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SOMMARIO
Redazione
Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - 3
via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna
ORDINE MARTINISTA
merito a come procedere sulla nostra strada Il sentimento di questo equilibrio che sorge
iniziatica. Suppongo possa essere utile, dal dall’intimità, è continuamente presente
momento che i nostri vademecum sono estre- anche se non si ha sempre la forza d’esservi
mamente “stringati” e oltre ai suggerimenti “tecnici”, fedele nella personale condotta.
rimandano continuamente a materie, a lasciti e ad Secondo Saint Martin, una scintilla del fuoco che
analogie tradizionali. brillava in un tempo di cui non si ha più alcun ricor-
Una particolare evidenza si presenterebbe, però solo do, consentirebbe di mettersi correttamente in viaggio
dopo l’auspicabile apertura cerimoniale dei portali sulla via intrapresa, dal momento che sarebbe come
metafisici (come previsto dai vademecum dei diversi un germe di piante che hanno vegetato nel campo
gradi; però non sempre qualcuno ne comprende l’im- degli esseri da cui ognuno avrebbe origine.
portanza e la chiave d’accesso strettamente correlata Anche se non si avesse consapevolezza di quale tipo
all’accoglimento nella nostra eggregora), nella neces- di pianta corrisponderebbe ad ognuno, il fatto stesso
sità di ricercare, anche tramite l’utilizzazione delle di averne interiormente il germe potrebbe svelarsi im-
pratiche da mettere in campo (smettendola di mentire portante per una semplice, costante, interazione con
a sé stessi e/o di trovare scuse per continuare a farlo) l’ambito metafisico.
le tracce (ovvero le filiere concatenate di causa effet- Quindi, anziché lasciarlo deperire, sarebbe indispen-
to) nei ricordi degli avvenimenti che hanno caratteriz- sabile cominciare col metterlo in coltura, piantarlo,
zato la propria vita e che hanno provocato situazioni curarlo, irrigarlo. Se ciò sarà fatto correttamente, pro-
emotive più o meno intense, interagenti con il perso- durrà l’albero stesso e forse, se si persevererà, tutta
nale stato dell’essere. una foresta.
Da qui, ecco l’utilità di ripetere ciclicamente la se- Questo è alla base della creazione di un sentiero ini-
quenza delle quattordici meditazioni strutturate (op- ziatico in cui gli alberi vanno a moltiplicarsi e sotto le
portunamente estrapolate ed organizzate in precisa cui fronde possono confluire coloro che lo desidera-
successione, da quelle molto più numerose, pubblica- no.
te da Sedir, all’inizio del ‘900). Nel farlo, sarà oppor- Questi alberi fisseranno su di loro le acque dell’atmo-
tuno evitare di utilizzare riferimenti convenzionali, sfera, che bagneranno le contrade e conserveranno la
legati alla morale comune della società in cui si vive, vegetazione.
dal momento che si svelerebbero arbitrari rispetto alle Se ci soffermiamo a pensarci un pochino, forse po-
ineffabili regole della creazione, tuttavia sempre tremmo individuare delle analogie con le esperienze
riecheggianti nella coscienza più profonda. proprie del particolare percorso formativo di un nor-
Un semplice procedimento metodologico potrebbe male Maestro Iniziatore del nostro Ordine. Questi una
essere quello di ricordarsi che seppur continuamente volta lasciato il centro del crocicchio in cui era stato
condizionati dalla materia e dalle sue leggi esistenzia- posto, a seconda della direzione che avrà cosciente-
li, non si è mai assolutamente sprovvisti di idee di mente scelto, potrebbe forse rendersi idoneo per sco-
giustizia distributiva che consiste in un’equità di rap- prire le scienze, le leggi della natura e ad esempio
porti tra persone e cose distribuite. (uno tra i tanti), mettere sé stesso unitamente ai propri
Così quando ci si ritrovasse a nuocere ad un nostro figlioletti, in condizione, di conoscere progressiva-
simile, ci sarà sempre qualche istante in cui si perce- mente le costellazioni di tutte le parti del cielo, com-
pirà che si soffrirebbe, se si subisse il mede- prensive dei misteri della creazione.
simo trattamento. In quel momento l’even- Infatti, sotto le ombrose volte della nuova
tuale pregiudizio e l’emozione passionale si foresta, compenetrandosi del raccoglimen-
calmeranno per qualche istante lasciando ve- to che questi luoghi ispirano, forse si acqui-
dere, tramite la coscienza, che forse ci si è siranno le intuizioni opportune sulle possi-
smarriti. bilità di contatto con l’ambito metafisico e
sulla personale missione, a disposizione dello è bene tenere presente che sempre secondo i
Spirito, presso i fratelli che sono ancora in punti di vista mistici, non si sarebbe affatto i
completa schiavitù della materia. creatori della vita, ma solo gli l’arbitri ed i
Non a caso Saint Martin scrive:...A quali aspri com- ministri dei propri domini.
battimenti ci espongono gli ostacoli che ci portiamo Se ne potrebbe avere intuizione allorché si riuscisse a
al momento della nostra nascita! Non è evitandoli porsi sinceramente a disposizione sotto l’azione Su-
che riporteremo la vittoria. Essi ci sono inviati per- prema, la quale allorché discendesse negli ambiti in-
ché la nostra costanza e la nostra bravura ci facciano feriori, causerebbe spesso la gioia, poiché vi porte-
riacquistare ciò che ci è trattenuto del nostro retag- rebbe un particolare aspetto di quella vita che si carat-
gio. terizza per tutti gli esseri, tramite un dolce sentimen-
Cosa sono le nostre guerre temporali, dove non si to.
agisce che per inseguire la conquista di un paese e di In merito a questa straordinaria discesa, ci si potrebbe
una cittadella che sono sotto i nostri occhi? Qui biso- ricordare un passaggio iniziatico, riportato anche nel
gna che la nostra anima, con i suoi sforzi, produca e nostro vademecum dell’Associato: ...Dio agisce
crei in qualche modo ciò che si è a noi rapito. mediante la forza sovra intellettuale e super coscien-
Il retaggio universale era stato distribuito a tutta la te che noi chiamiamo Provvidenza, che può accop-
famiglia umana, ogni famiglia particolare doveva piarsi con la volontà umana ma solo con il libero e
riceverne la sua porzione. Ogni individuo doveva assoluto consenso di quella: è questo un gran miste-
ricevere, con la vita, tutti i soccorsi, tutte le armi di ro; un mistero che noi desideriamo risolvere.
cui abbiamo bisogno per adempiere il nostro compi- Se per lo Spirito non vi è la nostra costrizione nella
to. inevitabile percezione lineare del tempo, potrebbe
Se non si è vigilato per noi su questo retaggio, se ce rimanere comunque un collegamento con l’intensità
ne siamo lasciati portar via una parte, non siamo con cui valutiamo tutte le nostre impressioni.
meno obbligati alla nostra opera, come se avessimo Probabilmente ogni contemplazione meditativa dolce
tutto ricevuto. o penosa fa uscire anche noi stessi dalla normale per-
Ecco la sventura segreta di tanti mortali; ecco lo cezione del tempo; lo sperimentiamo, a volte, quando
stato della violenza. I retaggi sono confusi; passano riusciamo a porci correttamente nell’esecuzione delle
per mani estranee ed illegittime. esperienze programmate. La rivisitazione, tramite la
Il contatto con lo Spirito, secondo questi punti di mente-cuore, del personale vissuto, conduce ciascuno
vista, quand’anche si fosse preda dell’indigenza e dei nostri pensieri o dei nostri affetti ad essere per noi
della morte, sarebbe il solo rimedio che possa ripro- un’eternità gradevole o un’eternità dolorosa.
durre in noi, tutto ciò che riguarderebbe un antico In un particolare passaggio, il Venerato Maestro ac-
diritto di esistenza che noi avevamo e che è cosa di- cenna: ...I nostri gusti, le nostre passioni, vere o false,
versa dallo spargere il sangue per cercare di vivere ci presentano sempre il compimento della felicità; i
nelle regole della materia. nostri mali, le nostre contrarietà, il compimento del-
Se si fosse alla ricerca della verità, suppongo non sia l’infelicità; i nostri pensieri il compimento del vero;
utile compiangersi degli ostacoli che ci circondano ciò che li offende, il compimento dell’errore.
nel vivere quotidiano; probabilmente il personale Se in qualunque stato l’uomo si trovi, l’idea dell’eter-
destino è buono, poiché si è scelto da soli gli nità, lo insegue, forse sarebbe prudente
obiettivi di evoluzione, volendo rigenerarsi immaginare cosa potrebbe accadere se non
nel contatto con lo Spirito. si limitasse alla sola ragione condizionata
Solo sviando la propria anima, si potrebbe dallo spazio-tempo materiale.
impedire che la stessa vita divina penetri in I rapporti di causa-effetto, azione-reazione,
ognuno risvegliando ciò che appare assopito; errore-sanzione, ecc. che per noi hanno un
senso compiuto, diventano inquietanti, se si nostro metodo. Similmente, altri si sono la-
intuiscono proiettati in un ambito ipotetico di sciati affascinare e quindi indotti ad interes-
eternità insita in un altrettanto ipotetico mul- sarsi di problemi e di dottrine anche antitra-
tiverso. dizionali, oppure di altre, le quali col Martinismo non
Solo questo, potrebbe rendere più saggi nel timore di solo nulla ne hanno a che fare ma che gli sono peri-
ciò che non si conosce. colosamente antitetiche.
Non a caso, per tentare di togliere alcuni veli che nor- Ovviamente questi suggerimenti ci portano a consi-
malmente avvolgono la mente-cuore, l’Ordine preve- derazioni che non riguardano solo i testi di Saint
de anche una serie d’operazioni generali di catena, Martin. Di norma, però, non si devono in alcun modo
individuali e di gruppo. limitare i tentativi di apprendere ciò che necessita ad
Come accennavo all’inizio, solo da un punto di vista ognuno, tenendo però presente che per camminare
culturale (ricerca di analogie e convergenze in ogni sulla nostra via, lo studio di analogie, di convergenze
ambito del pensiero di Saint Martin), per affrontare e poi il metodo per farlo, sono quelli indicati
con qualche probabilità di successo quanto necessiti dall’Ordine, senza usufruire di altri supporti più o
ad ognuno, è necessario possedere una base che meno inquinanti.
abbracci (almeno in modo minimale) conoscenze lin- Vorrei quindi concludere, per ora, questa dissertazio-
guistiche, storico filosofiche, religiose, astronomiche ne sull’opportunità di leggere, ogni tanto, quanto stia
e poi astrologiche, matematiche, geografiche, artisti- alle origini di questo nostro filone tradizionale, con
che, metafisiche e misteriosofiche, che consentano di un ulteriore cenno a ciò che è stato suggerito dal
orientarsi in varie “visioni” che facilmente si presta- Maestro Sconosciuto: ...La speranza è la virtù del
no, a causa del loro poliedrico simbolismo, a molte- tempo. Non appena lo lasciamo, essa ci è tolta, se
plici interpretazioni. siamo colpevoli; è adempiuta, se siamo giusti.
