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Terza edizione — Anno XXVII


n. 2 Aprile/Giugno 2019
Autorizzazione del Tribunale di
Verona n. 1056 del 15/06/1992 2019
#02
Poste Italiane SpA —
RIVISTA TRIMESTRALE Spedizione in Abbonamento
Postale – 70% NE/VR
DI ARCHITETTURA E CULTURA DEL PROGETTO
FONDATA NEL 1959 ISSN 2239-6365

La piega e
Il caso Piano casa: Architettura Canale moderno La Fiera di «muro» Lung-agile
il metallo
non c'è tre nuda — nel Campo Marzio —

senza quattro — "M" come di Verona Cenna:
Itinerario:
— House madre terra — la tutela del
Arrigo Rudi
La fortuna on the river Che fai, paesaggio
a Verona
della corte Lazzaretto?
New Multimedia Showroom:
la tecnologia Sever
al servizio dei progettisti
Si è aperto il nuovo spazio interattivo
multimediale sviluppato da Sever
per offrire nuove opportunità alla comunicazione
e comprensione del progetto

La professionalità e il know how di SEVER, maturati in cinquant’anni


di esperienza, hanno visto negli ultimi anni il naturale sviluppo e
integrazione delle forniture contract anche nel settore alberghiero
e domestico.
01

Da qui l’esigenza di creare un nuovo format di presentazione multimediale


ed interattivo, gestito da un sistema domotico intelligente.

Il nuovo showroow di SEVER, offre una nuova possibilità di comunicazione


e coinvolgimento emozionale “dentro il progetto”. Uno spazio allestito
come luogo di incontro tra progettisti e committenti, all’interno del quale 03
le tecnologie della struttura permettono di visualizzare immagini, video,
progetti e clip multimediali.

L’elevata tecnologia utilizzata consente proiezioni in 4K


su schermi e monitor ad altissima risoluzione, controllati da telecamere
con sensori di presenza in modo tale che l’utilizzatore possa gestire
la presentazione anche con il solo ausilio del movimento delle mani.
All’interno dello Showroom sono collocate un’area
di consultazione/riunioni e un’area break.

SEVER mette a disposizione dei progettisti che vorranno farne uso la


propria struttura per la presentazione e/o condivisione dei loro progetti di
qualunque natura essi siano.

SEVER è partner e fornitore ufficiale AMG, AUDI, MERCEDES,


PORSCHE, SMART, VOLVO E VOLKSWAGEN.
02

01-02. Vedute dello Showroom multimediale ricavato


all’interno della sede Sever a Verona.

03-04. Sezione e dettaglio del progetto esecutivo


dell’allestimento.
Sever Viale del Commercio, 10 37135 Verona
New Multimedia Showroom T 045 8250033 sever@sever.it www.sever.it
04
l’ìdentità
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esperienze, di apporti creativi e di capacità interpretative.
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Un team di professionisti che si arricchisce di continuo per aggiungere, a
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design proiettata
design proiettata in in avanti.
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Un’identità esclusiva, un punto di riferimento nel settore. la realtà di MODO+
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del mondo grazie alla capillare distribuzione e le importanti partnership
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Nuovi progetti, evoluzione e immagine portano la firma di protagonisti della
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Restauro in call
Testo: Cesare Benedetti ad interventi rappresentativi di una realtà diffusa, rappresentativi di una pluralità di committenza,
tralasciando per un momento i “grandi restauri”, tipologia di beni immobili, caratteristiche
per dare evidenza alle buone pratiche del lavoro di intervento ma, soprattutto, di diverse
Dove eravamo rimasti? L’iniziativa “Gli architetti dell’architetto negli ambiti della quotidianità. impostazioni e declinazioni di progetto, il tutto
e il restauro diffuso nel Veneto. Report 2017 Gli obiettivi del report, così come evidenziato catalogato e rappresentato a testimonianza di un
sul restauro”, presentata nel convegno FOAV nella relazione di presentazione, erano i seguenti: panorama variegato di interventi sul patrimonio
(Federazione regionale degli Ordini degli – presentare interventi compiuti negli ultimi edilizio costruito. Una finestra sul patrimonio
Architetti del Veneto) che si è svolto a Bassano del decenni per argomentare la cura e la competenza edilizio storico di sorprendente bellezza, con
Grappa il 22 ottobre 2016, ha avuto un seguito dell’operato dell’architetto in questo campo; caratteristiche molto diversificate a seconda
nel successivo convegno regionale di Venezia (07 – contribuire a documentare nel territorio veneto le dell’ambito territoriale, con edifici, costruzioni e
dicembre 2017) sul tema “L’architetto e il progetto caratteristiche del patrimonio edilizio storico, sia soprattutto luoghi poco conosciuti.
per il patrimonio costruito”. di carattere monumentale sia di edilizia minore; La documentazione pervenuta è stata inserita in
In quell’occasione è stato presentato il report – raccogliere le testimonianze dei committenti, un unico format, sintesi dell’intervento: sei pagine
NOTA sugli interventi di restauro realizzati nel degli esecutori, dei cittadini, degli amministratori in formato A3, di cui la prima pagina recante
Veneto e raccolti dagli ordini provinciali tramite pubblici come parte integrante del racconto i dati identificativi dell’intervento e una breve
una call for works a tutti gli iscritti. dell’intervento e della sua ricaduta sulla società relazione descrittiva, mentre le pagine successive
La call, finalizzata ad una prima raccolta civile; sono dedicate a una sintetica documentazione
di progetti, si è connotata come un invito a – favorire il dibattito tra gli architetti e le fotografica, suddivisa in prima e dopo, e alle tavole
segnalare restauri propri o di altri architetti altre componenti essenziali dell’opera come la grafiche di rilievo e di progetto. Gli interventi si
realizzati negli ultimi decenni nel Veneto, committenza e l’impresa, al fine di chiarire i riferiscono principalmente ad alcune destinazioni
con allegata una sintetica documentazione rispettivi ruoli e ristabilire la sinergia necessaria al d’uso prevalenti: residenziale, turistico-ricettiva,
esplicativa e illustrativa di ogni intervento conseguimento del risultato migliore. direzionale e in numero più esiguo a luoghi di
realizzato. Un’iniziativa dichiaratamente rivolta La risposta alla call è stata significativa: 214 lavori culto o altre destinazioni.

117
13
Questo lo stato dell’arte riferito al primo step
del progetto. Risulta evidente la necessità di
l’architetto può proporre all’interno degli
interventi di restauro-recupero, soprattutto
070
proseguire il lavoro in due direzioni: l’uno, quando necessari a svolgere funzioni legate a un Consiglio dell’ordine odeon
volto ad ampliare il numero di interventi utilizzo rinnovato; in ciò chiedendo di sviluppare • Vedi Verona in digitale
di Federica Guerra
coinvolti e di soggetti interessati a partecipare al
censimento, l’altro a predisporre uno strumento
con gli enti di tutela un dialogo che miri alla
qualità progettuale e alla commisurazione degli
Presidente
Amedeo Margotto 060 082
di consultazione digitale, interattivo e geo
localizzato, interrogabile per query di ricerca.
interventi.
Duplice finalità quindi del lavoro in corso, al quale

VicePresidenti
odeon
Che fai, Lazzaretto?
071 diverse
architetture
A questo la commissione FOAV, in collaborazione
con le commissioni degli ordini provinciali, sta
tutti gli iscritti interessati al tema sono invitati
a partecipare, soprattutto alla luce di una scarsa
Laura De Stefano
Matteo Faustini
013 028 di Chiara Boccinger
Francesca Giudetti
i sepolcri
Vittorio Filippini
Motori a tutta birra
di Luisella Zeri
professione progetto di Federica Guerra
lavorando e lavorerà nei prossimi mesi per il attenzione rispetto al tema del restauro, disciplina •
Restauro in call Architettura nuda
lancio di una nuova call intesa ad allargare la oggi certamente démodé nella percezione e Segretario di Cesare Benedetti di Damiano Capuzzo
rappresentatività dell’archivio in costruzione, consapevolezza degli interlocutori istituzionali. Enrico Savoia
che sarà accompagnata dalla realizzazione di un
adeguato sistema informativo su piattaforma web.
La normativa di ultima generazione, quella
della trilogia delle Leggi n. 14 2009-2017-2019,

Tesoriere
048
storia&progetto
Ma quali gli obiettivi del lavoro in corso, oltre a ci propone i temi di grande attualità riguardo
064
Daniel Mantovani
“M” come madre terra
072
quello più evidente e strumentale della costruzione la riqualificazione edilizia, la riqualificazione •
di un archivio digitale? urbana e la rigenerazione urbana, senza mai
di Daniela Tacconi 117
017
Consiglieri odeon
Il punto di mira non può che sottendere alla affrontare il tema del restauro, quasi lo stesso Cesare Benedetti, Michele De Mori, #design_vr
036
Lung-Agile
più complessa operazione di promozione e fosse “fuori tema”. Forse una fortuna, potremmo Stefania Marini, Diego Martini, di Tomàs Bonazzo La piega e il metallo
86
editoriale
valorizzazione della figura e delle specificità del pensare, perlomeno rispetto alla frenesia di Leonardo Modenese, Michele Moserle, Il caso Piano Casa: di Laura De Stefano
progetto
lavoro dell’architetto rispetto al tema del restauro, produzione normativa, spesso sovrabbondante e Francesca Piantavigna, Chiara Tenca, non c’è tre senza quattro itinerario
di Alberto Vignolo House on the river
quale disciplina architettonica di primario valore contraddittoria ed effettivamente inutile, nel caso, Morena Zamperi, Ilaria Zampini
di Angela Lion Arrigo Rudi a Verona
culturale e pubblico. alla causa. di Barnaba Rudi
Nel documento redatto in esito al convegno Ma come pensare ai grandi temi di densificazione
avvenuto a Venezia il 07 dicembre 2017, gli proposti dal Piano Veneto 2050 senza porre il
architetti si propongono, tra gli altri, i seguenti
obiettivi:
tema del restauro in tutte le sue sfaccettature?
Perché non porre i temi del credito e delle 067
054
– che sia riconosciuto e favorito il ruolo di premialità quale componente di un ragionamento odeon
coordinamento progettuale, in termini sostanziali, circostanziato, ma coraggioso, riguardo il progetto
042
La tutela del paesaggio
che la figura dell’architetto deve svolgere per dare di restauro? saggio di Luciano Cenna
unitarietà di indirizzo e “anima” all’intervento,
attraverso il progetto e il cantiere; si propone
Opportunità, quindi che si prospettano per una
valorizzazione del patrimonio culturale: ammesso
PROGETTO
Canale moderno
La Fiera di «muro»
nel Campo Marzio 068 076
di conseguenza di interpretare “l’integrazione che al tema qualcuno si appassioni. • di Nicola Tommasini di Verona
020
odeon
di Stefano Lodi STUDIO VISIT/Off
delle prestazioni specialistiche” come la ricerca Nuove sinergie per Da Stoccolma a Porto
progettuale di compatibilità tra i requisiti il social housing passando per Barcellona
PROGETTO di Stefania Marini
necessari e richiesti (antisismico, energetico, ecc.) e Reykjavik
La fortuna
e la conservazione e valorizzazione dei caratteri della corte di Irene Antolini
peculiari del manufatto, considerata obiettivo di Filippo Romano,
primario e irrinunciabile; Leopoldo Tinazzi
– che la committenza sia richiamata alla ricerca
delle qualità che devono essere compresenti
nell’intervento sul patrimonio, incentivata in
ciò anche dalla divulgazione degli esiti, quando
significativi, e dal riconoscimento del ruolo svolto;
– che siano riconosciuti il significato e
l’importanza degli apporti innovativi che

14 2019 #02 117


15
Il caso Piano casa: non c’è tre senza quattro
Rivista trimestrale di architettura e cultura del progetto fondata nel 1959
Terza edizione • anno XXVII n. 2 • Aprile/Giugno 2019 Opportunità, buoni propositi e contraddizioni nella ennesima edizione dello strumento legislativo
attorno al quale si sono imperniate le “vite degli architetti”
Direttore responsabile Direttore
Amedeo Margotto Alberto Vignolo

