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QUADERNI

TECNICI
VCR

10

I CLONI ORIGINALI VCR


DI PINOT NERO
3 pubblicazione a cura dei
Diffusione del vitigno Vivai Cooperativi Rauscedo sca
e variabilità intravarietale
via udine, 39
33090 rauscedo (pn) italia
4
Breve descrizione tel. 0427.948811
delle caratteristiche fax 0427.94345
del vitigno
www.vivairauscedo.com
vcr@vivairauscedo.com
5
La selezione sanitaria tutti i diritti riservati.

hanno collaborato:
6
Cloni omologati VCR e loro lucio brancadoro
comportamento rispetto giulia tamai
alla media varietale eugenio sartori
francesco anaclerio
ruggero forti
9 marta colautti
Il quadro polifenolico elisa De luca
dei vini Daniele cecon
carlo petrussi.

13
Il quadro aromatico dei vini

18
Sintesi dei risultati

progetto grafico
19 ed impaginazione:
I numeri del più grande studio fabbro
vivaista viticolo del mondo
stampa:
areagrafica
meduno (pn)
Diffusione
2–3

del vitigno
e variabilità
intravarietale
Il Pinot Nero è un vitigno 2.500 ha, dove viene Negli ultimi anni, grazie l’Argentina, a SO4, 420A
coltivato originariamente prevalentemente all’affinamento delle e Kober 5bb per Nord
nelle regioni francesi vinificato in bianco per tecniche enologiche, all’uso Italia e Paesi dell’Est,
della Borgogna e dello la presa di spuma. di lieviti specifici, alla e minori quantità di 101.14
Champagne; la sua fama In Trentino Alto Adige disponibilità di selezioni e 3309 per particolari
è legata alla grande ed in Friuli, le condizioni clonali particolarmente microaree viticole
qualità dei vini che hanno pedo-climatiche rendono indicate per la produzione destinate alla produzione
origine dalle sue uve in questa varietà più incline in rosso, si sono ottenuti di Pinot Nero in rosso.
queste due aree viticole ad essere vinificata in rosso. degli ottimi risultati dal
di grandissimo prestigio. In Europa, oltre che Pinot Nero anche in zone
Associa ad un’elevata nella sua terra d’origine, ritenute poco favorevoli dal
qualità dei suoi vini il Pinot Nero viene coltivato punto di vista pedoclimatico.
anche una notevole anche in Germania, Attualmente la superficie
interazione con l’ambiente Svizzera e in molti paesi coltivata a Pinot Nero in
di coltivazione: questo dell’Est Europa, dove Francia è di circa 28.000
permette sia di realizzare trova utilizzo sia come ettari e ha registrato una
vini mai banali e con base spumante, sia per crescita costante (8.535
caratteristiche di elevata la vinificazione in rosso. ha nel 1958) fino ai nostri
tipicità sia di incorrere in Fuori dal vecchio continente giorni, mentre la superficie
risultati non all’altezza si trova in particolar modo coltivata a Pinot Nero
dell’aspettativa. in Oregon, California, in Italia è stimata attorno
Per questo motivo, Australia e Nuova Zelanda. ai 3.000 ettari ed è in
malgrado i numerosi È un vitigno caratterizzato leggero aumento.
tentativi realizzati in da un’elevata variabilità Per quanto riguarda la
molte parti del mondo per intravarietale, frutto sia produzione di barbatelle,
ottenere vini di qualità sullo della sua antica origine nel 2008 si sono raggiunte
stile dei vini di Borgogna, sia della sua scarsa le 3.800.000 unità contro
i successi non sono stabilità genotipica. le 600.000 del 2000 con un
particolarmente numerosi. Quest’ultima ha favorito incremento esponenziale
In Italia viene coltivato l’insorgere di numerose dovuto anche alla forti
prevalentemente in mutazioni di vario tipo. richieste provenienti dai
Lombardia, Trentino Alto A questo proposito Paesi dell’Est Europa,
Adige e Friuli ma si è diffuso basti citare i casi Moldavia, Romania ed
anche nelle altre regioni del Pinot Grigio e del Ex Jugoslavia in particolare.
italiane del centro e del sud. Pinot Bianco, due varietà L’assortimento dei
L’Oltrepò Pavese che derivano da fenomeni portinnesti utilizzati per
rappresenta oggi la zona di mutazioni gemmarie il Pinot Nero riguarda
italiana con la maggior del Pinot Nero che hanno praticamente tutti quelli
superficie coltivata a avuto conseguenze sulla maggiormente coltivati,
Pinot Nero, con circa sintesi degli antociani. dal 1103 Poulsen per In copertina: Pinot Nero VCR 18
Breve descrizione
delle caratteristiche
del vitigno

Questo vitigno mostra Il colore è spesso poco maturazione fenolica esterificati che rendono
un’elevata interazione con intenso ma ha la peculiarità contemporanea delle il suo profilo antocianico
l’ambiente di coltivazione. di essere molto stabile nel bucce e dei vinaccioli che estremamente particolare.
Nella sua espressione tempo. Nella vinificazione spesso è alla base della
fenotipica assumono pertanto in bianco, dà un vino presenza di tannini poco
un ruolo determinante le caratteristico e complesso polimerizzati nei vini e della
condizioni pedoclimatiche dal punto di vista aromatico. mancanza di antociani Campagna stampa 2009.
del sito di coltivazione che Per quanto riguarda le
influenzano in maniera sue fasi fenologiche, il
differente le manifestazioni Pinot Nero presenta un
quanti-qualitative: è germogliamento medio ed
particolarmente adatto alle una maturazione precoce.
zone temperate e fornisce i È un vitigno a vigoria elevata
risultati migliori su terreni e presenta tralci ramificati
argillo-calcarei e con una ed internodi medio-corti.
buona esposizione; non È caratterizzato da un’elevata
è adatto agli ambienti fertilità e raggiunge la sua
siccitosi e nemmeno ai massima espressione quando
terreni eccessivamente il suo vigore è contenuto e
fertili ed umidi. la produttività limitata.
Come già accennato in Sono consigliabili forme di
precedenza, questa è una allevamento a controspalliera,
varietà caratterizzata da sesti d’impianto abbastanza
un’elevatissima variabilità fitti, potature sia corte che
intravarietale, legata sia alla lunghe purché non ricche.
morfologia del grappolo e alle Una corretta gestione
dimensioni della bacca, sia degli interventi in verde è
alla morfologia della foglia. fondamentale in quanto
Questa variabilità ha forti questa varietà produce un
ripercussioni sull’attitudine elevato numero di femminelle.
enologica dei diversi cloni, Dal punto di vista delle
con propensioni più o meno avversità patologiche, il
spiccate alla produzione di Pinot Nero risulta sensibile
basi spumanti, vini bianchi alle principali malattie ed in
fermi, rossi da pronta beva particolare a oidio, botrite,
o rossi da lungo affinamento. marciume acido ed escoriosi.
Nella vinificazione in rosso, dà È sensibile anche alla clorosi.
un vino delicato ed elegante, Questo vitigno presenta
che si affina notevolmente inoltre una certa difficoltà
con l’invecchiamento. nel raggiungimento di una
La selezione
4–5