La lettura o meglio, lo studio deve quindi essere af- Dirai tu che il compito dell’uomo dovrà compiersi
frontato con pazienza e diligenza. Ognuno dovrà inte- alla fine dei tempi, poiché esso è fallito all’inizio?
ressarsi di quanto leggerà, tenendo conto del grado da Nell’epoca futura l’uomo sarà più elevato di quanto
lui rivestito nell’Ordine, appoggiandosi (a scanso di non lo era alla sua origine.
indesiderate confusioni) solo al suo Iniziatore che I prevaricatori al contrario saranno posti molto più
auspicabilmente provvederà, nei suoi limiti, alle indi- in basso che al momento del primo giudizio; come
cazioni necessarie. avrebbe dunque l’uomo delle relazioni con essi? Non
Come sempre, a prescindere dal grado, sarà indispen- dimenticare dunque più che tu sei nel tempo.
sabile non lasciarsi vincere dalla tentazione di affron-
tare, senza la necessaria preparazione, non solo quan-
to abbia lasciato scritto il nostro Venerato Maestro. ARTURUS S:::I:::I:::
Purtroppo è spesso accaduto che senza osservare que- S:::G:::M:::
ste minime precauzioni, qualcuno si sia addentrato in
argomenti e testi che possono indirizzare verso la
contro-iniziazione; sono sirene (in qualche caso fisi-
che, di fratelli o sorelle deviate e devianti)
che titillano le passionalità più o meno cupi-
de a cui ci si aggrappa spesso con straordi-
naria tenacia e che si difendono anche con
la menzogna verso sé stessi, pur di non vo-
lerle affrontare con quanto suggerisce il
non c'è nulla di nuovo sotto il sole”(Ecclesia- qualsiasi divisione tradizionale, sostituendo
ste 1:3-9). In altre parole, tutto ciò che stiamo tali separazioni dei diversi ambiti con la
facendo è già stato fatto in passato e sarà fatto melma impenetrabile del relativismo.
di nuovo. Ci sono forze in questo mondo che sono In tal guisa, la nostra capacità di separare il bene dal
molto più grandi di noi e non possiamo fare nulla per male, il sacro dal profano, il lecito dall’illecito,
cambiare i ritmi del pianeta. secondo i principi di quello che storicamente veniva
Nella civiltà dell’immagine si resta schiavi delle con- definito nell’ambito giuridico come “diritto natura-
venzioni sociali ben più di quanto accadesse nel pas- le,” riconosciuto dalle coscienze della gran parte
sato riguardo alle regole ritenute di origine sovranna- degli esseri umani, ne esce fortemente menomata e ne
turale, come quelle derivanti dalle Scritture. soffre assai anche il nostro discernimento, la nostra
Per le persone semplici la Fede comportava forse di capacità critica di identificare i giusti limiti al pensie-
imporsi dei limiti, ma rappresentava certamente un ro, alla parola e all’azione, i tre vestimenti dell’anima
nucleo di irriducibile forza e la promessa di un veico- secondo l’istruzione impartitaci anche dal Tanya.
lo di salvezza che nessuno, neppure il più potente dei Lo stesso concetto di diritto naturale, cioè quel distil-
mortali, poteva negare loro. lato di regole di origine divina che unisce tutti gli
Ciò risultava vero sia per i Chassidim degli shtetlekh esseri umani, è sotto attacco su tutti i fronti. Dalla
dell’Europa centrale che per le donne e gli uomini che natura metafisica di tale idea si è passati a quella
con la corona in mano recitavano il Rosario ogni gior- materiale, tanto che anche molti uomini di religione
no. sembrano ormai confondere i due piani, trasformando
Al contrario di quanto accade ora, nessuno si sentiva così la divina ispirazione in empirica deduzione e la
indispensabile e insostituibile. In una vita di fatiche e cura delle anime in ecologia.
di dolore i limiti dell’esistenza erano evidenti: oggidì Ma anche questa società “liberata” dai vecchi confini
l’occidente è ricco e disperatissimo e pensa di saziarsi è piena di limiti, del tutto arbitrari e decisi di volta in
l’anima con l’estremismo ecologico, se non addirittu- volta a seconda degli interessi di una élite in mala
ra con l’alcool e la pornografia. fede.
Certo, la nostra tradizione spirituale ci chiede (atten- In ogni contesto spazio-temporale alcuni comporta-
zione! Non ci impone) di adeguare i nostri comporta- menti vengono fortemente dissuasi, cioè limitati, ed
menti a modelli più elevati, aprendo così la nostra altri vengono incoraggiati, a volte senza alcuna restri-
anima da quel bocciolo che è la nefesh, la forza vitale, zione.
al fiore maturo della neshama, l’anima consapevole e Ciò avviene sin dalla nostra nascita e, in un certo
non istintiva. senso, non ha mai termine, anzi i tentativi di condi-
Ma proprio quelle limitazioni a noi richieste da tale zionarci aumentano costantemente.
retaggio vengono oggi liquidate dai vari influencers Ovviamente ciò è storicamente sempre avvenuto: con
con insofferenza che sfocia, a volte, in un malcelato il mutamento dei tempi cambiano conseguentemente
disprezzo. anche i costumi e con essi i limiti al comportamento
Anzi, il laicismo prevalente sembra attribuire ai limiti dell’individuo.
imposti dalle leggi create dall’uomo un valore assai Ma chi stabilisce questi limiti?
maggiore rispetto alle restrizioni a noi richieste dalla La risposta classica, da un punto di vista scientifico,
nostra tradizione spirituale e che il legislatore sottolinea l’importanza dell’ambiente
terreno, almeno in occidente, aveva sempre (risorse, famiglia, società) nell’imporre
rispettato sino a tempi assai recenti. limitazioni e offrire agevolazioni alle azioni
In questo tempo di falsa “inclusione,” alcuni umane a seconda delle regole in vigore.
sicofanti interessati cercano di escludere Per altri, che percepiscono l’esistenza della
di Sukkot, che si celebra per sette giorni, e rivelazione” nello Shemini Atzeret.
quindi Shemini Atzeret è letteralmente l'otta- Ecco, quindi, un altro significato positivo
vo giorno. Si tratta di un giorno sacro sepa- della limitazione, della restrizione. Senza un
rato, ma collegato, dedicato agli aspetti spirituali confine non saremmo in grado di apprezzare e conso-
della festa di Sukkot. Parte della sua dualità come lidare quello che abbiamo ricevuto in precedenza.
giorno sacro è che è considerato contemporaneamen- La vera saggezza e la vera conoscenza richiedono
te sia collegato a Sukkot che come una festa separata molto tempo e molti sforzi per essere assimilati.
a sé stante. Ove risiede allora una possibile risposta?
Ritornando alle parole del Rebbe, Shemini Atzeret è Il Qoelet ci insegna ad accettare il ritmo naturale della
descritto come “un tempo di restrizione per voi”, vita. C'è “un tempo per nascere, un tempo per morire,
mentre il settimo giorno di Pesach è descritto come un tempo per seminare, un tempo per raccogliere”
“un tempo di restrizione per D-o, il vostro D-o.” (Ecclesiaste 3:2). Non c'è nulla che possiamo fare per
Questo perché Pesach celebra l'Esodo dall'Egitto, trasformare uno di questi momenti in un altro. Il
quando non il Popolo non era spiritualmente maturo tempo avanza, con o senza il nostro permesso.
per assimilare e integrare il significato e le implica- Tenendo presente questo, possiamo leggere il Qoelet
zioni delle grandi rivelazioni divine di cui era stato come ispiratore e redentore. Il tema centrale
testimone. Pertanto, queste rivelazioni sono rimaste dell’Ecclesiaste è “Havel havalim, hakol havel”
al di sopra, “per D-o, il tuo D-o”, custodite, per così (Ecclesiaste 1:2), che di solito viene tradotto come
dire, fino a quando non sono stati pronti per riceverle. “Vanità, vanità, tutto è vanità”, o “tutto è inutile”, o
Qualche volta le restrizioni proteggono, si potrebbe “tutto è assurdo”. Tuttavia, le parole “vanità”, “futili-
aggiungere. tà” e “assurdità” sono in realtà interpretazioni che
La festività di Sukkot, tuttavia (che culmina con riflettono pregiudizi da parte del traduttore. Il signifi-
Shemini Atzeret), celebra la protezione di D-o sul cato letterale di havel è “vapore” o “nebbia”. Si tratta
Popolo durante il cammino nel deserto, la maggior di una miscela di aria e acqua, la sostanza stessa della
parte del quale ha avuto luogo dopo la rivelazione sul nostra vita. Havel havalim, hakol havel, “Respiro,
Monte Sinai, dopo che era stata raggiunta la maturità respiro, tutto è respiro”. La deduzione ci riporta alla
spirituale. In quanto maturo, il Popolo fu in grado di centralità e all'onnipotenza di Dio. Quando Dio creò
integrare queste rivelazioni nella sua coscienza e le persone, il corpo e il cervello erano solo l'inizio.
quindi sono “per voi”. A livello personale, tutti noi Non siamo diventati esseri viventi fino a quando Dio
rinasciamo ogni anno a un livello superiore di relazio- non ha soffiato nelle nostre narici nishmat chayim –
ne con D-o. Il settimo giorno di Pesach, una sola set- “l'anima del Divino”, il respiro della vita. Questo è
timana dopo la nostra rinascita annuale, non siamo ciò che ci rende vivi. Hakol havel, “tutto è respiro”. Il
abbastanza maturi per apprezzare le implicazioni di respiro va e viene in un istante, ma questo non lo
questa nuova consapevolezza. Solo dopo aver ricevu- rende insignificante; anzi, ogni respiro è significati-
to e integrato pienamente la nuova coscienza divina - vo.
sei mesi dopo, a Shemini Atzeret - queste rivelazioni Ogni respiro è vita, è il suono della vita.
diventano veramente nostre. A questo si allude in Il Qoelet ci insegna a concentrarci sulle questioni che
questo versetto: “L'ottavo giorno sarà per voi un possiamo controllare, senza perdere il sonno per quel-
tempo di restrizione”. L'immaginario del le che non possiamo controllare. Non pos-
“giorno” indica la rivelazione; “otto” (in siamo cercare di cambiare il ritmo dei mari
ebraico: Shemoneh) indica il “grasso” o la e delle stelle. Non possiamo cercare di tro-
“pienezza” (Shemen). Il versetto può quindi vare la fonte della giovinezza. Siamo lonta-
essere letto: “Integrerai la pienezza della ni dal cercare di trovare l'intuizione magica
MENKAURA S:::I:::I:::
l’idea precisa d’ogni vera e stabile organizza- tal modo, altererebbero il destino.
zione, sia essa sociale, che scientifica, religio- Secondo un’ipotesi panteistica, ciò potrebbe
sa, esoterica, iniziatica. corrispondere anche ad un aspetto evoluto
Si potrebbe supporre quest’organizzazione nella attraverso la natura; corrispondente alla vita nell’uo-
struttura fisica di un corpo umano. Ovvero, nelle tre mo e alla forza universale nel mondo. Quindi, acca-
parti che costituiscono il suo tronco: ventre, petto, drebbe che attraverso una purificazione dello stato
testa. Esse danno origine, rispettivamente a tre parti dell’essere, la volontà umana potrebbe predisporsi
umane: il ventre al corpo che esso ricostituisce, il efficacemente per un contatto cosciente con l’ambito
petto alla vita ch’esso mantiene, la testa al pensiero metafisico più elevato, con lo Spirito ma solo se que-
ch’essa manifesta. Il pensiero potrebbe essere asso- st’ultimo lo consentisse.
