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In copertina

Il lato oscuro
Philip Gourevitch, The New Yorker, Stati Uniti.
Foto di Massimo Berruti

Negli ultimi quarant’anni gli interventi umanitari


nelle aree di crisi si sono moltiplicati. Ma l’industria
degli aiuti internazionali rischia di alimentare
i conlitti senza risolvere i problemi della
popolazione civile. L’analisi di Philip Gourevitch,
con un commento di David Rief

N
el 1968, in Biafra, una lettere aperte inviate a tutti i personaggi fa-
generazione di bambini mosi in grado di influenzare l’opinione
stava morendo di fa- pubblica, conferenze, ilm, collette”, scris-
me. Un anno prima la se Frederick Forsyth, che continuò a inviare
regione, ricca di petro- i suoi servizi dal Biafra per quasi tutta la du-
lio, si era separata dalla rata del conlitto. Sull’argomento Forsyth
Nigeria. Il governo di Lagos aveva risposto ha pubblicato anche un libro, prima di dedi-
attaccando lo stato secessionista e comin- carsi alla iction con il suo primo romanzo,
ciando così una sanguinosa guerra civile. I Il giorno dello sciacallo. “Medici e infermieri
corrispondenti dei giornali stranieri che si sono arrivati sul posto per alleviare le sofe-
trovavano nella zona assediata si accorsero renze della popolazione. Alcuni si sono of-
dei primi segni della carestia in primavera, ferti di prendere in casa i bambini del Biafra
e all’inizio dell’estate segnalarono che ogni per tutta la durata della guerra, altri di an-
giorno morivano migliaia di bambini. Nel dare volontari a combattere per l’indipen-
resto del mondo quasi nessuno prestò loro denza del paese”. Forsyth stava descriven-
attenzione ino a quando un giornalista del do la reazione dei britannici, ma le stesse
Sun, il tabloid londinese, andò in Biafra con cose accadevano in tutta Europa e negli
un fotografo per ritrarre quei bambini Stati Uniti.
smunti, piccoli spettri avvizziti. Per giorni e I corpi dei bambini del Biafra, con le
giorni il quotidiano pubblicò le foto a com- membra stecchite, la pancia gonfia e lo
mento del suo straziante reportage. Ben sguardo vuoto, erano diventati una presen-
presto la notizia fu ripresa dai giornali di za costante nei telegiornali della sera, come
tutto il mondo. Altri fotograi e operatori i servizi dalla guerra del Vietnam. Gli ame-
televisivi furono spediti in Biafra. La guerra ricani che manifestavano per chiedere che
civile in Nigeria fu la prima guerra africana il governo intervenisse in Biafra erano spes-
a essere trasmessa in televisione. so gli stessi che protestavano contro la pre-
senza statunitense in Vietnam. Il loro mes-
La sida del Biafra saggio era: lasciamo il Vietnam e andiamo
La carestia del Biafra diventò improvvisa- in Biafra. In quei giorni il dipartimento di ricordo, gli occidentali che ofrirono il loro
mente una delle storie più emblematiche di stato ricevette una montagna di lettere di denaro e dedicarono il loro tempo (e, in al-
quegli anni. La soferenza degli innocenti protesta, ino a 25mila al giorno. “Fa’ spari- cuni casi, anche la vita) alla causa del picco-
scosse le coscienze di tutti. E proprio allora re quei negretti dal mio televisore”, arrivò a lo paese africano temevano che stesse per
nacquero le organizzazioni umanitarie co- dire il presidente Lyndon Johnson al sotto- compiersi un altro genocidio. Anche per
me le conosciamo oggi. “Ci sono state riu- segretario di stato. questo gli interventi umanitari ebbero di-
nioni, comitati, proteste, manifestazioni, I sostenitori del Biafra facevano spesso mensioni senza precedenti.
disordini, sit-in, digiuni, veglie, assemblee, riferimento all’Olocausto. Spinti da quel Nel 1967 il Comitato internazionale

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ro degli aiuti Le inondazioni a Batkhela, in Pakistan, il 29 luglio 2010

della Croce Rossa, la più antica e più grande cern), era legata al loro impegno in Biafra. non aveva l’appoggio uiciale di nessuno
organizzazione umanitaria non governati- Alla ine, per difendere la sua neutralità, la stato: era interamente organizzato dalle
va del mondo, aveva un bilancio annuo di Croce Rossa decise di ritirarsi dalla guerra ong. Per sfuggire alla contraerea nigeriana,
appena mezzo milione di dollari. Un anno civile nigeriana. A quel punto, però, il suo tutti gli aerei dovevano volare di notte. Nel
dopo, solo per il Biafra spendeva circa un peso nelle operazioni di soccorso non era 1969 in Biafra arrivavano duecentocin-
milione e mezzo di dollari al mese. Anche la più determinante. Il Biafra era accessibile quanta tonnellate di cibo al giorno.
crescita esponenziale di altre ong, laiche e solo per via aerea, e dall’autunno del 1968 Fu un’impresa eroica e un successo logi-
religiose (tra cui Oxfam, Caritas e Con- era stato aperto un ponte aereo che però stico straordinario per le nuove organizza-

