Rif. Dis. Data Rev. 0 EMISSIONE Titolo elaborato : Elaborato: R1 COMMISSARIO DELEGATO Presidenza del consiglio dei ministri COMUNE DI PESCARA Dott. Ing. Paolo D'INCECCO Collaborazioni tecnico-scientifiche: DSAT - Universit degli studi di L' Aquila Prof. Ing. Paolo DE GIROLAMO DCA - Universit degli studi di Firenze Prof. Ing. Piero SIRINI Prof. Ing. Quintilio NAPOLEONI Prof. Ing. Alberto NOLI Prof. Ing. Alessandro TOGNA Dott. Ing. Marco TARTAGLINI Dott. Ing. Paolo CONTINI DCEA - Universit degli studi di Roma "La Sapienza" Progettista: Prof. Ing. Paolo DE GIROLAMO RELAZIONE TECNICA Luglio 2011 Delegato Presidente della Provincia di Pescara Dott. Guerino TESTA SUPERAMENTO DELLA SITUAZIONE DI EMERGENZA SOCIO-ECONOMICA AMBIENTALE DETERMINATASI NELL'ASTA FLUVIALE DEL BACINO DEL FIUME ATERNO - PORTO DI PESCARA DI CUI ALL'ART. 10 DELL'O.P.C.M. 7/4/2011 N 3932 E ALL'ART. 11 DELL'O.P.C.M. 20/6/2011 N 3948 CONVENZIONE TRA IL COMMISSARIO DELEGATO E LA FONDAZIONE DELL'UNIVERSITA' DELL'AQUILA PER I SERVIZI DI PROGETTAZIONE E DIREZIONE DEI LAVORI PER IL DRAGAGGIO DELLE AREE PORTUALI E PER GLI INTERVENTI STRUTTURALI NECESSARI PER IL DEFINITIVO SUPERAMENTO DELLE PROBLEMATICHE DI INTERVENTO DEL PORTO DI PESCARA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PESCARA PROGETTO PRELIMINARE DRAGAGGI DI SOMMA URGENZA AMBITO AVAMPORTO E DARSENA COMMERCIALE I STRALCIO ALLA PROFONDITA' -6.50 m sul l.m.m. 1
SUPERAMENTO DELLA SITUAZIONE DI EMERGENZA SOCIO-ECONOMICA AMBIENTALE DETERMINATASI NELLASTA FLUFIALE DEL BACINO DEL FIUME ATERNO PORTO DI PESCARA DI CUI ALLART. 10 DELLO.P.C.M. 7/4/2011 N. 3932 E ALLART. 11 DELLOPCM 20/6/2011 N. 3948
DRAGAGGI DI SOMMA URGENZA AMBITO AVAMPORTO E DARSENA COMMERCIALE I STRALCIO ALLA PROFONDITA -6,5 m sul l.m.m. PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE TECNICA 2
INDICE 1 PREMESSE ............................................................................................................................... 4 1.1 Attivit propedeutiche di tipo amministrativo ................................................................... 4 1.2 Attivit propedeutiche di tipo tecnico ............................................................................... 5 1.3 Piano Organico degli Interventi ......................................................................................... 6 1.4 Finalit del presente progetto di I stralcio e sintesi delle principali conclusioni ................. 7 2 ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE .................................................................................... 10 2.1 Ambiti e caratteristiche funzionali del porto e del naviglio .............................................. 10 2.2 Storia del Porto ............................................................................................................... 13 2.2.1 Dalle origini alla fine del secondo conflitto mondiale ............................................... 13 2.2.2 Levoluzione del porto dopo il secondo conflitto mondiale ...................................... 15 2.3 La sedimentazione delle aree portuali ............................................................................. 17 2.3.1 Inquadramento dellattuale problematica ................................................................ 17 2.3.2 Sedimentazione indotta dal trasporto solido del Fiume Pescara .............................. 18 2.3.3 Sedimentazione indotta dal trasporto solido costiero .............................................. 21 2.3.4 Comparazione tra le batimetrie ARTA 2011 e quelle del 2006 .................................. 23 2.4 Limitazioni allaccesso nautico in sicurezza alla Darsena Commerciale e al Porto Canale dovuti allinterrimento .............................................................................................................. 25 2.1 Vasche di colmata esistenti nel Porto di Pescara e negli altri porti regionali .................... 26 3 PROGETTO PRELIMINARE DEL I STRALCIO DI DRAGAGGIO ..................................................... 27 4 STIMA PRELIMINARE DEI COSTI DELLINTERVENTO DI DRAGAGGIO DI I STRALCIO ................. 29
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ALLEGATI TAVOLA 1 COROGRAFIA TAVOLA 2 DARSENA COMMERCIALE E CANALETTA STATO ATTUALE TAVOLA 3 - DARSENA COMMERCIALE E CANALETTA PLANIMATRIA DEI DRAGAGGI PREVISTI NEL PIANO ORGANICO DEGLI INTERVENTI TAVOLA 4 PLANIMETRIA DEI DRAGAGGI E PUNTI DI CARATTERIZZAZIONE TAVOLA 5 SITO DI SVERSAMENTO ABR01D 4
1 PREMESSE A causa della situazione di crisi in cui versa il Porto di Pescara, dovuta ai rilevanti fenomeni di interrimento (sedimentazione) delle aree portuali ad opera di materiale solido proveniente sia dal trasporto fluviale sia da quello costiero che stanno determinando: - una progressiva limitazione delle dimensioni in termini di pescaggio delle imbarcazioni che possono accedere in sicurezza alle aree portuali; - una progressiva riduzione delle capacit dellalveo fluviale di smaltire le portate di piena del fiume Pescara nel suo tratto terminale ricadente nellattuale ambito portuale, con conseguente aumento della probabilit di esondazione nel centro urbano; le Istituzioni e le Amministrazioni locali, regionali e nazionali competenti per il Porto di Pescara e per la risoluzione dei problemi sopra delineati, incluso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si sono rese promotrici negli ultimi due mesi, di una serie di riunioni nellambito delle quali sono state concordate ed impostate le attivit tecnico- amministrative necessarie ad affrontare lo stato di crisi.
1.1 Attivit propedeutiche di tipo amministrativo Dal punto di vista amministrativo, mediante lArt. 11 dellOPCM n. 3948 del 20/06/2011, il Presidente della Provincia di Pescara stato nominato Commissario Delegato per la realizzazione, in termini di somma urgenza, degli interventi da eseguirsi nellarea del Porto di Pescara di cui allart. 10 dellOPCM n. 3932 del 7/04/2011. In particolare lOPCM n. 3932, in relazione ai compiti del Commissario Delegato per il Porto di Pescara, che si inquadrano nellambito delle iniziative necessarie per il definitivo superamento della situazione di emergenza socio-economica ambientale determinatesi nellasta fluviale del bacino del Fiume Aterno di cui allArt. 1 dellOPCM n.3504 del 09/03/2006 e successive modifiche e integrazioni, dispone che il Commissario Delegato provveda:
a) alla caratterizzazione dellintera area della Darsena Portuale e del Porto Canale di Pescara ed al successivo completamento del dragaggio; b) allindividuazione e alla relativa progettazione degli interventi strutturali ritenuti necessari per il definitivo superamento delle problematiche relative allinterrimento del Porto di Pescara.
Come disposto dallo stesso allArt. 11 dellOPCM n. 3948 del 20/06/2011, il Commissario Delegato stato autorizzato ad avvalersi della Fondazione dellUniversit dellAquila e del Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, delle Acque e del Terreno della stessa Universit dellAquila per lespletamento delle attivit previste a suo carico. Ad oggi il Commissario Delegato ha predisposto, in accordo con la Fondazione dellUniversit dellAquila ed il DISAT della stessa Universit, una Convenzione per laffidamento dellincarico per i servizi di progettazione e direzione lavori per il dragaggio delle aree portuali e per gli interventi stutturali necessari per il definitivo superamento delle problematiche di interrrimento del Porto di Pescara, che in corso di stipula. Nelle more del perfezionamento della Convenzione, la Fondazione ha dato mandato al Prof. Ing. Paolo De Girolamo di rappresentarla e di assistere il Commissario per gli aspetti tecnico-progettuali.