ciato all’immagine dei lumi e costituirebbe il gradino Se e quando possa accadere, è da sempre un gran
più luminoso riportandoci analogicamente ad un’ipo- mistero; ogni percorso iniziatico, tramite i suoi meto-
tesi interpretativa della Triade superiore dell’albero di formativi, intende favorirne lo svelamento dando ai
sephirotico. La vita sarebbe il gradino di penombra, singoli soggetti solo le indicazioni metodologiche.
mentre il corpo configurerebbe il gradino dell’ombra. Lo stesso concetto di Provvidenza o per altri di
Continuando nella dissertazione, si potrebbe immagi- Shekhinah (letteralmente come "dimora", "abitazio-
nare che questa misteriosa organizzazione non sia ne"; all'interno della tradizione biblica e teologica,
riscontrabile solo in natura, ma possa esserlo anche ebraica, indica la presenza fisica di Dio) sarebbe
oltre l’ambito materiale. Ad esempio, i quattro mondi associabile e coinvolta in questa ipotesi di contatto.
contenenti le dieci Sephirot dell’albero kabbalistico, Ovviamente, da auspicabili ulteriori meditazioni su
spesso rappresentate in sequenze ternarie, ne costitui- questa misteriosa disposizione dei lumi, potrebbero
rebbero un’interessante ipotesi metafisica. sgorgare altre intuizioni che si compendierebbero in
Ad ogni modo, si potrebbe anche supporre che tra le una prolifica quantità di svelamenti per chi sappia
varie opzioni nella parte meno illuminata, la natura applicare quell’analogia che, in questa precisa mate-
agisca mediante la forza fatale che noi chiamiamo ria, si potrebbe chiamare la legge del ternario.
Destino (a tal proposito, gli studiosi di materie astro- Come recita il vademecum d’Associato, un apparte-
logiche avrebbero molto da disquisire con argomen- nente al nostro Ordine dovrebbe essere progressiva-
tazioni straordinariamente interessanti). Ciò corri- mente in grado di riconoscere scintille di Verità
sponderebbe al corpo dell’uomo e alla materia in nascoste sotto i molteplici culti che la velano ai pro-
genere. Il tutto sarebbe regolamentato da influssi e da fani.
predisposizioni emergenti da regole misteriose che Secondo il nostro punto di vista, da sempre non esi-
esisterebbero da sempre per il cosiddetto spazio- sterebbe che una sola Verità e quindi, nessun culto,
tempo lineari. sia ch’esso si chiami bramanesimo, che buddismo,
L’uomo, probabilmente esistente in una forma parti- islamismo, cristianesimo ecc., può attribuirsi il mono-
colare, comprensiva secondo il punto di vista mistico, polio del suo possesso, escludendo tutti gli altri culti.
di collegamenti straordinari con lo Spirito, avrebbe la Lo scopo della maggior parte delle società cosiddette
possibilità di agire non solo mediante la forza fatale e iniziatiche, che però abbiano trasmesso senza solu-
semi intelligente del suo cervello; ovvero quella parte zione di continuità, i propri metodi, oltre al deposito
normalmente condizionata in modo egocen- sacrale originario, dovrebbe essere quello
trico, dalle esigenze materiali. Allorché la di consentire ai propri affiliati: intuizione e
volontà umana fosse liberata da quelle comprensione di queste cose.
influenze, potrebbe assumere una potenza Inoltre, al pari di coloro che scelgono la via
tale che andrebbe a trasferirsi nella concre- della Fede, la Scienza dovrebbe veder sor-
tezza esecutiva di eventuali scelte, le quali in gere l’Unità dalla diversità.
MOSÈ S:::I:::I:::
velocemente.
Come impieghiamo il tempo che risparmia-
mo dalle necessarie attività profane, è il
Maschera e Mantello punto; punto che a volte è dolente.
Avevo una sorella che leggeva, una che suonava; ho
un fratello che dipinge, un altro che cura e via così. Se
PREMA S:::I:::I::: il punto è dolente, è perché nel nostro tempo libero
non riusciamo ad essere forti e determinati nella
nostra ricerca. (Sono passato al plurale, perché così
Due sono i simboli del Martinismo che forse sem- mi sento meno colpevole).
brano più strani: Maschera e Mantello. Ammettiamo che invece siamo bravi e che “Dando a
Però, se pensiamo che in generale noi non dovremmo Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di
essere noti ai fratelli con il nostro nome e cognome, Dio” riusciamo a ottemperare ai nostri doveri.
ma con il solo nome iniziatico, cominciamo a intrav- In questo caso “doveri” dovrebbe essere letto come
vedere un po’ di logica. “necessità”.
Il presupposto è quello della mano destra che non Perché se per gli uomini che hanno avuto successo, le
deve sapere quello che fa la sinistra o che si debba parole “conoscenza e impegno” sono la chiave, per
fare beneficenza senza farlo sapere. Mi permetto di quelli che come noi hanno la necessità di esplorare il
sviluppare questo pensiero ben sapendo che se siete mondo spirituale, le parole importanti sono “cono-
qui queste cose sono a voi note, ma vorrei dire scenza e desiderio”.
meglio: sono connaturate. Per ottenere il successo che può solo essere persona-
Il nostro ego è sempre in agguato. le, noi abbiamo “bisogno di averne bisogno”.
Di questi tempi è ancora più difficile tenerlo a bada. Per stare bene, non per il successo in sé, non per van-
L’immagine dell’uomo/donna di successo che viene tarsi, non per andare in televisione, non per fare il
proposta da tutti i mezzi che possono influenzarci. Ci pavone. Per stare bene.
chiedono di essere belli, forti, in forma, cordiali, ric- Poi, quando avremo riempito il nostro vaso, potremo
chi, disponibili, al centro dell’attenzione e imponenti, dare, con prudenza, alcune indicazioni a chi ha biso-
potenti. gno di trovare la strada.
Se non hai queste caratteristiche non esisti. Ecco perché il mantello. Serve a coprire i nostri colo-
Ecco che per essere qui, forse devi sacrificare alcune ri. Non si devono vedere. Non devono essere messi in
cose: distacco, empatia, visione, lealtà verso i compa- mostra, non dobbiamo attirare attenzione. Non dob-
gni di vita, onestà intellettuale e rispetto e tutte quelle biamo condizionare qualcuno.
cose che fanno di noi dei diversi. Inoltre, il mantello è come una buccia che ci deve
Non sempre il successo è figlio di cose negative, anzi proteggere fra le altre cose anche da eventuali lusin-
spesso è dovuto a importanti intuizioni seguite a con- ghe che sono pericolosissime per il nostro ego.
siderevoli studi e impegno. Le grandi opere visibili Se non vogliamo cadere non dobbiamo distrarci.
sono frutto di menti notevoli e grandi uomini, orien- E la maschera? A volte ho la sensazione che le parole
tati naturalmente al mondo materiale. che dico siano guidate da altri.
Fortunatamente non tutti devono o possono Mi è capitato (max 2 volte) che dopo aver
essere orientati alla ricerca spirituale. parlato in loggia, qualche fratello mi dices-
Penso che anche se apparentemente “diaboli- se che avevo fatto un bel discorso.
ci”, tutti gli strumenti moderni che abbiamo a In una di queste occasioni la fiamma di una
disposizione ci aiutano a fare meglio e più candela del candelabro si era alzata molto;
PREMA S:::I:::I:::
che non sembra dare molto estro alla fantasia Vinci ci mise anche lui più o meno 4 anni per
e alle normali divagazioni della mente. dipingere la versione finale della Monna
Perché si rischia di perdersi e di allontanarsi Lisa, aggiungendo tutti gli schizzi e le varie
dal metodo di un percorso che è stato scelto di propria prove preparatorie.
volontà? Forse anche perché ci si aspettavano cose Uno scrittore di oggi, per avere successo, deve scrive-
diverse, immediatamente più miracolose e spettacola- re un certo numero di libri in pochissimo tempo, altri-
ri. Invece, ci vuole tempo, molto tempo e pazienza. menti viene dimenticato e non avrà successo.
Infatti non a caso, viene chiesto: Vuoi tu conoscere e Se non sei subito bravo in qualcosa, è sprecato conti-
attendere? nuare a provarci. O sei rapidamente un genio (rispetto
Ciò che si ipotizza, per lo più in modo errato, come il parere di chi, non è affatto chiaro) o sei un nulla.
conoscenza, lo vogliono tutti, non prendendo quasi Non si è più educati alla formazione di qualità che
mai in considerazione che ci sia sempre un prezzo per chiede tempo, alla realizzazione che non sia imme-
acquisire qualsiasi cosa, soprattutto se vera. La cono- diata.
scenza passa attraverso il canale che siamo noi stessi. I social peggiorano la situazione, corrompono il lavo-
Se si vuole conoscere, bisogna cominciare con noi ro mentale a tal punto che l’attenzione non può essere
stessi che fungiamo da filtro per qualsiasi altra infor- mantenuta più di 30 secondi; massimo un minuto.
mazione che si approccia. Dopo bisogna continuare a muoversi su altri elemen-
Il concetto di conoscenza può forse diventare pro- ti. La richiesta: “Vuoi tu attendere” si presenta in un
gressivamente sempre più chiaro, invece l’attesa tempo storico dove 30 secondi di attenzione sono già
viene spesso sottovalutata. tanto. Questa richiesta è stata fatta con una concezio-
L’ordine Martinista è stato fondato da Papus, orienta- ne di attesa ben diversa da quella nostra odierna e per
tivamente nel 1891. Già iniziato alla tradizione di molti si presenta come un’impresa molto ardua anche
Saint-Martin, raccolse intorno a sé altri Martinisti per solo da fantasticare. Nell’immaginario moderno, le
dare corpo a quest’Ordine. Sin dal 1891, ad un postu- porte del cielo si dovrebbero aprire subito, altrimenti
lante, oltre che “conoscere”, è comunque stato chie- non vale la pena provarci.
sto: Vuoi tu attendere? All’inizio del nostro percorso, ci si trova nella neces-
La società del 1891 non era così frenetica come lo è sità di doversi riformare, rieducare ancora prima di
oggi. Non c’erano gli odierni mezzi di comunicazione cominciare con il lavoro.
e di trasporto. Così, avevano molta meno fretta di Già il percorso apparentemente semplice, si svela poi
noi; i tempi erano normalmente più lunghi, la neces- difficile da mettere veramente in pratica; anche con
sità di dover impiegare del tempo per imparare e per una buona volontà, ci si deve confrontare con mille
formarsi, risultava molto più chiara allora, di quanto ostacoli interiori ed esteriori. Al tempo d’oggi, questi
non lo sia adesso. ostacoli aumentano sempre di più. Il progresso tecno-
Nonostante questo però, venne subito messa in risalto logico è andato così velocemente avanti, che il pro-
la necessità di un’attesa straordinaria. gresso mentale ha pagato un duro conto, per non par-
I figli della nostra modernità sono indotti ad abitudini lare di quello spirituale. Risalta chiaramente in questo
forse errate; tutto deve essere veloce, tutto deve for- contesto, come sia molto più facile perdersi, che
marsi velocemente. Ad esempio, anche un’opera d’ar- avere successo.
te deve essere fatta in poco tempo. Ciò vale Vergilius, Gran Maestro dell’Ordine dal
anche per tante altre cose, altrimenti sembra 1982 fino alla sua morte nel 2013, lo preci-
che si sprechino le circostanze e che si sia sò molto chiaramente in uno dei suoi scritti,
inefficaci. tramite questa sintesi: Nell’iter iniziatico si
Michelangelo Buonarroti impiegò almeno 4 manifestano in ciascuno di noi i segni della
anni per la cappella Sistina. Leonardo da contro-iniziazione emergente, quali prove
del nostro desiderio e della nostra volontà a ce una particolare utilizzazione del mantello,
procedere oltre. Tali segni insorgono sotto allorché ci si debba proteggere anche da
forma di dubbio sulla validità della via intra- attacchi esterni. Senza questa conoscenza, il
presa, di stanchezza, di pigrizia, di abulia, di senso di mantello rimane solo un concetto sulla carta; inoltre,
sconfitta per non avere raggiunto in poco tempo ciò proprio per questo, non si avrà consapevolezza di
che nell’euforia dei primi momenti ci eravamo prefis- quali siano i punti da cui potrebbero arrivare i diversi
si, di sfiducia di poter mai raggiungere la luce desi- attacchi. Con presuntuosa ingenuità, si rimarrebbe
derata. esposti alle forze, sia interiori, che esteriori, che ci
Le forze dentro di noi che anelano la riconquista della ostacolano.
