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REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE CALABRIA Interventi di ripristino delle sezioni di deflusso e

della funzionalità delle opere idrauliche nei corsi


d’acqua minori della provincia di Cosenza
CODICE INTERVENTO: CS069 A/10

UFFICIO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO PROGETTO DEFINITIVO


“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
Programma siglato il 25.11.2010”
RELAZIONE PAESAGGISTICA

A.0) PREMESSA ............................................................................................................................ 2

A.1) DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ...................................................................................... 4

A.2) UBICAZIONE ED INQUADRAMENTO TERRITORIALE ........................................................ 8

A.3) ANALISI DELLO STATO DEI LUOGHI ................................................................................ 17

A.4) INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO .............................................................................. 20

A.5) INQUADRAMENTO GEOLOGICO ..................................................................................... 25

A.6) Caratteristiche dello stato dei luoghi e descrizione opere: ............................................. 31

A.7) STUDIO DI COMPATIBILITA’ DELLE OPERE CON IL CONTESTO PAESAGGISTICO: .. 34

A.8) ELABORAZIONE GRAFICA 3D (FOTOMONTAGGIO) ..................................................... 35

A.9) CONCLUSIONI ..................................................................................................................... 45

R.T.P. - Capogruppo Ing. Lorenzo Ravenda - Via C. Menotti n. 21 - Rende (CS) 87036
tel. 339 5256235 - email: ing.ravenda@gmail.com - PEC: ing.ravenda@pec.it

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“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
Programma siglato il 25.11.2010”
RELAZIONE PAESAGGISTICA

RELAZIONE PAESAGGISTICA
(D.P.C.M. 12/12/2005 – Codice dei Beni Culturali e del paesaggio Dlgs n° 42/2004)

A.0) PREMESSA
Con riferimento agli “Interventi di ripristino delle sezioni di deflusso e della funzionalità delle opere
idrauliche nei corsi d’acqua minori nella Provincia di Cosenza – C069” per un importo complessivo
di € 4.000.000,00 codice CUP J35D12000420001, l’Ufficio del Commissario Straordinario per
l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico Regione Calabria, ha espletato
l’aggiudicazione definitiva di Servizi Tecnici di progettazione definitiva esecutiva che la presente
relazione illustra.
A tal fine i Progettisti Ing. Lorenzo Ravenda (Capogruppo), ing. Maurizio Zicarelli e Ing. Francesco
Nocella facenti parte del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, costituito inoltre dal dr.
Carmine Filice (geologo) e dr.ssa Loredana Di Santo (archeologo), sulla scorta del documento
preliminare alla progettazione, hanno eseguito i sopralluoghi sulle aste fluviali oggetto d’intervento,
rilevando talora modifiche dovute in alcuni casi all’aggravio della situazione di fatto e in altri il
miglioramento, probabilmente per lavori di ripristino dell’officiosità idraulica eseguiti nel frattempo
da altre amministrazioni. Su alcune aste, sussistono alcune condizioni che allo stato impediscono
la fattiva mitigazione del rischio idraulico, malgrado l’intervento. Il progetto tiene conto degli altri
interventi programmati, realizzati e/o in corso di realizzazione da parte della Provincia di Cosenza,
sui corsi d’acqua ricadenti nell’ambito territoriale di competenza.
L’Oggetto d’intervento riguarda, quindi, i lavori circa le aste fluviali, distinte per aree e/o bacino di
appartenenza, di seguito riportate:

VERSANTE IONICO
 Torrente Moranera – comune di Cariati;

 Torrente S. Cataldo – comune di Cariati;

 Torrente Armena – comune di Rossano;

 Torrente Monaco – comune di Trebisacce;

 Torrente Cardona – comune di Montegiordano;

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 Canale Rendeti – comune di Rocca Imperiale;

 Canale Armi – comune di Rocca Imperiale

VERSANTE TIRRENICO
 Torrente Malpertuso – comune di Falconara Albanese;

 Torrente Peschiera - comune di Falconara Albanese;

 Vallone Cavavecchia (fosso Cutura III)– comune di Fiumefreddo Bruzio;

 Vallone Mercante (fosso Cutura I) – comune di Fiumefreddo Bruzio;

 Torrente Verri – comune di Belmonte

 Torrente Zio Petruzzo – comune di Paola;

 Fiume Aron – comune di Cetraro;

 Torrente Triolo – comune di Cetraro;

 Torrente S. Angelo – comune di Santa Domenica Talao;

 Torrente Fiumarella – comune di Tortora.

BACINO DEL CRATI


 Torrente Muzzolito – comune di Corigliano C.;
 Torrente Arente – comuni di Rende e Rose;
 Torrente Surdo – comune di Rende;

 Torrente Settimo – comune di Montalto U.;


 Torrente Triglia – comune di Marano P.;

 Torrente Manche – comune di Cerisano.

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A.1) DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO


Gli interventi oggetto del presente progetto riguardano opere strutturali quali briglie in cls, muri di
sostegno in c.a. gabbionate di pietrame, ripristino di opere idrauliche danneggiate, interventi di
pulizia degli alvei e risagomatura degli stessi mediante abbassamento del fondo. Di seguito si
elencano gli interventi suddivisi per versanti:
VERSANTE IONICO

Torrente Moranera – comune di Cariati


 Costruzione muro in c.a a protezione della sponda sinistra in prossimità di via Verga;
 Recupero blocchi in cls e collocamento a protezione sponda destra in prossimità del ponte
SS 106;
 Risagomatura tratto di circa 400 m a partire dal ponte SS 106.

Torrente S. Cataldo – comune di Cariati


 Costruzione gradonata di gabbioni (100 m circa) a protezione sponda destra circa 100 m a
monte del ponte;
 Risagomatura tratti d’alveo per circa 4.500 mq (compresa confluenza con il Palombello).

Torrente Armena – comune di Rossano;


 Demolizione porzione di muro divelto e ricostruzione dello stesso in c.a. in sx idraulica;
 Costruzione briglia in cls con bacino di dissipazione in scogli;
 Tratti di protezione fondazione dei muri d’argine in destra e sinistra, mediante posa di
gabbionate;
 Risagomatura e/o pulizia di tratti d’alveo.

Torrente Monaco – comune di Trebisacce


 Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della
quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti
del materiale eccedente.

Torrente Cardona – comune di Montegiordano


 Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della
quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti
del materiale eccedente.

Canale Rendeti – comune di Rocca Imperiale;


 Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della
quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti
del materiale eccedente.

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Canale Armi – comune di Rocca Imperiale


 Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della
quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti
del materiale eccedente.

VERSANTE TIRRENICO

Torrente Malpertuso – comune di Falconara Albanese


 Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 18 per circa 300 m con
abbassamento della quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle
degli attraversamenti del materiale eccedente.

Torrente Peschiera - comune di Falconara Albanese


 Costruzione di tratti di muro in c.a in destra idraulica a monte del ponte;
 Rimozione blocchi e riutilizzo per la difesa della sponda opposta.

Vallone Cavavecchia (fosso Cutura III)– comune di Fiumefreddo Bruzio


 Pulizia e decespugliamento tratto dalla foce a monte del ponte sulla SS 18.

Torrente Verri – Comune di Belmonte


 Ripristino strutturale n°2 briglie in muratura di pietrame;
 Rinforzo fondazione del muro in cls e pietrame;
 Decespugliamento di un tratto di 500 m.

Torrente Zio Petruzzo– Comune di Paola


 Ripristino strutturale della briglia;
 Decespugliamento per circa 200 m del solo alveo attivo.
Fiume Aron – comune di Cetraro
 Costruzione di due briglie in cls a valle del ponte tra le località Castelluzzo e Salineto
 Formazione di 40 nuove gabbionate mediante pietrame presente in loco.

Torrente Triolo– Comune di Cetraro


 Risagomatura dalla foce ad oltre il ponte ferroviario, per circa 500 m, con abbassamento
quota di fondo alveo del tratto a monte della rotatoria e spostamento a valle della stessa.

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Torrente S. Angelo – Comune di Santa Domenica Talao


 Ricostruzione n°2 soglie in corrispondenza degli attraversamenti;
 Ripristino n°10 soglie danneggiate;
 Protezione sponda sinistra con integrazione della scogliera esistente.

Torrente Fiumarella – comune di Tortora


 Risagomatura di tratto d’alveo con centralizzazione della vena fluida.