sanitaria

La selezione sanitaria 3: Test supplementari. TEST ELISA PCR+INDEX ARBOREO


è stata effettuata attraverso: Per verificare la presenza LR3 8,68%
1: Rilievi sintomatologici. del foveavirus RSPaV Infezioni miste
21,49%
L’eventuale presenza associato a Rupestris stem LR1 RSP+LR2
17,35% 27,78%
di ampe­lopatie di natu- pitting, e dei closterovirus Negativi
33,33%
ra virale e fitoplasmatica GLRaV-1, GLRaV-2, GLRaV-3
è stata accertata, nei ge- nonché del GVA e GVB Negativi 7,44%
notipi selezionati, mediante e dei fitoplasmi (Flavescenza
periodiche osservazioni vi- dorata e Legno nero), AR 2,89% LR2
16,67%
sive nei periodi stagionali si è proceduto mediante GVA KSG+NN KSG
18,18% FL 14,88% 11,11% 11,11%
più favorevoli alla manife- PCR con primer specifici
stazione dei loro sintomi. e di elevata affidabilità. GFKV 9,09%
2: Saggi sierologici- 4: Saggi su piante
molecolari. indicatrici legnose. -- Vitis vinifera “Carmenère”, Dei 6 presunti cloni, 3 sono
Per tali saggi sono state -- L’accertamento diagnostico per la diagnosi del complesso stati omologati, uno manca
utilizzate le moderne delle malattie da virus dell’accartocciamento fogliare; della sola valutazione enolo-
tecniche d’indagine e virus-simili si è avvalso -- 110 Richter, per la gica e sarà quindi omologato
virologica quali ELISA successivamente diagnosi delle necrosi delle nel prossimo futuro, gli al-
e PCR. Mediante i test dell’”indexaggio” su piante nervature (vein necrosis); tri due sono in fase di studio.
ELISA, effettuati su indicatrici legnose -- Vitis riparia “Gloire Dei 242 biotipi saggiati, all’Elisa
campioni legnosi, si è del genere Vitis, come de Montpellier”, indicatrice test sono risultati negativi 18
verificata l’eventuale di seguito specificato: specifica del mosaico delle mentre solo 6 hanno supe-
presenza di: -- Vitis rupestris “Du Lot”, nervature (vein mosaic). rato la PCR e l’index arboreo.
-- ArMV (Arabis mosaic virus) per la diagnosi del legno La selezione sanitaria del Una percentuale assai elevata
e GFLV (Grapevine fanleaf riccio “Rupestris Pinot Nero può essere so- dei biotipi saggiati presentava
virus), per quanto riguarda stem pitting”; stanzialmente divisa in due all’Elisa infezioni miste (21,49%)
i nepovirus del complesso -- Kober 5BB, per la diagnosi fasi: la prima relativa al e GVA (18,18%); alla PCR e suc-
dell’arricciamento fogliare; della sindrome del legno clone della serie Rausce- cessivo index arboreo ben il
-- GFKV (Grapevine fleck riccio “Kober stem grooving”; do, condotta negli anni ’60; 27,78% dei 18 biotipi usciti ne-
virus), responsabile -- Vitis rupestris “St. la successiva, molto più ap- gativi dall’Elisa test presentava
della maculatura infettiva; George”, per la diagnosi profondita, si è avvalsa a Rupestris Stem Pitting e LRII
-- GLRaV-1, 2, 3 (Grapevine dell’arricciamento fogliare partire dalla metà degli anni mentre l’incidenza della necro-
ampelovirus type I, II e III), e della maculatura ’90 dell’Elisa e della PCR. si delle nervature e del Kober
ampelovirus responsabili infettiva (fleck); Nella seconda fase, comples- stem growing si collocava per
dell’accartocciamento -- LN33 per l’accertamento sivamente sono stati saggiati entrambi i virus al 11,11%.
fogliare; dell’accartocciamento 242 biotipi e i test sanitari han- Per garantire il medesimo stan-
-- GVA e GVB (Grapevine fogliare (leafroll), della no portato all’individuazione dard sanitario, anche il clone
virus A e Grapevine suberosi corticale (corky di 6 selezioni rispondenti ai R4 agli inizi degli anni ’90 è sta-
virus B), appartenenti al bark) e del legno riccio requisiti previsti dai protocol- to ricontrollato utilizzando le più
complesso del legno riccio. (Kober stem grooving); li sanitari dinanzi evidenziati. avanzate metodiche disponibili.
Cloni omologati VCR
e loro comportamento
rispetto alla media
varietale
VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ

resistenza alla botrite;