Luce divina, possono soccombere per la personale Nell’isolamento della maschera edificata lucidamente
mancanza di determinazione, di volontà, di previden- con buona consapevolezza di sé stessi, abbiamo la
za e di pazienza. Eventuali segni di contro-iniziazione possibilità unica di studiarci e di interagire con l’am-
si nascondono probabilmente in ogni via iniziatica bito metafisico, senza intrusione di qualsiasi tipo, non
seria, perché per ogni movimento verso la luce, ce n’è solo dall’esterno. Però, rimane sempre sorprendente
un altro che combatte questa direzione e che induce a constatare quanto le eventuali maschere messe appa-
indirizzarsi nel senso contrario. Evitare questa ten- rentemente per piacere all’esterno, siano in realtà per
denza è possibile solo mostrando fiducia nel metodo noi stessi, per piacere a noi stessi. Vogliamo essere
del percorso scelto, tornando regolarmente indietro, belli, efficaci, vincitori.
se necessario, riprendendo a tentare di comprendere e L’origine dell’identificarsi con forme idealizzate di sé
di applicare le basi della formazione prevista. stessi, spesso è già individuabile nella prima infanzia;
La generazione attuale, a maggior ragione, deve fare però, non sempre è facile da scoprire.
particolarmente attenzione alle predisposizioni relati- Questa maschera si è talmente sovrapposta al nostro
ve all’erroneo concetto di successo facile e veloce. essere, da essere convinti profondamente di essere
Se si ha compreso questo concetto basilare, è più noi, di essere proprio quella. Trovare la strada per rin-
semplice comprendere poi cosa ci succede quando tracciare le prime maschere è un compito difficile ma
viviamo, a nostra volta, questi sentimenti; così, pos- se lo si desidera veramente, è possibile riuscirci attra-
siamo forse procedere con più chiarezza sul percorso, verso l’isolamento che ci è consentito dal tipo di
accettando gli ostacoli che ci si mostrano davanti, maschera suggerita dal metodo Martinista.
come necessari per superare noi stessi. Togliersi le varie, vecchie, maschere, costituisce sem-
La conoscenza non è affatto solo studio, anche se pre una morte di qualche cosa; è un lasciar andare ciò
necessario; non è mai solo cultura. È un composto di che ci era forse caro (anche se fasullo).
intuizione, di comprensione e di esperienza. Si parla spesso della morte iniziatica per poi rinascere
L’esperienza significa provare, sperimentare ciò che spiritualmente nella Luce; si tratta di focalizzarsi in
si è intuito e forse compreso. quella speranza che il nostro centro anela.
La radice indoeuropea in “esperienza” significa an- Affrontare però la morte di una delle nostre masche-
che tentare, mettere alla prova. Bisogna mettersi alla re, una di quelle dei nostri tanti strati, anche se non
prova; non sempre però siamo disposti a scegliere di fosse tra quelle più amate, non è mai facile.
farlo ma diviene indispensabile per procedere sul per- La morte di un aspetto della personalità, è dolorosa e
corso. chiede del tempo. Prima di affrontare la sua
Usando il metodo proposto, si conquista, evoluzione in qualche cosa di nuovo, biso-
piano, piano, più consapevolezza in merito al gna lasciare che il dolore del lutto vada via
proprio essere. Nel nostro percorso Martini- e si sia pronti per il successivo passaggio.
sta, il conoscere sé stessi, fa diventare effica- Sembra molto probabile che, a seconda dei
casi, sia necessario vivere tante morti, per necessario per crescere, aspettando quando il
rinascere in una nuova forma. Anche nostro essere lo necessita.
nell’Alchimia, dopo la fase di Nigredo, non Il desiderio si esprime anche attraverso la
segue subito la Rubedo ma ci sono altri passaggi, tra costanza e la volontà di rimettersi in strada quando ci
cui l’Albedo, quel fragile stato instabile che porta pro- si sia eventualmente persi. Infatti, è sempre probabile
gressivamente alla Rubedo, ma non sempre necessa- che, prima o poi, uno degli ostacoli della contro-ini-
riamente vi si arriva. ziazione ci si metta davanti e ci si lasci sedurre
Il lavoro deve rimanere costante. Perdere una (auspicabilmente per poco).
maschera non vuol dire aver ritrovato completamente Un metodo può svelarsi efficace solo in quanto viene
sé stessi; vuol dire aver tolto una chimera che facil- messo in pratica, nei modi e nei tempi previsti, con
mente può essere sostituita da un’altra, se non si è concentrazione e dedizione. Il nostro metodo
cauti. Martinista è stato vissuto concretamente da molti
“Vuoi tu attendere”, potrebbe anche voler dire sem- maestri, fratelli e sorelle prima di noi. Loro hanno
plicemente: “Lasciati il tempo necessario, non avere mostrato la sua efficacia; sono un esempio dal passato
fretta. Permettiti di crescere con i tuoi ritmi, permet- per il presente e per il futuro.
titi di conoscerti a fondo, prima di metterti all’opera, Fin quando non saranno state fatte le prime personali
al fine di intuire e di comprendere ciò che sia neces- esperienze, bisogna affidarsi alla testimonianza del
sario per svelare la vera personalità”. passato e avere fiducia. La fiducia verrà sostituita nel
Poi, tramite scelte consapevoli, potremmo tentare di tempo, dalla sicurezza della validità di quanto sarà
ridiventare una versione migliore di noi stessi, quella stato suggerito in modo metodologico, perché sarà
versione per il quale il Divino aveva messo in noi il stato sperimentato e vissuto con successo.
seme; quello che è già dentro di noi, che noi però
dovremmo ritrovare, curare e far sviluppare.
Con tutti quegli strati che avvolgono il cuore-mente, AKASHA S:::I:::
con tutte le nostre maschere sovrapposte una sopra
l’altra, immagino che sarebbe molto incauto aspettar-
si un lavoro veloce.
Le maschere una volta individuate, possono non pia-
cerci, possono spaventarci, rattristarci, ma quelle pro-
babilmente più ardue da toglierci sono quelle che ci
piacciono e che vorremmo lasciare stare.
Questo lavoro di spogliamento continua fino ad arri-
vare al momento in cui sotto la maschera costruita
lucidamente con il metodo dell’Ordine, non ci sono
più altre maschere; c’è solo la mera consapevolezza
di noi stessi.
Allora, come previsto, la maschera che mostreremo
verso l’esterno potrà essere qualsiasi cosa,
ma noi nel nostro centro saremo in grado di
distinguere quello che siamo da quello che
mostriamo.
Con il metodo proposto, si può arrivare a
splendidi risultati, lasciandosi il tempo
BETH S:::I:::
che un altro libro quello della vita…..niente vivere, non ha scelta: o uccide o soccombe.
più morte, lutto, lamento e affanno” la resur- L’uomo come animale pensante, sembrereb-
rezione dei corpi, in cui ognuno viene giudi- be non possa essere completamente inco-
cato per le sue opere … e a colui che ha sete, affer- sciente. Ha continuamente la possibilità di scegliere,
ma, darò gratuitamente acqua della fonte della vita, seppur in modo soggettivo, tra il bene e il male, di
avranno parte all’albero della vita”. essere o non essere malvagio. Quindi la scelta passiva
Riuscire a comprendere e ad interpretare cosa voglia non sarà affatto così facile da mantenere nel tempo.
dire veramente quel testo sacro, senza sbilanciarsi su D'altronde, un comportamento incosciente per quanto
innumerevoli fantasie, non è una cosa semplice. Ci tempo potrebbe durare senza avere nessun timore di
sarebbe addirittura qualcuno che ipotizzerebbe l’albe- un possibile resoconto, in merito a qualche cosa che,
ro della vita come un’allegoria del D.N.A. prima o poi, si presenterà alla personale attenzione in
Quello che è certo, è che sappiamo così poco dell’u- modo straordinario?
niverso che ci circonda e delle energie di cui è com- Si potrebbe così arrivare al problema dell’iniziazione
posto. del nostro percorso (ma anche di altri), in cui un pri-
Prendendo in considerazione solo l’ambito materiale, mo obiettivo riconducibile al misterioso concetto di
sembrerebbe che la nostra vita con punti di vista per conoscenza sarebbe quello noto ed antico: “conosci te
lo più soggettivi, sia sempre condizionata da questa stesso”.
dualità: positivo, negativo, il bene e il male, ecc. Poi, attraverso promesse, giuramenti e soprattutto
Tutti vorremmo una esistenza leggera, felice, ma sia- concreta operatività interiore ed esteriore, si intende
mo immersi senza tregua, nelle lotte (competizioni, sancire un patto con piani di energia diversi (se vera-
guerre, caos), negli affanni, nelle malattie. mente si crede alla loro esistenza). Quindi, ci si impo-
La nostra esistenza è veramente un gran mistero, ma ne un cambiamento, un modo di vivere non più ten-
ci sarà pure una ragione, uno scopo, per cui esistia- denzialmente passivo. Poi, certe forze altrettanto
mo? misteriose di quelle di cui ho già fatto cenno, si atti-
Questo viaggio terreno ha però un termine scontato. vano e spingono affinché non si possa più scappare da
Deve pur avere un senso quello che facciamo? sé stessi, di fronte alla propria coscienza.
