (= sui quali) posso contare-, le ragioni per cui (= per le quali) mi
oppongo-, le possibilità tra cui (= tra le quali) potete scegliere.
63 Pronomi relativi Vi sono poi alcuni usi particolari:
c si può omettere la preposizione a quando il pronome ha valore di complemento di
Il pronome relativo ha una duplice funzione: sostituisce un nome e
termine: l’agenzia cui (o a cui) mi sono rivolto per vendere la casa-, la banca cui (o a i 1
cui) avete affidato i vostri risparmi-,
serve a mettere in relazione tra loro due proposizioni, la reggente e la
relativa.
o cui può essere collocato tra l’articolo determinativo e il nome, con il valore di com­
plemento di specificazione e con il significato di “del quale”, “della quale”, “dei
f \\
quali”, “delle quali”. Anche in questo caso la preposizione è omessa: un ristorante il
cui indirizzo (= l’indirizzo del quale) ora non ricordo; un Istituto i cui laboratori (= i
7 Ho comprato [quel disco\ | che | ti piaceva tanto.
[rdativa ] | reggente
laboratori del quale) sono all’avanguardia.

o II quale, la quale, I quali, le quali si usano principalmente in funzione di comple­


PT”e 7^°!* chiama Mt“«l«>te. Oltre che da un nome, mento indiretto (in alternativa a cui): ho parlato con il commissario, al quale spetta
verità-, disse quello che tutti ^tr0 Pronome: IhL ha visto tutto, conosce la il compito di svolgere le indagini; alla festa ho rivisto molti amici, dei quali non avevo più
abbastanza temprai dorm“ f%ffavamo; d^.un “finito sostantivato: molti non dedicano notizie da tempo. Si possono usare anche come soggetto, in alternativa a che, per gli
:_r 2 .Idormtrej che pure e un importante o Ja un’intera impieghi formali: ci sono persone le quali comprerebbero i biglietti dell’opera a qualsiasi
prezzo. Ancora più formale risulta l’uso del pronome in funzione di complemento
Ecco un prospetto dei pronomi retivi: oggetto: un giovane in difficoltà, il quale io stesso ho più volte aiutato.
Sintetizziamo nella tabella seguente i criteri per la scelta del pronome relativo in relazio­
.singolare^
ne alla funzione sintattica da esso svolta nella frase.
maschile femminile maschile femminile FUNZIONE SOGGETTO COMPLEMENTO COMPLEMENTI
SINTATTICA______________________ ___________ OGGETTO INDIRETTI
che che
cui che che
PRONOME che/il quale
che/il quale che/il quale cui/il quale.
cui cui preceduti da
il quale la quale cui
i quali preposizione
104 le quali
105
1
I
i
Grammatica italiana di base pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
_ _____ ............................................................. . _
I-
Quando è preferibile
l’uso del relativo il quale
/ghì^v PER APPROFONDIRE
A differenza degli altri pronomi relativi, il -> il ministro ha ricordato le circostanze in Ipessyl
* . ■ et
quale consente di specificare il genere e il cui si sono svolti i fatti, le quali non erano
numero dell'antecedente: è quindi la certo favorevoli ai partiti dell'opposizione. Farlo franca, farla sporca, saperla lutila
Se necessario, per evitare ambiguità sul­ *’■* bv’h1- kl g
forma preferibile ogni qualvolta l'uso
l'antecedente, lo si può ripetere (è una Il pronome atono la, oltre a indicare un complemento oggetto fc I
e. di che e cui produrrebbe frasi poco
J chiare. Gò avviene in particolare: costruzione tipica del linguaggio burocrati­
femminile determinato, animato o inanimato (io vedo Laura -> io la £
co): il ministro ha ricordato le circostanze
x' • quando l'indicazione del genere e
in cui si sono svolti i fatti, circostanze che vedo; io vedo la statua -* io la vedo), può rinviare a un oggetto
del numero serve a evitare ambiguità: ho
(o le quali circostanze) non erano certo inanimato indeterminato (del tipo “cosa”, “questione”, “faccenda”
pranzato con il marito della professoressa
favorevoli ai partiti dell'opposizione.
di matematica, di cui ho molta stima ho e simili). Lo stesso uso del pronome è presente in alcuni proverbi: chi la
pranzato con il marito della professoressa Inoltre // quale può essere usato in luogo di che
di matematica, del quale ho molta stima; per evitarne la ripetizione: non sapevo che dura la vince (“chi si impegna riesce a raggiungere i suoi scopi”); chi la fa l’aspetti (“chi fa 1
• quando il relativo è distante dall'antece­ Giorgio, che è già molto occupato, avesse
del male agii altri deve aspettarsi altrettanto”).

n
dente: il ministro ha ricordato le circostan­ accettato altri incarichi non sapevo che
ze in cui si sono svolti i fatti, che non erano Giorgio, il quale è già molto occupato,
certo favorevoli ai partiti dell'opposizione avesse accettato altri incarichi.
c espressioni in cui il pronome atono la compare con un riferimento indeterminato:
;
cavarsela, “uscire bene da ima situazione difficile”:
anche questa volta riuscirà a cavarsela;
» •
I pronomi doppi chi, quanto darsela a gambe, “scappare”:
Chi e quanto sono chiamati pronomi doppi perché racchiudono in sé le i ladri se la sono data a gambe-,
funzioni di due pronomi.
dirla tutta (a qualcuno), “parlargli sinceramente”:
o Chi (- colui il quale; colei la quale; coloro i quali; qualcuno che) è invariabile. Si usa a dirtela tutta, non me la sento',
soltanto .1 singolare e con riferimento a esseri animati: chi ha superato l’esame potrà riti-
rare il^rtfficato’ assume troppi farmaci rischia effetti collaterali. Unisce in sé la fun- farcela, “riuscire”:
ztone di due pronomi diversi: dimostrativo + relativo: chi (= colui il quale) non è d'ac- ho avuto poco tempo per studiare: non credo difarcela a superare l’esame',
7eoria & ° mdefinit° + rektivo: c'è chi (= qualcuno che) non è d’accordo con questa
farla (a qualcuno), “ingannarlo”:
^arà nr^^'l s<7tituiJ° <^e ^onne composte coloro che, alcuni che-, chi si impegna sei molto abile, ma non me la fai!',
re-/tignai» C° lr° ? lm^nano ™nno premiati; c’è chi non intende collabora­
re a sono alcuni che non intendono collaborare. farla finita, “smettere di fare qualcosa”:
ora basta: falla finita!',
guanto (= quelloVan.^5Ìle- singolare si riferisce soltanto a cose: per o “uccidersi”:
dopo una vita di sofferenze ha deciso difarla finita',
ciò che) di medio offra inrPe&io a sostenerti; questa macchina è quanto (=
non sono un problema-t> merCa Plurale si riferisce sia a persone sia a cose: i soldi
farla franca, “non essere scoperti”:
non riuscirete a farla franca-,
farla pagare cara (a qualcuno), “far scontare, espiare a duro prezzo :
per quello che hai detto te la farò pagare cara;

farla sporca, “commettere un’azione indegna”: .■


favorendo così apertamente la squadra di casa, l’arbitro l’ha fatta veramente sporca;

farsela sotto (o addosso), in senso figurato “spaventarsi moltissimo :


dopo il rimprovero del capo se l’è fatta sotto;
106
107 t
()i pronomi personali, relativi, allocutivi, doppi
Grammatica italiana di base -|*----------------------------- ...................------------ r- fri, Iin,,,rìr-'rr^^TirrrfrrrrrK r* ni'nr'r iriri-ir---,r--i ri rrr ri < i -i,

------- ------------------ - f------------ —-------------


| ! ì !

I.C prendersela, “arrabbiarsi per qualcosa : Quando ci e ne sembrano superflui


non te la prendere! Non lo ha fatto apposta; La particella avverbiale cl, unita ad alcuni verbi, indebolisce il proprio significato
prendersela a male, “offendersi”: . originario (“qui”, “in questo luogo”) ed è usata come elemento rafforzativo. Quest’uso è
non prendertela a male per una simile sciocchezza.» più frequento nel registro colloquiale e riguarda il verbo avere (ci hai fame?; ci hai
sonno?) e i verbi di percezione (da un po’ di tempo non ci vedo bene). In questi casi la
saperla lunga, “essere molto furbo :
come la sai lunga, tu!; particella ci è in un certo senso superflua. Le corrispondenti frasi hai fame?; hai sonno?;
da un po’ di tempo non vedo bene; sono possibili e vengono impiegate nei registro
smetterla (o finirla), "ìnteirompeK”:
vuoi smetterla (finirla) una buona volta difare capricci?; formale. In altri casi la particella ci, che pure ha un significato molto “debole”, è però
necessaria, cioè non può essere omessa senza cambiare il significato delta frase.
vedersela brutta, “trovarsi in pericolo”:
dopo l'incidente me la sono proprio vista brutta. -, Espressioni in cui la particella pronominale ci ha valore rafforzativo:
andarci, “abbinarsi”: con questa giacca ci va una camicia a tinta unita',
avercela con qualcuno, “essere adirato”: mi sembra che tu ce l’abbia con me-,
Colui il quale ■» chi correrci, “esserci una gran differenza”: tra te e lui ce ne corre!-,
entrarci, “avere a che vedere”, “essere pertinente”: che c'entra con quello che stavo dicendo?;
Il pronome doppio chi riunisce in sé due forme pronominali distinte: un dimostrativo + farcela, “riuscire”: non ce la puoifare a superare l'esame in così poco tempo;
un relativo: ammiro chi (= colui il quale) sa essere generoso o un indefinito + un relativo: metterci, “impiegare (tempo)”: quanto ci metti per arrivare a casa di Mario?;
non esiste chi (= qualcuno che) non ami la sua musica. Esso presenta alcune restrizioni mettercisi, “applicarsi con impegno”: se ti ci metti, puoifinire il lavoro in due ore;
restarci male, “offendersi”: quando lo hai sgridato ci è rimasto molto male;
nell’uso; può essere adoperato solo ai singolare (chi ha totalizzato più punti vincerà il starci, “essere d’accordo”, “acconsentire”: ci stai a passare la serata con noi?; anche nel
premio ma coloro I quali hanno totalizzato P>ù punti vinceranno il premio) e il suo senso di “accettare un approccio amoroso”: perdi tempo con Paola: lei non ci sta;
impiego è limitato ad alcuni casi. volerci, “essere necessario”: per riparare lo scaldabagno ci vorrebbe un idraulico.

« casi in cui si usa il pronome doppio chi; Anche la particella avverbiale ne presenta con alcuni verbi (andarsene, partirsene,

fi
!
• quando è soggetto sia nella reggente sia nella relativa: chi risolverà questo problema
avrà un ottimo voto;
• quando è soggetto nella reggente e oggetto nella relativa: non ti dimenticherà
starsene, tornarsene, venirsene) un significato molto attenuato. Nelle frasi se ne andò
via senza dire nulla', me ne partirò tra due giorni', me ne tornerò a casa da solo la
cbi hai spronato a migliorare; particella ne, insieme ai pronomi atoni mi, ti, si, contribuisce a sottolineare un maggior
• quando è oggetto sia nella reggente sia nella relativa- non ho capito chi hai salu- coinvofgimento dei soggetto nell’azione.
tato;
°88.ett0 ne^a re88ente e soggetto nella relativa: non conoscevo chi c Espressioni in cui la particella pronominale ne ha valore rafforzativo:
potesse aiutarmi;
• quando è complemento indiretto nella reggente e soggetto nella relativa: non averne abbastanza, “essere stufo”: ne ho abbastanza di sentire bugie!;
affido oggetti a chi non li sa custodire; averne fin sopra i capelli, “essere esasperato”: ne ho fin sopra i capelli dei vostri litigi!;
aversene a male, “rimanere offeso”: non avertene a male se lui si comporta così;
e o88",°nei,a reia,iv“; cmfi- farsene una ragione, “rassegnarsi ad accettare qualcosa”: è separato dalla moglie da molti
complemento della^escente1^6110!!116 ja..reggfnte e ne^a relativa, a patto che il anni, ma non riesce a farsene una ragione;
fregarsene (popolare), “non preoccuparsi per nulla di qualcuno o qualcosa”: chi se ne
consegnato il regalo a^h ,a stessa Pa­ frega se lui non può venire!;
(non) importarsene, “non interessarsene”: non te ne importa nulla dei suoi problemi?;
letto nella reggente e^ne^reladva USa^ qUan<?° svolge Azione di complemento indi- (non) poterne più, “non essere più in grado di sopportare”: Marco non ne può più di te!;
Posso fidarmi di chi non ho mai \ complementi hanno preposizioni diverse: *non valerne la pena, “essere vantaggioso, utile”: «Vuoi provare tu a convincerlo?» «Non so se ne
collaborato™ * non sfidarmi di uno con cui non ho mai vale la pena»;
volergliene, “serbare rancore”: lui si è comportato male con me, ma non gliene voglio.
108 ----------------- -- ----------------------------- -
109
. i
I
Grammaficatofanad£b»e^^___ ______ i
;
Ar ;
In caso di dubbi
■\ !
I •!

L_
1
! 1
---- '

A me mi piace o a me piace! tq? Vanno invece al femminile solo nell’uso I


Frasi come a me mi piace, a feti piace, alui gli
piace ecc. sono tradizionalmente considerate
scorrette perché in esse si ripete due volte un
pronome personale con la stessa funzione
più formale (Signor Rossi, lei è convocata
all'assemblea), o quando si usa l’allocutìvò
Ella (Ella, Signor Rossi, è convocata all’assem­
blea).
ì
I
/

logica. In realtà ^espressione a me mi piace è


un costrutto tìpico del registro colloquiale e
la ripetizione del pronome serve a mettere in
evidenza a chi piace qualcosa. Lo stesso
Perché tu e io ma io e tei
In alcuni casi il pronome complemento di
seconda persona singolare te sostituisce la
forma soggettiva tu. Questo fenomeno,
!
li verbo
rafforzamento si ha in frasi come a me nessu­
no mi ha avvisato-, a te non te ne importa nien­ comune nel parlato della Toscana e di altre i
te; a lui nemmeno gli rivolgo la parola e simili. regioni, nell’italiano standard è possibile solo I

La scelta tra i tipi a me mi piace, a me piace o quando vi sono due soggetti coordinati e il
mi piace dipende quindi dal contesto (infor­ pronome di seconda persona si trova al
male o formale) e dalla necessità di eviden­ secondo posto: io e te siamo molto amici-, zio
ziare il tema della frase. Filippo e te siete imbattibili a briscola. Se !
invece il pronome di seconda persona occu­ i
CU dico/le dico/dico loro pa il primo posto, si usa la forma tu-, tu e io i
Nella lingua italiana esistono tre forme siamo molto amici-, tue zio Filippo siete imbat­ !
distinte di pronome atono dativo di terza tibili a briscola.
persona, secondo il seguente schema:
a lui + gli ho incontrato Marco Non fatelo • non lo fatei
! e ghbo dato un libro Con l’imperativo affermativo è obbligatoria
atei -ile •» ho incontrato Maria i la collocazione enclitica del pronome: dammi
e le ho dato un libro una mano-, fatti coraggio. Con l’imperativo
a loro loro -» ho incontrato Marco e Maria negativo è possibile sia la collocazione encli­
e ho dato loro un libro. tica (non toccarla-, non farle male) sia quella
proclitica (non la toccare-, non lefare male).
Nel parlato si va diffondendo un sistema
semplificato in cui la forma del maschile rico­ L'anno che o l’anno in cui ci conoscemmo!
pre le funzioni del femminile e del plurale: L’impiego di die in funzione di complemento 1
alai indiretto è diffuso soprattutto nella lingua par­
ho incontrato Marco / lata. In particolare che con valore temporale
r a lei gliMaria/Marco e Maria
a loro (al posto di in cui, nel quale) è ormai comune­
e gffho dato un libro. mente accettato, soprattutto nelle relative che
Gli al posto di foro è accettato anche in alcuni hanno come antecedente la volta, il giorno,
api di scatto, gli al posto di le è invece anco­ fanno o determinazioni di tempo analoghe: il
ra relegato al parlato colloquiale. giorno che ci siamo conosciuti; ogni volta che
ascolto le sue canzoni mi emoziono.
Signor Rossi, stia zitta
Quando si impiega Mocutìvo di cortesia & Attenzione! con gli altri complementi indi­
tutu i pronomi nfenu alla persona a cui d si retti, l’uso di che è riservato al registro basso
nvolge vanno al femminile: professore, volevo e informale: è una città che d (= in cui / nella
f^“na^mand“\ direttore, vorrei parlare quale) vivo volentieri; è un romanzo che gli (=
con let. Eventuali aggettivi o partìdpi si a cui) sono affezionato; è un materiale che ci
accordano con il sesso deU’interlocutore- (= con cui) si fanno le scarpe; è un problema
Buonasera stgnor Bianchi, da quanto è che ne (= di cui) discutiamo spesso. Lo stesso
arrivato/; Signora Paola, in che cosa è laurea- uso si ritrova a volte nei proverbi: paese che
I -■£. vai, usanza che trovi.
I
110
7il verbo
Grammatica di b8$c lllllll-^ ** ...... ••••••• •■*”*■*'■* •• ............ ................................................................................................................................................................. ■»»*..................... «......... -............■..—.....w

7 1 Funiioni e classificazionedel verbo 7.1.1 Verbi transitivi e intransitivi


1 * Nrlìnf^ di Predkat0',ornisce cioè Infor­ Sono transitivi i verbi che possono avere un complemento oggetto (Giorgio canta una can­
zone', Laura coglie un fiore). Sono intransitivi i verbi che non possono avere un comple­
mazioni sul soggetto, spiegando che cosa fa (Marco canta una canzone) mento oggetto (Giorgio piange-, Laura ride). I verbi transitivi possono talvolta essere usati
o com'è (Marco è intelligente). Inoltre il verbo, attraverso la reggenza,
senza il complemento oggetto (Marco canta; Giorgio legge; Laura ascolta); in questi casi si
determina la struttura complessiva della frase. Il verbo può variare parla di uso assoluto dei verbi transitivi.
secondo i parametri della forma, del modo, del tempo, della persona e Alcuni verbi, normalmente intransitivi, possono essere usati transitivamente con il cosid­
del numero. detto “complemento oggetto interno’’, che è rappresentato da un sostantivo che ha la stes­
sa radice del verbo o è legato a esso da uno stretto rapporto di significato: vivere una vita
I verbi si distinguono in: avventurosa; piangere lacrime amare; dormire sonni tranquilli.
o predicativi; Altri verbi possono essere usati transitivamente o intransitivamente, cambiando così di
o copulativi. . . , , significato. Diamo, qui sotto, alami esempi:
• I verbi predicativi hanno un significato compiuto e possono essere usati anche da
soli: piove; il bambino gioca; il tempo cambia. uso transitivo uso intransitivo
a I verbi copulativi servono a collegare il soggetto a un nome o a un aggettivo: la gior­ un siluro ha affondato la nave la nave è affondata a causa della tempesta
nata sembra bella; Paola è rimasta sola. Sono verbi copulativi sembrare, divenire, riu­ la mamma ha bollito le uova l'acqua del radiatore bolle
scire, risultare, stare, rimanere ecc. il mese prossimo cambierò lavoro la settimana prossima il tempo cambierà
la radio ha comunicato le notizie sul traffico a volte genitori efigli non riescono a comunicare.
o La forma di un verbo può essere:
• attiva se il soggetto compie l’azione (Marco colpisce la palla)', Per maggiori dettagli sulle reggenze verbali si veda VAppendice 2.
• passiva se il soggetto subisce l’azione (la palla è colpita da Marco)',
• riflessiva se l’azione ricade sul soggetto (Marco si lava)',
• pronominale se il verbo è accompagnato dalla particella pronominale (io mi lamento-, 7.1.2 La forma del verbo
tu ti vergogni', egli si accorge).
' attiva
passiva
o II modo di un verbo indica l’atteggiamento del parlante nei confronti dell’enunciato; i U verbo può avere forma «
modi possono essere: riflessiva
pronominale.
• finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo) se nei diversi tempi defini­
i scono sempre la persona mediante desinenze specifiche (io mangio, tu mangi, egli o Nella forma attiva il soggetto del verbo è l’“agente”, svolge cioè un ruolo attivo nel­
munirà, noi mangiavamo, voi mungereste, che essi mangino, mangia!); l’azione: Paolo colpisce il pallone; Giorgio mangia la minestra; Anna è partita per
o in efimti (infinito, participio, gerundio) se non definiscono la persona a cui si riferi­ Madrid. I
scono (mangiare, avere mangiato, mangiante, mangiato, mangiando, avendo mangia-
o Nella forma passiva il soggetto svolge il ruolo di “paziente”, subisce cioè gli effetti del­
r l’azione, che è compiuta dal complemento d’agente: il pallone è colpito da Paolo; la
U siverifi^l’evaitoaZ*One Crono^ca tramomento in cui si parla e il momento in minestra è mangiata da Giorgio.
’ manichehmlg^m^fei^ “ m°ment° dell’enunciazione (/o ® Nella forma riflessiva soggetto e complemento oggetto coincidono e l’oggetto è espres­
so dalla particella pronominale (mi, ti, si, ci, vi): io mi sveglio; tu ti lavi; Andrea si veste.
’ deU’enunciazione (io mangiavo, Solo alcuni verbi transitivi hanno la forma riflessiva.
/! A volte la particella pronominale non svolge la funzione di oggetto ma quella di
ioaZ°m^t^ è P°Steriore 11 dell’enunciazione (io mungerò, complemento di termine: Paolo si (= a sé) lava le mani; Andrea si (= a sé) ta­
glia la barba. In questi casi si parla di forma riflessiva apparente o transitiva prono­
minale.
I Si ha infine la forma riflessiva reciproca quando l’azione è esercitata in modo scambie­
vole tra due o più persone: Paolo e Marta si amano; quei ragazzi si odiano.
o Nella forma pronominale il verbo ha significato attivo. Dal punto di vista formale,
plurale (noi cantiamo, vo^Mn^e, SÌn8°lare Canto'tu egli canta^ ° questa coniugazione è identica a quella riflessiva, poiché il verbo è costantemente
accompagnato dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi (la sing. mi annoio, 2“ sing. ti
vergogni, 3“ sing, e pi. si specchia, si specchiano, la pi. ci avviciniamo, 2a pi. vi addor-
H2 ------------------------------------- ------
— Tir
7il verbo
Grammatica italiana di base _ _ ________________
? Wo. „■ f amoiMÌ. Ma, a differenza di
wnratt) enc riflessivi in questo caso il pronome non aggiunge al verbo soggetto), ma rimangono immutati i ruoli semantici (agente e paziente); per questo motivo
il significato delle due frasi è lo stesso.
significato particolare; quel che cambia è la funzione svolta dalla particella pro_
“XL dico £ at/utnvso «io mi non sanifica che accorgo me stesso" Il complemento d’agente può essere sottinteso: i trasgressori saranno puniti', il quadro è
stato danneggiato.
o “vergogno me stesso”.
Fanno parte dei verbi di forma pronominale: . Tutti i verbi, transitivi e intransitivi, hanno la
• un gruppo di verbi intransitivi che vengono usati prevalentemente in questa forma:
forma attiva. Soltanto i verbi transitivi con com­
accorgersi, arrabbiarsi, pentirsi, ribellarsi, vergognarsi; plemento oggetto espresso hanno la forma passiva.
• un gruppo di verbi transitivi (abbandonare, alzare, commuovere, decidere, sveglia-
re) che, accompagnati dalla particella pronominale, cambiano significato e attenzione!
assumono valore intransitivo (abbandonarsi, alzarsi, commuoversi, decidersi, sve-

• un gruppo di verbi intransitivi (affacciare, approfittare, sedere) che esistono anche nella Il passivo si può inoltre formare:
forma pronominale senza differenze di significato (la finestra affaccia sulla strada o si o con l’ausiliare venire al posto di essere1, la questione verrà risolta al più presto; le automo­
affaccia sulla strada; approfittare di qualcuno o approfittarsi di qualcuno) o con una leg­ bili vengono sottoposte a controlli periodici. Questa costruzione è possibile solo se nella
gera differenza di significato (sedere = stare seduti, sedersi = mettersi a sedere). corrispondente frase attiva il verbo si presenta in un tempo semplice;
• con l’ausiliare andare, per esprimere un’idea di necessità: questo film va visto (= deve
essere visto) in compagnia; è un progetto che va preso (= deve essere preso) in seria consi­
A volte, specialmente nella lingua parlata, si usano i pronomi mi, tì, si, d, vi con i derazione;
verbi transitivi. Si confrontino le seguenti frasi: » con l’ausiliare andare, limitatamente a verbi come perdere, smarrire, sprecare,
distruggere', l’edificio andò distrutto (= fu distrutto) durante i bombardamenti; la frutta
o /j) Marco ha bevuto una birra
Giulia ha fatto una lunga dormita
Marco si è bevuto una birra
Giulia si è fatta una lunga dormita. andò perduta (= fu perduta) per il caldo eccessivo. In questa costruzione il complemento
Le costruzioni con la particella pronominale, nella colonna di destra, hanno un valore
d’agente o di causa efficiente non è introdotto dalla preposizione da;
espressivo, servono doè a sottolineare la maggiore partecipazione del soggetto all'a­ o con la particella pronominale si (si passivante), che precede la forma attiva di un verbo
zione. Si noti inoltre il cambio di ausiliare nel passaggio dalla forma attiva a quella di tempo semplice: si vendono (= sono venduti) abiti usati; non si conosce (= è conosciu­
pronominale. ta) la provenienza di questo reperto archeologico. Questa costruzione si può usare solo
alla terza persona (singolare o plurale) e quando non è espresso il complemento d’agen­
te (dalla frase attiva il negozio vende abiti si può ricavare gli abiti sono venduti dal nego­
7.13 La trasformazione passiva zio, ma non *si vendono abiti dal negozio).
f Il passivo si ottiene con l’ausiliare essere coniugato nel tempo del corrispondente verbo \
attivo, seguito dal participio passato del verbo (ama -> è amato; ha amato -» è stato amato; 7.1.4 Modi e tempi del verbo
amo -*fu amato ecc.). Il soggetto della frase attiva corrispondente, preceduto dalla prepo­
sizione da, diventa complemento d’agente (se è inanimato prende il nome di “complemen­ In italiano il verbo si può coniugare in quattro modi finiti (indicativo, congiuntivo, condi­
to di causa efficiente ); il complemento oggetto diventa soggetto. zionale, imperativo) e in tre modi indefiniti (infinito, gerundio, participio).
r orniamo, qui sotto, uno schema esemplificativo: L’indicativo dispone di otto tempi (presente, passato prossimo, imperfetto, trapas­
sato prossimo, passato remoto, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore),
agente paziente il congiuntivo di quattro (presente, passato, imperfetto, trapassato), il condizionale,
Paolo l’infinito, il gerundio e il participio di due (presente e passato), l’imperativo di uno (pre­
{colpisce^ il pallone sente).
soggetto verbo attivo I modi finiti servono a specificare come viene considerata dal parlante l’azione espressa dal
compì, oggetto
verbo (certa, possibile, desiderabile ecc.) o, in alternativa, sono determinati da ragioni sin­
tattiche (per esempio, la proposizione temporale richiede il verbo all’indicativo, quella
finale al congiuntivo ecc.).
paziente I modi indefiniti non esprimono di per sé nessun valore modale, ma assumono quello del
agente
\il pallone corrispondente modo finito: raccogliendo i vetri mi sono tagliato {mentre raccoglievo i vetri
(ècolpitof) | da Paolo - azione certa); raccogliendo la sua provocazione faresti un grande errore (se raccogliessi la
soggetto verbo passivo compì, d’agente sua provocazione - azione possibile).

ri Si chiamano tempi semplici quelli formati da una sola voce verbale (lavo, laverò), tempi
composti quelli formati dal verbo ausiliare (avere o essere) e dal participio passato (ho lava-
iii
1 il verbo
Grammatica italiana di base _____ ______ ••• • ——• •••••• • ...................—rf.rr „rrr-r,rr,„,, r - ,---------- r
•J-M'—""111"" ... . ’ riassuntivo lo schema dei modi e dei tempi
I ! to. sono andato). Riportiamo in un prospetto attraverso il significato intrinseco: esistono verbi, come cadere, morire, colpire, che
| del verbo in italiano: esprimono un’azione momentanea; altri, come dormire, abitare, studiare, che esprimono
un’azione durativa; altri ancora, come maturare, impallidire, arrossire, che esprimono
r tempi J un’azione che si compie progressivamente ecc.;
r modi 1
GMD 0 attraverso il tempo: alcuni tempi verbali hanno uno specifico valore aspettuale. Se
presente passato prossimo futuro semplice l’azione viene presentata come conclusa nel passato si ha aspetto perfettivo: scrissi una
(io lavo) (io ho lavato) (io laverò) lettera', se l’azione viene presentata nel corso del suo svolgimento si ha aspetto imperfet­
imperfetto tivo: mentre scrivevo la lettera, suonarono alla porta. Inoltre le due frasi scrivo una lettera
(io lavavo) e sto scrivendo una lettera esprimono, rispettivamente, un’azione durativa o
INDICATIVO
trapassato prossimo futuro anteriore progressiva;
(io avevo lavato) (io avrò lavato)
passato remoto attraverso perifrasi verbali: essere sul punto di, essere in procinto di, stare per + infi­
(io lavai) nito del verbo esprimono l’aspetto ingressivo o incoativo (sono in procinto di partire-,
trapassato remoto sono sul punto di esplodere-, sto per preparare i bagagli)-,
(io ebbi lavato)
FINITI O attraverso strumenti derivativi: alcuni suffissi come -icchiare, -acchiare, -ettare,
presente passato
-ottare, -erellare conferiscono al verbo di base un particolare significato aspettuale:
(che io lavi) (che io abbia lavato)
cantare -» canticchiare, rubare -» rubacchiare, fischiare -♦ fischiettare, parlare -» parlotta­
imperfetto
CONGIUNTIVO re, giocare -» giocherellare.
(che io lavassi)
trapassato
(che io avessi lavato)
CONDIZIONALE presente passato
(io laverei)
La coniugazione del verbo
(io avrei lavato)
In ogni verbo si distinguono una radice (parte costante) e una desinen­
IMPERATIVO presente I
za (parte variabile). Il sistema di forme che esprime il modo, il tempo, la
(lava!)
persona e il numero è detto coniugazione.
INFINITO presente passato
(lavare) (avere lavato) O La radice è un elemento costante: per esempio, ascolt- in ascoltare, prenci- in pren­
GERUNDIO
INDEFINITI presente passato dere, colp- in colpire-, la radice è la parte che contiene il significato del verbo;
(lavando) (avendo lavato)
PARTICIPIO presente passato •3 La desinenza è una parte variabile, costituita da tutto ciò che segue la radice: per
(lavante) (lavato) esempio, -avamo in ascoltavamo, -ero in canterò, -immo in sentimmo. La desinenza è a
sua volta analizzabile; in genere troviamo:
I modi finiti specificano il tempo, la persona e il numero (laverete = tempo futuro sempli­ ® una vocale tematica, che specifica la coniugazione (-a- per la la coniugazione: lav-a^
ce, persona, p ur e), t modi indefiniti soltanto il tempo (e, nel caso del participio passa­ vamo-, -e- per la 2a coniugazione: prend-e^rete-, -i- per la 3a coniugazione: part-i_-sserd)-,
to, anche il genere e il numero: lavat-o, lavat-a, lavat-i, lavat-e).
O una marca personale (lav-o_, laver-ò, lav-iamo, lav-ate), che consente di individuare la
persona del verbo;

. _del....
7.2 L'aspetto
I
e una marca temporale, presente solo in alcuni tempi (la -v- per 1 imperfetto: cont-a-Vz
i - verbo o, cred-e-v-o, ag-i-v-o-, la -r- per il futuro semplice e il condizionale presente: am-e-r^ò,
L'aspetto è un'informazione fornita dal verbo che consente di specifica­ am-e-r-ei, tem-e-r^ò, tem-e-r^ei, part-i-r_-ò, part-i-r^ei ecc.).
re se azione da esso espressa è momentanea o durativa, se si è con­
usa o si sta ancora svolgendo, il tipo di svolgimento ecc. Occorre tuttavia notare che questo tipo di suddivisione interna della desinenza non si
applica regolarmente a tutti i modi e i tempi; per esempio, nella la persona singolare
dì <£enivertXie conslmVTe 2 greCO antico>a latino e U russo>non disPone
dell’indicativo presente manca la vocale tematica: in ascolt-o non c’è la -a- della la
■àueun può esplicitare a ** Verb°-Tutta,Ìa coniugazione; in prend-o non c’è la -e- della 2a coniugazione; in part-o non c’è la -i- della
3“ coniugazione ecc.
116 —- ------------------- :_____________________ 117
7il verbo
Grammatica italiana di base -- --------- -- --- ---- ---- -
73.1 Formazione dei tempi composti
A ciascun tempo semplice corrisponde un tempo composto. Rimangono fuori dallo s h I verbi ausiliari
ma seguente l’imperativo, cl ’ —P il narrici ' e' Non tutti i verbi seguono le coniugazioni regolari, tra questi vi sono i
:he ha solo il presente, e il participio, in cui presente e passato
verbi ausiliari essere e avere che hanno una coniugazione propria.
hanno forme distinte:
tempi'sempliti
indicativo 74j Coniugazione di avere ed essere
presente passato prossimo
imperfetto trapassato prossimo
passato remoto trapassato remoto L INDICATIVO
futuro semplice futuro anteriore
IMPERFETTO PASSATO REMOTO FUTURO SEMPUCE
■ PRESENTE
congiuntivo io avévo io èbbi io avrò
passato io ho
presente tu hai tu avevi tuavésti tu avrai
imperfetto trapassato egli ha egli aveva egli ebbe egli avrà
noi abbiamo noi avevamo noi avemmo noi avremo
condizionale
voi avéte voi avevate voi avéste voi avrete
presente passato essi avranno
essi hanno______ essi avévano_____ essi èbbero_____
infinito TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE
PASSATO PROSSIMO
presente passato io ho avuto io avevo avuto io ebbi avuto io avrò avuto
tu hai avuto tu avevi avuto tu avesti avuto tu avrai avuto
gerundio egli avrà avuto
egli ha avuto egli aveva avuto egli ebbe avuto
presente passato noi avemmo avuto noi avremo avuto
noi abbiamo avuto noi avevamo avuto
voi avete avuto voi avevate avuto voi aveste avuto voi avrete avuto
essi avevano avuto essi ebbero avuto essi avranno avuto
I tempi composti si formano con l’ausilio dei verbi essere e avere, detti perciò ausiliari, a essi hanno avuto
cui si unisce il participio passato del verbo di cui si vuol formare il tempo composto. CONGIUNTIVO
Vediamo alcuni esempi: PRESENTE PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO ...........
• passato prossimo di portare-. che io abbia avuto che io avéssi che io avessi avuto
che io abbia che tu avessi avuto
ausiliare = avere + tempo semplice corrispondente = presente + participio passato che tu abbia che tu abbia avuto che tu avéssi
del verbo = portato -» ho portato, hai portato eco; che egli abbia avuto che egli avésse che egli avesse avuto
che egli abbia che noi avessimo avuto
• trapassato prossimo di chiedere-. che noi abbiamo che noi abbiamo avuto che noi avéssimo
che voi abbiate avuto che voi avéste che voi aveste avuto
ausiliare = avere + tempo semplice corrispondente = imperfetto + participio passato che voi abbiate che essi avessero avuto
) del verbo = chiesto -> avevo chiesto, avevi chiesto ecc.; che essi abbiano avuto che essi avéssero
che essi abbiano
• congiuntivo passato di venire-. CONDIZIONALE
IMPERATIVO
ausiliare = essere + tempo semplice corrispondente = congiuntivo presente + partici­
7 pio passato del verbo = venuto che io sia venuto, che tu sia venuto ecc. PRESENTE PASSATO PRESENTE
io avrei io avrei avuto
tu avresti tu avresti avuto abbini
73.2 Le tre coniugazioni abbia egli
egli avrèbbe egli avrebbe avuto
In italiano si hanno tre coniugazioni verbali: noi avrémmo noi avremmo avuto abbiamo noi
voi avreste voi avreste avuto abbiate voi
• la prima coniugazione comprende i verbi che all’infinito escono in -are: ascoltare, fer- abbiano essi
mare, giocare, pesare-, essi avrebbero essi avrebbero avuto
GERUNDIO
• la seconda coniugazione comprende i verbi che all’infinito escono in -ere, sia con INFINITO PARTICIPIO
accen o s a ra ce (córrere, scrìvere), sia con accento sulla desinenza (godere, ottenére); PASSATO........ PRESENTE _ ._ PASSATO
PRESENTE PASSATO PRESENTE
partire comPren<^e *ver^* c^e all’infinito escono in -ire: aprire, dormire, avènte avuto_____ avèndo____ avendo avuto
avére avere avuto

Nei paragrafi seguenti vedremo la coniugazione completa dei verbi ausiliari avere ed essere Il verbo essere deriva le sue forme direttamente dalle corrispondenti forme latine
e dei verbi regolari, prendendo come modello amare ( 1“ coniugazione), temere (2® coniuga­ | e quindi non è assimilabile a nessuna delle tre coniugazioni italiane. Il verbo
zione), servire (3* coniugazione).
Per la coniugazione dei verbi irregolari si rimanda L’Appendice 1.
o ' avere, pur appartenendo in origine alla 2a coniugazione, ha subito nel corso del
tempo molte trasformazioni dovute al suo largo uso.
119
H8 " ------------- -- ---------------------------------------------
I

Grammatica italiana dj ba^ 1il verbo


........... *
. ........... .................... ................................ •• .......... ........... t--r- j-.ru. tj TJirr-i. ir.j,.. ... ■■■,. in ... «

~~ Possiamo essere sicuri dell’ausiliare solo se si tratta di un verbo transitivo (che richiede
L INDICATIVO avere) o di verbi passivi, pronominali, impersonali (che richiedono essere). Negli altri casi
PASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE non esistono regole precise. Inoltre alcuni verbi tollerano entrambi gli ausiliari senza diffe­
PRESENTE IMPERFETTO _
io fui io sarò renza di significato (ho vissuto/sono vissuto in Inghilterra), altri richiedono ausiliari diversi
io sono io èro a seconda del significato (l'aereo ha volato per otto ore, ma l'aereo è volato a Stoccolma', altri
mèri tu fosti tu sarai
tu sèi egli sarà ancora a seconda del soggetto (animato: l’ammalato ha (o è] migliorato', inanimato: il
egli è egli èra egli fu
noi eravamo noi fummo noi saremo tempo è migliorato).
noi siamo
voi siete voi eravate voi foste voi saréte
essi sono______ essi èrano_________ essi furono_______ essi saranno_____
TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE
PASSATO PROSSIMO
io sono stato io ero stato io fui stato io sarò stato Coniugazione dei verbi regolari
tu sei stato tu eri stato tu fosti stato tu sarai stato I verbi regolari mantengono sempre immutata la radice e vi aggiungono
egli è stato egli era stato egli fu stato egli sarà stato le desinenze della coniugazione a cui appartengono.
noi siamo stati noi eravamo stati noi fummo stati noi saremo stati
voi siete stati voi eravate stati voi foste stati voi sarete stati 7.5.1 Prima coniugazione: modello om-are
essi erano stati essi furono stati essi saranno stati
essi sono stati

PRESENTE PASSATO,
CONGIUNTIVO

IMPERFETTO TRAPASSATO
PRESENTE
ioarn-o
IMPERFETTO
io am-avo
INDICATIVO

PASSATO REMOTO
ioam-ai
FUTURO SEMPLICE
io am-erò
f
che io sia die io sia stato che io fòssi che io fossi stato tu am-i tu am-avi tuam-asd tuam-erai
che tu sia che tu sia stato che tu fòssi che tu fossi stato egli am-a egli am-ava egli am-ò egliam-erà
che egli sia che egli sia stato che egli fòsse che egli fosse stato noi am-iamo noi am-avamo noi am-ammo noi am-erémo
che noi siamo che noi siamo stati che noi fossimo che noi fossimo stati voi am-ate voi am-avate voi am-aste voi am-eréte
che voi siate che voi siate stati che voi foste che voi foste stati essi àm-ano______ essi am-àvano essi am-àrono_____ essi am-eranno_____
che essi siano che essi siano stati che essi fossero che essi fossero stati . PASSATO PROSSIMO TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO , FUTURO ANTERIORE
CONDIZIONALE IMPERATIVO io ho amato io avevo amato io ebbi amato io avrò amato
tu hai amato tu avevi amato tu avesti amato tu avrai amato
PRESENTE PASSATO . , PRESENTE egli ha amato egli aveva amato egli ebbe amato egli avrà amato
| io sarei io sarei stato noi avremo amato
noi abbiamo amato noi avevamo amato noi avemmo amato
; tu sarésti tu saresti stato sii tu voi avrete amato
1 egli sarebbe voi avete amato voi avevate amato voi aveste amato
egli sarebbe stato sia egli essi hanno amato essi avevano amato essi ebbero amato essi avranno amato
j noi saremmo noi saremmo stati siamo noi
voisaréste voi sareste stati siate voi CONGIUNTIVO
! essi sarebbero essi sarebbero stati siano essi 'presente _____ PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO ;
INFINITO
PARTICIPIO che io am-i che io abbia amato che io am-assi che io avessi amato
GERUNDIO
PRESENTE.____ . PASSATO che tu am-Ì che tu abbia amato che tu am-assi che tu avessi amato
.; |PRESENTE . I PASSATO , [PRESENTE, I PASSATO J
f 'f èssere che egli am-i che egli abbia amato che egli am-asse che egli avesse amato
essere stato (ènte, essènte)) Istato Iessèndo |<essendo stato che noi am-àssimo che noi avessimo amato
che noi am-iamo che noi abbiamo amato

J e si trovaPper XmnVnd^ ^1° CT va^ore sostantivo; essente è di uso rarissimo, che voi am-iate
che essi àm-ino

:PRESENTE
CONDIZIONALE
che voi abbiate amato
che essi abbiano amato

PASSATO
che voi am-aste
che essi am-àssero

PRESENTE
IMPERATIVO
che voi aveste amato
che essi avessero amato

io am-erèi io avrei amato


tu am-erésti tu avresti amato am-atu
7.4.2 La scelta dell'ausiliare am-i egli
egli am-erèbbe egli avrebbe amato
noi am-erémmo noi avremmo amato am-iamo noi
- “buon num"° ■“verbi voi am-eréste voi avreste amato am-ate voi
essi am-erèbbero essi avrebbero amato àm-ino essi
impersonali e con tutti i tempf ddla71* e pronominali, con i verbi
s INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO
I mi sono specchiato (riflessivo) si ? ?azi°ne Passiva: sono arrivati (intransitivo), ^PRESENTE
(impersonale), sei stato salvato ’(oa^\at° (Pronominale), è successo un incidente PASSATO . PRESENTE ___ PASSATO PRESENTE PASSATO J
am-are avere amato am-ante am-ato am-ando avendo amato
120 —------------ ------------------
121
7il verbo
Grammatica italiana di base _________
■V
o 7.5.2 Seconda coniugazione: modello lem-ere
INDICATIVO
dono una h prima delle desinenze che cominciano per e o per /: stacco, stacc-a, ma
stacc-b-erò,stacc-hr, leg-o, leg-a,ma lcg-h-eremo,lcg-b-iamo. PRESENTE IMPERFETTO PASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE
io tem-o io tem-évo io tem-éi (-ètti) io tem-erò
• I verbi che terminano in -gnare possono sia conservare la i delle desinenze -tomo, - tu tem-i tu tem-évi tu tem-ésti tu tem-erai
iate dell’indicativo e del congiuntivo presente (segn-iamo, che voi segn-iate), sia esse­ egli tem-e egli tem-éva egli tem-é (-ètte) egli tem-erà
noi tem-iamo noi tem-evamo noi tem-émmo noi tem-erémo
re scritti senza la iz segn-amo, che voi segn-ate. voi tem-evate
voi tem-éte voi tem-éste voi tem-eréte
essi tém-ono______ essi tem-évano essi tem-érono (-èttero) essi tem-eranno
• I verbi terminanti in -iare, che nella prima persona singolare dell’indicativo presente
PASSATO PROSSIMO TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE
hanno l’accento sulla i (come invìo, spio, scio), mantengono sempre la i del tema, io avevo temuto
io ho temuto io ebbi temuto io avrò temuto
purché questa sia tonica, anche se la desinenza comincia per iz invì-i, invi-ino. La i tu hai temuto tu avevi temuto tu avesti temuto tu avrai temuto
del tema cade quando viene a trovarsi in posizione atona dinanzi a desinenza che egli ha temuto egli aveva temuto egli ebbe temuto egli avrà temuto
cominci per iz inv-iàmo, inv-iàte. noi abbiamo temuto noi avevamo temuto noi avemmo temuto noi avremo temuto
voi avete temuto voi avevate temuto voi aveste temuto voi avrete temuto
• I verbi uscenti in -iare, che nella prima persona singolare dell’indicativo presente non essi hanno temuto essi avevano temuto essi ebbero temuto essi avranno temuto
hanno l’accento sulla i (come insidio, stùdio), perdono la i del tema davanti alle desi­ CONGIUNTIVO
nenze che cominciano per r. insid-i, insid-iamo, insid-iate. Le due i si conservano
qualora occorra evitare possibili ambiguità: si scriverà, per esempio, odii (dal verbo PRESENTE PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO
odiare) per non confonderlo con odi (dal verbo udire). che io tem-a che io abbia temuto che io tem-éssi che io avessi temuto
che tu tem-a che tu abbia temuto che tu tem-éssi che tu avessi temuto
che egli tem-a che egli abbia temuto che egli tem-ésse che egli avesse temuto
• I verbi che terminano in -tiare e -giare conservano la i quando la desinenza comincia che noi tem-iamo che noi abbiamo temuto che noi tem-éssimo che noi avessimo temuto
per a o per o (falti-o, mangi-o), la perdono quando la desinenza comincia per e o per che voi tem-iate che voi abbiate temuto che voi tem-éste che voi aveste temuto
i (falc-erete, mang-eranno, mang-iamo). che essi tém-ano che essi abbiano temuto che essi tem-éssero che essi avessero temuto
CONDIZIONALE IMPERATIVO
• I verbi con radice in -e, come creare, delineare, mantengono la vocale anche se la
desinenza comincia per ez ere-eremo, deline-eresti. PRESENTE PASSATO PRESENTE
io tem-erèi io avrei temuto
• I verbi che presentano nel tema il dittongo mobile uo lo conservano quando è in sil­
laba tonica, possono semplificarlo in o quando l’accento si sposta sulla desinenza:
suòno, suòni, suona, suonano', ma soniamo o suoniamo, sonate o suonate, sonavo o
suonavo, sonerò o suonerò. Le forme con il dittongo sono oggi più comuni, ma si
o deue^oscillazioni: alcuni verbi tendono a eliminare il dittongo in tutte le voci
l&oco, giochi, gioca, giocano), altri invece tendono a conservarlo sempre (ruotava,
tu tem-erésti
egli tem-erèbbe
noi tem-erémmo
voi tem-eréste
essi tem-erèbbero
INFINITO
tu avresti temuto
egli avrebbe temuto
noi avremmo temuto
voi avreste temuto
essi avrebbero temuto
tem-itu
tem-a egli
tem-iamo noi
tem-étevoi
tém-ano essi
PARTICIPIO GERUNDIO
f
n*0 ^uo^er dittongo, inoltre, si mantiene quando potrebbe sorgere qualche PASSATO PRESENTE PASSATO .. j
PRESENTE PASSATO PRESENTE
OniJe VefbalÌ, d7er8e: così> per esemPio> « *ce nuotavo (voce del tem-ére avere temuto tem-ènte tem-uto tem-èndo avendo temuto
r verbo nuotare) per distinguerlo da notavo (voce del verbo notare).

<

122
123
! Grammatica italiana di base ™~~------------
7il verbo

d 7J3 Terza coniugazione: modello serv-ire


INDICATIVO
ro)- si preferisce non usare quest’ultima sene quando la radice verbale finisce in -t: bat- PRESENTE . IMPERFETTO PASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE
teHnon battetti), discutei (non discutetti). Per il resto non esistono regole precise per io serv-o io serv-ivo io serv-ii io serv-irò
sapere se si possono usare entrambe o se occorre scegliere; in questi casi consultare un tu serv-i tu serv-ivi tu serv-isti tu serv-irai
egli serv-e egli serv-iva egliserv-ì egli serv-irà
dizionario.
noi serv-iamo noi serv-ivamo noi serv-immo noi serv-irémo
• I verbi in -cere e -gere, come vincere e pungere (cioè con /tj/ e /(ty), modificano il voi serv-ite voi serv-ivate voi serv-iste voi serv-iréte
suono palatale in velare (cioè Zk/ e /g/) davanti a desinenze che cominciano per a o essi sèrv-ono_____ essi serv-ìvano_____ essi serv-ìrono essi serv-iranno
PASSATO PROSSIMO TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE
per o: vinco, vinc-a; pungono, pung-ano'. Ma alcuni verbi (per esempio cuocere) con­
io ho servito io avevo servito io ebbi servito io avrò servito
servano sempre il suono palatale, inserendo una i grafica fra la radice e le desinenze tu avevi servito
tu hai servito tu avesti servito tu avrai servito
che cominciano per a o per o: cuoc-io, cuoc-i-ano. egli ha servito egli aveva servito egli ebbe servito egli avrà servito
noi abbiamo servito noi avevamo servito noi avemmo servito noi avremo servito
• I verbi in -cere mantengono il suono palatale (/t|7) del participio passato in -uto voi avete servito voi avevate servito voi aveste servito voi avrete servito
mediante l’aggiunta di ima i grafica: piac-i-uto, tac-i-uto, noc-i-uto, cresc-i-uto. essi hanno servito essi avevano servito essi ebbero servito essi avranno servito
CONGIUNTIVO
• Per quel che riguarda la regola del dittongo mobile (v. cap. 1. Per approfondire) in
genere si ha uo in sillaba tonica, o o uo in sillaba atona: muòvo, muòvi, muòve, muò­ 'PRESENTE PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO
vono-, ma moriamo o muoviamo, movete o muovete, niovéva o muoveva, movésse o che io serv-a che io abbia servito che io serv-issi che io avessi servito
muovesse. Si ricordi che il dittongo si perde anche quando, pur essendo la o accenta­ che tu serv-a che tu abbia servito che tu serv-issi che tu avessi servito
ta, la sillaba è chiusa, cioè finisce in consonante: mòs-si. che egli serv-a che egli abbia servito che egli serv-isse che egli avesse servito
che noi serv-iamo che noi abbiamo servito che noi serv-ìssimo che noi avessimo servito
che voi serv-iate che voi abbiate servito che voi serv-iste che voi aveste servito
• Alcuni verbi, come possedere e tenere, cambiano in ie la e del tema nel caso in cui questa che essi sèrv-ano che essi abbiano servito che essi serv-ìssero che essi avessero servito
venga a trovarsi in posizione tonica e in sillaba aperta, cioè terminante in vocale: possiedo,
possiedono, tieni, tiene; ma possediamo, possedete, tengo, tengono (nelle forme tèng-o e CONDIZIONALE IMPERATIVO
^u^°no <^tton8° non compare perché la e, pur essendo in posizione tonica, si trova in PRESENTE PASSATO PRESENTE
sillaba chiusa). io serv-irèi io avrei servito
tu serv-irésti tu avresti servito serv-i tu
* jfhe tenninan0 in -gnere possono conservare la i delle desinenze -iamo, -iute egli serv-irèbbe egli avrebbe servito serv-a egli
deu indicativo e dd congiuntivo presente {spegn-iamo, che voi spegn-iaté), o possono noi serv-irémmo noi avremmo servito serv-iamo noi
essere sento senza la i (spegn-amo, che voi spegn-até). voi serv-iréste
essi serv-irèbbero
INFINITO
voi avreste servito
essi avrebbero servito
serv-ite voi
sèrv-ano essi
PARTICIPIO GERUNDIO
r
..PRESENTE PASSATO PRESENTE. PASSATO ..., PRESENTE passato _ ?
serv-ìre I avere servito I serv-ènte I serv-ito_____ I serv-èndo I avendo servito
\

124
125
7il verbo
Grammatica italiana di base ______
—-....
0 7n “ onop’taMl» W e P«r «-«o inserisce UIM i
La coniugazione passiva
La coniugazione passiva si ottiene con le voci dell'ausiliare essere
seguite dal participio passato del verbo da coniugare: per esempio, per
che cominciano per a o per o:fugg-o,fugg-ano.
ottenere l'imperfetto indicativo di osservare si coniuga all'imperfetto
o Alcuni „____ hanno due forme di participio presente,> una
vcìu. della terza coniugazione
mtum verbi indicativo il verbo essere e lo si fa seguire dal participio passato osser­
regolare in -ente e una in -iente: dormente e dormiente. Altri presentano solo la forma
vato. Il participio passato si accorda in genere e numero con il soggetto:
indente: obbediente. Vediamo i casi più comuni:
Andrea è stato baciato; Giulia è stata badata; Andrea e Piero sono
capire capiente nutrire nutriente
stati badati; Paola e Giulia sono state badate.
consentire consenziente partorire partoriente
convenire conveniente patire paziente Diamo ora un esempio di coniugazione passiva (del verbo amare), precisando che essa è
dissentire dissenziente sconvenire sconveniente uguale per tutte e tre le classi di verbi
disubbidire disubbidiente sentire senziente
(o disobbedienté) ubbidire ubbidiente
dormire dormiente (o obbediente) 7.6.1 Coniugazione passiva di un verbo: essere amato
esaurire esauriente venire veniente INDICATIVO
esordire esordiente
PRESENTE IMPERFETTO PASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE
• Molti verbi della terza coniugazione inseriscono fra la radice e la desinenza l’infisso io sono amato io ero amato io fui amato io sarò amato
-isc-; ciò avviene nella prima, seconda, terza persona singolare e terza plurale del pre­ tu sei amato tu eri amato tu fosti amato tu sarai amato
sente indicativo e congiuntivo, e nella seconda, terza singolare e terza plurale del egli è amato egli era amato egli fu amato egli sarà amato
presente imperativo (tutte le altre forme sono identiche a quelle di servire): noi siamo amati noi eravamo amati noi fummo amati noi saremo amati
voi siete amati voi eravate amati voi foste amati voi sarete amati
INDICATIVO PRESENTE CONGIUNTIVO PRESENTE
essi sono amati essi erano amati_____ essi furono amati essi saranno amati
IMPERATIVO PRESENTE
io cap-isc-o che io cap-isc-a PASSATO PROSSIMO TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE
tu cap-isc-i che tu cap-isc-a cap-isc-i tu io sono stato amato io ero stato amato io fui stato amato io sarò stato amato
egli cap-isc-e tu sei stato amato tu eri stato amato tu fosti stato amato tu sarai stato amato

r
noi cap-iamo
voi cap-ite
essi cap-ìsc-ono________
che egli cap-isc-a
che noi cap-iamo
che voi cap-iate
che essi cap-ìsc-ano
cap-isc-a egli
cap-iamo noi
cap-ite voi
cap-ìsc-ano essi
egli è stato amato egli eri stato amato
noi siamo stati amati noi eravamo stati amati
voi siete stati amati voi eravate stati amati
essi sono stati amati essi erano stati amati
egli fu stato amato egli sarà stato amato
noi fummo stati amati noi saremo stati amati
voi foste stati amati voi sarete stati amati
essi furono stati amatil essi saranno stati amati
r
Seguono questo tipo di coniugazione i verbi agire, ammonire, capire, finire, obbedire,
CONGIUNTIVO
percepire, punire, scolpire, sparire ecc. Alcuni verbi ammettono ambedue le forme,
\
con e senza infisso: applaudire (applaudo e applaudisco), assorbire (assorbo e assorbi­ PRESENTE PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO 3
*>> che io sia amato che io sia stato amato che io fossi amato che io fossi stato amato
sco), comparire (compaio e comparisco), eseguire (eseguo ed eseguisco), mentire (mento
’ nut?re ^Utr° e nutrisco),partire (“dividere”,parto epartisco), inghiottire che tu sia amato che tu sia stato amato che tu fossi amato che tu fossi stato amato
^ghiotto e inghiottisco) ecc. Per maggiori dettagli ». Per approfo.dire a fine capito- che egli sia amato che egli sia stato amato che egli fosse amato che egli fosse stato amato
che noi siamo amati che noi siamo stati amati che noi fossimo amati che noi fossimo stati amati
_ che
che voi siate voi siate stati amati
amati che voi foste amati che voi foste stati amati
che essi siano amati che essi siano stati amati che essi fossero amati che essi fossero stati amati
CONDIZIONALE IMPERATIVO

PRESENTE PASSATO PRESENTE


io sarei amato io sarei stato amato
tu saresti amato tu saresti stato amato sii amato tu
egli sarebbe amato egli sarebbe stato amato sia amato egli
noi saremmo amati noi saremmo stati amati siamo amati noi
voi sareste amati voi sareste stati amati siate amati voi
essi sarebbero amati essi sarebbero stati amati siano amati essi
INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO
f PRESENTE PASSATO “ “““
PRESENTE [passato _J
' 1 ..PRESENTE PASSATO
.essere amato essere stato amato essendo amato essendo stato amato
126
127
7il verbo
Grammatica italiana di base
, ____ - • ■ -............................ .......................... -t-rij.ta__________________________________ __________ ___________

•F' I na singolare e plurale. Nella forma negativa della seconda persona singolare e plurale del­
7 7 U roniugaiione riflessiva e pronominale l’imperativo presente, la particella pronominale può stare prima o dopo il verbo: non ti
‘ ' Nella «niugariÒM e <luella P™°minale >e voci verbali sono lavare o non lavarti, non vi lavate o non lavatevi. Si può scegliere tra le due collocazioni
accompagnate dalle particelle pronominali mi, ti, si. d. vi. anche quando un infinito è retto da un verbo servile: ti voglio fare un regalo o voglio farti
un regalo. I tempi composti dei verbi riflessivi e pronominali si formano con l’ausiliare
7.7.1 Coniugazione riflessiva di un verbo: lavarsi essere-, di conseguenza il participio passato concorda in genere e numero con il soggetto:
Giorgio si è annoiato-, Laura si è annoiata.
Riddando che 1. coniugazione riflessiva e quella pronominale sono formalmente identi.
S.7p™Ji™o come esempio il modello di coniugatone del verbo flessivo
Se il riflessivo è accompagnato da un verbo servile,
INDICATIVO si ha l’ausiliare essere quando la particella pronomi­
nale precede il verbo (» è voluto lavare}, l’ausiliare
PRESENTE IMPERFETTO PASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE t. avere quando segue il verbo (ha voluto lavarsi).
io mi lavo io mi lavavo io mi lavai io mi laverò
rutilavi tu ti lavavi tu ti lavasti tu ti laverai altesztone! - -
egli si lava egli si lavava egli si lavò egli si laverà
noi ci laviamo noi d lavavamo noi d lavammo noi ci laveremo
voi vi lavate voi vi lavavate voi vi lavaste voi vi laverete
essi si lavano____ essi si lavavano essi si lavarono essi si laveranno Verbi impersonali
•PASSATO PROSSIMO TRAPASSATO PROSSIMO TRAPASSATO REMOTO FUTURO ANTERIORE ì I verbi impersonali non hanno un soggetto determinato e si usano soltan­
io mi sono lavato io mi ero lavato io mi fui lavato io mi sarò lavato
tu ti sei lavato tu ti eri lavato tu ti fosti lavato to nei modi indefiniti e nella terza persona singolare dei tempi di modo
tu ti sarai lavato
egli si è lavato egli si era lavato egli si fu lavato egli si sarà lavato finito: comincia a piovere, sta nevicando, piovve, grandinava, nevicherà.
noi d siamo lavati noi d eravamo lavati noi d fummo lavati noi ci saremo lavati
voi vi siete lavati voi vi eravate lavati voi vi foste lavati Sono impersonali:
voi vi sarete lavati
essi si sono lavati essi si erano lavati essi si furono lavati essi si saranno lavati o i verbi che indicano fenomeni atmosferici: piove, diluvia, grandina, tuona, lampeggia ecc.
Adoperati in senso figurato, questi verbi diventano personali: piovevano le proteste}
CONGIUNTIVO
saputo della festa, piovemmo a casa di Luca-, una voce tuonò all'improvviso}
PRESENTE PASSATO _ ___ IMPERFETTO o il verbo fare in frasi come fa freddo, fa caldo}

r
TRAPASSATO r
cheiomilavi che io mi sia lavato che io mi lavassi che io mi fossi lavato o un gruppo di verbi che, pur avendo una coniugazione personale, sono spesso usati
che tu ti lavi che tu ti sia lavato che tu ti lavassi impersonalmente: bisogna uscire-, sembra che abbiamo vinto-, è necessario prendere pre­
che egli si lavi che tu ti fossi lavato
che egli si sia lavato che egli si lavasse che egli si fosse lavato cauzioni-, è chiaro che vogliono ingannarci. I più comuni verbi usati impersonalmente
r ».
che noi ci laviamo che noi d siamo lavati che noi ti lavassimo che noi ci fossimo lavati sono accadere, avvenire, bisognare, capitare, convenire, importare, necessitare, occorrere,
!
che voi vi laviate che voi vi siate lavati

r
che voi vi lavaste che voi vi foste lavati parere, sembrare, succedere, essere necessario, essere opportuno, essere indubbio, essere
che essi si lavino che essi si siano lavati che essi si lavàssero che essi si fossero lavati certo, essere evidente, essere chiaro. In realtà in questi casi il soggetto esiste ed è rappre­
CONDIZIONALE
IMPERATIVO sentato dalla proposizione soggettiva (v. 13.5.3).
PRESENTE ____ PASSATO iX
io mi laverei PRESENTE
io mi sarei lavato Qualunque verbo può essere usato impersonalmente premettendo la particella pronominale
tu ti laverésti tu ti saresti lavato si alla terza persona singolare: si dice che abbia un’amante} si perse molto tempo per cercare la
egli si laverebbe làvati tu
egli si sarebbe lavato si lavi egli strada. Si può anche avere una costruzione impersonale introdotta dal pronome indefinito
noi d laverémmo noi d saremmo lavati uno: in certe occasioni non si sa che cosa fare + in certe occasioni uno non sa che cosa fare.
voi vi laveréste laviàmod noi
voi vi sareste lavati lavatevi voi Per rendere impersonali i verbi riflessivi e pronominali nei quali è già presente la particella
essi si laverebbero essi si sarebbero lavati si làvino essi si, si ricorre alla particella ci: ci si lava, ci si sveglia, ci si lavò, ci si arrabbia spesso.
INFINITO
participio Nelle lingue a espressione obbligatoria del soggetto,
PRESENTE PASSATO GERUNDIO
PRESENTE PASSATO
a differenza dell'italiano, il soggetto è espresso anche
lavarsi essersi lavato PRESENTE PASSATO .... ,_J con i verbi impersonali nella forma del neutro di
? (lavarmi, lavàntesi lavàtosi lavàndosi
(essermi/esserti / essendosi lavato terza persona: inglese, it rainr, tedesco, es regnet ecc.
lavarti, essersi lavato,
(lavandai) (lavatasi, (lavandomi, | (essendomi/essendoti/
lavard, esserci/ esservi/ lavàtisi, lavandoti, essendosi essendoci/
lavarvi) essersi lavati) lavàtesi) lavandoti essendovi/ » attcnzioMc!-----------------
lavandovi) essendosi lavati)
La particella pronominale precedi I tempi composti dei verbi impersonali si formano con 1 ausiliare ^nevicato
J--’ - no fenomeni atmosferici possono usare anche 1 ausiliare avere: ieri ha piovuto, ha nevi
«p. —— "'“«u.av x nupci.au.VLJ/, —
n imperativo presente, esclusa la terza perso- per due giorni.
129
Grammatica italiana di base 7il verbo

Verbi servili
I «nN "doven, potere, volere e alcuni altri, possono essere usati auto­
711 Verbi difettivi
Sono chiamati “difettivi” quei verbi che mancano di alcune voci del
nomamente (mi devi un favore, non ne posso più, voglio un gelato) o
paradigma.
possono precisare 0ndicando rispettivamente la necessità, la possibi­
lità, la volontà) il significato di un altro verbo all'infinito: sono dovuto
Ecco un elenco dei verbi difettivi più comuni, con l’indicazione delle forme in uso:
partile (necessità); non ho potuto partecipare (possibilità); Mario non
• addirsi, “essere opportuno, conveniente”; indicativo presente: si addice, si addicono-,
ha mai voluto studiare (volontà). Quando svolgono questultima funzio­
indicativo imperfetto: si addiceva, si addicévano: congiuntivo presente: si addica, si addi­
ne sono denominati “verbi servili".
cano-, congiuntivo imperfetto: si addicesse, si addicéssero-,
e aggradare, “piacere”, “riuscire gradito”; indicativo presente: aggrada-,
Dovere, potere e volere, usati autonomamente, prendono l’ausiliare avere: le ho voluto bene, mi • calére, “importare” (di uso letterario); indicativo presente: cale,
spiace di non essere venuto alla festa, ma proprio non ho potuto. Quando invece hanno valore • consùmere, “consumare”, “logorare” (di uso letterario); indicativo passato remoto: con-
servile assumono l’ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano: ho parlato -> ho dovuto sunsi, consunse, consùnsero; participio passato: consunto-,
parlare, sono andato sono dovuto andare. Tuttavia, nell’italiano d oggi ha una certa diffusio­ • fervere, “svolgersi con impegno, con intensità”; indicativo presente: ferve, fervono-, indi­
ne l’uso indifferenziato dell’ausiliare avere, ho voluto studiare, ma anche ho voluto andare cativo imperfetto: ferveva, fervévano-, participio presente: fervente, gerundio presente:
Casi particolari
fervendo-,
• I verbi servili, seguiti dal verbo essere o da un infinito passivo, prendono l’ausiliare • ostare, “essere d’ostacolo”; indicativo presente: osta-, indicativo imperfetto: ostava-, con­
dizionale presente: osterebbe, participio presente: (non) ostante,
avere, ho dovuto (potuto, voluto) essere presente tutta la giornata-, ha voluto essere ascolta­
ta dal magistrato. • prùdere, “provocare prurito”; indicativo presente: prude, prùdono-, indicativo imperfet­
to: prudeva, prudevano-, indicativo futuro: pruderà, pruderanno-, congiuntivo presente:
• Nei casi in cui sia richiesto l’ausiliare essere, la presenza di un pronome atono (che si
può collocare prima o dopo il verbo servile) determina la scelta dell’ausiliare: se il pro­ pruda, prùdano-, congiuntivo imperfetto: prudesse, prudessero-, condizionale presente:
pruderebbe, pruderebbero-, gerundio presente: prudendo-,
nome precede l’ausiliare, si usa essere (non a sono potuto andare, non ci è saputa arriva­
re), se il pronome segue l’infinito del verbo, si usa avere (non ho potuto andarci, non ha . • solére, “essere solito” (di uso letterario); indicativo presente: soglio, suoli, suole, soglia­
saputo arrivarci). mo, solete, sogliono-, indicativo imperfetto: solevo, solevi ecc.; congiuntivo presente:
soglia, sogliamo, sogliate, sogliono-, congiuntivo imperfetto: solessi ecc.; participio passa­
Hanno valore servile il verbo sapere nel significato di “essere capace di” (Marco sa nuotare to: sòlito-, gerundio presente: solendo-,
perfettamente, Maria sa ballare il tango) e fi verbo difettivo di uso raro solere (come si suol • tangere, “toccare” in senso figurato, “interessare” (di uso letterario o scherzoso); indi-
dire, Mano soleva fare una passeggiata tutte le sere). I verbi fare e lasciare, seguiti da un cativo presente: tange, participio presente: tangente,
altro verbo all infinito hanno valore causativo, indicano cioè un’azione causata dal sogget-
W^n°^,C</^?1Uta 4*5ettame”te esso: ho fatto recapitare la lettera al nuovo indirizzo;
Marco mi ha fatto arrabbiare, vi lascio lavorare, lasciatelo parlare.
• ùrgere, “essere urgente”; indicativo presente: urge, ùrgono; indicativo imperfetto: urge­
va, urgevano; indicativo futuro: urgerà, urgeranno; congiuntivo presente: urga, ùrgano;
congiuntivo imperfetto: urgesse, urgéssero; condizionale presente: urgerebbe, urgerèbbe-
r
ro; participio presente: urgente, gerundio presente: urgendo;
• vèrtere, “avere per argomento”, “riguardare”; indicativo presente: verte, vertono; indi­

7.10 Verbi fraseologici o aspettuali


Sono detti "fraseoiogid"o “aspiri verbi come sfare, cominciare,
cativo imperfetto: verteva, vertevano; indicativo passato remoto: verte, verterono; indica­
tivo futuro: verterà, verteranno; congiuntivo presente: vèrta, vèrtano; congiuntivo imper­
fetto: vertesse, vertéssero; condizionale presente: verterebbe, verterèbbero; participio pre­
inmare, continuare, seguitare, finire, smettere che, usati davanti a un sente: vertente, gerundio presente: vertendo;
• vìgere, “essere in vigore”, “avere validità"; indicativo presente: vige, vigono; indi­
mna (a ,'in,init0 o al gerundio), definiscono una particolare
modalità di svolgimento dell’azione. cativo imperfetto: vigeva, vigevano; indicativo futuro: vigerà, vigeranno; congiun­
tivo presente: viga, vìgono; congiuntivo imperfetto: vigesse, vigessero; condizionale
azione durativa stare presente: vigerebbe, vigerèbbero; participio presente: vigente, gerundio presente:
mangiando
stare a vigendo.
mangiare
inuninenza dell’azione stare per, essere in procinto di, Sono difettivi anche i verbi competere, concernere,
essere sul punto di, accingersi a, essere lì lì per mangiare convèrgere, dirìmere, discèmere, divèrgere, esìmere,
inizio dell’azione incombere, inerire, soccómbere, splèndere, sùggere,
cominciare a, miniare a transìgere-, tali verbi, mancando del participio passato,
mangiare non possono formare i tempi composti.
proseguimento dell’azione
continuarea, seguitare a, andare avanti a mangiare
fine dell’azione
reiterila) di, finirida) di, piantarla) di mangiare
attenzione!
130
131
1

Grammatica italiana di base 7 il verbo


—•...........
— . .......... — ■

ri 7.12 Verbi sovrabbondanti


Sono détti 'sovrabbondanti" alcuni verbi che possono appartenere a
® per far riferimento a una determinata capacità del soggetto: Giulia parla tre lingue,
Alfredo è esperto di informatica;
o per indicare verità atemporali o definizioni scientifiche: il Sole sorge a est, la capra è
due coniugazioni. un mammifero; la radice quadrata di nove è tre;
0 nei proverbi, per sottolineare la validità in qualsiasi tempo di quanto viene afferma­
Una parte di essi ha, nelle due forme, significati pressoché identica: to: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino; chi si loda s’imbroda;
empiere e empire q nella narrazione di fatti, per dare vivacità al racconto: tutto era pronto per il comizio,
adempiere e adempire
ammansare e ammansire intorbidare e intorbidire il deputato salì sul palco, ma in quel preciso istante dal pubblico si levano grida di pro­
e annerire riempiere e riempire testa nei suoi confronti. Quest’uso, caratteristico della prosa letteraria e di
annerare
compiere e compire starnutare e starnutire. giornalistica, prende il nome di presente storico.
dimagrare e dimagrire
Nel parlato e in tutti i contesti informali si può
Altri, invece, cambiando coniugazione, cambiano anche significato e formano coppie di usare il presente invece del futuro, soprattutto se la
verbi diversi: frase comprende un avverbio o un’altra determina­
zione temporale a cui è demandato il compito di
abbrunare, “mettere il lutto” e abbrunire, “divenire bruno”
collocare cronologicamente l’azione: domani vado a
arrossare, “rendere rosso' e arrossire, “divenire rosso” Firenze; fra tre giorni viene a trovarci la zia Evelina.
fallare, “sbagliare” e fallire, “far fallimento”
imboscare, “nascondere’
I
e imboschire, “piantare un bosco”. __________________ |
attenzione!

n L'indicativo imperfetto

7.13 Verbi irregolari


Si dicono “irregolari” quel verbi che non seguono, nella flessione, lo
L’indicativo imperfetto {io amavo) indica un’azione, collocata nel passato, considerata
nella sua durata, nel suo svolgimento, quindi non completamente conclusa: Mentre
cenava, Paolo ricevette due telefonate.
schema della coniugazione a cui appartengono o che presentano muta­ Si usa inoltre:
menti della radice. o per esprimere un’azione che si ripeteva abitualmente nel passato: l'anno scorso anda­
L’irregolarità può consistere:
• nel cambiamento della radice, and-are, vad-o;
• nel cambiamento delle normali desinenze: cad-di invece di *cad-ei o *cad-etti;
vamo in piscina tre volte alla settimana;
o nelle descrizioni: era una stupenda giornata di maggio e il sole illuminava di una luce
dorata la periferia della città;
J
o nel cambiamento sia della radice sia delle desinenze: viv-ere, vis-si. c nelle narrazioni, in luogo del passato remoto, per richiamare l’attenzione del lettore
sull’azione: due banditi mascherati irrompevano ieri alle due nell’ufficio postale, inti­
ba m^88*or parte dei verbi irregolari appartiene alla seconda coniugazione. I verbi irre- mando agli impiegati di aprire la cassaforte (si parla in questo caso di imperfetto stori­
\ golari della prima coniugazione sono soltanto quattro: andare, dare, fare, stare, e non co o, vista la sua particolare diffusione nella cronaca giornalistica, di imperfetto cro-
, sono molti i verbi irregolari della terza coniugazione {dire, salire, uscire, venire ecc.). nistico). i
t
7 neU’XppSdLCfmpletO Coniugazione dei Più diffusi verbi irregolari è presente
Usi modali dell'imperfetto
A volte, soprattutto nei contesti informali, l’imperfetto è usato non per determinare l’a­
zione come passata, ma per sottolineare una particolare sfumatura modale. Vediamo i
principali usi modali dell’imperfetto.
7.14 L’uso dei modi e dei tempi, l'indicativo ® Imperfetto attenuativo. Molto frequente nel parlato, si usa prevalentemente con i
verbi volere, desiderare, preferire e simili, e serve a rendere più cortese una richiesta.
L'indicativo è il modo grazie ai quale presentiamo un fatto come reai < Se mi rivolgo a un negoziante con questa frase: «Buongiorno, volevo due bottiglie
certo, senza sfumature di dubbio: vado via, ho capito, parlerò. d’acqua minerale», evidentemente il valore temporale dell’imperfetto è annullato (le
o L'Indicativo presente bottiglie d’acqua le voglio adesso), ma ricorro all’imperfetto per attenuare una
L’indicativo presente {io amo) indica azioni che — richiesta che formulata con l’indicativo presente {voglio due bottiglie d'acqua minera­
Marco cammina; Giovanni guarda la televisione.ie avvengono nel momento in cui si parla: le) potrebbe sembrare troppo brusca. Se voglio adoperare un registro più formale, e
Si usa inoltre: al contempo mantenere la medesima sfumatura attenuativa, posso usare il condizio­
• per indicare la regolarità, l’abitualità coi i.. nale presente: vorrei due bottiglie d'acqua minerale.
na mi sveglio alle sette-, tutti gli anni >n cui si
trascorro le svolgono determinate azioni: la matti- o Imperfetto ipotetico. Sostituisce, nel parlato informale, il condizionale passato
__ per esprimere una condizione irreale, fittizia {era meglio se nascevo ricco), oppu-
vacanze in montagna;
- - 133
Grammatica italiana di base ........ 7 il verbo
re un’eventualità che avrebbe potuto verificarsi nel passato: se sapevo che arri-
vavate così tardi, non vi aspettavo. In contesti più formali viene sostituito, a secon­ con il passato remoto, il trapassato prossimo può trovarsi in dipendenza di un
da dei casi, dal congiuntivo trapassato o dal condizionale passato: sarebbe stato imperfetto (il tempo passava, ma lui non aveva ancora deciso che cosa fare) o di un
meglio se fossi nato ricco; se avessi saputo che sareste arrivati così tardi, non vi avrei passato prossimo (la squadra si è classificata al settimo posto, ma aveva partecipato al
campionato per vincere).
• Imperfetto irreale. Serve a sottolineare un distacco dalla realtà; si usa in parti­ o II trapassato remoto (io ebbi amato) si usa molto raramente nella lingua parlata.
Nella lingua scritta, esprime un tempo anteriore al passato remoto della principale.
colare nella narrazione di sogni (dopo aver attraversato il cortile entravo in un
L’impiego è limitato alle subordinate temporali introdotte da dopo che, quando, non
castello pieno di persone) o nelle affabulazioni che accompagnano i giochi dei appena’, dopo che fu rientrato a casa andò a letto’, non appena ebbe finito di lavorare,
bambini (io ero lo sceriffo e tu il cow-boy; io andavo al mercato e compravo delle uscì dall'ufficio. La forma passiva del trapassato remoto (fui stato amato) non è più in
ciliegie). uso neanche nella lingua scritta.
o li passato remoto e 11 passato prossimo
o II passato remoto (io amai) indica un’azione conclusa nel passato: nel 1982 la * due trapassati sono definiti tempi relativi perché non specificano una determi-
Roma vinse lo scudetto; l’inverno passò in fretta; la seconda guerra mondiale finì nel A nazione temporale in modo assoluto (tre mesi fa ho cambiato casa), ma presup-
1945. ( '• pongono un riferimento a un altro tempo passato, espresso all'interno dello stes-
• Il passato prossimo (io ho amato) segnala un’azione conclusa nel passato i cui so periodo o ricavabile dal contesto.
effetti perdurano nel presente: due anni fa ho cambiato lavoro; nel 1958 ho vinto al
totocalcio.
Usi modali del trapassato prossimo
Anche il trapassato prossimo può assumere nella lingua parlata valori modali analoghi a
Esiste una differenza regionale nell’uso del passato remoto: esso è adoperato cor­ quelli già visti per l’imperfetto. Vediamo i due principali.
rentemente, secondo la norma ora descritta, solo in Toscana e in alcune regioni o Trapassato prossimo attenuativo: buongiorno, ero venuto per parlare con lei.
dell'Italia centro-meridionale; i parianti di altre regioni meridionali usano solo il & Trapassato prossimo ipotetico. Si usa nella seconda parte del periodo ipotetico per
segnalare un’eventualità impossibile da realizzarsi: se non perdevamo quella partita
o j) passato remoto; i parianti settentrionali tendono invece a usare sempre il pas-
y sato prossimo. avevamo vinto il campionato.
Occasionalmente, nel parlato, il passato prossimo si può usare in relazione a un'a­
zione futura: «Quanto tempo ti occorre per prepararti?» «Ancora cinque minuti e ho c Il futuro semplice e il futuro anteriore
fatto».
© Il futuro semplice colloca l’azione in un tempo futuro rispetto al momento in cui si
parla: sabato prossimo andremo al mare; quando smetterà di piovere?
® Il trapassato prossimo e II trapassato remoto o II futuro anteriore indica un’azione futura, ma anteriore rispetto a un’altra: non
appena avrai finito di mangiare, potrai guardare la televisione; quando avrai finito di
* prossimo,(f° avev° amato) si adopera per indicare un’azione passata leggere questo libro, te ne darò un altro. Anche il futuro anteriore, come i due trapas­ $
nSpett? * m altra’ pure coUocata nel passato: persi il treno perché avevo sati, fa parte dei cosiddetti “tempi relativi”. C» \
fatto tardi; quando mi vennero a chiamare non avevo ancora finito di cenare. Oltre che

L’uso del futuro anteriore è in declino perché molto spesso, soprattutto nella lin-
Cfè passato (
’X gua parlata, non d si preoccupa di esprimere il rapporto di anteriorità tra due
azioni future e si usa indistintamente il futuro semplice: quando finirai di leggere
®passato questo libro, te ne darò un altro.
Sia il passato remoto sia il passato prossimo indica.
no un azione conclusa nel passato. segnala che l'evento è percepito come virino a noi,
vene Maqual è la differenza trai due tempi? Si con- o perché ne conserviamo un ricordo piacevole o Usi modali del futuro
■__X sperino le seguenti frasi: perché i suoi effetti (per esempio l'apprendimento H futuro si può adoperare per esprimere:
' Zi della lingua) perdurano nel presente. Quindi ciò ® un comando (quest’uso è limitato al futuro semplice): farai come dico io; per la prossi­
Settanta vissi due anni
! •’ Inghilterra die determina la scelta tra passato prossimo e pas­ ma interrogazione ti preparerai meglio;
sato remoto è la distanza psicologica, non quella ® un dubbio o un’ipotesi: che ora sarà?; questa torta peserà un chilo; che ora sarà stata
cronologica dall'evento narrato; infatti possono quando siamo usciti?;
' ^LT’^^^^redreilfattoè essere percepiti come vicini anche avvenimenti • per togliere importanza a un argomento, ammettendo che le cose stanno in un certo
percepito come distante dall'esperienza presente- assai lontani nel tempo: l'invenzione della stampa modo, ma sottolineando subito che ciò ha scarsa importanza: sarà anche un bravo
nella seconda frase l'uso del passato prossimo ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo
ragazzo, ma a me è antipatico; sarà anche stato un belfilm, ma io mi sono addormenta­
della civiltà.
Ì34 ’--------------------- to. Questo tipo di futuro è denominato concessivo.
135
Grammatica italiana di base
.... —— XL

7.15 Il congiuntivo
IlIrangìun^o presenta l'azione espressa dal verbo come incerta, ipotiz­
esempi .*

credo che abbiano finito ieri-, sembre­


zabile, desiderata, dubbia o soggettiva. Si usa prevalentemente nelle
proposizioni subordinate, ma in un certo numero di casi trova impiego
rebbe che abbiano finito ieri
anche in proposizioni indipendenti. PRESENTE -v CONTEMPORANEITÀ*] credo che stia facendo lezione-, si
(indicativo o direbbe che stia facendo lezione
e L'uso del congiuntivo in proposizioni Indipendenti condizionale) -> PRESENTE
Nelle proposizioni indipendenti, il congiuntivo è usato per esprimere: credo che finiscano domani-, sembre­
•a POSTERIORITÀ rebbe che finiscano domani
o un desiderio o un augurio (valore ottativo): possiate essere felici per tutta la vita!; ah,
se tu fossi qui!;
e un dubbio o una supposizione (valore dubitativo): non è ancora arrivato: che abbia
A ANTERIORITÀ ■* TRAPASSATO credevo che avessero finito ieri-, ho cre­
perso il treno?;
o un’esortazione, un invito (valore esortativo): abbia un po’ di pazienza!; vada via di duto (credetti, avevo creduto) che foste
qui immediatamente! (si usa al posto dell’imperativo nelle terze persone e nella già andati via-, chiunque avrebbe cre­
PASSATO
prima plurale); duto che avessero fatto un buon affare
(indicativo o
o una concessione (valore concessivo): abbia pure commesso degli errori, è sempre un condizionale)
caro amico. credevo che stesse facendo lezione-, ho
■ CONTEMPORANEITÀ -> IMPERFETTO pensato (pensai, avevo pensato) che
e L'uso dei congiuntivo in proposizioni subordinate fossi occupato-, chiunque avrebbe pen­
H congiuntivo si usa in un gran numero di proposizioni subordinate. È obbligatorio sato che foste molto amici
ricorrere al congiuntivo nelle proposizioni:
HNAU devo sbrigarmi affinché tutto sia pronto per la festa-, Nella lingua parlata l'indicativo tende a sostituire il congiuntivo. Ma attenzione: il fenomeno non riguar­ i
i
esclusive ha risolto brillantemente il caso senza che fossero coinvol- da tutti gli impieghi del congiuntivo nelle subordinate; per esempio, in una proposizione finale come mi
tii giornalisti. darò da fare affinché tutto sia pronto o in una concessiva come sebbene sia tardi, mi fermerò anco- ■:

f ra un P°'a lavorare il congiuntivo rimane obbligatorio in tutti i registri. L'indicativo si espande a


:
Inoltre il congiuntivo è usato, talvolta in concorrenza con l’indicativo, in molti altri tipi H O ,/ spese del congiuntivo in particolare nelle soggettive e nelle oggettive rette da verbi di opinione
di subordinate:
(pensare, credere ecc), nelle interrogative indirette (mi sembra che hai capito male, invece di mi
SOGGti uve misembra che abbiate esagerato-, sembra che tu abbia capito male) e nel periodo ipotetico deUìrrealtà (se me lo dicevi non venivo, inve­
0CGErnvE temo che manchino alcuni libri-, i
ce di se me l'avessi detto non sarei venuto). Naturalmente in un registro sorvegliato è bene usare il
dichiarative su un fatto j giudici non sono d’accordo: che l’imputato congiuntivo anche in questi casi.
abbia agito da solo;
INTERROGATIVE INDIRETTE non sapevo chi avesse eseguito il lavoro;
>

CAUSALI

CONSECUTIVE
hanno commesso tanti errori non perché fossero incapaci,
ma perché hanno lavorato controvoglia;
lo hanno preparato in modo che sappia reagire alla notizia;
7.16 Il condizionale
Il condizionale segnala die la realizzazione dell'azione espressa dal verbo
CONCESSIVE è condizionata da altri fatti: farei volentieri una passeggiata (se avessi
sebbene avessi preparato tutto con cura, ci furono degli
/ spiacevoli contrattempi; tempo). Si usa sia nelle proposizioni indipendenti sia in quelle subordinate.
CONDIZIONALI
TEMPORALI
se avessi tempo verrei a trovarvi;
tardi11 ^nterven^re coraè&iosamente prima che sia troppo o L'uso del condizionale In proposizioni indipendenti
I due tempi del condizionale (presente e passato) si adoperano:
COMPARATIVE
era meno severo di quanto temessi-, o per attenuare la perentorietà di una richiesta (condizionale di cortesia): vorrei un
ECCETTUATIVE
/ rtsu tato dell esame è compromesso, tranne che non gelato-,
LIMITATIVE Inonda brillantemente all’ultima domanda; per prendere le distanze o sottolineare la non certezza di quanto si sta per dire (con­
RELATIVE pm- quanto ne sappia, « è sempre comportato onestamente; dizionale di dissociazione): secondo il portavoce del ministro l’accordo sarebbe stato
cerco qualcuno che si intenda di informi firmato in mattinata-,
° GeneralmtemPl eong,u,,tivo o per esprimere un desiderio, un augurio (condizionale ottativo): sarebbe bello incon­
trarsi di nuovo!-,
usato nella principale.PllustriamrFl^1It*V0 Uj3t0 ne^ ^ordinata dipende dal tempo 0 nella proposizione principale del periodo ipotetico (detta “apòdosi”): se avessi
per maggiori dettagli si veda il par n °"c^^an2« <tó tempi con l’aiuto di uno schema; tempo, mi piacerebbe studiare lo spagnolo-, oppure, al passato: se avessi avuto tempo,
7^—------------- -- ------ -2 *3’8 dedlcato aUa concordanza dei tempi. mi sarebbe piaciuto studiare lo spagnolo. ____
157
Grammatica talianadi
7ii verbo
—__ base___ . .................................. ................ .«.»•••♦•♦•»•••••••• ••••

,'s1
I o !vX»—
‘ -

no presentare un condizionale, presente o passato.


subordinate che posso-
7.15’ L'infinito
L'infinito esprime l'azione del verbo in maniera generica e indeterminata:

OGGETTIVE
credo che faresti bene a scusarti-, mangiare, cantare, sentire, soffrire. Può avere valore nominale o verbale.