Editore Redazione
Ordine degli Architetti Pianificatori Federica Guerra, Angela Lion,
Paesaggisti e Conservatori Luisella Zeri, Damiano Capuzzo,
della provincia di Verona Daniela Tacconi, Filippo Romano, Testo: Alberto Vignolo ritorno degli Jedi volumetrici: che
Via Santa Teresa 2 — 37135 Verona Leopoldo Tinazzi Foto: Lorenzo Linthout l’ampliamento sia con voi!
T. 045 8034959 — F. 045 592319 rivista@architettiverona.it La spasmodica corsa che ha visto gli
architetti@verona.archiworld.it studi degli architetti lavorare giorno
e notte per godere fino all’ultimo
Concessionaria esclusiva Art direction, Design & dei benefici del Piano Casa ancora
per la pubblicità ILLUSTRATION vigente, che sarebbe andato in
Promoprint Happycentro scadenza dopo una prima proroga
Paolo Pavan www.happycentro.it a fine marzo 2019 – corsa che ha
T. 348 530 2853 portato a un abnorme numero di
info@promoprintverona.it contributi a questo numero pratiche edilizie in tutti i comuni –
Irene Antolini, Chiara Boccinger, è stata dunque premiata sul filo del
Stampa Francesca Giudetti, Tomàs traguardo dallo zuccherino del nuovo
Cierre Grafica Bonazzo, Luciano Cenna, strumento legislativo.
www.cierrenet.it Laura De Stefano, Stefano Lodi, Ed ecco che, smaltite le notti
Stefania Marini, Nicola Tommasini, insonni, le stesse frotte di progettisti
Barnaba Rudi Dopo lo speranzoso primo, il si sono buttate come mosche sul
redivivo secondo e il recidivo terzo, miele ad affollare gli incontri e
Distribuzione referenze Fotografiche eccoci dunque giunti al ribaldo i convegni che tempestivamente
01
La rivista è distribuita gratuitamente Lorenzo Linthout, Michele quarto. Ebbene si, lo spauracchio hanno propagandato con grande
01. Come in un illusorio specchio
agli iscritti all’Ordine degli Mascalzoni, Marco Toté, della fine dei salvifici bonus che negli enfasi le magnifiche sorti e “politiche per la riqualificazione deformante, sembrano moltiplicarsi per
Architetti Pianificatori Paesaggisti Simone Bossi ultimi anni hanno rimesso in moto costruttive della veneta legge. Sul urbana e l’incentivazione alla “n” volte le possibilità edificatorie per chi
e Conservatori della Provincia l’edilizia e dunque la progettazione merito della quale già fioriscono rinaturalizzazione del territorio sappia sfruttare i generosi bonus.
di Verona e a quanti ne facciano Si ringraziano – indubbiamente un toccasana per le tournée con gli spiegoni e i veneto” con tanto di slogan
richiesta all’indirizzo https:// Antonio e Andrea Menegotti, molti professionisti del settore– è commentari, dando la stura al visionario e fiammeggiante (Veneto
architettiverona.it/distribuzione/ Maria Morganti, Federica Provoli stato infine sventato dal varo, da generone dei funzionari regionali e 2050). Più bonus per tutti, con un
parte dell’ente regionale, di un degli avvocatoni di filosofeggiare e menù di ampliamenti à la carte:
Gli articoli e le note firmate esprimono INDIRIZZI WEB nuovo provvedimento approvato pontificare sulle gioiose novità. per la riqualificazione energetica,
l’opinione degli autori, e non rivista.architettiverona.it lo scorso 27 marzo, che è parso da Che senza dubbio non mancano, per l’utilizzo di fonti rinnovabili,
impegnano l’editore e la redazione www.architettiverona.it/rivista subito come una nuova puntata dei anche grazie a un eccellente per l’eliminazione delle barriere
del periodico. La rivista è aperta a precedenti: anche se le differenze lavoro di make-up da parte degli architettoniche, per l’utilizzo di
quanti, architetti e non, intendano non sono poche. Come in una esperti del marketing legislativo. materiali di recupero, coperture verdi
offrire la loro collaborazione. saga cinematografica interstellare Le parole d’ordine infatti sono o pareti ventilate, per l’isolamento
La riproduzione di testi e immagini e padana con tanto di immancabili le più attuali e condivisibili: acustico e per il recupero della acque
è consentita citando la fonte. sequel, ecco dunque l’atteso il dispositivo è intitolato alle piovane, per l’utilizzo del BIM...

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17
extra bonus infine (e bacio della INA-Casa a partire dal medesimo
commissione edilizia?) con l’utilizzo intento di favorire l’occupazione e
di crediti edilizi derivanti dalla la ripresa economica. Tutt’al più ci
demolizione di edifici esistenti con ritroviamo un pulviscolo di fuori
la conseguente rinaturalizzazione scala, vistosi sopralzi e stiracchiate
del suolo, grazie a pindarici decolli e estrusioni allo spasimo del metro
atterraggi delle volumetrie. cubo guadagnato a furia di deroghe.
Tutto molto bello, e molto Come sempre, però, sta al progettista
condivisibile nei principi e nei buoni fare dell’occasione l’opera, del
propositi di larga prospettiva. vincolo lo stimolo e del limite il
Nel mentre, però, rimane la cultura vanto: ragione per la quale ci sono
del bonus sicuramente
ereditata dai ottimi esempi di
precedenti piani « Nato come architettura nati
casa: che però, anche grazie ai
nonostante
strumento anticiclico Piani Casa.
le reiterate il Piano Casa non ha Rimane il
proroghe e generato significative principio,
versioni evolutive, ricadute urbane come reiterato di fatto
avevano sempre un tempo fecero i dalla nuova
una efficacia Piani INA-Casa » legge regionale
temporanea, veneta, che
mentre i senza l’aiutino
generosissimi bonus divenuti volumetrico non si muove foglia: bei
strutturali rischiano di annientare tempi, quelli in cui era l’abilità e la
quel poco che resta delle previsioni passione nei preliminari (ma anche
sulle potenzialità edificatorie nei definitivi e negli esecutivi) per
determinate dai piani degli fare conquiste (di un bel progetto).
interventi, rendendo aleatorie di fatto Ci siamo assuefatti all’uso di questo
le scelte in materia di governo del viagra edilizio senza il quale non sale
territorio (ma è un processo in atto da più nessun ponteggio, non si rizza
tempo, quello della pianificazione “a manco una gru. Ai grandi sforzi
posteriori”). creativi per ammantare l’architettura
Nato come strumento anticiclico, delle regole di eleganti slogan, forse
il Piano Casa non ha generato dovrebbe seguire anche uno sforzo
significative ricadute urbane come in direzione di un detox dalla cultura
un tempo, ad esempio, fecero i Piani dell’emergenza fatta sistema. •

02. La crescita: più venti per cento,


quaranta per cento, sessanta
per cento... nell’interpretazione di
Lorenzo Linthout.
02

18 2019 #02 117


19
PROGETTO

La fortuna
Sulla strada che da Chievo porta a Boscomantico,
all’interno di una corte rurale, si trova un lungo
edificio in pietra, adibito in parte ad abitazione e
in parte a rimessa. I ciottoli di fiume con cui è stato

della corte
costruito provengono dall’Adige, che scorre placido
nel suo largo alveo ad un centinaio di metri dal-
la proprietà. Tutt’intorno campi coltivati con alberi
da frutto e viti. Siamo ai confini di Verona, dove
inizia un territorio dai vaghi confini che si estende
ad occidente prima di diventare Valpolicella o Lago
di Garda.
Una “casa nella campagna veronese” dalla immediata diffusione editoriale internazionale È all’estremità ovest di questo corpo edilizio che si
propone il recupero di un fabbricato rurale con un innesto abitativo netto e seducente concentra uno degli ultimi lavori dello Studio Wok.
Si tratta della ristrutturazione di una cascina svi-
Progetto: studio wok luppata su tre livelli e della risistemazione dell’an-
Testo: Leopoldo Tinazzi, Filippo Romano nesso giardino, in cui è stata realizzata una piscina.
Foto: Simone Bossi L’intervento sulla casa ha previsto una serie di de-
molizioni, il ripristino e la modifica delle facciate e
una riprogettazione totale degli interni. La muratu-
01
ra esterna è stata liberata dall’intonaco, ricollegan-
dosi così all’aspetto del resto del corpo di fabbrica.
Quello che è rimasto è diventato un edificio rustico,
scarnificato e dalle superfici grezze, che spicca per
02
contrasto rispetto alla linearità della
piscina dai bordi squadrati in pietra
Verona bianca.
Il progetto ha avuto fin da subito
molta fortuna presso la stampa spe-
cializzata e, nonostante sia molto re-
cente, si può considerare tra le più
celebri realizzazioni dell’architettu-
ra veronese. Le foto e i disegni della
country house hanno riempito le pagi-
ne dei più visitati siti di architettura,
nonché di alcune storiche riviste.
Per questo motivo abbiamo deciso di
implementare l’apparato iconografi-
co dell’articolo con alcune immagini
inedite del modello di studio che ne
03
ha preceduto la realizzazione. Pen-
01. Il prospetto ovest con la piscina e
siamo, oltretutto, che queste siano il migliore pun- la grande magnolia che domina il
to di partenza per raccontare il progetto: la costru- rapporto tra casa e giardino.
zione di un modello di architettura infatti si basa 02. La corte agricola con la testata
ovest vista da un vialetto interno.
necessariamente su una semplificazione formale e 03. Pianta delle coperture della corte.
costruttiva, in cui ciò che deve essere rivelato sono 04. Dettaglio delle nuove cornici delle
la sostanza fisica di un volume e qualche dettaglio finestre in Biancone.
significativo. Il disegno, per quanto dettagliato o
01 04

20 2019 #02 117


21
PROGETTO La fortuna della corte

05. Schema assonometrico


delle fasi di progetto. committente
06. L’ingresso dal portico Privato
del fienile.
07. Gli allineamenti delle
cornici in Biancone delle Progetto architettonico
finestre sul fronte verso il
e direzione lavori
giardino.
studio wok:
arch. Marcello Bondavalli
arch. Nicola Brenna
arch. Carlo Alberto Tagliabue

collaboratori
arch. Federica Torri

consulenti
05 Studio tecnico associato Breoni
(progetto strutturale, contenimento
realistico, non ha lo stesso potere comunicativo. La energetico, sicurezza)
luce che entra tra le pareti di un modello è la stessa Simone Bellamoli (agronomo)
che illuminerà il progetto costruito e può dare un
accesso privilegiato alle motivazioni e alle intenzio-
ni dell’architetto.
imprese esecutrici
Da queste immagini infatti la prima cosa che emer- PFM contract, Verona (opere edili)
ge è la volontà di creare con pochi semplici segni un GF Arredamenti, Ardenno
dialogo tra il corpo preesistente e i nuovi elementi (serramenti e arredi su misura)
della ristrutturazione. Nella massa muraria del pro- Grassi Pietre, Nanto (pavimenti in
spetto principale le cornici in Biancone delle nuove pietra)
finestre si allargano per allinearsi reciprocamente,
in una partitura di pieni e vuoti asimmetrica, ma Cronologia
retta su questa griglia di incroci. Lo stesso ritmo Progetto e Realizzazione:
si trasferisce ai sottili listelli di schermatura del- 2018
la grande finestra ottenuta aprendo la parete sud e
dell’alta volta centrale, anch’essa recuperata demo-
lendo. Questi elementi lignei ricordano per analo-
gia le tamponature di alcuni fienili della zona.
Guardando il modello in sezione si nota come la di-
stribuzione interna si accordi felicemente allo stato
08. Il fronte sud con il
originario dell’edificio e sfrutti con semplici seppur serramento ligneo.
sostanziose modifiche l’assetto dell’involucro esi-
06
stente.
L’entrata avviene da un portico esterno sul lato est.
L’ingresso corrisponde con il soggiorno, spazio
centrale a tutta altezza, nel quale dal primo piano
si affaccia un ballatoio. Sul lato opposto all’ingres-
so si trova la volta a due livelli, lasciata libera dal
vuoto centrale e chiusa da una grande finestra che
incornicia la vista su una magnolia secolare, fulcro
del dialogo tra casa e giardino. La centralità di que-
07 08