Trovo difficile immaginare una sopravvivenza fine Dal punto di vista ermetico-alchemico, troviamo
solo a sé stessa. esemplificazioni nei collegamenti con varie simbolo-
Credenti o no, tenuto conto anche delle recenti intui- gie; ad esempio: macerazione, V.I.T.R.I.O.L. Nigre-
zioni collegate alle scoperte scientifiche, come si fa a do, ecc.
non considerare la possibilità di più esistenze con- A volte, dopo una scelta attiva, ci si ritrova a vivere in
temporanee e quindi anche di una realtà al di fuori di modo schizoide. Come si può conciliare la nostra
questo nostro schema materiale in cui il collegamento parte materiale con una eventuale ricerca spirituale?
spazio-tempo appare lineare e monodimensionale? La domanda successiva, potrebbe poi essere: perché
Tornando alla conoscenza del bene e del male, questa l’umanità ha questa possibilità di operare una scelta
impone continuamente una scelta (ed ecco il noto ed verso il bene o verso il male (seppur questi due con-
auspicabile libero arbitrio) per come vivere. cetti rimangano affatto semplici da definire oltre il
Si potrebbe preferire una scelta passiva: non pensare, punto di vista soggettivo)?
non capire; ovvero vivere secondo gli istinti Le situazioni che si presentano sono quasi
naturali, come un qualsiasi animale, secondo sempre ambigue, non chiare; il bene di uno
le leggi della predazione, in cui sopravvive può essere il male di un altro. Nella materia
solo chi è più forte, più scaltro, più veloce. (ma forse non solo in questa), spesso ogni
Un animale non si pone troppi problemi per facciata ne ha contemporaneamente un’al-
rarsi, per esempio, nell’aiutare, migliorare, gli aspetti molteplici della natura ma non
in modo altruistico (quindi con costi persona- solo di quella.
li, grandi o piccoli che siano), sia singolar- Si tratterebbe di volersi basare su un'occulta
mente, che attraverso professioni, associazioni anche corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo, se-
artistiche, mediche, scientifiche, ecc. coloro che lo condo il motto: “come in alto così in basso” ma in
necessitino (parenti, amici, genitori, figli, ecc.). ambiti in cui i normali rapporti temporali, spaziali, si
Mi spiego meglio con qualche esempio. alterano e si confondono in una miriade di ipotetiche
Si potrebbe provare a compensare le predisposizioni dimensioni esistenziali, nell’auspicio che la cono-
negative di un Saturno, aiutando degli anziani in soli- scenza si sveli come consapevolezza e comprensione
tudine. Con gli influssi di Giove, si potrebbe suppor- di verità.
tare qualcuno in difficoltà economica. Con Marte, chi
starebbe subendo della violenza. Ecc. DIANA S:::I:::
Ad ogni modo, per un iniziato, credo sia importante
affidarsi e credere ad un mondo superiore, benevolo,
non punitivo ma giusto, in cui si veda benissimo se si
è corretti.
Inoltre, attraverso la preghiera o comunque la voglia-
mo intendere, e poi tramite l’auspicabile contatto con
l’ambito metafisico (ci si prova sempre con le ceri-
monie previste in ogni nostro grado), si è sempre aiu-
tati a districarci nelle difficoltà.
Si ritiene che colui che riceve la trasmissione iniziati-
ca, se veramente lo vuole, sia in grado di elevarsi al
di sopra delle esigenze della materia e di penetrare nei
mondi sottili, acquisendo quella conoscenza che tro-
viamo esemplificata anche nell’ambito kabbalistico;
è quella riguardante l’interazione tra le acque attive,
superiori, dell’intuizione spirituale ed il fuoco ricetti-
vo della comprensione.
Ecco che così si ritorna nell’ineffabile mistero dell’e-
sistenza in cui si dibatte da sempre l’umanità alla
ricerca di risposte in merito a ciò che possa aver intui-
to, indecisa se avvalersi del metodo induttivo o di
quello deduttivo.
Sono opzioni conoscitive, contrapposte ma comple-
mentari che in qualche modo sembrerebbero ondeg-
giare tra il particolare e l’universale, tra percezione e
concetto, tra discesa nella materia e risalita allo spiri-
to.
Non di rado, anche noi come i filosofi erme-
tici in particolare, tentiamo di usufruire attra-
verso l'analogia, di uno strumento privilegia-
to per arrivare a conoscere in chiave unitaria,
Gen.2 18 “…Dio disse : non è bene che l’uo- Spirito…”. Innegabile la corrispondenza con
mo sia solo gli voglio fare un aiuto che gli sia il Dao De Ching 16 di Laotze: “…rimettere il
simile…” . L’uomo viene creato per primo e a Mandato è l’eternità…”. Il nome nel
lui viene affidato il compito di dare un nome ad ani- Daonismo è il Mandato, cioè il destino; nel Canone
mali piante ecc. Infatti Dio voleva dare ad Adam una XVI Lao Tze scrive: “…Tornare alla radice è quiete,
compagna adatta a lui e solo l'assegnazione di un il che vuol dire restituire il mandato, restituire il man-
nome comporta la conoscenza della cosa nominata e dato è eternità…”
quindi la possibilità di scelta; in altre parole il nome Il problema allora è quello del Giusto Nome; anche
come conoscenza e solo così Adam potrà avere una Confucio ma non solo, nel Linyu ci parla dell’impor-
compagna adatta. tanza di rettificare il nome.
Padre Amos esorcista ufficiale della Santa Sede per Osea dice di lavare il nome di Baal dalla bocca della
molti anni, ha sempre affermato che la prima opera- sposa altrimenti non vi può essere armonia. Confucio:
zione durante un esorcismo, è quella di cercare di “… se i nomi non sono corretti non si possono fare
farsi dire il nome del demone che ha preso possesso discorsi coerenti. Se il linguaggio è incoerente, gli
della persona; senza il nome è impossibile la libera- affari del governo non si possono gestire.
zione dell’individuo. Anche Gesù quando libera il Se questi sono trascurati i riti e la musica non posso-
povero indemoniato chiede il nome e gli viene rispo- no fiorire ...” La rettifica del nome riveste grande
sto: “legione”. Il nome demoniaco blocca la Via importanza anche nella tradizione ebraica, infatti è
verso il Divino, blocca la comunicazione fra uomo e convinzione che perfino la malattia possa essere gua-
Spirito; infatti con la rettificazione il blocco si dissol- rita con il cerimoniale del cambio del nome (Shinnui
ve, come evidenziato nella parabola del muto guarito Hashem). Nel Talmud si dice che 4 cose annullano il
da Gesù, 32 “…mentre quei ciechi uscivano, gli fu decreto che suggella il destino di un uomo: fare l’ele-
presentato un uomo muto e indemoniato Scacciato mosina, la preghiera, il cambio del nome e le buone
che fu il demonio il muto parlò. E la folla si meravi- azioni (RH 16 b). Anche il rabbino Hjuda He Hand
gliata dicendo: non si è mai vista una cosa simile in fin dal XIII secolo, consigliava di eseguire questa
Israele…”. Questo può avvenire perché anche nel pratica religiosa per ottenere una guarigione.
nome demoniaco vi è probabilmente il destino, il Nel Sefer Hashidimn 245, si dice che il nuovo nome
Mandato, il Ming cinese, il Neter egiziano di un veniva scelto dalla Bibbia adottando il primo nome
Essere. che appariva su una determinata pagina (rab. Israel
Tornando al Vangelo, la bocca è dunque la porta del Bruno). Il nuovo nome veniva assegnato nella
cuore e dell’anima, la sede dell’incontro tra l’Anima Sinagoga quando il Rotolo veniva estratto dall’Arca e
e il Padre. Nel racconto cristiano viene trasmesso srotolato; quindi scegliendo appunto il primo nome
l’insegnamento del “Mandato” connesso al nome; giusto che veniva letto.
infatti il nome Gesù significa Dio Salva. Nella Bibbia, sono molti i casi in cui Dio stesso opera
Nella tradizione cinese, il nesso tra nome e mandato il cambio di nome; primo tra tutti Abram che diviene
è così stretto che entrambi hanno lo stesso suono Abraham e Sarai che diviene Sara e con il nuovo
Ming (pur scrivendosi in maniera diversa ). Ming nome cambierà anche il loro destino. Sara avrà final-
diviene un sinonimo di Neter nella lingua mente un figlio e Abraham “…sarai padre di una
dell’Egiziano antico, un attributo dello moltitudine di popoli…”.
Spirito Divino disceso sulla terra. Sono molti questi episodi di cambio di
Gesù sulla croce rimetterà il suo Mandato, nome; il Faraone cambierà il nome di
Emanazione Divina al Padre; Luca 23 : Giuseppe in Safnat Penach che si può tra-
“…Padre nelle tue mani consegno il mio durre anche come “conoscitore di segreti”.
Del resto, Dio stesso aveva cambiato il nome assegnare un nome ai territori di cui sono
del padre da Giacobbe in Israele, ovvero da divenuti padroni. Ad esempio, Davide espu-
shr combattere e El Signore, poiché aveva gna la rocca di Sion e la chiama città di
combattuto con Dio e con gli uomini e aveva vinto Davide. Accade anche per coloro che sono entrati al
Gen 32, 27: “…Dio gli domandò “come ti chiami ? servizio di qualcuno, come il caso già citato di
Rispose Giacobbe… Riprese: non ti chiamerai più Giuseppe.
Giacobbe ma Israel poiché hai combattuto con Dio e Molto diffusa di conseguenza, è anche un interpreta-
gli uomini e hai vinto…” . Giacobbe allora gli chiese zione oserei definire “maschilista” del passo biblico
“Dimmi il tuo nome” Gli rispose “Perché mi chiedi il Gen. 2, quando Adam da un nome alla donna e sulla
nome ?...” quale quindi dovrebbe esercitare la sua autorità. Molti
Non dimentichiamo che fino a pochi anni fa, chi studiosi viceversa hanno dato interpretazioni molto
prendeva i voti come prete o suora era obbligato a diverse e basate su numerose e fondamentali compa-
cambiare il proprio nome. Il nuovo nome veniva razioni dei passi delle Sacre Scritture in cui si assegna
comunicato all’assemblea durante la celebrazione un nome: Ad esempio, Agar Gen 16, 13 Agar chiamò
della messa di consacrazione e non poteva più essere il Signore che le aveva parlato: “il Dio della visione
cambiato. La ritualità di questa rettificazione del El Roi” e non è certo ipotizzabile che Agar potesse
nome, secondo me, rendeva bene l’idea dell’impor- esercitare un qualche tipo di autorità su Dio. Sempre
tanza di questo passaggio: l’accettazione di un nuovo in Gen 26, 20, 21 Isacco scava due pozzi ma poi i
Mandato e quindi di una via da percorrere verso il pastori di Gerar ne rivendicarono la proprietà, allora
Divino. Isacco dopo averli nominati Esech e Stina (lite), li
Resta comunque ancora in essere il più importante di abbandonò e si spostò da quel luogo. Mi riferisco ad
questi cambiamenti: colui che viene eletto Papa deve un articolo di Ramsei di qualche anno fa, il quale si
cambiare il proprio nome e il nome scelto, in genere chiede in conclusione che significato abbia per gli
un nome di un Santo, implica appunto il desiderio di ebrei l’assegnazione di un nome. Egli esclude che
seguire le orme di quel personaggio cioè un cambio questa operazione implichi un qualche tipo di domi-
del proprio Mandato. nio su persone o cose e ne influenzi il destino.
