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Il lato oscuro
Philip Gourevitch, The New Yorker, Stati Uniti.
Foto di Massimo Berruti
N
el 1968, in Biafra, una lettere aperte inviate a tutti i personaggi fa-
generazione di bambini mosi in grado di influenzare l’opinione
stava morendo di fa- pubblica, conferenze, ilm, collette”, scris-
me. Un anno prima la se Frederick Forsyth, che continuò a inviare
regione, ricca di petro- i suoi servizi dal Biafra per quasi tutta la du-
lio, si era separata dalla rata del conlitto. Sull’argomento Forsyth
Nigeria. Il governo di Lagos aveva risposto ha pubblicato anche un libro, prima di dedi-
attaccando lo stato secessionista e comin- carsi alla iction con il suo primo romanzo,
ciando così una sanguinosa guerra civile. I Il giorno dello sciacallo. “Medici e infermieri
corrispondenti dei giornali stranieri che si sono arrivati sul posto per alleviare le sofe-
trovavano nella zona assediata si accorsero renze della popolazione. Alcuni si sono of-
dei primi segni della carestia in primavera, ferti di prendere in casa i bambini del Biafra
e all’inizio dell’estate segnalarono che ogni per tutta la durata della guerra, altri di an-
giorno morivano migliaia di bambini. Nel dare volontari a combattere per l’indipen-
resto del mondo quasi nessuno prestò loro denza del paese”. Forsyth stava descriven-
attenzione ino a quando un giornalista del do la reazione dei britannici, ma le stesse
Sun, il tabloid londinese, andò in Biafra con cose accadevano in tutta Europa e negli
un fotografo per ritrarre quei bambini Stati Uniti.
smunti, piccoli spettri avvizziti. Per giorni e I corpi dei bambini del Biafra, con le
giorni il quotidiano pubblicò le foto a com- membra stecchite, la pancia gonfia e lo
mento del suo straziante reportage. Ben sguardo vuoto, erano diventati una presen-
presto la notizia fu ripresa dai giornali di za costante nei telegiornali della sera, come
tutto il mondo. Altri fotograi e operatori i servizi dalla guerra del Vietnam. Gli ame-
televisivi furono spediti in Biafra. La guerra ricani che manifestavano per chiedere che
civile in Nigeria fu la prima guerra africana il governo intervenisse in Biafra erano spes-
a essere trasmessa in televisione. so gli stessi che protestavano contro la pre-
senza statunitense in Vietnam. Il loro mes-
La sida del Biafra saggio era: lasciamo il Vietnam e andiamo
La carestia del Biafra diventò improvvisa- in Biafra. In quei giorni il dipartimento di ricordo, gli occidentali che ofrirono il loro
mente una delle storie più emblematiche di stato ricevette una montagna di lettere di denaro e dedicarono il loro tempo (e, in al-
quegli anni. La soferenza degli innocenti protesta, ino a 25mila al giorno. “Fa’ spari- cuni casi, anche la vita) alla causa del picco-
scosse le coscienze di tutti. E proprio allora re quei negretti dal mio televisore”, arrivò a lo paese africano temevano che stesse per
nacquero le organizzazioni umanitarie co- dire il presidente Lyndon Johnson al sotto- compiersi un altro genocidio. Anche per
me le conosciamo oggi. “Ci sono state riu- segretario di stato. questo gli interventi umanitari ebbero di-
nioni, comitati, proteste, manifestazioni, I sostenitori del Biafra facevano spesso mensioni senza precedenti.