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Come previsto dalla Convenzione in corso di stipula, le attivit in oggetto vengono svolte da:
- Progettazione e Direzione Lavori: Prof. Ing. Paolo De Girolamo, docente del DISAT dellUniversit dellAquila; - Studi Idraulico Marittimi e redazione dei piani di monitoraggio: Dipartimento di Ingegneria delle Strutture delle Acque e del Terreno (DISAT) dellUniversit degli Studi di LAquila; - Consulenza per gli aspetti connessi al trattamento dei materiali inquinati: Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dellUniversit degli Studi di Firenze responsabile scientifico Prof. Ing. Piero Sirini; - Consulenza per gli aspetti connessi alla geotecnica dei fondali e delle opere marittime: Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dellUniversit degli Studi di Roma La Sapienza responsabile scientifico Prof. Ing. Quintilio Napoleoni; - Consulenza per gli aspetti marittimi e di pianificazione portuale: Prof. Ing. Alberto Noli; - Consulenze per gli aspetti strutturali delle opere marittime: Prof. Ing. Alessandro Togna; - Consulenza per gli aspetti connessi al trattamento dei materiali inquinati e per le vasche di colmata: Ing. Marco Tartaglini; - Consulenza per gli aspetti di idraulica fluviale e ambientale e di sicurezza in fase di progettazione: Ing. Paolo Contini.
1.2 Attivit propedeutiche di tipo tecnico Nelle more di nominare un progettista che si assumesse il compito di predisporre un piano organico di interventi ed i conseguenti progetti, ruolo poi assunto dalla Fondazione dellUniversit dellAquila, le Istituzioni e le Amministrazioni citate hanno concordato di dare avvio alle attivit tecniche necessarie per la definizione delle aree da dragare, per le relative caratterizzazioni (batimetriche e sedimentologiche) e per lindividuazione e caratterizzazione di un sito di versamento a mare per il conferimento del materiale di dragaggio che risultasse idoneo per tale destinazione.
Per la definizione delle aree da dragare il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per il Lazio, Abruzzo e Sardegna Ufficio n. 7 Opere Marittime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha redatto il progetto dal titolo: PORTO DI PESCARA Lavori urgenti di dragaggio del porto canale, della darsena e dellimbocctura del molo di levante del porto di Pescara - Progetto Generale Preliminare (giugno 2011). In questa sede si evidenzia che le profondit di dragaggio previste dal progetto del Provveditorato risultano di -6,5 m sul l.m.m. per lambito dellavamporto e della darsena commerciale e di -4,0 m sul l.m.m. per la canaletta di accesso al Porto Canale.
LISPRA si occupata di individuare un possibile sito di refluimento a mare del materiale da dragare che risultasse compatibile con tale attivit.
Inoltre il Dipartimento della Protezione Civile si attivato per individuare un eventuale sito di conferimento di materiale inquinato per il quale non si riuscisse a trovare una collocazione adeguata nellambito portuale.
Sulla base del progetto del Provveditorato e del sito di versamento individuato dallISPRA sono state avviate le attivit di caratterizzazione che sono state svolte da: 6
- ARTA Abruzzo per lesecuzione dei rilievi batimetrici; - ISPRA per la predisposizione dei piani di caratterizzazione dei sedimenti oggetto di dragaggio e dei sedimenti nativi del sito di versamento a mare; - ARTA Abruzzo per il prelievo e le analisi dei campioni dei sedimenti.
Allo stato attuale sono state ultimate da parte dellArta Abruzzo le caratterizzazioni previste dallISPRA relative ad una porzione delle aree da dragare dellavamporto e della darsena commerciale (secondo il Progetto del Provveditorato) e del sito di versamento a mare.
1.3 Piano Organico degli Interventi Con riferimento alle attivit propedeutiche descritte nei paragrafi precedenti, il Prof. Paolo De Girolamo, in seguito alla pubblicazione dellOPCM n. 3948 del 20/06/2011, ha concordato con il Commissario Delegato di predisporre in primo luogo il Piano Organico degli Interventi al fine di inquadrare le attivit di dragaggio di somma urgenza in un contesto generale di interventi come richiesto dallo stesso OPCM e che non era stato preso in esame dal Provveditorato nellambito del progetto sopra citato.
Il Piano Organico degli Interventi stato consegnato al Commissario Delegato il 22/07/2011 nellambito di una riunione del Tavolo Tecnico convocata dallo stesso Commissario alla quale erano presenti i rappresentanti: dellISPRA, del Ministero dellAmbiente, della Regione Abruzzo, dellArta Abruzzo e della Capitaneria di Porto di Pescara. I contenuti principali del Piano organico sono di seguito elencati, in particolare il Piano stabilisce:
- le cause che creano la sedimentazione nelle aree portuali; - che allo stato attuale non esistono vasche di colmata adatte ad accogliere nei tempi previsti per gli interventi (ottobre 2011) il materiale dragato; - le profondit dei fondali e le dimensioni delle aree di evoluzione nei vari ambiti del porto al fine di garantire la navigazione in sicurezza del naviglio che attualmente frequenta il porto; - il progetto complessivo dei dragaggi dal quale sono risultati i seguenti volumi di dragaggio: avamporto e darsena commerciale limitando il dragaggio alla sola imboccatura est: circa 290.000 m 3 (dragaggio alla -7,5 m sul l.m.m.), canaletta di accesso al bacino interno del Porto Canale circa 23.000 m 3 , (dragaggio alla -5,0 m sul l.m.m.), ai quali si deve aggiungere un quantitativo stimato per il bacino interno del Porto Canale, del quale allo stato attuale non si dispone di un rilievo batimetrico completo ed aggiornato, di circa 100.000150.000 m 3 per un totale di circa 400.0000460.000 m 3 ; - le priorit di intervento attribuendo alla darsena e alla canaletta priorit assoluta per ragioni di sicurezza connesse sia alla navigazione che alla probabilit di esondazione del fiume Pescara nel tratto urbano ricadente nellambito portuale; - per il sito di versamento a mare lesatta ubicazione riportata sulla carta nautica ufficiale; - gli indirizzi generali per il completamento delle attivit di caratterizzazione; - gli interventi strutturali da attuare per la risoluzione delle problematiche connesse alla sedimentazione delle aree portuali come stabilito dallOPCM n. 3932 del 07/04/2011; 7
- la stima preliminare dei costi degli interventi di dragaggio ed il relativo quadro economico limitatamente allambito costituito dallavamporto, dalla darsena commerciale e dalla canaletta di accesso al bacino del Porto Canale.
Per quanto riguarda il dragaggio si evidenzia che il Piano Organico degli Interventi individua sia per la darsena commerciale che per la canaletta, profondit di dragaggio superiori rispetto a quelle previste dal progetto del Provveditorato e quindi rispetto alle profondit di campionamento finora previste dai piani di caratterizzazione redatti dallISPRA, ovvero:
- per la darsena commerciale (incluso avamporto ed imboccatura) Piano Organico degli Interventi: profondit -7,5 m sul l.m.m.; Progetto Provveditorato: - 6,5 m sul l.m.m.; - per la canaletta di accesso al bacino del Porto Canale: Piano Organico degli Interventi: profondit -5,0 m sul l.m.m.; Progetto Provveditorato: - 4,0 m sul l.m.m.
Si evidenzia inoltre che il Piano Organico individua come prioritario solo il dragaggio dellimboccatura portuale est del Porto di Pescara a differenza di quanto previsto dal progetto del Provveditorato che prevede anche il parziale dragaggio dellimboccatura ovest del porto.
1.4 Finalit del presente progetto di I stralcio e sintesi delle principali conclusioni La finalit del presente progetto quella di dare avvio alle attivit di escavo della darsena commerciale e dellavamporto nei limiti di quanto ad oggi consentito sulla base delle attivit di caratterizzazione finora completate.
