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CAMBIAMENTO
C L I M AT I C O
L’idrogeno
potrebbe
aiutare
il pianeta
di Davide Castelvecchi
Molti ricercatori
vedono un ruolo
enorme per
questo gas nella
decarbonizzazione
delle economie
DOSSIER GENETICA
80 Un’epidemia invisibile
46 Ritratti cosmici di Elizabeth Svoboda
di Clara Moskowitz
La ferita morale insorge quando sono violati i nostri prin-
Le nuove immagini inviate dal JWST di luoghi familiari cipi fondamentali, come in tempo di guerra o durante una
dello spazio rivelano dettagli mai visti prima pandemia, e colpisce milioni di persone
www.lescienze.it Le Scienze 3
Sommario Rubriche
7 Editoriale
di Marco Cattaneo
8 In edicola
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10 Intervista
Embrioni creati in laboratorio sempre più simili a quelli
naturali di Valentina Murelli
12 Made in Italy
Un film per agganciare e spostare ogni carico
di Letizia Gabaglio
10 14 Il matematico impertinente
La perfezione dei numeri interi di Piergiorgio Odifreddi
15 Scienza e filosofia
Tempi bui per le università di Telmo Pievani
16 Homo sapiens
Su due piedi tra gli alberi di Giorgio Manzi
17 La finestra di Keplero
Di chi è il cielo notturno di Amedeo Balbi
88 Coordinate
I ghiacciai più grandi del mondo di Theo Nicitopoulos
17
89 I bastioni di Orione
Ritorno a Pandora di Michele Bellone
90 La ceretta di Occam
Un caleidoscopio di capelli di Beatrice Mautino
92 Rudi matematici
Pedigree felino
di Rodolfo Clerico, Piero Fabbri e Francesca Ortenzio
Sparks (cielo stellato); 5PH/iStockphoto (latte)
18 Il piacere del gusto è tutto mio 21 In cerca di materia oscura 23 Le femmine non sono
20 Un lampo gamma che non torna con orologi atomici piccoli maschi
20 Il lungo viaggio galattico 22 DNA e comportamento dei cani 23 Un nuovo supergruppo
dell’antimateria 22 L’agricoltura ha legato gli umani di microscopici, voraci eucarioti
21 La prima volta di un wormhole ai gatti 24 Brevissime
dell’astronomia
docente di bioetica,
Rensselaer Polytechnic
Università della Institute
Pennsylvania
Telmo Pievani
Vinton Cerf
professore ordinario filosofia
Chief Internet Evangelist, delle scienze biologiche,
Google Università degli Studi di
George M. Church Padova
Già dai primi risultati il James Webb Space direttore, Center for Carolyn Porco
Computational Genetics, leader, Cassini Imaging
Telescope promette meraviglie Harvard Medical School Science Team, e direttore,
Rita Colwell CICLOPS, Space Science
Institute
docente, Università del
Maryland a College Park e Vilayanur S.
a seguente nota riguardan- A proposito, a un gigante come Hub- Ramachandran
“L
Johns Hopkins Bloomberg
School of Public Health direttore, Center for Brain
te i periodi di 25 stelle va- ble era stato dedicato il primo telescopio Richard Dawkins and Cognition, Università
della California a San Diego
riabili nella Piccola Nube di spaziale. Lanciato nel 1990 ed entrato in fondatore e presidente,
Lisa Randall
Richard Dawkins Foundation
Magellano è stata preparata dalla signorina funzione nel 1993, dopo la prima missio- Drew Endy docente di fisica, Harvard
University
Leavitt». Con queste scarne parole Edward ne di servizio per correggere un clamoroso docente di bioingegneria,
Carlo Alberto Redi
Stanford University
Pickering, direttore dell’Harvard Colle- difetto dello specchio primario, in questi Ed Felten
docente di zoologia,
Università di Pavia
ge Observatory, introduceva tre paginet- trent’anni Hubble ci ha regalato immagi- direttore, Center for
Martin Rees
Information Technology
te vergate da Henrietta Swan Leavitt per le ni emozionanti e illuminanti. E ha trova- Policy, Princeton University docente di cosmologia e
astrofisica, Università di
Harvard College Observatory Circulars, una to galassie anche nelle più remote regioni Kaigham J. Gabriel Cambridge
raccolta di comunicazioni astronomiche dell’universo, fissando il suo occhio su zo- presidente e CEO, Charles
Stark Draper Laboratory
John Reganold
docente di scienza del suolo,
che erano considerate rilevanti e dunque ne all’apparenza vuote e che invece si sono Harold Garner Washington State University
meritevoli di immediata diffusione. dimostrate insospettabilmente ricche. direttore, divisioni sistemi e Jeffrey D. Sachs
informatica medici, docente,
direttore, The Earth Institute,
Dopo essersi laureata nel 1892 al Rad- Le immagini dello Hubble Deep Field ci Virginia Bioinformatics Columbia University
Institute, Virginia Tech
cliffe Women’s College, nel 1895 Henrietta hanno portato più vicini che mai alle ori- Michael S. Gazzaniga
Eugenie C. Scott
Founding Executive Director,
Swan Leavitt era entrata come volontaria gini dell’universo. Finché non è arrivato direttore, Sage Center for the National Center for Science
Study of Mind, Università
all’osservatorio di Harvard nella funzione il nuovo gioiello dell’astronomia, il James della California a Santa
Education
Terry Sejnowski
di computer, di calcolatrice. All’epoca alle Webb Space Telescope, che in pochi me- Barbara
docente e direttore del
David Gross
donne non era permesso di lavorare diret- si ha già dato inizio a una rivoluzione. Os- docente di fisica teorica,
Laboratorio di neurobiologia
computazionale, Salk
tamente ai telescopi, ed Henrietta fu inca- servando quello stesso angolo di universo, Università della California a Institute for Biological
Santa Barbara (premio Nobel Studies
ricata di catalogare spettri stellari, per es- Webb ha individuato migliaia di galassie, per la fisica 2004) Michael Shermer
sere infine assunta nel 1902, quando le fu alcune delle quali sembrano essersi forma- Danny Hillis editore, rivista «Skeptic»
co-presidente, Applied Michael Snyder
affidato lo studio di migliaia di stelle varia- te poco dopo il big bang. Talmente antiche Minds, LLC
docente di genetica, Stanford
bili nelle Nubi di Magellano. Già nel 1908 – se i primi dati osservativi saranno confer- Daniel M. Kammen University School of Medicine
direttore, Renewable Giorgio Vallortigara
aveva osservato che alcune di quelle stel- mati – da mettere in crisi il modello conso- and Appropriate Energy docente di neuroscienze,
le sembravano avere una regolarità, ma fu lidato della cosmologia. È per questo che Laboratory, Università della direttore associato, Centre
California a Berkeley for Mind/Brain Sciences,
proprio con la nota del 1912 che le variabi- dedichiamo un corposo dossier al nuovo Vinod Khosla Università di Trento
li Cefeidi – così si chiamano Le stelle di Miss telescopio spaziale. Perché fin dai primi ri- Partner, Khosla Ventures Lene Vestergaard Hau
Christof Koch docente di fisica e fisica
Leavitt, per ricordare il bel libro di George sultati il James Webb Space Telescope pro- presidente dell’Allen Institute applicata, Harvard University
Johnson pubblicato da Codice Edizioni nel mette meraviglie. for Brain Science di Seattle Michael E. Webber
Lawrence M. Krauss direttore associato, Center
2006 – divennero lo strumento fondamen- E non sarà solo, perché nuovi strumen- for International Energy
direttore, Origins Initiative,
& Environmental Policy,
tale per misurare le distanze nell’universo. ti stanno per aprire un’età dell’oro dell’a- Arizona State University
Università del Texas ad
Fu proprio grazie alla relazione tra di- stronomia. Quest’anno, per esempio, in Morten L. Kringelbach Austin
direttore, Hedonia: George M. Whitesides
mensioni e luminosità di quelle stelle varia- Cile sarà inaugurato il Vera Rubin Obser- TrygFonden Research Group, docente di chimica e
Università di Oxford e
bili proposta da Leavitt che nel 1923, esatta- vatory, dedicato all’astrofisica statunitense Università di Aarhus
biochimica, Harvard
University
mente un secolo fa, Edwin Hubble avrebbe che per prima ha ipotizzato l’esistenza del- Steven Kyle Nathan Wolfe
fatto una delle scoperte più sconvolgenti la materia oscura. E chissà se un giorno a docente di economia
applicata e management,
direttore, Global Viral
Forecasting Initiative
dell’epoca: certe variabili nella nebulosa di qualcuno verrà in mente di battezzare uno Cornell University
Anton Zeilinger
Robert S. Langer
Andromeda erano così lontane da cambiare strumento con il nome di Henrietta Swan docente di ottica quantistica,
docente, Massachusetts Università di Vienna
per sempre la nostra visione del cosmo. An- Leavitt, che da semplice computer ha aper- Institute of Technology Jonathan Zittrain
dromeda non era un ammasso di stelle lon- to una finestra su un universo che nessuno Lawrence Lessig docente di legge e computer
docente, Harvard Law School science, Harvard University
tano nella Via Lattea. Era un’altra galassia. prima avrebbe potuto immaginare.
www.lescienze.it Le Scienze 7
In edicola In edicola con «Le Scienze» di marzo il Teorema
di Talete sul fascio di rette, il nuovo volume della
collana Rivoluzioni matematiche
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Un fascio di rette parallele
n fascio di rette parallele che interseca due rette trasversali indivi-
P I A N O D E L L’ O P E R A
1 - Teorema dell’equilibrio di Nash 12 - Teorema di Eulero
2 - Teorema di Pitagora 13 - Teorema del punto fisso
3 - Ultimo teorema di Fermat di Banach-Caccioppoli
4 - Teoremi di Euclide e primo libro 14 - Teorema dell’impossibilità di Arrow
degli Elementi 15 - Teorema di Lagrange
5 - Teorema fondamentale del calcolo o del valor medio
6 - Teorema di Talete sul fascio di rette 16 - Teorema di Bayes
7 - Teorema egregium di Gauss 17 - Teorema fondamentale dell’algebra
8 - Teorema del limite centrale 18 - Teorema di Abel-Ruffini
9 - Teorema di Noether 19 - Teorema di Cauchy-Kovalevskaja
10 - Teoremi dell’incompletezza di Gödel per le equazioni differenziali
11 - Teorema dei quattro colori 20 - Teorema di Perel’man-Poincaré
G L I A LT R I A L L E G A T I R I S E R VAT O
A G L I A B B O N AT I
Un percorso che non è stato semplice: per arrivare alla pubblicazione di combinazione di nutrienti per sostenere la crescita delle cellule e
agosto ci sono voluti più di dieci anni di ricerca da parte del laboratorio dell’embrione. È un tema classico della ricerca sulle staminali: oc-
di Zernicka Goetz… corre individuare sia le cellule giuste per raggiungere un deter-
Proprio così. Il primo passo, raggiunto nel 2014, è stato l’utiliz- minato obiettivo sia le condizioni migliori per farle esprimere in
zo di sole cellule staminali embrionali, che ha permesso di ripro- tutta la loro potenzialità. È un lungo lavoro, che si basa sulle co-
durre in vitro le primissime fasi dello sviluppo embrionale. Nel noscenze pregresse, su una successione di tentativi e anche su un
2017 è arrivata la dimostrazione di quanto fosse più potente com- pizzico di fortuna.
CHI È
GIANLUCA AMADEI
Da giugno 2022 è assegnista di ricerca gruppo di ricerca. Romano di origine, Amadei molecolare, per poi trascorrere un periodo
presso il Dipartimento di biologia dell’Università ha alle spalle una carriera prettamente di sei anni nel laboratorio di Magdalena Zernicka
di Padova, dove è arrivato grazie a un bando internazionale. Ha infatti conseguito in Canada Goetz all’Università di Cambridge, nel Regno
lanciato dall’ateneo per attrarre ricercatori
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Siete riusciti a far sviluppare i simil-embrioni per 8,5 giorni. Pensa che
sarà possibile spingersi anche più in là?
Penso di sì. A un certo punto, la sfida principale diventerà col-
legare queste strutture cellulari a una circolazione esterna che mi-
mi l’attività della placenta, fornendo nutrienti in modo molto rapi-
do. Bisognerà interfacciare il modello con sistemi di microfluidica
o altri sistemi di circolazione in vitro.
Altre possibili applicazioni, oltre che per la ricerca sullo sviluppo em-
brionale?
Naturalmente la ricerca sulle primissime e fondamentali fa-
si della gravidanza: molte gravidanze si interrompono precoce-
mente proprio perché c’è qualcosa che non va nel modo in cui le
staminali embrionali e quelle extra-embrionali interagiscono. Ma
anche lo sviluppo in laboratorio di tessuti e organi da utilizzare
per i trapianti.
Alla fine, il risultato sono stati questi simil-embrioni che hanno tanto In effetti ci sono gruppi, compreso quello di Zernicka Go-
emozionato la comunità scientifica… etz dal quale provengo, che lavorano allo sviluppo di embrioni a
Sì: sono modelli ancora imperfetti, perché il processo per otte- partire da cellule staminali umane. In questo caso, la sfida è che
nerli non è molto efficiente, non tutte le combinazioni di cellule si di staminali embrionali ed extra-embrionali umane ne sappia-
sviluppano in simil-embrioni, e perché queste strutture non so- mo meno di quanto sappiamo su quelle di topo, per cui ci vorrà
no del tutto simili a un embrione, ma cominciano davvero a esse- ancora tanto lavoro e un po’ di tempo. Ma non è un male, perché
re ottimi modelli. nel frattempo è necessario avviare anche una riflessione etica. Il
punto principale della discussione è se queste strutture sinteti-
Come avete capito di essere sulla buona strada? che dovranno essere considerate embrioni veri e propri: dipende-
Abbiamo provato a inattivare nei nostri modelli un gene chia- rà molto dalla loro potenzialità di dare effettivamente origine a un
mato Pax6, ben noto per il suo coinvolgimento nello sviluppo embrione «funzionante», che non sarà però semplice da definire.
del cervello. Ebbene, abbiamo osservato alterazioni dello svilup- Al momento non c’è un chiaro consenso internazionale al riguar-
po del sistema nervoso del tutto sovrapponibili a quelle che si os- do, ma bisognerà arrivarci, coinvolgendo tutta la società.
www.lescienze.it Le Scienze 11
Made in Italy Il sottile dispositivo di AdapTronics, se attivato
elettricamente, si fa adesivo e può sollevare 50
chilogrammi con due fogli piccoli
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Un film per agganciare
e spostare ogni carico
n esperimento che abbiamo fatto in tanti, a scuola per lo
vare fino a 50 chilogrammi con due foglietti piccoli come carte di ma che si farà sempre più concreto nel mondo della logistica.
credito e la cui forza di presa totale può essere scalata semplice- In più è una tecnologia che può essere introdotta su qualsia-
mente aumentando la superficie totale. Gli Electro-AdapThesive si tipo di superficie e scalata in grandezza in modo da aumentar-
Devices (EAD) sono leggeri, versatili, con un consumo energeti- ne la forza. Può essere aggiunta ai sistemi già usati o sostituirli
co minimo, e con capacità sensoristiche integrate. Per intender- completamente. «Rispondiamo quindi alla forte esigenza di si-
ci, oggi questo lavoro viene svolto da sistemi a ventosa pneuma- stemi robotici automatizzati ed efficienti per la presa e la manipo-
tica che sono ingombranti (hanno bisogno di un compressore per lazione di oggetti in un’ampia gamma di mercati, come automa-
LA SCHEDA - ADAPTRONICS
zione industriale, last-mile delivery con robot autonomi, raccolta zia spaziale europea nel suo incubatore a Torino. «Grazie a questa
automatizzata di frutta, rimozione di detriti spaziali e servizi in or- collaborazione stiamo ingegnerizzando un gripper, una mano da
bita ai satelliti», specifica Agostini. mettere sui bracci robotici che si dispiegano nello spazio e avvol-
La logistica è un settore in forte trasformazione. Già oggi i dro- gono il satellite per fare il docking, in maniera non invasiva e sen-
ni vengono usati per consegnare pacchi in zone difficilmente rag- za rovinare gli strumenti che potrebbero trovarsi sulla sua super-
giungibili da altri mezzi di trasporto. Gli oggetti sono agganciati al ficie», sottolinea Agostini.
corpo del velivolo oppure adagiati in una scatola costruita ad hoc, L’elettroadesione è un fenomeno noto che però AdapTronics
soluzioni che limitano le dimensioni di ciò che viene trasportato. è riuscita a declinare in maniera innovativa, grazie a un sistema
Con la tecnologia AdapTronics, invece, basterà fare aderire il ven- di stampa elettronica con inchiostri conduttori e dielettrici che
tre del drone al pacco per ottenere l’aggancio perfetto, qualsiasi ha consentito di sviluppare un film sottile. «Ci sono molte azien-
sia la sua forma. de che stanno lavorando a migliorare i sistemi di presa di oggetti,
Per partire con il business però bisognava scegliere un caso ma sono concentrate tutte a migliorare il sistema a ventose, e non
di studio, concentrarsi su una delle molteplici applicazioni della li consideriamo dei competitor. Abbiamo invece voluto incontrare
tecnologia. «Parlando con le diverse industrie e conducendo in- un’azienda californiana che nel 2014 aveva sviluppato una tecno-
dagini di mercato abbiamo capito che c’era un campo dove pote- logia simile ma in un campo diverso, ed è stato molto importante
vamo davvero fare la differenza, quello aerospaziale. L’elettrosta- per noi confrontarci con loro per imparare dalla loro esperienza»,
tica infatti funziona anche in condizioni di microgravità e vuoto conclude l’ingegnere.
spaziale». Dall’incontro con diverse aziende che lavorano in que- In capo a un anno, infatti, i giovani ingegneri vogliono arrivare
sto campo viene la richiesta di incubazione da parte dell’Agen- sul mercato. Niente più esperimenti, si fa sul serio.
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Il matematico impertinente di Piergiorgio Odifreddi
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Tempi bui per le università
Lo scorso anno gli indici di libertà accademica sono calati
in molti paesi e il problema riguarda anche le democrazie
S
e credete ciecamente nel progresso gruppo separatista ha ucciso tre docenti cine-
di un’umanità che di anno in anno si e il loro autista dell’Istituto Confucio dell’U-
conquista nuovi spazi per la demo- niversità di Karachi.
crazia e i diritti civili, allora è consigliabile leg- Le democrazie non sono immuni. Nel rap-
gere l’ultimo rapporto sulla libertà di ricerca e porto, Scholars at Risk denuncia: casi di mi-
di insegnamento pubblicato a fine 2022 dalla nacce a docenti universitari da parte delle
rete internazionale Scholars at Risk. Pare che forze di sicurezza in Corea del Sud; mancate
il mondo sia in preda a un’insana passione per promozioni di studiosi polacchi a causa del-
autocrati, dittatori e uomini forti (sono quasi le loro ricerche su temi considerati sensibi-
sempre maschi; sopra quel soffitto di cristal- li; attentati dinamitardi contro gli Historical-
lo passeggia un sacco di gente con il testoste- ly Black Colleges and Universities negli Stati
rone a mille). Uniti, dove un’ulteriore minaccia alla libertà
di espressione proviene da crescenti censure
Professori e studenti nel mirino su temi ritenuti non «politicamente corretti».