BACINO DEL CRATI


Torrente Muzzolito – comune di Corigliano C.
 Risagomatura dell’alveo con estrazione del materiale eccedente, stimato in 61.500 mc circa
e trasporto a ripascimento della spiaggia di Corigliano in loc. Fabrizio grande;
 Ricostruzione tratto d’argine eroso con protezione in gabbioni in destra e sinistra idraulica.

Torrente Arente – comuni di Rende e Rose


 Ripristino dell’argine eroso alla confluenza con formazione di un tratto di gradonata in
gabbioni a protezione del piede del rilevato stesso;
 Risagomatura del tratto a valle del ponte sulla S.P. compresa la confluenza, con
centralizzazione della vena fluida.
 Decespugliamento sponde alveo fluviale.

Torrente Surdo – Comune di Rende


 Pulizia del tratto d’alveo in loc. Surdo con la rimozione della vegetazione che ostacola il
normale deflusso.

Torrente Settimo – Comune di Montalto Uffugo


 Posa gabbioni a protezione della fondazione del muro arginale per circa 100 m in dx
idraulica;
 Pulizia delle sponde (in particolare quella in sx idraulica).
Torrente Triglia – Comune di Marano Principato
 Difesa spondale in gabbioni in sinistra e destra idrografica;
 Decespugliamento dell’alveo attivo.
Torrente Manche – Comune di Cerisano
 Decespugliamento dell’alveo attivo.

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Gli interventi sulle aste fluviali che non impattano in alcun modo sul paesaggio circostante, e che
non verranno trattati nella presente relazione, sono quelli consistenti nel ripristino strutturale di
porzioni ammalorate di opere idrauliche e strutturali già esistenti come briglie, soglie e muri in c.a.
Tutti gli interventi di pulizia della vegetazione infestante e risagomatura del fondo degli alvei fluviali
non verranno analizzati analizzati nella presente relazione in quanto opere esenti da
autorizzazione paesaggistica ai sensi del punto A.5 dell’Allegato A del DPR 31/2017 “interventi di
manutenzione degli alvei, delle sponde e degli argini dei corsi d’acqua, compresi gli interventi sulla
vegetazione ripariale arborea e arbustiva, finalizzati a garantire il libero deflusso delle acque e che
non comportino alterazioni permanenti della visione d’insieme della morfologia del corso d’acqua;
interventi di manutenzione e ripristino funzionale dei sistemi di scolo e smaltimento delle acque e
delle opere idrauliche in alveo”.
L’oggetto della presente relazione riguarderà tutti gli interventi in cui verranno create nuove opere,
che nello specifico riguardano i seguenti torrenti:
 Torrente Moranera - Comune di Cariati,
 Torrente S. Cataldo - Comune di Cariati;
 Torrente Armena – Comune di Rossano;
 Torrente Peschiera - Comune di Falconara Albanese;
 Fiume Aron – Comune di Cetraro;
 Torrente Muzzolito – Comune di Corigliano C.;
 Torrente Arente – Comuni di Rende e Rose;
 Torrente Triglia – Comune di Marano Principato.

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A.2) UBICAZIONE ED INQUADRAMENTO TERRITORIALE

VERSANTE IONICO
Le aste fluviali in studio rappresentano bacini e/o sottobacini idrografici ricadenti su Versante
Ionico.
Il sistema idrografico della provincia di Cosenza ha inizio, nell’Alto Ionio, con un insieme di corsi
d’acqua del tutto singolari, che, pur avendo alcuni caratteri in comune con i torrenti essenzialmente
il regime non perenne della portata con lunghi periodi di alveo asciutto e piene repentine,
evidenziano tuttavia aspetti originali con comportamenti naturali e forme delle aste e dei versanti
degne di una spiegazione a parte

.
Figura 1 - Inquadramento area Ionio

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Torrente Moranera – comune di Cariati


Il tratto di fiume del Torrente Moranera in esame, Carta Tecnica Regionale n° 553083 Scala
1:5.000, è ubicato nel Comune di Cariati. Si tratta di un corso d'acqua di VIII Ordine, così come
riporta la Carta Idrografica della Regione Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente Moranera ricade in aree d’attenzione per pericolo inondazione.
Coordinate geografiche: Latitudine 39°30'7.79"N Longitudine 16°56'11.47"E.

Torrente S. Cataldo – comune di Cariati

Il tratto di fiume del Torrente San Cataldo in esame, Carta Tecnica Regionale n° 553083 Scala
1:5.000, è ubicato nel Comune di Cariati. Si tratta di un corso d'acqua di V Ordine, così come
riporta la Carta Idrografica della Regione Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente S.Cataldo ricade in aree d’attenzione per pericolo inondazione
Coordinate geografiche: Latitudine 39°30'34.40"N Longitudine 16°55'35.65"E.

Torrente Armena – comune di Rossano


Il tratto di fiume del Torrente Armena in esame, Carta Tecnica Regionale n° 552044 Scala
1:5.000., è ubicato nel Comune di Rossano. Si tratta di un corso d'acqua di VIII Ordine, così come
riporta la Carta Idrografica della Regione Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente Armena ricade in area a rischio idraulico R4 e area d’attenzione per pericolo di
inondazione,
Coordinate geografiche: Latitudine 39°35'33.75"N Longitudine 16°37'20.55"E.

Inquadramento climatico:
La temperatura media estiva della Calabria si aggira si 24°C. Sulle Coste la media di Gennaio è
sui 10°C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura non supera i 4°C, al di sopra
dei 1500 metri di quota (Sila) e dei 1700 metri (Aspromonte), scendono con velocità al di sotto
dello zero. I rilievi esercitano un influsso ancora più significativo sulla piovosità: sulla Catena
Costiera e sull'Aspromonte si toccano i 2000 mm annui di pioggia mentre la fascia orientale si

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colloca tra i 600mm e i 1000 mm annui con valori anche più bassi nelle aree pianeggianti, ad
esempio nella Piana di Sibari.
Climaticamente, come gran parte dell'alto Ionio Cosentino il territorio è caratterizzato da una
moderata piovosità, con precipitazioni medie annue che non raggiungono mai i 700 mm sul litorale,
di poco crescenti verso l'entroterra. Gli afflussi meteorici sono concentrati nel periodo tardo
autunnale, con qualche evento significativo in primavera. Sono frequenti i fenomeni caratterizzati
da precipitazioni di breve durata e forte intensità, favoriti dall'assetto orografico regionale, che
ostacola il passaggio delle masse d'aria provenienti dal mediterraneo centrale.
La piovosità dell'area in studio è quella tipica del clima mediterraneo caratterizzato da un forte
contrasto tra i regimi pluviometrici invernali e quelli estivi. Infatti, il 70% delle precipitazioni è
concentrata nei mesi invernali.
La valutazione quantitativa delle precipitazioni atmosferiche per il territorio in esame è riportata da
dati messi a disposizione dall'Arpacal su piogge massime annuali di durata 15-20-30 minuti e
piogge massime annuali di durata 1-3-6-12- 24 ore.

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VERSANTE TIRRENICO
Le aste fluviali in studio rappresentano bacini e/o sottobacini idrografici ricadenti sul Versante
Tirrenico

.
Figura 2- Iquadramento area Tirreno

Torrente Peschiera – Comune di Falconara Albanese


Il tratto di fiume del Torrente Peschiera in esame, oggetto di questo studio, è ubicato più
precisamente nel Comune di Falconara Albanese, Carta Tecnica Regionale n°559104, Scala 1:
5.000. Si tratta di un corso d'acqua di VI Ordine, così come riporta la carta Idrografica della
Regione Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente Peschiera ricade in prossimità di una zona d’attenzione per pericolo
inondazione.

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Coordinate geografiche: Latitudine 39°16'29.50"N Longitudine 16° 5'37.68"E.

Fiume Aron– Comune di Cetraro


Il Bacino del fiume Aron, si sviluppa nel comune di Cetraro con una piccolissima porzione di NE
che ricade nel Comune di Bonifati. La superficie è di circa 37,5 Km2 con un perimetro di 28,8 Km,
con quota max di 1188 m s.l.m. (C.zzo del Campanaro), quota media di 545 m s.l.m. ed una
pendenza media del 34%. La lunghezza dell’asta principale è pari a circa 11 Km.
L'area di studio ricade nel foglio n° 550083 della Carta Tecnica Regionale scala 1: 5.000.
Si tratta di un corso d'acqua di VI Ordine, così come riporta la carta Idrografica della Regione
Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Fiume Aron ricade in aree d’attenzione per pericolo inondazione.
Coordinate geografiche: Latitudine 39°31'6.77"N Longitudine 15°56'28.11"E.

