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- parti in tensione;
- parti in movimento;
- parti a temperatura elevata;
La successione degli argomenti trattati in questo manuale ha una logica che conduce
gradualmente il tecnico riparatore ad una conoscenza della macchina nelle sue
caratteristiche più generiche (come riportato al capitolo 2) potendo in questo modo
individuare più agevolmente l’elemento danneggiato.
La riparazione consiste nell'individuazione della parte danneggiata e nella sua sostituzione
solamente per i componenti presenti nella lista ricambi descritta al capitolo 3.
Verranno elencati al capitolo 4 tutti gli strumenti necessari per effettuare la diagnostica e la
riparazione.
La procedura di individuazione del componente danneggiato è riportata al capitolo 5.
Nei casi di guasto non risolvibili seguendo le procedure del manuale si rende necessario il
rientro della macchina in CEA S.p.A..
I diritti di traduzione, di riproduzione, e di adattamento totale o parziale e con qualsiasi
mezzo (compresi le copie fotostatiche, i film e i microfilm) sono vietati senza
autorizzazione scritta della CEA S.p.A.
Per ogni dubbio o problema circa la riparazione della macchina, anche se qui non descritto
consultare le CEA S.p.A. che è sempre a Vostra disposizione per aiutarvi (vedere il
capitolo 9).
Le saldatrici della serie MATRIX 400 sono basate sulla tecnologia ad INVERTER.
L’utilizzo di una sezione intermedia ad elevata frequenza permette l’impiego di un
trasformatore con caratteristiche di ingombro e peso notevolmente inferiori rispetto ad una
macchina tradizionale. Inoltre altri fattori importanti che derivano dall’uso di questo sistema
sono una più alta efficienza e una migliore qualità di saldatura derivante dalla rapidità di
risposta del sistema.
Lo schema a blocchi dell’impianto (vedi figura 2.2) illustra il principio di funzionamento di
tale macchina.
Figura 2.1
2
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7
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8
4
12 22
13
5
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1
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24
Figura 2.2
http://www.ceaweld.com/ _______________________ MATRIX 400 AC DC 5
MATRIX 400 ACDC
10. Inverter secondario. La figura 2.3 riporta il collegamento dell’inverter secondario (IS).
L’inverter viene utilizzato per modificare la tensione di uscita da positiva a negativa
mediante l’utilizzo di un mezzo ponte a IGBT che alternativamente collega la parte
positiva o negativa del raddrizzatore secondario ai morsetti d’uscita della macchina.
Nel caso di funzionamento in TIG DC ed ELETRODO è sempre acceso l’IGBT che
http://www.ceaweld.com/ _______________________ MATRIX 400 AC DC 6
fornisce la polarità come indicato dalla serigrafia posta sul panello frontale. Nel caso di
funzionamento in modalità TIG AC l’inverter oscilla cambiando la polarità di uscita con
una frequenza (da 50 a 150 Hz) e un bilanciamento (da “+10” a “-35”).
IS
Figura 2.3
13. Scheda shunt: La scheda shunt permette l’adattamento e il filtraggio dei parametri di
saldatura (tensione e corrente) necessari per un corretto controllo della saldatura
stessa. In particolare fornisce due valori di tensione proporzionali alla corrente e alla
tensione di saldatura;
14. Scheda filtro alta frequenza. E’ un circuito necessario per la chiusura dell’alta
tensione prodotta dal trasformatore alta frequenza. Inoltre protegge i componenti della
macchina dalle sovratensioni.
15. Trasformatore alta frequenza: genera la tensione per l’innesco dell’arco elettrico in
modalità TIG (sia AC che DC) con alta frequenza.
16. Scheda spinterometro. La scheda genera una serie d'impulsi in alta frequenza e
tensione che alimentano il trasformatore alta frequenza. Tali impulsi vengono ripetuti
fino all'innesco dell’arco e comunque non oltre un tempo massimo di un secondo.
21. Elettrovalvola gas. Regola l’apertura e la chiusura del gas in modalità TIG secondo
quanto impostato dall’operatore.