Dal 1° settembre 2021 a fine agosto 2022, Nei soli 12 mesi monitorati, si sono contate
l’organizzazione con sede alla New York violente repressioni contro le manifestazioni
University ha registrato 391 attacchi contro la studentesche o restrizioni alla libertà di mo-
libertà accademica in 65 paesi (il 41 per cen- vimento anche in Sri Lanka, Indonesia, Tur-
to dei quali ha colpito gli studenti). L’invasio- chia, Bangladesh, Yemen, Cina, Thailandia,
ne russa sta avendo conseguenze catastrofi- Algeria, India, Nicaragua, Kenya, Kuwait, e al-
che sul sistema scientifico ucraino, in termini la Birzeit University nei Territori palestinesi.
di vittime, infrastrutture distrutte, fuga di stu- A Hong Kong il regime cinese procede nella Porte chiuse. Studentesse fermate
denti e docenti. Dall’altro lato della trincea, sistematica riduzione delle libertà di espres- da forze talebane vicino all’ingresso
qualsiasi opposizione esplicita al regime è sione. Già prima che si manifestasse tutta la di un’università a Kabul, in Afghanistan,
perseguitata e per la comunità scientifica rus- ferocia reazionaria contro la rivoluzione del- il 21 dicembre 2022. Dal giorno
sa aumenta l’isolamento interno e internazio- le giovani donne iraniane, nel terrore teo- precedente, il governo dei talebani ha
nale. I fondamentalisti talebani hanno raso al cratico erano all’ordine del giorno gli arresti vietato l’istruzione universitaria alle donne
suolo vent’anni di faticosi progressi nell’edu- contro studenti e professori universitari accu- in tutto il paese a tempo indeterminato.
cazione femminile, azzerandola. Le università sati senza alcuna prova di legami con poten-
afgane schiacciate sotto il loro tallone hanno ze straniere.
licenziato personale accademico e ammini-
strativo, anche su base etnica, e incarcerato Sempre peggio
un numero imprecisato di docenti oppositori Colpisce, soprattutto, il dato comparativo
del nuovo governo. rispetto agli anni precedenti: gli indici di li-
Dopo l’ennesimo colpo di mano milita- bertà accademica sono in calo in molti paesi.
re nel febbraio 2021, in Myanmar i soldati oc- La formula delle società chiuse, in cui magari
WAKIL KOHSAR/AFP via Getty Images
cupano i campus e mettono in galera qualsia- si fa scienza competitiva e ben pagata purché
si dissidente tra studenti e docenti. In Etiopia, non si contraddicano gli ordini del partito uni-
la Wollo University è oggi un martoriato te- co o dei pasdaran, esercita un certo fascino.
atro di guerra tra governativi e Fronte di Li- Dopo aver letto questo documento ango-
berazione del Tigray. Terroristi sospettati di sciante, ci si sente fortunati a vivere in paesi
appartenere al gruppo Boko Haram hanno as- imperfetti, inefficienti e litigiosi, dove però si
saltato la Nigerian Army University di Biu. In possono ancora criticare apertamente i poten-
Pakistan un attacco suicida rivendicato da un ti di turno.
www.lescienze.it Le Scienze 15
Homo sapiens di Giorgio Manzi
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Su due piedi tra gli alberi
Uno studio ribadisce che il bipedismo si sarebbe evoluto
in un contesto forestale e non in ambienti aperti
È
da tempo che qui non parliamo di bi- ne si sia evoluto sugli alberi, probabilmente
pedismo e delle sue origini. Il biz- guidato da strategie di foraggiamento in fore-
zarro modello di locomozione che ci sta: un bipedismo arboricolo, dunque.
contraddistingue venne probabilmente acqui- Lo studio ha rilevato che questi scimpanzé
sito ai tempi della separazione evolutiva con i trascorrono tanto tempo sugli alberi quanto
nostri più stretti parenti tuttora viventi: gli altri della stessa specie, nonostante l’habitat
scimpanzé. Loro, intorno a sei milioni di anni più aperto, e non mostrano alcuna tendenza
fa, continuarono a vivere nelle foreste equato- a muoversi molto sul terreno, com’era invece
riali dell’Africa centro-occidentale e acquisi- atteso. Inoltre, sebbene si pensasse di veder-
rono il «knuckle walking» (andatura sulle noc- li camminare eretti fra l’erba alta della sava-
che delle mani) per muoversi sul terreno: una na, l’andatura bipede si è verificata sugli albe-
particolare forma di quadrupedismo, analoga ri in più dell’85 per cento dei casi. Questi dati
a quella dei gorilla, che sfrutta i loro lunghi ar- sembrerebbero dunque contraddire l’ipotesi
ti anteriori. I nostri antenati, invece, iniziaro- secondo cui un clima più secco e ambienti più
no a camminare sul terreno da bipedi, prelu- aperti avrebbero spinto i nostri primi antenati
dio fondamentale a tutti i passi che seguirono a camminare sul terreno su due gambe, sugge-
nel cespuglio della nostra evoluzione. rendo piuttosto che il bipedismo fosse un loro
modo di muoversi fra i rami degli alberi.
Scimpanzé di oggi
Un recente studio di scienziati dell’Univer- La regola delle tre C
sity College London pubblicato su «Science Forse mi sbaglio, ma non condivido le lo-
Advances» mette in discussione l’ipotesi che il ro conclusioni. Trovo al contrario che mol-
bipedismo sia stato una risposta adattativa agli to di quanto loro osservano lo sapevamo già.
ambienti a mosaico (un misto tra foresta e sa- Penso, in particolare, all’alluce prensile di Ar-
vana) che si andavano aprendo in Africa orien- dipithecus (uno dei primi bipedi del nostro ce-
tale, lungo la traiettoria della Great Rift Val- spuglio evolutivo), alle sue lunghe braccia e
ley, verso la fine del Miocene. Gli autori hanno alle altrettanto lunghe dita delle mani. Penso
studiato sul campo il comportamento di una anche alle caratteristiche che da decenni os-
varietà di scimpanzé (Pan troglodytes schwein- serviamo nelle diverse specie del genere Au-
furthii) che vive in Tanzania, nella Issa Valley, stralopithecus, incluse le loro proporzioni
ai limiti più orientali dell’areale di distribu- corporee che ne fanno come delle «scimmie
zione della specie. Si trova, quindi, in un’area anfibie», capaci al tempo stesso di muoversi
prossima a quella dove si sono evoluti i nostri sugli alberi per lo più con le braccia e sul ter-
primi antenati bipedi diversi milioni di anni reno con le gambe.
fa, quando la foresta si andava ritraendo. Ritengo inoltre che le loro conclusioni sia-
Contrariamente a ipotesi ormai consoli- no offuscate dai limiti dell’osservazione di una
date – secondo le quali il bipedismo sarebbe specie vivente e non di un percorso evolutivo,
stato dovuto a una maggiore frequentazio- che solo il dato paleontologico può fornire.
ne degli spazi aperti e al camminare in po- Nella loro analisi, infatti, non si rispetta la
stura eretta sul terreno – sono arrivati alla «regola delle tre C» di cui parlo talvolta agli
conclusione che il contesto forestale fosse an- studenti. È vero che ci sono le Contingenze
cora una componente essenziale della nicchia (l’ambiente, l’ecologia), ma mancano sia il Ca-
adattativa dei primi ominidi bipedi e che il lo- so (della variazione genetica cruciale) sia le
ro (e nostro) particolare modello di locomozio- Circostanze (della storia naturale).
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Di chi è il cielo notturno
Le costellazioni di satelliti in bassa orbita disturbano già
la visione della volta celeste, e cresceranno a dismisura
A differenza della maggior parte dei satelli- za dei satelliti delle megacostellazioni, con lo
ti per telecomunicazioni, che orbitano a gran- scopo di studiare possibili soluzioni al proble-
di distanze dalla Terra e sono pressoché invi- ma e di sensibilizzare le istituzioni e i comu-
sibili, i satelliti delle megacostellazioni sono ni cittadini.
collocati più vicini alla superficie terrestre, Sì, perché la questione non riguarda sol-
tra i 500 e i 1000 chilometri di quota. Quando tanto gli astronomi professionisti e i gran-
non sono nel cono d’ombra del nostro pianeta di progetti osservativi, ma anche i semplici
(tipicamente nelle ore attorno all’alba e al tra- appassionati e più in generale l’intera umani-
monto), i satelliti riflettono la luce solare, e la tà: il punto è di chi sia la proprietà dei nostri
loro luminosità può superare quella delle stel- cieli notturni e se la visione della volta celeste
le visibili a occhio nudo. possa restare, in futuro, la stessa che millenni
A farne le spese sarebbero soprattutto i te- fa ha riempito di meraviglia i nostri antenati e
lescopi terrestri che osservano grandi regio- ha fatto muovere i primi passi alla scienza.
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News
ANTROPOLOGIA
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News
ASTROFISICA
I nuclei di antielio-3 non sono prodotti solo negli acceleratori, ma al 50 per cento, mentre per l’antielio-3 prodotto dall’interazione fra
esistono anche in natura. In particolare, i ricercatori hanno studiato raggi cosmici e mezzo interstellare la trasparenza varia dal 25 al 90 per
due possibili meccanismi di produzione di questi nuclei leggeri di cento, a seconda dell’energia del nucleo atomico.
antimateria. Il primo è costituito dalle collisioni ad alta energia fra L’esperimento GAPS, che in futuro verrà lanciato a bordo di un pallone
raggi cosmici e mezzo interstellare, il secondo dal decadimento o sonda sopra l’Antartide, potrà fornire ulteriori conferme a questa
dall’annichilazione di particelle di materia oscura del tipo WIMP scoperta.
(particelle massicce debolmente interagenti). Emiliano Ricci
atomici – strumenti di
misurazione del tempo molto
sensibili, che sfruttano le
transizioni energetiche di
ioni e atomi – è in continuo
aumento, tanto da aprire
orizzonti di ricerca inediti:
tra questi, la possibilità di
indagare problemi aperti
di natura fondamentale. In
questa direzione si inserisce
una proposta avanzata su
«Nature Astronomy» da
tre ricercatori, guidati da
Marianna Safronova della
statunitense Università
del Delaware, che hanno
suggerito di inviare due
orologi atomici nelle zone
interne del sistema solare,
allo scopo di verificare la
presenza di particelle di
materia oscura ultraleggera.
Queste particelle
produrrebbero piccole
oscillazioni tali da influenzare
il funzionamento degli
orologi, tanto da indurre una
differenza rilevabile nel loro
«ticchettio».
Uno dei problemi aperti più importanti della fisi- dell’entanglement, fenomeno peculiare che pre- Sebbene al momento l’idea
ca è l’incompatibilità tra la teoria generale della vede la possibile esistenza di una correlazione a sia una semplice proposta,
relatività di Albert Einstein e la meccanica quan- distanza tra sistemi quantistici. la sua realizzazione appare
tistica: benché le due teorie funzionino mol- Spiropulu e colleghi hanno usato un compu- fattibile, tenendo conto
to bene nei rispettivi regimi (rispettivamente, ter quantistico costituito da un circuito a nove che ci sono già missioni
l’infinitamente grande e l’infinitamente picco- qubit (le unità di informazione quantistica), ba- spaziali con a bordo orologi
lo), falliscono quando se ne allontanano. Tutta- sato sul processore Sycamore di Google, per si- atomici (come per esempio
via, da tempo i fisici teorici hanno messo in luce mulare un sistema quantistico semplificato, ma la missione Deep Space
l’esistenza di dualità inattese tra sistemi gravi- tale da preservare le sue proprietà fondamentali. Atomic Clock della NASA,
tazionali e quantistici. Proprio in questo filone Nella simulazione, i ricercatori hanno realizzato lanciata nel 2019) e che
si inserisce uno studio pubblicato su «Nature» il teletrasporto di un qubit attraverso il proces- sono già state inviate con
da un gruppo di ricerca guidato da Maria Spiro- sore, osservando la stessa dinamica attesa se il successo alcune sonde in
Cortesia inqnet/A. Mueller (Caltech)
pulu, del Caltech di Pasadena, in California, che qubit si spostasse lungo un wormhole transitabi- prossimità dell’interno del
ha simulato per la prima volta la dinamica di un le. Il risultato dimostra che l’informatica quanti- sistema solare e del Sole
wormhole (un tunnel spazio-temporale) su un stica può rappresentare una strada interessante stesso, che costituisce la
computer quantistico. per testare teorie di gravità quantistica (che nel- zona di maggiore interesse
I ricercatori hanno verificato in particola- la maggior parte dei casi non sono facilmente in- per la missione proposta da
re l’esistenza di una connessione tra il compor- dagabili sperimentalmente), oltre a studiare altri Safronova e colleghi.
tamento del wormhole e il teletrasporto quan- problemi aperti di fisica fondamentale. Matteo Serra
tistico, una delle applicazioni più spettacolari Matteo Serra
www.lescienze.it Le Scienze 21
News
ETOLOGIA
L’agricoltura
DNA e comportamento dei cani ha legato
gli umani
Individuate le sequenze che più distinguono le varie razze ai gatti
Fra i misteri del gatto c’è
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responsabili dei tratti comportamentali. Ricer- cuiti genici che controllano lo sviluppo del siste- progenitore selvatico.
catori guidati da Elaine Ostrander, dei National ma nervoso. Alex Saragosa
Institutes of Health statunitensi, sono riusciti Eugenio Melotti
in questo gene per sei nucleotidi. I Provora di qualche giorno, nei campioni analizzati dell’Università di Tyumen in Russia, con
sembrano differire dal resto degli eucarioti per dai ricercatori non rimaneva quasi altra un team proveniente da diversi atenei
oltre 150 nucleotidi. In breve, le loro differenze traccia di vita microbica se non loro. Vengono internazionali.
sono tali e tante da giustificare la nascita di dunque considerati piccoli superpredatori, Aurora Colangelo
www.lescienze.it Le Scienze 23
News
Giochi di bambini
La soffice dell’Età del rame
consistenza
Antiche placche in ardesia a forma di gufo,
del nostro risalenti a 5000 anni fa, potrebbero essere sta-
cervello te incise dai bambini dell’Età del rame come gio-
cattoli. A suggerirlo sono alcuni ricercatori spa-
Forse non vi siete mai gnoli che, analizzando un centinaio di manufatti
chiesti quale sia la
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per estrarre le proprietà favorevole agli incendi. Lo studio sull’Himalaya mostra come questo effetto indiretto sia stato finora
complessive del materiale. sottovalutato e vada invece considerato più attentamente nei futuri modelli di impatto. (AnPa)
Lo studio conferma che
DanielPrudek/iStock (Himalaya); Juan J. Negro
24 Le Scienze
Prove tecniche di CRISPR Addio al secondo
contro l’Huntington intercalare? Il gene drive
può aiutare
La cautela è d’obbligo: si tratta di uno studio La Conferenza generale dei pesi e delle misure
nelle fasi precliniche precoci, effettuato su tes- (CGPM) di Parigi ha proposto di sospendere, a
a controllare
suti ingegnerizzati. Eppure non può non destare partire dal 2035, la pratica di aggiungere «secon- anche i topi
attenzione, visto che la malattia presa in esame, di intercalari» agli orologi ufficiali per mantener-
il morbo di Huntington, provoca enormi soffe- li sincronizzati con la rotazione terrestre. Le specie invasive sono una
renze ed è al momento senza cura. Le terapie di-
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www.lescienze.it Le Scienze 25
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promette di superarlo.
Le prime foto del James Webb Space Telescope (JWST) so-
no state diffuse il 12 luglio 2022 e sono sbalorditive. La chiarez-
za e il livello di dettaglio sono senza precedenti. Vedere le nuove
immagini che il telescopio ci dà di alcuni oggetti familiari, dalla
nebulosa della Carena, spesso fotografata, al pianeta Nettuno, è
come indossare nuovi occhiali più forti. Finora sono state pub-
blicate solo le prime serie di foto del JWST, ma ogni immagine
ha suscitato scalpore: c’è da pensare che nei prossimi anni le im-
magini del telescopio si infiltreranno nella coscienza pubblica
altrettanto a fondo di quelle di Hubble.
È un trionfo particolarmente gradito, pensando a che cosa è
servito per arrivare a questo punto. Gli scienziati hanno iniziato
a progettare il JWST più di trent’anni fa e i lavori per la costru-
zione dell’osservatorio hanno tardato tanto rispetto al previsto,
sforando di molto i preventivi, al punto che in tanti temevano
che non sarebbe mai stato lanciato. Il 25 dicembre 2021, quan-
do finalmente il telescopio si è sollevato da terra, dopo aver rag-
giunto un costo di quasi 10 miliardi di dollari, gli astronomi han-
no provato un enorme sollievo. Nei sei mesi successivi il JWST
ha dimostrato di funzionare persino meglio del previsto e gli
astronomi hanno cominciato a divertircisi davvero.
Ora il mondo della scienza è entusiasta. Nei tre mesi successi-
vi alla pubblicazione dei risultati iniziali del telescopio, l’archi-
vio di preprint arXiv ha già ricevuto circa 200 articoli di inter-
pretazione dei dati, e non mancherà un profluvio di altri lavori: il
tempo di osservazione è già impegnato dai fortunati ricercatori
le cui proposte hanno prevalso in un processo di selezione peer-
reviewed molto competitivo.
Nelle pagine seguenti abbiamo raccolto alcuni ritratti cosmi-
ci che il JWST ci ha fornito finora. A pagina 42 vediamo come
gli scienziati creano immagini compiute partendo dai dati grez-
zi del telescopio. A pagina 28 il giornalista Jonathan O’Callaghan
spiega come alcune di queste foto hanno già messo in crisi la co-
smologia. E a pagina 39 l’astrofisico Fabio Pacucci descrive co-
me Hubble e il JWST hanno cambiato la scienza fotografando lo
spazio «vuoto».
Presto la prima immagine che ci verrà in mente pensando al-
NASA, ESA, CSA, STScI e Webb ERO Production Team
Cosmologia
in crisi
Le prime immagini del JWST mostrano galassie
a distanze inimmaginabili, così antiche da mettere in dubbio
le teorie sull’evoluzione dell’universo primordiale
di Jonathan O’Callaghan
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R
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le interazioni reciproche, poco conosciute, tra luce stellare, gas la familiare Via Lattea. «Si costruiscono queste macchine non per
e polvere. Osservando le galassie dall’alba cosmica con il JWST, i confermare il paradigma, ma per infrangerlo», afferma lo scienzia-
cosmologi possono mettere alla prova la loro conoscenza di tut- to del JWST Mark McCaughrean, consulente senior per la scienza
ti questi fenomeni, confermando la validità dei loro migliori mo- e l’esplorazione all’Agenzia spaziale europea. «Solo, non sappiamo
delli o rivelandone lacune che potrebbero preannunciare nuove come si romperà».
e profonde scoperte.
