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Cristoforo Colombo
Religione Cattolicesimo
Indice
Giovinezza
La via per le Indie
Realizzazione del progetto
Le Caravelle
Scoperta dell'America e viaggi successivi
Primo viaggio: 1492-1493
La diserzione di Pinzón e la scoperta di Hispaniola
Secondo viaggio, 1493-1496: le Antille
Terzo viaggio, 1498-1500: Venezuela e ritorno a
Hispaniola
Quarto viaggio, 1502-1504
Gli ultimi anni
La morte a Valladolid
La disputa sulla "vera" tomba
Errore di calcolo
Colombo e l'apocalittica medievale
Retrodatazione della scoperta dell'America
La causa per l'eredità e la discendenza
Aspetti controversi
Memoriale
Caratteristiche fisiche
Dibattito sulla nazionalità
Data di nascita
Lo stemma
Opere
Nella cultura di massa
Romanzi
Saggi
Teatro
Cinema
Televisione
Manga e anime
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Giovinezza
Lo stesso argomento in dettaglio: Origini di
Cristoforo Colombo e Case di Cristoforo
Colombo.
Cristoforo fu il
primogenito di quattro
figli (tre maschi e una
femmina)[6] di Domenico
Colombo e Susanna
Fontanarossa, gestori
dapprima di una piccola
azienda tessile e
successivamente, in
seguito al trasferimento
a Savona, di un negozio
di vini e formaggi[7].
Le Caravelle
La morte a Valladolid
Alla fine del 1504 decise di non lasciare più il Regno di
Castiglia, anche se in un ambiente a lui ostile. Risiedeva a
Siviglia mentre i reali a Segovia. Inviava lettere al figlio,
Diego, divenuto cortigiano di corte chiedendo incontri con i
reali che non ebbero mai luogo. La regina Isabella, sua
protettrice, malata da tempo, nel frattempo era morta,
mentre il Re e la corte non compresero l'importanza delle
sue scoperte, né accettarono il suo "Memorial des Agravios",
un lungo memoriale sui torti ricevuti.
Il funerale probabilmente
avvenne nella chiesa di Santa Maria de la Antigua, per poi
venir sepolto inizialmente nel chiostro di San Francesco.[138]
I suoi resti furono poi inumati a Siviglia nel 1518 nella cripta
di un monastero a La Cartuja (dove venne poi sepolto anche
suo figlio Diego).[138] Nel 1537, sui richiesta del testamento di
Diego, le spoglie dei Colombo vennero trasportate a
Hispaniola nella cattedrale di Santo Domingo, includendo
Cristoforo, la moglie, e i fratelli Bartolomeo e Giacomo;
queste ultime volontà furono adempiute dalla vedova di
Diego, ma l'autorizzazione di questa venne autorizzata solo
con Carlo V; le spoglie furono messe nella tomba della
famiglia costruita da Luis Colombo, figlio di Diego, nel coro
della cattedrale.[138] Santo Domingo venne occupata da
Francis Drake e saccheggiata, inclusa la cattedrale e non è da
escludere che i resti di
Cristoforo siano stati
portati in Inghilterra dal
corsaro assieme ai
corredi sepolcrali,
avendo avuto l'incarico
da Elisabetta I di
prendere i simboli del
dominio spagnolo nelle
Americhe.[138] Tempo
dopo, l'arcivescovo
Francisco Pio sostenne di
aver nascosto le spoglie
dell'esploratore prima
dell'occupazione della
città da parte di William
Penn, ma non si sa se
parlasse delle spoglie di
Cristoforo o dei due I resti di Cristoforo Colombo
nipoti Cristobal Colombo conservati nella Biblioteca
II e Luis Colombo.[138] Universitaria di Pavia
Nella seconda metà del
XVIII secolo venne
scoperta in una nicchia della cattedrale una cassetta di
piombo con dei resti umani; essendo l'isola stata ceduta ai
francesi nel 1795, questa venne spostata nella cattedrale
dell'Avana e poi, nel 1898 in seguito alla vittoria degli Stati
Uniti nella guerra ispano-americana, di nuovo a Siviglia in
un elaborato catafalco.[142][143] Nella biblioteca Universitaria
di Pavia si conservano, in una teca, alcune piccole ossa di
Cristoforo Colombo donate dal nunzio apostolico a Cuba nel
1880.[144]
La disputa sulla "vera" tomba
Nel 1877 durante i lavori di restauro della cattedrale di Santo
Domingo, venne scoperta da parte del cappuccino italiano
Rocco de Cesinali una cassa di piombo contenente 13
