Sei sulla pagina 1di 101

PIACENZA 5 DICEMBRE 2011

Magnapark Monticelli

LOGISTICA E PREVENZIONE INCENDI

_______________________________

Il ruolo degli impianti sprinkler per la


logistica
Ing. Marco Montanari

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


L’ installazione di impianti di protezione automatica sprinkler
in ambito logistico risulta una primaria necessità ed una
consolidata prassi tecnica, oltre che un servizio di garanzia
per la propria clientela.
Confortano in tal senso anni di statistiche e report su eventi
incidentali verificatisi in tutto il mondo dove gli impianti
sprinkler, correttamente installati e manutenzionati, hanno
dimostrato di conseguire in caso di incendio:
• risparmio vite umane e feriti in caso di eventi incidentali
• netta riduzione dei danni materiali e merci ed impianti
•enormi risparmi di tempo e costi nel ripristino della
praticabilità e funzionalità delle attività colpite

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Offrire in ambito logistico servizi di protezione attiva
antincendi, ed in particolare sprinkler, significa pertanto :

• poter soddisfare specifiche esigenze della propria clientela e


dei relativi soggetti assicurativi

• offrire servizi più competitivi rispetto al mero affitto di aree


da adibire a stoccaggio tali e quali

Scopi pertanto che, pur naturalmente non contrastandoli,


travalicano il mero soddisfacimento degli obbiettivi istitutivi
della Prevenzione Incendi e delle relative regole tecniche, che
si concretizzano nel conseguimento di un autorizzazione ad
esercire l’attività (il Certificato di prevenzione Incendi).
E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica
PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:
Le attività logistiche sono normalmente caratterizzate da una
densità molto bassa di lavoratori per unità di superficie e
sono pressoché assenti soggetti esterni alle attività, pubblico
o clientela. Sono inoltre normalmente limitate le possibili
fonti di innesco in particolare laddove è conseguita una netta
separazione e compartimentazione tra zone lavorazione e
zone stoccaggio.
Questi aspetti hanno conseguenze rilevanti nella valutazione
del rischio in quanto:
• è difficilmente prevedibile uno scenario in cui possano
essere coinvolti direttamente da un evento numerosi
lavoratori

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:
•Il dimensionamento delle vie di esodo non è pressoché mai
caratterizzato per densità di affollamento, ma piuttosto per
lunghezza del percorso d’esodo.
•Non essendoci normalmente fra le persone esposte pubblico
(aspetto tipico invece della vendita al dettaglio o
all’ingrosso), con adeguata formazione ed informazione il
posizionamento delle vie di esodo e dei presidi antincendio è
da intendersi noto. Il ricorso a lavoratori iterinali e frequenti
turn-over del personale possono tuttavia, in caso di
formazione ed informazione non rigorosamente mantenute,
rendere questo aspetto favorevole meno certo.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


PECULIARITA’ DEL RISCHIO INCENDIO IN LOGISTICA:
•Il dimensionamento delle vie di esodo non è pressoché mai
caratterizzato per densità di affollamento, ma piuttosto per
lunghezza del percorso d’esodo.
•Non essendoci normalmente fra le persone esposte pubblico
(aspetto tipico invece della vendita al dettaglio o
all’ingrosso), con adeguata formazione ed informazione il
posizionamento delle vie di esodo e dei presidi antincendio è
da intendersi noto. Il ricorso a lavoratori iterinali e frequenti
turn-over del personale possono tuttavia, in caso di
formazione ed informazione non rigorosamente mantenute,
rendere questo aspetto favorevole meno certo.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


FREQUENZA STORICA INCIDENTI:

Incendi /anno USA in magazzini anni 1980 – 2006 fonte NFPA e NFIRS

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


PERDITE ECONOMICHE IN M$:

Perdite in M$ al valore attuale anno 2006


600

500

400

300

200

100

2006
1988

1993
1987

1994

1999
1983

2002
2003
2004
2005
1984
1985
1986

1989

1995
1996

1998
1997

2001
1981
1980

1991

2000
1982

1990

1992

fonte NFPA e NFIRS

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


CAUSA PREVALENTE INCIDENTI:

Cause Incendi USA in magazzini anni 2003 – 2006 fonte NFPA e NFIRS

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MEDIE ANNUALI 2003-2006:

Incendi : 1350 /anno


Morti: 5 / anno (di cui il 42 % in incendi dolosi)
Feriti: 21 / anno
Danni patrimoniali diretti: 124 M$ /anno

Cause Incendi USA in magazzini anni 2003 – 2006 fonte NFPA e NFIRS

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTO ENERGIA E POTENZA:
In ogni caso il rischio incendio è da intendersi tutto fuorché
basso per effetto di:
• Carichi di incendio specifici molto elevati quindi grande
energia rilasciata
•Grande potenza rilasciata in caso di incendio per effetto
della rapida propagazione verticale (ad esempio all’interno
delle scaffalature) o allo stoccaggio di liquidi
•Grandi quantità di fumi prodotte e loro conseguenze sulla
visibilità ed accessibilità ai locali sia agli effetti dell’esodo sia
agli effetti di tentativi di spegnimento manuale sia parte
delle Squadre di Protezione e Lotta agli Incendi, che da parte
dei VV.FF.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIA DI INCENDIO:
Questo spiega perché nella lettura tecnica quando ci si
riferisce ad incendi magazzini / insediamenti logistici si parli
di rischi HHS (High Hazard Storage), quindi rischi gravi per
effetto dell’immagazzinamento di importanti quantità di
merci e conseguentemente dell’energia / potenza termica
rilasciata da questa fattispecie di rischio.

Per comprendere l’effetto distruttivo e la rapida con cui


questo è conseguito si riportano alcuni esempi.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTO DI UN
MODESTO INCENDIO DI
UN SACCO DI MAGLIE
SOTTO UN SOPPALCO
(REGGIO E. 1999):

DEPOSITO SCARICO
ASSENZA EFC E SPRINKLER
L’incendio si sviluppava nottetempo e
l’assenza di sfogo per i fumi,
nonostante la quantità esigua di
materiali coinvolti comportava
inagibilità per spalling a elementi
strutturali copertura in corrispondenza
della zone dell’incendio , distruzione
completa dell’impianto elettrico ed
annerimento completa del locale.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTO DI
UN MODESTO
INCENDIO DI
UN SACCO DI
MAGLERIA
SOTTO UN
SOPPALCO
(REGGIO E.
1999):

Ambiente
sostanzialmente
scarico eppure
danno pressochè
totale

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTO DI
UN MODESTO
INCENDIO DI
UN SACCO DI
MAGLIE
SOTTO UN
SOPPALCO
(REGGIO E.
1999):

Effetto fumi su
impianto elettrico a
grande distanza da
focolaio

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTO DI
UN MODESTO
INCENDIO DI
UN SACCO DI
MAGLIE
SOTTO UN
SOPPALCO
(REGGIO E.
1999):