Le attivit di caratterizzazione completate dallARTA Abruzzo, nel rispetto del piano di caratterizzazione sviluppato dallISPRA, di cui ci si serviti per la redazione del presente progetto, coprono:
- per la darsena commerciale 25 stazioni di prelievo dei campioni per un totale di 53 campioni (per lubicazione dei punti di prelievo e per le profondit raggiunte dalle carote si rimanda alle tavole di progetto); - per la zona di versamento a mare 6 stazioni di prelievo dei campioni per un totale di 6 campioni come previsto (per lubicazione dellarea di versamento a mare e dei punti di prelievo dei campioni per le attivit di caratterizzazione si rimanda alle tavole di progetto).
Poich nella darsena commerciale la profondit di campionamento finora utilizzata (-7,0 m sul l.m.m.), stabilita sulla base del Progetto del Provveditorato, consente un dragaggio limitatamente alla profondit di -6,5 m sul l.m.m., il presente progetto stato limitato a tale profondit rinviando a stralci successivi lulteriore approfondimento delle aree che verranno dragate come previsto dal Piano Organico degli Interventi.
Il presente progetto di dragaggio stato redatto in modo conforme a quanto previsto dal Ministero dellAmbiente e della tutela del Territorio e del Mare Reparto Ambientale Marino del 8
Corpo delle Capitanerie di Porto ufficio secondo - in base alla circolare prot.: RAM/4593/2/2008 circolare 03/RAM/2008 del 22 settembre 2008, per costituire il supporto tecnico previsto dalla stessa circolare alla istanza di versamento a mare del materiale dragato da inoltrere al Ministero dellAmbiente per tramite della Capitaneria di Porto di Pescara.
Le principali conclusioni del progetto, di interesse per listanza di versamento a mare del materiale da dragare sono le seguenti:
1. le cause della sedimentazione delle aree portuali del Porto di Pescara sono dovute al trasporto solido fluviale e costieto e alla deficitaria manutenzione dei fondali eseguita negli ultimi 56 anni a causa della mancanza nellambito portuale di idonee vasche di colmata atte a ricevere il materiale dragato non previste dal Piano Regolatore Portuale vigente (PRP 1988); 2. larea di dragaggio prevista dal presente progetto rientra nellambito dellavamporto e della Darsena Commerciale come illustrato dalle tavole di progetto; 3. la profondit di progetto del dragaggio stata posta alla -6,5 m sul l.m.m. conformemente alle caratterizzazioni eseguite dallArta Abruzzo nel rispetto del piano di catratterizzazione redatto dallISPRA nellarea oggetto del dragaggio; 4. il volume complessivo di dragaggio previsto dal progetto risulta di 116.000 m 3 incluse le scarpate di raccordo ai fondali esistenti esclusi dal dragaggio; 5. tale volume di dragaggio dal punto di vista granulometrico costituito per oltre l80 % da pelite e di conseguenza non risulta idoneo al versamento a mare per scopi di ripascimento costiero. Inoltre lelevata presenza di pelite rende difficile la gestione dello stesso materiale di dragaggio a terra; 6. sulla base dei risultati di caratterizzazione eseguiti dallArta Abruzzo, si ritiene che il materiale oggetto di dragaggio risulta pienamente compatibile con lambiente marino; 7. allo stato attuale non risultano disponibili idonee vasche di colmata nellambito portuale per ricevere il materiale di dragaggio. Tali vasche di colmata non sono inoltre disponibili negli altri porti regionali (Vasto, Ortona e Giulianova); 8. sulla base di quanto sopra esposto si afferma che allo stato attuale non esistono altre soluzioni praticabili alternative allimmissione a mare del materiale da dragare; 9. stato individuato il sito di versamento a mare su indicazione dellISPRA e sono state eseguite dallArta Abruzzo le attivit di caratterizzazione del sito che dovr accogliere il materiale dragato (vedi relativa planimetria di progetto); 10. sulla base dei risultati forniti dallArta Abruzzo e del piano di caratterizzazione redatto dallISPRA, si ritiene che il sito di versamento a mare risulta compatibile sia dal punto di vista granulometrico (essendo costituito prevalentemente da peliti) sia dal punto di vista della sua capienza volumetrica ad accogliere il materiale che verr dragato; 11. quindi complessivamente si pu affermare che i risultati delle analisi di caratterizzazione condotte dallArta Abruzzo nel sito di prelievo (dragaggio) e nel sito di versamento a mare, indicano la piena compatibilit del materiale oggetto dellescavo con lambiente marino, con riferimento sia alle fasi di dragaggio sia alle fasi di refluimento a mare dello stesso materiale; 12. le attivit di dragaggio e di versamento a mare verranno eseguite dopo la conclusione della stagione balneare; 13. le attivit di dragaggio verranno eseguite mediante una draga idraulica del tipo autocaricante-refluente cercando di contenere la torbida nellarea di versamento a mare. In alternativa potranno essere impiegati mezzi marittimi di cantiere equivalenti per gli 9
aspetti tecnico-operativi e ambientali, i quali verranno disposti dal Capitolato Speciale di Appalto.
Nei prossimi capitoli viene esposta: - la sintesi dellanalisi della situazione attuale dedotta dal citato Piano Organico degli Interventi; - la sintesi dei principali parametri di dimensionamento del dragaggio previsto dal Piano Organico degli Interventi; - il progetto preliminare del dragaggio di I stralcio; - il quadro economico relativo a l progetto di primo stralcio.
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2 ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE 2.1 Ambiti e caratteristiche funzionali del porto e del naviglio Il porto di Pescara situato nel tratto terminale del fiume Pescara. Lambito portuale comprende tutto il tratto terminale del fiume a partiere dal ponte della Ferrovia Adriatica.
Con riferimento alle Figg. 2.1, 2.2 e 2.3, lambito portuale pu essere suddiviso in tre sotto-ambiti, ovvero, la Darsena Commerciale, il Porto Canale e il Porto Turistico.
La Darsena Commerciale comprende: - la diga foranea; - il Molo di Levante costituito da: - due banchine commerciali aventi profondit di progetto al piede di -9,0 m sul l.m.m. e lunghezze rispettivamente di circa 180,0 m e 150,0 m; - un terrapieno, avente una superficie di circa 26.000 m 2 a servizio delle due banchine commerciali destinato provvisoriamente a vasca di colmata. Partendo da mare e andando verso monte, il Porto Canale, comprende: - il canale di accesso, denominato anche canaletta largo circa 40,0 m e lungo circa 490, m; - il bacino di ormeggio o area di espansione, largo circa 100,0 m e lungo circa 600,0 m; - il canale di monte largo circa 40,0 m e lungo circa 750,0 m.
Il canale di monte attraversato da quattro ponti che garantiscono il collegamento ferroviario e stradale tra le zone urbane poste a nord e a sud del fiume. Partendo da monte e andando verso il bacino, i quattro ponti sono denominati: ponte della Ferrovia Adriatica, Ponte DAnnunzio, Ponte Risorgimento, e ponte dellAsse Attrezzato.
La canaletta attreversata da un ponte pedonale-ciclabile denominato Ponte del Mare. Laltezza massima delle imbarcazioni che possono transitare sotto il Ponte del Mare e che quindi possono accedere al bacino risulta di 14,5 m sul l.m.m.
La diga foranea, essendo isolata in mare determina due imboccature portuali: quella principale, localizzata ad est, e quella secondaria, localizzata ad ovest. La funzione della diga foranea quella di proteggere dal moto ondoso incidente: - lo specchio dacqua posto a servizio delle due banchine commerciali (avamporto), dove localizzata larea di evoluzione del naviglio diretto sia alle anzidette banchine sia al Porto Canale; - il Porto Canale.
La Darsena destinata ad accogliere il traffico commerciale. Le navi di maggiori dimensioni destinare a frequentare la Darsena hanno le seguenti caratteristiche: - lunghezza fuori tutto LOA= 140,0 m; - pescaggio D=6,5 m; - larghezza B=18,0 m.
