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DI ANDREA RIGAMONTI, VF

LA RUSSIA DI ANNA

LA RUSSIA DI ANNA

Anna
Anna (), o, meglio, Anja (), uno dei nomi che pi probabilmente ti verranno dati, se nasci femmina e nasci in Russia. Ho scelto due donne che portano lo stesso nome come argomento del mio approfondimento; due donne che hanno avuto, ognuna a modo suo, la forza, il coraggio di parlare in un paese dove anche la lingua stata strangolata da ideologie politiche incapaci di accettare chi, come loro, aveva bisogno e non aveva paura di dire qualcosa di pi. Ho pensato che fosse giusto dare uno spazio, anche se breve, a persone capaci di far sentire la propria voce, senza aver bisogno di gridare per nascondere quelle di chi le voleva fare stare in silenzio.

Anna Achmatova muore il 5 Maggio 1966, a 76 anni, in un sanatorio a Mosca. Universalmente riconosciuta come una delle maggiori poetesse russe, fu costretta a vedere censurati i suoi versi. Oggi, a San Pietroburgo, le stato dedicato un museo.

Anna Politkovskaja muore a Mosca il 7 ottobre 2006, a 48 anni; due colpi al petto, uno alla spalla e uno alla testa. Il corpo riverso nellascensore del suo palazzo viene rinvenuto da una vicina. Il 10 ottobre, al suo funerale, nessun esponente dellamministrazione della Federazione prese parte alla cerimonia.

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Premessa
Ho avuto la fortuna ed il privilegio di partecipare ad un programma di Intercultura nella Federazione Russa, durante il primo quadrimestre del mio quarto anno di liceo scientico. Alla partenza, non avevo idea di cosa aspettarmi: avevo sentito parlare di tante cose, dalle cupole dorate dei tempi degli zar ai colbacchi con la falce e martello del novecento. La mia mente, dal momento in cui lessi la parola Russia sulla lettera che mi diceva dove sarei nito, era diventata una calamita per tutto ci che avesse a che fare con quella terra. Mi sentivo preparato, a livello conoscitivo: avevo letto, studiato, chiesto in giro. Avevo delle certezze. Eppure, appena messi i piedi fuori dallaereo, con quellaria dallodore strano per la prima volta nelle narici, ebbi la sicurezza che paradossalmente di sicurezze non ne avevo proprio pi. Ogni mattina lottavo con me stesso per tenere gli occhi aperti durante lezioni di cui capivo, s e no, tre parole al minuto. Approttavo dei momenti in cui ci si sposta da una classe allaltra per tirare fuori qualche sillaba coi miei compagni di classe, far loro capire che volevo imparare e che avevo bisogno di loro per farlo. La Russia cominci a colpirmi con quei ragazzi e quelle ragazze che giravano per la scuola con un blocchetto e una penna per scrivermi parole in stampatello maiuscolo, parlandoci con il mio dizionario in mano per poterci capire. Volevano davvero farlo. La lingua, in qualche modo, cominci a non essere pi un ostacolo, portandomi a capire che il salto era molto pi grande di quanto pensassi. Non cera una diversit solo sica, non erano i loro capelli biondi a renderli diversi dal me mediterraneo che, pi volte, aveva fatto portare la mano alla bocca a sconosciuti, per nascondere un sussulto, mentre li sentivo bisbigliare italjianjez, italiano. In una citt alle porte degli Urali, non molto comune trovare uno straniero. Scoprii di essere a confronto con qualcosa dinimmaginabile. Oltre la facciata, la Russia era un posto incredibilmente diverso da casa mia. Smisi di giudicare i miei compagni di classe per la loro volont malcelata di

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Una donna dalle labbra bluastre che stava dietro di me in fila e che, certamente, non aveva mai udito il mio nome, si ridest dal torpore e mi domand all'orecchio: "Ma lei pu descrivere questo?" E io dissi: "Posso". Allora una specie di sorriso scivol su quello che una volta era stato il suo volto. Requiem, Anna Achmatova