Spalling e danni
permanenti
elementi copertura
per effetto termico

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato in
rack – sperimentazione
TESI 2010

Scenario di prova.
Plastici non espansi cartooned

PRIMA

Per gentile concessione di Bettati


Antincendio srl - RE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato
in rack –
sperimentazione
TESI 2010

Scenario di prova.
Plastici non espansi cartooned

PRIMA

Per gentile concessione di


Bettati Antincendio srl - RE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Fuoco normalizzato
in rack –
sperimentazione
2010

Scenario di prova.
Plastici non espansi cartooned

DOPO

Per gentile concessione di


Bettati Antincendio srl - RE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Fuoco
normalizzato
in rack –
sperimentazio
ne 2010

Scenario di prova.
Plastici non espansi
cartooned

DOPO

Per gentile concessione


di Bettati Antincendio
srl - RE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Fuoco 1200
normalizzato in
rack – 1000
Temp. 6 - Test01 [°C]
sperimentazione Temp. 6 - Test02 [°C]

2010

Temperatura [°C]
800

600

Evoluzione temperature
all’interno scaffali zona 400
focolare

200

0
0 5 10 15 20 25 30 35
Per gentile concessione di Tempo [min]
Bettati Antincendio srl - RE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


SPRINKLER UNA STORIA DI SUCCESSI:
Da più di un secolo l’idea di poter scaricare in modo mirato e
puntuale acqua (o acqua additivata) nella zona interessata da
un principio di incendio per controllarlo o estinguerlo ha
comportato una continua evoluzione nei materiali, nei
sistemi di dimensionamento, e in un miglioramento continuo
nelle prestazioni di suddetti impianti.
Per comprenderne l’efficacia sono indubbiamente utili le
statistiche e gli studi redatti dai principali enti internazionali
quali ad esempio NFPA (National Fire Protection Agency) e
FM Global Insurance. L’analisi di cause incidentali,
percentuali di efficacia, motivi di default può aiutare a meglio
progettare e proteggere le attività.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


11 Agosto 1874 1998 2011
Harry S. Parmelee patents Central Sprinkler Corporation Un moderno Storage
sprinkler head brevetta l’ESFR K 25 Sprinkler ESFR K 25

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


NFPA :
L’ente oltre a produrre standard tecnici mantenuti
continuamente aggiornati in base alle evidenze sperimentali
e al progresso tecnico produce un immensa mole di dati
scientifici e tecnico-statistici.

Precisazione: le NFPA non sono “le norme americane” degli sprinkler. La NFPA è una
associazione internazionale no-profit fondata nel 1986 a cui aderiscono membri in
tutto il mondo (attualmente oltre 70.000), la cui missione è ridurre in tutto il mondo
le conseguenze degli incendi e di altri rischi sulla qualità della vita fornendo e
promuovendo codici consensuali, ricerca formazione ed istruzione.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INCENDI ALL’INTERNO DI MAGAZZINI ESCLUSI COLD STORAGE
PERIODO OSSERVAZIONE 2003 – 2006 :
Numero incendi in strutture % protetti da sprinkler sul
protette da impianti totale incendi monitorati
automatici
510 38 %

Tipologia Percentuale Percentuale


sprinkler nelle relativa impianti assoluta sul totale
strutture protette degli incendi
interessate da
incendi
Ad umido 81 % 31 %
A secco 17 % 7%
Altro 2% -
Fonti: NFIRS e NFPA Survey

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


PRINCIPALI EFFETTI POSITIVI DEGLI SPRINKLER IN LOGISTICA:
Effetto Depositi Non Depositi Protetti Risultato
Protetti
Perdita patrimonale media 102,000 $ 86,000 $ - 16 %
Confinamento dell’incendio 78% 51 % - 27 %
al solo ambiente dove si è
originato

Il confinamento dell’incendio al solo ambiente dove si è originato


è particolarmente importante quando le attività che si svolgono
sono intestate a ragioni sociali distinte a garanzia della clientela
che non ha un controllo diretto sulle attività limitrofe. A questo
risultato, oltre che la protezione passiva, gli impianti sprinkler
contribuiscono in modo significativo.
Fonti: NFIRS e NFPA Survey – periodo 2003 - 2006

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTI POSITIVI SUL DANNO PATRIMONIALE:
Gli effetti positivi ma non definitivi sui danni materiali sono dovuti
essenzialmente da un lato alla sfida tecnica che incendi di così rilevante
potenza richiedono al sistema di estinzione e al danno residuale
provocato dalla scarica d’acqua. La ricerca in questo senso (Vedere
nuovo approccio normativo FM) frutto di sistematiche osservazioni e
test sperimentali è tesa a conseguire un miglioramento dei risultati
privilegiando:
- Grandi densità di scarico (ugelli con maggiore coefficiente di efflusso)
con l’attivazione del minore numero di ugelli possibile
-Tipologie di scariche caratterizzate da una quantità di moto che meglio
consente il raggiungimento dei materiali incendiati (attraversamento
del plume) con risultati superiori in caso di adozione di tipologie
pendent
-Adozione dove tecnicamente fattibile di sprinkler quick-response

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTI SULLA SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA:
Gli effetti benefici degli impianti automatici sprinkler sulla salvaguardia
della vita umana , NORMALMENTE ASSAI RILEVANTI, nella LOGISTICA
sono statisticamente meno apprezzabili in quanto, per le ragioni
precedentemente esposte, è questa attività normalmente caratterizzata
da una bassa e residuale occorrenza di personale esterno e di pubblico, e
pertanto di problematiche legate all’evacuazione.
Al contrario tuttavia, essendo fuochi di grande importanza energetica
che incidono profondamente sia sulla resistenza strutturale che di
problematico spegnimento manuale, ed inoltre occorrendo spesso anche
manipolazione e stoccaggio di sostanze intrinscamente pericolose,
comportano un numero di vittime tutt’altro che trascurabile tra addetti e
Squadre di Soccorso, in particolare nelle attività già protette da sprinkler,
dove si presume i maggiori rischi siano ricorrenti.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFETTI SULLA SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA: Fonte: NFPA rep. 2010
Attività Morti per migliaia di incendi Riduzione
percentuale
Senza Con impianti
Sprinkler sprinkler ad
umido
Luoghi pubblici esclusi nightclub 0,6 0,0 100 %
Luoghi pubblici limitatamente a 0,5 0,0 100 %
consumazione cibi e bevande
(ristoranti …)
Strutture Sanitarie 4.6 1.3 72 %
Residenziali:
Case e appartamenti 7.8 1.5 80%
Hotel 4.3 0.9 79 %
Dormitori ed affittacamere
7.8 1.6 80 %
Zone produzione e lavorazione 1.0 0.7 25 %

Depositi esclusi cold storage 1.2 9.8 Nessuna

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


E’ un’iniziativa
% incendi troppo piccoli
per attivare l’impianto
automatico

37 %

Fonti: NFIRS e NFPA Survey


Numero incendi
significativi / anno in
grado di azionare

280
almeno uno sprinkler

% dove l’impianto è
intervenuto (A)
78%

% dove l’intervento è
PERIODO OSSERVAZIONE 2003 – 2006 :

risultato efficace (B)