22 2019 #02 117


23
PROGETTO

09. Piante dei piani terra,


primo e sottotetto.
sto spazio è stata arricchita da un rivestimento in La lievità del linguaggio dello Studio Wok si av-
10-13. Modelli di studio: multistrato di betulla, che, riscaldandolo, ne esalta vale principalmente di luce e chiarezza distributi-
vista del soggiorno, la caratteristica di cuore dell’abitazione. La stessa va, trasformate in volumi netti e seducenti. La cura
sezione longitudinale,
dettaglio dell’infisso a finitura si estende poi ai soffitti del soggiorno e del nella progettazione emerge dall’essenzialità di al-
chiusura della volta e corridoio, evidenziando tutto il volume della nuova cuni dettagli, resa possibile dal disegno minuzioso
veduta esterna notturna. addizione. e dall’abilità costruttiva. Elementi che hanno por-
14-15. Dettagli sugli incastri
del grande infisso a A destra del soggiorno ci sono la cucina e un blocco tato questo intervento a diventare un esempio para-
chiusura della volta
centrale.
servizi, seguiti da una stanza per la lettura con un
camino in mattoni. Al primo piano si trovano tre
digmatico dell’abitare contemporaneo. •
stanze da letto e al secondo una camera per gli ospi-
ti. Tutti gli ambienti della casa sono molto luminosi
e trasmettono un generale senso di equilibrio e pro-
porzione. Intenzione evidente già nelle immagini
del modello, dalle quali emerge un’atmosfera do-
mestica e confortevole, in cui la luce svela la chia-
rezza degli spazi e in cui l’alternarsi dei materiali
sottolinea l’incastro dei volumi. L’intervento è in-
fatti caratterizzato, come altri lavori dello studio,

« La cura nella progettazione


emerge dall’essenzialità
di alcuni dettagli resa possibile
dal disegno minuzioso

GSPublisherVersion 0.0.100.100

GSPublisherVersion 0.0.100.100
09

e dall’abilità costruttiva »

12 14
dall’uso del bianco e del legno, lasciato al suo colore
originario. Così avviene anche per i pavimenti: al
piano terra le parti comuni sono rivestite da una
pietra vicentina color panna, mentre per i piani su-
periori è stato scelto un più intimo parquet. In tutta
la casa si avverte un ritmo scandito chiaramente tra
il riverbero delle parti bianche e i riflessi paglieri-
ni delle superfici lignee. L’illuminazione naturale
penetra in profondità e rischiara gli spazi più in-
terni attraverso alcuni accorgimenti: gli accessi alle
camere sono fori pavimento-soffitto in cui le por-
te vengono agganciate solo sui montanti verticali,
senza traversa, lasciando correre più luce possibi-
10
le dai soffitti negli spazi di circolazione. La stessa
funzione è assolta dai gradini piatti che collegano
primo e secondo piano. Qualche accento cromati-
co contraddistingue alcuni arredi fissi realizzati su
misura, come la cucina e i porta lavabi nei bagni.
11 13 15

24 2019 #02 117


25
PROGETTO La fortuna della corte

16. Il soggiorno aperto verso il giardino e la


piscina.
17. Il ballatoio al primo piano con l’affaccio
sulla doppia altezza del soggiorno.
18. La scala.
19. Veduta sulla cucina.
20. Il soggiorno con l’ingresso sulla destra e
la zona pranzo sulla sinistra; sul fondo il
corridoio che porta alla scala interna.
21. La biblioteca con il camino in mattoni.

studio wok
Marcello Bondavalli, Nicola
Brenna e Carlo Alberto
Tagliabue compongono dal
2012 lo studio wok con base
a Milano. La loro ricerca è
incentrata sull’architettura, il
design e il paesaggio ponendo
grande attenzione alla qualità
dell’abitare. Partecipano a
diversi concorsi nazionali e
internazionali, grazie ai quali
ottengono premi e sono esposti
in mostre significative.
Con il recupero di un sottotetto
a Verona (cfr. AV 93, pp. 36-41)
hanno ricevuto una menzione al
Premio Architettiverona 2013.

www.studiowok.com

17

16 18 19 20 21

26 2019 #02 117


27
PROGETTO

Architettura nuda
È curioso notare come talvolta, in contesti familia-
ri, basti l’inserimento di un elemento estraneo per
portare a nuovi equilibri, capaci di far scaturire una
diversa percezione di quello stesso ambiente, come
se apparisse nuovo. Si tratta spesso di una associa-
zione d’immagini personale che la mente ricostru-
isce giocando tra i cassetti della memoria, pronta-
Una casa in legno realizzata ai margini dell’abitato propone mente resettata dalla preponderanza del raziocinio.
l’efficacia di un linguaggio rivolto all’esperienza domestica del vivere Il gioco si rende stranamente divertente quando
scopriamo che la stravaganza è comune, e che l’in-
terpretazione scontata di ciò che pensavamo cono-
scere può non essere univoca.
Con tale curiosità ha inizio la visita di Casa V, un
edificio posto al limite tra un piccolo insediamento
Progetto: arch. Márcio Tolotti - estudoquarto abitativo perso nel leggero ondeggiare della campa-
Testo: Damiano Capuzzo gna tra Castelnuovo e Salionze, che prende il nome
Foto: Michele Mascalzoni di Camalavicina, e l’ampio intorno coltivato a vi-
gneti.
L’edificio si presenta semplice per forma, un paral-
01
lelepipedo schiacciato nella faccia superiore a ricre-
are un profilo d’ali asimmetrico, interamente rea-
lizzato (e non rivestito) in legno, con diversi gradi
di porosità a seconda delle relazioni con l’interno.
02

01. La casa in una veduta


« La forma a V della sezione dal giardino: l’aggetto
Castelnuovo
del Garda diviene in questo caso del basamento in
calcestruzzo a vista
un modello possibile che sintetizza suggerisce l’estensione
dello spazio domestico.
un processo inclusivo: 02. La trama verticale
di listelli in larice si
tecnologico, funzionale, interrompe solo in
compositivo ed economico » presenza delle aperture
arretrate sul filo interno.
03. Piante del piano terra e
del livello superiore.
La sensazione è che sembri sorgere in un’area re-
mota, ricreando uno specifico equilibrio con il pa-
esaggio, e che sia progettato in modo da poter in-
vecchiare alla stregua di un elemento naturale. Un
oggetto che proprio nell’essenzialità diviene capace
di una forte accezione scultorea e che appare come
una roccia o meglio un tronco (per coerenza mate-
rica), adagiato a margine dei vigneti allo scopo di
offrire riparo al di sotto di quel profilo a V che ne
giustifica il nome.
La mente inizia a giocare con le associazioni di im-
magini, l’occhio inquadra porzioni di paesaggio
sincere e seducenti, che rimandano a certe atmo-
sfere sud americane, anche pensando ad affinità ti-
03

28 2019 #02 117


29
PROGETTO Architettura nuda

04-05. Il portico d’ingresso


segna la distinzione tra
l’abitazione e gli annessi.
06. Veduta da nord con i
posti auto coperti e il
piccolo laboratorio al
piano superiore.
07. Disegni esecutivi:
sezione trasversale e
nodi di dettaglio.

márcio tolotti
Nato a Sao Mateus do Sul,
Brasile (1979) e laureato in
architettura al Politecnico di
Milano, pratica il mestiere con
articolato linguaggio grafico
visivo. Conclusa la scuola
d’arte, approfondisce la tecnica
del disegno a tratto diretto e
06
dei modelli per l’architettura,
scultura e fotografia. Dalla
che regala forza al sistema di ingresso, attraverso giardino ad est e ad ovest, e funge da separazio- perizia come disegnatore
una passerella in cemento a vista adagiata sul terre- ne all’interno dello stesso volume tra l’abitazione per auto modelli seguita
no che, staccandosi dal cancelletto nella recinzione, orientata a sud e gli annessi a nord, comprendenti all’esperienza nel settore edilizio
acquisisce metodo e capacità
accompagna una leggera discesa fino al porticato di due posti auto e un piccolo laboratorio nel sottotet-
nell’organizzazione del progetto.
ingresso. La piastra in cemento si rivela essere il ba- to raggiungibile tramite la scala in legno che si di- Titolare di estudoquarto, con il
samento del soprastante volume in legno, evitando parte da un lato del portico. progetto di Prima Casa Passiva
il pericoloso formarsi di umidità di risalita, ma al Entrando nell’abitazione, il gioco della copertura intende rendere democratico
contempo è un segno distintivo che, appena svin- inclinata, la distribuzione spaziale e l’essenza del l’accesso alle costruzioni in Bio
Architettura.
colato dal terreno, conferisce leggerezza alla geo- materiale si rivelano subito con chiara pienezza. La
metria dell’edificio. semplicità del volume lascia al legno delle superfici www.estudoquarto.com
Le pareti esterne sono caratterizzate dalla scansio- e alla luce che filtra dalle grandi vetrate a sud e ad
04
ne verticale di listelli in larice al naturale, privi di
pologiche con alcuni esempi cileni. La prima giu- trattamenti post-essicazione; il tempo ne modifi-
DISTINTA MATERIALI PARETI A TELAIO DISTINTA MATERIALI RIVESTIMENTO PARETI A TELAIO
Listone di testa 6x10*
Telai realizzati come da specifice strutturali Ing. Consolaro: Pannelli di tamponamento idonei a specifice strutturali Ing. Consolaro:
Lottoneria di chiusura *
_ Legno tipo C24 80x80 mm 280 ml _ osb tipo 3 da 15 mm/multistrato fenolico 15 mm (schede tecniche)
Tegola piana in cotto * _ chiodi ring 2.8*60 per connessione osb/multistrato-telaio
Listelli di appoggio sez. 3x3 * _ montanti verticali abitazione 2,38 mt
Listelli di ventilazione sez. 4x4 Tegola piana in cotto * _ montanti verticali box 2,08 mt _ pannelli verticali abitazione 100 mq
membrana traspirante _ montanti verticali magazzino vedi disegno
Listelli di appoggio sez. 3x3 * DETTAGLIO 3
_ pannelli verticali box 90 mq
tipo Stamisol sd>0.02 mt Listelli di ventilazione sez. 6x4 Raddoppiare gli elementi a terra, soffitto e in corrispondenza _ pannelli verticali magazzino

stificazione a queste sensazioni arriva dialogando cherà le tonalità verso colori grigiastri, desatura-
DETTAGLIO 1
membrana traspirante tipo Stamisol sd>0.02 mt delle porte interne/ fissaggi con piastre come da specifiche strutturali
Isolante ISOROOF 20 mm, 240 kg/mc Ancoraggio a terra con tassellatura approvata dalla DL strutture Prestare attenzione alle giunzioni/accostamento pannelli
Isolante SWUISSTHERM 40 mm, 150 kg/mc Arcoraggio a soffitto con idonee viti da carpenteria in legno Lasciare distacco/scuretto di 10 mm su tutti i lati
Listelli di contenimento sez. 6x4 Verifiche misure architettoniche e da rilievo in opera
Verifiche misure architettoniche e da rilievo in opera
Isolante PHAVATHERM 160mm, 110 kg/mc Lavorazioni da concordare con la DL architettonico Lavorazioni da concordare con la DL architettonico
freno al vapore sd >2 mt

in compagnia del progettista, il giovane architetto ti, in accordo alla volontà del progetto di mutare
Márcio Tolotti, laureato al Politecnico di Milano e specifiche condizioni per evolvere insieme al pae- DETTAGLIO 2

di recente trasferitosi a Verona dopo anni trascorsi saggio, cosicché sia l’alternanza delle stagioni ad
nel bresciano il quale, rivelando origini brasiliane, irrobustire il legno rendendo minimi gli interventi pluviale diam 140 mm *

pavimento in legno
su sottostruttura*

condivide con noi lontani ricordi d’infanzia di abi- manutentivi.


rivestimento in larice*
pavimento in perlinatura verticale
viroc sp 16 mm
pendenzato
membrana
impermeabilizzante
xlam 94 mm copertura in

tazioni, fienili e piccoli annessi realizzati con uno La chiave di lettura sta nella ripetizione di un lin-
viroc sp 16 mm
pendenzato
membrana
impermeabilizzante
persiana oscurante in larice*
xlam 94 mm
perlinatura verticale su
telaio 4x4

spirito che egli sente di ritrovare oggi nella propria guaggio semplice ed efficace che bene si contrappo- DETTAGLIO 4

ricerca. ne ad un paesaggio ricco di immagini suggestive, pavimento cls quarzo 10 cm

L’essenzialità dell’approccio progettuale è rivelata ma disseminato da tipologie architettoniche cano- listone di testa 6x10
idem perimetrale

dall’idea di impostare l’edificio ad una quota in- nicamente indifferenti al luogo. La forma a V della
lattoneria di testa
idem laterale