disordini, sit-in, digiuni, veglie, assemblee, riferimento all’Olocausto. Spinti da quel Nel 1967 il Comitato internazionale
della Croce Rossa, la più antica e più grande cern), era legata al loro impegno in Biafra. non aveva l’appoggio uiciale di nessuno
organizzazione umanitaria non governati- Alla ine, per difendere la sua neutralità, la stato: era interamente organizzato dalle
va del mondo, aveva un bilancio annuo di Croce Rossa decise di ritirarsi dalla guerra ong. Per sfuggire alla contraerea nigeriana,
appena mezzo milione di dollari. Un anno civile nigeriana. A quel punto, però, il suo tutti gli aerei dovevano volare di notte. Nel
dopo, solo per il Biafra spendeva circa un peso nelle operazioni di soccorso non era 1969 in Biafra arrivavano duecentocin-
milione e mezzo di dollari al mese. Anche la più determinante. Il Biafra era accessibile quanta tonnellate di cibo al giorno.
crescita esponenziale di altre ong, laiche e solo per via aerea, e dall’autunno del 1968 Fu un’impresa eroica e un successo logi-
religiose (tra cui Oxfam, Caritas e Con- era stato aperto un ponte aereo che però stico straordinario per le nuove organizza-
tato la pace, che ha portato nel paese le Na- interventi internazionali. La Sierra Leone stette alla battaglia di Solferino, in cui il
zioni Unite, che a loro volta hanno fatto ar- non è stata l’unica vittima di questo siste- Regno di Sardegna, alleato con la Francia,
rivare i soldi, che poi hanno attirato le ong. ma. Situazioni simili, scrive Polman, si ve- combatteva contro l’esercito austroungari-
Tutti, racconta Polman, volevano la loro riicano dovunque siano presenti le orga- co. Quello che lo colpì di più fu la scena che
parte degli aiuti stanziati per le persone nizzazioni umanitarie. Caso dopo caso, vide dopo lo scontro: il campo di battaglia
mutilate durante il conflitto. A un certo non è diicile dimostrare che, nel comples- brulicava di soldati feriti, abbandonati an-
punto uomini e donne senza braccia e sen- so, gli aiuti umanitari fanno più male che cora agonizzanti dai loro eserciti. Dunant
za gambe andavano in giro con i moncheri- bene. organizzò un gruppo di civili che recupera-
ni in bella vista per soddisfare le esigenze “Ma allora dovremmo stare a guardare rono, sfamarono e medicarono i sopravvis-
dei fotograi e delle ong. Le loro immagini senza fare nulla?”, si chiede Max Chevalier, suti. Ma la buona volontà dei volontari non
sarebbero servite a portare più denaro e più un olandese che a Freetown curava i muti- poteva compensare la loro impreparazione.
aiuti. Nell’osceno circo della carità raccon- lati per la ong Handicap International. Che- Rientrato in Svizzera, Dunant riletté sulla
tato da Polman, arrivarono medici ameri- valier ha provato a dimostrare necessità di istituire un servizio
cani in vacanza che eseguirono operazioni l’utilità dell’impegno delle ong professionale permanente che si
pericolose (e a volte con conseguenze mor- trascurando il quadro storico e occupasse dell’assistenza umani-
tali) senza l’adeguata assistenza postopera- politico e concentrandosi, come taria. Poco dopo fondò la Croce
toria, mentre altri statunitensi convinsero fanno gli appelli per le raccolte di Rossa, basata su tre princìpi es-
le donne mutilate a dare in adozione i igli, fondi, sulle soferenze di un’uni- senziali: imparzialità, neutralità
anch’essi mutilati, usando metodi tra la ca persona, in questo caso una ragazzina e indipendenza. Nelle sue lettere per racco-
corruzione e il rapimento. Al governo della che i ribelli avevano costretto a mangiare la gliere i fondi necessari, Dunant descrisse il
Sierra Leone bastava allungare una mano mano che le avevano amputato. “Dovrem- suo progetto come cristiano e come un
per raccogliere un po’ del denaro degli aiuti mo forse abbandonare quella ragazza?”. A buon afare per i paesi che dovevano entra-
internazionali che pioveva sul paese. volte, risponde Polman, la coscienza ci do- re in guerra: “Riducendo il numero degli
Polman avrebbe anche potuto trovare vrebbe imporre di prendere in considera- storpi, ci sarà un risparmio per i governi che
aneddoti più ediicanti e citare qualche suc- zione anche una possibilità simile. devono provvedere alle pensioni dei solda-
cesso delle ong: vite salvate, epidemie ti feriti”.
