Infiammazione nella malattia
disfunzione endoteliale e l'accumulo di diverse
parodontale: Possibile legame
con la malattia vascolare
La malattia parodontale (PD) è una patologia
infiammatoria cronica caratterizzata dalla
distruzione del parodonto.
Ci sono evidenze secondo le quali l’infiammazione
parodontale abbia un ruolo nell’accelerare i
processi che portano alle varie patologie vascolari,
in quanto, a livello della tasca parodontale,
vengono rilasciati i mediatori dell’infiammazione
che possono entrare all’interno del sistema
circolatorio, andando a favorire la formazione della
placca ateromasica.
L'infiammazione cronica svolge quindi un ruolo
cruciale nella progressione a lungo termine
dell'aterosclerosi.
Circa il 35-50% della popolazione mondiale soffre
di parodontite, come riportato dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità.
L'infiammazione dei tessuti nella
parodontite è causata da batteri che costituiscono la
placca dentale, questi, per fenomeni che portano a
disbiosi o a dismicrobismo, possono diventare dei
patogeni opportunisti ed essere responsabili dello
sviluppo di PD ad eziologia microbica.
I principali attori in questi fenomeni infiammatori
sono soprattutto batteri Gram-negativi, come P.
Gingivalis, che facilita l'aumento del microbiota
dannoso e F. Nucleatum, che funge da ponte tra i
batteri pionieri e quelli tardivi.
Il sistema immunitario, in risposta all’eccessiva
presenza dei batteri parodontopatogeni, produce
delle molecole di segnalazione che stimolano
l'attivazione di enzimi e fattori di trascrizione che,
a loro volta, reclutano altre cellule immunitarie e
degradano i tessuti circostanti, mantenendo un
ciclo continuo di infiammazione locale, che
culmina con la perdita massiva di tessuto a
sostegno del dente.
Le specie reattive dell'ossigeno e lo stress
ossidativo che ne deriva svolgono un ruolo
importante nell'insorgenza e nella progressione
della PD. I batteri presenti nella tasca parodontale
sopprimono la detossificazione dei ROS
consumando gli antiossidanti presenti nelle tasche
parodontali. La conseguenza dell'abbassamento dei
livelli di antiossidanti a livello parodontale
consente ai ROS di entrare all’interno della
circolazione sistemica, questi sono eventi cardine
che portano alla CVD e sembrano essere il legame
comune tra l'inizio della distruzione dei tessuti
nella parodontite e l'infiammazione sistemica.
Il processo aterogeno inizia con la
lipoproteine plasmatiche a bassa densità (LDL)
nello spazio sub-endoteliale. L'accumulo di LDL è
correlato a fattori di rischio classici, come il fumo,
l'ipertensione e la disregolazione metabolica
nell'obesità e nel diabete mellito. Poiché questi
fattori di rischio sono in gran parte associati anche
alla PD, è ragionevole concludere che le vie di
segnalazione biochimiche comuni svolgono un
ruolo nella vulnerabilità sia alla CVD che alla PD.
Si è anche visto come l’alimentazione e la
salute orale siano strettamente collegate, questo
perché l’equilibrio tra lo stress ossidativo e gli
antiossidanti possono essere regolati da diete ricche
di antiossidanti.
Le diete molto ricche di zuccheri e carboidrati
favoriscono la PD in quanto forniscono i substrati
per la formazione di placca dentale e accelerano
l’infiammazione, causando quindi un danno
ossidativo.
Si è visto come i cambiamenti nell'assunzione di
cibo influenzano l'entità della PD. Ad esempio,
nella dieta di adolescenti tra gli 11 e i 18 anni, la
diminuzione del consumo di frutta e verdura cruda
e il concomitante aumento dell'assunzione di
bevande analcoliche hanno portato a un aumento
della PD. A sostegno di questa ipotesi quando i
fattori di rischio come dieta, fumo, obesità ecc.
sono controllati, si nota una riduzione
dell’incidenza della PD e della CVD.
Non è chiaro però se esista un legame
diretto e comune tra PD e CVD; tuttavia, il fatto
che le persone affette da PD presentino un rischio
due o tre volte superiore di eventi cardiovascolari
(ictus, infarto, ecc.) sembra indicare un gruppo di
fattori di rischio condivisi tra le due patologie.
Sebbene entrambe queste patologie (PD e
CVD) derivino dagli stessi fattori di rischio e
mostrino un profilo di infiammazione sistemica
simile, non è chiaro come queste malattie si
intersechino. Pertanto, non si può concludere che
gli interventi terapeutici parodontali possano
prevenire le malattie cardiache o l'ictus. Capire
come lo stress ossidativo e l'infiammazione si
sovrappongano nella PD e nella CVD per le
popolazioni ad alto rischio è di grande importanza
per la salute pubblica a causa dell'elevata
prevalenza della PD.
Ad ogni modo un buon programma di controllo
della PD potrebbe presumibilmente controllare la
progressione delle CVD.