24. Connettore pulsante torcia e comandi a distanza. I segnali che transitano sono
pulsate torcia, comando di UP di DOWN, valore del potenziometro del comando a
distanza
Figura 3.1
Figura 3.2
Figura 3.3
Figura 3.4
Figura 3.5
Figura 3.6
1) Una scheda di collaudo cod. 377560 (vedi figura 4.1). Questa scheda permette di
testare la macchina senza la scheda microprocessore. In particolare è possibile:
a) attivare e regolare tutti i dispositivi della macchina:
- pompa di raffreddamento (PUMP);
- ventole di raffreddamento (FAN);
- inverter (INVERTER);
- regolazione dell’inverter (S.P. PWM);
- alta frequenza (HF);
- elettrovalvola del gas (EVG);
- polarità uscita macchina (OUT+ e OUT-);
- booster (CELL);
b) visualizzare i segnali provenienti dalla macchina:
- attivazione del termostato (led °C);
- alimentazione ausiliarie (led POWER e +24V);
- allarmi overvoltage (O.V.), undervoltage (U.V.), overcurrent (O.C.);
- tensione di saldatura (tra V-SALD e GND) e corrente di saldatura (tra I-SALD e
GND);
Figura 4.1
(∗) Nel corso della trattazione si farà spesso riferimento al controllo diodi e allo scopo si deve ricordare che:
NOTA: E' necessario uno strumento a scala automatica in quanto, con macchina
danneggiata, non è teoricamente possibile prevedere il livello della grandezza elettrica che
ci si accinge a misurare.
Tenere presente che altre impostazioni possono andar bene ugualmente, ma con portate
maggiori si perde in accuratezza, mentre con portate minori la misura deve essere fatta
rapidamente per evitare riscaldamenti eccessivi dello strumento.
5) Una sonda di corrente modello FLUKE I1010 o con caratteristiche di precisione uguali o
superiori o in alternativa uno shunt con corrente di fondo scala di 250A.
7) Un interruttore magnetotermico da 4 A;
Di seguito sono riportate le figure che permettono di individuare i punti di misura e tutti i
componenti interessati dalla procedura di diagnosi descritta al capitolo 5 (nb il pallino sul
connettore indica il PIN1):
Figura 4.3
1
2
Figura 4.4
Figura 4.6
1 2
Figura 4.8
Figura 4.10
3- una prova delle alimentazioni ausiliarie, allarmi e dei pilotaggi inverter. La procedura è
descritta al paragrafo 5.3;
4- una prova in bassa tensione (48VAC 50/60 Hz). La procedura è descritta al paragrafo
5.4;
N.B. Il contatto delle mani con i morsetti dei componenti elettronici può creare dei
danni irreparabili a causa delle scariche elettrostatiche. In particolare modo vanno
trattati con cura gli IGBT. Utilizzare in tutti questi casi i bracciali antistatici ai polsi e
saldatori collegati a terra.
N.B. Sostituire le parti a contatto con i dissipatori solo dopo aver pulito le superfici
di contatto con alcool e aver spalmato uno strato di pasta termica.
N.B. Al termine delle operazioni di sostituzione serrare molto attentamente le viti sui
contatti di potenza e i connettori sulle schede elettroniche per evitare riscaldamenti
anomali e falsi contatti;
N.B. Non effettuare riparazioni o controlli che differiscono da quanto indicato nel
presente manuale;
NB Fare riferimento al manuale operatore per tutto quanto non è indicato nel
presente manuale.
d) Controllare per prima cosa i depositi di polvere in modo particolare quelli di tipo
metallico. Si ricorda in proposito che anche un piccolo spessore potrebbe creare dei
contatti (in particolare nella parte elettronica), creando dei problemi non solo
all’elemento interessato ma anche quelli ad esso collegati.
f) Controllare inoltre tutte le parti interne alla macchina facendo particolare attenzione alla
presenza di bruciature, deformazioni, rotture, contatti evidenti non previsti, contatti
allentati. Sostituire subito la parte danneggiata.
g) In ogni caso pulire con un getto d’aria compressa secca tutti i componenti per
rimuovere i depositi di polvere. Ripetere l’esame visivo dopo quest’ultima operazione.
h) Controllare tutti i cablaggi e connettori. I guasti derivanti dalle non buone continuità
elettriche sono i più subdoli e difficili da rilevare in particolare quando si dà per scontato
che gli stessi siano efficienti.