buon il grado zuccherino
Media varietale e ottima l’acidità totale;
VCR18: vigore medio;
grappolo piccolo,
semicompatto, di forma
cilindrica, provvisto spesso
 R 4  VCR 20 di una corta ala; l’acino
è piccolo e con buccia
 VCR 9  VCR 453* piuttosto consistente;
*In via di buona la fertilità e media
 VCR 18 omologazione la produttività; ottima
resistenza alla clorosi; buon
grado zuccherino e buon
I cloni di Pinot Nero VCR Friuli, a Mariano del R4: vigore, produttività e livello di acidità totale;
sono stati selezionati a Friuli (GO), è stato dimensioni del grappolo VCR20: clone con vigoria
partire dagli anni ‘60 in selezionato il genotipo nella media della buona, superiore alla media,
Friuli, con l’individuazione VCR453, nuovo clone di popolazione; il grappolo ottima fertilità e produzione
del clone R4. Pinot Nero ancora in via non è troppo serrato costante ed inferiore alla
Successivamente, nel 1993 i di omologazione. e sfugge bene agli media; grappolo piccolo,
Vivai Cooperativi Rauscedo Qui di seguito sono attacchi botritici; l’acino serrato, con una breve
hanno intrapreso un’altra riportati i parametri è di dimensioni ridotte, ala; acino medio-piccolo;
attività di selezione clonale vegeto-produttivi dei inferiore alla media e con la buccia è fortemente
di questa varietà e la ricerca cinque cloni di Pinot Nero una buccia consistente colorata e consistente
si è svolta sia in California, dei Vivai Cooperativi ed intensamente nonostante sia sottile;
con l’individuazione del Rauscedo, in modo tale da colorata; buona VCR453: dei cinque
clone VCR9, sia in Italia, far risaltare le differenze resistenza alla botrite; cloni di Pinot Nero
in Friuli a Tauriano (PN) sia tra di loro sia con la VCR9: clone di media VCR, questo mostra
dove è stato identificato il popolazione di riferimento. vigoria, a grappolo piccolo, i valori più bassi per tutti
clone VCR18, ed in Oltrepò In generale, si può semicompatto, cilindrico, e quattro i parametri
Pavese a Torrazza Coste affermare che tutti cinque spesso munito di una corta considerati: vigore,
(PV) con l’individuazione i cloni presentano, rispetto ala; acino delle stesse dimensioni del grappolo
del clone VCR20. alla media varietale, dimensioni del clone R4 e dell’acino, produttività.
Nell’ottica del concetto una produttività uguale dotato anche in questo caso
della salvaguardia della o inferiore, dimensioni di buccia consistente e
variabilità intravarietale di grappolo ed acino fortemente colorata; buona
del Pinot Nero, il lavoro inferiori e vigore uguale. fertilità reale che induce
di selezione clonale Nello specifico, le una buona produzione che
da parte di VCR non si caratteristiche di rimane comunque sotto
è fermato; sempre in ciascun clone sono: la media varietale; buona
6–7

R4 VCR 9 VCR 18

Questo clone è stato selezionato Clone selezionato nel 1993 in Clone selezionato a Tauriano
negli anni ‘60 nell’area viticola corri- California dal biotipo “Jackson 2”. in provincia di Pordenone,
spondente alla DOC Grave del Friuli, Il suo profilo sensoriale si distingue nell’anno 1985; è dotato di un
in provincia di Pordenone. Dà un vino per le sue spiccate note fruttate e profilo sensoriale nella media;
tipico, caratterizzato da un profilo sen- speziate e per i caratteri di intensità, si contraddistingue soprattutto
soriale complesso, in cui spiccano in armonia e struttura. Clone a per il suo profilo polifenolico
modo particolare i sentori floreali e duplice attitudine, adatto sia alla eccellente che ne fa uno dei cloni
fruttati. L’analisi del profilo polifenolico, produzione di vini rossi destinati VCR con la maggior propensione
congiuntamente a quello aromatico, ne ad un medio-lungo affinamento, alla vinificazione in rosso, per la
hanno fatto scaturire un clone a duplice che alla produzione di vini bianchi produzione di vini destinati anche
attitudine, con una maggiore predi- fermi o di basi spumante. a lunghi periodi di affinamento.
sposizione alla vinificazione in bianco
ed all’elaborazione di basi spumante.

ANALISI SENSORIALE: ANALISI SENSORIALE: ANALISI SENSORIALE:


Media varietale R4 Media varietale VCR 9 Media varietale VCR 18

Frutti rossi Frutti rossi Frutti rossi


10
Sapido Fruttato maturo
10 10
Sapido 9
Fruttato maturo 9 Sapido 9
Fruttato maturo
8 8 8

Amaro 7
6
Floreale Amaro 7
6
Floreale Amaro 7
6
Floreale
5 5 5
4 4 4
3
Gradevolezza Floreale
3 3
Gradevolezza 2
Floreale 2 Gradevolezza 2
Floreale
1 viola 1 viola 1 viola
0 0 0

Tipicità Speziato Tipicità Speziato Tipicità Speziato

Struttura Fenolo cuoio Struttura Fenolo cuoio Struttura Fenolo cuoio

Acidità Balsamico Acidità Balsamico Acidità Balsamico


Erbaceo Erbaceo Erbaceo
VCR 20 VCR 453*

*In via di omologazione

Clone selezionato nel 1990 a Clone originario di Mariano del Friuli


Torrazza Coste (PV) nell’Oltrepò (GO), è stato selezionato nel 2002.
Pavese. Ha un profilo sensoriale Ha un profilo sensoriale ampio, con
nella media varietale ed è note fruttate, floreali e speziate
caratterizzato da un ricco patrimonio intense e superiori alla media
polifenolico ed antocianico che ne varietale. Le caratteristiche
fanno un vino adatto alla produzione polifenoliche ed aromatiche
di vini rossi destinati ad un medio- conferiscono al clone una duplice
lungo periodo di affinamento. attitudine alla vinificazione.

