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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO (D.M.

270/04)
Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 19
Titolo: Investire in generazione
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Investire in generazione

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 19
Titolo: Investire in generazione
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Sino ad ora è stato analizzato il mercato elettrico sulla base del parco di generazione
esistente, in questa lezione si valuta la possibilità di aggiungere o sottrarre capacità di
generazione.
Prendendo in considerazione il punto di vista di un potenziale investitore, analizziamo quali
sono i fattori che influenzano le sue decisioni.
Per semplicità non si considerano i ricavi derivanti dalla vendita dei servizi ancillari.

Viene infine analizzata la prospettiva dei consumatori che richiedono un sistema affidabile che
garantisca l’erogazione continua del servizio.

La prospettiva di un investitore:

Un investitore decide di realizzare un impianto di generazione solo se è convinto che tale


impianto gli possa garantire un profitto.
Tale investimento deve essere, inoltre, più redditizio di altri realizzabili con lo stesso capitale a
parità di livello di rischio.
Per analizzare l’investimento un imprenditore deve stimare il costo marginale di lungo periodo
dell’impianto e ipotizzare un prezzo al quale sarà venduta l’energia elettrica.

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Lezione n°: 19
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Attività n°: 1

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Questo rende la stima dell’investimento di un impianto di generazione piuttosto complicato, un


eventuale fluttuazione del prezzo del combustibile potrebbe portare a variare i costi marginali
di lungo periodo e quindi modificare le ipotesi di rientro. Risulta inoltre altrettanto difficile
stimare l’ingresso di nuovi competitors e l’andamento della domanda.
E’ per questi motivi che lo sviluppo di impianti è spesso realizzabile solo se esistono dei
contratti upstream di lungo periodo che garantiscono l’approvvigionamento del combustibile
ad un prezzo definito e dei contratti downstream che garantiscono un portafoglio clienti.
In questo caso il rischio dell’imprenditore è unicamente legato alla gestione dell’impianto.

Ogni analisi di fattibilità viene fatta sulla base di un tempo di vita dell’impianto che varia tra i
20 ed i 40 anni.

Una volta che l’impianto è in funzione il tempo di vita ipotizzato può non coincidere con il
tempo di vita reale, le condizioni reali del mercato potrebbero variare così tanto che i ricavi
derivanti dalla vendita di energia elettrica potrebbero non coprire i costi operativi, in questo
caso è bene terminare la produzione. Un eventuale decisione di questo tipo terrà in
considerazione dei costi recuperabili derivanti, ad esempio, dalla vendita del terreno sul quale
è costruito l’impianto.

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Lezione n°: 19
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Attività n°: 1

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Per capire quelli che sono i fattori che influenzano le scelte di un imprenditore vediamo un
esempio.
Ipotizziamo che un consulente debba valutare la costruzione di un nuovo impianto a vapore
da 500MW alimentato a carbone.
I principali parametri che caratterizzano l’investimento sono:

Costo di investimento 1021 $/kWh


Vita attesa dell’impianto 30 anni

Heat rate (rapporto tra la potenza termica introdotta e l’energia 9419 Btu/kWh(*)
elettrica prodotta)
Costo atteso del carbone 1.25 $/MBtu

Da: Example 7.1 ‘Fundamentals of power system economics’

(*) 1 Btu (British Thermal Unit) =1055.06 J =2.931 10-4 kWh

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Attività n°: 1

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Si ipotizza un fattore di utilizzazione dell’impianto dell’80% ed un prezzo dell’energia elettrica
di 32 $/MWh.
Si valutano quindi

1. Costo di investimento
1021 $/MWh x 500 MW = $510’500’000

2. Produzione annua stimata


0,8 x 500 MW x 8760 ore/anno = 3’504’000 MWh

3. Costo di produzione stimata


3’504’000 MWh x 9419 Btu/MWh x 1.25 $/Btu = $ 41’255’220

4. Ricavi annui
3’504’000 MWh x 32 $/MWh= $112’128’000

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Attività n°: 1

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Valutando l’investimento a 30 anni si ottiene il flusso di cassa riportato in tabella:

Quindi non considerando l’attualizzazione del denaro si ha un flusso di cassa netto a 30 anni di

-510’500’000 + 30 x 70’872’780= 1’615’683’400

Valutando il tasso di redditività interna (IRR, internal rate of return) si ottiene un valore del
13,58% che dovrà essere confrontato con il tasso di redditività interna associato agli
investimenti della compagnia.
Se tale tasso risulta maggiore del minimo valore dell’IRR dell’azienda (MARR, minimun
acceptable rate of return) l’investimento sarà realizzato.

