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Nel paese de
John D. Sutter, Cnn, Stati Uniti
Foto di Edythe McNamee
T
ornando a casa dopo una trovavo. I miei padroni, invece di essere
giornata trascorsa nel de- comprensivi, mi hanno ordinato di stare
serto del Sahara a custodi- zitta. Altrimenti mi avrebbero reso la vita
re le capre del suo padrone, ancora più diicile. Così diicile da diven-
Moulkheir Mint Yarba ha tare insopportabile”.
fatto una scoperta terribi-
le: la sua bambina, così piccola che gattona- Fermi nel passato
va appena, era stata lasciata sotto il sole a Moulkheir ci ha raccontato la sua storia nel
morire. La madre, di solito imperturbabile, dicembre del 2011. Eravamo in Mauritania
ha pianto quando ha visto il volto esangue per realizzare un reportage sulla schiavitù
della iglia, distesa con gli occhi aperti e co- nel paese dove probabilmente questa prati-
perta di formiche nella sabbia arancione ca è più difusa e accettata che in ogni altra
del deserto della Mauritania. Il padrone, parte del mondo. Secondo Gulnara Shahi-
che aveva stuprato Moulkheir per avere la nian, relatrice speciale delle Nazioni Unite
bambina, aveva lasciato la piccola a morire sulle forme contemporanee di schiavitù,
per punire la sua schiava. Quando Moul- una percentuale compresa tra il 10 e il 20
kheir era uscita con le capre, l’uomo le ave- per cento dei mauritani – su una popolazio-
va detto di lasciare la iglia a casa perché ne di 3,4 milioni di persone – vive in condi-
avrebbe lavorato meglio senza la bambina zioni di vera e propria schiavitù. La Mauri-
legata sulla schiena. tania è stato l’ultimo paese al mondo ad
Cercando di ricomporsi, Moulkheir ha aver abolito la schiavitù, nel 1981. E solo nel
chiesto di potersi prendere una pausa per 2007 ha approvato una legge che rende il
dare alla iglia una degna sepoltura. Il pa- fatto di possedere un’altra persona un reato
drone le ha risposto di tornare al lavoro. La penale.
donna ricorda anche di avergli sentito dire: La Mauritania sembra essere rimasta
CoUrtESY CNN
“La sua anima è come quella di un cane”. ferma nel passato. Cammelli e capre vaga-
Qualche ora dopo ha portato la piccola no per le strade accanto ad auto francesi
al cimitero. “Abbiamo scavato una buca po- ammaccate. I venti del deserto fanno svo-
co profonda e l’abbiamo seppellita avvolta lazzare i mantelli dei pastori nomadi, che
nei suoi vestiti, senza lavarla e senza i con- sembrano dei fuochi danzanti quando le con ampie maniche e ricami dorati sul pet-
sueti riti funebri”, ha raccontato Moulkheir loro sagome si stagliano sulla linea dell’oriz- to, è quasi certamente libero e appartiene
agli attivisti delle organizzazioni contro la zonte. E, ancora oggi, il colore della pelle e alla classe dei mori bianchi, arabi dalla pelle
schiavitù che hanno raccolto la sua testimo- la storia familiare di una persona determi- più chiara, tradizionalmente proprietari di
nianza. “Le lacrime che ho versato erano la nano se sarà libera o schiava. Questa realtà schiavi. Una donna con il capo coperto da
mia unica consolazione. Ho pianto molto caratterizza ogni aspetto della vita in Mau- stofe colorate ma con le braccia nude è con
per mia iglia e per la situazione in cui mi ritania. Un uomo che indossa un abito blu, ogni probabilità una schiava. Il fatto che le
sue braccia siano visibili, contrariamente Moctar, un commento sulla schiavitù ci ha luoghi nascosti. Altrimenti avremmo dovu-
alla tradizione, signiica che può lavorare. risposto che il suo paese è uno dei più liberi to incontrarle alla presenza di un funziona-
È un paese complicato e gli stranieri fan- al mondo: “In Mauritania tutti sono liberi. rio, che ci era stato assegnato dal ministero
no fatica a capirlo perché è praticamente Questo fenomeno non esiste più”. delle comunicazioni per controllare che
vietato parlare di schiavitù. Quando abbia- L’argomento è così delicato che siamo non parlassimo della questione. Uicial-
mo chiesto al ministro per lo sviluppo rura- stati costretti a intervistare la maggior parte mente il motivo della nostra visita era stu-
le, Brahim Ould M’Bareck Ould Med el delle persone in segreto, spesso di notte e in diare gli sciami di locuste. Se ci avessero
scoperti a parlare con una schiava fuggiasca ta pagata per il suo lavoro: “Ero come un ne. Le violenze sono cominciate all’inizio
come Moulkheir, avremmo rischiato l’arre- animale che viveva in mezzo ad altri anima- della pubertà. Il padrone la portava nei pa-
sto o l’espulsione dal paese. Ma, soprattut- li”. scoli vicino a casa e la violentava davanti
to, avremmo messo a repentaglio la vita In Mauritania i padroni hanno un potere agli animali. Moulkheir non aveva altra
delle nostre fonti. Molti attivisti contro la assoluto sui loro schiavi. Possono mandarli scelta ed era convinta che il padrone sapes-
schiavitù ci hanno raccontato di essere stati via quando vogliono e spesso le ragazze so- se cos’era meglio per lei.