scongiurate, famiglie riunite. Ma dal suo Il sogno di Henri Dunant Come ricorda Linda Polman, l’umani-
punto di vista le buone intenzioni degli ope- Il padrino dell’umanitarismo moderno è tarismo ha avuto anche una madrina: Flo-
ratori umanitari troppo spesso fanno passa- stato un uomo d’afari svizzero che si chia- rence Nightingale, che fu contraria da subi-
re in secondo piano i danni causati dagli mava Henri Dunant. Il 24 giugno 1859 assi- to alla nascita della Croce Rossa. Nightin-
500
questi autori sono veterani dell’azione
umanitaria o, nel caso di Rief, sono da temn 0
po compagni di viaggio dei volontari. Poln 1945n1950 1951n1955 1956n1960 1961n1965 1966n1970 1971n1975 1976n1980 1981n1985 1986n1990 1991n1993
C
va ino all’osso. La sua testa era piegata da onfesso di essere rimasto proporzioni enormi.
un lato. La mattina dopo lo vidi. Cammina- leggermente sorpreso, e Ma non basta: Gourevitch arriva a
va lentamente nel cortile della scuola. I me- profondamente indignato, fare una vera e propria apologia ilo-
dici lo avevano ricucito. E quella notte non dall’atto d’accusa indiscri- ruandese quando sostiene che le di-
era l’unico che avevano salvato. minato, riduttivo e fondamentalmente sgrazie che hanno colpito l’Rdc tra il
Operazioni del genere rappresentano sbagliato che il mio amico Philip Gou- 1994 e il 2000 sono state la conseguen-
l’ideale umanitario messo in pratica, puro e revitch ha mosso contro gli interventi za di quello che deinisce “umanitari-
senza ambiguità. Questi “piccoli miracoli” umanitari. Proprio lui, che ha trascorso smo corrotto”. Paul Kagame e il gover-
si verificano ovunque ci siano operatori tanto tempo sul terreno accanto alle no ruandese avevano il diritto di com-
umanitari, anche nei luoghi dove i loro in- ong, avrebbe dovuto sapere che le cose battere la minaccia rappresentata dai
terventi hanno conseguenze disastrose. non stanno così. Anzi, sospetto che lo responsabili del genocidio ospitati nei
Cosa c’è di più nobile che restituire la vita a sappia benissimo. Eppure ha dipinto un campi lungo il conine. Ma non è certo
un essere umano? La vista di quel ragazzo quadro del tutto negativo dell’interna- per questo che i ruandesi e i loro com-
mi commosse così come mi avevano fatto zionale umanitaria. plici ugandesi hanno occupato vaste
indignare gli abusi dell’industria umanita- A proposito di un ospedale di Medi- zone dell’Rdc: l’hanno fatto per lucrare
ria internazionale. Quello stesso giorno i ci senza frontiere visitato nel 1996 nel- sui minerali e sui metalli preziosi di cui
medici con i quali viaggiavo mi dissero che, la Repubblica Democratica del Congo quelle regioni sono ricche. Anche se si
per garantire la propria sicurezza, doveva- (Rdc), ex Zaire, Gourevitch scrive di vuol concedere al governo di Kagame
no dimostrare di essere neutrali curando aver visto i medici operare alcuni tutsi un beneicio del dubbio che non meri-
sia i colpevoli del genocidio sia le loro vitti- congolesi scampati a un attacco degli ta, dopo la chiusura dei campi i respon-
me. Allora mi venne spontanea una do- hutu ruandesi. Allora i tutsi vivevano in sabili del genocidio non erano più una
manda: se questi medici non fossero stati un vicino campo profughi, gestito minaccia per il Ruanda, e non rappre-
qui, quel ragazzo avrebbe avuto bisogno di dall’Onu con la collaborazione delle sentavano più un motivo plausibile per
loro? u bt più importanti organizzazioni umani- giustiicare l’occupazione ruandese
tarie. I medici erano riusciti a salvare la delle zone di conine dell’Rdc.