Queste osservazioni avrebbero dovuto richiedere tempo; le Uno sguardo profondo verso l’alba cosmica
proiezioni iniziali stimavano che le prime galassie sarebbero state Si potrebbe dire che le osservazioni delle prime galassie
così piccole e deboli che JWST, nelle sue indagini pilota, avrebbe compiute dal JWST hanno richiesto miliardi di anni di prepara-
trovato al massimo qualche candidato straordinariamente remo- zione, ma più modestamente si possono far risalire al 1985 e allo
to. Le cose sono andate diversamente. Non appena gli scienziati Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora. All’epo-
che gestivano il telescopio hanno pubblicato le prime immagini ca mancavano ancora cinque anni al lancio del telescopio spaziale
dell’universo lontano, astronomi come Naidu (del Massachusetts Hubble con uno space shuttle. Ma Garth Illingworth, allora vice-
Institute of Technology) hanno iniziato a trovare al loro interno direttore dello STScI, rimase sorpreso quando un giorno il suo ca-
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po, l’allora direttore di STScI Riccardo Giacconi, scomparso nel to che faceva osservazioni in luce visibile. Quando la luce prove-
2018, gli chiese di iniziare a pensare a che cosa sarebbe venuto do- niente da una galassia molto lontana viaggia attraverso l’abisso
po Hubble, molto più in là nel tempo. «Protestai, dicendo che ave- cosmico, viene allungata dall’espansione dell’universo, subendo
vamo già fin troppo da fare con Hubble», ricorda Illingworth. Ma un aumento delle lunghezze d’onda noto come redshift. Più alto
Giacconi insistette: «Fidati, ci vorrà molto tempo», disse. Così Il- è il valore del redshift, maggiore è lo stiramento subito dalla lu-
lingworth e una manciata di altri studiosi si misero al lavoro, ela- ce e quindi più distante sarà la galassia d’origine. I redshift delle
NASA, ESA, CSA e STScI
borando idee per quello che all’epoca era noto come Next Genera- galassie primordiali sono così alti che la loro luce visibile, quan-
tion Space Telescope (NGST), poi ribattezzato JWST dal nome di do arriva ai nostri telescopi, si è allungata fino all’infrarosso; per
un ex amministratore della NASA. questo motivo Hubble non poteva vederle. L’NGST, invece, avreb-
Hubble era destinato a trasformare l’astrofisica, ma gli astrono- be potuto fare osservazioni nell’infrarosso e avrebbe avuto uno
mi sapevano che le sue capacità sarebbero state limitate dal fat- specchio di raccolta della luce stellare molto grande (e molto fred-
Un’immagine del JWST rivela centinaia di stelle neonate zione di cielo apparentemente vuota per dieci giorni consecutivi.
prima invisibili nel nido di stelle noto come nebulosa della Molti esperti avevano previsto che l’osservazione prolungata sa-
Carena, un vasto agglomerato di gas e polvere situato a circa rebbe stata uno spreco di risorse, rivelando al massimo una man-
7600 anni luce dalla Terra. ciata di galassie poco luminose. Invece lo sforzo è stato ampia-
mente ricompensato: l’immagine risultante, l’Hubble Deep Field,
do), che gli avrebbe permesso di scrutare molto più in profondità ha mostrato che la zona «vuota» era in realtà piena di migliaia di
nell’universo. «Tutti hanno capito che Webb sarebbe stato il tele- galassie, risalenti fino a 12 miliardi di anni fa, sui 13,8 miliardi di an-
scopio per osservare le prime galassie», dice Illingworth. «Questo ni di storia dell’universo. «C’erano galassie dappertutto», dice Il-
è diventato quindi l’obiettivo scientifico principale». lingworth, oggi astrofisico all’Università della California a Santa
La necessità del telescopio è apparsa evidente nel dicembre Cruz. L’Hubble Deep Field ha mostrato che l’universo primordiale
1995, quando gli astronomi hanno puntato Hubble su una por- era ancora più affollato e affascinante di quanto ci si aspettasse, of-
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frendo tesori osservativi a chi vi dedicava il tempo e la cura neces- Survey from Space), avrebbero trascorso decine di ore ciascuno
sari a guardarlo bene. Tuttavia, per quanto impressionante fosse alla ricerca di galassie nell’universo primordiale fissando picco-
l’Hubble Deep Field, gli astronomi volevano di più. le porzioni di cielo separate. Non ci si aspettava molto: forse una
Dopo oltre vent’anni di lavoro al costo di circa 10 miliardi di versione un po’ più decorata dell’Hubble Deep Field, ma niente di
dollari, il JWST è stato finalmente lanciato il giorno di Natale del più. Steven Finkelstein, dell’Università del Texas ad Austin e re-
2021. Un mese dopo il telescopio ha raggiunto la sua destinazio- sponsabile di CEERS, afferma che l’osservazione di galassie estre-
ne nello spazio profondo, dove i suoi strumenti sono stati messi mamente distanti era prevista solo «dopo alcuni cicli di dati» rica-
esaustivamente alla prova per garantire che offrissero prestazio- vati da più programmi.
ni ottimali. Nel luglio 2022 il tanto atteso primo anno di osserva- Invece, con grande sorpresa degli astronomi, quelle galas-
NASA, ESA, CSA e STScI
zioni scientifiche, noto come Ciclo 1, poteva iniziare. Una parte del sie sono apparse immediatamente. La galassia più distante cono-
tempo iniziale del telescopio è stata dedicata a programmi ad alto sciuta mai avvistata da Hubble era GN-z11, individuata nel 2015
impatto in una serie di discipline, i cui dati sarebbero stati imme- a un redshift di 11 grazie a un aggiornamento del telescopio che
diatamente resi pubblici. Due di questi, CEERS (Cosmic Evolution nel 2009 ha migliorato le sue modeste capacità nell’infrarosso. Un
Early Release Science Survey) e GLASS (Grism Lens-Amplified redshift di 11 corrisponde a un’età cosmica di circa 400 milioni di
Un confronto fianco a fianco mostra le osservazioni stime di redshift derivate da semplici misure di luminosità. Que-
dettagliate di JWST della nebulosa Anello del Sud nel vicino ste sono più facili da ottenere, ma meno precise delle misure diret-
infrarosso (a sinistra) e nel medio infrarosso (a destra). Situata te del redshift, che richiedono un tempo di osservazione più lun-
a oltre 2000 anni luce dalla Terra, la nebulosa è composta da go. Tuttavia, anche la tecnica semplificata può essere accurata, e
gusci di gas e polvere espulsi da una stella morente, visibile in in questo caso indicava una galassia inaspettatamente grande e lu-
ciascuna immagine vicino al nucleo della nebulosa. minosa, con una massa di stelle già pari a un miliardo di soli, solo
qualche centinaio di volte inferiore alla popolazione stellare della
anni, al limite di quando si ritiene che sia iniziata la formazione Via Lattea, nonostante la nostra galassia sia più matura di miliar-
delle galassie. Ma fin dai primi dati di GLASS due gruppi di ricer- di di anni. «Questo andava oltre le nostre più rosee aspettative», af-
catori, uno dei quali guidato da Naidu in quella scoperta notturna ferma Tommaso Treu, astronomo all’Università della California a
mozzafiato, hanno trovato indipendentemente un candidato per Los Angeles e responsabile di GLASS.
una galassia più distante chiamata GLASS-z13, a un redshift di 13, Il record non è durato a lungo. Nei giorni successivi da CEERS e
circa 70 milioni di anni più indietro nel tempo. GLASS sono apparse decine di galassie candidate con redshift sti-
Nella loro sete di risultati rapidi, i ricercatori si sono basati su mati fino anche a 20, vale a dire appena 180 milioni di anni dopo il
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big bang; e alcune avevano strutture discoidali che non ci si aspet-
tava si fossero manifestate così presto nella storia del cosmo. Un
altro team, nel frattempo, ha trovato prove di galassie grandi come
la nostra Via Lattea a un redshift di 10, cioè neanche 500 milioni di
anni dopo il big bang.
Questi colossi che emergono così in fretta sfidano le aspettative
del modello standard dei cosmologi sull’evoluzione dell’univer-
so. Questo modello, chiamato Lambda CDM (LCDM), incorpora le
migliori stime degli scienziati sulle proprietà dell’energia oscura
e della materia oscura, che agendo collettivamente dominano l’e-
mergere di strutture cosmiche su larga scala. («Lambda» si riferi-
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La spiegazione più stupefacente è che il modello cosmologico son, direttrice ad interim dello STScI. «Ma ne ho sottovalutato la
canonico LCDM sia sbagliato e debba essere rivisto. «Questi risul- quantità».
tati sono molto sorprendenti e difficili da ottenere ricorrendo al Ciò ha permesso di rendere pubblici e discutere rapidamen-
nostro modello cosmologico standard», afferma Boylan-Kolchin. te i risultati scientifici, ma alcuni temono che questo abbia avu-
«E probabilmente non si tratta di un piccolo cambiamento. Do- to un costo. «Si è corso un po’ troppo», dice Klaus Pontoppidan,
vremmo rivedere tutto dall’inizio». Un’idea controversa è la dina- progettista scientifico di JWST allo STScI. «Lo standard ottimale
mica newtoniana modificata (MOND, MOdified Newtonian Dyna- è sempre un articolo sottoposto a peer-review». I problemi iniziali
mics), che sostiene che la materia oscura non esiste e che i suoi di calibrazione di JWST, per esempio, potrebbero aver influenza-
effetti possono invece essere spiegati da fluttuazioni su larga sca- to alcuni risultati. Nathan Adams, dell’Università di Manchester,
la della gravità. Le osservazioni del JWST, finora, potrebbero soste- nel Regno Unito, e i suoi colleghi hanno scoperto che potrebbero
nere questa teoria. «La teoria MOND ha visto avverarsi molte del-
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La ricchezza
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di Fabio Pacucci
o scorso luglio 2022 gli astronomi che lavorano con il James Webb Space
L
come gemme luminose nell’oscurità del cosmo.
Alcuni di questi fari lontani brillavano già quando l’universo
aveva solo poche centinaia di milioni di anni. Per capire come sia-
mo arrivati a questo straordinario risultato – ovvero in che modo
Telescope (JWST) hanno pubblicato l’immagine astronomica più profon-
da mai ottenuta, lasciando il mondo a bocca aperta. Sullo sfondo di un am-
masso di galassie denominato SMACS 0723, visto come appariva 4,6 mi-
liardi di anni fa, miriadi di galassie di forme e dimensioni diverse appaiono
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le allo sviluppo del telescopio spaziale Hubble, dalla sua concezio- Advanced Camera for Surveys che era stato aggiunto al telescopio
ne originale negli anni settanta fino al lancio. Bahcall pensava che durante una missione di servizio nel 2002. Questa storica ripresa
le immagini del campo profondo di Hubble potessero essere usa- conteneva migliaia di galassie, alcune delle quali, come oggi sap-
te per studiare le dimensioni e le forme delle galassie deboli e per piamo, brillavano quando l’universo aveva meno di un miliardo di
censire i quasar (un termine piuttosto antiquato per indicare i bu- anni. Il campo ultra-profondo ha mostrato, con un dettaglio sen-
chi neri supermassicci in fase di accrescimento), ma non credeva za precedenti, la storia della formazione delle galassie. Quelle più
che avrebbero rivelato nuove popolazioni di galassie. Quelle tie- lontane sono apparse definitivamente più piccole e di forma più
pide aspettative hanno frenato l’urgenza di tentare di osservare il irregolare rispetto a quelle più vicine, fornendo prove sostanziali
campo profondo con Hubble. a sostegno delle teorie sull’evoluzione delle galassie.
Il primo tentativo è avvenuto verso le vacanze invernali del La tecnologia utilizzata per l’Ultra Deep Field fornisce essen-
1995, dopo una necessaria riparazione delle ottiche. Il telescopio
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nestra priva di nubi di idrogeno e polveri della Via Lattea. Il Chan- galassie più distanti e la prima supernova rilevata tramite l’effetto
dra Deep Field South ha scoperto l’universo estremo, rivelando di lente gravitazionale.
centinaia di buchi neri, alcuni dei quali molto remoti. L’immagi- Sono passati quasi 200 anni dall’avvento della fotografia, quan-
ne non era visivamente spettacolare come le fotografie di Hubble, do l’umanità è riuscita per la prima volta a catturare e registrare
tuttavia era densa di significati scientifici. In seguito l’osservatorio direttamente fotoni per creare immagini. Oggi, fotocamere alta-
Chandra ha ripreso immagini dello stesso campo con un’esposi- mente complesse a bordo di un telescopio spaziale a un milione
zione totale di circa sette milioni di secondi, il che lo rende il cam- di chilometri di distanza stanno sconvolgendo la nostra conoscen-
po più profondo ottenuto fino a oggi nei raggi X. Nel 2003 è stato za dell’universo, aprendo nuove finestre sullo spazio e sul tem-
pubblicato il Chandra Deep Field North, con i dati di oltre 500 sor- po. Questi due eventi sono separati da un arco temporale relati-
genti a raggi X. vamente breve, ma sono legati dallo stesso obiettivo: raggiungere
Nel 2006 gli scienziati hanno reso pubblico l’Hubble Ultra De- una comprensione più profonda della natura guardando quello
ep Field, che è stato ottenuto usando uno strumento chiamato che i nostri occhi non possono vedere. Q
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Come vengono realizzate le «fotografie» del James Webb Space Telescope
Dietro le immagini
testo di Clara Moskowitz
grafica di Jen Christiansen
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Mentre attraversa lo spazio, la luce viene «stirata» dall’espansione dell’universo. È per questo che molti degli oggetti più lontani risplendono nell’infraros-
so, cioè a lunghezze d’onda maggiori di quelle della luce visibile. Questa antichissima luce è invisibile per i nostri occhi, ma il James Webb Space Telescope
(JWST) è fatto in modo da catturarla, e ha rivelato alcune fra le prime galassie che si sono formate nell’universo.
Porzione dello spettro elettromagnetico che gli esseri umani sono in grado di vedere
Hubble Spitzer
Porzione dello spettro che JWST è in grado di rilevare
Modulo
integrato degli
strumenti scientifici
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Fotocamera Strumento
per l’infrarosso per l’infrarosso
vicino medio
(NIRCam) (MIRI)
È l’unico strumento Combina fotocamera
per l’infrarosso e spettrografo, ed è
Andi James e J. Olmstead, STScI (riferimenti)
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Ma queste immagini Lunghezza d’onda infrarossa:
0,90 micrometri 1 2 3 4
sono «reali»?
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Colore assegnato: arancione 1 2 3 4
Immagine composita
3 4 a quattro colori 1 2 3 4
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Ritratti
cosmici
Le nuove immagini inviate dal JWST
di luoghi familiari dello spazio
rivelano dettagli mai visti prima
di Clara Moskowitz
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elaborazione immagine di Ricardo Hueso/UPV/EHU e Judy Schmidt
NASA, ESA, CSA e Jupiter ERS Team;
In questa immagine dello strumento NIRCam del JWST sono visibili gli anelli di Giove, le sue lune Amaltea (il punto
luminoso sulla sinistra) e Adrastea (il punto fioco sul vertice sinistro degli anelli) e persino le galassie sullo sfondo.
Le aree più chiare del pianeta rappresentano le regioni con la maggiore copertura nuvolosa, che riflette la luce solare,
in particolare la famosa Grande Macchia Rossa di Giove; i punti più scuri hanno meno nuvole. Forse la caratteristica
più sorprendente è il bagliore azzurro delle aurore del pianeta ai poli nord e sud. Questi spettacoli di luce si verificano
quando le particelle ad alta energia che fluiscono dal Sole colpiscono gli atomi nell’atmosfera di Giove. Le aurore
si trovano su qualsiasi pianeta con un’atmosfera e un campo magnetico, che guida verso i poli le particelle provenienti
dal Sole; oltre che sulla Terra e su Giove, i telescopi hanno osservato aurore su Saturno, Urano e Nettuno.
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PER APPROFONDIRE
Osservatorio a nido d’ape. Irion R., in «Le Scienze» n. 508, dicembre 2010.
Il lungo viaggio di un telescopio. Moskowitz C., in «Le Scienze» n. 642, febbraio
2022.
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GENETICA
Come i supergeni
guidano l’evoluzione
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di Carrie Arnold
Myriam Wares for Quanta Magazine
minacciavano di infestare i suoi prezio- to che sono molto più comuni di quan-
si esemplari prima che potesse spedirli in to si credesse. Non è detto che tutti que-
e rischi per la specie Inghilterra. Ma quel che lo assillava era un sti gruppi di geni che funzionano come
che li reca si stia problema scientifico, riguardo alle farfalle. un gene unico abbiano una funzione, ma
Bates aveva notato che alcune delle far- le ricerche degli ultimi anni hanno rivela-
rivelando complesso falle Heliconius dai colori vivaci presen- to che potrebbero controllare svariati trat-
ti nella foresta non svolazzavano come le ti in un’ampia gamma di specie animali e
altre, ma con più lentezza. Quando le cat- vegetali. I supergeni aiutano i girasoli sel-
turò e le esaminò col suo microscopio di vatici ad adattarsi a una serie di ambienti,
fortuna, scoprì che non erano affatto He- come le dune di sabbia, le pianure costiere
liconius, ma sorprendenti sosia, apparte- e le isole barriera vicino alle coste. In altre
nenti a famiglie di farfalle non correlate. piante producono sottili ma importanti va-
Quando la scoperta di Bates divenne riazioni negli organi sessuali e nella fertili-
nota a chi si intendeva di scienza in Inghil- tà che aiutano a prevenire gli incroci fra in-
terra, si capì che l’idea della selezione na- dividui imparentati. Una ricerca pubblicata
turale da poco proposta da Charles Darwin la scorsa primavera ha dimostrato che, in
poteva spiegare i motivi di questo brillante alcune specie di formiche di fuoco, i super-
mimetismo. Gli uccelli e gli altri predatori geni determinano il tipo di organizzazio-
evitano le Heliconius perché sono tossi- ne sociale predominante, se cioè una colo-
che e hanno un sapore amaro; le farfalle nia ha una sola regina riproduttrice o più di
che le imitano non sono tossiche, ma poi- una, o se produce più maschi o più femmi-
ché assomigliano così tanto alle Heliconius ne. (Negli esseri umani non è stato confer-
amare, hanno meno probabilità di essere mato alcuno specifico supergene, ma sono
mangiate. Più stretta è la somiglianza, più stati trovati alcuni probabili candidati.)
potente è la protezione. I supergeni sembrano anche spiegare
molti vecchi misteri evolutivi, per esempio
Sfumature misteriose come le specie possano talvolta adattarsi in
Quello che Bates e molti altri biologi fretta a nuovi ambienti, come le popolazio-
evoluzionisti successivi non riuscivano a ni possano evolversi in direzioni diverse
spiegare era come fosse possibile questo pur vivendo vicine, e perché alcune specie
mimetismo. Ottenere le corrette sfuma- abbiano «sistemi letali bilanciati» di ripro-
ture di color acquamarina e arancio fuo- duzione, una condizione per cui un indivi-
co nei punti giusti delle ali richiedeva una duo deve avere due versioni diverse di un
costellazione di geni, regolati con preci- dato cromosoma per sopravvivere.
sione. Per mantenere il travestimento da Ma i supergeni non sono onnipoten-
Heliconius, le loro sosia avrebbero dovu- ti. I lavori più recenti sulla loro evoluzione
to ereditare questi tratti con perfetta fe- stanno dipingendo un quadro dei loro ef-
deltà, generazione dopo generazione. For- fetti con molte sfumature. Questi model-
se le vere Heliconius potevano permettersi li teorici e gli studi sulle popolazioni rea-
qualche deviazione nei loro colori, perché li hanno dimostrato che spesso i supergeni
le loro tossine potevano ancora insegnare accumulano mutazioni dannose molto più
ai predatori a stare alla larga; ma i mimi do- in fretta di altri tratti di DNA, e ciò può por-
vevano essere repliche sempre impeccabi- tare gradualmente a effetti degenerativi
li. Ma il rimescolamento casuale dei tratti che minano i loro originari benefici.