L O C A L I T A ' C A M A L A V I C I N A

feriore, circa 80 centimetri, a quella stradale, con sezione diviene in questo caso un modello possibi-
CASTELNUOVO DEL GARDA VERONA
V I C O L O M I N C I O N 6 1

DISEGNI ESECUTIVI DI PRODUZIONE


giunto dilatazione
retina para insetti pavimento cls quarzo
S C A L A G E N E R A L E 1 : 2 0
10 cm sagoma isolante 2° 3°
xps 8 cm 350 Kpa strato per posa pluviale S E Z I O N E B - B
diam 140 mm * PARTICOLARI COSTRUTTIVI

il duplice vantaggio di evitare dispendiose opere le che sintetizza un processo inclusivo: tecnologico,
retina para insetti

TAVO LA
ESECUTIVO

02
listello in larice
finitura

di riporto, mantenendo inalterato il livello comu- funzionale, compositivo ed economico.


fondazione in cls xps sp 22 cm*

spessori reggi striscia guaina rivestimento in larice* rivestimento in larice*


e s t u d o q u a r t o s.r.l.
telaio serramento* bituminosa 4 mm perlinatura verticale perlinatura verticale Dottore Architetto Márcio Tolotti
autoadesiva 25 cm
tel 0 45 46 47 17 8 ce l 3 27 0 2 85 58 0
sottoparete *
bandella risvolto guaina Strada dell'Alpo n 27 cap 37136
bituminosa 4 mm V E R O N A Italia

ne alle vicine abitazioni, e riducendo al contempo Il particolare profilo fa perno attorno al porti-
autoadesiva 50 cm
esterno parete xlam * P . I V A 04536790233
soffitto in larice* w eb s ite w ww.e stud oq uar to .co m
perlinatura su struttura
lignea
B h t t p s :/ / e s t u d o q u a r t o . b l o g s p o t . i t /
DETTAGLIO 1 scala 1:5 DETTAGLIO 4 scala 1:5 DETTAGLIO 2 scala 1:5 DETTAGLIO 3 scala 1:5 Web PCP www.primacasapassiva.com

07
l’altezza percepita del nuovo volume. È una scelta co d’ingresso, zona di passaggio tra le porzioni di
05

30 2019 #02 117


31
PROGETTO Architettura nuda

08. Il close-up di una parete


divisoria restituisce la
stratigrafia strutturale,
evidenziando come il legno
sia l’unico materiale del
progetto.
09. Il corridoio nella zona notte;
sulla destra l’armadiatura
che nasconde il cuore
tecnologico dell’intera
abitazione.
10. Nella zona giorno la sezione
crescente amplifica la forza
dell’unico materiale che
disegna l’intera geometria.
11

11 13

11. Il “ponte” che conduce


nel sottotetto regala
singolari scorci sul
soggiorno sottostante.
12. La zona della cucina con
le ampie aperture sul
giardino a sud e ovest.
08 10 13. Particolare di un porta
interna scorrevole
ovest il compito di accentuare o sfumare le forme, modernità capace di interpretare il valore pragma- realizzata con
al trascorrere delle ore. Nel pavimento ritroviamo il tico dell’utilità dell’architettura. pannellatura OSB.
basamento in cemento dell’esterno senza soluzione Parallelamente alla zona giorno si sviluppa la parte
di continuità, lisciato al quarzo con finitura satina- notte composta da camere con arredi fissi, al di so-
ta a cera. Il resto è legno. Si tratta dell’abete euro- pra dei quali sono posizionate le canalizzazioni del
peo utilizzato per la struttura in X-LAM lasciato a sistema di raffrescamento e riscaldamento. In po-
vista su pareti, soffitto, scale e pavimenti del piano sizione baricentrica tra zona giorno e notte si trova
primo, protetto da una vernice con finitura opaca a il cuore tecnologico della casa, un grande armadio
base d’acqua che non ne altera il colore. a tutta altezza che gestisce i sistemi di pompa di
La distribuzione è organizzata sull’articolazione calore aria-aria e di produzione di acqua calda per
elementare del volume; l’ingresso a doppia altezza uso domestico, dal quale diviene possibile il moni-
accoglie living e pranzo in un unico ambiente, con toraggio continuo delle produzioni e dei consumi
cucina a vista realizzata (dal proprietario) in legno; dell’abitazione.
una scala conduce ad un piccolo ponte sospeso sulla Sono molteplici gli aspetti attraverso i quali que-
doppia altezza, che tagliandone il lato corto, accre- sto progetto introduce nuovi argomenti nella com-
sce la tensione spaziale e diventa curioso elemento prensione dell’edilizia di piccola scala. La ricerca
di accesso al livello superiore, dove non sono pre- della veridicità tipologica, funzionale e materica
09
viste dotazioni tecnologiche di alcun tipo, affinché torna (finalmente) a porre al centro del processo
le attività che qui si svolgono seguano pedissequa- compositivo la dimensione stessa dell’uomo, rivol-
mente i ritmi naturali della giornata, quale strate- gendo attenzione al tema dell’abitare quale fonda-
gia per porsi in armonia con la natura, con la casa, mento del progetto. Ne deriva uno spazio abitativo
con sé stessi. Esempio di un’attenzione al fruitore carico di emozioni, il cui apice si realizza a pieno
che rivela l’elaborazione colta ed intelligente di una proprio nelle persone che tale spazio abitano, come
12

32 2019 #02 117


33
PROGETTO Architettura nuda

committente
Privato

Progetto architettonico
e direzione lavori
Estudoquarto srl
arch. Márcio Tolotti

strutture
ing. Diego Consolaro

Imprese
Abete Project (carpenteria in legno)

Cronologia
Progetto: 2016
Realizzazione: marzo-agosto 2017

dati dimensionali
Superficie lorda di pavimento:
250 mq
Importo lavori:
14
€ 250.000 (1.000 €/mq)
lo svelarsi di un’intima relazione nota solamente a Classe energetica: A4
chi entri in sintonia con la casa stessa. Si potrebbe
pensare che la ricerca volta all’ottenimento di uno
stato quasi simbiotico tra l’oggetto (la casa) e il suo
fruitore, conduca tendenzialmente alla perdita di
quel sovrano diritto di progettazione storicamente
14-15. Le vedute di scorcio rivelano
riconosciuto all’architetto, ma è certamente da que- l’essenzialità dell’impianto
sto ribaltamento che nasce la possibilità di giungere sviluppato in lunghezza che
a nuove opportunità tipologiche e diverse relazioni mantiene quasi ermetici i fianchi
per svuotare completamente le due
dell’abitare, capaci di indurre a quel senso di appar- testate opposte.
tenenza verso lo spazio domestico che la globaliz-
zazione ha troppo spesso trascurato.
Soltanto nell’atto del congedarci, conversando sul-
le dinamiche della costruzione e sulle sensazioni di
una casa per certi aspetti estrema, riemerge il pen-
siero su quelle zone del mondo che si scoprono es-
senziali rispetto al dibattito attuale e ad un senti-
re comune che antepone all’immagine artefatta il
nudo paesaggio, e allo sterile mostrarsi, l’esperienza
domestica del vivere; i proprietari ci confidano la
loro passione per il Cile e per gli habitat sudame-
ricani, e immediatamente si ricompone il mosaico
delle sensazioni dell’arrivo.• 15

34 2019 #02 117


35
PROGETTO

01. Il fronte prospiciente la riva dell’Adige


Ci troviamo a Pescantina, poco di-

House on the river


nel centro di Pescantina con il nuovo
stante dalla città, giusto ai piedi del- intervento.
la più rinomata collina veronese – la 02. Schizzo di studio del prospetto
principale.
Valpolicella DOC – e affacciati sul 03. Immagine d’epoca dei mulini sul fiume.
fiume Adige: un affaccio che non è 04. Particolare del rivestimento in legno del
semplicemente una metafora visto lo prospetto principale.
stretto rapporto con il fiume che que-
sta casa intrattiene. È questo il conte-
Un intervento abitativo contemporaneo nel nucleo storico di Pescantina affacciato sull’Adige sto dell’intervento firmato da Claudia
interpreta i caratteri del luogo facendone rivivere la memoria Brentegani, non ancora quarantenne
quindi a pieno titolo “giovane archi-
tetto”.
Dal contesto il progetto ha ricavato
l’inevitabile appellativo di House on
the River, che sembra evocare il titolo
Progetto: arch. Claudia Brentegani di un film dalla trama ricca di colpi di
Testo: Angela Lion scena. È infatti l’iter progettuale nel
02 03
nostro caso a caratterizzare la vicen-
da, dando all’intervento una certa su- forte convinzione verso un’innovativa
spense. volontà progettuale della progettista
Ubicato nel centro storico, l’edifi- hanno consentito di abbattere
cio preesistente poi ricostruito – un quelle convenzioni stereotipate che
fabbricato residenziale lungo e stret- convergono verso luoghi comuni, a
to tra i tanti – era però vincolato da volte – spesso – poco soddisfacenti
un grado di pro- nei risultati.
Pescantina tezione che non La presenza di
ne permetteva « La memoria del luogo un committente
almeno inizial- nella sua temporalità addetto ai lavori
mente neppure la viene evocata dal progetto e il carattere
demolizione; ol- singolare del
pensando all’utilizzo
tre a questo vin- luogo hanno
colo urbanistico, originario della riva con condotto la
particolarmente il ponte di ferro, i burchi, progettista a
restrittiva era la le barche e i mulini » elaborare tre
fascia di rispetto distinte proposte
legata al vincolo con tre caratteri
idrogeologico. diversi: tradizionale, contemporaneo
Entrambi gli aspetti sono stati e innovativo. Tali opzioni hanno fatto
superati grazie al dialogo con sì che l’amministrazione non avesse
il Genio Civile unitamente alla alcun dubbio nell’abbandonare l’idea
concertazione costruttiva con lufficio di una tradizione non più al passo
tencico comunale, permettendo così con i tempi, quasi a rappresentare un
che la ‘tipologia storica’ richiesta in falso storico, dando così via libera
prima battuta ritrovasse le proprie alla contemporaneità nel rispetto dei
tracce all’interno delle nuove luoghi e della memoria.
sembianze architettoniche. La L’educazione alla comprensione
grande capacità comunicativa e la dell’architettura e alla sua cognizione
01 04

36 2019 #02 117


37
PROGETTO House on the river

05. Dettaglio dei listelli in legno della


facciata in posizione di chiusura.
06. La scala interna a sbalzo nel muro in
calcestruzzo a vista.
07. Fronte laterale e sezione trasversale di
progetto.
08. Piante dei due livelli dell’abitazione.

claudia brentegani
Laureata a Venezia nel
2005, inizia la sua attività
professionale nel 2006 nello
studio BC+V architetti con
radici a Pescantina. L’ambito
di lavoro si estende dal settore
privato a quello pubblico, alle
varie scale: dalla progettazione
architettonica e urbanistica al
restauro e recupero edilizio.
Con il Centro infanzia
“Bambi&Bimbi” realizzato a
Pescantina nel 2012 ha ricevuto
una menzione al Premio
Architettiverona 2013.