Anna Achmatova e la poesia della sofferenza


Anna Andreevna Gorenko, vero nome di Anna Achmatova, nacque a Odessa, in Ucraina, il 23 giugno 1888. Cresciuta a Tsarkoye Selo, vicino a San Pietroburgo, mostr sin dallinfanzia attitudine alla poesia. Nel 1910 spos Nikolaj Gumilv, con il quale aveva preso parte alla creazione del gruppo degli Acmeisti. Gli Acmeisti riutavano il misticismo e la concettuosit del Simbolismo e volevano provare a ridare chiarezza alla poesia. Nel 1912 nacque suo glio, Lev, e lo stesso anno divorzi da Gumilv dopo un matrimonio infelice. Leducazione del ragazzo fu afdata alla nonna paterna. Gumilv fu ucciso, sotto il regime sovietico, per tradimento, nel 1921. Il partito impose la censura allopera dellAchmatova dal 1925; questa decisione fu dovuta alla sua relazione con Gumilv, ma anche alla sua popolarit come poeta negli anni antecedenti la rivoluzione e alla scelta di temi come la morte, la povert e la paura della guerra. Anche suo glio fu oggetto di attenzione da parte del regime Stalinista, sotto forma di ripetuti arresti per nessun altro crimine oltre allessere glio di due poeti le cui opere erano viste con sospetto dai quadri del partito. Tra gli anni 20 e 40, lAchmatova continu a scrivere e tradurre versi, ma gran parte del lavoro risalente a quel periodo rimase ignoto al pubblico no alla met degli anni 60, ben pi tardi della morte di Stalin (5 Marzo 1953).

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Il terrore staliniano background storico


Per imporre sullUnione Sovietica lindustrializzazione forzata e la coltivazione integrale, Stalin, salito al potere nel 1924, fece largamente uso di elementi coercitivi. La caratteristica fondamentale dello stalinismo diventa il governo attraverso la paura ed il sospetto. Il messaggio etico fondamentale che deve percorrere il paese che i valori collettivi (ed in particolare lubbidienza allo Stato e ai suoi rappresentanti) vengono prima di tutto, anche degli affetti privati (nel 1937 una norma di polizia stabilisce che i familiari di un condannato siano arrestati e deportati; la sanzione li deve colpire anche se non sono responsabili di alcun reato). La colpa di cui si sono macchiati quella di non aver denunciato il loro familiare. La societ russa di quegli anni caratterizzata dalla paura che permea ogni individuo. Sin dalla ne degli anni 20 sono messe in atto espulsioni ed emarginazioni dei capi comunisti che si opposero a Stalin. Per descrivere questo fenomeno si usa il termine di Grande terrore, in russo Bolshoj terror. I processi, negli anni delle Grandi purghe, furono numerosi. Nei processi pubblici pi famosi, Vasilij Ulrich esercit le funzioni di presidente della corte ed il procuratore generale dell'Unione Sovietica Andrej Vyinskij quelle di pubblico ministero. Nei quattro processi pi importanti, su un totale di sessantadue imputati, cinquantacinque furono condannati alla pena capitale, sette a pene detentive varianti tra gli otto ed i venticinque anni. Neppure questi sette, comunque, scamparono alla morte: furono tutti uccisi, in varie circostanze e pochi anni dopo la sentenza, durante il periodo di prigionia. I processi del terrore furono tutt'altro che imparziali: gli imputati vennero costretti a confessare colpe non commesse, dopo aver subito pressioni psicologiche e torture siche dalla NKVD (Commissariato popolare per gli affari interni) che, dal 1934, esercitava anche le funzioni di polizia politica. Al termine di questi processi-farsa le condanne capitali initte erano rapidamente eseguite, spesso il giorno stesso della sentenza.

