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Cosa c'era prima del Big Bang?

Sarebbe bello poter dare una risposta ma è necessario alzare bandiere bianca e dire “non lo sappiamo”.
Non sappiamo nemmeno come fosse effettivamente fatto quel primo punto con infinita densità che ha
dato poi origine a tutto. Tutto quello che precede i 13,8 miliardi di anni fa, se mai c'è stato, è in sostanza
pura speculazione che al momento non ha alcun tipo di prova scientifica a supporto.

Come si svilupperà?

Anche questo è un "mistero". La teoria più accreditata è quella del Big Chill, ovvero una costante
espansione che porterà l’Universo a raffreddarsi sempre più, fino alla morte di ogni corpo celeste al suo
interno. Triste, non è vero? Non temete però, il tutto non accadrà prima di miliardi di miliardi di anni.
Altre ipotesi riguardano il Big Crunch (ovvero una contrazione dell’Universo con conseguente collasso) e
il Big Rip (cioè un'espansione sempre più accelerata che smembrerà ogni struttura dell’Universo).

La teoria del Big Bang


Partiamo col dire che il Big Bang non fu in realtà un “bang”. Non dobbiamo infatti immaginare questo
evento come un’esplosione, con fuoco e fiamme in stile hollywoodiano. Si tratta in realtà di una
rapidissima dilatazione dello Spazio stesso, con conseguente rarefazione della materia che, circa 13,8
miliardi di anni fa, era concentrata in un volume infinitesimale.

Quindi il materiale che poi diventò la specie umana, tutti i pianeti, le stelle e le galassie era compresso in
un unico punto che era infinitamente denso. Questo concetto è complicatissimo da visualizzare e la
stessa fisica non sa con esattezza come fosse fatto questo punto, tant’è che viene definito “singolarità”,
cioè un’eccezione, così come ipotizzato dai fisici Stephen Hawking e Richard Penrose negli anni ‘60.

La teoria del Big Bang prevede dunque che questo piccolissimo punto si sia improvvisamente espanso,
andando gradualmente a formare il nostro Universo che – tra le altre cose – è tuttora in lenta
espansione. Questa teoria può essere ritenuta valida se si considerano due principi fondamentali:
l’universalità delle leggi della fisica (cioè le leggi della fisica funzionano allo stesso modo in tutto
l’Universo) e l’omogeneità e isotropia dell’Universo (cioè, a larga scala, la distribuzione di galassie, stelle,
buchi neri ecc. risulta essere la stessa in ogni direzione).

La cronologia del Big Bang

La creazione dell’Universo è avvenuta in più fasi, legate al raffreddamento di questo primordiale


accumulo di materia o, per meglio dire, di energia. Possiamo riassumere il processo in diverse fasi: fase
della Grande unificazione, dell’inflazione, elettrodebole e della materia. Nota bene: esistono anche fasi
intermedie ma, per semplicità, cercheremo di riassumerle all’interno delle fasi principali.

Fase della Grande unificazione

Corrisponde al punto zero della nostra storia. Abbiamo solo una singolarità (detta anche fase di Planck)
con densità infinita sulla quale non abbiamo alcun tipo di dato certo, dal momento che le nostre leggi
della fisica non funzionano in ambienti così estremi. È possibile supporre che materia ed energia fossero
sostanzialmente la stessa cosa: non esistevano distinzioni tra forze atomiche, gravitazionali o
elettromagnetiche.

Fase dell’inflazione

Il “bang” permette a questa singolarità di espandersi a un tasso incredibilmente rapido dando origine al
fenomeno dell’inflazione. Secondo questa ipotesi, la rapidissima espansione conferì all’Universo una
geometria “piatta”, che è sostanzialmente la geometria euclidea che studiamo a scuola.