SOGGETTIVE
è chiaro che preferirebbe non essere trasferito-,
una cosa era chiara: che avrebbe fatto di tutto per non essere Come gli altri due modi indefiniti, ha valore intermedio tra il nome e il verbo. L’infinito com­
DICHIARATIVE pare in diversi tipi di frasi indipendenti e subordinate.
trasferito-,
INTERROGATIVE INDIRETTE non so come mi sarei comportato al tuo posto-,
CAUSALI sono venuto a trovarti perché vorrei parlare con te-, & Uso dell'infinito in proposizioni indipendenti
CONSECUTIVE era talmente concentrato che non si sarebbe accorto di nulla-, In frasi indipendenti, l’infinito può essere usato:
TEMPORALI spesso il telefono squilla quando proprio non vorresti-. • al posto dell’imperativo per esprimere un comando (o un divieto) rivolto indistintamen­
AVVERSATIVE hanno dato molta rilevanza alla notizia, mentre sarebbe te a tutti; per tale motivo è diffuso nei cartelli esposti al pubblico (sorreggersi agli apposi­ t

stato meglio non parlarne-, ti sostegni-, non fumare) o nelle istruzioni (versare il latte sull'impasto)-,
COMPARATIVE il problema era più semplice di quanto avrei immaginato-, • in frasi interrogative o esclamative, per esprimere dubbio (che fare?), contrarietà (io (
RELATIVE d sono persone die farebbero di tutto per ottenere quell’incarico. prendere ordini da lui?), desiderio (ah, riuscire a vederla di nuovo!)-,
• nelle narrazioni, preceduto dall’avverbio ecco, per mettere in risalto l’azione:
Il condizionale passato si usa inoltre nelle subordinate per esprimere l’idea di futuro nel ecco arrivare Marco sulla sua nuova moto-, eccolo a raccontare ancora la solita barzelletta.
passato, cioè per indicare un’azione avvenuta dopo un’altra espressa dal tempo passato
della principale: 1
G Uso dell'infinito in proposizioni subordinate
ha detto
diceva Molte frasi subordinate, nella forma implicita, hanno il verbo all’infinito, presente o
asse temporale che sarebbe venuto passato. Generalmente l’infinito presente indica una relazione di contemporaneità o di
aveva detto
disse posteriorità con il verbo della principale (credo di avere ragione), mentre l’infinito passa­
to indica una relazione di anteriorità (credo di avere avuto ragione). Vediamo, in un pro­
spetto riassuntivo, i tipi di subordinate con il verbo all’infinito presente o passato:

7.17 L'imperativo
•••••••••••••••••••••••*«»»«
L'imperativo si usa per dare un ordine o per invitare, pregare, esortare qual­
OGGETTIVE
SOGGETTIVE
DICHIARATIVE
pensa di avere grandi idee-,
mi sembrava di essere stato chiaro-,
il problema è questo: ridurre la spesa pubblica-, f
cuno a fare qualcosa: apri la finestra!; prendete il libro! Nella forma negati­ INTERROGATIVE INDIRETTE non so che cosa leggere-,
va esprime un divieto: non andare così veloce!; non contate su di me! CAUSALI si è sentito male p'er aver mangiato troppo-,
FINALI dovremo impegnarci per ottenere buoni risultati-,
L’imperativo ha un solo tempo (il presente) e due sole forme (la 2a persona singolare e i '
CONSECUTIVE si prese una tale paura da rimanere quasi pietrificato-,
plurale: ascolta!, ascoltate!)-, per le rimanenti persone (esclusa la prima singolare, che non IPOTETICHE a dare retta a lui, ci si trova sempre neipasticci-,

7
esiste pren e a prestito le forme del congiuntivo presente (detto in questo caso congiunti- CONCESSIVE peravere cinque anni, sa esprimersi molto bene-,
✓ 5tg,nor„’ mlasf°fii!\on, perfavore, ascoltiamo con attenzione le parole dell’o­ TEMPORALI riposati, prima di partire-,
ratore!-, ascoltino quello che ho da dire loro!
// _ -o------ ------- ucna aiuguiaic si torma AVVERSATIVE invece di dare una mano, cifa perdere tempo-,
!"8olafe ” fotn“ rinfittito presente preceduto COMPARATIVE preferisco uscire, piuttosto che stare a casa-,
/ dalla negazione non-, non mangiare!-, non perdere tempo!
con il ripetere sempre lo stesso racconto si rende noioso-,
Esistano vari»
*='^=Lco „ .««lac meno DUI
perativo. Queste espressioni possono seguire il comando:
spress0 „ta. MODALI
ESCLUSIVE è andata via senza aver finito il lavoro-,
ECCETTUATIVE era disposto a tutto, tranne che a lavorare-,
perfavore LIMITATIVE quanto a dire bugie, non lo batte nessuno-,
apri la finestra per piacere RELATIVE ho trovato una persona a cui vendere la macchina.
se non ti dispiace
oppure possono precederlo, modificando l’imperativo in verbo all’infinito: Le subordinate implicite costruite con il verbo
ti (la) prego di aprire la finestra all’infinito, al participio o al gerundio hanno nor­
ti (le) sarebbe possibile 1 . , malmente lo stesso soggetto della frase principale.
ti (le) dispiacerebbe [ aprtre ^ftne^
attenzione! I
i
138
139
**

7il verbo
Grammatica italiana di base •*•****• !

7.19 Il participio
il partìdpio può avere valore nominale o verbale.
pessg
* • P‘rpawX^wn valore nominale ? aggettivi a du.e desinenze:
77? Ho comprato una casa
L quindi la desinenza -e per il maschile e il femmmde singolari {amante) e la desinenza
r?; ?• o ho comprata una casa?
TlSfl maschile e il femminile plurali (amanti). Può essere usato come aggettivo (una
Nella coniugazione dei tempi composti, il participio
musica rilassante) o come sostantivo (i combattenti per la liberta) Con valore di aggetti­
lo può avere il comparativo e il superiatìvoVfftw^/f.P^w^^w^ ^^^rirnOTo). passato può rimanere invariato, oppure concordarsi, I
I
• L’uso del participio presente con valore verbale e molto raro, per lo piu riservato al a seconda dei casi, col soggetto o col complemento F
linguaggio giuridico-burocratico: un certificato comprovante (= che comprova) il oggetto. Per scegliere il tipo di accordo, occorre fare
godimento dei diritti politici.
attenzione all'ausiliare richiesto dal verbo.
o il participio passato ... .
• Il participio passato con valore nominale si coniuga come gli aggettivi a quattro desi-
nenze (amat-o, arnat-a, amat-i, amat-e). Può essere usato come aggettivo {un apparta­
mento ammobiliato) o come sostantivo {uno sconosciuto ha bussato alla porta). Esaminiamo i casi possibili con l’aiuto di un prospetto.
• Il participio passato con valore verbale serve per formare i tempi composti di qual­ c Accordo del participio passato con il soggetto
siasi verbo {ho studiato; avevate deciso). Può inoltre essere usato per realizzare la
forma implicita di alcune proposizioni subordinate: vistosi perso, si arrese (causale);
appena arrivato, iniziò a parlare (temporale) ecc.
i?tipo‘di?verbo: esempi
H participio presente, quando ha valore verbale, ha sempre significato attivo: un
libro emozionante (= che emoziona). H participio passato ha valore passivo con i verbi Gianni ha vintq^ un premio-, Laura ha
verbi transitivi: spaventati (= essendo stati spaventati) dai rumori, i ladri fuggirono transitivi il participio vinto un premio
con
dalla finestra; ha valore attivo con i verbi intransitivi: giunto (= essendo giunto) ausiliare passato rimane
Gianni ha parlato^ con Laura-, Laura ha
davanti alla porta, si accorse di non avere le chiavi. avere intransitivi invariato parlato^ con Gianni

intransitivi
Gianni è andato. a casa-, Laura è andata^ J’
720 Il gerundio
Il gerundio sì usa in proposizioni subordinate e stabilisce una stretta
verbi
con passivi
il participio
si accorda
a casa
un premio è stato vinto da Laura-, una
medaglia è stata, vinta, da Laura
relazione con il verbo della principale: lavorando duramente ha rag­ ausiliare con il soggetto, in
giunto Il successo; avendo fatto tardi, si fermò a dormire da noi. essere riflessivi genere e numero Gianni si è lavato) Laura si è lavata
Gianni si è annoiato; Laura si è
camminandn presente indi03 un’azione contemporanea a quella della principale: pronominali annoiata.
una anteriore- t^u..cfnwne mentre camminava); il gerundio passato ne indica
una anteriore: avendo finito il lavoro, tornò a casa (= dopo aver fùiito)
^SSe COn gerundio Piente ° P^ato:
• ipotetiche: avendo (=7 p01c^ avevo sentito) dei rumori, mi affacciai alla finestra;
• concessive- pur essen^TtT^ - mi piacerebbe comprare una barca a vela; Con il verbo essere usato in funzione di copula è possibile 1 accordo sia con il soggetto sia
• taaPoti‘^:loi7um^^ dÌ>mOtO/e non è ancora competitivo; con il nome del predicato: il disavanzo commerciale e stato (o è stata) una disgrazia per l e-
conomia del Paese. x .
La stessa oscillazione riguarda i verbi copulativi: il Parlamento è sembrato (o e sembrata) n
la sede opportuna per discutere il problema.
deUaproposizWelreggente^uò 0 SOggett0’ ® deve intendere che esso è lo stesso
impersonale {facendofreddo diverso se si tratta di un’espressione o Accordo del participio passato con l'oggetto
Esso è*
• obbligatorio, quando questo è costituito dai pronomi atoni di terza persona lo, la, li, le
e con ne: ho visto dei libri interessanti e li ho comprati-, devo comprare una camicia: ne
s-’ ■ ho viste alcune molto belle-,
141
i Grammatica italiana di base 7il verbo
... . ri, 11 ,1,, ,,,,li,,,,,,, ,^0,( B |

„____ :---------------- —■— — —1

atom oggetto non di terza persona:


• facoltativo, ma abbastanza diffuso, con i pronomi atoni verbi in -isco:
Marco ci ha salutati (o ci ha salutato); scusatemi, non vi avevo visti (o non vi avevo abolire demolire insospettire ruggire
visto); abortire digerire interferire sancire
• poco diffuso, quando il verbo è nella forma riflessiva apparente (o transitiva pronomina­ accanire dimagrire intimidire sbalordire
le): Maria si è tagliate le unghie (ma è più comune l’accordo con il soggetto: Maria si è acquisire diminuire intuire sbiadire
tagliata le unghie); addolcire distribuire istituire sbigottire
aderire disubbidire istruire scaturire
« raro (e caratteristico di un registro letterario o elevato) quando il complemento oggetto aggredire esaurire marcire scolpire
non è un pronome atono (ho mangiata una mela). Questo tipo di accordo è appena più agire esibire muggire scurire
frequente quando l’oggetto è costituito dal pronome relativo che (i libri che ti ho regalati). alleggerire esordire partire (dividere) seppellire
allestire fallire partorire sfiorire
ammonire favorire patire smarrire
ammuffire ferire percepire smentire
appesantire finire preferire sminuire
Un infisso che compare e "scomparisce” approfondire fiorire proibire sostituire
Molti verbi della terza coniugazione presentano in alcune voci (precisamente arricchire fornire pulire sparire
nelle prime tre persone singolari del presente indicativo e congiuntivo, nella seconda e terza
arrossire garantire punire spartire
arrostire gestire rapire spedire
singolare e nella terza plurale del presente imperativo) (Infisso -/se- fra la radice arrugginire gradire reagire stabilire
e la desinenza: io cap-isc-o, tu cap-isc-i, egli cap-lsc-e, essi cap-isc-ono ecc. asservire guarire recepire starnutire
attribuire imbottire restituire stupire
avvilire impallidire ribadire subire
L—■ Verbi della terza coniugazione capire impaurire ricostituire suggerire
Diamo di seguito un elenco dei più comuni verbi della terza coniugazione, suddividendoli in chiarire impazzire ricostruire svanire
tre categorie: colpire impedire riferire sveltire
quelli regolari (tipo sentire), compatire inasprire rifinire tossire
quelli che richiedono l’infisso -isc- (tipo capire), concepire incuriosire rifiorire tradire
quelli che presentano la doppia coniugazione (tipo comparire)-. condire indebolire rifornire trasferire
contribuire influire ringiovanire trasgredire
o verbi regolari in -o: costituire ingelosire ripartire (suddividere) ubbidire \
apparire fugare costruire ingrandire ripulire unire
provenire scomparire
aprire fuoriuscire custodire innervosire ristabilire usufruire
riapparire scoprire
assalire indire definire inserire riunire vagire
riaprire seguire
avvenire inseguire ribollire sentire
avvertire intervenire
benedire ricoprire servire
invertire ricucire Partire, “allontanarsi’’, fa parto-, partire, “dividere”,
bollire sfuggire
investire ridire fa partisco-, ripartire, “partire di nuovo”, fa riparto-,
conseguire soffrire
maledire riempire ripartire, “suddividere”, fa ripartisco.
consentire sopravvenire
mentire rinvenire
contraddire susseguire
morire ripartire (partire attenzione!
convenire offrire svenire
coprire . ... , ,, di nuovo) travestire
partire (allontanarsi) risalire
cucire perseguire udire
dire riscoprire uscire ■- verbi con doppia coniugazione:
pervenire risentire applaudire (applaudo e applaudisco) inghiottire (inghiotto e inghiottisco)
divenire predire venire
divertire riuscire vestire assorbire (assorbo e assorbisco) mentire (mento e mentisco)
prevenire rivestire comparire (compaio e comparisco) nutrire (nutro e nutrisco).
dormire proseguire salire eseguire (eseguo ed eseguisco)
142
143
~7 ri verbo
Grammatica italiana di base
w---------------------- - --------- , f----------_— ..... _

Quando il participio non ha la base latente dal latino latóre, “stare nascosto”;
Come abbiamo visto, i participi presenti sono spesso usati con vaiore nominalo, in funzione di mittente “chi spedisce una lettera”, dal latino mittère, “mandare”;
aggettivi o sostantivi. In alcuni casi il participio presente non ha un verbo corrispondente, negligente “trascurato”, “svogliato”, dal verbo raro negligere, “trascurare";
occidente “ovest”, dal latino occidere, “cadere” (detto del sole);
perché deriva direttamente dal latino o da altre lingue (coerente, dal latino correre, -essere oriente “est”, dal latino orìri, “nascere”, “sorgere”;
unito"; ec/atante, dal francese éclater, "scoppiare"), o perché il verbo corrispondente, diffuso pimpante “vivace”, “esuberante”, “appariscente”, dal francese pimper ipiper), “sedur­
re”;
nell'italiano antico, è oggi in disuso (cangiante, dall'italiano antico cangiare, “cambiare").
prestante “bello”, “vigoroso”, dal latino praestdre, “essere superiore”;
Esaminiamo i casi più comuni. prudente “previdente”, “cauto”, dal latino providére, “prevedere”, “provvedere";
recipiente “contenitore”, dal latino reàpere, “prendere”, “contenere”;
s Participi presenti senza verbo corrispondente: * reticente “che tace su ciò che sa”, dal latino reticére, “tacere”;
aitante dall’italiano antico aitàre,
aitare, “aiutare”; rovente “caldissimo”, dal latino rubére, “essere rosso”;
ambiente dal latino ambire, “stare intorno”; solvente dall’italiano antico solvere, “sciogliere”;
ambulante dal latino ambulare (camminare), “che non ha una sede fissa”; stravagante “bizzarro”, “originale”, dal latino medievale extra (fuori) e vagari (vagare);
assente dal latino absèntem, participio presente del verbo àbèsse, “allontanarsi”; tornante “curva a gomito”, dal francese toumer, “girare”;
balbuziente dal latino balbutire, “balbettare”; utente “chi usufruisce di un servizio”, dal latino ùti, “usare”;
belligerante dal latino belligeràre, “fare una guerra”; vacante “vuoto”, dal verbo raro vacare, “essere vuoto”;
birbante “persona astuta e disonesta”, dal lat. volg. birbare, “mendicare”, “elemosina­ vigente “che è in vigore”, dal verbo raro vigere.
re” [a sua volta dal francese bribe, “tozzo di pane dato in elemosina”];
cangiante dall’italiano antico cangiare, “cambiare”; o Participi con valore autonomo:
capiente “che ha capacità di contenere”, dal latino capère, “contenere”; In altri casi esiste un verbo italiano corrispondente, ma il sostantivo o l’aggettivo hanno
carente dal latino carére, “essere privo”; assunto un significato autonomo, parzialmente diverso da quello del verbo:
claudicante dal poco usato claudicare, “zoppicare”;
abbiente “agiato”, “ricco”, da avere sulla base del congiuntivo abbia',
coerente “che non presenta contraddizione”, dal latino cohaerère, “essere unito”;
andante “di qualità scadente”, da andare}
connivente “complice in un’azione disonesta”, dal latino connivSre, “chiudere gli
e ! brigante “malvivente”, “bandito”, da brigare, “darsi da fare per ottenere qualcosa”;
occhi”; i .
contante “denaro”, “liquido”, da contare, nel significato di “valere”;
consulente dal latino consùlere, “consultare”;
fiammante “nuovissimo”, dal verbo di uso raro fiammare, “fiammeggiare”;
deficiente dal latino deficere, “mancare”;
deterrente dal latino detenere, “distogliere”; mandante “chi affida ad altri il compito di eseguire un delitto”, da mandare-,
movente “motivo”, “ragione”, da muovere-,
’allievo”, “scolaro”, dal latino discere, “imparare”;
dissidente dal latino dissidère, “essere in disaccordo”- pulsante “tasto”, “bottone”, da pulsare-,
sapiente “saggio”, da sapere-, \
■ docente ““insegnante....................
”, dal latino docére, “insegnare”;
eclatante tenente “ufficiale dell’esercito”, da tenere.
vistoso , clamoroso”, dal francese éclater, “scoppiare”;
efficiente dal latino efficere, “compiere”;
elegante dal latino eligere, “scegliere”;
♦ eloquente dal latino eloqui, “esprimersi in modo appropriato”;
eminente ^illustre , famoso”, dal latino eminère, “sovrastare”-
esercente “Commerciante”, dal poco usato esercire, “condurre Un’attività”;
fatiscente adotto in pessimo stato”, dal latino fatisci, “creparsi”;
furfante dalla legge”*™ U>^are' a sua vo'ta francese antico forfaire, “agire fuori
galante dal francese galer, “divertirsi”;
gestante

dal
intelligente dal latino intellégere, “capire”;
lampante dal poco usato lampare, “lampeggia».
144———- - -------- ;
145
1
:

i
Grammatica italiana di base ~

In caso di dubbi
*“~'1

A'
I ì i
i
Il valore del si
La particella pronominale si può accompa­ £____

gnare, con valori diversi, la coniugazione del


verbo.
<SJ)
Attenti all’errore! Nella seguente tabella diamo un prospetto
Nell’apprendere una lingua si è naturalmente riassuntivo dei valori della particella:
portati a “regolarizzare* ciò che non rientra
nelle regole: può accadere al bambino quan­ “ diretto: Mano si lava
do apprende la lingua materna e all adulto <
indiretto: Mario si lava
quando apprende una seconda lingua. Il set­ riflessivo « le mani
tore in cui è più facile farsi tradire da false reciproco: quei due si
analogie è quello della coniugazione verbale. , detestano
Vediamo in un prospetto riassuntivo alcuni
casi significativi: intransitivo
modo forme errori pronominale: Mario si vergogna
e tempo corrette______ di analogia i
passato chiusi chiudei a chiodetti passivante: in questo ufficio si danno
i
remoto indi vedei o vedetti informazioni turistiche i
presi prendei o prendetti
impersonale: in città si è sempre di corsa
Spiegazione: forme rifatte sulla desinenza tipica
del passato remoto dei verbi della 2a coniugazio­ intensificativo: Mario si è mangiato una
ne (temere* temei o temetti); mela.
I
congiuntivo dessi, stessi dossi, stassi
imperfetto__________
Spegnere o spengerel
Spiegazione: forme rifatte sulla desinenza -assi Nella coniugazione di questo verbo, fra le
dei verbi regolari della 1* coniugazione (amassi, altre irregolarità, c’è da notare l’oscillazio­
lavorassi); ne tra alcune forme con radice speng- (indi­
congiuntivo vada, vadano, cadi, vadino, cativo presente spengo, spengono, congiun­
presente Ivenga, vengano venghi, venghino tivo presente spenga, spengano ecc.) e altre I
f /
Spiegazione: forme rifette sulle desinenze -i, •ino
-ino
con radice spegn- (indicativo presente spe­ I
gni, spegne, spegniamo, spegnete, imperfetto
della 1* coniugazione (ami, amino; lavori, lavorino); spegnevo, spegnevi ecc.). In Toscana invece I
participio acceso
è in uso uno schema di coniugazione rego­
accenduto larizzato, con livellamento sulla radice
passato chiesto chieduto
parso speng- (spengo, spengi, spenge, spengevano
ponto
rimasto ecc.). Le forme spegnere e spengere vanno
nmanuto
quindi bene entambe, purché si tenga pre­
Spiegazione; forme rifatte sul participio passato sente la diversa diffusione regionale.
dei verbi regolari della 2* coniugazione, che è
generalmente in -ufo: temere -> temuto-,
infinito I Tedisele !
redarre
■ Spiegazione; forma rifatta sul tema del partici­ ìI
pio passato redatto. r

146
i 8 l'avverbio
: ------- ........
-- ---------------------------- --
%1 funiioni e cUssiftari»^
^«bto è una parte invariabile del discorso e serve a modificare, pre-
82 La formazione degli avverbi derivati
Esistono due suffissi per la formazione degli avverbi derivati: -mente
Osandolo meglio, il significato di altre parti del discorso (verbi aggetti, (sinceramente) e -ani (carponi).
vi nomi, altri avverbi), dei complementi e delle frasi. Gli avverbi posso-
no essere dassificati In base alla loro formazione o in base al loro sigiti- o Avverbi in -mente
Acato. La maggior parte degli avverbi derivati si ottiene aggiungendo il suffisso -mente a un
aggettivo, secondo questo schema:
0 Funzioni dell'avverbio
L’avverbio può accompagnare, modificandone il significato:
aggettivi in -o : forma del femminile in -a + suffisso -mente-, certo -» cert-a-mente ;
• un verbo: Marco lavora forsennatamente-, aggettivi in -e : forma unica + suffisso -mente-, veloce -» veloce-mente.
• un aggettivo: sono molto arrabbiato ;
Se l’ultima sillaba dell’aggettivo è -le o -re, si elimina
• un nome: se esci a fare la spesa, compra solo frutta ; la e finale: uguale ugual-mente-, singplare ■> singo-
lar-mente.
i
• un altro avverbio: oggi mi sono alzato abbastanza presto . attenzione!

L’avverbio può inoltre modificare:


Ricorda che alcuni avverbi derivati non seguono le regole sopra esposte. Essi sono:
altro -» altrimenti (non *altramente), benevolo -» benevolmente (non *benevo-
• un complemento: abbiamo pensato soprattutto a voi ;
Jl tornente), leggero -» leggermente (non *leggeramente), pari -» parimenti (non
< *parimenté), ridicolo -» ridicolmente (non ^ridicolamente), violento -» violente­
• una frase: francamente, non so che cosa suggerirti. mente (non *violentamente).
o Classificazione dell'avverbio
Secondo il tipo di formazione, gli avverbi si distinguono in:
o Avverbi In -onl

rV
• semplici: sono gli avverbi che hanno una forma propria, non derivata da altre parole: Il suffisso -oni unito a un nome o a un verbo si usa in un numero limitato di casi, per
bene, male, poco, molto, non, mai, più, qui, là-, indicare un modo particolare di stare o di procedere:
• composti: sono gli avverbi che risultano dalla fusione di due o più parole: almeno (al bocca -» bocc-oni, “a faccia in giù”: dormire bocconi,
meno), perfino (perfino), dappertutto (da per tutto), talvolta (tal volta), infatti (in ginocchio -» ginocchioni, “con le ginocchia a terra”: stare ginocchioni-,
fatti)-, ciondolare -» ciondoloni, “ciondolante”: tenere le braccia ciondoloni-,
7 e derivati: sono gli avverbi che hanno origine da un’altra parola (un nome, un aggetti­
vo, un verbo), trasformata in avverbio attraverso l’aggiunta di un suffisso (forte **
penzolare -» penzol-oni, “penzolanti”: sedere con le gambe a penzoloni-,
ruzzolare -» ruzzoloni, “ruzzolando, dopo ima caduta”: hafatto tutta la scala ruzzoloni,
\

fortemente, ruzzolare ruzzoloni)-, tastare -» tastoni ì “toccando qua e là, quando è impedita la vista”:
• locuzioni avverbiali: sono sequenze fisse di parole che, per significato e funzione, tentare tentoni J avanzò nella stanza buia a tastoni (o a tentoni).
equivalgono ad avverbi: all'improvviso (= improvvisamente), di frequente (= frequen­
f temente), d ora in poi ecc.
»
k
Secondo il loro significato, gli avverbi si distinguono in: Liste chiuse
• avverbi di modo: ci siamo pentiti amaramente-.
e liste aperte
• avverbi di luogo: loro vivono laggiù-, *nasoni. Al contrario, il suffisso -mente è ancora
Gli avverbi in -ani costituiscono una categoria
produttivo, in quanto può entrare in gioco nella
• avverbi di tempo: adesso non £ X non produttiva: abbiamo cioè a che fare con formazione di nuovi avverbi: per esempio, si sono
( •

avverbi di giudizio: sei diventato davvero bravo-
avverbi di quantità: oggi ho mangiato troppo-
•ter} una lista chiusa di forme, non ulteriormente
espandibile: non possiamo, sulla base del
formati recentemente informatico -» informatica-
mente e telematico telematicamente.
modello bocca -♦ bocconi, formare naso
• avverbi interrogativi: dove andrai in vacanza?.
149
148 ~ ----------- ------ —----------------------------------------------- —'
8 l'avverbio
Grammatica italiana di base
------- . ........i»i,--rTir—• i".....

Sopra, sotto, davanti, dietro, fuori, dentro, vicino, lontano ecc possono avere più di
Avverbi di modo una funzione:
Glii avverbi di modo indicano il modo in cui si svolge l'azione espressa o sono avverbi di luogo quando modificano un verbo: sopra ci sono i romanzi, sotto
dal verbo: portava lentamente; il caldo è diminuito sensibilmente; ti sei i libri di teatro; vieni dentro!; i miei genitori abitano lontano;
o sono preposizioni quando precedono un nome e lo collegano ad altri ele-
comportato male.
o 9 menti della frase: sotto il letto c’è tanta polvere; il giocattolo è caduto dietro il
Z divano;
e Sono avverbi di modo: o sono locuzioni prepositive quando si accompagnano a una preposizione: sotto
• la maggior parte degli avverbi in -mente e tutti quelli in -oni; di noi abita un medico; lontano da te non so stare.
• alcuni avverbi semplici: adagio, apposta, assieme, bene, così, insieme, invano, male,
perbene;
• parole e locuzioni di origine latina o straniera: à gogo, “in abbondanza”; by night, “di
notte”; grati*, “senza alcuna spesa”; grosso modo, “all’incirca”; okay, “bene”; on thè
road, “«di» strada” (in espressioni come vivere on thè road); part-time (in espressioni
85 . Avverbi di tempo
Gli avverbi di tempo servono a determinare il tempo di svolgimento di
come lavorare part-time). un'azione: Laura arriverà domani; ti sei alzato presto.

s Principali locuzioni avverbiali di modo: all’impazzata, a più non posso, di buon Principali avverbi di tempo: adesso, allora, ancora, appena, dapprima, domani, domatti­
grado, di corsa, di sicuro, di solito, in fretta, in un batter d’occhio ecc. na, dopo, dopodomani, entro, fino, finora, già, ieri, mai, oggi, oggigiorno, ora, ormai, presto,
prima, poi, quando, sempre, sino, spesso, stamani, stamattina, stanotte, stasera, stavolta,
\ A volte può svolgete funzione di avverbio di modo sùbito, talora, talvolta, tardi, tuttora.
un aggettivo qualificativo posto dopo un verbo,
usato invariabilmente nella forma del maschile singo­ o Principali locuzioni avverbiali di tempo: un giorno, di quando in quando, d’un
lare: parlare chiaro, andare forte, vedere giusto ecc. tratto, di botto, tutt'a un tratto, in un batter d’occhio, nelfrattempo, non appena, di buon
ora, in tempo, per tempo, in men che non si dica.
attenzione!
o Ieri, oggi e domani v
L’italiano ha a disposizione una serie di avverbi che servono a collocare nel tempo ;;
un’azione prendendo come punto di riferimento il giorno presente s

8.4 Avverbi di luogo


Gli avverbi di luogo specificano la posizione di qualcosa o qualcuno
tre giornifa l'altro ieri
I I
ieri
I
oggi
I
domani dopodomani fra tre giorni
-I+1--------+21--------+31------ ►
-3 -2 0
rispetto a chi parla o a chi ascolta, indicano il luogo in cui si svolge
un'azione o danno una generica indicazione di luogo: metti lì il vassoio,
per favore; vai laggiù; esci fuori; ci sono mosche dappertutto.
Come si vede, se ci si vuole riferire nel passato a più di due giorni prima, nel futuro a
più di due giorni dopo a partire dall’oggi, si ricorre rispettivamente alle espressioni x
o giorni fa e fra x giorni, di qui a x giorni.
av**r j* <*1 ,uo8®: accanto, addosso, altrove, appresso, attorno, attraverso,
dovunque, fuori, giù, indietro, innanzi,
su vi °viànolU’ SSU' *’ ^ntano’ ne' °^tre' we> ovunque, quaggiù, quassù, qui, sopra, sotto, Q Altri valori di mai e già
L’avverbio mai è usato talora nel significato di “qualche volta : hai fatto mai questa
escursione?; se mai ti capitasse di trovare questo orologio, compralo. Nelle frasi negati­
ve, mai serve a rafforzare la negazione: non ha mai fatto quello che le chiedevo. A
volte può essere usato senza la negazione, in frasi ellittiche «Conosci questa canzo­
ne?» «Mai sentita». Può essere usato anche da solo, in risposte negative, e ha in que­
Le particelle ci, vi, ne, oltre che con valore pronomi­ sto caso un significato più forte del semplice no: «Cambieresti lavoro?» «Mai!». Mai
nale, possono essere usate come avverbi di luogo: ci può essere inoltre usato nelle interrogative per dare rilievo alla frase: chi l avrebbe
e vi significano “in questo, in quel luogo”; ne signifi­ mai detto?; perché mai dovreifare quello che dice lui?.
ca da questo, da quel luogo”. Per esempio:
«Conora Firenze?» «Sì, ci sono stato tante volte»; L’avverbio già può talvolta equivalere a ormai-, è già tardi, bisogna tornare a casa. In
«Sei stato al cinema?» «Ne sto uscendo proprio ora». frasi esclamative o interrogative, esprime sorpresa, gioia o rammarico: sei già torna­
attenzione!---------
to?; sono già finite le vacanza!; volete già andar via? Usato da solo, nelle risposte,
equivale a si: «Hai avuto una giornata pesante?» «Già». ___
150 151
8 l'avverbio
t
Grammatica italiana di base *••*«•■«*•»* *

PO
Avverbi di giudizio O«O Avverbi interrogativi
Gli awerbi dì giudizio servono per affermare, negare o mettere in dub­ Gli avverbi interrogativi servono a introdurre una domanda.
bio un evento.
Essi possono riguardare:
© Principali avverbi di giudizio: • il modo: come?
• awerbi dì affermazione (appunto, certamente, certo, proprio, sicuramente, sicuro)-,
• il luogo: dove?
• awerbi di negazione (neppure, non, nemmeno, neanche)-,
• il tempo: quando?
• awerbi di dubbio (eventualmente,forse, probabilmente, quasi).
9 la misura o il valore: quanto?
o Principali locuzioni avverbiali di giudizio: di sicuro, di certo, per l’appunto, neanche 9 la causa: perché?, come mai?
per idea, senza dubbio. Sono usati nelle interrogazioni dirette: come ti chiami?-, dove vai?-, quando tomi?-, quanto
costa?-, perché piangi?. Gli stessi elementi, quando introducono delle interrogazioni indiret­
Gli awerbi neanche, nemmeno, neppure sono accom­
pagnati dalla negazione non quando seguono il te o mettono in relazione due proposizioni, hanno la funzione di congiunzioni subordinati­
verbo (non mi ascolta nemmeno), mentre si usano da ve: non so come si chiama-, dimmi perché lo hai fatto-, chiamo un mio amico perché mi aiuti-,
soli quando lo precedono (che maleducato! nemmeno quando torni, avvertimi.
mi ascolta).
attenzione! Alcuni avverbi interrogativi possono essere usati

o Si e no
Sì e no, pur essendo classificati tradizionalmente come awerbi, non hanno la funzione
attenzioni!
anche nelle frasi esclamative: quanto ti amo!-, come
sto male!
r
di determinare il significato di un’altra parola, ma servono a sostituire un’intera frase, e
quindi svolgono una funzione analoga a quella dei pronomi: «Hai comprato il pane?»
«Sì (= ho comprato il pane)»; «Sei andato a scuola?» «No (= non sono andato a
scuola)».
Avverbi frasali
Gli avverbi frasali sono così chiamati perché si usano per modificare il
significato di un'intera frase.
0.7 Avverbi di quantità
Si noti la differenza fra i seguenti usi dell’awerbio sinceramente-.
indicano in modo non precisato una quantità: lavora molto; mangia
poco; studia tanto; fuma troppo. Carlo parla sinceramente (= in modo sincero) con Maria -> (awerbio modale);
Sinceramente (= parlando sinceramente), non so che cosa dire a Carlo -> (awerbio fresale).
Nel secondo caso, l’awerbio chiarisce l’atteggiamento del parlante nei confronti dell enun­
ciato. Può avere valore frasale un gruppo di awerbi modali (francamente, seriamente, sin­
o ceramente, sicuramente, stranamente ecc.) e alcuni altri awerbi (innanzitutto, forse &x.).
Ecco altre coppie di esempi in cui nel primo caso l’awerbio e usato con valore proprio, nel
secondo con valore frasale:
o Affatto
valore proprio valore frasale
òpiniM^affMo^^rse^^ff^H^^^j0^^1'0 “interamente”, “del tutto”: abbiamo
sono davvero stufo di questa situazione davvero non volevo offenderlo
temente eie rfctìvoS nT è tuttavia usato Prcvalen- devi pensare innanzitutto a te stesso innanzitutto,
---- —_— cerca di calmarti
te”: non mi è Plauto affatm- ej?azlo“e’ con. significato di “per nulla”, “per nien- mangia sempre pesce, per lo più sogliole Per lo piu mangia soglio e.
della negazione, si è svufppl "J” fa“° *“*<>' Da W“go, con ellissi
sete?» «Affatto! (= non ho^atto^tteU1^ fÌSp0Ste’U secato di “no”: «Hai

152 ---------------- -- ----------------------- _____ 153


0
8 l'avverbio
Crammaticaitaliana di base ,(,1 ........................................................ ............. —..........................

S, 10 *-a pos’1*011®
A seconda dei casi, gli
’ida del avverbi possono occupare
glii aweroi u<.«.uHa>c una posizione rissa
u>.a pospone fissa o
fePER APPROFONDIRE
fi] -i-" a

avere libertà di movimento. Il significato di alcuni avverbi muta con il '£Si A proposito di qui/qua eulì/lù
lì/là t
mutare della loro collocazione nella frase. u'C!ul, qua e I composti qua sotto, qua sopra e quaggiù paf
^“:“^~-' ""Qui,
Indicano un luogo vicino a chi parla: vieni qui-, siediti qua-, per
Gli avverbi di modo possono, di solito, essere collocati in qualunque posizione, senza alte­
vedere meglio il panorama dovete venire quaggiù; fi, là e i Vi-
' ó
rare il significato della frase. Possiamo infatti dire.
composti laggiù e lassù indicano un luogo distante da chi paria (e,
assieme facemmo una passeggiata nel parco,
facemmo assieme una passeggiata nel parco, generalmente, anche da chi ascolta): appoggialo fi; ti conviene passare di
facemmo una passeggiata assieme nel parco, là; lassù ci sono delle nuvole. Tra qui e lì (e, rispettivamente, qua e là) esiste pertanto
senza che, per questo, sia modificato il senso della frase. una differenza di significato analoga a quella che abbiamo notato a proposito dei
In altri casi la collocazione dell’avverbio è più vincolata. Possiamo individuare alcune rego­ dimostrativi questo (vicinanza a chi paria) e quello (lontananza da chi parla).
le che determinano la posizione dell’avverbio e che dipendono sostanzialmente dal tipo di
elemento a cui esso si riferisce: Le coppie quiiqua e lìllà non sono del tutto sinonime: lì e qui indicano di preferenza un
• se l’avverbio si riferisce a un verbo, si colloca dopo di esso: Gianni parla molto-. Marco luogo puntuale, là e qua si riferiscono invece a un’area più ampia. La differenza è più evi­
cammina piano. Se il verbo è accompagnato da complementi, l’avverbio può collocarsi dente quando questi avverbi sono uniti a una preposizione: possiamo infatti dire solo di là
immediatamente dopo il verbo (Marta cucina divinamente il pesce), oppure dopo l’inte­ dal fiume, di là dal mare, di là dal campo (e, rispettivamente, di qua dal ponte ecc.) perché
ro sintagma verbale (Marta cucina il pesce divinamente). Quando il verbo è coniugato in fiume, mare e ponte indicano un confine non puntuale. Al contrario lì e qui sono usati di
un tempo composto, di norma l’avverbio si colloca dopo l’intero verbo: ha dormito sere­ preferenza con riferimento a un punto preciso: diremo infatti la presa del telefono dev'essere
namente-, sono rimasti dentro ecc. Alcuni avverbi di tempo (ancora, appena, finalmente, spostata da qui a lì.
già, mai, sempre, spesso, sùbito, talora, talvolta) e di giudizio (certamente, forse, neanche,
nemmeno, neppure, probabilmente, proprio, quasi, sicuramente) possono essere collocati Velocemente, più velocemente, velocissimamente. Bene, benino,
tra l’ausiliare e il participio passato; benone
• se l’avverbio si riferisce a un aggettivo o a un nome, si colloca preferibilmente prima di
Numerosi avverbi hanno il comparativo e il superlativo come gli aggettivi. Si tratta prin­

\
«
esso: sono abbastanza soddisfatto-, sono molto contento-, ha scritto prevalentemente poesie-,
• gli avverbi (rasali hanno generalmente: una collocazione libera: finalmente Paolo ha
smesso difumare/Paolo ha finalmente smesso difumare/Paolo ha smesso difumare, final­
mente-,
cipalmente degli avverbi di modo (con l’esclusione di quelli in -oni) e di alcuni avverbi di
tempo e di luogo. In alcuni casi gli avverbi hanno anche forme alterate.
i
o Avverbi con comparativo e superlativo
/ • 1 avverbio di negazione non precede sempre il verbo a cui si riferisce: non ho fame-, non Ecco alcuni esempi:
avete visto-, non hanno sentito. grandemente più grandemente grandissimamente
lontano più lontano lontanissimo
Con alcuni avverbi, infine, il mutamento di posizione ha effetto sul significato della frase: tardi più tardi tardissimo.
Marco ha giocato a tennis con Paolo (non Alberto); Alcuni avverbi, come gli aggettivi corrispondenti, hanno forme sintetiche di comparativo
,frco tolo giocato a tennis con Paolo (non ha fatto altro);
Marco ha giocato solo a tennis con Paolo (non a biliardo); e di superlativo. Per esempio:
bene meglio ottimamente (o benissimo)
Marco ha giocato a tennis solo con Paolo (non con Alberto). massimamente
grandemente maggiormente
male peggio pessimamente (o malissimo)
molto più moltissimo
addirittura, anche, solo, perfino, proprio, pochissimo.
soprattutto, specialmente. - - poco . meno
° Avverbi con forme alterate
Ecco i più comuni (dividiamo con un trattino la base avverbiale e il suffisso alterativo):
bene ben-ino, ben-one presto prest-ino
male mal-uccio, mal-accio tardi tard-ino, tard-uccio.
poco poc{h)-ino,poc(h)-etto
154 155
I

! Grammatica italiana di base

In caso di dubbi s I
I

do: parlare chiaro, andareforte, dormire sicuro,


' lavorare sodo, vedere giusto, vestire elegante.
Hai mai visto un ufo? o non hai mai visto un In questi casi l’aggettivo diventa invariabile e
ufo? si usa solo nella forma del maschile singolare:
Nelle interrogative l’avverbio mai può essere Paola ha lavorato sodo e non *Paola ha lavora­
usato nel significato di “qualche volta”, quindi to soda. Le varianti con l’avverbio corrispon- i
la frase: bai mai visto un ufo? significa “ti è capi­
tato qualche volta di vedere un ufo?”. La
variante con la negazione ha un significato leg­
dente sono teoricamente possibili ma spesso
risultano poco accettabili (per esempio sono
del tutto ammissibili parlare chiaramente e la­
La preposizione
germente diverso perché esprime stupore e sor­ vorare duramente, un po’ meno andare forte­
presa: non haimai visto un ufo? significa quindi mente e vedere giustamente).
“possibile che tu non abbia mai visto un ufo?”. )

Nemmeno si vede o non si vede nemmeno? ’


Dammene poco, anzi *più poco Gli avverbi neanche, nemmeno, neppure sono:
Gli avverbi bene, male, molto, poco, grande­ accompagnati dalla negazione non quando :
mente hanno forme sintetiche del comparati­ i seguono il verbo (non ci penso nemmeno),.
vo (rispettivamente meglio, peggio, più, me- . mentre si usano da soli quando lo precedono
no, maggiormente). Sono quindi da evitare le (uscire con Mario? nemmeno a parlarne!).
corrispondenti forme analitiche *più bene,
★più male, *più molto, *più poco, *più grande­
mente e, a maggior ragione, le forme *più Mica ti sarai offeso?
meglio, *più peggio, *più meno, *più maggior­ Agli avverbi di negazione esaminati nel par.
mente, che esprimerebbero due volte l’idea a.6 occorre aggiungere le particelle mica e
del comparativo. punto.
Mica si adopera per rafforzare la negazione
) non; non ho mica detto che è tardi! o può so­
li piace o no? oppure ti piace o meno? stituirsi a essa: mica ho detto che è tardi! In.
i
f 7 In frasi come vuoi giocare o no?, l’avverbio no
ci fa evitare di ripetere il verbo (vuoi giocare o
non vuoi giocare?). Meno adatta ai contesti.
frasi interrogative o esclamative può inoltre
significare “per caso”: non ti sarai mica offe­
so?-, mica sei arrabbiato con me?.
formali la formula negativa o meno (non so se Punto, diffuso specialmente in Toscana, si
lo ha avvisato o meno). Quando frasi analo- accompagna quasi sempre alla negazione
ghe interessano nomi, aggettivi o participi, si non; non sono punto stanco; non ho mangia o
può usare, oltre a no, la negazione non; alte- punto.
same sono ammessi tutti gli iscritti, frequen­
tanti e no (oppure e non).

1
Parlare chiaro o parlare chiaramente?
chiaramente!
In particolari espressioni un aggettivo qualifi-1
catìvo può avere funzione di avverbio di mo­

156
I Grammatica italiana di base Pia preposizione
’ r~i~r ,fJ„ .................. .... ....................

• partitivo: la maggior parte di voi; niente di tutto questo; ilpiù veloce di tutti;
Funzioni e classificazione delle preposizioni • denominazione: la città di Milano; l’isola del Giglio; il mese di aprile;
Le preposizioni sono parole invariabili che servono a mettere in relazio­ e paragone: Marco è più agile di Piero; quest’anno l’estate è più calda dell’anno scorso;
ne due elementi della frase: vado a scuola; un rotolo di carta da • moto da luogo: esco di casa alle otto (ma esco dall'ufficio, esco dal negozio ecc.); in corre­
regalo; un mucchio di libri. Le preposizioni svolgono funzioni distinte lazione con in-, girare di città in città; andare di male in peggio;
nella frase semplice e In quella complessa. Nella frase semplice, servo­ a origine, provenienza: la mia famiglia è di Napoli; una persona di umili origini;
no a determinare la funzione logica dell’elemento che precedono: pre­ • argomento: un libro di matematica; parlare di economia;
ferisco studiare di notte (complemento di tempo); parlava a voce bassa • materia: un vaso di bronzo; un tavolo di cristallo;
(complemento di modo); tremava per la paura (complemento di causa). • mezzo: vivere d’espedienti; cospargere il corpo di crema;
Nella frase complessa, introducono varie proposizioni subordinate • modo: mangiare di gusto; andare di corsa; essere di buon umore;
implicite e hanno una funzione analoga a quella delle congiunzioni: • fine: questo ti serva d’esempio; uscita di sicurezza;
dedico il mio tempo a leggere; sono stufo di litigare con lei. Si distin­ • causa: tremare difreddo; piangere di gioia;
guono due tipi di preposizioni: proprie e improprie. • abbondanza: un armadio pieno di vestiti; una cantina ricolma di roba vecchia;
• privazione: un libro privo di interesse; un ragionamento privo di senso;
e Le preposizioni proprie hanno unicamente funzione di preposizione e sono tutte • qualità: un uomo di bassa statura; uno scherzo di cattivo gusto;
composte da una sola sillaba: di, a, da, in, con, su, per, tra (o fra). Esse (con l’eccezione • tempo: di notte; d’inverno; in correlazione con in: di giorno in giorno; di ora in ora;
di tra e fra), unendosi all’articolo determinativo, danno luogo alle preposizioni articola­ v età: un bambino di otto anni;
te (di + la = della; in + lo = nello ecc.). • colpa, pena: accusare qualcuno di corruzione; multare qualcuno di cinquantamila lire;
• stima, prezzo: un quadro di valore;
o Le preposizioni improprie (davanti, dietro, sopra, sotto, lungo, durante ecc.) sono • limitazione: sano di mente; svelto di mano;
così chiamate perché possono svolgere altre funzioni oltre a quella di preposizione: • quantità, misura: un appartamento di duecento metri quadri; un palazzo di dieci piani.
camminare lungo il muro (= preposizione); un muro lungo cento metri (= aggettivo); Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione di:
Marco riposa sopra il divano (= preposizione); Marco abita sopra, Giulio sotto (= av­ • soggettiva: mi sembrava di averlo già visto; mi capita raramente di uscire con loro;
verbio). • oggettiva: credo di avere agito bene; prometti di comportarti educatamente;
• finale: vi prego difare attenzione;
A esse vanno aggiunte le locuzioni prepositive (per mezzo di, in base a, a causa di, a propo- • causale: mi dispiace di non poter venire con voi.
\ sito di ecc.), espressioni fisse formate da più parole che equivalgono a una preposizione:
7 l’ho saputo per mezzo di un amico-, il progetto è fallito a causa della loro incompetenza. 9.2.2 La preposizione a
La preposizione a indica soprattutto un movimento verso un luogo; da questo significato
di base si sono sviluppati quelli più generici
Le preposizioni proprie La preposizione a può assumere la forma eufonica ad, in particolare davanti a
Le preposizioni proprie, o semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra [o fra]), parola iniziente per o: dillo ad Andrea; vado adAncona. La fórma ad è obbligatoria
introducono molti complementi e proposizioni subordinate. in alcune espressioni cristallizzate: ad esempio, ad eccezione, ad opera, ad uso ecc. ■

s
9.2.1 La preposizione di Complementi introdotti dalla preposizione a:
• moto a luogo: andiamo a casa; vieni al cinema con noi?;
l
La preposizione di esprime fondamentalmente un significato di appartenenza e di specifi­
cazione. A questo ampio significato di base corrisponde una grande varietà di usi partico­
lari in cui la preposizione può essere impiegata per specificare l’origine, la provenienza, la


stato in luogo: resto a casa; vivo a Roma; sono impiegato al Comune;
termine: regalare un fiore alla fidanzata; ditelo a lui; i
parte di un tutto, la materia di cui è fatto un oggetto ecc. • tempo: partiremo alle otto; arriverà a mezzanotte;
• età: si è laureato a ventitré anni;
Di’ si può elidere (ma l’elisione non è obbligatoria) davanti a parola iniziante per /: • modo: parlare a voce bassa; imparare a memoria;
-,
| d impulso, d istinto; l’elisione è invece obbligatoria in un certo numero di espres­ • mezzo: scrivere a macchina; andare a cavallo;
sioni quali: d’amore e d’accordo, d’estate, d'inverno, a passo d'uomo, a memo­ • causa: a quella notizia, si insospettì; rise alla mia battuta;
ria d’uomo, d'un tratto, pelle d’oca ecc • vantaggio (o svantaggio): l’aria di montagna giova alla salute; l alcolfa male alfegato;
• limitazione: a mio avviso, stai sbagliando; si èferito a una gamba;
Complementi introdotti dalla preposizione di: • qualità: una camicia a righe; un quaderno a quadretti;
• specificazione-appartenenza: il quaderno di Giovanni; il fiore del ciliegio; i tifosi <? £ • «* • prezzo, misura: vendere a mille lire l'etto; andare a cento chilometri l ora,
Roma; • pena: condannare all’ergastolo;____________________
159
158
Grammatica italiana di base 9la preposizione
• predicativo: prendere qualcuno a esempio;
9.2.4 La preposizione in
• distributivo: disporsi a tre a tre;
• distanza: il supermercato è a cento metri da casa mia. La preposizione in indica fondamentalmente una collocazione nello spazio o nel tempo.
Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione a: Complementi introdotti dalla preposizione in:
• causale: a sentirlo parlare, mi sono emozionato; • stato in luogo: sto in casa-, vivo in città-, abito in periferia-, ho molta fiducia in voi-, ho in
• condizionale: a dire la verità, le cose non sono andate così; mente il ricordo di lei-,
• finale: vieni a vedere!; riesci a convincerlo?; • moto a luogo: vado in biblioteca-, come ti è venuto in mente?-, con valore figurato: cam­
• temporale: al vederlo, mi rassicurai; biare lire in dollari-, ridurre in cenere-, in correlazione con di indica un passaggio, di
• limitativa: facile a dirsi; brutto a vedersi. luogo o di tempo: andare di casa in casa-, rimandare di giorno in giorno-, con valore
distributivo: di quattro in quattro-, di dieci in dieci-,
9.23 La preposizione da • moto per luogo: correre nei campi-, i ricordi gli passavano nella mente-,
• tempo determinato: è nato nel 1981; ci rivedremo nel mese di settembre;
La preposizione da ha soprattutto il significato di movimento a partire da un punto, reale o • tempo continuato: ha risolto il problema in poco tempo; un libro che si legge in due ore;
figurato. Può esprimere anche significati di separazione, origine, dipendenza, distanza e • modo: stare in ansia; trovarsi in pericolo; con i nomi di vestiario: stare in pigiama; indirà
numerosi altri. il modo di cucinare alcune vivande: riso in bianco; patate in umido; indica partizione,
divisione: tagliare in due; farsi in quattro; precede il cognome del marito per le donne
La preposizione da produce raddoppiamento sintattico solo nella varietà d'italia- sposate: Giulia Marti in Baldini (= sposata con Baldini);
) no parlata in Toscana dove, per esempio, l'espressione da casa si pronuncia • limitazione: è molto bravo in latino; commerciare in pellami; è laureato in legge;
o f /dakkasa/. La preposizione da non si elide, tranne in pochissimi casi: d'ora in • mezzo: andare in bicicletta; pagare in contanti;
poi, d'altra parte, d'altro canto. • materia: un tavolo in noce; una scultura in marmo;
• fine: venire in aiuto; dare una festa in onore di qualcuno;
• stima: tenere qualcuno in grande considerazione;
Complementi introdotti dalla preposizione da: • predicativo: prendere in moglie una coetanea.
• moto da luogo: vengo da Genova; il torrente scende giù dalla montagna;
• moto a luogo: devo andare dal barbiere; passiamo dall’altra parte delfiume-, Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione in:
• stato inluogp: ci vediamo da Paolo; sto anch’io dalla tua parte; • temporale: nel correre (= correndo), ho inciampato; nel dirlo (= dicendolo), scoppiò a
• moto per luogo: per andare alla stazione, conviene passare da piazza Indipendenza; i ladri piangere.
sono fuggiti da una finestra;
• agente e causa efficiente: il tuo impegno è apprezzato da tutti; il palazzo è stato restaurato
da un’impresa specializzata; 9.23 La preposizione con
• causa: tremava dalfreddo; piangeva dalla gioia;
• separazione, allontanamento: Paolo si è allontanato dagli amici; Arturo si è separato dalla La preposizione con indica affiancamelo, addizione, inerenza, partecipazione.
moglie;
Complementi introdotti dalla preposizione con-.
• origine, provenienza: ho appreso la notizia dalla radio; la lingua italiana deriva dal latino; • compagnia e unione: esco con Paola; salsicce con fagioli; può essere rafforzata da
nei nomi di persona: Leonardo da Vinci; Antonello da Messina;
insieme: scriverò la relazione insieme con un collega (o insieme a un collega);
• tempo: vive in Italia da molti anni; da quando è arrivato ha combinato molti guai; • mezzo: avvitare i bulloni con una chiave inglese; viaggiare con l’aereo;
• mezzo: ti ho riconosciuto dalla voce;
• fine: occhiali da sole-, servizio da caffè; biglietto da visita; spazzolino da denti; • modo: osservare con attenzione; trattare con gentilezza;
• qualità: una ragazza con gli occhi azzurri;
• pU. una ra8a^a dai capelli rossi; un uomo dai nervi d’acciaio; • causa: con il caldo chefa, è difficile lavorare;
• limitazione: essere cieco da un occhio, zoppo da una gamba;
• limitazione: come va con il lavoro?; essere in regola con i pagamenti delle bollette;
• stima, prezzo: un vestito da un milione; in correlazione con la preposizione in vale “a • tempo: non riesco a guidare col buio; fare il bagno col chiaro di luna;
parure da : camicie da cinquantamila lire in su; in correlazione con la preposizione a • concessione: con (= nonostante) tutte le offerte che aveva, ha venduto la casa.
assume un valore analogo: avrà dai trenta ai quarantanni;
X ^>C°Jn^°rt.ar^a agire da galantuomo; con il significato di “de- Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione con:
* ■'U? band,ett0 r« un disc™° insensato; in unione con • modale: con l’insistere (= insistendo), ha ottenuto ciò che voleva.
. (‘d“ 8O1<>' “MO mio);
Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione da: 9.2.6 La preposizione su
• C
S™miofr^^^ in questa sta™ c’è una confusione da non credere-, » La preposizione su ha significato di posizione soprastante; a esso si aggiungono numerosi
significati secondari, che indicano contiguità e approssimazione.
160 ' “ --------------------------- -------
161
9 la preposizione
Grammatica italiana di base .............................
• ** *••••••••*••••••• •*•*•••• ••••••••♦•• ...........li.■!.. • t
rt-rr rr.rrrc.rì. m1i1rir.1.. i.r.rrinir... m.rrirrr.i n riu .il

,•>. i Complementi introdotti dalla preposizione sui * Complementi introdotti dalle preposizioni tra e fra:
• stato in luogo: gli occhiali sono sul comodino; avere una macchia sul vestito; può indicare • stato in luogo (con il significato di “in mezzo a”): la ricevuta è tra le mie carte', tra i due
vicinanza: un albergo sul lago; indica la sfera sulla quale si estende il comando, l’auto­ monti si stende una vallata-,
rità: esercita la sua influenza su molti elettori; . x , • moto a luogo: andare tra la gente-, camminare tra i cespugli-,
• moto a luogo: arrampicarsi su un albero-, scaricare le colpe sugli altri; può valere sia • moto per luogo: il pallone è passato tra i pali della porta-, la luce filtrava tra i rami-,
“verso”: le finestre guardano sul cortile, sia “contro”: la pioggia batte sui vetri; • distanza: tra cinque chilometri c’è un ristorante-,
• argomento: discutere sulle cause della crisi; un’indagine sulla criminalità; • tempo: arriverà tra due giorni-, sarò in ufficio tra le nove e le dodici-,
• tempo determinato (col valore di “intorno a”, “verso”): arriveremo sul tardi; la festa ter­ • relazione: una festa tra amici-, si consultarono tra loro-,
minò sulfar del mattino; • compagnia: ama stare fra gli altri-,
• tempo continuato (con il significato di “circa"): abbiamo camminato sulle due ore; stare­ « partitivo: sei il migliore tra i miei amici-, alcuni tra i passanti sifermarono.
mo al mare sui quindici giorni;
• età (indica approssimazione): una ragazza sui vent’anni; un uomo sulla sessantina; Tra e fra possono inoltre indicare, in alcune espressioni, l’approssimazione {avrà fra i trenta
• stima, prezzo (indica approssimazione): la maglietta costa sulle trentamila lire; e i quarant’anni).
• quantità, misura (indica approssimazione): pesa sui sessanta chili; I
• modo: lavorare su ordinazione; fare sul serio; Tra e fra hanno lo stesso significato: la scelta dipende esdusivamente da ragioni
• distributivo: sette disoccupati su cento abitanti. .. eufoniche; in genere si preferisce evitare di ripetere lo stesso suono nella parola
( 0 ./ successiva, quindi espressioni come tra tre giorni o fra fratelli, sono sostituite
con le equivalenti: fra tre giorni; tra fratelli.
9.2.7 La preposizione per
La preposizione per ha soprattutto significato di attraversamento o di tramite.

93
i
Complementi introdotti dalla preposizione per: ì
• moto per luogo: passare per la porta; uscire per la finestra; Le preposizioni improprie
• moto a luogo: partire per il mare; prendere l’autobus per la stazione. Può indicare desti­ Si definiscono improprie alcune preposizioni che vengono usate sia con
nazione: c’è un regalo per te-, o inclinazione, disposizione: ha una grande passione per la funzione di preposizione sia con altre funzioni grammaticali (avverbi,
poesia; aggettivi, verbi). Per esempio dopo è una preposizione-avverbio, lungo
• stato in luogo: stare sdraiato per terra; è una preposizione-aggettivo, escluso (dal participio passato del verbo
• tempo continuato: ho lavorato per tutta la notte; escludere) è una preposizione-verbo.
• tempo determinato: l’appuntamento è fissato per le otto;

V}j \ a
• mezzo: spedire per posta; comunicare per radio;
• causa.: tremare per ilfreddo; litigare per una sciocchezza;
• fine: combattere per la libertà; prepararsi per l'esame;
Per comprendere la differenza, si considerino le seguenti coppie di frasi:
a vediamo dopo (funzione avverbiale);
f A
\ * faremo una pausa dopo le undici (funzione preposizionale);
i • vantaggio (o svantaggio): sacrificarsi per ifigli; se non verranno sarà peggio per loro;
■ • modo:fare qualcosa per scherzo; chiamarei colleghi per cognome; lo spettacolo è stato molto lungo (funzione aggettivale);
! * m*sura: c^edere ‘ danni per un miliardo; le curve continuano per vari chi- passeggiare lungo ilfiume (funzione preposizionale);
! I SS?® per me’,hai ragi?ne'’per mù> padre’ scel&> le mie amicizie-, l’atleta è stato escluso dalla gara (funzione verbale);
ha salutato tutti escluso me (funzione preposizionale).

) : Come le proposizioni proprie, anche alcune improprie possono reggere una proposizione \
subordinata implicita: è arrivato senza essere stato invitato', dopo aver mangiato faccio sem­
/ • sosutuzione capire una cosa per un’altra. pre un sonnellino.
f S,ybortJina‘e implicite introdotte dalla preposizione per-
Alcune preposizioni improprie possono essere accompagnate da un’altra preposizione:
davanti a noi-, lontano da casa-, fuori di qui-, altre sono usate da sole: durante la partita-, sotto
la poltrona. Elenchiamo in una tabella alla pagina seguente le principali preposizioni
sportare cinque persone. Captre‘’ qUeSta macchina è tr°PP° Piccola Per tra' improprie, distinguendole in base alla presenza o assenza di un altra preposizione i
accompagnamento. Sono contrassegnate da un asterisco le preposizioni che presentano
9.2.8 Le preposizioni tra e fra più d’una costruzione.