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- Requiem elegia per il popolo russo


Requiem (1963) una delle opere pi conosciute della poetessa russa Anna Achmatova. La raccolta racconta dellangoscia del popolo russo durante gli anni delle persecuzioni messe in atto da Stalin. Nonostante fosse stato in larga parte composto prima del 1940, lAchmatova decise di pubblicarlo solo nel 1963 perch lo riteneva troppo pericoloso. Fino a quellanno, non era mai esistita una versione scritta dellopera, rimasta precedentemente solo come serie di brevi versi imparati a memoria dalla poetessa stessa e da qualche suo condente. Requiem un ciclo di 15 poesie brevi introdotti da un paragrafo in prosa che compongono una ricostruzione cronologica, documento della sofferenza del popolo russo durante gli anni del terrore di Stalin. Attraverso gli occhi delle donne che aspettavano fuori dalle prigioni per giorni, attendendo notizie dei loro congiunti o sperando di poter far avere loro un cappello, dei guanti o delle scarpe, pregando per un miracolo prima della sentenza di morte o di esilio lAchmatova scava in profondit nel dolore e nella sofferenza. Le donne, ogni volta, avevano il terrore di sentirsi dire che il pacco non era accettato: ci signicava che il loro congiunto era stato fucilato. Il glio fu poi deportato al nord e, in seguito a sua domanda, arruolato come volontario al fronte. Al ritorno, fu di nuovo mandato a un campo di lavoro in Asia per nire di scontare la pena. Fu liberato solo nel 1949. Il poema si apre con una dichiarazione di dolore da parte di una donna, rappresentante di tutte quelle mogli e madri che, come Anna Achmatova, attendevano in la il loro turno. Scrivendo a volte in prima e a volte in terza persona, lAchmatova diventa la voce del popolo. Nel punto pi alto del climax del dolore, vengono introdotte tre gure religiose signicative: Maria Maddalena, Maria e Giovanni. Nellopera la loro presenza sembra voler rinforzare il messaggio dellinevitabilit della sofferenza. I tre personaggi biblici non assumono una funzione sovrannaturale, la poetessa non chiede loro di mitigare il suo dolore: ci che vuole che sia reso onore a tutte le donne che, come lei, hanno sofferto in quel periodo. Alcuni critici considerano Requiem unelegia per il popolo russo. Anche la caratteristica struttura specchio della tematica del poema: gli elementi che compongono il lavoro sono di una lunghezza tale da poter essere memorizzati in un breve periodo e celati, segretamente, nei cuori delle persone per le quali aveva signicato: il rischio di scrivere parole del genere su carta era troppo grande. La lingua stessa rispecchia il modo in cui i russi comunicavano durante il periodo del terrore staliniano: tenue, segreta, senza tracce ed evidenze che avrebbero potuto risultare pericolose, se ascoltate dalle persone sbagliate. Il poema non pu essere considerato una denuncia e non ha carattere politico: lAchmatova unisce la sua attivit di madre a quella di poetessa e piange la lontananza del glio, linquietudine, la paura della sua morte. Anna non chiede vendetta ma, a modo suo, fa quello che le altre madri facevano con il loro fazzoletto legato al capo sulla via del carcere di Leningrado piange per suo glio. Attraverso questo lavoro, lAchmatova esplora la funzione del poeta come portavoce della verit e della poesia come lingua della sofferenza, come arma di resistenza e solidariet. Il narratore, alla ne del poema, ritrova una parvenza di senso nellesistenza: pu essere testimone per le folle che, altrimenti, sarebbero cancellate in una confusione senza nome e senza volto, priva didentit e di voce per ci che vuole dire.

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Sono una reietta. E' questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno.