frammenti d'osso grandi e 28 piccoli; su di essa c'era una
scritta recitante: «Uomo celebre ed eletto - Don Cristoval
Colon - Scopritore dell'America - Primo Ammiraglio».[138]
queste spoglie riposano al faro di Colombo, voluto dal
governo dominicano (convinto che nel 1795 si siano riportate
per sbaglio in Spagna le ossa del figlio Diego) a perenne
memoria dello scopritore del continente americano.[142][145]
Nonostante ciò, oggi è considerato un falso.[138] In occasione
del giubileo del 1892, in previsione di una possibile
canonizzazione, l'università di Pavia e Vincenzo Gioacchino
Raffaele Luigi dichiararono di possedere già alcune ossa di
Colombo, così come il governo spagnolo: le spoglie all'Avana
vennero spostate nella cattedrale di Siviglia, ove era già
seppellito Fernando Colombo.[138]
Errore di calcolo
L'impresa navale di Colombo, motivata dal desiderio di
raggiungere le Indie e commerciarvi direttamente e più
velocemente, fu resa possibile dalla determinazione del
viaggiatore genovese ma anche – come avviene nel caso di
molte scoperte – da un suo errore. Egli sosteneva infatti che
la Terra avesse un diametro più piccolo di quello
effettivo.[151] A quell'epoca, in effetti, nessuna nave sarebbe
stata in grado di compiere gli oltre 20 000 km che separano
la Spagna dal Giappone, se non altro perché non esisteva
nave capace di stoccare a bordo un quantitativo di provviste
sufficienti al compimento del viaggio, che avrebbe richiesto
– in condizioni ottimali – più di quattro mesi. I calcoli di
Colombo erano sbagliati, mentre quelli dei suoi avversari
erano sostanzialmente corretti: Colombo stimava in appena
4 400 km la distanza dalle isole Canarie alla costa asiatica,
un valore cinque volte più piccolo di quello reale.
In questa prospettiva,
Colombo vedeva i sovrani di
Castiglia e Aragona come
attori fondamentali nel
rinnovamento del mondo:
«Altezze, pensate a quanto
poco denaro e fatica vi sia
costata la riconquista del
Regno di Granada! L'abate
calabrese Gioacchino da Fiore
disse che colui che ricostruirà
il Santuario sul monte Sion
verrà dalla Spagna».[155]
Colombo era anche sicuro che
un ruolo speciale era riservato
ai Francescani nelle attività Statua di Cristoforo Colombo
missionarie che si sarebbero a Genova
avviate e vedeva le Americhe
come la nuova arena in cui il
proselitismo cristiano avrebbe potuto realizzarsi. Di fatto,
anche i missionari europei che cominciavano a incontrare gli
indigeni americani, contestualizzavano queste popolazioni,
nel quadro della loro visione provvidenzialistica della storia,
come l'ultimo popolo pagano la cui conversione (prima di
quella degli Ebrei e del ristabilimento di Gerusalemme come
capitale dell'umanità) avrebbe portato a compimento le
attese medievali della futura Apocalisse.[156]
Aspetti controversi
Lo stesso argomento in dettaglio: Controversie su
memoriali e monumenti negli Stati Uniti
d'America § Cristoforo Colombo.
Memoriale
Caratteristiche fisiche
Data di nascita
Lo stemma
Lo stemma di Cristoforo Colombo è stato concesso con
decreto reale dai sovrano del Regno di Castiglia e León il 20
maggio 1493 durante la convocazione a Barcellona in
occasione del resoconto del viaggio di scoperta delle
Indie[195].
Opere
Diario del primo viaggio
Libro delle profezie
Memorial des Agravios
Romanzi
Alejo Carpentier, L'arpa e l'ombra (El arpa y la sombra,
1979)
Saggi
Leon Bloy, Le Révélateur du globe. Christophe Colomb
et sa béatification future, Prefazione di Jules Amédée
Barbey d'Aurevilly, Paris, A. Sauton, 1884.
Teatro
Cristoforo Colombo, opera lirica di Alberto Franchetti, su
libretto di Luigi Illica, rappresentato il 6 ottobre 1892.
Le Livre de Christophe Colomb, dramma lirico in due
parti di Paul Claudel, del 1933; una prima versione, del
1927, andò in scena a Berlino nel 1930, su musica di
Darius Milhaud.
Isabella, tre caravelle e un cacciaballe, commedia di
Dario Fo, del 1963.