Inquadramento climatico:
La temperatura media estiva della Calabria si aggira si 24°C. Sulle Coste la media di Gennaio è
sui 10°C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura non supera i 4°C, al di sopra
dei 1500 metri di quota (Sila) e dei 1700 metri (Aspromonte), scendono con velocità al di sotto
dello zero. I rilievi esercitano un influsso ancora più significativo sulla piovosità: sulla Catena
Costiera e sull'Aspromonte si toccano i 2000 mm annui di pioggia mentre la fascia orientale si
colloca tra i 600mm e i 1000 mm annui con valori anche più bassi nelle aree pianeggianti, ad
esempio nella Piana di Sibari.

Il clima della zona in cui ricade il bacino del torrente Peschiera è di tipo sub-litoraneo,
caratterizzato da due periodi mediamente piovosi ed estate secca, con la massima piovosità nel
quadrimestre novembre, dicembre, gennaio e febbraio. La valutazione quantitativa delle
precipitazioni atmosferiche per il territorio in esame è riportata da dati messi a disposizione
dall'Arpacal su piogge massime annuali di durata 15-20-30 minuti e piogge massime annuali di
durata 1-3-6-12- 24 ore.
Dal punto di vista topografico, Cetraro, per la sua posizione geografica e per la sua natura
montagnosa, è un territorio con marcati contrasti di clima. Infatti, esso presenta due fasce

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RELAZIONE PAESAGGISTICA

climatiche, essendo il suo territorio direttamente a contatto col mare e con la Catena Costiera.
Nella zona litoranea e nei versanti che si affacciano sul mare (il caso della zona di Intervento) si
riscontra il clima tipicamente mediterraneo, con inverno mite ed estate calda e siccitosa.
La divisione in due versanti dell’estensione del sistema orografico fa sì che la fascia tirrenica è
esposta all’influenza africana, e quindi con temperature elevate e precipitazioni brevi ma intense;
con l’aumentare dell’altitudine gli inverni sono sensibilmente freddi con estati meno calde e
qualche precipitazione. La temperatura media annua presenta quindi dei valori superiori a 16°
nella zona costiera e compresa tra 10° ÷ 14° nella zona collinare montana.

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della funzionalità delle opere idrauliche nei corsi
d’acqua minori della provincia di Cosenza
CODICE INTERVENTO: CS069 A/10

UFFICIO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO PROGETTO DEFINITIVO


“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
Programma siglato il 25.11.2010”
RELAZIONE PAESAGGISTICA

BACINO DEL CRATI

Il sistema idrografico della provincia di Cosenza ha inizio, nell’Alto Ionio, con un insieme di corsi
d’acqua del tutto singolari, che, pur avendo alcuni caratteri in comune con i torrenti essenzialmente
il regime non perenne della portata con lunghi periodi di alveo asciutto e piene repentine,
evidenziano tuttavia aspetti originali con comportamenti naturali e forme delle aste e dei versanti
degne di una spiegazione a parte.
Le aste fluviali in studio rappresentano sottobacini idrografici del Bacino del Fiume Crati.

Figura 3 - Inquadramento area Bacino Crati

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“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
Programma siglato il 25.11.2010”
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Torrente Muzzolito – Comune di Corigliano C.


Il tratto di fiume del Torrente Muzzolito in esame , Carta Tecnica Regionale n° 544104 Scala
1:5.000., è ubicato nel Comune di Corigliano Calabro.
Si tratta di un corso d'acqua di V Ordine, così come riporta la Carta Idrografica della Regione
Calabria redatta dall'Arpacal.
Coordinate geografiche: Latitudine 39°40'27.49"N Longitudine 16°25'25.89"E.

Inquadramento climatico:
La temperatura media estiva della Calabria si aggira si 24°C. Sulle Coste la media di Gennaio è
sui 10°C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura non supera i 4°C, al di sopra
dei 1500 metri di quota (Sila) e dei 1700 metri (Aspromonte), scendono con velocità al di sotto
dello zero. I rilievi esercitano un influsso ancora più significativo sulla piovosità: sulla Catena
Costiera e sull'Aspromonte si toccano i 2000 mm annui di pioggia mentre la fascia orientale si
colloca tra i 600mm e i 1000 mm annui con valori anche più bassi nelle aree pianeggianti, ad
esempio nella Piana di Sibari.
Climaticamente, come gran parte dell'alto Ionio Cosentino il territorio è caratterizzato da una
moderata piovosità, con precipitazioni medie annue che non raggiungono mai i 700 mm sul litorale,
di poco crescenti verso l'entroterra. Gli afflussi meteorici sono concentrati nel periodo tardo
autunnale, con qualche evento.

Torrente Arente – Comuni di Rose e Rende


Il tratto di fiume del torrente Arente in esame (fig.1), oggetto di questo studio, è ubicato nel
Comune di Rende (Cs); Carta Tecnica Regionale n°559044 scala 1: 5.000.
Esso fa parte del bacino del Crati, al confine tra il Comune di Rende e il Comune di Rose.
Si tratta di un corso d'acqua di VII Ordine, così come riporta la carta idrografica della Regione
Calabria redatta dall'Arpacal.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente Arente ricade in aree d’attenzione per pericolo inondazione.
Coordinate geografiche: Latitudine 39°22'49.86"N Longitudine 16°15'35.21"E.

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idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
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Torrente Triglia – Comune di Marano Principato


Il tratto di fiume del torrente Triglia in esame, oggetto di questo studio, è ubicato nel Comune
di Marano Marchesato (Cs); Carta Tecnica Regionale n°559073 scala 1:5.000.
Il torrente Triglia ricade nel bacino del Crati, ed attraversa il comune di Marano Principato prima di
confluire nel torrente Fiumicello.
La sezione di chiusura è stata posta immediatamente a valle dell’area di intervento (loc.
Marcantonio). Il sottobacino idrografico del torrente Triglia, chiuso a circa 460 m s.l.m., è stato
delimitato con l’ausilio della CTR in scala 1:5.000.
Relativamente all’inquadramento PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico) il tratto di intervento
relativo al Torrente Triglia non ricade in aree a rischio idraulico PAI come mostrato, ma riporta una
forte rischio frana già citato nel precedente progetto preliminare
Coordinate geografiche: Latitudine 39°18'4.29"N Longitudine 16°10'30.27"E.

Inquadramento climatico
La temperatura media estiva della Calabria si aggira si 24°C. Sulle Coste la media di Gennaio è
sui 10°C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura non supera i 4°C, al di sopra
dei 1500 metri di quota (Sila) e dei 1700 metri (Aspromonte), scendono con velocità al di sotto
dello zero. I rilievi esercitano un influsso ancora più significativo sulla piovosità: sulla Catena
Costiera e sull'Aspromonte si toccano i 2000 mm annui di pioggia mentre la fascia orientale si
colloca tra i 600mm e i 1000 mm annui con valori anche più bassi nelle aree pianeggianti, ad
esempio nella Piana di Sibari.
Sotto l'aspetto metereologico il territorio di Rende rispecchia le condizioni di piovosità tipiche delle
aree mediterranee, caratterizzate da intense precipitazioni durante il mese invernale e da periodi di
siccità durante i mesi estivi. La valutazione quantitativa delle precipitazioni atmosferiche per il
territorio in esame è riportata da dati messi a disposizione dall'Arpacal su piogge massime annuali
di durata 15-20-30 minuti e piogge massime annuali di durata 1-3-6-12- 24 ore.

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A.3) ANALISI DELLO STATO DEI LUOGHI

VERSANTE IONICO
Torrente Moranera – Comune di Cariati
Il torrente Moranera (o Moranidi) sfocia in corrispondenza del porto di Cariati, immediatamente a
nord del molo sopraflutto ed è classificato tra i bacini secondari nell’Atlante Cartecologico della
Regione Calabria. A circa 300 m a monte della SS106 in prossimità dell’abitato in via Verga, si
sono verificati dissesti nella sponda sinistra nel tratto ove il Moranera forma un grosso meandro.
Allo stato attuale è necessaria la realizzazione di opere di difesa spondale che assicurino
maggiore stabilità della sponda. In corrispondenza del ponte della SS 106 il corso d’acqua scorre
tendenzialmente a destra causando erosione della sponda, attualmente protetta con gabbionate.