Il mio lavoro a ogni costo, Anna Politkovskaja

Anna Politkovskaja giornalista non rieducabile


Anna Mazepa nasce a New York nel 1958. I suoi genitori sono entrambi diplomatici ucraini alle Nazioni Unite. Nel 1980 si laurea in giornalismo alluniversit di Mosca, e da quel momento comincia a collaborare con la testata giornalistica Izvestia come reporter, per poi passare, nel 1994, alla Obaya Gazeta. Il momento pi importante della sua carriera da giornalista, per, inizia nel 1999, quando pubblica sul bisettimanale di stampo liberale Novaja Gazeta. I suoi reportage sono critici rispetto al governo di Putin ed, in particolare, si concentrano sulla gestione delle azioni militari dellesercito in Cecenia. Sulla Cecenia stava lavorando anche negli ultimi mesi prima della sua morte. Mentre si trovava nel paese allinizio del 2001, venne arrestata e rinchiusa in una buca nel terreno da militari russi, minacciata di stupro e spaventata con una nta esecuzione. Quellanno, dopo il suo sequestro, decise di lasciare la Russia e di fuggire a Vienna ma torn dopo poco tempo nel suo paese. Durante lassedio al teatro Dubrovka di Mosca, nel 2002, che si concluse con lirruzione delle forze speciali e la morte di 129 persone, fece da intermediaria tra i rapitori ceceni e le forze dellordine. Mentre si stava occupando dellassedio della scuola di Beslan (Ossezia del Nord), nel 2004, perse conoscenza dopo aver bevuto un t sullaereo per il Caucaso, probabilmente a causa di un avvelenamento da parte del FSB. Anna Politkovskaja muore a Mosca il 7 Ottobre 2006, uccisa nellascensore del suo palazzo con 5 colpi di pistola. Nei giorni precedenti aveva ricevuto una telefonata da suo glio che le comunicava che, nel suo palazzo, era stata uccisa una donna della sua stessa et, della stessa altezza e coi capelli dello stesso colore. Anna era comunque tornata a Mosca. Ad ora, gli investigatori non sono ancora risaliti al mandante dellomicidio. La Russia di Putin e i Reportage dalla Cecenia sono alcuni dei pi importanti lavori della giornalista.

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La Russia di Putin quello che lOccidente vuole vedere


Ex spia del controspionaggio del KGB in Germania est, ex braccio destro del sindaco di San Pietroburgo, in pochi anni Putin riuscito a scalare le vette pi alte della politica russa, presentandosi come l'uomo nuovo di cui tutta la nazione aveva bisogno. Punto nodale della politica di Putin fu la sensibile riduzione delle autonomie dei paesi dell'ex Unione Sovietica e delle vaste province della Federazione, accentrando il potere a Mosca. Per la maggioranza dei russi, Putin stato l'eroe che ha salvato la nazione, dopo gli anni bui di Gorbaciov e Eltsin in cui la Russia non solo ha dovuto fronteggiare una terribile crisi economica, ma perdere il ruolo di superpotenza mondiale. Nei suoi otto anni di governo, l'economia russa si ripresa, con un incremento del Prodotto Interno Lordo pari al 72%, cos come sono aumentati gli stipendi, passando da una media di 80 dollari a 640. Dopo la crisi nanziaria del '98, il primo ministro Evgenij Maksimovi Primakov fu revocato dalla carica dal presidente Eltsin nel maggio 1999, per timore della sua crescente popolarit. Al suo posto Eltsin nomin a capo del governo Sergej Stepain, ministro degli interni e gi direttore dei servizi segreti FSB (l'ex KGB). Tuttavia il governo di Stepain non dur che pochi mesi, dal momento che nel successivo agosto 1999 Eltsin lo revoc e nomin al suo posto Vladimir Putin, direttore in carica dell'FSB. Putin riusc velocemente a guadagnarsi la ducia dell'opinione pubblica e di Eltsin, soprattutto grazie alla sua gestione della seconda guerra cecena: solo pochi giorni dopo la nomina di Putin, gli indipendentisti ceceni attaccarono l'esercito russo in Daghestan e qualche mese dopo si vericarono alcuni attentati contro quartieri residenziali di Mosca ed altre citt russe, attribuiti anche questi ai ceceni ribelli. Putin prese in mano in prima persona la situazione: le Forze Armate della Federazione Russa entrarono in Cecenia nel settembre 1999, dando inizio alla seconda guerra cecena. L'opinione pubblica russa dell'epoca, a causa della rabbia e della paura suscitate dagli attacchi terroristici ceceni in Russia, sostenne fortemente l'iniziativa militare; tale sostegno si tramut in un balzo di popolarit per Putin, che la comandava personalmente. Dopo il successo dei partiti che sostenevano il governo Putin alle elezioni parlamentari russe del dicembre 1999, Eltsin decise che era giunto il momento per un suo ritiro dalla scena politica ed il 31 dicembre 1999 si dimise. Putin assunse l'incarico di Presidente ad interim della Federazione. Nel febbraio 2000, le truppe russe entrarono a Groznyj, la capitale cecena; Putin si rec sul posto per dichiarare la vittoria nella guerra. Questo garant a Putin un ampio margine nella corsa elettorale, ed infatti le successive elezioni presidenziali furono da lui vinte. Nel secondo mandato della presidenza Putin, la Russia ha accresciuto notevolmente il suo prestigio internazionale e migliorato la sua economia, ritornando al suo rango tradizionale di potenza globale, abbandonato nell'ultimo disastroso decennio nonostante il potenziale bellico rimasto pressoch inalterato. Molti oligarchi che si erano impossessati delle immense risorse nelle mani dell'ex stato sovietico sono stati eliminati dalla scena economica. Diverse compagnie petrolifere e di gas sono state nazionalizzate, razionalizzate in grandi trust come Gazprom e messe al servizio della politica del presidente.