N.B la prova non deve essere eseguita con la macchina collegata alla rete di
alimentazione.
Le prove di continuità vanno eseguite con il multimetro in posizione ohmica non in
prova diodi.
Alcune operazioni preliminari sono necessarie per iniziare la verifica dei componenti:
4
2
5
Figura 5.1
1) INTERRUTTORE PRINCIPALE
Controllare con il multimetro che tra gli ingressi (1, 3, 7 di figura 3.7) e le uscite (2, 4, 8
di figura 3.7) corrispondenti dell’interruttore vi sia un cortocircuito. Se la condizione è
verificata proseguire in caso contrario sostituire l’interruttore.
Verificare la continuità tra l’ingresso del filtro (fase S di figura 3.7) e il morsetto a 400V
del trasformatore ausiliario.
Verificare la continuità tra l’ingresso del filtro (fase T di figura 3.7) e il morsetto a 0V
(sulla stessa morsettiera del 400V) del trasformatore ausiliario.
Se una delle condizioni precedenti non è verificata sostituire il filtro EMC dopo aver
controllato il collegamento tra filtro e trasformatore ausiliario.
3) RADDRIZZATORE PRIMARIO
Controllare in base alla figura 5.1 con il multimetro i diodi presenti tra i punti specificati:
- punto 1 (catodo) e punto 4 (anodo);
- punto 2 (catodo) e punto 4 (anodo);
- punto 3 (catodo) e punto 4 (anodo);
- punto 1 (anodo) e punto 5 (catodo);
- punto 2 (anodo) e punto 5 (catodo);
- punto 3 (anodo) e punto 5 (catodo);
4) MODULI INVERTER
Controllare in base alla figura 5.2 con il multimetro i diodi presenti tra i punti specificati:
Se almeno una delle condizioni precedenti non fosse verificata procedere alla
sostituzione di entrambi i moduli IGBT altrimenti passare al punto 5.
9
10
11
Figura 5.2
Controllare in base alla figura 5.3 con il multimetro il valore di resistenza presente tra i
punti specificati. Il valore corretto è 22Ω ± 1 Ω.
Se almeno una delle condizioni precedenti non fosse verificata procedere nel modo
descritto di seguito altrimenti passare al punto 6.
12 14
13 15
16 18
17 19
Figura 5.3
Nel caso in cui una delle condizioni di cui ai punti a, b, non sia verificata sostituire le
resistenze di snubber superiori
Nel caso in cui una delle condizioni di cui ai punti c, d non sia verificata sostituire i
diodi di snubber superiori.
Nel caso in cui una delle condizioni di cui ai punti e, f non sia verificata sostituire le
resistenze di snubber inferiori.
Nel caso in cui una delle condizioni di cui ai punti g, h, non sia verificata sostituire i
diodi di snubber inferiori.
6) PRIMARIO TRASFORMATORE
Controllare in base alla figura 5.2 con il multimetro il valore di resistenza presente tra i
punti 6 e 11. Il valore corretto deve essere minore di 0.5Ω.
Se il valore è corretto passare al punto 7, in caso contrario procedere alla sostituzione
del trasformatore.
1 2 5 6
20
21 23
22
3 4 7 8
Figura 5.4
24 25 26 27
28 29 30 31
Figura 5.5
Controllare in base alla figura 5.6 con il multimetro i diodi presenti tra i punti specificati:
32
33 34
Figura 5.6
Misurare la presenza di una resistenza da 10kΩ ± 0.5 kΩ tra i punti di seguito indicati:
2 6
3 5
4 a)
1
2 8
9
3 7
5
4 6 b)
Figura 5.6
N.B. La prova prevede delle misure con una parte della macchina collegata alla tensione
di rete. Prestare particolare cura alla sicurezza di tutte le misure effettuate astenendosi da
ogni misura se non si è certi di quello che si sta facendo.
