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Albino Santucci - Le Relazioni Pubbliche.

Interlocutori e strumenti

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da
copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e
per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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Indice

1. LE RELAZIONI CON I GIORNALISTI .......................................................................................................... 3


2. LE RELAZIONI CON IL DECISORE PUBBLICO: L’ATTIVITA’ DI LOBBY ...................................................... 5
3. GLI STRUMENTI DELLE RELAZIONI PUBBLICHE ......................................................................................... 7
4. LE RELAZIONI PUBBLICHE E L’AVVENTO DI INTERNET ............................................................................ 8
BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................................. 11

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da
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1. Le relazioni con i giornalisti

Quotidiani, periodici, giornale radio, telegiornali forniscono notizie che sono:

 dirette quando sono costituite da dichiarazioni di protagonisti della notizia, interviste,

resoconti e cronache puntuali dei fatti o eventi vissuti in prima persona dal

giornalista;

 indirette (non palesi al lettore) quando un giornalista utilizza comunicati di

organizzazioni, documenti finalizzati a dimostrare una tesi o una posizione,

tematizzazioni suggerite da fonti autorevoli e tanti altri stimoli di provenienza esterna.

Una parte importante delle fonti indirette è costituita da relatori pubblici.

Una analisi di inizio secolo, commissionata a sociologi inglesi dall’IPR (Istitute of Public

Relations), evidenzia che circa l’80% delle notizie deriva da fonti indirette.

Ciò pone anche problemi etici dovuti a due aspetti:

 orientamento della opinione pubblica;

 proposta di taluni temi e non di altri all’attenzione dell’opinione pubblica.

Tuttavia il fatto che la parte prevalente delle fonti dell’informazione sia indiretta non è

necessariamente patologico, anzi: vediamo il perché!

Interesse del giornalista: pubblicare articoli che interessino i lettori

Interesse del relatore: che l’articolo pubblicato dal giornalista sia in linea con obiettivi

dell’organizzazione.

Compito del giornalista: riportare e interpretare per il lettore gli avvenimenti che

osserva.

Compito del relatore: sviluppare una relazione con giornalista per trasferirgli in modo

fiduciario informazioni di parte e in linea con gli obiettivi dell’organizzazione.

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Il fatto che i due interessi, quello del giornalista, a pubblicare articoli in grado di interessare il

lettore, e quello del relatore, a far si che l’articolo pubblicato contribuisca al raggiungimento degli

obiettivi dell’organizzazione, possano coincidere non è frutto del caso ma del lavoro delle RP.

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2. Le relazioni con il decisore pubblico: l’attivita’ di


lobby

In un sistema democratico ci sono dei soggetti eletti, a vari livelli, e delegati alla gestione

della cosa pubblica.

Il decisore pubblico decide in funzione dell’interesse generale.

Ogni organizzazione che si trovi ad operare in questo ambiente risente delle scelte

dell’amministratore pubblico che possono agevolare o ostacolare gli obiettivi dell’organizzazione.

Quindi una organizzazione:

 deve monitorare l’attività del decisore per prevenire atti che possano ostacolare la

propria attività e agevolare atti facilitino il raggiungimento dei propri obiettivi;

 essere proattiva, proponendo (in vari modi) provvedimenti che creino le condizioni

per raggiungere i propri obiettivi.

Queste dinamiche hanno portato allo sviluppo dell’attività di lobby: intesa come attività di

gruppi di pressione presso il decisore pubblico per la tutela di interessi di parte.

Le RP, intese come attività di lobby, nascono agli inizi del 900 negli Stati Uniti.

Nel secondo dopoguerra si diffondono anche nel vecchio continente.

Attualmente molti paesi europei (anche la CE) hanno una disciplina normativa organica

della materia. L’Italia fa eccezione in senso negativo.

L’attività di RP, nella sua accezione lobbistica, ha:

Elementi negativi: patologia del sistema, connessi con una pratica non corretta delle RP

Elementi positivi: ciascun argomento viene affrontato dal decisore pubblico comparando

molteplici elementi provenienti da lobby e opinione pubblica.

L’efficacia di una azione di lobby è direttamente correlata all’abilità con cui il lobbista

riesce ad argomentare e condividere con il suo interlocutore, decisore pubblico, che gli interessi

particolari rappresentati sono coincidenti con interessi generali, dunque una determinata

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decisione può agevolare il raggiungimento degli interessi di una organizzazione e al contempo

essere in linea con gli interessi della collettività amministrata.

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3. Gli strumenti delle relazioni pubbliche

Tra gli strumenti più utilizzati nelle RP troviamo:

 L’evento

 La conferenza stampa

 I comunicati stampa

L’evento

Iniziativa di comunicazione complessa, circoscritta nel tempo, che una organizzazione

promuove per convocare suoi stakeholder e attirare l’attenzione dei suoi influenti, inducendo

entrambi a creare, mantenere e sviluppare relazioni interattive con l’organizzazione, facendo fare

loro anche una sorta di brand experience.

La conferenza stampa

normalmente viene registrata su supporti audio o audio video rappresenta per

l’organizzazione un momento ufficiale nel quale viene data ai giornalisti interessati la possibilità di

ascoltare, dal vivo e contemporaneamente, una notizia che viene fornita e illustrata direttamente

da un membro della organizzazione.

