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Video Maurizio Ferraris sul plusvalore in Marx

Giulia Riccio
obiezione Ferraris:
Per plusvalore Marx intende la porzione delle ore del lavoro degli operai non riconosciuta nello stipendio in
modo che il proprietario della fabbrica, il datore di lavoro, possa arricchirsi. Su internet non si può parlare di
“plusvalore” per due ragioni.
La prima, coloro che traggono profitto dall’uso delle piattaforme non pagano in parte coloro che le usano,
quindi non ripagano dell’uso dei loro dati, così non si può parlare di “plusvalore” perché non vi è un parte
non pagata e una parte che lo è, ma chi ne usufruisce è totalmente non pagato. La ricchezza dei nuovi
capitalisti quindi non è data dall’eccedenza non pagata del lavoro, ma dallo sfruttare i dati che sempre più
persone accettano di dare alle piattaforme.
La seconda, i proprietari non traggono profitto “dall’orario di lavoro” di coloro che usufruiscono delle
piattaforme, ma da qualcosa che possiedono. Si può parlare più di compravendita che non di plusvalore,
sebbene questa non sia ugualmente consapevole tra le due parti, in cui gli utenti delle piattaforme “vendono”
i propri dati e chi le possiede li compra in cambio dei servizi che i social o i motori di ricerca possono offrire.
Non è una compravendita “alla pari” perchè sebbene l’utente di queste piattaforme accetti numerose
condizioni, raramente si usa il tempo necessario per leggerle attentamente, ed essendo un mondo ancora
nuovo, non si conoscono gli effetti a lungo termine di questa cessione dei dati. Per questo tra le due parti,
quella più potente e più consapevole delle proprie azioni, che quindi ragionevolmente continua a fare per
trarre guadagno, è quella dei proprietari delle piattaforme.

riassunto video:
Rousseau e il saggio sull’origine della diseguaglianza tra gli uomini.
Rousseau prova a formulare diverse ipotesi sul perché esistano ricchi e poveri, non arriva a una vera
conclusione.
Capitalismo del primo Ottocento che riapre la questione con la diseguaglianza tra capitalisti e operai, la
risposta di Marx: plusvalore.
La “catena” generica di Rousseau diventa più precisa con Marx e Engels, l’industria e il capitalismo hanno
generato queste catene.
Esempio del servo della gleba nel Medioevo, lavoratore che è sfruttato, ma consapevole di lavorare per il
padrone, nei campi di sua proprietà oppure per se stesso nei campi del servo. Invece, nel capitalismo il
lavoratore vende le proprie ore di lavoro, mentre il capitalista vende il frutto di quelle ore. Così si produce
una situazione in cui il lavoratore in parte è pagato, in parte produce del guadagno eccedente che fa arricchire
il proprietario, questo è il plusvalore.

tesi Ferraris:
Oggi Ferraris vede un nuovo plusvalore, che chiama “plusvalore digitale”. Quello che la piattaforma riesce a
fare dei dati che noi diamo è più grande di quello che facciamo noi con i dati che possiamo ottenere online.
Con tutti i dati che le piattaforme raccolgono da tutti gli individui che ne usufruiscono si crea il nuovo
plusvalore con la vendita di dati ad esempio.
Il servo della gleba sapeva quando lavorava per il padrone.
L’operaio di Marx ne era consapevole solo in parte.
Oggi noi non siamo consapevoli minimamente del plusvalore che produciamo, non percepiamo il “lavoro”.

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