Verificare che la ventola di raffreddamento sia spenta altrimenti sostituire il relè REL2
(figura4.2) sulla scheda relè. Se il problema persiste sostituire la scheda relay.
Morsetti 1 2 3 4 5 6 7 8
secondari
0V 19V 0V 19V 0V 24V 0V 9V
Morsetti 9 10 11
primari
0V 230V 400V
- Se i punti (a) e (b) non sono verificati scollegare il connettore CN3 dalla scheda inverter
(vedi figura 4.4) e misurare nuovamente la tensione. Se il valore non si porta al valore
corretto sostituire il trasformatore ausiliario altrimenti sostituire la scheda inverter.
- Se il punto (c) non è verificato scollegare il connettore M3 dalla scheda relè (vedi figura
4.2) e misurare nuovamente la tensione. Se il valore non si porta al valore corretto
sostituire il trasformatore ausiliario altrimenti sostituire la scheda relè.
- Se il punto (e) non è verificato scollegare il connettore CN1 dalla scheda inverter (vedi
figura 4.4) e misurare nuovamente la tensione. Se il valore non si porta al valore
corretto sostituire il trasformatore ausiliario altrimenti sostituire la scheda di inverter.
Procedere con le successive verifiche solamente quando tutte le tensioni risultano corrette
con le schede inverter e relè collegate al trasformatore.
4) CONTROLLO PROTEZIONI
- Verificare l’accensione del led verde (POWER di figura 4.5) sulla scheda di collaudo.
Se questo non avviene sostituire la scheda inverter dopo aver verificato il connettore
tra scheda inverter e scheda di collaudo;
- Verificare che il LED rosso (+24V di figura 4.5) sulla scheda di collaudo sia stabilmente
acceso. In caso contrario controllare i collegamenti tra trasformatore ausiliario scheda
relè e scheda microprocessore ed eventualmente sostituire la scheda relè. Ripetere i
controlli e le modifiche fino a quando il LED non è stabilmente acceso;
- Verificare che i 3 led rossi sulla scheda di collaudo (OC, OV, UV di figura 4.5) siano
stabilmente spenti. Se questo non avviene sostituire la scheda inverter. Una
accensione del led per circa due secondi all’accensione dell’interruttore è ammessa;
- Verificare che il led giallo sulla scheda di collaudo sia spento. Se questo avviene
passare al controllo pilotaggi IGBT (punto 5) altrimenti eseguire le seguenti operazioni:
- Verificare che il LED termostato sulla scheda di collaudo sia acceso altrimenti sostituire
la scheda inverter;
a) Verificare che la tensione misurata dall’oscilloscopio sia pari a -8V ÷ -7V altrimenti
sostituire la scheda inverter e riprendere i controlli dall’inizio del paragrafo.
b) Verificare che la tensione misurata dall’oscilloscopio sia pari a -8V ÷ -7V altrimenti
sostituire la scheda inverter e riprendere i controlli dall’inizio del paragrafo.
c) Verificare che sull’oscilloscopio appaia la forma d’onda di figura 5.6 vista con una base
tempi di 4 μs e 2 μs. Inoltre deve avere anche i seguenti valori:
Figura 5.7
6) Terminare tutte le verifiche e passare al punto 7 solamente quando tutti i pilotaggi sono
corretti;
Verificare la presenza delle seguenti tensioni tra i punti indicati in figura 5.8:
- tra i punti 1 (positivo) e 2 -7V±1V con commutatore “OUT+ OUT-“ sulla scheda di
collaudo in posizione “OUT+” e 17V±1V con commutatore “OUT+ OUT-“ sulla scheda di
collaudo in posizione “OUT-”.
- tra i punti 4 (positivo) e 3 17V±1V con commutatore “OUT+ OUT-“ sulla scheda di
collaudo in posizione “OUT+” e -7V±1V con commutatore “OUT+ OUT-“ sulla scheda di
collaudo in posizione “OUT-”.
Ripetere le stesse misure sui connettori femmina appena scollegati. Se i valori sono
corretti sostituire il modulo IGBT corrispondente altrimenti sostituire sia la scheda
driver che il modulo IGBT corrispondente (se non già sostituito nelle precedenti prove).