Cinema
1492 - La conquista del paradiso (1992), realizzato da
Paramount Pictures in occasione del cinquecentesimo
anniversario del primo viaggio di Colombo e interpretato
da Gérard Depardieu[198]. Il film diretto e prodotto da
Ridley Scott, ritrae i primi due viaggi verso il nuovo
mondo e gli effetti che questi ebbero sui nativi americani.
Cristoforo Colombo - La scoperta (1992), distribuito dalla
Warner Bros. anch'esso per celebrare il
cinquecentesimo anniversario della "scoperta
dell'America". Mario Puzo, celebre autore del Padrino,
ha curato il soggetto e collaborato con la sceneggiatura.
Televisione
Cristoforo Colombo (1968), sceneggiato Rai in 4
puntate.
Cristoforo Colombo (1985), miniserie televisiva in 4
puntate.
I promessi sposi (1990), cameo di Cristoforo Colombo
interpretato da Tullio Solenghi.
Il viaggio fantastico (1992).
Isabel (2012), interpretato da Julio Manrique.
Manga e anime
Cristoforo Colombo (1991)
Note
1. ^ Figlio naturale avuto da Beatriz Enríquez de Arana.
2. ^ La sua origine è incerta, ma qui sono riportati i dati più
documentati e ritenuti più probabili.
3. ^ Nell'anno 2009 è stata avanzata anche l'ipotesi che
l'effettivo luogo di nascita dell'Ammiraglio sia Cogoleto.
La confusione sarebbe stata dovuta al fatto che all'epoca
vivevano in Genova e Cogoleto due distinte famiglie con
gli stessi nomi: Domenico (padre), Bartolomeo, Cristoforo
e Giacomo (figli). I Colombo di Genova erano tessitori di
panni. I Colombo di Cogoleto, capitani e marinai. Il
Cristoforo Colombo di Cogoleto sarebbe nato nel 1436.
Vedi Cologoleto, su cristoforocolombostoria.it. URL
consultato il 23 settembre 2023.
4. ^ Dainelli, p. 94.
5. ^ https://www.agi.it/estero/columbus_day_statue-
2234454/news/2017-10-09/
6. ^ Gli altri tre si chiamavano Giovanni-Pellergino,
Bartolomeo e Giacomo (Canale, p. 103; secondo altre
biografie, l'ultimo figlio si chiamava Diego), l'unica sorella
si chiamava Bianchinetta (Canale 1892, p. 4).
7. ^ Fagioli, p. 241; Robin Santos, p. 15
8. ^ Una giornata nella città, a cura di Corinna Praga e
Laura Monaco, Sagep Editrice, Genova, 1992, p. 14.
9. ^ Casa di Colombo (http://www.ortidicarignano.it/files/seii
tinerariinportoria.pdf), da Alfredo Preste, Alessandro Torti,
Remo Viazzi, Sei itinerari in Portoria, Grafiche
Frassicomo, Genova, 1997, riportato dal sito
ortidicarignano.it
10. ^ "Gli antenati di Colombo vivevano sulle alture di Sori",
di Edoardo Meoli, articolo giornalistico pubblicato su Il
Secolo XIX, 5 dicembre 2008, p. 11
11. ^ https://www.luinonotizie.it/anniversario/2022/10/11/11-
ottobre-1492-la-flotta-cristoforo-colombo-avvista-la-volta-
la-costa-americana/146795
12. ^ La lettera venne citata dal figlio Ferdinando. In un suo
scritto del 1492, lo stesso Cristoforo affermò di navigare
da 23 anni, mentre nel 1501 parlava di oltre quarant'anni
di navigazione. Si veda Granzotto, pp. 39-40;
Markham, p. 122
13. ^ Il figlio Fernando raccolse nelle sue Historie, datate
1564, alcuni racconti che riguardavano la vita del padre,
soggetti a molte critiche, come quella contro il racconto
secondo cui Cristoforo, comandante di vascello, esegue
l'incarico, affidatogli da Renato d'Angiò, di recarsi a
Tunisi per recuperare la galeazza aragonese Ferrandina
(si veda per dettagli Granzotto, pp. 43-46 e il dettaglio
dell'operazione in Lorgues, Dandolo, p. 74) e contro
l'affermazione che avesse frequentato l'Università di
Pavia. Si osservi a tal proposito Reta, p. 9, critiche in
Spotorno, p. 112
14. ^ Cristoforo annotò i dettagli del viaggio su un margine di
un libro. Granzotto, p. 41
15. ^ Irving 2008, p. 5.
16. ^ https://www.folclore.eu/eventi/rievocazione-storica-
della-partenza-di-cristoforo-colombo-noli/
17. ^ Colombo era su una delle cinque navi attaccate dal
corsaro Guglielmo Casenove detto Coullon de Vieux. Il
nome Coullon in gallico si traduce con Colombo dando
origine a diversi fraintendimenti nella loro identificazione.