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Reportage dalla Cecenia la lotta contro il terrorismo


Stalin diceva: Non si pu fare una frittata senza rompere le uova. Alludeva alle persone che dovevano perdere la vita per il futuro radioso della societ, almeno secondo la sua visione. In altre parole, qualcuno doveva farsi schiacciare dal treno della storia perch gli altri potessero vivere meglio. La Cecenia un punto di riferimento nella Russia di Putin; poco prima dellinizio della seconda guerra in Cecenia, lattuale presidente della Federazione era solo un colonnello semisconosciuto a cui era stata afdata la direzione dellFsb (il nuovo nome del Kgb). per ben presto riuscito a diventare il successore alla presidenza e primo ministro per volont di Boris Eltsin e della sua famiglia. Nonostante il suo salto di carriera Putin era un personaggio anonimo in Russia. La famiglia Eltsin decise allora che una guerra era il modo migliore per far crescere rapidamente la fama del successore alla presidenza che aveva promesso di tutelare il suo patrimonio. Cos Putin dichiar guerra alla Cecenia, per vendicare la Federazione degli attentati che a Mosca e a Volgodonsk avevano distrutto diversi edici. La guerra stata chiamata ufcialmente operazione antiterrorista nel Caucaso del nord, mentre tutti i ceceni, per volont del Cremlino, sono stati dichiarati indistintamente banditi e terroristi e obbligati ad addossarsi collettivamente la responsabilit delle azioni criminali di alcuni loro concittadini. Allo stesso tempo, stato deciso che chiunque si dichiara contrario alla guerra deve essere considerato un nemico, complice dei ceceni e antipatriottico. Il Cremlino ha assunto mercenari, combattenti a contratto, scelti solo perch disposti ad arruolarsi per denaro: membri di associazioni a delinquere che non vedono lora di premere il grilletto; ex carcerati senza lavoro; disoccupati arrabbiati con il mondo; fascisti dichiarati e militanti di gruppi nazionalisti russi. Il Cremlino ha, prima, escluso dalla Cecenia i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, che potevano lavorare nella regione solo sotto lo stretto controllo dei militari, parlando esclusivamente con le persone a cui era permesso di avvicinarsi. Successivamente, ha proibito ai mezzi di comunicazione laccesso alla regione. La maggior parte dei mezzi di comunicazione russi trasmettono dalla zona delloperazione antiterrorista solo le informazioni censurate dal governo centrale. Si tratta di due tipi dinformazioni: il primo riguarda leroismo delle unit federali, che eseguono il loro dovere in modo brillante e nel rispetto pi totale della legge; il secondo costituito dalle cronache sulla crudelt dei ceceni e di chi dovrebbe governarli. Putin non ha mai ritenuto possibile una soluzione pacica del conitto. I ceceni non hanno avuto considerazione da nessuno e si sono convinti di poter fare afdamento solo su se stessi. Il 23 ottobre 2002 un