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Attività n°: 1

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Una volta calcolato l’IRR (internal rate of return) si possono effettuare delle analisi di sensibilità
in funzione del prezzo atteso dell’energia elettrica o del fattore di utilizzo dell’impianto. I risultati
sono visibili in tabella. Come ovvio l’IRR diminuisce al diminuire del fattore di utilizzazione e al
diminuire del prezzo dell’energia elettrica.

Fattore di utilizzazione

MARR
minimum acceptable rate of return

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Attività n°: 1

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Ipotizziamo ora di cambiare tecnologia, da un impianto a vapore a carbone consideriamo
un impianto a gas a ciclo combinato. Come descritto nelle lezioni precedenti il ciclo
combinato presenta un minor costo di investimento rispetto ad un impianto a vapore, un
efficienza maggiore, ma il costo del metano è nettamente maggiore del costo del carbone.
Costo di investimento 533 $/kWh
Vita attesa dell’impianto 30 anni
Heat rate (rapporto tra la potenza termica introdotta e l’energia elettrica 6927 Btu/kWh(*)
prodotta)
Costo atteso del carbone 3.00 $/MBtu
Si ipotizza un fattore di utilizzazione dell’impianto dell’80% ed un prezzo dell’energia elettrica di
32 $/MWh.
1. Costo di investimento
533$/MWh x 500 MW = $266’500’000
2. Produzione annua stimata
0,8 x 500 MW x 8760 ore/anno = 3’504’000 MWh
3. Costo di produzione stimata
3’504’000 MWh x 6927 Btu/MWh x 3.00 $/Btu = $ 41’255’220
4. Ricavi annui
3’504’000 MWh x 32 $/MWh= $112’128’000
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Attività n°: 1

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Si ottiene un IRR del 12,56% che diminuisce al 12% se il fattore di utilizzazione scende al di sotto
dell’80%. Risulta quindi più conveniente costruire un impianto a carbone.

Effetto della ciclicità della domanda

Se la domanda di energia elettrica aumenta senza un incremento della capacità di generazione, o


se a causa della dismissione di alcuni impianti la capacità di generazione diminuisce il risultato
è un aumento del prezzo dell’energia elettrica. Tale incremento del prezzo diventerà un
incentivo alla realizzazione di nuovi impianti.
La produzione quindi aumenta fino a che il prezzo di mercato dell’energia elettrica è uguale al
costo marginale di produzione di lungo periodo.

Esistono però alcune difficoltà legate alla ciclicità della domanda dell’energia elettrica.
La domanda è infatti ciclica, legata alle condizioni climatiche e l’energia elettrica non è
immagazzinabile in quantità industriali.
Quando si stima un investimento è necessario valutare il numero di ore di utilizzo annue
dell’impianto individuabile nel diagramma di durata del carico.
In figura si riporta un esempio della curva di durata della Pennsylvania. Il parco di generazione
deve garantire la copertura del carico di picco, ma tale valore viene richiesto solo per poche
ore all’anno, variabili da anno in anno, quindi non tutti gli impianti si possono aspettare un
fattore di utilizzo prossimo all’unità.
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Attività n°: 1

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Possiamo osservare che:
• il picco è molto più alto del valore
medio
•la capacità installata è maggiore della
capacità media richiesta
•gli impianti più economici lavorano il
maggior numero di ore soddisfacendo il
carico di base
•gli impianti più costosi operano per un
numero di ore inferiori
•i prezzi saranno più alti durante
periodi di picco
•la competizione viene limitata durante
i periodi di alta domanda perché la
maggior parte dei generatori lavorano
a pieno carico

Tali considerazioni sono confermate dal grafico della curva di durata del prezzo in cui si
osserva un andamento del prezzo che rispecchia quello della curva di durata del carico, i valori
di prezzo dell’energia elettrica più elevati si possono riscontrare per un basso numero di ore.