Torrente S. Cataldo – comune di Cariati


Il torrente San Cataldo sfocia a nord del porto di Cariati. Circa 150 m a monte della SS106 in
prossimità della traversa nazionale terza si è verificata l’erosione della sponda destra del corso
d’acqua, il quale oltre alla predetta strada, in questo tratto attraversa l’abitato dell’omonima località.
E’ necessario un intervento di protezione della sponda erosa.

Torrente Armena – comune di Rossano


Il torrente Armena è un affluente del Citrea che sfocia nel mare Ionio in agro di Rossano. Tra il
Colle Pantano (in destra idrografica) ed il Piano della Madonna (sinistra) l’Armena riceve l’apporto
di un suo affluente di destra: il torrente Gatta. Sul torrente Gatta a monte della confluenza con
l’Armena sono esistenti n°2 briglie in cls. In corrispondenza della confluenza tra i suddetti corsi
d’acqua si registra una notevole erosione in alveo, verosimilmente a causa del cedimento di una
soglia in gabbioni sul torrente Armena. Gli effetti dell’erosione hanno determinato lo scalzamento al
piede delle gabbionate in destra idrografica (confluenza Armena – Gatta), il cedimento di alcuni
gabbioni a protezione della prima briglia sul Gatta. A seguito di fenomeni più recenti l’erosione
dell’alveo si è estesa anche nel tratto più a valle fino al ponte, lasciando scoperta la fondazione
degli esistenti muri arginali.

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VERSANTE TIRRENICO
Torrente Peschiera – Comune di Falconara Albanese
Il torrente Peschiera, affluente dello Scioviano, si sono verificate alcune erosioni delle sponde in
località mulino alto dove il corso d’acqua scorre in prossimità del centro abitato. Sono presenti a
protezione della sponda destra alcuni blocchi di cls sistemati a pila formando un muro di 4 m i quali
presentano cedimenti significativi. La sponda sinistra è anch’essa parzialmente protetta da blocchi
in cls disposti a gradoni su 3 file.

Fiume Aron– Comune di Cetraro


Il fiume Aron presenta numerose opere trasversali. Nel tratto in località Castelluzzo, compreso tra
due attraversamenti che conducono al centro storico di Cetraro vi è stato il cedimento di n.6 briglie
e il sifonamento e/o scalzamento di altre 2 briglie esistenti. Il ponte più a monte nel tratto
considerato, a confine con la località Salineto, risulta invece privo di un’opera trasversale che di
norma si realizza per fissare la quota di fondo alveo ed impedire lo scalzamento delle spalle e delle
pile. Negli ultimi anni il Comune di Cetraro è stato costretto a versare scogli a protezione delle
spalle e pile del ponte. Attualmente detto materiale è stato posto anche trasversalmente a formare
una sorta di opera di sbarramento.

BACINO DEL CRATI


Torrente Muzzolito – Comune di Corigliano C.
Il torrente Muzzolito è l’ultimo affluente di destra del fiume Crati. Nel tratto a monte della
confluenza con il predetto fiume, per circa 4-5 km, il corso d’acqua attraversa la loc. S. Nico e
presenta notevoli problemi di sovralluvionamento risultando in molti tratti “pensile” rispetto alle aree
esterne all’alveo (in alcuni casi il dislivello tra le aree esterne e l’alveo attivo è superiore a 2 m). Un
primo intervento, dalla confluenza con il Crati per oltre 1.400 m è stato inserito nel progetto
denominato “Interventi di ripristino dell’officiosità idraulica del fiume Crati” finanziato con fondi POR
Calabria FESR 2007-2013. Da quel tratto è prevista l’estrazione di circa 33.000 mc di inerti che
verranno collocati a ripristino di una sponda erosa del Crati. Nel presente progetto viene inserito un
secondo tratto di circa 2.800, in continuità con il precedente, dal quale è necessario estrarre circa
61.500 mc di inerti in eccesso. Non avendo rilevato altre aree in erosione nel Muzzolito, né nel
Crati, né nel tratto di costa prossimo alla foce del Crati, le uniche alternative di utilizzo del

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materiale estratto sono il trasporto e versamento a ripascimento in aree in erosione. Nel presente
progetto è stato, inoltre, previsto il ripascimento della spiaggia di Corigliano C. – loc. Fabrizio, per il
tratto di circa 1 km a sud della foce del torrente Coriglianeto, dove la realizzazione di moli alla foce
di un canale ha determinato un fenomeno erosivo localizzato in tale tratto, con arretramento della
linea di riva. La scelta del sito di versamento per il presente progetto è dovuta, in prima analisi
soprattutto alla maggiore vicinanza della spiaggia della loc. Fabrizio al tratto di prelievo (circa 15
km).

Torrente Arente – Comuni di Rose e Rende


Il torrente Arente è un affluente di destra del fiume Crati, che si immette nell’asta principale del
bacino proprio a confine tra i Comuni di Rende e Rose. Le problematiche principali riscontrate
riguardano proprio l’area della confluenza a valle del ponte sulla strada provinciale per Luzzi.
Vi è stata una notevole erosione alla confluenza, con asporto di parte dell’argine in terra sito in
destra. Il corso d’acqua, a valle del ponte, scorre prevalentemente verso la destra idrografica e ciò
può costituire pericolo di erosione delle sponde, sebbene le stesse siano protette da gabbionate.

Torrente Settimo– Comune di Rende


Il torrente Settimo è un affluente del fiume Crati. Nel tratto tra il ponte ferroviario e la A3 si registra
un probabile abbassamento del thalweg, in quanto la fondazione del muro arginale in destra
idrografica risulta a giorno.

Torrente Triglia – Comune di Marano Principato


Il torrente Triglia fa parte del bacino del Crati ed ha origine nei comuni di Marano Principato e
Marchesato. Nel tratto ricadente nel comune di Marano Principato, il corso d’acqua attraversa
l’abitato in località Marcantonio. I versanti in questo tratto sono caratterizzati da una notevole
pendenza e si sono verificati più volte dissesti franosi sia in destra che in sinistra idrografica. Allo
stato attuale si evidenzia un movimento franoso della sponda sinistra, non ricadente nell’area
demaniale, per effetto del quale alcuni alberi sono caduti in alveo che in generale presenta fitta
vegetazione. I predetti fenomeni di dissesto di entrambi i versanti hanno provocato anche
spostamenti al percorso originario del torrente.

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A.4) INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO


VERSANTE IONICO

Torrente Moranera e Torrente S. Cataldo – Comune di Cariati

Le formazioni presenti nel territorio di Cariati sono da ritenersi ad elevata permeabilità. La piovosità
è quella tipica del clima mediterraneo caratterizzata da un forte contrasto tra i regimi pluviometrici
invernali e quelli estivi. Nell’area di interesse il 70% delle precipitazioni annue è concentrato nei
mesi invernali. La circolazione idrica sotterranea risulta influenzata e condizionata dalla natura,
dalla struttura e dall’assetto geo-lito-tratigrafico, dei luoghi. L’idrologia del sottosuolo è infatti
caratterizzata e condizionata dalla presenza di litofacies dotate di una permeabilità primaria, cioè
per porosità, cui vengono riconosciuti dei valori medi da buoni (formazioni sedimentarie oloceniche
sabbiose ed alluvionali eterogranulari), a bassi (depositi pliocenici sottostanti).
Proprio per tali condizioni, in genere, la circolazione idrica nel sottosuolo e quindi la falda acquifera
freatica, è generalmente riscontrabile al contatto di suddetti depositi. Le formazioni presenti nel
territorio di Cariati sono da ritenersi ad elevata permeabilità associata ai depositi alluvionali in cui si
ha una permeabilità per porosità. Gli acquiferi alluvionali sono caratterizzati da giustapposizione
disordinata in termini litologici di varia granulometria che si traduce in una circolazione idrica per
falde sovrapposte, con deflusso preferenziale dell'acqua dai litotipi a più alto grado di permeabilità
relativa. Le diverse falde possono essere ricondotte ad un'unica circolazione idrica sotterranea
dovuta alla deposizione lenticolare dei sedimenti che mette in contatto depositi permeabili e meno
permeabili; inoltre, gioca un ruolo fondamentale la drenanza che ne garantisce scambi verticali e
sub verticali. L’elevata permeabilità dei terreni rende improbabile il verificarsi di fenomeni di
ristagno superficiale delle acque meteoriche. I valori di permeabilità associabili ai terreni in sito
sono caratterizzati da un indice di permeabilità nell’ordine di: 10-4< K <= 10-5 m/s.