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zioni umanitarie, ansiose di espiare le colpe rente e ine a se stessa. Mentre i leader rivo- Polman. Parlando nel dialetto locale, una
del colonialismo e le ingiustizie dell’ordine luzionari, sostenuti dal presidente liberiano volta Vandamme aveva detto alla giornali-
mondiale stabilito con la guerra fredda. E Charles Taylor, si erano arricchiti con il sta olandese: “Quelle mogli delle ong sono
infatti l’interventismo umanitario che pre- commercio dei diamanti, il loro esercito, venute a contare quanti malati e quanti
se corpo in Biafra – e il suo braccio legale, la composto in gran parte di bambini rapiti e bambini ci sono nella zona”. Il censimento
lobby dei diritti umani – è probabilmente drogati, saccheggiava il paese, stuprando e era considerato dal colonnello un’ottima
l’eredità più duratura dei fermenti del 1968. seviziando i cittadini e incendiando case e opportunità su cui lucrare: “Sono i miei
Questa ideologia non ideologica permette- villaggi. Nel maggio 2001, tuttavia, era sta- bambini e i miei malati. Chiunque voglia
va agli occidentali, un quarto di secolo do- ta irmata una tregua, e quando Linda Pol- contarli deve prima pagare me”.
po Auschwitz, di non rimanere passivi di man arrivò in Sierra Leone i caschi blu delle Polman era andata a Makeni proprio
fronte alle tragedie del mondo e, al tempo Nazioni Unite stavano ormai disarmando e per sentirsi dire frasi come questa. Tutti
stesso, dava loro l’opportunità di non iden- smobilitando le truppe del Ruf. Il business pensavano che la guerra civile in Sierra
tiicarsi con il potere, di essere sempre dalla della guerra stava per cedere il posto a quel- Leone fosse stata una vera follia: decine di
parte delle vittime, solidali e con le mani lo della pace. A Makeni Linda Polman sco- migliaia di morti, mutilati e feriti, e metà
pulite. Le idee e i princìpi di fondo non era- prì che gli ex signori della guerra, personag- della popolazione sfollata, il tutto per nien-
no nuovi, ma in Biafra presero forma e da lì gi che avevano soprannomi come generale te. Ma la giornalista aveva sentito dire che
si difusero con una forza che riletteva il Tagliagola e sergente Stupro, avevano co- la furia del Ruf era stata il frutto di “una
desiderio crescente dell’occidente di com- minciato a chiamare i loro territori “zone strategia razionale e calcolata”. La violenza
portarsi in modo onorevole sul campo di umanitarie” e a deinirsi “funzionari uma- brutale era servita a “far salire il prezzo del-
battaglia senza dover uccidere. nitari”. Come disse un ribelle diventato la pace”. “Abbiamo lavorato più di chiun-
improvvisamente paciista, che si faceva que altro per la pace, ma non abbiamo otte-
Il prezzo della pace chiamare colonnello Vandamme, “gli uo- nuto quasi nulla in cambio”, aveva detto a
Trent’anni più tardi, in Sierra Leone, una mini bianchi presto avranno bisogno di au- Polman un leader ribelle incontrato a Ma-
giornalista olandese di nome Linda Polman tisti, di guardaspalle e di case. E noi glieli keni. Rivolgendosi alla giornalista come a
saliva su un taxi collettivo diretto a Makeni, forniremo”. una rappresentante della comunità inter-
il quartier generale dei ribelli del Fronte ri- Il colonnello Vandamme chiamava gli nazionale, l’uomo aveva poi aggiunto:
voluzionario unito (Ruf ). Da dieci anni il operatori umanitari “mogli”, perché “cura- “Avete guardato da un’altra parte per tanti
Ruf era impegnato in una guerriglia violen- vano le persone ma erano anche considera- anni. Non c’era motivo di fermarsi. Erava-
tissima e al servizio di una politica incoe- ti soggetti manipolabili e sfruttabili”, spiega mo nel caos, e voi non ci avete aiutato in
nessun modo”.
Da sapere Alla ine il Ruf aveva intensiicato la vio-
lenza e la brutalità, spingendo le forze go-
Aiuti allo sviluppo, milioni di dollari Aiuti allo sviluppo, % sul pil vernative a fare lo stesso, e aveva assoldato
2004 2010 2010 2004 2010 2010 bande incaricate di mutilare e seviziare la
(stime 2005) (stime oggi) (stime 2005) (stime oggi)
popolazione civile. “Solo quando avete co-
Austria 678 1.673 1.178 0,23 0,51 0,37 minciato a vedere il risultato di queste vio-
Belgio 1.463 2.807 2.706 0,41 0,70 0,70 lenze vi siete decisi a prestare attenzione a
Danimarca 2.037 2.185 2.299 0,85 0,80 0,83 quello che stava succedendo qui. Senza
Finlandia 680 1.475 1.112 0,37 0,70 0,56 quelle mutilazioni non sarebbe venuto nes-
Francia 8.473 14.110 10.130 0,41 0,61 0,46 suno”. La missione delle Nazioni Unite in
Germania 7.534 15.509 11.691 0,28 0,51 0,40 Sierra Leone è stata l’operazione di soccor-
Grecia 321 1.196 525 0,16 0,51 0,21 so umanitario più costosa di quegli anni. Il
Irlanda 607 1.121 824 0,39 0,60 0,52 vecchio ribelle incontrato da Linda Polman
Italia 2.462 9.262 3.426 0,15 0,51 0,20 a Makeni era convinto che, invece di essere
Lussemburgo 236 328 304 0,79 1,00 1,00 condannati per le violenze e le mutilazioni,
Paesi Bassi 4.204 5.070 5.323 0,73 0,80 0,80 lui e i suoi compagni avrebbero dovuto es-
Portogallo 1.031 933 608 0,63 0,51 0,34 sere elogiati per aver salvato il paese.
Spagna 2.437 6.925 5.652 0,24 0,59 0,51 È davvero così? Esistono veramente dei
Svezia 2.722 4.025 3.915 0,78 1,00 1,01 maniaci sotto l’efetto di droghe che se ne
Gran Bretagna 7.905 14.600 14.185 0,36 0,59 0,60 vanno in giro a mutilare la gente per rende-
Totale paesi europei re più appetibile il loro paese agli occhi dei
membri del Dac* 42.789 81.221 63.877 0,35 0,59 0,48
donatori internazionali? È vero che l’indu-
Australia 1.460 2.460 2.460 0,25 0,36 0,35
stria degli aiuti umanitari contribuisce a
Canada 2.599 3.648 3.542 0,27 0,33 0,33
creare proprio quelle condizioni di miseria
Giappone 8.922 11.906 8.501 0,19 0,22 0,18
che invece dovrebbe combattere? Nel suo
Nuova Zelanda 212 289 324 0,23 0,28 0,32
ultimo libro, The crisis caravan. What’s
Norvegia 2.199 2.876 2.849 0,87 1,00 1,00
wrong with humanitarian aid? (La carovana
Svizzera 1.545 1.728 1.881 0,40 0,41 0,47
della crisi. Che c’è di sbagliato negli aiuti
Stati Uniti 19.705 24.000 24.705 0,17 0,18 0,19
umanitari?), Linda Polman sostiene che la
Totale paesi del Dac 79.432 128.128 108.139 0,26 0,36 0,32
risposta è sì. Tre anni dopo la visita della
*Comitato di aiuto allo sviluppo, Ocse. Fonte: Ocse giornalista a Makeni, la Commissione per