97 %

% dove l’impianto è
intervenuto
efficacemente (A x B)
76 %

Con la collaborazione tecnica


INCENDI ALL’INTERNO DI MAGAZZINI ESCLUSI COLD STORAGE
E’ un’iniziativa
Incendi troppo piccoli per
poter attivare l’impianto

39%
% dove l’impianto è
intervenuto (A)

85%

Fonti: NFIRS e NFPA Survey


% dove l’intervento è
risultato efficace (B)

97%
% dove l’impianto è
IMPIANTI AD UMIDO

intervenuto efficacemente

83 %
(A x B)

Incendi troppo piccoli per


poter attivare l’impianto
25 %

% dove l’impianto è
intervenuto (A)
35 %

% dove l’intervento è
risultato efficace (B)
95 %
IMPIANTI A SECCO

% dove l’impianto è
ANALISI DEL CAMPIONE : EFFICACIA E DISPONIBILITA’

intervenuto efficacemente
33 %

(A x B)
Con la collaborazione tecnica
ANALISI CAUSE DI MANCATO INTERVENTO AREE STORAGE:
(Sprinkler di ogni tipologia)

CAUSA INCIDENZA

Totale spk Umido Secco


Intercettazione Impianto 89 % 91 % 91 %
Componente danneggiato che ~5% 4% 4%
provocava il mancato
intervento
Carenze manutenzione ~5% 2% 5%
Intervento manuale scorretto 2% 3%

TOTALE 100 % 100 % 100 %

Fonti: NFIRS e NFPA Survey

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFICACIA E DISPONIBILITA’: DEPOSITI esclusi cold storage
NUMERO TESTINE MEDIAMENTE INTERVENUTE IN IMPIANTI AD UMIDO INTERVENUTI
(EFFICACEMENTE O MENO)

< = 20
< = 10
Wet Sprinklers operated

<=9
<=8
<=7
<=6
<=5
<=4
<=3
<=2
1
0 20 40 60 80 100

Fonti: NFIRS e NFPA Survey

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


ANALISI CAUSE INEFFICACIA AREE STORAGE
(SPRINKLER DI OGNI TIPOLOGIA):

CAUSA INCIDENZA

Totale spk Umido Secco


L’acqua non raggiungeva il 75 % 50% 100 %
fuoco
Intervento manuale di 25 % 50 % -
disattivazione
TOTALE 100 % 100 % 100 %

Fonti: NFIRS e NFPA Survey

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


EFFICACIA: DEPOSITI esclusi cold storage
EFFICACIA INTERVENTO SPRINKLER A UMIDO IN FUNZIONE NUMERO TESTINE INTERVENUTE
Wet Sprinklers operated

TOTALE
> = 10
6 ÷ 10
3÷5
<=2
1

80 82.5 85 87.5 90 92.5 95 97.5 100

Fonti: NFIRS e NFPA Survey

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : CAUSE ED ACCORGIMENTI
SHUT-OFF IMPIANTO
Si evince dalle precedenti analisi che principale causa di mancato
intervento degli impianti sprinkler è al 91 % imputabile a uno shut-off
dell’impianto precedente all’evento incidentale.
Situazioni tipiche che producono il fenomeno:
•INIDONEA SORVEGLIANZA DEGLI IMPIANTI E FORMAZIONE IN QUESTO
SENSO DELLE SQUADRE DI PREVENZIONE E LOTTA AGLI INCENDI
•SCORRETTA GESTIONE DEI GUASTI (PERDITE, TRAFILAMENTI,
PROTEZIONE DAL GELO)
•MANCATO MONITORAGGIO DISPOSITIVI DI INTERCETTAZIONE IL CUI
AZIONAMENTO
•DANNI DA RILASCI ACCIDENTALI D’ACQUA PER FALSI ALLARMI DOVUTI
PER LO PIU’ A DANNEGGIAMENTI MECCANICI CHE INDUCONO LA
PROPRIETA’ AD ESCLUDERE GLI IMPIANTI (problematica anche connessa
ad una corretta progettazione).

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE
SEZIONAMENTO
Oltre agli indicatori visivi per la sorveglianza sul
campo sono disponibili contatti di posizione per
la sorveglianza remota.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE SEZIONAMENTO
Medesimi dispositivi sono installabili sulle valvole del tipo OS&J e sono
reperibili anche per valvole (per eventuali retrofit)

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
•SHUT-OFF IMPIANTO : SUPERVISIONE VALVOLE SEZIONAMENTO
Le valvole a farfalla sono normalmente disponibili con suddetti congegni
già di serie. L’acquisizione può essere
Indicatore visivo + contatti

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
Si evince che equipaggiamenti difettosi concorrono nel default in misura
assai modesta. Questa percentuale ~ 7 % ricomprende non solo il difetto
guasto delle apparecchiature, ma l’errore di chi le progetta, le seleziona,
le manutenziona e le testa.
Se l’errore umano fosse eliminabile o si adottassero norme e procedure
molto rigorose (tipo Nuova Zelanda e Australia 1) ), il valore scenderebbe
sotto lo 0.2 %.

1) H.W. Marryatt, Fire: A Century of Automatic Sprinkler Protection in Australia and New Zealand, 1886-
1986, 2nd edition, Victoria, Australia: Australian Fire Protection Association, 1988.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
Il problema gelo riguarda sia la distribuzione sprinkler (se a umido) che gli
idranti sia la RISERVA IDRICA.
Mentre per gli idranti è oramai pacifico l’uso dei cavetti scaldanti
congiuntamente alla coibentazione, sugli sprinkler tale prassi risulta
tecnicamente ed economicamente fattibili per brevi tratte, non certo per
proteggere tutta la rete di distribuzione di un grosso compartimento
logistico. L’alternativa a secco è prestazionalmente penalizzata. L’alternativa
con caricamento a glicole polipropilenico certificata solo per particolari
condizioni di dimensioni e classe merci, nonché con limitazioni di
estensione. Inoltre il caricamento a glicole è economicamente assai oneroso
dato il dimensionamento delle tubazioni.
IN CONCLUSIONE  LA LOGISTICA ANDREBBE NORMALMENTE REALIZZATA
SCONGIURANDO NEGLI AMBIENTI PROTETTI IL RISCHIO GELO

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
LA RISERVA IDRICA, IN PARTICOLARE QUANDO REALIZZATA FUORI TERRA
CON SERBATOI METALLICI DEVE PURE ESSERE PROTETTA DAL GELO IN TUTTE
LE LOCALITA’ IN CUI QUESTO COSTITUISCE UN RISCHIO OGGETTIVO.