VERSANTE TIRRENICO

Torrente Peschiera - comune di Falconara Albanese

L’intero territorio di Falconara Albanese è caratterizzato dalla presenza di vari compluvi, di diversa
importanza, che costituiscono dei canali di flusso preferenziali per le acque superficiali che, dalle
aree situate a monte, vengono convogliate e smaltite a mare.

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Gli impluvi entro cui scorrono i flussi idrici sono piuttosto accentuati e caratterizzati da una certa
acclività. Il carattere di questi corsi d’acqua è di tipo torrentizio, in accordo con il trend idrologico
dell’intero litorale tirrenico, il quale è fortemente condizionato dall’andamento meteo-climatico,
quindi dal regime delle precipitazioni atmosferiche.
Infatti, è frequente che tali corsi subiscano nei mesi estivi delle drastiche riduzioni delle portate,
che possono però crescere in maniera considerevole nel giro di poche ore, in occasione di
precipitazioni atmosferiche brevi e intense; le quali determinano al suolo un ruscellamento elevato
e veloce, con piene improvvise e violente, caratterizzate da forti trasporti solidi e da un’intensa
erosione superficiale. In tali occasioni quindi,
all’aumento delle portate d’acqua corrisponde anche un incremento del trasporto solido (materiale
fangoso e detritico). I torrenti che ricadono nell’area comunale sono il T. Malpertuso, che marca il
confine comunale Nord, il T. Pisciato, il Fosso Pazzuono ed il T. Fabiano che invece coincide con il
limite comunale Sud. Per quanto riguarda invece il sottofondo dell’area di studio, essendo questo
costituito da depositi alluvionali, va rilevato che la genesi sedimentaria gli conferisce una
permeabilità piuttosto elevata di tipo primaria, che si esplica essenzialmente per porosità, con
ovvie riduzioni in corrispondenza di eventuali sporadiche intercalazioni più francamente limose o
limo-argillose. Gli acquiferi alluvionali sono caratterizzati dalla giustapposizione disordinata di
termini litologici di varia granulometria, aggregati in lenti allungate nel senso della corrente che le
ha depositate. Le diverse falde possono essere quasi sempre ricondotte ad un’unica circolazione
idrica sotterranea, perché il particolare tipo di deposito lenticolare dei sedimenti lascia moltissime
soluzioni di continuità tra depositi permeabili e depositi relativamente meno permeabili. A ciò
bisogna aggiungere gli interscambi in senso verticale dovuti al fenomeno della drenanza. Per cui,
per quanto descritto, le caratteristiche delle acque sotterranee dell’area possono essere riassunte
in un unico tipo di acquifero a falda libera.

Fiume Aron – comune di Cetraro

Il territorio comunale è attraversato da un numero elevato di impluvi di piccole e grandi dimensioni,


data la notevole estensione areale che, convogliano le loro acque in 10 corsi tra torrenti e fiumi,
che sfociano nel Mar Tirreno. Tra i bacini idrografici presenti, ovviamente, spicca per la sua
estensione ed importanza quellorelativo al Fiume Aron che, interessa da solo, circa la metà della
superficie territoriale e, presenta il suo spartiacque più in quota, al confine con il bacino del Fiume

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Crati che si sviluppa prevalentemente tra il Massiccio Silano e la Catena Costiera calabrese. Le
direzioni delle aste principali dei bacini sono, ovviamente, perpendicolari alla linea di costa, mentre
quelle relative alle aste secondarie assumono una posizione radiale rispetto alle prime.
Il territorio di Cetraro risulta compreso tra il torrente San Tommaso e il torrente Acquicelle ed è
solcato, in senso prevalentemente Est-Ovest da numerose incisioni torrentizie che ne
condizionano l’evoluzione dei versanti. Questi costituiscono 10 bacini idrografici alcuni dei quali
minori, altri, come l’Aron, il Triolo, il San Tommaso, l’Acquicelle e lo stesso San Giacomo, se pur di
molto meno esteso rispetto ai precedenti, con le acque di piena della sua asta principale, nel corso
delle alluvioni 2008-2009-2010, ha causato una serie di criticità lungo il versante Santa Lucia-San
Giacomo e allo stesso abitato posto sulla piana costiera. I corsi d’acqua, con bacini idrografici
molto estesi e ramificati presentano una morfologia delle aste fluviali legata soprattutto all’azione
geodinamica della Catena Costiera calabrese, alla natura dei litotipi presenti e/o affioranti
(complesso cristallino metamorfico nelle parti più in quota e complessi di copertura mio-pliocenici
e quaternari nelle zone mediobasse del territorio comunale). Tutte le fenomenologie di dissesto
presenti e cartografate, sono legate principalmente all’azione dei fenomeni tettonici principali,
all’azione modellatrice dei fenomeni geodinamici presente sui versanti, ai fenomeni erosivi molto
intensi, non solamente lungo le aste fluviali (numerose e spesso molto ramificate), ma soprattutto
lungo i versanti soprastanti le stesse. Processi erosivi molto intensi, con approfondimento del
reticolo idrografico, si sono sviluppati e si sviluppano sicuramente ancora oggi, lungo quei versanti
che delimitano incisioni con deflusso delle acque permanente.

BACINO DEL CRATI


Torrente Muzzolito – comune di Corigliano C.
Il territorio dell’Alto Ionio è arido. L’idrografia è costituita da ben sedici torrenti e canali maggiori,
che sfociano a mare, conosciuti anche come “fiumare”, che caratterizzano non poco il paesaggio:
dal torrente “San Nicola”, tra la Calabria e la Basilicata, al torrente “Raganello”, che si estende per
oltre 32 km segnando il confine meridionale dell’Alto Ionio dalla Piana di Sibari o Sibaritide. Le
“fiumare” sono in gran parte corsi d’acqua secchi nella maggior parte dell’anno, ma impetuosi
quando piove. Il tratto costiero interessato appare in equilibrio morfodinamico. Il litorale in esame è
interessato dalla presenza di diversi sbocchi a mare di torrenti e fiumare che interessano il tratto
nord della Calabria ed influenzano con il lororegime di trasporto solido la dinamica costiera.

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La fascia litoranea è costituita sia nella parte emersa che sommersa da materiale grossolano di
provenienza fluviale a pezzatura variabile (ghiaie grosse e ciottoli); tale materiale è stato nel corso
degli anni rimodellato dal moto ondoso dando luogo ad una fascia di spiaggia emersa.
Il torrente Muzzolito è l’ultimo affluente in destra idraulica del fiume Crati. Il bacino idrografico del
torrente Muzzolito, chiuso alla confluenza con il Crati, ha le seguenti caratteristiche (dedotte sulla
scorta di cartografia IGM).

Torrente Triglia – comune di Marano P.

I litotipi affioranti nelle aree montane, sono costituiti prevalentemente dai termini cristallini della
Catena Costiera, i quali nelle zone meno acclivi sono ricoperti da prodotti di dilavamento e/o
soliflussione e/o alluvionali. La rete idrografica del territorio esaminato, fa capo essenzialmente al
bacino del Torrente Surdo prima ed a quella del Fiume Crati poi. La caratteristica principale di tutte
le incisioni, fossi e valli è quella di presentare un profilo longitudinale acclive nel tratto superiore del
corso, dovuto prevalentemente all'elevata erodibilità della fascia di alterazione dei terreni
metamorfici ed alla morfologia dei luoghi. Nelle aree doveaffiorano i terreni recenti, il drenaggio
superficiale è molto povero, se non del tutto assente. La circolazione idrica sotterranea sarà di tipo
primario (per porosità) nel complesso conglomeratico - sabbioso superficiale mentre sarà di tipo
secondario nel sottostante basamento metamorfico. I sedimenti costituiti dalle sabbie sono
caratterizzati da valori di permeabilità medio-alta, per cui essi assorbono bene l’acqua piovana. Il
comportamento idrogeologico delle rocce a basso metamorfismo presenti nell’area è simile a
quello degli acquiferi argilloso-marnosi-arenacei, dove la circolazione idrica sotterranea è limitata
alla coltre epidermica di alterazione, la quale si sostituisce gradualmente con la roccia integra
sottostante. In questo caso la circolazione idrica è limitata all’acquifero superficiale, rappresentato
dal complesso sabbioso-comglomeratico. In queste associazioni litologiche si può parlare di
“acquiferi multifalda superficiali” con una porosità efficace compresa tra il 5 20%, con la
piezometrica che varia, sia lateralmente che in profondità a seconda della permeabilità degli strati
attraversati. Il grado di permeabilità relativa (K) della coltre superficiale varia tra 10-2 e 10-4
(Celico, 1993).