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Un campo per gli sfollati a Thatta, 5 settembre 2010

mento logico”. Linda Polman sceglie una


posizione più provocatoria. Seminare orro-
re per raccogliere aiuti e raccogliere aiuti
per seminare orrore, sostiene, è “la logica
dell’epoca dell’interventismo umanitario”.
Pensate a come le organizzazioni umanita-
rie cristiane che hanno creato programmi
di “riscatto” per ricomprare la libertà degli
schiavi in Sudan abbiano allo stesso tempo
incentivato gli schiavisti a prendere sempre
più prigionieri. Pensate a come, in Etiopia e
in Somalia, nel corso degli anni ottanta e
novanta, le carestie provocate per motivi
politici abbiano attirato gli aiuti alimentari
che hanno consentito ai governi di sfamare
i loro eserciti mentre continuavano a mas-
sacrare la popolazione. Pensate a come, nei
primi anni ottanta, grazie agli aiuti interna-
zionali, i khmer rossi si siano potuti nascon-
Rifugiati nella valle dello Swat, 15 agosto 2010 dere nelle campagne al conine tra Thailan-
dia e Cambogia e imporre al paese altri
la verità e la riconciliazione in Sierra Leone listi maggiore di qualsiasi altro aspetto del- dieci anni di guerra e terrore. O pensate a
(Trc, assistita dall’Onu) ha pubblicato un la guerra. “Quando abbiamo cominciato a quando, alla metà degli anni novanta, i re-
rapporto in cui è descritto un incontro, av- tagliare le mani, non c’era giorno che la Bbc sponsabili del genocidio in fuga dal Ruanda
venuto alla ine degli anni novanta, tra i ri- non parlasse di noi”, ha detto un ribelle alla sono stati soccorsi dalle organizzazioni
belli e i soldati governativi. Il tema centrale Trc. Gli autori del rapporto hanno osserva- umanitarie e così hanno potuto continuare
era la comune necessità di attirare l’atten- to che “afrontare i problemi in questo mo- le loro campagne di sterminio e di stupro
zione della comunità internazionale. Era do è folle”, ma allo stesso tempo hanno ino a oggi.
evidente a tutti che le mutilazioni avevano ammesso che, date le circostanze, “l’atteg- E poi c’è quello che è successo in Sierra
ottenuto un’attenzione da parte dei giorna- giamento dei ribelli era iglio di un ragiona- Leone dopo che le amputazioni hanno por-

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Una bambina ferita durante la distribuzione di cibo a Muzafargarh, 28 agosto 2010