Per molti studiosi della Bibbia, il concetto fondamen- Dagli esempi riportati sembrerebbe che questa opera-
tale è che l’uomo esiste nel suo nome. Questo era ben zione sia collegata alla conoscenza e al discernimen-
più di un suono ma uno stretto rapporto essenziale. to, cioè alla conoscenza “dell’essenza” della persona,
Alcuni brani biblici sembrano confermare questo piuttosto che un modo per influenzare.
pensiero; mi riferisco a Genesi 27, 36 “... forse per- Ritornando a Gen 2 ,23 Adam riconosce la creatura,
ché si chiama Giacobbe mi ha già soppiantato due già plasmata da Dio, come simile a lui, né percepisce
volte ?...” È interessante notare che in ebraico l’essenza e questo gli permette di darle un nome; è un
Giacobbe si scrive yod ayin quf bet nome che come atto di conoscenza non di dominio.
verbo ha la stessa radice di ayin quf bet che significa Ritornando al profeta Osea, per comprendere il
ingannare soppiantare (Reyburn) secondo libro, occorre capire la metafora dello sposa-
Molti interpreti della Bibbia ebraica affermano che lizio tradito e il ritorno all’ordine che esisteva prima
assegnare un nome sia innanzitutto un atto di autorità, dell’adulterio con Baal.
soprattutto per coloro che ritengono che il Pensiamo a questo proposito, a Confucio
nome sia strettamente legato all’essenza quando gli fu chiesto quale era, secondo lui,
della persona quasi un atto “magico”. la prima operazione da fare per il buon
Questa ipotesi potrebbe essere confermata governo del regno. Egli disse: “rettificare i
dal fatto che spesso sono i conquistatori ad nomi”.
Per la Bibbia, Israele è la comunità delle pagina di un Testo Sacro come la Bibbia, ma
Anime che hanno aderito al buon matrimo- non solo, sia in realtà un livello di addestra-
nio, sono entrate appunto nella Terra mento per un viaggio all’interno dell’Uomo,
Promessa, l’Eternità . per risalire dal Regno della Psiche a quello de
Nei Salmi (salmo 32) le nazioni si ribellano a Dio ma Pneuma, lo Spirito…”
Lui le riconduce sulla via dell’Eteregni dei: “…Il
Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i MIRIAM S:::I:::
progetti dei popoli. Ma il piano del Signore sussiste
per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le gene-
razioni…” È evidente che nell’Antico Testamento, lo
stato e il popolo sono una metafora per uomo e
Spirito; inoltre, il toponimo e il luogo geografico
sono simboli dello stato di coscienza.
Un esempio famoso sono le città di Sodoma e Go-
morra che rappresentano simbolicamente lo stato di
perversione delle coscienze dei loro cittadini. Ma la
fuga di Lot rappresenta la possibilità di ogni uomo di
uscire da uno stato di coscienza, di elevarsi oppure di
rimanere incatenato e cristallizzarsi, come appunto
accade alla moglie di Lot che si gira indietro verso le
due città, cioè verso lo stato basso. Lot e sua moglie
sono l’Uomo e l’Anima. Lo Spirito dice a Lot di
andare verso la montagna verso l’alto, lo Spirito deve
salire ma l’Anima non lo vuol seguire, non desidera
staccarsi dalle passioni che la tengono incatenata ad
uno stato inferiore di coscienza; perciò l’Uomo rima-
ne cristallizzato in quello stadio di consapevolezza,
come appunto simboleggiato dalla moglie di Lot tra-
sformata in una statua di sale.
Il Giusto Nome è la chiave per aprire i segreti nasco-
sti nell’Uomo, custoditi all’interno del suo cuore.
Questo del Giusto Nome è un argomento che non può
avere una risposta sicuramente univoca, se tanti stu-
diosi e sapienti di molte religioni e culture diverse, in
merito al suo significato e alla sua importanza, ne
hanno dato versioni diversificate .
Ritengo comunque di poter concludere che, a mio
avviso, il nome non designa l’essenza di un essere ma
la forma che questo prende, il suo Mandato,
non ciò che è.
Come dice Lurjiame: “…se potessimo com-
prendere come agisce la “chiave segreta”
del Giusto Nome, ci accorgeremo che ogni
nell’anima tutto ciò che siamo e scegliamo di un nuovo e più profondo valore per la nostra
essere (anche attraverso l’esperienza dei anima perché descrivono qualcosa di vissuto
nostri errori). Inoltre, l’orgoglio non è sicura- e interiorizzato.
mente un buon consigliere, se si desidera conoscere e Negli anni passati avevo avuto occasione di leggere
riconciliarsi con la divinità per divenire delle intelli- una nota poesia di Rudyard Kipling: “SE” (lettera al
genze creatrici, in armonia con la creazione e la natu- figlio). Mi era piaciuta, ma avevo anche pensato: “ma
ra. quante avvertenze necessitano per vivere una vita
Anche se si costruisce sempre con ciò che è già stato umile che anche se coraggiosa, non appare come
creato, credo che se ci si limitasse ad aspirare di imi- bianca, né nera, ma semplicemente grigia”.
tare solo ciò che è tracciato da Dio e dai suoi angeli, Ora a distanza di anni, mi sono ritrovata a pensare che
non si sarebbe che dei semplici imitatori. quelle stesse parole hanno un valore, un significato e
Personalmente, penso che nell’impulso creatore ini- un obbiettivo evolutivo profondo e, a mio avviso,
ziale che è alla base di ogni intelligenza e sviluppo andrebbero bene come possibili indicazioni di obbiet-
anche umano, sia contenuto il vero progetto divino tivi da raggiungere (non solo da parte di un padre ter-
che regola l’evoluzione e che potrebbe fare raggiun- reno al figlio o di un iniziatore al suo iniziato) ma
gere anche inimmaginabili vette spirituali. anche da parte di un creatore divino alla Sua creatura
Del resto, credo che chiunque abbia avuto modo di umana per il compimento del suo pieno progetto.
osservare come in ogni organizzazione, persona o In mezzo ai tanti deliri di onnipotenza che si possono
cosa, appena cessa l’evoluzione, incomincia l’involu- facilmente osservare, di questi tempi, credo che possa
zione. essere utile domandarsi, in umiltà, per ciascun obbiet-
C’è chi ritiene che ci troviamo quasi allo scadere di tivo indicato nello scritto di Kipling e introdotto con
un’era evolutiva e che la polarizzazione che si osser- la locuzione “SE”, se si ritiene di averlo realizzato.
va, avvenga tra chi ha una sua coscienza in sviluppo Questo esercizio credo potrebbe essere, una buona
e può avanzare nell’evoluzione e chi si attarda in con- cartina di tornasole anche per ogni iniziato
dizioni in cui ha necessità costante di essere guidato Martinista, per verificare se nel suo procedere abbia
attaccandosi a maestri, poteri politici, economici o interiorizzato le sue periodiche meditazioni e le rego-
religiosi che dovranno, per consentire l’evoluzione, le necessarie per avanzare tra il bianco ed il nero in
cedere il passo a qualcosa di superiore. modo da tentare di conseguire il dominio sulla sua
In questo contesto evolutivo, pur difendendosi da scacchiera terrena e quindi per aspirare (se lo vuole
quando necessario, non si dovrebbe (se possibile) mai veramente), essendo entrato dalla porta degli uomini,
considerare un nemico chi non la pensa come noi, né ad uscire (alla prossima partita) da quella degli Dei.
adirarsi, in quanto qualora si fosse effettivamente
dalla parte dell’evoluzione, le condizioni e le circo- Ho pensato di concludere queste mie riflessioni ripor-
stanze saranno sempre al nostro fianco, in virtù di tando la traduzione in italiano del noto scritto di
preesistenti leggi universali a cui sono sottoposti Rudyard Kipling (-IF-) “SE” (lettera al figlio):
uomini e Dei. In ogni caso, si dovrebbe sempre essere
disponibili a seminare i germogli dell’evoluzione Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
(colti dalla nostra coscienza e dal libero pensiero) non la perdono, e te ne fanno colpa.
appena scorgessimo un terreno potenzial- Se saprai avere fiducia in te stesso quando
mente adatto per la semina. tutti ne dubitano,
Ad un certo punto dell’evoluzione, potrebbe tenendo però considerazione anche del loro
anche capitare che alcune parole o scritti, da dubbio.
sempre conosciuti, possano anche assumere Se saprai aspettare senza stancarti di
aspettare,
o essendo calunniato, non rispondere con
calunnia,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio.
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare
troppo saggio.
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padro-
ne.
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo
scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
e trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai
detto
distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
o a guardare le cose per le quali hai dato la vita,
distrutte,
e piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
e perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
e a tenere duro quando in te non c’è più nulla
se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
o passeggiare con i Re, rimanendo te stesso.
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti.
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
OBEN S:::I:::
senza vitale di base” e indica l'uomo come in questo caso di un puro involucro esterno,
essere vivente. Nelle Scritture la parola quasi un Corpo, senza un “core” centrale:
nèfesh ricorre 755 volte. l’Anima o lo Spirito.
La costituzione dell'uomo come "nefesh" è descritta Allora, è anche possibile immaginare un "Raggio"
in Genesi 2,7,: «Dio il Signore [YHWH, ]יהוהformò che, partendo dal Centro, come sua estensione, arrivi
l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici fino alla circonferenza, così da poter pensare ad un
l'alito vitale (Rūăḥ ha-Kōdēš) e l'uomo divenne un'a- "Braccio" che il Centro utilizza per tracciare e creare
nima vivente» la sua circonferenza. Potremmo considerare la
Il nefesh non si identifica con il soffio di vita che pro- Circonferenza come un "involucro esterno", la mani-
viene da Dio, ma indica il respiro. In questo senso “… festazione corporea, quella parte che nell’uomo mate-
l'essere animato Nèfesh, essere che respira perché ani- riale appare per lui la sua realtà, il suo mondo, il limi-
mato, che è vivo e va incontro alla morte, identificata te della sua circonferenza.
con lo Sheol il regno dei morti situato nel “cuore della Circonferenza che, comunque, deve sempre presup-
terra”. porre un Principio Creatore, il Centro, che l'ha gene-
Esiste inoltre il termine Ruach, in greco pnéuma e in rata e la sostiene.
latino spiritus. Pnèuma deriva dal verbo pnèo, che Immaginare il Raggio come un "Percorso" che per-
significa "respirare" o "soffiare", e si ritiene che mette di collegare il Centro con un qualsiasi altro
anche l'ebraico rùach derivi da una radice che ha lo della Circonferenza, propaggine del punto centrale.
stesso significato, ed indica l'alito vitale comunicato Ma, anche, poter collegare ogni punto emanato dal
da Dio all'uomo, lo spirito. Seppur in ebraico, le paro- proprio Centro e posto nel tragitto della Circonferen-
le Nefesh, Ruach e Neshamah esprimono i gradi di za con il proprio Centro
vitalità esistenti nella creazione dell’essere umano. Come quel simbolo dei Labirinti che, prevedendo un
Di fatto, il significato comunemente dato alla parola ingresso che lascia l'esterno, descrive ed indica tutto
anima deriva più da canoni filosofico/religiosi. il tragitto, con le sue difficoltà, che si deve percorrere
Nell’Islam ma anche nell’induismo è lo spirito Atma per poter raggiungere il proprio Centro. Il proprio sé,
(dal sanscrito ātman) ad essere il vero centro che uni- il proprio “core”.
sce le tre cose ed è sempre lo spirito che nella mani- O come il centro della Croce, per tornare al simbolo
festazione umana appare localizzato al centro della con cui abbiamo iniziato il nostro discorso, il punto in
individualità dell’uomo. cui si concludono e si risolvono tutte le opposizioni;
Comunque, Spirito, Anima e Corpo sarebbero raffi- punto centrale che l’esoterismo islamico chiama “sta-
gurabili in tre sfere. zione divina che risolve i contrasti e le antimonie”
Ed a questo punto, vorrei parlare dell’importanza del (El-maqamul-ilahi, huwa maqam ijtima ed-diddain).
cerchio, non solo dell’importanza della linea, andan- Appunto il punto centrale che, secondo la dottrina
do oltre gli assi della Croce. E partirei dal Centro, il taoista, è raggiunto dall’uomo saggio il quale, una
punto di partenza (lo Jod?). volta raggiunto il punto, lì rimane permanendo in una
In un piano, il centro di un cerchio è per definizione unione indissolubile con il Principio, partecipando
il punto equidistante da tutti i punti della sua circon- alla sua immutabilità e imitando la “attività non agen-
ferenza. te” del Principio (v. Lao-tzeu: “il Principio è sempre
Riflettiamo: il centro e la sua circonferenza non agente e tuttavia tutto è fatto da lui”
possono esistere da soli, l’uno senza l’al- (Tao-te-king cap.XXXVII).
tro? Tornare al Principio significa entrare nello
Un Centro può esistere senza la sua stato di riposo, il Vuoto, il distacco completo
Circonferenza? E una Circonferenza può nei confronti di tutte le cose transitorie e con-
esistere senza un suo Centro? Si tratterebbe tingenti del mondo manifestato.