163
Gammato italiana di base
9 la preposizione
+ ALTRA PREPOSIZIONE .......... ... -.... .........
preposizione | USATA DA SOLA
la lucefiltrava attraverso gli alberi
attraverso
circa questo problema, non so che cosa Preposizioni improprie
circa
dire___________________________ e pronomi personali
contro battere la testa contro il muro Perché si dice senza paura ma senza di te? te; contro Smuro, ma contro dinar, dentro la scatola,
siediti davanti alla finestra Le preposizioni improprie attraverso, contro,
davanti ma dentro disé. Nelle medesime condizioni è possibi­
la maglietta è dentro il cassetto_____ la maglietta è dentro al cassetto dentro, dietro, dopo, presso, senza, sopra, le (ma non obbligatoria) l'aggiunta della preposizione
‘dentro - \
■ sotto sono seguite dalla preposizione di solo in di dopo le preposizioni tra e fra-, mi trovo molto bene
‘dietro la casa è dietro la collina__________ la casa è dietro alla collina 1 presenza di un pronome personale o riflessivo tra voi (o tra di voi).
dopo vengo a trovarti dopo il lavoro tonico, quindi si dirà: senza paura, ma senza di
durante mi ha telefonato durante la partita
eccetto ho parlato con tutti, eccetto (che con)
te
entro devo partire entro le cinque Qi/I
yTr Le locuzioni prepositive
escluso l’ufficio è aperto tutti i giorni, escluso
Le locuzioni prepositive sono espressioni fisse formate da più parole.
il sabato_______________________ che equivalgono a una preposizione.
‘fuori | abitare fuori città stare fuori di casa; uscire fuori
dalla città Esse possono essere formate da:
insieme ne discuteremo insieme a voi • locuzione avverbiale + preposizione:
in cima a al cospetto di a meno di :
intorno la strada gira intorno alle mura
in capo a nel mezzo di al pari di
XX lontano
lungo camminare lungo la riva del mare
vivere lontano dagli amici in mezzo a
in base a
per causa di
in conseguenza di
a dispetto di
a favore di
i
malgrado giungeremo al traguardo, malgrado in quanto a a forza di per conto di
gli ostacoli in confronto a per mezzo di in cambio di
a fianco di per opera di alfine di ecc.;
mediante ce l’ho fatta mediante il suo aiuto
nonostante sono partiti nonostante il maltempo
‘oltre l’ombra si proietta oltre (al di là di) oltre (in aggiunta) a questo, ho • verbo o avverbio accompagnato da preposizione: ;
il muro comprato altri due vestiti a partire da
presso rifugiarsi presso alcuni amici a prescindere da
prima terminerò il lavoro prima di sera contrariamente a
‘rasente il proiettile passò rasente il muro il proiettile passò rasente al muro diversamente da
conformemente a ecc.
riguardo riguardo alla vostra richiesta,
cercheremo di accontentarvi
rispetto rispetto al problema del traffico,
occorrono provvedimenti urgenti
salvo può mangiare tutto, salvo la cioccolata
secondo \ secondo me, hai torto______________
senza è uscito senza il cappotto___________
‘sopra la lampada è sopra il tavolo_________ la lampada è sopra al tavolo
‘sotto le scarpe sono sotto il letto__________
le scarpe sono sotto al letto
tramite ho conosciuto Paolo tramite mio cugino
tranne
i sopporto tutto tranne la volgarità
ricino
la casa è vicino al lago
164
165
i
Pia preposizione
Grammatica italiana di base
y, nfn'iTrfa.
/
PER APPROFONDIRE
1”

il I ' /.A—*.
---- v.......
I

Ipess
.B
“^ Essere In alto mare © sull'alto mare?
preposizioni dispettose.
i ESPRESSIONE
(essere, trovarsi, navigare) in
INGLESE FRANCESE SPAGNOLO TEDESCO
I in deep (se trouver) en aguas in der
I cattive acque (= attraversare un waters
™ *Uuso delle preposizioni è uno dei settori in cui le lingue , dans de turbulentas Klemme
’V-
periodo difficile): a causa della beaux draps (sitzen)
sembrano comportarsi in modo più capriccioso. Questo aspetto risulta
recessione, l’azienda naviga in
soprattutto dalle frasi idiomatiche: tra un’espressione italiana e quella cattive acque_______________
corrispondente di un’altra lingua può non esserci alcuna somiglianza, oppure I espressione di in gamba (= bravo, di valore, smart; vigoureux; emprendedor auf Draht
significato equivalente può essere simile, ma introdotta da una diversa preposizione. pieno di qualità): Paolo è vera­ sprightly; solide;
i mente un ragazzo in gamba on thè ball intelligent;
Vaiamo nella seguente tabella la corrispondenza tra alcune frasi idiomatiche italiane e le dynamique
iquivalenti in inglese, francese, spagnolo e tedesco.
e<_ in punto (= puntuale): lo spetta- exactly; précises en punto punkt
ESPRESSIONE INGLESE FRANCESE SPAGNOLO TEDESCO colo inizia alle otto in punto sharp
di buon’ora (= presto): domani early de bonne a primera friih in stato interessante (= incin­ pregnant; enceinte enestado in anderen
dovrò alzarmi di buon’ora per heure hora ta): da quando si trova (è) in sta­ expectant de buena Umstanden
andare in montagna_________ to interessante, Paola è diventa- esperanza
di gran lunga (= tantissimo): è (by)far de beaucoup con mucho bei weitem i ta più bella_________________
di gran lunga il più veloce di tutti per filo e per segno (= detta­ in minute endétails con pelos y in alien
di punto in bianco (= improvvi­ allofa debut de repente plótzlich; gliatamente, nei minimi parti­ detail senales Einzelheiten
:
samente): s'è alzata e se n’è an- sudden enblanc unversehens colari): raccontami per filo e per
data di punto in bianco_______ segno come sono andate le cose
(rimanere) di sasso (o di stucco dtunbfounded petrifìé; de piedra; a versteinem; (andare, procedere) coi piedi di to watch y aller ir con pies auf derHut
o a bocca aperta) (= sbalordito, piombo (= con molta prudenza, one’s step prudemment de plomo sem;
bouche bée boquiabierto sprachlos
stupefatto): a sentire le sue men­ cautela): la situazione è delicata: vorsichtig
zogne, sono rimasto di sasso_______________ occorre andare coipiedi dipiombo
a bruciapelo (= da molto vici- point-blank àbrule- a bocajarro; aus nàchster (stare) con le mani in mano (= not to lift se toumer de brazos Dàumchen
no): sparare un colpo di pistola a pourpoint; a quemarropa Nahe senza fare nulla): se ne sta tutto a finger les pouces. cruzados drehen;
bruciapelo', o, figurato (= all’im­ àbout i
il giorno con le mani in mano dieHande
i
provviso): la sua domanda a bru­ pourtant inden
-i yy ciapelo mi ha messo iti imbarazzo Schofi legen
/
a malapena (= con difficoltà, a barely; àpeine aduras kaum su due piedi (= immediatamen­ at once; au pied leve; depadtasen augenblick-
fatica): è molto debole: a malape- hardly; penas lavoro immediate!^, séance la óille lich
te): è difficile trovare un
na riesce a salire un piano di scale scarcely on thè spot tenante
così, su due piedi
a quattr’occhi (= a tu per tu, privately en téte-à- de tu a tu; unter vier su per giù (= all’incirca): questo roughly; à peu près mas o menos ungefàhr
privatamente): è una faccenda téte cara a cara Augen
riservata: preferirei parlarne con zaino peserà su per giù dieci chili more or less
te a quattr'occhi___________ (stare) sulle spine (= in uno sta­ on sur des enascuas wieauf
alla buona (= semplice, senza plain; simple I to di grande preoccupazione): tenterhooks charbons gliihenden
à la bonne sinigual einfach; Kohlen
pretese): Paolo si accontenta di sono stato sulle spine finché non ardents
franquette; schlicht sitzen_____
vivere alla buona__________ sans facon ho avuto tue notizie__________
L
(essere) in alto mare (= molto tobeatsea, (essere, stare) tra due fuochi, between thè entre deux acaballo zwischen
en pieine ir para largò weit vom zwei Feuem;
distanti dalla fine o dalla solu­ on thè high “tra due pericoli opposti”: sono devii and thè eaux entre
mer Ziel entfemt zwischen
zione di qualcosa): i lavori di sea I tra due fuochi: qualunque deci- deep sea
restauro della piazza sono ancora I sione prenda mi causerà dei pro­ zweiSùihle
in alto mare I blemi
166 167
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Grammatica italiana di base
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In caso di dubbi i
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Rientra nello stesso ambito l’uso della prepo­
sizione da nelle denominazioni di ristoranti,
La busta paga o la busta della paga! caffè, negozi e altri locali pubblici: stasera
In alcune espressioni tecniche (specialmente andiamo a cena da Gigetto-, sono andati a
d’ambito commerciale e industriale) l’omis­ prendere un gelato da “ Gioititi" ecc.
sione della preposizione ha dato luogo a
espressioni cristallizzate come scalo merci,
busta paga, reparto confezioni, sala macchine,
monte ore.
Ho visto Marco o ho visto a Marco!
In italiano il complemento oggetto non è
introdotto da alcuna preposizione, quindi
La congiunzione
occorre dire ho visto Mano, ho salutato
Franco. L’uso del complemento oggetto ani­ ■

Vado al dottore o dal dottore! mato introdotto dalla preposizione a (ho visto
La preposizione da è impiegata per introdur­ a Mario, ho salutato a Franco) si trova in alcuni
re complementi di moto a luogo e di stato in dialetti centromeridionali e anche in spagnolo.
luogo quando è seguita da nomi (propri o
comuni) e da pronomi personali: vado dal
dottore-, vengo da te-, sono dal barbiere: a Marco è fratello di Maria o è fratello a
vediamo da Maria. Quest’uso, apparente­ Maria!
mente in contrasto con il significato di base Dopo un termine che esprime una relazione
della preposizione (die indica origine, prove­ di parentela si trova sempre la preposizione
nienza), può essere spiegato tenendo conto di: essere figlio di Carla, fratello di Giovanni, i
del fatto die in questi casi d si riferisce cugino di Pietro ecc. Espressioni come essere
all’ambiente dove una persona abita o lavora, figlio a Carla e simili si hanno per influsso di 1
e die la preposizione assume il significato di alcuni dialetti centromeridionaÌL
“presso”: sono dagli zìi: a sarà una festa dai
Berlini: Paola è dal parrucchiere. Se invece d
si vuole riferire proprio alla persona (e non al. G vediamo in piazza Dante o a piazza !
luogo in cui tale persona abita o lavora), si Dante!
deve ricorrere alla preposizione a, come si H complemento di stato in luogo con nomi di I
I
f può notare dalla differenza di significato tra vie o piazze è normalmente introdotto dal­
* le seguenti frasi: la preposizione in: l’appuntamento è alle otto
ho portato la lettera dal direttore (= nella stan­ in via Cavour. Per influsso dei dialetti centro­ ì
za dd direttore); meridionali, in casi analoghi si può trovare i
ho portato la lettera al direttore (= al direttore anche la preposizione a: ci vediamo alle sette
in persona, nelle mani del direttore). a piazza Dante.

i
!

I
I -----
168
Grammatica italiana di base ...................... ...... ............... 10ia congiunzione
........... ............................................. ... .. ........ ................. r. -
10 1 Funzioni e classificazione delle congiunzioni dichiarazione, una spiegazione: arriverà giovedì prossimo, cioè il ventisette; ha una forte
i
11
congiuntivite, ossia un'infiammazione agli occhi;
Le discorso e servono a collegare • conclusive: dunque, quindi, ebbene, perciò, pertanto, allora ecc. Segnalano che il secon­
tra loro parole (Mario e Paolo coirono), sintagmi (ho parlato con Mario do elemento è conseguenza del primo: è scaduto il termine, pertanto devi rinnovare il
e con Paolo) o proposizioni (Mario mangia e Paolo beve), specificando contratto; oggifa molto freddo, perciò copriti bene;
die tipo di legame si stabilisce tra I due elementi. Le congiunzioni pos­ <o correlative: e... e, o... o, ne... ne, sia... sia, non solo... ma anche ecc. Stabiliscono una cor­
sono essere classificate in base alla loro forma o alla loro funzione sin­ rispondenza o una relazione tra due o piu elementi: ascolto sia la musica leggera sia la
tattica.
musica classica; è un libro non solo interessante, ma anche istruttivo; ti sbagli: Paolo non è
né egoista né presuntuoso.
e Rispetto alla forma, si distinguono due tipi di congiunzioni:
• semplici, se sono formate da una sola parola: e, o, ma, come, che, né ecc.; La congiunzione e tende ad assumere la forma eufonica ed davanti a parola
o composte, se sono formate da due o più parole unite insieme: oppure (da o + pure), ■ì C ) r cominciante per la medesima vocale: aveva lunghi capelli e era bionda -> ed
neanche (da né + anche), sebbene (da se + bene), allorché (da allora + che), nondime­ V era bionda; Marco e Elisa Marco ed Elisa.
no (da non + di + meno) ecc.
A esse vanno aggiunte le locuzioni congiuntive, che sono formate da piu parole scritte
separatamente: anche se, per il fatto che, ogni volta che, di modo che, dal momento che,
per la qual cosa ecc. Ma oppositivo
e ma limitativo
o Rispetto alla funzione sintattica, si distinguono due tipi di congiunzioni:
• coordinative, se uniscono proposizioni o parti di proposizione mettendole sullo stes­ La congiunzione ma ha due significati diversi: cedentemente o esprime un giudizio basato su un
so piano; diverso punto di vista: quel libro non è un capola­
a subordinative, se collegano due proposizioni di cui una è dipendente sintatticamente , ® awersativo-oppositivo (equivalente a voro, ma si legge con piacere; fa freddo, ma è ma
dall’altra, specificando il tipo di legame tra di esse (causale, finale, temporale ecc.). X bensì, invece, al contrario), quando stabilisce bellissima giornata.
A esse vanno aggiunte le congiunzioni testuali, che possono collegare segmenti di testo r-1 un'opposizione netta tra due termini: il
semaforo non era verde, ma rosso; oggi non In altre lingue si usano congiunzioni distinte per
più ampi della singola firase.
è lunedì, ma martedì; esprimere questi due significati: per esempio in

SI awersativo-limitativo (equivalente a però,


tedesco sonderà ha valore oppositivo, aber valore
limitativo; in spagnolo la stessa funzione è svolta, f
tuttavia, d'altra parte) quando introduce un con­ rispettivamente, dalla coppia sino (oppositiva) e

102 Le congiunzioni coordinative


Le congiunzioni coordinative uniscono due elementi mettendoli sullo
I cetto che limita la validità di quanto affermato pre­ pero (limitativa).

stesso piano.
7
/ Secondo il loro significato, si possono suddividere in:

• copulative: e, anche, pure, né, neppure, neanche, nemmeno, nonché ecc. Indicano un
103 Le congiunzioni subordinative
Le congiunzioni subordinative collegano due proposizioni, una delie
semplice rapporto di addizione tra gli elementi congiunti: ho comprato una maglietta e quali è sintatticamente subordinata all'altra, specificando il tipo di rap­
up paio di pantaloni; non mi piace sciare, né pattinare sul ghiaccio; porto logico esistente fra la proposizione reggente e la subordinata (o
• sgiuntive. o, oppure, ovvero, altrimenti ecc. Segnalano separazione tra i termini col­ dipendente).
legati ed esclusione o alternativa tra essi: preferisci andare al cinema o a teatro?;
accendi la luce, altrimenti non riesco a leggere. La congiunzione o, oltre al valore Secondo il loro significato, le congiunzioni subordinative si possono suddividere in:
■!

^untivo, può avere valore esplicativo (il Lago di Garda, o Benaco, è il maggiore dei
! sea!lÒ)a Mnt' Semi0l°g,a‘ ° scienza disegni, « è sviluppata enormemente in questo • dichiarative: che, come (regge il congiuntivo): ha detto che non ricordava nulla; mi ha
spiegato come i loro rapportifossero peggiorati negli ultimi tempi;
• Wa' pe3ò\tfft!avia' nondimeno, eppure, anzi, piuttosto ecc. Segnalano un • interrogative indirette: se, come, quando, perché, quanto ecc.: non so se partirò-, dimmi
trnmin- n’n1103 ■ • °n*’ Una contraPPos*2*one: Carlo è simpatico, ma a volte parla come haifatto a risolvere il problema;
di t mIi « • causali: perché, poiché, giacché, siccome, visto che, dal momento che, dato che, per il fatto
ì
che ecc.: ha rinunciato all’invito perché era stanco; siccome è una bella giornata, farò due
A-... • dichiarative o esplicative: cioè, vale a dire, infatti, invero, ossia ecc. Introducono una passi a piedi;
170 ‘ ------------------- --------------------------------------- 171
Grammatica italiana di base congiunzione

• finali- affinché, perché, acciocché, che ecc. (reggono fi congiuntivo): mi hanno tanto pre- 1(14 le congiunzioni testuali
!
I
• "ZT1 XA» «éùddò Ae non fi firn* . capir,fin-. ero ulmeole ,u„. Sono cosi chiamate le congiunzioni che collegano tra loro porzioni di
testo più ampie deila singola frase e talvolta fungono da segnali di
apertura parziale o totale di un testo. Hanno sviluppato il valore di con­
. Abene. «corAé. per W„lo. quantunque. mulgado eh,
giunzione testuale elementi di natura diversa: congiunzioni coordinative
XL» Ae. nAe se ecc. (tnmne «.Ae se reggono rune d «mgronnvo): benAe
(e, ma), congiunzioni subordinative (perché, benché), locuzioni congiun­
fi,SSe tordi, avevamo vaili. di rimanere in li.rd.no a conversare-. Man, avemmo mo tive (d'altra parte, più che altro, tutto sommato), avverbi (allora, altri­
qual film gd ir, volte, à andava di rivederlo-, anAe se n se. comportalo mal, con me, u menti, cosi, ora). Vediamo alcuni esempi
• condizionali: re, purché, qualora, a condizione Ae, a lauto Ae, nel caro A, ecc: se ovetti
e. La congiunzione e può trovarsi a inizio di periodo, per segnalare un collegamento,
tempo, mi piacerebbe fare un viaigo-, può ancora collaborare con noi, a patto Ae si tmpe- ma allo stesso tempo uno stacco (logico o temporale) con quanto detto precedentemen­
gni di più; te: Dopo un periodo di crisi, Giulia e Alfredo si separarono e decisero di vivere in città
• comparative: come (spesso in correlazione con così}, più.ì... che, meno... che, meglio... che, diverse. E venne finalmente il momento di rincontrarsi. Può anche trovarsi al principio
peggio... che, tanto... quanto, tanto più... quanto meno <ecc.: non è poi così veloce come assoluto di un testo, con valore di esortazione: e stai un po’ zitto, perfavore!.
credevo-, è tanto bravo quanto inaffidabile-, . ma. La congiunzione ma segnala uno spostamento nell’argomento del discorso:
• temporali: quando, come, appena che, dopo che, allorché, prima che, mentre, finche, ogni Abbiamo visto quali sono le probabili cause dell’effetto-serra e le sue conseguenze sul
volta che ecc.: quando è arrivato, ha salutato tutti-, mentre correva, è inciampato-, finché clima del pianeta. Ma torniamo al problema dell’inquinamento da idrocarburi. Nel dialo­
sarà possibile, continuerò ad abitare in questa casa-, , go, può segnalare l’inizio di una battuta in cui ci si contrappone parzialmente o total­
• modali: come, come se, quasi (di uso formale), nel modo che ecc.-. fa’ come se fossi a casa mente a quanto detto dall’interlocutore: «Non fai mai come ti dico» «Ma papà, non puoi
tua-, agisci nel modo che ritieni più opportuno-, urlava quasi la volessero strangolare-, pretendere che alla mia età io ragioni con la tua testa!»', oppure può esprimere sorpresa,
• avversative: quando, mentre (nell’uso informale accompagnato da invece), laddove (di incredulità: Tu qui! Ma non dovevi essere già partito?.
uso formale) ecc.: ti lamenti di essere stanco, quando la maggior parte del lavoro l’ho fatta
io-, lo aspettavamo alla stazione, mentre aveva deciso di venire in macchina-, hai deciso di benché. La congiunzione benché ha valore avversativo. A differenza della corrispon­
fare da te, laddove era il caso di sentire il parere di un esperto-, credevo fosse sveglio, men­ dente congiunzione subordinativa concessiva, regge l’indicativo: potrei passare da Luca e
tre invece dormiva-, accompagnarlo a ritirare la macchina; benché non so se lo farò.
• esclusive, eccettuative, limitative: fuorché, tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che,
senza che, per quanto, per quello che ecc.: puoi fare tutto, fuorché prendere la macchina-, altrimenti. La congiunzione altrimenti ha valore ipotetico ed equivale a “se ciò non
per domani abbiamo in programma una gita, a meno che piova-, senza che ce ne accorgessi­ accade”: Bisogna sempre sforzarsi di comunicare col partner e cercare di risolvere con lui
mo, è uscita di casa; per quanto ne so, dovrebbero aver revocato lo sciopero. i problemi. Altrimenti non ha senso stare insieme. Può anche indicare un’alternativa:
Anche le preposizioni, come le congiunzioni, possono introdurre proposizioni dipendenti. se vuoi puoi venire a cena da noi, altrimenti passiamo a prenderti dopo cena e andia­
Tuttavia esse introducono subordinate con il verbo di modo infinito (dice di avere ragione), mo a teatro.
mentre le congiunzioni introducono subordinate con il verbo di modo finito (dice che ha
ragione). Hanno una funzione di collegamento tra proposizioni anche i pronomi relativi e i ora. La congiunzione ora ha un valore conclusivo rispetto a quanto detto in precedenza
pronomi e gli aggettivi interrogativi, quando introducono un’interrogativa indiretta (dimmi e serve a riprendere il filo del discorso: Mi hai spiegato dettagliatamente che cosa intendi
chi viene; non so che regalo prendere ecc.). fare e con quali fini. Ora, se queste sono le tue intenzioni, non potrai contare sul mio
appoggio.
Quel che che va
e che viene
Come abbiamo visto, che è la congiunzione subordi­ utilizzo popolare in cui la congiunzione accompagna
nativa più usata, h alcuni casi essa si è fusa con ^i un altro termine per specificarne meglio la natura di
^ene dementi che la precedono, dando luogo a una nesso subordinante: si tratta delle espressioni "quan­
’X parola urica (benché, poiché, purché, giacché, do che, "dove die, "come die, "mentre che, da evita­
^TSv'I perché, allorché ecc), in altri è rimasta separa- re in quanto scorrette. Dopo malgrado e nonostante
fa> a formare dette locuzioni congiuntive (primo l'uso del che è facoltativo: malgrado (che) abbia una
che, dopo che, dalmomento che, perì fatto che, lunga esperienza, a volte commette degli errori da l
di modo che, ogni volta che, dato che ecc). principiante; nonostante (die) si sia impegnato, non
Quesfampia gamma di usi ha dato luogo a forme di è riuscito a superare l'esame.

172 175
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Grammatica italiana di base J

i PER RPPROFOMSIRE i

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MpCSSte ie congiunzioni polivalenti ____ J J L.
ègfl_e congiunzioni subordinative di più largo uso, che, corno, mentre, perché,
’C/w-ct M -------------------- «r
v»ar
”5“ rz^^quando,
quando, se, hanno diversi significati.

a Che può avere funzione: .


• dichiarativa* ti dico che ho sbagliato}
• causale (nel parlato): copriti che fa freddo,
• finale (nel parlato): bada che il vaso non cada-,
• consecutiva: è così nervoso che fuma sempre-,
• temporale: sono anni che non vado in Slatta-,
L'interiezione
• comparativa: è meglio prevenire che curare;
• eccettuativa: non pensa che agiocare;
• limitativa: che io sappia, non lavora più qui.
c Che può anche essere usato: .... ,
• come pronome relativo: ti presento gli amia che sono venuti a trovarmi;
• come pronome interrogativo: che fai?; non so che dire; I

• come aggettivo interrogativo: che vestito metto?; non capisco che problemi bar,
• come pronome esclamativo: che vedo!;
• come aggettivo esclamativo: che fortuna!.
o Come può avere funzione:
• comparativa: non è noioso come pensavo;
• modale ci vediamo alle otto, come d’accordo;
• temporale: come seppe della promozione, lanciò un urlo di gioia;
• dichiarativa: mi raccontò come fosse affezionato ai suoi genitori;
• interrogativa indiretta: non capisco come possa essere accaduto.
F <à Mentre può avere funzione:
• temporale: l’ho incontrato mentre uscivo dall’ufficio;
I i .
• avversativa: è sempre indebitato, mentre guadagna abbastanza da vivere tranquillo.
o Perché può avere funzione:
• causale: l’ho comprato perché mi piaceva;
• finale: te lo dico perché tu sia informato;
• consecutiva: questa borsa è troppo pesante perché tu possa portarla da solo;
• interrogativa indiretta: vorrei sapere perché non mi dai retta.
o Quando può avere funzione:
• temporale: quando tomi a casa, compra il pane;
• avversativa: e risentito con me, quando dovrebbe essermi grato;
> • condizionale: quando avessimo bisogno di aiuto, potremmo rivolgerci a lui;
• causale: è inutile insistere, quando sai benissimo che non posso aiutarti;

• interrogativa indiretta: non ti so dire quando arriverà il treno.
o Se può avere funzione:
• condizionale: se avete bisogno di me, chiamatemi;
• causale: xe e qui, € bene che dia una mano a finire il lavoro}
• concessiva: (anche) se me lo regalassero, non lo vorrei;
• interrogativa indiretta: sto valutando se partire in macchina o in treno.

174 !
i
11 l'interiezione
GrammaticaitaKanadjtoe ----------- --- --------------------------------- ----------------- -
o eh può indicare rimprovero o disapprovazione: eh no, così non va bene!, o meravigliar
111 Funzioni e classificazione delle interiezioni eh, che bel panorama!. Se pronunciata con tono interrogativo e suono prolungato, si usa
L'interieiione è una parte Invariabile del discorso, usata per esprimere nel linguaggio familiare per rispondere a qualcuno che ci abbia chiamati o per indicare
che non si è capito qualcosa: eh? non ho sentito!;
un'emozione (gioia, dolore, sdegno, sorpresa, paura) o per formulare un
a ehi si usa per richiamare 1 attenzione: ehi, c’è nessuno in casa?, o con tono di rimprove­
ordine, un saluto, un richiamo. A differenza delle altre parti del discor­ ro: ehi, come ti permetti?;
so, l'interiezione non ha legami sintattici con le parole che la precedono
• ehm può indicare esitazione o imbarazzo: «Ti piace Carla?» «Ehm, preferirei cambiare
e la seguono. Distinguiamo tra interiezioni proprie, improprie e locuzio­
discorso!»; oppure può servire a richiamare l’attenzione: ehm, mi scusi, dov’è via
ni interiettive. Leopardi?;
o mah esprime incertezza: «Ti va di fare una passeggiata?» «Mah, non so!», oppure ama­
Le interiezioni proprie sono così dette perché hanno soltanto questa funzione: ah!, rezza o rassegnazione: mah! sono molto incerto sul mio futuro!;
eh!, oh!, ahi!, ehi!, ohi!, mah!, urrà!, ahimè!, ohimè! ecc. • mhmm esprime dubbio, perplessità, esitazione: «Che ne dici di fare una gita in barca?»
«Mhmm, non mi pare il caso, con questo tempo!»; può anche esprimere soddisfazione
Le Interiezioni improprie sono così dette perché in origine hanno altre funzioni per aver mangiato o all’idea di mangiare qualcosa di buono: «Ti piace la torta coi lampo­
(sostantivi, aggettivi, avverbi, verbi) e sono secondariamente usate con valore di interie­ ni?» «Mhmm!»;
zione basta!, bene!, bravo!, coraggio!, giusto!, peccato!, presto!, via!, viva!, zitto! ecc. Il Q oh esprime meraviglia, gioia: oh, questa sì che è una bella sorpresa, oppure dolore, sde­
numero delle interiezioni improprie è illimitato: quasi ogni parola può essere usata, in gno: oh, che brutta figura abbiamo fatto!; può anche servire da richiamo: oh! fai attenzio­
un determinato contesto, come interiezione. ne a dove metti i piedi!;
« ohi esprime contrarietà, preoccupazione o disappunto, specialmente se ripetuta: ohi,
Le locuzioni interiettive sono così dette perché sono formate da gruppi di parole o ohi, qui le cose si mettono male!;
da vere e proprie proposizioni: Dio mio!, ora basta!, santo cielo!, poveri noi!, per carità!, 9 to’ si dice porgendo qualcosa a qualcuno: to', prendi ancora dei dolcetti!, o per esprime­
sifiguri!, mifaccia il piacere!, neanche per sogno! e simili. re meraviglia: to’, guarda chi si rivede!;
o uffa (o uff, auff) esprime noia, impazienza, fastidio: uffa, quando finisce la lezione?;
• uh può indicare dolore, disappunto: uh, che male!, oppure meraviglia, sorpresa: uh, che
bella spiaggia!;
Interiezioni l
o uhm esprime incertezza, dubbio, perplessità: uhm, la sua idea non mi convince!

r
e punteggiatura
Le interiezioni sono particolarmente usate nel par­ riezione è inserita in una frase, può essere seguita Molte interiezioni proprie (ohi ahi! eco) sono caratterizzate, nello scritto, dalla
lato, dove assumono significati variabili secondo il da una virgola, e in questo caso il punto esclamati­ . presenza della lettera h, che ha una duplice funzione: serve a evitare confusioni
tono della voce e il contesto in cui vengono vo si pone al termine della frase stessa: accidenti, O / con altre parole (per esempio ah, senza h, potrebbe essere confusa con la pre-
pronunciate. Per riprodurre nello scritto lin- posizione semplice a) e a rendere l'enfasi intonativa delle interiezioni.
l fonazione delle interiezioni si ricorre al
punto esclamativo (per esprimere dolore,
sono veramente seccato!, in alternativa si può met­
tere il punto esclamativo sia dopo l'interiezione sia
al termine della frase: accidenti!, sono veramente
l
disgusto o disapprovazione): ahi!, oh!, ahimè!, seccato! Se il tono della frase è insieme di meravi­ Le interiezioni improprie possono rappresentare un ordine (basta!, zitto!), un esortazione
puah!, oppure al punto interrogativo (per esprime­ glia e di domanda, al punto esclamativo si può (su!, coraggio!), un giudizio di apprezzamento o di biasimo (bravo!, vergogna!), un impre­
re sorpresa o incredulità): eh?, davvero?. Se l’inte- unire quello interrogativo: davvero?! cazione (accidenti!, maledizione!), un’espressione di cortesia (auguri!, congratulazioni!),
una formula di saluto o di congedo (ciao!, arnvederci!, buonanotte!), o costituire una for­
mula che aiuta ad aprire o a mantenere aperta la comunicazione (senta!, scusi!, pronto?).
I
11.1.1 Significato delle principali interiezioni proprie e improprie
Vediamo ora le interiezioni proprie più usate:
• ah esprime dolore: ah, che grave sciagura!, o sorpresa: ah, sei tu!; se ripetuta (ah! ah!),
riproduce il suono di una risata;
Ital^'^ine d°lOre ®s*co 0 spirituale: ahi, mi sono punto con uno spillo!; ahi, ahi, povera

' ** P“ esprim"e

ilpro-
176 ‘ '------------------------------------------------------------- 177
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di base 11 l'interiezione
•, »£U£S&-ùi^. —T-rnnr.r.lli..7w^
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.11
il APPROFONDIRE i_______ ___________
weSSjh? cric, crac, sdeng, bum. Le onomatopee e la grammatica clic, rumore breve e secco, metallico cliccare (solo “premere il tasto del mouse di un
onomatopee sono espressioni linguistiche che tentano di imitare suoni computer”);
coccodè: verso della gallina;
-T” j^r'o rumori non linguistici. Per esempio, era (o gra): verso della rana -» gracidare-,
tic-tac indica il ritmo dell’orologio, din-don crac (anche cric o cric-crac): rumore di qualcosa che scricchiola o si spezza;
cri cri: verso del grillo;
il suono della campana, patatràc il rumore cucù: verso del cuculo;
•lì”1?® \
di qualcosa che cade a terra, ecc) lo S'WMtlU*. jiir• •’ din don dan: suono delle campane;
a® .
starnuto, bau-bau l’abbaiare del cane ecc. driiin: suono di un campanello o del telefono;
ecct: rumore dello starnuto;
Possiamo distinguere due tipi di fiiiuuu: suono di un fischio;

i,
onomatopee: semplici e derivate.

1 Le onomatopee semplici
ft /W)
frrr. verso della cicala -» frinire,
glo glo (o giu giu): verso del tacchino o del piccione, o rumore che produce un liquido
che entra o esce da una stretta apertura;
gnam: rumore della masticazione;
Le onomatopee semplici sono parole che
riproducono un suono attraverso il ricorso a grrr. ruggito del leone o di altra belva feroce;
fonemi (o, nello scritto, a grafemi): bip, bum, crac, din-don, psst ecc.; non sono assimilabili ad hi ho: verso dell’asino;
alcuna delle tradizionali parti del discorso e, di norma, sono inserite nel discorso senza lega­ miao: verso del gatto miagolare, miagolio-,
mi sintattici con il resto della frase: tra gli alberi si sentivano frinire le cicale: frrrr, frrrr. In muuh: verso della mucca -» muggire-,
alnmi casi possono essere usate come nomi invariabili, precedute dall’articolo: la quiete del patapùm (o putupum, patatràc): rumore di uno scoppio o di qualcosa che cade rumorosa­
pomeriggio era disturbata da un frrrfrrr continuo-, dalla bottega delfabbro proveniva uno sdeng mente per terra;
assordante. pss (o psst): il verso che si fa per richiamare l’attenzione di qualcuno senza fare troppo
rumore;
puh (o puah): rumore di uno sputo; può esprimere disgusto: puah, che schifo questa pasta-,
lLJ Le onomatopee derivate qua qua: verso dell’oca e dell’anatra;
Le onomatopee derivate si ottengono da quelle semplici mediante l’aggiunta di un suffisso ron ron: rumore del russare o del gatto che fa le fusa -» tonfare-,
(bee -» belare-, muh -» muggire-, miao -» miagolare)-, sono classificabili morfologicamente e si tic tac. rumore dell’orologio -» ticchettio-, ticchettare,
I
I integrano nella frase come le corrispondenti parti del discorso: nomi {tintinnio, gracidio), o tin tin: rumore acuto provocato dall’urto di oggetti metallici, di vetro o altro -» tintinnio,
verbi (tintinnare, gracidare). Qualche esempio: le chiavi tintinnavano nel silenzio-, il gracidio tintinnare,
delle rane disturbava la quiete della sera. toc toc (o tic toc): rumore che si fa bussando a una porta;
trac (o tràcchete): rumore secco prodotto da qualcosa che si rompe;
o Onomatopee dell'italiano tu tu: il fischio di un treno o il rumore del telefono occupato;
Pur essendo espressioni che riproducono simbolicamente un suono presente in natura, le uè (o nghé): il pianto dei neonati;
onomatopee differiscono parzialmente da lingua a lingua. Vediamo una lista di quelle più zac (o zie): rumore di un taglio netto;
cornimi usate in italiano, accompagnate dal referente e da eventuali parole derivate: zum zum: suono forte e rimbombante di una grancassa o dei piatti di un’orchestra;
bau: verso del cane -» abbaiare-, zzz: ronzio di un insetto o di un apparecchio elettrico; sibilo di chi dorme.
bee. verso della pecora -» belare-,
hip (o heep): suono di molti apparecchi elettronici: il hip della segreteria telefonica-, o Onomatopee provenienti dall'inglese
bla bla: rumore delle chiacchiere (ironico o spregiativo) -♦ blaterare-, Molte onomatopee, particolarmente diffuse nel linguaggio dei filmetti, derivano dall inglese.
brr. brivido, o anche, freddo, paura -» rabbrividire-, Ecco le più comuni:
bum (o boom): rumore intenso o scoppio; bang, sparo, scoppio; da io bang “esplodere”, “scoppiare”;
cat. guaito del cane o, ironicamente, suono emesso per lamentarsi di un dolore; clap: applauso; da to clap “applaudire”;
chicchirichì (o cuccurucù): verso del gallo; cough: colpo di tosse; da to cough “tossire”;
ciaf, rumore di uno schiaffo o di qualcosa che cade in acqua; crash: rumore provocato dallo scontro tra veicoli; da to crash “schiantarsi , “abbattersi ;
cip: verso di vari uccelli; gasp: riproduce un sospiro o un sussulto dovuto a un’emozione intensa; da to gasp boc­
ciufciuf, rumore del treno; cheggiare”, “ansimare”, “restare senza fiato”;
clang: rumore prodotto da un oggetto metallico percosso da un martello o altro -> clangore-, grunt (o sgrunt): esprime rabbia, fastidio, irritazione, da to grunt “borbottare , “brontolare ;
178 ' ’ 179
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Grammatica italiana di base ’ i

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L. !
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gulp: esprime paura o forte meraviglia; da to gulp inghiottire ;
gurgle: riproduce un brontolio o il rumore di un liquido in ebollizione; ria to gurgle L • •>
i
“borbottare”, “gorgogliare”;
Mumblc. esprime il borbottio di chi sta pensando intensamente; da to mumble Mbor-
bottate”;
1
roar. ruggito di animale feroce; da to roar ruggire ;
rumble: riproduce vari tipi di rumore; da to rumble “rintronare”, “rumoreggiare”;
screech: imita il rumore prodotto da una brusca frenata sull’asfalto; da to screech “stri­
dere”;
sigh: esprime dispiacere, tristezza, malinconia; da to sigh “sospirare”;
slam: lo sbattere di una porta o un altro colpo secco; da to slam “sbattere”, “sbatac­
Lai tese sempre®
chiare”;
slurp: indica il rumore di chi mangia o si appresta a mangiare qualcosa con gusto; da
to slurp “mangiare o bere rumorosamente”;
smack: riproduce il rumore di un bado sonoro: da to smack “(far) schioccare”;
snap: riproduce il rumore prodotto dallo schioccare delle dita; da to snap “chiudere di
scatto”, “schioccare”;
sniff. esprime il rumore dell’annusare o del singhiozzare; da to sniff “fiutate”, col deri­
vato sniffare-,
4
snort: riproduce il verso di un animale infuriato o, per estensione, indica rabbia, sde­
gno e simili; da to snort “sbuffare”;
sob: imita il suono del pianto o esprime forte dispiacere; da io sob “piangere”, “sin-
ghiozzare”;
splash: riproduce il rumore di qualcuno o qualcosa che cade in acqua; da to splash
“schizzare”, “spruzzare”;
vroom: riproduce il rombo di un motore; da to vroom “andare a tutta birra (in auto, in
moto)”;
yawn: sbadiglio; da to yawn “sbadigliare”.

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■■ i

180
Grammatica italiana dì base
12 la frase semplice

Rappresentiamo i diversi tipi di analisi della frase semplice nel seguente schema:
i 12.1 Unità di analisi
U avviene attraverso i testi, messaggi di lun­
ghezza variabile (da una sola parola a un romanzo di migliaia di pagi-
ne), caratterizzati da unità e da completezza. I testi sono formati da una
o più frasi. analisi logico-grammaticale SOGGETTO PREDICATO
l ‘ I
Le frasi, sequenze di parole ben formate e dotate di senso comprese tra due pause forti,
possono essere di lunghezza e complessità variabili.
analisi del contenuto informativo | TEMA
i
J | REMA ~|
I
analisi della struttura delle conoscenze NOTO NUOVO ~1
farà che contengono un solo predicato (ho vinto un premio; il

frtó°complrese° composte da più proposizioni collegate tra loro (dopo aver terminato il Normalmente il soggetto grammaticale (e gli elementi a esso riferiti, che formano il gruppo
lavoro e aver svolto alcune commissioni, Andrea andò a teatro a vedere una commedia di del soggetto) coincide con il tema e con l’elemento noto, mentre il predicato (e gli elemen­
ti a esso riferiti, che formano il gruppo del predicato) coincide con il rema e con l’elemen­
^quitto capitolo ci occuperemo dell’analisi della frase semplice e dei suoi componenti, to nuovo. Vediamo alcuni esempi:
nel successivo ci dedicheremo all’analisi della frase complessa.
- . - un
Carlo scrive • racconto''
•. .- —
Giacomo è allegro e spensierato.
La situazione economica sembra essere migliorata. .
La struttura della frase semplice
Una frase die contiene un solo predicato si dice frase semplice (o pro­ Il soggetto-tema è costituito da un nome o da un gruppo nominale, il predicato-rema da
posizione): Giovanna corre; Marco canta una canzone. Le frasi semplid un verbo o da un gruppo verbale. Il soggetto (Carlo, Giacomo, La situazione economica) è
sono autonome dal punto di vista sintattico dalle frasi che le precedono l’elemento della frase cui fa riferimento il predicato; il predicato (scrive un racconto, è alle­
e da quelle che le seguono, e perdò sono dette frasi indipendenti: alle gro e spensierato, sembra essere migliorata) è l’elemento verbale che indica l’azione o lo
otto sono tornato a casa; sarebbe bello uscire. Esse possono essere stato attribuiti al soggetto.
analizzate da diversi punti di vista.
Non sempre, però, si ha la perfetta coincidenza tra soggetto-tema-noto e predicato-rema-
o Analisi logico-grammaticale. Se analizziamo la frase dal punto di vista grammaticale, nuovo. Per esempio, nella frase il libro difisica l’ho prestato a Carla il tema è “il libro”, ma
individuiamo due componenti fondamentali: il soggetto, cioè l’elemento che determi­ questo costituente svolge la funzione di complemento oggetto. Nella frase è scoppiata una
na l’accordo col verbo (io canto; voi cantate), e il predicato, composto sempre dal bomba! è presente solo informazione nuova, quindi non è possibile operare la distinzione
verbo e spesso anche da altre parole dipendenti sintatticamente dal verbo e che insie­ tra noto e nuovo. Quando la normale costruzione della frase non chiarisce a sufficienza il
me a esso formano il cosiddetto “gruppo del predicato” (io canto una canzone napole­ ruolo comunicativo di un elemento, il parlante ha a disposizione particolari costruzio­
tana in giardino). ~ ni che servono a evidenziare il tema o il rema (vedi Per approfondire alla fine di questo capi­
tolo).
o Analisi del contenuto Informativo. All’analisi logico-grammaticale se ne può affian­
care un altra, che tenga conto del contenuto informativo dell’enunciato: in questo caso i 12.2.1 Verbo, nucleo e argomenti
due componenti fondamentali sono il tema (ciò di cui si parla, l’argomento della frase)
e il rema (dò che si dice a proposito del tema). La frase può essere analizzata anche da un diverso punto di vista, prendendo come punto
di partenza il verbo e la sua capacità di legare a sé i componenti della frase, Ciascun verbo
o Analisi della struttura delle conoscenze. Si può analizzare infine la frase dal punto è completato da un certo numero di argomenti: esistono verbi a zero argomenti, che
di vista delle conoscenze condivise tra emittente e ricevente, in base al principio secon­ hanno senso compiuto da soli (piove, nevica), verbi con un argomento, che sono completa­
do il quale lo scambio di informazione avviene aggiungendo a una parte dell’enunciato, ti dalla presenza del soggetto (Paolo corre), verbi con due argomenti (Paolo sorseggia una
già nota, una parte nuova: bibita; Paolo telefona a Chiara), verbi con tre argomenti (Paolo regala una rosa a Chiara),
verbi con quattro argomenti (Marco traduce una relazione dalfrancese in tedesco). Il verbo
i mio cugino Alfredo , L si e laureato e i suoi argomenti costituiscono l’ossatura fondamentale della frase (detta nucleo). Al
J
i soggetto
soggetto . L predicato nucleo si possono aggiungere una o più espansioni, che sono delle aggiunte facoltative. Si
I tema
tema . J
L rema distinguono tre tipi di espansioni, a seconda della porzione di frase a cui si riferiscono: gli
/ J
I noto . i nuovo elementi avverbiali sono riferiti a una parte del nucleo (il verbo o il gruppo del verbo), gli
J
--------------------------------------------------- ----- 183
182 !
^9^
Grammatica italiana di base „ 12 la frase semplice
’* A elementi circostanziali sono riferiti allmtero nucleo, i circostanziali di frase, infine, modi­ 11 soggetto può essere completato da varie determinazioni, che fanno parte del gruppo del
ficano il significato dell’intera frase. . . . soggetto:
Consideriamo ora la frase Paolo sta sorseggiando una bibita. Essa e costituita soltanto dal
nucleo (il verbo e i suoi due argomenti: il soggetto e 1 oggetto); per espanderla, possiamo fi padre x , di Carla , lavora in banca
aggiungere delle determinazioni di modo, di tempo o di altra natura.
i soggetto espansione i I------------------------ 1
, Probabilmente, | iPaolo sta sorsenìando una bibita^ peritamente^ \ nel giardino di casa gruppo del soggetto gruppo del predicato

CIRCOSTANZIALE NUCLEO AVVERBIALE CIRCOSTANZIALE Quando il soggetto è introdotto da una delle forme
DI FRASE dell’articolo partitivo o dalle espressioni un po' di,
Gli elementi circostanziali godono di maggiore libertà di movimento nella frase rispetto alcuni, qualche, si parla di “soggetto partitivo”: so­
no arrivati dei nuovi ospiti-, un po’ di coraggio ti aiu­
agli elementi nucleari: possiamo infatti dire nel giardino di casa. Paolo sta sorseggiando una terebbe-, qualchefiore in più starebbe bene.
bibita lentamente; Paolo sta sorseggiando una bibita nel giardino di casa, lentamente ecc.
Cerchiamo di visualizzare nel seguente schema la struttura della frase semplice secondo la t.tictiztnr.ei
prospettiva d’analisi presa in considerazione. Le frecce indicano la porzione di frase a cui
si riferiscono le varie espansioni.
123.1 La posizione del soggetto
Normalmente il soggetto precede il verbo: i ragazzi giocano in cortile-, lefoglie cadono dagli albe­
ri. Non necessariamente però il soggetto occupa il primo posto nella frase: uno o più elementi
circostanziali possono precederlo: domani, alle otto in punto, Marco andrà a correre nelparco.
FRASE circostanziali
di frase Il soggetto può seguire il verbo:
o se si vuole metterlo in rilievo: l’ho sempre detto, io, che non andavano d’accordo;
o se si vuole metterlo a confronto con un altro possibile soggetto: l’arrosto con le patate
ESPANSIONI l’ho preparato io, non tu;
NUCLEO
elementi elementi o in costruzioni passive, quando il soggetto è noto: è stata inaugurata una nuova linea fer­
(verbo -areomenui
avverbiali circostanziali roviaria; sono stati proclamati i vincitori del concorso;
con il verbo dire e altre espressioni di significato analogo: dice
o Paolo se vuoi andare a

Per quanto riguarda la posizione del soggetto con i cosiddetti “verbi inaccusativi”, vedi Per
approfondire alla fine di questo capitolo.

Il soggetto
•••••••••••••••••••«♦»«»

► Dal punto di vista del significato, il soggetto specifica chi o che cosa
compie l'azione (nelle frasi con verbo attivo: Paolo legge, Angela scri­ La posizione del soggetto
ve), chi o che cosa subisce l'azione (nelle frasi con verbo passivo: nelle frasi interrogative
Paolo è stato salutato da Angela), a chi o a che cosa è attribuita una
qualità o uno stato (nelle frasi con predicato nominale: Laura è bella,
ed esclamative
la situazione sembra tranquilla). Quando il predicato verbale è costituito da un
Nelle frasi interrogative il soggetto, se espresso, si
k trova spesso dopo il verbo: avrà Paolo il tatto verbo transitivo, il verbo e il complemento oggetto
Dal punto di vista formale, il soggetto è l’elemento che determina, attraverso l’accordo
grammaticale, la persona e il numero del verbo (io corro; Carlo corre; noi corriamo; Carlo e
£__ 7' ' necessario per comunicare la notizia ai non sono separabili: possiamo quindi avere i gior­
% TJ suoi?; si ricorderà Graia di passare dal 6o- nali diffonderanno la notizia? o diffonderanno la
ì jnJ^r>mp alcuni casi, il soggetto determina anche il genere del verbo (Carlo è raio? notìzia, i giornali?, mentre la frase diffonderanno i
armato; Paola e arrivata). ------ giornali la notìzia? è di tono letterario o arcaico.
L'ordine verbo-soggetto è prevalente anche
Normalmente la funzione di soggetto è svolta da i quando la frase è introdotta da una congiunzione, Anche nelle frasi esdamative il soggetto si trova di
z77 ' un nome o da un pronome: Carlo lavora
reggae; tuttavia, qualunque parte del di: un pronome o un avverbio interrogativo (con l'ec­ norma dopo il verbo: come sono simpatici gli
cezione di perché? e come mai?): che cosa ti ha amici di Paolo!; die fatica hanno fatto isoccorritori
un’intera proposizit detto Marco?; dove andrà Paolo in vacanza? per raggiungere il luogo dell'incidente!

184 - ---------------------------------- ---------------------------------------- 185


Grammatica italiana di base 12 la frti.se semplice
7^,

’ il Il soggetto può essere sottinteso: t nominale che segue la copula si accorda col soggetto anche nel genere: il gelato è buono', i
l| a quando risulta chiaro dal contesto: lo stavamo aspettando da un ora: finalmente è arriva­ gelati sono buone, la torta è buona;, le torte sono buone.
to (dal discorso precedente si capisce di chi si sta parlando), Quando il verbo è composto, il participio passato rimane invariato se l’ausiliare è avere:
• nella risposta a una frase: «Viene Paolo?» «Viene»; Marco ha mangiato;, Marco e Laura hanno mangiato, mentre concorda in genere e in nu­
. in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso soggetto: Paolo e anilato al mare e mero con il soggetto se 1 ausiliare è essere: Marco è partito;, Laura è partita;, i ragarri sono
ha pescato due cernie; al ritorno le ha cucinate insieme agli amici. partiti;, le ragazze sono partite. (per ulteriori informazioni sull’accordo del participio passa-
Come abbiamo già visto in 6.1.1, in italiano, a differenza di quanto avviene in altre lingue, go vedi Per approfondire a pag. 141 ).
l’espressione del pronome soggetto è facoltativa.

I complementi
Il predicato I complementi sono determinazioni di varia natura che si aggiungono al
Il predicato è l'elemento che indica l'azione o lo stato riferiti al soggetto soggetto e al predicato verbale per completare il significato della frase.
e può essere verbale o nominale. Si distinguono complementi diretti e complementi indiretti.

0 II predicato verbale è costituito da un verbo predicativo (vedi 7.1.1): Marco ha dormito-, ■*> I complementi diretti sono cosi chiamati perché si legano al verbo direttamente, cioè
Giacomo passeggia. Quando il predicato verbale non ha significato compiuto da solo, deve senza l’ausilio di una preposizione. Sono diretti il complemento oggetto {Giulia assaggia
essere completato da uno o più argomenti: essi, insieme al verbo, formano il gruppo del il gelato), il complemento predicativo del soggetto (Giulia sembra contenta) e il comple­
predicato: mento predicativo dell’oggetto (il direttore ha nominato Giulia redattore capo).
Marco è andato al cinema
, Marco , , ha ricevuto, t un regalo da Oriana , <? I complementi indiretti sono cosi chiamati perché si legano al verbo indirettamente,
cioè per mezzo di una preposizione. Sono indiretti tutti i complementi a eccezione del
soggetto pred. verbale argomenti del verbo complemento oggetto e dei complementi predicativi.
I_________ i
gruppo del predicato
Vi sono in realtà delle eccezioni. Per esempio i com­
e Il predicato nominale è costituito dal verbo essere + un aggettivo (o
.1 un nome). La plementi di tempo e di distanza, considerati com­
plementi indiretti, possono non essere preceduti da
voce del verbo essere si chiama copula, cioè “legame”, perché lega il soggetto alla parte
pre­
nominale; l’aggettivo o il nome unito al verbo essere si chiamano parte nominale del pre- preposizione la mattina ho bisogno di un forte caffè ?
i per svegliarmi’, il mare dista angue chilometri da
L ?
dicato. Eventuali espansioni della parte nominale fanno parte del gruppo del predicato:

? la giornata
1 Marco , 1
è stata
è ■
calda
i un ragazzo , di dodici anni
casa. D’altra parte, il complemento oggetto partitivo
è introdotto dalla preposizione di’, mangiare del
pane (vedi 125.1).
soggetto copula parte nominale attenzione!
------------------ 1
L predicato nominale
J
gruppo del predicato 12.5.11 complementi diretti
• Il complemento oggetto
I verbi copulativi (parere, sembrare, sentirsi, stare, rimanere, diventare, riuscire, Il complemento oggetto si ha solo con i verbi transitivi attivi e si unisce direttamente al
cr^scere' vivere, morire ecc.) hanno una costruzione molto verbo, senza preposizione: Mario legge un libro’, Ada prende l ombrello.
il cn _n a a e verb° essere in funzione di copula, perché servono a collegare Alcuni verbi intransitivi possono avere come complemento oggetto un sostantivo die ha
• soggetto a un nome o a un aggettivo: Marco si sente triste; Paolo è nato robusto. la stessa base del verbo o presenta un significato affine a quello del verbo: vivere una vita
“7,st! ne! fatto che in questo caso i verbi sentirsi e nascere non
beata-, dormire sonni tranquilli. In tal caso si parla di complemento deD oggetto interno.

delle frasi precedenti si dicono complementi predicativi del soggetto. La proposizione oggettiva ha la stessa funzione del complemento oggetto, del quale si può
considerare una forma ampliata; infatti, in vari casi un complemento oggetto può essere
VA/bale erU C°PUla “ ac“rdano con il soggetto nel numero e nella persona: sostituito con una proposizione oggettiva: Giulia aspetta una mia telefonata Giulia aspet­
Marco canta, Marco e Laura cantano;, Marco è grande; Marco e Laura sono grandi. La parte ta che io le telefoni’, preferisco la vostra sincerità preferisco che voi siate sinceri.
186 "----------------------------------------------------- - 187
Grammatica italiana di base
„..H ............. —.
12 u frase semplice rt—r ■ ■ ■■■ ■ .r- r .....-r .

Quando l’oggetto è introdotto da una delle forme contesti formali, il complemento d’agente può essere introdotto dalle locuzioni preposi­
il. dell’articolo partitivo o dalle espressioni un po’ di, zionali da parte di, a opera di', è stata aperta un’inchiesta da parte della magistratura.
alami, qualche, si parla di "complemento oggetto
partitivo”: ho comprato del formaggio; ho trovato © Complemento di specificazione
alarne notizie molto interessanti; dammi un po' di Il complemento di specificazione è introdotto dalla preposizione di e illustra, chiarisce,
caffè-, prestami qualche libro. specifica il significato del termine a cui si riferisce. Può indicare un’appartenenza gene­
) rica (la porta di casa; il nonno di Andrea; la pagina dello sport) o un rapporto di pro­
prietà (la macchina di Fabio; la giacca di Filippo), oppure specificare l’autore di qualcosa
attenzione!
(le poesie di Leopardi; le imprese di Napoleone). Nella gran parte dei casi il complemen­
to di specificazione dipende da un nome (una confezione di medicine; un carico di pomo-
e I complementi predicativi . . dori), ma può dipendere anche:
II complemento predicativo del soggetto è un nome o un aggettivo che si riferisce al o da un aggettivo: un giovane desideroso di gloria; un frigorifero colmo di gelati;
soggetto e completa il significato di un verbo. Sia il nome sia l’aggettivo sono concordati <3 da un verbo: la spedizione dispone di tecnologie sofisticate; finalmente si è ricordato di
nel genere e nel numero con il soggetto: il tuo amico sembra simpatico la tua amica suo padre.
sembra simpatica; Marco è stato nominato direttore -» Susanna è stata nominata direttrice. Se necessario, più d’un complemento di specificazione può riferirsi allo stesso elemento
H complemento predicativo del soggetto è normalmente introdotto da: della frase: la tasca del cappotto di papà; la spia del cruscotto della macchina.
• i verbi copulativi (sembrare, parere, diventare, apparire, rimanere, riuscire, risultare,
nascere, vivere, morire ecc.): tuo cugino sembra furbo; Gianni è rimasto impassibile; il o Complemento di termine
compito risulta arduo; Il complemento di termine è introdotto dalla preposizione a e indica il destinatario del­
• le seguenti categorie di verbi passivi: appellativi (essere chiamato, essere detto, essere l’azione espressa dal verbo. Nella gran parte dei casi dipende da un verbo (ho scritto
soprannominato ecc.), elettivi (essere eletto, essere nominato, essere proclamato ecc.), una lettera a un amico-, il fumo nuoce alla salute), ma può anche dipendere da aggettivi
estimativi (essere stimato, essere giudicato, essere ritenuto), effettivi (essere fatto, esse­ come piacevole, utile, inutile, favorevole, contrario, obbediente ecc. (essere favorevoli alle
re reso ecc.): Francesca è soprannominata “Chicca"; Mario è stato eletto consigliere elezioni-, è un paesaggio piacevole alla vista).
comunale; l’attuale Presidente è considerato onesto; il ragazzo è reso maturo dall’espe­
rienza. Quando il complemento di termine è costituito da
un pronome personale, la preposizione a precede
H complemento predicativo dell’oggetto è un aggettivo o un sostantivo che completa il solo le forme pronominali toniche: ha parlato a me,
significato del verbo e si riferisce grammaticalmente al complemento oggetto. Le stesse
categorie di verbi che al passivo reggono il complemento predicativo del soggetto
ma mi ha parlato-, si è rivolto a te, ma ti si è rivolto
ecc.
f
\ (appellativi, elettivi, estimativi, effettivi), nella forma attiva reggono il complemento i

fi- 1 > predicativo dell’oggetto: abbiamo soprannominato Francesca "Chicca hanno eletto
}\ attenzione!
j Mario consigliere comunale; molti considerano onesto l’attuale Presidente; l’esperienza ha

: reso maturo il ragazzo. o Complemento partitivo
1 H complemento partitivo dipende da un elemento introduttivo (un nome, un aggettivo,
I complementi predicativi, oltre a essere legati un pronome o un avverbio che indicano quantità) e specifica il tutto di cui 1 elemento
direttamente al verbo, possono essere introdotti da introduttivo rappresenta una parte:
preposizioni, avverbi o locuzioni preposizionali (a,
da, in, per, come, quale, in qualità di, in conto di complementi partitivi
/
ecc.): Francesca è conosciuta da tutti come ‘‘Chicca";
è stato assunto in qualità di custode; ho avuto per
maestro una persona eccezionale.
i una parte, | degli spettatori , , nessuno , , di loro,
attenzione! ! alami, L di voi,
parte tutto parte tutto
parte tutto

12.5.21 principali complementi indiretti


1 ' • Complemento d'agente e di causa efficiente • elementi introduttivi

‘ : non c’è niente di


Il complemento partitivo è introdotto dalle preposizioni tra (fra), di;
faemen» tartari!
PMréro Giorni l sialo aiuiato degli a„S, tt ZSXljfe può essere costituito da: ________________________
188 ———— ----------------------------------------------------------------- - 189
Grammatica italiana di base ................ ......... ........................... ........
12 in frase semplice
...... .......... .................... . _______________________
• nomi che indicano numero, quantità o misura: la gran parte degli iscritti-, un gran Dipende da verbi che esprimono uno stato, a differenza degli altri complementi di
numero di manifestanti; , .. . luogo che dipendono da verbi che esprimono un movimento. In alcuni casi può dipen­
• numerali: tre di loro si sono isolati dal gruppo; il ventesimo della lista; dere da sostantivi come soggiorno, sosta, permanenza e simili: il soggiorno in montagna è
• comparativi o superlativi: il maggiore dei fratelli; il piu bravo di tutti, stato molto piacevole; la permanenza a Firenze è durata tre giorni.
• pronomi interrogativi, indefiniti: chi di voi è disponibile a partecipare al progetto?; Il complemento di moto a luogo indica il luogo verso cui ci si muove o verso cui è diret-
non c'è nulla di personale in questa polemica. ta un azione. È introdotto dalle preposizioni a, da, in, su, per, di, tra, verso, sopra, sotto,
vicino, dentro, o dalle locuzioni preposizionali dalle parti di, nei pressi di ecc.: vado a
* n^mplTmXl mezzo indica la persona, l’animale o la cosa per mezzo del quale si Milano; torno a Roma; entro nel supermercato; parto per la Spagna; torno dai miei genito­
ri; sale sull ascensore. Nella gran parte dei casi dipende da un verbo che esprime un
compie l’azione espressa dal verbo. È introdotto daUe preposizioni con, per, a, di, movimento verso un luogo, ma può dipendere anche da sostantivi di significato analogo
mediante, tramite, attraverso, o dalle locuzioni preposizionali per mezzo di, per opera di, come partenza, arrivo, salita, discesa ecc. o da sostantivi che indicano un mezzo di tra­
grazie a ecc.: ho risolto il problema con l’aiuto di mio padre-, ho fatto questo disegno con i sporto (l’aereo per Barcellona; il traghetto per la Sardegna ecc.).
colori a tempera; diffonderemo la notizia mediante le agenzie di stampa. Oltre che da un
verbo, può dipendere da un nome; in questo caso è introdotto dalla preposizione a-, la Il complemento di moto da luogo indica il luogo da cui ci si rhuove o da cui proviene
barca a vela; ilforno a microonde; il treno a vapore. un’azione. È introdotto dalla preposizione da (raramente di): vengo da Torino; sono usci­
to di casa alle sette. Nella gran parte dei casi dipende da un verbo che esprime un movi­
• Complemento di modo mento da un luogo, ma può dipendere anche da sostantivi come ritorno, rientro, fuga,
Il complemento di modo indica la maniera in cui avviene 1 azione. E introdotto dalle esodo, partenza e simili: al rientro dalle vacanze riprenderemo il progetto; nel prossimo
preposizioni con, a, in, per, di, da, o dalla locuzione preposizionale alla maniera di-, gli fine settimana ci sarà l’esodo dalle città verso i luoghi di villeggiatura.
ho parlato con sincerità; si è buttato a capofitto nel nuovo lavoro; oggi mi sono svegliato di Il complemento di moto per luogo indica il luogo attraverso cui ci si muove o si effettua
ottimo umore. H complemento di modo può essere espresso anche da un avverbio: lavo­
un’azione. È introdotto dalle preposizioni per, da, di, tra, attraverso, in, o dalla locuzio­
rare duramente; vivere pericolosamente; pulire casa accuratamente. ne preposizionale in mezzo a: siamo passati per il centro della città; il tram transita per la
circonvallazione; abbiamo passeggiato nel parco. Nella gran parte dei casi dipende da
• Complemento di causa verbi di movimento come correre, fuggire, passare, transitare, ma può dipendere anche
U complemento di causa indica il motivo per cui si compie l’azione espressa dal verbo. da sostantivi di significato analogo come passaggio, fuga, cammino e simili: la fuga attra­
È introdotto dalle preposizioni per, di, da, con, o dalle locuzioni preposizionali a causa verso il bosco; il cammino per un sentiero impervio.
di, per motivo di, in conseguenza di ecc.: piangere per la gioia-, urlare dal dolore-, morire di
noia-, la partita è stata rinviata a causa del maltempo. Oltre che da un verbo, può dipen­ I complementi di luogo, oltre che da gruppi nominali, possono essere costituiti da
dere da un nome o da un aggettivo: un avvelenamento da funghi-, il dolore per la sua per­ avverbi o locuzioni avverbiali: dove sei stato?; da dove vieni?; ti conviene passare da qui;
•I A dita è stato enorme; sono contento per il tuo successo. o dalle particelle avverbiali ne e ci: adoro Venezia: ci sono stato tante volte; non puoi f
chiedermi di andare al mercato: ne vengo appena adesso!.
|
• Complemento di compagnia e unione
I complementi di compagnia e unione indicano l’essere animato (compagnia) o inani­ Tutti i complementi di luogo possono essere usati in senso figurato, per esprimere
mato (umone) con cui ci si trova in una determinata situazione o con cui si fa qualcosa. una collocazione non in un luogo fisico concreto, ma in un luogo mentale o
Sono introdotti dalle preposizioni con, tra, o dalle locuzioni preposizionali in compagnia j ) astratto: Sandra vive nella paura die le succeda qualcosa di brutto; da quando
; di, insieme con, assieme a ecc: faremo una passeggiata con i vecchi amici; ho pranzato V è stato lasciato dalla fidanzata, Carlo è piombato nello sconforto; non riesco a
insieme con Antonio; ho ordinato una bistecca con le patatefritte. ficcarmi in testa le formule di chimica; che cosa ti è passato per la mente?

• Complementi di luogo
I CjinP^emenfi di luogo specificano la collocazione nello spazio di qualcuno o qualcosa. • Complementi di tempo . ...
Si distinguono quattro complementi di luogo: I complementi di tempo servono a precisare la collocazione temporale dell azione indi­
• stato in luogo: rimango a casa; cata dal verbo. Si distinguono due complementi di tempo:
• moto a luogo: vado a casa; • tempo determinato: arriverà lunedì;
• moto da luogo: vengo da casa; • tempo continuato: ho dormito (per) otto ore.
i • moto per luogo: cammino per la casa.
II complemento di tempo determinato indica il momento o il periodo di tempo in cui si
D complemento di stato in luogo indica il luogo in cui ci si trova o avviene un’azione. È
verificano l’azione o la circostanza espresse dal verbo. E introdotto dalle preposizioni e
introdotto dalle preposizioni in, su, a, da, tra, per, di, sopra, sotto, dentro, fuori, o dalle
locuzioni preposizionali in, a, di, per, su, con, tra, durante, al tempo di,prima di ecc.-. tor­
prepOS1Z‘°na11 ac™t0 a’nei pressi di, nelle vicinanze di ecc.: ci vedia­ nerò a casa per le sette; prima di cena farò un bagno; durante l intervallo della partita, telefo-
mo al bar, vivo a Roma; tl Museo archeologico si trova nelle vicinanze di Piazza Dante.
190" ' -- -------------------------------------------------------- - 19?
12 la frase semplice
Grammatica italiana di base ~ u| |L| [ —• — - —- - —"••••• —— -........ - - •• «...
nero a Giorgio-, ma si trova anche senza preposizione: la notte non riesco a dormire-, sono NOME CHE COSA INDICA È INTRODOTTO DA ESEMPI
stato in Inghilterra tre annifa. ESCLUSIONE ciò che rimane senza, fuorché, un'automobile senza climatizzatore-,
Il complemento di tempo continuato indica per quanto tempo durano l’azione o la cir­ escluso eccetto, tranne, mangio tutto, tranne le (salvo le,
costanza espresse dal verbo. È introdotto dalle preposizioni e daUe locuzioni preposi­ meno, salvo, all'infuori delle, a eccezione delle)
all'infuori di, melanzane
zionali per, in, da. durante, fino a ecc.: è mancata la luce per tutto tl pomeriggio-, termine-
a eccezione di
ranno i lavori in un mese-, rimarrò in palestra fino alle nove-, ma si trova anche senza pre­ ETÀ l’età di qualcuno di-, intorno a, su un bambino di otto anni-, una quer-
posizione: ha studiato due ore-, ha lavorato tutta l estate. o di qualcosa (indicanti cia intorno ai trecento anni-, una
approssimazione) donna sui treni’anni
I complementi di tempo possono essere espressi anche da avverbi e locuzioni avverbiali:
FINE il fine per cui si fa a, per, da, in, di, a è stato fissato il termine per la pre­
domani dovrò alzarmi presto-, abbiamo aspettato a lungo che finisse di piovere. o succede fin di, a scopo di sentazione delle domande-, le sue
qualcosa parole mi sono state di grande
12.5.3 Altri complementi indiretti aiuto-, l’ho fatto a fin di bene-, un'at­
tività a scopo di lucro
ruminiamo rapidamente i complementi indiretti “minori”, elencandoli in ordine alfabeti­ LIMITAZIONE il limite, l’ambito di, in, a, per, con, un esperto di informatica-, è molto
co e fornendo di dascuno ima breve descrizione, l’indicazione della reggenza e qualche entro cui vale dò rispetto a, quanto bravo in matematica-, è imbattibile
esempio. che si dice a, limitatamente a a scacchi
MATERIA la materia di cui è di, in una bottiglia di plastica-, un cancello
NOME CHE COSA INDICA È INTRODOTTO DA ESEMPI fatta una cosa in ferro battuto
ABBONDANZA ciò che si ha in di la nostra città è ricca di monumenti-, ORIGINE dò da cui qualcuno da, di ti presento i miei amici dt Milano-,
©PRIVAZIONE abbondanza o di un libro pieno di illustrazioni-, il suo O PROVENIENZA o qualcosa ha l’italiano deriva dal latino-, la loro
cui si è privi discorso mancava di efficacia-, la origine, proviene ricchezza proviene dal commercio
casa è priva di riscaldamento_____ PARAGONE il secondo di, che, come,
ALLONTANAMENTOdò da cui da rimuovere qualcuno da un incarico-, termine di un quanto Luigi è più svelto di me-, Carlo è
O SEPARAZIONE qualcuno o scacciare le mosche dalla tavola-, confronto alto quanto me-, Marco è più impul­
qualcosa si liberare gli schiavi dalle catene sivo che riflessivo-, giocare è più
allontana, si separa PENA la pena a cui a, di divertente che studiare
ARGOMENTO dò di cui di, su, intomo a, parlare di sport-, riflettere sui destini qualcuno è l’imputato è stato condannato a cin­
qualcuno o a proposito di del mondo-, a proposito di Paolo, condannato que anni per corruzione-, è stato
qualcosa parla come sta? QUALITÀ una qualità o una di, da, a, con multato di cinquantamila lire
COLPA la colpa di cui di l’imputato è stato accusato di corru­ caratteristica di una ragazza dai capelli biondi-, un
qualcuno è zione qualcuno o di uomo di provata onestà-, il gatto con
accusato_______ qualcosa gli stivali-, una camicia a quadri
CONCESSIVO qualcuno o nonostante, malgrado il cattivo tempo, siamo QUANTITÀ una quantità, una 0, (indicante
qualcosa malgrado, andati a correre-, nonostante il pro­ O MISURA misura approssimazione) una torre alta trenta metri-, questo
nonostante cui a dispetto di zaino pesa venti chili-, una cassetta
nostico sfavorevole, la nostra squa­
avviene un fatto qualcuno o per, al posto di, difrutta sui dieci chili
dra ha vinto la partita_________ _ SOSTITUZIONE
Marco ha giocato il secondo tempo
VX DENOMINAZIONE il nome proprio
del nome generico
che lo precede
di l’isola del Giglio-, la città di Bologna O SCAMBIO qualcosa che è al
posto di altro
invece di, in
cambio di, in
luogo di_____
della partita al posto di Piero-, il
rappresentante dei genitori ha par-
I

DISTANZA la distanza da un a, tra, 0 il prossimo benzinaio è a due chilo­ STIMA E PREZZO quanto è stimato 0,a, da, per, su lato per tutti
punto di o quanto costa (indicante il vino è costato cinquemila lire-,
metri-, incontrerai la farmacia tra approssimazione) vendono la pasta a (per) mille lire
riferimento duecento metri-, la stazione dista qualcosa
al chilo-, un’automobile da trenta
cinquecento metri dalla casa di Luca milioni-, una casa valutata sui tre­
DISTRIBUTIVO rapporti numerici per, a, su ci sono tre fette di come per ciascu­ vantaggio: per, a, cento miltont
tra pèrsone o cose no-, entrate uno alla volta-, tre per VANTAGGIO per chi o per che
E SVANTAGGIO cosa si fa o verso, a vantaggio l’ho fatto per voi-, stiamo raccoglien­
sette fa ventuno-, il latte costa due­ di, in favore di-, do fondi in favore della ricerca sul
mila lire al litro-, hai sbagliato un succede qualcosa
svantaggio: per, cancro-, hanno agito contro gli inte­
esercizio su cinque contro, a danno di ressi dell’azienda

192 193
12 la frase semplice
Grammatica italiana di base

!| ‘ o Interrogative: frasi che pongono una domanda.


La frase & Esclamative: frasi che esprimono meraviglia o sorpresa.
vocativa 0 Imperative: frasi che esprimono un ordine o un comando.
o Desiderative: frasi che esprimono un desiderio o un augurio.
èimpropriamente induso tra i complementi indi­ una virgola (se si trovano al principio di frase) o di
retti il complemento di vocazione, che serve per due virgole (se si trovano all'interno): è più corret­ 12.7.1 Dichiarative
c,,6 rivolgersi a qualcuno: Ehi, Alfredo, aspettami!; to quindi parlare di frasi vocative. In contesti
’ "X fai attenzione, Marco, a quello che sto per solenni e formali, la frase vocativa può essere pre­ Le frasi dichiarative sono le più comuni e non sono direttamente associabili a una partico­
Si UT dirti. Come si vede, gli elementi evidenziati ceduta dalla particella o: mi appello, o giudici, alla lare intenzione comunicativa del parlante. Possono comunicare un’esposizione di fatti, una
‘ y non hanno legami di dipendenza col resto vostra demenza. dichiarazione di intenzioni, la descrizione di uno stato di cose ecc. Quanto alla forma, le
della frase, da cui sono isolati per mezzo di
dichiarative si distinguono in:
• affermative: oggifa caldo; ho visto un film; l’ascensore è guasto;
• negative: non ho soldi; non si è accorto del cartello; questa lampadina non illumina abba­
stanza.
Altre espansioni: attributi e apposizioni
Data la molteplicità di funzioni, le frasi dichiarative possono essere costruite col verbo
L'attributo è un aggettivo che serve a determinare meglio un nome; l'ap­
coniugato nei vari tempi dell’indicativo (capisco la tua rabbia-, ho comprato un libro-, pioveva
posizione è un nome che serve a determinare meglio un altro nome.
a dirotto ecc.) o del condizionale (potrei uscire-, avrestifatto bene). Le dichiarative possono
Si considerino le seguenti frasi: inoltre presentare il verbo all’infinito (narrativo o descrittivo) o essere costituite da frasi
nominali: tutto il giorno a raccogliere pomodori sotto il sole-, molto interessante questa
Sergio ha guadagnato molti soldi; ho visto la stupenda automobile del vicino di casa. mostra-, eccoci alla stazione-, a casa tutti bene.
Paolo, il chitarrista del nostro gruppo, è ammalato; Giulia, la cugina di Marco, è in ferie.
12.7.2 Interrogative 1
® L'attributo. Qualsiasi tipo di aggettivo (qualificativo, possessivo, dimostrativo, indefi­ Le frasi interrogative esprimono una richiesta di informazioni e possono essere di tre tipi: ;
nito, interrogativo, esclamativo) può essere usato in funzione di attributo: un maglione
rosso; mio fratello; quel ragazzo; alcuni amici; quale canzone?; che bella giornata!. Anche • interrogative totali, quando la domanda riguarda l’intero contenuto della frase. In que­
un participio, presente o passato, può essere usato come attributo: un libro entusia­ sto caso la risposta è di tipo sì!no-, vieni con noi?; hai comprato il giornale?; avete telefo­
smante-, un maglione colorato. nato a Gianni?;
L apposizione. L’apposizione può essere costituita solo da un nome (il professor Man- • interrogative parziali, quando la domanda è focalizzata su uno degli elementi della
zotti; il fiume Tevere; Sara, l’amica di. Valeria), o può essere completata da uno o più frase, rappresentato da un avverbio, un pronome o dal gruppo aggettivo interrogativo +
aggettivi e complementi (Achille Manzotti, professore ordinario di diritto costituzionale). nome (chi, dove, quando, quale treno ecc.): chi è lui?; dove state andando?; quando apre
Nel primo caso si parla di apposizione semplice, nel secondo di apposizione complessa.
la banca?; che strada hai preso per tornare a casa?;
L apposizione semplice può precedere o seguire il nome a cui si riferisce, mentre l’appo­
sizione complessa il più delle volte è collocata dopo il nome. 9 interrogative disgiuntive, quando la domanda pone un alternativa fra due o piu ele­
Talvolta l’apposizione può essere introdotta dalla preposizione da, dall’avverbio corneo menti: preferisci il calcio o la pallacanestro?; sei venuto a piedi, in autobus o in macchina?
alle locuzioni preposizionali in qualità di, in veste di-. Andrea, da vero intenditore, pre­
ferisce t vini d’annata; Alfredo, come padre di famiglia, ha molte responsabilità; Mario, Le frasi interrogative sono caratterizzate dall’intonazione ascendente della pronuncia nel
in qualità di ospite, non doveva comportarsi così. parlato e dal punto interrogativo nella scrittura. Gli schemi intonativi differiscono legger­
\ mente a seconda del tipo di interrogativa. Nell’interrogativa totale, per esempio, si ha un
accento contrastivo sull’ultima sillaba tonica (che qui rappresentiamo sottolineata) e 1 into­
nazione ascendente delle sillabe atone che seguono:
La frase indipendente
Le frasi semplici sono autonome dal punto di vista sintattico dalle frasi
che le precedono e le seguono e sono perciò dette indipendenti. Esse si è arrivato? arrivano?
I possono classificare sulla base dell'intento comunicativo del parlante:
Nelle interrogative totali l’intonazione (o il punto interrogativo nello scritto) sono gli unici
in ormare su qualcosa, porre una domanda, esprimere un augurio ecc.
Da questo punto di vista possiamo individuare cinque tipi fondamentali.
elementi che permettono di distinguere la natura della frase: senza di essi, frasi come
Andrea ha mangiato o è arrivato Paolo potrebbero essere interpretate come dichiarative.
Dichiarative: frasi che esprimono un’asserzione. Nelle interrogative parziali, oltre all’intonazione, ci sono degli elementi introduttivi (awer-
Ì94 ——------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------- ‘ Ì95
12 fa frase semplice
Grammatica italiana di base .
------ ----------------—i n <• ""
bi, pronomi o aggettivi interrogativi) che permettono di riconoscere la natura della frase: Le esclamative sono caratterizzate dall intonazione ascendente-discendente della pronun­
.il chi siete?; come state?; da dove venite? ecc. cia nel parlato e dal punto esclamativo nella scrittura; senza tali accorgimenti, le esclamati­
ve prive di elementi introduttivi non sarebbero distinguibili dalle dichiarative corrispon­
Normalmente, nel formulare una domanda, non si fornisce un particolare orientamento denti: ho visto un camoscio!; sono arrivati i nonni!.
all’interlocutore per la risposta. Talvolta, però, la presenza di particolari espressioni (mica, Spesso le esclamative sono costituite da frasi nominali: ancora qui tu!; che bel tramonto!;
forse, per caso ecc.) può indicare un orientamento negativo: si confrontino le coppie di frasi fortunato, Giovanni!; bellissimo, quel gol di tacco!.
ì e 2 nelle quali la prima presenta una domanda neutra, la seconda una domanda orienta­
te negativamente, dalla quale cioè ci si attende prevalentemente una risposta negativa: 12.7.4 Imperative
Sono frasi che hanno lo scopo di indurre qualcuno a fare qualcosa: possono quindi rap­
1. ti ha raccontato quello che è successo l’altra sera? , presentare un ordine, un consiglio, una preghiera, un’esortazione. Come suggerisce il
(non) ti ha mica raccontato quello che è successo l altra sera? nome, queste frasi presentano di solito il verbo all’imperativo (per la seconda persona !
2. hai raccontato a Mario quello che e successo l altra sera? , singolare e plurale e per la prima persona plurale): dammi quelfoglio!; chiudi la finestra!;
non avrai per caso raccontato a Mario quello che è successo l altra sera? aprite il libro a pagina dodici!; andiamo, ragazzi!, o al congiuntivo esortativo (per la terza
persona singolare e plurale): vada via di qui; che entrino pure!. Nel caso di un destinata­
H limiti» estremo delle domande a risposta orientate è costituito dalle interrogative retoriche, rio generico, si può usare l’infinito: allacciare le cinture di sicurezza!; sorreggersi agli appo­
die contengono una risposte implicita. In questo caso la domanda non viene formulata per siti sostegni!.
avere nuove informazioni, ma per dare a un’affermazione maggiore rilievo e cercare al con­
tempo l’assenso degli interlocutori: chi potrebbe far soffrire i propri genitori?; si può forse Le imperative possono essere anche in forma nominale: via di qui!; su le mani!, e possono
rimanere insensibili di fronte a tali tragedie?. Quando la risposta attesa è affermativa, spesso essere trasformate in subordinate completive, rette da un verbo che esprima comando,
Tinterrogativa retorica è in forma negativa: forse che l’Italia non è ricca di opere d’arte? ordine, preghiera o simili:

Un tipo particolare di interrogativa è costituito dalle domande eco. Questo tipo di


frase si ha solo nei dialoghi e si riferisce a una parte di quanto appena detto dal
nostro interlocutore. In genere serve a chiedere maggiori precisazioni: «Sono
vai via di qui! ti ordino di andare via di qui;
studia di più! ti esorto a studiare di più;
sii più gentile con Sara! -» ti prego di essere più gentile con Sara.
f

o / stato a casa di Filippo* «A casa di chi?»; «Vorrei andare in via Jenner» «In via...?»,
ma possono essere usate anche per esprimere sorpresa o disaccordo nei confronti
dell'interlocutore: «Bello questo quadro!» «Bello?» o per correggerlo: «Farà parte del
gruppo anche Paolo» «Paolo? Marco, vuoi dire*.
12.7.3 Desiderative
Sono frasi che esprimono un augurio, un desiderio, una speranza e simili. Possono essere
prive di un elemento lessicale introduttivo: fosse la volta buona!; trovassi mai un semaforo
verde!, o essere introdotte da magari, almeno, se: magari avessi vinto la lotteria!; almeno
r
arrivasse in orario!; se cifosse lei!
Le interrogative possono essere rafforzate con l'aggiunta di mai: perché mai hai
J aperto quella lettera?; quando mai hai lavorato in vita tua?. Nel parlato informa- >
\
o y le lo stesso effetto si ottiene con gli intensificatoti accidenti, diavolo, diamine,
Le desiderative hanno il verbo al congiuntivo imperfetto o trapassato. Il congiuntivo
imperfetto si usa per esprimere un desiderio relativo al presente o al futuro, realizzabile o
cavolo ecc: come diavolo hai fatto ad arrivare in tempo?; quanto accidenti è
lunga questa cerimonia?; dove cavolo eri sparito? non realizzabile: magari fosse qui Carlo!; magari si potesse rivivere la giovinezza!. Il con­
\ giuntivo trapassato si usa per un desiderio non realizzato relativo al passato: magari avessi
studiato l’inglese da piccolo!.
Le interrogative dirette (proposizioni indipendenti) possono essere trasformate in interro-
gadve indirette (proposizioni subordinate):
è arrivato Gianni? + voglio sapere se è arrivato Gianni;
come stai? dimmi come stai.
. Come appare dagli esempi, le interrogative indirette non hanno il punto interrogativo.
y ?..
»
*
12.7.3 Esclamative
Le frasi esclamative sottolineano che il contenuto della proposizione è inatteso ed esprimo­
no, a seconda dei casi, sorpresa, meraviglia, stupore, gioia, rabbia ecc. Possono essere
LTL»UI\dement0 lessicalet Produttivo: gioca bene, quel centravanti!; è tardi!; essere
«rSnA T J “damativo: che ^lla giornata!; quanta salita c’è ancora!; o, più
raramente, da un avverbio: come mi piace, questa torta!; come corre, Claudio'.
/ "196 ‘ - ---------- ------------------ --------- ---------------------------------------------- 197 ;
12 la frase semplice
Grammatica italiana di base

^Tper approfondire p.— - —r .«-» .-«w-»-

spessite “estratti” dalla loro posizione naturale e, accompagnati dal verbo essere in funzione di copu­
la, formano una proposizione a sé, mentre il resto della frase, introdotta da che, costituisce
È arrivata una nave una seconda proposizione. Inoltre gli elementi evidenziati sono pronunciati con un forte
Si -ti.

italiano, di norma, il soggetto accento contrastivo che li isola dagli altri componenti. Nei soli casi in cui il costituente da
evidenziare è il soggetto, la frase scissa ha anche una costruzione implicita, in cui il secondo
precede il verbo. Esiste tuttavia un gruppo di
segmento è introdotto dalla preposizione a e il verbo è all’infinito: è stato lui a prendere l'ini­
verbi intransitivi, detti Inaccusativi, che presenta ziativa-, sarà il Preside della Facoltà ad aprire i lavori del convegno.
jj? <-'<2^. -
normalmente il soggetto in posizione Dal punto di vista comunicativo, la frase scissa serve a evidenziare l’informazione “nuova”,
che si colloca al principio della frase, isolandola dall’informazione “nota”, che è collocata nel
postverbale: pertanto in frasi come domani secondo segmento.
arriva Paolo, è successo un fatto strano, ha telefonato tuo fratello, la successione verbo
+ soggetto costituisce l’ordine naturale e non è dovuta a fenomeni di evidenziazione. L La dislocazione
La dislocazione a sinistra consiste nell’anticipazione del complemento oggetto o di un
Sono inaccusativi tutti i verbi intransitivi che si coniugano con l’ausiliare essere (cadere,
altro complemento indiretto nella parte iniziale della frase: l
nascere, succedere ecc.), molti verbi pronominali {arrabbiarsi, riposarsi, sbagliarsi ecc.)
faremo dopo i commenti i commenti, lifaremo dopo i
e alcuni altri.
Tuttavia, se la frase contiene una o più espansioni, i verbi inaccusativi perdono questa abbiamo già abbastanza di problemi -» di problemi, ne abbiamo già abbastanza If
caratteristica e il soggetto ritorna in posizione preverbale; quindi dovremo dire: è
arrivato Andrea (verbo ♦ soggetto), ma Andrea è arrivato alla stazione alle nove e un
vorrei dire la verità a Paolo -» a Paolo, vorrei dirgli la verità
i
La dislocazione a destra è speculare rispetto a quella a sinistra e consiste nello sposta­
quarto (soggetto + verbo); è aumentata l'inflazione (verbo + soggetto), ma l’inflazione è
mento nella parte destra della frase del complemento oggetto o di un altro complemento
aumentata a causa del rincaro del petrolio (soggetto * verbo). indiretto:
faremo dopo i commenti lifaremo dopo, i commenti

<1
Quando la frase è fatta a pezzi: scissione e dislocazione abbiamo già abbastanza i problemi -» ne abbiamo già abbastanza, di problemi
Nel parlato si fa ricorso con una certa frequenza alle frasi segmentate. Si tratta di
!.. vorrei dire la verità a Paolo -» vorrei dirgli la verità, a Paolo
particolari costruzioni, così chiamate perché sono il risultato di una trasformazione che
suddivide l'informazione di un’unica frase in due segmenti. Dal punto di vista Come si vede, l’elemento spostato viene collocato alla sinistra o alla destra del resto della
frase. Al suo posto si inserisce un pronome atono. Sebbene il risultato della dislocazione dia
) comunicativo, queste strutture servono a concentrare l’attenzione dell'ascoltatore su un
luogo a un’unica frase, si può parlare anche in questo caso di segmentazione perché la pro­
particolare elemento, isolandolo ed evidenziandolo rispetto al resto della frase. Le due posizione risulta divisa in due dal punto di vista intonativo: il confine tra i due segmenti è
forme più diffuse di frase segmentata sono la frase scissa e la dislocazione (a sinistra o segnalato da una pausa nel parlato e dalla virgola nello scritto.
Qual è la funzione comunicativa delle dislocazioni? Come abbiamo già visto, di norma il

f
a destra). Esaminiamole aiutandoci con alcuni esempi.
tema della frase (ossia ciò di cui si vuole parlare) coincide col soggetto grammaticale.

v X
x
La frase scissa
La frase scissa deriva dalla divisione in due di un’unica frase di partenza:
Marco ha bevuto troppo ■» è Marco che ha bevuto troppo
Quando ciò non avviene, e si vuole sottolineare il fatto che il tema è un costituente diverso
dal soggetto, si ricorre alla dislocazione: vorrei dire la verità a Paolo ~^ a Paolo (tema), vorrei
dirgli la verità. Anche la dislocazione è pertanto una forma di evidenziazione ma, a differen­
za della frase scissa, serve a contrassegnare il tema. ì
A
> i dobbiamo vincere la sfida -» è la sfida che dobbiamo vincere
facciamo questo per loro è per loro che facciamo questo

Come si vede, il soggetto, il complemento oggetto o un altro complemento indiretto sono


198 "------------------------------------------------ 199
Grammatica italiana di base
t ! ;
f
i
l

! ! i 1 :
In caso di dubbi
J
I i |
■/r
: I i •
('
'1/
' ))■

possono essere ambigui: le frasi il timore del !