Nella battaglia che seguì il corsaro perse alcune
imbarcazioni, tre i Genovesi. La nave su cui viaggiava
Cristoforo subì molte perdite, mentre egli si salvò
nuotando sino a raggiungere le rive del Portogallo,
giungendo vicino a Lagos. Colón, pp. 170-171;
Taviani, p. 495
18. ^ Lord Dufferin nelle Lettere dalle latitudine nordiche
(Lettres from high latitudes) affermava che nel febbraio
1477 era giunto a Reykjavík un marinaio genovese
proveniente da Bristol. Si veda anche de Lollis 1895, p.
46
19. ^ La lettera era in latino e datata 25 giugno 1474. Martins
era parente acquisito di Colombo e in ogni caso la stessa
mappa presente nei documenti portati da Toscanelli
viene poi riportata anche da Cristoforo tempo dopo,
grazie all'Historia Rerum di Pio II; alcuni biografi infine
sostennero uno scambio epistolare fra i due. Si vedano
fra i tanti Uzielli, p. 9 e Vignaud, pp. 9-10
20. ^ Si erano conosciuti frequentando la chiesa di
Ognissanti. Si veda il riferimento in Malaspina, p. 130.
L'anno, secondo le fonti, è il 1478 o il 1479. si veda
anche Malaspina, p. 45.
21. ^ Perestrèllo, Bartolomeo (http://www.treccani.it/enciclop
edia/bartolomeo-perestrello/), voce dal sito web
dell'Enciclopedia Treccani
22. ^ Benge, p. 34.
23. ^ Granzotto, p. 61.
24. ^ Il racconto venne poi adattato in versi dal poeta
Garcilaso de la VegaGranzotto, pp. 63-64
25. ^ Alcuni autori indicano il 1484 come anno dell'udienza.
Si veda Ferro, p. 241.
26. ^ Gli esperti del Re a cui chiese consiglio, riuniti nella
"junta dos mathematicos", era composta da numerosi
elementi importanti dell'epoca: il presidente era il
vescovo cosmografo don Diego Ortiz e fra i componenti
gli scienziati figuravano Josè Vizinho e Rodrigo. Si veda
per l'elenco Vincent, Vacca, Crovetto, p. 47 e Mathew, p.
89. L'incontro fra il re e il navigatore fu poi oggetto di una
commedia di Lope de Vega.
27. ^ https://www.ruggeromarino-
cristoforocolombo.com/colombo/464-le-immagini-poco-
conosciute-delle-donne-di-colombo.html
28. ^ Lasciò il Portogallo in segreto, come racconta il figlio, si
veda: de las Casas, p. 19
29. ^ La regina chiese al Celi di cederle le navi nel frattempo
costruite (Lorgues, Dandolo, pp. 147-148), tre o quattro
caravelle, come in Irving 1828, pp. 147-148
30. ^ Colombo, Napione, Conti, p. 296.
31. ^ L'incontro si tenne ad Alcalá de Henares, come
confermato da Andrés del Corral nel "Pleitos". Si veda
Davidson, p. 150
32. ^ Diego poi navigò con Colombo, che gli lasciò fra l'altro
il comando de La Navidad, l'insediamento che più tardi
Colombo fondò a HaitiSanguineti, p. 203
33. ^ L'attenzione che Colombo riservò a Beatrice fu
evidenziata dai suoi lasciti, come dimostrano i 10 000
maravedí da versarle ogni anno, si veda Davidson, pp.
152-153
34. ^ Si racconta che fu la stessa marchesa a contribuire al
convincimento della regina, essendo sua amica. Si veda
Irving 1842, p. 210
35. ^ Durante la riunione Ferdinando lasciò nel mentre
l'udienza lasciando il tutto a Isabella, che si occupava
degli affari riguardanti l'oceano. L'incontro, descritto da
Andrés Bernáldez, vide Colombo esporre la sua fantasia
facendo in modo che la Regina desiderasse ancora di
sentirlo parlare di favole e terre lontane. Las Casas
affermava che Colombo con il suo parlare induceva gli
altri a considerarlo con amore e che era questa la sua
virtù. Granzotto, p. 96
36. ^ Colombo scrisse che veniva ritenuto come un marinaio
ignorante a confronto dei dotti, mentre lo storico
Francisco López de Gómara scrisse di lui "no era docto
ma bien entendido"; si veda Granzotto, pp. 101-102. Altri
dicevano che la difficoltà maggiore di Colombo era nel
far disimparare le conoscenze acquisite. Vedi Helps, p.