ANALISI SENSORIALE: ANALISI SENSORIALE:


Media varietale VCR 20 Media varietale VCR 453*

Frutti rossi Frutti rossi


10 10
Sapido 9
Fruttato maturo Sapido 9
Fruttato maturo
8 8

Amaro 7
6
Floreale Amaro 7
6
Floreale
5 5
4 4
3 3
Gradevolezza 2
Floreale Gradevolezza 2
Floreale
1 viola 1 viola
0 0

Tipicità Speziato Tipicità Speziato

Struttura Fenolo cuoio Struttura Fenolo cuoio

Acidità Balsamico Acidità Balsamico


Erbaceo Erbaceo
Il quadro
8–9

polifenolico
dei vini

R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453


I vini ottenuti dalle Fig. 1: Confronto tra 2500
i cinque vini monoclonali
microvinificazioni dei per il contenuto di polifenoli
cinque cloni di Pinot e flavonoidi totali e flavonoidi
Nero messi a confronto non antocianici. 2000
sono stati analizzati
per determinare il loro
1500
patrimonio polifenolico.
I risultati delle analisi
effettuate che hanno 1000
riguardato il contenuto in
polifenoli totali (mg/l di  Flavonoidi non antocianici
catechina) e in flavonoidi 500
totali e non antocianici  Flavonoidi totali
(mg/l) evidenziano differenze
sostanziali tra i cinque cloni  Polifenoli totali 0
presi in esame per tutti e tre
i parametri analizzati (Fig. 1).
Il clone VCR18 presenta Nell’ottica di un attento Da quest’ultimo valore si quantitativo sulle potenziali-
i valori più elevati di tutte tre esame di questa discostano poco i cloni tà dei diversi cloni, valutate
le sostanze prese in esame, fondamentale proprietà R4 (0,43) e VCR453 (0,42), sia mediante il dosaggio
seguito dal clone VCR20. dei vini rossi, sono stati mentre i valori di tonalità dei polifenoli totali, dei fla-
I vini dei cloni R4 e VCR9 presi in considerazione dei vini delle selezioni vonoidi antocianici e non
possiedono i valori più diversi parametri, fra i VCR20 e VCR9 si collocano antocianici, sia mediante gli
bassi di tutti tre i parametri, quali le caratteristiche sotto la media del gruppo. indici cromatici di intensi-
con valori simili tra loro; cromatiche (tonalità Per il parametro dell’inten- tà colorante e di tonalità.
il clone VCR453 mostra ed intensità) (Fig. 2). sità cromatica, le differenze Successivamente, il quadro
valori intermedi tra Le differenze tra i tra i biotipi VCR20 (0,334) della materia colorante dei
quest’ultimi due e il VCR20. cinque vini monoclonali e VCR9 (0,329) sono estre- cloni è stato maggiormente
Un maggior approfondimento si possono osservare mamente ridotte, ed i valori approfondito effettuando
di quest’indagine, con soprattutto per quanto sono nella media. il dosaggio degli antociani
la determinazione di riguarda la loro intensità Infine, l’intensità cromatica totali e monomeri.
parametri più fini, può cromatica (Σ assorbanze dei vini ottenuti dai cloni Infine, la valutazione delle
fornire informazioni più a 420, 520 e 620 nm). R4 a VCR453 è risultata caratteristiche di stabi-
dettagliate sulle peculiarità Il clone VCR18, anche leggermente al di sotto lità del colore attraverso
di ciascun clone ed in in questo caso, si distingue della media (0,28 e 0,27). la misura del contenuto
particolare l’analisi delle per le sue elevate Questo primo approccio di antociani decolorabi-
caratteristiche della potenzialità: è dotato sia alla valutazione del quadro li e non decolorabili dalla
materia colorante può dare del colore più intenso polifenolico dei vini rossi SO2, ha permesso di re-
informazioni di carattere (0,37), che della tonalità fornisce un’idea sostan- alizzare un confronto
enologico molto precise. più elevata (0,45). zialmente generale e di tipo dettagliato tra i cinque vini
Fig. 2: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453
monoclonali, valutando 0,5
i cinque vini monoclonali
le loro potenzialità in rela- per i parametri cromatici:
zione alla materia colorante. intensità e tonalità.
I risultati ottenuti dalla de- 0,4
terminazione del contenuto
antocianico sia in forma
0,3
totale che monomerica
(Fig. 3), mostrano l’esisten-
za di una correlazione tra 0,2
i due parametri, fornendo
così informazioni parti-
colarmente importanti. 0,1
Il vino del clone VCR18  Tonalità
risulta il più ricco di
antociani (sia totali, con  Intensità 0
179 mg/l, che monomeri,
con 101 mg/l).
Gli antociani totali degli
altri cloni hanno valori poco
più bassi, tranne nei cloni
R4 e VCR453 dove i valori
sono rispettivamente 137
mg/l e 135 mg/l, mentre
gli antociani monomeri
hanno valori sopra alla
Fig. 3: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453
media nel clone VCR9 200
i cinque vini monoclonali
(86 mg/l), medi nel clone per i parametri antociani 180
VCR20 (81 mg/l), e inferiori totali e monomeri.
alla media nei cloni R4 (57 160
mg/l) e VCR453 (67 mg/l). 140
La valutazione delle ca-
120
ratteristiche della materia
colorante non può definir- 100
si esaustiva se non vengono 80
considerate anche le sue
caratteristiche di stabilità. 60
Per fare questo, sono 40
stati determinati i diver-  Antociani totali
20
si gradi di condensazione
tra antociani e tannini.  Antociani monomeri 0
10 – 11

Fig. 4: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453


Tra le diverse frazioni de- 100
i cinque vini monoclonali
terminabili, quella che dà per i parametri relativi 90
le maggiori garanzie di alla stabilità del colore.
stabilità nel tempo, è quel- 80
la costituita dai polimeri 70
che si creano tra gli an-
60
tociani ed i tannini (dTAT)
non decolorabili dall’SO2. 50
I dati di quest’analisi sono 40
riportati in figura 4 e mo-
strano come in generale 30
i valori di dTAT dei cinque 20
vini monoclonali si pon- dTAT %
10
gono tra il 13% ed il 20%,
valori che garantisco- dAI+dAT % 0
no una sufficiente stabilità
della materia colorante.
In dettaglio emerge che il
vino del clone VCR18 pre-
senta la maggiore stabilità
del colore, mentre il vino del
clone VCR20 è risultato in
questo caso meno stabile.
Infine, per una comple-
ta valutazione di questi vini
Fig. 5: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453
monoclonali, sono sta- 1800
i cinque vini monoclonali
ti determinati i contenuti di per i parametri relativi alla 1600
flavani reattivi alla vanilli- quantità (proantocianidine)
na che dosano il contenuto e qualità (flavani reattivi
1400
alla vanillina) dei tannini.
in tannini astringenti pre-
1200
senti nei vini ed il contenuto
di proantocianidine, che mi- 1000
surano il contenuto totale
di tannini (Fig. 5). Queste 800
informazioni risultano di 600
particolare interesse per
valutare in modo oggettivo 400
la sensazione di astrin-  Flavani reat. vanillina
200
genza al gusto che i vini
offrono all’assaggiatore.  Proantocianidine 0
Tab. 1: Quadro riassuntivo
delle caratteristiche relative ai +++ Valori molto sopra la media ++ Valori sopra la media
parametri polifenolici dei cinque +/- Valori leggermente superiori/inferiori alla media
vini monoclonali di Pinot Nero. + Valori nella media - Valori inferiori alla media

