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travlcello
scemplato di pianelle
B)
scempiato di tavole
C)
Fig. 14.18 - Sezioni di vecchie strutture di tetti; A) il tipo classico con puntone, terzera, scempiato di pianelle e te
goli curvi; B) tegole marsigliesi su listelli; C) tegole su tavolato.
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~ -
TETTO ALLA PIEMONTESE ALLA LOMBARDA
Fig. 14.20 - Sezione assonometrica degli elementi che Fig . 14.22 - Comportamento statico del tetto alla lombar
compongono un tetto in legno. da ed alla piemontese .
alla lombarda
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!llL~lemontese / 251
DI AGRAMMI
Momento
Taglio
sui muri perimetrali, dovuta alla compo che determinano rispettivamente una fles
nente N del carico (si ricorda che i puntoni sione della trave secondo l'asse y e l'asse x
sono soggetti alla sollecitazione di presso (la terzera è quindi soggetta alla flessione
flessione e taglio, fig. 14.23). deviata); per la verifica statica delIa terzera
Molto spesso la pianta dei muri a quota si sommano i carichi unitari indotti dalle
di gronda è del tipo di fig. 14.24, cioè con sollecitazioni di flessione, secondo le due
muri di spina ad intervalli di 4 --;- 5 m; in direzioni principali.
tal caso può essere conveniente la copertura
alla lombarda, senza alcun puntone, ma con Fig. 14.25 - Per la sua posizione la terzera è soggetta
sole terzere, usufruendo degli appoggi sui alla flessione deviata.
muri esistenti.
La terzera è sempre disposta con l'asse
longitudinale della trave orizzontale mentre
gli assi della sezione trasversale risultano
inclinati di un angolo a rispetto alla verti
cale pari a quello della falda.
Il carico P che agisce sulla terzera (fig.
14.25) si scompone in due parti, Q ed N,
Fig . 14.24 - Quando la disposizione dei muri lo permette, la c opertura più semplice ed economica è a capanna con sole
terzere .
terzere
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9. 14.26 - Parti c olari di gronda nei vecch i tetti: all a fiorentina, con l'orditura in legno in vista e spesso decorata ;
a romana, con c ornicione in plano, co stituito da ossatura muraria.
eventuali saettoni
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lizzate nei seguenti tipi, a seconda della
I uce (fig. 14.29):
3~ 12-:- 15 m;
5) capriata composta alla palladiana,
per luci fino a 30 m;
4 6) capriata asimmetrica semplice, per
luci di 5 -:-- 7 m;
7) capriata asimmetrica composta, per
luci di circa lO m;
8) capriata senza catena, per luci fino
5 a lO m;
9) capriata per tetti a forte pendenza,
per luci di 5 ~ 7 m.
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nodi: puntone-catena, puntone-monaco, saet
~~~ toni-monaco, puntone-saettone, sono illu
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~1i
- __ strati in fig. 14.30.
L'unione degli elementi in legno può na
7 turalmente essere fatta in diversi modi, a
seconda degli usi tramandati dalle varie
scuole di carpenteria.
Se per esempio non si vuole intagliare il
8 legno (che riduce la sezione resistente della
trave) si può usare il gattello riportat o
(fig. 14.31).
Quindi il criterio generale da adottare pe r
l'unione dei diversi elementi della capri a t
è quello di non indebolire la struttura COl'
intagli eccessivi; nei casi necessari, si rico rr
a legature metalliche, a staffature in ferro.
bullonature ecc.; l'impiego delle staffatuf'
Fig. 14.29 - Tipi di capriate in legno. Nei fabbricati di metalliche è necessario per mantenere .;:
civile abitazione i più usati sono i n. 2 e 3, eccezional
mente gli altri. elementi di legno nella giusta posizione.
Si ricorda, per la migliore comprensi
della struttura, che gli elementi della capr'
sono sollecitati come segue (fig. 14 .32 1.
i_puntoni a pressojlessiolle'
Il monaco è sottoposto a trazione solo quando
1
ci sono i saettoni; in caso contrario, il monaco il monaco a trazione; l
non lavora, ma serve solo come elemento di colle
gamento dei puntoni. \= la catena a trazione;
i saettoni, a compressione.