41. In ogni caso Colombo difese le sue tesi con la propria
consueta loquacità. Cfr. F. Fernandez-Armesto,
Cristoforo Colombo, Laterza, Roma-Bari, 1992, RCS
Libri, 2005, pp. 79-81
37. Piero Angela et al., Cristoforo Colombo - storia di un
incredibile viaggio, in Speciali di Superquark.
38. ^ Granzotto, p. 109.
39. ^ Tarducci, p. 174.
40. ^ Vi è una statua a Santo Domingo che raffigura Isabella
che dona lo scrigno dei suoi gioielli come pegno per il
pecunio richiesto (a Santangel), ma tale raffigurazione
non corrisponde al vero; si veda anche Granzotto, pp.
114 e 115.
41. ^ Tali privilegi vennero poi tolti dalla coronaGranzotto, p.
123
42. ^ al momento era giunto sul ponte di Pinos, verso
CordovaGranzotto, p. 118
43. ^ Nel primo lo si indicava quale Ammiraglio del Mare
Oceano, nel secondo lo si nomina viceré e governatore
generale di ciò che avrebbe scoperto nel Mare Oceano, il
terzo gli conferisce un decimo di ogni bene trafficato in
quel mare, nel quarto lo nominavano giudice nel caso di
dispute che riguardassero le sue spettanze, nel quinto
poteva disporre di capitali propri entro certi limiti nel
traffico con le terre conquistate. Si veda Colombo,
Napione, Conti, p. 304.
44. ^ Asimov, p. 36.
45. ^ Granzotto, p. 124.
46. ^ Martinez-Hidalgo nota differenze minime fra i tre velieri,
ma afferma che non esistono possibilità di riprodurle
fedelmente e non esistono quadri o raffigurazioni fedeli
delle stesse. Nel 1892 e anche in seguito, furono
ricostruite alcune copie con particolari inesatti. Si veda
Granzotto, p. 133.
47. ^ Chiesero alla città, da ordine del 23 maggio, come
segno di riscatto per varie accuse più o meno fondate di
fornire due caravelle e di renderle pronte entro 10 giorni.
Si veda de Lollis 1895, p. 99
48. ^ Dei novanta uomini, quattro avevano pendenze in
carico al momento della partenza, fra loro Bartolomeo de
Torres che aveva ucciso un uomo e alcuni suoi amici fra
cui Alfonso Clavijo de Vejer e Juan de Moguer che fece
carriera nei viaggi. Martini, p. 107
49. ^ Le fonti discordano sul numero in totale, D. Ferdinando
cita 90, altri come Pietro Martire d'Anghiera e Agostino
Giustiniani dicono 120. Si veda Spotorno 1823, p. XXVIII
50. ^ A lui venne dedicato un monumento a Palos.
Testimonianze come quella di Yanez de Montilla
vedevano in lui un fervore tale che sembrava fosse per
lui l'impresa. Granzotto, p. 129.
51. ^ Granzotto, p. 129.
52. ^ Di Juan Niño, che partecipò all'impresaTaviani, p. 24
53. ^ (EN) The Story of the Niña, su thenina.com. URL
consultato il 16 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio
2008).
54. ^ Vincent, Vacca, Crovetto, p. 52.
55. ^ Il diario di bordo andò perduto e le uniche informazioni
ci provengono indirettamente dai testi di Las Casas. Al
termine del viaggio Colombo consegnò il diario di bordo
alla regina che ne fece copia; il figlio di Cristoforo, Diego,
nei suoi viaggi portò una copia del diario che fu in parte
copiata dal primo biografo di Colombo, Las Casas per
l'appunto. Si veda Granzotto, pp. 147-148.
56. ^ Ruggero, p. 29.
57. ^ Si supponeva che l'autore fosse Gomez Rascon per
ordine di Cristoforo Quintero, proprietario della nave, che
non voleva allontanarsi troppo dal continente europeo. Si
veda Colombo, p. 7 e Sanguineti 1891, p. 55.
58. ^ Taviani, pp. 4 e 6.
59. ^ Granzotto, pp. 151 e 146.
60. ^ Colombo stesso, nel descrivere il fenomeno scrisse
che non si capacitava del come gli aghi si spostassero
sempre più verso nord-ovest, «las agujas noruesteaban»
(gli aghi "nordovestavano"); Diario di bordo di Colombo
del 13 settembre 1492; si veda Fontoura, p. 174.
61. ^ Granzotto, p. 162.
62. ^ Lamentele si afferma che ve ne furono, anche se non
arrivarono mai a delle vere minacce di ammutinamento.