nella riproduzione sessuale avrebbe dovu-
to stravolgere rapidamente quegli schemi Geni in lavatrice
di colorazione così essenziali. La definizione di supergene è piuttosto
Oggi sappiamo che in molte specie la ri- tecnica e gli scienziati discutono ancora
sposta sta nei supergeni, ovvero tratti di sui suoi dettagli, anche se il concetto esiste
DNA che accorpano diversi geni in un’u- fin dagli anni trenta. Ma al livello più sem-
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plice, spiega Simon Martin, biologo evolu- Carrie Arnold è giornalista scientifica freelance e vive in Virginia; scrive del mondo
zionista dell’Università di Edimburgo, un vivente per «Scientific American», «National Geographic» e varie altre testate.
supergene è un gruppo di geni che vengo-
no ereditati in blocco come un’unica uni-
tà, spesso insieme a molto altro DNA non l’equivalente evolutivo degli asciugamani è già ben adattata all’ambiente circostante,
codificante. «Così è possibile continuare a rosa spesso non è un problema, dice Ber- renderla un blocco unico includendola in
ottenere due tratti distinti, determinati cia- dan: un mix di caratteristiche può essere un’inversione non le consentirà d’improv-
scuno da un dato gruppo di varianti di quei vantaggioso. viso di prendere il volo come supergene.
geni, senza preoccuparsi che si mescoli- A volte, però, la vita trae vantaggio dal Ciò può contribuire a spiegare perché non
no», ha detto Martin. tenere separata la propria biancheria ge- accade di routine che tratti vitali complessi
Il rimescolamento avviene spesso nel
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netica. Per i sosia delle farfalle Heliconius siano legati fra loro sotto forma di superge-
corso della produzione di ovociti e sper- di Bates, avere un mix di schizzi di colore ni: spesso le normali pressioni selettive so-
matozoi, durante la quale le copie mater- provenienti da geni diversi potrebbe es- no sufficienti a preservarli.
ne e paterne dei cromosomi si allineano e sere un disastro: le farfalle traggono be- La domanda se un adattamento preceda
scambiano a caso segmenti di DNA in un neficio dal mimetismo solo se assomiglia- un’inversione o viceversa, ha capito Lot-
balletto chiamato ricombinazione. La ri- no abbastanza a Heliconius da ingannare i terhos, potrebbe non avere mai una rispo-
combinazione è un meccanismo con cui la predatori. sta. «Che cosa viene prima, l’inversione o
natura si garantisce i benefici dati dall’ave- Ecco perché molti ricercatori hanno in- l’adattamento?», ha detto. «Probabilmente
re diverse permutazioni dei geni; aumenta dagato come nascono i supergeni e qua- concorrono entrambi».
la diversità genetica e aiuta a eliminare le li potrebbero essere le conseguenze per
mutazioni dannose. Il superpotere dei su- una specie quando un suo supergene con- Il rovescio della medaglia
pergeni è di bloccare questo processo. In tinua a evolversi. Capire l’origine di un su- I supergeni offrono notevoli vantaggi
genere, i supergeni contengono delezioni, pergene è «una delle domande più impe- nell’eredità dei tratti adattativi, ma hanno
inserzioni o inversioni (sequenze tagliate gnative», ha detto Tanja Slotte, genetista anche un costo.
e inserite al contrario) del DNA. Di conse- evolutiva dell’Università di Stoccolma che Ripensiamo all’analogia con il bucato di
guenza, queste parti del DNA cromosomi- studia i supergeni nelle piante. «E non è Berdan: lavare asciugamani rossi e bianchi
co non si allineano con un partner e hanno scontato che sia sempre possibile» in un unico carico elimina le differenze di
molte meno probabilità di ricombinarsi.
Supergeni impazziti
I supergeni possono complicare il processo
Negli anni settanta i ricercatori hanno
dimostrato che questo stesso meccanismo di accoppiamento: in alcune specie generano un
– disallineamenti nei cromosomi che bloc-
cano la ricombinazione in alcuni loro trat-
sistema riproduttivo che prevede quattro sessi
ti, che poi perdono parte dei loro geni – ha
portato all’evoluzione dei cromosomi ses-
suali Y dai cromosomi X nei mammiferi. I In un recente tentativo Katie Lotterhos, colore fra i due tipi di biancheria. Tuttavia,
cromosomi sessuali sono essenzialmen- biologa evoluzionista marina della North- se si strappa o si macchia un asciugamano
te supergeni impazziti. Sia i supergeni sia i eastern University, in Massachusetts, ha rosa, si ha un asciugamano rosa identico
cromosomi sessuali esistono perché a vol- costruito un modello al computer per stu- da usare come riserva. Se una copia di un
te c’è un vantaggio nell’avere una serie di diare i primi passi del percorso che porta cromosoma subisce una mutazione dan-
geni ereditata tutta insieme, dice Deborah da un’inversione a un supergene, pubbli- nosa che interrompe un gene, è probabi-
Charlesworth, una delle genetiste evoluti- cato ad agosto in un numero speciale sui le che sul cromosoma omologo si trovi una
ve che hanno aperto la strada agli studi sui supergeni di «Philosophical Transactions copia di riserva funzionante che permette
cromosomi sessuali e che è da poco andata of the Royal Society B». Il modello ha mo- all’organismo di sopravvivere. E poiché la
in pensione dall’Università di Edimburgo. strato che, quanto più grande è il tratto di ricombinazione assicura che la mutazione
In questi casi, «sarebbe ideale non avere al- DNA che si inverte all’inizio, tanto più pro- sia ereditata indipendentemente dagli altri
cuna ricombinazione, ma far sì che le cose babile è che da questo evento, con l’evo- geni, nel tempo la selezione naturale può
che funzionano bene insieme restino bloc- luzione, scaturisca un supergene. Il moti- eliminare la mutazione.
cate insieme per sempre», ha detto. vo è semplice: un frammento più grande di Per i supergeni, tuttavia, questo non è
Per capire perché questo potrebbe es- DNA invertito ha più probabilità di cattu- vero. Dato che si ricombinano raramente,
sere vantaggioso, pensate di fare il buca- rare molteplici geni, e bloccarli facendoli le mutazioni dannose che si creano den-
to, dice Emma Berdan, biologa evoluzioni- divenire un’unica entità. Le eventuali mu- tro un supergene tendono a rimanervi. I
sta dell’Università di Göteborg, in Svezia. tazioni benefiche che si verificano all’in- vantaggi dei supergeni, quindi, potrebbe-
Supponiamo di avere un cesto di asciuga- terno dell’inversione potrebbero poi favo- ro essere accompagnati da svantaggi signi-
mani bianchi e uno di asciugamani rossi. rirne la diffusione come supergene. ficativi. Per esempio Berdan e Benjamin
La ricombinazione equivale a gettare en- Ma la conclusione più importante del Wielstra, dell’Istituto di biologia di Leida,
trambi i carichi nella stessa lavatrice, apri- modello di Lotterhos è stata che le inver- nei Paesi Bassi, hanno scoperto che, nella
re l’acqua e avviare il lavaggio. Il risultato sioni in sé non forniscono necessariamente salamandra chiamata tritone crestato, me-
sarà un mucchio di asciugamani rosa. Ma un vantaggio evolutivo. Se una serie di geni tà delle uova che vengono deposte non so-
Basta poco
Il sequenziamento e le analisi del DNA
condotti da Larracuente, Daven Presgra-
ves, anch’egli di Rochester, e dai loro col-
leghi hanno mostrato che i cromosomi con
Il DNA si allinea Tratti corrispondenti I geni si sono
di DNA si scambiano rimescolati SD-Mal accumulano mutazioni dannose,
L’effetto dell’inversione come previsto dalla mancanza quasi to-
L’inversione del DNA impedisce l’allineamento completo e lo scambio di DNA. tale di ricombinazione tra SD-Mal e il suo
I geni nell’inversione sono protetti dalla ricombinazione cromosoma omologo. Ma i ricercatori han-
no trovato meno mutazioni di quelle che
si aspettavano. Il motivo, hanno scoperto,
è che occasionalmente un moscerino ere-
dita due cromosomi con SD-Mal, e que-
sti due supergeni sono abbastanza simi-
li da poter avere una certa ricombinazione
fra loro. Queste occasionali ricombinazio-
ni permettono di eliminare alcune muta-
Inversione del DNA Nel DNA non allineato Nessun rimescolamento
gli scambi sono rari dei geni
zioni dannose dai supergeni nel corso del
tempo.
«Si è scoperto che un po’ di ricombina-
zione è sufficiente», ha detto Larracuente.
no vitali a causa di tutte le mutazioni ac- siasi insieme di varianti sarà molto difficile Lei e Presgraves stanno ora cercando altri
cumulate in un supergene. I supergeni da mantenere, tanto più per milioni di ge- supergeni SD nelle popolazioni selvatiche
sembrano quindi frenare il successo ripro- nerazioni», ha detto Berdan. «Questo è uno di moscerini della frutta per trovare indizi
duttivo di questi anfibi. dei grandi misteri dei supergeni». La ricer- più generali sull’evoluzione e sull’impatto
I supergeni possono anche complica- catrice ha suggerito che diverse forme di dei supergeni.
re il processo di accoppiamento: in alcune selezione potrebbero essere in atto insie- I loro risultati dimostrano che gli ef-
specie, creano un sistema di riproduzione me per preservare i supergeni, e che certi fetti purificatori della ricombinazione sui
che prevede di fatto quattro sessi. Negli uc- ambienti potrebbero essere più favorevoli genomi non cessano mai di essere impor-
celli nordamericani chiamati passeri dalla alla loro persistenza nella popolazione. tanti. I tratti complessi che l’eredità stabi-
gola bianca, per esempio, a causa di un su- Ironia della sorte, uno dei meccanismi le e prevedibile dei supergeni rende possi-
pergene esistono due forme con colorazio- che a volte possono preservare i superge- bili possono essere preziosi per aiutare le
ni e comportamenti diversi. I maschi non ni sembra essere la ricombinazione, il fe- specie ad adattarsi, ma anche i supergeni
solo devono trovare le femmine con cui ac- nomeno a cui di norma resistono. Aman- possono trarre beneficio dal rimescolare di
coppiarsi, ma devono anche trovare una da Larracuente, genetista evoluzionista tanto in tanto il loro contenuto. Q
compagna della forma opposta; altrimen- dell’Università di Rochester, nello Stato di
ti la prole morirà, o per aver ereditato i su- New York, e i suoi coautori hanno descrit- L’originale di questo articolo è
pergeni da entrambi i genitori o per non to un caso simile su «eLife» lo scorso aprile. stato pubblicato l’8 novembre 2022 da
Merrill Sherman/Quanta Magazine
averne ereditato nessuno. Solo i figli che ri- Inizialmente Larracuente non era QuantaMagazine.org, una pubblicazione
cevono l’eredità «letale bilanciata» costitui- interessata ai supergeni o ai loro costi evo- editoriale indipendente on line promossa
ta da un supergene e un segmento cromo- lutivi. La sua attenzione era rivolta ai geni dalla Fondazione Simons per migliorare la
somico ordinario sopravvivono. egoisti, segmenti di DNA che proliferano comprensione pubblica della scienza.
Con un prezzo così alto, è sorprenden- nelle popolazioni senza apportare bene- Traduzione ed editing a cura di «Le Scienze».
te il fatto stesso che i supergeni siano com- fici ai loro ospiti. Era affascinata da un ge- Riproduzione autorizzata, tutti i diritti
parsi nell’evoluzione, dice Berdan. «Qual- ne egoista chiamato Segregation Distorter riservati.
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C A M B I A M E N T O C L I M AT I C O
L’idrogeno potrebbe
aiutare il pianeta
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di Davide Castelvecchi
Volano scintille
mentre un operaio preleva
un campione di ferro fuso
dall’altoforno dell’acciaieria
Thyssenkrupp Steel Europe
a Duisburg, in Germania.
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Davide Castelvecchi scrive di scienza per «Nature» da Londra.
In passato è stato reporter per le scienze fisiche a Science News
e senior editor a «Scientific American».
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l fiume bianco di ferro liquido non si ferma mai. A ogni ora del giorno e della
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La produzione di idrogeno è già un’industria considerevole e duzione dell’idrogeno verde scenderà dai circa 5 dollari al chilo-
inquinante. L’Agenzia internazionale per l’energia (International grammo attuali a 1 dollaro al chilogrammo in futuro, anche senza
Energy Agency, o IEA) stima che ogni anno vengano prodotti cir- sussidi come le agevolazioni fiscali. Questo lo renderebbe compe-
ca 94 milioni di tonnellate (Mt) di gas. La quasi totalità proviene da titivo con l’idrogeno grigio, che può essere prodotto per meno di
combustibili fossili come il gas naturale. Il metano (CH4) presen- 1 dollaro al chilogrammo (quando le guerre non fanno aumenta-
te nel gas naturale reagisce con l’ossigeno trasformandosi in mo- re il prezzo del gas naturale, come è accaduto in Europa). Tuttavia,
lecole di idrogeno e CO2. L’anidride carbonica è poi immessa in at- diversi studi prevedono che, con il forte aumento della domanda,
mosfera: 900 milioni di tonnellate ogni anno, pari a più del 2 per nei prossimi decenni gran parte della domanda di idrogeno dovrà
cento delle emissioni globali di CO2, paragonabili alle emissioni essere soddisfatta dall’idrogeno blu.
annuali totali di Indonesia e Regno Unito messi insieme. Gli anali- La trasformazione richiederà enormi quantità di energia rin-
sti chiamano «grigio» questo idrogeno inquinante. novabile. Se gli elettrolizzatori fossero efficienti al 100 per cento,
L’idrogeno che il mondo già produce è in gran parte usato per ci vorrebbero più di 3000 terawattora (TWh) di elettricità da fon-
le fasi di lavorazione chimica nelle industrie essenziali. Per esem- ti rinnovabili ogni anno solo per sostituire l’idrogeno grigio usato
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oggi con idrogeno verde; in realtà, è più probabile che l’elettricità Elettrolisi in una piccola centrale a idrogeno;
necessaria sia superiore a 4500 TWh. Si tratta di una cifra parago- nella foto il direttore dell’impianto Guido König, dell’azienda
nabile a quella generata dagli Stati Uniti in un anno. Inoltre, l’IEA Apex Energy, in Germania, che fornisce l’idrogeno verde.
prevede un futuro in cui il fabbisogno annuo di elettricità dell’i-
drogeno pulito salirà a 14.800 TWh, nel suo scenario di un mondo tratta di estrarre il ferro da minerale ferroso, che è essenzialmen-
a zero emissioni nette entro la metà del secolo. te ruggine, contenente ferro in forma ossidata. In un altoforno, gli
Eppure, l’energia pulita sta crescendo a un ritmo notevole. atomi di ossigeno vengono rimossi dalla ruggine e rimane ferro li-
Entro il 2024, per esempio, BloombergNEF prevede che il mon- quido. Per farlo, il minerale è fuso insieme a carbon coke (un deri-
do avrà la capacità di produrre quasi 1 TW di pannelli fotovoltaici vato del carbone) o a carbone vegetale (charcoal). In realtà la fun-
all’anno: da soli potrebbero soddisfare un settimo della domanda zione principale di questo combustibile non è fondere il minerale,
annuale di elettricità di oggi. Complessivamente, secondo l’IEA, ma sottrargli atomi di ossigeno, in un processo di riduzione chi-
l’offerta mondiale di elettricità a basse emissioni è già destinata a mica che ha un costo termodinamico oltre sei volte più elevato a
più che triplicare entro la metà del secolo, sebbene sia necessaria quello della fusione della roccia. Questo processo porta al rilascio
un’espansione ancora più aggressiva per un mondo a zero emis- di grandi quantità di CO2.
sioni nel 2050. SSAB ha considerato idee come la cattura della CO2 emessa e
il suo stoccaggio nel sottosuolo, ma ha concluso che sarebbe sta-
Accelerare i tempi to troppo costoso. Invece, l’azienda ha scelto la via dell’idrogeno.
Tra tutti gli emettitori industriali di anidride carbonica, l’accia- L’idrogeno può diffondersi all’interno di pellet di minerale ferroso
io è uno dei più grandi ed è il settore in cui l’idrogeno potrebbe solido e rimuovere l’ossigeno, in un processo chiamato riduzione
avere il maggiore impatto. Per anni si è cercato di usare l’idroge- diretta del ferro, che avviene a 600 gradi invece degli oltre 1500 di
no in questo processo, dice Pei, ma non si è riusciti a farlo diven- un altoforno (si veda il box nella pagina a fronte).
tare un prodotto di scala. Ma nel 2016, proprio nel momento in cui La riduzione diretta del ferro esisteva già da molto prima che
la maggior parte dei paesi ha firmato l’accordo sul clima di Pari- HYBRIT iniziasse a usare l’idrogeno per questo processo: par-
Jens Büttner/picture alliance via Getty Images
gi, impegnandosi a mantenere il riscaldamento globale a meno di te dell’acciaio di oggi è prodotta in questo modo usando il gas na-
2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, Pei ha iniziato a guidare la turale, ma questo porta a emissioni di carbonio che l’impiego di
ricerca sull’idrogeno presso SSAB. Era chiaro che per la Svezia la idrogeno pulito eviterebbe.
decarbonizzazione dell’acciaio era fondamentale per rispettare gli Le prove di HYBRIT a Luleå hanno avuto tanto successo che
impegni di Parigi. SSAB non è una grande produttrice di acciaio, SSAB ha deciso di anticipare la data di chiusura dei suoi altifor-
ma da sola rappresenta il 10 per cento delle emissioni di CO2 della ni dal 2045 al 2030, dice Pei. HYBRIT sta costruendo il suo primo
Svezia. «Tutti sapevano che se SSAB non fosse riuscita a eliminare impianto a grandezza naturale a Gällivare, un villaggio 200 chilo-
queste emissioni, la Svezia non avrebbe avuto successo», afferma metri a nord di Luleå, e ha reso pubblici i risultati della sua ricer-
Mia Widell, portavoce dell’azienda. ca, sperando di dare slancio al settore. A mezz’ora di macchina da
Il problema più difficile nella produzione dell’acciaio è che si Luleå, una start-up di Stoccolma chiamata H2 Green Steel ha av-
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CO2
Altoforno
Forno a ossigeno basico Carbone Il minerale ferroso
è fuso in presenza
CO2 di coke per produrre
ghisa (che
Carbon ha impurità
coke
oltre il carbonio);
Ossigeno il carbonio
in eccesso
Ghisa Aria calda è poi bruciato per
Pellet produrre acciaio.
di minerali
ferrosi
Minerali O2 Elettricità
ferrosi Una corrente
elettrica separa
l’ossigeno e il ferro
elementare dal
minerale ferroso;
il ferro fuso va a
produrre acciaio.
di D. Castelvecchi, in «Nature», Vol. 611, 17 novembre 2022.
Illustrazione di Danilo Sossi; fonte The hydrogen revolution,
Aziende come
Pellet Boston Metal
Metallo stanno lavorando
liquido di minerali
ferrosi a questo processo.
viato la costruzione di un impianto ancora più grande e afferma di zialmente la maggior parte di essi userà gas naturale, sarà in grado
aver venduto in anticipo 1,5 milioni di tonnellate del suo prodotto. di ridurre via via la propria impronta di carbonio con il graduale
Poiché le fonderie durano decenni, gli analisti che si occupano aumento della fornitura di idrogeno nei prossimi trent’anni.
di energia sostengono che se le nazioni vogliono raggiungere gli «Nel bilancio delle emissioni di carbonio non c’è spazio per
obiettivi dell’accordo di Parigi, l’industria siderurgica dovrebbe nuovi altiforni», afferma Rebecca Dell, responsabile del program-
interrompere immediatamente la costruzione di nuovi altiforni e ma industriale della fondazione ClimateWorks, un’organizzazio-
iniziare a sostituirli con riduttori diretti a idrogeno. Anche se ini- ne di San Francisco, in California, che eroga fondi.