arrestati e torturati. no oferte come regalo di nozze. Le famiglie Dal momento che la schiavitù è così co-
Abbiamo incontrato Moulkheir in un iniscono per dividersi: Moulkheir non ha mune in Mauritania, le esperienze persona-
uicio della capitale Nouakchott, mentre mai conosciuto la madre e a malapena ri- li possono essere molto diverse, spiega Ke-
una guardia di sicurezza sorvegliava l’in- corda il padre. La maggior parte delle fami- vin Bales, presidente dell’ong statunitense
gresso per assicurarsi che non fossimo se- glie di schiavi in Mauritania è composta da Free the slaves. “Parliamo di centinaia di
guiti dai funzionari del governo. La donna, neri, i cui antenati furono catturati secoli fa migliaia di persone”, risponde quando gli
sulla quarantina, indossava un turbante e da berberi arabi. Di solito gli schiavi non so- chiediamo come sono trattati gli schiavi in
un abito blu. Ci ha raccontato la sua storia no comprati o venduti, ma ceduti in dono, e Mauritania. “Le risposte sono tante”.
con pacatezza e determinazione, nella spe- rimangono in catene per tutta la vita. I loro I padroni che non hanno più bisogno dei
ranza che la sua testimonianza possa servi- igli nascono già schiavi. Tutti i igli di Moul- loro schiavi li mandano a vivere in villaggi
re a portare i suoi ex padroni in tribunale. kheir sono il risultato degli stupri del padro- in aperta campagna. Ogni tanto vanno a
Anche se sapeva che era rischioso, ci ha
chiesto di fare il suo nome e di mostrare la
sua foto. La storia di Moulkheir insegna due Cronologia Un’abolizione diicile
cose: che in Mauritania le catene della
u Fin dal terzo secolo dell’uomo, che abolisce altro di un’iniziativa per
schiavitù non sono solo isiche ma anche il traico di schiavi la schiavitù a livello migliorare l’immagine
mentali, e che per spezzarle servono a volte provenienti dall’Africa internazionale. del paese.
degli alleati inaspettati. subsahariana si sviluppa 1961 Dopo 1995 Un ex schiavo e un
nella regione l’indipendenza dalla ex padrone fondano il
Alleati inaspettati nordoccidentale del Francia, la Mauritania gruppo Sos esclaves per
Moulkheir è nata schiava nei deserti del continente. Lo gestiscono adotta una nuova aiutare gli schiavi a
nord della Mauritania, dove le dune sono i mercanti arabi. costituzione che prevede fuggire.
punteggiate dalle acacie spinose. Da bam- 1905 L’amministrazione l’abolizione della 2007 Nouakchott approva
coloniale francese decreta schiavitù. Ma la norma una legge che rende la
bina parlava più spesso con i cammelli che
la ine della schiavitù. Ma resta lettera morta. schiavitù un reato penale.
con le persone, e trascorreva giorni e giorni
l’abolizione rimane sulla 1980-1981 Il governo Il massimo della pena
nel Sahara accudendo le greggi del padro- carta, in parte a causa abolisce la schiavitù e sono dieci anni di carcere.
ne. Si alzava prima dell’alba e lavorava ino della vastità del paese. dichiara che questa Finora solo una donna è
a notte fonda, pestando il sorgo per prepa- 1948 Le Nazioni Unite pratica non esiste più. stata condannata per
rare da mangiare, mungendo il bestiame, adottano la Dichiarazione Secondo Human rights questo reato.