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Il Porto Canale accoglie la flotta peschereccia, la piccola pesca e la nautica minore. I pescherecci di maggiori dimensioni che frequntano il Porto Canale hanno le seguenti caratteristiche: - lunghezza fuori tutto LOA= 40 m; - pescaggio D= 3,6 m.
La flotta da pesca trova ormeggio nel bacino di espansione e in particolare: - le vongolare, che attualmente sono circa una ventina e sono caratterizzate da un pescaggio massimo di circa 2,0 m e lunghezze fuori turro mediamente inferiori a 20,0 m, sono ormeggiate lungo la banchina nord; - i pescherecci dedicati alle altre tipologie di pesca, che attualmente sono circa 50 e presentano lunghezze fuori tutto comprese tra 20 e 30 m e pescaggi compresi tra 2,2 e 3,3 m di cui uno solo raggiunge 40 m di lunghezza e 3,6 m di pescaggio, sono ormeggiati lungo la banchina sud.
Sul lato nord del bacino di espansione, in prossimit della localit detta La Madonnina, localizzato un cantiere nautico dotato di uno scalo di alaggio. Sempre nella stessa zona, ma spostandosi verso la canaletta, localizzata una banchina, ristrutturata in epoca recente, dove situata una resistituzione idraulica dellimpianto di sollevamento fognario posto nelle immediate vicinanze. In questa zona la profondit di progetto delle banchine risulta di circa 3,0 m.
La piccola pesca trova ormeggio lungo il canale di monte compreso tra il bacino e il ponte dellAsse Attrezzato, mentre la nautica minore localizzata sempre nel canale di monte, ma tra il ponte dellAsse Attrezzato e quello della Ferrovia Adriatica.
Tutto il naviglio di maggiori dimensioni, inclusi i pescherecci, utilizza esclusivamente limboccatura posta ad est della diga foranea. Limboccatura posta ad ovest molto poco utilizzata se non dalla nautica minore e dalla piccola pesca, a causa dei bassi fondali oggi presenti e che comunque, anche se in misura pi contenuta, lhanno sempre caratterizzata anche prima che si verificasse lattuale situazione di crisi indotta dalla sedimentazione.
Il Porto Turistico localizzato a sud del Porto Canale ed idraulicamente scollegato dal fiume. La sua imboccatura, indipendente dalle altre, orientata verso levante.
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Fig. 2.1 Ambiti del porto di Pescara
Fig. 2.2 Denominazioni delle parti del Porto
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Fig. 2.3 Imboccature portuali
2.2 Storia del Porto 2.2.1 Dalle origini alla fine del secondo conflitto mondiale A partire dal ponte verso il mare, posto a valle dellattuale ponte della Ferrovia Adriatica, per un tratto di circa 700 m, nei primi anni del ventesimo secolo, su progetto delling. Lo Gatto (che aveva ripreso un primo progetto delling.T. Mati, risalente alla fine del diciannovesimo secolo), il fiume fu canalizzato con muri di sponda per un tratto di circa 700 m , con una larghezza costante di 40 m. A partire da tale progressiva la sezione fluviale fu allargata a 100 m per formare un bacino di 600 m di lunghezza destinato ad accogliere natanti e a consentire operazioni commerciali. Dallestremit del bacino e con unangolazione di circa 21 rispetto al suo asse, quindi secondo una direzione da Sud-Ovest verso Nord-Est, furono protesi in mare, fino a raggiungere lisobata 6,00m s.m.m., duemoli guardiani, distanziati fra di loro di 47 m e lunghi 520 m quello denominato Nord, 410 m quello Sud. Il molo Sud aggettava in mare circa 35 m pi di quello Nord.
Il porto fu classificato nella 2 a classe della 2 a serie in 2 a categoria con R.D. 23 giugno 1912, n.795.
Nel periodo antecedente il secondo conflitto mondiale il Porto-Canale si and progressivamente attrezzando, ad esempio con impianti meccanici per il carico e lo scarico delle merci e con un raccordo ferroviario a scartamento normale che aveva origine nella stazione ferroviaria di Pescara P.N. Inoltre venne realizzato, presso la radice del molo Nord, uno scalo di alaggio.
Il porto era soggetto a notevoli fenomeni di interrimento e quindi richiedeva frequenti interventi di dragaggio per mantenere una profondit dellordine di 3,0 m. Le navi di maggiore immersione 14
rimanevano in rada e le operazioni di carico e scarico avvenivano per mezzo di chiatte. Il porto era comunque frequentato da una notevole flotta peschereccia, che utilizzava anche le banchine del tratto a monte del bacino principale.
Figura 2.4 Situazione del porto canale di Pescara alla fine della seconda guerra mondiale
Nel corso del secondo conflitto mondiale il porto fu gravemente danneggiato (Fig. 2.4), a seguito di bombardamenti aerei e di sistematiche distruzioni da parte dellesercito tedesco in ritirata (primavera del 1944). Delle opere civili nessuna rimase intatta; il naviglio stazionante nel porto fu 15
tutto affondato, in prevalenza lungo i muri di sponda. Un convoglio effossorio dellUfficio Escavazioni Porti, costituito da due bette e una draga, venne affondato attraverso limboccatura del porto per ostruirne laccesso.
Alla fine del conflitto lintero bacino portuale si era notevolmente interrito e sia i natanti affondati che le banchine distrutte erano ricoperti da uno strato di melma. Le operazioni di ricostruzione ebbero inizio con la rimozione degli ostacoli, con il salpamento del convoglio effossorio e degli altri natanti affondati, con lescavazione del canale di accesso. I muri di sponda del bacino commerciale vennero ricostruiti adottando strutture in c.a. con pali trivellati in modo da evitare lestrazione delle palificazioni delle vecchie strutture distrutte. Nella ricostruzione il fondale venne incrementato a 3,503,80 m.
La ricostruzione dei muri di sponda lungo il canale, che presentavano danni di minore importanza, fu eseguita ripristinando le opere nella struttura originaria. Nella ricostruzione dei moli guardiani si cerc di usufruire per quanto possibile delle vecchie strutture non facilmente salpabili, collegandole con una nuova fila di pali trivellati verso fiume ancorati ad unaltra serie di pali trivellati. Allo scopo di attenuare il moto ondoso nel canale fu realizzata nella struttura dei moli lato fiume una serie di camerette di espansione, con risultati ritenuti allepoca soddisfacenti.
2.2.2 Levoluzione del porto dopo il secondo conflitto mondiale Dopo la fine del secondo conflitto mondiale per numerosi anni i lavori nel porto si limitarono allordinaria manutenzione. Limportanza del porto ai fini del traffico merci decadde, un po a causa della preminenza assunta dai trasporti stradali, un po a causa dellinterruzione quasi completa dei rapporti commerciali con i paesi dellopposta sponda adriatica. Nonostante ci, il traffico marittimo non si mai interrotto e ha ricevuto particolarmente impulso, negli anni successivi al 1981, dopo la prima apparizione della Madonna di Medjougorje, nel settore del trasporto passeggeri da e per la Croazia.
Linsufficienza del porto, sia relativamente ai fondali che alle difficolt di accesso e di permanenza allormeggio, spinsero lAmministrazione locale a richiedere con insistenza ladeguamento dellinfrastruttura, a fianco della quale si era nel frattempo (a partire dal 1984) sviluppata una portualit turistica di assoluta rilevanza nel bacino adriatico. Il Genio Civile per le Opere Marittime di Ancona si attiv per redigere un nuovo P.R.P., utilizzando, per gli aspetti tecnici, il laboratorio dellEstramed di Pomezia, che in quegli anni si era affermato come una realt italiana efficiente e competente nel campo delle prove su modello fisico e della progettazione. In seguito a unestesa serie di indagini, eseguite con il supporto di modelli fisici e matematici, il nuovo Piano (nel seguito indicato PRP 1988) fu presentato alle Autorit competenti e approvato con D.M. n.990 del 03/06/1988.