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“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
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A.5) INQUADRAMENTO GEOLOGICO


VERSANTE IONICO

Torrente Moranera – comune di Cariati


L'area di studio ricade nella fascia costiera Jonica alluvionale prodotta in epoca
pleistocenicaolocenica dall'accumulo di depositi torrentizi.
È ancora oggi oggetto di sollevamenti neotettonici che hanno prodotto la formazione di terrazzi
alluvionali di tipo ghiaioso-conglomeratico distribuiti in più ordini di altezza. In affioramento
troviamo litofacies di natura sedimentaria ed ambiente marino, a prevalente matrice argillo-limo-
sabbiosa del pliocene che costituiscono i termini di colmamento della fossa bradanica che si
estende lungo tutto l’Appennino meridionale. Nella sequenza geo-stratigrafica naturale, in ordine
temporale crescente, seguono poi i depositi alluvionali che sono delle formazioni sedimentarie di
ambiente continentale. L'intera area in oggetto risulta caratterizzata da depositi sedimentari
olocenici di cui:
Alluvioni fissate dalla vegetazione e/o artificialmente- La loro origine è legata al trasporto ed alla
successiva deposizione, subita a più riprese nei tempi geologici, da parte delle acque incanalate e
non. La permeabilità di questa formazione è di tipo primario, cioè per porosità, ed assume valori
medi. Gli spessori sono compresi tra i 10 ed i 20 m. al di sopra di un substrato argilloso sottostante
con potenza intorno ai 300 metri. Il grado di compattezza, di consistenza e quindi di resistenza, è
generalmente scarso tendendo a migliorare, anche in profondità. Ciò è dovuto al fatto che la
compattezza è legata solo a processi di addensamento naturale, è quindi al peso proprio del
materiale.Argille siltose da grigio-chiare a grigio-scure a stratificazione non evidente. si tratta di
una potente formazione di argille siltose e marnose di colore azzurro, quasi sempre fossilifere,
spesso senza evidente stratificazione, a frattura scheggiosa. Bassa resistenza all'erosione e bassa
permeabilità.
Dune e sabbie eoliche stabilizzate Si rinvengono soltanto in una limitata porzione territoriale, in
corrispondenza della parte iniziale della piana litorale. Sono rappresentati dai tipici depositi di
litorale, di natura prettamente sabbiosa, con morfologia caratteristica dei depositi di duna. Sono
Depositi caratterizzata da elevata permeabilità, la falda è prossima al piano campagna.

Torrente S. Cataldo – comune di Cariati

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L'area di studio ricade nella fascia costiera Jonica alluvionale prodotta in epoca
pleistocenicaolocenica dall'accumulo di depositi torrentizi.
È ancora oggi oggetto di sollevamenti neotettonici che hanno prodotto la formazione di terrazzi
alluvionali di tipo ghiaioso-conglomeratico distribuiti in più ordini di altezza. In affioramento
troviamo litofacies di natura sedimentaria ed ambiente marino, a prevalente matrice argillo-limo-
sabbiosa del pliocene che costituiscono i termini di colmamento della fossa
bradanica che si estende lungo tutto l’Appennino meridionale. Nella sequenza geo-stratigrafica
naturale, in ordine temporale crescente, seguono poi i depositi alluvionali che sono delle
formazioni sedimentarie di ambiente continentale. L'intera area in oggetto risulta caratterizzata da
depositi sedimentari olocenici di cui:
Alluvioni fissate dalla vegetazione e/o artificialmente (af) La loro origine è legata al trasporto ed alla
successiva deposizione, subita a più riprese nei tempi geologici, da parte delle acque incanalate e
non. La permeabilità di questa formazione è di tipo primario, cioè per porosità, ed assume valori
medi. Gli spessori sono compresi tra i 10 ed i 20 m. al di sopra di un substrato
argilloso sottostante con potenza intorno ai 300 metri. Il grado di compattezza, di consistenza e
quindi di resistenza, è generalmente scarso tendendo a migliorare, anche in profondità. Ciò è
dovuto al fatto che la compattezza è legata solo a processi di addensamento naturale, è quindi al
peso proprio del materiale.
Argille siltose da grigio-chiare a grigio-scure (Pa 3) a stratificazione non evidente. Si tratta di una
potente formazione di argille siltose e marnose di colore azzurro, quasi sempre fossilifere, spesso
senza evidente stratificazione, a frattura scheggiosa. Bassa resistenza all'erosione e bassa
permeabilità. Dune e sabbie eoliche stabilizzate (d1). Si rinvengono soltanto in una limitata
porzione territoriale, in corrispondenza della parte iniziale della piana litorale. Sono rappresentati
dai tipici depositi di litorale, di natura prettamente sabbiosa, con morfologia caratteristica dei
depositi di duna. Sono depositi caratterizzata da elevata permeabilità, la falda è prossima al piano
campagna.

Torrente Armena – comune di Rossano


L'area di studio ricade nella fascia costiera Jonica alluvionale prodotta in epoca pleistocenica-
olocenica dall'accumulo di depositi torrentizi. E’ancora oggi oggetto di sollevamenti neotettonici

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che hanno prodotto la formazione di terrazzi alluvionali di tipo ghiaioso-conglomeratico distribuiti in


più ordini di altezza.
Nell'evoluzione neo tettonica nell'area di Rossano trovano evidenza deformazioni transtensive ad
andamento NW-SE (faglia Rossano-Cirò) che ribassa a gradinata verso la costa, separando il
massiccio Silano dal bordo costiero ionico.
Tra i complessi individuati da Ogniben in Calabria, nel territorio di Rossano troviamo i depositi
postorogeni che comprendono formazioni del Quaternario, Pliocene superiore e formazioni del
Pliocene inferiore-Messiniano- Tortoniano.
Le più antiche formazioni affioranti sono rappresentate da sedimenti post- evaporitici tardo
miocenici costituiti da argille marnose con sottili intercalazioni arenacee. Il territorio di Rossano è
caratterizzato in prevalenza da una serie di depositi d'ambiente marini dove itermini più antichi
sono rappresentate da arenarie e marne rossastre, talora torbiditiche, risalenti al Miocene medio. I
rilievi collinari che caratterizzano il territorio di Rossano sono costituiti in prevalenza da depositi
sabbiosi e conglomerati pleistocenici.
La successione continua con i depositi appartenenti alla cosiddetta Formazione gessoso-solfifera,
indicatori di una fase d'emersione del bacino avvenuta all'inizio del Miocene superiore. Quindi un
nuovo annegamento dell'area bacinale, testimoniato da arenarie ed argille del Miocene superiore.
Pliocene inferiore, con chiare evidenze torbiditiche, ed inglobanti evaporitici o calcari. La serie
prosegue con argille e poi sabbie e conglomerati del Pleistocene.
Depositi detritici olocenici e recenti, essenzialmente alluvionali e fluvio lacustri, insieme alle sabbie
attuali suturano la successione sediementaria che poggia sia sul substrato plutonico granitoide, dei
cicli paleozoici, sia alle metamorfiti.

VERSANTE TIRRENICO

Torrente Peschiera - comune di Falconara Albanese


Nell’area in studio affiorano Calcareniti o Calcari bianco- giallastri o rosati (Mc 2-3), spesso
conglomeratici alla base; con piccoli ciottoli ben arrotondati di rocce ignee e metamorfiche.
Contengono foraminiferi bentonici e planctonici. La roccia presenta una elevata resistenza
all'erosione. Permeabilità generalmente elevata. Arenarie e sabbie bruno-chiare (Mar-s 2-3), con
occasionali conglomerati e sottili intercalazioni di argille grigie, spesso siltose. Contengono in
genere ricche e variate microfaune a foraminiferi. Questo complesso presenta discreta resistenza

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all'erosione. Permeabilità elevata. Gneiss e Scisti biotitici grossolani (sbg), spesso con granati
visibili ad occhio nudo. Localmente si hanno anche gneiss basici. In alcune zone le rocce sono
intensamente brecciate. Ciò è particolarmente evidente nei pressi del contatto con le filladi e con i
leucocisti. Questo complesso presenta in genere un'elevata resistenza all'erosione. Permeabilità
bassa, con aumento della stessa nelle zone di fratturazione.