facendo le pulizie e il bucato. Non è mai sta- universale dei diritti watch, si è trattato più che Cnn
controllarli o pagano degli informatori per dei suoi familiari ha mai picchiato il suo “Cominciai a chiedermi se fosse quel libro
assicurarsi che gli schiavi si prendano cura schiavo, Yebawa Ould Keihel. Però costrin- a raccontare bugie o se fosse la mia cultu-
delle terre e non le abbandonino. Questi gevano Yebawa a badare a capre e cammel- ra”.
villaggi sono circondati da recinti formati li senza pagarlo. Abdel non si sentiva in A sedici anni tornò all’accampamento
da rami piantati in verticale nel terreno. colpa. Anzi, lui e gli altri bambini del suo nel deserto e liberò i suoi schiavi. La loro
Non c’è niente che tenga insieme questi pa- gruppo – erano nomadi che si spostavano reazione lo stupì: non volevano essere libe-
li. Niente che impedisca agli schiavi di fug- da una parte all’altra del Sahara alla ricerca ri. E non sapevano cosa fosse la libertà. Sua
gire. Eppure è raro che qualcuno scappi. di acqua – rimproveravano duramente i loro madre gli disse di smetterla di comportarsi
schiavi. da sciocco: gli schiavi avevano bisogno di
La rivoluzione francese “Erano là per noi, ci proteggevano, e noi una famiglia che si prendesse cura di loro,
Per capire il cammino di Moulkheir verso la eravamo inconsapevoli e ignoranti”, spiega era quello l’ordine naturale delle cose e così
libertà, abbiamo cercato le due persone che Abdel. “Ma lo facevamo in modo innocen- sarebbe stato per sempre.
nel 2010 hanno contribuito alla sua libera- te, perché la schiavitù ci sembrava una con- A vent’anni Abdel organizzò una comu-
zione. Sono uno schiavo e un padrone, Bou- dizione naturale. Bisogna tenerlo presente: nità di giovani attivisti, molti dalla pelle
bacar Messaoud e Abdel Nasser Ould Eth- in un certo ambiente questo comportamen- chiara come lui, che cominciarono a mette-
mane, cresciuti in mondi radicalmente di- to è considerato normale e giusto”. re in discussione il sistema della schiavitù.
versi. Abdel avrebbe continuato a pensarla co- Si incontravano in segreto per paura di es-
Abdel ha 47 anni ed è un uomo dalla pel- sì se non fosse stato per un maestro. I suoi sere scoperti dal governo, che uicialmente
le olivastra e dal isico atletico. Vive nell’ap- genitori volevano che Abdel andasse a aveva abolito la schiavitù nel 1981, ma per-
partamento di famiglia a Nouakchott. L’ab- scuola a Nouakchott, a 450 chilometri metteva che continuasse indisturbata.
biamo incontrato di notte. Ci ha oferto latte dall’altopiano sabbioso dove allevavano il A uno di questi incontri Abdel conobbe
di cammello e ci ha chiesto il permesso di bestiame. Gli fu assegnato un tutore, un eu- Boubacar Messaoud. Nel 1995 fondarono
fumare prima di sedersi sul divano per rac- ropeo dagli occhiali spessi e un’acconciatu- Sos esclaves, uno dei pochi gruppi che com-
contarci la sua storia. La storia di un pro- ra afro. Il maestro pretese che Abdel, battono la schiavitù in Mauritania. Sono
prietario di schiavi diventato abolizionista. all’epoca dodicenne, andasse ogni giorno al loro ad aver liberato Moulkheir.