In sintesi il Piano prevedeva una diga isolata in mare, lunga circa 700 m, ad andamento curvilineo, posta su fondali dellordine di 9,00 m, destinata a proteggere dai mari dominanti lingresso nel porto canale, lasciato nella posizione primitiva. Nella parte a Sud-Est dellingresso era stata inserita una darsena con due banchine rettilinee atte ad accogliere due traghetti di lunghezza massima dellordine di 180 m, protetta da un molo di sottoflutto anchesso ad andamento curvilineo, lungo circa 350 m e radicato allopera di difesa principale del porto turistico. I piazzali delimitati dalle banchine avevano unarea complessiva di circa 26.000 m 2 . 16
Fu quindi appaltata una prima parte dei lavori, comprendente la sola diga foranea, secondo un progetto approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con voto n.436 del 29/07/1988. I lavori, dopo una serie di interruzioni, ebbero fine nel 1995, con un tracciato della diga che non rispettava integralmente quello dei disegni esecutivi.
Il progetto esecutivo della seconda fase attuativa stato redatto nel 1997 ed esaminato favorevolmente dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con voto n. 367 del 29/07/1997. Nel corso dellesecuzione dei lavori emersero alcune conseguenze negative dei nuovi interventi, consistenti fondamentalmente in un fenomeno di deviazione delle acque fluviali, alquanto inquinate, verso le spiagge poste a Ovest della foce, nonch di interrimento accentuato del canale e del bacino operativo esterno. Le proteste degli utilizzatori del porto e degli stabilimenti balneari indussero il Ministero dei Lavori Pubblici a predisporre una consulenza specifica (svolta dal Prof. Ing. Paolo De Girolamo) per individuare le cause esatte degli inconvenienti lamentati e suggerire provvedimenti migliorativi nel rispetto delle linee generali delle opere che si dovevano realizzare. Nello stesso tempo il Comune di Pescara autonomamente affid allAPAT (Agenzia per lAmbiente e il Territorio oggi ISPRA) uno studio a carattere numerico e sperimentale volto ad approfondire largomento. Nellimmediato furono introdotte, daccordo con lAPAT, alcune modeste modifiche nelle opere in corso di esecuzione volte a favorire il deflusso delle acque del Fiume Pescara verso Est ed esattamente: - arretramento della testata del molo di levante o di sottoflutto di circa 30 m verso la direzione Sud-Est; - dragaggio del canale Est di accesso al porto a 8,00 m s.m.m.; - dragaggio del canale Ovest di accesso al porto a 5,00 m s.m.m.
I lavori sono terminati nel 2004 ma, nonostante i provvedimenti migliorativi introdotti nella fase esecutiva, non hanno dato luogo a un miglioramento apprezzabile delle condizioni di inquinamento delle spiagge situate a Ovest del porto. Per risolvere definitivamente la questione il Comune di Pescara, preso atto dei risultati fondamentali dello Studio APAT, approvati dal Consiglio Comunale, decise di dare veste progettuale a tali risultati affidando la redazione di un nuovo P.R.P. a un gruppo di professionisti prescelti in base alla loro competenza specifica e coordinati dal Prof. Ing. Alberto Noli sotto il coordinamento generale dellIng. Chiara Barile, allora Ingegnere Capo dellUfficio Opere Marittime del Provveditorato Interregionale delle OO.PP. per il Lazio, Labruzzo e la Sardegna. Per la redazione del Piano il Prof. Ing. Paolo De Girolamo si occupato degli aspetti marittimi e della modellistica idraulica.
Il nuovo Piano Regolatore Portuale, denominato PRP 2008, venne ultimato e consegnato allAutorit Marittima e al Comune verso la fine del 2008. Allo stato attuale il PRP 2008 non stato adottato dallAutorit Marittima, anche se recentemente il Comune si reso promotore dellavvio della procedura di VAS.
In questa sede ci si limita ad evidenziare che il PRP 2008 oltre ad affrontare e risolvere i problemi della qualit delle acque costiere, propone degli interventi strutturali rivolti a rimuovere le principali cause di sedimentazione nelle aree portuali. Per tale ragione nel Piano Organico degli Interventi sono stati riproposti sostanzialmente gli stessi interventi del PRP 2008 modificandone, rispetto a quanto previsto dal PRP, le fasi attuative per far fronte alla presente emergenza. Per 17
ulteriori dettagli sul PRP 2008 si rimanda al Piano Organico degli Interventi e ai documenti depositati presso il Comune di Pescara.
2.3 La sedimentazione delle aree portuali 2.3.1 Inquadramento dellattuale problematica
Lanalisi delle cause che determinano, nella situazione attuale, la sedimentazione delle aree portuali stata oggetto, come accennato, degli studi specialistici condotti per la redazione del PRP 2008 e di numerosi studi condotti dal LIAM del DISAT dellUniversit dellAquila, a partire dal progetto europeo R.I.C.A.M.A. svolto nei primi anni 90, per conto della Regione Abruzzo. In questa sede si riporta una sintesi concettuale dei risultati prodotti.
Come si evidenziato nel ripercorrere la storia del porto, il Porto Canale di Pescara, al pari di numerosi altri porti canale, stato da sempre soggetto a problemi di sedimentazione. Nel passato si ovviato a tali problemi mediante lesecuzione di interventi di manutenzione periodici (generalmente annuali) che prevedevano, come in gran parte dei porti italiani e pi in generale nel mondo, il dragaggio ed il contestuale versamento a mare del materiale escavato. Negli ultimi anni, questo tipo di interventi di manutenzione diventato sempre pi difficile da attuare a causa della crescente sensibilit ambientale e delle direttive europee che ha portato il Ministero dellAmbiente a considerare, a ragione, il mare come una soluzione residuale per destinare i materiali movimentati nellambito delle operazioni di dragaggio. A tutto ci occorre aggiungere, nel caso di Pescara, anche linquinamento delle acque fluviali che, causando la contaminazione degli stessi sedimenti, rendono non attuabile, ormai per legge, il versamento a mare del materiale di dragaggio contaminato. Da ci scaturisce la necessit di prevedere ed attuare interventi di tipo strutturale per leliminazione definitiva del problema. Purtroppo il Porto di Pescara non si attrezzato dal punto di vista strutturale per far fronte a questa nuova logica di gestione. Pertanto negli ultimi anni, ed in particolare dal 2004 anno in cui stata completata, mediante la realizzazione del molo di levante, lattuazione del Piano Regolatore Portuale vigente ovvero quello del 1988, si sono progressivamente ridotti, in termini sia di frequenza che di entit, gli interventi di dragaggio anche a causa della avventa saturazione della vasca di colmata localizzata sul Molo di Levante, determiando lattuale situazione di crisi.
Si evidenzia che al fine di ovviare a queste problematiche, il Comune di Pescara, coadiuvato dallUfficio Opere Marittime del Provveditorato per le OO.PP. del Lazio, Abruzzo e Sardegna, con un finanziamento della Regione Abruzzo, si reso promotore, nel 2006, della redazione del nuovo PRP 2008 di cui si accennato in precedenza.
Entrando nel dettaglio delle cause tecnico-scientifiche che determinano la sedimentazione delle aree portuali, si pu affermare che il Porto di Pescara soggetto a fenomeni di interrimento dovuti essenzialmente a due cause distinte:
a) il trasporto solido del Fiume Pescara; b) il trasporto solido costiero, operato dalle correnti longitudinali causate dal moto ondoso frangente.
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Come illustrato nel seguito, la prima causa interessa linterrimento sia del Porto Canale che quello della Darsena Commerciale, mentre la seconda interessa linterrimento della Darsena Commerciale e dellimboccatura del Porto Canale.