Questa fase, per dirla in termini tecnici, si è sviluppata dopo un centimiliardesimo di yoctosecondo dal
Big Bang, cioè dopo 0,000…1 secondi, ma con trentasei zeri dopo la virgola! Nonostante l’inflazione sia
stata solo ipotizzata per molti anni, gli astronomi ne fanno uso poiché risolve alcuni problemi
cosmologici che altrimenti rimarrebbero senza soluzione.

Fase elettrodebole

Dopo un centimilionesimo di yoctosecondo (stavolta gli zeri dopo la virgola sono 24) l’Universo iniziò a
raffreddarsi passando da un miliardo di miliardi di miliardi di gradi a “soli” un miliardo di gradi. Oltre a
fare più “freschetto”, si espanse anche da un punto di vista dimensionale, passando da un diametro
approssimativo di 10 metri a circa 1 milione di chilometri.

In questa fase accadde una cosa molto importante, cioè l’energia “iniziale” si divise nelle quattro
principali componenti che regolano tutt’oggi l’Universo: interazione gravitazionale, interazione
elettromagnetica, interazione nucleare forte e interazione nucleare debole. Questi paroloni, cercando di
dirlo in modo “pop”, corrispondono alle forze che permettono alle particelle elementari (comprese le
particelle che compongono la materia) di interagire tra loro.

Le particelle subatomiche che iniziano a formarsi e a combinarsi includono nomi esotici come gluoni,
quark ed elettroni. Senza scendere nei dettagli, diciamo che tutte queste sono i mattoncini che faranno
da base ai nostri atomi.

Fase della materia

Prima di questa fase, sono in teoria presenti svariati step durante i quali la combinazione di diversi tipi di
particelle porta all’origine degli atomi. Questo avvenne quando i nuclei di elio ed idrogeno riuscirono a
catturare gli elettroni. Dal Big Bang sono passati ben 380.000 anni e la temperatura è scesa a circa
2700°C.

Ricordiamo poi che l’inflazione causò, inizialmente, una distribuzione disomogenea della materia.
L’effetto della gravità permise però la sua condensazione dando progressivamente vita a stelle, galassie,
pianeti e tutto ciò che conosciamo.

Le critiche e i dubbi sul Big Bang

Non tutte le personalità scientifiche sono d’accordo con la teoria del Big Bang. Lo stesso termine “Big
Bang”, se vogliamo dirla tutta, è nato negli anni '40 come dispregiativo inventato da Fred Hoyle,
cosmologo e negazionista del Big Bang. Secondo la sua visione, l’Universo in realtà era stazionario: non
si espande, non si contrae, ma è sempre uguale a sé stesso. Questa è detta quindi teoria dello stato
stazionario. Questa teoria cadde in disuso in seguito alla scoperta della radiazione cosmica di fondo.

La più affascinante tra le contro-teorie è però quella del Big Bounce, ipotizzata negli anni ‘80 dai
ricercatori Guth, Linde, Starobinsky e Steinhardt. Anziché considerare il “bang” come momento iniziale
del nostro universo, potremmo considerarlo come punto di rimbalzo.

Usiamo un esempio per chiarire il concetto.

Immaginate di applaudire. Quando le mani si toccano e fanno “clap”, quello è il vostro bang iniziale.
Appena sentite il clap, riallontanate le mani e, con un po’ di fantasia, l’aria tra le vostre mani è la
grandezza dell’Universo. Il modello classico di Big Bang sostiene che le vostre mani continueranno ad
allontanarsi, senza mai riavvicinarsi (quindi l’Universo tende ad allargarsi sempre più andando incontro
al Big Chill). Secondo il Big Bounce invece le vostre mani a un certo punto si riavvicineranno, fino a
scontrarsi nuovamente e fare un nuovo “clap” (il Big Crunch di cui sopra). Questa seconda fase di
compressione e di “clap” corrisponde in sostanza ad un nuovo ciclo dell’Universo che, idealmente,
continua all’infinito ad espandersi e a contrarsi, generando ad ogni ciclo un nuovo Big Bang.

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