Prima delle sostituzione della scheda driver verificare l’assenza di un cortocircuito fra i
diodi zener (DZ13, DZ14, DZ23, DZ24) della scheda stessa (vedi figura 4.6).
Se almeno una delle precedenti misure indica un cortocircuito sostituire gli zener. Si
tratta di comuni diodi zener da 20V 1/2W.
1
2
3
4
Figura 5.8
Prima di eseguire la prova in bassa tensione assicurarsi che i pilotaggi degli IGBT descritti
al paragrafo 5.3 siano corretti.
La prova consiste nell’alimentare la macchina mediante un trasformatore ausiliario di
isolamento con tensione d’uscita pari a 48V alternati monofase e un magnetotermico da
4A (vedi figura 5.8) su due alternate del ponte primario.
Eseguire le seguenti operazioni:
C
400
48 D
A B 230 48 VAC a due fasi del
0 ponte primario
230 VAC
0
Figura 5.10
1
2
Figura 5.11
e) Misurare con il multimetro la tensione tra i morsetti TP1 GND e TP3 V-SALD di figura
4.5. Il valore corretto è 1.7V ÷ 2.1V continui (nb in entrambe le posizioni del
commutatore “OUT+ OUT-“ sulla scheda di collaudo). Se il valore è corretto passare al
punto “f” altrimenti misurare la tensione in uscita dalla macchina.
Misurare la tensione tra il faston (FS1) sulla scheda shunt e il dinse positivo. Se il
valore è -7V±2V (commutatore “OUT+OUT-“ sulla scheda di collaudo in posizione
OUT+) e 7V±2V (commutatore “OUT+OUT-“ sulla scheda di collaudo in posizione
OUT-) seguire le seguenti misure altrimenti controllare il collegamento tra dinse
negativo e faston FS1 sulla scheda shunt.
1) Misurare la tensione tra i pin 3 e 2 (positivo) del connettore CN1 della scheda
shunt (figura 4.9). Il valore corretto è -15V±0.5V;
2) Misurare la tensione tra i pin 4 (positivo) e 2 del connettore CN1 della scheda
shunt (figura 4.9). Il valore corretto è 15V±0.5V;
3) Misurare la tensione tra i pin 6 (positivo) e 2 del connettore CN1 della scheda
shunt (figura 4.9). Il valore corretto è 1.7V ÷ 2.1V
Con la rotazione del il potenziometro sulla scheda di collaudo si deve poter regolare la
corrente erogata dalla macchina da un valore di 0A a un valore di 40 ÷ 45A. Inoltre il
valore misurato dal multimetro è variabile tra 0 e 800mV±100mV in funzione del valore
della corrente in uscita.
Se questo non avviene sostituire la scheda shunt dopo aver controllato il cablaggio tra
scheda shunt (connettore CN1) e scheda inverter (CN7) e tra scheda inverter (CN8)
scheda adattatore (CN1) e scheda di collaudo (CN1).
h) Verificare che sull’oscilloscopio appaia la forma d’onda di figura 5.13. Verificare che la
frequenza sia di 100 kHz ÷ 110 kHz.
1>
1) Ch 1: 500 mVolt 2 us
Figura 5.13
a) Verificare che il LED (O.C. U.V. O.V.) sulla scheda di collaudo siano stabilmente spenti
altrimenti sostituire la scheda inverter. Un’accensione momentanea dei led nel
momento in cui si alimenta la macchina è corretta.
Misurare con il multimetro la tensione tra i morsetti TP1 GND e TP3 V-SALD di figura 4.5.
Il valore corretto è pari alla tensione di uscita diviso per 3.8. Se il valore è corretto passare
al punto “e” altrimenti sostituire la scheda shunt.
Se il valore è -200V ÷ -250V sostituire il relè (REL1 di figura 4.7) sulla scheda
stabilizzatrice dell’arco altrimenti proseguire.
Se il valore è -200V ÷ -250V passare al punto “g” altrimenti seguire le seguenti operazioni:
Misurare la tensione sul diodo D3 (positivo sul catodo) della scheda stabilizzatrice
dell’arco (vedi figura 4.7).