I comunicati stampa

Sono testi ufficiali dell’organizzazione che vanno collocati nel tempo e nello spazio, avendo

un luogo e una data e ora di emissione.

Gli stessi devono portare anche una “notizia” e fornire all’interlocutore anche ulteriori

informazioni atte a approfondire, se necessario l’argomento.

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4. Le relazioni pubbliche e l’avvento di internet

E’ molto difficile trovare ambiti della nostra vita, sociale, professionale, che non abbiamo

subito cambiamenti con l’avvento di internet.

L’avvento e la diffusione, sul finire degli anni ottanta, del personal computer ha

determinato una forte accelerazione nell’utilizzo di tecniche di database marketing.

Si sono velocemente diffuse, dapprima tra le aziende di servizi finanziari e negli anni

novanta anche tra quelle produttrici di beni di largo consumo, iniziative di marketing di relazione

(relationship marketing), orientate prevalentemente alla fidelizzazione del cliente.

 il database marketing consente - applicando alle informazioni ricavate da azioni di direct

response (o acquistabili sul mercato) criteri psicografici di segmentazione del consumatore

- di identificare valori, simboli e contenuti, anche informativi, da attribuire al

prodotto/servizio offerto tali da attrarre nuovi consumatori. Per esempio, se studiando con

attenzione i clienti attuali scopro che il mio prodotto/servizio attira prevalentemente uomini

tra i 40 e i 50 anni che amano il settore enogastronomico, tenderò a diffondere

comunicazione sul mio prodotto negli eventi di natura enogastronomica o sui media

dedicati a tale argomento;

 il relationship marketing consente di comprendere quali sistemi di relazione è necessario

attivare con il cliente per impedire che egli passi al prodotto/servizio concorrente e

fidelizzarlo. A tale riguardo, è dimostrato che l’acquisizione di un nuovo cliente ha un costo

più alto che non una buona manutenzione della relazione con un cliente esistente. Inoltre,

se il cliente esistente riesce a essere “attivato”, attraverso appositi canali di relazione, fino a

farlo diventare promotore del prodotto, il valore aggiunto ricavato dal cliente fedele e

convinto sarà infinitamente superiore a quello di un cliente nuovo.

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Verso fine degli anni novanta, alcuni studiosi e operatori italiani (Carlo Alberto Pratesi, Jerry

Iasevoli, Giorgio Eminente) hanno percepito la portata potenziale di un’applicazione del

relationship marketing allo specifico delle relazioni pubbliche.

Le nuove tecnologie consentono a costi contenuti di raccogliere, organizzare e rendere

disponibili e utilizzabili importanti quantità di informazioni, continuamente aggiornate, anche sui

cosiddetti pubblici influenti, sulla loro identità e sulle loro opinioni, i loro atteggiamenti, i loro

comportamenti e decisioni relative a questioni di specifico interesse per un’organizzazione.

In questo modo si moltiplica il valore aggiunto di almeno due delle quattro fasi del flusso

delle relazioni pubbliche:

 l’ascolto iniziale, per decidere come avviare la relazione e cosa comunicare

affinché la relazione diventi interattiva e efficace;

 l’ascolto finale e successivo al trasferimento dei messaggi, per verificare se la

comunicazione ha raggiunto i suoi obiettivi, nonché per rimettere a punto,

perfezionare e riavviare il ciclo.

Ci siamo spinti, fin qui, a delineare l’impatto delle nuove tecnologie sul sistema della

Relazioni Pubbliche provocato dall’avvento dei personal computer e siamo arrivati fino alla metà

degli anni novanta.

Arrivando ai nostri giorni, non possiamo non considerare che sia verosimile che gli

stakeholder possano essere utenti di Internet e quindi possano decidere di collegarsi in Rete con

l’organizzazione.

Peraltro in Internet è possibile la identificazione e la customizzazione fino al limite di

permettere, con l’utilizzo di password differenziate, a ogni singola persona, un accesso

personalizzato ed esclusivo a informazioni mirate, stabilendo con essa una relazione one-with-one.

L’utilizzo dell’ambiente Internet permette ad ogni organizzazione, con investimenti

contenuti di attivare, consolidare, sviluppare i sistemi di relazione con gli stakeholder per facilitare il

raggiungimento dei suoi obiettivi. Infatti l’utilizzo più comune di Intranet nelle organizzazioni

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complesse è attualmente orientato a facilitare le relazioni all’interno dei diversi segmenti di persone

che fanno parte di una azienda.

Le implicazioni operative di una tale opzione sono moltissime. Per esempio, in una situazione

del genere è scontato che l’obiettivo primario della funzione di relazioni pubbliche di

un’organizzazione diventi quello di riuscire a negoziare con gli influenti il loro volontario

trasferimento al ruolo di stakeholder.

Un ruolo che garantisce, attraverso una semplice password, la possibilità di esercitare il

proprio titolo e accedere ad un ambiente virtuale, interattivo e personalizzato e personale, di

dialogo e relazione con l’organizzazione.

Anche se, quando si parla di relazione, bisogna sempre tenere presente che la più efficace

è quella diretta, personale e face to face.

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Bibliografia

 Toni Muzi Falconi, Governare le relazioni, 2003 Il Sole 24 Ore

 Trupia Piero, La democrazia degli interessi, Il Sole 24 Ore, Milano 1989

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