I
ragazzo era causa di problemi per tutta la
comunità può avere come significato sia “il ))
Vivere in Roma o vivere a Roma! ragazzo teme qualcuno” (il ragazzo = sogget­
Per indicare il complemento di stato in luogo to), sia “qualcuno teme il ragazzo" (il ragazzo L

si usa la preposizione: = oggetto). Si parla infatti di specificazione

fase complessa
in davanti a nomi di continenti, nazioni, soggettiva nel primo caso e di specificazione
regioni, grandi isole: vivere in Europa, in oggettiva nel secondo. Si tratta in realtà di
Italia, in Toscana, in Sicilia; una confusione che persiste solo se conside­
a -0 davanti a nomi di città e di piccole isole: riamo la frase in astratto, poiché nella mag­
abitare a Bologna, a Firenze, a Pantelleria. gior parte dei casi il contesto è sufficiente a
Davanti a nomi di vie o piazze si possono chiarirne il significato. Se comunque si vuole
usàre entrambe le preposizioni: a vediamo evitare ogni rischio di fraintendimento si può
alle otto in (o a) Piazza Maggiore. introdurre la specificazione oggettiva con la
preposizione verso o la locuzione nei confron­
ti di; il timore verso il (nei confronti del} ra­
Lunedì o il lunedì! gazzo era causa di problemi per tutta la comu­
Si noti la differenza di significato tra le nità.
seguenti frasi, legata alla presenza o all’assen­
za dell’articolo determinativo prima del
nome del giorno della settimana: questo nego­ Mario insegue Carlo o Carlo insegue Mario!
zio il lunedì è chiuso (= tutti i lunedì); questo Nelle lingue con un sistema di casi, le funzio­
negozio lunedì è chiuso (= il prossimo lunedì). ni di soggetto e di complemento oggetto
sono esplicite, indipendentemente dalla
posizione occupata da tali elementi nella fra­
La gente pensa o la gente pensano! se: in latino, per esempio, il significato della
Abbiamo visto die il soggetto si accorda nel frase Petrus Tulliam amat (Pietro ama Tullia)
numero col predicato: il ragazzo correli ragaz­ è chiaro anche modificando l’ordine delle
zi corrono. Occorre fare attenzione a evitare parole (Petrus amat Tulliam; Tulliam Petrus
casi di accordo a senso fra soggetto e predi­ amat ecc.). In italiano, invece, la funzione di
cato, che si verificano in particolare quando soggetto e di oggetto è determinata non dalla
■ 1 il soggetto è costituito da un’espressione for­ forma della parola ma dalla sua posizione
malmente singolare, ma semanticamente plu­ nella frase: infatti le frasi Mano insegue Carlo
rale. Vediamo alcuni esempi: la maggior parte e Carlo insegue Mario hanno significati com­
dei cittadini èfavorevole [non *sono favorevo­ pletamente diversi. Soltanto con i pronomi
li alla chiusura dei centri storici alle auto; un personali l’italiano distingue formalmente il
) gruppo di tifosi ha compiuto [non *hanno
soggetto dall’oggetto: la frase io (soggetto)
compiuto] gesti vandalici; un centinaio di inseguo te (oggetto) è infatti formalmente
manifestanti ha occupato [non *hanno occu- '
r pato] l’ufficio del sindaco.
diversa da tu (soggetto) inseguì me (oggetto).
Anche in questo caso, però, la collocazione
dei costituenti tende a essere fissa: frasi
come me, insegui tu o te, inseguo io sono for­
Il timore di Mario o nei confronti di Mario! temente marcate e correttamente interpreta­ i
I complementi di specificazione retti da nomi bili solo se pronunciate con un’intonazione
come timore, amore, desiderio, difesa ecc. particolare.

<*»-
200
Grammatica italiana di base
sa

I
r La struttura della frase complessa
Una frase compósta da più proposizioni collegate tra loro si dice frase
complessa (o periodo). Le proposizioni possono essere collegate da rap­
132 Le proposizioni coordinate
Le proposizioni coordinate sono proposizioni collegate tra loro su un
piano di parità sintattica e in modo tale da mantenere ciascuna la pro­
porti di coordinazione o di subordinazione. pria autonomia. Secondo il tipo di rapporto che lega le proposizioni, si
distinguono diversi tipi di coordinazione
c Coordinazione. Si ha un rapporto di coordinazione quando le proposizioni sono colle­
gate in modo da rimanere concettualmente sullo stesso piano (ho mangiato un panino e o La coordinazione copulativa consiste nella semplice aggiunta di una proposizione a
ho bevuto una birra). un’altra. Le congiunzioni copulative d’uso più comune sono e (con valore positivo) e né
(con valore negativo): ho noleggiato un film e sono tornato a casa; non so che cosa ha
c Subordinazione. Si ha un rapporto di subordinazione quando le proposizioni sono deciso né se ha voglia di parlarne. Le congiunzioni copulative anche, pure (con valore
collegate in modo tale che una (detta proposizione dipendente) dipenda dall’altra positivo) neanche, nemmeno, neppure (con valore negativo) vengono usate per lo più
(detta proposizione reggente): quando sarai pronto [dipendente], usciremo [reggente], insieme con un’altra congiunzione coordinativa: vorrei andare in Spagna e anche in
A seconda dei casi, la reggente può precedere o seguire la subordinata. Possono essere Portogallo; Marco non si è dato da fare, ma nemmeno Sergio si è impegnato granché.
coordinate sia due frasi indipendenti (Marco suona e Andrea canta), sia due frasi subor­
u La coordinazione avversativa segnala un contrasto tra due proposizioni. Si ottiene
dinate (ti ho aiutato perché ti sono amico e mi sei simpatico). !
per mezzo delle congiunzioni ma, però, tuttavia, eppure, anzi, bensì, invece-, mi sento
meglio, però sono ancora debole-, ci conosciamo da poco, eppure siamo molto amici.
Partiamo ora dalle frasi semplici 1) alle otto sono tornato a casa; 2) sarebbe bello uscire e,
espandendole, otteniamo due frasi complesse: Come abbiamo già visto (nota bene in 10.2), è possibile distinguere tra un valore awersa-
3) siccome non arrivavi, alle otto ho preso l’autobus e sono tornato a casa, dopo aver salutato
;
tivo-limitativo (ha molti difetti, ma in fondo è simpatico) e un valore awersatìvo-opposi-
gli amici che chiedevano notizie di te; tivo (non ho ordinato una pizza, ma un piatto di spaghetti). La congiunzione ma può
4) se tu ne avessi voglia, sarebbe bello uscire, perfare una passeggiata o per andare al cinema. ricoprire entrambi i valori, però e tuttavia hanno solo valore limitativo, bensì, anzi e
Rappresentiamo graficamente i rapporti sintattici della frase complessa. Una freccia verti­ invece hanno solo valore oppositivo.
i
cale (I) collega la reggente alla subordinata, una freccia orizzontale (♦*•) collega due pro­ o La coordinazione disgiuntiva segnala un’alternativa tra due elementi. Le congiun­ ?4
posizioni coordinate tra loro: zioni disgiuntive d’uso più comune sono o, oppure, ovvero: mangi qualcosa o vai via '

subito?; non so se dirglielo o farfinta di niente.


3) alle otto ho preso l’autobus ■*—|—*■ e sono tornato a casa,
o La coordinazione conclusiva segnala che il secondo elemento è la conseguenza, la
fi’-
a l'
principali coordinate tra loro

siccome non arrivavi,


subordinata di I grado
__________________
| dopo aver salutato gli amici
subordinata di I grado
conclusione logica del primo. Le congiunzioni conclusive d’uso più comune sono quin­
di, dunque, pertanto: sono in ritardo, quindi andrò all’appuntamento in taxi; sono molto
stanco, perciò me ne andrò a letto.
v La coordinazione dichiarativa o esplicativa segnala che il secondo elemento con­
che chiedevano notizie di te ferma, giustifica o chiarisce il primo. Le congiunzioni dichiarative d uso più comune
- sono infatti e cioè: fa buio presto ormai, infatti siamo quasi in autunno; ha fatto il lavoro a
subordinata di II grado
4) modo suo, cioè con disordine e approssimazione.
; sarebbe bello usare, ;
| principale | 0 La coordinazione correlativa si ottiene per mezzo delle coppie di congiunzioni sta...
se tu ne avessi voglia, | | perfare una passeggiata o per andare al cinema sia, e... e, né... né, non solo... ma, o... o, che si richiamano a vicenda m un rapporto di
subordinata di I grado subordinate di I grado coordinate tra loro reciproca dipendenza: questa norma vale sia per i cittadini italiani sia per 1 cittadini stra-
nieri\ l'appartamento di Sonia non solo è grande, ma ha un esposizione magnifica.
Se™a ^ras® “Spendente viene espansa aggiungendo altre proposizioni,
Ì " Pr°P“s‘2I°"e Papale della frase complessa di cui fa parte. Le subordinate
drinn£ d°n° ?re,ttamen,te dalla principale sono dette di primo grado, quelle che dipen- ?
Sne^rinl01 313 Pnm° grad° S°n° dette * secondo 8rado e così via. Una pre­
tina oroooririnnA « V>Uj eSSere reggent®’ ma non può in nessun caso essere dipendente;
Der esemoio nella f 01 i i**8 mvece. ?u° 688616 nello stesso tempo dipendente e reggente:
o )slndeto,
logico tra gli elementi coordinati rimane implicito. Opposto all asindeto è .1 poti-
che consiste nel collegare le proposizioni con cong.uru.on. npetute.
to alle due óronosW/Jì' ’ prop°sl21one d°P° aver salutato gli amici è dipendente rispet-
temnoè resS riS n àutobus e sono tornato a casa e allo stesso
p eggente rispetto alla proposizione relativa che chiedevano notizie dite. rana per conferire un ritmo più veloce e incalzante o più lento e solenne alia frase
202 ' ----------------------------------------------------------------------------------------------- 203
/
Grammatica italiana di base 13 la frase complessa )
........ -....... ••••-.. . -... ____________________

p.
. Non rientrano in questa suddivisione le proposizioni relative, che non cos’tkdswnT
Proposizioni subordinate esplicite e implicite un espansione de! verbo della frase principale, ma di un elemento nominale (detto ante­
Le proposizioni subordinate non sono autonome ma dipendono sempre cedente) contenuto nella proposizione principale: ilfilm che abbiamo visto ieri è stato
prodotto in Francia.
ì da altre proposizionL Esse si distinguono in esplicite e implicite.
:
L
o Le subordinate esplicite hanno il verbo di modo finito (indicativo, congiuntivo, con­
dizionale).
Le subordinate implicite hanno il verbo di modo indefinito (infinito, gerundio, parti­ Le proposizioni argomentali

I
cipio): Le proposizioni argomentali espandono uno degli argomenti della frase
principale; si distinguono in: oggettive, soggettive, dichiarative, interro­
SUBORDINATA ESPLICITA SUBORDINATA IMPLICITA gative indirette, a seconda della funzione che svolgono nel periodo.
penso che uscirò
se corri, puoi impiegarci un’ora
dopo che ebbe terminato il lavoro,
penso di uscire
correndo, puoi impiegarci un’ora
terminato il lavoro, andò a casa
13J.1 Oggettive I-
Le proposizioni oggettive hanno la funzione di complemento oggetto della principale.
andò a casa
In realtà anche un certo numero di verbi intransitivi (godere) e intransitivi pronomi­
Non esistono proposizioni subordinate costruite col verbo all’imperativo. nali (accontentarsi, convincersi, congratularsi, persuadersi, rallegrarsi, rammaricarsi
ecc.) possono reggere costruzioni oggettive, sia esplicite sia implicite: si persuase
/ -, J che non volevano farle del male; si è dimenticata di spedire la lettera. In questo
Nella maggior parte dei casi, per avere una subordinata implicita è necessario che il
V caso si parla di proposizioni oggettive (o argomentali) oblique. In questo
soggetto della reggente e il soggetto della dipendente coincidano. Così, per esem-
paragrafo tratteremo anche questo tipo di frasi; per maggiori dettagli sulla loro fun­
pio, la frase [/o] penso che [io] gli dirò tutto (soggetto uguale) può essere tra-
o J sformata in penso di dirgli tutto. Al contrario, la frase [io] penso che [tu] gli dirai zione si rimanda a 13.5.5.
1
tutto (soggetto diverso) non può subire un'analoga trasformazione. Quindi la tra­
sformazione di una subordinata implicita in esplicita è sempre possibile, mentre non Le proposizioni oggettive esplicite sono introdotte da che e hanno il verbo al modo indica­
sempre è possibile la trasformazione inversa. tivo, congiuntivo o condizionale: ho saputo che Chiara ha cambiato numero di telefono-,
credo che Paolo sia già partito-, penso che una vacanza tifarebbe bene. Possono anche essere

3 introdotte da come, seguito per lo più dal congiuntivo; si tratta però di una costruzione
poco comune: mi meravigliai nel vedere come facesse bene l’esercizio. In alcuni casi, si può
avere l’omissione del che- penso sia partito-, dicono abbia paura. Tale costruzione è possibile
delle subordinate solo quando il verbo della subordinata è al congiuntivo, ed è utile per evitare la ripetizione
Se estendiamo alla frase complessa la distinzione tra nucleo ed espan­ a breve distanza di due che-, ci sembra (che) sia opportuno che...
sioni già utilizzata per spiegare la struttura deila frase semplice, possia­ Le proposizioni oggettive implicite sono introdotte dalla preposizione di e hanno il verbo
mo suddividere le subordinate in proposizioni argomentali e proposi­ all’infinito: credo di essermi comportato bene. Questa costruzione si può avere solo se il sog­
zioni non argomentali. A parte vanno considerate le proposizioni relati­ getto della reggente e quello della subordinata coincidono; altrimenti è necessaria la forma
ve, che costituiscono l'espansione di un antecedente nominale. esplicita: [io] aedo che [loro] si siano comportati bene.
Alcuni verbi, come ascoltare, sentire, vedere, guardare ecc., hanno nella forma implicita l’in­
o Le proposizioni argomentali costituiscono l’espansione di uno degli argomenti del finito senza di-. sentivo cantare gli uccelli-, vedo giocare i bambini. Altri verbi (fra cui ricor­
verbo della frase principale; possono svolgere la funzione di soggetto (soggettive: con­ diamo considerare, credere, ritenere, stimare), che normalmente reggono l’infinito precedu­
viene che io vada), di complemento oggetto (oggettive: penso di avere ragione) o di to dalla preposizione di (crede di essere nel giusto-, ritiene di aver subito un torto), possono
complemento indiretto (completive oblique: mi sono accorto di avere ragione)-, com­ reggere l’infinito senza preposizione quando sono accompagnati da un complemento pre­
pletano il quadro delle argomentali le interrogative indirette (mi chiedo che cosa sia dicativo dell’oggetto: ho aeduto opportuno acconsentire alle sue richieste.
successo).
Con i verbi comandare, ordinare, permettere, proi­
o Le proposizioni non argomentali sono aggiunte alla principale al fine di determina­ bire, vietare, chiedere, e con altri ancora di signifi­
cato analogo, si può avere la forma implicita anche
re, specificare, connettere con altri concetti quanto è espresso nella principale; possono
se il soggetto della reggente e il soggetto dell'og-
svolgere la funzione di complemento di causa (causali: non andrò al lavoro perché non getùva non coincidono: ordinò ai soldati die cessas­
mi sento bene), di complemento di tempo (temporali: mentre passeggiavo ho incontrato sero ilfuoco ordinò ai soldati di cessare ilfuoco.
Laura), di complemento di modo (modali: comportati come ritieni opportuno), consecu­
tive (fa cosìfreddo che il lago è gelato) ecc. atlenziosel
i
204 205
73 In frase complessa
Grammatica italiana di base
• .........- ------- -- -----
La proposizione oggettiva può dipendere da: r indicativo nel significato di “riconoscere” -> ammetterai che ti sei comportato
• verbi di significato dichiarativo: affermare, annunciare, comunicare, confessare, ammettere I . . ma^
dichiarare, dire, giurare, informare, narrare, negare, promettere, raccontare, riferire, scrive­ L congiuntivo nel significato di “supporre” -» ammettiamo che sia lui il
.4' re e locuzioni verbali di significato equivalente, come dare notizia, comunicazione;
colpevole
• verbi che indicano una percezione o un ricordo: ascoltare, dimenticare, percepire, ram­ r indicativo nel significato di “rendersi conto” -> capivo che era innamorata
mentare, ricordare, sentire, udire, vedere e locuzioni verbali di significato equivalente, capire | , di un altro
come avere l’impressione, venire alla mente; t congiuntivo nel significato di “trovare naturale” capisco che tu sia
• verbi che esprimono giudizio, opinione, dubbio: pensare, credere, stimare, ritenere, giu­ preoccupato per l’esame.
dicare, sostenere, reputare, dubitare, supporre, ipotizzare, sospettare, e locuzioni verbali
come essere dell’idea, avere la convinzione, il dubbio, il sospetto; 13,5.2 Dichiarative
• verbi che esprimono volontà, desiderio, impedimento, timore: volere, desiderare,
sperare, preferire, ordinare, comandare, permettere, concedere, vietare, impedire, proibire, Le proposizioni dichiarative sono molto simili alle oggettive, e servono a spiegare un nome
o un pronome dimostrativo presente nella proposizione principale, completandone il
temere, e locuzioni verbali come avere desiderio, paura;
senso:
• verbi che indicano un sentimento: godere, rallegrarsi, meravigliarsi, lamentarsi,
sdegnarsi, rammaricarsi, dolersi, e locuzioni verbali come essere lieto, avere piacere, ram­
marico, meraviglia. questo non ammetto, che tu ti comporti così
La proposizione oggettiva può inoltre dipendere da un nome (la paura di incontrarla; la
fretta di partire) o da un aggettivo (lieto di conoscerla, capace di ascoltare); il fatto che io ti stia ascoltando testimonia il mio interesse per te.
Il dimostrativo può essere accompagnato da un sostantivo come argomento, fatto, circo­
Uso del congiuntivo e dell'indicativo nelle oggettive stanza, punto: su questo punto non concordiamo, che si debba decidere immediatamente', que­
L’alternanza tra indicativo e congiuntivo nelle oggettive esplicite è regolata: sto argomento non puoi controbattere: che hanno fatto ogni possibile tentativo per risolvere il
1. da un criterio semantico: enunciazione di un avvenimento certo uso dell’indicativo problema.
(sostengo che è colpa tua); enunciazione di un avvenimento presunto o probabile -> uso !
del congiuntivo (penso che sia colpa tua); Anche le proposizioni dichiarative, come le oggettive, possono avere forma esplicita (e in
2. da una scelta di registro: nello scritto e nel parlato formale si tende a usare il congiunti­ questo caso sono introdotte dalla congiunzione che con il verbo all’indicativo o al congiun­
vo secondo la norma enunciata al punto 1., mentre negli usi informali si ricorre fre­ tivo) o implicita, con il verbo all’infinito preceduto o no dalla preposizione di. il fatto di
quentemente all indicativo al posto del congiuntivo: penso che è colpa tua; credo che essere bravo non ti autorizza a sentirti superiore agli altri.
avetefatto bene tee.
13.3.3 Soggettive
Per aiutare nella scelta del modo appropriato nello scritto e nel parlato formale, si tenga
Le proposizioni soggettive svolgono la funzione di soggetto della reggente: conviene che tu
presente che richiedono il congiuntivo cheUlUiVCUlV
---------------- " i verbiwaaw indicanoUAJA volontà,LUI GCSlUCHO, LUIS
unaVVlVlILd,
. 1 . ,
vada; è meglio che rimandiamo il nostro incontro; mi sembra di essere ringiovanito; è giusto ;
™ aspettativa’ ^'opinione, un’immaginazione, una preghiera, un timore:
accettare disporre che voi siate qui.
negare sperare
aspettare domandare ordinare supporre Le proposizioni soggettive possono avere forma esplicita (e necessario che si prendano
attendere dubitare permettere temere provvedimenti) o implicita (è necessario prendere provvedimenti)', in entrambi i casi, la
augurare esigere preferire volere. forma della soggettiva è simile a quella deU’oggettìva. Anche per 1 uso dei modi, e in parti­
chiedere fingere pregare colare dell’indicativo o del congiuntivo, ci si regola come per le oggettive.
credere immaginare ritenere
desiderare lasciare sospettare Anche le soggettive esplicite presentano l’omissio­
R<^ì^’ÌndÌCatÌW> 1 Wrbi,<?i giudizio 0 di Percezione: ne del che, nelle stesse condizioni che determinano
accorgersi dire il fenomeno nelle oggettive: risulta sia partito; si
affermare promettere sentire dice abbia paura.
giurare ricordare sostenere
confermare insegnare
f < constatare
dichiarare
intuire
riflettere
rispondere
udire
vedere.
attenzione!
notare scoprire
i dimostrare percepire scrivere
■\ i
Alcuni verbi richiedono il congiuntivo ccc.*
o l’indicativo a seconda del significato. Vediamo
qualche esempio: • verbi usati impersonalmente: si dice, si crede, si narra, si spera, si pensa tee.,
206
/
13 <3 frase complessa
__________________________________________ _____ ______
• espressioni impersonali costituite da una voce del verbo essere unita a un aggettivo o a Come le interrogative dirette, anche le interrogative indirette si dividono in parziali (non
un sostantivo: è ora, è tempo, è bene, è male, è bello, è giusto, e necessario, è opportuno, è so chi ha telefonato) e totali (non so se Mario ha telefonato). Le interrogative indirette par­
noto ecc. ziali sono introdotte dagli stessi elementi che introducono un’interrogativa diretta parziale
(chi, che, che cosa, come, quando, dove, perche, quanto, quale ecc.); le interrogative indirette
totali sono introdotte dalla congiunzione se.

f
Mi dispiace sapere Le interrogative indirette che pongono un’alternativa sono dette disgiuntive. Nelle
disgiuntive il primo termine è sempre introdotto dalla congiunzione se, il secondo dalle
o mi dispiace di sapere? i
to; non mi viene di essere gentile con lui), se inve­
congiunzioni o, oppure: sono incerto se partire o restare. Se l’alternativa è radicale il secondo
membro è rappresentato dall’avverbio di negazione no: non ho ancora deciso se partire o no. ì
La soggettiva implicita presenta l'infinito con o
senza la preposizione di. In molti casi sono possibili ce sono accompagnati da un aggettivo predicativo Nelle interrogative indirette esplicite il verbo è all’indicativo: non so che cosa ha deciso; al
entrambe le costruzioni, per esempio con i l'uso della preposizione è facoltativo: mi riesce dif­ congiuntivo (usato soprattutto per sottolineare valore dubitativo della frase): non so che
"X verbi bastare, costare, dispiacere, dolere, ficile (di) parlare con lui; mi viene spontaneo (di) cosa abbia deciso; al condizionale, p„er sottolineare che quanto espresso nell’interrogativa è
e, essere concesso (proibito, vietato) fare + dargli del lei. soggettp a una condizione (anche sottintesa): non so che cosa avrebbe deciso [re avesse potu­
complemento oggetto, giovare, importare, to sceglierei.
Il costrutto senza preposizione prevale;
' premere, rincrescere, seccare, spettare, stupire,
• con i verbi bisognare e convenire;
succedere, toccare, valere la pena: mi basta (di) • con le espressioni formate dal verbo Le interrogative indirette implicite sono introdotte dagli stessi elementi che introducono
sapere che stai bene; mi dispiace (dì) averti offeso essere + aggettivo o avverbio: è giusto le esplicite, ma hanno il verbo all’infinito: non so quale torta scegliere; dimmi a chi rivolger­
ecc dedicarsi al volontariato; è bene mantene­ mi; suggeritegli dove andare.
Il costrutto con la preposizione prevale: re la calma;
• con i verbi accadere, andare (nel signi­ • con i verbi sembrare e parere quando Nelle interrogative indirette parziali il soggetto, se espresso, è collocato preferibil-
ficato di "avere voglia*: mi va di bere un costruiti personalmente: il costo della vita mente dopo il verbo: non si ricordava quando fosse partito Paolo; nelle interro-
amaro), avvenire, capitare. sembrava aumentare; il passare degli anni 0 / gative indirette totali invece il soggetto tende a essere collocato prima del verbo:
I verbi riuscire e venire, se usati da soli, richiedono non pareva lasciare segni sul suo volto. non si ricordava se Paolo fosse partito.
la preposizione (non mi riesce di andare in biadet-
13.5.5 Proposizioni argomentali oblique
Nella frase semplice, oltre al soggetto e al complemento oggetto, possono essere argo­
menti del verbo anche alcuni complementi indiretti. Analogamente, nella frase complessa,
13.5.4 Interrogative indirette oltre alle soggettive e «He oggettive, si hanno le proposizioni argomentali oblique, intro­
f
ì
dotte per lo più da verbi intransitivi pronominali (accontentarsi, accorgersi, convincersi,
Le proposizioni interrogative indirette esprimono una domanda o un dubbio in forma congratularsi, degnarsi, persuadersi, rallegrarsi, rammaricarsi, scusarsi, sforzarsi ecc.), ma
indiretta. A differenza delle interrogative dirette, che sono frasi indipendenti, dipendono anche da alcuni verbi non pronominali (godere, pensare, dubitare ecc.). Vediamo alcuni
sintatticamente da una proposizione reggente; esempi:
interrogativa diretta mi sono ricordato di telefonare a Paolo
INTERROGATIVA INDIRETTA
quanti anni ha? Andrea si è sforzato di apparire allegro
non so quanti anni abbia l’oratore ha fatto attenzione a non offendere nessuno.
sono arrivati? mi chiedo se siano arrivati______________
Le argomentali oblique hanno più comunemente forma implicita. Distinguiamo due
Le interrogative indirette possono dipendere da:
e verbi che esprimono una domanda (domandare, chiedere, informarsi ecc.); costruzioni:
’ SLio, 2^ZeS);Che “P™110110 *“ dubbio dubitare, ignorare, non sapere, essere e di + infinito: mi scuso di essere stato scortese; il
• a + infinito: ha sofferto a vedere quello spettacolo.
* loniù<alS^?C^t0 a^e^nat*vo'<^cbjarativo Wfre, sapere, pensare, credere ecc.), usati per Più rara la forma esplicita, introdotta da che: si è dimenticato che aveva spento la luce.
i
Come si vede, le argomentali indirette costruite con di + infinito (ma anche quelle esplici­
SfPrc\m^OgatÌV7 a anche sostantivi (domanda, ricerca, dubbio, problema, que- te), sebbene svolgano una funzione sintattica differente, hanno forma analoga a quella
bioso ecc^r^dubb^ richieste'e aggettivi {incert0’dub' delle oggettive; per questo motivo, in alcune grammatiche tali proposizioni sono classifica­ ■

te come oggettive oblique (v. 15.5.1 ). ___ ____________ __________________ __


208 --------------------------------------------------------------------- 209
Grammatica italiana di base Frase complessa
_____________ '_____________
pronome FUNZIONE SINTATTICA ESEMPI
■T Le proposizioni relative preposizione complementi indiretti il libro del quale mi hai parlato-, il numero al
! A differènza delle altre subordinate, le proposizioni relative non si rife­ + il quale quale ho telefonato-, il letto sul quale ho dor-
riscono all'intera proposizione reggente, ma a un elemento nominale ____ mito-, gli ideali per i quali ho lottato ecc.
contenuto in essa, detto antecedente.

Due proposizioni relative che si susseguono possono essere l'una subordinata all'al-
Si consideri il seguente esempio: tra (o causa dei lavori, le persone che vivono negli appartamenti che si trovano
() J ogli ultimi piani potrebbero rimanere senz'acqua) oppure coordinate tra loro. In
ho visto un (fili che non mi è piaciuto - quest'ultimo caso si può omettere il secondo pronome relativo: le persone che
abbiamo incontrato e (die) ti ho presentato sono dei miei vecchi amia.
principale relativa !
La relativa esplicita ha il verbo all’indicativo quando il fatto viene presentato come reale:
Esistono anche delle relative senza antecedente, introdotte dai pronomi doppi chi, cerco qualcuno che dà lezioni di russo (e sono sicuro che c’è); al congiuntivo quando viene
chiunque, quanto (quanti): chi acquisterà per primo questo aspirapolvere vincerà presentato come possibile o desiderato: cerco qualcuno che dia lezioni di russo (e non sono
un premio (chi = colui che); chiunque abbia notizie di lei è pregato di con­ sicuro che ci sia); al condizionale quando viene presentato come ipotetico: imparare il
o fi lattarmi (chiunque = colui che); quanto hai fatto per me non ha prezzo (quanto
» tutto dò die); quanti hanno passato lo scritto potranno sostenere l'orale (quanti
russo è una cosa che farei volentieri (se trovassi qualcuno disposto a insegnarmelo).

=tutti coloro che). La relativa implicita presenta due tipi di costruzione:


• nei casi diretti ha la struttura da + infinito: ho portato un libro da leggere (= che può
Dal punto di vista del significato, si distinguono due tipi di relative: la determinativa e l’ap­ essere letto) in treno-, sono rimedi da usare (= che si possono/devono usare) solo in casi
positiva. estremi. Come si vede, in questi casi la relativa assume una sfumatura di possibilità o di
I
o La relativa determinativa serve a limitare o a precisare il senso dell’antecedente: dovere;
adoro i cannoli alla ricotta chefanno alla pasticceria in piazza (proprio quelli, non altri). • nei casi obliqui ha la struttura preposizione + cui (o quale) + verbo all’infinito: non rie­
sco a trovare nessuno a cui (o al quale) vendere la mia barca a vela-, questo è un progetto di
e La relativa appositiva fornisce invece un’aggiunta di per sé non indispensabile alla cui andare fieri-, non ho altri amici su cui contare. Questa costruzione è possibile solo per
compiutezza dell’antecedente: adoro i cannoli alla ricotta, che sono un dolce tipico della le relative determinative.
Sicilia.

Le proposizioni relative esplicite sono introdotte da:


\ • un pronome relativo (che, il quale, cui): le informazioni che mi hanno dato sono sufficien­
Ricordiamo infine l’uso del participio passato con valore di relativa implicita: i soldi donati
(= che sono stati donati) alla comunità saranno usati per opere di bene, i clienti arrivati (=
K
l
che sono arrivati) in ritardo dovranno attendere il turno successivo. l
ti Hpal^xo nel quale vivo ha trent’anni-, l’architetto a cui mi sono rivolto è molto bravo. !
. • 1 avverbio relativo dove. I albergo dove abbiamo dormito è molto lussuoso.

Che si usa in funzione di soggetto e di complemento oggetto, cui in funzione di comple­


mento indiretto, il quale come soggetto e come complemento oggetto (ma si tratta, soprat­
tutto nel secondo caso, di costruzioni riservate al registro formale). Inoltre il quale si può
usare, in alternativa a cui, in funzione di complemento indiretto. Esemplifichiamo l’uso dei
Le relative
relativi nella seguente tabella, rimandando per maggiori dettagli a 6.3.
e la punteggiatura
La relativa appositiva è legata all'antecedente da A volte proprio la presenza o l'assenza della virgola
PRONOME funzione sintattica ESEMPI________________________________ (o di una pausa, nel parlato) consente di capire la
un rapporto meno stretto rispetto alla relativa
che soggetto determinativa; per questo motivo viene separa- natura della relativa. Si confrontino le seguenti
un risultato che supera tutte le previsioni, il
complemento oggetto "X ta da esso per mezzo di una virgola: ho com- frasi: 3 cugino di Paolo die lavora alle Poste gio­
treno che hai preso è molto comodo cherà a tennis con noi (relativa determinativa: fra i :
preposizione ' ) proto dei fiori, die regalerò a Sandra. Se la
complementi indiretti il libro di cui mi hai parlato-, il numero a cut vari cugini di Paolo, proprio quello che lavora alle
+ cui \x relativa appositiva interrompe la reggente ■

ho telefonato-, il letto su cui ho dormito-, gli viene racchiusa tra due virgole: mio fratello, Poste); il cugino di Paolo, die lavora alle Poste,
ideali per cui ho lottato ecc. che è molto sbadato, ha dimenticato le chiavi di giocherà a tennis con noi (relativa appositiva, il
il quale casa. Fra l'antecedente e la relativa determinativa fatto che Paolo lavori alle Poste è un'aggiunta non
soggetto (formale) un risultato il quale supera tutte le previsioni',
invece non si mette la virgola: i fiori che ho regala­ essenziale).
complemento oggetto il treno il quale hai preso è molto comodo
•; : (formale, antiquato) to a Sandra sono molto freschi.

210 211
?
Grammatica italiana di base
13 t.i frase complessa
-- ............................. ... ................ .............. .... . ................ ____________________________ ______________
Le finali esplicite sono introdotte da perché e affinché e hanno il verbo al congiuntivo: gli
"] Le proposizioni non argomentali ho raccontato tutto perché finissero di tormentarmi; la polizia seguì i malfattori, affinché !
Le sl agg'un8ono alla proposizione princi­ potesse coglierli sul fatto. Le congiunzioni acciocché, onde sono d’uso letterario o burocrati­
pale per specificare, determinare, mettere in connessione altri argotnen- co: fu rivolta istanza al giudice acciocché liberasse 1’imputato; si prega di rispettare la fila,
pi rispetto a quello in essa espresso e svolgono diverse funzioni. onde evitare spiacevoli discussioni. La congiunzione che è propria del parlato: telefonami,
L! che parliamo un po'.
13.7.1 Causali Le finali implicite (molto più frequenti, nell’uso, di quelle esplicite) sono costruite con:
o preposizione + infinito: lavoro per mantenermi agli studi; vieni a vedere che cosa sta suc­ f
Le proposizioni causali indicano lai causa di quanto è detto nella reggente: sono scivolato
'• ^etié^me^ male poiché aveva mangiato troppo. cedendo; !
o le locuzioni al fine di, allo scopo di, in modo di + infinito: mi sto preparando alfine di ;
Le causali esplicite sono introdotte dalle congiunzioni perché, poiché, giacché, siccome, che sostenere l’esame.
(o che) e dalle locuzioni congiuntive per il fatto che, per il motivo che, dal momento che, A differenza della maggior parte delle subordinate,
le finali possono avere forma implicita anche
dato che, visto che, considerato che ecc. A seconda dell’elemento introduttivo, la subordina­ quando il soggetto della reggente e quello della
ta può precedere o seguire la reggente: subordinata non coincidono: il padrone di casa
• seguono la reggente le causali introdotte da perché, che, in quanto (che)-, spostati, che non invitò gli ospiti a prendere posto a tavola.
riesco a vedere il film. La causale introdotta da che ricorre soprattutto nel parlato, dopo
un imperativo (vai a letto, che è tardi) e dopo verbi come scusarsi, congratularsi e simili: utScnrione!
mi congratulo che hai vinto il concorso; Oltre che da un verbo, le finali possono dipendere da un nome o un aggettivo: gli sforziper
• precedono la reggente le causali introdotte da siccome-, siccome era buio, ho acceso la risolvere il problema sono stati inutili; una settimana di riposo è indispensabile per guarire
luce; completamente.
• presentano collocazione libera le causali introdotte dalle congiunzioni poiché, giacché-,
poiché sono stanco non esco / non esco poiché sono stanco; e dalle locuzioni per il fatto 13.7.3 Consecutive
che, per il motivo che, dal momento che, dato che, visto che, considerato che-, dato che era
buio, ho acceso la luce / ho acceso la luce dato che era buio. Le proposizini consecutive esprimono la conseguenza di quanto è detto nella reggente: sono
così contento che bacerei il primo che passa-, Laura è talmente bella da far innamorare tutti.
Perché è la congiunzione causale più comune, giac­ Essa è caratterizzata dalla presenza di un elemento introduttivo collocato nella principale
ché e poiché sono riservate all’uso formale, siccome (così, sì [d’uso letterario], tanto, talmente, tale, siffatto, simile ecc.) che viene ripreso dalla
e che prevalgono nel parlato. La forma grafica ché congiunzione che, collocata nella subordinata:
è d’uso antiquato.
attenzione!
è (così) antipatico, che) tutti lo evitano.

Nelle causali esplicite il modo del verbo è l’indicativo. Si ricorre al congiuntivo per espri­ Le consecutive esplicite hanno il verbo all’indicativo: il film era cosi noioso che mi sono
addormentato; si ha il congiuntivo quando la conseguenza è soltanto ipotetica o possibile: è
mere una causa fittizia, introdotta da perché e seguita in genere da un’altra causale col stato bendato in modo tale che non possa vedere nulla; si usa il condizionale per indicare
verbo all indicativo: ti sto ascoltando non perché non abbia di meglio da fare, ma perché mi una conseguenza realizzabile soltanto a certe condizioni: sono cosi stanco che mi addormen­
interessa ciò che dici. Si può avere il condizionale nelle medesime circostanze in cui lo si
avrebbe in proposizioni indipendenti: non ho bevuto alcolici perché mi sarei sentito male. terei [re potessi).
Le consecutive implicite sono costruite con l’infinito retto dalle preposizioni per o da. è
Le causali implicite possono essere costruite con: abbastanza grande per capire il problema; il vento era talmente forte da spingerci verso il
li !
• per + infinito: prese una multa per aver oltrepassato i limiti di velocità; è contento per muro. D costrutto implicito si può avere quando i soggetti della reggente e della subordina­
!. : aver ottenuto la promozione; ta coincidono, ma anche quando la subordinata ha un soggetto generico: emise un suono
• il gerundio (presente o passato): avendo sete, bevvi un’aranciata; avendo lavorato tutto il così sgradevole da fare accapponare la pelle.
1 ! giorno, sono molto stanco;
• il participio passato: preso da mille impegni, mi sono dimenticato di chiamarti. 13.7.4 Concessive
i! 13.7.2 Finali
Le proposizioni concessive indicano un rapporto di causalità non rispettato: benché sia
stanco, continuerò ad allenarmi. La relazione semantica tra reggente e concessiva e opposta
a quella esistente tra reggente e causale: si confronti l’esempio precedente con poiché sono
l’azione espressa nella reggente: te iT&o ii
stanco, smetterò di allenarmi. ________________ \ i
lì 212 ’ ------- ------------------------------------------------------------------ 213 f 1
1.3 In frase complessa
Crammata_^ijna^se__ ~ _......... . .......... __________ ................................ -----------------------
•••• -..... ...... - .......... -........... .......................................... . ................
La concessiva esplicita è introdotta dalle congiunzioni benché, sebbene, quantunque, nono­ L’ordine più diffuso deUe due componenti del periodo ipotetico è protasi + apodosi, ma si
stante malgrado, ancorché, o dalle locuzioni per quanto, nonostante che, malgrado (che), con può avere anche 1 ordine inverso: farei volentieri una partita a tennis, se avessi tempo.
il- tutto che, quand’anche o anche quando, anche se ecc.; sebbene sta ricco, non spende un soldo;
malgrado (che) sia anziano, conduce una vita molto attiva; quand anche sta buono, è un risto­
Quest ordine è più frequente quando 1 apodosi è una proposizione dipendente: sono sicuro
che mi troverei bene, se mi rivolgessi a loro.
rante troppo caro. Nelle concessive esplicite il verbo è al congiuntivo; fanno eccezione le
locuzioni anche se e con tutto che, che reggono l’indicativo: anche se è tardi, non ho sonno; Le proposizioni condizionali esplicite possono essere introdotte da se, dalle congiunzioni
con tutto che ha mangiato poco, non ha digerito. qualora, purché, ove, o dalle locuzioni posto che, ammesso che, a condizione che, a patto che,
La concessiva esplicita può precedere o seguire la reggente: sebbene l asfalto fosse bagnato, nel caso che, nell’eventualità che, nell'ipotesi che ecc.
le automobili hanno corso una magnifica gara / le automobili hanno corso una magnifica Con la congiunzione se, si usa:
gara, sebbene 1’asfalto fosse bagnato. • l’indicativo, per esprimere un’ipotesi reale (se mi telefoni, fissiamo un appuntamento);
La concessiva implicita può essere costruita: • il congiuntivo, per esprimere un ipotesi possibile (se mi telefonassi, fisseremmo un !
• con pur, pure o anche e il gerundio: pur essendo in ritardo, arrivammo in tempo alla sta­ appuntamento) o irreale (se mi avessi telefonato, avremmo fissato un appuntamento).
zione; anche facendo un mutuo, non riuscirei a comprare quella casa; i
• con per e l’infinito: per essere (= sebbene sia) così giovane, ha molta esperienza; per aver Le altre congiunzioni e locuzioni congiuntive esprimono soltanto ipotesi possibili o irreali,
pedalato (= sebbene abbia pedalato) due ore, non sembra stanco; pertanto la protasi è al congiuntivo: sono disposto ad aiutarla, purché [a patto che ecc.]
• se la reggente è negativa, con nemmeno a, neppure a, neanche a, manco a e l’infinito: non tenga fede alla parola data. Per ipotesi future il congiuntivo presente può essere sostituito
si trova un posto per la prima dell’opera nemmeno a pagarlo oro!; non lo si convince nean­ dal futuro semplice: qualora si verifichino [ri verificheranno) le condizioni opportune, ti
che a metterlo difronte all’evidenza!; chiamerei a lavorare con me.
■ ■

! • con la locuzione a costo di seguita dall’infinito del verbo: sarò sincero, a costo di sconten­ Le proposizioni condizionali implicite possono essere rappresentate da:
tare qualcuno. • un gerundio: esercitandoti, potresti migliorare i tuoi tempi (= se ti esercitassi);
Esistono due costruzioni d’uso più raro per esprimere la concessiva implicita: • un participio passato: fatte le dovute migliorie, diventerebbe una bellissima casa (= se fos­
• per + aggettivo + che + congiuntivo di essere; per gentile che fosse (= sebbene fosse gen­ sero fatte); I ■
tile), non riusciva a rimanermi simpatico; a a + l’infinito del verbo: a pensarci bene, il suo racconto non è convincente (= se d si ì ;
• per + infinito + che + congiuntivo di fare; per gridare che facesse (= sebbene gridasse), pensa bene).
nessuno lo sentiva.

Le proposizioni concessive introdotte dalle congiunzioni che reggono il congiuntivo


Nella lingua parlata, il rapporto condizione-conseguenza può essere espresso, oltre
che dal periodo ipotetico, anche da altre strutture sintattiche: £
sono caratteristiche del registro più sorvegliato; negli usi informali il rapporto tra due • la coordinazione copulativa: assaggia questi cioccolatini e te ne innamorerai;
fatti logicamente contrastanti (sebbene d fosse il sole, usai con l'ombrello) viene segui i miei consigli e ti troverai bene;
o ) più comunemente espresso:
< • con una concessiva introdotta dalle due locuzioni che reggono l'indicativo
• la giustapposizione di due frasi indipendenti delle quali la prima è un'interroga­
tiva: volete un gelato? vado subito a prenderlo.
(anche se e con tutto che)-, anche se c'era il sole, usai con l'ombrello;
• mediante la coordinazione avversativa: c'era il sole, ma usai con l'ombrello.
Concordanza tra 1 modi e I tempi della protasl (esplicita) e deH'apodosi
Quando la protasi è all’indicativo, sono possibili tutti i tempi: se tifidi, guido io; se tifide­
13.7.5 Condizionali rai, guiderò io ecc. L’imperfetto e il trapassato prossimo danno quasi sempre alla frase il
La proposizione condizionale esprime la condizione necessaria per l’awerarsi di quanto è valore di irrealtà: se me lo dicevi, non venivo. Si tratta di un costrutto tipico del registro
affermato nella reggente: se uscirà il sole, andremo a fare una passeggiata; se avessi avuto colloquiale e ha come corrispondente nella lingua più sorvegliata il tipo se me lo avessi
tempo, mi sarebbe piaciuto visitare il museo d’arte contemporanea. detto, non sarei venuto. ?
La proposizione condizionale e la reggente, strettamente unite tra loro, formano il periodo
ipotetico. La proposizione condizionale viene anche chiamate pròtesi; la proposizione reg­ Quando la protasi è al congiuntivo, valgono i seguenti schemi di concordanza: !
gente viene anche dette apodosi. L’apodosi può essere una proposizione principale (se ne
parlassi con lui, staresti meglio) o una proposizione subordinata (credo che staresti meglio, 1. protasi introdotta da se
se ne parlassi con lui); essa è in ogni caso la reggente del periodo ipotetico: CONTEMPORANEITÀ
PROTASI APODOSI
! se uscirà il sole, ! andremo a fare una passeggiata | cong. imperfetto: se avessi sete condizionale presente: berrei
!
t protasi cong. trapassato: se avessi avuto sete_______ condizionale passato: avrei bevuto
■i apodosi
' ANTERIORITÀ ........... - --
i
,ì '■ • (prop. sub. condizionale) (prop. reggente)
J cong. trapassato: se avesse praticato uno sport condizionale presente: non sarebbe così grasso
periodo ipotetico
il --------------------------------------------- -- -------------- - 215
214
73 '.'frase complessa
Grammatica italiana di base • •*•••*•• - - - ----

------ —————-
.I^e eonrinnsiom. l»cu,i<H.i W»»
CONTEMPORANEITÀ
____ _
posteriorità 4 !
Le temporali esplicite sono introdotte dalla locuzione dopo che, seguita dal verbo all’indi­
APODOS1 cativo: dopo che ebbi terminato il pranzo, feci una passeggiata-, mi sentirò più tranquillo dopo
X F'«s«e « imperfetto: «-"'»» * Mia “"‘■“O"»'0 pres“,e: " ch"merei che avrò finito questo lavoro. Le congiunzioni quando, come e la locuzione (non) appena i
sono impiegate per indicare una rapida successione tra i due avvenimenti: quando mi vide I
-£^ conJizionale passato: »
™ ■0™ ttUS. h cbianwo mi corse incontro-, come lo riconobbi, lo abbracciai-, non appena ebbe finito di cantare, partì
—------------------ - anteriorità un lungo applauso. Anche in questo caso si può avere il congiuntivo per esprimere un’azio­ i
cono, passato o trapassato: qualora sia (fosse) condizionale presente: pagherebbe una ne considerata probabile, non sicura: preferirei firmare il contratto dopo che siano state
scaduto il termine_____________ soprattassa----- ;---------------------------- - risolte alcune formalità (non è certo che saranno risolte).
In frasi come dopo che ebbi terminato il pranzo, feci una passeggiata, per evitare il trapassato
Oltre a quelle appena viste, esistono altre possibilità di correlazione dei modi verbali, che remoto, un tempo verbale usato raramente, si può ricorrere al costrutto implicito: dopo aver
danno luogo a periodi ipotetici misti. Fra i più comuni ricordiamo .seguenti: terminato il pranzo, feci una passeggiata-, una volta terminato il pranzo, feci una passeggiata.
o indicativo + imperativo: se haifame, mangia-, se non vuoi ventre, dillo- Le temporali implicite sono introdotte:
» indicativo imperfetto + condizionale passato (diffuso soprattutto nel parlato): se seguivo c da dopo con 1 infinito passato del verbo: dopo averfatto la spesa, torneremo a casa.
i suoi consigli, mi sarei trovato bene. o dal participio passato, anche preceduto da una volta-, (una volta) trascorsi i primi mesi, ti
Non sono corretti, in nessun caso, né l’uso del abituerai al nuovo lavoro.
condizionale nella protasi: *se potrei, lo farei, né Anche in questo caso la forma implicita è possibile solo se il soggetto della temporale è lo
quello del congiuntivo nell’apodosi: *se potessi, lo stesso della reggente. La costruzione participio passato + che + ausiliare avere ó essere è di
facessi. tono letterario: concluso che ebbe il monologo, ricevette un mazzo di rose-, arrivati che
attenzione!
fummo a casa, svuotammo le valigie. fi
Anteriorità
13.7.6 Temporali Le temporali esplicite sono introdotte dalla locuzione prima che e hanno il verbo al con­
Le proposizioni temporali esprimono una relazione di tempo tra la subordinata e la reg­ giuntivo: telefoniamogli, prima che esca di casa-, terminarono l’escursione prima che calasse il
gente. Si distinguono tre categorie di rapporti temporali: sole. Si ha l’indicativo quando prima che significa “appena”: ti spedirò le fotografie prima
che potrò (= appena potrò).
• contemporaneità (gli eventi della reggente e della subordinata sono contemporanei); Con valore terminativo si usa la congiunzione finché col verbo all’indicativo o al congiunti­
I o posteriorità (l’evento della reggente è posteriore a quello della subordinata); vo, spesso accompagnata da non con valore rafforzativo: lo aspetteremo finché [non] arri­
verà (o finché [non] arrivi). Sono analoghe a finché le locuzioni congiuntive fino a che, fin
• anteriorità (l’evento della reggente è anteriore a quello della subordinata). quando, fino a quando.
Contemporaneità Le temporali implicite sono introdotte da prima di e fino a con l’infinito del verbo: prima
// Le temporali esplicite sono introdotte dalle congiunzioni quando, allorché, allorquando,
come, mentre e dalle locuzioni al tempo in cui, nel momento che ecc. Il modo del verbo è
1 indicativo: quando viaggio in treno, non riesco a leggere-, mentre parlava, faceva ampi gesti
di pubblicare l'articolo, vorrei rileggerlo-, mangiò fino a star male.

Le temporali iterative esprimono un'azione che si ripete periodicamente. Sono


rI
/ con la mano-, lo conobbi al tempo in cui frequentavo l'Università. Talvolta si può usare il ì introdotte da ogni volta die, ogni qual volta (o ogniqualvolta), tutte le volte che:
è
congiuntivo per esprimere un’azione futura, -considerata possibile o probabile: cambierò / ogni volta che vado in montagna, trovo dei funghi; tutte le volte che esco con
lavoro quando se ne presenti l'occasione. In questo caso la subordinata ha insieme un valore voi, mi diverto tantissimo. ;
temporale e un valóre condizionale: può significare “quando se ne presenterà l’occasione”,
> ma anche “se se ne presenterà l’occasione".
13.7.7 Modali i'
Quando può essere rafforzato da ecco, per sottolineare la concomitanza tra le azioni espres­
se ^Ua reggente e dalla subordinata: stavo iniziando a mangiare, quand’ecco che squilla il Le proposizioni modali indicano il “modo” in cui si svolge un azione. !
telefono [o, con subordinata implicita, quand’ecco squillare il telefono}. Le modali esplicite sonò introdotte da come, secondo che, nel modo che, quasi che, come se
Le temporali implicite si costruiscono: ecc. Il verbo è all’indicativo quando la proposizione esprime un fatto certo, reale: agisci nel
» con il gerundio presente: mangiando (= mentre mangiavamo), ascoltavamo musica-, modo che ritieni opportuno-, è invece al congiuntivo quando esprime un atto ipotetico o
• con in e 1 infinito: nelfare manovra con la macchina (= mentre facevo manovra), ho urta­ irreale: fai come se fossi a casa tua-, la guardò come se avesse visto il diavo .
to contro un palo. Le modali implicite si costruiscono con:
Queste costruzioni sono possibili soltanto quando il soggetto della subordinata e quello
della reggente coincidono; altrimenti si ricorre alla forma esplicita. ----- ----------------------------------------- ----------------------------- ‘ 217
216 “ ----- ------------------------------------------------------------------------------
I
Grammatica italiana di base 13 Infrase complessa
* ................... .. ..........
13.7.S Comparative Le esclusive esplicite sono introdotte da senza che e hanno il verbo al congiuntivo: le
Stabiliscono un paragone con la reggente. Si distinguono tre tipi. hanno rubato l'orologio senza che se ne accorgesse.
• proposizioni comparative di maggioranza. Sono introdotte dalla congiunzione che e Le esclusive implicite sono introdotte da senza e hanno il verbo all’infinito: siamo partiti
dalle locuzioni di quanto, di quello che, di come e simili, mentre nella reggente sono pre­ per l'escursione senza riempire le bonacce.
senti i termini correlativi più o meglio. Il modo verbale può essere 1 indicativo, il con­
giuntivo o il condizionale: Gianni è più furbo di quanto immaginavo (o immaginassi, o 13.7.11 Eccettuative
avrei immaginato); Le proposizioni eccettuative esprimono una circostanza che condiziona e potrebbe interfe-
• proposizioni comparative di uguaglianza. Sono introdotte da come, quanto, quale; nella rire con quanto affermato nella reggente.
reggente compaiono le espressioni correlative così, tanto, tale. Il modo verbale è l’indi­ ;
cativo o il condizionale: Bruno non è così antipatico come dicono; mi sono comportato Le eccettuative esplicite sono introdotte da tranne che, eccetto che, salvo che, fuorché, sen­
con lui come avreifatto con te; nonché, a meno che non', il verbo può avere l’indicativo (in particolare con sennonché) o il
• proposizioni comparative di minoranza. Sono introdotte dalla congiunzione che e dalle
congiuntivo: arrwerò alle sette, salvo che (non) ci siano ritardi per lo sciopero-, ritirerò io le I
foto, a meno che non voglia andarci tu.
locuzioni di quanto, di quello che, di come e simili, mentre nella reggente sono presenti i
termini correlativi meno o peggio. Il modo verbale può essere l’indicativo, il congiuntivo Le eccettuative implicite sono introdotte da tranne che, eccetto che, salvo che, fuorché e /
o il condizionale: abbiamo ottenuto meno di quello che ci aspettavamo (o ci aspettassimo, hanno il verbo all’infinito: era preparato a tutto, fuorché ricevere quella notizia.
o ci saremmo aspettati); questa minestra è peggio di quanto pensavo (o pensassi, o avrei
pensato). 13.7.12 Limitative
La scelta tra il condizionale e il congiuntivo imperfetto è nella maggior parte dei casi legata Le proposizioni limitative esprimono una limitazione rispetto a ciò che viene affermato
al registro: il congiuntivo prevale nei contesti più formali, l’indicativo in quelli più collo­ nella principale.
quiali. H condizionale indica invece una possibilità ipotetica. ;
Le limitative esplicite sono introdotte da per quanto, a quanto, per quello che ecc. e hanno ;
Le comparative di uguaglianza e di minoranza hanno solo forma esplicita. Le comparative il verbo all’indicativo: a quanto mi risulta, le cose non stanno così; per quel che mi riguarda, 1
di maggioranza hanno anche una forma implicita, introdotta da più che, piuttosto die, piut­
tosto di-, più che assaporare i cibi, li divora; piuttosto che uscire con loro, preferisco stare da
sono disposto ad aiutarti.
Le limitative esplicite sono introdotte da in quanto a (o quanto a) e hanno il verbo all infi­
I
solo. nito: (in) quanto a fare amicizie, non ha certo problemi.
Nelle comparative di maggioranza e di minoranza con il verbo al congiuntivo o al
) condizionale si può avere prima del verbo un non, che non conferisce valore
O negativo alla frase, ma ha una semplice funzione rafforzativa: Mauro è più veloce IjkS la concordanza dei tempi
di quanto non immaginassi (o non avrei immaginato).
Il tempoi deila principale stabilisce la cronologia assoluta di un evento:
13.7.9 Avversative canto una canzone (ora); cantavo una canzone (prima); canterò una
canzone (in seguito). Il tempo della subordinata definisce invece la cro­
Le proposizioni avversative indicano una situazione opposta a quella espressa dalla prind- nologia relativa di un evento rispetto a un altro: esprime cioè te relazio­
ne (di anteriorità, contemporaneità, posteriorità) tra l'evento espresso
nella subordinata e quello espresso nella reggente.

Il tempo della proposizione subordinata dipende quindi principalmente da due fattori:


scaricato tutto illav^^m^^' ° avrebbePe™‘° ^i, mentre invece ha o il tempo della reggente;
v la relazione temporale che intercorre tra le proposizioni.
sono introdotte da invece di, in luogo di anziché ecc. e hanno il
verbo all infinito: invece di essere contento, si lamenta del nuoto lavoro. Nelle tabelle delle pagine seguenti riportiamo gli schemi di concordanza dei tempi, d^tin-
guendo tra subordinate col verbo aU’indicativo (tab. 1) e subordinate col verbo ^congiun­
13.7.10 Esclusive tivo (tab. 2). Per comodità, gli esempi si riferiscono alla sequenza propostone reggente
proposizione oggettiva, ma lo stesso tipo di concordanza si app ca anc e rnneor
; ^SePè°Son2a reggeme"100"0 ° mancat0 verificarsi & una circostanza in relazione a parte delle altre subordinate (per le proposizioni condizionali vale lo schema di concor­
i -:*•<-
danza del periodo ipotetico, riportato in 13.7.5). ______________________
•i 218 ---------------------------- ------- ------------------------------ 219
I
13 lafrase complessa
Grammatica italiana di base
- —-—•••—- * •••-....
r
1. PROPOSIZIONE SUBORDINATA CON VERBO ALL’INDICATIVO
__________ REGGENTE
POSTERIORITÀ
CONTEMPORANEITÀ __________ SUBORDINATA
H PRESENTE
REGGENTE __________ SUBORDINATA INDICATIVO: affermo PRESENTE: che avrai ragione
CONGIUNTIVO: [io] affermi

I
PRESENTE: che hai ragione i
PRESENTE INDICATIVO: affermo
CONGIUNTIVO: [zb] affermi CONDIZIONALE: affermerei
IMPERATIVO: afferma
CONDIZIONALE: affermerei*

IMPERATIVO: afferma IND. IMPERFETTO: affermavo
PASSATO CONDIZ. PASSATO: che avresti avuto ragione
PASS. REMOTO: affermai (
PASSATO IND. IMPERFETTO: affermavo IMPERFETTO: che avevi ragione
PASS. PROSSIMO: ho affermato
PASS, REMOTO: affermai
PASS. PROSSIMO: ho affermato TRAP. PROSSIMO: avevo affermato
CONDIZ. PASSATO: avrei affermato
TRAP. PROSSIMO: avevo affermato
CONG. TRAPASSATO: avessi affermato
CONDIZ. PASSATO: avrei affermato
CONG. TRAPASSATO: avessi affermato i
FUTURO affermerò PRESENTE: che avrai ragione 1

FUTURO affermerò PRESENTE: che hai ragione


FUTURO: che avrai ragione
i

- ! * I verbi che esprimono volontà o desiderio richiedono nella subordinata il congiuntivo imperfetto: i!
vorrei che trovassimo un accordo; desidererei chefossi tu a occuparti della faccenda.

2. PROPOSIZIONE SUBORDINATA CON VERBO AL CONGIUNTIVO


CONTEMPORANEITÀ
ANTERIORITÀ __________ SUBORDINATA
__________ REGGENTE
_________ REGGENTE __________ SUBORDINATA
! PRESENTE INDICATIVO: immagino PRESENTE: che [ftz] abbia ragione
I PRESENTE INDICATIVO: affermo IMPERFETTO: che avevi ragione
CONGIUNTIVO: [à>] affermi CONGIUNTIVO: [zb] immagini
PASS. REMOTO: che avesti ragione
CONDIZIONALE: affermerei CONDIZIONALE: immaginerei
PASS. PROSSIMO: che hai avuto ragione
IMPERATIVO: afferma IMPERATIVO: immagina
TRAP. PROSSIMO: che avevi avuto ragione
PASSATO IND. IMPERFETTO: immaginavo IMPERFETTO: che \jtu\ avessi ragione
PASSATO IND. IMPERFETTO: affermavo ■■ TRAP. PROSSIMO: che avevi avuto ragione
PASS. REMOTO: affermai PASS. REMOTO: immaginai
PASS. PROSSIMO: ho affermato PASS. PROSSIMO: ho immaginato

TRAP. PROSSIMO: avevo affermato TRAP. PROSSIMO: avevo immaginato


- CONDIZ. passato: avrei immaginato
CONDIZ. PASSATO: avrei affermato
CONG. TRAPASSATO: avessi affermato
i
;
r FUTURO affermerò
IMPERFETTO: che avevi ragione
ì
PASS. REMOTO: che avesti ragione
PASS. PROSSIMO: che hai avuto ragione
TRAP. PROSSIMO: che avevi avuto ragione
i
221 ì
220 1
k
Grammatica italiana di base 13 fu frase complessa

ANTERIORITÀ
Come s’è detto, gli incisi possono essere delle proposizioni subordinate, chiamate inciden­
Jì i
______________REGGENTE
INDICATIVO PRESENTE: immagino
______SUBORDINATA_______
PASSATO: che [Za] abbia avuto ragione
tali (o parentetiche). Distinguiamo tra:
• incidentali primarie, in cui l’elemento introduttivo della frase non è espresso: Mario —
IMPERATIVO: immagina sembra — ha ottenuto una promozione (da confrontare con a quanto sembra, Mario ha
ottenuto una promozione)', il complice, avvisato da un apposito segnale, entrò in azione
INDICATIVO FUTURO: immaginerò
(da confrontare con il complice, dopo essere stato avvisato da un apposito segnale, entrò
in azione)',
IND. IMPERFETTO: immaginavo TRAPASSATO: che [Za] avessi avuto ragione
• incidentali secondarie, in cui l’elemento introduttivo compare: hanno richiesto, sebbene
l PASS. REMOTO: immaginai non ce ne fosse motivo, un rinvio dei termini per la presentazione della domanda', si reca­
1
PASS. PROSSIMO: ho immaginato va, per cogliere ifunghi, nella parte più intema del bosco.
TRAP. PROSSIMO: avevo immaginato

:
CONDIZIONALE PRESENTE: immaginerei PASSATO: che [Zw] abbia avuto ragione
IMPERFETTO: che [tu] avessi ragione
TRAPASSATO: che [Z«] avessi avuto ragione
13.10 La frase nominale
La frase nominale è una frase priva di predicato verbale. iì
!
; Come abbiamo visto, possono essere in forma nominale vari tipi di frase indipendente: le
CONDIZIONALE PASSATO: avrei immaginato PASSATO: che [z«] abbia avuto ragione
dichiarative (eccoci a casa) e, più spesso, le interrogative (quanto zucchero nel caffè?), le :
IMPERFETTO: che [z«] avessi ragione esclamative (che bello questo quadro!), le imperative (tutti in piedi, per favore!). Il procedi­
TRAPASSATO: che [tu] avessi avuto ragione mento che porta alla trasformazione di una frase verbale in frase nominale si chiama nomi-
i
nalizzazione e può riguardare sia una proposizione indipendente (il presidente ha fatto un
POSTERIORITÀ* appello agli azionisti -> l’appello del presidente agli azionisti), sia una proposizione subordi­
_____________ REGGENTE ____________ SUBORDINATA_______ nata (gli studenti chiesero che fosse prolungato l’intervallo -» gli studenti chiesero il prolun­ >■

gamento dell’intervallo).
INDICATIVO PRESENTE: immagino INDICATIVO FUTURO: che avrai ragione
INDICATIVO FUTURO: immaginerò Quando in un periodo prevalgono le frasi nominali si paria di stile nominale.
IND. IMPERFETTO: immaginavo \ Esso ricorre, oltre che nel parlato, in vari tipi di scritto: è sfruttato nella lingua let-
CONDIZ. PASSATO: che avresti avuto ragione teraria a fini espressivi e nella prosa giornalistica, burocratica e scientifica perché f
11 PASS. REMOTO: immaginai conferisce, fra l’altro, brevità e immediatezza al discorso.
\ PASS. PROSSIMO: ho immaginato
ì TRAP. PROSSIMO: avevo immaginato
ì
;
|
CONDIZIONALE: immaginerei
CONDIZIONALE PASSATO: avrei immaginato
* Non essendo disponibili i tempi futuri del congiuntivo, per indicare un rapporto di posteriorità
13.11 Discorso diretto e discorso indiretto
Pei' riferire~Ìe~pwì*'o’ÌÌ* jmiiisIwo di qualcuno possiamo ricorrere al
discorso diretto, cosiddetto perché riporta direttamente le parole pro­
A USa? mdJCatÌV0 {in dipenden2a “ Presente o un futuro) e 5 condizio- nunciate, o al discorso indiretto, con il quale le medesime parole vengo­
) naie passato (in dipendenza da un passato). no invece riferite per mezzo di una proposizione subordinata dipenden­
te da verbi come din, riferire, esclamare e simili
k ' ■ 0 Discorso diretto: Paolo dice a Laura: «Sei molto bella»-, la nonna mi chiede sempre:
V 139 Gli incisi «Haifame?».
o Discorso indiretto: Paolo dice a Laura che è molto bella, la nonna mi chiede sempre se
ì Una frase può essere interrotta da una sequenza di parole più o meno
unga (sintagma, frase semplice, frase complessa), chiamata inciso. ho fame.
Come si vede, nel primo caso riportiamo tra virgolette le esatte parole prommoate (o pen­
pet un'“‘onazio' sate), nel secondo caso trasformiamo la frase in una subordinata retta dal verbo> dtn- o£
un altro verbo dichiarativo o interrogativo (pensare, notare,
• duevirg^- Paofo secondi ™‘° mo,de5to parere ~ sa scrivere molto bene-, gridare, domandare, chiedere ecc.). Se la frase pronunciata e affennativa, essa a t^rma-
nel discorso indiretto, in un’oggettiva, se è interrogativa si trasforma m un interrogativa
indiretta. ___________________ __________
223
Grammatica italiana di base 13 '"'frase complessa

Dal discorso diretto al discorso Indiretto: verbi, pronomi e avverbi .(

'd ' Quando il verbo della reggente è al presente o al futuro non si ha alcun cambiamento nei
ipi passando dal discorso diretto al discorso indiretto.
tempi
/ghìài f EFi
Paolo dice: «Me ne vado» Paolo dice che se ne va, tpessj & un anno stiamo insieme', un che con molte fansinnì
I

Paolo dice: «Me ne andai» -» Paolo dice che se ne andò;


Paolo dice: «Me ne andrò» ■» Paolo dice che se ne andrà;
TSir La proposizione relativa può assumere talora valori tipici di altre i
f

Paolo dirà: «Me ne vado» Paolo dirà che se ne va. proposizioni subordinate non argomentali. Vediamo alcuni esempi. !
O Proposizioni relative con valore:
Quando il verbo della reggente è al passato, la trasformazione del discorso diretto in o causale: confido i miei segreti a te, che (= perché) sei un amico;
discorso indiretto comporta un cambiamento nel verbo della proposizione dipendente, © finale: cercavo qualcuno che (= affinché) m'insegnasse a suonare la chitarra;
secondo le regole di concordanza dei tempi esposte nel paragrafo 13.8 : o temporale: è più di un mese che (= da quando) è partito;
Paolo disse: «Sono stato sfortunato» (anteriorità) -» Paolo disse che era stato sfortunato; o consecutivo: non c'erano ragioni che (= tali che) lo convincessero;
Paolo disse: «Ho fame» (contemporaneità) Paolo disse che aveva fame; 0 condizionale: chi (= se qualcuno) vuole, può restare (in questo caso abbiamo uno relativa ?
senza antecedente);
Paolo disse: «Tra cinque minuti uscirò» (posteriorità) -» Paolo disse che tra cinque minuti
o concessivo: tu, che (= sebbene) hai tanta esperienza, sei modesto.
sarebbe uscito. Negli esempi appena visti le proposizioni sono delle relative, ma hanno un significar» più o
meno marcatamente spostato verso altri valori (causale, finale ecc.). Diverso è il caso delle
Nel passaggio dal discorso diretto a quello indiretto sono necessari alcuni cambiamenti
proposizioni subordinate di vario tipo introdotte dal che subordinante generico {va' a letto
nella persona dei verbi e dei pronomi. In particolare, quando il verbo della reggente è di
che è tardi; badate che la pasta non scuocio ecc.) che sono, rispettivamente, delle causali, delle
terza persona: finali ecc. (sulle funzioni di che congiunzione vedi 10.3).
• i pronomi personali e possessivi di prima e di seconda persona diventano di terza persona;
• le forme verbali di prima e di seconda persona diventano di terza persona.
L'omissione del che nelle soggettive e nelle oggettive
Paolo dice a Mario: «(lojworreT) una cravatta come la (tua}»
Nelle soggettive e nelle oggettive esplicite è possibile omettere la congiunzione che:
Paolo dice a Mario che \luri(porrebbe) una cravatta come la (sua). spero [che] sia guarito; sembra [che] stia meglio.
L’omissione è più frequente:
Altri cambiamenti possono risultare necessari nei dimostrativi e in altre espressioni che o quando nella frase principale si trova un altro che: sono certo che Paolo creda [che} tu 1’abbia
collocano 1 enunciato nello spazio e nel tempo; vediamo qualche esempio: tradito;
questo -» quello oggi quel giorno e quando il verbo della subordinata è al congiuntivo: immagino [che] sia andato tutto bene,
qui -» lì ieri n giorno prima o quando nella principale si trova un verbo indicante timore o dubbio: temo [cèe] sia tardi.
ora •+ allora domani -> il giorno dopo. Non è possibile omettere il che nelle subordinate dipendenti non da un verbo ma da una
locuzione verbale: credo siano stati risolti tutti i problemi, ma *ho l'impressione siano stati
Paolo pensò: «(Ora) è giunto il momento di risolvere (Questo) problema» risolti tutti i problemi.