Il Vuoto, assoluto, il concetto vero della mente tutti gli elementi dell’essere umano
“Grande Pace” dell’esoterismo islamico chia- sono completamente unificati nell’Identità
mata Es-Sakinah ("pace", "serenità" o "pre- Suprema ma anche che il nascosto diventa
senza divina") designazione che ne fa, in un certo l’apparente e viceversa, e che si deve passare dalla
senso, l’equivalente della Shekinah Ebraica, la pre- terra, il materiale, Sephirot Malkut per arrivare al rad-
senza divina implicita nell’unione con il Principio, la drizzamento dell’essere attraverso la via verticale…
quale può avere luogo soltanto al centro dell’essere. E Sempre secondo la Tradizione Islamica, l’essere che
questo è il principio anche della Pax profunda della è passato dall’altra parte del Barzakh (barriera tra cor-
Tradizione rosacrociana. Quindi, in una fase inziale poreo ed etereo; Barzakh è rappresentato anche come
l’anima avrebbe bisogno di estendersi, di propagarsi, un luogo in cui, dopo la morte, lo spirito è separato
di emanare la sua realtà in strutturazioni periferiche: dal corpo) è all’opposto degli esseri ordinari e questa
creare la sua circonferenza, il suo corpo. È, in un rappresenta una stretta applicazione del senso inverso
certo senso, la costruzione dell’Ego con rafforzo della all’analogia dell’Uomo Universale “se cammina sulla
propria personalità, dell’Io che si rinforza con la spe- sabbia non vi lascia traccia, se cammina sulla roccia
culazione e la meditazione delle forme iniziali. i suoi piedi vi lasciano la loro impronta; se sta al sole
Successivamente, l’esigenza dell’iniziato, dell’uomo non proietta ombra; nell’oscurità una luce emana da
che ha desiderio e coscienza di voler “sapere”, è di lui”.
superare la conoscenza acquisita, di superare quel suo E la Luce primordiale (en-nur el-mohammedi) è
involucro di vita esteriore, entrare nel mondo della anche lo Spirito (Er-Ruh) nel senso totale della paro-
sua interiorità: è il momento del V.I.T.R.I.O.L., Visita la. Del resto, la stessa Tradizione Cristiana identifica
Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum la Luce con il Verbo.
Lapidem. È una immortalità quella umana, che si connette ad
Tale percorso, che prevede il distacco dal mondo una sopravvivenza spirituale dell’uomo, che deve
superficiale e materiale, con le sue leggi e le sue abi- ricercare in sé la propria deità come percorso perso-
tudini, per progressivamente inoltrarsi sempre di più nale esistenziale. Del resto, nelle maggiori Tradizioni
verso l'interno, spinti dalla volontà di raggiungere il occidentali, in primis quella cristiana-gnostica, la
proprio Centro e la propria Realtà Divina; è il percor- deità umana va “resuscitata” nel concetto di morte-
so descritto, vissuto ed insegnato da quelle Vie resurrezione, rinascita, appunto.
Iniziatiche di perfezionamento che la Tradizione ci ha L’uomo che è riuscito a percorrere questo cammino,
tramandato. ha realizzato la sua libertà assoluta, mentale e spiri-
Proprio la volontà e lo sforzo richiesti per abbandona- tuale, giungendo al suo distacco da ogni fattore di
re la superficialità delle cose ed il loro approccio pret- condizionamento, realizzando una totale liberalizza-
tamente materiale che le caratterizza per poter entrare zione mentale e spirituale.
nel mondo dell'interiorità rappresentano, probabil- Ed egli è il vero Iniziato martinista, che deve avere
mente, il passaggio fondamentale che nel percorso chiaro il significato della sua ricerca: essere in grado
martinista assume maggior importanza. di abbattere le colonne del Tempio materiale dei
Occorre partire dalla terra, dalla vita materiale per dogmi per sostituirvi il Tempio dell’Idea, il Tempio
elevarsi agli stati superiori; occorre superare l’indivi- interiore, ormai irradiato dalla Luce, vera del
dualità umana. Logos: è il risultato della Gnosi.
La Tradizione Islamica descrive che “i nostri
corpi sono i nostri spiriti, ed i nostri spiriti SHINTO S:::I:::
sono i nostri corpi” (ajsamna arwahna, wa
arwahna ajsamna), indicando che non sola-
vana” (1 Cor. 15:58). Le parole di Paolo ci nulla a che fare con l’essere un iniziato ma
esortano ad assumere un atteggiamento “con- esse hanno tutto a che fare con il vivere come
tro-culturale” e ad essere fermi e decisi, pro- tale, eppure quanto “costano” la costanza e la
prio come l’Eterno. Immagino che senza costanza coerenza!
non siamo in grado di costruire nulla, né di tendere ai Per quanto riguarda un’automobile, i costi sono rela-
Piani Superiori. Chi ha provato ad imparare a suonare tivi, ma per quanto riguarda il nostro percorso inizia-
uno strumento musicale sa benissimo quanto sia tico i costi sono molto più alti: essere costanti non
importante il costante esercizio quotidiano e nel significa essere perfetti ma credo che significhi
nostro percorso iniziatico non è diverso poiché abbia- soprattutto essere onesti. Tutto ciò che pensiamo,
mo bisogno di essere costantemente nutriti dal Logos, diciamo e facciamo crea e sviluppa energie. Si crea e
di aprire corretti canali con i Piani Superiori e di par- si sviluppa non solamente sul piano terreno e materia-
lare con la nostra interiorità. le ma anche nei Piani Superiori: un monito da tenere
Credo che le meditazioni, eseguite correttamente, sempre a mente. Costa al nostro orgoglio, mentre ci
possano offrire infiniti spunti di riflessione e rimandi osserviamo; costa alla nostra mente, mentre allenia-
su questo tema. Possiamo trovare ulteriori esempi, mo la concentrazione nella meditazione. Costa
nelle Scritture che ci suggeriscono quanto sia impor- soprattutto il sacrificio quotidiano della nostra volon-
tante la costanza individuale. Gesù stesso fu anche di tà, mentre lavoriamo per la nostra Reintegrazione.
questo un vero Maestro poiché durante tutta la sua Vivere la Verità all’interno della nostra interiorità, nel
vita ebbe la costanza interiore ed esteriore nell'annun- nostro percorso iniziatico e vivere la costanza nella
ciare il messaggio del Padre, pur essendo perseguita- quotidianità, richiede un prezzo altissimo; questi costi
to, e fu testimone del massimo esempio di costanza talvolta pesano e rappresentano forse investimenti
nell'amore e negli atteggiamenti coerenti tra il suo enormi ma la costanza e la coerenza spirituali valgo-
dire ed il suo fare. Mosè fu un altro grandissimo no questi “costi”.
esempio di costanza: un personaggio che ha mostrato Il nostro percorso iniziatico non ci fa stare seduti sul
estrema perseveranza nel suo cammino, una guida divano, ci turba e ci scuote continuamente, obbliga a
instancabile nel condurre il suo popolo verso la Terra sollevare “pesi” talvolta più leggeri e talvolta più
Promessa, trattando anche con una generazione di pesanti ma solamente in questo modo può realmente
miscredenti che dubitavano dell’Eterno. Dovremmo funzionare ed essere efficace. Occorrerebbe inoltre
forse seguire questi esempi per sviluppare un’interio- ricordare come ogni iniziato non faccia un “investi-
rità salda, per affrontare un percorso personale effica- mento spirituale” sul mondo così com’è, semmai si
ce e duraturo. può “investire” il proprio Spirito affinché il mondo
Come iniziati, senza costanza interiore, siamo proba- possa diventare migliore di come appare oggi.
bilmente come un'automobile che funziona a giorni Immagino che non potrebbe essere che questo, un
alterni. A che serve? La Scrittura ci pone la stessa punto di partenza del nostro percorso: il desiderio ini-
domanda: “Che utilità vi è, fratelli miei, se qualcuno ziale che fiorisce nella ferma volontà, una “dichiara-
dice di avere fede e non ha le opere? La Fede senza zione d’intenti” in grado di poterci offrire una pro-
le opere non è morta?” (Giacomo 2:14-20). Forse il spettiva, un orizzonte di senso al lavoro individuale,
“vantaggio” e soprattutto l’efficacia di vivere un per- a maggior ragione se vissuta nell’ottica di un impe-
corso iniziatico con costanza e con coerenza gno costante. Non possiamo accettare e ras-
ci potrebbe aiutare a sviluppare la nostra segnarci alla sola partenza e all’operare del
Luce interiore. misterium iniquitatis della nostra esistenza;
Questo potrebbe apparire in un primo il lavoro individuale e la “lotta” interiore
momento ironico: le buone opere non hanno rimangono elementi imprescindibili della
vita attiva del Martinista poiché uno dei rischi luminosa necessaria per ri-scoprire la nostra
e danni peggiori per un iniziato è quello di divinità interiore e per progredire concreta-
vivere senza coerenza e senza costanza, cul- mente: occorrerebbe. È indispensabile riflet-
lando solamente la superficialità nel tempo presente, tere e ricordare che solamente l’iniziativa, la scelta e
dimenticando che il tempo è kairòs, il tempo giusto e la volontà costanti possono offrire all’Uomo la forza
opportuno delle scelte e delle decisioni. per affrontare un percorso iniziatico come quello
Il nostro percorso iniziatico origina da una necessaria Martinista. È stato utilizzato, intenzionalmente, il
rinascita: quando, tuttavia, un soggetto tende a rina- temine “forza” per sottolineare ancora una volta,
scere, appare subito incoerente a causa delle sue emo- forse pleonasticamente, un importante collegamento
zioni e passioni non correlate con il proprio stato con l’ambito kabbalistico. All’interno del Tanya, uno
dell’essere, con lo stato interiore in relazione alle cir- dei più importanti testi del movimento ebraico chas-
costanze esterne della sua vita precedente. sidico, si evidenzia la presenza di due forze animiche,
Dal mio punto di vista, l’aspetto decisionale, l’aspetto una divina ed una umana, che non si escludono a
della volontà e delle scelte, rappresenta il perno vitale vicenda, né si annientano ma che possono “collabora-
del nostro essere iniziati. In ambito kabbalistico, se re” tra loro. Se la “gravità egocentrica” tende chiun-
osserviamo l’albero sephirotico, potremmo forse que verso Yetzer Hara, ovvero non sempre verso
intuire cose diverse e interessanti, in merito al tema un’oscura forza demoniaca ma piuttosto verso l'abuso
trattato in questo esposto: da Malkuth, punto “finale” delle cose anche in senso malvagio, oppure, in senso
(o “iniziale” della risalita, in base al punto di vista dal lato, verso la materialità del mondo, allora l’uomo si
quale si osserva) in cui si condensano numerosissime allontana dal Tikkun Olam, ovvero dall’obiettivo di
energie, l’iniziato potrebbe intuire la necessità di riparare e perfezionare il mondo. La costanza nel
“riunificare” tutte le dimensioni, superficiali-materia- lavoro individuale interiore potrebbe, a mio avviso,
li e superiori-spirituali. Questo potrebbe forse simbo- aiutare profondamente l’iniziato nella sua personale
leggiare il superamento del primo “velo”, ovvero la sfida per mantenersi in uno stato di Devekuth ("dedi-
presa di coscienza della propria essenza spirituale e zione", tradizionalmente "aggrapparsi" a Dio) ovvero
l’intuizione dei diversi livelli materiali e spirituali la ricerca di un livello spirituale di comunione costan-
propri di colui che intende percorrere una via volta te con l’Eterno.