tato la pace, che ha portato nel paese le Na- interventi internazionali. La Sierra Leone stette alla battaglia di Solferino, in cui il
zioni Unite, che a loro volta hanno fatto ar- non è stata l’unica vittima di questo siste- Regno di Sardegna, alleato con la Francia,
rivare i soldi, che poi hanno attirato le ong. ma. Situazioni simili, scrive Polman, si ve- combatteva contro l’esercito austroungari-
Tutti, racconta Polman, volevano la loro riicano dovunque siano presenti le orga- co. Quello che lo colpì di più fu la scena che
parte degli aiuti stanziati per le persone nizzazioni umanitarie. Caso dopo caso, vide dopo lo scontro: il campo di battaglia
mutilate durante il conflitto. A un certo non è diicile dimostrare che, nel comples- brulicava di soldati feriti, abbandonati an-
punto uomini e donne senza braccia e sen- so, gli aiuti umanitari fanno più male che cora agonizzanti dai loro eserciti. Dunant
za gambe andavano in giro con i moncheri- bene. organizzò un gruppo di civili che recupera-
ni in bella vista per soddisfare le esigenze “Ma allora dovremmo stare a guardare rono, sfamarono e medicarono i sopravvis-
dei fotograi e delle ong. Le loro immagini senza fare nulla?”, si chiede Max Chevalier, suti. Ma la buona volontà dei volontari non
sarebbero servite a portare più denaro e più un olandese che a Freetown curava i muti- poteva compensare la loro impreparazione.
aiuti. Nell’osceno circo della carità raccon- lati per la ong Handicap International. Che- Rientrato in Svizzera, Dunant riletté sulla
tato da Polman, arrivarono medici ameri- valier ha provato a dimostrare necessità di istituire un servizio
cani in vacanza che eseguirono operazioni l’utilità dell’impegno delle ong professionale permanente che si
pericolose (e a volte con conseguenze mor- trascurando il quadro storico e occupasse dell’assistenza umani-
tali) senza l’adeguata assistenza postopera- politico e concentrandosi, come taria. Poco dopo fondò la Croce
toria, mentre altri statunitensi convinsero fanno gli appelli per le raccolte di Rossa, basata su tre princìpi es-
le donne mutilate a dare in adozione i igli, fondi, sulle soferenze di un’uni- senziali: imparzialità, neutralità
anch’essi mutilati, usando metodi tra la ca persona, in questo caso una ragazzina e indipendenza. Nelle sue lettere per racco-
corruzione e il rapimento. Al governo della che i ribelli avevano costretto a mangiare la gliere i fondi necessari, Dunant descrisse il
Sierra Leone bastava allungare una mano mano che le avevano amputato. “Dovrem- suo progetto come cristiano e come un
per raccogliere un po’ del denaro degli aiuti mo forse abbandonare quella ragazza?”. A buon afare per i paesi che dovevano entra-
internazionali che pioveva sul paese. volte, risponde Polman, la coscienza ci do- re in guerra: “Riducendo il numero degli
Polman avrebbe anche potuto trovare vrebbe imporre di prendere in considera- storpi, ci sarà un risparmio per i governi che
aneddoti più ediicanti e citare qualche suc- zione anche una possibilità simile. devono provvedere alle pensioni dei solda-
cesso delle ong: vite salvate, epidemie ti feriti”.
scongiurate, famiglie riunite. Ma dal suo Il sogno di Henri Dunant Come ricorda Linda Polman, l’umani-
punto di vista le buone intenzioni degli ope- Il padrino dell’umanitarismo moderno è tarismo ha avuto anche una madrina: Flo-
ratori umanitari troppo spesso fanno passa- stato un uomo d’afari svizzero che si chia- rence Nightingale, che fu contraria da subi-
re in secondo piano i danni causati dagli mava Henri Dunant. Il 24 giugno 1859 assi- to alla nascita della Croce Rossa. Nightin-

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gale aveva prestato servizio come infermien man non ha alle spalle un bagaglio di espen to amano presentarsi come osservatori
ra durante la guerra di Crimea negli ospen rienze simile. Non può essere deinita disiln obiettivi diventano improvvisamente din
dali militari inglesi, dove le condizioni eran lusa. In un libro precedente, Onu. Debolezze scepoli degli operatori umanitari. Accettan
no terribili. Per questo non approvò l’inizian e contraddizioni di una istituzione indispen- no acriticamente le loro affermazioni di
tiva di Dunant. Secondo Nightingale, sollen sabile per la pace, ha criticato l’ineicacia neutralità, sacriicando così la curiosità e lo
vare i governi dalle loro responsabilità post delle missioni di pace delle Nazioni Unite. scetticismo doverosi per ogni reporter”.
belliche voleva dire rendere la guerra più Il suo metodo non è quello del giornalismo Maren e De Waal denunciano in modo
economica e quindi più probabile. investigativo. Lo stile è brusco, duro, con più approfondito l’ignobile meccanismo
Dunant, però, ebbe la meglio. I princìpi un gusto particolare per l’umorismo macan economico che gli aiuti alimentano e conn
che sosteneva furono sanciti dalla Convenn bro. Polman accumula aneddoti alternann tribuiscono a creare: per esempio la comn