Fiume Aron – comune di Cetraro


Nell’area in studio affiorano: Calcari cristallini e marmi grigio scuri o biancastri (CC) Sono costituiti
da calcari cristallini e marmi di colore grigio scuri, o biancastri localmente dolomitici,
occasionalmente conglomeratici, di spessore compreso tra 1-200metri. Localmente presentano
una stratificazione grossolana, con intercalazioni di scisti, metacarbonati e evaporiti che insieme
alle filladi fanno parte dell’Unità di Cetraro “Trias Superiore”. Tali intercalazioni, sono costituite da
dolomie, gessi, metacalcari dolomitici a grana da fine a saccaroide, calcari foliati e dolomie
rossicce. Essi sono ben visibili in affioramento lungo tutta l’area della vecchia falesia. I calcari,
abbastanza carsificati presentano nel complesso media resistenza all’erosione, e permeabilità
secondaria generalmente elevata, mentre dove prevalgono i gessi, il disfacimento della roccia è
più evidente. Nella zona più alta della serie “Monte Serra q. 624,4”, essi sono ricoperti da
conglomerati e brecce poligeniche.
Su ambedue i lati del Fiume Aron, i calcari dolomitici giacciono sopra gli scisti metamorfici.
Affiorano estesamente nel centro storico, per un buon tratto nella valle fluviale dell’Aron, nelle
località di San Francesco, Ricoso, Santa Marina, lungo il Fosso San Nicola, a Commarosa, tra
Cozzo Stropea e la chiesetta di Porto Salvo, a Timpa Tona ed a Sant’Angelo, a Lamara e lungo il
Fosso San Tommaso, a Dattilo, al Fosso delle Capre, Visignano, etc.
Alluvioni mobili, ciottolose e sabbiose dei letti fluviali (ac) La loro origine è legata al trasporto ed
alla successiva deposizione, subita a più riprese nei tempi geologici, da parte delle acque
incanalate e non. La permeabilità di questa formazione è di tipo primario, cioè per porosità, ed
assume valori medi. Gli spessori sono compresi tra i 10 ed i 20 m. al di sopra di un substrato
argilloso sottostante con potenza intorno ai 300 metri. Il grado di compattezza, di consistenza e
quindi di resistenza, è generalmente scarso tendendo a migliorare, anche in profondità. Ciò è
dovuto al fatto che la compattezza è legata solo a processi di addensamento naturale, è quindi al
peso proprio del materiale.

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BACINO DEL CRATI


Torrente Muzzolito – comune di Corigliano C.
L'area di studio ricade nella fascia costiera Jonica alluvionale prodotta in epoca pleistocenica-
olocenica dall'accumulo di depositi torrentizi. E' ancora oggi oggetto di sollevamenti neotettonici
che hanno prodotto la formazione di terrazzi alluvionali di tipo ghiaioso-conglomeratico distribuiti in
più ordini di altezza. Nell'evoluzione neo tettonica nell'area di Rossano trovano evidenza
deformazioni transtensive ad andamento NW-SE (faglia Rossano-Cirò) che ribassa a gradinata
verso la costa, separando il massiccio Silano dal bordo costiero ionico.
Tra i complessi individuati da Ogniben in Calabria, nel territorio di Corigliano Calabro troviamo i
depositi postorogeni che comprendono formazioni del Quaternario, Pliocene superiore e
formazioni del Pliocene inferiore- Messiniano- Tortoniano.
Le più antiche formazioni affioranti sono rappresentate da sedimenti post- evaporitici tardo
miocenici costituiti da argille marnose con sottili intercalazaioni arenacee. I rilievi collinari che
caratterizzano il territorio di Corigliano Calabro sono costituiti in prevalenza da depositi sabbiosi e
conglomerati pleistocenici. La successione continua con i depositi appartenenti alla cosiddetta
Formazione gessoso-solfifera, indicatori di una fase d'emersione del bacino avvenuta all'inizio del
Miocene superiore. Quindi un nuovo annegamento dell'area bacinale, testimoniato da arenarie ed
argille del Miocene superiore. Pliocene inferiore, con chiare evidenze torbiditiche, ed inglobanti
evaporitici o calcari. La serie prosegue con argille e poi sabbie e conglomerati del Pleistocene.
Depositi detritici olocenici e recenti, essenzialmente alluvionali e fluvio lacustri, insieme alle sabbie
attuali suturano la successione sedimentaria che poggia sia sul substrato plutonico granitoide, dei
cicli paleozoici, sia alle metamorfiti.

Torrente Triglia – comune di Marano P.


Il sito in esame, posto ad una quota di circa 473 m s.l.m., si colloca in sinistra orografica del Fiume
Crati. Nell'area del territorio comunale si possono distinguere più complessi che si succedono dal
basso verso l'alto nel seguente modo:
1) Complesso di base (cristallino - metamorfico),
2) Complesso intermedio (pliocenico - sedimentario),
3) Complesso di copertura (pleistocenico - sedimentario).
1) I complessi di base d’origine cristallina, sono rappresentati dai termini metamorfici della Catena
Costiera e sono costituiti dal basso verso l'alto da:

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1a) Gneiss e scisti biotitici grossolani;


1b) scisti filladici, prevalentemente pelitici.
2) Il complesso intermedio d’origine marina, è rappresentato dai termini sedimentari della Fossa
Tettonica
del Crati ed è costituito, da:
2a) calcare evaporitico del Miocene;
2b) argille del Pliocene.
3) I complessi di copertura di origine continentale sono rappresentati dai termini costituiti da:
3a) conglomerati terrazzati del Pleistocene;
3b) prodotti di soliflussione e dilavamento e/o eluvio-colluviali;
3c) alluvioni fissate dalla vegetazione;
3d) alluvioni attuali mobili ciottolose dei letti fluviali.
In particolare in un intorno significativo dell’area di studio affiorano:
Conglomerati terrazzati bruno rossastri del Pleistocene
Sono costituiti da conglomerati di colore bruno rossastri ad elementi prevalentemente cristallini,
aventi potenza max non superiore a 30 metri e clasti poco arrotondati. D’età pleistocenica, sono
trasgressivi sul complesso precedente. Sono poco consolidati, facilmente disgregabili e
presentano elevata permeabilità.
Il loro simbolo cartografico ufficiale è “qcl “. Affiorano estesamente su tutto il territorio di Marano
Marchesato, in special modo, nel centro abitato e nel Centro Storico, dove ricoprono in buona
parte le argille plioceniche. Il loro spessore, in alcune zone, si riduce notevolmente fino a 2-3 m.
Argille Plastiche prevalentemente grigie
Occasionalmente bruno o bruno rosate. Le argille sono talvolta siltose e presentano intercalazioni
di arenarie e calcareniti. In parte non fossilifere, in parte contengono variabili microfaune a
foraminiferi. Questo complesso presenta scarsa resistenza all’erosione e bassa permeabilità.
Calcari bianco-giallastri o rosati
Sono prevalentemente calcarenitici, spesso conglomeratici alla base, con piccoli ciottoli ben
arrotondate di rocce ignee e metamorfiche. Contengono foraminiferi bentonici e planctonici; le
associazioni non sono significative ma la microfacies in genere è abbastanza caratteristica. La
roccia presenta elevata resistenza all’erosione. Permeabilità generalmente elevata.