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Molti produttori di acciaio stanno prendendo la strada della ri-
duzione diretta del ferro, anche se in Cina e in India si stanno pro-
gettando nuovi altiforni, secondo l’organizzazione non governati-
va Global Energy Monitor, anch’essa di San Francisco. Il compito
è talmente immane che alcune organizzazioni, tra cui Bloomberg-
NEF, prevedono che alcuni altiforni saranno ancora attivi a metà
del secolo e che sarà necessario ricorrere alla cattura del carbonio
per ridurre le loro emissioni.
In linea di principio, la produzione di acciaio potrebbe anche
diventare completamente elettrificata, evitando la necessità di
produrre idrogeno, il che potrebbe migliorare ulteriormente l’ef-
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Un ponte di idrogeno
Nel lungo periodo è possibile che il contributo maggiore dell’i-
drogeno al rallentamento del riscaldamento globale sia fare da
ponte tra settori diversi – elettricità, edilizia, manifattura e tra-
sporti – rendendo più conveniente la decarbonizzazione comple-
ta di tutti insieme rispetto a quella che si otterrebbe cercando di
decarbonizzarli separatamente, sostiene Christian Breyer, ana-
lista di sistemi energetici alla Lappeenranta-Lahti University of
Technology, in Finlandia.
Il nodo cruciale di questa rete interconnessa sarà la generazio-
ne di elettricità. In questo caso, l’idrogeno potrebbe contribuire a
risolvere un noto inconveniente dell’energia rinnovabile: sebbe- Ferro spugnoso, la materia prima da cui si ricava l’acciaio,
ne abbondante, è distribuita in modo disomogeneo nell’arco delle prodotta nell’impianto HYBRIT di Luleå, in Svezia, senza l’uso
ore e delle stagioni, e spesso è imprevedibile. Questo rende diffici- di combustibili fossili.
le la pianificazione in lunghi periodi di assenza.
Per esempio, i ricercatori che lavorano a simulazioni che cer- Non è chiaro se questo sia il modo più conveniente per decar-
cano di bilanciare la domanda e l’offerta nelle future reti elettri- bonizzare l’ultimo 20 per cento di elettricità, rispetto alla costru-
che devono pianificare come fornire elettricità se i venti non sof- zione di centrali nucleari o all’espansione dell’energia geotermica.
fiano per una settimana in un inverno freddo e buio in Europa. Il mix ottimale varierà probabilmente da paese a paese, suggeri-
Gli scienziati hanno un nome per questo fenomeno: Dunkelflau- scono studi specifici condotti da organizzazioni come l’Agenzia
te, una parola tedesca che si traduce approssimativamente come internazionale per le energie rinnovabili delle Nazioni Unite.
«calma piatta e scura».
Le batterie contribuiscono a bilanciare la domanda e l’offer- Miti e idee sbagliate
ta da un’ora all’altra, ma una volta che la quota di energia eolica Sebbene l’idrogeno abbia una miriade di applicazioni possibi-
e solare supera l’80 per cento del mix elettrico di una rete, secon- li, ciò non lo rende la soluzione migliore per tutti i problemi. Per le
do alcuni studi diventa estremamente costoso rendere le reti resi- autovetture, le batterie hanno già ampiamente vinto la gara per-
lienti al Dunkelflauten, come per esempio hanno illustrato Jesse ché sono una soluzione più efficiente e meno costosa rispetto al
D. Jenkins, dell’Harvard University Center for the Environment, e trasporto di un serbatoio di idrogeno e alla conversione della sua
colleghi su «Joule» nel 2018. Una soluzione considerata è costruire energia in elettricità.
un numero di turbine eoliche sufficiente a far superare a una rete Un altro settore in cui probabilmente non ha senso usare l’i-
JONATHAN NACKSTRAND/AFP via Getty Images
anche gli inverni più rigidi, per poi dedicare le turbine per la mag- drogeno è il riscaldamento domestico. Se l’idrogeno è grigio, ov-
gior parte dell’anno alla produzione di idrogeno. Quell’idrogeno vero ricavato da gas naturale, non fa altro che aumentare il ri-
potrebbe essere venduto a clienti industriali: a centri siderurgici scaldamento globale, sostiene Rebecca Lunn, ingegnere civile
o come combustibile liquido per il trasporto, la spedizione via ma- dell’Università di Strathclyde a Glasgow, nel Regno Unito. Lei e al-
re e l’esportazione. tri ricercatori hanno indicato il riscaldamento domestico come un
In periodi particolarmente difficili dell’anno, quell’idrogeno uso problematico dell’idrogeno in uno studio del National Engi-
potrebbe essere usato per generare nuovamente elettricità bru- neering Policy Centre (NEPC) del Regno Unito, pubblicato a set-
ciandolo in turbine simili a quelle che funzionano a gas naturale, tembre 2022.
anche se ciò comporterebbe un notevole spreco: la rete recupere- Ma anche se l’idrogeno è verde – ovvero prodotto da elettrici-
rebbe solo un terzo o meno dell’elettricità originariamente impie- tà generata da fonti rinnovabili – è fino a sei volte più efficiente
gata per produrre l’idrogeno. sfruttare quell’elettricità per riscaldare direttamente le case usan-
2022 hanno innescato quello che sembra essere un boom. e tecnicamente più difficile da trasportare rispetto al carbone, in-
Negli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act ha introdotto un’a- dustrie come quella siderurgica potrebbero finire per doversi spo-
gevolazione fiscale di 3 dollari per ogni chilogrammo di idrogeno stare più vicino a siti dove l’idrogeno può essere prodotto a basso
verde, oltre a una serie di altre politiche e fondi per il gas. In Eu- costo, dice Dell. «Potrebbero anche trovarsi in paesi diversi».
ropa, l’aggressione della Russia all’Ucraina ha portato un nuovo Anche se questo e altri problemi politici potrebbero rallenta-
senso di urgenza. Nel mese di marzo, la Commissione Europea ha re il ritmo della transizione, non ci sono più sfide irrisolvibili, ag-
fissato l’obiettivo di produrre 10 milioni di tonnellate di H2 e di im- giunge Dell. «La transizione è alla portata delle nostre capacità
portarne altri 10 milioni all’anno entro il 2030. Molte altre grandi tecniche ed economiche, sia nei paesi ad alto reddito sia nelle eco-
economie hanno definito strategie nazionali per sviluppare capa- nomie emergenti», conclude. Q
cità di idrogeno.
«Tutto è cambiato, l’intera equazione», afferma Patrick Molloy, La versione originale di questo articolo è stata pubblicata
economista di RMI. Le agevolazioni fiscali degli Stati Uniti, in par- su «Nature», Vol. 611, 17 novembre 2022.
ticolare, hanno portato il costo dell’idrogeno verde a circa un dol- Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.
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ASTROFISICA
In cerca di un fondo
gravitazionale
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Matteo Serra è fisico, giornalista scientifico
e comunicatore della scienza freelance.
Scrive per «Le Scienze» e altre testate nazionali.
È autore di Dove va la fisica? (Codice, 2022)
D
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grazie agli interferometri LIGO, negli Stati Uniti, e Virgo, in Italia, ne-
gli ultimi sette anni sono state rilevate decine di increspature dello
spazio-tempo, prodotte principalmente in processi di fusione tra cop-
pie di buchi neri.
La capacità di osservare questi segnali – la cui possibile esisten- Un ulteriore salto di qualità arriverà poi con l’osservatorio LI-
za è stata teorizzata per la prima volta da Albert Einstein nel 1916, SA, che sarà il primo rivelatore di onde gravitazionali spaziale.
all’indomani della pubblicazione della sua teoria generale della re- Con LISA sarà possibile avere accesso a una banda di frequenze
latività – è considerata una delle più importanti imprese scientifi- del tutto inesplorata, che si spingerà fino ai millihertz, aprendo al-
che e tecnologiche del nuovo millennio, capace di aprire un cana- la possibilità di rilevare segnali prodotti da fenomeni cosmici an-
le di indagine dell’universo totalmente inedito. cora più estremi.
Tuttavia nemmeno LISA potrà andare oltre, lasciando così sco-
Un menù più ricco perta una grossa fetta dello spettro di frequenze che può carat-
Tuttavia, le rilevazioni ottenute finora potrebbero costituire terizzare le onde gravitazionali di origine astrofisica: si tratta di
solo un piccolo antipasto di un menù potenzialmente molto più frequenze estremamente basse (fino ai nanohertz, pari a un mi-
ricco: LIGO e Virgo, infatti, sono in grado di rilevare solo una ri- liardesimo di hertz), associate a segnali emessi negli eventi cosmi-
dotta porzione dell’insieme di onde gravitazionali prodotte nell’u- ci più violenti che possono verificarsi nell’universo, come la fusio-
niverso. Esattamente come accade per le onde elettromagnetiche, ne tra galassie. «È ormai noto che al centro di quasi tutte le galassie
il cui spettro di frequenze è molto ampio e va dalle onde radio fino si formano buchi neri supermassicci, le cui masse possono arriva-
agli energetici raggi gamma, anche le onde gravitazionali posso- re a milioni o miliardi di masse solari», sottolinea Alberto Vecchio,
no presentare frequenze di oscillazione molto diverse, che vanno docente di fisica gravitazionale all’Università di Birmingham.
da minuscole frazioni di hertz fino alle decine di migliaia di hertz «Quando due galassie si fondono, “portano con sé” i rispettivi bu-
e oltre. E proprio come gli strumenti necessari per rivelare onde chi neri, che formano così un sistema binario e possono dare luo-
elettromagnetiche di frequenza diversa sono differenti (ci sono te- go a loro volta a spettacolari eventi di fusione, producendo una
lescopi distinti per osservare raggi X, raggi gamma, luce visibile, grande quantità di onde gravitazionali di bassa frequenza».
onde radio e così via), anche per registrare increspature dello spa- È convinzione ormai comune tra gli scienziati che la quanti-
zio-tempo che «pulsano» a ritmi diversi bisogna affidarsi necessa- tà di questi sistemi binari di buchi neri supermassicci sia incre-
riamente a metodi di rilevazione tra loro alternativi. dibilmente elevata, cosicché l’insieme delle onde gravitazionali
Gli esperimenti LIGO e Virgo, in particolare, sono in grado di ri- prodotte in questi eventi costituirebbe un vero e proprio «fon-
levare unicamente onde gravitazionali di alta frequenza – compre- do», in cui sarebbe quasi impossibile distinguere le singole com-
sa tra circa 10 hertz e alcune migliaia di hertz – prodotte in eventi ponenti. «È utile fare un paragone con un’orchestra composta da
di fusione tra coppie di stelle di neutroni o di buchi neri astrofisici, un gran numero di strumenti musicali: quando suonano tutti in-
che derivano cioè dall’evoluzione di stelle massicce. Sono tuttavia sieme, noi non percepiamo i suoni dei singoli strumenti, ma una
già in cantiere esperimenti futuri più avanzati, con l’obiettivo di melodia complessiva. Accade la stessa cosa con le onde gravita-
avere accesso a segnali di frequenza più bassa: in particolare, nei zionali emesse dai sistemi binari di buchi neri supermassicci: so-
prossimi decenni dovrebbero vedere la luce due grandi interfero- no talmente tante da formare un fondo, una “melodia gravitazio-
metri terrestri di nuova generazione, l’Einstein Telescope e il Co- nale”», prosegue Vecchio.
smic Explorer (sorgeranno rispettivamente in Europa e negli Sta-
ti Uniti), che puntano ad abbassare a qualche hertz la soglia minima Increspature dai primordi
di rilevazione, aumentando così la capacità di osservare eventi di Questo fondo astrofisico di onde gravitazionali a bassissima
fusione. Lo scopo è soprattutto cercare di rilevare segnali emessi frequenza non è però l’unico. Spostando molto più indietro nel
da buchi neri molto massicci (pesanti fino a mille masse solari), ol- tempo le lancette dell’evoluzione del cosmo, fino ai primi istanti
tre a un numero maggiore di eventi di coalescenza tra stelle di neu- successivi al big bang, si entra infatti in un’epoca che è stata pro-
troni, che a differenza delle fusioni tra buchi neri possono essere babilmente molto generosa dal punto di vista della produzione di
osservati anche dai telescopi elettromagnetici, nell’ambito della increspature dello spazio-tempo, definite in questo caso di natu-
cosiddetta astronomia «multimessaggera». ra «cosmologica»: ma anche la rilevazione diretta di questi segna-
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li – la cui frequenza può spingersi fino a valori ancora più bassi, non può spingersi a periodi più remoti di 370.000 anni dopo il big
dell’ordine anche dei milionesimi di nanohertz – è fuori dalla por- bang, che è il momento in cui l’universo è diventato trasparente
tata dei rivelatori terrestri e spaziali presenti e futuri. alla radiazione elettromagnetica. È come se ci fosse una sorta di
In particolare le cosiddette «onde gravitazionali primordiali», “sipario cosmologico” che ci impedisce di vedere oltre, almeno
che sarebbero state prodotte in grande quantità durante la cosid- in modo diretto. Con le onde gravitazionali la situazione è inve-
detta fase di «inflazione cosmica», un’espansione rapidissima che ce molto diversa: indipendentemente dal fenomeno cosmologi-
sarebbe avvenuta agli albori del cosmo, capace di aumentare di un co che le ha originate, le onde gravitazionali si sono disaccoppiate
fattore enorme le dimensioni dell’universo, costituiscono da tem- dal plasma primordiale in un intervallo di tempo infinitesimo, pa-
po un filone di ricerca indipendente. Da circa 15 anni l’esperimen- ri a una frazione minuscola di secondo», precisa Vecchio. «Ciò si-
to Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization (BI- gnifica che se riuscissimo a osservare questo fondo cosmologico
CEP), in Antartide, cerca di trovarne una traccia indiretta (finora di onde gravitazionali avremmo accesso a uno stato dell’univer-
invano) analizzando la polarizzazione della radiazione cosmica di so completamente diverso rispetto a ciò che possiamo osservare
fondo, la prima luce dell’universo, emessa circa 370.000 anni do- con la radiazione di fondo. Si tratta di un regime totalmente fuori
po il big bang, tuttora osservabile nello spettro delle microonde. dalla portata anche degli esperimenti terrestri, come i più poten-
Illustrazione Danilo Sossi; fonte: https://lisa.nasa.gov
Più in generale, gli scienziati sono ormai concordi sul fatto ti acceleratori di particelle, in cui le energie in gioco erano molto
che l’insieme delle onde gravitazionali prodotte nelle prime fa- più alte, le interazioni fondamentali erano probabilmente unifica-
si dell’universo costituisca un fondo primordiale, per certi versi te e avevano sicuramente rilevanza anche effetti quantistici del-
analogo alla radiazione di fondo elettromagnetica: un fondo defi- la gravità. Poter indagare questo regime estremo costituisce una
nito anche «stocastico», per la natura casuale della distribuzione motivazione fortissima per cercare di osservare onde gravitazio-
delle sue singole componenti. «Parallelamente al fondo cosmico nali primordiali di natura cosmologica».
a microonde, è ormai chiaro che esiste un equivalente costituito Rilevare questo fondo gravitazionale cosmologico permette-
dalle onde gravitazionali emesse dall’universo agli albori», spiega rebbe anche di fare luce sull’origine stessa dei fenomeni che l’a-
Vecchio. «C’è però una differenza sostanziale tra il fondo elettro- vrebbero generato, su cui c’è ancora molto da capire. «Ci sono
magnetico e quello gravitazionale: la radiazione cosmica di fon- molte ipotesi “esotiche” su quello che potrebbe essere accaduto
do ci dà un’importante fotografia dell’universo primordiale, ma nei primissimi istanti di vita del cosmo», spiega ancora Vecchio.
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Il radiotelescopio da 64 metri di diametro nel sud della Sardegna, inaugurato nel 2013, fa parte della rete European Pulsar Timing Array.
«Stringhe cosmiche, transizioni di fase, turbolenze nel campo ma- che, come fari sulla costa, appaiono a un osservatore sotto forma
gnetico primordiale: sono tutti fenomeni ipotetici che potrebbe- di impulsi estremamente regolari, ripetendosi con periodi molto
ro aver prodotto una grande quantità di onde gravitazionali. Oltre stabili, variabili da circa 1,5 millisecondi ad alcuni secondi. Sebbe-
a questi, un’ipotesi particolarmente in voga al momento è quella ne i meccanismi di funzionamento delle pulsar non siano ancora
secondo cui nell’universo appena nato si sarebbero formati tan- ben compresi, questi oggetti sono da tempo sfruttati dagli astro-
tissimi piccoli buchi neri, detti “primordiali”, che accoppiandosi nomi per la loro capacità di essere eccezionali orologi di precisio-
avrebbero generato un fondo di onde gravitazionali». ne, una caratteristica che deriva proprio dalla straordinaria re-
golarità della loro rotazione. «Poiché la rotazione di una pulsar è
Un osservatorio naturale altamente stabile, una volta che ne misuriamo il periodo saremo
Insomma, con ogni probabilità i fondi gravitazionali, sia quel- in grado di prevedere con precisione estrema il tempo di arrivo
Fotografia di Mike Peel (www.mikepeel.net)/CC-BY-SA-4.0
lo astrofisico a basse frequenze sia quello cosmologico, permeano di qualunque impulso da quella stessa pulsar. Questa precisione
l’intero universo e attendono solo di essere osservati. Ma quali so- è tanto maggiore per le pulsar che ruotano più velocemente, con
no le possibilità concrete di riuscire a rilevarli, dal momento che periodi dell’ordine del millisecondo», sottolinea Marta Burgay, ri-
gli osservatori artificiali non sono in grado di farlo? La risposta è in cercatrice dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) all’Osserva-
qualche modo sorprendente: il cosmo stesso è dotato di un poten- torio astronomico di Cagliari.
ziale «osservatorio naturale» di onde gravitazionali, che ha tutte le Tutto ciò ha una conseguenza fondamentale: se il segnale ra-
carte in regola per riuscire a scovare questi segnali così sfuggen- dio emesso dalla pulsar incontra qualche ostacolo nel suo percor-
ti. Gli elementi costitutivi di questo osservatorio naturale sono al- so verso i telescopi terrestri, gli astronomi misureranno una di-
cuni tra gli oggetti più affascinanti dell’universo: le pulsar. Si trat- screpanza tra il tempo di arrivo previsto e quello effettivo, la cui
ta di stelle di neutroni – oggetti molto densi che possono costituire natura potrà fornire informazioni preziose sul fenomeno che
lo stadio finale dell’evoluzione di stelle massicce – fortemente ma- l’ha prodotta. E tra i molti ostacoli che possono frapporsi tra una
gnetizzate e in grado di ruotare molto rapidamente. La loro carat- pulsar e i telescopi c’è anche il passaggio di onde gravitazionali.