zione di Ginevra, gli valsero il primo Nobel doli a commenti polemici. Le sue parole petizione per ottenere gli appalti, anche per
per la pace e da allora sono rimasti invariati. sono un J’accuse. progetti inutili, e il modo in cui gli aiuti stran
Ma non sono riusciti a rendere la guerra Polman non risparmia nessuno. Denunn volgono i mercati locali e raforzano i signon
meno crudele. Nel novecento gli interventi cia la miscela di cinismo e moralismo con la ri della guerra. Soprattutto, però, secondo
umanitari si sono moltiplicati, proprio con quale gli operatori umanitari si isolano da De Waal gli aiuti indeboliscono i governi
me le soferenze alle quali avrebbero dovun tutto quello che li circonda e la decadenza che ne beneiciano, esonerandoli dal dover
to porre rimedio. A Solferino quasi tutte le di un umanitarismo costretto a pagare tann rendere conto del loro operato e minando
vittime erano militari. Oggi, invece, seconn genti ai combattenti – il 15 per cento del van la loro legittimità. La posizione di Linda
do i dati dell’Onu le vittime dei conlitti son Polman è più populista. La sua tesi è a tratti
no al 90 per cento civili. Dopo quindici anni Nessuna ong è mai frettolosa, a tratti supericiale. Ma non per
trascorsi come corrispondente nelle zone questo è meno graiante. La cosa più critin
di guerra, dove sono impegnati gli operaton stata trascinata in cabile nel sistema degli aiuti umanitari è la
ri umanitari, Linda Polman sostiene che tribunale per i suoi totale assenza della necessità di rendere
aveva ragione Florence Nightingale. conto del proprio operato. Passando da un
Le scene di soferenza che chiamiamo errori o fallimenti disastro all’altro con le loro Land Cruiser
crisi umanitarie sono quasi sempre consen bianche, gli operatori umanitari sono conn
guenza di circostanze politiche, e non esiste lore degli aiuti nella Liberia di Charles Tayn vinti di agire nel migliore dei modi e non
un modo non politico per risolverle. Non è lor, addirittura l’80 per cento in alcuni tern accettano critiche, come se l’umanitarismo
possibile intervenire senza produrre consen ritori della Somalia – o complice nel fornire si giustiichi da solo.
guenze di ordine politico. Nel migliore dei le infrastrutture logistiche per la pulizia etn
casi il ruolo degli operatori umanitari uin nica, com’è successo in Bosnia. Non risparn Conseguenze impreviste
cialmente neutrali e apolitici è – come aven mia neanche i suoi colleghi dei mezzi d’inn Dai tempi del Biafra l’umanitarismo è din
va previsto Nightingale – semplicemente formazione, usati dalle organizzazioni ventato l’idea, e anche la pratica, che guida
quello degli addetti all’approvvigionamen umanitarie per ampliicare le crisi e aumenn le reazioni dell’occidente alle guerre e alle
to. Le organizzazioni umanitarie sollevano tare la raccolta dei fondi, e colpevoli di racn catastroi naturali nel resto del mondo. Uln
le parti in conlitto da molti degli oneri (amn contare la soferenza senza inserirla in un timamente si è trasformato anche nella
ministrativi e finanziari) che una guerra contesto politico o storico. I giornalisti din giustiicazione principale che gli occidenn
comporta: riducono la necessità di govern pendono troppo spesso dagli operatori tali usano per fare la guerra. Molti dei lean
nare mentre si combatte, tagliano i costi umanitari per il trasporto, l’alloggio, il cibo der di quella che De Waal chiama “human
delle cure ai feriti, ofrono il cibo, le medicin e le informazioni. E secondo Polman svin nitarian international” hanno cominciato
ne e il supporto logistico che permettono luppano una visione distorta della realtà, la loro carriera proprio in Biafra. E il ponte
agli eserciti di continuare a combattere. convincendosi che l’unica speranza per le aereo con la regione assediata dall’esercito
Nel peggiore dei casi – come ha dimon persone coinvolte nei conlitti, in grado son nigeriano è diventato il mito fondante
strato durante la seconda guerra mondiale lo di subire o inliggere soferenza, sia l’inn dell’intera industria dell’umanitarismo: “È
l’intervento della Croce Rossa nei campi di tervento dei ilantropi bianchi. “Di fronte stato uno sforzo insuperabile in termini di
sterminio nazisti – si contribuisce a manten alle grandi tragedie, i giornalisti che di solin logistica e di coraggio isico”, scrive De Wan
nere segrete le atrocità di cui gli operatori
vengono a conoscenza. E di fronte a comn Da sapere
portamenti disumani il conine tra imparn
zialità e complicità è molto labile. La crescita delle ong europee, 1945-1993
Numero di ong create nel quinquennio Numero totale di ong
2.500
Cinici e moralisti
The crisis caravan è il più recente di una sen 2.000
rie di libri che negli ultimi quindici anni
hanno analizzato l’industria degli aiuti 1.500
umanitari. Polman prende spunto dalle crin
tiche avanzate da Alex de Waal, Michael 1.000