NORME INTERNAZIONALI COME NFPA Standard E FM Data-Sheets, QUANDO


UTILIZZATE PER LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, DEBBONO ESSERE
CONGRUNETEMENTE UTILIZZATE ANCHE PER LE ALTRE COMPONENTI
IMPIANTISTICHE, ED IN PARTICOLARE PER STAZIONE DI POMPAGGIO E
RISERVA IDRICA.

NEL MERITO SI PUO’ SCHEMATIZZARE IL QUADRO NORMATICO COME


SEGUE:

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


STRUTTURA SINOTTICA STANDARD NFPA

STANDARD DI PROGETTAZIONE
EVENTUALE STANDARD PER IMPIANTI SPRINKLER O ALTRI
REGOLARE SPECIFICA IMPIANTI
ATTIVITA’
esempio : NFPA 13

STANDARD RICHIAMATI PER


SPECIFICHE PARTI: RICHIAMO DI LISTING E
APPROVALS PER LA QUALITA’ E
NFPA 20 (STAZIONI POMPE) CARATTERISTICHE MINIME DI
NFPA 22 (RISERVA IDRICHE) ALCUNE COMPONENTI
NFPA 25 (MANUTENZIONE)

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


STRUTTURA SINOTTICA DATA-SHEETS FM
EVENTUALE DATA SHEET
SPECIFICA ATTIVITA’ DATA SHEETS SPRINKLER O ALTRI
IMPIANTI
ESEMPIO :
esempio : DS 2-0
DS 8-9
INSTALLATION GUIDELINES FOR
STORAGE OF CLASS 1, 2, 3, 4 AUTOMATIC SPRINKLERS
AND PLASTIC COMMODITIES

DS RICHIAMATI PER SPECIFICHE


PARTI: APPROVAL
DS 3-7 FIRE PROTECTION PUMPS STANDARDS PER COMPONENTI
DS 3-2 WATER TANKS FOR FIRE
PROTECTION
DS 3-2 EARTHQUAKE PROTECTION DATABASE COMPONENTI
FOR WATER-BASED FIRE APPROVATE
PROTECTION SYSTEMS

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
PERTANTO SE ADOTTO NFPA PER L’IMPIANTO  NFPA 22 PER RISERVA
IDRICA

SE ADOTTO DS FM  ADOTTO DS 3.2 PER RISERVA IDRICA

SE ADOTTO UNI EN 12845  AUTOREFERENZIALE E MOLTO LACUNOSA CON


MOLTO MENO PRESCRIZONI ( E LO E’ ANCHE SUI LOCALI TANTO E’ VERO CHE
SI E’ DOVUTO PROVVEDERE AD EMETTERE UNA NORMA NAZIONALE LA UNI
11292 2008).

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
TUTTE CONCORDANO SULLA PROTEZIONE DAL GELO (SERBATOI FUORI
TERRA IN PARTICOLARE) MA SOLO NFPA E FM DANNO GLI STRUMENTI
OPERATIVI SU COME FARLO 

RISCALDANDO L’ACQUA AFFINCHE’ NON SCENDA MAI SOTTO I 5 ÷ 6°C

Fonti: FM DS 3-2

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
PROTEGGERE DAL GELO I SERBATOI ESTERNI ADIBITI A RISERVA IDRICA:

•EVITARE INDISPONIBILITA’ INVERNALI DEL SISTEMA


•PROTEGGERE I MOTORI DELLA/E MOTOPOMPA/E RAFFREDDATE AD ACQUA
DA TEMPERATURE LIMITE E SHOCK TERMICI
•EVITARE LE CONSEGUENZE DI CATASTROFICI CEDIMENTI STRUTTURALI

SIGNIFICA ANCHE INSTALLARE SERBATOI ISOLATI IN TUTTE QUELLE


LOCALITA’ DOVE SUSSISTE UN RISCHIO GELO PERCHE’ LE DIFFERENZE DI
POTENZA RICHIESTA SONO DELL’ORDINE DI ALMENO 30 VOLTE.

Fonte: FM DS 3-2

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO DATI MILANO – Temp. NORMALI
GIORNALIERE
•Criteri FM per definire il rischio gelo: Maximum Minimum
• minima normale del mese più freddo January 6°C / 43°F -4°C / 25°F
inferiore a -1°C (la media aritmetica delle February 8°C / 46°F -3°C / 27°F
minime di un mese nel periodo March 13°C / 55°F 0°C / 32°F
osservazione) April 17°C / 63°F 4°C / 39°F
May 21°C / 70°F 9°C / 48°F
June 25°C / 77°F 12°C / 54°F
July 28°C / 82°F 15°C / 59°F
August 27°C / 81°F 14°C / 57°F
September 24°C / 75°F 11°C / 52°F
October 18°C / 64°F 6°C / 43°F
November 11°C / 52°F 1°C / 34°F
December 7°C / 45°F -4°C / 25°F

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL GELO
•Criteri FM per definire il rischio gelo:
• La più bassa media (aritmetica (minima + max) / 2) giornaliera più bassa
periodo registrazione (LODMAT “Lowest One Day Mean Atmospheric
Temperature”) < -9 °. Param,etro utilizzato anche per la scelta degli acciaii
nella costruzione dei serbatoi secondo gli eurocodici (UNI EN 14015:2006
Titolo : Specifiche per la progettazione e la fabbricazione di serbatoi di
acciaio costruiti in sito, verticali, cilindrici, a fondo piatto, sopra suolo, saldati
per liquidi a temperatura ambiente e superiore)

Milano 10 /1/1985 media -10.5 °C (minima -14.4 °C massima -6.5 °C)


Credo sia il LODMAT a trent’anni per Milano.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


IL GELO •Importanza isolamento serbatoi

~ 20 ÷ 30 VOLTE POTENZA INSTALLATA

Isolati con R = 1.76 m²K/W Non isolati

Fonte: FM DS 3-2

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
IL FUOCO
ANCHE LA RISERVA IDRICA DEVE ESSERE PROTETTA DALL’AZIONE DEL FUOCO

LA NFPA 22 prescrive che la sistemazione dei SERBATOI SIA TALE CHE gli
STESSI E STRUTTURE SUPPORTO METALLICO SIANO ESPOSTI ALL’AZIONE DEL
FUOCO. Soluzioni alternative:

-DISTANZE MINIME DA APERTURE ( 6.1 m oltre 1.8 m in altezza dal limite


dell’apertura)
-FIREPROOFING R 120 ‘
-SCHERMATURE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE

COLLASSI DI VARIA NATURA DEI SERBATOI : IL RISCHIO


Auburn (Massachusetts)

Cedimento strutturale
serbatoio 300000 gal

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
COMPONENTI DANNEGGIATI CHE IMPEDISCONO LA SCARICA
Gli EFFETTI SISMICI
Progettare con criteri antisimici sia i principali locali e macchinari (stazione
pompe e riserva idrica) ma anche delle componenti non strutturali quali
l’intera rete di distribuzione sprinkler è una PRECISA PRESCRIZIONE NELLE
NTC 2008 .