alla Rigenerazione. Attraverso non solo l’auspicabile “Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al
interazione con Daat ma anche grazie al fondamento fuoco (…) tieni saldi i miei passi” recita il Salmo 16.
di Yesod, vettore particolare di connessione con il Certamente tutto questo non è facile, come in ogni
Divino, il lavoro interiore nel quale ogni iniziato è percorso iniziativo vero e concreto, in cui un iniziato
chiamato a mettere alla prova le proprie intenzioni, le vuole applicarsi realmente e tendere a determinati
proprie volontà e le proprie decisioni nei confronti Piani sottili; la fatica risulta essere talvolta estrema. Il
delle emozioni e passioni, di solito, può essere svolto Divino opera costantemente in noi, non rinnega sé
solamente grazie alla costanza. stesso e ci esorta a non farlo con noi stessi ma se non
Suppongo che il fulcro della teurgia ed in particolare utilizziamo bene il nostro tempo nel “sintonizzare”
di quella che pratichiamo in nucleo della meditazio- correttamente i nostri cuori e le nostre menti, potreb-
ne, non sia l’ego dell’uomo ma l’avvicinamento be essere tutto vano.
all’Eterno. All’Uomo sono state date grandi Il nostro percorso iniziatico ci insegna solo
possibilità che dovrebbero essere scoperte, un metodo per perseverare e lavorare con
conosciute ed utilizzate per il costante costanza, in modo da sopportare senza
miglioramento individuale. Non solo il pen- cedere e rimanere saldi: “Dimorate in me e
siero ma piuttosto l’azione crea l’energia io dimorerò in voi. Siccome il tralcio non
può portare frutto da sé stesso, così anche Orgoglio, false identità, paure, egoismo,
voi se non rimanete in me” (Giovanni 15:4). bugie, pigrizia, ferite e traumi non compresi
Dimorare significa, secondo questo punto di e non affrontati, rappresentano tutti portali
vista, vivere giorno dopo giorno con rettitudine, aperti dai quali possono aggredirci forze oppressive e
impegno e costanza. Al contrario, quello che fanno dannose. Conoscere, intuire, comprendere, affrontare,
molti oggi è iniziare e ripetutamente fermarsi quando queste forze malvagie e nocive richiede necessaria-
conviene. mente costanza affinché, vivendo nei giusti piani,
La costanza dovrebbe essere la chiave per una stretta possiamo conservare completa libertà. “Io sarà sem-
relazione tra la nostra vita quotidiana e la nostra vita pre lo stesso, io vi ho fatti e io vi sosterrò tutti, vi por-
spirituale; essa inizia con semplici cambiamenti ma, terò e vi salverò” (Isaia 46,4).
in questa semplicità, possiamo ottenere grandi risul- Il Divino chiama e richiama continuamente la nostra
tati. Se riusciamo a guardare lo stesso programma divinità interiore e, come iniziati, secondo questo
televisivo ogni settimana, ad arrivare allo stesso lavo- punto di vista, ognuno di noi è chiamato a divenire
ro ogni giorno o a ricordarsi di mangiare, abbiamo la essenza luminosa in ogni istante del nostro quotidia-
stessa necessità metodologica per essere costanti nel no, nei pensieri, negli atteggiamenti, nei comporta-
lavoro interiore e nell’avvicinamento all’Eterno. Al menti, nelle parole e nelle azioni. Il raggiungimento
contrario, senza un lavoro quotidiano coerente, di tale obiettivo potrebbe arrivare solo attraverso la
potremmo presto trovarci a diventare incostanti anche pratica costante e attraverso il vivere il nostro percor-
nei propositi e nelle decisioni, a causa delle tentazioni so iniziatico auspicabilmente “in Spirito e Verità”,
emotive e passionali, della pigrizia e della scusante creando l'ambiente idoneo e luminoso in cui poter
sensazione di non avere mai tempo necessario per la guarire, trasformarci e rigenerarci.
nostra interiorità. Potremmo quindi ritrovarci a per- La costanza nel nostro percorso iniziatico rappresen-
correre il nostro percorso “a singhiozzo”, magari rice- terebbe quindi ciò che potrebbe condurre verso la
vendo uno “slancio” estemporaneo dopo un incontro vera potenza e la vera Luce. Uno dei problemi che
eggregorico o dopo un colloquio con il nostro rappresentano il principale ostacolo è l’atteggiamento
Iniziatore oppure dopo qualche altra circostanza in avversivo sul quale siamo chiamati a riflettere nella
cui abbiamo avuto la sensazione di un collegamento Seconda Meditazione: la pigrizia. In una società in
autentico con il Divino. Ma quanto dura? Un giorno? crisi nella quale troviamo generazioni che cercano e
Una settimana? Senza un impegno costante e senza vogliono acquisizione di potere senza sacrifici, che
una decisa volontà interiore, presto ci potremmo desiderano unicamente la materia, completamente
ritrovare nuovamente incostanti. Per superare questa indifferenti rispetto all’importanza dello Spirito e
situazione, dovremmo dialogare con la nostra interio- dello sviluppo interiore, occorre riflettere molto sul-
rità e ricercare in noi stessi quanto lo necessiti. La l’importanza della costanza nel nostro lavoro poiché
costanza di questo dialogo potrebbe rappresentare la un popolo che non può conoscere o comprendere i
miglior virtù che ci possa aiutare a perseguire i nostri propri valori spirituali e non si preoccupa in alcun
propositi per poter vivere in Comunione con noi stes- modo dei Piani Superiori, cammina in maniera cieca
si, con l’Eterno e con il prossimo. e sorda. Senza il desiderio di accogliere il Rigene-
Riflettere sull’importanza della costanza nella medi- ratore, si rischia di inseguire solo ombre e modelli o
tazione e poi, in generale, nel lavoro interio- peggio modellatori, pericolosi e dannosi.
re, potrebbe aiutarci, come iniziati, a cono- La continuità e la costanza nel nostro per-
scere, comprendere e combattere anche tutte corso iniziatico, sembrerebbero ciò che
le potenze ed energie negative avverse che porta il Martinista alla vera “produttività
impediscono un cammino retto e luminoso. spirituale”.
Il nostro Sovrano Gran Maestro ci ricorda entrare in conflitto tra loro. Ad esempio, il
molto spesso l’importanza di svuotare e ripu- desiderio di essere coraggiosi o onesti può
lire la nostra coppa animica. Nella giornata, è essere contraddetto dal desiderio di evitare
importante ricavare un po’ di tempo per la meditazio- un inconveniente o un dolore che spesso il coraggio o
ne e per il nostro Rituale quotidiano. l'onestà richiedono. Consentire un tale conflitto inte-
A pensarci bene, questo “promemoria” non dovrebbe riore potrebbe essere controproducente.
essere necessario poiché dovrebbe essere insito nel Per ottenere costanza e raggiungere la coerenza, pos-
nostro cuore il bisogno e la volontà di lavorare per la siamo e dobbiamo lavorare per modellare la nostra
nostra Reintegrazione. Si potrebbe erroneamente pen- interiorità e i nostri desideri, passioni ed emozioni, in
sare ad esso come ad un atteggiamento “radicale”, un modo da ottenere un’armonia interiore.
peso o un obbligo ma forse, rappresenta la vera diffe- La costanza rappresenterebbe quindi, una virtù che
renza tra colui che vuole concretamente lavorare può aiutare tutti noi iniziati, ma non solo, a vivere in
nella propria interiorità e colui che finge, prima di maniera retta e coerente. Essa rappresenta una moda-
tutto con sé stesso e poi con gli altri, solo per “moda”. lità di cammino anche attraverso il lavoro e la “lotta”
Ciò che è considerato oggi “radicale”, in passato era individuali interiori che non devono portare alla ras-
considerato “normale”. Ora, cosa c'è di radicale nel segnazione o alla desolazione ma alla rigenerazione.
digiunare per vari giorni o nel pregare, nel meditare, Essa può portare a scoprire e ri-scoprire la nostra
per un certo numero di minuti? "Così, non avete potu- vera essenza, la nostra autenticità poiché “il lavora-
to vegliare neppure un'ora con me?", chiede Gesù ai tore attende il prezioso frutto finché esso abbia rice-
discepoli nel Getsemani (Matteo 26:40). Nel nostro vuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione”
quotidiano potremmo forse mantenere “standard (Giacomo 5, 7).
morali fissi” e applicarli in modo coerente ma
potremmo anche non essere costanti e coerenti con la BENYAMĪN I:::I:::
nostra essenza ed in ciò che siamo come individui.
Dovremmo probabilmente ricordarci che noi Siamo,
immanentemente; tuttavia usiamo spesso la parola
"integrità" per riferirci in maniera convinta ad atteg-
giamenti retti e costanti, eppure la vera costanza e
coerenza dovrebbero forse essere rappresentate da
pensieri, parole ed azioni di un soggetto che si trova
in completa armonia con la propria interiorità.
Polonius, un personaggio dell'Amleto di W. Shakes-
peare, sottolinea quanto sia fondamentale tale integri-
tà e costanza per la vita morale, quando dice a suo
figlio, Laerte: “Questo soprattutto. A te stesso essere
vero e perseguire questo sempre, come la notte il
giorno”.
Dal mio punto di vista, la costanza nella nostra vita e
nel nostro percorso iniziatico implica neces-
sariamente un'integrità interiore e le medita-
zioni previste per ogni Vademecum, rappre-
sentano uno straordinario aiuto in questo,
poiché talvolta i desideri interiori possono
http://www.ordinemartinista.org/