www.claudiabrenteganiarchitetto.com
05 06 09

09. Corten e legno per il


ha raccolto il consenso verso l’apertura l’edificio rispetto alla quota di massi- sando all’utilizzo originario della riva fronte sul fiume in una
e la sensibilizzazione. “Sono per il ma piena dell’Adige. Progettualmen- con il ponte di ferro, i burchi, le bar- veduta di dettaglio.
disordine pieno di vitalità più che per te, lo scalino ha permesso di dare un che e i mulini: tutti elementi che han- 10. Il rialzo di mezzo piano
dalla quota del suolo
l’ovvia unità – sostiene Claudia – , più valore aggiunto al piano inferiore, no determinato i codici costruttivi del mette in sicurezza
per la ricchezza di contenuti piuttosto adibito a servizi e camere da letto, nuovo manufatto. Da qui gli elementi l’edificio in caso di piena.
che per la chiarezza di significato”. mentre il piano superiore è destinato lignei, declinati in verticale e in do-
Pur trovando grande severità da all’ampia zona giorno con la cucina. ghe orizzontali, attraverso una strati-
parte di una Commissione Edilizia La volumetria immodificata è ridi- ficazione del passato sopra il presente:
preparata, in particolare sui materiali stribuita conferendo visivamente un questo il sodalizio rappresentato nel-
e sui relativi aspetti tipologici, più largo agio, non solo sul fronte la sua sintesi attraverso la simbologia
l’innovazione ha colto nel segno principale ma anche nella parte re- della ruota.
dando vita ad un progetto che lascia la trostante della corte a verde; il nuovo La struttura è semplice – less is more
propria traccia nel territorio. fabbricato, staccandosi dall’edificio è il motto che Claudia fa proprio –,
Con il declassamento che ha retrostante, si pone come elemento di dagli elementi in cemento armato a
consentito una ‘mirata ricomposizione nuovo respiro. vista a quelli in legno della facciata.
ambientale’ volta al concetto di ‘corte Lo skyline del fronte principale, ser- Oltre a caratterizzarne l’immagine
storica’, il fabbricato esistente è stato rato e continuo, non suggeriva certo architettonica come elemento legato
così demolito per dare spazio ad una un recupero formale di carattere sto- alla memoria del luogo, i listelli della
nuova composizione architettonica. rico-testimoniale. L’insieme, di per facciata storica sono un elemento di
La pianta dalla forma trapezoidale si sé discontinuo, era privo di una me- benessere climatico per l’abitazione,
sviluppa su due piani e mezzo: il mez- moria, che viene dal progetto evocata in quanto funzionali alla schermatura
zo piano è dato dal rialzo imposto dal grazie al processo cognitivo del luogo e al filtro della luce solare al variare
Genio Civile per mettere in sicurezza nella sua temporalità, e ritrovata pen- del giorno. La movimentazione della
07 08 10

38 2019 #02 117


39
PROGETTO House on the river

11-12. Due vedute interne con la cucina e lo


sbarco della scala dal piano inferiore. Committente
13. L’ingresso con il collegamento al piano Eddi Leardini
rialzato.
14. lI lungo corridoio che conduce alle
camere nel livello inferiore. Progetto architettonico
15-16. La grande vetrata affacciata sul fiume
arch. Claudia Brentegani
nella zona giorno con il rivestimento
ligneo in posizione semi chiusa e aperta.

direzione lavori
arch. Federico Bertoldi
BC + V architetti

collaboratori
arch. Lucia Cordioli

consulenti
ing. Carlo Magalini
(strutture e sicurezza)

impresa
Flli Leardini srl

Cronologia
Progetto: 2017
Realizzazione: 2017-2019

11 12

facciata, apribile meccanicamente ta e innovativa. Un segno deciso che


verso l’esterno, consente la vista delicatamente s’impone nel contesto
del fiume senza filtri e al contempo della riva del fiume senza invaderlo;
l’affaccio per la manutenzione un accorato messaggio in cui l’inno-
delle grandi vetrate. Nelle facciate vazione è la storia dei nostri tempi e
secondarie, l’edificio è rivestito da
un intonaco a base di calce secondo
come tale punto di forza.•
le declinazioni di colore dell’essenza
principale del rivestimento in legno
sul fronte principale, risvoltandosi in
parte nella fascia interna della corte.
16
Il tetto in lamiera brunita integra al
meglio la tecnologia moderna inserita
attraverso i pannelli fotovoltaici.
Questa semplicità concettuale espres-
sa nelle forme e nei contenuti si è con-
cretizzata in una costruzione articola-
13 14 15

40 2019 #02 117


41
PROGETTO

Canale moderno
01. Particolare delle schermature
Archiviata la lunga stagione del Pia- alternate sui balconi del fronte
no Casa con il recentissimo passaggio principale.
passaggio al nuovo scenario Veneto 02-03. L’edificio in rapporto al
contesto dal ponte sul canale
2050, presentiamo in queste pagine Camuzzoni e in una veduta in
un intervento edilizio recentemen- avvicinamento.
te ultimato, risultato di una riusci-
ta quanto difficile mediazione tra le
tanto discusse potenzialità edificato-
Un complesso edilizio ricostruito con un rilevante amplimento volumetrico rappresenta l’occasione rie della terza generazione della legge
di declinare alcuni temi dell’architettura residenziale entro un linguaggio contemporaneo (con le conseguenti istanze di profitto
e sostenibilità economica dell’inter-
vento) e un’attenzione ai temi del rap-
porto con la città e della qualità archi-
tettonica degli interventi edilizi.
L’intervento rappresenta, per i temi
Progetto: Studio Concreto anticipati, una sorta di caso tipico con
Testo: Nicola Tommasini numerosissimi esempi nella nostra
02
provincia: la possibilità di ricostrui-
re un complesso edilizio ampliando- piani; a tratti eterogeneo nel disegno
ne, in maniera rilevante, la volumetria urbano e senza una distintiva qualità
diventa anche l’opportunità di ripen- architettonica, a parte qualche spora-
sarne il rapporto con la città e di de- dica eccezione. Entro un contesto così
clinare alcuni temi dell’architettura usuale e senza una particolare conno-
residenziale entro un linguaggio con- tazione o identità urbana specifica, il
temporaneo. La ricerca che lo studio progetto individua due fondamentali
Verona di Carlo Alberto temi: da un lato
Cegan ha perse- la proposta di
guito con questo « Coerenza e qualità un inserimento
progetto è quella del progetto architettonico urbano in conti-
di un equilibrio sono necessariamente nuità  volumetri-
sul sottile crina- ca con l’intorno
centrali e fondamentali
le di separazione (rispettandone e
tra le potenziali- per la difesa della confermandone
tà edificatorie, le qualità urbana assi, allineamen-
spinte speculati- delle nostra città » ti ed altezze);
ve e i budget di dall’altro esplo-
progetto e la co- ra, attraverso un
erenza e la qualità del linguaggio ar- linguaggio contemporaneo, il tema
chitettonico. del passaggio tra lo spazio pubblico e
L’edificio fa parte di un tessuto edi- le residenze private, arricchendone il
lizio sorto ad ovest del tratto urbano confine.
del canale Camuzzoni, nei pressi del Dal punto di vista volumetrico il pro-
quartiere dello stadio Bentegodi. È getto rifiuta l’idea del blocco unitario
un tessuto consolidato, risalente per per suddividere la potenzialità edi-
la maggior parte a qualche decennio ficatoria da realizzare in più corpi.
fa, composto in prevalenza da palaz- L’edificio è composto da un corpo a
zine e condomini di quattro-cinque nord, più sottile, che si attesta su con-
01 03

42 2019 #02 117


43
PROGETTO Canale moderno

studio concreto
Diretto da Carlo Alberto Cegan,
Studio Concreto nasce
dall’opportunità di approfondire
il tema dell’abitare
contemporaneo legato
alle imprese di costruzioni
cooperative. Lo studio
si occupa di un ambito
disciplinare molto specifico,
cioè lo sviluppo tipologico
04 06
dell’edificio residenziale urbano,
caratterizzato da economicità
e sostenibilità, promosso
da imprese di costruzioni
cooperative. Studio Concreto
segue l’intero processo dalla
nascita, alla progettazione
architettonica, alla costruzione
dell’organismo edilizio,
lavorando fianco a fianco con il
promotore economico.

www.studioconcreto.it

07

fine del lotto e da altri volumi più pic- gli altri elementi. L’immagine fina-
coli e ortogonali al primo che conten- le, soprattutto se si guarda la facciata
gono altri spazi privati e il corpo scale verso il canale, è quella di un’architet-
e disegnano il lato sud e l’ingresso tura ricca di spunti, volumi e ombre,
principale. da cui emerge come elemento princi-
La scelta compositiva fondamentale, pale la lunga linea nera della pensilina
dopo queste prime “azioni” insedia- al piano terra e che diventa, salendo e
tive, è chiara: aggiungere alle masse ripiegandosi su se stessa in copertura,
05
nette e squadrate dei volumi chiusi parte di costruzione delle logge. Sono
04-05. Pianta di un piano tipo e del piano
terreno.
tutta una serie di elementi puntua- questi elementi – le addizioni – a ren-
06-07. Sezione trasversale e fronte li, discreti e tecnici che individuano dere interessante il progetto, anche e
principale sul canale. logge e pensiline e che legano tra loro soprattutto perché consentono di mo-
08. La pensilina segna l’attacco a terra
dell’edificio separando l’ambito pubblico le masse. In più, l’espressività di que- dellare il rapporto tra spazio esterno
della strada da quello privato degli sta scelta è estremizzata grazie al for- ed interno e quindi il passaggio dalla
alloggi. te contrasto tra la colorazione bianca dimensione pubblica a quella privata e
09. Particolare dei balconi d’angolo.
delle masse e il grafismo nero di tutti domestica degli alloggi.
08 09

44 2019 #02 117


45
PROGETTO Canale moderno

10. L’ingresso pedonale agli


alloggi. Committente
11-12. Il nuovo edificio si Corte Ca’ Romana Cooperativa
relaziona con il canale
Camuzzoni attraverso il suo
fronte principale. Progetto architettonico
e direzione lavori
Studio Concreto
arch. Carlo Alberto Cegan

collaboratori
arch. Zeno Rossi

consulenti
ing. Davide Caiani (strutture)
ing. Alessandro Bacciconi (impianti)
ing. Stefano Chilese (sicurezza)

impresa esecutrice
Fedrigoli Cstruzioni (impresa
generale)
Prodomi (rivestimenti metallici e
oscuramenti di facciata)

10
Cronologia
La pensilina ne è forse l’esempio mi- materiali non pregiati, mostrano una Progetto: 2015-2016
gliore: ha lo scopo di segnare con una certa qualità compositiva ed archi- Realizzazione: 2016-2019
forte ombra il piano terra, chiaren- tettonica, data dalla loro capacità di
do l’attacco al suolo dell’edificio, ma catturare e filtrare la luce e protegge-
allo stesso tempo consente di intro- re dalla vista le logge (è questa, forse,
durre un certo dinamismo e novità una possibile evoluzione della veran-
anche nello spazio urbano esterno, da degli anni Sessanta?).
identificando lo spazio semipubbli- La qualità complessiva raggiunta da
co dell’ingresso principale – dove so- questo intervento, equilibrando bud-
stare o incontrarsi prima di accedere get ed istanze speculative, piani casa e
all’interno – e allontanarlo dagli spazi volumetrie, disegno urbano ed archi-
privati del piano primo. Interessante tettonico, non è scontata e dimostra,
è qui anche la scelta di chiudere com- ancora una volta, quanto coerenza e
pletamente questa parte di piano ter- qualità del progetto architettonico
ra verso la via pubblica (internamente sono, necessariamente, centrali e fon-
qui trovano posto le cantine) con un damentali per la difesa della qualità
muro e garantire la necessaria apertu-
ra agli alloggi al piano terra sul giar-
urbana delle nostra città. •
dino sul retro.
Gli altri elementi dei piani superio-
ri (parapetti in lamiera forata metal-
lica o brise-soleil in legno-plastica),
poi, sebbene disegnati e realizzati con
11 12