teristica principale è la capacità di emettere fasci di onde radio «Se tra noi e una pulsar passa un’onda gravitazionale, lo spazio-
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Grafico di Danilo Sossi; fonte: https://ipta.github.io/mock_data_challenge; Mark Garlick/SPL/AGF (buchi
tempo si comprime e si allunga, producendo a sua volta una com- scientifiche nazionali e continentali che hanno l’obiettivo di mo-
neri); NASA/DOE/Fermi LAT Collaboration (mappa del cielo nei raggi gamma); janrysavy/iStock (Terra)
pressione e un allungamento dei tempi di arrivo degli impulsi suc- nitorare reti di pulsar. Sul fronte europeo c’è la rete European
cessivi», riprende Burgay. «Parliamo di differenze molto piccole e Pulsar Timing Array (EPTA), che ha in dote cinque radiotelesco-
difficili da rilevare, ma che sono comunque misurabili, almeno in pi: tra questi è incluso anche il Sardinia Radio Telescope (SRT), te-
linea di principio, grazie alla natura estremamente precisa di que- lescopio da 64 metri di diametro inaugurato nel 2013 nel sud della
sti orologi cosmici». Sardegna. In Nord America c’è poi il consorzio NanoGrav, con tre
radiotelescopi dislocati tra gli Stati Uniti e il Canada, mentre l’Au-
Stelle nella rete stralia ha il Parkes Pulsar Timing Array (PPTA), con il radiotele-
Tuttavia, proprio a causa della debolezza dell’effetto, che può scopio Parkes nel Nuovo Galles del Sud. Di recente si sono aggiun-
facilmente confondersi con piccole discrepanze prodotte da al- ti alla partita anche l’India, con la rete Indian Pulsar Timing Array
tri fenomeni astrofisici o anche da rumore strumentale, osserva- (InPTA), il Sudafrica con il telescopio MeerKAT e la Cina con la re-
re una sola pulsar non può essere sufficiente a rilevare il passag- te Chinese Pulsar Timing Array (CPTA).
gio di un’onda gravitazionale, né tantomeno del fondo cosmico L’insieme di queste collaborazioni costituisce il consorzio In-
di onde gravitazionali. Per avere qualche possibilità è quindi ne- ternational Pulsar Timing Array (IPTA): una rete globale che mo-
cessario seguire due strade: la prima è usare più di un telescopio, nitora decine di pulsar al millisecondo, con l’obiettivo principale
per verificare l’esistenza di uno stesso effetto con strumenti diver- di andare a caccia di onde gravitazionali a bassissima frequenza di
si. La seconda, ancora più importante, è osservare più pulsar. «Se origine astrofisica o cosmologica (si veda il box in questa pagina).
numerose pulsar sono investite dalla stessa onda gravitazionale, è I ricercatori delle varie collaborazioni che compongono la rete
possibile stabilire in modo molto più preciso se quello che stiamo IPTA sono al lavoro già da diversi anni per cercare di cogliere ogni
osservando è lo stesso fenomeno globale. Monitorando una rete di minima variazione al «ticchettio» regolare delle pulsar sotto osser-
pulsar, quindi, possiamo riuscire a intercettare questi segnali gra- vazione. Tuttavia, mai come in questo caso è necessaria una gran
vitazionali», spiega Burgay. dose di pazienza, per almeno due motivi: anzitutto, le onde gravi-
Già da tempo, a questo scopo, esistono diverse collaborazioni tazionali di cui stiamo parlando sono caratterizzate da periodi di
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oscillazione dell’ordine di anni (la frequenza è infatti una grandez- zione. In particolare noi di EPTA, nella precedente pubblicazione,
za fisica inversamente proporzionale al periodo), quindi il monito- ci eravamo concentrati su sei pulsar, ma nella prossima ne inclu-
raggio delle pulsar va effettuato necessariamente su una scala di deremo quattro volte tanto. La rete americana NanoGrav invece
tempi pari ad almeno un decennio. Ma c’è un altro aspetto crucia- sta analizzando i dati raccolti negli ultimi due anni e mezzo, che
le da considerare, come ricorda ancora Burgay: «C’è una differen- non aveva incluso nel lavoro precedente. In generale l’obiettivo è
za sostanziale tra gli esperimenti artificiali terrestri, come LIGO pubblicare entro uno o massimo due anni un lavoro simile a quel-
e Virgo, e l’IPTA: nel primo caso, per aumentare la sensibilità lo pubblicato nel 2022, ma con dati molto più precisi: se tutto va
dell’esperimento è sufficiente aggiornare gli strumenti di rileva- come prevediamo, questa nuova analisi dovrebbe permetterci di
zione, ossia gli interferometri. Nel caso di IPTA invece non basta riuscire a osservare l’eventuale correlazione attesa, e quindi con-
migliorare la qualità dell’osservazione, bisogna al tempo stesso fermare o smentire che la causa del rumore rilevato sia proprio un
anche aumentare continuamente la copertura temporale dei dati,
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Prototipi di antenne per la sede dello Square Kilometre Array, in Australia, installate al Murchison Radio-Astronomy Observatory.
eventuale segnale di onde gravitazionali: si tratta di un lavoro mol- Per fare un ulteriore salto di qualità, che porti non solo a osser-
to impegnativo e complesso», spiega Kerr. «I raggi gamma invece vare il fondo di onde gravitazionali, ma anche a capire in dettaglio
non sono influenzati dal mezzo interstellare, che attraversano sen- le sue caratteristiche e i fenomeni che l’hanno generato, servirà
za alcuna interazione. Di conseguenza, se osserviamo un ritardo tempo, necessario sia a mettere insieme ancora più dati e osser-
nel segnale di una pulsar a raggi gamma prodotto da un’onda gra- vazioni sia a sviluppare telescopi ancora più potenti e sensibili.
vitazionale, è molto più semplice riconoscerla». Per quanto riguarda il primo filone, un supporto importante ar-
La sensibilità del metodo di rilevazione basato sui raggi gam- riverà dai dati raccolti dal satellite Gaia, dell’Agenzia spaziale eu-
ma è attualmente ancora molto inferiore rispetto alla contropar- ropea, lanciato nel 2013 con l’obiettivo di realizzare un vero e pro-
te radio, ma secondo i ricercatori, con la raccolta di molti più dati e prio «censimento stellare» dei corpi celesti all’interno della nostra
il raffinamento dell’analisi, già nel giro di cinque anni le sensibili- galassia (e oltre). Grazie a questi dati, di cui è stata pubblicata a giu-
tà potrebbero diventare paragonabili, offrendo così un eccellente gno 2022 la terza raccolta, sarà possibile localizzare in modo an-
test di conferma indipendente. cora più dettagliato le pulsar, non solo in termini di posizione nel
cielo, ma anche di distanza da noi.
In attesa di SKA Sul fronte osservativo, una svolta fondamentale arriverà con
Nel frattempo, se sarà confermata l’osservazione del fondo gra- lo Square Kilometre Array (SKA), un progetto internazionale che
vitazionale da parte di IPTA, è facile attendersi un dibattito tra i teo- punta a realizzare la più grande rete di radiotelescopi del mondo
rici per dare la corretta interpretazione al fenomeno. «Il proble- (un migliaio in totale), tra Australia e Sudafrica. La fase di costru-
ma è che, al momento, esperimenti come IPTA possono osserva- zione delle antenne di SKA è iniziata nel 2021: una volta operati-
re un fondo cosmico di onde gravitazionali in un intervallo ristret- vo, presumibilmente dalla fine di questo decennio, l’esperimento
to di frequenze, ma non sono in grado di trarre informazioni che permetterà di rilevare segnali radio provenienti dall’universo con
ci aiutino a capire quale sia l’esatto fenomeno che genera il fondo: un livello di dettaglio enormemente superiore ai migliori stru-
come già sottolineato, segnali con queste frequenze possono es- menti attuali, con obiettivi ambiziosi. Grazie a SKA, il monitorag-
sere prodotti sia da sorgenti astrofisiche, come buchi neri super- gio di reti estese di pulsar permetterà di raccogliere dati molto più
massicci, sia da fenomeni cosmologici avvenuti nell’universo pri- precisi e dettagliati: a quel punto, forse anche l’origine del fondo
mordiale», sottolinea Vecchio. «Per restare alla metafora musicale, cosmico di onde gravitazionali non sarà più un mistero. Q
diciamo che ora possiamo riuscire a sentire una “nota” di una cer-
ta intensità, ossia il fondo gravitazionale, ma non siamo ancora ca-
Cortesia ICRAR
PER APPROFONDIRE
paci di distinguere se questa nota è stata emessa dall’insieme dei
“sassofoni” dei buchi neri supermassicci al centro delle galassie, o L’era delle onde gravitazionali. Losurdo G. e Ricci F., in «Le Scienze» n. 590,
dai “contrabbassi” del cosmo primordiale». ottobre 2017.
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SALUTE
Overdose di
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disuguaglianza
Negli Stati Uniti l’epidemia da oppioidi
ha cambiato faccia: dalle persone bianche
e di classe media è passata a quelle di colore.
Nell’offerta di cure mediche ci sono
pregiudizi, e c’è gente che muore per questo
di Melba Newsome
Fotografie di Gioncarlo Valentine
«Non avevo mai visto la morte come l’ho vista nella dipendenza
da oppioidi», afferma Thomas Gooch, consulente nel recupero di
tossicodipendenti a Nashville, in Tennessee. Nella fotografia, Gooch mostra
sul telefono una foto di sua moglie, morta di overdose.
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Per farlo distribuisce aghi puliti e altre attrezzature per l’inie- Melba Newsome è una giornalista che scrive di scienza, salute
zione di droghe nelle comunità più colpite di Nashville, una misu- e ambiente. Per i suoi articoli ha ricevuto diversi premi, vive a
ra che riduce il danno, i contagi e le morti da overdose. Nel 2014 ha Charlotte, in North Carolina.
fondato My Father’s House, un centro transitorio di recupero per
Gioncarlo Valentine è un fotografo e scrittore che
padri che si trovano ad affrontare disturbi da abuso di sostanze.
ha vinto diversi premi e vive a Baltimora. Basandosi
Tuttavia, nonostante la sua lunga esperienza, Gooch è rimasto sui suoi sette anni di esperienza nei servizi sociali,
sconvolto dal livello di devastazione che l’epidemia da oppioidi ha Valentine esamina i problemi che affrontano le
portato di recente nella comunità nera. «Non avevo mai visto la popolazioni emarginate, puntando la lente soprattutto
morte come l’ho vista nella dipendenza da oppioidi», afferma. «Ci sulle esperienze delle comunità nere e LGBTQIA+.
sono così tanti funerali che non riesco più a trovarci un senso. Co-
noscevo personalmente almeno 50-60 persone che sono morte di
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Loftin Wilson, responsabile di programma per la NC Harm Reduction Coalition di Durham, in North Carolina, usa il suo furgone (in alto) per
raggiungere le persone con disturbo da abuso di sostanze e distribuisce diversi tipi di forniture, tra cui kit di soccorso per overdose di oppioidi (ultima foto a
destra), fornellini monouso sicuri per le droghe da iniezione (al centro) e preservativi (a sinistra).
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Yvonne Alloway,
che soffre di
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disturbo da abuso
di oppioidi, aspetta
nell’ambulatorio
del suo medico a
Washington dopo
che le è stato
somministrato il
Suboxone. Questo
farmaco riduce
la dipendenza
da oppioidi e la
gravità dei sintomi
dell’astinenza.
l’esperienza di una persona nera che fa uso di droghe e quella di me un problema morale, il che li porta a concludere che affidarsi
una persona bianca», sostiene Wilson. a un farmaco per mantenersi sobri o astenersi dall’uso di sostanze
Kathleen Burlew, psicologa all’Università di Cincinnati, fa eco a significa semplicemente sostituire una dipendenza con un’altra.
Volkow nel sottolineare che anche quando un paziente nero entra Molti medici di medicina generale che non hanno ricevuto una
in terapia è probabile che lo faccia più tardi rispetto a un paziente formazione specifica in medicina delle dipendenze hanno la stes-
bianco e ha meno probabilità di portare a termine il percorso. Ol- sa convinzione errata.
tre alla sfiducia, sostiene Burlew, i risultati meno positivi sono do- I tre farmaci approvati dalla FDA sono buprenorfina, metadone
vuti a fattori quali i pregiudizi dei medici specialisti e la mancanza e naltrexone. La buprenorfina e il metadone sono oppioidi sinte-
di diversità etnica tra i fornitori di servizi di terapia. tici che bloccano i recettori degli oppioidi nel cervello e riducono
Anche le risorse federali, come i finanziamenti a sostegno di sia il desiderio impellente per la droga (craving) sia i sintomi dell’a-
cliniche e programmi locali per i disturbi da abuso di oppioidi, stinenza. Il naltrexone è un medicinale iniettabile che si può assu-
tendono a favorire la popolazione bianca. Stando a dati del 2021 mere una volta al mese dopo la disintossicazione e che blocca gli
raccolti dalla Substance Abuse and Mental Health Services Admi- effetti degli oppioidi. Pochissime assicurazioni sanitarie negli Stati
nistration, gli utenti assistiti con questi finanziamenti erano per il Uniti coprono tutti tre questi farmaci e, stando ai Centers for Disea-
77 per cento bianchi, per il 12,9 per cento neri e per il 2,8 per cen- se Control and Prevention, tutti i medicinali sono assai meno ac-
to nativi americani. Questa disparità è ancora più pronunciata in cessibili per le persone nere.
alcuni Stati. Per esempio, nel 2019 il North Carolina ha annuncia- La ricerca indica che vari fattori economici e razziali influisco-
to che era composto da persone bianche l’88 per cento degli utenti no su quali medicinali riceve un paziente. La buprenorfina, per
assistiti con il finanziamento federale di 54 milioni di dollari mes- esempio, è disponibile più ampiamente nelle contee abitate in
so a disposizione, contro un 7,5 per cento di persone nere. I nativi prevalenza da bianchi, mentre i centri di recupero con metadone
americani rappresentavano meno dell’uno per cento degli uten- si trovano di solito nelle comunità povere e di colore.
ti assistiti. Per usare il metadone, i pazienti devono recarsi quotidiana-
mente in una clinica dove assumono il medicinale sotto la super-
Disuguaglianza dei farmaci visione di un operatore sanitario. Questo requisito rende diffici-
La ricerca ha dimostrato che tra gli operatori sanitari c’è un li tutte quelle cose che permettono di costruirsi una vita normale,
pregiudizio contro l’uso del trattamento assistito da farmaci (MAT, come andare a scuola, oppure ottenere e mantenere un impiego.
dall’inglese medication-assisted treatment), che unisce medicina- C’è anche lo stigma di dover stare in una fila quando tutti quel-
li approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) con inter- li che passano sanno benissimo che è per la cura della tossicodi-
venti di counseling e terapie comportamentali. Gli esperti di abuso pendenza. «Questo modello di terapia è stato sviluppato [duran-
di sostanze lo considerano l’approccio migliore al problema dell’a- te l’amministrazione Nixon] su una base razzista e con una visione
buso di oppiacei. Eppure uno studio pubblicato su «JAMA Net- stigmatizzata delle persone con dipendenza, senza pensare mini-
work» ha rilevato che, tra i 368 programmi residenziali per la tos- mamente alla privacy o alla dignità delle persone o a trattare la di-
sicodipendenza presi in considerazione negli Stati Uniti, circa il pendenza come un problema di salute», afferma Andrew Kolodny,
40 per cento non offriva il MAT e il 21 per cento ne scoraggiava at- direttore sanitario della Opioid Policy Research Collaborative al-
tivamente l’uso. Molti programmi di cura delle dipendenze sono la Brandeis University. Lo stigma è peggiorato dal fatto che il me-
legati a organizzazioni religiose e considerano la dipendenza co- tadone è classificato come sostanza controllata dell’«Elenco II»
Neri
Bianchi dei dati a livello nazionale fino al 2015.
Grafici di Jen Christiansen; fonti: Friedman, J.R., e Hansen, H., Evaluation of Increases in Drug Overdose Mortality Rates in the US by Race and Ethnicity before and during the
COVID-19 Pandemic, in «JAMA Psychiatry», Vol. 79, marzo 2022 (dati sulle overdose per droga); Furr-Holden, D., e altri, African Americans Now Outpace Whites in Opioid-Involved
2000 2005 2010 2015 2020 to. Eppure Woodyear, che è nero ed esercita in una cittadina che
è abitata per il 31 per cento da neri, afferma che i suoi pazienti so-
Oppioidi in 21 Stati
no bianchi per il 90 per cento. I pazienti arrivano alla clinica gra-
Il tasso di variazione nelle morti collegate agli oppioidi è crollato per le
persone bianche nei primi dieci anni del secolo ed è risalito dopo il 2013. zie al passaparola o ai consigli di amici. Finché la maggioranza dei
Per le persone nere il tasso di crescita, prima contenuto, è aumentato pazienti è bianca, continueranno a essere in maggioranza bianchi
parecchio. I cambiamenti sono stati più netti in alcuni Stati che in altri. anche i nuovi pazienti, sostiene Woodyear.
Variazione relativa nei tassi di morte da overdose collegata Un’eccezione in questo schema razziale è la clinica di Edwin
agli oppioidi per stato* e razza Chapman nel quartiere Northeast di Washington, una delle zo-
1999–2010 2010–2013 2013–2018 ne prevalentemente nere e più povere del distretto. Chapman pre-
Variazione percentuale nel tasso di morte per ciascun intervallo temporale
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te per il disturbo da abuso di oppioidi. Per la maggior parte dei pa- te diffuse nelle popolazioni più colpite e dei pregiudizi presenti
zienti la disintossicazione a breve termine non è l’intervento più tra gli operatori sanitari. «Sappiamo da decenni che la tossicodi-
appropriato». pendenza è un problema medico, un disturbo mentale curabile,
Gooch concorda sull’esistenza dei pregiudizi. Opera come fa- non un difetto di carattere oppure una forma di devianza socia-
cilitatore nei centri di recupero di un programma gestito da un le», ha scritto.
gruppo del Meharry Medical College, un ente storicamente nero. Volkow sostiene che la riforma delle cure dovrebbe iniziare
Eppure, afferma, «non ho ancora visto una persona nera. Alcuni dalle prigioni e dal sistema giudiziario. Anche se la distribuzione
pensano che sia una trappola. La sfiducia è così grande che fan- delle persone che fanno uso di droghe illegali non presenta linee
no fatica a capire che è legale. Questa è la cultura delle persone ne- di demarcazione razziali, è pur vero che nel 2016 i neri sono sta-
re. Molte sono religiose e pensano che [assumere questo farmaco] ti arrestati per reati legati alla droga cinque volte più spesso dei
sia sbagliato». bianchi. La sproporzione razziale tra i detenuti per reati legati al-
«Queste [idee errate] sono il retaggio di un’educazione sbaglia- la droga non riflette un tasso più elevato di violazioni delle leggi
ta che abbiamo ricevuto fin dall’inizio», concorda Chapman. «I in merito, bensì semplicemente riflette tassi più alti di arresti tra
bianchi hanno fatto un ottimo lavoro nello spiegare alle loro co- le minoranze etniche e razziali. Attualmente il numero degli arre-
munità che questo è un problema medico, una malattia. Nella co- sti legati all’eroina (che è più usata dai neri) supera il numero di ar-
munità afroamericana la tossicodipendenza è sempre stata vista e resti legati all’uso illecito di oppioidi con obbligo di prescrizione
continua a essere vista ancora oggi come un problema morale, la (che sono più usati dai bianchi), sebbene questo secondo tipo di
cui cura è il carcere». droga sia più diffuso.