Abdel aveva sette anni quando prese un centro di cultura francese di Nouakchott Secondo Boubacar, iglio di schiavi, la
ragazzo dalla pelle scura come suo schiavo per leggere dei libri. schiavitù ha radici molto profonde in Mau-
personale: “Fu come scegliere un giocatto- All’inizio Abdel era titubante ma poi co- ritania: “Se uno schiavo diventa libero, gli
lo. Per me era come se lui fosse una cosa, minciò a divorare ogni volume a sua dispo- altri lo giudicheranno male. La società a cui
una cosa che mi piaceva. Lo trovavo bufo: sizione. Dai fumetti di Asterix passò in fret- appartiene non accetta né perdona il fatto
si diceva che parlasse nel sonno, era pafuto ta ai libri sulla rivoluzione francese. In un che sia diventato libero”. Boubacar è cre-
e maldestro, perdeva gli animali che avreb- volume sui diritti umani, preso a caso dagli sciuto nel sud della Mauritania, vicino al
be dovuto accudire e veniva punito spesso. scafali della biblioteca, Abdel trovò l’idea conine con il Senegal. Anche se il padrone
Per me era interessante e comico. E natu- che gli avrebbe cambiato la vita: gli uomini aveva garantito alla sua famiglia una libertà
ralmente scelsi lui”. nascono, e rimangono, liberi e uguali nei limitata da prima della sua nascita, Bouba-
Abdel ha voluto speciicare che nessuno loro diritti. Abdel lesse e rilesse quella riga: car da bambino lavorava nei campi di
l’auto all’improvviso e afrettandoci a fare “Quando stavo con loro, pensavo che Persone che sognavano la libertà ma aveva-
interviste. Ai piedi di una duna di sabbia, in fossero la mia famiglia”, racconta Selekha. no troppa paura di scappare. Persone che
mezzo alle capre che brucavano arbusti, “Ma quando mi sono resa conto che pic- avevano visto i loro amici morire al momen-
abbiamo incontrato Mahmoud, un ragazzo chiavano me, e non i loro igli e le loro iglie, to della fuga.
di 28 anni. Ci ha fatto fare un rapido giro del ho capito che c’era qualcosa che non anda- Una notte abbiamo parlato con Yebawa
villaggio insieme a decine di bambini che ci va”. Ould Keihel, lo schiavo che Abdel, il cofon-
seguivano. Non sapeva chi fosse il padrone Un episodio l’ha segnata per sempre, datore di Sos esclaves, aveva scelto vari de-
della terra. In molti villaggi adwaba si dice spingendo lei e la madre a organizzare la cenni prima. L’abbiamo incontrato in una
che tutti i proitti vadano alla “tribù”. La fuga. Nel 2009, quando Selekha aveva 15 o camera d’albergo con le tende tirate. La sua
scarsità di cibo nel villaggio di Mahmoud 16 anni, il padrone la violentò e lei rimase pelle ricordava il cielo africano a mezzanot-
era terribile. Questa è una delle ragioni per incinta. Dal momento in cui capì di aspetta- te. Yebawa ha una quarantina d’anni e lavo-
cui alcuni preferiscono continuare a vivere re un iglio, Selekha visse nel terrore del ra per la famiglia di Abdel guadagnandosi
nelle case dei padroni: se andassero via, sa- giorno in cui il bambino sarebbe nato. Ma un piccolo stipendio. Quando gli abbiamo
rebbe diicile sopravvivere. quel giorno non è mai arrivato. Il padrone chiesto di parlarci del momento in cui è sta-
caricò Selekha, all’ultimo mese di gravi- to liberato, però, Yebawa sembrava confu-
Sentire la libertà danza, sul retro di un pick-up e guidò a tutta so, come se non ci avesse mai pensato seria-
La iglia più grande di Moulkheir, Selekha velocità su una strada di campagna piena di mente. “Nessuno mi ha mai detto che ero
Mint Hamane, ha la pelle color cafellatte. buche, strapazzando lei e il bambino come libero. Non so come ci si possa sentire”, ha
Questo le ricorda di essere il frutto della panni in una lavatrice. Il bambino morì, detto al nostro interprete, che dopo quell’in-
violenza che sua madre aveva subìto dal esattamente come aveva pianiicato il pa- tervista era sconvolto perché non pensava
primo padrone. Selekha ha cominciato a drone. che qualcuno potesse ancora pronunciare
essere picchiata dal suo nuovo padrone, l’ex “Non mi è stata risparmiata nessuna parole come quelle, perino in un paese co-
colonnello, a 13 anni. Poco dopo sono co- malvagità”, ci ha detto Selekha. “Ha ucciso me la Mauritania. “Immagino si tratti di
minciati gli stupri. Nonostante il modo in il mio bambino”. Moulkheir sentì un nuovo qualcosa di simile a quello che faccio oggi,
cui veniva trattata, Selekha pensava ancora dolore, diverso da quelli provati ino ad al- cioè essere pagato per lavorare”.