vita a un adolescente, con il collo ferito Ma ammettiamo pure che sul Ruan-
L’AUTORE e coperto solo con una foglia di bana- da abbia ragione Gourevitch. L’espe-
Philip Gourevitch è un giornalista no. Gourevitch riconosce la nobiltà del rienza ruandese giustiica forse la con-
americano. Il suo ultimo libro, scritto con loro operato, che però – sostiene – im- danna generalizzata di tutte le organiz-
Errol Morris, è La ballata di Abu Ghraib pallidisce al confronto di un’ignominia zazioni umanitarie? Questa tesi ha un
(Einaudi 2009). In quest’articolo recensisce
ben più grave: la collaborazione con i grave punto debole: Gourevitch usa un
The crisis caravan (2009), l’ultimo libro
della giornalista olandese Linda Polman.
responsabili del genocidio, i quali “mi- caso speciico, e tutt’altro che rappre-
Sullo stesso tema Polman ha pubblicato nacciavano gli operatori e riscuotevano sentativo, per arrivare a un giudizio
L’industria della solidarietà. Aiuti umanitari una sorta di tassa sulle razioni alimen- complessivo sugli errori dell’umanita-
nelle zone di guerra (Bruno Mondadori tari distribuite”. Nessuno mette in dub- rismo. In in dei conti, molte delle prin-
2009).
cipali organizzazioni umanitarie inter- La replica Rief, invece, nel suo libro Un giaciglio
nazionali si sono ritirate da quei campi per la notte scrive che furono stermina-
profughi proprio per i motivi esposti da te centinaia di migliaia di persone, ma
Philip Gourevitch
Gourevitch. Un’ong deve sempre poter non può fornire nessuna prova delle
esercitare quello che l’ex presidente di per Internazionale cifre che cita, perché prove non ce ne
Medici senza frontiere (Msf ) Rony sono.
Brauman ha chiamato il “diritto Le organizzazioni Rief sostiene che è oltraggioso af-
all’astensione”. A leggere Gourevitch, ilantropiche hanno una fermare che tutte le soferenze patite
invece, si ha l’impressione che il Ruan- dalla Repubblica Democratica del
da post-genocidio sia il paradigma di
colpa gravissima: non dicono Congo dal 1994 sono state colpa uni-
tutte le operazioni umanitarie. Da qui la verità sulle reali condizioni camente dell’umanitarismo corrotto
discenderebbe che ogni intervento è un nelle aree di crisi che gestiva i campi. Ha ragione, sareb-
compromesso con il male. Certo, negli be una tesi stravagante: ed è per que-
interventi umanitari ci sono delle zone sto che non l’ho mai sostenuta. So-
R
d’ombra. Quando gente disarmata ief aferma che la mia analisi stengo, invece, che l’umanitarismo è
opera in aree controllate da combat- dell’umanitarismo poggia in- colpevole di aver aggravato una situa-
tenti armati ino ai denti bisogna trova- teramente su un unico esem- zione già molto diicile, e che ignorare
re un modo per convivere. In termini pio: i campi dei profughi ruan- queste responsabilità vuol dire conce-
pratici questo signiica permettere ai desi nella Repubblica Democratica del dere alle organizzazioni umanitarie
combattenti di usare parte delle risorse Congo (Rdc), l’ex Zaire, tra il 1994 e il una sorta di impunità. Naturalmente,
fatte aluire dalle ong. Gourevitch, pe- 1996. In realtà ho fatto riferimento a quei sostengo anche che tra le cause princi-
rò, si riiuta di chiedersi se le alternati- campi solo nei paragrai conclusivi del pali delle soferenze dei congolesi c’è
ve – aidarsi a un intervento militare mio articolo, dopo una lunga disamina di l’occupazione militare ruandese delle
esterno o rimanere a guardare – siano alcune tesi della letteratura più critica nei regioni orientali dell’Rdc. Di questo