46 2019 #02 117


47
STORIA & PROGETTO

01. La cantina Menegotti: i


Una cantina lungo la strada tra Villafranca pilastri inclinati in legno

“M” come
di Verona e Valeggio sul Mincio ci offre lamellare raccordano la
l’occasione di ricordare uno dei più grandi copertura sporgente al
terreno.
protagonisti del design italiano e di 02-03. La cantina in una
ripercorrere ricordi, vicende e rapporti umani veduta notturna e

madre terra
che lo legano al territorio veronese. attaverso i filari dei
vigneti.
Alessandro Mendini, fondatore assieme al
fratello Francesco del noto Atelier milanese,
frequentò per anni la nostra città e in
particolare Villafranca, da cui proveniva la
Il ricordo delle radici veronesi di Alessandro Mendini (1931-2019) famiglia paterna: qui il padre Vincenzo era
02
attraverso lo spazio vendita della cantina Menegotti per la quale fornì conosciuto per la sua attività di avvocato,
la sua consulenza artistica il nonno invece possedeva una farmacia
all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via
Villafranca
di Verona della Pace. Suo padre sposò la figlia di un
imprenditore edile milanese e si trasferì a
Testo e Foto: Daniela Tacconi Milano, dove Alessandro trascorse gli anni
delle scuole elementari in un ambiente
familiare borghese, rassicurante e ricco di
stimoli culturali e artistici. Il suo legame con il
territorio veronese rimase però saldo, tanto da
risultare residente nel Comune di Villafranca
dal 1931, anno della nascita, fino al 1962, e
da iscriversi subito dopo la laurea presso
l’Ordine degli Architetti di Verona, dove rimase
registrato fino al 1965.
La serenità dell’infanzia venne interrotta
bruscamente con lo scoppio della guerra, dalla
quale era necessario fuggire verso posti più
sicuri: Alessandro con la famiglia lasciò Milano
e cercò riparo presso la casa di campagna
degli zii a Bedizzole1 sul lago di Garda. Iniziò
così per lui un periodo cupo in cui entrò in
contatto con una realtà diversa da quella fino
ad allora a lui nota, fatta di bombardamenti,
03
fame, storie di partigiani, morte.
Frequentò a Verona il liceo scientifico stimolo per ricercare sempre nel suo lavoro un nell’abitazione dei genitori a Verona sul colle
Messedaglia nella stessa classe della sorella ideale di bellezza redentrice. Fu così che diede San Leonardo, una residenza di campagna
gemella Mia: erano anni solitari 2 trascorsi vita a paesaggi costituiti da figure poetiche del Seicento situata nelle vicinanze del Forte
in una città che portava ancora vive le ferite che parlano all’interiorità piuttosto che alla San Mattia. Anche dopo la morte del padre
del recente conflitto, un periodo che resterà ragione; la sua era una ricerca continua, Vincenzo, avvenuta nel 1981, i figli con le
impresso nella sua memoria per il freddo, la costantemente tesa a raggiungere un’utopia in rispettive famiglie vi tornarono spesso durante
paura e la luce fioca degli ambienti 3. realtà irraggiungibile. i periodi estivi.
Proprio la conoscenza dei dolori della guerra Dopo il ritorno a Milano per frequentare Alessandro ricorderà in seguito la casa del
diede origine probabilmente al suo personale l’università, Alessandro mantenne sempre padre per il suo arredo “severo, ostile, realista
moto di ribellione artistica: la volontà di vivi i rapporti con la terra d’origine; trascorse e scostante come un museo” 4, i cui mobili
contrastare la violenza del mondo divenne lo diverso tempo nella casa di Villafranca e antichi nel gusto della vecchia borghesia
01

48 2019 #02 117


49
STORIA & PROGETTO

da un’alta pensilina retta da pilastrini metallici.


I muri, intonacati o con paramento in mattoni
faccia a vista, si interrompono in facciata con
l’apertura di ampie vetrate. L’ingresso in una
delle prime soluzioni è contrassegnato da
04. Una delle prime proposte un portale totemico sormontato da un cono
dell’Atelier Mendini con una dorato, luccicante archetipo di ispirazione
pensilina retta da pilastrini metallici
postmodernista. Il progetto abbraccia le
e un portale totemico sormontato
da un cono dorato; in alto il logo a diverse scale, dall’edificio agli arredi interni.
forma di grappolo d’uva colorato. Viene studiato anche il logo aziendale, un
05. ll portale proposto dall’Atelier
Mendini come accesso alla
grappolo di uva stilizzato formato da acini
proprietà, una M dalle aste di colori diversi; immaginato riprodotto
inclinate come i pilastri della sulle pareti, sui mobili, in facciata, rivela la
cantina.
06. Variante proposta dall’Atelier predilezione di Mendini per l’accostamento
Mendini con ampie vetrate filtrate puntillista di macchie colorate.
da frangisole. Alle prime ipotesi è seguito un nuovo studio
07. Studi progettuali dell’Atelier
Mendini per la decorazione del progettuale nato per assecondare le esigenze
bancone bar in laminato. dei proprietari, che reclamavano per la loro
04 08
azienda maggiore trasparenza. Mendini
veneta non si potevano toccare né Una decina di anni fa è sorta la necessità di voleva evitare di sovrapporre un tetto a falde,
tantomeno accostare al moderno. ampliare la cantina per creare un nuovo spazio elemento imposto da un vincolo paesaggistico,
Ispirandosi all’arredo in stile da dedicare all’affinamento degli spumanti e a un volume trasparente, più adatto secondo
classico della casa del padre un punto vendita adatto alle nuove esigenze lui ad una concessionaria di auto che a una
realizzerà negli anni ‘80 la Poltrona commerciali e di immagine dell’azienda. cantina. Ne uscì la soluzione finale, quella
San Leonardo5. Gli attuali proprietari hanno pensato bene realizzata, in cui le vetrate strutturali risultano
Erano frequenti anche le sue visite di rivolgersi per la consulenza artistica del
a Villafranca, dove c’erano parenti progetto ad Alessandro e Francesco Mendini,
e amici da trovare, la tomba di con i quali la loro famiglia aveva mantenuto nel
famiglia da visitare, le proprietà tempo buoni rapporti.
di cui occuparsi. Qui il padre di Nelle prime proposte uscite dall’Atelier
Alessandro possedeva diversi milanese il nuovo showroom, affiancato ai
terreni, tra cui alcuni di quelli su fabbricati preesistenti, è un volume circondato
05 06
cui sorgono ora i vigneti della
cantina Menegotti.
Il nonno degli attuali titolari dell’azienda
agricola lavorava come fattore per i Mendini,
occupandosi fin dagli anni ’50 della coltivazione
delle vigne e delle prime vinificazioni; nel 1972
09
i Menegotti acquistarono dai Mendini alcuni
08. Le volte azzurre della sala di affinamento
terreni e iniziarono ad imbottigliare i primi vini degli spumanti.
col proprio nome, principalmente Bardolino 09. Iscrizione di Alessandro Mendini
e Custoza. Da allora l’azienda è cresciuta all’Ordine degli Architetti di Verona con il
n. 54 (1960-1965)
aumentando e diversificando i vini prodotti; alla 10-11. Schizzi di Alessandro Mendini: la casa
produzione di vino fermo si è aggiunta quella di Verona e abaco dei mobili dalla casa di
di spumante prodotto con metodo classico, Verona (in A. Mendini, Scritti di domenica,
a cura di L. Parmisani, Postmedia Books
che col tempo ha assunto un ruolo sempre più 2016).
importante all’interno dell’azienda.
07 10 11

50 2019 #02 117


51
STORIA & PROGETTO

1 Intervista al «Corriere 4 Ibid.


della Sera», 4 marzo 2018. 5 Poltrona San Leonardo,
2 A Mendini, Scritti di Matteo Grassi (produzione
domenica, a cura di 1980-1989).
Loredana Parmisani, 6 Intervista al «Corriere
Postmedia Books, 2016. della Sera», 4 marzo 2018.
3 A Mendini, Il mio arredo,
in «Domus» 624, 1982.

12. La zona uffici della cantina Menegotti


al primo piano sopra lo showroom.
13, 15. Gli spazi dello showroom dominati
dal taglio diagonale del soppalco.
14. La scala interna che conduce alla zona
uffici.
16. La struttura in legno lamellare in corso
di costruzione (foto di cantiere).
17. Pianta del piano terra dello showroom
nella soluzione finale proposta
dall’Atelier Mendini.
12 14 15 16

arretrate al di sotto di una gronda molto alcune pareti, al piano interrato prende il
sporgente, che serve anche per schermare i sopravvento coprendo completamente le volte
raggi solari nei mesi più caldi. della sala dedicata agli spumanti. Negli studi
La struttura in legno lamellare del tetto, di Mendini il portale di ingresso alla proprietà
proseguendo all’esterno nella gronda e nei ha una forma che richiama una M dalle aste
pilastri inclinati, fuoriesce dall’involucro inclinate come i pilastri della cantina.
vetrato come un granchio dal suo carapace. La nuova cantina viene inaugurata nel 2011;
Lo showroom è uno spazio polifunzionale la sua struttura cattura l’attenzione di chi
a doppia altezza dedicato all’esposizione, percorre la strada tra Villafranca e Valeggio
alla vendita dei vini e all’organizzazione di grazie al forte carattere identitario che la
degustazioni ed eventi; l’interno è dominato dal contraddistingue, così abbarbicata con i
taglio diagonale del solaio del soppalco, dal pilastri al suolo come le radici delle vigne che
quale gli uffici attraverso un parapetto vetrato la circondano.
affacciano verso il vuoto sottostante. Il legno In quel territorio, dove affondano anche le
oltre al vetro è il materiale prevalente, elemento radici della sua famiglia, Alessandro Mendini
essenziale per una cantina che utilizza le botti è da poco tornato definitivamente: al termine
per l’affinamento dei vini; lo ritroviamo nella di una vita vissuta da “stronzo designer
struttura a vista della copertura, nei pilastri milanese”6, come una volta con la sua
esterni, nella scala che conduce al primo piano, disarmante autoironia si era definito, dopo aver
nella zona del bancone bar, negli espositori visto tante delle sue creazioni prendere il volo e
dei vini studiati dallo stesso Atelier Mendini. Il diffondersi in tutto il mondo, lo scorso febbraio
colore azzurro appare già nelle prime proposte è stato sepolto vicino ai genitori nel cimitero di

13
progettuali: se nello showroom occupa solo Villafranca.
• 17

52 2019 #02 117


53
SAGGIO

L’esistenza dell’attività fieristica vero-


nese è testimoniata a partire dal IX

La Fiera di «muro» nel


secolo e prosegue ininterrottamente
nel tempo pur se localizzata in sedi
diverse. Quella che precede la collo-
cazione all’interno del Campo Mar-

Campo Marzio di Verona


zio1 risale al 1632 quando, per rilan-
ciare la sofferente economia cittadina
dopo la pestilenza del 1630, il podestà
Andrea Cornaro ottenne di istituire
una fiera da tenere due volte all’anno
situandola in piazza Bra 2 . Le struttu- Questo testo anticipa in sintesi parte di un
Le vicende storiche relative alla più antica struttura fieristica della città le cui tracce sono riemerse re erano costruite interamente da ‘ca-
contributo di più ampio respiro sulla Fiera
di Campo Marzio e sull’area circostante
a seguito dei lavori di riconversione del comparto della ex caserma Passalacqua sotti’ di legno e sono state più volte di prossima pubblicazione da parte dello
stesso autore.
distrutte dagli incendi: il rogo avve-
nuto nella notte del 28 ottobre 1712 1 A. Sandrini, Il Settecento: tendenze
Testo: Stefano Lodi sta alla base della decisione presa dal- rigoriste e anticipi ‘neoclassici’, in
01 L’architettura a Verona nell’età della
le autorità pubbliche di costruire una
Serenissima (secc. XV-XVII), a cura di P.
fiera interamente in muratura, la pri- Brugnoli, A. Sandrini, Verona 1988, I, pp.
ma del genere innalzata in Italia e for- 294-299; N. Zanolli Gemi, Scipione Maffei
e la Fiera di Campo Marzo a Verona:
se in Europa. una discussa attribuzione, in Scipione
Il grave danno generato dall’incendio Maffei nell’Europa del Settecento, atti
costrinse il Comune di Verona a cer- del convegno (Verona 23-25 settembre
1996) a cura di G.P. Romagnani, Verona
care una soluzione che si concretiz- 1998, pp. 579-595; S. Zaggia, «Le città
zò nel 1718 con l’elezione alla carica delle cose»: architetture fieristiche nella
02
di Provveditore di Comun di Scipione repubblica veneta del Settecento: Verona,
01. Veduta attuale dell’area dove Bergamo, Padova, in La pratica dello
Maffei3 il quale prese il controllo del- tuale piazza Cittadella7. La seconda sorgeva una parte della Fiera di scambio. Sistemi di fiere, mercanti e città
la situazione indirizzando le scelte del ipotesi riguardò la vasta area di pro- Campo Marzio (foto di Lorenzo in Europa (1400-1700), a cura di P. Lanaro,
consiglio e presentando egli stesso le prietà del monastero di Santa Maria Linthout). Venezia 2003, pp. 257-261.
02. Planimetria della Fiera di Campo 2 L. Moscardo, Historia di Verona, Verona
soluzioni architettoniche da adottare degli Angeli8 , l’attuale area tra corso Marzio ricavata da un’incisione 1668, p. 84; P. Zagata, Cronica della
sollecitato dalle pressioni dei mercan- Porta Nuova e via Cesare Battisti. La settecentesca edita da P. Berni e città di Verona […] ampliata e supplita da
ti che si proposero di erigere le strut- scelta definitiva individuò l’area più inserita nel contesto urbanistico Giambattista Biancolini […] volume primo
attuale. Elaborazione di Simone della seconda parte, Verona 1749, pp.
ture in muratura a proprie spese4. adatta all’interno del Campo Marzio Melato. 280-281.
La decisione venne presa in Consi- Piccolo situato nella zona della città a 3 Sandrini, Il Settecento, p.295.
glio il 17 febbraio 1718 mentre l’ap- sinistra dell’Adige. Si trattava di un 4 Archivio di Stato di Verona (ASVr), Antico
Archivio del Comune, reg. 123, cc. 5v-6r.
provazione del Senato veneziano ar- ampio spazio urbano intramurale del 5 ASVr, Antico Archivio del Comune,
rivò il mese seguente5. I lavori ebbero tutto sgombro da presenze edilizie e reg. 123, c. 77v-78r; Archivio di Stato di
inizio più tardi, in prossimità del 20 completamente privo di vincoli pro- Venezia, Senato Terra, filza 17 marzo 1718:
Sandrini, Il Settecento, p. 342.
febbraio 1720 quando in consiglio si prietari se non quelli pubblici9. La 6 ASVr, Antico Archivio del Comune, reg.
deliberò di tenere conto de «le forme sua vasta area da secoli era un luogo 123, c. 62v.
che crederanno più proprie li mercan- deputato alle esercitazioni militari, al 7 S. Maffei, Verona Illustrata, parte terza,
ti» 6 , ma ulteriori intoppi portarono pascolo, forse in un primo momen- Verona 1732, coll. 92-93.
8 Maffei, Verona Illustrata, col. 93.
solo nel 1722 all’apertura del cantiere. to all’orticoltura e dotata di proprie 9 G.M. Varanini, L’area di palazzo Giuliari
Il primo problema fu dato dalla scel- recinzioni in muratura nelle quali si e del Campo Marzio nel medioevo (secoli
ta del luogo: inizialmente la volontà aprivano alcuni passaggi; l’area era ri- XII-XV), in Palazzo Giuliari a Verona. Da
residenza patrizia a sede universitaria,
di non allontanarsi troppo da piazza masta in parte acquitrinosa per il pas- a cura di L. Olivato, G.M. Varanini,
Bra aveva portato a considerare l’at- saggio del Fiumicello. Sommacampagna 2009, pp. 13-34.