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A.6) Caratteristiche dello stato dei luoghi e descrizione opere:


La maggior parte delle aste fluviali del territorio hanno mostrato in più punti molteplici criticità e
segni di debolezza. Tutto ciò, si è verificato a causa del ruscellamento diffuso e non controllato
delle acque meteoriche superficiali, di quelle dei corsi d’acqua, che hanno reso importanti
interventi di consolidamento al fine della mitigazione del rischio idrogeologico.
In particolare, in corrispondenza di eventi alluvionali significativi, sono state trasportate notevoli
quantità di detriti, specie dove, da un punto di vista geologico, sono presenti spessori considerevoli
di materiali di copertura o di alterazione e degradazione del substrato. Tali processi erosivi, molto
intensi, che causano un continuo approfondimento del reticolo idrografico si sono sviluppati, e
continuano a svilupparsi sicuramente tutt’oggi, lungo i versanti che delimitano incisioni con
deflusso idrico continuo.
Sono ancora evidenti sui versanti, lungo le aste fluviali e nelle aree immediatamente limitrofe, i
segni lasciati dagli eventi alluvionali di cui sopra, nel corso dei quali, sono stati solamente eseguiti
interventi riparatori di somma urgenza per la rimozione di materiali prevalentemente di natura
detritico e/o litoidi.
Il progetto, nasce dall’esigenza di intervenire sui corsi d’acqua al fine di prevenire i danni alle
infrastrutture ubicate in vicinanza degli stessi.
In sintesi l’intero progetto riguarda:
- ripristino della sezione di deflusso mediante movimentazioni di depositi litoidi in alveo;
- eliminare gli ostacoli al deflusso in alveo con la rimozione della vegetazione colonizzante;
- costruzione, manutenzione e ripristino delle opere idrauliche e di sostegno.

DESCRIZIONE DELLE OPERE


Le opere previste oggetto di autorizzazione paesaggistica si possono così sintetizzare:
Torrente Moranera – Comune di Cariati:
 Costruzione muro in c.a a protezione della sponda sinistra in prossimità di via Verga;
 Recupero blocchi in cls e collocamento a protezione sponda destra in prossimità del ponte
SS 106;
 Risagomatura tratto di circa 400 m a partire dal ponte SS 106.

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Torrente San Cataldo – Comune di Cariati


 Costruzione gradonata di gabbioni (100 m circa) a protezione sponda destra circa 100 m a
monte del ponte;
 Risagomatura tratti d’alveo per circa 4.500 mq (compresa confluenza con il Palombello.

Torrente Armena:
 Costruzione briglia in cls con bacino di dissipazione in scogli;
 Tratti di protezione fondazione dei muri d’argine in destra e sinistra, mediante posa di
gabbionate;
 Risagomatura e/o pulizia di tratti d’alveo secondo elaborati planimetrici.

Torrente Peschiera – Comune di Falconara Albanese


 Costruzione di tratti di muro in c.a in destra idraulica a monte del ponte (46 m);
 Rimozione blocchi e riutilizzo per la difesa della sponda opposta.

Fiume Aron – Comune di Cetraro


 Costruzione di due briglie in cls a valle del ponte tra le località Castelluzzo e Salineto.

Torrente Muzzolito – Comune di Corigliano-Rossano


 Risagomatura dell’alveo con estrazione del materiale eccedente, stimato in 61.500 mc circa
e trasporto a ripascimento della spiaggia di Corigliano in loc. Fabrizio grande;
 Ricostruzione tratto d’argine eroso con protezione in gabbioni.

Torrente Arente – Comune di Rose e Rende


 Ripristino dell’argine eroso alla confluenza con formazione di un tratto di gradonata in
gabbioni a protezione del piede del rilevato stesso;
 Risagomatura del tratto a valle del ponte sulla S.P. compresa la confluenza, con
centralizzazione della vena fluida.

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Torrente Triglia – comune di Marano P


 Difesa spondale in gabbioni in sinistra e destra idrografica;
 Decespugliamento dell’alveo attivo.

È possibile schematizzare gli interventi previsti in:


1. OPERE STRUTTURALI: consolidamento costruzione di muri in c.a., costruzioni di briglie in
cls e protezione opere strutturali esistenti e /o sponde degli alvei mediante gabbionate di
pietrame. Le dimensioni delle opere strutturali sono state stabilite in funzione della
morfologia delle sponde degli alvei fluviali, al fine di migliorare l’assetto dell’alveo stesso e
creando giuste pendenze del fondo, onde evitare fenomeni di erosione dovuta all’eccessiva
velocità dell’acqua di ruscellamento.
Le opere di sostegno di nuova realizzazione (muri in c.a.), saranno ricoperti da appositi
rivestimenti in lastre di pietra locale.
2. RIPRISTINO PARTE DEL RETICOLO IDROGRAFICO: pulizia degli impluvi, risagomatura
e/o pulizia di tratti di alveo e canalizzazione naturale delle acque.

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A.7) STUDIO DI COMPATIBILITA’ DELLE OPERE CON IL CONTESTO PAESAGGISTICO:


Sulla scorta dei sopralluoghi effettuati e dal rilevamento dello stato attuale, si è potuto constatare
dalle postazioni di osservazione che le opere di che trattasi si innestano in modo congruo nel
contesto dei luoghi
Il fine dello studio di compatibilità è quello di fornire degli elementi oggettivi di valutazione, basati
sulla psicopercezione paesaggistica. In tal senso ci si basa su tre concetti principali che sono tra
loro distinti ed allo stesso tempo integrati:
- il paesaggio estetico, concetto che si basa sulla giusta combinazione tra le forme e di colori
del territorio;
- il paesaggio antropico, nel senso che comunque l’uomo è sempre stato e sempre sarà
“modellatore” dell’ambiente che lo circonda
- il paesaggio ecologico e geografico, che è quello che bisogna salvaguardare sotto i diversi
aspetti dei sistemi naturali.
Descrivere il paesaggio in termini oggettivi significa quindi esplicitare l’espressione spaziale e
visiva dell’ambiente, al di là di quella che può essere la percezione del territorio da parte dell’uomo
e l’interpretazione che questi ha di detta percezione. In questo senso il paesaggio risulta essere
una risorsa oggettiva valutabile tramite valori estetici ed ambientali.
L’analisi dell’impatto visivo delle opere , tiene conto dell’equilibrio proprio del paesaggio in cui esso
si colloca e delle possibili alterazioni del panorama in relazione ai diversi ambiti visivi.
Dalla valutazione simultanea della qualità paesaggistica dell’area di studio e della sua vulnerabilità,
si deduce la capacità di assorbimento dell’area che è il parametro chiave per identificare e
quantificare l’impatto sull’ambiente.
Le opere in oggetto non modificano in modo sostanziale la qualità del paesaggio, poiché i
materiali ed i rivestimenti utilizzati fanno si che le opere si inseriscono armonicamente all’interno
del contesto esistente.
Si può affermare che le opere da realizzare non causano problemi di compatibilità paesaggistica,
e non causano diminuzioni della qualità paesaggistica complessiva del luogo.

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“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio
idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di
Programma siglato il 25.11.2010”
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A.8) ELABORAZIONE GRAFICA 3D (FOTOMONTAGGIO)

Vista 1 – Fotoinserimento muro in c.a. - Torrente Moranera

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Vista 2 – Fotoinserimento Gabbionata in dx idraulica - Torrente San Cataldo Comune di Cariati (CS)

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Vista 3 – Fotoinserimento Muro in c.a. dx israulica e briglia in cls - Torrente Armena Comune di
Corigliano Rossano (CS)

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Vista 4 – Fotoinserimento Gabbionata sx idraulica - Torrente Armena Comune di Corigliano Rossano


(CS)

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Vista 5 – Fotoinserimento Muro in c.a. dx idraulica e gabbionata in sx idraulica - Torrente Peschiera


Comune di Falconara Albanese (CS)

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Vista 6 – Fotoinserimento Briglia 1 - Torrente Aron Comune di Cetraro (CS)

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Vista 7 - Fotoinserimento Briglia 2 - Torrente Aron Comune di Cetraro (CS)

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Vista 8 - Fotoinserimento gabbionata sinistra idraulica - Torrente Muzzolito Comune di Corigliano-


Rossano (CS)

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Vista 9 - Fotoinserimento Gradonata in gabbioni - Torrente Arente Comune di Rose e Rende (CS)

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Vista 10 - Fotoinserimento Gradonata in gabbioni - Torrente Triglia Marano Principato (CS)

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A.9) CONCLUSIONI
La stesura di questa relazione ha lo scopo di fornire tutte le informazioni sugli eventuali effetti
conseguenti alla realizzazione del progetto ed in particolare degli elementi e degli aspetti tutelari.
La relazione, contiene tutti gli elementi utili alla verifica della compatibilità paesaggistica
dell’intervento, con specifica considerazione dei valori paesaggistici; la stessa è corredata da
elaborati tecnici atti a dettagliare, motivare ed individuare la qualità dell’intervento per ciò che
attiene al linguaggio architettonico e formale adottato in relazione al contesto dell’intervento

Cosenza lì, 04/10/2019 Il Capogruppo R.T.P.


Ing. Lorenzo Ravenda

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