2.3.2 Sedimentazione indotta dal trasporto solido del Fiume Pescara
Per quanto riguarda il trasporto solido del Pescara, si tratta mediamente di sedimenti a granulometria fine (peliti) che in occasione delle piene fluviali possono includere anche una percentuale variabile di sabbia che risulta di interesse per le coste limitrofe alla foce. Si evidenzia che il trasporto solido del Pescara, in assenza dei fenomeni di sedimentazione che avvengono nelle aree portuali descritti nel seguito, tenderebbe ad alimentare prevalentemente la costa posta ad sud-est della foce stessa. Tale tendenza dovuta al clima ondametrico locale (Fig. 2.5), che pur essendo di tipo bimodale, presenta una componente dominate proveniente dal settore settentrionale che spinge i sedimenti da nord-ovest verso sud-est.
Venendo da monte, il trasporto solido fluviale tende a sedimentare in primo luogo nella zona del Porto Canale dove localizzato il bacino di espansione, la cui funzione, come gi richiamato, legata esclusivamente a fini marittimi.
Con riferimento alla Fig. 2.6, la sedimentazione del bacino favorita dallallargamento della sezione idraulica del fiume la quale passa da una larghezza di circa 40 m, nel tratto canalizzato posto a monte del bacino, a circa 100 m nel bacino stesso. Questo allargamento determina una sensibile riduzione della velocit della corrente fluviale, favorendo in tal modo il deposito di materiale nello stesso bacino. Il deposito, se non viene periodicamente rimosso mediante interventi di dragaggio, tende a propagarsi verso monte, interessando anche il tratto di canale di monte come indicato nella Fig. 2.6. La propagazione del deposito verso monte, anche se pu apparire singolare, si riscontrata in altre situazioni simili, ovvero in presenza di bruschi allargamenti di alvei fluviali ed oggetto di una attivit di ricerca sperimentale da parte dei ricercatori del LIAM (Laboratorio di Idraulica Ambientale Marittima) del DISAT dellUniversit dellAquila, coinvolti nel presente progetto.
Tali modalit di sedimentazione nel bacino di espansione e nel tratto di canale posto a monte di esso, erano state gi osservate dagli scriventi durante la redazione del PRP 2008, per il quale venne messo a disposizione dal Provveditorato alle OO. PP. un rilievo batimetrico eseguito nel 2006 e che copre gran parte dellambito portuale a partire dalla darsena fino a raggiungere il Ponte dellAsse Attrezzato.
Alla luce di queste osservazioni si ritiene indispensabile estendere i rilievi batimetrici a tutto il bacino di espansione ed al tratto di canale di monte fino a raggiungere il Ponte della Ferrovia Adriatica per verificare la situazione attuale dei fondali.
Allo stato attuale non si dispone di un rilievo batimetrico della zona del bacino di espansione. Tuttavia dallosservazione visiva e dalle informazioni fornite dalla marineria di Pescara e dal Pilota del Porto, risulta che nel bacino si verificata una sensibile riduzione dei fondali che riguarda in modo particolare le fascie di banchina, tanto che in alcune zone i pescherecci hanno problemi a raggiungere le stesse banchine. 19
Fig. 2.5 Clima ondametrico al largo del Porto di Pescara ottenuto propagando in costa le misure ondametriche direzionali condotte dallISPRA mediante la boa ondametrica di Ortona.
Proseguendo verso la foce del fiume, la seconda zona di sedimentazione localizzata in corrispondenza dellimboccatura del Porto Canale, ovvero nella zona subito a valle della foce. Anche qui dal punto di vista idraulico si verifica una situazione simile a quella descritta per il bacino, poich la foce del fiume, a differenza di una normale foce fluviale non protetta che soggetta allazione del moto ondoso incidente, risulta protetta dalla diga foranea. Pertanto il brusco allargamento della sezione idraulica che si realizza sulla foce, determina una riduzione della capacit di trasporto solido della corrente fluviale causando il deposito di materiale. Questo deposito tende a propagarsi verso monte interesando la canaletta.
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Figura 2.6 Principali zone soggette ad interrimento a causa del trasporto solido fluviale
Il materiale in sospensione che non sedimenta nel porto canale o sullimboccatura, una volta che viene trasportato dalla corrente fluviale nello specchio dacqua antistante le banchine della Darsena Commerciale, trova, come accennato, una zona di relativa calma causata dalla diga foranea che impedisce al moto ondoso di mantenere in sospensione il materiale. Le zone dove il materiale tende prevalentemente a sedimentare, sono quelle dove la corrente di efflusso fluviale, diretta prevalentemente verso limboccatura est, risulta modesta, ovvero, con riferimento alla Fig. 2.6: - di fronte alle banchine commerciali, dove si verifica una cella di circolazione antioraria dovuta alleffetto parete, aspetto che venne messo in evidenza dallAPAT mediante prove sperimentali e simulazioni numeriche. Tale cella di circolazione di fatto genera un ristagno che favorisce la sedimentazione del materiale di fronte alle banchine della darsena commerciale; - a ridosso della diga foranea, dove il materiale sedimenta a causa dellassenza sia del moto ondoso che della corrente fluviale.
Si evidenzia che in assenza della diga foranea e del Molo di Levante, il materiale solido trasportato a mare dal fiume, tenderebbe a seguire sorti diverse in funzione della sua granulometria, ovvero quello pi grossolano, la sabbia, tenderebbe ad alimentare prevalentemente il litorale posto a sud- 21
est della foce fluviale come accennato in precedenza a causa del moto ondoso che spinge mediamente i sedimenti verso la stessa direzione, mentre quello pi fine, la pelite, tenderebbe a sedimentare a largo, oltre il limite della fascia attiva, ovvero su fondali superiori a - 10 -15 m sul l.m.m.
Ovviamente in tutto lo specchio dacqua protetto dalla Diga Foranea, vi anche una sedimentazione dovuta al trasporto solido costiero che si combina con quella dovuta al trasporto solido fluviale, come di seguito illustrato.
2.3.3 Sedimentazione indotta dal trasporto solido costiero Senza entrare nel dettaglio degli aspetti tecnico-scientifici, si premette che il trasporto solido costiero di interesse per i problemi di sedimentazione in questione, ovvero dellavamporto (Darsena Commerciale e imboccatura del Porto Canale), quello longitudinale, ovvero quello diretto mediamente in direzione parallela alla costa. Questo trasporto solido generato dalle onde frangenti, le quali svolgono un duplice meccanismo: - mettono in sospensione lungo la costa il matriale solido costituito nel caso in questione solo da sabbia; - producono una corrente mediamente parallela alla costa che trasporta nella stessa direzione la sabbia. La direzione del trasporto solido longitudinale dipende dalla direzione di attacco delle onde rispetto alla direzione ortogonale alla costa.
Come mostrato in precedenza lungo i litorali posti a nord ovest e a sud-est del porto di Pescara il clima ondametrico bimodale (vedi Fig. 2.5), con la componente settentrionale dominante. Tale componente spinge i sedimenti mediamente verso sud-est.
La Fig. 2.7, tratta dallo studio morfodinamico allegato al PRP 2008, e la fig. 2.8 mostrano la direzione del trasporto solido longitudinale lungo i litorali adiacenti al porto. Le figure evidenziano che: - lungo il litorale posto a nord-ovest del porto i sedimenti sono spinti verso sud-est, ovvero verso lo stesso porto; - lungo il litorale posto a sud-est del porto accade la stessa cosa anche se in prossimit del porto turistico la direzione del trasporto solido invertita a causa dell effetto ombra operato dalla diga foranea e dal Molo di Levante sulla costa.
Questi risultati sono suffragati dallosservazione diretta di quanto accade in prossimit del porto. Infatti, sia nella zona posta a nord del molo nord del Porto Canale (localit La Madonnina), sia nella zona posta a sud del porto turistico ed in particolare in corrispondenza della sua imboccatura portuale, si verificano fenomeni di interrimento ai quali si sempre ovviato con lesecuzione di dragaggi periodici.
Per quanto riguarda i dragaggi dellimboccatura del porto turistico, nel passato si utilizzato il materiale proveniente dalle escavazioni anche per il ripascimento costiero in quanto tale materiale, non venendo in contatto diretto con le acque del fiume, generalmente non risulta inquinato. Un suo eventuale inquinamento pu essere causato dalle acque del Porto Turistico.
