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TRADUZIONE BIOGRAFIA POETA

Nacque -nisba- conosciuto come Abu Nuwas nato a Al-Ahwaz, si diceva che era di
origini persiane e che ha vissuto un’infanzia difficile ma questo non gli impedì di
acquisire il sapere/di studiare sotto la tutela degli ‘’ ulama ilbasra’’ nella quale visse
fino all’età di 30 anni e di maturare/conseguire una grande cultura.
Non ebbe una buona relazione/non aveva un buon rapporto con il califfo Harun
rashid che lo fece imprigionare quando Al-Amin - amico della sua infanzia – divenne
califfo, lo prese come poeta personale/privato.
Assorbì in tal modo/in questa maniera la cultura persiana, indiana e greca. Si diffuse
la dissolutezza tra i giovani e frequentò i dissoluti/le persone dissolute con cui
trascorreva lunghe ore ascoltando canzoni divertendosi e bevendo vino. Il vino
occupò nella sua vita un posto importante ed si immerse nella sua descrizione. Se non
chè al termine della sua vita si ritirò dal mondo (rifugio di piaceri) e trasferì la sua
arte nell’ascetismo
Abu Nuwas, conoscitore della qasida e conosciuto come un poeta maggiore. A lui è
collegato il tema dell’ebbrezza e, quindi, del vino. Era giudicato eterosessuale, ma
anche omosessuale, in base a ciò che si legge dai suoi componimenti, e utilizzava
tanto il genere khamriyya. Associamo ad Abu Nuwàs i bei visi e i corpi femminili e
ancor di più quelli maschili, anche se è nel canto del vino che sentiamo il vero poeta.
Si tratta di una personalità artistica spesso citata ma in realtà meno studiata. Dopo
aver dato ai piaceri il meglio delle sue forze fisiche, il poeta arabo-persiano finì in
devozione. Abu Nuwas è il principale esponente della khamriyya e conoscitore
dell’epoca preislamica
Con l’affermazione dell’islam le bevande alcoliche vengono proibite anche se
circolano in determinati ambienti grazie ai cristiani che potevano bere e lo
producevano. I monasteri diventavano delle taverne frequentate anche dai
musulmani.
Tolleranza da una parte e proibizione da parte dell’islam e dall’altra spingono alla
clandestinità. Dei gruppi di bevitori diventeranno singole persone che vanno nelle
taverne e fanno in modo di non farsi scoprire: atto clandestino. I poeti di epoca
Abbaside, tra cui Abu Nuwas, si rendono conto della loro condotta e sono
consapevoli dei dettami della religione. Il tema degli efebi (effeminati, uomini di
giovane età che presentano caratteristiche femminili) rispecchia il modo di vivere
della società. Erano particolari figure spesso presenti in determinati ambienti come le
corti, poiché erano persone di proprietà di facoltosi e potenti. La poesia di epoca
abbaside si fa specchio di un sistema sociale. Sempre durante quest’epoca noteremo
degli importanti sviluppi

TRADUZIONE
1. Ma non ti rallegra che tutta la terra sia in fiore e il vino, brizzolata
zitella/vergine, è a portata di mano/ accessibile
2. Non c’è nella tua rinuncia una giustificazione/nessuna scusa che ti trattenga
(dal bere vino invecchiato) poiché la notte è suo padre e la madre è verde
3. Avvicinati, i giardini di Karkh sono deliziosi, non li ha ghermiti la mano
mancina/opprimente della guerra
4. In essi vi sono diverse varietà/specie di uccelli non c’è tra essi melodia tra i
suoni
5. Quando cantano non lasciano un petto in cui non via sia una musica attraverso
la quale guarisce la malattia/ che sana ogni male
6. Quante taverne ho visitato e la notte le ha rivestite come di pece nera
7. Si alzò quello dai molti capelli/capelluto dal ventre del suo letto/giaciglio (che
cammina) piegato per via della sua ubriachezza/incerto sui piè per la sbornia,
con l’occhio assopito/assonnito
8. E tutto garbato ‘’Chi è?’’ domandò/ chiese ‘’Chi sei?’’ gli risposi ‘’Una brava
persona’’/’’Sono una persona nobile’’ di prestigio/sono rinomato/ho dei titoli
9. Gli dissi ‘’Sono venuto per il vino per/a chiederlo in sposa’’ l’oste disse ‘’hai i
soldi?’’
10. Quando divenne evidente/ fu chiaro che povero proprio non ero/ io non sono
stato avaro/tirchio e non avevo altri impegni/altro da fare
11. Venne l’oste con il vino come muschio puro come una lacrima che ha
concesso la guancia non truccata/tinta
12. E continuammo/ non smise l’oste di versare, e io di bere e presso di noi una
donna avvenente dalla pelle bianca di bell’aspetto
13. Quanto cantò (senza biasimo alcuno a seccarci/nessuno rimprovero ci colpiva)
falla finita con il biasimo, il biasimo m’eccita.
Sono presenti topos del vino e della donna, le conversazioni tra i bevitori ecc…
spicca un linguaggio semplice

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