Paolo pensò che (g&w).fosse giunto il momento di risolvere (^T)problema. ;


La concordanza dei tempi coi verbi di volontà e desiderio
h fSÌS^t^ “ldÌCatOtÌ temP°rali (°ra> W, ieri ecc.) non è necessaria quando
Le regole sulla concordanza dei tempi illustrate in 13.8 non valgono quando nella reg­
gente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire ecc.) I
Paolo dice: «Ora me ne vado» -> Paolo dice che ora se ne va.
coniugato al condizionale. ;i
In questi casi per indicare un rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa l’imperfetto
congiuntivo, per indicare un rapporto di anteriorità si usa il congiuntivo trapassato.
Vediamo alcuni esempi:
r . . f che tu fossi sincero (contemporaneità o posteriorità)
P efenret | sincem (anteriorità) B
„„ro • , . J che tu fossi sincero (contemporaneità© posteriorità)
avresprefento | che tufossistatosincero (anteriorità)

225 F
224 X
1
iji: i
I Grammatica italiana di base
, • -,ìr • ti ^-^y^.Y^Y^gauMat---------- 1 I
*!
».
In caso di dubbi \ I !
Ki

i
i

i Che, cui o il quale! Se avessi potuto, l'avrei fatto o se potevo, lo


facevo!
L’uso dei pronomi telativi è così regolato: t

• dse si può adoperare come soggetto e Il periodo ipotetico che esprime una condi­ I
complemento oggetto: esco con Paolo, che zione irreale riferita al passato ha il congiunti­
è un mio amico-, la frutta che ho mangiato
oggi era buonissima-,
• cui, invariabile, si usa solo come comple­
vo trapassato nella protasi e il condizionale
passato nell’apodosi: se avessi potuto, l'avrei
fatto. Accanto a questa costruzione si può ave­
i
La formazione i
! .
■>

re, nei registri meno formali, il tipo col doppio


mento indiretto, preceduto da una prepo­ i
delle parole
i
sizione semplice: la persona di cui ti volevo indicativo imperfetto: se potevo, lo facevo o il
parlare è un mio amico-, il tizio a ad devi tipo misto con indicativo imperfetto + condi­ i
dare il pacco abita alleno piano-, zionale passato: se potevo, l’avreifatto.
• il quale (la quale, i quali, le quali) si può
usare come soggetto o come complemen­ Attenzione: non sono corretti in nessun caso
to indiretto (in quest’ultimo caso prece­ i periodi ipotetici costruiti con il condiziona­ ;
duto da una preposizione semplice): ho le nella protasi: *se potrei, lo farei, o col dop­
invitato Giulia, la quale è stata contenta di pio congiuntivo (imperfetto o trapassato):
partecipare-, il libro dal quale ho tratto que­ *se potessi, lo facessi-, *se avessi potuto, lo
sti esempi è stato pubblicato quest'anno. È avessifatto.
più raro (letterario o formale) l’uso di il
quale come complemento oggetto: questo
giovane, il quale abbiamo visto compiere Se avessi o se avreil
grandi imprese, farà ancora parlare di sé. Come abbiamo visto, frasi come *se potrei, lo A
Solo nel parlato informale è possibile usare farei sono agrammaticali perché la proposi­
che come complemento indiretto: zione condizionale del periodo ipotetico non
è uno a cui (al quale} puoi chiedere unfavo­ può mai avere il verbo al condizionale; tutta­ »
re-* è uno che glipuoi chiedere un favore-, via la sequenza se + verbo al condizionale è
un libro di cui [del quale} mi hanno parla- possibile in contesti diversi dal periodo ipo­
to molto bene •* un libro che me ne hanno tetico, per esempio in presenza di un’interro­
parlato molto bene. gativa indiretta: non so se avrei lafona di sop­
Si noti che l’uso del che come complemento portare una simile situazione.
indiretto si accompagna spesso all’inserimen­
to di un pronome atono, che non compare
nella versione più formale.

226
1

1^4 l.< formazione ;


? Grammatica italiana di base
ione delle parole

I • ■
'ld j Parole semplici, derivate, composte
....................... ••................................................

I SUFFISSI PIÙ COMUNI DELL’ITALIANO


" ........................................................................■—

-h
il lessicódi lina lìngua si arricchisce continuamente grazie al prestito di SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI I

termini stranieri, ma anche mediante i meccanismi di formazione delle -aceo N-»A carta -> cartaceo, erba erbaceo, membrana
parole, che consentono di creare parole nuove a partire da parole (o -» membranaceo ; ■

parti di parole) preesistenti.


-aggine A -> N (in genere si balordo -> balordaggine, cafone -» cafonaggi­
aggiunge a nomi con
Le parole semplici non derivano da nessun’ultra parola della lingua di cui fanno
parte: sono formate da una sola componente nel caso delle parole invariabili (per, ma, significato negativo)
ne, sbadato -» sbadataggine
r
f ’
sempre ecc.), da due componenti, radice e desinenza, nel caso delle parole variabili (can-e, -aggio V->N
bosc-o, terr-a ecc.).
■3 Le parole derivate sono formate da una parola base mediante l’aggiunta di un prefis­ -aglia N-»N
abbordare -> abbordaggio, lavare
montare -» montaggio
lavaggio,

bosco boscaglia, muro -> muraglia, sterpo


li
so (mettere s pre-metteré) o di un suffisso (latte s latt-aio). Costituiscono una sottoclas­ sterpaglia; talvolta ha valore spregiativo: I '
se delle parole derivate le parole alterate (casa s cas-etta, strada -» strad-ina, ragazzo -» gente -» gentaglia, plebe •» plebaglia
ragazz-accio).
N -> N (indica chi svolge benzina -é benzinaio, bottega -> bottegaio,
o Le parole composte sono formate dall’unione di due o più parole (apriscatole, taglia­ un’attività) giornale -» giornalaio, vino ■» vinaio______
erba, tele-visione). -aio
N -» N (indica un luogo bagaglio -» bagagliaio, grano -> granaio, pollo
La parola base è il punto di partenza per un procedimento di derivazione: può essere una destinato a contenere -» pollaio i *

parola semplice (cane can-ilé) o una parola derivata (person-ale, aggettivo derivato di per­ qualcosa)
I *
sona, è a sua volta parola base per la formazione del verbo personal-izzare). -aiolo N-»N arma -> armatolo, barca -» barcaiolo, bosco ! •:
boscaiolo, contrada -» contradaiolo ; *
*'
£ ?
Il prefisso è l'elemento che si colloca prima della parola base (mettere -» pre-mette- N->N braccio -» bracciale, dito -» ditale, gamba -»
ré); il suffisso è l'elemento che si aggiunge dopo la parola base (giornale -> gior- gambale, schiena -» schienale___________
j nal-ista); nel loro insieme, i suffissi e i prefissi vengono anche chiamati affissi. -ale
N-»A addome -» addominale, commercio -» commer­
L'interfisso è un elemento che si inserisce tra la base e il suffisso (campo ciale, musica -* musicale, posta -» postale
camp-ic-ello). Il procedimento di derivazione mediante l'aggiunta di un prefisso è *
detto prefissazione, quello mediante l'aggiunta di un suffisso è detto
suffissazione. -atne N->N bestia -» bestiame, foglia -sfogliarne, pelle s
pellame, scatola s scatolame
-aneo N-»A cute -» cutaneo, istante -» istantaneo

142 Parole con suffisso


La suffissazione consente la formazione sia di parole che appartengono -ano
N-»N castello s castellano, guardia s guardiano,
sagrestia ■» sagrestano
alia stessa classe morfologica della parola base, sia di parole che N->A diocesi s diocesano, isola s isolano, mondo -»
mondano, paese s paesano. Forma aggettivi
appartengono a una classe diversa: da un nome si può ottenere un altro
che indicano gli abitanti di un luogo: Brescia
nome, un aggettivo o un verbo, da un aggettivo si può ottenere un
■» bresciano, Italia ■» italiano _______
nome o un verbo, da un verbo si può ottenere un nome o un aggettivo.
V-»N* cantare s cantante, emergere s emergente,
Vediamo il processo in uno schema (N = nome, A = aggettivo, V = verbo, AW = avverbio): supplire -» supplente __________
-ante,
A m / lrbr° * ltbr*na / N: birgo ■* larghezza N: lavorare lavoratori -ente abbondare s abbondante, incoraggiare -» i
N A: ferrovia ^ferroviario A y V-»A*
•< V( incoraggiante, compiacere -» compiacente, dif­
V: nido + nidificare * V: gonfio -> gonfiare A: leggere -> leggibile fidare s diffidente
Se consideriamo anche gli alterati, allo schema andranno aggiunte le derivazioni di tipo A
«Numerosi nomi in -ante e in -ente possono essere usati come aggettivi: corpo insegnante
rellare)a^im\t^anCUtr°v rosso^ rossiccio) e V -» V (correre -» corricchiare, saltare -» salte-
! classe emergente; analogamente gli aggettivi possono essere usati come nomi, un
N (ureiP°SS°n° COStÌtuire la base P« derivazioni di tipo AW * calmante, un dipendente, un militante, uno scioperante ecc.-------- - -----------------------
N (pressappoco + pressappochismo ecc.) e AW V (indietro + indietreggiare).
228 ‘ ----------------- ------------- -------------- ------------------------------- -------------- 229
1
i
14 l:i formazione delle parole
Grammatica italiana di base
. .......
SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI_______________________________ SUFFISSO TITO DI DERIVAZIONE ESEMPI____________
A-»N arrogante -* arroganza, elegante -> eleganza, ata2 N-»N 1. atto proprio di x”: buffone + buffonata,
decente -» decenza, paziente •» pazienza canaglia canagliata, pagliaccio pagliac­
-anza,
abbondare abbondanza, adunare -» adunan­ ciata-,
-enza V->N
za, diffidare -» diffidenza, dipendere -» dipen­ 2. con valore intensivo: fiamma fiammata, i
denza______________________________ onda -> ondata1,
3. con basi temporali: anno annata, giorno <
-are N-»A crepuscolo -» crepuscolare, polmone -» polmo­ -» giornata, mattina -» mattinata, notte -> not­ i
nare, salute -> salutare, secolo -» secolare r •»
tata, sera serata
-are, N-»V benda bendare, salto saltare, pittura -» N-»N artigiano -> artigianato, commissario -> com­ i :
-ire pitturare, sci -> sciare, custode custodire, missariato, console consolato, provveditore
veste -» vestire. -ato -» provveditorato______________
H suffisso -are ha come varianti -lare (potenza N-»A accidente -> accidentato, dente •» dentato, for-
-» potenziare) e -icare (neve -» nevicare)
tuna -> fortunato, velluto -» vellutato_______
A-»V attivo attivare, calmo -> calmare, gonfio -» -ato, -ito, V N (la parola derivata blindare -» blindato, ruggire -» ruggito, nevica­
gonfiare, chiaro -» chiarire, marcio -» marcire -uto ecc. assume la forma del re -> nevicata, telefonare -» telefonata, bere -»
-ario N -» N (indica una banca bancario, missione missionario, participio passato, maschile bevuta, spremere -» spremuta, dormire -» dar­
persona)___________ proprietà -» proprietario, visione -» visionario I
ti femminile) mito, schiarire schiarita, attendere -» attesa,
condurre -» condotta, sconfiggere -» sconfitta
N N (indica uno formula -» formulario, lampada -» lampadario,
-bile
strumento, un utensile
esimili)
scheda -» schedario, vocabolo -» vocabolario V A (forma aggettivi di giustificare giustificabile, impermeabilizzare
senso passivo che indicano impermeabilizzabile, realizzare -» realizza­ i\? J
I possibilità) bile^________________________________ V *•
I N -» A (legato al nome ferrovia -» ferroviario, finanza -» finanziario,
alba -» albeggiare, gara gareggiare, scena
base) moneta -» monetario, università universi­ N-»V
tario________________________________ sceneggiare, schiaffo -» schiaffeggiare_______
-eggiare bianco biancheggiare, biondo -> biondeggia­
-aro* N-»N campana -» campanaro, scuola -» scolaro, zam­ A-»V
re, largo -» largheggiare, scarso -» scarseggiare
pogna zampognaro
N -» N (luoghi dove si acciaio -» acciaieria, bottiglia ■» bottiglieria,
*H suffisso -aro rappresenta la variante, diffusa in molte varietà regionali, di -aio (benzi­ produce o si vende camicia -» camiceria, falegname + falegname-
/
naio!benzinaio)-, per influsso della varietà regionale romana, alcuni neologismi in -aro si qualcosa)_____________ ria____________________
sono diffusi al di fuori dell’area d’origine; si tratta nella maggior parte dei casi di parole argento -» argenteria, fanale fanaleria, fante
N -» N (nomi di quantità)
/ con connotazione ironica o spregiativa: borgata ■» borgataro, cinematografo -> cinemato­ fanteria__________________ _______
grafaro, gruppetto •» gruppettaro, palazzina ■» palazzinaro. -erìa
A->N fantastico -» fantasticheria, furbo -» furberia,
/ galante-ì galanteria___________________
I -ata1* N N (nomi di quantità 1. “il contenuto di x”: cucchiaio
o con valore collettivo) V -» N (luoghi dove si distillare -» distilleria, fondere fonderia
cucchiaiata, pala + palata, secchio secchiata
2. “un insieme di x”: fiaccola -> fiaccolata, sca­ svolge un’attività)

i
lino -» scalinata
3. “colpo infetto con x”: bastone + bastonata,
coltello -> coltellata, piccone -» picconata
-esco N -> A (per lo più con
valore spregiativo)
avvocato ■* avvocatesco, bambino -» bambine­
sco, carnevale -» carnevalesco, polizia -» poli-
ziesco_________________________
I
;

-ese N -» A (indica gli abitanti Milano -» milanese, Puglia -» pugliese,


di un luogo)______ ______ Senegai -» senegalese___________________ I
*A volte un nome in -ata può assumere sia il valore 1 sia il valore 3: per esempio cuc- N -> N (indica un luogo agrume agrumeto, asparago -» asparageto,
-eto, -età
tata a pu significare, a seconda dei contesti, sia il colpo infetto con un cucchiaio (lW dove si trovano determinate canna -> canneto, frutto -» frutteto, faggio i
colture o piante spontanee) faggeta, pino -» pineta

231
230 ‘---------------------------------------- ------------------------ -------------
14 ! i formazione delle parole
Grammatica italiana di base
— .... ................. * .......................................... ..... ”................. ■“ •

SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI


N-»A amico -» amichevole, amore -» Ttnorevòìè -ifico N->A
colpa -» colpevole, onore -» onorevole pace+pacifico, prole+prolifico
-evole -igno_____ N-»A__________ ferro ferrigno, sangue -» sanguigno
V-»A* biasimare -» biasimevole, confortare -» confor­
tevole, lodare -» lodevole, mutare -» mutevole N-»N campana campanile, cane canile, fieno ■+
-ile fienile
*Gli aggettivi in -evole derivanti da verbi possono avere valore passivo (.ammirare ■»
ammirevole, “che deve essere ammirato”) o attivo (girare -» girevole, “che gira”).
N-»A febbre febbrile, primavera -» primaverile, I •.
! ,
signore ■» signorile
-ezza A->N alto -» altezza, bello bellezza, grande -> gran­ N-»A bove bovino, capra -> caprino, mare mari­
dezza, lungo -» lunghezza, triste -» tristezza no. l
! .'
-ia A-»N concorde -» concordia, insonne -» insonnia, Forma aggettivi che indicano gli abitanti di un !
misero -» miseria, superbo -> superbia -ino
V -» N (nomi di mestiere)
luogo: Parigi -» parigino, Tunisia -» tunisino
arrotare arrotino, imbiancare -» imbianchi-
p
-ìa A-»N borghese ■+ borghesia, cortese -» cortesia, folle Ir
-» follia, geloso ■» gelosia____________ no, spazzare -» spazzino____________
-ico* N-»A alcol -» alcolico, igiene igienico, nord -» nor­ -lo V -» N (indica un’azione calpestare ■» calpestìo, cigolare -» cigolìo, mor- i
dico, panorama panoramico continuata) morare ■» mormorio, ronzare -» ronzìo il
-ismo, -esimo* A-»N europeo -» europeismo, fanatico fanatismo, i

*A volte il suffisso -ico si sostituisce, invece di aggiungersi, alla parte terminale della sociale + socialismo, cristiano -» cristianesi­

parola base: difter-ite -» difter-ico, esot-ismo esot-ico, prosod-ia prosod-ico; in altri mo, feudale -» feudalesimo, urbano -» urbane­
derivati si ha l’aggiunta alla base dell’inteffisso -at-: diplom-a diplom-at-ico, dramm-a -» simo i
dramm-at-ico, problem-a problem-at-ico. Altri esempi di derivati in -ico con base modifi­ i-t
cata sono: analisi -» analitico, energia -» energetico, farmacia -» farmaceutico. *H suffisso -ismo è ancora produttivo, -esimo è improduttivo; entrambi formano nomi
indicanti un movimento, un’ideologia, una disposizione dell’animo, un atteggiamento.
N N (indica oggetti antipasto -» antipastiera, insalata -» insalatie­
-iera destinati a contenere ra, zuppa -» zuppiera -ista N-»N auto -» autista, bar -» barista, dente -»
qualcosa) ______ dentista, piano pianista_____________
N -» N (nomi di quantità o costa costiera, raggio -> raggiera, scoglio -istico, N->A arte -» artistico, calcio ■» calcistico, carattere -»
con valore collettivo) scogliera_______________________ -astico caratteristico, entusiasmo -» entusiastico, orgia
N N (con riferimento -» orgiastico _____________
banca -» banchiere, giardino -» giardiniere
all’agente, femm. -iera) (giardiniera), infermo infermiere (infermie- -ita, -età, -tà A-»N attendibile -» attendibilità, capace -» capacità,
-iere ra), magazzino magazziniere ___ bonario -» bonarietà, caparbio -» caparbietà,
N -> N (indica uno buono -» bontà, fedele fedeltà
bilancia bilanciere, brace -» braciere, cande­
strumento, un apparecchio, la -» candeliere, pallottola -» pallottoliere -itano, N A (indica gli abitanti Palermo -» palermitano, Napoli -» napoletano,
un utensile e simili) -etano di un luogo)_________ Ancona -» Anconetano________________
-iero N-»A -itudine A-»N alto -» altitudine, grato -» gratitudine, solo -»
albergo -♦ alberghiero, battaglia •>
battagliero, mattina -» mattiniero, ospedale solitudine ■ f
N->V ospedaliero N->A abuso -» abusivo, furto ■» furtivo, oggetto
nido ■> nidificare, pace pacificare, persona oggettivo _______________
-ificare -ivo I?
A-»V personificare, pietra ■» pietrificare _ V->A* detergere -» detersivo, eludere elusivo, fug­
beato -> beatificare, dolce -» dolcificare, falso gire fuggitivo jt
** falsificare, intenso -> intensificare, puro
-ifìcio N->N purificare *La base è data dal participio passato del verbo o da una forala coita

232
calzature •+ calzaturificio, maglia -» maglificio,
pasta pastificio, zucchero zuccherificio
deriva dal participio passato adhaesus del verbo lat. adhaerere). Spesso gh aggettivi in -tvo
sono usati anche come nomi: il detersivo, ilfuggitivo. _ _
233 I
1
Grammatica italiana di base 1*4 la formazione delle parole
— .........——
SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI_______________________ _____
SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI ______________
-izia A-»N -> amicizia, avaro -> avarizia, furbo ;
! furbizia, giusto -» giustizia_______________ -uto N-bA baffi baffuto, occhiali -> occhialuto, pancia 1

crebro -» creditizio, impiegato -» impiegatizio, panciuto, punta -» puntuto


-izio N->A
reddito -» redditizio__________________ -zìone, -sione* V -» A circolare -» circolazione, esportare -» esporta­
N-»V canale -» canalizzare, ironia -> ironizzare, zione, lavorare lavorazione, operare + ope­
scandalo -» scandalizzare_______________ razione, accendere -» accensione, aggredire •»
-izzare* formale -» formalizzare, fraterno -> fraternizza­ aggressione, dividere divisione, invadere -»
A->V invasione
re, stabile -» stabilizzare, vivace vivacizzare
*A volte il suffisso -izzare si sostituisce, invece di aggiungersi, alla parte finale della parola *Nel caso dei derivati in -sione, la base e costituita dal participio passato del verbo (diviso
base: islam-ico islamizzare, ipot-esi-* ipotizzare.______________________________ divisione) o da una forma colta (per esempio accensione deriva dal latino tardo accen-
sionem, a sua volta derivante dal verbo latino accendere).
-mento V-»N • insegnare -> insegnamento, migliorare -> mi­
glioramento, nutrire •* nutrimento, sentire suffisso 0 N-»N biografia -» biografo, lessicologia -> lessicolo­
sentimento____________________________ (cioè senza go, pedagogia -» pedagogo_______________
suffisso) V->N*
-one V -» N (con valore accattare -> accattone, brontolare -» brontolo­ abbandonare + abbandono, comandare -» co­
accrescitivo-spregiativo) ne, chiacchierare -» chiacchierone, mangiare -> mando, deliberare -» delibera, rettificare + ; I
rettifica ?. '
mangione_____________________________
! -■

-ore A->N grigio -» grigiore, gonfio -> gonfiore, rosso *Talvolta accanto al derivato con suffisso zero ce n’è un altro con suffisso pieno: accumu­
lo!accumulazione, delibera!deliberazione, prosieguo/proseguimento. !
rossore_______________________________
-oso N-»A aria -» arioso, muscolo -> muscoloso, noia -»
noioso
-toio V-»N abbeverare abbeveratoio, essiccare -» essic­

-tote, -trice* V-»N


catoio, galoppare -» galoppatoio, stendere -»
stenditoio
giocare -b giocatore (giocatrice), investigare
143 Parole alterate
L'àlteraziònéè iin tipo particolare di derivazione che non cambia nella
sostanza il significato della parola base, ma ne modifica alcuni aspetti
investigatore (investigatrice), lavorare -» lavo­
ratore (lavoratrice)
particolari. Sono soggetti ad alterazione nomi, aggettivi e verbi ì
Spesso la base è data dal participio passato: correggere correttore (correttrice), dirigere o L'alterazione di nomi e aggettivi introduce delle modifiche in relazione alla quan­
direttore (direttrice), leggere -» lettore (lettrice). tità, alla qualità, al giudizio di valore. Per esempio, la parola libro ha gli alterati librino,
libricino, libretto, librone, libraccio, libercolo ecc., i quali designano sempre lo stesso
-torio V-»N oggetto, ma ci dicono nel contempo che si tratta di un libro piccolo , grazioso ,
consultare -» consultorio, dormire -» dormitorio
“grande”, “malfatto”, “di poco valore” ecc. .
N-»A diffamazione -» diffamatorio, preparazione o L'alterazione di verbi modifica invece le modalità dell azione: per esempio canticchia­
-torio, -sorio preparatorio, divisione -» divisorio, propulsio- re significa “cantare sottovoce”, o “cantare distrattamente , studiacchiare significa stu­
ne -» propulsorio diare in modo discontinuo e affrettato ecc. v
-urne A -» N (spesso si unisce ad morbido -» morbidume, putrido -» putridume,
aggettivi di senso spregiativo) sudicio -» sudiciume, vecchio -» vecchiume A differenza della suffissazione, l’alterazione non comporta in nessun case> fl«

-ura A-»N alto -» altura, bravo -» bravura, fresco -» frescura


V-»N* ’ '
chiudere -» chiusura, cuocere -» cottura, fornire N ■» N (foglio -» foglietto)
fornitura, leggere -> lettura, potare ■* potatura A -b A (furbo -» furbetto)
I *La base è data dal participio passato del verbo. 7 I V 4 V (giocare -♦ giocherellare)
Date le differenze di significato, tratteremo in due sottoparagrafì distinti gli alterati a base

234 i •
nominale e aggettivale e quelli a base verbale.
235 r
il
“14 Li formazione delle parole
Grammatica italiana di base
.. i-’asssssssn I
14.3.1 Nomi e aggettivi SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE
X1
ESEMPI
La differenza di significato degli alterati rispetto alla parola base riguarda la quantità e la
qualità: alla prima componente si richiama l’opposizione piccolezza/grandezza, alla
-icci(u)olo* diminutivo, talvolta
spregiativo, per esempio
asta asticci(u)ola, festa -» festicci(u)ola, L
seconda quella positività/negatività. I giudizi sulla quantità e sulla qualità non si esclu­ porto -> porticciolo
in donna -» donnicci(u)ola
dono, anzi possono essere compresenti nello stesso vocabolo: alla piccolezza si associa
spesso la delicatezza e la gentilezza (manina, rondinella), oppure la debolezza e la -ino* diminutivo mamma mammina, minestra -> minestrina, i
meschinità (donnetta, omiciattolo): alla grandezza si riferisce la forza e il valore (ragazzo­ pensiero pensierino, ragazzo -> ragazzino,
ne, cervellone), oppure la bruttezza e l’inadeguatezza (nasone, pigrone). Naturalmente hello -» bellino, difficile -» diffialino
il giudizio di qualità è spesso soggettivo: filmetto e poesiola possono designare, a secon­
*In alcune parole non viene aggiunto direttamente alla base, ma dopo gli interrissi
da dei contesti, un “film carino”, una “poesia graziosa , o un film brutto , una “poe­ -(fide)- o -ol-: bastone baston-c-ino, libro -♦ libr-idc)-ino, sasso •* sass-ol-ino, topo top- i
sia priva di valore”. Nel classificare i suffissi alterativi, accanto ai due valori fondamen­ ol-ino, freddo fredd-ol-ino, magro magr-ol-ino. Anche alcuni avverbi presentano alte­
tali dell’alterazione (diminutivo e accrescitivo), faremo riferimento a quelli accessori rati in -ino: presto -» prestino, tardi tardino.
di “simpatia” (vezzeggiativo), di “disprezzo” (spregiativo) e di “attenuazione” (attenua­ !
tivo). -one* accrescitivo, a volte libro -» librone, mano -> manona, pigro
spregiativo pigrone, ghiotto ghiottone
I SUFFISSI ALTERATIVI PIÙ COMUNI DELL’ITALIANO
SUFFISSO TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI__________________________________ *Spesso i nomi femminili prendono il suffisso maschile -one invece di quello femminile
-ona e quindi diventano dei maschili: una febbre -» un febbrone (invece di una febbrona), I
-acchione accresdtivo, spregiativo o frate -» fratacchione, furbo -» furbacchione, una donna -» un donnone (invece di una donnona). Si può avere il cumulo di suffissi-
vezzeggiativo matto -» mattacchione uomo omaccio -» omaccione, pazzo pazzerello -> pazzerellone.
-aedo* spregiativo coltello -» coltellaccio, libro libraccio, voce
-» vociaccia, avaro -» avaraedo -otto diminutivo, vezzeggiativo contadino contadinotto, ragazzo -» ragazzet­
*H suffisso -accio ha come variante meno comune -azzo: amore amorazzo, coda codazzo. o spregiativo to, pieno -» pienotto, basso -» bassotto.
Può indicare un cucdolo di animale: aquila
SUFFISSI TIPO DI DERIVAZIONE ESEMPI__________________________________ -> aquilotto, lepre -» leprotto, passero -» passe­
rotto.

r
-astro spregiativo quando la base medico -» medicastro, poeta -» poetastro, .—««ai
è un nome, attenuativo Ha per lo più valore vezzeggiativo nella
politico -♦ politicastro, bianco -> biancastro,
quando la base è un forma -acchiotto’. lupo + lupacchiotto, orso ->
dolce dolciastro, rosso -♦ rossastro
aggettivo_______ orsacchiotto, volpe volpacchiotto, furbo •>
furbacchiotto___________
-elio* diminutivo albero alberello, asino -» asinelio, paese -»
paesello, rondine -» rondinella, povero -> -uccio* spregiativo o vezzeggiativo avvocato avvocatuccio, casa -» cosuccia,
cavallo -» cavalluccio, caldo -» calduccio, fred­
V
poverello
do -» fredduccio

|*H suffisso -uccio ha come variante -tato: legno -» legnuzzo, pietra +pietruzza.
*In alcune parole non viene aggiunto direttamente alla base, ma dopo gli interrissi -(i)c- e
-ucolo spregiativo donna -» donnucola, maestro -» maestrucolo,
So“!r-elamP'tC'eU°' formazioneinformazion-c-ella, fatto fatt-er-ello, fuoco
poeta -» poetucolo _ _
diminutivo faccenda -» faccenduola, montagna -» monta-
-etto diminutivo -(u)olo ;1
bacio ■> bacetto, camera cameretta, casa *♦ gn(u)ola, poesia -» poesiola
casetta, lupo lupetto, basso -» bassetto, pic­
colo -» piccoletto !■ d
-iciattolo diminutivo-spregiativo febbre -» febbriciattola, fiume -» fiumiciattolo, 14.3.2 Verbi
libro -» libriciattolo, mostro -» mostriciattolo L’alterazione dei verbi ha come risultato altrettanti verbi che indicano un
-iedo, attenuativo (riferito ad della parola base: ripetizione, intermittenza, assenza d. continuità, saltuaneta, attenuazione.
bianco bianchiccio, rosso rossiccio, aspro
(Igno, aggettivi, soprattutto \
-ognolo, ■* asprigno, giallo gialligno, amaro ama­
indicanti colori) rognolo, azzurro -> azzurrognolo, bello bel­
-occio)

236
loccio, grasso -» grassoccio rellare), trottare trotterellare’.
237 f
I 14 la formazione delle parole
Grammatica italiana di base ...........................*. ....gìiarlìVr-.'.r—-„r . -, r_____

• -ettare, -ottare: fischiare -» fischiettare, piegare -» pieghettare, scoppiare -> scoppiettare • inter- significa “in mezzo”: intercostale, interlinea, interplanetario, interregno-, da questo
parlare -» parlottare-, significato fondamentale si è sviluppato quello di associazione, comunanza: interdiscipli­
• -icchiare, -acchiare, -ucchiare: cantare -» canticchiare, lavorare -> lavoricchiare, rubare -♦ nare, internazionale, interregionale, intersindacale-, in molti casi si ha uno specifico valo­
rubacchiare, mangiare -* mangiucchiare. re di reciprocità: interagente, intercambiabile, intercomunicante, interdipendente-,
• intra-, entro-, endo- significano “all’interno”: intramuscolare, intrauterino, entrobordo,
entroterra, endoscopio, endovenoso-,
9 oltre-, ultra-, meta-, iper- significano “al di sopra”, “al di là”: oltralpe, oltrecortina, oltretom­
14.4 Parole con prefisso
À differenm della suffissazione, la prefissazione non comporta il muta­
ba, ultrarosso, ultrasuono, ultraterreno, metalinguaggio, metapsichica, iperspazio, iperuranio-,
• para- indica vicinanza, affìnivà: parapsicologia, parascolastico, parastatale-,
• post-, retro- esprimono la posteriorità spazio-temporale: postbellico, postoperatorio,
mento di categoria; dopo l'inserimento del prefisso il nome rimane postmoderno, retroattivo, retrobottega, retromarcia-,
nome, l'aggettivo rimane aggettivo, il verbo rimane verbo. La base a cui • sopra-, sovra-, super- esprimono superiorità: soprannaturale, soprannumero, soprinten­
si aggiunge un prefisso può essere una parola semplice (fare -> rifare, dente, sovrabbondante, sovrapproduzione, sovrastruttura, supersonico, superuomo, super-
fascismo -» antifascismo) oppure una parola già prefissata (decifrabile visione-,
-» indecifrabile). • sotto-, sub-, infra-, ipo- significano “sotto”, “al di sotto”: sottopassaggio, sottosuolo, sot­
totenente, sottoveste, subacqueo, subaffitto, subappalto, infrarosso, infrastruttura, ipocen­
Ecco uno schema delle prefissazioni possibili: tro, ipoderma-,
N -> N (pasto -» antipasto) • trans-, dia- significano “attraverso”: transalpino, transoceanico, diacronia, diacronico.
A -> A (comunitario -» extracomunitario)
Prefissi intensivi
V-^V (vincere -» stravincere). Fanno eccezione alcuni nomi che, con l’aggiunta • archi-, arci-, extra-, super-, stra-, ultra- esprimono il grado superiore di una gerarchia o
del prefisso anti-, formano degli aggettivi: droga -» il grado superlativo di una qualità: archidiocesi (o arcidiocesl), arciprete, arciricco, extrafi­
antidroga, intrusione ■» antintrusione, missile -»
no, extralusso, supermercato, superrifinito, stracarico, stravizio, ultrarapido, ultrasinistra-,
: antimissile, nebbia -> antinebbia, scippo -»
antiscippo. e ben(e)-, mal(e)-, eu-, caco- esprimono valutazione: beneamato, benpensante, maldicente,
maldisposto, eufemismo, eufonia, cacofonia, cacografia-,
Ia.
attenzione! • bi(s)- significa “due”, “due volte”: bilinguismo, bimensile, biscotto-, indica anche, in nomi
di parentela, un grado più remoto: bisnonno, bisnipote-, in altri casi indica un grado suc­
14.4.1 Nomi e aggettivi cessivo: biscroma, bisdrucciola-, talvolta ha valore spregiativo: bislungo, bistorto-,
• iper-, sur- significano “al più alto grado” o indicano eccesso: ipercritica, ipersensibile,
Nell’ambito dei prefìssati nominali e aggettivali si distinguono tre generi di prefìssi: iperteisione, suralimentazione-,
• prefissi die specificano la collocazione spazio-temporale: derivano da preposizioni e avverbi • ipo-, sotto-, sub- esprimono inferiorità: ipocalorico, ipotensione, sottoccupazione, sotto­
e determinano, almeno nel significato originario, la collocazione spazio-temporale dell’ele­ sviluppo, subnormale-, t J
mento a cui si aggiungono. In alcuni casi il riferimento allo spazio è da considerarsi figurato; e mezzo-, semi-, emi- significano “mezzo”, “a metà”: mezzobusto, mezzofondo, semiauto­
• prefissi intensivi, che hanno il compito di graduare l’intensità semantica di una base matico, seminterrato, emisfero, emiparesi.
nominale o aggettivale e svolgono pertanto una funzione analoga a quella del compara­
tivo e del superlativo; Prefissi negativi
• prefissi negativi, che conferiscono valore negativo a basi soprattutto aggettivali. e dis-: disamore, disonore, disabitato, disattento, discontinuo, disonesto-,
• in- (il-, im-, ir- davanti a parole cominciami rispettivamente per l, m, r): incapace, infe-
Prefissi che indicano una collocazione nello spazio o nel tempo: dele, illogico, immangiabile, impossibile, irresponsabile-,
• avan(ti)-, ante-, anti-, pre- esprimono l’anteriorità spazio-temporale: avantielenco, ante­ • non-: è produttivo nella lingua di oggi con nomi e con aggettivi: il prefissato può essere
guerra, anteprima, anticamera, antipasto, preallarme, preavviso-, scritto in grafìa unita (noncurante, nonsenso) o, più spesso, in grafìa staccata (non alli­
• circum-, anfi-, peri- significano “intorno”: circumnavigazione, circumvesuviano, anfitea­ neato, non belligerante, non credente, non governativo)-,
tro, periartrite, pericardio-, •• s-: scontento,
• cis- significa “al di qua”: cisalpino, cispadano-, senza-, a- (an-scortese,
davantisleale, spudorato-,
a parole cominciami per vocale): senzapatria, senzatetto, amorale,
I
• con- (co-, col-, com-, cor- davanti a parole cominciami rispettivamente per vocale o per asociale, anabbagliante, analfabeta.
l, p, r), sin- significano “insieme”: connazionale, coabitazione, collaterale, compaesano,
correo, sincrono, sintonia-,
• dis- esprime allontanamento (questo significato rientra nel più generale valore negativo: 14.4,2 Verbi
v. avanti i prefissi negativi): dismisura, disfunzione-, I
;
• extra-, fuori- indicano esteriorità: extracomunitàrio, extrauterino, fuoribordo, fuoripro­
gramma-, lanciare, dire + contraddire, porre -> contrapporre^
239
238 -- ----------------------- ------------------------------------- --------- '
!
Grammatica italiana di base ____________________________ I 14 !:■ formazione delle parole i
m mniriiurni i ................—••••--... .....
-------------............................................................................................... ................ ..

4* • de- di- dìs- s- hanno valore negativo: colorare -* decolorare, stabilizzare ■* destabiliz- & in-, fon-: aspro •* inasprire, grande ■* ingrandire, brutto ■* imbruttire, pallido ■* impal­ k
zare, vitalizzare ■* devitalizzare, sperare -♦ disperare, armare -* disarmare, fare -» disfare, lidire;
ubbidire •* disubbidire, caricare -* scaricare, congelare -* scongelare, montare ■* smontare-, o rii)-: allegro •* rallegrare-, spesso è unito a un altro prefìsso: caro •* rincarare, gióvane l
• inter-, (in)fra- significano “in mezzo"; da tale significato derivano alcune estensioni •* ringiovanire, sereno •* rasserenare-,
semantiche (collegamento, comunanza, reciprocità): agire -* interagire, correre -* inter­ a s- intensivo: bizzarro ■* sbizzarrirsi), corto •* scorciare (con base modificata);
correre, porre ■* interporre, venire -» intervenire, mettere ■* (inframmettere, mischiare •* <3 s- privativo: folto ■* sfoltire, paziente ■* spazienti".
frammischiare, porre -» (in)frapporre. Insieme con (in)fra- consideriamo (in)tra- “den­
tro” e tra(s)- “attraverso”, “oltre”: mettere •* intromettere, vedere ■* intravedere, forare
-» traforare, formare ■* trasformare, passare -» trapassare, vestire ■* travestire-,
• Hi)-, He)- significano “di nuovo”: fare ■* rifare, scrivere -* riscrivere, tentare ■* ritentare,
inserire •* reinserire, integrare -» reintegrare, investire -* reinvestire-, vi sono varie esten­
sioni di significato: movimento all’indietro (rimandare, rispedire), recupero di ciò che si
|
i
146 Parole composte
La composizione consiste nell'unire due o più parole in modo da forma­
è perduto (riacquistare, ritrovare), opposizione (reagire), reciprocità (riamare); re una parola nuova: portare e ombrelli ■* portaombrelli, pasta e
• r(i)-: addolcire ■* raddolcire, assettare •* rassettare, assicurare •* rassicurare, empire •* asdutta ■* pastasdutta, cassa e forte ■* cassaforte.
riempire; ; :
• s-: beffeggiare ■* sbeffeggiare, cancellare -» scancellare (forma popolare), trascinare •*
strascinare-,
• stra-: cuocere •* stracuocere, fare •* strafare, perdere •* straperdere, vincere •* stravincere.
Negli esempi appena visti i due componenti sono forme libere, cioè parole che si possono
impiegare anche da sole (portare, ombrello, pasta, asciutta ecc.). Più spesso i composti sono
formati a partire da forme non libere, cioè da elementi di origine greca o latina che non si
il
;

14J I verbi parasintetici


usano da soli, ma trovano impiego solo nei procedimenti di composizione; per esempio la
parola democrazia è composta da due elementi: demo-, che deriva dal greco demos e signifi-
ca “popolo”, e -crazia, che deriva dal greco kratia e significa “potere”, “dominio”. La
forma non libera che costituisce la prima parte del composto (per es. demo-) è detta prefis-
soide o primo elemento, la forma non libera che costituisce la seconda parte del composto
r
Un caso particolare di derivazione, che consente di ottenere verbi a par­ (per es. -crazia) è detta suffissoide o secondo elemento. La composizione per mezzo di
tire da nomi e aggettivi, è rappresentato dai verbi parasintetici, nei quali prefissoidi e suffissoidi può avvenire con le seguenti modalità:
si ha l'aggiunta simultanea alla base di un prefisso e della desinenza ;
o unione di un prefissoide e un suffissoide: bibliofilo, da biblio- “libro” e -filo “che ama”;

y
verbale: carta •* in-cart-are, vicino •* av-vidn-are.
• unione di un prefissoide con una forma libera: televisione, da tele- “lontano” e visione,
a Da un nome si possono ottenere verbi parasintetici aggiungendo i seguenti prefìssi: o unione di una forma libera con un suffissoide: paninoteca, da panino e -teca “deposito,
• a- (con raddoppiamento della consonante che segue): bottone -» abbottonare, casa -» custodia”. ». ’ ì

accasare, fetta ■* affettare, punta -» appunti". Davanti a base che inizia con vocale si
a onna eufonica ad--. esca adescare, opera adoperare, Diamo ora gli elenchi dei prefissoidi e dei suffissoidi più diffusi nella lingua italiana, speci­ l\
ficando per ognuno la lingua d’origine e il significato. 1X
• de-: caffeina -» decaffeinare, cappotta -» decappottare-,

V
• b°SC0 dibo^re {° ^care), ramo diramare, vampa -♦ divampare, san-
^ue^dtssanguare,colpa^ discolpare, sete ^dissetare-,
I PREFISSOIDI PIÙ COMUNI DELL’ITAUANO
m davanti a parole cominciami rispettivamente per vocale, per b,
PREFISSOIDE ORIGINE SIGNIFICATO________ ESEMPI__________________________
imbàtti^ /" TY'SCn. inscatolar^ amore -* innamorare, bottiglia -♦
fi tUuminare' m^ine ■* irrugginire, scheletro -♦ ischeletrire, vi è aero-w latino relativo all’aria_____ aerobico, aeroplano, aerosol

aero-'21 latino relativo agli aeroplani aeronautica, aeroporto, aerostazione


• S- privativo: ^buccia*^sb>an^erare' ^acc^ino "* ^chinare, forbice •* sforbiciare, auto-*1' autoadesivo, automobile, autofinanzia­
greco da sé
pare. caare, gozzo -» sgozzare, natura -» snaturare, polpa -> spol- mento_________________________
I
I auto-01 relativo all’automobile autogrill, autolavaggio, autonoleggio
-» transcodificare. "* travasare' morte tramortire, bordo -* trasbordare, codifica ; greco
biblio- bibliofilo, bibliografia, biblioteca
greco libro______________
• a- (con^raddopp^k^nto dd^con^sonantP 3}!35111161*^ T” ‘Seguenti Prefissi: cosmologia, cosmonauta, cosmopolita
cosmo- greco mondo, universo
tmlare, vicino-* avvicinareprofondo ■* app^oX democrazia, demografia, demologia
demo- greco popolo____________
• magro-*dimagrire, rozzo-* dirozzare-, i
eco-11' ambiente in cui si vive ecologia, economia, ecosistema
• acerbo-* disacerbare, acido ■*disacidare, greco
240 —-------------------------------------------------- 241
1
Grammatica italiana di base
14 la fon
■nr.rrm,.--- ■ rrr--•
f
ESEMPI_______________________ X
PREF1SSOIDE ORIGINE SIGNIFICATO
eco-® greco relativo all’ecologia ecobanca, ecoindustria, ecomafia, eco-
tassa_____________________ i
14.7 Le unità lessicali superiori
Un tipo particolare di composti è rappresentato dalle unità lessicali
I

filoamericano, filologia, filosofia superiori: si tratta di parole che si scrivono staccate, ma sono stretta- I •.
filo- greco che ha amore per
mente legate fra loro nell'uso. Per esempio ferro da stiro, villaggio glo­
mega-'1’, greco grande megaconcerto, megafono, megalomania bale sono espressioni composte da più elementi che designano un par­ i
megalo- ticolare oggetto o un concetto.

mega-12' greco un milione di volte (solo megabyte, megahertz, megawatt


Ecco due semplici prove per verificare se una certa espressione costituisce un’unità lessica­
con unità di misura)
le superiore:
mono- greco uno solo_____________ monocamera, monopolio, monoteismo • la sequenza di parole non può essere modificata; le sue componenti non possono essere ; ■

orto- greco corretto_____________ ortodossia, ortografia, ortopedia sostituite da sinonimi o parole affini: per esempio non possiamo din», mantenendo lo
stesso significato, arnese da stiro o paese globale-,
penta- greco cinque______________ pentagono, pentagramma, pentapartito •
• la sequenza non può essere spezzata dall’introduzione di altri elementi: possiamo dire
poli- greco molti poliambulatorio, poliedro, poliglotta, un ferro da stiro nuovo o un nuovo ferro da stiro ma non *un ferro nuovo da stiro, l'odier­ ! : ’

no villaggio globale o il villaggio globale odierno ma non *il villaggio odierno globale.
psico- greco mente ___________ psicofarmaco, psicologia, psicosomatico ì
quadri-

tele-(1)
latino

greco
composto di quattro, che
ha quattro___________
a distanza____________
quadrilatero, quadrimotore,
quadripartito____________________
telefono, telelavoro, televisione,
Le unità lessicali superiori possono essere formate da:
• N + preposizione + N: avviso di garanzia, ferro da stiro, cucina a gas, ripresa in diretta-,
• N + N (con ellissi della preposizione): conferenza stamparono lavoro, scuola guida, uffi­
cio reclami-,
i
i !'■
tele-® greco relativo alla televisione telecamera, teledipendente, telefilm • N + N (con il secondo elemento in funzione di aggettivo che suggerisce un paragone):
guerra lampo (= veloce come un lampo), effetto serra (= analogo a quello che avviene in
topo- greco luogo topografia, topologia, toponimo una serra), marito modello (= degno di essere imitato come un modello);
• N + A (o A + N): realtà virtuale, conto corrente, anello debole, villaggio globale, equo
canone, mutuo soccorso.
ISUFFISSOIDI PIÙ COMUNI DELL’ITALIANO
SUFFISSOIDE ORIGINE SIGNIFICATO ESEMPI____________________
-rida latino uccisore insetticida, omicida, uxoricida
-erate greco che ha il potere, il dominio autocrate, burocrate, tecnocrate V

-crazia greco potere, dominio aristocrazia, burocrazia, democrazia


-fero latino che porta, che genera calorifero, frigorifero, sonnifero
-filo greco che ama bibliofilo, cinefilo, musicofilo
-fobìa greco terrore agorafobia, claustrofobia, idrofobia
-forme latino forma filiforme, multiforme, puntiforme
-fogo latino che fogge, che mette in callifugo, centrifugo, febbrifugo
foga____________
-logia greco studio geologia, meteorologia, sociologia
-manìa greco passione eccessiva,
ossessione
cleptomania, grafomania, megalomania h
-patìa greco sentimento, sofferenza apatia, cardiopatia, simpatia I
i
-teca greco i
-voto latino
deposito
che mangia
biblioteca, discoteca, enoteca
l
242
carnivoro, erbivoro, onnivoro 243
I'
Grammatica italiana di base .1 74 (.-«formazione delle parafe
.... .... — !

PER APPROFONDIRE !
pw-——Tc... ---

tpessfe Rosacee e bovini. Alcuni meccanismi della suffissazione ■i

! timo venticinquennio), mentre -aio è sempre meno usato e, quando vi si ricorre (non
La suffissazione, procedimento assai diffuso por la creazione di nooiogismi
per designare mestieri, ma categorie di persone) lo si fa spesso con una sfumatura nega­
• ••♦»*•»• • .WWW
tiva (parolaio, guerrafondato}. Ancor più connotato negativamente il suffisso regionale -aro
■' nella lingua comune, è uno strumento ancor più importante nella costituzione (palazzinaro, cinematografaro). Infine, quando la coppia di suffissi -aio/-ista è ag­
delle terminologie tecnico-scientifiche. Nei linguaggi scientifici, più che nella lingua giunta alla stessa base si ha una differenziazione di significato (come in giornalaio/giornali­ i
sta) o una diversa sfumatura di prestigio a favore del secondo elemento (come in fio­
comune, tende a essere rispettato il principio della monosemia: al fine di garantire la raio/fiorista).
chiarezza e la rigorosità del vocabolario, ciascun suffisso tende ad avere un significato
univoco, fissato una volta per tutte. A differenza di quanto accade nei linguaggi
L «Lavanza, «lava mento, «laveria: i vincoli nella formazione delle parole
scientifici, nella lingua comune i meccanismi di derivazione sono ridondanti: per
Nessuna lingua sfrutta appieno le potenzialità offerte dai meccanismi di formazione delle
esempio, per indicare chi svolge una determinata attività abbiamo a disposizione ben parole; vale a dire che, data una base, non sono realizzate tutte le possibilità derivative. Per
cinque suffissi: -alo, -aiolo, -arto, -iere, -iste ed è difficile formulare dalle regole che esempio, da lavare si può ottenere un gran numero di derivati: prefissati (dilavare, rilavare, ;:
stralavare), suffissali (lavabile, lavaggio, lavata, lavatrice, lavatura) e una gran quantità di ì
spieghino perché si dice lattaio piuttosto che lattiere, barcaiolo piuttosto che *barcaio, i
composti (lavaauto, lavabiancheria, lavacristallo, lavafrutta, lavamoquette, lavapavimenti,
bibliotecario e non *bibliotecaio, carpentiere e non *carpentarìo, oculista e non lavapiatti, lavastoviglie, lavatergilunotto ecc.); tuttavia non sono possibili, per esempio,
I *lavanza, Giovamento, *laveria. ;
*oculiere.
I

J I suffissi nei linguaggi scientifici


Rosoni, fioretti, mattoni e mulini. Alterati lessicalizzati e falsi alterati
Esaminiamo dei suffissi caratteristici di alcuni linguaggi scientifici: *
a nel vocabolario delle scienze naturali, il suffisso -idi indica una famiglia di animali, L’alterazione muta il significato della parola base non nella sostanza, ma in alcune
il suffisso -ini una sottofamiglia: cane canidv, bove -» bovini1 , il suffisso -acee in­ caratteristiche accessorie. Il processo per il quale un alterato diviene una parola I
dica una famiglia di piante, il suffisso -ali un ordine: rosa rosacee1, geranio -> gera-
niali; autonoma, fornita di un significato specifico, si definisce lessicalizzazione degli alterati.
0 nel vocabolario della mineralogia, il suffisso più diffuso per indicare un minerale è
-ite-, la base può essere costituita da un nome italiano (quarzo -» quarzite), da un nome
Completamente diverso è il caso dei falsi alterati, cioè di parole che per puro caso
È'
assomigliano al diminutivo o all'accrescitivo di un’altra parola, rispetto alla quale sono
greco (antracite, dal greco antbrax, “carbone”), dal nome del luogo dove è stato scoperto
o dove si trova più comunemente (siberite, da Siberia), dal nome dello scopritore (dolomi­ del tutto autonome, ne! significato e nell’etimologia.
te, dal nome del geologo francese D.G. de Dolomieu);
o nel vocabolario della medicina, il suffisso -ite significa “infiammazione acuta”, il suf­
fisso -ori vale “infiammazione cronica”, il suffisso -orna sta per “tumore”; la base (spes­ o Alterati lessicalizzati , ,
so costituita da un nome greco) indica la parte del corpo soggetta a un processo Come spiegare il passaggio da fante afantino, da santo a santino^ aerosa a rosone^ fiore
morboso: polmone -» polmonite, tendine tendinite-, artro- (dal greco órthron, “giuntu­ a fioretto, da paglia a paglietta, da mani a manette? Certamente un fantino non e. un pie
ra, articolazione”) -» artrosi1,fibra +fibroma, neuro- (dal greco néuron, “nervo”) -» neu­ colo fante”, un rosone non è una “grande rosa”, e così via. Attraverso percorsi storico­
roma1, I culturali differenti, alcuni alterati subiscono un’evoluzione di significato che li porta ad
o nel vocabolario della linguistica il suffisso -ema è adoperato per indicare l’unità mini­ allontanarsi in misura considerevole dalla parola base. Alla fine e processo qu e
ma d analisi di un determinato settore: il lessema, fi morfema, fi fonema, il grafema sono, parole diventano delle unità lessicali autonome, e come tali sono registrate nei
1 f
come vocaboli a sé stanti, mentre non compaiono in questa veste gh aiterau in: senso pro­
SemX»0116’ 6 UnKa mmÌme d anaUsÌ “ ambÌt° lessicale> morfologico, fonologico,
prio (come casetta, finestrella, pagliuzza), che invece sono in genere enea
lemma base. I»

I suffissi che indicano nomi di mestieri e di professioni


° Falsi alterati
il
F>'. Diamo alcuni esempi: l’agone non è un grosso„ ago ma una competizione, il mattone

sta, sctampista, visagista sono solo alcuni esempi di nomi di mestieri entrati nell’uso neU’ul-
non è una persona affetta da gravi disturbi mentitali, il mulino non è un “piccolo mulo e
così via.
il
244 ' ‘ ---------------------------------------------------------------- 245
——
Grammatica italiana di base I 14 i inrtnazione deM<? parnie
......... < ■ ■ I II - I t, r 11 A

-i
? 'a
In caso di dubbi k i
i ~ ■X

Nonno-sitter e sexy-scandalo: i composti con ordine i


determinante ♦ determinato \ ì
In italiano le parole composte e le unità lessicali superiori seguono l’ordine
flusso del participio passato latino defénsus),
determinato + determinante, vale a dire che il secondo elemento modifica, percuotere -> percussore (per influsso del par­
Accumulo o accumulazione! ticipio passato latino percàssus). Nel caso di
determina, specifica il significato del primo: in questo schema rientrano, por Come abbiamo visto, esistono dei nomi “a estortore!estortore convivono due forme,
suffisso zero”, che si ottengono cioè senza entrambe legittime, modellate rispettivamen­
esempio tagliaerba, apriscatole, cassaforte, pellerossa, busta paga, pausa caffè,
nessun suffisso, mediante la semplice aggiun­ te sul partidpio passato latino volgare extor-
ferro da stiro ecc. Già da tempo convivono con questi composti "indigeni” molti I ta della desinenza maschile o femminile alla sus, e sul participio passato italiano estorto.
base verbale: modific-are -> modific-a-, conteg­
composti formati con elementi di origine greco-latina che presentano l’ordine
gi-are -* conteggi-o-, realizz-are -» realizz-o
inverso, cioè determinante + determinato: per esempio antropofago significa ecc. Si tratta di termini particolarmente dif­
Sui femminili dei nomi in -tore e -sore
fusi nel lessico burocratico (deroga, inoltro, Occorre distinguere tra i femminili derivanti
"mangiatore d’uomini” e deriva da antropo-, “uomo”, e -fago, "mangiatore",
revoca, scorporo, stralcio ecc.). Alcuni nomi a da nomi maschili in -tore e quelli derivanti da

cardiopatia significa "malattia del cuore” e deriva da cardio-, "cuore”, e -patta, suffisso zero hanno un corrispondente a suf­ nomi maschili in -sore. I primi, come abbia­
fisso pieno e, naturalmente, entrambe le for­ mo visto, formano il femminile mediante il
"sofferenza”. Anche i composti di origine inglese, accolti in tempi più recenti in
me sono da considerarsi legittime: accumu­ suffisso -itrice, che si aggiunge all’infinito del
italiano, presentano l'ordine determinante + determinato: bird-watching, “attività che lo/accumulazione, delibera/deliberazione, prò- verbo di base, non al participio passato,
sieguo/proseguimento.rettifica/rettificazione. come nel caso dei maschili: quindi difensore 1
consiste nell'osservare gli uccelli nel loro ambiente naturale” (letteralmente: "uccelli-
osservazione”), body-building, “culturismo” (letteralmente: “corpo-costruzione”),
-» difenditrice, evasore evaditrice, invasore
-è invaditrice, trasgressore -» trasgreditrice. I
coffee-break, “intervallo per II caffè” (letteralmente: “caffè-intervallo”).
Complementarità o complementarietà!
I nomi che derivano da aggettivi mediante
Va detto però die, con l’eccezione di difendi-
tnce, i femminili in -itrice non sono quasi mai
i
l’aggiunta del suffisso -ita (doa'l-e + docil­

Jf
usati: si preferisce ricorrere a una perifrasi
Per influsso dei composti inglesi, si stanno diffondendo negli ultimi tempi composti ibri­ i ità), prendono il suffisso -età quando la base del tipo colei che evade, colei che trasgredisce
di, con un elemento inglese e l’altro italiano, che presentano però l’ordine dei componen­ i finisce in -io: caparbi-p -» caparbietà, seri-o + e simili Nessun problema invece per i fem­
ti caratteristico della lingua inglese. Si tratta nella maggior parte dei casi di espressioni seri-età, sobrio -> sobrietà ecc. Per influsso minili derivanti da maschili in -tore: tranne
diffuse nella prosa giornalistica, preferite per la loro brevità rispetto al corrispondente 1 di queste forme si sono diffusi alcuni deriva­ pochissimi casi di nomi in -torà (imposterà,
italiano. Ecco alcuni esempi: ti da aggettivi in -are (interdisciplinare, com­ pastora, finterà), il femminile si fórma rego­
! plementare) impropriamente terminanti in larmente sostituendo il suffisso -trice alla
-ietà (interdisciplinarietà, complementarietà) base: compositore compositrice, pittore
PRIMO COMPONENTE INGLESE SECONDO COMPONENTE INGLESE in luogo delle forme corrette interdisciplina-
baby-delinquenza pittrice, scrittore -> scrittrice ecc.
droga-party rità, complementarità.
computer-grafica fisco-show
laser-terapia pigiama-party
i laser-chirurgia Estortore o estortore! Un giardinino o un giardinetto!
nonno-sitter. Nella produzione di alterati si evita in genere
sexy-scandalo Il suffisso -sore (variante di -tore), che con­
sente di derivare nomi a partire da verbi, ha la successione della stessa sequenza fonica
in genere come base il participio passato del alla fine della parola base e nel suffisso: per
entrambu^tati’ *** ** rnomento’ j comP°sti con ordine determinante + determinato in cui esempio da tette si può avere tett-ino, tett­
verbo: invaso (da invadere) -» invasore, op­ uccio, ma non *tett-etto-, da giardino si può
il noTed ltali?lli- scordiamo il tipo x-pensiero (con x che rappresenta presso (da opprimere) -» oppressore, compres­
k2?der P°hQ/° 0 à ^tr0 Piaggio noto: Berlusconi-pensiero, D'Alema- avere giardinetto, ma non *giardinino-, da
so (da comprimere) -» compressore ecc. In al­ pensione si può avere pensioncina e pensio-
pensiero) eie espressioni calao-mercato, calcio-scommesse cuni casi la base è una forma colta, per lo più nuccia, ma non *pensionona.
d’origine latina (difendere + difensore per in-

247
246
X
l

a[ERBARI e il! 7VTI i


« » ■iz. taQNEMNpjÉRE
darei fare2 stare’

r (aus-crrcrd (aus.iiiw) (aus.i«vrr) (aus. «wr)


I' __ cadére! dolére’ (dolersi) dovére4 •Nell'indicativo pass,
jj
i (aus.osere) (aus. errerei (aus. userei rem. si hanno anche
vado d^ faccio (raro fo) sto
: ■

PRESENTE le forme détti, détte


dai fai stai PRESENTE cado mi dolgo devo (1» e 3» pers. smg.)e
vai
fa sta cadi ti duòli devi dàttero (3» pers. pi).
va dà
diamo facciamo cade si duole deve
andiamo stiamo ’Si coniugano come
fate state cadiamo ci doliamo dobbiamo
andate date fare: assuefare,
fanno cadéte vi dolete dovéte contraffare, rifare,
vanno danno stanno
ràdono si dolgono devono sopraffare, stupefare,
andavo davo facévo stavo tumefare eca Alcuni
IMPERFETTO cadevo composti, accanto
andavi davi facévi stavi IMPERFETTO mi dolévo dovevo
cadevi alle voci che seguono
dava faceva i ti dolevi dovevi
andava stava la coniugazione
i cadéva si doléva doveva di fare, ne
andavamo davamo facevamo stavamo i possiedono altre
cadevamo d dolevamo dovevamo
andavate davate facevate stavate autonome, come
cadevate vi dolevate dovevate disfare che nell'india
andavano dàvano facévano stavano
INDICATIVO cadévano si dolévano dovévano pres.
PASSATO andai diedi féri stetti INDICATIVO
caddi
ha disfo e disfa,
PASSATO mi dolsi dovéi e soddisfare, che ha
REMOTO andasti désti facésti stesti forme regolari
REMOTO cadesti tidolésti dovésd nell'india pres.
andò diède fece stette cadde si dolse dovette (soddisfo), nel futuro
andammo démmo facémmo stemmo (soddisfarò) e nel
■>

cadémmo ddolémmo dovemmo


andaste déste facéste steste cong. pres. (soddisfi).
cadeste vi doleste doveste
andarono diedero fécero stèttero caddero dovettero
si dolsero
FUTURO andrò darò farò starò cadrò mi dorrò dovrò
•Si coniugano come
stare: ristare,
'I
FUTURO soprastare,
SEMPUCE andrai darai farai starai cadrai ti dorrai dovrai
andrà
andremo
darà
daremo
farà
faremo
starà
staremo
SEMPUCE
cadrà
cadremo
si dorrà
d dorremo
dovrà
dovremo
sottostare.
I composti constare,
contrastare, costare,
prestare, restare,
I
andréte darete farete starete vi dorrete dovrete sostare, sovrastare
cadrete
andranno daranno faranno staranno cadranno si dorranno dovranno seguono la
coniugazione
PRESENTE vada dia faccia stia mi dolga dèva regolare.
PRESENTE cada
vada dia faccia stia ti dolga dèva
cada «Si coniugano come
vada dia faccia stia si dolga dèva
cada cadére: occadére,
andiamo diamo facciamo stiamo cadiamo d doliamo dobbiamo decadére, scadére
andiate diate facciate stiate dobbiate eca
cadiate vi doliate
vàdano diano facciano stiano cadano si dolgano dèvano
CONGIUNTIVO ----------------- «Esistono anche le
IMPERFETTO andassi déssi facéssi stéssi CONGIUNTIVO
mi dolessi dovessi forme o dogliamo
IMPERFETTO cadéssi (1« pers pi india e
andassi dessi facessi stéssi ti dolessi dovéssi cong. pres.), «
! cadéssi
andasse désse facesse stésse cadésse sidolésse dovesse dogliate (1‘ pers. pi
andassimo cong. pres.).
dessimo facessimo stèssano cadéssimo d dolessimo dovessimo
andaste déste facéste stéste cadéste vi doléste dovéste
I •Esistono anche le
andassero déssero facéssero stèsserò cadéssero si dolessero dovessero forme dèbbo,
I dèbbono (1» pers.
PRESENTE andrei darèi farèi starei mi dorrei dovrei smg. e 3* pers. pi.
PRESENTE cadrei
andresti daresti faresti staresti ti dorresti dovresti india pres.), dovérti
cadresti (1« pers.-sing. indie,
CONDIZIONALE andrebbe darebbe farebbe starebbe si dorrebbe dovrèbbe
cadrebbe pass, rem.), dèbbo,
andremmo daremmo faremmo staremmo CONDIZIONALE d dorremmo dovremmo dèbbono (1«, 2*, 3>
cadremmo pers. smg. e 3» pers.
andreste dareste faréste stareste vi dorreste dovreste
cadreste pL cong. pres.).
andrebbero darebbero starebbero si dorrebbero dovrebbero
farebbero cadrebbero
IMPERATIVO va’ (vai) da’ (dai) fa* (fai) sta*(stai) duòliti /
cadi
Li andate date fate IMPERATIVO dolétevi_____ /_____
!!■
state cadéte
GERUNDIO andando dando dolèndo dovendo
facendo stando GERUNDIO cadendo
PARTICIPIO
PRESENTE andante 7 facènte stante PRESENTE cadènte dolènte_____ 7___
PASSATO andato dato PARTICIPIO doluto dovuto
fatto stato PASSATO caduto
250 251
Grammatica italiana di base

giacere1 godére3 parére persuadére1 ’ piacére* potére


(jus. <aw) (aus.eiw) rimanére
• f' (aus.diwl (jUS.dlwc)
(aus. errerei (aus. ermi (evs. etimi
. _• 'Esistono anche le
forme giaciomo (1<
PRESENTE giaccio godo paio persuado PRESENTE ----- pers. pi. indie e cong.
piaccio posso
giaci godi pari persuadi rimango pres.) e giaciute (2»
piaci puoi pers. pi. cong. pres.).
giace gode pare persuade rimani
piace può
giacciamo godiamo paiamo rimane
persuadiamo piacciamo possiamo 'Esiste anche la 5
giacete godete paréte rimaniamo forma godetti (l*
persuadete piacéte potete
godono paiono rimanete pers. sing. indie pass,
giacciono persuadono piacciono possono rem.).
rimangono
IMPERFETTO giacevo godevo parevo persuadevo IMPERFETTO piacevo potevo rimanevo ’Si coniuga come
giacevi godevi parevi persuadevi piacevi potevi rimanevi persuadére il verbo
giaceva godéva pareva persuadeva piaceva potéva dissuadere.
rimaneva
giacevamo godevamo parevamo persuadevamo piacevamo potevamo

rimanevamo ‘Si coniugano come


giacevate godevate parevate persuadevate piacevate potevate rimanevate piacére: compiacere
giacevano godevano parevano persuadevano piacevano potevano rimanevano (compiacersi),
INDICATIVO INDICATIVO dispiacere
PASSATO giacqui godèi parvi persuasi PASSATO piacqui potei rimasi (dispiacersi),
REMOTO giacesti godesti paresti persuadesti REMOTO piacesti potesti spiacére (spiacérsi).
rimanesti
giacque godette parve persuase piacque potè rimase /
giacemmo godemmo paremmo persuademmo piacemmo potemmo rimanemmo
giaceste godéste pareste persuadeste piaceste poteste rimaneste
giacquero godèttero parvero persuasero piacquero potérono rimasero
FUTURO giacerò godrò parrò persuaderò FUTURO piacerò potrò rimarrò
SEMPLICE giacerai godrai parrai persuaderai SEMPUCE piacerai potrai rimarrai
giacerà godrà parrà persuaderà piacerà potrà rimarrà
giaceremo godrémo parremo persuaderemo piaceremo potremo rimarremo
giacerete godréte parrete persuaderete piacerete potrete rimarrete
giaceranno godranno parranno persuaderanno piaceranno potranno rimarranno
PRESENTE giaccia goda paia persuada PRESENTE piaccia pòssa rimanga I

giaccia goda paia persuada piaccia pòssa rimanga


giaccia goda piaccia pòssa rimanga
paia persuada
giacciamo gpdiamo paiamo persuadiamo piacciamo possiamo
possiate
rimaniamo
rimaniate
.?
giacciate godiate paiate persuadiate piacciate
giacciano piàcdano possano rimangano
CONGIUNTIVO - --------------- godano paiano persuàdano CONGIUNTIVO
IMPERFETTO piacessi potessi rimanessi
giacessi godessi paressi persuadessi IMPERFETTO
giacessi piacessi potessi rimanessi
giacesse
godessi paressi persuadessi
piacésse potesse rimanesse * .4»*
godesse
giacessimo godessimo
paresse
paressimo
persuadesse
persuadessimo piacessimo potessimo rimanessimo £
giaceste piaceste poteste rimaneste
godéste pareste persuadeste
giacessero godessero paressero persuadessero
I
I
piacessero potessero rimanessero i
PRESENTE giacerei piacerei potrei rimarrei
godrèi persuaderei PRESENTE
parrèi potresti rimarresti
giaceresti godrésti piacerésti
parresti persuaderesti potrebbe rimarrebbe
CONDIZIONALE giacerebbe godrebbe piacerèbbe
parrebbe persuaderebbe CONDIZIONALE potremmo rimarremmo
giaceremmo godremmo piaceremmo
parremmo persuaderemmo potreste rimarreste
giacereste godréste piacereste
parreste persuadereste potrèbbero rimarrebbero
giacerebbero piacerebbero
godrebbero persuaderebbero
giaci
parrèbbero
piaci 7 rimani ì{
IMPERATIVO
giacete
godi 7 persuadi IMPERATIVO
piacéte /_______ _ rimanete I ’
godete ! persuadete
GERUNDIO potendo rimanendo
giacèndo godendo GERUNDIO piacendo
parendo persuadendo rimanènte -
PARTICIPIO
.PRESENTE
PASSATO
giacènte r parvènte persuadènte PARTICIPIO
PRESENTE piacènte
piaciuto
potènte
potuto rimasto
giaciuto goduto
parso persuaso
PASSATO
4*
253
252
i I
I t
I » ài ri- I I
Grammatica italiana di base
zii ’ sedete (sedérsi)2 tacére tenére2
valére* vedére*
bus. arre) (aus.wstw) laus.di'cre) (aus.iiiw) volére J .
(aus. errerei laus-wr) •Hell’indic pass. rem.
PRESENTE SÒ siedo taccio tengo (sur. «re») si hanno anche le
PRESENTE valgo forme sèppi, céppe
sai sièdi taci tieni vedo voglio (he 3* pere, ring) e
siede tace tiene vali vedi séppero (!• pere pi ) •
sa vuoi
sediamo tariamo vale vede con e tonica aperta.
sappiamo teniamo vuole
sedete tacéte tenete valiamo vediamo vogliamo
sapete Esistono anche le
siedono tacciono i valete vedete volete
sanno tengono forme règgo,
I valgono vedono vogliono règgono (I* pere,
IMPERFETTO sapevo sedevo tacevo tenévo ring, e 3* pere. pi.
tacevi IMPERFETTO valevo vedévo volévo indie pres.). sedérti,
sapevi sedevi tenevi
voléri vedéri voléri sedótte, sedéttero (!•
sapeva sedeva taceva teneva e 3* pere ring e 3*
valeva vedeva voléva pere.pl indie pass,
sapevamo sedevamo tacevamo tenevamo t
valevamo vedevamo volevamo rem), règgo,
sapevate sedevate tacevate tenevate règgono (1«, 2», 3»
valevate vedevate volevate
sapevano sedevano tacevano tenévano pere. ring, e 3« pere,
INDICATIVO valévano vedevano volévano pi. cong. pres ),
PASSATO seppi sedei tacqui tenni INDICATIVO nonché le forme
PASSATO valsi ridi volli monottongate
REMOTO sapesti sedesti tacésti tenesti REMOTO valesti vedesti volésti delITnd. fui (sederò,
seppe sede tacque tenne sederai ecc) e al
valse ride volle condir, pres.
sapemmo sedemmo tacemmo tenemmo valemmo vedemmo volémmo (sederèi, sederésti
sapeste sedeste taceste teneste i ecc). Si coniuga
valeste vedéste voléste
seppero sedéremo tacquero tennero I come sedére:
valsero videro vollero possedére.
FUTURO saprò siederò tacerò terrò
FUTURO varrò vedrò vorrò
SEMPUCE saprai siederai tacerai terrai ’Si coniugano come
saprà SEMPUCE varrai vedrai vorrai tenére: appartenére, i
siederà tacerà terrà contenére, ottenére,
varrà vedrà vorrà
sapremo siederémo taceremo terremo trattenére ecc
varremo vedremo vorrémo
sapréte siederéte tacerete terrete I varrete vedrete vorréte «Si coniugano come
sapranno siederanno taceranno terranno ..
varranno vedranno vorranno valére: avvalérsi,
PRESENTE sappia sieda equivalére, prevalére,
taccia tenga PRESENTE valga veda vòglia rivalérsi ecc.
1"

sappia sièda taccia tènga vòglia


valga veda
sappia sieda taccia tenga vòglia SAI pare pass, esiste
valga veda
sappiamo siediamo tacciamo teniamo vogliamo
anche la forma
valiamo vediamo veduto. Si coniugano
sappiate siediate tacciate ternate vogliate
( valiate vediate come vedére:
sàppiano sièdano tacciano tengano vogliano avvedérsi,
CONGIUNTIVO vàlgano vedano intravedére, rivedére
IMPERFETTO sapéssi sedessi tacessi tenessi CONGIUNTIVO
voléssi ravvedérsi ecc Altri
IMPERFETTO valessi vedessi composti (prevedére,
. ■!

sapessi sedessi tacessi tenessi voléssi


valessi vedessi provvedére ecc) al
sapesse sedésse tacesse tenesse volésse futuro e al
valesse vedesse
sapessimo condizionale hanno la
sapeste
sedessimo
sedeste
tacessimo
taceste
tenessimo
teneste
valessimo vedessimo
vedeste
volessimo
voléste
forma non sincopata:
prevederti,
I.
sapessero valeste
sedessero tacessero tenessero valéssero vedessero voléssero provvederti ecc Tra i
composti, avvedérsi e
PRESENTE saprèi siederèi tacerei terrei vorrei ravvedérsi
PRESENTE varrei vedrei
sapresti siederésti taceresti terresti vorresti presentano solo il
varrésti vedresti patt pass, in -ufo.
CONDIZIONALE saprebbe siederèbbe tacerebbe terrebbe vorrebbe
varrebbe vedrebbe
sapremmo siederémmo taceremmo terremmo CONDIZIONALE vedremmo vorremmo
sapreste varrémmo
siederéste tacereste terreste vedreste vorreste :::
saprebbero i varreste
siederèbbero tacerebbero terrebbero varrebbero vedrebbero vorrebbero
IMPERATIVO

GERUNDIO
sappi
sappiate
sapèndo
sièdi
sedete
sedendo
' taci
tacete
tacendo
tieni
tenete
tenendo
IMPERATIVO
vali
valéte
vedi
vedete
vedendo
/
/____
volendo
I
GERUNDIO valèndo
sapiènte

i!i
PRESENTE sedente
PARTICIPIO tacente tenènte vedènte volènte
PRESENTE valènte
PASSATO saputo seduto taciuto
! PARTICIPIO voluto
tenuto
PASSATO valso visto
254 255

VERBI IRREGQÌ Grammatica italiana di base
»
accòrgerai afflìggere2
leuaccèndete
(aus. atw)
acclùdere1
Uus.jiw)_____ (aus.cs.w) (aus. avere) annèttere o annèttere^ appèndere’
•Si coniugano come
(aus. avere) (aus avere) (aus. averei occlùdere'
accèndo accludo mi accòrgo affliggo -7^— ---------- conclùdere,
PRESENTE PRESENTE alludo annètto
accèndi acdudi ti accòrgi affliggi appèndo esclùdere, includere,
alludi annètti preclùdere, reelùdere
accènde acclude si accòrge affligge appèndi
allude annètte appènde
ecc.
accendiamo accludiamo ci accorgiamo affliggiamo alludiamo annettiamo appendiamo
accendete accludete vi accorgete affliggete alludéte •Si coniuga come
annettéte appendete affliggere inflìggere.
accèndono acclùdono si accòrgono afflìggono allùdono annèttono appèndono
IMPERFETTO accendevo accludevo mi accorgevo affliggévo IMPERFETTO alludévo •Si coniugano come
annettevo appendevo allùdere: delùdere,
accendevi accludevi ti accorgevi affliggévi alludevi annettevi appendevi disillùdere, elùdere,
accendeva acdudéva si accorgeva affliggéva alludeva illùdere ecc
annetteva appendeva
accendevamo accludevamo ci accorgevamo affliggevamo alludevamo annettevamo appendevamo «Esistono anche le
accendevate acdudevate vi accorgevate affliggevate alludevate annettevate appendevate forme con e tonica
accendevano acdudévano si accorgevano affliggévano alludévano annettevano chiusa nell’indio
INDICATIVO
appendevano
INDICATIVO pres. e nel cong.
PASSATO accési acclusi mi accòrsi afflissi PASSATO allusi annettéi appèsi pres. (I«, 2<, 3* pers.
REMOTO accendésd acdudésti ti accorgesti affiggesti REMOTO alludésti annettesti appendesti sing. e 3» pers. pi.),
nell'imperat (2« pers.
accése accluse si accòrse afflisse alluse annette
accludemmo ci accorgemmo
appèse sing ) e nel part l-
accendémmo affliggémmo alludémmo annettemmo appendémmo pass. Si coniugano
accendéste acdudéste vi accorgéste affliggéste alludéste annetteste appendéste
come annèttere: ;•
connèttere,
accèsero acclùsero si accòrsero afflìssero allùsero annettérono appèsero riannèttere,
nconnèttere,
FUTURO accenderò acduderò mi accorgerò affliggerò FUTURO alluderò annètterò appenderò sconnèttere, tutti con
SEMPUCE accenderai acduderai ti accorgerai affiggerai alluderai annetterai appenderai la possibile vanante
SEMPUCE della e tonica chiusa
accenderà acduderà si accorgerà affiggerà alluderà annetterà appenderà nei casi indicati.
accenderemo acduderémo ci accorgeremo affliggerémo alluderémo annetteremo appenderemo
accenderete accluderete vi accorgerete affiggerete alluderete annetterete appenderete «Si coniugano come
appèndere;
accenderanno accluderanno si accorgeranno affiggeranno alluderanno annetteranno appenderanno dipèndere, i
appènda sospèndere,
PRESENTE accènda acduda mi accòrga affigga PRESENTE alluda annètta spèndere,
accènda acduda ti accòrga affigga alluda annètta appènda vilipèndere.
accènda acduda si accòrga affigga alluda annètta appènda
accendiamo acdudiamo ci accorgiamo affliggiamo alludiamo annettiamo appendiamo
accendiate accludiate vi accorgiate affliggiate alludiate annettiate appendiate r'
accèndano acdùdano si accòrgano affiggano allùdano annèttano appèndano
CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO ----------------- 4
IMPERFETTO accendéssi acdudéssi mi accorgessi affiggéssi IMPERFETTO alludéssi annettessi appendéssi
accendessi accludessi ti accorgessi affiggéssi alludessi annettessi appendéssi
accendésse acdudésse affliggésse alludesse annettesse appendésse
si accorgésse
accendessimo acdudéssimo affiggessimo alludessimo annettessimo appendéssimo 1 '•
ci accorgéssimo
accendéste acdudéste alludéste annetteste appendéste
vi accorgéste affliggéste
accendéssero alludéssero annettéssero appendéssero
acdudéssero si accorgessero affliggéssero
PRESENTE accenderei alludetèi annetterei appenderei
accluderei mi accorgerei affliggerei PRESENTE
accenderesti alluderesti annetteresti appenderesti
accluderesti ti accorgeresti affliggeresti
accenderèbbe alluderebbe annetterebbe appenderebbe
CONDIZIONALE acduderèbbe si accorgerebbe affiggerebbe CONDIZIONALE appenderemmo
accenderemmo accluderemmo alluderemmo annetteremmo

il
d accorgeremmo affliggeremmo appendereste
accendente accludereste alludereste annettereste
vi accorgereste affliggente appenderebbero
accenderebberoi alluderebbero annetterebbero
acduderèbbero si accorgerebbero affiggèbbero
accèndi annètti appèndi
IMPERATIVO accludi accòrgiti affiggi alludi
accendéte
IMPERATIVO
alludéte annettéte appendéte
acdudéte accorgetevi affliggéte
GERUNDIO annettèndo appendendo
accendendo accludendo accorgendosi affliggendo GERUNDIO alludèndo
annettènte appendènte
PARTICIPIO
PRESENTE attendènte accludènte accorgèntesi affliggente PARTICIPIO
PRESENTE aliudènte il
alluso annèsso appèso
PASSATO accéso accluso accòrtosi afflitto PASSATO