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
In realtà le “analisi più accurate” nonché modalità esecutive di dettaglio la
letteratura internazionale le fornisce per le reti di distribuzione sprinkler:

SI  Lo standard NFPA 13 -2010


SI  Il DS 2-8 FM Insurance
Che per gran parte si assomigliano

NO  La UNI EN 12845 (ma aspettiamo con ansia)

SCOPI:
- IMPEDIRE CHE A SEGUITO DI SOLLECITAZIONE SISMICA LO SPOSTAMENTO
INDOTTO SULLE TUBAZIONI E IL CONTRASTO CON LA STRUTTURA
DANNEGGLI TUBAZIONI O LE TUBAZIONI DANNEGGIONO LE STRUTTURE.
MINIMIZZARE IL RISCHIO DI SCARICHE D’ACQUA PER EFEFTTO DI TALI
DANNEGGIAMENTI.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
Oltre che tecnicamente da un punto di vista assicurativo è un aspetto
fondamentale, oramai quasi prevalente:

•Un evento incendio


può interessare al
massimo un
compartimento di un
proprio cliente alla
volta.

•Un evento sismico


interessa tutti gli
impianti di tutti i
committenti dell’Area
colpita.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Staffaggi sprinkler in area sismica:
SENZA APPROFONDIRE ECCESSIVAMENTE IN QUANTO MATERIA MOLTO
TECNICA, LE DOMANDE CLASSICHE:
•E’ POSSIBILE PROGETTARE SPRINKLER CON STAFFAGGI ANTISIMICI ?
Si, ad oggi, con standard tecnici NFPA o FM.
E’ POSSIBILE ESEGUIRE RETROFIT DI IMPIANTI PREESISTENTI NON ANTISIMICI?
Si, e non necessariamente risulta costoso o complesso. Dipende da come furono
realizzati e progettati.
CHI PUÒ PROGETTARE SIMILI ACCORGIMENTI ?
Tecnici abilitati nei limiti dei propri ambiti di competenza (ingegneri).
ESISTONO MATERIALI CERTIFICATI?
Si, a norme UL o FM
IL TUTTO SI RISOLVE CON INSTALLAZIONE DI SWAY BRACES E GIUNTI MORBIDI?
NO. Questo lo fan credere solamente alcuni commercianti, anche se l’installazione delle
sway braces è indispensabile. Ma il calcolo è fondamentale
QUAL’ E’ IL PUNTO CRITICO MAGGIORE DI UNO STAFFAGGIO ANTISIMICO ?
Il punto critico c’è solo se lo progetta o lo installa un incompetente. Per il resto
vengono utilizzati anche in California con ben altre sollecitazioni e risultati evidenti a
tutti.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
MANUTENZIONE INADEGUATA
Problema endemico. Sarà sicuramente assai più preciso il Dott. Giuseppe
Macchi, a cui intervento rimando per merito e complessità.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


MANCATO INTERVENTO / INDISPONIBILITA’ : PRINCIPALI CAUSE
INTERVENTO MANUALE SCORRETTO
Trattasi di interventi manuali a scarica in corso errati per merito o tempistica,
che si concludono con la messa fuori servizio dell’impianto. Esempi:
-Chiusura della valvola di sezionamento principale
-Apertura manuale precoce degli EFC del compartimento (con conseguente
ritardo o incapacità di reazione dell’impianto sprinkler)
-Ovviamente possono sopperire:
-CORRETTI PASSAGGI DI CONSEGNA DAL FABBRICANTE ALLA SQUADRA DI
PREVENZIONE E LOTTA AGLI INCENDI CON IDONEA DOCUMENTAZIONE A
CORREDO
-CORRETTE PROCEDURE CONTENUTE NEL PIANO DI EMERGENZA REDATTE
ANCHE SULLA SCORTA DELLE INDICAZIONI PROGETTUALI
-CORRETTA TARATAURA T. INTERVENTO EFC (COORDINAMENTO PROGETTUALE)
ED EVENTUALE POSSIBILITA’ DI RICHIUDERLI SE ATTUATI ACCIDENTALMENTE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE

ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO O SCARICA INSUFFICIENTE

La maggior parte delle cause di inefficacia sono dovute al fatto che

1. L’ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO ( incidenza tipica 43 %)

2. LA DENSITÀ DI SCARICA RISULTA INSUFFICIENTE (~ 37 %)

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
1. ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
Esiste una molteplicità di cause per cui l’acqua può non raggiungere il
materiale incendiato. Tra le più comuni:

1.1 TESTINE SOLO A SOFFITTO CON TIPOLOGIE DI STOCCAGGIO CHE


INVECE RICHIEDONO ANCHE SPRINKLER IN-RACK O DISPOSIZIONE
SPRINKLER IN-RACK MAL ESEGUITA

E’ questo ad esempio il caso di scaffalature con ripiani solidi o inidonei per


l’applicazione di sole testine a soffitto, o di merci disposte in contenitori
superiormente (open box container) aperti, che quindi captano e
trattengono l’acqua scaricata senza consentire alla stessa di raggiungere i
livelli inferiori dove si è originato l’incendio, oppure di copertura che per
pendenza, altezza non consentono l’installazione di erogatori eslusivamente
a soffitto.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
Ovvero dimensioni dei flue spaces
trasversali o longitudinali inadeguate
o flue spaces assenti

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
Una progettazione e
realizzazione oculate degli
sprinkler in rack, laddove
necessari, consentono di
minimizzare i rischi di
rottura accidentale per
effetto meccanico
(movimentazione merci
con muletti) e vincere
pertanto la diffidenza o
l’accadimento di quegli
eventi che inducono a
intercettare gli impianti e
renderli indisponibili.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE

A tal proposito NFPA 13 rev 2010, uno degli standard di progettazione


applicabili e più comuni, prevede:
-Transversal flues space >= 152.4 mm fra le merci in corrispondenza dei
montanti
-Longitudinal flues space >= 152.4 mm per scaffalature doppie (possono
essere omesse per stoccaggi fino a max 7.6 m)

Per evitare inoltre la schermatura degli sprinkler in-rack:


•Distanza minima di 76 mm di questi dai montanti
•Distanza minima di 150 mm di questi dalla sommità delle merci
•Sono altresì previste configurazioni che richiedono Face sprinklers
ovvero sprinkler in rack posizionati non al centro dello scaffale ma lato
corridoio e devono essere posizionati a non oltre 460 mm dal limite
esterno dello scaffale

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.2 TESTINE SOLO A SOFFITTO INIDONEE A CONFERIRE LA NECESSARIA
QUANTITA’ DI MOTO

Impossibilità di proteggere il rischio senza l’integrazione di sprinkler in-rack


perché testine in grado di erogare la scarica richiesta ma non in grado di
conferire alla scarica la necessaria quantità di moto a penetrare il plume
fino alla base dell’incendio.