Si veda Almagià, p. 85
63. ^ Dell'accordo non fanno menzione Ferdinando e Las
Casas, ed entrambi hanno letto l'originale diario di bordo.
Si veda per dettagli Tarducci, p. 242.
64. ^ I calcoli fatti prima di partire contavano poco più di
2000 miglia, ma quel limite sembrava ormai superato,
anche se Colombo convinse i presenti del contrario.
Granzotto, p. 171
65. ^ de Lollis 1895, p. 113.
66. ^ Colomb, p. 83.
67. ^ Ruggero, pp. 38-39 La pensione dei 10 000 maravedis
annui andò a ricompensare Beatrice. In quanto a
Rodrigo, la sua fine anche se incerta non fu piacevole. Si
veda Granzotto, p. 175
68. ^ Nativi americani di etnia Arawak
69. ^ Cristoforo Colombo, Lettera ai Reali di Spagna, su
classicitaliani.it. URL consultato il 16 agosto 2011 (archiviato
dall'url originale il 20 aprile 2019).
70. ^ Taviani, p. 496.
71. ^ Taviani, p. 42.
72. ^ Taviani, pp. 26 e 40.
73. ^ «Un Indiano aveva assicurato al Pinzón nel modo più
formale che a Babeque si sarebbe trovata un'immensa
quantità d'oro» si legge in de Lollis 1895, p. 134, per altre
info de Lollis 1895, pp. 138 e 142, Granzotto, p. 192
74. ^ La diserzione di Pinzón trova negli storici e nelle
testimonianze alcuni disaccordi: secondo Ruggero
Marino stava probabilmente assolvendo l'incarico
affidatogli dai Reali di Castiglia e Aragona, ossia quello di
trovare l'oro per la corona (Ruggero, p. 51). Vi furono
testimonianze dei marinai che, in mare aperto, le stesse
caravelle si distanziarono e che la Pinta non seguì più la
rotta della Santa Maria, puntando direttamente verso
ovest. Pare che Pinzón mal sopportasse il carattere
"imperioso" dell'ammiraglio (Granzotto, pp. 192-193) e
che dello stesso avviso sono stati Salvador de
Madariaga e Paolo Emilio Taviani, che videro nella
diserzione una protesta diretta al carattere egocentrico di
Colombo (Taviani, pp. 27 e 65). Roselly de Lorgues
evidenziò l'invidia dell'abile marinaio, aggiungendo al
racconto il fatto che Colombo avesse acceso una
lanterna sperando, inutilmente, che Pinzón se ne
accorgesse (Lorgues, Dandolo, p. 232). Secondo
Fernando Colombo, il figlio di Cristoforo, si trattò di un
vero atto di ammutinamento
75. ^ Irving 2008, p. 133.
76. ^ Il Cibao era una regione nel centro di Haiti. Dato che gli
indigeni del luogo non davano alcuna importanza all'oro,
Colombo ebbe la conferma che si trattasse del Cipango
narrato da Marco Polo. Fagioli, p. 46
77. ^ Versione di Morison presente in Davidson, p. 240. Gli
Indios aiutarono gli spagnoli a salvare il carico
(Ruggero, p. 57), grazie alla richiesta di aiuto di Diego de
Harana e Pedro Gutierrez. Juan de la Cosa si giustificò
affermando che quando si allontanò non vi era alcun
segnale di disastro imminente. Granzotto, p. 208.
78. ^ Colombo chiese di abbattere l'albero maestro e di
gettare il carico non essenziale. La nave fu colpita dalle
onde a più riprese arrivando al punto che "la caravella
non poté più respirare" (da Colón, p. 136).
79. ^ Taviani, p. 74.
80. ^ Costruito in parte con i relitti della Santa Maria.
Taviani, p. 497.
81. ^ Il messo non incontrò la caravella. In Granzotto, pp.
212-213.
82. ^ Si era perso nella nebbia. Granzotto, p. 215.
83. ^ COLOMBO (Colón), Bartolomeo, su Dizionario
Biografico degli Italiani, treccani.it. URL consultato il 22
novembre 2011..
84. ^ Secondo il figlio di Pinzón, Arias Pérez. Martini, p. 107.
85. ^ Granzotto, p. 207.
86. ^ Armati di arco e frecce. Dei Canibi l'ammiraglio ne
aveva sentito parlare in quelle terre: si trattava di indigeni
che uccidevano altri uomini per poi nutrirsi coi loro corpi,
ovvero cannibali. Vedi Finazzi-Agrò, Pincherle, p. 83. Le
annotazioni sul diario dei Canibi cominciarono il 26
novembre, rafforzate poi l'11 dicembre. Il termine cambiò
in Caribi il 2 gennaio e il 13 nella descrizione dell'incontro
con gli indigeni li chiamò Carib. Münkler, p. 91.