Questi squilibri nei numeri di arresti e detenzioni peggiora le
Speranza di cambiamento disuguaglianze razziali sia nelle cure sia nel tasso di sopravviven-
Sul numero della rivista «Neuropsychopharmacology» pubbli- za alla tossicodipendenza. Si stima che due terzi delle persone de-
cato a novembre 2021, Volkow ha sostenuto che è ormai giunta, e tenute negli istituti carcerari degli Stati Uniti abbiano un distur-
anche superata, l’ora di arrivare a un nuovo approccio alla tossico- bo diagnosticabile da abuso di sostanze e che circa il 95 per cento
dipendenza, cioè un approccio che tenga conto delle idee sbaglia- di esse avrà una ricaduta una volta uscita dal carcere. Nelle pri-
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me due settimane dopo essere uscite di galera, il rischio di over- zione delle overdose: si tratta di spazi nei quali le persone con
dose aumenta di oltre 100 volte e il rischio di morte aumenta di disturbo da abuso di sostanze possono assumere droghe con la su-
12 volte. pervisione di personale medico. A dicembre 2021 sono stati aperti
Paradossalmente, questa situazione fa sì che le prigioni e i due spazi di questo genere, uno a East Harlem e l’altro a Washing-
centri di detenzione (ovvero proprio le istituzioni dove le disu- ton Heights, che insieme hanno ricevuto più di 10.000 visite e so-
guaglianze razziali sono più ovvie ed evidenti) siano i posti con no riusciti a prevenire quasi 200 overdose con la somministrazio-
le maggiori possibilità di portare a un cambiamento efficace. ne del naloxone.
Volkow fa riferimento a un recente studio dei NIH, nel quale si di- Ci sono anche altri segnali di cambiamento. La California ha
mostra che iniziare una terapia per il disturbo da abuso di sostan- promulgato una legge secondo la quale tutti gli operatori che of-
ze durante la detenzione fa diminuire il rischio di violazioni della frono terapie nel territorio di quello Stato sono tenuti a prepa-
libertà vigilata e di nuove incarcerazioni e aumenta le probabilità rare una «carta dei diritti del cliente» con cui comunicano ai pa-
di recupero. Però tra i detenuti con problemi di abuso di sostanze zienti tutti gli aspetti della cura raccomandata, inclusi i rischi e i
solo uno su 13 riceve una terapia, secondo un’analisi dei dati effet- risultati attesi dalla terapia e gli effetti attesi in caso non si intra-
tuata dal Pew Research Center. prenda alcun trattamento. E le autorità federali hanno ammorbi-
Ci sono programmi a livello locale che hanno iniziato ad affron- dito le regole sul metadone durante la pandemia: invece delle visi-
tare alcuni di questi problemi. A Pittsburgh, nel maggio 2021 l’Al- te in presenza quotidiane, è stato permesso a un maggior numero
legheny Health Network ha aperto la clinica RIvER (Rethinking di pazienti di usufruire di visite in telemedicina e di portarsi a casa
Incarceration and Empowering Recovery), che ha l’obiettivo di ri- le dosi di farmaco necessarie. I senatori Edward John Markey, del
durre le ricadute nelle persone con dipendenze, offrendo terapie Massachusetts, e Randal Howard Paul, del Kentucky, hanno pre-
subito dopo la scarcerazione agli ex detenuti, indipendentemen- sentato una proposta di legge che renderebbe permanente questo
te dalla loro possibilità di pagare. Dall’apertura, gli operatori della cambiamento. Assieme ad altri programmi e iniziative in tutti gli
clinica hanno seguito centinaia di persone. Stati Uniti, questi esempi sono un’indicazione che le politiche sul-
Di recente la municipalità di New York è diventata la prima de- le terapie per la tossicodipendenza stanno iniziando ad andare in
gli Stati Uniti ad approvare l’istituzione di centri per la preven- una direzione più equa, basata sulle prove. Q
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Illustrazione di Ashley Mackenzie
PSICOLOGIA
UN’EPIDEMIA
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INVISIBILE
La ferita morale
insorge quando
sono violati i nostri
principi fondamentali,
come in tempo
di guerra o durante
una pandemia,
e colpisce milioni
di persone
di Elizabeth Svoboda
Le Scienze 81
Elizabeth Svoboda è saggista scientifica e vive a San
Jose, in California. È autrice di What Makes a Hero? The
Surprising Science of Selflessness (Current, 2013).
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ll’inizio del 2021 il medico del pronto soccorso Torree McGowan si au-
A gurava che il peggio della pandemia fosse alle spalle. Lei e i colleghi si
erano adattati indossando i dovuti strati protettivi prima di visitare i pa-
zienti, ma riuscivano a gestire la situazione senza intoppi. La regione
dell’Oregon centrale dove McGowan abitava – un altopiano desertico
circondato da monti incappucciati di neve – era stata in buona parte risparmiata dalle pri-
me ondate di COVID che si erano abbattute su aree come la città di New York.
Poi però la variante Delta del virus ha colpito l’Oregon centra- a casa aveva un marito immunodepresso. «Ogni mese faccio ore
le con una furia esponenziale, e il delicato equilibrio che la don- e ore di formazione permanente», spiega McGowan. «Di ogni pa-
na aveva conservato ha cominciato a infrangersi. D’improvviso, i ziente su cui ho commesso un errore, ti posso raccontare la storia
malati di COVID hanno iniziato ad affluire nei pronto soccorso de- per filo e per segno. E il pensiero che vi siano persone così insen-
gli ospedali in cui lei lavorava, e si è trovata costretta a confessare a sibili verso una vita, quando io stessa do tanto valore a quella degli
molti la propria impotenza: non poteva aiutarli, perché i pochi far- altri, è un grosso peso».
maci di cui disponeva non erano efficaci nelle fasi avanzate della La ferita morale è un trauma specifico che scaturisce quando
malattia. «Era una sensazione orribile», ricorda. «Non era questa la ci troviamo dinanzi a situazioni che violano profondamente la no-
ragione per cui ciascuno di noi si era arruolato». stra coscienza o che minacciano i nostri valori fondamentali. Chi,
Non erano solo i malati di COVID che la dottoressa McGowan come McGowan, vi si trova alle prese, può lottare contro il senso
non riusciva ad aiutare. Erano anche tutti gli altri. Le persone si ri- di colpa, di rabbia e la sensazione logorante di non riuscire a per-
volgevano ancora a un’unità sanitaria di emergenza aspettandosi donare né se stessi né gli altri.
di essere assistite il prima possibile; ma nel pieno dell’ondata man- Questa situazione riguarda milioni di persone, nei ruoli più di-
cavano i letti. «E non ho un elicottero che può portarvi in volo dal versi: in un clima di cure razionate i medici devono ricoverare po-
mio ospedale a un altro – racconta – perché sono tutti al comple- chi pazienti e mandarne a casa molti altri; i soldati, per portare a
to». Una paziente con un sospetto tumore al colon si è presentata termine le missioni loro assegnate, uccidono i civili; i veterinari
sanguinante al pronto soccorso, e gli impulsi interiori gridavano a devono abbattere certi animali quando nessuno si fa avanti per
McGowan che bisognava ricoverarla subito per gli esami del caso. adottarli.
Ma, senza più letti liberi, dovette rimandarla a casa. Questo trauma è più diffuso e devastante di quanto si cre-
Dover rinunciare ai propri principi e guardare la gente soffri- da. «Abbiamo ormai chiaro che è presente in ogni genere di con-
re e morire era già piuttosto duro per McGowan. Non meno diso- testi», dice la psichiatra Wendy Dean, presidente e cofondatrice
rientante, però, era la percezione che sempre più pazienti non si dell’associazione no profit Moral Injury of Healthcare a Carlisle,
curavano più di cosa succedesse a lei o a chiunque altro. Era con- in Pennsylvania. «Riguarda operatori sociali, educatori, avvoca-
vinta che i suoi pazienti seguissero le sue stesse regole elementa- ti». Sondaggi svolti negli Stati Uniti riportano che oltre la metà dei
ri: che lei si sarebbe prodigata per aiutarli a stare meglio e che loro lavoratori scolastici, inclusi gli insegnanti, è abbastanza o molto
l’avrebbero sostenuta o perlomeno trattata con umanità. d’accordo con l’affermazione di aver affrontato situazioni riguar-
Ma quando il virus è dilagato, quelle alleanze si sono rotte. Ma- danti il prossimo che li hanno feriti moralmente. Studi simili in
lati di COVID non vaccinati entravano in ambulatorio senza ma- Europa rivelano che circa la metà dei medici è stata fortemente
scherina, a dispetto delle regole dell’ospedale; e le imprecavano esposta a eventi in grado di causare ferite morali.
contro per aver detto loro che avevano il virus. «Ho sentito tante Anche queste cifre però potrebbero essere artificialmente bas-
di quelle persone dire “non mi interessa se faccio ammalare qual- se, se consideriamo la scarsa consapevolezza che la gente ha della
cuno e lo uccido”», ricorda McGowan. La loro spietatezza la ter- ferita morale: molti nemmeno hanno le parole per descrivere co-
rorizzava e al contempo la faceva infuriare, non da ultimo perché sa sta succedendo in loro. A prescindere dalle cifre esatte, gli ef-
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un cugino: mentre era in missione il padre aveva lavorato con una diverso rispetto a chi ha subito minacce fisiche dirette. Questi ri-
guida, una giovane donna vietnamita che in seguito era stata tor- sultati stanno promuovendo l’elaborazione di teorie per cui la fe-
turata e uccisa. L’uomo rimase sconvolto per l’accaduto, e proba- rita morale è un’entità biologica a se stante.
bilmente tormentato dal senso di colpa; sapeva infatti che i suoi le- Quando il suo Shay Moral Injury Center era in formazione,
gami con la guida avrebbero potuto metterla in pericolo. Brock ha instaurato legami con persone influenti che potevano
Non appena Brock seppe dell’articolo di Litz sulla ferita morale, far conoscere le loro tesi sulla ferita morale; tra queste Margaret
in lei scattò qualcosa. «Leggendolo, la mia collega ed io esclamam- Kibben, l’attuale cappellano alla Camera dei rappresentanti sta-
mo: “Mio Dio, ecco di cosa si tratta”», rammenta. «Lo inviammo a tunitense. Kibben organizza eventi periodici per i membri della
ogni persona chiamata a testimoniare con l’invito: “Leggetelo!”». Camera, e uno dei suoi seminari più recenti ha riguardato la feri-
ta morale. L’evento ha attirato un numero di partecipanti tre vol-
Raccontare l’inenarrabile
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cuno ha richiesto uno dei pochi letti disponibili per il COVID nel- Eppure è ancora alle prese con le ricadute dei suoi dilemmi mo-
la regione; il che vuol dire che qualcun altro, altrettanto malato, rali, a riprova dell’idea, sempre più diffusa, che la terapia tradizio-
dovrà farne a meno. Nel pronto soccorso – una sequela di stanze nale non sempre basta per aiutare le persone ferite moralmente a
e di corridoi spogli – scatole di guanti e di cavetti neri penzolano sconfiggere i demoni che non le lasciano. Chi cerca aiuto fa talvol-
dalle pareti. Camminando all’interno scorgiamo segnali di avver- ta progressi con una terapia cognitivo-comportamentale di base,
timento di altri compromessi morali in arrivo. Un appunto scara- quella preferita dalle compagnie assicurative. Alcuni ricercatori
bocchiato su una lavagnetta bianca nel corridoio recita: «Grave pensano che la terapia cognitivo-comportamentale sia sufficien-
carenza di provette col tappo verde; scorte ormai azzerate di pro- te per trattare la ferita morale.
vette col tappo blu». Quando queste provette sono esaurite, spiega Ma un punto critico della terapia cognitivo-comportamentale è
McGowan, lei non è più in grado di richiedere le analisi del sangue che mira a correggere gli schemi mentali distorti dei pazienti. Nel-
necessarie ai pazienti, e di conseguenza potrebbe avere grosse dif- le persone moralmente ferite, che hanno vissuto eventi strazian-
ficoltà a capire qual è il loro problema. ti che sovvertono il loro intero sistema di valori, l’angoscia etica è
Nei lunghi giorni della pandemia, spesso McGowan ha dovu- autentica e non il prodotto di un pensiero distorto, spiega Harwo-
to lottare contro lo spaesamento dato dall’incessante spola tra il od-Gross. Se si limitano a rieducare i propri pensieri, le persone
pronto soccorso – una bolgia di negazionisti del COVID, pazien- con una ferita morale rischiano di rimanere insoddisfatte e ritro-
ti moribondi e familiari infuriati – e il mondo esterno, nella sua in- varsi con la ferita ancora aperta.
quietante normalità. Come può la gente – si chiedeva – chattare Anche le terapie per il PTSD possono essere insufficienti nei
come se niente fosse e bere il caffè mentre lei, pochi minuti pri- pazienti moralmente feriti, secondo l’esperienza di Harwood-
ma, aveva rispedito a casa qualcuno che poteva a malapena respi- Gross. Gli approcci centrati sul PTSD insegnano ai pazienti ad
rare? Come può il suo mondo morale essere andato così profonda- adattarsi a stimoli traumatici, per esempio a fuochi d’artificio che
Richard Darbonne
mente fuori fase, mentre il resto del mondo procede quasi come sembrano colpi d’arma da fuoco; ma questo trattamento basato
se niente fosse? sull’esposizione non li aiuta a risolvere i conflitti etici profondi.
McGowan è seguita da un terapeuta che la aiuta a elaborare le Una terapia efficace per la ferita morale riguarda «più l’elaborazio-
situazioni che le è toccato affrontare, e a suo dire le è stato utile. ne», spiega Harwood-Groos. «Ci deve essere un cambio di atteg-
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Anche in Italia, all’inizio della pandemia, l’enorme pressione sugli ospedali ha generato in molti sanitari frustrazione e senso di inadeguatezza.
giamento che porti a chiedersi: “Come posso riuscire a vederlo la loro capacità di vivere bene. «Non smetterai di sentirti terribil-
per quello che è, e partendo di qui sviluppare una visione che per mente dispiaciuto quando penserai a cosa è successo», aggiunge
me abbia più significato?” È un approccio più spirituale». Litz. «Quella sarà la nuova normalità. La questione è “come riabili-
Riconoscendo i problemi peculiari della ferita morale, psicolo- tarsi e avere un vita sufficientemente buona?”».
gi come Litz hanno creato terapie che affrontano più direttamente Per il team di Brock alla VOA, la riabilitazione dalla ferita mo-
i bisogni del paziente. In particolare hanno sperimentato una tera- rale prevede anche una serie di programmi di sostegno tra pari.
pia chiamata «rivelazione adattativa» [perché basata sul condivide- L’offerta di base del gruppo dello Shay Moral Injury Center, ossia
re i ricordi traumatici ed elaborarli, N.d.R.]. In Australia ricercatori il Resilience Strenght Training, è un programma di 60 ore in pre-
della La Trobe University e dell’Università del Queensland hanno senza per rafforzare la resilienza, in cui le persone con una ferita
sviluppato un approccio simile, la collaborazione narrativa pasto- morale si raccontano gli eventi che l’hanno causata, partecipano
rale, che prevede di parlare di questioni morali con un cappellano a discussioni sul perdono (per se stessi e per gli altri) e fanno eser-
o con altri consiglieri spirituali anziché con un medico. cizi che li aiutano a definire il proprio sistema di valori e le pro-
Queste terapie sottolineano l’importanza di una resa dei conti prie finalità. In un’indagine condotta in due sedi del programma
sul piano morale. Incoraggiano ad accettare verità scomode: «So- del VOA, i partecipanti hanno ottenuto un punteggio più alto in
no stato io a guidare quell’attacco ai civili iracheni»; «io ho rispe- media del 46 per cento rispetto ai valori registrati prima del pro-
dito a casa quel paziente sofferente senza trattarlo». A quel pun- gramma su una scala di crescita post-traumatica, e del 19 per cento
to, con la collaborazione dei pazienti, i terapeuti possono aiutarli in una scala del significato percepito della vita. Benché durante la
a sviluppare strategie per fare ammenda o per provare a chiude- pandemia il programma in presenza sia stato sospeso, sono in cor-
re la faccenda, magari chiedendo scusa a una famiglia al cui figlio so progetti per riavviarlo.
hanno fatto del male. Stando ai primi risultati, questi approcci re- Nel 2020 la VOA ha creato una versione on line del Resilience
gistrano progressi dove altri invece falliscono. Nella sperimenta- Strength Training per gli operatori sanitari e per altri professio-
zione iniziale di Litz della rivelazione adattativa , con 44 marine, le nisti, il Resilience Strength Time (ReST). Sedute libere del ReST si
convinzioni negative dei partecipanti su se stessi e sul mondo so- svolgono alcune volte la settimana, e i partecipanti si prenotano a
no diminuite. Molti affermavano, poi, che la terapia li aveva aiutati tutte quelle che desiderano.
a risolvere i loro dilemmi morali. A un recente incontro on line del ReST, diverse persone in pri-
All’inizio del 2022 Litz ha concluso un trial clinico sulla rivela- ma linea nell’assistenza sanitaria si sono presentate per parlare
Antonio Masiello/Getty Images
zione adattativa con 173 persone in sedi dei VA a Boston, a Minnea- per un’ora dei propri problemi morali. Una raccontava il suo sen-
polis, a San Diego, a San Francisco e nel Texas centrale. I risulta- so di impotenza mentre guardava un paziente che insultava un’in-
ti del trial devono ancora essere pubblicati, ma Litz ha riscontrato fermiera intenta a fare vaccinazioni. I responsabili delle sedute, i
che, in generale, la rivelazione adattativa migliorava nel tempo il veterani di guerra Bruce Gonseth e Jim Wong, ascoltavano con at-
livello di funzionamento psicologico dei partecipanti. Il suo obiet- tenzione i dilemmi di ciascun partecipante ed entravano in empa-
tivo, dice, non è ripulire la coscienza delle persone, ma ristabilire tia, spesso condividendo rievocazioni di situazioni simili che essi
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Coordinate Un nuovo elenco presenta i più imponenti
ghiacciai di ogni parte del pianeta, aiutando
a seguirne i cambiamenti dovuti al clima
I ghiacciai più
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Canada Occidentale Canada artico Canada artico Islanda Groenlandia Svalbard e Jan Mayen
e Stati Uniti meridionale settentrionale
Calotta di ghiaccio Complesso glaciale Complesso glaciale
Complesso glaciale Calotta di ghiaccio Complesso glaciale di Vatnajökull di Flade Isblink di Asgardfonna/
di Klinaklini di Penny di Ellesmere nord Balderfonna/Olaf V
Ghiacciaio Skeiðarárjökull
di Klinaklini Ghiacciaio del pendio
di Ann Windnagel e altri, in «Journal of Glaciology», 2022 (forme dei ghiacciai e riferimenti sulla mappa)
nord della cupola Ghiacciaio di Tjalfe
sud della calotta Ghiacciaio
di ghiaccio di Barnes di Wykeham sud
Artico russo
Europa Centrale
Calotta di ghiaccio Caucaso e Medio Oriente Storstraumbreen
settentrionale Complesso glaciale
di Aletsch Complesso glaciale di Bezengi
Grafica di Amanda Montañez; fonte: Which Glaciers Are the Largest in the World?,
dell’isola Severnyj Asia settentrionale
Scandinavia Complesso glaciale Ghiacciaio Ghiacciaio di Bezengi
di Tavan Bogd di Aletsch Isole
Complesso glaciale
di Jostedalsbreen sub-antartiche
Ghiacciaio di Potanin
Basse latitudini Antartide
Ghiacciaio Complesso glaciale continentale
di Moshnyj Asia Sud-Orientale di Vilcanota
Austerdalsisen
Complesso glaciale
di Yanong Ghiacciaio
di Jancapampa Complesso
Asia Centrale Asia Sud-Occidentale glaciale
Complesso Complesso glaciale Ande meridionali di Alexander
glaciale del Kunlun di Siachen Ghiacciaio di Yanong Ghiacciaio Island
Complesso
Occidentale glaciale Seller
della Patagonia
Nuova Zelanda
Meridionale
Ghiacciaio Complesso glaciale
di Tasman Ghiacciaio Pío XI Complesso
Fedchenko Ghiacciaio di Siachen (o Brüggen) glaciale
Ghiacciaio di Tasman della Penisola
Antartica Ghiacciaio n.1 di Thurston Island
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Ritorno a Pandora
Nel sequel del film Avatar di scienza ce n’è tanta
ed è uno dei motori che alimentano il senso di meraviglia
13 anni di distanza da Avatar, James La spiritualità dei Na’vi, per esempio, si ba-
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La ceretta di Occam di Beatrice Mautino
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Un caleidoscopio di capelli
Le tinture semipermanenti e quelle temporanee sono
più delicate, ma attenzione ai prodotti non a norma
i avvicina Carnevale e gli scaffali di sciati nel tempo scaricando il colore man ma-
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Latte e microbi
Il tipo di trattamento termico sperimentato o meno
da questo alimento influenza la flora batterica presente
l latte è l’alimento con cui femmine dei binazione di tempi e temperature utilizzate
to, minore è il tempo necessario per uccidere storizzazione. Grazie a questo procedimento
i batteri. La pastorizzazione viene effettuata il latte microfiltrato ha una durata anche dop-
a varie combinazioni di temperatura/tempo: pia o addirittura tripla rispetto a quello sem-
per esempio a 71,7 °C per 15 secondi. La com- plicemente pastorizzato.