Maren, Fiona Terry e David Rieff. Tutti


FONTE: OCSE

500
questi autori sono veterani dell’azione
umanitaria o, nel caso di Rief, sono da temn 0
po compagni di viaggio dei volontari. Poln 1945n1950 1951n1955 1956n1960 1961n1965 1966n1970 1971n1975 1976n1980 1981n1985 1986n1990 1991n1993

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al. Quell’intervento oggi viene ricordato
come una cause célèbre. Ma il giudizio mora-
le sull’operazione è tutt’altro che unanime.
Quando nel 1970 i secessionisti furono
sconitti e il Biafra fu costretto a ricongiun-
gersi con la Nigeria, il genocidio che era
stato previsto non si veriicò. Se non fosse
stato per la carità dell’occidente, la guerra
civile sarebbe inita molto prima. Il rove-
scio della medaglia delle vite salvate dal
ponte aereo è rappresentato dalle decine, o
forse centinaia, di migliaia di morti causati
dal prolungarsi della guerra. I protagonisti
della nascente industria umanitaria, però,
non si fermarono a rilettere su questo det-
taglio. C’erano già nuove crisi di cui occu-
parsi, la più urgente in Bangladesh, e poi chi
poteva prevedere che salvare delle vite ne
sarebbe costate molte di più? Così la caro-
vana degli aiuti ripartì, circondata da un Mehmood Kot, 29 agosto 2010. Una donna che ha perso la casa nelle alluvioni
trionfalismo autocompiaciuto che negli an-
ni non si è modiicato. Eppure, osserva Da- sabili del genocidio, aveva massacrato un occidente. Decine di migliaia di persone
vid Rief, “nel bene o nel male, alla ine de- gruppo di tutsi congolesi in un monastero furono uccise, ci furono massacri e violen-
gli anni ottanta l’umanitarismo è l’ultimo vicino. I medici dell’équipe di Msf stavano ze: la carneicina fu l’ultimo prezzo pagato
ideale coerente”. operando alcuni dei sopravvissuti. Un uo- per l’istituzione dei campi, un prezzo che i
Com’è possibile, a questo punto, che gli mo con una ferita da arma da fuoco si torce- congolesi, il cui territorio era occupato dai
operatori umanitari non vogliano assumer- va sotto le pinze di un medico bielorusso, ruandesi e depredato dai soldati hutu, stan-
si nessuna responsabilità per le conseguen- gridando in swahili: “Troppo dolore”. no pagando ancora oggi.
ze negative delle loro azioni? “L’umanitari- Tutti sapevano che gli hutu, gli autori Anche Sadako Ogata, che in quegli anni
smo è nato come risposta etica alle emer- del genocidio, minacciavano gli operatori dirigeva l’Alto commissariato dell’Onu per
genze globali, non solo perché nel mondo umanitari e riscuotevano una sorta di tassa i rifugiati (Unhcr), ed era responsabile dei
succedono cose terribili, ma anche perché sulle razioni alimentari distribuite. Tutti campi della Rdc, ha scritto un libro a sua
molte persone non hanno più iducia nello sapevano che quegli assassini si stavano discolpa, The turbulent decade (Il decennio
sviluppo economico e nella politica come infiltrando nel territorio circostante per turbolento), in cui ripete continuamente il
strumenti per migliorare la condizione massacrare e cacciare la popolazione tutsi. seguente assioma: “Non esistono soluzioni
umana”, osserva il sociologo Craig Cal- Nella letteratura sugli aiuti uma- umanitarie ai problemi umanita-
houn nel saggio contenuto nel volume Con- nitari, i campi di conine istituiti ri”. Ogata intende dire che ogni
temporary states of emergency, curato da Di- dalle Nazioni Unite dopo il geno- soluzione dev’essere politica, ma
dier Fassin e Mariella Pandoli. “L’umani- cidio ruandese, e in particolare anche che gli operatori umanitari
tarismo attira le persone che cercano uno quelli di Goma, figurano come non possono essere ritenuti re-
strumento semplice e moralmente inecce- esempi di un interventismo uma- sponsabili delle conseguenze
pibile per rispondere alla sofferenza del nitario corrotto e disumano. Era evidente a delle loro azioni. Uno degli alti funzionari
mondo”. Per dirla con le parole di David tutti che, a causa della terribile situazione, dell’Unhcr l’ha detto più esplicitamente
Kennedy, professore di diritto ad Harvard e nei campi prima o poi sarebbe scoppiata quando ha riassunto l’esperienza umanita-
autore di The dark sides of virtue (Il lato un’altra guerra. Gli operatori umanitari ria nei campi controllati dagli hutu usando
oscuro della virtù), “l’umanitarismo ci fa erano spaventati, demoralizzati e non ave- una formula presa in prestito dall’ex presi-
diventare arroganti, ci fa idealizzare le no- vano iducia nel loro lavoro. Nei primi mesi dente statunitense Richard Nixon: “Certo,
stre intenzioni e i nostri comportamenti”. della nuova crisi, nel 1994, diverse organiz- sono stati commessi degli errori, ma noi
zazioni umanitarie si ritirarono dai campi non ne siamo responsabili”.
Troppo dolore perché non volevano essere complici del Viene da chiedersi come mai l’autodife-
Nel maggio del 1996, nella cittadina di genocidio. Ma altre organizzazioni si preci- sa degli organizzatori dei campi profughi
Kitchanga, nella provincia del Nord Kivu pitarono a rilevare i loro contratti. Chi era delle Nazioni Unite sia sfuggita a Linda Pol-
(nella Repubblica Democratica del Congo, rimasto descriveva la missione come una man: è il genere di sciocchezze che ama
Rdc, che ino al 1997 si è chiamata Zaire), sorta di impegno sacro e indiscutibile. Non raccontare. A ben vedere, però, la giornali-
trascorsi la notte in un’aula scolastica che potevano abbandonare la gente dei campi, sta di questo tema si è occupata. “Per quan-
era stata adibita a sala operatoria dai chi- dicevano. Ma fu esattamente quello che to ne so”, fa notare, “nessun operatore e
rurghi dalla sezione olandese di Medici fecero quando arrivò la guerra: fuggirono nessuna organizzazione umanitaria sono
senza frontiere (Msf ). Pochi giorni prima appena l’esercito ruandese fece irruzione mai stati trascinati davanti a un tribunale
una banda proveniente dai campi profughi nei campi per costringere i profughi a tor- per i loro errori o fallimenti, per non parlare
allestiti dalle Nazioni Unite per gli hutu nare in Ruanda e inseguì i pochi rimasti, della loro complicità nei crimini commessi
ruandesi, e controllati dagli stessi respon- combattenti e no, mentre fuggivano verso da eserciti ribelli o forze governative”.

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Nessuno vigila sulle organizzazioni
umanitarie e sui loro operatori, e quindi
nessuno giudica le conseguenze delle loro Il confronto
azioni. Quando una missione si conclude in
modo catastroico, sono gli stessi operatori
a scriverne le valutazioni. E se viene aperta
Al mercato
un’indagine sui crimini seguiti al loro inter-
vento, le organizzazioni umanitarie sono della solidarietà
tenute fuori dalla vicenda. Le critiche di
Linda Polman sono particolarmente attua-
li, considerato che di recente un nuovo rap-
porto dell’Onu sulle atrocità commesse La critica bio che gli aiuti siano stati dirottati, co-
nell’ex Zaire tra il 1993 e il 2003 ha sollevato me avviene in tutti gli interventi di soc-
ancora la questione delle responsabilità per corso umanitario. Ma è proprio qui che
David Rief
il tragico epilogo dell’istituzione dei campi. Gourevitch, seconde me, commette un
Questa storia non potrà essere raccontata per Internazionale errore grave. Devo proprio dirlo: trovo
in modo imparziale ino a quando le orga- molto discutibile la sua ricostruzione di
nizzazioni umanitarie continueranno a go- Anche le ong fanno degli quanto è successo nell’Rdc dopo il ge-
dere di una totale impunità. errori. Ma attaccare in modo nocidio ruandese. È già abbastanza
Durante la notte passata nella scuola di scorretto che Gourevitch dica a mala-
Kitchanga, i medici mi parlarono di un ado-
indiscriminato ogni pena che furono segnalati massacri, ri-
lescente che era stato trovato nudo con una intervento umanitario ferendosi a quelli commessi dall’eser-
foglia di banano incollata sulla nuca. Dopo è scorretto cito ruandese contro chi fuggì a ovest
averla rimossa, i dottori scoprirono che il invece di tornare casa. Non è così: i
ragazzo aveva un taglio sul collo che arriva- massacri ci sono stati, e sono stati di