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Figura 2.7 Direzione del trasporto solido costiero (trasporto longitudinale) lugo i litorali posti in prossimit del Porto di Pescara
Purtroppo la stessa cosa non si pu affermare per la sabbia che viene trasportata dalle correnti longitudinali nella zona della Darsena Commerciale (avamporto), poich essa, entrando in cotatto con lacqua fluviale, pu essere facilmente contaminata dagli agenti inquinanti trasportati dal fiume. Inoltre si la sabbia miscelandosi con i sedimenti fluviali costituiti prevalentemente da pelite, perde le caratteristiche granulometriche necessarie al suo re-impiego a fini di ripascimento delle spiagge.
Questo risultato nel complesso risulta drammatico dal punto di vista della difesa delle coste dallerosione, poich la sabbia, non potendo pi essere utilizzata a fini di ripascimento costiero, viene definitivamente persa dal bilancio-solido complessivo del litorale. A tutto ci si aggiungono i costi di un suo eventuale trattamento ed eventualmente della costruzione di vasche di colmata.
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Figura 2.8 Principali zone soggette ad interrimento a causa del trasporto solido costiero
2.3.4 Comparazione tra le batimetrie ARTA 2011 e quelle del 2006 Per la canaletta e per la Darsena Commerciale lARTA ha fornito i rilievi batimetrici aggiornati eseguiti nei mesi di giugno e di luglio 2011, di seguito indicati rilievi ARTA 2011.
Il paragone di questi rilievi con quelli del 2006 citati in precedenza, mostra chiaramente che la canaletta, dal 2006 ad oggi, stata mediamente soggetta a circa 1,02,0 m di sedimentazione, provocando mediamente una riduzione delle profondit nel thalweg fluviale da circa - 5,0 m a circa - 3,0 m, con fenomeni di interrimento pi accentuati lungo le sponde della stessa canaletta.
Ovviamente la riduzione dei fondali della canaletta, oltre a limitare o a impedire la possibilit di accesso nautico in sicurezza al Porto Canale dei pescherecci caratterizzati dai maggiori pescaggi, aumenta la probabilit di esondazione del fiume nellarea del bacino.
Per quanto riguarda la Darsena, nelle Figg. 2.9 e 2.10 sono riportate le profondit (batimetriche) misurate dallARTA Abruzzo nel mese di luglio 2011. La presenza della lingua di sabbia, che avanza da nord-ovest tendendo ad ostruire completamente limboccatura del Porto Canale, evidente. Oggi si misurano fondali anche inferiori a 1,5 2,0 m, dove nel 2006 vi erano fondali anche superiori a 5,06,0 m. 24
Sedimentazioni di rilievo si riscontrano inoltre di fronte alle banchine portuali e in corrispondenza dellimboccatura est. Il paragone dei rilievi batimetrici disponibili ha evidenziato che nellarea prospiciente le banchine commerciali e il canale di accesso il rateo medio di sedimentazione risulta di circa 0,5 m/anno.
E evidente che lassenza prolungata di dragaggi sta lentamente producendo complessivamente dal punto di vista morfologico una evoluzione a tombolo dellavamporto.
Figura 2.9 Batimetria 2011 ARTA Abruzzo Darsena Commerciale
Figura 2.10 Batimetria 2011 ARTA Abruzzo. Particolare imboccatura Porto Canale
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2.4 Limitazioni allaccesso nautico in sicurezza alla Darsena Commerciale e al Porto Canale dovuti allinterrimento Con riferimento ai rilievi batimetrici ARTA 2011, si ritiene che oggi laccesso nautico in sicurezza alla Darsena Commerciale e al Porto Canale abbia subito, rispetto al 2006, una rilevante riduzione.
I rilievi batimetrici del 2006 mostrano che allora era possibile accedere alle banchine commerciali con una nave dotata di una lunghezza fuori tutto (LOA) di 140,0 m ed un pescaggio (D) di 5,0 m. Per effettuare la manovra di ingresso erano garantiti sufficienti spazi di evoluzione ed un franco sotto chiglia almeno di 1,0 m. Sempre sulla base degli stessi rilievi, si ritiene che nel 2006 nel Porto Canale potevano accedere imbarcazioni dotate di un pescaggio di 4,0 m con un franco sotto chiglia di 1,0 m.
Oggi dallanalisi delle batimetrie ARTA 2011, si evince che laccesso nautico in sicurezza sia limitato a navi ed imbarcazioni di caratteristiche non superiori alle seguenti:
- banchine commerciali: LOA 7080 m; D= 3,03,5 m con un franco sottochiglia 0,51,0 m. - porto canale: D = 2,02,5 m con un franco sottochiglia 0,51,0 m.
Si evidenzia che nel caso di basse maree elevate (sizigie e alta pressione atmosferica) i valori di pescaggio sopra riportati potrebbero subire delle ulteriori riduzioni.
Fig. 2.11 Vasca di colmata esistente localizzata sul Molo di Levante destinata a diventare un terrapieno a servizio delle banchine commerciali
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Tali limitazioni, gi riportate nel Piano Organico degli Interventi, purtroppo sono state confermate dallavvenuto insabbiamento del catamarano della SNAV verificatosi intorno alla met di luglio 2011. Il catamarano presenta le seguenti caratteristiche: pescaggio 3,6 m, larghezza 26,0 m e lunghezza 74,0 m.
2.1 Vasche di colmata esistenti nel Porto di Pescara e negli altri porti regionali La vasca di colmata esistente nel Porto di Pescara stata ultimata nel 2004 insieme al Molo di Levante in attuazione al PRP del 1988 attualmente vigente. Il PRP vigente prevede come destinazione funzionale della vasca di colmata quella di costituire un terrapieno a servizio delle due banchine commerciali. La vasca presenta alla quota attuale una superficie utile massima di circa 26.000 m 2 .
La vasca non risponde, in termini di impermeabilit, agli attuali requisiti di legge per accogliere materiale di dragaggio inquinato.
Attualmente la vasca ha esaurito il suo compito in quanto risulta piena. Infatti la quota raggiunta dal materiale di riempimento depositato al suo interno, in modo molto irregolare, oggi si pone mediamente ad una quota decisamente superiore (di alcuni metri) rispetto a quella di progetto, che come gi detto era stata stabilita al fine di costituire, a riempimento ultimato, il terrapieno a servizio delle banchine commerciali. Ovviamente la vasca non stata ancora pavimentata e quindi non pu svolgere la sua funzione ultima. Al fine di poter valutare un possibile utilizzo della vasca risulta indispensabile eseguire: - il rilievo topografico dellarea; - la caratterizzazione chimico-fisica del materiale deposto al suo interno. Questultima attivit stata gi intrapresa dallArta Abruzzo. In conclusione si pu affermare che attualmente la vasca di colmata esistente non utilizzabile per il conferimento di materiale proveniente dalle attivit di dragaggio.
Per quanto riguarda gli altri porti regionali, ovvero quelli di Ortona, Vasto e Giulianova, si pu affermare che allo stato attuale anche questi porti non dispongono di vasche di colmata. Inoltre per tali porti i piani regolatori vigenti, che grossomodo coincidono con le rispettive situazioni attuali, non ne prevedono la realizzazione.
Per Ortona Vasto e Giulianova, negli ultimi anni sono stati redatti nuovi piani regolatori portuali, che per alcuni di essi prevedono la realizzazione di estesi terrapieni conquistati al mare che potrebbero essere utilizzati provvisoriamente per vasche di colmata. Purtroppo come per Pescara, anche per questi porti non sono stati ancora approvati i nuovi piani regolatori portuali. 27
3 PROGETTO PRELIMINARE DEL I STRALCIO DI DRAGAGGIO Per la definizione della nave di progetto, delle profondit di dragaggio e degli altri parametri tecnici di interesse per il dimensionamento idraulico marittimo del dragaggio, si rimanda al Piano Organico degli Interventi.