256
257 !
Vii
VERI1 7j>: Grammatica italiana di base

àrdere1 ' assòlvere2 assùmere* attìngere ■W1 chièdere chiùdere* ì


(aus.«wo«.w) (aus.iMw) (aus. avere) (aus. (aus.aiwel ’Si usa l'aus. onere se
(aus. Avere) (aus. stimi è transitivo (H fuoco
PRESENTE ardo assòlvo assumo attingo PRESENTE bévo arde lo legna),
chièdo chiudo essere se è
ardi assòlti assumi attingi bévi chièdi chiudi intransitivo (donni
arde assòlve assume attinge béve arde di passione).
chiède chiude
ardiamo assolviamo assumiamo attingiamo beviamo chiediamo chiudiamo
ardéte assolvete assuméte attingete bevéte ’Si coniugano come
chiedéte chiudéte assòlvere: dissòlvere 5.
àrdono assòlvono assùmono attìngono bévono chièdono chiùdono e risòlvere. !
IMPERFETTO ardevo assolvévo assumevo attingévo IMPERFETTO bevevo chiedévo chiudévo ’Si coniugano come
ardevi assolvevi assumevi attingevi bevévi chiedevi chiudevi assùmere: desùmere,
ardéva assolveva assumeva attingeva bevéva chiedeva chiudeva presùmere, ì
ardevamo assolvevamo assumevamo attingevamo bevevamo chiedevamo chiudevamo
riassùmere. I
ardevate assolvevate assumevate attingevate bevevate chiedevate chiudevate ‘Nell'Indio pass. rem.
ardévano assolvevano assumevano attingevano bevevano chiedévano chiudévano esistono anche le
INDICATIVO INDICATIVO forme bevetti,
PASSATO arsi assòlsi assunsi attinsi PASSATO bévvi chièsi chiusi bevine (!• e 3« pere,
ardesti assolvesti assumésti attingesti REMOTO bevésti chiedésti sing.) e bevettero (3»
REMOTO chiudésti pere. pL). •!
arse assolse assunse attinse bévve chièse chiuse
ardemmo assolvémmo assumemmo attingemmo bevemmo chiedémmo chiudemmo ’Si coniugano come
ardeste assolvéste assumeste attingeste bevéste chiedeste chiudéste chiùdere:
dischiùdere,
àrsero assolsero assùnsero attìnsero bévvero chièsero chiùsero richiùdere, schiùdere,
socchiùdere.
FUTURO arderò assolverò assumerò attingerò FUTURO berrò chiederò chiuderò
I
SEMPLICE arderai assolverai assumerai attingerai SEMPLICE berrai chiederai chiuderai ■f
arderà assolverà assumerà attingerà berrà chiederà chiuderà
arderemo assolveremo assumeremo attingeremo berremo chiederémo chiuderémo
arderete assolverete assumerete attingerete berrete chiederete chiuderete
arderanno assolveranno assumeranno attingeranno berranno chiederanno chiuderanno
PRESENTE arda assòlva assuma attinga PRESENTE béva chièda chiuda
arda assòlva assuma attinga béva chièda chiuda
arda assòlva assuma attinga béva chièda chiuda
ardiamo assolviamo beviamo chiediamo chiudiamo
assumiamo attingiamo
ardiate assolviate beviate chiediate chiudiate
assumiate attingiate
àrdano bévano chièdano chiùdano
CONGIUNTIVO------------------
assòlvano assùmano attìngano CONGIUNTIVO
IMPERFETTO ardéssi assolvessi IMPERFETTO bevéssi chiedéssi chiudéssi
assumessi attingéssi
ardessi bevéssi chiedessi chiudéssi
- assolvessi assumessi attingessi
chiedesse chiudesse 7
7 ardesse
ardessimo
ardeste
assolvesse
assolvessimo
assolvéste
assumesse
assumessimo
attingesse
attingessimo
bevésse
bevessimo
bevéste
chiedéssimo
chiedeste
chiudéssimo
chiudéste
assuméste attingéste chiedéssero chiudéssero
ardessero assolvessero attingéssero bevessero
assuméssero
berrèi chiederei chiuderei
PRESENTE arderei assolverei assumerei attingerei PRESENTE
. berresti diiedetéstì chiuderesti
arderesti assolveresti assumeresti attingeresti ■■ ■

berrebbe chiederebbe chiuderebbe


CONDIZIONALE arderebbe assolverebbe assumerebbe attingerebbe !•
CONDIZIONALE
berremmo chiederemmo chiuderemmo
arderemmo assolveremmo assumeremmo attingeremmo
berreste chiedereste chiudereste
ardereste assolvereste assumereste attingereste
berrebbero chiederebbero chiuderebbero
arderebbero assolverebbero assumerebbero attìngerebbero
ardi bévi Sèdi chiudi
IMPERATIVO assòlvi assumi attingi IMPERATIVO chiudéte
ardéte bevete chiedéte
assolvete assuméte attingéte
GERUNDIO bevèndo chiedèndo chiudendo
ardendo assolvendo assumendo attingendo gerundio
chiedente ~ chiudènte
PARTICIPIO
PRESENTE ardènte __assolvènte assumènte attingente
I PRESENTE bevente
PARTICIPIO chiuso
PASSATO arso PASSATO bevuto chièsto
assòlto assunto attìnto
259
258
'iH
Grammatica italiana di base

comprìmere1
*4
EZ lùngere*
(aus.«T«w)
cògliere2
(aus. arerei (aus. aiw)
concedere
(aus. vivrei
condurre* conóscere5 contùndere
■Si coniugano come
(aus.aw) (aus. sveni
còlgo comprimo concèdo (aus. eversi cìngere: accingersi,
PRESENTE cingo PRESENTE recingere ecc.
comprimi concèdi conduco conósco contundo
cingi cògli
comprime conduci conósci contundi . I
cinge còglie concède ’Si coniugano come
comprimiamo conduce conósce contunde cògliere: accògliere e
cingiamo cogliamo concediamo
comprimete conduciamo conosciamo contundiamo
raccògliere
cingete cogliete concedete
comprimono conducete conoscete contundete •v;
cìngono còlgono concèdono ’Si coniugano come
condùcono conóscono contùndono comprimere:
IMPERFETTO cingevo coglievo comprimevo concedevo deprimere,
comprimevi IMPERFETTO conducévo conoscevo contundevo
ùngivi coglievi concedevi esprimere,
conducivi conoscevi contundevi imprimere,
cingeva coglieva comprimeva concedéva
conducéva conosceva opprimere, reprimere,
cingevamo coglievamo comprimevamo concedevamo contundeva sopprimere.
conducevamo conoscevamo contundevamo
cingevate coglievate comprimevate concedevate
conducevate conoscevate contundevate ♦Si coniugano come
cingévano coglievano comprimevano concedévano
INDICATIVO conducévano conoscevano contundevano condurre: addurre,
PASSATO cinsi còlsi comprèssi concèssi INDICATIVO __ dedurre, indurre,
PASSATO condussi conóbbi contusi introdurre, produrre,
REMOTO cingesti cogliesti comprimesti concedesti ricondurre, ridurre,
REMOTO conducesti conoscesti contundesti
cinse còlse comprèsse concèsse riprodurre, sedurre,
condusse conóbbe contuse tradurre.
cingemmo cogliemmo comprimemmo concedémmo conducemmo conoscemmo contundemmo :
cingeste coglieste comprimeste concedeste conduceste ’Si coniuga come
conosceste contundeste
cìnsero còlsero comprèssero concèssero condussero conóbbero contùsero
conóscere, %
FUTURO cingerò coglierò comprimerò concederò
! FUTURO condurrò conoscerò contunderò
riconóscere
1
SEMPUCE cingerai coglierai comprimerai concederai condurrai conoscerai contunderai
SEMPLICE
cingerà coglierà comprimerà concederà condurrà conoscerà contunderà
cingeremo coglieremo comprimeremo concederemo condurremo conosceremo contunderemo
cingerete coglierete comprimerete concederle condurrete conoscerete contunderete
cingeranno coglieranno comprimeranno concederanno condurranno conosceranno . contunderanno
PRESENTE cinga còlga comprima concèda PRESENTE conduca conósca contunda
cinga còlga comprima concèda conduca conósca contunda

1
cinga còlga comprima concèda conduca conósca contunda
cingiamo i
cogliamo comprimiamo concediamo conduciamo conosciamo contundiamo
cingiate cogliate comprimiate concediate conduciate conosciate contundiate
ùngano còlgano comprimano concèdano condùcano conóscano contùndano
■■ ì 'CONGIUNTIVO -------------
IMPERFETTO cingéssi CONGIUNTIVO
cogliéssi comprimessi concedessi IMPERFETTO conducessi conoscessi contundessi
ùngessi cogliéssi comprimessi concedessi conducéssi conoscessi contundessi
i
ùngesse cogliesse comprimesse concedesse conducesse conoscesse contundesse
ùngessimo cogliéssimo comprimessimo concedessimo conducessimo conoscessimo contundessimo
ùngeste coglieste comprimeste concedeste conduceste conosceste contundeste
cingessero cogliéssero comprimessero concedessero conducessero conoscessero contundessero
PRESENTE ùngerei coglierei comprimerèi concederèi condurrei conoscerei contunderei
PRESENTE
ùngeresti coglierésti comprimeresti concederesti condurresti conosceresti contunderesti
CONDIZIONALE ùngerebbe coglierebbe comprimerèbbe concederebbe condurrebbe conoscerebbe contunderebbe
cingeremmo coglieremmo comprimeremmo concederemmo CONDIZIONALE
condurremmo conosceremmo contunderemmo
ùngereste cogliereste comprimereste concedereste I condurreste conoscereste contundereste
ùngerebbero coglierebbero comprimerèbbero concederebbero I
condurrebbero conoscerebbero contunderebbero

IMPERATIVO ùngi cògli comprimi concèdi conduci conósci contundi


cingete cogliéte comprimete concedete IMPERATIVO conducete conoscete contundete
GERUNDIO cingendo cogliendo concedèndo conducèndo conoscendo contundendo
comprimendo GERUNDIO
PRESENTE cingènte cogliènte concedènte conducènte conoscènte contundènte
PARTICIPIO comprimente PRESENTE
PASSATO ùnto PARTICIPIO conosciuto contuso
còlto comprèsso concèsso PASSATO condótto
i"
260 261
I

z
&
VERBI1RREG

f _ convèrgere’
(aus. «nrel
córrere1
(jtwoemw)
créscere5
(aus. mere)
•Si coniuga come
convèrgere:
L7SE2. cuòcere*
(aus. averti
decìdere5 devòlvere6
Grammatica italiana di base

‘Esistono anche le
J
7
divèrgere, che però
(aus. avere) (aus. arerei forme monottongate
convèrgo córro crésco manca del part. PRESENTE cuòdo cociamo, cocéte (h
PRESENTE derido devòlvo e 2« pets pi. indie,
córri crésci pass, e dei tempi cuòci
convèrgi composti deridi devòlvi pres.), cocévo, cocéw
convèrge córre crésce cuòce decide devòlve
ecc (indie imp.),
cocesti, cocemmo,
convergiamo corriamo cresciamo ’Si coniugano come cucciamo decidiamo devolviamo coceste (2* pers
convergete correte crescéte córrere- accórrere, cuocéte deddéte devolvéte smg. e 1« e 2» pers.
córrono créscono occórrere, cuòciono pi. indie pass, rem.),
convèrgono percórrere, ncórrere, deridono devòlvono cocerò, cocerai ecc
convergevo correvo crescevo soccórrere ecc. I IMPERFETTO cuocévo deridevo (indie fui), cociamo,
IMPERFETTO devolvévo cociate (h e 2> pers. ■

convergévi correvi crescevi i cuocévi deddévi devolvévi pi. cong. pres),


’Nell'uso transitivo
convergéva correva cresceva (Mano ha cresauto
cuoceva derideva devolveva cocéssi, cocéssi ecc
convergevamo correvamo crescevamo tre figli) aus. avere. cuocevamo decidevamo
(cong imp.), cocerèi, È
devolvevamo cocetésti ecc
convergevate correvate crescevate Si coniugano come cuocevate deridevate (condir pres ),
créscere' accréscere,
devolvevate l
cuocévano deadévano cocéte (2« pers pL
convergévano correvano crescevano decréscere, INDICATIVO devolvévano imperai), cocéndo
INDICATIVO mcréscere,
convèrsi córsi crébbi PASSATO còssi decisi devolvei (gerundio).
PASSATO rincréscere.
cuocésù 1
REMOTO convergésti corresti crescesti REMOTO deridesti devolvesti ’Si coniugano come
convèrse córse crébbe cèsse decise devolvè decidere: ■ <

convergemmo corremmo crescémmo cuocémmo decidemmo devolvémmo circoncidere,


cuocéste coincidere, incìdere,
convergéste correste crescéste derideste devolveste recidere, uccidere. ■

convèrsero córsero crébbero cossero derisero devolverono


cuocerò deriderò •Nell'indic pass. rem.
FUTURO convergerò correrò crescerò FUTURO devolverò esistono anche le
cuocerai deriderai devolverai
SEMPUCE convergerai
convergerà
correrai
correrà
crescerai
crescerà
SEMPUCE
cuocerà deriderà devolverà
forme devolvetti,
devolvette (he 3*
pera, sing.) e
I
convergeremo correremo cresceremo cuoceremo derideremo devolveremo devolvettero (3S pers.
convergerete correrete crescerete cuoceréte deriderete devolverete pi). Sì coniuga come
decideranno devolveranno devòlvere il verbo
convergeranno correranno cuoceranno
cresceranno evòlvere.
PRESENTE convèrga córra crésca PRESENTE cuòda derida devòlva
convèrga córra cuòda derida devòlva
crésca
convèrga córra cuòda derida devòlva
crésca
convergiamo cucciamo deridiamo devolviamo
corriamo cresciamo
convergiate cucciate deridiate devolviate
corriate cresciate
cucciano deridano devòlvano
convèrgano córrano créscano
CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO
IMPERFETTO IMPERFETTO cuocéssi decidessi devolvéssi
convergessi corressi crescéssi
Z convergessi corrèssi crescéssi
cuocéssi deridessi
deridesse
devolvéssi
devolvesse
convergésse corrèsse cuocésse
crescesse deridessimo devolvessimo
convergéssimo corrèssimo cuocéssimo
crescéssimo derideste devolvéste
convergéste correste cuocéste
crescéste i
deridessero devokéssero
convergéssero cuocessero
corrèssero crescéssero
cuocerei deriderèi devolverei
PRESENTE convergerti correrei crescerei
PRESENTE
devolveresti
convergeresti cuoceresti derideresti
correresti crescerésti deriderèbbe devolverebbe
convergerebbe cuocerebbe
CONDIZIONALE correrebbe crescerebbe CONDIZIONALE derideremmo devolveremmo
convergeremmo cuoceremmo
correrémmo crescerémmo deridereste devolvereste
convergereste correréste cuocereste
cresceréste deciderebbero devolverebbero
convergerebbero cuocerebbero
correrebbero crescerebbero
deridi devòlvi
;• convèrgi córri cuòri
IMPERATIVO crésci IMPERATIVO deddéte devolvéte
convergéte cerréte cuocéte
1 crescéte devolvendo
GERUNDIO GERUNDIO cuocendo deridèndo
convergèndo correndo crescèndo
decidènte devolvènte
; PRESENTE convergènte corrènte PRESENTE cocènte
PARTICIPIO crescènte PARTICIPIO deriso devoluto
•,-c PASSATO convèrso córso cresciuto PASSATO còtto .In­
263
262
! ì
Grammatica italiana di base
VERBHRREGOI

<TW>ì difendere dipìngere dirìgere* discùtere* iti.. 7 distìnguere’ divìdere* eccèllere


(aus. Jiwl laus.aiw) (aus. arerei (aus.mwe) •Si coniuga come
(aus.<nwl (aus avere) bus. avere) dirigere il verbo
difèndo dipingo dirigo discuto PRESENTE distinguo erigere.
PRESENTE divido eccèllo
ditèndi dipingi dirigi discuti distingui dividi eccèlli ’Si coniugano come
difènde dipinge dirige discute distingue divide eccèlle discùtere: escùtere,
difendiamo dipingiamo dirigiamo discutiamo distinguiamo dividiamo incùtere.
eccelliamo :
difendete dipingete dirigete discutete I distinguéte dividete eccelléte *Si coniugano come
difèndono dipìngono dirigono discùtono distìnguono divìdono eccèllono distinguere:
dipingevo dirigévo contraddistìnguere,
IMPERFETTO difendévo discutevo l IMPERFETTO distìnguévo dividevo eccellévo estìnguere.
difendevi dipingevi dirigevi discutevi i distinguévi dividévi eccellevi
difendeva dipingeva dirigeva discuteva distingueva dividéva eccelleva *Si coniugano come
difendevamo dipingevamo dirigevamo discutevamo distinguevamo dividevamo dnridére: condmdére,
) eccellevamo suddividere.
difendevate dipingevate dirigevate discutevate i distinguevate dividevate eccellevate ■1
difendevano dipingévano dirigévano discutevano distinguévano dividévano eccellevano
INDICATIVO INDICATIVO
PASSATO difési dipinsi dirèssi discussi PASSATO distinsi divisi eccèlsi
REMOTO difendesti dipingesti dirigésti discutesti REMOTO distìnguesti dividésti eccelléstì
difése dipinse dirèsse discusse distinse divise eccèlse
difendémmo dipingemmo dirigemmo discutemmo I
distinguémmo dividémmo eccellemmo
difendeste dipingeste dirigéste discuteste i distingueste dividéste eccelléste
difésero dipìnsero dirèssero discùssero distìnsero divìsero eccèlsero
FUTURO difenderò dipingerò dirigerò discuterò FUTURO distinguerò dividerò eccellerò
SEMPUCE difenderai dipingerai dirigerai discuterai SEMPUCE distinguerai dividerai eccellerai
difenderà dipingerà dirigerà discuterà distinguerà dividerà eccellerà
difenderemo dipingeremo dirigerémo discuteremo distingueremo divideremo ecceOerémo i.”
difenderete dipingerete dirigerete discuterete i distinguerete dividerete eccelleréte
difenderanno dipingeranno dirigeranno discuteranno I distingueranno divideranno eccelleranno
PRESENTE difènda dipinga diriga discuta PRESENTE distingua divida eccèlla i

difènda dipinga diriga discuta distingua divida eccèlla


difènda dipinga diriga discuta distingua divida eccèlla
difendiamo dipingiamo dirigiamo discutiamo distìnguiamo dividiamo eccelliamo
difendiate dipingiate dirigiate discutiate distinguiate dividiate eccelliate
difèndano dipìngano dirigano discùtano distìnguano divìdano eccèllano
CONGIUNTIVO CONGIUNTIVO
IMPERFETTO difendéssi dipingessi dirigéssi discutessi IMPERFETTO distinguéssi dividéssi eccelléssi
difendéssi distinguéssi dividéssi eccelléssi
dipingessi dirigessi discutessi
difendesse distinguésse dividesse eccellesse
dipingesse dirigésse discutesse
difendéssimo disringuéssùno dividéssimo eccellessimo
dipingessimo dirigéssimo discutessimo

I difendéste
difendessero
dipingeste
dipingessero
dirigéste
dirigéssero
discuteste
discutessero
i
|
distinguéste
disringuéssero
dividéste
dividessero
dividerei
eccelléste
eccelléssero
eccellerei
PRESENTE difenderei dipingerei dirigerei discuterei l PRESENTE distinguerei
I distingueresti divideresti eccelleresti
difenderésti dipingeresti dirigeresti discuteresti
distinguerebbe dividerebbe eccellerebbe ! ■

CONDIZIONALE difenderebbe dipingerebbe dirigerèbbe discuterebbe eccelleremmo


CONDIZIONALE distingueremmo divideremmo
difenderemmo dipingeremmo dirigeremmo discuteremmo eccellereste t
difenderéste distìnguereste dividereste ■
dipingereste dirigereste discutereste i eccellerebbero «
difenderebbero I distìnguerebbero dividerebbero
\-------------- dipingerebbero dirigerèbbero discuterebbero
dividi ~ eccèlli
IMPERATIVO difèndi dipingi dirigi discuti distingui
IMPERATIVO divìdete eccelléte
difendete dipingete dirigete discutéte distinguéte
GERUNDIO dividèndo eccellendo
difendèndo dipingendo dirigendo discutèndo GERUNDIO dintinguèndo
dividente eccellènte
PRESENTE difendènte dipingente dirigènte distinguènte
wnapio discutente
PARTICIPIO
PRESENTE
diviso eccèlso
PASSATO diféso dipinto dirètto discusso PASSATO distinto
265
MERBMRREGC2 il
« alfe-LL i Grammatica italiana di base
I

emèrgere1 esìstere2 espèllere esplòdere
estìnguere evàdere figgere1
bus. «retti bus. «retti bus. aiw) (aus. essere) bus nmì *Si coniugano come
bus. averto essere) bus. avere) emèrgere' immèrgere
PRESENTE emèrgo esisto espèllo esplòdo PRESENTE estinguo e sommèrgere.
emèrgi espèlli evado figgo
esisti esplòdi estingui evadi figgi ’Nell'mdic. pass. rem.
emèrge esiste espèlle esplòde estingue evade figge esistono anche le
emergiamo
emergete
esistiamo
esistete
espelliamo
espellete
esplodiamo
esplodete
estinguiamo
estinguete
evadiamo
evadéte
figgiamo
figgete
forme esistètti,
eststètte ( 1* e 3»
pers. sing.) ed
'i
emèrgono esìstono espèllono esplòdono estìnguono esistettero (3« pers.
evàdono figgono
emergevo esistevo espellevo pi) Si coniugano
IMPERFETTO esplodevo IMPERFETTO estinguevo evadevo come esistere-
emergevi espellevi figgevo
esistei! esplodevi estinguevi evadévi assistere, desìstere,
figgevi
emergeva esisteva espelleva esplodéva estingueva evadéva figgeva
sussistere ecc
3
emergevamo esistevamo espellevamo esplodevamo estinguevamo evadevamo
/
figgevamo ’Si coniugano come
emergevate esistevate espellevate esplodevate ! estinguevate evadevate figgere: affiggere,
figgevate confìggere,
emergevano esistevano espellevano esplodevano estinguevano evadevano
INDICATIVO figgevano crocifìggere,
INDICATIVO
PASSATO emèrsi esistéi espulsi esplòsi PASSATO estrósi evasi fìssi
infìggere, prefìggere,
sconfìggere,
REMOTO emergesti esistesti espellesti esplodésd REMOTO estinguesti evadesti fìggesti trafiggere; tuttavia
emèrse esistè espulse esplòse estróse evase fisse affiggere,
emergemmo esistemmo espellemmo crocifiggere, infiggere
esplodemmo estinguemmo evadémmo fìggemmo e prefìggere al pari I'
emergeste esisteste espelleste esplodeste estìngueste evadeste figgeste pass, presentano la
I terminazione in -isso
emèrsero esisterono espùlsero esplòsero estòlsero evàsero fìssero
I (affìsso, crocifisso
FUTURO emergerò esisterò espellerò esploderò FUTURO estinguerò evaderò figgerò ecc).
SEMPUCE emergerai esisterai espellerai esploderai SEMPUCE estinguerai evaderai figgerai
emergerà esisterà espellerà esploderà estinguerà evaderà figgerà
emergeremo esisteremo espelleremo esploderemo estingueremo evaderemo figgeremo
emergerete esisterete espellerete esploderete estìnguerete evaderete figgerete ( ■ X
emergeranno esisteranno espelleranno esploderanno estingueranno evaderanno figgeranno
I
PRESENTE emèrga esista espèlla esplòda PRESENTE estingua evada figga
emèrga esista espèlla esplòda estingua evada fìgga
emèrga esista espèlla esplòda estìngua evada figga
emergiamo esistiamo evadiamo figgiamo
espelliamo esplodiamo estinguiamo
emergiate esistiate espelliate esplodiate estinguiate evadiate figgiate
emèrgano esìstano espèllano esplòdano estìnguano evàdano fìggano
CONGIUNTIVO -----------------
IMPERFETTO emergessi CONGIUNTIVO ----------------- figgessi
esistessi espellessi esplodessi IMPERFETTO estìnguessi evadessi
emergessi esistessi espellessi esplodéssi estìnguessi evadessi figgessi
emergesse esistesse espellesse esplodesse estìnguesse evadesse fìggesse
emergessimo esistessimo espellessimo esplodessimo estìnguessimo evadessimo figgessimo
- ■ m
emergéste esisteste espelleste esplodeste estróguéste evadeste figgeste
emergessero esistessero espellessero esplodessero estinguessero evadessero figgessero
1 PRESENTE emergerei esisterei espellerei esploderèi PRESENTE estinguerei evaderei figgerei
emergeresti esisteresti espelleresti esploderesti l estingueresti evaderésti figgeresti
emergerèbbe esisterebbe estìnguerebbe evaderebbe figgerèbbe
CONDIZIONALE espellerèbbe esploderebbe
emergeremmo esisteremmo CONDIZIONALE estingueremmo evaderemmo figgeremmo
espelleremmo esploderemmo
emergereste esistereste estinguereste evadereste figgereste
espellereste esploderéste
emergerebbero esisterebbero estinguerèbbero evaderebbero figgerebbero
espellerebbero esploderebbero
IMPERATIVO emèrgi esisti espèlli esplòdi estìngui evadi figgi
emergete esistéte IMPERATIVO evadéte figgete
espellete esplodete______ estinguete
GERUNDIO emergèndo esistendo estróguèndo evadèndo fìggèndo
espellèndo esplodendo GERUNDIO
PRESENTE emergènte esistènte evadènte figgente
PARTICIPIO espellènte esplodènte______ PRESENTE estinguènte
PASSATO emèrso esistito PARTICIPIO evaso fitto
espulso esplòso PASSATO estinto
266 267
■ ;
er» Grammatica italiana di base

o__ fìngere flèttere*


(aus. i«w)
fóndere2
(aus. uiw)
fràngere2
(aus.uiw)
i
5 r: w.. frìggete fùngere giùngete*
(aus.imwl I (aus cimi (aus. atre) (aus.rwtw)
'tlell'indic. pass. rem.
esistono anche le
PRESENTE fìngo flètto fóndo frango PRESENTE friggo fungo forme Wssr, f/ésse
giungo
fìngi
finge
flètti
flètte
fóndi
fónde
frangi
frange iI friggi
frigge
fungi
funge
giungi
giunge
(*• e 3<pers. smg.) e
flèssero (3‘ pers. pi.).
Si coniugano come
fingiamo flettiamo fondiamo frangiamo friggiamo fungiamo
flèttere- deflèttere,
fondete i giungiamo genuflèttere,
fingete flettete frangete friggete fungete riflèttere; tuttavia
I giungete
fìngono flèttono fóndono fràngono frìggono fungono quest'ultimo verbo al
giùngono participio passato
IMPERFETTO fingevo flettevo fondevo frangevo IMPERFETTO friggevo fungevo presenta la doppia
giungevo forma riflèsso e
fingevi flettevi fondevi frangevi friggevi fungevi giungevi riflettuto, con diverso
fingeva fletteva fondeva frangeva friggeva fungeva giungeva significato.
fingevamo flettevamo fondevamo frangevamo I friggevamo fungevamo giungevamo
fingevate flettevate fondevate frangevate friggevate *Si coniugano come
fungevate giungevate fóndere: confóndere,
INDICATIVO
fingevano flettevano fondevano frangevano I INDICATIVO
friggevano fungevano giungevano diffóndere, infóndere
finsi flettéi fusi fransi
I PASSATO frissi
ecc.
PASSATO funsi giunsi
REMOTO fingesti flettésti fondesti frangesti REMOTO friggesti fungesti giungesti
I >Si coniuga come
finse flette fuse franse l
frisse funse giunse fràngere: infràngere.
fingemmo flettémmo fondemmo frangemmo friggemmo fungemmo giungemmo
i «Si coniugano come
fingéste flettéste fondeste frangeste friggeste fungeste giungéste
I giungere:
fìnsero flettérono fusero frànsero I frìssero funsero giùnsero aggiùngere,
congiùngere,
FUTURO fingerò fletterò fonderò frangerò I FUTURO friggerò fungerò giungerò raggiùngere ecc.
fìngerai fletterai fonderai frangerai l SEMPLICE friggerai fungerai giungerai
SEMPLICE
fingerà fletterà fonderà frangerà friggerà fungerà giungerà
fingerémo fletteremo fenderono frangeremo I friggeremo fungeremo giungeremo
fingerete fletterete fonderete frangerete friggerete fungerete giungerete
fingeranno fletteranno fenderanno frangeranno friggeranno fungeranno giungeranno
PRESENTE finga flètta fónda franga PRESENTE frigga funga giunga
finga flètta fónda franga ! frigga funga giunga
finga flètta fónda franga frigga funga giunga
fingiamo flettiamo fendiamo frangiamo friggiamo fungiamo giungiamo
fingiate flettiate fondiate frangiate friggiate fungiate giungiate
fìngano flèttano fóndano fràngano frìggano fùngano giùngano
CONGIUNTIVO
V. IMPERFETTO fingessi flettessi fondessi frangessi
CONGIUNTIVO -----------------
IMPERFETTO friggessi fungessi giungessi
fingéssi flettessi fendessi frangessi friggessi fungessi giungessi
fingesse flettésse fondesse frangesse friggesse fungesse giungesse
fingessimo flettessimo frangessimo friggessimo fungessimo giungessimo
fondéssimo !
fingéste flettéste friggeste fungeste giungéste
A ’ fondeste frangeste
fingessero friggessero fungessero giungessero
I flettèssere fondessero frangessero
fingerei friggerèi fungerèi giungerei
PRESENTE fletterei fonderei frangerei PRESENTE
fingeresti friggeresti fungeresti giungeresti
fletteresti fonderesti frangeresti
fingerebbe friggerèbbe fungerebbe giungerebbe
CONDIZIONALE fletterèbbe fonderebbe frangerebbe CONDIZIONALE
friggeremmo fungeremmo giungeremmo
fingeremmo fletteremmo fonderemmo frangeremmo
friggereste fungereste giungereste
fingereste fletteréste fondereste frangereste
I friggerebbero fungerebbero giungerebbero
: fingerebbero fletterebbero fonderebbero frangerebbero
’ flètti I fungi giungi
IMPERATIVO fingi fóndi frangi IMPERATIVO
friggi
friggete fungete_____ giungéte______
fingete flettéte fondete frangete
CERUNDIO friggendo fùngèndo giungendo
fìngendo
I PARnOPIO PRESENTE fingente
flettendo
flettènte
fondendo
fendènte
frangendo
frangènte
GERUNDIO

PARTICIPIO
PRESENTE friggente fungènte
funto
giungente
giunto
PASSATO finto flesso fuso franto PASSATO fritto
168 269
T !
\ (5^ grammatica italiana di base

intrìdere invàderei lèdere


ì zA 133? indùlgere
(aus. aiw)_____ (aus.atw) (aus. arerei (aus. arerei
r lègger*
méttere’ mòrdere
laus. onere) ’Si coniugano come
PRESENTE indulgo intrido invado lèdo I PRESENTE lèggo
(aus. mere) (aus. <n>err) invàdere, evàdere e
indulgi intridi invadi lèdi métto mòrdo
pervàdere. li
intride invade lède lèggi métti
indulge mòrdi ’Si coniugano come
intridiamo invadiamo lediamo lègge métte
indulgiamo mòrde lèggere- elèggere e
invadete ledete leggiamo mettiamo rilèggere.
indulgete intridete mordiamo
invàdono lèdono leggéte mettéte
indùlgono intridono mordéte
lèggono méttono •Si coniugano come ;
intridevo invadevo ledevo mòrdono méttere: amméttere,
IMPERFETTO indulgevo
invadevi ledevi IMPERFETTO leggèro mettevo comméttere,
indulgevi intridevi mordevo comprométtere,
ledeva leggevi mettevi mordevi
indulgeva intrideva invadeva diméttere, ométtere,
leggeva

Ii
indulgevamo intridevamo invadevamo ledevamo metteva mordeva perméttere,
leggevamo prométtere,
indulgevate intridevate invadevate ledevate mettevamo mordevamo scomméttere,
leggevate mettevate mordevate sméttere,
indulgevano intridevano invadevano ledévano
leggevano mettevano mordévano
sottométtere,
INDICATIVO INDICATIVO trasméttere ecc.
PASSATO indulsi intrisi invasi lési PASSATO lèssi misi mòrsi
REMOTO indulgesti intridesti invadesti ledesti REMOTO leggesti mettesti mordesti
indulse intrise invase lése
lèsse mise mòrse
indulgémmo intridémmo invademmo ledémmo
leggemmo mettemmo mordemmo
indulgeste intrideste invadeste ledéste
i leggeste mettéste mordéste
indùlsero intrìsero invàsero lesero lèssero
i mìsero mòrsero
FUTURO indulgerò intriderò invaderò lederò leggerò
FUTURO metterò morderò
SEMPLICE indulgerai intriderai invaderai lederai leggerai
SEMPLICE metterai morderai
indulgerà intriderà invaderà lederà leggerà metterà morderà
indulgeremo intrideremo invaderemo lederemo leggeremo metterémo morderemo
indulgerete intriderete invaderete lederete leggeréte metterete morderete
indulgeranno intrideranno invaderanno lederanno leggeranno metteranno morderanno
PRESENTE indulga intrida invada lèda PRESENTE métta mòrda
indulga intrida invada lèda lègga métta mòrda
indulga intrida invada lèda lègga métta mòrda
indulgiamo intridiamo invadiamo lediamo leggiamo mettiamo mordiamo
indulgiate intridiate invadiate lediate leggiate mettiate mordiate
indùlgano intrìdano invàdano lèdano lèggano méttano mòrdano
CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO
IMPERFETTO indulgessi intridéssi invadessi ledessi IMPERFETTO leggessi mettéssi mordessi
indulgessi intridessi invadessi ledéssi mettéssi mordéssi
indulgesse intridesse invadesse ledésse leggésse mettesse mordesse
indulgessimo intridéssimo invadessimo ledessimo leggéssimo mettessimo mordessimo
indulgeste intridéste invadeste ledeste leggeste mettéste mordéste
indulgessero intridéssero invadessero ledessero leggéssero mettessero mordessero
PRESENTE indulgerà intriderà invaderei lederèi PRESENTE leggeri metterà morderei
indulgeresti intriderésti invaderesti lederesti leggeresti metteresti morderesti
indulgerebbe intriderebbe invaderebbe lederèbbe leggerebbe metterèbbe morderebbe
CONDIZIONALE CONDIZIONALE
indulgeremmo intrideremmo invaderemmo lederemmo leggeremmo metteremmo morderemmo
indulgereste intridereste invadereste lederéste leggereste metteréste mordereste
indulgerebbero intriderebbero invaderebbero lederebbero leggèbbero metterebbero morderebbero

IMPERATIVO indulgi intridi invadi lèdi lèggi métti mòrdi


IMPERATIVO mordéte
indulgéte intridete invadete ledete leggete mettéte
GERUNDIO indulgèndo intridendo invadendo ledèndo GERUNDIO leggènde mettèndo mordèndo
PRESENTE indulgènte intridènte invadènte ledènte PRESENTE leggènte_____ mettente mordènte
PARTICIPIO PARTICIPIO
PASSATO indulto intriso invaso léso PASSATO lètto mésso mòrso

270 271
:1 ■'ty
' Z mùngere muòvere1 nàscere 'Esistono anche le
nascóndere ’
Grammatica italiana di base

V I (aus.utw) (aus-iiwe) (a«S. <TIl7l’) forme monottongate negete |nuòeere«


X ___ moviamo, movéte (1« («us. turni laus.rtw) . «Esistono anche le
muòvo nasco e 2' pecs. pi. indie <tintinni forme monottongate
PRESENTE mungo PRESENTE nascóndo
muòvi nasci pres ), movévo, / nuòccio
- nòcca, nociamo,
mungi movéw ecc. (indie, nascóndi nocite, nócaono (1*
muòve nasce imp.), movéstr,
/ nuòci pers. sing. e 1», 2*. J«
munge nascónde
muoviamo nasciamo movémmo, movéste / nuòce pers. pi. indie, pres),
mungiamo nascondiamo nocivo, nocivi ecc.
muovete nascete (2* pers. sing e he / nuotiamo
mungete 2‘ pers pi indie, nascondete (indie imp.), accisa,
muòvono nàscono pass, rem.), moverà,
/ nuocéte nociamo, nociste
mùngono nascóndono
moverai ecc. (indie, ! nuòcciono
(2* pers. sing., I« e
muovevo nascevo 2< pers. pi. indie
IMPERFETTO mungévo (ut ), moviamo, IMPERFETTO nascondevo ■ pass, rem.), nocerò,
muovevi nascévi moviate (I* e 2< negligevo nuocevo
mungevi nascondevi nocerai ecc (indie
nasceva
pers. pi cong. pres.), negligevi nuocevi fui), nòcca eco
mungeva muoveva movéssi ecc. (cong. nascondeva
nascevamo negligéva nuoceva (cong. pres.), nocéssr
mungevamo muovevamo imp ), moveréi,
nascondevamo ecc (cong. imp.),
muovevate nascevate moverésti ecc negligevamo nuocevamo nocerii, nocerésti
mungevate (condir pres.), nascondevate negligevate
mungevano muovevano nascevano movéte (2‘ pers. pi.
nuocevate ecc (conda. pres.),
imperati, movéndo I INDICATIVO nascondevano negligevano nuocevano nocite (2« pers. pi.
INDICATIVO nacqui imperai), accèndo
PASSATO munsi mòssi (gerundio) Si i PASSATO nascósi neglèssi (gerundio), nociate,
muovesti nascesti coniugano come nòcqui
REMOTO mungesti REMOTO nascondesti negligesti nociuto (part pres. e
nacque muòvere: nuocésti pass).
munse mòsse commuòvere, nascóse neglesse
nascemmo nòcque
mungemmo muovemmo promuòvere, nascondemmo negligemmo
nasceste smuòvere ecc nuocémmo
mungeste muoveste nascondeste negligeste nuoceste
mùnsero mossero nàcquero nascósero neglèssero nòcquero
FUTURO mungerò muoverò nascerò FUTURO nasconderò negligerò nuocerò
SEMPLICE mungerai muoversi nascerai SEMPLICE nasconderai negligerai nuocerei
mungerà muovere nascerà nasconderà negligerà nuocerà
mungeremo muoverémo nasceremo nasconderemo negligeremo nuoceremo
mungerete muovetele nascerete nasconderete negligerle nuocerete
mungeranno muoveranno nasceranno nasconderanno negligeranno nuoceranno
PRESENTE munga muòva nasca PRESENTE nascónda "7 nuòccia
munga muòva nasca nascónda / V
munga
mungiamo
mungiate
muòva
muoviamo
muoviate
nasca
nasciamo
nasciate
nascónda
nascondiamo
nascondiate
/
/
!
nuòccia
nuòccia
nuotiamo
nuotiate
V
mùngano muòvano nàscano nascóndano /________ nuòcciano
CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO -----------------
IMPERFETTO mungessi muovessi nascósti IMPERFETTO nascondessi negligessi nuocessi
mungessi muovessi nascessi nascondessi negligessi nuocessi
mungesse muovesse nascesse nascondesse negligesse nuocesse
mungessimo muovessimo nascessimo nascondéssimo negligéssimo nuocessimo
mungeste muoveste nasceste nascondéste negligeste nuoceste
mungessero muovessero nascessero nascondessero negligessero nuocessero
PRESENTE mungerei muoverci nascerci PRESENTE nasconderei negligerei nuocerei
mungeresti innoveresti pasceresti nasconderesti negligeresti nuoceresti
mungerebbe muoverèbbe nascerebbe nasconderebbe negligerebbe nuocerebbe
CONDIZIONALE CONDIZIONALE
mungeremmo muoverémmo nascerémmo nasconderemmo negligeremmo nuoceremmo
mungereste muoveréste nasceréste nascondereste negligereste nuocereste
mungerebbero muorcrèbbero nascerèbbero nasconderèbbero negligerebbero nuocerebbero

IMPERATIVO
mungi muòvi nasci IMPERATIVO
nascóndi 7 nuòci
mungete muovete nascete nascondete_____ /_________ nuocéte
GERUNDIO mungendo muovendo nascendo GERUNDIO nascondèndo negligèndo nuocèndo
PRESENTE mungente movènte PRESENTE nascondènte negligènte nuocente
PARTICIPIO
nascènte PARTICIPIO
PASSATO munto mòsso PASSATO nascósto neglètto nuociuto
nato ?■

272 273
VERBI IRRECOL Grammatica italiana di base

"pèrdere1 piàngere2 piòvere


'Nell'mdic. pass. rem. pòrgere’
(aus. aiw) (aus. iittw o rum) esistono anche le póne* _____ prèndere’
(aus. aiw) •Si coniuga come
forme perdètti, (aus. essere) (aus. asm)
piango piòvo perdètte (l»e 3» Insalerei pòrgere: spòrgere.
PRESENTE pèrdo PRESENTE
pers. sing.) e
pèrdi piangi piòvi perdèttero (3< pers. •Si coniugano come
pòrgi póni
pèrde piange piòve pi.) Si ha inoltre la prèndi póne: antepórre,
pòrge póne compórre, depórre,
perdiamo piangiamo pioviamo forma perduto al part prènde
pass, si coniugano I porgiamo poniamo prendiamo
oppórre, sottopórre,
perdite piangete piovéte come pèrdere: suppórre ecc
I porgete ponéte prendete
pèrdono piàngono piòvono dispèrdere e f
spèrdere. pòrgono póngono prèndono •Si coniugano come
IMPERFETTO perdevo piangévo piovevo prèndere:
IMPERFETTO porgevo ponevo prendevo
perdivi piangivi piovévi •Si coniugano come apprèndere,
porgivi ponivi prendivi comprèndere,
perdeva piangeva piovéva piàngere:
compiàngere e porgeva ponéva prendeva intraprèndere,
perdevamo piangevamo piovevamo sorprèndere ecc
rimpiàngere. porgevamo ponevamo prendevamo
perdevate piangevate piovevate
perdevano piangevano piovevano
porgevate
porgévano
ponevate
ponlvano
prendevate I
INDICATIVO INDICATIVO prendevano
PASSATO pèrsi piansi piòvvi PASSATO pòrsi pósi presi
piangésd piovésti

i
REMOTO perdesti REMOTO porgesti ponésti prendésd
pèrse pianse piòvve pòrse póse prése
perdemmo piangemmo piovemmo porgémmo ponémmo prendémmo
perdeste piangeste pioviate porgéste ponéste
I prendéste
pèrsero piànsero piòvvero I pòrsero pósero presero
FUTURO perderò piangerò, pioverò FUTURO porgerò porrò prenderò
SEMPUCE perderai piangerai pioverai SEMPLICE porgerai porrai prenderai
perderà piangerà pioverà porgerà porrà prenderà
perderemo piangeremo pioveremo porgeremo porremo prenderemo
perderete piangerete pioverete porgerete porrete prenderete
perderanno piangeranno pioveranno I
porgeranno porranno prenderanno

n
I
PRESENTE pèrda pianga piòva PRESENTE pòrga pónga prènda
pèrda pianga piòva pòrga pónga prènda
pèrda pianga piòva pòrga pónga prènda !
perdiamo piangiamo pioviamo porgiamo poniamo prendiamo
perdiate piangiate pioviate porgiate poniate prendiate
pèrdano piàngano piòvano pòrgano póngano prèndano
? CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO -----------------
IMPERFETTO perdéssi piangessi piovessi IMPERFETTO porgéssi ponessi prendessi
perdessi piangessi piovessi I
porgessi ponessi prendessi
perdésse piangesse piovesse porgésse ponésse prendesse
I ponéssimo prendessimo
perdessimo piangessimo piovessimo i
- porgéssimo
perdéste piangeste pioveste porgéste ponéste prendéste
I prendessero
perdessero piangéssero piovessero porgessero ponéssero
PRESENTE perderli piangerei pioverei PRESENTE porgerli porrèi prenderli
perderésti piangeresti pioveresti I porgeresti ponésti prenderesti
perderebbe piangerebbe pioverebbe porgerebbe porrebbe prenderebbe
CONDIZIONALE CONDIZIONALE
perderemmo piangeremmo pioveremmo porgeremmo ponemmo prenderemmo
perderéste piangereste piovereste porgerete ponéste prendereste
perderebbero porgerebbero porrebbero prenderebbero
piangerebbero pioverebbero
pèrdi piangi pòrgi póni prèndi

IMPERATIVO piòvi IMPERATIVO
?
perdite porgéte ponéte prendete
k i! GERUNDIO perdèndo
piangete
piangendo
piovéte
piovendo GERUNDIO porgendo ponèndo prendendo
J
) PRESENTE perdènte PRESENTE porgènte ponènte prendente
mitnapio piangènte piovènte
I PARTICIPIO
pósto preso
L 274
PASSATO pèrso pianto piovuto
i
PASSATO pòrto
275
VERBIIRRECOi
r I Grammatica italiana di base
-4
pùngere2
r 'W1-□pt<>pfendefet protèggere
(aus. <nwr) (aus. «ffll
'Nell'mdic pass. rem.
esistono anche le
i rw^iràdere redìgere’ redimere
(aus. atro) ’Neirindk. pass. rem.
torme propèsi, (aus.aiwr) __ (aus. aimì (aus.ww)
protèggo pungo esistono anche le
PRESENTE propèndo propèse (h e 3*
PRESENTE forme redigétti,
pers. smg ) e rado redigo redimo
propèndi protèggi pungi redigine (1« e 3‘
propèsero (3* pers. radi redigi redimi pers. smg) e
propènde protègge punge Pi)
rade redige redime
redigéttero (3‘ pers.
propendiamo proteggiamo pungiamo pi).
radiamo redigiamo redimiamo
propendete proteggéte pungete ’Si coniugano come
pùngere I radéte redigéte rediméte
propèndono protèggono pùngono compùngere, ràdono redìgono redìmono
propendevo proteggévo pungévo espùngere,
IMPERFETTO interpùngere,
: IMPERFETTO radevo
propendevi proteggevi pungevi redigévo redimévo
trapungere- I radevi
proteggéva pungeva redigévi rediméva
propendeva radéva redigéva redimeva
propendevamo proteggevamo pungevamo
radevamo redigevamo redimevamo
propendevate proteggevate pungevate radevate redigevate redimevate
1
propendévano proteggévano pungevano radévano
INDICATIVO l INDICATIVO redigevano redimevano
PASSATO propenda protèssi punsi i PASSATO rasi redassi redensi
REMOTO propendesti proteggésti pungesti I REMOTO radesti redigésó redimésti
propende protèsse punse rase redasse redènse
propendemmo proteggémmo pungémmo rademmo redigemmo redimemmo ;
propendéste proteggeste pungéste I radeste redigéste rediméste
propendétono protèssero pùnsero I rèsero redassero redènsero
FUTURO propenderò proteggerò pungerò l
FUTURO raderò redigerò redimerò
i
SEMPUCE propenderai proteggerai pungerai SEMPUCE raderai redigerai redimerai
propenderà proteggerà pungerà raderà redigerà redimerà 1
propenderemo proteggeremo pungeremo raderemo redigeremo redimeremo
l
pungerete
r
propenderete proteggerete raderete redigerete redimerete
I
propenderanno proteggeranno pungeranno raderanno redigeranno redimeranno
i
PRESENTE propènda protègga punga PRESENTE rada rediga redima
propènda protègga punga rada rediga redima
propènda protègga punga rada rediga redima
propendiamo proteggiamo pungiamo I radiamo redigiamo redimiamo
T propendiate proteggiate pungiate radiate redigiate redimiate
propèndano protèggano pùngano ràdano redìgano redìmano
CONGIUNTIVO ----------------- I CONGIUNTIVO -----------------
/ IMPERFETTO propendéssi proteggéssi pungessi IMPERFETTO radessi redigéssi rediméssi
l
propendéssi proteggéssi pungessi radessi redigessi rediméssi
l
propendesse proteggésse pungesse radesse redigésse redimésse
propendessimo proteggéssimo pungéssimo radessimo redigessimo redimessimo
I
propendéste proteggéste pungéste radeste redigéste rediméste
propendessero proteggéssero pungessero radessero redigessero rediméssero
PRESENTE propenderti proteggerti pungerti PRESENTE raderti redigerti redimerti
propenderesti proteggeresti raderesti redigeresti redimeresti
pungeresti
redimerèbbe
CONDIZIONALE
propenderèbbe
propenderémmo
propendereste
proteggerebbe
proteggerémmo
proteggeréste
pungerebbe
pungeremmo I CONDIZIONALE
raderebbe
raderemmo
radereste
redigerebbe
redigeremmo
redigereste
redimeremmo
redimereste
pungereste redimerebbero
propenderebbero raderebbero redigerèbbero
proteggèbbero pungerebbero
propèndi radi redigi redimi
IMPERATIVO protèggi pungi
propendéte
IMPERATIVO
radéte_____ redigéte______ rediméte
proteggéte pungete
radendo redigèndo redimendo
GERUNDIO propendendo proteggèndo pungendo GERUNDIO
PRESENTE propendènte proteggènte PRESENTE radènte indigènte______ redimente
PARTICIPIO pungènte PARTICIPIO
raso redatto redènto
PASSATO propènso protètto punto PASSATO
;rp. -
277
276
I
I
VERBI irti iVk v. I
I t_ Grammatica italiana di base

règgere1 rèndere1 rìdere1


L di
(aus. <«w) (aus.<«.wd
■Si coniugano come
règgere: corrèggere
I [__ rifùlgere
rispóndere4 ródere?

I
UUS.IAW) •Si coniuga come
y e sorrèggere. (aus «mi (a®, mitre} (a®, tvml rispóndere-
PRESENTE règgo rèndo rido PRESENTE rifulgo corrispóndere.
rèndi ridi >Si coniuga come
rispóndo ródo
règgi rifulgi
rèndere, arrèndersi. rispóndi ródi
règge rènde ride rifulge
*Si coniuga come !
rispónde rode ródere: corródere.
reggiamo rendiamo ridiamo rifulgiamo
’Si coniugano come rispondiamo rodiamo
reggete rendete ridete ridere: arrìdere, rifulgete rispondete rodéte
règgono rèndono rìdono derìdere, irrìdere,
rifùlgono
sorrìdere rispóndono ródono
IMPERFETTO reggevo rendevo ridevo IMPERFETTO rifulgevo rispondevo
ridevi rodévo
reggevi rendevi rifulgévi rispondevi rodévi
reggéva rendeva rideva rifulgeva rispondeva rodeva
reggevamo rendevamo ridevamo rifulgevamo rispondevamo
reggevate rendevate ridevate rifulgevate rispondevate
rodevamo
rodevate
Ì
reggevano rendevano ridevano rifulgevano rispondevano rodevano
INDICATIVO INDICATIVO
PASSATO rèssi rési risi PASSATO rifulsi rispósi rósi
REMOTO reggesti rendesti ridésti REMOTO rifulgesti rispondésti rodesti
rèsse rése rise rifulse rispóse róse
reggemmo rendémmo ridémmo i rifulgemmo rispondémmo rodemmo
reggeste rendeste ridéste I rifulgéste rispondéste rodeste ;
rèssero rèsero rìsero rifùlsero rispósero rósero ì
FUTURO reggerò renderò riderò FUTURO rifulgerò risponderò roderò
SEMPLICE reggerai renderai riderai SEMPUCE rifulgerai risponderai roderai
reggerà renderà riderà rifulgerà risponderà roderà
reggeremo renderemo rideremo rifulgeremo risponderemo roderemo
I
reggerete renderete riderete I
rifulgerete risponderete roderete
reggeranno renderanno rideranno rifulgeranno risponderanno roderanno
I
PRESENTE règga rènda rida PRESENTE rifulga rispónda róda
règga rènda rida I rifùlga rispónda róda
règga rènda rida i rifùlga rispónda róda
reggiamo rendiamo ridiamo rifulgiamo rispondiamo rodiamo
reggiate rendiate ridiate rifulgiate rispondiate rodiate
règgano rèndano rìdano rifùlgano rispóndano ródano
J CONGIUNTIVO CONGIUNTIVO
IMPERFETTO reggessi rendéssi ridòssi IMPERFETTO rifulgessi rispondessi rodessi
» rifulgessi rispondessi rodessi
reggessi rendéssi ridòssi I
reggesse rendesse ridesse rifùlgésse rispondesse rodesse
reggessimo rendessimo ridessimo rifulgessimo rispondessimo rodessimo
I
reggeste rendeste ridéste rifulgéste rispondéste rodeste
I
reggéssero rendessero rifùlgéssero rispondessero rodessero
ridessero
reggerei rifùlgerei risponderei roderà
PRESENTE renderei riderei PRESENTE
reggeresti rifulgeresti risponderesti roderesti
renderesti rideresti
I rifulgerebbe risponderebbe roderebbe
CONDIZIONALE
reggerebbe
reggeremmo
renderebbe riderebbe CONDIZIONALE
rifùlgeremmo risponderemmo roderemmo 1
renderemmo rideremmo rodereste
reggereste rifulgereste rispondereste
renderéste ridereste roderebbero
reggèbbero rifùlgerebbero risponderebbero
renderebbero riderebbero
rifulgi rispóndi ródi
règgi rèndi ridi
IMPERATIVO
reggete
IMPERATIVO
rifùlgete rispondete_____ rodéte
rendéte ridéte
rifulgendo rispondendo rodendo
GERUNDIO reggèndo rendendo ridèndo GERUNDIO
rifùlgente rispondènte rodente
PRESENTE reggènte rendente ridènte PRESENTE
MRTldPIO PARTICIPIO
rifùlso rispósto róso
PASSATO rètto réso riso PASSATO
279
278
:.
u •J

• VERBlilRREGOI ììli Grammatica italiana di base


M
scégliere2 scéndere o scéndere*
L rompere*
(aus. atro) (aus.<aw) (aiK.inwoeiw)
'Si coniugano come
rómpere.
[ ' scindere*
sciògliete’ scrivere*
corrómpere, (aus.awr) •—... «Si coniuga come
(aus.«w) laiB.stw) scindere: rescìndere.
PRESENTE rompo scélgo scéndo interrómpere,
irrómpere, PRESENTE scindo sciòlgo
rompi scégli scéndi scrivo
prorómpere ecc. scindi sciògli
•Si coniugano come
rompe scéglie scénde scrivi sciògliere:
scinde sciòglie disciògliere e
rompiamo scegliamo scendiamo >Si coniugano come scrive
i scindiamo sciogliamo prosciògliere.
rompéte scegliete scendéte scégliere, scriviamo
prescégliere e sdndéte sdogliéte
rompono scélgono scéndono scrivéte
trascéghere scindono •Si coniugano come
sciòlgono scrivono scrivere: ascrivete,
IMPERFETTO rompevo scegliévo scendevo circoscrìvere,
IMPERFETTO sdndévo sdoghévo
sceglievi scendévi H'aus avere si usa I scrivévo descrivere, iscrìvere,
rompevi quando il verbo è sdndévi sdogliévi scrivévi prescrivere,
rompeva sceglieva scendeva transitivo, essere ! scindeva sdogliéva proscrìvere,
scendevamo quando il verbo è i scrivéva
rompevamo sceglievamo
scindevamo sdoglievamo
sottoscrivere ecc
scendevate intransitivo. Esistono scrivevamo
rompevate sceglievate
anche le forme con e scindevate sdoglievate
scendevano scrivevate
rompevano scegliévano
INDICATIVO
tonica aperta scéndo,
scéndi, scénde, I INDICATIVO
sdndévano sdogliévano scrivevano Ii •
PASSATO ruppi scélsi scesi scéndono (1«, 2», 3« I PASSATO scissi sdòlsi scrissi
rompésd scegliesti scendésti pere sing e 3» pere,
REMOTO
pi. indie, pres.),
REMOTO sdndésti sdoghésti scrivesti 1
ruppe scélse scése
scénda, scénda, scisse sdòlse scrisse
rompemmo scegliémmo scendémmo scénda, scéndano I sdndémmo
;
sdogliémmo scrivemmo
rompeste scegliéste scendeste (1«, 2«, 3« pers. sing. I
e 3* pers. pi. cong. sdndéste sdogliéste scriveste
ruppero scélsero scesero pres.), scéndi (2« I scissero sdòlsero scrissero
scenderò pere sing imperai.). I
FUTURO romperò sceglierò
Si coniugano come I FUTURO scinderò sdogherò scriverò
SEMPLICE romperai sceglierai scenderai scéndere- SEMPLICE scinderai sdogherai scriverai
romperà sceglierà scenderà accondiscéndere, scinderà sdogherà scriverà
ascéndere,
romperemo sceglieremo scenderemo discéndere, scinderemo sdogheremo scriveremo
romperete sceglierete scenderete scoscéndere, scinderete sdogherete scriverete
romperanno sceglieranno scenderanno trascéndere ecc., tutti
I scinderanno sdogheranno scriveranno
con la possibile
PRESENTE rompa scélga scénda variante della e tonica scinda sdòlga scriva
PRESENTE
aperta nei casi
rompa scélga scénda indicati. scinda sdòlga scriva
rompa scégla scénda scinda sdòlga scriva
rompiamo scegliamo scendiamo I scindiamo sdogliamo scriviamo
rompiate scegliate scendiate scindiate sfogliate scriviate
rompano scélgano scéndano sondano sdòlgano scrivano
’ CONGIUNTIVO ----------------- l CONGIUNTIVO
! IMPERFETTO rompessi scegliéssi scendéssi IMPERFETTO sdndéssi sdogliéssi scrivessi
rompessi sceghéssi scendéssi sdndéssi sdogliéssi scrivessi
rompésse scegliésse scendésse sdndésse sdoghésse scrivesse
rompéssimo scegliéssimo scendéssimo sdndéssimo sdoghéssimo scrivéssimo
tempèste scegliéste scendéste sdndéste scioglieste scriveste
i
rompessero sdoghéssero scrivéssero
scegliéssero scendéssero I sdndéssero

PRESENTE romperei sceglierei scenderei I PRESENTE scinderei sdogherei scriverei


romperesti sceglieresti scenderesti I sonderesti sdogheresti scriveresti
i sdogherebbe scriverebbe
CONDIZIONALE
romperebbe sceglierebbe scenderebbe scinderebbe
CONDIZIONALE sdogherémmo scriveremmo
romperemmo sceglierémmo scenderémmo scinderémmo
rompereste sceglieréste
I
scindereste sdoghereste scrivereste
scendereste
I sdogherèbbero scriverebbero
romperebbero sceglierebbero scenderebbero I sdnderèbbero

rompi scindi sdògli scrivi


scégli scéndi
IMPERATIVO IMPERATIVO scoglière_______ scrivéte
rompéte scegliéte scendéte sdndéte

GERUNDIO rompendo sceglièndo


l scindendo sdoglièndo scrivendo
scendèndo I
GERUNDIO
scindente sdogliènte scrivènte ,
PRESENTE rompóne _scegliènte scendente i PRESENTE
RARTiaPIO PARTICIPIO sdòlto scritto
PASSATO rótto scélto sceso PASSATO scisso
!i-v
281
280
•X S3as I
I
Grammatica italiana di base

Ii- /Z sórgere o sórgere5 spàndere5


(aus. ostivi (aus. «nwri
■Esistono anche le
forme monottongate
L. «Pègnere*
spingere ’ J ’ stringere’'
7

PRESENTE scuòto sórgo spando


scoliamo, scotéte (|«
e 2'pers. pi indie,
I
I PRESENTE
(aus.awrr)
spèngo
(aus.«w) («1S. «W)
♦In Toscana è più
comune la vanante
spingere, che
scuòti sórgi spandi pres.), sentivo, spingo stringo presenta in tutti i casi
scolivi ecc (indie, I spègni
scuòte sórge spande imp.), scotésti,
spingi stringi la e tonica chiusa e
spègne spinge mantiene la radice
scuotiamo sorgiamo spandiamo scotémmo, scotiste stringe speng- là dove
sorgete spandete (2‘ pers. sing e Re spegniamo spingiamo stringiamo spègnere ha spegn-.
scuotete 2J pers. pi indie spegnete spingete stringete Quindi: spèngo,
scuòtono sórgono spàndono pass rem.), scolerò, spingi, spengéte.
scoterei ecc (india spèngono spìngono stringono spingono,
IMPERFETTO scuotevo sorgevo spandévo fut ), scoliamo, spengivano,
IMPERFETTO spegnevo spingevo stringevo
scuotevi sorgevi spandevi scoliate (!♦ e 2« I spengésti, spengeró,
pers. pi. cong. pres.), spegnevi spingevi stringevi spingo, spengiamo,
scuotéva sorgeva spandéva scottosi, scotéssi eca I
i spegnéva spingeva stringeva spingano, spengissi,
scuotevamo sorgevamo spandevamo (cong. imp ), scoterèi, spengerii,
scoterésti ecc.
spegnevamo spingevamo stringevamo spengindo eco
scuotevate sorgevate spandevate
(condiz pres.), spegnevate spingevate stringevate
scuotevano sorgévano spandevano scotite (2« pers pi.
INDICATIVO spegnevano spingevano stringevano •Si coniugano come
imperai), scoténdo INDICATIVO stringere astringere,
PASSATO scòssi sórsi spande! (gerundio), scoliate PASSATO spènsi spinsi strinsi costringere,
REMOTO scuotesti sorgesti spandesti (part pres.) Si REMOTO spegnésti restringere e
spingesti stringesti
scòsse sórse spande coniugano come astringere. i
scuòtere: percuòtere I spènse spinse strinse
scuotemmo sorgemmo spandemmo e riscuòtere. I spegnemmo spingemmo stringemmo
scuoteste sorgeste spandeste spegneste spingeste stringeste
scossero sórsero spandetene* •Esistono anche le spènsero spìnsero strinsero
forme con o tonica i
FUTURO scuoterò sorgerò spanderò aperta sórgo, sórgi, spegnerò spingerò stringerò
scuoterai sórge, sórgono (1«,
FUTURO i
SEMPLICE sorgerai spanderai SEMPUCE spegnerai spingerai stringerai
2», 3* pers. sing. e 3*
scuoterà sorgerà spanderà pers. pi. indie, pres.), spegnerà spingerà stringerà
scuoteremo sorgeremo spanderemo sórsi, sórse, sórsero spegneremo spingeremo stringeremo
scuoterete sorgerete spanderete (l«e3* pers. sing. e
3> pers. pi. india I spegnerete spingerete stringerete
scuoteranno sorgeranno spanderanno A
pass, rem.), sórgo, spegneranno spingeranno stringeranno
sórga, sórga (I», 2» e
PRESENTE scuòta sórga spanda 3* pers sing. cong PRESENTE spènga spinga stringa
4
scuòta
scuòta
sórga
sórga
spanda
spanda
pres.), sórgi (2* pers.
sing imperai), sdito
spènga
spènga
spinga
spinga
stringa
stringa
V
(pari. pass.). Si
scuotiamo sorgiamo spandiamo coniugano come spegniamo spingiamo stringiamo
scuotiate sorgiate spandiate sórgere: msórgere e spegniate spingiate stringiate
» scuòtano sórgano risórgere, entrambi
spìngano
spàndano con la possibile spèngano stringano
CONGIUNTIVO --------------- CONGIUNTIVO
IMPERFETTO scuotessi sorgessi spandessi variante della o spegnessi spingessi stringessi
tonica aperta nei casi
IMPERFETTO
scuotessi sorgessi spandessi indicati. spegnessi spingessi stringessi
scuotesse sorgésse spandesse spegnesse spingesse stringesse
scuotessimo sorgessimo spandessimo •Nell'indic. pass. rem. spegnessimo spingessimo stringessimo
scuoteste sorgeste spandeste esistono anche le spegneste spingeste stringeste
forme spensi, spense i
scuotessero sorgessero spandessero spegnessero spingessero stringessero
(I» e 3* pers. sing ) e I
spànsero (3» pers. spingerti stringerti
PRESENTE scuoterei sorgerti spanderti pi.). Si coniuga come PRESENTE spegnerti
scuoteresti sorgerésti spàndere: espàndere. I spegneresti spingeteti stringeresti
spanderesti
scuoterebbe sorgerebbe spegnerèbbe spingerebbe stringerebbe
CONDIZIONALE spanderebbe
scuoteremmo sorgeremmo CONDIZIONALE spegneremmo spingeremmo stringeremmo
spanderémmo stringereste
scuotereste sorgereste spandereste spegnereste spingereste
scuoterebbero I spegnerebbero spingerebbero stringerebbero
sorgerebbero spanderebbero
l stringi
scuòti sórgi spandi spègni spingi
IMPERATIVO IMPERATIVO stringete
scuotete sorgete spandete I spegnete spingete
GERUNDIO scuotèndo spegnèndo spingendo stringèndo
sorgendo spandendo GERUNDIO
spegnente spingente stringènte <1
PRESENTE scuotente sorgènte spandente PRESENTE
PARTICIPIO
PASSATO scòsso PARTICIPIO
spènto spinto strétto
sórto spanso PASSATO
T?-
285
282
Grammatica italiana dì base

succèdere2 svèllere3 •Si coniuga come tèndere* tèrgere5 tìngere*


(aus. «wl (aus. «rovi (aus. aiw) strùggere- ... ... ‘Si coniugano come
distrùggere (aus. anere) (ws.evm) (aus.«ww) tèndere: attèndere.
PRESENTE struggo succèdo svèlto PRESENTE tèndo — contèndere,
tèrgo tingo distèndere,
struggi 'Esistono anche le
tèndi
forme forti dell'indio, tèrgi tingi estèndere, intèndere,
strugge succède svèlie tènde pretèndere,
sveltiamo
pass. rem. succèssi, tèrge ùnge
struggiamo succediamo succèsse (1* e 3* tendiamo sottintèndere ecc.
tergiamo tingiamo
struggete succedéte svelléte pers. sing ),
tendéte
succèssero (3' pers. tergàe tingete ’Si coniugano come
strùggono succèdono svèllono tèndono
pi ) e del pari. pass. tèrgono tìngono tèrgere: astèrgere e
struggevo succedevo svellévo succèsso. Nella I detèrgere.
IMPERFETTO IMPERFETTO tendevo tergevo
sveltovi
norma attuale si l tingevo
struggevi succedévi tende a usare le tendevi tergevi ■Si coniugano come
! tìngévi
struggeva succedéva svelleva forme deboli del tendéva tingere: intingere,
pass. rem. e del part. i tergeva tingeva ritingere e stingere.
struggevamo succedevamo svellevamo tendevamo tergevamo f
pass (succedétte, tingevamo
struggevate succedevate svellevate succeduto) quando il tendevate tergevate 1
tingevate
struggevano succedévano svellévano verbo ricorre
INDICATIVO nell'accezione di r
INDICATIVO
tendevano tergévano tingevano >
PASSATO strussi succedétti svèlsi "subentrare*, le forme I RASSATO tési tèrsi tinsi
succedesti svellésti forti (succèsse,
REMOTO struggésti succèsso) quando il
I REMOTO tendesti tergesti tingesti ;
strusse succedétte svèlse verbo ricorre tése tèrse tinse

i
struggémmo succedémmo svellemmo nell'accezione di l tendémmo tergemmo
"accadere*.
tìngemmo
struggeste succedéste svelléste I tendeste tergeste tingéste
strùssero succedéttero svèlsero ■Esistono anche le
I tèsero tèrsero tìnsero
struggerò succederò svellerò torme svèlgo e tenderò
FUTURO svèlgono (I» pere, FUTURO tergerò tingerò
SEMPLICE struggerai succederai svellerai sing e ì‘ pere. pi. SEMPUCE tenderai tergerai tingerai
I
struggerà succederà svellerà indie, pres.), svèlga, tenderà tergerà tingerà
svèlgano (1« pere,
struggeremo succederemo svellerémo sing. e 3* pere. pi. I tenderémo tergerémo ringeremo
struggerete succederete svelleréte cong. pres.) Si tenderete tergeréte tìngerete
struggeranno succederanno svelleranno coniuga come tenderanno tergeranno tìngeranno
svèllere il verbo
PRESENTE strugga succèda svèlia divèllere. PRESENTE tènda tèrga tìnga
strugga succèda svèlia I tènda tèrga tinga
strugga succèda svèlia I tènda tèrga tinga
struggiamo succediamo svelliamo tendiamo tergiamo fingiamo

struggiate succediate sveltiate tendiate tergiate tìngiate


strùggano succèdano svèllano tèndano tèrgano tìngano
CONGIUNTIVO ----------------- CONGIUNTIVO -----------------
IMPERFETTO struggessi succedéssi IMPERFETTO tendéssi tergéssi tingéssi
svelléssi
struggessi succedessi tendéssi tergessi tingéssi
svelléssi
struggesse tendésse tergésse tìngésse
succedésse svellésse
struggéssimo tendessimo tergéssimo tingéssimo
succedéssimo svelléssimo
struggéste tendéste tergéste tingéste
succedéste svelléste tìngessero
struggessero succedéssero tendessero tergessero
svelléssero
tenderèi tergerei tìngerei
PRESENTE struggerò! succederei svellerèi PRESENTE
tenderesti tergeresti tìngeresti
struggeresti succederesti svelleresti
tenderebbe tergerebbe tìngerebbe
CONDIZIONALE struggerebbe succederèbbe svellerebbe CONDIZIONALE tìngeremmo
i
tenderemmo tergeremmo
struggeremmo succederemmo svelleremmo tingereste
i
tendereste tergereste
struggente succedereste svellereste tìngerebbero
struggerebbero succederebbero svellerebbero I tenderebbero tergerebbero
tèndi tèrgi tìngi
IMPERATIVO
struggi succèdi avèlli IMPERATIVO tìngéte
tendéte tergéte
struggéte succedéte svelléte
i tendèndo tergèndo tingèndo
GERUNDIO struggendo succedendo GERUNDIO
svellèndo l tingente
tendènte tergènte
PARTICIPIO
PRESENTE struggente succedènte svellènte i PARTICIPIO
PRESENTE
tinto
RASSATO téso tèrso
PASSATO strutto succeduto svèlto —
285 >
284
9 a

Grammatica italiana di base

r tògliere1
(aus. «wl
tòrcere2
(aus. viw)
trarre5
(aus. arerei
ùngere
(aus.aw)
vìncere* vìvere5 vòlgere*
(aus. arerei . . ’Si coniuga come
(aus. eiano avere) (aus. arerei tògliere il verbo
PRESENTE tòlgo tòrco traggo ungo
tògli tòrci trai ungi vólgo
tòglie tòrce trae vinci vivi volgi
unge >Si coniugano come
togliamo torciamo traiamo vince vive volge tòrcere: attòrcere,
ungiamo
vinciamo viviamo contòrcere,
togliete torcete traéte ungete volgiamo distóreere, estòrcere,
vincete vivete volgete ritòrcere, stórcere.
tòlgono tòrcono traggono ùngono
vìncono vìvono volgono
IMPERFETTO togliévo torcevo traévo ungevo I IMPERFETTO vincevo ’Si coniugano come
vivevo volgevo
toglievi torcevi traévi ungevi i vincevi
trarre: astrarre,
togliéva torceva traeva I vivevi volgevi attrarre, contrarre,
ungeva detrarre, distrarre,
vinceva viveva volgeva
toglievamo torcevamo traevamo ungevamo estrarre, protrarre,
vincevamo vivevamo volgevamo ritrarre, sottrarre.
toglievate torcevate traevate

I
ungevate vincevate vivevate volgevate
toglievano torcévano traevano ungevano
INDICATIVO i
vincevano vivevano volgevano *Si coniugano come
INDICATIVO vincere: avvincere,
PASSATO tòlsi tòrsi trassi unsi I PASSATO vinsi vissi vòlsi convìncere e
REMOTO togliesti torcesti traesti ungésti REMOTO stravincere.
i vincesti vivesti volgesti

J
tòlse tòrse trasse unse vinse visse vòlse ’L'aus. avere si usa
togliemmo torcemmo traemmo ungemmo vincemmo vivemmo volgemmo quando il verbo è
togliéste torceste traeste ungeste vinceste viveste volgeste transitivo, essere
tòlsero tòrsero trassero ùnsero quando il verbo è
vìnsero vìssero volsero intransitivo. Si
FUTURO toglierò torcerò trarrò ungerò coniugano come
FUTURO vincerò vivrò volgerò vivere: convivere,
SEMPLICE toglierai torcerai trarrai ungerai SEMPUCE vincerai vivrai volgerai rivivere e
toglierà torcerà trarrà ungerà vincerà vivrà volgerà sopravvivere.
toglieremo torceremo trarremo ungerémo vinceremo vivremo

?
volgeremo
•Si coniugano come
toglierete torcerete trarrete ungerete vincerete vivrete volgerete vòlgere: avvòlgere,
toglieranno torceranno trarranno ungeranno vinceranno vivranno volgeranno coinvòlgere,
rivòlgere,
PRESENTE tòlga tòrca tragga unga PRESENTE vinca viva volga sconvòlgere,
tòlga tòrca vinca viva volga svòlgere, travòlgere
tragga unga ecc.
tòlga tòrca tragga unga vinca viva volga
A togliamo
ragliate
torciamo
torciate
traiamo
traiate
ungiamo
ungiate
i

i
vinciamo
vinciate
viriamo
viviate
volgiamo
volgiate
tòlgano I vìncano vìvano volgano
tòrcano traggano ùngano
CONGIUNTIVO CONGIUNTIVO
IMPERFETTO togliéssi torcessi traessi ungessi IMPERFETTO vincessi vivessi volgessi
togliéssi torcessi traéssi ungessi vincessi vivessi volgessi
■>
togliésse torcesse ungésse vincesse vivesse volgesse
traesse
togliessimo torcessimo vincessimo vivessimo volgessimo
traessimo ungessimo
togliéste torceste vinceste viveste volgeste
traeste ungeste I
togliéssero vincessero vivessero volgessero
torcessero traessero ungessero
PRESENTE ' toglierei vincerei vivrei volgerei
torcerèi trarrèi ungerèi PRESENTE
toglieresti vinceresti vivresti volgeresti
torceresti trarresti ungeresti
toglierebbe vincerebbe vivrèbbe volgerebbe
CONDIZIONALE torcerebbe trarrebbe ungerebbe
ì CONDIZIONALE vinceremmo vivremmo volgeremmo
toglieremmo torceremmo trarremmo ungeremmo
t vincereste vivrete volgereste
togliereste torcereste trarreste ungeréste
i vincerebbero vivrebbero volgerebbero
toglierebbero torcerebbero trarrèbbero ungerebbero
tògli vinci vivi volgi
IMPERATIVO tòrci trai ungi IMPERATIVO vincete vivete volgéte
togliete torcéte traete ungete
vincèndo vivendo volgendo
GERUNDIO togliendo torcendo GERUNDIO
traendo ungèndo
vincènte vivènte volgènte
PRESENTE togliente PRESENTE
mimapio torcènte traènte ungente PARTICIPIO
vinto vissuto vólto
PASSATO tòlto tòrto PASSATO
tratto unto
287
286
oERBlltRRl Grammatica italiana di base
z"

P apparire1
taus.rtiffi')
aprire2
(aus.<itwl
cucire
(au$.<iiw)
•Si coniugano come
apparire' comparire,
rw dire’ morire4 offrire’ •Si coniugano come
riapparire, (aus. avere) (aus. asm) Itus.svm) dire: benedire,
PRESENTE appaio apro cucio ricomparire,
PRESENTE dico contraddire, disdire,
appari apri cuci scomparire, muoio offro maledire, predire,
trasparire; di dici muori ridire; tuttavia il
appare apre cuce quest'ultimo verbo,
offri
dice muore singolare
appaiamo apriamo cuciamo tuttavia, al part pass offre dell'imperativo di
diciamo
apparite aprite cucite è più comune la moriamo offriamo questi verbi (tranne
forma trasparito che dite morite di ridire) esce in -dici
appàiono àprono cùciono trasparso offrite (disdici, maledici
dicono muoiono offrono ecc).
IMPERFETTO apparivo aprivo cucivo IMPERFETTO dicevo
’Nell'indic. pass. rem. morivo offrivo
apparivi aprivi cucivi esistono anche le dicevi ♦Esistono anche le
I morivi offrivi
appariva apriva cuciva forme apèrsi, spòrse diceva forme sincopate
(!• e 3* pers sing.) e I moriva offriva morrò, morra ecc
apparivamo aprivamo cucivamo apèrsero (3« pers. dicevamo (ìndie, fut) e morra,
morivamo offrivamo
apparivate aprivate cucivate pi ) Si coniugano dicevate morresti ecc (condir,
come aprire: coprire, I morivate offrivate pres.).
apparivano aprivano cucivano dicevano morivano

INDICATIVO riaprire, ricoprire, I


INDICATIVO offrivano

PASSATO apparvi aprii cucii riscoprire, scoprire. l PASSATO dissi morii offrii
’Nellindic pass. rem.
apparisti apristi cucisti ; esistono anche le
REMOTO REMOTO dicesti moristi offristi forme offersi, offerse
apparve apri curi disse mori offrì (l’e 3« pers. smg.) e f
apparimmo aprimmo cucimmo dicemmo offersero (3< pers. i
morimmo offrimmo pL).
appariste apriste cuciste diceste moriste offriste l
apparvero aprirono cucirono dissero morirono offrirono
apparirò aprirò cucirò
I
FUTURO FUTURO dirò morirò offrirò
apparirai aprirai cucirai 4
SEMPUCE i SEMPUCE dirai morirai offrirai
apparirà aprirà cucirà i dirà morirà offrirà .i

appariremo apriremo cuciremo I diremo moriremo offriremo


apparirete aprirete cucirete direte morirete offrirete
appariranno apriranno cuciranno
I diranno moriranno offriranno
I
I
PRESENTE appaia apra cucia PRESENTE dica muoia offra
appaia apra cucia dica muoia offra
appaia apra curia dica muoia offra
appariamo
appariate
apriamo
apriate
cuciamo
curiate
dinamo
diciate
moriamo
moriate
offriamo
offriate V'
appàiano àprano ardano dicano muoiano offrano 1
CONGIUNTIVO CONGIUNTIVO
IMPERFETTO apparissi aprissi cudssi IMPERFETTO dicessi morissi offrissi
apparissi aprissi arassi dicessi morissi offrissi
apparisse aprisse cudsse dicesse morisse offrisse
■I
apparissimo aprissimo atrissimo dicessimo morissimo offrissimo
appariste apriste i diceste moriste offriste
cuciste
offrissero
apparissero aprissero curissero i dicessero morissero

PRESENTE apparirò aprirò PRESENTE dirèi morirèi offrirò


cucirei
appariresti apriresti diresti moriresti offriresti
cucirésd offrirèbbe
apparirebbe aprirebbe dirèbbe morirebbe
CONDIZIONALE cucirebbe CONDIZIONALE offriremmo
appariremmo diremmo moriremmo
apriremmo cuciremmo I offrireste
apparireste direste morireste
apriréste cucireste offrirebbero
apparirebbero direbbero morirebbero
aprirebbero cucirebbero
di' muòri offri
IMPERATIVO
appari apri cuci IMPERATIVO
dite morite offrite
apparite aprite cucite
dicèndo morèndo offrendo
GERUNDIO apparendo aprèndo cucendo GERUNDIO
dicènte morènte offerènte
PRESENTE apparènte aprènte cucènte
t PRESENTE
PARTICIPIO PARTICIPIO
détto mòrto offèrto
PASSATO apparso apèrto cudto I PASSATO i-
289
288 I <
IRBlHRRl Grammatica italiana di base
unir... ....... ......
I

salire* seppellite udire2 'Salite assume


taus.ium) (aus. <«w) l'ausiliare avere uscire venire2
(aus.ewtw Oi/rere)
PRESENTE salgo seppellisco odo
quando è usato
transitivamente.
i (aus.«rrw) faus.«jcre) •Nell'indio pass. rem.
esistono anche le
I PRESENTE esco forme con e tonica
sali seppellisci òdi vèngo aperta vénni, vèrme
seppellisce òde •Esistono anche le esci vieni (1« e 3« pers. sing.) e
sale forme sincopate udrà
seppelliamo udiamo esce viene vénnero (3' pers.
saliamo udrai ecc. (indie, fui) pi.). Si coniugano
salite seppellite udite e udréi, udrèsti ecc. usciamo veniamo come ventre:
seppelliscono odono (condir, pres ). uscite venite avvenire, convenire,
sàlgono divenire, intervenire,
èscono vèngono
salivo seppellivo udivo i provenire, svenire
IMPERFETTO ecc
udivi I IMPERFETTO uscivo venivo
salivi seppellivi
uscivi venivi
saliva seppelliva udiva I usciva ì
salivamo seppellivamo udivamo veniva
uscivamo venivamo
salivate seppellivate udivate
uscivate venivate
salivano seppellivano udivano
INDICATIVO l usavano venivano
INDICATIVO
PASSATO salii seppellii udii i PASSATO uscii venni
REMOTO salisti seppellisti udisti REMOTO uscisti venisti
salì seppellì udì uscì venne
salimmo seppellimmo udimmo uscimmo venimmo
saliste seppelliste udiste usciste veniste t
salirono seppellirono udirono usarono vennero >
FUTURO salirò seppellirò udirò FUTURO uscirò verrò
SEMPLICE salirai seppellirai udirai SEMPLICE uscirai verrai
salirà
saliremo
seppellirà
seppelliremo
udirà
udiremo
uscirà
usciremo
verrà
verremo
I
salirete seppellirete udirete uscirete verrete
saliranno seppelliranno udiranno usciranno verranno
PRESENTE salga seppellisca oda PRESENTE ésca venga
salga seppellisca oda | ésca vènga
salga
saliamo
saliate
seppellisca
seppelliamo
seppelliate
oda
udiamo
udiate
i
ésca
usciamo
usciate
venga
veniamo
veniate
V
salgano seppelliscano odano
I escano vèngano
CONGIUNTIVO i CONGIUNTIVO
IMPERFETTO salissi seppellissi udissi i IMPERFETTO uscissi venissi
salissi
salisse
seppellissi
seppellisse
udissi
udisse
ii uscissi
uscisse
venissi
venisse
salissimo seppellissimo udissimo usassimo venissimo
saliste seppelliste udiste I usciste veniste
salissero seppellissero udissero uscissero venissero
PRESENTE salirèi seppellirò udirei PRESENTE uscirèi vetrài
saliresti seppelliresti udiresti usciresti verresti
salirebbe seppellirebbe udirebbe usdrèbbe verrebbe
CONDIZIONALE CONDIZIONALE
saliremmo seppelliremmo udiremmo usciremmo verremmo
salireste seppellireste uscireste verreste
udiréste
salirebbero seppellirebbero uscirebbero verrebbero
udirebbero
sali seppellisci òdi èsd vièni
IMPERATIVO IMPERATIVO
salite seppellite udite uscite venite
GERUNDIO salendo uscendo venèndo
seppellendo udendo GERUNDIO
PRESENTE salente PRESENTE uscènte veniènte
PARTICIPIO seppellente udènte PARTICIPIO venuto
PASSATO salito seppellito udito I PASSATO uscito
291
290
!