PARAMETRO R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453

Contenuto Polifenolico (Polifenoli e Flavonoidi totali,


Flavonoidi non antocianici) - - ++ + +
Intensità colorante -/+ ++ +++ ++ -/+
Tonalità ++ +/- +++ +/- ++
Antociani (Antociani totali e monomeri) - ++ +++ ++ -
Stabilità del colore (dTAT%) ++ +/- +++ - +/-
Tannini astringenti (Flavani reattivi alla vanillina) -/+ -/+ +++ ++ +

I dati mostrano come e/o valori superiori alla Le caratteristiche del caratteristiche fanno
il vino del clone VCR18 media e/o positive; +/- quadro polifenolico di presupporre una maggior
sia quello con il maggior caratteristiche nella media, questo clone ne fanno predisposizione per la
contenuto sia di flavani leggermente superiori o presupporre un utilizzo realizzazione di vini senza
reattivi alla vanillina che inferiori; -- caratteristiche per la produzione di vini macerazione così che si
di proantocianidine. e/o valori inferiori alla rossi adatti a periodi di possono definire a duplice
Seguono i cloni VCR20, media e/o negative) per medio o lungo affinamento. attitudine utilizzandoli
VCR453, VCR9 ed R4. ciascuno dei parametri Lo stesso risultato è per l’elaborazione di vini
Tra questi ultimi due, analizzati mostrano riferibile anche al clone rossi solo in ambienti
le differenze sono attitudini diverse e in vario VCR20 che, pur mostrando particolarmente vocati
poco marcate. modo complementari tenori leggermente inferiori per questo tipo di prodotto.
Le attitudini dei cinque vini tra loro, permettendo rispetto al precedente clone, In particolare, il vino
monoclonali relativamente di dare un giudizio risulta possedere tenori prodotto con il clone R4
ai parametri del quadro complessivo per ciascun sia di materia colorante è risultato possedere un
polifenolico indagato vitigno monoclonale. che di polifenoli adatti più ridotto contenuto di
sono riassunte in modo Analizzando in dettaglio alla produzione di vini polifenoli oltre che una
schematico in tabella 1. questi risultati emerge rossi da invecchiamento. minore intensità colorante
I vini classificati in come il clone VCR18 abbia Gli altri tre cloni hanno rispetto al VCR 9.
cinque diversi livelli fornito un quadro polifenoli- prodotto vini che Per queste sue carat-
(+++ caratteristiche e/o co di elevato pregio dove, in risultano essere in linea teristiche, il clone R4 si
valori molto superiori generale, troviamo caratte- generale meno adatti ritiene particolarmente
alla media e/o molto ristiche molto positive per all’elaborazione di vini adatto anche alla produ-
positive; ++ caratteristiche tutti i parametri analizzati. rossi mentre le loro zione di basi spumante.
il quaDro
12 – 13

aromatico
Dei vini

Fig. 6: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453


I cinque vini monoclonali 15000
i cinque vini monoclonali
sono stati analizzati per di Pinot Nero per il contenuto
14000
la determinazione dei totale di sostanze volatili 13000
principali composti volatili libere. 12000
La linea tratteggiata 11000
liberi e glicosidati. rappresenta la media
10000
I risultati di queste dei valori.
9000
analisi sono stati
8000
interpretati prendendo
7000
in considerazione quelle 6000
sostanze di cui risultano 5000
noti l’odore e la soglia 4000
di percezione, in modo 3000
da poter avere riscontri 2000
il più possibile reali 1000
con il profilo olfattivo liberi 0
riscontrabile nei vini.
Il contenuto medio di
sostanze aromatiche
libere risulta essere
di 11.346 μg/l (Fig. 6).
Da questo valore si
discosta in modo positivo
il vino del clone VCR20 che
possiede livelli di queste
sostanze nettamente
Fig. 7: Confronto tra R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453
superiori (14.386 μg/l). 850
i cinque vini monoclonali
I valori riscontrati nei vini di Pinot Nero per il contenuto
degli altri cloni risultano totale di sostanze volatili 800
poco inferiori alla media glicosidate.
La linea tratteggiata
per i cloni R4 e VCR9, rappresenta la media 750
mentre il vino del clone dei valori.
VCR453 ha il contenuto 700
più basso in sostanze
volatili libere (9.991 μg/l). 650
Questa variabilità tra i
cloni, posta in termini 600
percentuali per un suo
più facile apprezzamento, 550
mostra come tra il vino
monoclonale meno ricco glicosidati 500
Tab. 2: Confronto tra i valori, espressi in μg/L, di alcune tra le principali sostanze odorose, in forma libera, presenti
nei vini monoclonali di Pinot Nero. I valori superiori alla media dei vini a confronto sono evidenziati in verde, mentre
quelli superiori, oltre che alla media, anche alla soglia di percezione, sono evidenziati in rosso.