Se il valore è 30V ÷ 37V sostituire il relè (REL1 di figura 4.7) sulla scheda
stabilizzatrice dell’arco dopo essersi accertati che i seguenti collegamenti siano intatti
(vedi schema elettrico di figura 3.7):
- conduttore dal ponte a diodi verso il pin 6 del connettore Y1;
- conduttore dal centrale del trasformatore principale verso il pin 5 del connettore
Y1;
- conduttore dal ponte a diodi verso il pin 3 del connettore Y1;
- conduttore dall’uscita dell’induttanza verso il pin 1 del connettore Y1;
Salire con il potenziometro fino al momento in cui il led O.C sulla scheda di collaudo si
accende. Prima della sua accensione il valore di tensione misurato dal potenziometro
deve essere maggiore di 5.3V.
Se non è possibile effettuare questa operazione poiché il led non si accende al valore
corretto sostituire la scheda inverter.
Verificare l’assenza di perdite dal circuito del gas altrimenti sostituire l’elettrovalvola
del gas.
Verificare che l’elettrovalvola del gas si ecciti e fuoriesca il gas dal tubo appena
collegato. Se questo avviene passare al punto “h” altrimenti verificare che tra i punti 3
http://www.ceaweld.com/ _______________________ MATRIX 400 AC DC 49
e 4 del connettore M3 della scheda relay (figura 4.2) vi siano 24V alternati. Se questo
non avviene sostituire il relè (REL1 di figura 4.2) altrimenti sostituire l’elettrovalvola del
gas dopo aver controllato il cablaggio tra scheda relay ed elettrovalvola del gas.
Verificare che la ventola di raffreddamento a 230V sia spenta altrimenti sostituire il relè
(REL2 di figura 4.2)
Verificare che l’impianto di raffreddamento sia spento altrimenti sostituire il relè (REL3
di figura 4.2).
Verificare che lo spinterometro non scintilli altrimenti controllare il cablaggio tra scheda
spinterometro e scheda relay (connettore M1) e tra scheda relay e scheda di collaudo
(connettore CN3) ed eventualmente sostituire il relè (REL1) sulla scheda
spinterometro (figura 4.8).
Φ ele
WAVEFORM
400 AC/DC
BAL / FREQ
PROCESS
PULSE
SET Ø
SAVE
MODE
HOT
START
PROG
ARC
FORCE
Figura 5.14
d) Misurare la tensione in uscita dalla macchina. Il valore corretto è 68V ÷ 72V (con 400V
di tensione di alimentazione e comunque un valore proporzionale alla tensione di
alimentazione). In caso contrario sostituire la scheda microprocessore e riprendere i
controlli da questo paragrafo.
Tarare eventualmente il valore di corrente a 5A tramite il trimmer PT3. Nel caso in cui la
taratura non sia possibile sostituire la scheda microprocessore.
Tarare eventualmente il valore di corrente a 400A tramite il trimmer PT2.Nel caso in cui la
taratura non sia possibile sostituire la scheda microprocessore.
Verificare che la corrente di saldatura sia pari a 25A altrimenti sostituire la scheda
microprocessore.
Nel caso in cui una delle funzioni della macchina risulti non soddisfacente sostituire la
scheda microprocessore.
6.2 INTERRUTTORE
Non è importante l’ordine delle fasi nel collegamento dell’interruttore alla rete di
alimentazione. E’ importante che i conduttori provenienti dal cavo siano collegati ai
morsetti 2 4 8 e le uscite provenienti dal filtro EMC ai morsetti 1 3 7 secondo lo
schema elettrico di figura 3.7.
6.7 TRASFORMATORE
Per la sostituzione della scheda relè scollegare tutti i connettori e sollevare la scheda
dalle torrette di fissaggio. Per ricollegare il tutto procedere in senso inverso.
Per la sostituzione della scheda shunt scollegare tutti i connettori e le viti di fissaggio.
Per ricollegare il tutto procedere in senso inverso.
6.20 TERMOSTATI
8) DATI TECNICI
Tel. : +39(0)34122322
Fax : +39(0)341422646