Il presente progetto preliminare di dragaggio di primo stralcio riguarda il solo ambito dellavamporto e della darsena commerciale e prevede di approfondire i fondali in tali zone fino a raggiungere la profondit di -6,5 m sul l.m.m. come indicato nella planimetria di progetto allegata.
Il progetto stato redatto conformemente ai dragaggi di somma urgenza previsti dal Piano Organico degli Interventi, di cui si allega la planimetria, redatto dalla Fondazione dellUniversit dellAquila per conto del Commissario Delegato al quale si rimanda come accennato per i necessari approfondimenti tecnici.
Per la redazione del progetto di primo stralcio si tenuto conto delle attivit di caratterizzazione dellarea di dragaggio eseguita dallArta Abruzzo sulla base del piano di caratterizzazione redatto dallISPRA con riferimento al progetto redatto dal Provveditorato richiamato nelle premesse. Tali attivit hanno previsto 25 stazioni di prelievo dei campioni per un totale di 53 campioni.
Larea di dragaggio prevista ricade interamente nella zona caratterizzata dallArta fino ad una profondit di circa -7,0 m sul l.m.m. e pertanto il progetto prevede che il dragaggio raggiunga la profondit di soli -6,5 m sul l.m.m. che risulta inferiore a quella prevista dal Piano Organico degli Interventi.
Come si evince dalla planimetria dei dragaggi allegata, dal punto di vista planimetrico si prevede di dragare nella zona di avamporto, ricadente sottoflutto alla diga foranea e in prossimit dellimboccatura est dello stesso porto, unarea di estensione planimetrica maggiore rispetto a quella prevista dal Piano Organico. La ragione di questa difformit tra i due progetti, risiede nel fatto che allo stato attuale il dragaggio previsto dal Piano Organico non pu essere attuato per intero dal punto di vista planimetrico, in quanto per una quota-parte di esso non sono ancora disponibili i risultati delle attivit di caratterizzazione. Di conseguenza il cerchio di evoluzione previsto dallo stesso Piano Organico, che presenta un diametro di 210 m ed posizionato di fronte alle due banchine commerciali, non pu essere realizzato nellambito di questo primo stralcio. Per tale ragione nel presente progetto il cerchio di evoluzione stato spostato pi a nord e ne stato ridotto il diametro portandolo a 140 m. Tale variazione ha causato la citata difformit tra i due progetti.
Il volume complessivo di dragaggio risulta di 116.000 m 3 . Tale volume include le scarpate di raccordo ai fondali esistenti esclusi dal dragaggio. La pendenza assunta per le scarpate tale da garantire, in relazione alle caratteristiche granulometriche del materiale esistente, una sufficiente stabilit delle scarpate a lungo termine.
Sulla base delle analisi fisiche del materiale di dragaggio condotte dallArta risulta che til materiale di dragaggio costituito per oltre l80% da pelite. Di conseguenza non risulta idoneo al suo reimpiego per scopi di ripascimento costiero. Inoltre una cos elevata percentuale di frazione fine 28
conferisce al materiale caratteristiche tali (elevato contenuto dacqua) da rendere complessa la gestione dello stesso materiale a terra, come quella che risulterebbe necesaria per il suo refluimento in vasche di colmata o per la sua movimentazione via terra ad eventuali altri siti di conferimento.
Inoltre come gi evidenziato in precedenza allo stato attuale non sono disponibili ne a Pescara ne negli altri porti regionali vasche di colmata.
Sulla base di quanto sopra esposto si pu affermare che allo stato attuale non esistono altre soluzioni praticabili alternative allimmissione a mare del materiale da dragare.
A tal riguardo si evidenzia che lARTA Abruzzo ha eseguito, sulla base del piano di caratterizzazione eseguito dallISPRA, la caratterizzazione del sito di sversamento a mare denominato ABR01D.
Il sito localizzato a circa 5 miglia nautiche dal Porto di Pescara lungo la direzione nord. Il sito, rappresentato graficamente con le sue coordinate nella tavola specifica allegata al presente progetto, presenta complessivamente dimensioni in pianta di circa 7 x 5 km ed suddiviso in quattro sub-aree. Le profondit ove ricade sono comprese tra -25,0 e 60,0 m sul l.m.m.
Per quanto riguarda i risultati delle attivit di caratterizzazione, dopo averne preso visione si dichiara che:
- i risultati delle analisi condotte dallArta Abruzzo indicano la piena compatibilit con lambiente marino sia per quanto riguarda la realizzazione delle attivit di dagaggio sia per quanto riguarda leventuale refluimento a mare del materiale dragato; - il sito di versamento a mare risulta compatibile sia dal punto di vista granulometrico (essendo costituito prevalentemente da peliti) sia dal punto di vista della sua capienza volumetrica ad accogliere il materiale che verr dragato.
Le attivit di dragaggio e di versamento a mare verranno eseguite dopo la conclusione della stagione balneare.
Per quanto riguarda le modalit esecutive delle attivit di dragaggio, verr previsto nel capitolato speciale di appalto che esse dovranno essere eseguite mediante una draga idraulica del tipo autocaricante-refluente cercando di contenere la torbida nellarea di versamento a mare. Eventualmente si potranno impiegare mezzi marittimi di cantiere equivalenti per gli aspetti tecnico-operativi e ambientali a quelli di una draga autocaricante refluente. Tali prescrizioni verranno disposte dal Capitolato Speciale di Appalto.
Per quanto riguarda limpiego di dispositivi rivolti a contenere fisicamente la torbida che potrebbe essere generata nelle fasi di dragaggio, quali le panne galleggianti, si ritiene che a causa della presenza della corrente fluviale essi non potranno essere adottati nel presente caso.
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a1 Importo dei lavori al netto degli oneri per la sicurezza 1,227,787.20 a2 Oneri per la sicurezza non assoggettabili a ribasso d'asta 37,972.80 a2.1) Oneri SPECIFICI per la sicurezza non contemplati nei prezzi unitari 0.00 a2.2) Oneri per la sicurezza ORDINARI gi contemplati nei p.u. dei lavori 37,972.80 a) Importo Totale dei lavori (comprensi gli oneri per la sicurezza) 1,265,760.00 b) Somme a Disposizione della Stazione Appaltante 1,382,548.80 b1) lavori in economia, esclusi dall'appalto (non previsti) 0.00 b2) rilievi accertamenti ed indagini (IVA inclusa) 700,000.00 b3) allacciamenti ai pubblici servizi (non richiesti per i lavori) 0.00 b4) imprevisti (inclusa IVA se dovuta) 126,576.00 b5) acquisizioni aree o immobili (non necessarie per i lavori) 0.00 b6) accontanamento ex art 133 Codice Appalti (D.L. 16.04.2006 n.163) (inclusi IVA e altri oneri accessori) 37,972.80 b7) spese tecniche relative alla progettazione, alle necessarie attivit preliminari, nonch al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze dei servizi, alla direzione dei lavori ed al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. Collaudo tecnico-amministrativo e statico. Fondo incentivo ex art. 92 Codice Appalti (D.L. 163/06) (inclusi IVA e altri oneri contributivi accessori) 260,000.00 b8) spese per attivit di consulenza e di supporto al RUP (IVA inclusa) 35,000.00 b9) spese per commissioni giudicatrici 15,000.00 b10) spese per pubblicit legale degli atti afferenti il procedimento (IVA inclusa) 8,000.00 b11) spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato speciale di appalto, collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici. (iva inclusa) 200,000.00 b12) Lavori di cui al punto a) esenti IVA Totale generale a) + b) 2,648,308.80 LAVORI DI DRAGAGGIO IN SOMMA URGENZA PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL PORTO DI PESCARA QUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO articolazione conforme all'art 16 del DPR n. 207/2010 I STRALCIO - Dragaggio Darsena a -6,5 m s.l.m.
4 STIMA PRELIMINARE DEI COSTI DELLINTERVENTO DI DRAGAGGIO DI I STRALCIO Si riporta nella tabella seguente il quadro economico relativo al dragaggio di primo stralcio previsto dal presente progetto preliminare.