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IL PUNTO SULLA FORMAZIONE

INZIALE DEI DOCENTI CON


ETWINNING
Dal 22 al 24 maggio a Manchester più di 60 persone,
tra professori universitari, ricercatori, tutor di tirocinio
(Scienze della Formazione Primaria), ambasciatori
eTwinning e membri delle Unità eTwinning nazionali
e centrale, si sono riunite per per il progetto
pilotaeuropeo “eTwinning Initial Teachers
Training” (eTwinning Formazione Iniziale dei
docenti).

IL PROGETTO PILOTA
Il progetto nasce nel 2011/2012 su iniziativa delle
Unità nazionali eTwinning di Regno Unito,
Danimarca, Belgio Fiammingo e Norvegia per testare in via sperimentale l’uso della piattaforma eTwinning
anche da parte degli studenti in procinto di completare gli studi per diventare insegnanti delle scuole primarie
e pre-primarie. A livello nazionale, la sperimentazione consiste nell’inserimento di attività formative
eTwinning nel percorso formale degli studenti e nelle ore di tirocinio diretto e indiretto; a livello europeo
essa si esplica nella creazione di progetti eTwinning pilota con i tutor e gli studenti dei diversi paesi aderenti
al pilot.

La prima fase del progetto pilota si è da poco conclusa e l’incontro di Manchester è servito proprio a porre
le basi della seconda e presumibilmente ultima fase di questa sperimentazione, grazie all’analisi e alla
valutazione delle esperienze passate.

Come si evince dal Report commissionato dal British Council per valutare la prima fase del pilot, nonostante
gli ottimi risultati raggiunti, sono state individuate alcune difficoltà ricorrenti, la cui analisi sarà preziosa per la
programmazione della nuova fase sperimentale: la scarsa esperienza dei tirocinanti spesso non seguiti da
docenti eTwinning esperti, la grande differenza nelle tempistiche e modalità delle attività di tirocinio nei
diversi paesi aderenti, il grosso dispendio di energie necessarie sia da parte dei tirocinanti per completare le
attività sperimentali all’interno di programmi di attività dai ritmi già molto serrati, che da parte dei loro tutor e
ambasciatori eTwinning per organizzare, coordinare e supervisionare la sperimentazione.

L’Italia ha aderito alla sperimentazione a partire dal 2012, entrando in corsa a sperimentazione già
avviata, incoraggiando le iniziative spontanee portate avanti a livello locale da alcuni ambasciatori
eTwinning che a vario titolo (tutor di tirocinio, tutor in scuole accoglienti) collaboravano con le università
nella formazione iniziale dei docenti (TFA, PAS e tirocini nelle scuole primarie e dell’Infanzia). Nel 2013/2014
tre ambasciatori eTwinning hanno inoltre aderito ufficialmente ad alcuni progetti pilota coinvolgendo una
selezione di tirocinanti. Si tratta delle studentesse di Loredana Messineo dell’Università di Palermo e delle
studentesse di Monica Gorla e Marzia Luzzini dell’Università Cattolica di Milano.
Il seminario di Manchester ha fornito l’occasione per studiare e valutare le esperienze del pilot pregresse
e pianificare gli sviluppi futuri in base ad alcune linee guida condivise e alle lessons learned dalla prima
fase della sperimentazione. Sono stati quindi invitati i rappresentati delle università che parteciperanno alla
seconda fase della sperimentazione che avrà inizio nell’anno accademico 2014/2015, gli ambasciatori
eTwinning che a vario titolo sono stati coinvolti o saranno coinvolti in futuro nella sperimentazione e che
hanno lavorato insieme su le lessons learned e i consigli utili per le iniziative future, alcuni studenti e docenti
che hanno raccontato la loro esperienza in progetti pilota appena conclusi, e i membri delle Unità nazionali
che coordinano la sperimentazione.ù+ù

IL SEMINARIO
Dopo una breve introduzione al Pilot e
a eTwinning da parte di Susan Linklater, il
coordinatore eTwinning del British Council, gli
studenti coinvolti in alcuni progetti pilot hanno
presentato la loro esperienza in prima persona,
permettendo a tutti i presenti di capire meglio come
la sperimentazione europea si potesse declinare in
attività pratiche e utili alla formazione dei futuri
docenti, direttamente dalla voce degli stessi
protagonisti (Alessandra Dilda, Loredana
Consolatevi e Vanessa Valenti per l’Italia, Hasime
Salijaj per la Norvegia, Dave Johnson e Chelsey
Wilson per il Regno Unito).

