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Schema Galati e Scritti Di Paolo
Schema Galati e Scritti Di Paolo
2023/24
Sacra Scrittura: Schema Lettera ai Galati
Docente: Nino Ciniello
Studente: Jorge Sanchez
Il tabernacolo simbolizza esattamente questo perdono del peccato che scorre dall’hesed e dall’emeth
del Signore. Il tabernacolo sarebbe stato costruito; Dio avrebbe dimorato simbolicamente nel mezzo
del suo popolo. Le cortine del tabernacolo avrebbero per così dire isolato del fuoco della promessa di
Dio. Ma al tempo stesso il tabernacolo rappresentava una via per andare alla presenza di Dio.
All’entrata della corte si trovava il grande altare bronzeo del sacrificio. Soltanto mediante lo
spargimento di sangue il popolo ostinato avrebbe potuto entrare nella presenza di Dio. Il sangue
segnava la morte degli animali sacrificali in luogo di quella del peccatore. Il sangue dell’altare, l’acqua
della vasca: Per andare al Signore era necessaria purificazione e tale purificazione era provveduta dalle
sue prescrizioni. Questo incidente, che si trova al centro dell’Esodo, ci mostra quanto il tabernacolo
fosse importante per l’adorazione di Israele. Mostra ancora una volta come il patto di Dio deve essere
affermato col sangue; il sangue che era sparso sull’altare e sul popolo che stava in piedi dinanzi al
Signore per aderire al patto (Es 24,6-8).
Pagina 20-21 – La religione del patto
Paolo non rimuove alcun elemento della promessa per sostituirlo con altri più congeniali al suo
vangelo. Egli piuttosto argomenta dall’unità e quindi dalla profondità delle promesse dell’AT. Attraverso
il seme di Abramo tutte le nazioni della terra saranno benedette e la benedizione che esse ricevono è la
stessa data ad Abramo. L’essenza della benedizione è che Dio stesso è lo scudo e la ricompensa di
Abramo (Gen 15,1). Il patto che Dio fece con Abramo promise la benedizione fondamentale di una
restaurata relazione tra Dio e l’umanità peccatrice. Abramo fu separato della nazione affinché potesse
essere per loro benedizione attraverso il seme della promessa. Per tale ragione, Paolo può parlare del
dono dello Spirito come l’adempimento della promessa fatta da Abramo (Gal 3,14).
Pagina 26 – La giustizia di Dio come promessa
Come insegna l’apostolo Paolo, la grazia e la fede procedono insieme (Rom 4,16). Se la misericordia di
Dio potesse essere guadagnata, come di Dio fosse in debito verso i santi, allora non sarebbe più
misericordia, la grazia non sarebbe più grazia e la fede non sarebbe più essenziale. La travolgente
testimonianza dell’AT della grazia salvifica di Dio porta con sé una parallela testimonianza della fede di
coloro che la ricevono. Entrambi i brani in Ebrei e in Romani associano la fede non soltanto a Dio ma
anche alla sua promessa. La fede dell’AT è lungimirante perché accompagna il dispiegarsi della storia
della redenzione. In ogni momento di quella storia, i credenti sono indirizzati verso cose migliori a
venire. Abramo che non aveva avuto figli, pellegrino nella terra promessa; l’esule Mosè, mandato a
liberare un popolo di schiavi; Davide, un fuorilegge unto che si nasconde nel deserto; tutti costoro
attendono che Dio adempia la propria parola.
Pagina 33 – La risposta alla devozione pattuale
Le parole di paolo devono essere intese nel quale furono scritte, ma rappresentano la verità apostolica
che è il fondamento della chiesa di tutti i tempi. Ci insegnano che il vangelo di Cristo è il vangelo della
giustizia di Dio; la stessa giustizia dalla quale testimoniano le scritture. Esse ci chiamano alla fede in
Cristo Gesù nel quale tale giustizia è trasferita a noi.
Pagina 43 – L’evangelo della salvezza in Cristo