a quell’uomo come a un parente benevolo. lora. Non ne poteva più. Per Abdel, Yebawa è un clamoroso falli-
La costringeva a svolgere faccende dome- In Mauritania abbiamo incontrato per- ment0. Ha dedicato la sua vita a combatte-
stiche tutto il giorno, la picchiava e di notte sone che non hanno mai saputo cosa signi- re la schiavitù, ma proprio il suo ex schiavo
la violentava. Ma le dava da mangiare, men- ica essere liberi. Persone che dichiaravano non è stato in grado di apprezzare la sua li-
tre nel resto del paese molte persone muo- di non essere schiavi anche se vivevano in bertà o, quantomeno, di capirla a pieno.
iono di fame. condizioni che suggerivano il contrario. “È una tragedia”, sostiene Abdel. “An-
La nostra ultima sera in Mauritania l’ab- tunitense hanno avuto molte opportunità ri del mondo intero. Le Nazioni Unite han-
biamo passata con Moulkheir e Selekha. Il per aiutare la Mauritania a fare qualcosa di no sottoposto al governo mauritano una
discorso è inito ancora una volta sulle loro concreto, ma le hanno in gran parte spreca- serie di riforme per mettere ine alla schia-
vite e Moulkheir ha cominciato ad agitarsi. te”, dichiara Kevin Bales, dell’associazione vitù: pagare degli avvocati che sostengano
Alla ine si è coperta la bocca con un pezzo Free the slaves. le vittime, permettere l’ingresso di osserva-
di stofa verde e ha indossato gli occhiali da tori internazionali che conducano un’inda-
sole: “Non ce la faccio più a parlare di tutto Sotto i rilettori gine approfondita sulla schiavitù, inanzia-
questo”. Secondo Sarah Mathewson, coordinatrice re centri come quello gestito da Sos escla-
Sua iglia, però, le ha chiesto di conti- del programma Africa dell’organizzazione ves, dove le persone abbiano la possibilità
nuare. Raccontare la sua storia poteva aiu- Anti-slavery international, ci si concentra di studiare.
tarle nella loro causa contro i padroni, per- su problemi come il traico dei bambini o la Sarebbe di grande aiuto se questi cam-
ché adesso anche gli stranieri sapevano schiavitù sessuale piuttosto che sulla schia- biamenti fossero sostenuti dall’opinione
quello che succedeva in Mauritania. Moul- vitù vera e propria, come quella difusa in pubblica mondiale. “La Mauritania è un pa-
kheir, però, non si è fatta convincere. Mauritania. L’ambasciatrice degli Stati Uni- ese povero”, dice Kevin Bales. “Ha bisogno
Così le ho rivolto un’ultima domanda: ti a Nouakchott, Jo Ellen Powell, ha deinito di amici”. Forse, a quel punto, anche donne
che aspetto avevano i loro padroni? Volevo la schiavitù nel paese “qualcosa di total- come Moulkheir e Selekha potrebbero otte-
essere in grado di descrivere ai lettori il vol- mente inaccettabile e aberrante”, e ha di- nere giustizia. E Boubacar e Abdel potreb-
to che le aveva perseguitate per anni ed era chiarato che “gli Stati Uniti stanno facendo bero realizzare il loro sogno.
stato la causa di tanto dolore. pressioni sulla Mauritania perché le cose Abbiamo chiesto ai fondatori di Sos
“Aveva la pelle chiara, portava la barba e cambino”. esclaves come faranno a sapere di aver vin-
gli occhiali”, ha risposto Selekha. La Mauritania è un posto di una bellezza to la loro battaglia contro la schiavitù in
Poi ha fatto una pausa. Alla ine il nostro tormentata, un posto che si ama e allo stes- Mauritania. Entrambi ci hanno dato la stes-
interprete ha rotto il silenzio, dicendo ad so tempo si odia. I suoi abitanti convivono sa risposta: quando un ex schiavo diventerà
alta voce quello che tutti stavamo pensan- da decenni con un grande potenziale ine- presidente. u gim
do: “Somigliava a te”. spresso e con molte promesse infrante, da
Secondo gli attivisti delle organizzazioni quando l’amministrazione coloniale fran- I vIdeo
che lottano contro la schiavitù, la comunità cese cercò di abolire per la prima volta la Questo reportage è stato pubblicato sul
internazionale ha fatto poche pressioni sul- schiavitù nel 1905. Secondo alcuni attivisti sito del canale televisivo statunitense Cnn.
la Mauritania per risolvere il problema della però, le cose potrebbero cambiare se la È accompagnato da una serie di video:
schiavitù. “Il governo francese e quello sta- Mauritania sapesse di essere sotto i riletto- intern.az/CNNschiavi