Ciascun paese e ciascun istituto ha adeguato le


attività previste al proprio contesto e alle proprie
esigenze, dando vita a una serie di “modelli” diversi che sono stati presentati da alcuni rappresentati delle
università e degli NSS presenti. Susi Bewell ha raccontato i risultati e le difficoltà dell’esperienza svolta
presso l’Università di York, una delle quattro università del Regno Unito che hanno partecipato al pilot,
evidenziando la necessità di applicare la “regola del K.I.S.S.” (Keep it Short and Simple) per aumentare le
possibilità di successo. Hilde Øen, ambasciatore eTwinning e formatore presso il Østfold University College,
ha presentato la propria esperienzasottolineando l’importanza della collaborazione europea per permettere
agli studenti di aprirsi fin da subito all’internazionalizzazione e all’utilizzo di strumenti e tecnologie innovative
per la comunicazione e l’informazione. Miguel Angel Milan Arrellano, anch’egli ambasciatore eTwinning e
formatore presso l’Università di Castiglia La Mancha, ha presentato in maniera dettagliata il funzionamento
del sistema di formazione per futuri insegnanti delle scuole primarie e pre-primarie (corsi, ore, crediti,
tirocinio) e come eTwinning è stato integrato nella programmazione 2013/2014. L’esempio spagnolo è
stato molto interessante ed è servito come ispirazione anche per gli altri partecipanti. Infine Alexandra Tosi,
dell’Unità eTwinning italiana, ha presentato il modello flessibile italiano, che ha lasciato ampio spazio alle
iniziative locali degli ambasciatori eTwinning che, collaborando con alcune Università come tutor di tirocinio
(sia per le scuole primarie che secondarie), hanno concordato l’inserimento di moduli eTwinning nella
programmazione delle attività di tirocinio e, in due casi (Palermo e Milano), hanno anche monitorato la
partecipazione di studenti a progetti eTwinning
pilota.

Molto interessanti ed utili sono stati i lavori di


gruppo su “lessons learned” e “Dos and Don’ts”
moderati dagli ambasciatori eTwinning che
avevano partecipato ai progetti della fase uno
(vedi per es. la presentazione di Marzia
Luzzini). Ampio spazio è stato dato alla
socializzazione e reciproca conoscenza dei
rappresentanti delle università presenti al fine di
trovare gli abbinamenti migliori per le future
collaborazioni eTwinning. Gli accordi scaturiti
dall’incontro sono stati molti e a breve verranno
resi pubblici con l’avvio della nuova fase pilota
con il nuovo anno accademico. I lavori sono
terminati il sabato con le conclusioni di Anne
Gilleran, il coordinatore pedagogico di
eTwinning a livello europeo, che ha ribadito
l’importanza della collaborazione tra università
per l’avvio di nuovi progetti pilota e anche per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione.

LA SECONDA FASE DELLA SPERIMENTAZIONE


La seconda fase del pilot vede coinvolti ben 21 Istituti per la formazione iniziale dei docenti in Europa,
in Islanda, Norvegia, Regno Unito, Belgio Fiammingo, Francia, Spagna e Italia, che hanno preso accordi a
Manchester per dare vita a future collaborazioni eTwinning. A settembre 2014 in tutti i paesi avvieranno
attività di formazione mirata per i futuri insegnanti e tirocini eTwinning per dar vita, all’inizio del 2015, a
collaborazioni eTwinning che coinvolgeranno studenti e tutor dei diversi paesi. Alla fine dell’anno
accademico le esperienze verranno valutate coinvolgendo tutti gli stakeholder, dagli studenti, agli
ambasciatori, ai tutor. Il TwinSpace pubblico creato per l'evento di Manchester resterà a disposizione del
gruppo per la collaborazione a distanza.
di Alexandra Tosi

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Risorse:
Materiali e presentazioni sono online nel TwinSpace del seminario

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