AROMA SOGLIA μg/L COMPOSTO R4 VCR 9 VCR 18 VCR 20 VCR 453

Ananas 12264 Esil acetato 17,0 10,8 50,2 43,7 37,9

Banana 30 Isoamil acetato 88,1 73,2 64,3 82,7 72,0

Mela 20 Etil butirrato (C4 etile) 90,5 96,8 118,3 118,6 86,3

Resina, Fiori, Erba 8000 Esanolo 1.822 1.569 1.029 1.777 1.130

Frutta, Mela, Vegetale 30 Trans-3-esenolo 70,6 63,3 49,5 71,0 46,4

Frutta, Balsamico 50 Alcool benzilico 776 708 1.404 1.223 1.226

Basilico, Fiori, Lavanda 25 Linalolo 6,6 8,9 8,1 6,3 10,5

Tiglio 110 Ho-trienolo 5,5 4,5 4,3 4,5 4,8

Floreale, Agrumi 300 Alfa-Terpineolo 5,1 6,1 7,3 6,1 8,3

Geranio, Rosa 18 Citronellolo 6,6 16,5 10,4 8,8 21,5

Agrume, Fiori 22 Nerolo 3,6 7,6 6,4 6,4 10,1

Geranio, Rosa 30 Geraniolo 6,5 9,2 9,3 8,7 10,8

Mela, Rosa, Miele 0,05 b-Damascenone 4,9 3,5 3,3 3,7 3,5

Chiodi di garofano, Curry 10 4-Vinilguaiacolo 8,0 3,7 10,7 94,5 32,0

Speziato 180 4-Vinilfenolo 5,0 2,3 13,5 7,4 5,9

Vaniglia 200 Vanillina 15,3 10,4 8,6 8,1 8,4

Chiodi di garofano, Miele 5 Eugenolo 1,9 1,8 2,7 2,6 2,3

Mandorla amara 4,5 Benzaldeide 41,9 37,7 113,4 48,8 36,3

Tostato Furfurolo 24,7 18,5 14,1 13,4 20,9

Uva 9-Decenoato di etile 3,3 1,7 2,3 3,0 2,6

Frutta acerba Cis-3-esenolo 20,9 21,9 20,9 23,2 22,7

The verde Metil vanillato 20,5 16,8 17,7 19,6 17,5

Noce di cocco, Dolce g-nonalattone 9,9 13,2 9,4 12,2 12,8

Chimico, Fenolico Guaiacolo 2,9 2,7 1,7 43,5 3,9


14 – 15

Fig. 8: Confronto tra i cinque R4 VCR9 VCR18 VCR20 VCR453


(VCR453) e quello con 550
vini monoclonali di Pinot Nero
il maggior contenuto in per il contenuto totale di 500
sostanze volatili libere sostanze volatili glicosidate
raggruppate in base alle 450
(VCR20), la differenza
famiglie chimiche dei composti.
sia quantificabile in uno 400
scarto pari a circa il 40%, 350
evidenziando così una 300
forte eterogeneità tra le
250
selezioni per quel che
riguarda questo parametro. 200
D’altro canto, un’analisi norisoprenoidi 150
dei composti liberi che
100
risultano essere più terpeni
strettamente legati 50

all’aromaticità primaria benzenoidi 0


(quella delle uve), e
più precisamente delle
molecole terpeniche come al di sopra del livello La media del contenuto famiglie chimiche, conferma
il geraniolo ed il linalolo di soglia; inoltre, di queste sostanze si come i vini dei cinque cloni
che apportano ai vini aromi sempre questo clone aggira intorno ai 740 μg/l; qui confrontati presentino
floreali (rosa, geranio, risulta possedere una le selezioni R4, VCR9 una ripartizione piuttosto
lavanda), fruttati e speziati, concentrazione di tutte e VCR453 la superano eterogenea (Fig. 8).
come di altri composti liberi le molecole terpeniche mentre i cloni VCR18 Dal totale delle sostanze
di origine non direttamente libere superiore alla media, e VCR20 mostrano volatili glicosidate sono
primaria, mostrano anche e anche il VCR9, pur non concentrazioni inferiori. state scorporate le famiglie
in questo caso, come tra i superando la soglia di In termini percentuali dei norisoprenoidi, dei
cinque cloni di Pinot Nero percezione, presenta per la differenza tra il clone benzenoidi e dei terpeni.
posti a confronto ci siano buona parte delle sostanze con il contenuto più In generale si può
differenze sostanziali. terpeniche livelli superiori alto (VCR453 con 812 affermare che tutti i biotipi
In generale risulta che alla media (tab. 2). μg/l) e quello con la presentano una netta
i composti terpenici Per il contenuto totale in concentrazione più bassa prevalenza dei composti
presi in considerazione composti volatili glicosi- (VCR18 con 648 μg/l) può benzenoidi rispetto a quelli
siano in buona parte dati i cinque vini di Pinot essere quantificata in uno terpenici e norisoprenoidi.
dei casi esaminati al Nero posti a confronto scarto che raggiunge circa Va sottolineato però che
di sotto dei livelli della sono risultati avere valo- il 22%, mostrando anche nei cloni VCR453 e VCR9
soglia di percezione. ri che variano da oltre 800 per questo parametro una la concentrazione di
Fa eccezione a questa μg/l rilevati nei vini VCR9 notevole variabilità nelle molecole terpeniche
situazione solo il clone e VCR453, a circa 650 μg/l selezioni VCR di Pinot Nero. è più elevata rispetto
VCR453 che presenta un determinati nei vini dei bio- Infine, l’analisi di questi a quella riscontrata
contenuto in citronellolo tipi VCR18 e VCR20 (Fig. 7). composti, effettuata per nelle altre selezioni.
Tab. 3: Confronto tra i valori, espressi in μg/L, di alcune tra le principali sostanze odorose, in forma libera, presenti
nei vini monoclonali di Pinot Nero. I valori superiori alla media dei vini a confronto sono evidenziati in verde, mentre
quelli superiori, oltre che alla media, anche alla soglia di percezione, sono evidenziati in rosso.