Nell’esempio a fianco due testine con lo


stesso coefficiente di efflusso, entrambe
approvate per aree Storage ma l’una
operante in control mode e l’altra in
estinguish mode con altezze e modalità di
installazione ammesse differennti.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.3 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

E’ un aspetto fondamentale, DETERMINANTE, sia per la possibilità di


eseguire un determinato impianto o meno e di ritrovarlo conforme e
funzionante.
ASPETTI PROGETTUALI
Supponiamo per semplificare con un esempio di dover realizzare per scopi
logistici un deposito di mat. classificabili cat IV o plastici non espansi
all’interno di confezioni in cartone con scaffalature singole e doppie con gli
ultimi standard FM, quelli di derivazione sperimentale più recente, in modo
da garantire lo standard prestazionale richiesto dal cliente. Utilizzeremo
allora:

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
E in particolare la tabella 8

Da cui si evince chiaramente che le soluzioni consigliabili per edifici di altezza fino a 13.5
m (la normalità costruttiva) richiedono quick response di elevato coefficiente d’afflusso
(ESFR secondo lo standard NFPA)

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
Per la Società di logistica questa è anche la soluzione oggi preferenziale
perché ben raramente è noto e definitivo il layout della propria clientela,
ovvero si assiste anche turnover di client con esigenze differenti e
personalizzare eccessivamente in base a tipologie di scaffalature … il lay-out
impiantistico sin dall’inizio è da un punto di vista delle tempistiche e dei
costi assolutamente limitativo.
Questa soluzione risulta invece conforme alle richieste della gran parte di
Committenti, ed in particolare non richiede di volta in volta la
specializzazione degli in-rack.
E’ altresi’ la soluzione preferenziale per queste altezze.

PER CONTRO:
Queste tipologie richiedono ben precise condizioni di rispetto, cui
direttamente o indirettamente navigano contro molti vincoli normativi. Si
accennano brevemente lasciando il dibattito per il tavolo normativo.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
RAGIONIAMO AL CONTARIO: QUALE SAREBBE L’EDIFICIO IDEALE E CHI CI
VIETA DI COSTRUIRLO ?
Sono l’ideale quegli edifici utilizzati laddove proprio questa tipologia di
erogatori sono nati e sperimentati:
•EDIFICI LEGGERI CON LUCI IMPORTANTI DI PENDENZA NULLA O MODESTA
CON STRUTTURE PORTANTI IN METALLO O IN LEGNO, ELASTICI CON OTIME
CARATTERISTICHE ANTISISMICHE
•EDIFICI BEN ISOLATI PERCHE’ PER QUESTE ALTEZZE, E DAI DATI STATISTICI A
DISPOSIZIONI, LE SOLUZIONI NORMATIVE DISPONIBILI SONO
ESCLUSIVAMENTE AD UMIDO, E IL RISCHIO GELO DEVE PERTANTO ESSERE
SCONGIURATO MIMIZZANDO GLI SPRECHI DI ENERGIA (O MAGARI
UTILIZZANDO SOLO FONTI RINNOVABILI)
•EDIFICI COSTRUTI CON MATERIALI RINNOVABILI CON LCA (LYFE CICLE
ASSESTMENT) ACCETTABILI A GARANZIA DELLA QUALITA’ DI VITA DELLE
PROSSIME GENERAZIONI.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
IDONEO ESFR
Un edificio con
caratteristiche di
copertura pressoché
ideali (ANZI PERFETTE)
per l’installazione di
un impianto sprinkler
ESFR.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
INIDONEO ESFR
Un edificio con
caratteristiche di
copertura inidonee
per installazione
ESFR PER
COSTRUZIONE A
FALDE IN ECCESSO DI
PENDENZA.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Un edificio con caratteristiche di copertura a SHED problematiche per installazione ESFR per distanze
realizzabili tra testine e copertura

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
E CHI CI VIETA DI COSTRUIRE L’EDIFICIO IDEALE ?
1) Il DM 9 marzo 2007 E LA INDISPONIBILITA’ DI UNA REGOLA TECNICA
SPECIFICA
Le richieste dei minimi di resistenza al fuoco sia determinando col metodo
semplificato sia ricorrendo all’approccio prestazionale con tecniche di FSE
(Fire Safety Engineering), quando venga esplicitamente richiesto l’obbiettivo
prestazionale superiore al livello II, tendono ad escludere di fatto le
strutture metalliche tranne il ricorso sistematico allo strumento della
deroga.
gi è la quantità del singolo materiale combustibile in
kg
Hi è il potere calorifico inferiore del singolo materiale
mi è il fattore che descrive la partecipazione alla
i gi  H i  mi  i combustione del singolo materiale combustibile
qf  Ψi è il fattore che descrive la protezione dal fuoco del
singolo materiale combustibile
A A è la superficie planimetrica netta del compartimento
o spazio di riferimento

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
qf densità di carico al fuoco caratteristica
q f ,d  q f   q1   q 2   n δq1
δq2
fattore dimensioni del compartimento (≥ 1,00)
fattore tipo d’attività (≥ 0,80)
δn fattore misure di protezione attiva (≥ 0,20)

Area del δq1 Classi


compartiment di Descrizione δ q2
o A in m2 rischio

A < 500 1,00 Aree che presentano un basso rischio di incendio in


termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione
500 ≤ A < 1.000 1,20 I delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da 0,80
parte delle squadre di emergenza
1.000 ≤ A < 2.500 1,40
2.500 ≤ A < 5.000 1,60 Aree che presentano un moderato rischio di incendio
come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di
5.000 ≤ A < 10.000 1,80 II un incendio e possibilità di controllo dell’incendio stesso 1,00
da parte delle squadre di emergenza
A ≥ 10.000 2,00
Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini
di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle
III fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte 1,20
delle squadre di emergenza

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
Quando sarebbe così semplice dare il giusto peso agli impianti che
storicamente hanno dimostrato elevata efficacia:
Da :
ni, Funzione delle misure di protezione
Sistemi Sistemi di Sistemi Squadra Rete idrica Percorsi Accessibilit
automatici di evacuazione automatici di aziendale antincendio protetti di à ai mezzi
estinzione automatica rivelazione, dedicata alla accesso di
di fumo e segnalazione lotta soccorso
calore e allarme di antincendio[ VVF
incendio
ad altro n3 n4 n5 Interna interna e n8 n9
acqua n2 n6 esterna
n1 n7
0,60 0,80 0,90 0,85 0,90 0,90 0,80 0,90 0,90

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
E PERTANTO:
Per il classico comparto di circa 5000 m² di magazzino intensivo con 200
kg/m² (molto poco cautelativi) di densità di carica al fuoco della vecchia
amata Leq di materiali in preponderanza plastici (mi = 1)
q f  17.5 11000 / 5000  3500,00MJ