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Rudi matematici Rudy vuole tracciare l’albero genealogico
di Gaetanagnesi. Ma è un albero che considera
la componente micia e la componente pantera
Pedigree felino
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«Adesso che sei riuscito a dare sfogo alla tua brama allitterati- «Non ci penso neanche!», si schermisce Rudy. «Ho fatto una mi-
va, vuoi spiegarci cosa hai combinato? Perché hai disegnato quel- surazione assolutamente non invasiva. Ma concorderai con me
lo che sembra essere l’albero genealogico di Gaetanagnesi? Ave- che il soprannome che rifiliamo più spesso alla gatta è pantera in
vamo già concordato che deve essere una discendente diretta per sedicesimo; così, la mia idea era di misurare la “componente pan-
primogenitura di Bastet, con Sekhmet nume tutelare della fami- tera” della gatta verificando per quanto tempo, prima di stancar-
glia, Darwin permettendo.» si, avrebbe torturato il fiocco sospeso; per contro, ho misurato la
IL PROBLEMA DI GENNAIO
Al netto della sceneggiatura, il problema del mese scorso richiedeva di 1440 numeri, si vede che il numero cercato sarà il 583° (dato da 2023 –
trovare il 2023° numero, in ordine crescente, tra tutti i numeri ottenibili
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1440) degli elementi che iniziano con 3. In questo nuovo insieme di 720
da combinazioni di n cifre tutte diverse da loro. Poiché è noto che il «nu- elementi, i numeri che hanno «1» come seconda cifra (cioè della for-
mero dei numeri» ottenibili con n cifre tutte diverse tra loro è pari al fat- ma 31abcde) sono 5! = 120, seguiti da altri 120 di tipo 32abcde, poi al-
toriale di n, è facile capire che il primo valore di n in grado di genera- tri 120 della forma 34abcde (la cifra «3» è già stata utilizzata), e via di se-
re almeno 2023 elementi è 7, poiché 6! = 720 e 7! = 5040. L’elenco da guito.
considerare è quindi composto da 5040 elementi, il primo dei quali sarà Dovendo trovare il 583° e notando che 120 x 4 = 480 e 120 x 5 = 600, si
1234567 e l’ultimo 7654321. deduce che il numero cercato è della forma 36abcde. Reiterando il pro-
Considerando le cifre iniziali, si nota che a ognuna delle sette cifre possi- cesso si scopre che la cifra successiva dovrà essere 7, e quindi che il nu-
bili corrisponderanno 720 elementi: quindi i primi 720 inizieranno con 1, mero cercato è della forma 367abcde, e che solo 4! = 24 elementi han-
poi dal 721° al 1440° inizieranno con 2, e si può già stabilire che nel ter- no questa caratteristica. A questo punto si può continuare con lo stesso
zo gruppo (1441°- 2160°) troveremo il ricercato 2023° elemento. metodo o, più brutalmente, listare i 24 candidati residui e intercettare il
Appurato che il numero ricercato è della forma 3abcdef, il metodo è settimo, che con facili calcoli si capisce essere quello che ci interessa, e
naturalmente riproponibile: togliendo dall’elenco i primi 720 + 720 = vedere che è 3672145.
“componente micio” in base al tempo che ha passato a mangia- te generazioni saranno necessarie prima di ottenere un ibrido con
re crocchette. Anche se può non sembrare, Gaetanagnesi talvol- componenti 56 per cento-44 per cento, e quanti esemplari puri
ta trascura i croccantini, se ha alternative interessanti: e la scelta dell’una e dell’altra tipologia sono necessari? Badate poi che il pro-
se cacciare la piuma oscillante o riempirsi la pancia di inerti croc- blema è di ordine generale, ho già richieste da parte di clienti: ave-
chette rende le due componenti misurabili.» te presente il gatto dell’amministratore di condominio?»
«E i tuoi risultati sarebbero?» «Ti riferisci a quella specie di bradipo che farebbe sentire snel-
«Approssimando all’intero più vicino, abbiamo un 56 per cento la anche una megattera?»
di componente “Micio” e 44 per cento di componente “Pantera”.» «Esatto! Dalle mie misurazioni, risulta un 60 per cento di com-
«Bene, abbiamo il risultato e non vedo problemi, sono conten- ponente “Bradipo” contro solo un 40 per cento di “Micio”. Sempre
to», Piotr sospira di sollievo. «Per premio vado a prenderti quel- approssimando all’intero più vicino, logico.»
la birra.» «Capisco: ti sei messo in affari come certi siti internet. Ma allo-
«Un attimo: voglio tracciare l’albero genealogico della micia, ra a cosa ti serve l’albero genealogico della nostra povera micia?»
non solo stabilire la percentuale delle componenti. Quindi, il pro- «Ma a disegnarle lo stemma nobiliare, no? Già me lo vedo: pan-
blema c’è: supponendo di avere a disposizione Mici e Pantere pu- tera d’argento rampante in campo rosso e banda montante di
ri al 100 per cento e ignorando alcune difficoltà biologiche, quan- crocchette su ermellino...»
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Libri & tempo libero
Crescita
di Vaclav Smil
Hoepli, Milano, 2022, pp. 720 (euro 29,90)
Siamo sicuri di sapere che cosa sia lo sporco? Quando «igienizzare», «disinfettare», «sanificare» e tutti gli altri
siamo impegnati nella seccatura di rimuoverlo, pensia- termini resi familiari anche dall’emergenza sanitaria, ep-
mo di avere ben chiaro il concetto, ma, se dovessimo pure spesso confusi. Come anche molta confusione è
definirlo, molti resterebbero interdetti come Sant’Ago- generata dalla vastissima scelta di prodotti detergenti e
stino quando parlava del tempo: «Se nessuno mi inter- disinfettanti presenti nella grande distribuzione, in una
roga, lo so; se volessi spiegarlo a chi mi interroga, non molteplicità di consistenze e formati, tra cui spesso si
lo so». Dal momento che è complicato pianificare una sceglie lasciandosi guidare dall’istinto o dalla pubblici-
strategia efficace contro qualcosa che non si conosce tà. O, sempre più di frequente, dalle molte affermazio-
bene, in tutte le sue varianti e componenti, questo vo- ni che circolano in rete, alcune talmente ricorrenti da
lume dedicato alla scienza che si nasconde dietro alle aver creato vere e proprie mitologie attorno ai prodotti di
pulizie domestiche si sofferma a chiarire concetti come uso comune. È il caso, per esempio, del bicarbonato, al
questo, solo in apparenza banali. L’autore è Dario Bres- quale vengono attribuiti usi e proprietà di ogni tipo, del
sanini – chimico, docente universitario, nonché uno tra i quale si spiega con chiarezza il campo d’azione e so-
comunicatori della scienza più seguiti in Italia – e, come prattutto l’inutilità della più diffusa tra le miscele dome-
nelle altre sue opere presenti nella stessa collana, riesce stiche, quella con l’aceto.
a creare il giusto connubio tra rigore del dato scientifico Molto apprezzabile anche l’attenzione riservata alla so-
e praticità nell’impostazione. stenibilità ambientale e all’uso responsabile di prodotti La scienza delle pulizie
Oltre a capire davvero che cosa significhi sporco e che ed elettrodomestici, imprescindibile in un’epoca in cui di Dario Bressanini
cosa sia ragionevole fare per portare qualcosa allo sta- la crisi climatica impone a tutti di fare la propria parte. Gribaudo, Milano, 2022,
to di «pulito», si impara anche che cosa si intenda per Anna Rita Longo pp. 280 (euro 24,00)
Novecentottantacinque (985) milioni di euro e 14 an- come benessere psicologico e sociale, quali aspetti di
ni di ricerca e sviluppo. A tanto ammonta l’investimen- come è fatta la società hanno un peso sulla nostra salu-
to medio calcolato più di recente per lo sviluppo di un te? Basterebbe pensare all’inquinamento atmosferico e
nuovo farmaco. Una cifra imponente, ma che è comun- al suo ruolo nello sviluppo di alcune malattie. È solo un
que più bassa di quella calcolata qualche decennio fa, esempio, anche banale, ma mostra come, quando par-
prima che innovazioni, come per esempio l’intelligen- liamo di salute, sia necessario – ce lo ricorda Ticchi – al-
za artificiale, riuscissero ad accorciare di un po’ i tem- largare lo sguardo dal laboratorio alla società tutta.
pi e permettere così di risparmiare qualcosa. È anche Un’altra domanda che potrebbe venirci in mente è co-
una cifra che, al netto delle polemiche sulla presunta me facciamo a stabilire quale impatto sia accettabile
perfidia di Big Pharma, siamo generalmente inclini a re- per ottenere rimedi per una malattia? Seppure in ma-
putare come ben spesa, nonostante siano davvero mol- niera decrescente negli ultimi anni, comunque quella
ti soldi, perché contribuisce a tutelare uno dei beni più farmaceutica è un’industria che contribuisce all’inqui-
preziosi che abbiamo: la nostra salute. namento atmosferico citato sopra. Risulta così evidente
Negli ultimi anni, però, si è cominciato a studiare l’im- che la questione della salute non è mai individuale, ma
patto dell’industria farmaceutica sull’ambiente. E il libro è un aspetto collettivo della nostra esistenza, del quale
di Nicole Ticchi, chimica farmaceutica e comunicatrice siamo a volte poco coscienti. Il libro di Ticchi fornisce al-
scientifica, ci porta a scoprire che cosa ne sappiamo og- cune risposte, non tutte, ma soprattutto aiuta chi legge Salute a tutti i costi
gi. Ma nel farlo, ci fa necessariamente riflettere su mol- a farsi molte domande interessanti sul rapporto tra salu- di Nicole Ticchi
ti altri piani. Per esempio, nel momento in cui la salute è te, società, economia e ambiente. Codice editore, Torino, 2022,
definita non solo come l’assenza di malattia, ma anche Marco Boscolo pp. 240 (euro 16,00)
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Libri & tempo libero
Oltre un secolo fa la fisica venne sconvolta dalla formu- promettenti, si sono nel tempo rivelate problematiche,
lazione di due nuove teorie: la meccanica quantistica, in particolare perché incapaci di produrre previsioni da
necessaria per descrivere i fenomeni del microcosmo, sottoporre a verifica sperimentale. In questo libro, Jim
dalla struttura dell’atomo alla fisica delle particelle ele- Baggott, scrittore scientifico britannico già tradotto da
mentari, e la relatività generale, rivelatasi essenziale per Adelphi, racconta la storia di questi tentativi, fino ad ar-
la descrizione del macrocosmo, dall’evoluzione dell’u- rivare a descrivere in dettaglio quella che adesso sem-
niverso allo studio dei buchi neri. I fisici si resero pre- bra la teoria più interessante: la «gravità quantistica a lo-
sto conto che queste due teorie, per quanto estrema- op» (LQG, da «loop quantum gravity»), dove lo spazio
mente efficaci nelle capacità di calcolo e di previsione non è più continuo, ma quantizzato, costituito da anelli
nei rispettivi ambiti, erano incompatibili fra loro. La pri- («loop») di dimensioni infinitesime. Nel narrarne gli svi-
ma, probabilistica, descrive l’azione delle forze in termi- luppi, l’autore dà voce anche ai principali protagonisti di
ni di campi quantistici; la seconda, deterministica, de- questa teoria, lo statunitense Lee Smolin e l’italiano Car-
scrive invece la forza di gravità in termini di curvatura lo Rovelli, ripercorrendone il percorso scientifico. Il volu-
dello spazio-tempo. me, completato da un ricco apparato di note, un glos-
Nel corso dei decenni, sono stati in molti a cimentar- sario e un indice analitico, può essere considerato una
si nel tentativo di conciliare fra loro queste due teorie, la rassegna completa della LQG e delle sue conseguenze
cui azione congiunta si manifesta, per esempio, nei pri- nella descrizione del mondo fisico. Una lettura fonda- Quanti di spazio
mi istanti di vita dell’universo, o in prossimità dell’oriz- mentale, quindi, per chiunque voglia essere aggiornato di Jim Baggott
zonte degli eventi di un buco nero. I vari approcci hanno sui più recenti sviluppi della fisica teorica. Adelphi Edizioni, Milano, 2022,
portato allo sviluppo di teorie che, seppure inizialmente Emiliano Ricci pp. 442 (euro 32,00)
«Ho scelto fisica e, ci si creda o no, ancora oggi non moglie è capace di «bruciare anche il brodo», legge le
saprei bene spiegare perché». Cominci l’università co- fiabe di Italo Calvino ai figli e trent’anni dopo fa lo stesso
sì e un paio di anni più tardi, proprio davanti alla facol- coi nipotini, e intanto diventa uno degli scienziati più im-
tà di fisica, ti presentano una ragazza e le dicono: «Lui portanti del nostro tempo, capace di scrivere «quasi un
un giorno vincerà il Nobel». Lei si innamora di te, tu di migliaio di articoli, spesso su temi completamente diver-
lei, e poi il Nobel lo vinci davvero. È un pezzo della bio- si e molti nello stesso anno». Ha la passione dei balli di
grafia di Giorgio Parisi, raccontata da lui stesso a Pier- gruppo, divora libri da quando è bambino, va al mare
giorgio Paterlini (sì, proprio quello di «Cuore – settima- ad Anzio, non lontano da Roma, ed è premiato dall’Ac-
nale di resistenza umana»), con delicatezza e ironia, in cademia reale svedese per una scoperta che interessa
un libro memoir scandito in 100 capitoletti che sono co- i sistemi fisici «dalla scala atomica a quella planetaria».
me ciliegie. E allora ne approfitta per ricordare al mondo il rischio
Ed è come farsela raccontare a voce, la vita tutto som- legato ai cambiamenti climatici e l’importanza degli in-
mato normale di un premio Nobel che ama la famiglia e vestimenti nella ricerca scientifica. Tra i segreti che si
la scienza, ha tra gli amici alcuni dei più grandi lettera- scoprono nel libro: Parisi si chiama Giorgio, Leonardo,
ti del Novecento (tra tutti Luce d’Eramo e Ignazio Silone) Renato, «nessuno lo sa e non lo si trova neanche in re-
Gradini che
e a Capodanno finisce a una festa e si occupa dei «be- te». E soprattutto, di ricevere un Nobel Parisi avrebbe
non finiscono mai
veraggi». Salvo che intanto risolve un paio di problemi di potuto aspettarselo, o almeno sognarlo; ma la cosa che
di Giorgio Parisi
fisica come quello sui «vetri di spin» in maniera «estre- lo emoziona di più è sapere che c’è un asteroide lassù con Piergiorgio Paterlini
mamente fantasiosa e matematicamente priva di sen- che gli è stato dedicato e porta il suo nome. La nave di Teseo, Milano, 2022,
so», ma che funziona. Cucina per la famiglia, mentre la Silvia Bencivelli pp. 304 (euro 20,00)
S
i è concluso l’anno internazionale del vetro indetto dal-
le Nazioni Unite per il 2022, ma si può prolungare l’e-
splorazione dei suoi segreti grazie a questa mostra. Nella
propria decisione, l’Assemblea dell’ONU ha sottolineato la carat-
teristica di trasversalità del vetro, capace di essere impiegato in di-
verse discipline nel corso di una lunga storia, sottolineandone «il
ruolo tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e
artistico nella nostra società».
Nonostante il vetro sia conosciuto e utilizzato fin dall’antichi-
tà, infatti, ancora oggi è impiegato e studiato dalla scienza per il
suo essere un solido con caratteristiche da liquido. Lo illustra un
percorso nella sua storia allestito all’interno del Museo Giovanni
Poleni – Museo di storia della fisica a Padova, dove il vetro è mo-
strato come materiale privilegiato per strumenti scientifici e ope-
re d’arte, in un continuo dialogo tra l’Europa e il mondo islamico.
La mostra, oltre a essere inserita nel contesto dell’anno internazio-
nale, è anche il secondo appuntamento espositivo sul rapporto tra
la scienza islamica e quella europea. Ma è anche uno degli ultimi
tasselli del programma di celebrazioni per gli 800 anni dalla fon-
dazione dell’Università di Padova.
Tra gli strumenti scientifici storici caratterizzati dall’impiego
del vetro vanno ricordate le lastre radiografiche di fine Ottocento,
in cui il vetro è stato il supporto per una rivoluzione della diagno-
stica e della ricerca medica. Ma va ricordato anche il suo impiego
come isolante elettrico nei generatori elettrostatici del Settecen-
to. Sul fronte più artistico, invece, nell’esposizione sono presenta-
ti alcuni prestiti dal Museo di arti applicate e decorative di Palazzo
Zuckermann, sempre a Padova, che dialogano in perfetta sincro-
nia temporale con le strumentazioni scientifiche, mostrando i di-
versi e contemporanei impieghi del vetro, oltre a sottolineare i
punti di contatto e le influenze reciproche di un ambito sull’altro.
Nel dialogo tra Europa e Islam spicca un capolavoro dell’arte
vasaria orientale, decorato con illustrazioni che raccontano i con-
Cortesia Museo di storia della fisica, Università di Padova (tutte le foto, 3)
Microscopi e telescopi,
con lenti di vetro, del XVII secolo
(in alto) esposti alla mostra;
fotomoltiplicatori del rivelatore
Super-Kamiokande, in Giappone
(sopra). Un esemplare di
fotomoltiplicatore è in mostra
al Museo di storia della fisica, a
Padova. Vetro al piombo usato negli
anni novanta per un esperimento
sui neutrini, al CERN di Ginevra,
chiamato NOMAD (accanto),
sempre esposto alla mostra.
www.lescienze.it Le Scienze 97
Prossimo numero
a marzo
Alchimia cosmica
di Sanjana Curtis
Oltre i geni
di David Pfennig
Gli esseri viventi non sono determinati solo dal loro patrimo-
nio genetico, ma modificano le proprie caratteristiche fisiche
anche a seguito di fattori ambientali. Questo meccanismo ga-
rantisce la flessibilità per adattarsi a un ambiente che cambia e
presumibilmente ha un ruolo importante nell’evoluzione.
Il motore umano
di Herman Pontzer
Copia di 44a51459b9e30982c62bc1505f0b61bd