AROMA SOGLIA μg/L COMPOSTO R4 VCR 9 VCR 18 VCR 20 VCR 453

Basilico-Fiori-Lavanda 25 Linalolo 0,07 0,4 0,3 0,07 0,4

Bergamotto-Fiori d'arancio 300 Alfa - Terpineolo 2,1 2,0 2,1 2,0 3,2

Geranio-Rosa 18 Citronellolo 0,0 1,1 0,6 0,0 1,3


FLOREALE

Geranio-Rosa 30 Geraniolo 1,5 8,6 1,8 2,0 9,5

Mandorla amara 4,5 Benzaldeide 2,1 1,8 2,6 2,3 2,3

Legno-Fiori-Frutti Rossi 20 3-Oxo-α-Ionolo 47,5 35,6 40,9 35,2 45,2

Resina-Fiori-Erba 8000 Esanolo 36,1 44,4 14,8 32,1 31,7

Agrume-Fiori 22 Nerolo 1,2 6,1 1,7 1,7 6,2


FRUTTATO

Fiori-Albicocca 45 3-Oh-β-Damascone 21,9 17,0 8,3 11,1 10,9

Frutta-Balsamico 50 Alcol Benzilico 418,8 419,8 389,6 349,1 419,1

Frutta-Erbaceo-Mela 30 Trans 3-Esenolo 0,8 1,1 0,2 0,6 0,6

Vaniglia 200 Vanillina 24,8 26,4 15,9 24,6 26,6


SPEZIATO

Spezia-Rosa-Miele Alcol β-Feniletilico 116,3 145,4 88,0 98,7 135,8

Chiodi di garofano-Miele 5 Eugenolo 0,5 0,5 0,6 0,8 0,6

Chiodi di garofano-Curry 10 4-Vinilguaiacolo 1,7 1,2 3,0 1,3 3,0

Sempre analizzando i ri- Nello specifico, nel clone superare la media, ma in che hanno un maggior
sultati delle determinazioni VCR453 tutte le molecole numero minore rispetto peso nel determinare
analitiche dei composti della famiglia dell’aroma al biotipo VCR9. l’aroma nei vini giovani,
volatili glicosidati, rag- “floreale”, tranne l’esanolo, Infine, i cloni VCR18 e da quelli glicosidati,
gruppando alcune delle hanno concentrazioni VCR20 sono quelli con il la cui importanza si
principali molecole per fa- superiori alla media mentre minor numero di sostanze esprime nei vini solo dopo
miglie odorose (floreale, nel clone VCR9 sono volatili glicosidate un periodo di affinamento
fruttato, speziato) (Tab. 3), soprattutto le molecole con concentrazioni o in seguito ad opportune
risulta che il vino mono- della famiglia dell’aroma sopra alla media. tecniche enologiche.
clonale VCR453 sia quello “fruttato” ad avere Per una più immediata Inoltre, al fine di esprimere
con il maggior numero di concentrazioni elevate. interpretazione di queste un giudizio sull’intensità
casi con concentrazioni Anche nel clone R4 alcune informazioni, è stata aromatica potenziale dei
al di sopra della me- molecole che conferiscono realizzata la tabella 4 vini, si sono utilizzati i
dia, seguito dal VCR9. l’aroma fruttato risultano dividendo i composti liberi, valori cumulati per i liberi
16 – 17

++ Valori sopra la media +/- Valori leggermente superiori/inferiori alla media + Valori nella media - Valori inferiori alla media

PARAMETRO R4 VCR 9 VCR 18 VCR 20 VCR 453

Intensità aromatica
per vini giovani (contenuto totale dei composti volatili liberi) + + + ++ -
LIBERI

Ampiezza (contenuto in linalolo e geraniolo) +/- +/- + ++ +


Intensità aromatica
per vini affinati (contenuto totale dei composti volatili glicosidati) + ++ - - ++
GLICOSIDATI

Fruttato ++ ++ - - ++
Ampiezza
(n° composti con contenuti
superiori per famiglie di odori)
Speziato +/- ++ +/- + ++
Floreale +/- ++ + + ++

ed i glicosidati; invece il contenuto totale dei esprimere note olfattive Tab. 4: Quadro riassuntivo
il giudizio su quella composti volatili liberi che positive dopo un certo delle caratteristiche relative
ai composti aromatici dei cinque
che potrebbe essere risulta inferiore alla media periodo di affinamento. vini monoclonali di Pinot Nero.
definita come ampiezza dei cinque cloni qui indagati. Lo stesso si può dire per il
o complessità aromatica Pertanto queste clone R4 che, anche se in
potenziale, si è basato per informazioni permettono minor misura, presenta
i liberi sul contenuto dei di esprimere un giudizio un patrimonio aromatico
terpeni, e per i glicosidati favorevole sia per un lungo composto prevalentemente
sulla frequenza di livelli periodo di affinamento di sostanze glicosidate.
positivi (superamento che per un consumo I restanti cloni presi in
della media e/o del livello a medio termine. considerazione (VCR18
della soglia di percezione) Per gli altri prodotti e VCR20) risultano invece
delle varie molecole per analizzati, i risultati delle superiori per i contenuti di
ciascuna delle famiglie di indagini sui contenuti sostanze libere mostrando
odori individuata (floreale, delle sostanze odorose, una buona quantità di
fruttato e speziato). si possono considerare aromi primari se consumati
Dall’analisi di queste più che soddisfacenti; in giovani e garantendo
informazioni risulta che particolare il clone VCR9 un’ottima evoluzione in
il vino del clone VCR453 grazie ad un elevato aromi terziari per vini
è quello che presenta patrimonio di sostanze destinati all’invecchiamento.
il quadro dei composti glicosidate sembra
aromatici maggiormente adatto alla produzione
positivo, tranne che per di vini che possono
Sintesi
dei risultati

