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RECENSIONE IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Il romanzo è stato scritto da Harper lee negli anni 60 per denunciare il razzismo negli stati
uniti, principalmente nel sud. Il romanzo è tutto un grande flash back e la narratrice è la
protagonista stessa, Scout Finch. Il romanzo comincia con lei, il fratello ed un amico che
giocano durante l’estate, i quali spesso si avventurano per “spiare” la casa del vicino Boo,
del quale hanno molta paura; un giorno però un uomo di colore viene accusato
ingiustamente per violenza sessuale alla figlia di Bob Ewell, Mayella, e il padre di scout,
Atticus Finch, il quale era un avvocato, accetta di difende il bracciante di colore ma anche
in assenza di prove l’uomo viene condannato dal giudice ingiustamente, quindi un giorno
tenta di fuggire ma viene sparato e muore. Quando scout comincia la scuola viene presa in
giro per difendere le persone di colore e spesso per questo picchiava gli altri bambini. Ma il
padre la riprendeva spesso per questo e gli diceva di discuterne piuttosto che usare le
mani. Successivamente si viene a sapere che il bracciante non aveva nessuna colpa, infatti
era il padre bob che la violentava, quindi per vendetta decide di andare ad uccide tutta la
famiglia Finch, ma proprio il vicino di cui avevano paura i bambini viene in loro soccorso,
uccidendo bob, ma la polizia avendo capito ciò che aveva fatto giudicò l’accaduto come un
incidente e poi si venne a sapere che Boo guardava spesso i Finch giocare e voleva quasi
unirsi a loro. Il romanzo si conclude con scout ormai scresciuta che pensa agli insegnamenti
del padre riguardo a non giudicare le persone di colore.
Il romanzo è particolarmente interessante perché l’autrice racconta molto bene la
tematica del razzismo e come le persone che difendevano le persone di colore erano anche
loro giudicate, poiché erano considerati una razza inferiore, anche se Atticus era
consapevole dei giudizi negativi che avrebbe ricevuto difendendo i neri ha dato questi
insegnamenti anche alla figlia, che li accolse molto bene tanto da battersi anche scuola.
Il linguaggio del romanzo è molto semplice, per il semplice fatto che viene raccontato da
una bambina che all’inizio del romanzo ha 6 anni e alla fine 10 e spesso non è molto
educata. Il romanzo mi è piaciuto e se potrei dare un giudizio in stelle darei 4: perché il
romanzo gira attorno ad una sola tematica e quindi poteva anche essere raccontato in
modo più breve; però comunque il linguaggio, come ho detto prima, è semplice e il
romanzo può essere capito con molta facilità.

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