OLLE REGGENZOERBAUIJB Grammatica italiana di base

VEÌtIJO PR INFINITO
I OG PREPOS. PREPOS. Eiatpi
Nelle pagine che seguono sono descritte le costruzioni più comuni i addormentar* i +
- un bambino
di oltre cinquecento verbi di largo uso. Di ciascun verbo si illustrano I in, su
PR = verbo pronominale —st in poltrona, sul divano______
le reggenze con i complementi nominali (colonne 3-4) e con i verbi adoperare
(riflessivo, - l'intelligenza
all'infinito (colonna 5). transitivo pronominale in, pa- per
i -si in favore degli emarginati, per una giusta causa, per
La virgola tra due preposizioni indica che esse si possono usare in o intransitivo pronominale) risolvere un problema
alternativa (es.: a, da=andare a casa, dal medico), i tre puntini imp = verbo impersonale affacciarsi + a
I -si alla finestra
segnalano che le due preposizioni si devono usare cop = verbo copulativo affermare
I di la propria innocenza, di essere innocente
mod = verbo modale
contemporaneamente (es.: da... a=fa strada va dalla chiesa al i in
cau = causativo -si nel proprio lavoro_________
Municipio). Se tutte le colonne dalla 2 alla 5 sono bianche, si è in OG = complemento oggetto I affidare a - il cane a un vicino_____
presenza di un verbo transitivo usato assolutamente (Marco canta) 0» infinito senza preposizione I a -si a un buon medico________
o di un verbo intransitivo con un solo argomento (Marco corre). (es.: ho sentito parlare affittare
qualcuno) * a - la propria casa a un conoscente
L'ausiliare è indicato solo per i verbi intransitivi non pronominali dare in affitto
inf. = costruzione adatta a un i
Esso non viene specificato se è ricavabile dagli esempi. prendere in affitto - un'automobile _______ ;
contesto colloquiale/ .1
informale aggiungere a - zucchero al caffè________________
i
agitare - il contenitore prima dell’uso_________________
I
pa- per -si per l'emozione, per risolvere un problema________
i allargare +
a
- un vestito____________________________
- il governo ad altre forze politiche_______________ 1'1
!
alzare
in, da
la chiazza si è allargata_________________________
- un peso, il volume della radio___________________
-si in piedi, da terra___________________________ J1
VERBO

abbandonare
PR
OC PREPOS.
INFINITO
PREPOS.
ESEAli'l

- la casa patema________________________________
allungare

ammettere
+
a

a
di
- una gonna_____________ ____________________
- un calcio a qualcuno (inf.)_____________________
- i propri errori, di essersi sbagliato________________
- un nuovo socio al circolo______________________
r
ì su
su
- la testa sul cuscino_____________________________
—si sulla poltrona________________________________
andare a, in, da a - al cinema, in discoteca, dal dentista, a lavorare (aus.
essere)______________________________________
abbassare -la voce___________________________________ da... a l’autostrada va da Roma a Milano (aus. essere)_______
a -si a chiedere perdono____________________________ cop di - fiero di qualcosa_____________________________
abitare - una casa lussuosa______________________________ I andarsene di -dicasa, via_________________________________
in, con, fra - in città, in campagna, con i genitori, fra persone estranee I annoiare + -qualcuno ________________________________
(aus. avere)____________________________________ di, a -si di qualcosa, a una festa_______________________
abituare £ £ - i ragazzi allo studio, i ragazzi a studiare_________ __ >■ annullare - una prenotazione_____
2 a ^sfafnuovojavon^^^________ ____ annunciare a - la nascita di un figlio agli amici_________________
■|.
accennare a ^ualcosa_a^ualcuno______________________ ___ appartenere a quel quadro appartiene a me (aus. essere)____________
! appendere a - un quadro alla parete_________________________
- un sorriso____________________________________ i
a d[ - a una questione, di volere cambiare casa (aus. avere) a -si a una trave________________________________
accettare di - una proposta, di uscire_________________ ______, applaudire -un attore_____________________________
imparare ad accettarsi____________________________ a - alle proposte dell’oratore (aus. avere)_____________
accompagnar! applicare a, su - un’etichetta alla bottiglia, una pomata sul corpo
- la finestra perché non sbatta_____________________
a, da - il bambino a casa, dal medico______________ _ -una pena_________________________________
con la cravatta si accompagna bene con la camicia_______ a, in -siallo studio, nel lavoro __________________
accorgersi di di appoggiare a, su - la chitarra al muro, sul divano___________ ________
- di un imbroglio, di avere ragione_________________ j
accusare di di - un partito politico_______________ _
- qualcuno di truffa, di mentire____________________
a -si alla ringhiera
- la stanchezza ______ .
J
I 293
292
T

ilE REGGENZE VERBALI' J Grammatica italiana di tese

: /4'
VERBO
apprendere
PR
OC PREPOS.
INFINITO
PREPOS.
a
ESEMPI
- le regole grammaticali, a scrivere______________
I

!
i
VEIIBO
avere
PR
■ W" infinito
ocPREPOS. PREPOS.
da - una casa, da mantiare
ESEMPI
;
approfittare di - della buona fede di qualcuno (aus. avere)________ I in, su - un libro in mano, il cappello sulla testa
di —si degli amici__________________________ ____ avviare + !
- una nuova attività --------------- —
aprire -jina_porta________________________________ a - un gjovane allo sport "----------
a -gli occhi a qualcuno “(far) riconoscere la verità” + a, verso :
-si all'uscita, verso casa ' "
in, tra —si un varco nella folla, tra i rampicanti_____________ ! avvicinare t
I
- due libri '------------
arrabbiare fare arrabbiare qualcuno_______________ _________ £ - la forchetta alla bocca_______ .■

—si per un affronto______________________ ______ f-


per I £ -si alla fine degli studi -------
arrivare è arrivata una lettera______________________ badare a a, di - ai proprifigli, a non farsi male, di non perdere il treno j.
a, in, su a - a casa, in ufficio, sul posto di lavoro; come puoi arrivare (aus. avere)__________
a pensare questo? (aus. essere)______________ ballare
-•
quel ragazzo balla bene (aus. avere)_________
asciugare - un bicchiere__________________________ I - il tango, il liscio, il rock ____________
—si il viso___________________________________ I battere - un avversario a tennis__________________
I L
a, con —si al sole, con un asciugamano_________________ per il suo cuore batte forte per una ragazza (aus. avere)_____
ascoltare - il rumore del vento_______________________ ___ per per
aspettare di _-jin_amico1dijjedere^___________________
I
bere
-si per la libertà, per essere liberi_______________
- acqua, vino_______________
I
di —si la riconoscenza di qualcuno____________________
I a, da :
- alla bottiglia, dal bicchiere (aus. avere)
assicurare contro - la macchina contro ilfurto______________________ bloccare - le uscite del teatro______ ___________________
a - un futuro ai proprifigli________________________ la funivia si è bloccata________________________ 5
di -si una vecchiaia tranquilla, di avere spento le luci_____ bollire la pentola bolle (aus. avere)____________________
contro -si contro gli infortuni__________________________ - le verdure_______________________________
assistere - un ammalato_______________________________ bombardare + - una città________________________________ 3
i
£ -a uno spettacolo (aus. avere)____________________ di - qualcuno di domande_______________________
assomigliare a - a qualcuno (aus. avere)________________________ i
brillare le stelle brillano in cielo (aus. avere)______________
i duefratelli si assomigliano______________________ per - per intelligenza, per astuzia (aus. avere)
assumere - una responsabilità, un impiegato_________________ brindare a - alla salute di qualcuno (aus. avere)______________
-si un impegno_______________________________ bussare a -alla porta (aus. avere)_______________________
attaccare - gli avversari politici__________________________ buttare in, da - la spazzatura nel cassonetto, un sasso dalla finestra
I -si in acqua, da una torre, fra le braccia di qualcuno
a - un quadro alla parete_________________________ in, da, fra /
questa colla non attacca (aus. avere)________________ cacciare - una lepre, un urlo_________________
'I —un soldato dall'esercito, qualcuno di casa, un ladro in
il raffreddore si attacca con facilità_________________ :l da, di, in
attendere di - il treno, di essere assunto______________________ prigione______________________________
a - ai propri affari (aus, avere)_____________________ in -si nei guai_____ _ ________________________
atterrare l'aereo è atterrato____________________________ cadere cade la neve (aus. essere)______________________
- una casa _ I in, per, da - in acqua, in (per) terra, dalle scale (aus. essere)
attribuire a cambiare + -medico, abitudini, vita____________________
- un premio a un musicista_________________
di -si il merito di una scoperta ____ + in - dollari in lire________ ____________________
augurare a di - buon compleanno a qualcuno, difare buon viaggio a -si l’abito
camminare in, a - in fretta, a lungo, in fila indiana (aus. avere)
qualcuno ___________
di cantare - bene, male (aus. avere) _______________ —
mi auguro di non trovarefila alle poste
autorizzare d£ -una canzone ____ -
- la demolizione del palazzo________________ \ a casa di amici, per caso in un posto; quest annoti
a a - gli studenti all'uscita, a fare una gita capitare a, per, di di
avanzare
Natale capita di giovedì; capita a tutti di arrivare in
-un'ipotesi ____________________
di, in, con, ritardo (aus. essere)___________ -q-.
-dinascosto, con cautela, nella nebbia, fra icespugli + I su, in, di - i mobìli sul camion, lo zaino in spalla, lo scaffale di libri
fra (aus. essere) caricare
.1

295
294 I
I

>KE REGGENZE VERBALI


L

„ -W" INFINITO
VERBO re
” oc PREPOS. PREPOS.
ESEMPI
VERBO re "W
■•rj.ìj-i INFINITO
OG PREPOS. PREPOS. ESfóiM
+ - la pistola, la macchina fotografica +
+ di -st di debiti_______________________ la radio comunicherà la notizia_____
l quei due non riescono più a comunicare (aus. avere)
cascare all’improvviso è cascato ,_____________________
con - con un amico lontano (aus, avere)______
per, da, in per terra, dalle scale, in acqua (aus. essere}_________ concedere a di - un aumento ai dipendenti-, ai dipendenti di uscire
cavare da, di - i diamanti dalle miniere, le parole di bocca_______ i
prima___________
di -si i soldi di tasca, il cibo di bocca______________
-si una vacanza ~
cenare a, in, da - al ristorante, in casa, da amici (aus. avere}______ i
concludere + - un discorso________
cercare di - lavoro, di vincere la gara____________________
la manifestazione si è conclusa
chiamare - un amico, un taxi__________________________ condannare a a - il colpevole alla giusta pena, qualcuno a risarcire i danni
a a - i giovani a raccolta, qualcuno a testimoniare______ per - ['ingiustizia, qualcuno per furto_____
«■cop - mi chiamo Mario____________________ ________ condire con - la pasta con il sugo, un discorso con battute di spirito
chiedere a di - un’informazione a un passante, di uscire__________ condurre a, da, in —gli animali alla stalla, il bambino dal medico, i nonni in
di Marco chiede sempre notizie di te__________________ città______
chiudere - la finestra, la televisione_______________________ - l'automobile, una trasmissione_________
in, con, a - un animale in gabbia, il giardino con una recinzione, il a, in questo sentiero conduce alla vetta, in paese (aus. avere) :
cuore ai sentimenti____________________________ confermare - un’ipotesi, un dubbio______________________
con chiudere con qualcuno (aus. avere)_________________ a - l’invito agli ospiti__________________________ I
il rubinetto non chiude (aus. avere)________________ I + cop la squadra si è confermata campione del mondo_______ 1
in -si nel più assoluto riserbo_______________________ confessare £ - una colpa, di avere paura_____________________
circondare - il nemico__________________________________ l + a di le proprie responsabilità ai giudici, alla moglie di averla
di -ifigli di affetto______________________________ tradita___________________________________
di -si di persone oneste___________________________ I
andare a confessarsi in chiesa___________________
cogliere - un fiore, un’occasione_________________________ I confondere a - le idee a qualcuno__________________________
colpire - il bersaglio_________________________________ con - il verde con l’azzurro_______________________
coltivare - l’orto, un'amicizia____________________________ durante l’esame si è confuso____________________
comandare a di tra -si tra la gente_____________________________ i
r - ai soldati la ritirata, di ritirarsi__________________
- un battaglione______________________________ conoscere - un amico_______________________________
combattere per -perle proprie idee (aus. avere)___________________ da, a —si da poco tempo, a una festa___________________
-l’invasore__________________________________ consegnare a - la lettera al destinatario_____________________
cominciare a - un discorso, a parlare_________________________ conservare in - il latte in frigorifero________________________
10 spettacolo comincia alle nove (aus. avere) i cibi scongelati si conservano per ventiquattr'ore
commettere - un crimine_________________________________ consigliare a di, a - un periodo di riposo a qualcuno-, a qualcuno di tacere,
I
commuovere - l'uditorio ________ qualcuno a fare del bene______________________
per -si difronte a un film, per tutto_____________ _ con -si con l'avvocato__________________________
comparire è una persona schiva: non gli piace comparire (aus. essere) consumare -un vestito______________ _______________
in - in pubblico (aus, essere)_______________________ -si la vista
compiere - un sacrificio _______________________ contare + -isoidi______ _
comportare a due anni ha già imparato a contare (aus. avere)
questo progetto comporta troppe spese puoi contare su di me, sul mio impegno (aus. avere)
*cop da -si da gentiluomo_________________________ su
comprare di conto di essere a Roma nel pomeriggio (aus. avere)
11 giornale l'armadio contiene molti abiti _______________
in,a qualcosa in contanti, a rate (aus. avere) contenere
continuare - un racconto___________________ __________
-si un vestito il maltempo è (ha) continuato a lungo-, Marco ha
comprendere d[ per a
- un discorse, di avere sbagliato___________________ continuato a parlare per ore (aus. avere con riferimento a
comunicare a di - una decisione ai colleghi', a qualcuno di essere persone, essere o avere con riferimento a cose)
preoccupato

297
296
LE REGGENZE VERBALI,
Grammatica italiana di base
•i-
■^ì?7T- ' INFINITO
L.'l |.:il'f
VERRO PR INFINITO
OG PREPOS. PREPOS. VERBO PR
OG PREPOS. PREPOS. u EXsWH
controllare - l’ora, i doaimenti_____________________ ________
curare
a volte non riesce a controllarsi___________________ - una malattia, la propria persona
+ —si la pressione_______________________________ deve curarsi, se vuole guarire
convenire a questa soluzione conviene a tutti (mi conviene, ti dare +
£ non curarti delle critiche altrui
a da, di - un libro a un amico, da bere a un ospite, dare a
conviene ecc.; aus. essere)______________________
0 conviene comprare durante il periodo dei saldi (aus. qualcuno il permesso di passare
a... di - a qualcuno del maleducato (aus. avere)_________
essere)__________________________________________
il tuo lavoro sta dando i suoifrutti_____________
con... su convengo con te sulla necessità di partire subito (aus.
su la finestra dà sul cortile (aus, avere)_____________
avere)________________________________
a -si allo sport, alla politica, all'alcol_____________
- di comune accordo il prezzo di qualcosa____________ decidere di
I di - il destino di qualcuno, di andare al mare________
convincere di a - qualcuno di qualcosa, a fare qualcosa_______________
I vuoi decidere sempre tu! (aus. avere)_________
la sua spiegazione non convince nessuno______________ a -si a cambiare lavoro__________
copiare - un disegno_____________________________________ I dedicare a - un libro ai propri genitori___________________
coprire con, di - il divano con un lenzuolo, il corpo di tatuaggi________ I a a -si alla carriera, a far soldi____________________
folte nubi coprono il cielo__________________________ I degnare di - qualcuno della propria attenzione_____________
copriti, che fa freddo_____________________________
di -si di gloria, di debiti_____________________________ +
£ -si di salutare, di rispondere, di lavare i piatti_____
denunciare di - un furto, di essere stato aggredito_____________
correggere - un errore______________________________________ depositare in, da - i soldi in banca, il testamento dal notaio________
con - il caffè con la grappa_____________________________ derivare da l’italiano deriva dal latino (aus. essere)___________
da -si dai propri difetti_______________________________ derubare di - un turista del portafogli____________________
cenere Marco corre velocemente (aus. avere)_________________ - qualcuno________________________________
a, in a al telefono, in ufficio, a fare i compiti (aus. essere)______ descrivere + - un panorama con cura______________________
- un rischio, un pericolo___________________________ desiderare 0 - un gioiello, fare un viaggio, cambiare casa_______
costare nelle grandi città la vita costa (aus. essere) dichiarare a di - il proprio amore a una donna, di voler uscire_____ (
la bicicletta è costata poco__________________________ + cop -si disponibile a fare qualcosa_________________ I
costringere a a - il nemico alla resa, qualcuno a parlare_______________ difendere - le proprie opinioni________________________
costruire - una casa______________________________________ da -si dalle accuse____________________________
creare - un’opera d’arte_________________________________ diffondere la lampada diffonde una luce intensa____________
-si problemi inutili_______________________________ l + in l’odore si diffonde nell’aria___________________
credere in, a - in Dio, nell’amicizia, aifantasmi, alle favole (aus. avere) dimenticare di - il nome di qualcuno, di pagare le bollette_______
di non ho creduto una sola parola del suo racconto _ + in, a, da - la borsa in palestra, a casa, dal parrucchiere______
+ cop Marioji_credebifallibile____________________________ di di -si di un appuntamento, difare gli auguri a qualcuno
crescere il bambino cresce, i prezzi crescono (aus. essere) diminuire - i prezzi _________________________
in - in città, in campagna (aus. essere) l’inflazione è diminuita
- ifigli con amore__________________________ dimostrare di - entusiasmo, di avere ragione_________________
criticare - le abitudini di qualcuno____________________ ____ per, contro —per la pace, contro la guerra (aus. avere)________
crollare il palazzo è crollato_______________________________ dipendere da - dai genitori (aus. essere)____________________
su, da - sul letto, dal sonno (aus. essere)___________________ dire di - una sciocchezza, digli di stare zitto
cucinare -le verdure, la carne____________________________ a - un segreto a qualcuno
cucire t-cop
-si contento, soddisfatto di qualcosa ______
^zttvvestito^unaj^nna____________________________
+ a, verso - la mira verso il bersaglio, gli sforzi al risanamento
vorrei imparare a cucire (aus, avere) dirigere
cuocere -la pizza ____ dell’economia __ ____________
- un’azienda, un'orchestra
il pollo sta cuocendo in forno (aus, essere)
a, da a, verso, in -si a casa, verso la collina, in centro
-si al sole, dalla rabbia ______
- j parlamentari stanno disattendo
quasi quasi mi cuocio una bistecca (inf.) . discutere

299
298
Wt-VbriE REGGENZE VERBALI
Grammatica italiana di base

i' PR r"W INFINITO


.. w
V
l
VERBO 0G‘ PREPOS.
con, di
PREPOS.
- con gli amici di sport (aus. avere) _____
vcnuo
eleggere
PR
OG PREPOS.
INFINITO
PREPOS..,• KiW»
-wndpro^osA;__________________________ i deputati, il Presidente della Repubblica '
emergere da, su, tra
disegnare - un corpo umano, un paesaggio_______________ il relitto emerge dalle acque-, quel musicista emerge sui
disperare in, di - nelfuturo, delle proprie capacità (aus. avere)_____ (tra 1) suoi contemporanei (aus, essere]
I entrare in, da, per,
di i soccorritori disperano di trovare altre persone in vita - in casa, dalla porta, per la finestra, all’Università (aus.
i a essere)___________
(aus. avere)________________________________ esagerare
per -si per un amore finito, per aver perso un’occasione I - l’importanza di un fatto_______
per in, con _ - nei complimenti, con l’alcol (aus. avere)
dispiacere a ______ il tuo discorso è dispiaciuto a molti______________
di, per sei dispiaciuto per (di) quanto è successo?__________ i escludere -un’ipotesi___________
di, per mi dispiaccio per (di) aver causato problemi__________ I eseguire +
da - qualcuno da un beneficio_________________
I - un lavoro, un brano musicale ________
0 ti dispiace chiudere la finestra?___________________ ! esistere
disporre - i vestiti nella valigia, ipiatti sul tavolo____________ non esistono possibilità di errore (aus. essere)________
in, su I esitare in ha risposto a tutte le domande senza esitare-, esitare nel
a a - l’animo alla contemplazione, i parenti ad accogliere la
prendere una decisione (aus, avere)_______________
brutta notizia________________________________ esporre - una collezione di quadri __________________
di - l’arresto di qualcuno, di vendere una casa___________ i
£ - le proprie ragioni a qualcuno__________________
di - di pochi soldi (aus. avere)______________________ a -si al sole, alle critiche ______________________
in a —si in fila, in ordine sparso, a partire________________ esportare - materie prime, una moda____________________
distinguere da - il bene dal male_____________________________ esprimere - un’opinione__________________________
-i colori___________________________________ -si correntemente in tre lingue__________________
per -siper intelligenza, capacità, eleganza_______________ i essere cop - avvocato, ingegnere-, la trasmissione è stata un successo
distribuire a, tra - un volantino ai passanti, il lavoro tra i colleghi______ a, in, di, - a cosà, in viaggio, di Milano, per la libertà di pensiero,
- la posta___________________________________ I
per, contro contro la guerra____________________________
distruggere la grandine ha distrutto i raccolti__________________ estendere - i confini di uno stato_______________________
disturbare - i vicini di casa_______________________________ a - la cittadinanza agli immigrati_________________
diventare
divertire
cop - ricco, povero, rosso dalla vergogna (aus. essere) da...a; l’Italia si estende dalle Alpi alla Sicilia, il Parco si estende K
- il pubblico_________________________________
ti sei divertito?_______________________________ evitare
fino a
di
fino ai confini della regione____________________
- ilfumo, una persona-, di correre pericoli___________ V-
a -si a prendere in giro qualcuno________________ ___ da tempo i due fratelli si evitano_________________
■ dividere I - un salto, un progetto_______________________
- due compagni di banco________________________ fare
da - i genitori daifigli____________________________ per questo lavoro non fa per me (aus. avere)____________
da, in, tra -si dai propri amici, in piccoli gruppi, tra il lavoro e la non ho potuto fare diversamente (aus. avere)
famiglia____________________________________ cop da - da guida, da padre, da maestro (àus. avere)_________
-si dopo un anno di matrimonio imp oggifa caldo, fa freddo (aus. avere)_______________
domandare a - l’ora a un passante___________________________ -si la casa, una risata _________________
(a)-di Piero (mi) ha domandato di te____________________ «•cop —si grande, bello, cristiano, musulmano
dormire Carlo dorme (aus. avere) cau far piangere, far ridere qualcuno______ _ _________
+ - sonni tranquilli cop - l’artigiano, l’operaio (aus. avere)________________
dovere mod 0 devo finire il lavoro entro oggi___________________ favorire - un amico_____ _________ _____________ ___
a ferire + i poliziotti hanno ferito un malvivente_____________
riconoscenza a qualcuno___________________
dubitare di di (a)
mi sono ferito una mano (o a una mano)
- della buonafede di qualcuno, di arrivare in tempo (aus.
avere)____________ . fermare + - il respiro, un passante
durare a, da, per in il treno ferma in tutte le stazioni (aus. avere)
- a lungo, da anni, per tutta la notte, sei mesi, un giorno
la macchina si èfermata __________
(aus. essere)_______________ ____
educare + in Carlo si èfermato in ufficio______________ _____
di a -si deeli estranei-, non ti fidi a lasciare tuo figlio?
a - i giovani allo sport fidarsi
i
301
300 I
■npijgfiotf REGGENZE VERBAURgfrBfifrP
Grammatica italiana di base

VERBO
rTW
PR
* OG
PREPOS.
'"l INFINITO
PREPOS. . ,
■ •

INFINITO
VEttBO PR
OG PREPOS. PREPOS. asrfrt
fingere di - stupore, di non capire _______
(+) dopo l urto il ginocchio è (si è) gonfiato___________
<-cop -si pazzo_________________________ gradire 0 - un regalo', gradirei ascoltare la sua opinione________
finire di - g/z studi, di parlare_______________________ gridare a, contro - a gran voce, contro qualcuno (aus. avere)_______
la festa è finita__________________________
a di - il proprio odio a qualcuno, a qualcuno di fermarsi____
firmare - un contratto_________________________ guadagnare
fissare - un appuntamento_______________________ - molti soldi, l’amicizia di qualcuno____
su - lo sguardo su qualcosa_____________________ - bene, male (aus, avere) ________
guardare + -una fotografia________________
con di -si con il computer, difare l’attore_____________
su, verso di la terrazza guarda sul mare, verso le colline-, guardate di
formare - un gruppo affiatato_______________________
a Paolo si è fonnato all'Università di Pisa___________ comportarvi bene (aus. avere)
da -si dai pencoli_________
fornire d[ - i ricercatori di attrezzature____________________ guarire da - da una malattia (aus. essere)____________
a - la merce al negozio__________________________ da - qualcuno da una malattia_____________________
di —si di mezzi adeguati__________________________ guidare + - la macchina, un gruppo di turisti________________
frenare la bicicletta non frena (aus. avere)_________________ a, verso - un popolo verso il benessere, i giovani al bene_______
- le emozioni, l’entusiasmo______________________ gustare - un bicchiere di vino_____ ___________________
friggere - le patate, il pesce____________________________ illuminare -una città___________________ _____________
le patate stanno friggendo (aus. avere)______________ la stanza si illuminò all’improvviso_______________
di, per - di (per la) rabbia (aus. avere)____________________ Imparare a - una lingua, a guidare________________________
foggire a, di, da, in - all’estero, di casa, dalla città', in montagna (aus. essere) imbrogliare quel negoziante ha imbrogliato i clienti____________
- un pericolo_____________________________ Carlo si è imbrogliato mentre parlava______________
funzionare il motore funziona (aus. avere)____________________ Imbucare - una lettera_______________________________
garantire a - aiuto ai bisognosi____________________________ (a. in) Andrea si è imbucato al cinema, in discoteca_________
-si un futuro tranquillo_________________________ immaginare di - la trama di un romanzo-, immagina di aver vinto un
da, contro -si contro (da) gli imprevisti_____________________ premio__________________________________
gestire - un ristorante, il proprio tempo___________________ + ti immagini la sua reazione?____________________
gettare in, su - una carta in terra, vernice sul muro_______________ impazzire il rumore assordante mifa impazzire (aus. essere)______
- lefondamenta di un palazzo____________________ per, di da -per i romanzi d'avventura, di rabbia, dalla gioia (aus.
in, su -si nelle braccia di qualcuno, sulla poltrona essere)__________________________________
giocare a, in a - a carte, a tennis, in Borsa, a fare il duro (aus, avere) impedire - una violenza_____________________________
una partita importante_______________________ a di - il transito ai non autorizzati-, impedire a qualcuno di
_^ilareputavone____________________________ entrare________________ :
girare a - a destra, a sinistra (aus. avere)___________________ impegnare + - i gioielli__________________ ____________
- un film, l’Europa____________________________ m a -si nello studio-, a finire un lavoro_______________ _
da, su -si da (su) un lato_________________________ importare a a noi non importa nulla di quanto è successo (aus. essere)
giudicare - un candidato_____ incontrare - un amico________________________________
bisogna essere cauti nel giudicare (aus. avere) i due amici si incontrarono dopo tanto tempo
giungere a, in a - a casa, in città, a prendere una decisione (aus, essere) informare di, su - i genitori dell’ (sull’) accaduto
-le mani, due funi_______________________ di, su -si degli (sugli) orari dei treni
giurare a di innamorare di Carlo si è innamorato di Giulia__________________
-fedeltà a una causa, di dire la verità
Insegnare a a - la storia agli alunni-, a qualcuno a sciare___________
-sifedeltà reciproca
giustificare - nella scuola media (aus. avere)_________________
_2_m^assenza___^^_________________________
Per per insistere in, su in, a, per - nelle proprie richieste, su un argomento-, nel (a)
-si per uno sbaglio, per aver sbagliato_________ ' chiedere un favore, per essere ascoltato (aus. avere)
godere di - di molti privilegi (aus. avere)____________________
(+) intendere + ______ - il significato di qualcosa_____ ________________
godere (godersi) le vacanze ______________ -si senza bisogno di parole__________
gonfiare - le guance, un pallone

303
302
■ mi Irli ■ LE REGGENZE VERBALIjdjBjpmb
Grammatica italiana di base

INFINITO
VERBO PR ESEI.IPI INFINITO
OG PREPOS. PREPOS. VERBO PR
OGi PREPOS. PREPOS... ESEMPI
di -si di elettronica______________________ levare
interessare il teatro interessa molte persone________________ - una protesta
da - la pentola dal fuoco______
a - i giovani alla musica_______________________
a a noi la questione non interessa (aus. essere)_______ _ oggi il sole si è levato alle sei e venti_________
da _ -si un dente, un’idea dalla testa
a, di -si alla salvaguardia della natura, di problemi sociali I
da, di -si dai piedi, di tomo ______
interrompere - una trasmissione__________________________ I liberare + da
le comunicazioni si sono interrotte_______________ ! - l'appartamento dai mobili_____
- un detenuto_________
intervenire
introdurre
in, a
in,a
- in una lite, a un dibattito (aus. essere)_____________
- la chiave nella serratura, i giovani alla letteratura_____ I limitare
di, da -si da un impeg.no, da (di) un seccatore _________
- la velocità______________
in -si nel mondo del lavoro_______________ + in
I -si nelle spese _________
invadere i manifestanti invasero la piazza___________ _______ litigare smettetela di litigare! (aus. avere) _____________
invecchiare - un vino, un paio dijeans_______________________ con è un tipo che litiga con tutti (aus. avere)____________
Paolo è invecchiato rapidamente__________________ -si l'ultimo boccone di torta__________________
Inventare Marconi inventò la radio________________________ lottare per, contro, Per -per un ideale, contro l'ingiustizia, in favore dei più
(+) —{si) un gioco, una scusa________________________ in favore di deboli-, per vincere (aus. avere)__________________
inviare £ - una lettera al sindaco_________________________ mancare a, in mi manca ilfiato, nella minestra manca il sale (aus.
invitare a - qualcuno a cena_____________________________ essere)__________________________ :
istruire -i giovani__________________________________ da, a - da casa, dal posto di lavoro, a una riunione (aus. essere)
lamentare di - la lontananza di qualcuno; di essere stato lasciato solo a, in ho mancato a (nel) rispondergli così_______________
di, per —si tutta la notte; della (per la) mancanza di lavoro_____ di di - di grazia, di educazione-, non mancherò difare quel che
lanciare a, in, da, - accuse contro qualcuno, un oggetto dalla finestra, un chiedete (aus. avere)_________________________
contro sasso in acqua; un messaggio alla nazione mandare a, in a - il bambino a letto, una lettera in Argentina, qualcuno a
in, con, da —si in acqua, con il paracadute, dalla macchina in corsa comprare il latte____________________________
lasciare -il lavoro___________________________________ Ii il tubo di scarico manda cattivo odore______________
in, su, a, da - i gioielli in deposito, la valigia sul treno, un libro a
scuola, la macchina dal meccanico__________________
I
I
mangiare il bambino mangia alle sette (aus. avere)
-un gelato________________________________ V
Paolo e Sara si sono lasciati______________________ -si un gelato (inf.)___________________________
cau I manifestare - un dubbio_______________________________
0 lasciare perdere una questione-, lascerò decidere gli altri >
♦ cau 0 lasciarsi andare, lasciarsi convincere________________ per, per i giovani hanno manifestato per la pace, contro la guerra;
laureare - nuovi dottori in Legge________________________ contro manifestare per ottenere qualcosa________________
in -si in Medicina, in Lettere__________________ con la malattia si manifesta con chiazze rossastre sul volto
lavare a j^visoajunbamhino__________________________ mantenere - le proprie idee, le promesse___________________
la mamma sta lavando (aus. avere) (a) ha un lavoro precario e non riesce a mantenersi agli studi
Andrea si lava spesso___________________________ *cop l’atmosfera si è mantenuta tranquilla______________
-si le mani______ _________ ________ marciare - lentamente (aus. avere) ;_______________
lavorare in, a - tutto il giorno, in fabbrica, alla Fiat (aus, avere) verso verso la pianura (aus. avere)___________________
mentire Paolo non riesce a mentire (ws. avere)
la creta, il legno__________________________
- un prigioniero___________________________ meritare di - un bel voto-, di vincere un premio_______________
a - il cane al guinzaglio__________________________ -si una vacanza________ ____________________
mescolare - la crema_________________ _____________
Paolo e Chiara hanno legato subito | - lo zucchero alle uova, il sacro con il profano________
con - con i vicini di casa (aus. avere)___________________ a, con
mettere a, in a,per - la macchina al coperto, i vestiti nell'armadio; i panni ad
-si i capelli___________________________ _ I
leggere
asciugare, mettere (o metterà) un'ora per andare a casa
ha imparato a leggere molto presto (aus. avere)
+ - la maglia di lana___________________________
- romanzi rosa___________ ____ -si in camicia ____________________ _ ______
-si il giornale in santa pace_______________ + in
i

305
304
1E REGGENZEVERBALMBMMBy i
Grammatica italiana di base
>■
i
VERBO * |°G TSJEtT' INFINITO
liSElWt VEUBO PR INFINITO
PREPOS. PREPOS. OG PREPOS. PREPOS. ESEtóM
*cop__ —si comodi, eleganti________________________ occupare
______ - il proprio modo di vestire___________________ --------- libreria occupa tutta la parete
migliorare I di
il tempo è migliorato, l'ammalato ha (è) migliorato --------- Marco si occupa di economia
I odiare
rapidamente (aus. essere con sogg. inanimato, avere -l'ipocrisia
o essere con sogg. animato)__________________ l due fratelli si odiano ;
I

I
offendere +
minacciare ______ - un castigo, una punizione______________ ____ - un amico, la verità
+ per
di, con ______ - qualcuno di morte, con le armi_______________ --------- " è offeso per le tue critiche>e
offrire a
misurare ______ - la velocità del treno_______________________ --------- ~ ospitalità agli amici______________
+
______ il ponte misura ottanta metri in altezza (aus. avere) —---- -- fa*™ offre molte opportunità di lavoro
in ______ -si nel mangiare, nel bere____________________
per di, per mi sono offerto per un lavoro-, si è offerto di (per) i
con ______ -si con un avversario leale___________________
i
l + cop
accompagnarmi a casa
la studentessa si offre come ragazza alla pari_______
i
montare
in, su, di
______ la rabbia dei disoccupati sta montando (aus. essere)
______ - in barca, sul treno, di guardia (aus. essere)______
.»I operare a - un ammalato al cuore__________ ì
!
in, per - in Borsa, per la pace (aus. avere)____
______ - la panna, un mobile, un cavallo______________ I
di, a -si di appendicite, a una spalla____________
per ______ si è montato la testa per il successo ottenuto_______ ordinare
mordere ______ - un frutto_______________________________ - l'appartamento, una porzione di patate_______
a di - ai soldati l'avvicinamento-, a qualcuno di tacere
______ —si le unghie_____________________________ ì
organizzare - un viaggio___________________
morire di, per ______ - di malattia, per un infarto (aus. essere)_________
per per
da ______ - dal ridere, dal sonno, dalla fame (aus. essere) -siper la partenza-, perfinire il lavoro___________
ospitare -amici, parenti_______________________
mostrare a ______ - la merce ai clienti________________________ I
I
osservare - un quadro, qualcosa di sospetto_______________
______ - soddisfazione, delusione____________________
ostacolare + - i soccorsi, un progetto_____________________
in, a _____ -si in pubblico, a qualcuno___________________
ottenere di - una promozione-, di uscire in anticipo da scuola •.
+ cop ______ -si contenti, arrabbiati, sinceri________________
muovere
da - la benzina dal petrolio_____________________
_____- un braccio, gli occhi_______________________
a
pagare - il conto del ristorante_____________________
______ - accuse a qualcuno-, qualcuno a compassione______
-si gli studi_____________________________
______ la poltrona si è mossa_______________________
nascere cop parcheggiare in - la macchina in garage_____________________
_____- sano, robusto (aus. essere)__________________
I a, da - i giovani all'università, il bambino dai nonni_____
a, in, da ______ - a Roma, in Italia, da genitori poveri (aus. essere)
nascondere ______ - un anello, le preoccupazioni_______________ _
parere imp a d[ mi pare di conoscerti (aus. essere)_______________
! mod 0 il cielo pareva assumere tonalità rossastre (aus. essere)
il bambino si è nascosto______________
negare cop Carlo pare una brava persona (aus. errere)_________
<fi - la propria responsabilità-, di aver commesso ilfatto
a parlare imparare a parlare (aus. avere)_________________
- aiuto a qualcuno_________________________ - alla gente, in televisione, con il sindaco, di sport (aus.
a, in,con,
l’ho cercato al telefono, ma lui si è negato_____ i
I di avere)_________________________________
-si le gioie della vita________________________
nevicare imp (fi italiano, (il) francese
nevica da due giorni (aus. essere o avere)_________
noleggiare + + i due fidanzati si sono parlati a lungo____________
- una bicicletta___________________________ - alle spese, alla festa (aus. avere)______________
notare - qualcosa di insolito_______________________ partecipare £
nuotare a a - agli amici la nascita del proprio figlio
- a rana, a stile libero (aus, avere)______________ la macchina non parte (aus. essere) __________
nutrire + -gli affamati____________________________ partire
+ per, nei per, in, da per le vacanze, in aereo, da Milano (aus. essere)_____
- odio per qualcuno, nei confronti di qualcuno, verso l’autobus è passato in ritardo___________ ______
confronti qualcuno passare
da, per, in, '- da casa, per il parco, in ufficio, dal meccanico (aus.
diverso
obbligare + a a da essere) ______ __________
- il ministro alle dimissioni', qualcuno a parlare ______ - dalla cucina al salotto (aus. essere) __

I
occorrere occorrono tre settimane per avere i documenti (aus. essere) da... a
imp 0
un brutto momento
occorre prendere provvedimenti ____________

307
306
irrr-Tri LE REGGENZE VERBALii

INFINITO
VERBO ESEMPI VERBO PR INFINITO
OC PREPOS. PREPOS. oc PREPOS. PREPOS, ■ ESEMPI
+ a, in, su, di - un’informazione ai giornali, ilfilo nell’ago, la cera sul in, a 1avere)*0 V'tla' * Sentiero porta al r,^io (aus-
pavimento, di moda____________________________
cop l'anno prossimo Carlo passerà direttore_____________ I + su 7 - sul luogo dell’incidente
passeggiare in, lungo - nel parco, lungo ilfiume (aus. avere}______________ a
I - la mano alla fronte —
pensare chiudersi in camera a pensare (aus. avere}____________ posare
_ ~ l libri sullo scrittoio, la borsa in (per, a) terra ■
a -a a un amico, a risolvere un problema (aus. avere}_______ i su l ipotesi posa su basi inconfutabili (aus, avere)
di - una cosa; di uscire___________________________ su la polvere si posa sui mobili ~
pentirsi di di - di una decisione, di non aver partecipato___________ possedere
- una casa, spirito critico_________
perdere - il sonno, il treno______________________ ______ potere mod 0 potete entrare; Carlo non può fare sforzi (prende l’aus.
d[ la carne ha perso di sapore_________________ _____ del verbo che segue: ma v, par, 7.9 o pag. 130)______
in -si nei vicoli, in un bicchier d’acqua________________ preferire a 0 - lefragole alle ciliegie; bere (piuttosto) che mangiare
non posso perdermi il concerto____________________ pregare - Dio, i santi________________
perdonare a - un’offesa a qualcuno__________________________ di prego il pubblico di ascoltare
Per - qualcuno per un'offesa________________________ - in silenzio (aus. avere)______________
permettere a d[ - al pubblico l'uscita-, ai figli di partire______________ prendere - un martello, freddo, un caffè
di non posso permettermi questa macchina-, mi permetto per - un bambino per mano__________
di non essere d’accordo_________________________ da - i soldi dal portafoglio___________________
pesare -qualcosa___________________________________ questa colla non prende (aus. avere)_____________
il caldo pesa (aus. avere}_________________________ a • \
nel vedere ilfilm a Luca prese il terrore (aus. essere o
su il tuo parere pesa sulla nostra decisione (aus. avere}_____ I avere)______________________ :
a 0 a Mario pesa dover cambiare lavoro________________ a - a parlare, a fumare (aus. avere)________________
pescare -pesci di lago________________________________ quei due non si prendono affatto________________
da - una carta dal mazzo__________________________ -si una responsabilità_______________________
adoro pescare (aus. avere}________________________ prenotare - una camera d’albergo______________________
pettinare - il bambino, il pelo del gatto_____________________ per -si per un posto all’opera_____________________
-si i capelli, la barba___________________________ preoccupare l’assenza di Marco preoccupa i genitori____________
piacere a 0 a Mario piace la musica-, mi piace fare tardi (aus. essere} di, per -si di (per) qualcosa_________________________
quei due si piacciono___________________________ i preparare - il pranzo_______________________________
piangere di, per - di rabbia, per il dolore_________________________ a, per - la squadra alla partita, lo studente per l'esame______
- lacrime amare, un figlio perduto_________________ presentare a -unaproposta all’assemblea___________________
piantare , - carciofi, chiodi, la fidanzata_____________________ l’affresco presenta una crepa___________________
a - un terreno a frutteto_____________________ ___ a -si ai nuovi colleghi_________________________
a, in -sia (in) casa di qualcuno_______________________ + cop la questione si presenta complicata______________
piegare - un’asta diferro, un lenzuolo prestare + a a - un libro a un amico, interesse a un problema;
a dopo la chiesa, il sentiero piega a destra (aus, avere} attenzione a non sbagliare _________________
a a -si a ogni lavoro; ad aiutare il prossimo____________
-si per raccogliere qualcosa_____________________
a produrre queste piante producono moltifrutti
-si ai voleri di qualcuno, alla violenza
piovere hnp si è prodotta una falla nella nave _____________
piove da due giorni (aus. essere o avere) ____
proibire di - una manifestazione-, di fumare ___________
piovono foglie, piovono disgrazie (aus, essere) ■ - aiuto a un amico; ai genitori di studiare
porre a, in promettere + a di
- un limite alle spese, i libri nello scaffale ____ -si amore eterno; di rispettarsi sempre
di
__^unacon^vone__^_ __________________ _____ _
pronunciare - un discorso _______ ________________
-si un problema___________________ _ sulla questione non mi pronuncio
portare - un pacco, la gonna corta_______________
proporre + a, di di - un patto a qualcuno, un argomento di discussione;
a, in, da a -i bagagliai deposito, il vino in cantina, la macchina dal proporre a qualcuno di giocare
meccanico-, la macchina a riparare__________________

509
308
c LEREGGENZE VERBALI

INFINITO rsrim't
VERBO PR VERBO ' "W“- INFINITO
OG, PREPOS. PREPOS. ... . I PII
OG PREPOS. PREPOS,. ESEMPI
proteggere - i bisognosi_____________________________________ restituire a - i soldi alla banca
da -si dal,freddo_________________________________ i ribellarsi + a - alle ingiustizie
provare a - un vestito-, a correre_____________________________ ricevere da - una telefonata da un amico
in, contro —si in una nuova disciplina, contro un avversario più forte i richiamare +
- un incidente, un'emozione________________________ I quel negozio richiama molti clienti
provocare a, da
a - aifigli, a comprare il pane (aus. avere)______________ t -^qualcosa alla memoria, qualcuno dall'esilio ~
provvedere a a
- l’eserato di munizioni___________________________ -si a quanto è già stato detto________
di richiedere a, di, su
—si dell’occorrente per il lavoro______________________ - aiuto a qualcuno, l aiuto di qualcuno, informazioni su
di
qualcuno_________
pulire - il pavimento___________________________________
questa pianta richiede poca acqua
da - il cortile dalle foglie____________________________ _ ricominciare a - un lavoro, a leggere ~
—si la bocca______________________________________ I è ricominciata la stagione estiva
puzzare di la stanza puzza di chiuso___________________________ I riconoscere di - un brano musicale, di avere torto _________
a il suo comportamento mi puzza, “desta sospetto” (inf.) in -si in un programma politico
raccogliere - frutti, consensi_________________________________ ricordare di - un momento felice, di prendere le medicine
in -si in meditazione, in preghiera_____________________ di di —si di un appuntamento-, difare la spesa
raccomandan a di - un ristorante a qualcuno-, ho raccomandato a Paolo di ridere - di gusto, a crepapelle, della goffaggine di qualcuno (aus.
telefonare_______________________________________ avere) ___________________
a -si alla clemenza della Corte________________________ i ridurre a,'m,su - qualcuno alla disperazione, in miseria, sul lastrico____
raccontare di - una favola-, ha raccontato di aver perso il treno________ - i prezzi_____________________________
raggiungere - un traguardo, il successo__________________________ I in a —si in povertà; a fare tutto all'ultimo minuto__________
a ilfuoco lo ha raggiunto alle gambe___________________ I riempire + - un bicchiere, un modulo_______________________
\
ragionare si è chiuso in camera e sta ragionando (aus. avere)______ di - qualcuno difelicità, di soldi, di botte______________
di - di politica, di economia (aus. avere)_________________ di -si di gioia, di dolci____________________________
rallentare -il passo_____________________________________ _ I rientrare in, da - in patria, da un viaggio________________________
_fautomobileharallentato^__________________________ rifiutare a di - un prestito a qualcuno; difare i compiti____________
rassegnare - le dimissioni___________________________________ di -si di obbedire agli ordini________________________
£ a -si al destino-, a perdere____________________________ riflettere la superficie dell'acqua riflette la luce_______________
reagire £ - alle cure, alle offese (aus. avere)_____________ ______ su - su qualcosa (aus. avere)________________________
regalare a j-un_disco^jcnamico_________________________ ____ in, su la luna si riflette nel lago; le incertezze politiche si
-si un giorno di riposo_____________________________ riflettono sulla situazione economica________________
reggere - una borsa_______________________________ _____ rilassare + -i muscoli___________________________________
a - alla fatica (aus. avere)____________________________ ascoltare la musica aiuta a rilassarsi_________________
non so se il tempo reggerà (aus. avere)_________ rimandare + a - una lettera al mittente_________________________
in, su -si in piedi, sulle gambe___________________________ -un impegno ___________________________
regolare a la nota rimanda a un’altra pagina del testo (aus. avere)
- il volume della radio____________________________ .
in rimanere a... da a - a pranzo da un amico; a guardare il panorama (aus.
non so come regolarmi in questa circostanza _
in . essere)
-si nel bere, nelfumare____________________________
rendere a cop -sorpreso, deluso (aus. essere)___________________
- i soldi a qualcuno_______________________________
rimediare a - ai danni, a un errore (aus. avere)_________________
il romanzo riesce a rendere l’atmosfera del periodo_____ _
- una giacca, un invito a cena (inf.)
«•cop —si utile, disponibile______________________________
resistere ringraziare di, per - i nonni del (per il) regalo
a - al caldo, alfreddo, alle emozioni (aus, avere)_________
rinunciare a a -aigrassi, a partire (aus. avere) _________________
in, per questi monumenti hanno resistito nei secoli-, resistere per
riparare - un errore, un torto, l’orologio____________________
ore alla sete_________________________________ - la pelle dal sole _____
restare a, in, da da
- a casa, in ufficio, dagli zii (aus. essere) __________ -aun errore (aus. avere) __ ________________
cop a
^vedovo^deluso^soddisfftto_______________________ _

310
REGGENZE VERBALI |»yr
s>> Grammatica italiana di base

INFINITO ESEMPI
VERBO PR VERBO PR INFINITO
og' PREPOS. PREPOS.. . . .. . . OC PREPOS. PREPOS. . ESEMPI
da -si dalla pioggia rivolgere a _-la parola a qualcuno-, il pensiero a un amico
ripetere - un esercizio___________________________________ r
a —9uest0 libro si rivolge a un vasto pubblico__________
spesso la storia si ripete______________________ _____ i rompere ì
riposare - tutta la notte (aus. avere)_________________________ i _-un vaso-, fanima, le scatole a qualcuno (inf. ) ì
è un’attività che riposa la niente______________ ______ quanto rompi! (inf., aus, avere)______________ l
con _ ~con le fidanzata, con i vecchi amici (aus. avere)_____
(per) -si (per) qualche minuto___________________________
i • la bottiglia si è rotta ~ ~
riscaldare un ambiente, la minestra, gli animi_____________ ____ +
la camera dt Andrea si riscalda più in fretta delle altre rompersi una gamba_______
di mi sono rotto di aspettare (inf.)_________________
rischiare di - la vita-, di essere investito___________________ rovinare - un vestito
riservare per - le energie per i momenti difficili___________________ su la frana è rovinata sul paese____________
- un posto al teatro_______________________________ + questa giacca si è rovinata presto____________
di —si di rispondere in seguito_________________ ._______ rubare a - un orologio, un’idea a qualcuno________________
risolvere - un problema, un indovinello______________________ in, a - in un supermercato, a un collega________________
a —si ad andare dal dentista_______________________ __ salire il livello delfiume è salito______________________
risparmiare - l’acqua, il fiato_________________________________
è un tipo che non si risparmia nel lavoro______________
su, in, a, di - su una scala, in vetta, a cavallo, di livello (aus. essere) £
- le scale, i gradini del successo__________________
rispondere

risultare
a, per, con
a... di
da
- a qualcuno a voce, per scritto, con un gesto (aus. avere)
- a qualcuno delle proprie azioni (aus. avere)__________
la sua colpevolezza risulta dalle prove (aus. essere)______
saltare

«
a
da, su, in, a
- a piedi uniti (aus. avere)______________________
- dalla finestra, sul treno, in macchina, agli occhi (aus.
essere)_____________________________________
V
cop le accuse risultano infondate, gli sforzi sono risultati vani - una pagina di un libro, il pranzo________________
ritardare di il treno ritarderà di venti minuti (aus. avere)__________ salutare con - un amico con una stretta di mano, con un sorriso
- la consegna di un lavoro_________________________ dopo aver litigato non si salutano più______________
ritenere £ ritengo di avere ragione___________________________
I
salvare - la vita a (di) qualcuno, l’onore_________________
cop 0 ritengo utile fare queste analisi____________________ _ da - la propria azienda dalfallimento________________
«-cop di, per -si soddisfatti di (per) qualcosa da -si dalla rovina______________________________
ritirare . -lostipendio____________________________________ sapere di il proprio mestiere, la lezione difisica-, di correre un
+ a, in, da -la patente all’automobilista-, i vestiti in tintoria-, i soldati I rischio_____________________________________
dalfronte_______________________________________ di questo profumo sa di muschio___________________
la lana dopo un lavaggio si ritira_____________________ mod 0 - cantare, ballare (aus. del verbo che segue, ma v. pag.
/ in, da -si in solitudine, in convento, da una gara_____________ m)_________ _________________
«mare da... a dall’ufficio a casa, dalle ferie al lavoro (aus. essere)_____ sbagliare - una previsione, strada ______________________
// in a, in - nelle scelte-, a prendere le misure, nelfare i conti (aus.
su,in,a - sulle proprie decisioni, in mente, alla memoria________
cop - giovane, bello, simpatico_________________________ avere)___________________ _ _________________
ritornarsene a -a casa_________________________________ _______ a mi sono sbagliato a comportarmi così______________
ritrovare il portafoglio, la pace______________________________ sbattere -le uova______________________________
+ per, su, in, qualcosa per terra, sul (o al) muro, in faccia a qualcuno
a, in -sia casa, in una descrizione________________________
«■cop -si ricco, solo________________________ ________ ___ a (aus. avere)_________________________________
riunire + contro ho sbattuto contro uno spigolo___________________
- i pezzi di un mosaico____________________________ .
a, in, da sbrigare - una commissione___________________________
gli amici si sono riuniti a casa di Marco, in assemblea, da
sbrighiamoci, altrimentifaremo tardi! __________
Luca
riuscire scappare da il gatto è scappato dalla finestra__________________
/Vw/ewearo è Fróraro perfertowg/rfe__________________
di -dimano^jh^___________ _____
a, in a - a scuola, nel lavoro-, a riposarsi (aus, essere)__________ _
scegliere di - la scuola, il lavoro-, di abitare in campagna
cop simpatico, antipatico (aus, essere)_____________
rivelare -si un amico_____________________ _ _________
di - un segreto-, di aver vinto la lotteria________ . la temperatura continua a scendere (aus. essere)
«•cop -si timido, maleducato scendere

313
312
itfREGGENI&VERBALI c Grammatica italiana di base

INFINITO
ESMrin
VERBO PR
OG PREPOS. PREPOS. vp tino PR
... nr^rr- INFINITO
in, a, da - in strada, al negozio., dal tabaccaio, a patti OG PREPOS. PREPOS. ESEMPI
- le scale__________________________________ da -si dagli affetti
non è il momento di scherzare! (aus. avere)________ servire
scherzare - un cliente, lo Stato
con, su - con qualcuno', su qualcosa____________________ t a - il caffè agli ospiti_____ _______
schiacciare -le patate_________________________ a, in - a tavola, in casa di qualcuno (aus. avere) _______
—si un dito_________________________________ a, per questo strumento serve a (per) tagliare (aus. essere)____
- un nodo_________________________________ i a mi servirebbe un vestito nuovo (inf.)________
sciogliere i
da - qualcuno da una promessa__________________ in, da -si in un negozio, da Carlo ilfornaio __________
la neve si è sciolta al sole_______________________ di -si di un esempio, delle mani per mangiare il pollo____
a
sfruttare - i lavoratori, una miniera________________
in -si in lacrime_________________________________
sfuggire a -a un pericolo (aus. essere) __________
scommettere su - una cena sulla vittoria della propria squadra_________
scoppiare è scoppiata una bombola di gas____________________ - uno scocciatore__________________
sistemare - un affare, la propria stanza ______________
da, in, di a - dalle risate, dal caldo, in una risata, di salute-, a ridere, a
in, su, per —i libri nello scaffale, le bottiglie sulle mensole, la valigia
piangere (aus. essere)___________________________
per terra___________________________
di, per la sala scoppiava di gente-, l’autostrada scoppiava per il
ifigli di Paolo si sono sistemati presto_____________
traffico (aus. essere)__________________________ _ smettere di - un vestito-, di lavorare_______________________
scoprire - le spalle, un segreto___________________________ I questo rumore non accenna a smettere (aus. avere)_____
in - una dote, una risorsa in qualcuno________________ i soddisfare - le richieste di qualcuno______________________
scrivere imparare a scrivere (aus. avere)____________________ a -alle richieste di qualcuno (aus. avere)_____________
a, in,con, - a mano, in stampatello, col computer, sul muro (aus. -sifacilmente______________________________
I
su avere)______________________________________ soffrire di, per - di mal di schiena, per la lontananza da qualcuno (aus.
I
per, di, su - per il teatro, difilosofia, su una rivista avere)___________________________________
- una lettera, un racconto________________________ di - la fame, la solitudine-, non posso soffrire di vederlo così
i duefidanzati si scrivono lettere d’amore____________ sollevare - un peso, uno scandalo_______________________
seccare - la carne, ifunghi_____________________________ da - qualcuno da un incarico_____________________
0 mi secca stare ad ascoltarlo (inf.)______________ il popolo si sollevò contro i soprusi
sedere per, su, a - per terra, sul divano, a gambe incrociate (aus. essere) sopportare + - ilfreddo, la fatica__________________
in - in Parlamento, in cattedra (aus. essere) _ quei due non si sopportano____________________
I '
per, su, a prego, sedetevi (sulla poltrona) sopravvivere a a un incidente, al tempo (aus. essere)______________
segnare - il confine tra due proprietà__________ sorgere il sole sorge alle sei (aus. essere)_________________
» la squadra ha segnato all’ultimo minuto_____________ su, in la città sorge su un colle, in una zona malsana (aus. essere)
-si entrando in chiesa_________________ _______ . sorprendere il suo discorso sorprese tutti____________________
-seguire - un sentiero, un ragionamento, i proprifigli __ con, su a - la moglie con l’amante-, la pioggia sorprese i turisti sulla
£ alla pioggia seguì il sereno (aus. essere) via del ritomo-, qualcuno a rubare________________
sembrare imp a di mi sembra di sentire un rumore (aus. essere)__________ di di —si di qualcosa-, di vederlo di nuovo______________
mod 0 sembra conoscere bene la strada-, quei due sembrano avere sorridere a, di - a un bambino-, di qualcosa, di qualcuno (aus. avere)
il senso della misura (aus. essere)_______ __________ sospendere -i lavori, le prove _________________
cop - ricco, giovane, simpatico (aus. essere)______________ a -si a una trave_____________________________
sentire 0 -fame, freddo-, parlare qualcuno sospettare di - qualcuno di un delitto_________ _
da di - del maggiordomo, di tutto e di tutti (aus. avere)_____
Claudio non (ci) sente bene da un orecchio (aus. avere) _
■f-cop sostenere
- un’associazione, un esame
-si triste, felice _________________ _______
<fi (fi -una tesi ardita-, di aver pagato le tasse________
oggi non mi sento di uscire____________ ._________
separare occorre mangiare per sostenersi ______,___^
- le pagine di un libro__________________________ - una guarnizione al motore, il divano vecchio con uno
da - la farina dalla crusca________________ _________. sostituire a,con
nuovo________________________ -
dopo due anni di matrimonio si sono separati_________

314
,IJE REGGENZE VERBALI- 3 Grammatica italiana di base

VERBO -wn
PR oc' PREPOS.
INFINITO
PREPOS.
CSfiUPI
VERBO od INFINITO
OG PREPOS. PREPOS. ESEMPI
a nessuno può sostituirsi ai genitori
su, per —si sul divano, per terra
sparare - un colpo di pistola______________________ stirare
imparare a sparare (aus. avere)____________________ le camicie ’ ---------
a — si al cuore ____________________________
i imparare a stirare (aus. avere}_____
- qualcuno_________________________________ -si le braccia, le gambe, un muscolo___________
spaventare strappare
per £ —si per i tuoni-, mi sono spaventato a leggere quel racconto un foglio, le erbacce, una promessa ______
da, di —si i capelli dalla testa, t vestiti di dosso___________
spedire a a - una lettera a qualcuna, qualcuno a comprare la pizza I stringere

I,
- la luce, la radio___________________________ - un bullone, i denti ~
spegnere I tra, con
JbnotoKjièjpent^ ________________ _ - qualcuno tra le braccia-, amicizia con qualcuno_______
il tempo stringe (aus. avere)
spendere -soldi, tempo, energie__________________________ a, contro -si al {contro il) muro _______
in - molto nel vestire (aus. avere)____________________ studiare +
I - un problema, le parole____________
sperare di - un bel voto-, di aver vinto_______________________ a
in - nelfuturo, nell’aiuto di qualcuno (aus. avere)
•I -alliceo, all’università____________
le due squadre si stanno studiando________________
spezzare - un ramo, un’abitudine________________________ subire - un torto, un’offesa________________
il bastone si è spezzato__________________________ succedere di è successa una sciagura-, succede di sentirlo cantare (aus.
______Marco si è spezzato una gamba____________________ I . essere)__________________________
spiacere a 0, di il tuo comportamento è spiaciuto a molti-, mi sptace {di) I »cop le giornate si succedono uguali__________________
vederlo soffrire_________________________ suonare - la tromba, un brano di Mozart_________________
spiegare a - la lezione agli allievi__________________________ questa chitarra suona male (aus. avere)_____________
.i
è un professore che non sa spiegare (aus. avere)________ svegliare ricordati di svegliare i bambini
i
riuscire a spiegarsi chiaramente___________________ -si presto la mattina_________________________
non riesco a spiegarmi quella frase_________________ superare + - un esame, una crisi_________________________
spingere - un tasto, la porta____________________________ i di, in -qualcuno di statura, in velocità_________________
a a - qualcuno all’impegno-, un figlio a fare il musicista____ sviluppare - le infrastrutture di una regione_________________
in, a -si in alto mare, ai limiti delle proprie forze__________ + il ragazzo si è sviluppato-, si è sviluppato un incendio
sporcare - una cravatta___________________________ ____ svolgere - un gomitolo, un esercizio____________________

sposare
di, con a _-si_di_^asso2mnJa_^enna\£^arlare^
- un miliardario, una causa_________________ _____
_____
tacere
in il dramma si svolge in Scozia___________________
continuare a tacere (aus. avere)__________________ 1 A
/) _Carlo_e_Paolajisonoj2osati_ama^io_ ______________ su - su una questione delicata (aus. avere)____________
con ..Paolo si è sposato con un’attrice___________________ a - la verità a qualcuno________________________
spostare - un appuntamento____________________________ I tagliare - la torta, il traguardo _____________________
da... a - un mobile dal salotto alla cucina_________________ j- questo coltello taglia bene (aus. avere)_____________
a, verso, la perturbazione si sta spostando a {verso) est-, si sta per per sbrigarci possiamo tagliare peri prati (aus. avere)
da. spostando dall'Italia___________________________ -si i capelli_______________________________
stabilire di telefonare a - a qualcuno (aus. avere)_______ ______________
-la data della riunione-, dipartire l’indomani_________
in, a, da -si tutti i giorni __________________________

I
-si in città, a casa di amici, dai parenti______________ di -le malattie-, temo di aver perso il treno
staccare da - un quadro dalla parete, un francobollo dalla busta temere
per -perla salute, per la propria incolumità (aus. avere)
da -si dalla madre, dagli amici____
stare tendere - un elastico, un agguato _____________ _______
a, in, su, - al bar, in discoteca, sul muretto, con qualcuno (aus.
a a - agli eccessi, a fare brutte figure (aus. avere)
con essere)______ durante uno sforzo i muscoli si tendono__________ __
a 0 sta a te lavare i piatti_________
tenere -unristorante^ualc^^
cop -fermo, seduto, composto________________
in - le mani in tasca, la torta in frigorifero __
starsene a a se ne sta tutto il giorno al computer, starsene a dormire questajnllaji^^ .________
stendere - ipanni, una relazione__________________ _____ - alle apparenze-, a fare bella figura_______________
a a
su ^jlja£petosul pavimen^

317
316
A
pOOMbLE REGGENZE VERBmajMBiP
Grammatica italiana di base

VERBO
r^'
pr
r ’w INFINITO
t-smi’i
™ OG PREPOS. PREPOS. VERBO PR INFINITO
a ______ —si a un sostegno_________________________ _____ OG PREPOS. PREPOS. ESEMPI
di - la fortuna-, una nuova cura; di colpire il bersaglio______ trasformare in - una vecchia fabbrica in museo_____________
tentare
di - un lavoro; di mangiare___________________________ + in il bruco si trasforma in farfalla____________________
terminare
10 spettacolo terminerà alle nove (aus. essere)__________ trasmettere a - un fax a un amico, una malattia a qualcuno_________
una corda, una slitta_______________________________ trasportare da... in, a - un mobile dallo studio al (in) salotto______________
tirare I

- le orecchie a qualcuno____________________________ I + su un disegno su stoffa, i dati su un dischetto


a
I
Per - qualcuno per la giacca_______________________ ____ è una musica che trasporta (aus. avere)
I trattare - un affare, qualcuno come un figlio________________
in, su questoj/estitoJirajnjnta^jM_______
I con
con, di - con la pistola, con l'arco, di boxe, di scherma (aus. - le rughe con una crema_________________
p con - con il capufficio (aus. avere)_____________________
avere)__________________________________________
di questo libro tratta di malattie infantili (aus. avere)_____
a - a imbrogliare qualcuno (aus. avere)_________________ I
t-imp di di è stato subito chiaro che si trattava di un avvenimento
-si su, in là, da parte_________________________ I
—si su gli occhiali; giù le calze_______________________ I storico; si tratta di dire tutta la verità________________
I trattenere - il respiro, le lacrime________________________
toccare - qualcuno, qualcosa______________________________ I
a, in a - un amico a cena; un malato in ospedale; un impiegato a
imp
in, su
a 0, di
- qualcuno negli affetti più cari, sul vivo
ti è toccato un compito ingrato; mi tocca (di) starlo a
I finire il lavoro_________________________________
! non è riuscito a trattenersi ed è scoppiato a ridere______
sentire__________________________________________ in, a, su a -si in ufficio, a casa, su un argomento, a parlare di cinema
-si il gomito, il piede______________________________

I
I trovare + da - casa, lavoro, un amico; da dormire, da mangiare
con sono seduti così vicini che si toccano con i gomiti_______
ci troviamo più tardi in piazza_____________________
togliere da, di - lo sporco dai piatti; i soldi di tasca a qualcuno a, in —si all’estero, in pericolo_________________________
a - il saluto, il sonno, la speranza a qualcuno____________ i è ora che ti trovi una fidanzata!____________________
di, da -si di mezzo, dai piedi_____________________________ *cop -si solo, impreparato____________________________
—si una voglia____________________________________ ubbidire addestrare un cane a ubbidire (aus. avere)____________
da, di -si un’idea dalla testa, il pane di bocca________________ a -a un superiore, alle richieste di qualcuno (aus. avere)
tornare a primavera tornano le rondini (aus. essere)____________ l i - la mamma (inf.)______________________________

cop
da, a, in, su - da scuola, a casa, in ufficio, in sé, su un argomento (aus.
essere)_________________________________________
11 tempo è tornato sereno; questa situazione può tornarci
utile (inf.)___________________________________
uccidere

udire
unire
per
0
-un uomo __________________________________
-si per debiti, per il dolore
una voce; cantare qualcuno_______________________
- gli sforzi, due persone in matrimonio______________
r
TX tradire - un amico, un ideale_____________________________ a - la farina alle uova____________________________
dicendo questa frase ti sei tradito_________________ __ in, a -si in matrimonio, in società; a un gruppo di amici_____
/ ,tradurre _esercùarsia_tradi^^_________________ ___ urlare se ne andò urlando (aus. avere)____________________
' c' da... in ^Jtnjibrodalfin^esejt^ ____________________ - insulti, improperi____________________________
in - l’imputato in carcere____________________________ usare 0 - il computer, il cervello; uso fare ginnastica tutte le
tramontare Jholejjramontato_allese£_____________________ ___ mattine_____________________________________
trarre + in, di, da a - qualcuno in salvo, in inganno, in tentazione-, Fimp 0 a Carnevale si usa mascherarsi____________________
X - qualcuno d’imbarazzo, dai guai; la disperazione lo ha questi pantaloni non si usano più (aus. avere)
(+)
tratto a compiere quel gesto_________________________ non puoi uscire tutte le sere (aus. essere)
uscire
da a, di, da, in a all’aperto, di casa, dall’acqua, in terrazzo; a fare due passi
-si da un pasticcio, da un imbroglio
trascorrere + a, in, da - le vacanze all’estero, la vita in solitudine, un periodo da (aus. essere) ___________
da
- sano e salvo da un incidente, vincitore da un torneo
amici _____________________________ cop
cop - con una battuta; come te ne sei uscito? (inf.)
le ore trascorrevano lente (aus, essere) uscirsene
da per il biglietto vale per due ingressi (aus. essere)
è trascorso un anno dalla fine della guerra valere
trasferire da... a, in - da esempio, da monito (aus. essere)___________
- un impiegato da una sede a (in) un’altra_____________ la scoperta gli ha valso il premio Nobel__
a, in, da -si a Roma, in un altro appartamento, da amici a
!•