54 2019 #02 117


55
VeDI
SAGGIO 16.

03. P. Berni (editore),


Le vicende edilizie miata la grossissima spesa, ch’è andata Dissegno della fabbrica
attraverso i documenti: nel coprire con lastre il rivo, e nel rag- fatta ad uso delle fiere
una sintesi guagliare il terreno, che da una par- di Verona nell’anno
MDCCXXII.
te era molto più basso, essendosi poi 04. G. Filosi, Pianta della
Due registri contabili permettono dovuto profondare per la metà della città di Verona (1937),
di seguire le fasi di avanzamento del fabbrica tanto più i fondamenti»16. particolare.

VeDI
cantiere e di individuare i nomi delle Maffei ci conferma dunque che il Fiu-
figure professionali messe all’opera, micello avrebbe dovuto stare accanto
in particolare quello di Lodovico Pe- ed esternamente al recinto della Fiera
rini. Il primo registro contiene anno- la quale si sarebbe sviluppata a est del
tazione che vanno dal novembre 1722 suo corso mentre l’ingresso principale
al maggio 172310. I pagamenti ven- avrebbe dovuto trovarsi sul lato occi-
gono effettuati alle maestranze (mu- dentale (e non su quello settentriona-
ratori, falegnami, lapicidi e facchini) le come poi è avvenuto) raggiungibile
per la consegna del materiale e la posa attraverso un ponte sul Fiumicello.

VeDI
in opera sempre attuata sulla base
delle indicazioni e della supervisione
04
di Perini ‘ingegnere e architetto’.
Costante è il trasporto di terra per li- i caratteri architettonici versato da tre ponti situati all’ingres- che dipende dal barocchetto del tem-
vellare il terreno intorno al perimetro so, sulla piazza centrale e davanti al po è un progetto che si dovrebbe ad-
della Fiera e negli spazi interni e in La struttura ospitava 124 botteghe17 Tribunale dei Mercanti. La sua totale debitare a Perini: infatti l’edificio del
particolare modo nel settore che si ed era sostanzialmente formata da un copertura deve essere stata attuata in Tribunale manca nell’illustrazione di
avvicina alle mura urbane e a quelle recinto quadrato di circa 110 metri di tempi brevi se Maffei se ne lamenta Maffei del 171819. I pilieri che affian-
03
del confinante convento di San Fran- lato contenente sedici edifici chiama- nella Verona Illustrata. cano l’ingresso principale presentano
cesco di Paola. Le annotazioni dimo- di San Zeno in Oratorio12): una del- va Fiera veronese in muratura: «in tal ti a formare quattro gruppi di quattro L’aspetto formale più significativo, bugne incatenate al muro e sostene-
strano che furono poi messe all’opera le due sarebbe stata saldata il 19 ago- genere la più bella in Europa»15 se stabili dotati di altrettante piazze in- oltre a quello dei pilieri, si ritrova nel- vano le due statue di Daniele Perac-
più squadre di muratori che attende- sto. Il 26 venne pagato l’altro scultore fosse stata messa in opera secondo le terne con pozzi nel mezzo. Il recinto la facciata del Tribunale dei Mercanti ca che raffiguravano i santi Zeno e
vano all’innalzamento della struttu- chiamato nel cantiere ovvero Giusep- idee espresse dal marchese. La realtà che conteneva il complesso era inter- il cui prospetto era caratterizzato da Pietro Martire, patroni della città di
ra. Sono presenti inoltre varie indi- pe Antonio Schiavi autore delle sca- dei fatti ottenuta durante le fasi di co- namente costituito da una sequenza quattro semicolonne ioniche, reggen- Verona che in questo modo celebrava
cazioni in merito alla copertura del le che danno accesso al Tribunale dei struzione del complesso, diversa dalle di botteghe; su tre lati si aprivano gli ti una trabeazione aggettante sui so- la propria responsabilità nell’iniziati-
Fiumicello, in particolare con la re- Mercanti realizzato su progetto di Pe- aspettative, avrebbe sollevato critiche ingressi principali e in corrisponden- stegni, il cui architrave si inflette al va 20.
alizzazione di un ponte in corrispon- rini e plausibilmente anche di altri espresse da Maffei nella Verona Illu- za del centro del quarto lato era posto centro in corrispondenza della sotto- In merito ai fronti delle botteghe, che
denza dell’ingresso principale. elementi della facciata sia architetto- strata (1732). è probabile che l’esigen- il Tribunale dei Mercanti. Gli edifici stante immagine della Madonna con sempre si sviluppavano su due livelli,
Il secondo registro contiene dati da nici che figurativi: i documenti taccio- za di sottrarre una quantità più mode- che si sviluppavano attorno alle quat- il Bambino. Nelle tre campate, oltre si può dire soltanto che erano prece-
10 ASVr, Antico Archivio del Comune, maggio a dicembre del 172311. Nel no al proposito mentre Maffei assegna sta di spazio al Campo Marzio avesse tro corti si aprivano verso l’interno alla porta, stavano due finestre rette duti da un portico solo negli affacci
processi, b. 29 n. 1335.
11 ASVr, Antico Archivio del Comune, mese di giugno vennero collocate le a Schiavi il rilievo della Madonna con portato a situare il complesso più vi- tramite portici; l’accesso alle corti era da mensole mentre la parte sommita- delle quattro corti minori. La pla-
processi, b. 80 n. 1903. porte lignee agli ingressi laterali; nel Bambino in facciata13. La parte scul- cino al convento di San Francesco di ricavato agli angoli dei singoli corpi le era costituita da un tronco di tim- nimetria del complesso fieristico è
12 La presenza di Peracca era stata contempo Perini effettuò un sopral- torea di Peracca viene saldata in ot- Paola, con la conseguente decisione edilizi ottenuti tagliando diagonal- pano che reggeva un breve campanile emersa in parte durante i recenti scavi
segnalata in BCVr, ms. 1426 [Memorie di luogo mentre si terminò la costru- tobre e comprende anche i basamenti di deviare il corso del Fiumicello per mente la superficie interessata. In tal nell’area poiché le strutture edilizie,
e, tra i montanti, si trovava un oro-
Belle Arti], c. 29r. Sulle sculture si veda
ora E.M. Guzzo, Schede sul patrimonio zione del Tribunale dei Mercanti. In per le statue (indorate da Stefano Car- portarlo al centro della Fiera. «... non mondo rispetto agli ingressi principa- logio proveniente dalla facciata della dopo il progressivo abbandono ini-
artistico. Arredi medioevali e opere quel mese si incontra il primo accon- teri) mentre Schiavi viene saldato per in un angolo e a ridosso della muraglia li tutto il complesso era interessato da Domus Nova in piazza dei Signori18 ziato durante l’età napoleonica, sono
erratiche, antiche e settecentesche, in
to di pagamento allo scultore Daniele il portale della vicina dogana14; i lavo- pubblica, ma bisognava piantar la fa- percorsi collocati in senso ortogonale parzialmente crollata alla metà del state rasate poco sopra il livello pavi- 16 Maffei, Verona Illustrata, coll. 94-95.
«Annuario storico zenoniano», XXIV/2017,
p. 241. Peracca per la realizzazione delle sta- ri si concludono nel dicembre del 1723 brica più in qua e lungo il Fiumicello, e diagonale che si incontravano nel- secolo precedente. Due statue latera- mentale nel coso del XIX secolo. 17 Per il conteggio: Biblioteca Civica di
13 Maffei, Verona Illustrata, col. 96. tue raffiguranti San Zeno e San Pie- con la costante supervisione di Perini. che non piccolo ornamento aggiunge- la piazza centrale di forma vagamen- li in posizione acroteriale e quelli che Verona (BCVr), sezione stampe, 1.e.12.
14 ASVr, Antico Archivio del Comune, 18 Zagata, Cronica, p. 281.
tro Martire da collocarsi sui pilieri Nelle Rime e prose pubblicate a Vene- va, e delizia; e facendo tre ponti o pas- te circolare. Il Fiumicello percorreva sembrano essere due stemmi sotto i 19 Maffei, Rime e prose, p. 376.
processi, b. 80 n. 1903, c. 4r.
15 S. Maffei, Rime e prose, Venezia 1718, dell’ingresso principale (ora sistema- zia nel 1718 Maffei aveva presentato saggi, dovea quel di mezzo imboccar l’asse principale del complesso e in salienti completavano il complesso 20 L. Simeoni, Verona. Guida storico-
p. 376. te sul muro che fronteggia la chiesa per la prima volta la pianta della nuo- una nobile porta [...] si sarebbe rispar- origine doveva essere scoperto, attra- scultoreo. Nell’insieme la facciatina artistica, Verona 1909, p. 337.