C
va ino all’osso. La sua testa era piegata da onfesso di essere rimasto proporzioni enormi.
un lato. La mattina dopo lo vidi. Cammina- leggermente sorpreso, e Ma non basta: Gourevitch arriva a
va lentamente nel cortile della scuola. I me- profondamente indignato, fare una vera e propria apologia ilo-
dici lo avevano ricucito. E quella notte non dall’atto d’accusa indiscri- ruandese quando sostiene che le di-
era l’unico che avevano salvato. minato, riduttivo e fondamentalmente sgrazie che hanno colpito l’Rdc tra il
Operazioni del genere rappresentano sbagliato che il mio amico Philip Gou- 1994 e il 2000 sono state la conseguen-
l’ideale umanitario messo in pratica, puro e revitch ha mosso contro gli interventi za di quello che deinisce “umanitari-
senza ambiguità. Questi “piccoli miracoli” umanitari. Proprio lui, che ha trascorso smo corrotto”. Paul Kagame e il gover-
si verificano ovunque ci siano operatori tanto tempo sul terreno accanto alle no ruandese avevano il diritto di com-
umanitari, anche nei luoghi dove i loro in- ong, avrebbe dovuto sapere che le cose battere la minaccia rappresentata dai
terventi hanno conseguenze disastrose. non stanno così. Anzi, sospetto che lo responsabili del genocidio ospitati nei
Cosa c’è di più nobile che restituire la vita a sappia benissimo. Eppure ha dipinto un campi lungo il conine. Ma non è certo
un essere umano? La vista di quel ragazzo quadro del tutto negativo dell’interna- per questo che i ruandesi e i loro com-
mi commosse così come mi avevano fatto zionale umanitaria. plici ugandesi hanno occupato vaste
indignare gli abusi dell’industria umanita- A proposito di un ospedale di Medi- zone dell’Rdc: l’hanno fatto per lucrare
ria internazionale. Quello stesso giorno i ci senza frontiere visitato nel 1996 nel- sui minerali e sui metalli preziosi di cui
medici con i quali viaggiavo mi dissero che, la Repubblica Democratica del Congo quelle regioni sono ricche. Anche se si
per garantire la propria sicurezza, doveva- (Rdc), ex Zaire, Gourevitch scrive di vuol concedere al governo di Kagame
no dimostrare di essere neutrali curando aver visto i medici operare alcuni tutsi un beneicio del dubbio che non meri-
sia i colpevoli del genocidio sia le loro vitti- congolesi scampati a un attacco degli ta, dopo la chiusura dei campi i respon-
me. Allora mi venne spontanea una do- hutu ruandesi. Allora i tutsi vivevano in sabili del genocidio non erano più una
manda: se questi medici non fossero stati un vicino campo profughi, gestito minaccia per il Ruanda, e non rappre-
qui, quel ragazzo avrebbe avuto bisogno di dall’Onu con la collaborazione delle sentavano più un motivo plausibile per
loro? u bt più importanti organizzazioni umani- giustiicare l’occupazione ruandese
tarie. I medici erano riusciti a salvare la delle zone di conine dell’Rdc.
vita a un adolescente, con il collo ferito Ma ammettiamo pure che sul Ruan-
L’AUTORE e coperto solo con una foglia di bana- da abbia ragione Gourevitch. L’espe-
Philip Gourevitch è un giornalista no. Gourevitch riconosce la nobiltà del rienza ruandese giustiica forse la con-
americano. Il suo ultimo libro, scritto con loro operato, che però – sostiene – im- danna generalizzata di tutte le organiz-
Errol Morris, è La ballata di Abu Ghraib pallidisce al confronto di un’ignominia zazioni umanitarie? Questa tesi ha un
(Einaudi 2009). In quest’articolo recensisce
ben più grave: la collaborazione con i grave punto debole: Gourevitch usa un
The crisis caravan (2009), l’ultimo libro
della giornalista olandese Linda Polman.
responsabili del genocidio, i quali “mi- caso speciico, e tutt’altro che rappre-
Sullo stesso tema Polman ha pubblicato nacciavano gli operatori e riscuotevano sentativo, per arrivare a un giudizio
L’industria della solidarietà. Aiuti umanitari una sorta di tassa sulle razioni alimen- complessivo sugli errori dell’umanita-
nelle zone di guerra (Bruno Mondadori tari distribuite”. Nessuno mette in dub- rismo. In in dei conti, molte delle prin-
2009).