Qui di seguito vengono riassunti brevemente i dati salien- VCR18: Il quadro polifenolico di questo clone, tra quelli ana-
ti riguardanti le caratteristiche polifenoliche ed aromatiche lizzati, risulta sicuramente quello più importante, con valori
dei vini dei cinque cloni di Pinot Nero. Alla luce dei risultati sopra la media; il quadro aromatico è mediamente sufficien-
ottenuti, vengono fornite brevi indicazioni sulla loro desti- te, anche se difetta nel contenuto di aromi glicosidati. Queste
nazione enologica. Nel caso particolare del Pinot Nero che caratteristiche indicano che il VCR18 si presta ad essere il
grazie alle sue particolari qualità può essere utilizzato per clone di riferimento per la costituzione di miscele clonali in-
trafile di vinificazione estremamente diversificate (dal vino dirizzate verso la vinificazione in rosso; i vini che se ne
rosso da lungo affinamento alla base spumante passando realizzano hanno contenuti di materia colorante superiori e
per il vino bianco fermo), si evidenzia anche che la possibilità stabili nel tempo e il quadro generale dei tannini è indicato
di utilizzare i diversi cloni per una o più tipologie di trasfor- per vini che possono ben sopportare periodi di affinamento
mazione è fortemente influenzata anche dalle condizioni di in rovere anche di lungo periodo. Il clone, in percentuali infe-
coltivazione ed in particolare dall’ambiente pedoclimatico. riori rispetto ad altri biotipi come l’R4, risulta adatto anche
Pertanto le indicazioni qui riportate sono di massi- alla realizzazione di vini senza macerazione.
ma e potranno di volta in volta avere modificazioni in
funzione dell’ambiente di coltivazione soprattutto per VCR20: Per il quadro polifenolico, i risultati mostrano valori
quanto riguarda le miscele clonali da realizzare. superiori alla media con punte di eccellenza nei riguardi dei
parametri legati alla materia colorante; il quadro aromatico
R4: Il quadro polifenolico di questo clone risulta leggermen- risulta possedere valori medi o inferiori rispetto agli altri vini
te inferiore alla media sia per quanto riguarda la materia messi a confronto. Le caratteristiche mostrate indicano una
colorante che per il contenuto in tannini; il quadro aromatico preferenza per la costituzione, in unione con altri cloni VCR,
è superiore alla media sia per i valori degli aromi liberi sia di miscele atte alla realizzazione di vini rossi di medio o lun-
per i composti glicosidati. Le caratteristiche di questo biotipo go affinamento. Inoltre è consigliabile un uso in miscela con
lo rendono particolarmente duttile ed è pertanto possibile altri cloni come R4 e VCR 453 che possono migliorare la
definirlo un clone a duplice attitudine. complessità aromatica del prodotto.
Se ne consiglia pertanto l’utilizzo come clone principale per
la realizzazione di miscele clonali atte alla vinificazione in VCR453: Per questo clone di nuova costituzione le informa-
bianco ed in particolare all’elaborazione di basi spumanti; zioni raccolte indicano che esso possiede un ottimo quadro
tuttavia, grazie al suo buon livello di sostanze odorose glico- aromatico, con elevati contenuti di sostanze glicosidate; le
sidate presenti in percentuale contenuta (10-20%), può altre caratteristiche lo indicano come clone a duplice attitu-
essere utilizzato anche per la composizione di miscele clo- dine che apporta alle miscele clonali ampiezza ed intensità
nali destinate alla produzione di vini rossi da affinamento. aromatica oltre che ottimi livelli di corpo e di tipicità.

VCR9: I valori dei parametri del quadro fenolico sono nella


media mentre il quadro aromatico risulta sostanzialmente
positivo, soprattutto in riferimento ai composti
glicosidati. Grazie a queste caratteristiche, il clone può
essere definito a duplice attitudine: il suo impiego può
essere rivolto alla costituzione di miscele clonali per la
realizzazione sia di vini rossi di medio-lungo affinamento,
sia di vini bianchi fermi o atti alla rifermentazione.
i numeri Del piÙ
granDe vivaista
viticolo Del monDo

La sede originaria dei Vivai Cooperativi La sede operativa oggi. VCR Scion Mother Block di Grado.
Rauscedo (1930 circa).

La “favola” di Rauscedo Lo stabilimento principale i viticoltori e per la raccolta Nella dedizione, nell’impegno,
nasce nel 1933, quando della Cooperativa, di pareri e suggerimenti nella professionalità degli
alcune famiglie di questo sviluppato su un’area molto preziosi. uomini: soci, collabora-
paese, in provincia di complessiva di 35.000 Questi numeri esprimono, tori, dipendenti.
Pordenone, si riunirono in mq coperti, negli ultimi probabilmente meglio In un vino buono, spesso
cooperativa, dando vita a anni si è arricchito di qualsiasi altra parola, all’origine c’è una barbatella
quella che, alcuni anni dopo, ulteriormente di nuovi l’idea delle dimensioni sana, geneticamente
sarebbe diventata la più spazi adibiti a magazzini e del ruolo economico dei superiore, morfologicamente
grande azienda vivaistico- frigoriferi e di attrezzature Vivai Cooperativi Rauscedo. corretta dei Vivai
viticola del mondo. per la lavorazione ed il Dimensioni che, forse, Cooperativi Rauscedo.
Oggi, quei soci, oltre 200, packaging delle barbatelle. pochi si attenderebbero È importante saperlo.
coltivano a Rauscedo Nel Centro Sperimentale da un’azienda vivaistica.
1.200 ettari di vivaio e “VCR”, sorto agli inizi degli Ma il segreto, anche qui,
oltre 1.100 a portinnesti, anni ‘70 e poco distante dalla è negli uomini.
in grado di produrre più sede centrale, sono stati
di 65 milioni di barbatelle portati all’omologazione,
all’anno, suddivise in più ad oggi, ben 284 cloni “VCR”
di 4000 combinazioni. relativi a varietà da vino,
La vendita di barbatelle da tavola ed ai portinnesti.
ha raggiunto il record Nella cantina sperimentale,
storico di 63 milioni di vengono annualmente
unità, con una quota in effettuate oltre 350
esportazione del 38%. microvinificazioni.
Il prodotto VCR è presente Le degustazioni, oltre
ormai in tutti i Paesi viticoli a definire le caratteristiche
del mondo, grazie anche organolettiche dei vini ai fini
ai recenti investimenti dell’omologazione di nuovi
effettuati in California cloni, sono l’occasione
(1996) e in Francia (2002). per un dialogo costante con
I.P.
VIVaI COOPeRatIVI RaUSCedO
Via Udine, 39
33090 Rauscedo (PN)
Tel. 0427.948811
Fax 0427.94345
www.vivairauscedo.com
vcr@vivairauscedo.com

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