Rivelazione ed Accessibilità
Sprinkler mezzi VVFF
allarme

EFC Idranti

q f ,d  q f ( 3500)   q1 ( 1.80)   q 2 ( 1.2)   n ( 0.33)  2498,43MJ / m²

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

METODO SEMPLIFICATO CON APPROCCIO PRESTAZIONALE

Carichi d’incendio specifici Carichi d’incendio specifici


Classe Classe
di progetto (qf,d) di progetto (qf,d)
Non superiore a 100 MJ/m2 0
Non superiore a 200 MJ/m2 15
Non superiore a 300 MJ/m2 20 Non superiore a 300 MJ/m2 0
Non superiore a 450 MJ/m2 30 Non superiore a 450 MJ/m2 15
Non superiore a 600 MJ/m2 45 Non superiore a 600 MJ/m2 20
Non superiore a 900 MJ/m2 60 Non superiore a 900 MJ/m2 30
Non superiore a 1200 MJ/m2 90 Non superiore a 1200 MJ/m2 45
Non superiore a 1800 MJ/m2 120 Non superiore a 1800 MJ/m2 60
Non superiore a 2400 MJ/m2 180 Non superiore a 2400 MJ/m2 90
Superiore a 2400 MJ/m2 240 Superiore a 2400 MJ/m2 120

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
MORALE:
q f ,d  2498,43MJ / m² SENZA RUBACCHIARE SUI CARICHI
REALI DI INCENDIO, COL METODO
SEMPLIFICATO, IN LOGISITICA
INTENSIVA IN RACK NON SOLO GLI
SPRINKLER “PESANO POCO”, MA
DICHIARLI O MENO E’ IRRILEVANTE.
AGLI EFFETTI DELLA PREVENZIONE
INCENDI SOLO UN COSTO.

IL METODO POI PREMIA LA


COESISTENZA DI SPRINKLER ED EFC
CHE SE NON SCONSIGLIATA VA
COMUNQUE BEN VALUTATA IN
QUANTO IMPIANTI INTERFERENTI.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
QUANTO PESANO I FATTORI DI PROTEZIONE ATTIVA ?

q f ,d  q f   q1   q 2   n
Idranti I+E (= 0.8) x EFC ( =0.85) x RIVELAZIONE (0.85) = 0.578 < 0.6
(sprinkler)

I conti non tornano. Stiamo dicendo che la presenza di idranti + Evacuatori di


Fumo e calore + rivelazione hanno la stessa efficacia su fuochi che in
pochissimi minuti hanno già raggiunto dimensioni incontrollabili.
E questo senza tener conto che di per se, indirettamente l’impianto sprinkler
si comporta come un sistema di rivelazione.

Una proposta (ovvero lancio del sasso):

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Cambiare in (togliendo il limite inferiore per n ) :
ni, Funzione delle misure di protezione
Sistemi automatici di Sistemi di Sistemi Squadra Rete idrica Percorsi Accessibil
estinzione evacuazio automatici di aziendale antincendio protetti di ità ai
ne rivelazione, dedicata accesso mezzi di
automatica segnalazion alla lotta soccorso
di fumo e e e allarme antincendio[ VVF
calore di incendio
Sprinkl Sprinkl altro n3 n4 n5 Inter interna Dn8 n9
er Est er Cntl n2 (3) (4) na e (5)
(1) (2) n6 esterna
n1 n2 n7
0,1 0,30 0,80 0,90 (3.0) 0,85 0,90 0,90 0,80 0,50 0,90

1. Valore suggerito in revisione per impianti sprinkler , water mist, ad acqua o schiumogeno con
caratteristiche sperimentalmente certificate di estinzione, tipo ESFR e similari laddove
installati in aree Deposito e di processo conformemente alle certificazioni acquisite.
2. Valore suggerito in revisione per impianti in control mode idonei a contenere la propagazione
di un incendio o comunque per le aree LH, e OH.
3. 3.0 in contemporaneità con n1, se EFC del tipo A (ai sensi UNI12101-2 punto 4.3)
4. Solo negli impianti di processo. (Nelle altre realtà se davvero di notte esistono, dormono)

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


… Cambiare in (togliendo il limite inferiore per n ) :
5. (Nota: con quel costa in logistica realizzare tunnel e luoghi sicuri centrali ai compartimenti
almeno una misura così importante per la sicurezza degli uomini VVFF sia premiata)

Rivelazione ed Accessibilità
Sprinkler ESFR mezzi VVFF
allarme

Idranti

q f ,d  q f ( 3500)   q1 ( 1.80)   q 2 ( 1.2)   n ( 0.0612)  462,7MJ / m²


O STRUTTURE IN LEGNO O CHI VUOL
USARE IL FERRO PROVVEDERA’ I
TUNNELS OD UTILIZZERA’ LA FSE.
IN ALTERNATIVA (CREDO MOLTO
MEGLIO) UNA SANA REGOLA TECNICA

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA: INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
E PER MERITARE UN MAGGIOR TRUST ?
2) GLI SPRINKLER CHE CI INTERESSANO SONO A UMIDO
La conseguenza immediata è:
• NON COSTRUIRE SCATOLONI NON COIBENTATI (con la scusa che non ci
lavora nessuno, che il personale è su muletto riscaldato) … perché un
minimo si devono riscaldare gli ambienti. Non c’è ad oggi sistema
normato e scientificamente validato per fare diversamente, se non per
classi modeste di Commodities e notevoli limitazione in dimensioni
• COIBENTARE CON MATERIALI NON COMBUSTIBILI O BASSA REAZIONE AL
FUOCO
• UTILIZZARE QUOTA A PARTE DI ENERGIE RINNOVABILI PER CONTRIBUIRE
CON FONTI GRATUITE AL MANTENIMENTO ANTIGELO
• SCALDARE CON IMPIANTI NON INTERFERENTI (MEGLIO CON PANNELLI
RADIANTI A PAVIMENTO) SALVO RICHIESTE CLIMATICHE PIU’
CONSERVATIVE O COLD STORAGE

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Valutare accuratamente le regole di interferenza in copertura, specie


nell’utilizzo di elementi prefabbricati in cls.
IL PROGETTISTA DELL’IMPIANTO SPRINKLER DEVE SEDERE AL TAVOLO DEGLI
STRUTTURUSTI E PREFABBRICATORI PER DECIDERE E SE NEL CASO IMPORRE:

•ALTEZZE MAX EDIFICIO, PENDENZE E SAGOMA PROFILATO


•PUNTI ANCORAGGIO PER SOSTEGNI E SUPPORTI ANTISIMICI
•VALUTAZIONE DELLE ZONE CRITICHE
•EVENTUALI EFC, LORO POSIZIONAMENTO, SAGOMA E CARATTERISTICHE

LE REGOLE IN QUESTO SENSO PER STORAGE SPRINKLER QUICK RESPONSE E


STANDARD RESPONSE SONO, A PRESCINDERE DALLA NORMATIVA
SPECIALISTICA UTILIZZATA SOMIGLIANTI E MOTLO SEVERE:

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.4 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI

Fonte: DS 2-0 FM Global Insurance

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
1.5 INTERFERENZA TRA SPRINKLER E STRUTTURE O ALTRI IMPIANTI
L’ESIGENZA DI UN COORDINAMENTO PROGETTUALE