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Attività n°: 1

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Curva di durata del prezzo

Pensiamo al generatore marginale, questo fissa il prezzo di mercato. In un mercato perfetto


tale generatore non ha incentivi a offrire l’energia elettrica ad un prezzo superiore ai costi
marginali. Ma questo significa che il generatore marginale non produce profitto a differenza
dei generatori inframarginali. Tale profitto ricordiamo è necessario a coprire i costi fissi e quasi
fissi. Ma allora ci possiamo chiedere che cosa accade al generatore ‘più marginale’ quello che
presenta i maggiori costi operativi ed è chiamato a produrre solo per poche ore l’anno?
Questo generatore non sarà mai in grado di coprire i suoi costi fissi se offrisse l’energia
considerando unicamente il costo marginale di breve periodo.
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Lezione n°: 19
Titolo: Investire in generazione
Attività n°: 1

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E’ quindi necessario che tale generatore offra l’energia non al prezzo tale da coprire i suoi
costi marginali, ma ad un prezzo tale da coprire i suoi costi fissi. Questo accede perché il
mercato nei periodi di massima richiesta del carico non è competitivo.

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Lezione n°: 19
Titolo: Investire in generazione
Attività n°: 1

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La prospettiva di un investitore:

Per le ragioni che abbiamo spiegato in un ambiente perfettamente competitivo non


regolamentato non ci sarebbero incentivi a produrre capacità elettrica sufficiente per garantire
l’affidabilità e la continuità del servizio.
Il prezzo dell’energia elettrica è l’unico incentivo a produrre, quindi potrebbero non esserci
compagnie disposte ad investire in generazione quando il fattore di utilizzazione è
eccessivamente basso. Il rischio in questo caso è di non avere sufficiente capacità di generazione
tale da garantire le aspettative di affidabilità richieste dai consumatori.

Questo significa che in alcune ore del giorno alcuni consumatori potrebbero essere disconnessi.
Un parametro definito come VOLL (Value of Lost Load) permette di valutare il costo legato alle
interruzioni. Il VOLL è circa cento volte maggiore del costo dell’energia elettrica.
Questo significa che i consumatori hanno un forte interesse che il sistema funzioni, maggiore
all’interesse dei proprietari di impianto. Quindi i consumatori sarebbero disposti a pagare un
quantitativo extra per vedersi garantita l’affidabilità del sistema.

E’ necessario che centralmente si stabiliscano incentivi tali da garantire l’aumento di capacità di


generazione così da soddisfare le aspettative di affidabilità del consumatore.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 19
Titolo: Investire in generazione
Attività n°: 1

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Un intervento possibile, un tempo scelto dalla borsa elettrica dell’Inghilterra e del Galles, è il
‘capacity payment’ cioè il pagamento di un certo quantitativo di denaro ai produttori
proporzionale alla capacità generata così da stimolare i loro investimenti.
Il problema è che un incentivo di questo tipo potrebbe portare nel lungo termine ad un
comportamento economico non efficiente, inoltre è difficile stabilire quanto denaro devolvere ai
singoli impianti, in che misura rispetto alla capacità installata e se tale ammontare non debba
essere elargito in funzione della tipologia di tecnologia.

Alcuni paesi hanno invece adottato un sistema differente: ‘capacity market’ . Viene stabilita la
quantità di capacità necessaria per garantire un certo grado di affidabilità. I consumatori ed i
retailers di energia elettrica sono quindi obbligati ad acquistare tale quantitativo nel mercato
elettrico. I generatori organizzano l’offerta per raggiungere tale capacità.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 19/S1
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

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Esempio: stima di un impianto a fonte


rinnovabile

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Lezione n°: 19/S1
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Esempio 7.3 pag.211 da ‘Fundamentals of power system economics’

Si ipotizzi di dover valutare se realizzare un impianto eolico da 100 MW. La tavola evidenzia
i dati caratteristici dell’impianto:

Costo di investimento 919 $/kWh


Vita attesa dell’impianto 30 anni

Heat rate (rapporto tra la potenza termica introdotta e l’energia 0


elettrica prodotta)
Costo atteso del carbone 0

Trascuriamo in un primo momento i costi di manutenzione.