318
.—a*.*
«Mbéà»»lE REGGENZE VERBALI
Grammatica italiana di base

INFINITO
VERBO PR
OG PREPOS. PREPOS., . .... . .1 VERBO pr wrrrr-- INFINITO
di -si di ottimi collaboratori________________________ I mod
OG PREPOS. PREPOSE ESEMPI
vedere d[ - uno spettacolo-, vedrò di trovare i biglietti_______ ___ I 0 voglio partire, uscire (prende l’aus. del verbo che segue;
non (ce) lo vedo nella parte del cattivo-, lo vedrei bene a .1 mav. pag. 132)________________________
in a
i
fare il presentatore_________________________ ___ voltare
Marco st vuole bene-, quei due si vogliono bene
+
-bene^jnale^aJontano^dajncinofw^avere)________ - le pagine di un libro____________________
a - gli occhi all'insù, le spalle al nemico-, le spalle alla
ci vediamo stasera
con da un po' di tempo mi vedo con Carla_______________ fortuna__________ ____________________
a - a sinistra, a destra (aus. avere)_____________
H-copI —si perduto________________________________ __ a, da, verso
vendere -unappartamento____________________________ -si all'indietro, da una parte, verso l'uscita______
votare
£ qualcosa a rate, all’ingrosso______________________ - una legge, un partito____________________
per - per un candidato, per un partito (aus. avere)
a -si al miglior offerente__________________________ a -si al lavoro, al sacrificio___________________
vendicare - un torto___________________________________ vuotare +
1 - un cassetto, una bottiglia_________________
di -si di un’offesa_______________________________ ì + in la sala si è vuotata in pochi minuti
venire è venuta la primavera__________________________ i
a, in, da a, per - a casa, in ufficio, da voi-, vuoi venire a vedere la partita?
verrà più tardi a (per) sistemare le cose (aus. essere) I
'l
da Marco viene da Mantova (aus. essere)_______________
venirsene a me ne sono venuto a casa________________________
versare in, su - l'acqua nei bicchieri, l’olio sulla tovaglia___________
il motore versa olio____________________________ I.
in, su il vino si è versato in terra, sul pavimento____________
vestire - il bambino, l’uniforme________________________
W a, da, con -(si) alla moda, da straccione, con gusto_____________
a, da, in, di - ai grandi magazzini, da un sarto famoso, in lungo, di
scuro___________________________________ ___
viaggiare _amojna^are^^avere)______________________ _ !
per, in, con - per lavoro, in aereo, con la fantasia (aus. avere)______
vietare a di - a qualcuno l'uscita-, di uscire_____________________
P” - qualcosa per legge____________________________
imp 0 (è) vietato fumare, calpestare l’erba________________
vincere - una gara, un concorso___________________
in - qualcuno in velocità, in prontezza di riflessi_________
visitare - un amico, una mostra_________________________
vivere - bene, a lungo, in pace (aus. essere o più rar. avere)
ì>‘.
in, con, di, - in città, in campagna, con igenitori, di lavoro, di rendita,
per di espedienti, per la famiglia (aus. essere o più rar. avere)
- un brutto periodo-, momenti indimenticabili________
volare il tempo vola (aus. essere)________________
le aquile volano in alto (aus. avere)
• da... a l'aereo vola da Roma a Parigi (aus. essere)___________ _
da, in - dal decimo piano-, in un burrone (aus. essere)________
volere - un gelato__________________________________
•i voi mi volete morto!_______________________ ___
(volerci) per per i
ci vogliono molti soldi per il viaggio-, ci vuole molto
tempo perfinire il lavoro __________ __

320 M1 j
indice analitico
A — dimostrativi: 68, 82-4;_
i a, preposizione: 159-60 analisi: — del contenuto infor­
di relazione 70, 76-7,78; — mativo: 182-3; — della
4 a-, prefisso: 239,240 esclamativi: 68, 89-90;_
a me mi piace / a me piace: 110 struttura delle conoscenze:
indefiniti: 68,84-9; — inter­ 182-3; — logico-grammati­
abbondanza, complemento di: rogativi: 68, 89-90; — inva­
: 192 cale: 182-3
riabili: 69; — numerali: 68, analogia: errori di a.; 146
I accendere: coniugazione di a.: 90-3, 94; — possessivi: 68,
256 andare: coniugazione di a.: 250
I 80-2; — pronominali 68, -aneo, suffisso: 229
accentazioni dubbie: 26 79-94; — qualificativi 68-
accento: 18-19,26,28; — grafi­ anfi-, prefisso: 238
78; accordo degli a.: 70, 80; annettere: coniugazione di a.:
I co acuto: 19; — grafico alterazione degli a.: 235-7;
grave: 19; — grafico circon­ 257
collocazione degli a. 71-2, ■ano, suffisso: 229
flesso: 19; — grafico obbli­ 78,81; comparativo degli a.: ante-, prefisso: 238
gatorio: 19; — grafico per 72-5,78; comparativo sinte­ ■ante, suffisso: 229
distinguere parole omogra- tico degli a.: 74-5,78; forma
fe: 20; — grafico sui com­ antecedente: 104, 105, 106,
analitica degli a. possessivi: 205,210
posti con un monosillabo 80; formazione del femmi­ anteriore, futuro: 135
come secondo elemento: 19; nile degli a.: 68-70, 80; for­ anteriori, vocali: 3,4
— grafico superfluo: 20; — mazione del plurale degli a.: anteriorità: v. concordanza dei
grafico su re in sé stesso: 28; 68-70, 80; funzioni degli a.: tempi e modi verbali
— intensivo: 18; — tonico: 68, 80; grado degli a. 72-5, -ama, suffisso: 230
18 78; superlativo degli a.: 72, aperta: sillaba a. 17; vocale a. 4-6
I -occhiare, suffisso: 238 73-5, 78; superlativo irrego­ apodosi: 214-6,226
I -occhione, suffisso: 236 lare degli a.: 78; superlativo apostrofo: 13-4,28,94
-accio, suffisso: 155,236 sintetico degli a.: 74-5, 78; apparenti: verbi riflessivi a. 113
accludere: coniugazione di a.: uso avverbiale degli a.: 156; apparire: coniugazione di a.:
256 uso dell’articolo con gli a. 288
accordo: — a senso 200; — possessivi: 35-6,81 appellativi, verbi: 188
dell’aggettivo 70, 80; — del -aggine, suffisso: 229 appendere: coniugazione di a.:
participio passato con sog­ -aggio, suffisso: 229 257
getto e oggetto: 141-2,187; -aglio, suffisso: 229 appositiva, proposizione relati­
— del predicato: 186-7; — -aio, suffisso: 229,244,245 va: 210
del verbo con i pronomi -aiolo, suffisso: 229,244 apposizione: 194; — comples­
allocutivi: 104 -ale, suffisso: 229 sa: 194;—semplice: 194
accorgersi: coniugazione di a.: alfabeto: 2-11; — fonetico approssimanti: — palatali: 3,
I 256 intemazionale: 3 10; — labiovelari 3,10; arti­
accrescitivi, suffissi alterativi: alcuno: 85 colo determinativo davanti
236-7 alcunché: 88 all’a. Ijl-: 32; articolo inde­
accumulo / accumulazione: 247 allocutivi, pronomi: 103-4,110; terminativo davanti all’a.
-aceo, suffisso: 229,244 accordo del verbo con i p. /w/-:33
acuto, accento: 19 a.: 104 aprire: coniugazione di aa 288
affermative, frasi dichiarative: alludere: coniugazione di a.: ardii-, prefisso: 239 \
257 arò-, prefisso: 239
195
affermazione, avverbi di: 152,
156
alquanto: 85
alterati: — lessicalizzati: 245;
aggettivi a.: 235-7; avverbi
ardere: coniugazione di a.: 258
-are, suffisso: 230
areo-, prefissoide: 241
v
:
I
affissi: 228 argomentali: proposizioni a.:
affliggere: coniugazione di a.: a.: 155; falsi a. 245; nomi a.:
Z 204,205-9; — oblique: 205,
256 235-7, 245, 247; verbi a.:
I
237-8 209; proposizioni non a.:
affricate, consonanti: 3,7-8 204, 212-9; valori non a.
agente, complemento di: 114-5, alterativi, suffissi: 236-7
alterazione: v. alterati delle proposizioni relative:
188-9 225
aggettivali: funzioni a. delle altrettanto: 85
altri: 88 argomento: — del verbo 183-4;
preposizioni improprie: complemento di a.: 40,192
163; prefissati a.: 238-9; suf­ altro: 85
I alveolari, consonanti: 7 _ -ario, suffisso: 230,244
fissali a. 228-35 -aro, suffisso: 230,244
aggettivi: 67-94; — alterati: alveopalatali, consonanti: 7
-ame, suffisso: 229 articolate, preposizioni: 37,158
235,236-7; — composti: 70, articolazione delle consonanti:
241-3; — derivati: 228-40, ambientalista / amhientalistico:
78 3,7; — intensa: 7; — tenue
— determinativi: 68, 79-94;

323
Grammatica italiana di base
Indice analitico

7; luogo di a,: 3,7; modo di sonali: 120-1, 129; — con i posposizione del numerale:
verbi intransitivi: 120-1; — 90; ripetizione dell'antece­ 71-2, 78, 81; — degli avver­ 193; — di pena: 193; — di
a.: 3.7 bi: 154; — dei numerali: 90; 219-22; — tra proposizione
4* articolo: 29-42; — determinati­ con i verbi riflessivi: 120-1, dente del pronome relativo: prezzo: 193; — di privazio­ subordinata e reggente con
vo: 30, 31-3; — indetermi­ 129; — con i verbi servili: 106; stile nominale: 223 — dei pronomi comple­ ne 192; — di provenienza:
mento tonici e atoni: 102-3, i verbi di volontà e di desi­
nativo: 33-4; — partitivo 120-1, 130; coniugazione 193; — diretto: 187-8; — di derio: 225
30, 38; forme dell’a.: 31-4; degli a.: 119-20 € HO; — di un’azione nel qualità: 193; — di quantità:
I tempo tramite l’avverbio: condizionale: 112, 115, 116,
funzioni delTa.: 30-1; omis­ auto-, prefissoide: 241 c, fonema e grafema: 8 40, 193; — di scambio: 40, 118, 137-8; — di cortesia:
avan(ti)-, prefisso: 238 caco-, prefìsso: 239 152;— del soggetto e del 193; — di sostituzione: 40,
sione dell’ a.: 36, 39-41, 81, complemento oggetto nella 137; — di dissociazione:
200; usi specifici dell’a. 31- avere: coniugazione di a.: 119 cadere: coniugazione di c,: 251 193; — di specificazione: 137; — ottativo: 137; uso
frase: 200; — del soggetto 39, 189, 200; — di stato in
7, 42, 81, 200; uso dell’a. avverbi: 147-156; — composti: cardinali, numerali: 90-1 del c. in proposizioni indi­
nelle frasi esclamative: 185; luogo: 39, 168, 190-1, 200;
col possessivo 35-6, 81; uso 148; — derivati: 148, 149, causa: complemento di c. 190; pendenti: 137; uso del a in
— del soggetto nelle frasi — di stima: 193; — di svan­
dell’a. determinativo con i 150,228; — con più di una complemento di c. efficien­ interrogative: 185-6; — del proposizioni subordinate:
nomi propri: 34-35; uso del­ funzione: 153; — di affer­ te: 188-9 taggio: 193; — di tempo: 138; uso del c. per esprime­
soggetto nelle proposizioni 39,191-2; — di tempo con­
l’a. determinativo davanti mazione: 152; — di dubbio: causali: congiunzioni c.: 171; interrogative indirette: 208- re il futuro nel passato: 138
alle sigle: 42; uso dell’a. 152; — di giudizio: 152, proposizioni c.: 212 tinuato: 191-2; — di tempo condizionali: concordanza di
9; — del complemento determinato: 191-2; — di tempi e modi verbali tra
determinativo nei costrutti 156; — di luogo: 152; — di causativo: valore c. dei verbi oggetto nella dislocazione:
preposizionali: 39-40; uso modo: 150-1; — di negazio­ servili: 130 termine 189; — di unione proposizioni c. e reggente:
200; — postverbale del sog­ 190; — di vantaggio : 193; 215-6; congiunzioni c: 172;
dell’a. indeterminativo con i ne: 152,156; — di quantità: centrale: vocale c.: 3,4 getto con i verbi inaccusati­
nomi propri: 36-37 152; — di tempo: 151; — certo: 85 — distributivo: 192; — proposizioni c.: 214-6,226
vi: 198; prefissi che specifi­ indiretto: 187, 188-93; — condurre: coniugazione di c.:
asindeto: 203 focalizzanti: 154; — fresali: certuno: 85 cano la c. spazio-temporale: oggetto: 168,187; — ogget­ 261
aspetto del verbo: 116-7 153; — interrogativi: 153, che, aggettivo e pronome inter­ 238-9 to partitivo: 188; — partiti­
aspettuale: suffissi con valore 156; — in -mente: 149; — rogativo: 90; congiunzione: congiuntive, locuzioni: 170
i
colloquiale: v. informale vo: 189-90; — predicativo: congiuntivo: 112, 115, 116,
84 117 in -oni: 149; — semplici: 205, 211; omissione del c. colpa, complemento di: 192 40,186,188; — predicativo
i 118, 136-7, 138, 206-7; —
aspettuali: verbi a.: 130 148; aggettivi usati in fun­ 207, 225; 172, pronome colui: 83 dell’oggetto: 188; — predi­ con valore concessivo: 136;
assoluto: superlativo a.: 73-4; zione di a.: 156; alterazione relativo: 104-106; 110; 210- compagnia, complemento di: cativo del soggetto: 186, — con valore dubitativo:
uso a. dei verbi transitivi: degli a.: 155; classificazione 11; 225; — subordinante 190 188 136; — con valore esortati­
113 degli a.: 148; collocazione generico: 172; 174; 225 comparative: congiunzioni c.: complessa: apposizione c.: 194; vo: 136,138; — con valore
assolvere: coniugazione di a.: degli a.: 154; comparativo checché: 88 172, proposizioni c.: 218 frase c.: 182, 201-26; strut­ ottativo: 136; — in proposi­
258 degli a.: 155; formazione checchessia: 88 comparativo: — degli aggettivi: tura della frase c: 202 zioni indipendenti: 136; —
assumere: coniugazione di a.: degli a. derivati: 149; fun­ chi: 90; 94 i 72-5, 78; — degli avverbi: composte, congiunzioni: 170; in proposizioni subordina­
258 zioni degli a.: 148, 151; chicchessia: 88 155-6; — sintetico degli parole c: 228,241-3,246 te 136; — nel parlato: 137;
i
asterisco: 25 grado degli a.: 155, 156; chiedere: coniugazione di c.: aggettivi: 74-5, 78; comple­ composti: — con ordine deter­ indicativo in luogo del c.
l
•ostico, suffisso: 233 significato degli a.: 148; 259 mento c.: 187-93,200 minante + determinato: nel parlato: 137; uso dei
-astro, suffisso: 236 superlativo degli a.: 155 chiudere: coniugazione di c.: complementi introdotti dalle 246; aggettivi c: 70, 241-3; tempi del c: 136; uso del c.
•ata, suffisso: 230-1 avverbiale: uso a. degli aggetti­ 259 diverse preposizioni: 159- avverbi c.: 148; nomi c.: nelle proposizioni oggettive
•ato, suffisso: 231 vi: 156; uso a. delle preposi­ chiunque: 88 60,161,162,163 241-3; formazione dei tempi 206-7; uso del c. nelle pro­
atone: sillabe a.: 18; vocali a.: 4 zioni improprie: 163 chiusa: sillaba c.: 17; vocale c.: complemento: 187-93; — con­ verbali c.: 118; numerali c.: posizioni subordinate 136
atoni: pronomi a.: 98-103, 109, avverbiali: elementi a.: 183-4; 4 cessivo: 192; — dell’oggetto 91, tempi verbali a 115-6, congiunzioni: 169-74; — avver­
110; collocazione dei pro­ locuzioni a.: 148, 150, 151, ci attualizzante: 109 interno: 113, 187; — di 118 sative: 170, 172, 203; — \
nomi a. 102-3, 110; forme 152 ciascuno: 85 agente 188-9; — di abbon­ comprimere: coniugazione di c.: causali: 171; — comparati­
doppie di pronomi a.: 106, avversativa, coordinazione: 203 •cida, suffissoide: 242 danza: 192; — di argomen­ 260 ve 172; — composte 170;
108; gruppi di pronomi a.: I to: 40,192; — di causa effi­ comuni, nomi: 44 — con significato awersati-
avversative: congiunzioni a.: cingere: coniugazione di c.: 260 I
101-2; ripresa dei pronomi 170; 172, 203; proposizioni ciente: 188-9; — di causa: con, preposizione: 161 vo-limitaùvo: 171, 203; —
dò: 84 I con significato avversativo-
a.: 102; risalita dei pronomi a.: 218 circonflesso: accento c.: 19 39,190; —di colpa: 192; — con-, prefisso: 238
a.: 103 azione del verbo: 117,130,140
I di compagnia: 190; — di concedere: coniugazione di c.: oppositivo: 171, 203; —
circostanziali: elementi c.: 184; concessive 172; — conclu­
attenuativi, suffissi alterativi: elementi c. di frase: 184 denominazione: 192; — di 260
236-7 distanza: 192; — di esclu­ concessive: congiunzioni c.: sive 171,203; — condizio­
B drcum-, prefisso: 238 nali: 172; — consecutive:
attenuaùvo, imperfetto: 133 base parola b.: 228; parola b. sione : 193; — di età: 193; 172, proposizioni c.: 213-4
ds-, prefisso: 238 concessivo: complemento c.: 172; — coordinative 170-1;
attingere: coniugazione di a.: modificata: 76, 232; partici­ classificazione: — degli avver­ — di fine: 40, 193; — di — copulative 170, 203; —
258 pi senza b.: 144-5 limitazione : 40,193; — di 192; valore c. del congiunti­
bi: 148; — delle congiun­ vo: 136; valore c. del fiituro: correlative: 171, 203; —
attiva: forma a. del verbo: 112 ben(e}-, prefisso: 239 zioni: 170; — dei nomi: 44; luogo: 39, 168, 190-1, 200; dichiarative: 170-1, 203; —
attributiva: funzione a. dell’ag­ bere: coniugazione di b.: 259 — delle preposizioni: 158; — di materia: 40,193; — di 135 disgiuntive: 170, 203; —
gettivo: 68 mezzo: 40, 190; — di misu­ conclusive, congiunzioni: 171,
M,s)-, prefisso: 239 — delle proposizioni subor­ eccettuative 172; — esclu­
attributo: 194 biblto-, prefissoide: 241 ra: 193; — di modo: 39, 203
dinate: 204-5; — dei verbi: concordanza dei tempi e modi sive: 172; — esplicative:
attualizzante, ci: 109 ■bile, suffisso: 231 112-6 190; — di moto a luogo: 39, 170-1, 203; — finali: 172;
168, 190-1; — di moto da verbali: — tra proposizione
ausiliari, verbi: 118, 119-21, bisdrucciole, parole: 18 codesto: 83 condizionale e reggente: — interrogative indirette:
127, 129, 130; — con i burocratico, stile: nomi a suffis­ cogliere: coniugazione di c.: 260 luogo: 39,190-1; — di moto 171; — limitative: 172; —
per luogo: 190-1; — di ori­ 215-6; — tra proposizione
verbi di forma passiva: 120- so zero: 235, 247; ordine collettivi, nomi: 44 subordinata e reggente: modali: 172; — polivalenti:
1,127; — con i verbi imper- cognome + nome: 65; collocazione: — degli aggettivi: gine: 193; — di paragone:

325
324
Grammatica italiana di base
Indire anaiitif.o

174; — semplici: 170; — dichiarativa: 203; — espli­ devolvere, coniugazione di d • doppi, pronomi: 106,108
subordinative: 170, 171-2; cativa: 203; — disgiuntiva: 263 dovere: coniugazione di d.: 251 espansione della frase: 183-4 forma: — analitica dei possessi­
194,198
f — temporali: 172; —
testuali: 173; classificazione
203; — per asindeto 203; —
per polisindeto: 203; rap­
di, preposizione: 158-9
dt-, prefisso: 240
dubbio, avverbi di: 152
dubitativo, congiuntivo: 136
espellere: coniugazione di e.:
266
vi: 80; — del verbo: 112
formale (o sorvegliato), parole
delle c.: 170; funzioni delle porto di c.: 202 dia-, prefisso: 239 due punti: 24 e espressioni d’uso —: acer­
copula: 186 dichiarativa, coordinazione- esplicativa, coordinazione: 203 rimo e altri superlativi irre­
c.:170 durativa: azione d. del verbo- esplicative, congiunzioni: 170-
coniugazione: 117-29; — dei copulativa, coordinazione: 203, 203 117,130 golari: 78; alcunché: 88; che
1,203 cosa pronome interrogativo:
verbi ausiliari: 119-20; — 215 dichiarative: congiunzioni d.: esplicite, proposizioni subordi­
dei verbi irregolari: 250-91 copulative, congiunzioni: 170, 170-1, 203; frasi d.: 195; E 90; costui, costei, costoro:
nate: 204 83-4; giacché e poiché: 212;
(v. anche alle singole voci); 203 frasi d. affermative: 195; e tonica aperta e chiusa: 4-6 esplodere: coniugazione di e.:
— dei verbi regolari: 121-6; copulativi: verbi c.: 112, 186, frasi d. negative: 195; pro­ eccellere: coniugazione di e.: proposizione relativa intro­
266 dotta da il quale: 105, 210,
— passiva: 127; — prono­ 188; predicato con i verbi posizioni d.: 207 265 espressione dei pronomi perso­
minale: 128; — riflessiva: c.: 186 difendere: coniugazione di d.: eccettuative: congiunzioni e.: 226; proposizioni concessi­
nali soggetto: 97-8 ve: 213-4; questi e quegli
128; prima c.: 121-2; secon­ correlativa, coordinazione, 203 264 172; proposizioni e.: 219 essere, coniugazione di e.: 120
correlative, congiunzioni: 171, difettivi: nomi d.: 57; verbi d.: eco, domande 196 con valore di soggetto
da c.: 123-4; terza c.: 125-6, estimativi, verbi: 188 maschile singolare 83; stes­
142-3; verbi con doppia c.: 203 131 eco-, prefissoide: 242 estinguere, coniugazione di e.:
edile: 26 so e medesimo: 83; uso dei
143 correre: coniugazione di c.: 262 digramma: 7, 11-2; — eh 7; — 267 pronomi allocutivi: 103-4;
conoscere: coniugazione di c.: cosmo-, prefissoide: 241 ci 7; — gh: 7; — gi: 7; — gl effettivi, verbi: 188 estortore / estortore. 247 uso dei pronomi personali
261 cosmopolita: 26 12; — gn 2,12; — se. 2,12 -eggiare, suffisso: 231 -età, suffisso: 231 complemento di terza per­
consecutive: congiunzioni c.: costrittive, consonanti: 3,7 diminutivi, suffissi alterativi: elementi: — avverbiali: 183-4; età, complemento di: 193 sona: 99, 110; uso dei pro­
172; proposizioni c.: 213 costui: 83 236-7 — circostanziali: 184; — -età, suffisso: 233 nomi personali soggetto di
! consonanti: 3; 7-10; — affrica­ -arate, suffissoide: 242 dimostrativi, aggettivi e prono­ circostanziali di frase: 184; -etano, suffisso: 233 terza persona: 97; uso del
te 3,7-8; — alveolari: 7; — -crazia, suffissoide: 242 mi: 68,82-4 — introduttivi dei comple­ ■eto, suffisso: 231 comparativo d’uguaglianza:
alveopalatali: 7; — con arti- crescere: coniugazione di c.: 262 dipendenti, proposizioni: 202 menti partitivi: 189; primi e -ettare, suffisso: 238 73; uso del congiuntivo
colazione solo intensa: 7; — cronistico, imperfetto: 133 dipingere, coniugazione di d.: I o prefissoidi: 241-3; secondi -etto, suffisso: 155,236,247 nelle oggettive: 206-7; vi
con articolazione solo cucire: coniugazione di c.: 288 264 e. o suffissoidi: 241-3 eu-, prefisso: 239 particella pronominale e
tenue: 7; — continue 3, 7; cuocere: coniugazione di c.: 263 dire: coniugazione di d.: 289 elettivi, verbi: 188 evadere, coniugazione di e.: 267 avverbiale 100
s
— costrittive 3, 7; — den­ diretto: complemento d.: 187- elisione 13-14, 28; 32- 34, 82, -evale, suffisso: 232 formazione — degli avverbi:
tali: 3, 7; — intense: 7; — D 8; discorso d.: 223-4; tra­ 158,160 extra-, prefisso: 238,239 149; — del femminile degli
; -elio, suffisso: 236
labiali: 3,7; — labiodentali: da, preposizione: 160 sformazione del discorso d. -ezza, suffisso: 232 aggettivi: 68-70, 80; — del
7; — laterali: 3,7; — nasali: dare, coniugazione di d.: 250 in discorso indiretto: 224 •ema, suffisso: 144 femminile dei nomi: 46-9,
3,7; — occlusive 3,7-8; — de-, prefisso: 240 dirigere: coniugazione di d.: emergere, coniugazione di e.: F 247; — del femminile dei
orali 3, 7; — palatali: 7-8; decidere: coniugazione di d.: 266 falsi alterati: 245 nomi in -tare, -sore. 247; —
264 del maschile dei nomi origi­
— sonore: 3, 7, 8, 9; — 263 enti-, prefisso: 239 familiare: v. informale
dis-, prefisso: 238,239,240 nariamente femminili: 49; —

r
sorde 3,7,8, 9; — tenui: 7; enclitica: collocazione e. dei fare, coniugazione di f.: 250
demo-, prefissoide: 241 discorso: — diretto: 223-4; — femminile: — degli aggettivi: del passivo dei verbi: 114-5,
— velari 3,7-8; — vibranti: denominazione, complemento indiretto: 223-4; trasforma­ pronomi: 102-3
endo-, prefisso: 239 68-70, 80; — dei nomi: 46- 127; — delle parole: 227-
3, 7; descrizione fonetica di: 192 zione del d. diretto in d. ! 247; — del plurale degli
delle c. italiane 3, 7; luogo -ente, suffisso: 229 9,247
dentali, consonanti: 3,7 indiretto: 224 -fero, suffissoide: 242 aggettivi: 68-70, 80; — del
di articolazione delle c.: 3, I entro-, prefisso: 239
derivati: aggettivi d.: 228-40; discutere: coniugazione di d.: plurale dei nomi: 49-60, 65- :
7; modo di articolazione -enza, suffisso: 230
avverbi d.: 148, 149, 150, 264 -erellare, suffisso: 237 filo-, prefissoide: 242 6; — del plurale dei nomi
delle c: 3,7 228; formazione degli disgiuntive: congiunzioni d.: -filo, suffissoide: 243 stranieri: 54, 65; — dei
contemporaneità: v. concordan­ -erta, suffisso: 231
avverbi d.: 149, nomi d.: 170; frasi interrogative d.: errori di analogia: 146 finali: congiunzioni f.: 172; pro­ tempi verbali composti: 118
za dei tempi e modi verbali 228-40; verbi d.: 228, 230- 195; proposizioni interroga­ posizioni f.: 212-3 forme: — atone dei pronomi
contenuto informativo, analisi esclamative: frasi e.: 185, 195,
40 tive indirètte d.: 209 196-7: collocazione del sog­ fine, complemento di: 40,193 complemento: 98-103; —
del: 182-3 desiderativa, frase: 195,197 dislocazione: 94, 199; — a fingere, coniugazione di/: 268 dell'articolo: 31-4; — libere:
continue, consonanti: 3,7 getto nelle frasi e: 185 241; — non libere: 241; —
desinenza: — aggettivale: 68-9; destra: 94, 199; — a sini­ esclamativi, aggettivi e prono­ finiti, modi verbali: 112,115-6
cantra-, prefisso: 239 — nominale: 44-5; — ver­ stra: 199 flettere, coniugazione di/: 268 toniche dei pronomi com­
contro-, prefisso: 239 mi: 68,89-90 plemento: 98-100
bale: 117, 122, 124, 126, distanza, complemento di: 192 esclamativo, punto: 24 -fobia, suffissoide: 242
contundere, coniugazione di a: 132,240 distinguere, coniugazione di d.: focalizzanti, avverbi: 156 -forme, suffissoide: 242
261 esclusione, complemento di: formule di cortesia: — con
determinativa, proposizione 265 fondere, coniugazione di/: 268
convergere, coniugazione di c.: relativa: 210 193 fonemi: 3; — dell’italiano: 3-12; l’imperativo: 138; — con
distributivo, complemento: 192 esclusive congiunzioni e.: 172;
2G2 determinativi, aggettivi e pro­ dittongo: 10, 12-3; — mobile: — stranieri: 8,11 l’infinito: 138
coordinate, proposizioni: 203 proposizioni e.: 218-9 fra, preposizione: 162-3
nomi: 68,79-94 26-7,122,124 -erro, suffisso: 231 fonetica: 2
coordinative, congiunzioni:170- determinativo, articolo: 30, 31- diverso: 85 foni: 2
1,203 -ere, suffisso: 231 268
3; uso dell’ a. d. con i nomi dividere: coniugazione di d.: -esimo, suffisso: 233 fonologia: 2-18
coordinazione 202-3; — avver­ fonologica, trascrizione: 3,4,7 fresali, avverbi: 153
propri: 34-5; uso dell’a. d. 265 esistere, coniugazione di e.: 266 frase: — complessa: 182, 201-
sativa: 203; — conclusiva: davanti alle sigle: 42; uso divisione in sillabe: 17-8 esortativo: congiuntivo: 136, fonosintattico, raddoppiamen­
203; — copulativa: 203, 226; — desiderativa: 195,
dell’a. d. nei costrutti pre­ dolere, coniugazione di d.: 251 138 to: 15-6,160
215; — correlativa: 203; — posizionali: 39-40 domande eco: 196

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326
Grammatica italiana di base
Indice analitico

197; — dichiarativa: 195; — giacere: coniugazione di g.: 252 tico: 133-4; — irreale: 134;
giudizio, avverbi di: 152,156 — storico: 133; congiuntivo infinito: 112, 115, 116, 118, classificazione delle i.: 176;
esclamativa: 185, 195, 196- 138, 139; formule di corte­ -itano, suffisso: 233
7; — imperativa: 195, 197; giungere: coniugazione di g.: i.: 115, 116, 118, 137; indi­ funzioni delle i.: 176; signi­ -ite, suffisso: 244
— indipendente: 194-7, 269 cativo i.: 115,116,118,133- sia con Pi.: 138; uso dell’i. ficato delle: 176-7; uso di h
nelle proposizioni indipen­ iterative, proposizioni tempora-
217; — interrogativa: 195-6, gli dico / le dico / dico loro: 110 4; usi modali dell’indicativo nelle i.: 177
godere: coniugazione di g.: 252 i.: 133-4 denti: 139; uso dell’i. nelle interpunzione: v. punteggiatura
215; — interrogativa -ito, suffisso: 231
grado: — degli aggettivi: 72-5, impersonali, verbi: 129; ausilia­ proposizioni subordinate: interrogative: collocazione del
disgiuntiva: 195; — interro­ I -studine, suffisso: 233
78; — degli avverbi: 155, re con i v. i.: 129 139 soggetto nelle frasi i.: 185-
gativa parziale: 195; — infìsso -tre- nei verbi della terza -ivo, suffisso: 233
interrogativa retorica: 196; 156 implicite, proposizioni subordi­ I 6; collocazione del soggetto
coniugazione: 126,142-3 ■tzia, suffisso: 234
— interrogativa totale: 195; grafemi: 2-3; — dell’italiano: nate: 204 nelle proposizioni i. indi­ -tuo, suffisso: 234
informale, termini e espressio­ rette: 209; congiunzioni i.
— nominale: 223; — scissa: 10-1; — stranieri 11 improprie, preposizioni: 158, ni del registro —: che ■aure, suffisso: 234
198-9; — segmentata: 198- grave, accento: 19 163-4,165; — accompagna­ indirette: 171; frasi L: 185,
subordinante generico: 195-6, 215; frasi i. disgiun­
9: — semplice: 181-200; — gruppi di pronomi atoni: 101-2 te da un’altra preposizione: 172; congiunzioni causali:
vocativa: 194; collocazione gruppo: — del predicato: 183, 163-4; 165 tive: 195; frasi i. parziali: j (i lunga), lettera straniera: 11 ,.-X
212; costruzione del perio­ 195; frasi i. retoriche: 196;
di soggetto e complemento 186; — del soggetto: 183, in, preposizione: 161 do ipotetico: 215, 226;
185 frasi i. totali: 195; proposi­ K /
oggetto nella f.: 200; ele­ in piazza Dante / a piazza costruzioni con rafforza­
menti circostanziali di f.: guaina: 26 Dante-, 168 zioni i. indirette: 208-9; k (cappa), lettera straniera: 11 \
i mento pronominale:! 10; proposizioni i. indirette
184; espansione della f.: in-, prefisso: 239,240,241 elementi rafforzativi delle
H inaccusativi, verbi: 198 I disgiuntive: 209; proposi­ l
183-4, 194, 198; nucleo interrogative: 196; espres­ zioni i. indirette parziali:
della f.: 183-4; struttura h, segno grafico: 9; uso di h incidentali: proposizioni i.: 223; I l'anno che ci siamo conosciuti /
I sione della concessività: 209; proposizioni i. indiret­ l’anno in cui ci siamo cono­
della f. complessa: 202; nelle interiezioni: 177 214; modalità d’espressione te totali: 209 sciuti: 114
struttura della f. semplice: ho comprato una casa ! ho com­ 223; proposizioni i. secon­ del rapporto condizione interrogativi: aggettivi e prono­ la riferito a un oggetto indeter­
182-4 prata una casa: 141 darie: 223 conseguenza: 215; superla­ mi i.: 68, 89-90, 94; avverbi minato: 107
fraseologici, verbi: 130 ho incontrato gli amici e gli ho inciso: 222-3 tivi con base nominale: 74; L 153,156 labiali, consonanti: 3,7
frasi idiomatiche, uso cristalliz­ detto ! ho incontrato gli incoativo, aspetto i. del verbo: usi modali dell’imperfetto e interrogativo, punto: 24 labiodentali, consonanti: 7
zato delle preposizioni amici e ho detto loro: 99 117 del trapassato prossimo intonazione: 16-7, 195-6, 197, labiovelare, approssimante- 10
nelle: 166-7,168 indefiniti: aggettivi e pronomi indicativi: 133-4; uso dei 200, 222; — negli incisi: laterali, consonanti: 3,7
friggere: coniugazione di /.: 269 I i.: 68, 84-9; modi verbali i.: pronomi interrogativi che / 222; — nelle frasi esclamati­ leccornia: 26
friulr. 26 i Capodanni / i captdanno: 66 112,115-6 cosa: 90; uso dei pronomi ve; 196-7; nelle frasi interro­ ledere: coniugazione di la ZÌO
-fugo, suffissoide: 243 i computer / i computerr. 54,65 indeterminativo, articolo: 30, personali gli ! le I loro: 99, gative: 195-6 leggere: coniugazione di la ZÌI •
fungere, coniugazione difa 269 -ia, suffisso: 232 33-4; uso dell’a i. con i nomi 110; uso del presente in intra-, prefisso, 239 lessicale: unità L superiore: 243
funzioni: — aggettivali delle -ta, suffisso: 232 propri: 36-7 luogo del futuro: 135; uso intransitivi, verbi: 113 lessicalizzazione degli alterati:
preposizioni improprie: iato: 12-3 indicativo: 112, 115, 116, 118, del pronome la con riferi­ intridere: coniugazione di ia 245
’163;
z,‘ — degli aggettai; 68, -tcchiare, suffisso: 238 132-5, 206-7; — in luogo mento indeterminato in 270 lettere: — italiane: 10-1; —
80; — degli articoli:
i 30-1; -iccio, suffisso: 236 del congiuntivo nel parlato: particolari espressioni: 107- invadere: coniugazione di ia straniere: 11; genere dei
; — degli avverbi: 148, 151; -icci(u)olo, suffisso: 237 137; uso dell’i. nelle propo­ 8; uso del pronome relati­ 270 nomi delle L: 11
— delle interiezioni: 176; — -iciattolo, suffisso: 236 sizioni oggettive: 206-7 vo: 110; uso delle particelle invariabili: aggettivi L: 69; nomi lì/là: 155
delle congiunzioni: 170; — -far, suffisso: 232; accentazione indipendenti, proposizioni: pronominali e avverbiali ci L-.53 libere: forme L: 241; forme non
delle preposizioni: 158,163; dei nomi in-4:28 136, 137, 139, 194-7; uso e ne: 109; uso dell’indicati­ -io, suffisso: 233 1:241
— dei verbi: 112-6; — ver­ -ide, suffisso: 244 del condizionale nelle p. i.: vo al posto del congiuntivo iper-, prefìsso: 239 limitative: congiunzioni L: 172;
bali delle preposizioni -iera, suffisso: 232 137; uso del congiuntivo nelle subordinate: 137, ipo-, prefisso: 239 proposizioni L: 219
improprie: 163 -iere, suffisso: 232,244 206; uso dell’indicativo ipotetico: imperfetto i.: 133-4; limitazione, complemento di:
nelle p. i.: 136; uso dell’infi- 40,193
fuori-, prefisso: 238 ■iero, suffisso: 232 nelle proposizioni compa­ periodo i.: 137, 214-6, 226;
futuro: — anteriore: 115, 116, rative: 218 periodo i. misto: 216 locuzioni: — avverbiali: 148; —
-ificare, suffisso: 232 indirette: congiunzioni interro­ congiuntive: 170; — inte­
118, 135; — semplice: 115, -ificio, suffisso: 232 gative i.: 171; collocazione infra-, prefisso: 239 irreale, imperfetto: 134
116, 118, 135; usi modali (in)fra-, (in)tra-, prefisso: 239, irregolare: superlativo i. degli riettive: 176; — prepositive:
-ifico, suffisso: 233 del soggetto nelle proposi­ 151, 158, 165; — verbali:
del f.: 135; valore concessi­ ■igno, suffisso: 233,236 zioni interrogative i.: 209; 240 aggettivi: 78
vo del f.: 135 ingressivo, aspetto i. del verbo: irregolari, verbi: 132, 250-91; 225
il champagne / lo champagne: proposizioni interrogative -logia, suffissoide: 242
— di 1* coniugazione: 250;
L: 208-9; proposizioni inter­ — di 2* coniugazione in - logico-grammaticale, analisi:
G -ile, suffisso: 233 rogative i. disgiuntive: 209; -ino, suffisso: 155, 233, 237,
ère: 251-55; — di 2* coniu­ 182-3
g, fonema e grafema: 8 im-, prefisso: 241 proposizioni interrogative i. 244,247 luogo: — di articolazione delle
genere dei nomi: 44-9,61-4,65; intensivi, prefissi: 238,239 gazione in -ere: 256-87; —
imperative, frasi: 195,197 parziali: 209; proposizioni di 3* coniugazione: 288-91; consonanti: 3, 7; avverbi di
— delle lettere italiane: 11; imperativo: 112,115,116,118, interrogative i. totali: 209 intensivo, accento: 18 L: 150-1; complementi di L:
—stranieri: 62,64 i inter-, prefisso: 240 (v. anche alle singole voci)
138; — e formule di corte­ indiretto: complemento L: 187, -isc-, infisso, 126,142-3 39, 168, 190-1, 200; com­
gerundio: 112, 115, 116, 118,
140; — con azione progres­
sia: 138; — negativo: 138 188-93; discorso i.: 223-4; I
i
interfissi: 228
interiettive, locuzioni: 176 -ismo, suffisso: 233 plementi di moto a 1.: 39,
imperfettivo: aspetto i. del trasformazione del discorso -ista, suffisso: 233,244-5 168, 190-1; complementi di
siva: 140; uso del g. nelle verbo: 117 diretto in discorso i.: 224 interiezioni: 175-180; — impro­ moto da 1: 39, 190-1; com­
proposizioni subordinate: prie: 176-7; — e punteggia­ -ittico, suffisso: 233
imperfetto: — attenuati™: 133; indulgere: coniugazione di ia -iti, suffisso: 233,247 plementi di moto per 1.:
140 — cronistico; 133; — ipote­ ZÌO tura: 176; — proprie: 176-7;

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1
Cramnwhca italiana di base
Indice analitico

mono-, prefissoide: 242 244-5; — di punti cardinali: offrire-, coniugazione di o.: 289
190-1: complementi di stato 45; — di regioni: 45; — di
ini.: 39.168,190-1,200 monosemia: 244 oggettiva: complemento di spe­ P
mordere: coniugazione di m.: scienze: 45; — di Stati: 45; I palatale, approssimante: 10 <ho p.: 140; infinito p.: 139;
cificazione o.: 200 participio p.: 140, 141-2,
M 271 — difettivi: 57; — femmini­ I oggettive, proposizioni: 187, palatali, consonanti: 7-8
morire: coniugazione di m.: 289 li in -o: 61; — geografici: 34; i para-, prefisso: 239 211; participio p. con valore
ma, con valore avversativo e 205-7,209; — oblique: 205, di proposizione relativa
moto: complemento di m. a — in -a: 46, 49; — in -ca, - 209; omissione del che nelle paragone, complemento di: 193
limitativo: 171,203 ga: 50; — in -co, -go: 51, 65; parasintetid, verbi: 240-1 implicita: 211; verbi man­
maggioranza: grado comparati­ luogo: 39, 168, 190-1; com­ o. esplicite: 205, 225; uso canti del participio p.: 131
plemento di m. da luogo: — in -e: 47,53; — in -io: 52, parecchio: 86
vo di m.: 72-3; proposizioni del congiuntivo e dell’indi­ passiva, forma p. del verbo:
39, 190-1; complemento di 65; — in -io: 52; — in -o: cativo nelle o.: 206-7 parentesi: 25; — tonde 25; —
comparative di m.: 218 quadre: 25 114-5,127
maiuscole, lettere: 20-22; — m. per luogo: 190-1 46,49; — in -sore: 47; — in oggetto: complemento o.: 167, •patta, suffissoide: 242
mungere: coniugazione di m.: -tore: 47; — in -eia, -già: 50, parentetiche, proposizioni: 223 paziente: 114-5
reverenziali: 22; uso delle 187; complemento dell’o. parere-, coniugazione di p.: 252
272 65; — invariabili: 53; — interno: 113, 187; comple­ pena, complemento di: 193
m.. : 20-22 parlare chiaro / parlare chiara­
mal(e\-, prefisso: 239 muovere: coniugazione di m.: maschili in -a: 61; — propri: mento o. partitivo: 188; prefissoide: 242
44; — stranieri: 54, 62, 63, mente-. 152,156
-mania, suffissoide 242 272 complemento o. preposizio­ parlato, forme e espressioni per, preposizione: 162
marca: — personale: 117; — 64,65; articolo davanti ai n. nale; 168; complemento perdere: coniugazione di p.: 274
N stranieri: 42; casi particolari del: v. informale perfettivo: aspetto p. del verbo:
temporale 117 predicativo dell’o.: 186, parola base: 228; — modifirar^-
maschile formazione del m. dei nasali, consonanti: 3,7 di formazione del femminile 188; collocazione del com­ 76,232 peri-, prefisso: 238
nomi originariamente fem­ nascere: coniugazione di n.: 272 o del maschile dei n.: 49; plemento o. nella disloca­
classificazione dei n.: 44; parole — alterate 235-8, 245, periodo ipotetico, 137, 214-6,
minili: 49 nascondere: coniugazione di n.: zione: 199; collocazione del 247; — bisdrucciole 18; —
273 formazione del femminile complemento o. nella frase: 226; (v. anche proposizioni
materia, complemento di: 40, composte 228, 241-3, 246; condizionali
193 ne con valore rafforzativo: 109 dei n.: 46-9, 247; formazio­ 200
ne del plurale dei n.: 49-60, — composte con ordine persona del verbo: 112
medesimo: 83 negative, frasi dichiarative: 195 ogni: 87 determinate + determinar»-
negativi, prefissi: 238,239 65; formazione del plurale ■agnolo, suffisso: 236 personali, pronomi: 96-103,
medico, linguaggio: 76 246; — composte ibride: 110; — complemento: 96,
mega-, prefissoide: 242 negativo, imperativo: 138 dei n. stranieri: 54, 65; ognuno: 88 246; — con prefisso: 238-
genere dei n.: 44-9, 61-4, 98-103, 110; — soggetto:
megaio-, prefissoide 242 negazione: avverbi di n.: 152, oltre-, prefisso: 239 40; — con suffisso: 228- 96-8, 110; collocazione dei
-mente, suffisso: 149 156; particelle rafforzative 65; genere dei n. delle lette­ -orna, suffisso: 244 235; — derivate: 228-35, p. p. complemento: 102-3,
? -mento, suffisso: 234 della n.: 156 re italiane: 11; genere dei n. omissione: — del che dopo 238-40; — omografe 20; — 110; espressione dei p. p.
i meta-, prefisso: 239 negligere: coniugazione di ».: stranieri: 62,64 malgrado e nonostante: 172; piane 18; — sdrucciole 18- soggetto: 97-8; forme afone
j mettere: coniugazione di m.: 273 nominale: frase n.: 223; parte n. — del che nelle oggettive 9; — semplici: 228; — tri­ dei p. p. complemento: 98-
271 nessuno: 85-6 del predicato: 186; partici­ esplicite: 205, 225; — del sdrucciole: 18; formazione 103; forme toniche dei p. p.
mezzo, complemento di: 40, niente: 88 pio con valore n.: 140; pre­ che nelle relative esplicite: delle p.: 227-47 complemento: 98-100;
190 nomi: 43-66; — alterati: 235-7, dicato n.: 186; prefissato n.: 211; — del che nelle sogget­ parte nominale del predicato: gruppi di p. p. atoni: 101-2;
mezzo-, prefissò: 239 245,247; — alterati a suffis­ 238-9; stile n.: 223; suffissa- tive esplicite: 207, 225; — 186 ripresa dei p. p.: 102; risali­
mi dispiace sapere / mi dispiace so zero 235,247; — colletti­ to n.: 228-35 del di nelle soggettive impli­ particelle rafforzative della ta dei p. p. atoni: 103
di sapere: 208 vi: 44; — composti: 57,241- non argomentali: proposizioni cite: 208; — della preposi­ negazione 156 persuadere, accentazione di p.:
minoranza: grado comparativo 3 — comuni: 44; — con n. a.: 204,212-9; valori n. a. zione in frasi idiomatiche: participio: 112, 115, 116,118, 26; coniugazione di pc 252
i di m.: 72-3; proposizioni doppia forma di plurale: 51, delle proposizioni relative: 168; — dell’articolo: 36,39- 140,141,144-5,211;—con piacere: coniugazione di p.: 255
comparative di m.: 218 55-6; — con doppia forma 225 41,81,200 valore nominale: 140; — piane, parole: 18
misto, periodo ipotetico: 216 di singolare: 56; — con non fatelo / non lo fate: 114 omografe, parole: 20 con valore verbale 140; — pioniere: coniugazione di p.:
misura, complemento di: 193 forma maschile e femminile non-, prefisso: 239 -one, suffisso: 155,234,237 passato con valore di propo­ 274
mobile, dittongo: 26-7, 122, di diverso significato: 45-6; nucleo della frase: 183-4 •oni, suffisso; 149 sizione relativa implicita: piovere: coniugazione di p.: 274
‘l
nulla: 88 onomatopee: 178-80; — dell’i­ 211; — presente con valore plurale: — degli aggettivi: 68-
124 — del tipo il nipote ! la 70, 80; — dei nomi: 49-60,
modali: congiunzioni m.: 172; nipote: 48; — del tipo il numerali, aggettivi e pronomi taliano: 178-9; — derivate: autonomo: 145; — presente
n.: 68, 90-3, 94; — cardina­ 178; provenienti dall’ingle­ senza base: 144-5; accordo 65; — dei nomi stranieri:
proposizioni m.: 217; usi m. padre ! la madre: 47-8; — 54, 65; nomi con doppia
del futuro: 135; usi m. del­ del tipo la rondine maschio / li: 90-1, 94, — collettivi: 93; se: 179-80; — semplici: 178 del p. passato con il sogget­
— distributivi: 93; — fra­ to e l’oggetto: 141; verbi forma di p.: 55-6,66
l’imperfetto: 133-4; usi m. la rondine femmina: 48; — orali, consonanti: 3,7
zionari: 93; — moltiplicati­ mancanti del p. passato: 131 poco: 86
del trapassato prossimo: derivati: 228-40; — di albe­ ordine determinante + determi­ poli-, prefissoide: 242
135 ri: 45,65; — di città: 45; — vi; 92-3; — ordinali: 91-2, nato nelle parole composte: partitivo: articolo p.: 30, 38;
complemento oggetto p.: polisindeto: 203
modi del verbo: 112, 115-6, di continenti: 45; — di 94; collocazione dei n.: 90 246 polivalenti, congiunzioni: 174
132-40; — indefiniti: 112, numero del verbo: 112 ■ore, suffisso: 234 188; complemento p.: 189-
discipline di studio: 45; — porgere-, coniugazione di p.: 275
115-6; — finiti: 112, 115-6; di elementi chimici: 45; — nuocere: coniugazione di n.: origine, complemento di: 193 90; soggetto p.: 185
parziali: frasi interrogative p.: porre: coniugazione di p- 275
concordanza dei m. e tempi di fiumi: 45; — di frutti: 45, 273 orto-, prefissoide: 242 posizione v. collocazione
-osi, suffisso: 244 195; proposizioni interroga­
verbali: 215-6, 219-22, 225; 65; — di giorni della setti­ possessivi, aggettivi e pronomi:
uso dei m.: 132-40 mana: 45; — di isole: 45; — o -oso, suffisso: 234 tive indirette p.: 209
passato: — prossimo: 115,116, 68,80-2
modo: — di articolazione delle di laghi: 45; — di mari: 45; o tonica aperta e chiusa: 4-6 ■ottare, suffisso: 238---- post-, prefisso: 239
oblique, proposizioni oggettive ottativo: valore o. del condizio­ 118, 134; — remoto: 115, posteriori, vocali-3,4 .
consonanti: 3, 7; avverbi di — di mesi: 45; — di mestie­ 116,118, 134; condizionale
m.: 150-1; complemento di ri: 48, 66, 244-5; — di o argomentali: 205,209 nale: 137; valore o. del con­ posteriorità: v. concordanza dei
p.: 137-8; congiuntivo p.: tempi e modi verbali
m.: 39,190 metalli: 45; — di monti: 45; -accio, suffisso: 236 giuntivo: 136
115, 116, 118, 137; gerun-
molto: 85 — di professioni: 48, 66, occlusive, consonanti: 3,7 •otto, suffisso: 237

331
330
!

Gramnwtia italiana di base


Indice analitico
cosmo-: 241; — demo-: 241; atoni: 98-103, 109, 110; —
potere: coniugazione di pa 255 dimostrativi: 82-4; _ — subordinate: 204-226; —
— eco-: 242; — filo-: 242; pungere; coniugazione di pa
pre-, prefisso: 238 — mega-: 242; — megaio-: doppi: 106, 108; — escla­ subordinate esplicite: 204; oggetto preposizionale: 168;
predicativa: funzione p. dell’ag­ 276
* 242; — mono-: 242; — orto- mativi: 89-90; — indefiniti: — subordinate implicite: essa pronome personale
gettivo: 68 punteggiatura: 22-5; — e inte­
: 242; — penta-: 242; — 84-9; — interrogativi: 89- 204; — subordinate implici­ riezioni: 178; — con le pro­ soggetto: 97; intonazioni:
predicativi: complementi p. 40, 90,94; — personali: 96-103, te introdotte dalle diverse 17; suffisso -aro: 230, 245;
186.188; verbi p.: 112,186 poli-: 242; — psico-: 242; — I posizioni relative 23,211
quadri-: 242; — tele-: 242; 110; — personali comple­ preposizioni: 159, 160, 161, termini d’uso scherzoso o
predicato: 182, 186-7; — con i I puntini di sospensione: 24
spregiativo: 61; uso dei pro­
— topo-: 242 mento: 96, 98-103, HO; — 162; — temporali: 216-7; punto e virgola: 23
verbi copulativi: 186; — personali soggetto: 96-98, classificazione delle p. nomi interrogativi che/cosa:
nominale: 186-7; — verbale: prefissoidi o primi elementi: punto esclamativo: 24
110; — possessivi: 80-2; — subordinate: 204-5; colloca­ punto interrogativo: 24 90; uso dell’articolo davanti
186; gruppo del p.: 183, 241-3 zione del soggetto nelle p. al nome di battesimo: 34;
prendere: coniugazione di pa relativi: 104-6, 108, 110, punto: 22
186; uso scorretto della vir­ interrogative indirette: 209; uso del passato remoto:
275 226; — riflessivi: 100; 134; voi pronome allocuti­
gola tra soggetto e p.: 23 ! concordanza di tempi e
prefissati: — aggettivali: 238-9; prepositive, locuzioni: 151, accordo del verbo con i p. r Q vo: 103
allocutivi: 104; antecedente i modi verbali tra p. condi­ q, fonema e grafema: 9
— nominali: 238-9; — ver­ 158,165 zionali e reggente: 215-6; registro: v. informale e formale
preposizionale, complemento in sostituzione di un p. rela­ quadri-, prefissoide: 242 relative, proposizioni: 205,
bali: 239-40 tivo: 104, 105, 106; colloca­ concordanza di tempi e qualche-, 87
prefissazione: 228,238-40 oggetto: 168 modi verbali tra p. subordi­ 210-1; omissione del che
preposizioni: 157-168; — arti­ zione (proclitica / enclitica) qualcosa-, 88 nelle r. esplicite: 211; parti­
prefissi: 228, 238-40; — che nate e reggente: 219-22; qualcuno-, 89
specificano la collocazione colate: 37, 158; — impro­ dei p. complemento: 102-3, cipi passati con valore di t,
concordanza di tempi e quale: 90
spazio-temporale: 238, 239; prie: 158, 163-4, 165; — 110; espressione dei p. sog­ modi verbali tra p. subordi­ implicite: 211; punteggiatu­
getto: 97-8; forme atone dei qualificativi, aggettivi: 68-78 ra con le n: 23, 211; valori
— intensivi: 238, 239; — improprie accompagnate nate e reggente con verbi di qualità, complemento di 193
da un’altra preposizione: p. complemento: 98-103; volontà e desiderio: 225; non argomentali delle ra
negativi: 238,239 qualsiasi: 87 225
prefisso: 228; — a-: 239, 240; 163-4, 165; — e pronomi: forme toniche dei p. com­ t omissione del che nelle p. qualsivoglia: 87 relativi, pronomi: 104-6, 108,
— anfi-: 258; — ante-: 238; 165; — proprie: 158-63; — plemento: 98-100; gruppi di oggettive esplicite: 205,225; qualunque: 87 110
— archi-: 239; — arci-: 239; nelle reggenze verbali: 293- p. atom: 101-2; preposizioni omissione del che nelle p. quantità: avverbi di q.: 152; relazione: — temporale fra pro­
— avanlti)-: 238; — ben(e)-: 321; — semplici: 158-63; e p.: 165; ripresa dei p.: relative esplicite: 211; omis­ complemento di q.: 40,193
102; risalita dei p. atoni: posizioni: 219-22; aggettivi
239; — Mr)-: 239; — caco-: classificazione delle p.: sione del che nelle p. sog­ quanto: 90 di t: 70,76-7,78
239; — drcum-: 238; — ds-: 158; funzioni delle p.: 158, 103; uso obbligatorio del­ gettive esplicite: 207, 225; quegli: 83 rema: 182-3
: l’articolo con i p. possessivi:
238; — con-: 238; — contra- 163; complementi introdot­ omissione del di nelle p. quello: 82 rendere: coniugazione di ra 278
: 239;—contro-: 239; — de- ti dalle diverse p.: 159-60, 81; uso sostantivale dei p. soggettive implicite: 208; questi: 83 retoriche, frasi interrogative m
: 240; — di-, 240; — dia-: 161, 162,163; proposizioni possessivi: 82 participio passato con valo­ questo: 82 196
239; — dts-: 238, 239, 240; subordinate implicite intro­ pronominali: aggettivi p.: 68, re di p. relativa implicita: qui / qua: 155 retro-, prefisso: 239
— enti-: 239; — endo-: 239; dotte dalle diverse p.: 159, 79-94; verbi p.: 112, 113-4, 211; punteggiatura con le p. reverenziale, maiuscola: 22
— entro-: 239; — eu-i 239; 160, 161, 162; uso cristal­ 128-9 relative: 22, 211; relazione R ridere: coniugazione di ra 278
I — extra-: 238,239; —fuori- lizzato delle p. in frasi idio­ pronunce regionali delle vocali temporale fra p.: 215-6, rie)-, prefisso: 240 riflessivi, verbi: 112, 128-9; —
: 238; — tm-i 241; — in-: matiche: 166-7, 168; ( v. e e o toniche: 6 219-22, 225; trasformazione ri»)-, prefisso: 240,241 apparenti-113;—reciproci:
k 239, 240, 241; — (in)fra-, anche alle singole voci: a, propendere: coniugazione di pa di p. subordinate esplicite raddoppiamento fonosintatti- 113
X (in)tra-: 239, 240; — infra-: da, di, con, fra, in, per, su, 276 in implicite: 204; uso del co: 15-16; — prodotto dalla riflessivo, pronome: 100
j 239; — inter-: 240; — intra- tra) proposizioni: — argomentali: congiuntivo e dell’indicati­ preposizione da: 160 rifulgere: coniugazione di ra
204, 205-9; — argomentali vo nelle p. oggettive: 206-7; radere: coniugazione di ra 277 279

7 , 239; — iper-: 239; — ipo-:


239; — mal(e)-: 239; —
meta-: 239; — mezzo-: 239;
------ 239; — non-: 239; —
oltre-: 239;—para-: 239; —
presente. — storico: 133; con­
dizionale p.: 137-8; con­
giuntivo p.: 115, 116, 118,
137; gerundio p.: 140;
imperativo p.: 138; indicati­
oblique: 205, 209; — avver­
sative: 218; — causali: 212;
— comparative: 218; —
concessive 213-4; — condi­
I
uso del condizionale nelle
p. subordinate: 138; uso del
congiuntivo nelle p. subor­
dinate: 136; uso del gerun­
radice verbale: 117, 122, 124,
126,132
rafforzativo, ne: 109
reciproci: verbi riflessivi r.: 113
redigere: coniugazione di ra 2TÌ
rimanere: coniugazione di ra
253
rin-, prefisso: 240
ripresa pronominale: 102
risalita dei pronomi atoni* 103
zionali: 214-6, 226; — con­ dio nelle p. subordinate:
peri-: 238; — post-: 239; — vo p.: 115,116, 118, 132-3; 140; uso dell’infinito nelle redimere: coniugazione di ra rispondere: coniugazione di r.:
pre-: 238; — rie)-: 240; — infinito p.: 139; participio secutive: 213; — coordina­
te 203; — dichiarative: 207; p. subordinate: 139; valori 277 279
retro-: 239; — ri»)-: 240, p.: 140,144-5 non argomentali delle p. reggenti, proposizioni: 202; rodere: coniugazione di ra 279
241; — rin-i 240; — s-: 239, prestiti da lingue straniere: 64 — dipendenti: 202, — rompere: coniugazione di ra
eccettuative: 219; — esclu­ relative: 225 concordanza di tempi tra
240, 241; — semi-: 239; — prezzo, complemento di: 193 propri, nomi: 44 proposizioni condizionali e 280
sema-: 239; — sin-: 238; — primi elementi: v. prefissoidi sive: 218-9; — finali: 212-3; r.: 215-6; concordanza di rubrica: 26
— incidentali: 223; — inter­ proprie, preposizioni: 158-63
sopra-: 239; — sotto-: 239; principale, proposizione v. reg­ protasi: 214-6,226 tempi tra subordinate e r.:
—sovra-: 239; — stra-: 239, gente, proposizione rogative indirette: 208-9; — 219-22; concordanza di S
limitative: 219; — modali: proteggere-, coniugazione di pa
240; — sub-: 239; — super-: privazione, complemento di: tempi tra subordinate e r. s, fonema e grafema: 8-9; —
217; — non argomentali: 276 sonora e sorda: 8-9
239; — sur-: 239; — tra-: 192 provenienza, complemento <u: con i verbi di volontà e
240; — trans-: 239, 240; — proclitica: collocazione p. dei 204, 212-9; — oggettive: desiderio: 225 s-, prefisso: 239,240,241
tra(s)-: 240; — tras-; 240; — pronomi: 102-3 187, 205-7, 209; — oggetti­ 193 reggenze verbali: 292-321 saure: coniugazione di sa 290
psico-, prefissoide: 242 salubre: 26 (
ultra-: 239 progressiva: azione p. del ve oblique: 205, 209; — pubblicitario, linguaggio: 74, reggere: coniugazione di ra 278
prefissoide o primo elemento: verbo: 117,140 parentetiche: 223; — reg­ regionali, parole e espressioni sapere: coniugazione di sa 254 •'
241; — areo-: 241; — auto-: pronomi: 80-94, 95-110; — genti: 202; — relative: 205, 103 r.: codesto; 85; complemento sbarretta: 25 I
J
210-1; — soggettive: 207-8; pudico ! pudico: 28
241; — btbho-: 241; — allocutivi: 103-4, 110; —

332
Grammatica italiana di base Indice analitico
■ ^nntTffi»wirT-iiTj— in ■in

scambio, complemento di: 40, vo: 185; — sottinteso: 186; rfrwggere: coniugazione di r.: ano-. 229; — -ante; 229;----
accordo del s. col predicato 284 243 topo-, prefissoide: 242
193 anza; 230; — -are: 230;---- suffissoidi o secondi elementi:
scegliere; coniugazione di r.: verbale e la copula: 141-2, struttura: — della frase com­ torcere, coniugazione di t.; 286
aria. 230, 244; — -aro; 230, 241-3 -lare, suffisso: 234,247
280 186-7; complemento predi­ plessa: 202; — della frase 244; — -attico; 233; — - suoni: v. fonologia -tono, suffisso: 234
scendere; coniugazione di r.: cativo del s.: 186, 188; col­ semplice: 182-4; analisi astro; 236;--- ata; 230-1; — super-, prefisso: 239
280 locazione del s.: 185-6, 198- della s. delle conoscenze* toscane, forme: 6, 15, 83, 110,
•ato; 231;----bile. 231;----- superiore, unità lessicale: 243 134,146,156,160,283
scindere; coniugazione di r.: 9; 200, 209; gruppo del s.: 182-3 eggtare; 231;---- elio; 236; superlativo: — assoluto: 73-4; totali: frasi interrogative t.: 195;
281 183,185; uso scorretto della su, preposizione: 161-2 ---- enta; 244; — -ente; 229; — degli aggettivi: 72, 73-5,
sciogliere; coniugazione di r.: virgola tra s. e predicato: 23 sub-, prefisso: 239 . proposizioni interrogative
---- enza; 230;----- erellare. 78; — degli avverbi: 155; — indirette tu 209
281 sonore, consonanti: 3,7,8,9 subordinate, proposizioni: 204- 237;---- erta; 231; esca. sintetico degli aggettivi: 74-
sopra-, prefisso: 239 tra, preposizione: 162-3
scissa, frase: 198-9 226; — esplicite: 204; — 231;---- ese. 231;---- esimo; 5,78 tra-, prefìsso: 240
i scrivere, coniugazione di r.: 281 sorde, consonanti: 3,7,8, 9 implicite: 204; — implicite 233;-----età; 231;----- età; sur-, prefisso: 239 trans-, prefisso: 239,240
scuotere; coniugazione di r.: -sore, suffisso: 247 introdotte dalle diverse pro­ 233;---- etano; 233; —eto; svantaggio, complemento di: transitivi, verbi: 113; — prono­
282 sorgere; coniugazione di s.; 282 posizioni: 159, 160, 161, 231; — -ettare; 238;---- 193 minali: 113
sdrucciole, parole: 18-9 -torio, suffisso: 234 162; classificazione delle s.: etto; 155, 236, 247; — - svellere, coniugazione di r.: 284 trapassato: — prossimo: 115,
se avessi potuto, l’avreifatto ! se sorvegliato (registro): v. formale 204-5; concordanza di evole; 232;---- eoa; 232; — 116, 118, 134-5; — prossi­
potevo, lo faceva. 226 sostantivale: uso s. dei pronomi tempi e modi verbali tra s. e -ia: 232; — -ìa; 232; — - T mo attenuativo: 135; —
secondi elementi: v.: suffissoidi possessivi: 82 reggente: 219-22; concor­ tcchtare. 238;---- teda. 236; -tà, suffisso: 233 prossimo ipotetico: 135; —
sedere, coniugazione di r.: 254 sostantivi: v. nomi danza di tempi e modi ver­ ---- tca(u)olo; 237; — -iciat- tacere, coniugazione di t.; 254 remoto: 115,116,118,134-
segmentata, frase 198-9 sostituzione, complemento di: bali tra s. e reggente con i toio; 236;---ico; 232;------ tale. 83,86 5; congiuntivo t.: 115, 116,
semi-, prefisso: 239 40,193 verbi di volontà e desiderio: ide; 244:----iera; 232;----- taluno; 86 118, 137; usi modali del L
semiconsonanti: v. approssiman­ sottinteso, soggetto: 186 225; trasformazione delle s. iere. 232, 244;---- iera. 232; tanto; 86 prossimo: 135
ti sotto-, prefisso: 239 esplicite in implicite: 204; -----ificare; 232;---- ificio; ■teca, suffissoide: 242 trarre, coniugazione di t- 286
semivocali: 2 sovra-, prefisso: 239 uso del condizionale nelle 232;---- tfico; 233; — -igna. tecnico-scientifico, linguaggio: traisi-, prefìsso: 240
semplice, apposizione: 194 sovrabbondanti, verbi: 132 s.: 138; uso del congiuntivo 233, 236; — -ile. 233; — - tras-, prefisso: 240
semplici: avverbi s.: 148; con­ spandere; coniugazione di s.; nelle s.: 136; uso del gerun­ ino; 155,233,237,244,247; tele-, prefissoide: 242 trascrizione fonologica: 3,4,7
giunzioni s.: 170; frasi s.: 282 dio nelle s.: 140; uso dell’in­ ---- io; 233;---- ismo; 233; tema: 182-3 tratti distintivi di un suono: 3-4
181-200; parole s.: 228; pre­ specificazione: complemento di finito nelle s.: 139 ---- ista; 233, 244-5; — -isti- tematica, vocale 117 trattino: 24-5; — breve 25; —
ì tempi del verbo: 112, 115-6, lungo: 24
posizioni s.: 158-63; tempi s.: 39, 189, 200; comple­ subordinative, congiunzioni: co;2yy, — -ità;25i,2A1; —
I verbali s.: 115-6,118
senza-, prefisso: 239
seppellire, coniugazione di x.:
mento di s. oggettiva: 200;
complemento di s.-soggetti­
va: 200
170,171-2
subordinazione, rapporto di:
202
-itano; 233;---- ite. 244;----
ito; 231;---- itudine. 233; —
-ivo; 233;--- iva; 234;-----
118, 132-40; — composti:
115-6, 118; — semplici:
115-6,118; concordanza dei
trentatre / trentatré. 91
-trice, suffisso: 234,247
trigramma: 2,11-2; — gli; 12;
— scr. 12
modi e t. verbali: 215-6,

i
290 spegnere; coniugazione di s.; succedere; coniugazione di s.; iva. 234;----izzare. 234; — trisdrucciole, parole: 18
servili, verbi: 130 283 284 -mente; 149; — -mento; 219-22,225; formazione dei
t composti: 118; uso dei t trittongo: 13
se stesso / sé stessa. 28 spingere; coniugazione di s.; suffissali: — aggettivali: 228- 234; — -accio; 236; — - troncamento: 14-5,28; — silla­
l si con valori impersonale, 283 235; — nominali: 228-35; ognolo; 236;---- orna; 244; 132-40 bico: 14-15; — vocalico: 14-
intensificativo, intransitivo, — -one. 155,234, 237; — - tempo: avverbi di t: 151; com­
I
spregiativi, suffissi alterativi: — verbali: 228-35 plemento di t.: 39, 191-2; 15
! passivante, pronominale, 236-7 suffissazione: 228-38,244-5 oni; 149; ore; 234; tronche, parole: 18
riflessivo: 146 complemento di t. conti­
stare, coniugazione di s.; 250 suffissi: 149,155,228-238,244- osi; 244; oso; 234; troppa. 86
sigle uso delle maiuscole nelle nuato: 191-2; complemento
stato in luogo, complemento 5, 247; — alterativi: 155, ottare. 238;---- otto; 237; — tueio/ioete. 110
s.: 21; punto nelle s.: 22; uso di t. determinato: 191-2
di: 39,168,190-1,200 236-7; — alterativi accresci­ -sione; 235; —sore; 247; — temporali: congiunzioni t.: 172; tutto; 86
dell’articolo determinativo stesso; 83 tivi: 236-7; — alterativi atte­ -sorto; 234;---- tà; 233;---- proposizioni t: 216-7
davanti alle s.: 42 stile nominale: 223 nuativi: 236-7; — alterativi toio; 234;---- tore. 234,247; tendere, coniugazione di t.; 285 U
sillaba: 17-18 stima, complemento di: 193 diminutivi: 236-7; — altera­ ---- torio; 234;---- trice. 234, tenere, coniugazione di A: 254 -occhiare, suffisso: 238
sillabe — aperte 17; — atone stomachi / stomaci; 51 tivi spregiativi: 246:7; — 247;---- occhiare. 238;---- tergere, coniugazione di t.; 285 -uccio, suffisso: 155,237
;
'iì 18; — chiuse 17; divisione
in s.: 17-8;—toniche 18
storico: imperfetto s.: 133; pre­ alterativi vezzeggiativi: 236- I
uccio; 155, 237;---- ucolo;
237; — -Molo; 237; — -
termine, complemento di: 189 -ucolo, suffisso: 237
udire, coniugazione di 290
sente s.: 133 7; — che indicano nomi di testo: 182
> sin-, prefisso: 238 urne. 234; — -ura; 234;---- uguaglianza: grado comparati­
stra-, prefisso: 239,240 mestieri e di professioni: testuali, congiunzioni: 173 vo di u.: 72-3; proposizioni
sintetico: comparativo e super­ straniere: lettere s.: 11; onoma- 244-5; — con valore aspet­ uto; 231,235; — -uzzo: 237; tingere, coniugazione di t.; 285
lativo s. degli aggettivi: 74- — zero: 235,247; — -zione. comparative di u.: 218
topee provenienti da lingue tale: 117; — nei linguaggi togliere; coniugazione di 286
ultra-, prefisso: 239

I
5,78 su 179-80 scientifici: 244 235,247 -toio, suffisso: 234
-siane, suffisso: 235 suffissoide o secondo elemento: tonfa: 16-7; — conclusiva: 16; -urne, suffisso: 234
stranieri: — nomi: 42, 54, 62, suffisso: 228;---- occhiare. 238; ungere, coniugazione di u.; 286
soggettiva: complemento di 63, 64, 65; articolo davanti ---- occhione; 236;---- accio; 241; — -cida; 242; — -arate. — interrogativa: 16; —
242;-crazta; 242;----- unione, complemento di: 190
specificazione s.: 200 ai nomi s.: 42; formazione 155,236; — -aceo; 229,244; sospensiva: 16 unità lessicale superiore: 243
soggettive, proposizioni: 207-8; del plurale di nomi s.: 54, ---- aggine; 229;---- aggio; fero; 242; — -filo; 243;---- toniche: sillabe t: 18; vocali t:
omissione del che nelle s. fobia; 243; — -forme; 243; uno; 89
65; genere dei nomi s.: 62, 229;---- aglio; 229;---- aio; 4 •(uìolo, suffisso: 237

.I esplicite 207; omissione del


di nelle s. implicite 208
soggetto: 182,184-6; — partiti-
64
stringere; coniugazione di s.;
283
229, 244, 245; — -aiolo;
229, 244; — -ale; 229; — -
ante; 229; —eneo; 229; —
— -fugo; 243; —logia; 243;
— -mania; 243; — -patir-
243; — -teca; 243; — -varo;
tonico, accento: 18
tonogrammi: 16
-ura, suffisso: 234

334
i
Grammatica italiana di base
ttrnrri--

uscire. coniugazione di «.: 291 re causativo: 130; — copula­ vincere. coniugazione di v.: 287
uso scorretto della virgola tra tivi: 112, 186; — derivati: virgola: 22-3; punto e v.: 23
soggetto e predicato: 23 228, 230-40; — difettivi: virgolette: 25; — alte: 25;_
-uto, suffisso: 231,235 131; — fraseologici: 130; — basse: 25; — semplici: 25
-uzzo, suffisso: 237 impersonali: 129; — inaccu­ vissi / ho vissuto: 134
sativi: 198; — intransitivi: vivere: coniugazione di v.: 287
V 113; — irregolari: 132, 250- vocale: centrale: 3, 4; — ante­
va’ / uà: 2% 91 (v. anche alle singole riore aperta (/«-»/): 4; —
valere: coniugazione di 255 voci); — mancanti del parti­ anteriore chiusa (/e/): 4;
vantaggio, complemento di: cipio passato: 131; — para­ anteriore di massima chiu­
193 sintetici: 240-1; — passivi: sura (/i/): 4; — posteriore
vario: 86 114-5, 127; — predicativi: aperta (/J/): 5; — posterio­
vedere, coniugazione di v.: 255 112, 186; — pronominali: re chiusa (/o/): 5; posteriore
velari, consonanti: 3,7-8 112, 113-4, 128-9; — rifles­ di massima chiusura (/u/):
venire, coniugazione di v.: 291 sivi: 112, 128-9; — riflessivi 4; — tematica: 117; oscilla­
ventun’anni / ventun anni: 94 apparenti: 113; — riflessivi zioni nella pronuncia delle
verbale: desinenza v. 117, 122, reciproci: 113; — servili: vocali toniche aperte e chiu­
124,126,132,240; funzione 130; — sovrabbondanti: se: 5-6
v. delle preposizioni impro­ 132; — transitivi: 113; — vocali: 3,4-6; — anteriori: 3,4;
prie: 163; locuzione v.: 225; transitivi pronominali: 113; — atone: 4; — posteriori: 3,
predicato v.: 186; prefissato argomenti dei v.: 183-4; 4; — toniche: 4
v.: 239-40; radice v.: 117, aspetto dei v.: 116-7; classifi­ vocative, frasi: 194
! 122, 124, 126, 132; reggen­ cazione dei v.: 112-16; con­ volere, coniugazione di v.: 255
za v.: 292-321; suffissato v.: cordanza di tempi e modi volgere; coniugazione di v.: 287
228-35 con i v. di volontà e deside­ -voro, suffissoide: 242

i verbi: 111-146, 188, 240-1; —


alterati: 235, 237-8; —
aspettuali: 130; — attivi:
112; — ausiliari: 118, 119-
rio: 225; coniugazione dei v.:
117-29; forma dei v.: 112;
formazione del passivo dei
v.: 114-5, 127; funzioni dei
•zione, suffisso: 235,247
W
u> (doppia vu), lettera straniera:
j 21, 127, 129, 130; — che
consentono la costruzione
implicita della proposizione
v.: 112-16; modo dei v.: 112,
115-6, 132-40; numero dei
v.: 112; particolarità dei v.
11
X
oggettiva anche senza coin­ regolari: 122,124,126; per­ x (ics), lettera straniera: 11
cidenza tra soggetto deU’og- sona dei v.: 112; scelta dei v.
K gettiva e quello della reg­ ausiliari: 120-1, 127, 129, ¥
I gente: 205; — che reggono 130; tempo dei v.: 112,115- y (ipsilon), lettera straniera: 11
ì complementi predicativi:
188; — con doppia coniuga­
6,118,132-40
Z
vezzeggiativi, suffissi alterativi:
zione: 143; — con l’infìsso - 236-7 Z, fonema e grafema: 8-9; —
isc-: 126,142-3; — con valo- vibranti, consonanti: 3,7 sonora e sorda: 8-9
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«Grammatica italiana di base»
di Pietro Trifone e Massimo Palermo ,;l
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Mondolibri S.p.A. <’ ’• ' A, j

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•j. Finito di stampare nel mese di luglio 2003
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cont° di MONDOLIBRI S.p.A., Milano
presso la Milanostampa S.p.A.
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P.TRIFONE

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J-j-I StamPato in Italia - Printed in Italy
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