IL PROGETTISTA DEGLI ALTRI IMPIANTI (ELETTRICI E MECCANICI) SE


DISTINTI, DEBBONO COORDINARSI ASSOLUTAMENTE CON IL PROGETTISTA
DEGLI IMPIANTI SPRINKLER.
Non esiste nulla di più nefasto E TERRIBILEMENTE PERICOLOSO di un
impiantista elettrico che realizza le sue opere in modo non coordinato
apportando:

•OSTRUZIONI
•SFRUTTAMENTO NON CONSENTITO DI STAFFAGGI ANTINCENDIO

Ed è pertanto buona norma documentare preventivamente e per ogni uso


futuro le regole per gli alieni staffatori incalliti …

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE : ACQUA NON RAGGIUNGE IL FUOCO
ED I RISCHI … E CHI POI PAGA (che è sempre l’argomento più convincente)…

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE

2.1 EROGATORI INIDONEI PER UN DETERMINATO RISCHIO


Le testine sprinkler sono molto differenti fra loro. Si differenziano ad
esempio per:
-Temperatura di intervento
-RTI (Response Time Index) ovvero velocità di risposta
-Pattern
-Orientamento (upright, pendent, Sidewall)
-Area di copertura (esempio extended coverage)

Erogatori inidonei per un dato rischio possono comportare intervento


intempestivo o scorretto, ovvero densità di scarica inidonea per tutto il
periodo di scarica previsto o la parte iniziale di questo, dove è
normalmente più semplice conseguire il risultato.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE

2.1 EROGATORI INIDONEI PER UN DETERMINATO RISCHIO


Le testine sprinkler sono molto differenti fra loro. Si differenziano ad
esempio per:
-Temperatura di intervento
-RTI (Response Time Index) ovvero velocità di risposta
-Pattern
-Orientamento (upright, pendent, Sidewall)
-Area di copertura (esempio extended coverage)

Erogatori inidonei per un dato rischio possono comportare intervento


intempestivo o scorretto, ovvero densità di scarica inidonea per tutto il
periodo di scarica previsto o la parte iniziale di questo, dove è
normalmente più semplice conseguire il risultato.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE

2.2 EROGATORI IDONEI MA IDRAULICAMENTE DIMENSIONATI CON


PARAMETRI PRESTAZIONALI (PRESSIONE DI SCARICA E NUMERO
EROGATORI CONTEMPORANEAMENTE ATTIVI / AREA OPERATIVA
INSUFFICIENTI).

E’ questo il caso tipico (escluso qualche raro errore progettuale) del riutilizzo
di un impiantistica preesistente e adattamento a MUTATE ESIGENZE.

NONOSTANTE ESFR E STORAGE SPRINKLERS QUICK RESPONSE MEGLIO


RISPONDANO ALLA VARIABILITA’ DELLE ESIGENZE DEL TURNOVER DELLA
PROPRIA CLIENTELA, OGNI SITUAZIONE VA’ RIVISTA OGNI QUALVOLTA SI
MANIFESTI UN ESIGENZA DI MODIFICA O SI REALIZZA UN SUBENTRO DI
ATTIVITA’.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2. DENSITA’ DI SCARICA INSUFFICIENTE
I COEFFICIENTI DI EFFLUSSO
In rack – Storage in CM
Il K max previsto dall’”aggiornatissima” UNI EN 12845

K-factor (US Imperial) 1.4 1.9 2.8 4.2 5.6 8 11.2 14 16.8 22.4 25.2

K-factor (Metrico) 20 27 40 57 80 115 160 200 242 322 360

Portata erogata a parità 25% 33% 50% 75% 100 140 200 250 300 400 450
di pressione di scarica % % % % % % %
% of 5.6/80

Tipico per usi OH Usi Storage

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Intermedio UltraA
Ordinario Alto
lto

Arancio Rosso Giallo Verde Blu Viola


57º C 68 oC 79 oC 93 oC 141 oC 182 oC
135 oF 155 oF 175 oF 200 oF 286o F 360o F

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2.2 … MODIFICA PARAMETRI PRESTAZIONALI
FARE MANUTENZIONE DI IMPIANTI ANTINCENDIO IN LOGISTICA SIGNIFICA
PERTANTO ANCHE AVERE ALL’INTERNO SERVIZI DI INGEGNERIA
SPECIALISTICA, O UTILIZZARE RISORSE ESTERNE PER:

•VERIFICARE IDONEITA’ IMPIANTI MUTATI LAYOUT, SCAFFALATURE,


CLASSIFICAZIONE E TIPOLOGIA MERCI DELLA CLIENTELA MANO A MANO CHE
SI PRESENTANO

UN IMPIANTO A SERVIZIO DI COMMODITIES CLASS IV, DISPORRA’ CON OGNI


PROBABILITA’ DI UN IMPIANTO CHE NON SI PRESTA AFFATTO ALLA
PROTEZIONE DI UN DEPOSITO PNEUMATICI O DI UN DEPOSITO DI LIQUIDI
INFIAMMIBILI O COMBUSTIBILI
LE POSSIBILITA’ DI ADATTAMENTO SONO TANTO MAGGIORI QUANTO
MAGGIORI I SOVRADIMENSIONAMENTI RICHIESTE A CAPITOLATO INIZIALE.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


INEFFICACIA : PRINCIPALI CAUSE
2.2 … MODIFICA PARAMETRI PRESTAZIONALI

IN QUESTO SENSO – AD ESEMPIO - LIMITARE LA RISERVA IDRICA AI 60


MINUTI DI FUNZIONAMENTO, ANCORCHE’ PERFETTAMENTE A NORMA PER
UN IMPIANTO ESFR, POTREBBE IN UN SECONDO TEMPO NON CONSENTIRE
MODALITA’ CONTROL-MODE PER PERIODI DI SCARICA DI 120’ ED OLTRE PER
RISCHI NON PROTEGGIBILI CON GLI IMPIANTI IN ESSERE; E TRATTASI PER
IMPORTANZA ED INGOMBRI DI DOTAZIONI IN UN SECONDO TEMPO
DIFFICILMENTE INCREMENTABILI.

NATURALMENTE IL RISCHIO E’ TANTO MAGGIORE QUANTO MAGGIORE IL


COMPRENSORIO DI ATTIVITA’ SERVITE DALLO STESSO SISTEMA DI
ALIMENTAZIONE, E/O MAGGIORE IL TURN/OVER DI TIPOLOGIA DI CLIENTELA
E MERCI IMMAGAZZINATE.

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica


Concludo la carrellata di problematiche ed osservazioni, che per vastità
dell’argomento non possono naturalmente essere approfondite nell’incontro
odierno,

RINGRAZIANDO TUTTI VOI PER LA CORTESE ATTENZIONE.

Ing. Marco Montanari


STM - Studio Tecnico Reggio Emilia

E’ un’iniziativa Con la collaborazione tecnica

Potrebbero piacerti anche