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Fig. 14.30 - Capriata classica in legno con i particolari dei collegamenti fra i vari elementi.
Fig. 14.31 - Due modi di unire il saettone al puntone. L'elemento più importante della capriata
è il puntone; una volta dimensionato il pun
tone, gli altri elementi, monaco, saettoni e
lio catena, sono legati alla sua dimensione di
larghezza, altrimenti i collegamenti sarebbero
poco funzionali (in effetti, sia la catena che
il monaco risultano sempre sopradimensio
nati e per questo motivo possono consentire
gli intagli di unione, in quanto una riduzione
anche notevole di sezione resistente, non ne
pregiudica la stabilità).
L'appoggio della capriata sul muro an
drebbe fatto sempre a mezzo di tavolone
o pietra di ripartizione del carico (dormiente);
spesso l'appoggio è eseguito con interposi
zione di una mensola, che oltre la funzione
Fig. 14.32 - Schema statico della capriata con saettoni. di migliorare l'aspetto estetico ha anche
quello pratico di impedire il deterioramento
della capriata vera e propria.
Infatti il legname a contatto con murature
umide (il dormiente è bene che sia di legno
resistente anche all'umidità) dopo un certo
tempo si deteriora; in tal caso è più sem
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zione, come la catena ed il monaco; poiché
il materiale migliore per assorbire tali sforzi
è il ferro, ecco che la capriata si avvale anche
di questo materiale, abbinandolo al legno.
La catena si riduce quindi ad un "esile asta
di ferro. collegata ai puntoni median te ap
posite staffe metalliche o da semplici bu llo
nature.
l tipi classici di capriate miste sono quell i
illustrati in fig. 14.34, dove nel primo esem
Fig. 14.33 - Capriata con appoggio su mensola. pio solo la catena è in ferro, nel secondo
caso anche il monaco e nel terzo caso (ca
plice ed economico sostItuIre una mensola priata Polonceau) restano di legno solo i
che una intera catena di capriata (fig. 14.33). puntoni.
Altra considerazione generale da fare per L' impiego del ferro permette un grande
tutte le strutture in legno eseguite a regola risparmio di legname e la possibilità di avere
d'arte, è la possibilità delfa sostituzione di capriate di facile esecuzione anche per la
uno qualsiasi degli elementi deteriorati , sen copertura di luci fino ai 20 .~. 25 m.
za dovere demolire e ricostituire altre parti l particolari dell a ill ustre capriata mista
importanti; ciò è essenziale in quanto il Polonceau, sono riportati nella fig. 14.35,
legno può essere attaccato da insetti e pa ras tratti da disegni deIrepoca.
siti e può facilmente deteriorarsi (vedi va l. I,
pago 196). 9. Capriate in ferro.
In effetti quasi tutte le grandi strutture
di legno, che sono giunte fino a noi daIran Per la copertura di edifici industriali di
tichità, non sono pi ù le originali, ma copie gra ndi luci, le capriate in ferro si sono dimo
esatte delle originah, jn quanto i vari ele strate pratiche ed econo miche, per legge
menti lignei, sono stati via via sostituiti, rezza e resistenza; i due tipi più com uni
anche più di una volta, nel corso dei secoli, sono ancora la Polonceau e quella inglese
nei vari lavori di manutenzione e resta uri. (fig. 14.36).
Per queste incavallature vengono usati l
8. Capriate miste - La Polonceau. normali profilati in ferro di serie, co llegati
fra loro mediante ch iodatura o saldat ura.
Si è già visto sopra che alcuni elementi come indicato nei particolari dei nodi (fig .
della capriata sono soggetti a sforzi di tra- 14.38 ).
Fig. 14.34 - Capriate miste in legno e ferro. Il metallo è util mente impiegato per gli elementi sottoposti a trazione.
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