Ipotizziamo che il prezzo stimato dell’energia elettrica sia di 35 $/MWh.
Ipotizziamo un fattore di utilizzo, tipico di un buon sito eolico, pari al 35%.

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Insegnamento: GESTIONE DEI SISTEMI ENERGETICI
Lezione n°: 19/S1
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

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1.Costo di investimento
919 $/kWh x 100 MW = $ 91’900’000

2.Produzione annua stimata


0,35 x 100 MW x 8760 ore/anno = 306’000 MWh

3.Ricavi annui
306’000 MWh x 32 $/MWh= $9’811’200

Lo studente calcoli il flusso di cassa a 30 anni.

Si verifica un IRR del 10%, inferiore al minimo valore accettabile ipotizzato dell’esempio
trattato nella lezione teorica.

Si sottolinea quindi l’importanza degli incentivi nella realizzazione di capacità di


generazione da fonte rinnovabile, tratteremo nelle successive lezioni il meccanismo dei
certificati verdi.

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Lezione n°: 19/S2
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

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Esempio: gli effetti della ciclicità


della domanda

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Lezione n°: 19/S2
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Esempio 7.3 pag.211 da ‘Fundamentals of power system economics’

Ipotizziamo che un consulente debba decidere il prezzo dell’energia elettrica di un vecchio


impianto a vapore ad olio combustibile da 50 MW. I dati caratteristici dell’impianto sono

Heat rate (rapporto tra la potenza termica introdotta e l’energia 12’000 Btu/kWh
elettrica prodotta)
Costo atteso del carbone 3.00 $/MBtu

Vista la sua bassa efficienza l’impianto verrà acceso solo in periodi di elevata richiesta di
carico.
Per prima cosa il consulente deve valutare i costi fissi annuali, stimabili a 280’000 $/anno.
Per valutare il prezzo minimo a cui offrire l’energia nel mercato, essendo un generatore
‘marginale’ è necessario garantirsi dalla copertura dei costi fissi, quindi l’offerta deve essere
tale da soddisfare l’equazione:

Produzione[MWh] x prezzo_en_el[$/MWh]=costi fissi [$]+ costi variabili [$]

costi variabili [$]= heat rate [Btu/MWh] x costo combustibile [$/MWh]


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Lezione n°: 19/S2
Titolo: Esempio
Attività n°: 1

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Per semplicità abbiamo ipotizzato che i costi variabili siano unicamente legati ai costi del
combustibile, in realtà andrebbero valutati i costi di manutenzione.
Si è ipotizzato inoltre, per semplicità, che quando il sistema viene acceso sia portato alla
potenza nominale.

Si può quindi calcolare il minimo prezzo dell’energia elettrica a cui offrire su libero mercato
in funzione del numero di ore di utilizzo.
Per 5 ore l’anno il prezzo minimo a cui offrire energia risulta di 1000 $/MWh, confrontato
con un costo marginale di impianto di 36 $/MWh.

Lo studente costruisca il grafico del prezzo minimo di energia elettrica funzione del numero
delle ore di utilizzo annue.
La produzione marginale è fortemente legata alla condizioni climatiche e può variare da
anno in anno, pensiamo a periodi di siccità in cui si riduce la produzione di idroelettrico, o di
estati estremamente calde.
Questi impianti marginali potrebbero essere o meno chiamati a produrre durante l’anno.

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Lezione n°: 19/S3
Titolo: Esercizio
Attività n°: 1

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Esercizio

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Lezione n°: 19/S3
Titolo: Esercizio
Attività n°: 1

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1. Calcolare i flussi di cassa ed il tasso di redditività interna di un impianto da 400 MW che
presenta i seguenti dati caratteristici:

Costo di investimento 1200$/kWh


Vita attesa dell’impianto 30 anni

Heat rate (rapporto tra la potenza termica introdotta e l’energia 9800 Btu/kWh
elettrica prodotta)
Costo atteso del carbone 1.10 $/MBtu

Ore di utilizzo annue 7466

Prezzo di vendita dell’energia elettrica 31 $/MWh

Si ipotizzi un MARR minimum acceptable rate of return del 13%

2. Si valuti il nuovo IRR se il fattore di utilizzazione si riduce del 10% dopo 10 anni e del
15% dopo 20 anni.

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