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In copertina

cipali organizzazioni umanitarie inter- La replica Rief, invece, nel suo libro Un giaciglio
nazionali si sono ritirate da quei campi per la notte scrive che furono stermina-
profughi proprio per i motivi esposti da te centinaia di migliaia di persone, ma
Philip Gourevitch
Gourevitch. Un’ong deve sempre poter non può fornire nessuna prova delle
esercitare quello che l’ex presidente di per Internazionale cifre che cita, perché prove non ce ne
Medici senza frontiere (Msf ) Rony sono.
Brauman ha chiamato il “diritto Le organizzazioni Rief sostiene che è oltraggioso af-
all’astensione”. A leggere Gourevitch, ilantropiche hanno una fermare che tutte le soferenze patite
invece, si ha l’impressione che il Ruan- dalla Repubblica Democratica del
da post-genocidio sia il paradigma di
colpa gravissima: non dicono Congo dal 1994 sono state colpa uni-
tutte le operazioni umanitarie. Da qui la verità sulle reali condizioni camente dell’umanitarismo corrotto
discenderebbe che ogni intervento è un nelle aree di crisi che gestiva i campi. Ha ragione, sareb-
compromesso con il male. Certo, negli be una tesi stravagante: ed è per que-
interventi umanitari ci sono delle zone sto che non l’ho mai sostenuta. So-

R
d’ombra. Quando gente disarmata ief aferma che la mia analisi stengo, invece, che l’umanitarismo è
opera in aree controllate da combat- dell’umanitarismo poggia in- colpevole di aver aggravato una situa-
tenti armati ino ai denti bisogna trova- teramente su un unico esem- zione già molto diicile, e che ignorare
re un modo per convivere. In termini pio: i campi dei profughi ruan- queste responsabilità vuol dire conce-
pratici questo signiica permettere ai desi nella Repubblica Democratica del dere alle organizzazioni umanitarie
combattenti di usare parte delle risorse Congo (Rdc), l’ex Zaire, tra il 1994 e il una sorta di impunità. Naturalmente,
fatte aluire dalle ong. Gourevitch, pe- 1996. In realtà ho fatto riferimento a quei sostengo anche che tra le cause princi-
rò, si riiuta di chiedersi se le alternati- campi solo nei paragrai conclusivi del pali delle soferenze dei congolesi c’è
ve – aidarsi a un intervento militare mio articolo, dopo una lunga disamina di l’occupazione militare ruandese delle
esterno o rimanere a guardare – siano alcune tesi della letteratura più critica nei regioni orientali dell’Rdc. Di questo
davvero preferibili. confronti del sistema degli aiuti umanita- argomento ho scritto approfondita-
Naturalmente ci sono momenti in ri (in cui ho citato anche lo stesso Rief ), e mente in altra sede. Anche in questo
cui le organizzazioni umanitarie devo- dopo un’approfondita analisi di numerosi caso, però, Rief fraintende le mie pa-
no farsi da parte. Se non lo fanno devo- altri casi storici: dal dibattito tra Henri role quando scrive che dopo la chiusu-
no essere criticate, cosa che succede Dunant e Florence Nightingale alle crisi ra dei campi, nel 1996, i responsabili
puntualmente. Non capisco perché in Biafra e in Sierra Leone, dalle carestie del genocidio dei tutsi “non erano più
Gourevitch, nel 2010, insista nel soste- africane ino ai campi dove si rifugiavano una minaccia per il Ruanda”. La realtà
nere che i mezzi d’informazione parla- i khmer rossi lungo il conine tra la Thai- è che dal 1997 le forze hutu, colpevoli
no delle ong in modo acritico, quasi landia e la Cambogia. del genocidio, hanno condotto, a par-
adulatorio. Questo non è più vero, al- Sempre secondo Rief, il mio articolo tire dalla Repubblica Democratica del
meno dall’intervento del 1999 in Koso- darebbe una rappresentazione distorta Congo, una guerra d’iniltrazione che
vo! E ancora: va benissimo parlare di della storia dei campi congolesi e delle ha destabilizzato gran parte del Ruan-
“humanitarian international” ripren- guerre che hanno devastato il paese negli da. Questa insurrezione, e la controin-
dendo l’espressione di Alex de Waal. anni novanta. Ancora una volta, Rief surrezione che l’ha sofocata, hanno
Anche a me piace usarla: basta sapere ignora tutto quello che ho scritto e prende fatto altre decine di migliaia di vitti-
che rischia di essere fuorviante. in considerazione solo un frammento per me.
Dall’articolo di Gourevitch, per esem- sostenere che sono restio a parlare dei Con tutti questi errori e travisa-
pio, non si capisce che diferenza ci sia massacri degli hutu in Rdc. In realtà ho menti Rief costruisce una caricatura
tra il modo in cui funzionano due orga- afermato esplicitamente (e dal 1997 l’ho del mio articolo per poi criticarlo. È un
nizzazioni come Oxfam e Msf. Né si ca- fatto più volte) che quelle stragi hanno peccato: in passato anche Rief aveva
pisce quanto sia acceso il dibattito in- causato decine di migliaia di vittime. Non analizzato i rischi morali che io giudi-
terno nelle più importanti ong. ho mai avuto paura di parlare di massacri. co insiti negli interventi umanitari.
Il meglio che si possa dire a soste- Adesso, però, sembra caduto proprio
gno della sua tesi è che Gourevitch ha in quella che lui stesso, in Un giaciglio
tentato di stilare un atto d’accusa gene- Ci sono momenti in per la notte, deinisce “la prima e più
ralizzato che poggia su un unico e spe- grande trappola umanitaria”, cioè “la
ciico insieme di circostanze storiche, e
cui le associazioni necessità di sempliicare, se non addi-
l’ha puntellato con citazioni del libro di umanitarie rittura di mentire, riguardo alla reale
Linda Polman, che non merita assolu- situazione delle zone di crisi, in modo
tamente di essere preso sul serio.
internazionali devono da rendere la notizia più accettabile
Un’operazione che non funziona. u ma farsi da parte. Se non sia moralmente sia psicologicamente;
in poche parole, la necessità di edulco-
David Rief è un giornalista statuniten-
lo fanno devono rare l’orrore del mondo, compreso
se. Ha scritto Un giaciglio per la notte. Il essere criticate l’orrore del prezzo che si paga per
paradosso umanitario (Carocci 2003). compiere una buona azione”. u ma

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