87. ^ Ruggero, p. 63.
88. ^ Taviani, p. 55.
89. ^ Hale, p. 52.
90. ^ Granzotto, p. 216.
91. ^ Nell'incontro il Re rimase perplesso nel vedere le
nuove genti, come scrive J. de Barros nel suo De Asia. Si
veda anche Ruggero, p. 81.
92. ^ Chiese di incontrare i reali di Castiglia e Aragona ma
non gli venne concesso tale onore. Si veda Granzotto, p.
231.
93. ^ Taviani, p. 293.
94. ^ Davidson, p. 288.
95. ^ Consisteva nell'assaggio preliminare del re dei cibi
dell'ospite e, dopo l'assaggio, il cibo veniva coperto da un
coperchio. Per dettagli si veda Granzotto, p. 236.
96. ^ Taviani, p. 24.
97. ^ Henige, p. 173.
98. ^ Taviani, p. 134.
99. ^ Phillips, Phillips, p. 194.
100. ^ I colpevoli erano stati, secondo la gente del luogo, i
Canibi, sbarcati tempo prima. Colombo visitò il
sospettato Guacanagarì, il capo degli abitanti del luogo
che fingeva di essere ferito a una gamba per evidenziare
il suo tentativo di resistenza contro i veri colpevoli
dell'attacco (Tarducci, p. 483), smascherato poi dal
medico di bordo Chanca e dal chirurgo che lo aveva
accompagnato (Lorgues, Dandolo, pp. 331-332).
L'ammiraglio rifiutò di condannare a morte il bugiardo,
non sicuro della sua colpevolezza dell'accaduto.
Successivamente si venne a scoprire cosa accadde in
realtà: gli stessi spagnoli, stanchi di vivere confinati e alla
ricerca dell'oro, organizzarono assalti ai villaggi vicini; in
uno di questi Pedro Gutiérrez, uno dei capi spagnoli,
venne catturato e giustiziato, poi ci fu l'assalto al forte de
La Navidad. Guacanagarì cercò di avvertire Diego de
Harana rimasto al forte, ma senza successo.
Granzotto, pp. 254-255 e Almagià, p. 110.
101. ^ Taviani 1984, p. 11.
102. ^ Venne calcolato che l'oro trasportato valesse circa
30 000 ducati. In Granzotto, p. 258.
103. ^ Lasciò 56 uomini posti sotto il comando di Pietro
Margarit, in Lorgues, Dandolo, p. 342
104. ^ Juan de La Cosa, omonimo del primo viaggio,
cartografo, disegnò Cuba come fosse parte dell'Asia; tale
errore, anche se corretto dallo stesso Juan pochi anni
dopo continuò nelle successive edizioni delle mappe sino
al 1516. Granzotto, pp. 266-268.
105. ^ Carica solitamente data ai governatori della provincia
nel Regno di Castiglia e conferita dai soli monarchi. In
Granzotto, p. 269.
106. ^ Colón, p. 206.
107. ^ Helps, p. 91.
108. ^ Almagià, p. 122.
109. ^ Helps, p. 92.
110. ^ Taviani, p. 174.
111. ^ Taviani, p. 234.
112. ^ Martini, p. 612.
113. ^ Granzotto, pp. 292-293.
114. ^ Doveva essere impiccato, dietro sua richiesta si attese
per lungo tempo il ritorno di un frate a cui avrebbe dovuto
confessare i propri peccati, infine giuntovi egli li
dimenticò. Colombo, stanco di attendere, lo fece gettare
in mare da un dirupo. Per la storia si veda anche
Varela, pp. 127-128
115. ^ Opponendosi all'arresto fu incatenato dal proprio
cuoco. In Granzotto, p. 295
116. ^ Martini, pp. 409 e 415.
117. ^ Taviani, p. 236.
118. ^ Granzotto, p. 306.
119. ^ Chiamata Bermuda per via del proprietario, Franciso
Bermudez. Morison, p. 238.
120. ^ Vida y viajes de Cristóbal Colón, cap VIII.
121. ^ Il 20 maggio, in de Lollis 1895, p. 313.
122. Taviani, p. 222.
123. ^ Martini, p. 435.
124. ^ Granzotto, pp. 311-312.
125. ^ Tarducci, p. 496.
