Letteratura:
1.Vengono iscritte che tutti coloro che entrassero nell’Inferno sono condannati a un dolore eterno come
loro lo hanno procurato agli altri o nei confronti di Dio, viene ribadito inoltre che tutti quelli che entrano
devono lasciare ogni speranza di salvezza.
2.Viene descritta un’anafore cioè la ripetizione della stessa parola in più versi, cioè per me si va.
3. Il ben dell’intelletto definisce che coloro che erano andati all’Inferno avevano perso il senso
della ragione cioè la strada della salvezza.
4. Gli ignavi vengono collegati fuori dall’inferno perché sono persone che non hanno compiuto né
bene né male e quindi non sono degni né di andare al Paradiso né all’inferno (43-53)
5. Insieme agli ignavi si trovava anche papa Celestino V che era all’Inferno perché aveva rinunciato alla sua
carica e aveva lasciato posto a Bonifacio VIII che aveva portato disordine e per questo
Dante si rimprovera di lui di questo.
6. Sono costretti a correre dietro una bandiera bianca e ad essere morsi da mosconi e altri insetti,
questa pena vuole rappresentare che come in vita non hanno fatto una scelta da che lato stare.
Ora sono costretti a correre dietro una bandiera bianca.
8. Caronte viene descritto come un vecchio con la barba lunga e che aveva il compito di
trasportare le anime impure nell’inferno, si presente a Dante in modo rabbioso perché si
accorge di essere ancora vivo.
9. Dicendo che era un ordine dettato dalla volontà divina e che doveva essere rispettato
.
10. Significa che le cose ti saranno note.
11. È riferita a Caronte che stava arrivando e viene detto che Dante per la paura si ammutolì e
abbasso il suo sguardo pieno di vergogna.
13. Perché si ritrova davanti a Caronte e pensa in tale momento in cui arriva di essere un dannato.
15. Secondo Dante gli ignavi non avevano fatto nulla quando erano in vita quindi quasi da ritenerle
inutili e il bene che potevano fare per gli altri non lo hanno fatto.
16. Nella "Divina Commedia", Caronte è descritto da Dante come una figura crudele con la barba
lunga e i capelli bianchi che urla ai dannati che la loro pena è eterna, e batte con i remi chiunque si fermi.
Caronte quindi è senza scrupoli e non si fa problemi a picchiare le anime dannate. Quando Caronte nota
che Dante non è un’anima, cerca di cacciarlo via da quella sponda, fissandolo con occhi rossi come braci e
circondati da cerchi di fuoco che spaventano le anime dei dannati facendoli piangere e maledire le loro
famiglie. Il Caronte virgiliano ha il fisico molto simile a quello del Caronte dantesco, ma dalla descrizione si
nota che la sua figura è meno crudele di quella del Caronte dantesco.
18. Virgilio spiega che le anime dannate si comportano in maniera malefica versi coloro che li hanno
voluti aiutare o che hanno fatto del bene per loro.
19. Il passaggio sull’altra riva avviene grazie ad Caronte alla sua barca.