davvero preferibili. confronti del sistema degli aiuti umanita- argomento ho scritto approfondita-
Naturalmente ci sono momenti in ri (in cui ho citato anche lo stesso Rief ), e mente in altra sede. Anche in questo
cui le organizzazioni umanitarie devo- dopo un’approfondita analisi di numerosi caso, però, Rief fraintende le mie pa-
no farsi da parte. Se non lo fanno devo- altri casi storici: dal dibattito tra Henri role quando scrive che dopo la chiusu-
no essere criticate, cosa che succede Dunant e Florence Nightingale alle crisi ra dei campi, nel 1996, i responsabili
puntualmente. Non capisco perché in Biafra e in Sierra Leone, dalle carestie del genocidio dei tutsi “non erano più
Gourevitch, nel 2010, insista nel soste- africane ino ai campi dove si rifugiavano una minaccia per il Ruanda”. La realtà
nere che i mezzi d’informazione parla- i khmer rossi lungo il conine tra la Thai- è che dal 1997 le forze hutu, colpevoli
no delle ong in modo acritico, quasi landia e la Cambogia. del genocidio, hanno condotto, a par-
adulatorio. Questo non è più vero, al- Sempre secondo Rief, il mio articolo tire dalla Repubblica Democratica del
meno dall’intervento del 1999 in Koso- darebbe una rappresentazione distorta Congo, una guerra d’iniltrazione che
vo! E ancora: va benissimo parlare di della storia dei campi congolesi e delle ha destabilizzato gran parte del Ruan-
“humanitarian international” ripren- guerre che hanno devastato il paese negli da. Questa insurrezione, e la controin-
dendo l’espressione di Alex de Waal. anni novanta. Ancora una volta, Rief surrezione che l’ha sofocata, hanno
Anche a me piace usarla: basta sapere ignora tutto quello che ho scritto e prende fatto altre decine di migliaia di vitti-
che rischia di essere fuorviante. in considerazione solo un frammento per me.
Dall’articolo di Gourevitch, per esem- sostenere che sono restio a parlare dei Con tutti questi errori e travisa-
pio, non si capisce che diferenza ci sia massacri degli hutu in Rdc. In realtà ho menti Rief costruisce una caricatura
tra il modo in cui funzionano due orga- afermato esplicitamente (e dal 1997 l’ho del mio articolo per poi criticarlo. È un
nizzazioni come Oxfam e Msf. Né si ca- fatto più volte) che quelle stragi hanno peccato: in passato anche Rief aveva
pisce quanto sia acceso il dibattito in- causato decine di migliaia di vittime. Non analizzato i rischi morali che io giudi-
terno nelle più importanti ong. ho mai avuto paura di parlare di massacri. co insiti negli interventi umanitari.
Il meglio che si possa dire a soste- Adesso, però, sembra caduto proprio
gno della sua tesi è che Gourevitch ha in quella che lui stesso, in Un giaciglio
tentato di stilare un atto d’accusa gene- Ci sono momenti in per la notte, deinisce “la prima e più
ralizzato che poggia su un unico e spe- grande trappola umanitaria”, cioè “la
ciico insieme di circostanze storiche, e
cui le associazioni necessità di sempliicare, se non addi-
l’ha puntellato con citazioni del libro di umanitarie rittura di mentire, riguardo alla reale
Linda Polman, che non merita assolu- situazione delle zone di crisi, in modo
tamente di essere preso sul serio.
internazionali devono da rendere la notizia più accettabile
Un’operazione che non funziona. u ma farsi da parte. Se non sia moralmente sia psicologicamente;
in poche parole, la necessità di edulco-
David Rief è un giornalista statuniten-
lo fanno devono rare l’orrore del mondo, compreso
se. Ha scritto Un giaciglio per la notte. Il essere criticate l’orrore del prezzo che si paga per
paradosso umanitario (Carocci 2003). compiere una buona azione”. u ma