126. ^ La città poi venne chiamata Siviglia, nome che durò nei
secoli. Si veda Lorgues, Dandolo, p. 258.
127. ^ Inizialmente rifiutò osservando che era un'impresa
impossibile, chiese quindi di offrire tale possibilità a tutti
gli uomini sopravvissuti affermando che era l'unica
possibilità che rimaneva e che solo in caso di globale
rifiuto sarebbe partito lui. Tutti rifiutarono e quindi
Mendez come da accordi accettò l'incarico.
Granzotto, pp. 320-321.
128. ^ La loro impresa fu definita miracolosa, si veda
Tarducci, p. 536.
129. ^ Il primo era il capitano di una delle caravelle, il secondo
aveva il titolo di escribano e aveva compilato l'elenco
prima della partenza, si veda Taviani, pp. 286 e 310.
130. ^ Inizialmente risero poi osservando l'insolito spettacolo
si convinsero della potenza della divinità invocata da
Colombo. Si veda per un'accurata descrizione
dell'accaduto: Lorgues, Dandolo, pp. 242-243.
131. ^ Granzotto, p. 324.
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139. ^ Giunse stanco e malato. Tarducci, p. 622
140. ^ Si parlò del «decimo», che era quanto gli sospettava
sui beni d'oltreoceano, non sul lordo ma sul netto che
risultava essere un quinto. L'«ottavo» era la parte che
Colombo avrebbe dovuto percepire sugli scambi da lui
prodotti per cui la corona non rientrava in quei calcoli.
Infine il «terzo», per cui Colombo avrebbe pensato a una
parificazione di titolo del suo ammiraglio del Mare
Oceano con il grande ammiraglio di Siviglia che
percepiva un terzo come tributo personale, improponibile
secondo Deza. Si veda per dettagli Granzotto, p. 329
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151. ^ Aveva raccolto i dati di Tolomeo che aveva calcolato
180 gradi coperti dalle terre conosciute e 180 da solo
mare. Colombo studiò anche i dati di Marino di Tiro che
reputava 225 gradi di terra conosciuta (e quindi 135 di
mare), e del Toscanelli, che valutava 160 gradi di mare
compresi i 20 di Canarie e Azzorre (Taviani, p. 161). Dai
135 gradi di Marino Colombo aggiunse i 28 gradi portati
da Marco Polo per le sue scoperte e 30 come distanza
stimata fra Catai (Cina) e Cipango (Giappone) (Yeh, p.
90), quindi tolse 9 gradi, in quanto intendeva per
traversata quella che sarebbe partita dalle Canarie, e altri
8 per calcoli di Colombo stesso. Colombo ridusse quindi
il raggio della Terra, rispetto ai calcoli di Tolomeo, di circa
2⁄ . Il grado corrisponde a 60 miglia, come descrisse
3
Aristotele, Colombo scelse la teoria di Tolomeo che ne
prevedeva 50, studiò anche Alfraganus che valutò in 56
miglia il grado, ma Colombo pensando che si trattassero
di miglia identiche a quelle romane calcolò il dato in 45
miglia (Granzotto, pp. 71-75) e che il continente
euroasiatico fosse più esteso di quanto non sia in realtà:
la composizione di questi due errori, originati
rispettivamente da Toscanelli e Marco Polo, aveva come
effetto la convinzione, nei fatti infondata, di poter
compiere la traversata dall'Europa all'Asia.
152. ^ In una nota del 14 agosto 1498 del diario di bordo,
trascritto da Las Casas, si legge che il dubbio che fosse
un nuovo continente era affiorato nella mente di
Colombo, anche se ufficialmente credette che era giunto
vicino al Paradiso terrestre. Lettera di Colombo ai re
cattolici di Castiglia e Aragona, maggio-agosto 1498, pp.
154-155, citata in Bossi, p. 234.
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"Christofano Colombo Genovese".
188. ^ de Barros, p. 57. De Barros scrisse "Si come tutti
affermano Christoforo Colombo era di natione Genouese
[…] Et percioche in quel tempo una delle province della
Italia [...] era la natione Genouese, costui seguendo il
costume della sua patria [...] navigò per il mare di levante
tanto tempo".
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ISBN 978-88-7063-151-7.
Voci correlate
Colombo (famiglia)
Case di Cristoforo Colombo
Tavole genealogiche della famiglia Colombo (Colón)
Tomba di Cristoforo Colombo
Columbus Day
Cristoforo Colombo nella cultura di massa
Colonizzazione europea delle Americhe
Esplorazioni geografiche
Faro a Colón
Impero spagnolo
Origini di Cristoforo Colombo
Vinland
Scambio colombiano
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