gruppo di combattenti ceceni andato a Mosca e ha preso in ostaggio 916 persone, gli spettatori e gli attori del musical Nord-Ost, in scena al teatro Dubrovk. Il 26 ottobre, 57 ore dopo linizio del sequestro, i terroristi sono stati sterminati: il governo ha deciso di usare armi chimiche allinterno del teatro. Con loro sono morti per il gas 130 ostaggi. Alla ne del 2002 la Russia stata informata che in Cecenia sarebbe cominciato un processo di regolamentazione politico e pacico, che si sarebbe concluso con un referendum per lapprovazione di una nuova costituzione ed elezioni per la presidenza della repubblica. Akmad Kadyrov, ex capo religioso ceceno, aveva dichiarato il jihad contro la Russia e aveva lanciato un appello a uccidere quanti pi russi possibile. Poi, nel 2000, pass dalla parte dei federali, guadagnandosi la nomina a leader dellamministrazione ad interim della repubblica. Kadyrov morto nel 2004, ucciso in un attentato dai ribelli ceceni. Il posto di presidente della repubblica cecena ora occupato da suo glio, Ramzan Kadyrov. In Cecenia non esiste alcuna forma di economia, ci sono migliaia di rifugiati, le strutture sociali sono inesistenti. Le organizzazioni umanitarie internazionali che riescono ad entrare nel paese sono le uniche a lavorare per rendere pi tollerabile la vita dei ceceni.

Conclusione (amara)
A distanza di quattordici anni dalla sua prima elezione, Vladimir Putin ancora a capo della Federazione Russa, ora in qualit di primo ministro, nonostante si siano succedute numerose manifestazioni di protesta, anche negli ultimi mesi, da parte dei suoi oppositori e nonostante altri giornalisti, come Anna, siano stati uccisi, sconvolgendo lopinione pubblica mondiale, ma nella totale noncuranza della maggior parte cittadini russi. Nelle ultime elezioni (5 Marzo 2012) la vittoria di Putin stata, ancora, schiacciante. Nei suoi precedenti mandati, Vladimir Putin aveva dichiarato guerra alla repubblica caucasica. Eppure lui sembra molto popolare: in una sezione ha ottenuto 1.482 preferenze, su 1.389 elettori. Il 107% dei voti.

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Bibliografia, sitografia e filmografia riferimenti


E. Fernstein, Anna di tutte le Russie. La vita di Anna Achmatova, Milano, Archinto 2006 A. Achmatova, Distrugga, per favore, le mie lettere, Milano, Archinto 2005 A. M. Banti, Il senso del tempo, manuale di storia, volume 3, Bari, Laterza 2008 A. Politkovskaja, Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verit scomode della Russia di Putin, Milano, Mondadori 2007 G. Carpi, Storia della letteratura russa, Roma, Carocci 2010 Il sangue e la neve di Felice Cappa con Ottavia Piccolo (Palco e Retropalco, www.rai.tv) (Film o Anne Achmatovoj) di Helga Landauer con Anatolji Najman (www.youtube.com) http://ahmatova.niv.ru/ahmatova/stihi/rekviem.htm (achmatova.niv.ru Rekviem, testo integrale dellopera) http://en.wikipedia.org/wiki/Anna_Akhmatova (wikipedia.org Anna Achmatova) http://www.internazionale.it/opinioni/anna-politkovskaja/ (internazionale.it - Anna Politkovskaja)

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