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SAGGIO

05. La Fiera di Campo Marzio, in S. Maffei, 07-08. Daniele Peracca, San Zeno, San
Rime e prose, Venezia 1178, p. 377,
La fase edilizia: il ruolo Pietro Martire in origine sui pilieri
particolare. di Perini e degli scultori d’ingresso della Fiera di Campo Marzio
06. S. Avesani, Disegno della Fiera di e ora presso la chiesa di San Zeno in
Verona (prima metà del XVIII secolo). Oratorio (foto di Lorenzo Linthout).
Lodovico Perini (1685-1731) è una
figura poliedrica di architetto, pub-
blico perito, notaio e storico da poco
messa in giusta luce29. Il silenzio di
Maffei (motivato da evidenti dissidi)
lo ha confinato in un ambito di stu-
di marginali. Eppure la progressione
della sua attività, a partire dall’in-
carico di costruzione del seminario
maggiore dal 1708, lo qualificano
come il maggior professionista ope-
rante in città in quel tempo. Presso la
Biblioteca Civica di Verona un fasci-
colo raccoglie notizie di prima mano
di Perini30 tra le quali la trascrizione
05 06

la fase progettuale: tutto perché è lo stesso Bibiena, come ne ne persuase l’erezione al consiglio di una lapide che si trovava nella Fie-
il ruolo di Maffei e di Perini, è noto, ad essere incaricato a partire e con bene adattato disegno ne indicò ra e che faceva riferimento agli impe-
la presenza di dal 1713 (nel 1716 sarebbero inizia- la struttura»26. gni del suo presidente e fabbriciere, il
07 08
Francesco Bibiena ti i lavori) della costruzione del tea- L’impianto che Maffei aveva pubbli- marchese Girolamo Giona, e a quelli
tro dell’Accademia Filarmonica 24. cato nel 1718 nel volume Rime e pro- dell’architetto (Perini appunto) con- Alessandro Pompei che avrebbe poi solo recentemente gli è stata assegna-
I progetti per la realizzazione dell’im- La spia che conferma ancora una se sotto il capitolo Disegno di una fiera clusi nel 1725, l’anno della fine dei la- convocato lo stesso scultore per la re- ta la responsabilità nell’innalzamen-
pianto vengono presentati da più per- volta l’esistenza di un qualche inter- di muro è sostanzialmente quello che vori accessori. alizzazione delle statue poste sulla to del nuovo tempio di San Lorenzo
21 Maffei, Verona Illustrata, col. 93. sonalità, almeno per quanto riguarda vento dell’architetto bolognese è data sarebbe poi stato realizzato27. Le dif- Una lettera ad un destinatario ano- balaustra alla sommità della villa. Per a Pescantina 35. è utile osservare che
22 Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio
l’area della Cittadella. Ne rende con- dal fatto che Ludovico Perini, figura ferenze principali consistevano nel nimo, già resa nota 31, illustra quanto la storia dell’arte veronese si stabilisce Peracca era stato anche l’autore di al-
di Bologna, b. 132, X, [M. Oretti, Notizie
de’ professori del Disegno cioè Pittori, to lo stesso Scipione Maffei: nel 1715 chiave nei lavori della Fiera, sarebbe numero maggiore di botteghe rappre- Perini, pur con la deferenza scontata quindi una precoce circostanza che cune delle sculture che rappresenta-
Scultori ad Architetti Bolognesi e de’ «richiesto un tale d’ideare per ciò un stato chiamato dal 1718 a seguire il sentate dall’illustrazione e per il fatto verso il marchese Maffei, non aves- collega Schiavi a Pompei, quest’ulti- vano santi e sante della religione do-
Forestieri], c. 30; Zanolli Gemi, Scipione
Maffei, p. 582.
disegno, avea formato un quadrilun- cantiere del nuovo teatro25 trovando- che anche nel lato meridionale (dove se avuto nessun indugio nel modifi- mo attivo anni dopo sulla base delle menicana nella manica del convento 29 A. Sandrini, Lodovico Perini (1685-
23 BCVr, ms. 2033 [G. Scherli, Brevi notizie go, che quattro piazze pur bislunghe si direttamente a contatto con il suo poi si sarebbe trovato il Tribunale care quelle parti dell’impianto (come spinte e delle istanze di Maffei come di Santa Anastasia 36 realizzata assie- 1731), in L’architettura a Verona, II, pp.
delle cose più rimarcabili di Verona], c. 22. conteneva, […]. Altri disegni si vi- autore e formando un tandem pro- dei Mercanti) era previsto un acces- l’apertura degli accessi agli angoli) è ben noto per il Museo lapidario e la me allo scalone da Francesco Bibie- 265-274.
24 N. Zanolli Gemi, Considerazioni 30 BCVr, Carteggio Perini, b. 28, VII/2.
dero ancora, distinguendosi tra essi fessionale che potrebbe essere stato so uguale a quello che attraversava al in ragione della superiorità della sua Dogana di San Fermo. Lo stesso eru- na 37. Dunque ecco un’ulteriore prova 31 Zanolli Gemi, Scipione Maffei, pp.
sulla genesi del Teatro Filarmonico, in
L’accademia Filarmonica di Verona e come assai bizzarro quello del Sig. coinvolto, almeno in una fase iniziale, lato opposto. Anche nella terza par- specifica professione (quella di inge- dito veronese avrebbe poi affidato allo dell’esistenza di un mondo professio- 586-588.
il suo teatro, saggi di E. Paganuzzi e Francesco Bibbiena, che in tavola si anche per la Fiera di «muro». te della Verona Illustrata la struttura è gnere e architetto) rispetto all’attività scultore la realizzazione del busto-ri- nale che coinvolge due artisti, o al- 32 L. Rognini, Gli Schiavi (secc. XVI-XVIII),
altri, Verona 1982, pp. 39-60; P. Marini, in L’architettura a Verona, II, pp. 276-279.
conserva»21. Purtroppo non si han- Non c’è dubbio che il peso di Maffei simile a quella che a tale data (1732) del grande erudito. tratto collocato nel pronao del teatro meno dell’esistenza di un ambito di 33 A. Tomezzoli, Giuseppe Antonio
Francesco Galli Bibiena (1659-1739), in
L’architettura a Verona, II, pp. 253-256; no prove documentali di una propo- sia stato definitivo non solo per con- era già stata costruita 28 e anche qui La presenza di Giuseppe Antonio Filarmonico. committenza che li chiama entram- Schiavi. (Verona 1689-1768), in Scultura in
D. Lenzi, Francesco Galli Bibiena. Teatro sta per la Fiera di Verona da parte di durre a termine tutta l’operazione: il non era prevista la presenza del Tri- Schiavi32 apre un ulteriore spiraglio Ben più difficile inquadrare la figu- bi in causa (come accade per la Fie- Trentino. Il Seicento e il Settecento, a cura
Filarmonico di Verona, 1715-1731 [e di A. Bacchi, L. Giacomelli, Trento 2003, II,
catt. 83a-83b], in I Bibiena una famiglia
Francesco Bibiena, notoriamente im- suo ruolo nell’impresa viene dichia- bunale, inoltre ai quattro angoli non sulle pretese artistiche della nuova ra di Daniele Peracca, personaggio ra) analogamente alla doppia convo- pp. 326-331.
europea, catalogo della mostra (Bologna, pegnato nella realizzazione di teatri, rato nell’‘elogio’ che il Comune gli si aprivano altrettanti accessi, ma sta- impresa. Schiavi è un giovane sculto- sfuggente anche sul piano delle fon- cazione di Bibiena e Perini nel caso 34 D. Zannandreis, Le vite dei pittori,
Pinacoteca Nazionale, 23 settembre 2000- scenografie e progetti per decorazio- riserva in una seduta (lui vivente, ma vano torri angolari che superavano re attivo fino a quel momento per la ti e non solo su quello delle opere, del teatro e, ancora, in quello della scultori e architetti veronesi, a cura di G.
7 gennaio 2001), a cura di D. Lenzi, J.
Bentini, Venezia 2000 pp. 328-330.
25 Zanolli Gemi, Considerazioni, p. 50.
ni murali. L’affermazione dell’eru-
dito veronese (sostenuta nel secondo
infermo e vicino alla morte) il giorno
13 gennaio 1775: «il nostro marche-
in altezza il muro confinante dotato
di merlature e attraversato da portali
parte figurativa di altari e per le sta-
tue (perdute e citate dalle fonti sto-
di numero limitatissimo34. Peracca
aveva realizzato già alcune sculture
Fiera.• Biadego, ed. Verona 1891, pp. 408-409.
35 P. Rigoli, Un nuovo documento
sulla costruzione della parrocchiale
26 ASVr, Antico Archivio del Comune, Settecento in ambito bolognese dallo se Scipione Maffei […] ebbe singolar dorici sormontati da timpani. riche settecentesche) del giardino di per altari cittadini e si era mosso an- di Pescantina e una nuova ipotesi sul
registri, n. 130, c. 44v; Sandrini, Il progettista, in «Annuario Storico della
storico Marcello Oretti 22 e riportata cura di giovare al commercio con la villa Pompei ad Illasi 33. Questo edi- che nel territorio trentino; più tardi
Settecento, p. 342. Valpolicella», pp. 255-260.
27 Maffei, Rime e prose, p. 376. anche in una fonte coeva scaligera 23) Fiera in Campo Marzo della quale ficio sarebbe stato ricostruito a par- avrebbe ricostruito la chiesa cittadina 36 Zannandreis, Le vite, p. 408.
28 Maffei, Verona Illustrata, coll. 93-94. appare senza dubbio veritiera, soprat- essendo egli provveditore di Comu- tire dagli anni Trenta su progetto di di Santa Maria del Paradiso mentre 37 Marini, Francesco Galli Bibiena, p. 256.

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Che fai, Lazzaretto? I
n una città ormai pienamente
consolidata da un punto di
vista urbano come Verona,

ODEON
ODEON

il Lazzaretto è un luogo vero,


Riflessioni sul complesso monumentale veronese: scenari possibili tra passato e futuro nonostante sia stato a lungo offuscato
a cinque anni dalla sua consegna al Fondo per l’Ambiente Italiano e passato nel dimenticatoio. Ma
se noi umani tendiamo spesso a
dimenticare, i luoghi no. Come 01. Veduta del Lazzaretto
Testo: Chiara Boccinger, Francesca Giudetti * scrive il regista e fotografo Wim allo stato attuale
(Boccingher e Giudetti,
Wenders, «I luoghi hanno memoria. 2018).
Ricordano tutto». 02. Anonimo,
Il Lazzaretto veronese è stato per Rappresentazione del
lazzaretto, stampa (?),
secoli definito come una delle Biblioteca Civica di
costruzioni più pregevoli del Verona.
Cinquecento italiano. Un tempo 03. Destinazioni d’uso del
Lazzaretto nel tempo
ricovero per i sofferenti, oggi iscritto (Boccinger e Giudetti,
tra i “Luoghi del cuore” del FAI, il 2018).
02
Lazzaretto potrebbe essere la quinta
architettonica di un dipinto di De Un luogo ostile per alcuni, il Celebrazioni Sanmicheliane,
Chirico; l’atmosfera triste, carica Lazzaretto: lontano dal centro della infatti, per volere dell’architetto
di suggestioni misteriose genera città, fuori dall’abitato e circondato Piero Gazzola, il “soprintendente
negli spettatori uno stato d’animo un tempo da mura invalicabili, oggi illuminato”, il tempietto centrale è
di malinconica attesa. Il silenzio da recinzioni con divieto di accesso. stato ricostruito secondo la pratica
metafisico è lo stesso che pulsa nel Un luogo amato da molti altri; basti allora in voga del «com’era e dov’era».
complesso monumentale veronese: pensare all’interesse crescente di Le fotografie storiche mostrano
assordante, lontano dai frastuoni cittadini (e non solo) dagli anni Venti le fasi del restauro: la liberazione
dell’abitato. del Novecento dalle superfici
Dell’originario Lazzaretto veronese fino ad oggi. « Non occorre cercare infestanti, la
L’archivio della
costruito appena in tempo per la
il mitico “strato” originale rimozione,
peste del 1629, non rimangono che il Soprintendenza identificazione e
tempietto centrale e piccoli tratti di per i beni dell’opera bensì guardare classificazione dei
fatiscenti mura. Le esili tracce rimaste architettonici le forme in cui ci è blocchi marmorei,
raccontano di una tragica storia e paesaggistici arrivato: la materia, la il rinforzo
segnata da due distinte distruzioni: il di Verona con patina, i muri carichi delle della platea di
lato orientale fu, infatti, danneggiato il suo regesto lacerazioni delle guerre fondazione ed il
dai soldati fascisti. Il giornalista di documenti ricollocamento
e delle esplosioni »
Giuseppe Silvestri in un articolo inerenti il dei blocchi, la
di “Verona libera” del 1945 ricorda Lazzaretto ricostruzione
che «rotte a colpi di mitra le porte si contiene numerose testimonianze, del tempietto fino all’imposta
introdussero nel Lazzaretto, e dando lettere, articoli di giornale, della cupola, compreso il tamburo
fuoco agli esplosivi, determinarono la considerazioni, preventivi di spesa in muratura e la cornice in pietra
rovina del lato orientale»1. Il versante ed informazioni sulle attività di ad esso terminale. L’intervento
occidentale, invece, fu danneggiato tutela che hanno interessato questo di restauro per anastilosi che si è
il 20 maggio 1945 da una incauta luogo nel tempo. È importante citare avvalso della ricomposizione di
manovra di un abitante del luogo, il ruolo che ha avuto il restauro parti originali del Tempietto, ha
intento a recuperare materiale bellico del 1960 sul futuro del complesso visto l’utilizzo di materiali non
01
da rivendere. monumentale. In occasione delle coerenti (come il cemento) con il
03

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07

07. Prospetto nord-


rudere. Impensabile sarebbe dunque ricostruzione è dunque ammessa. ovest delle mura con
la ricostruzione, anche solo parziale Che cosa succederebbe se a questo sezione prospettica del
del complesso; si cadrebbe, così, in si affiancasse un nuovo luogo, una tempietto: analisi dei
materiali e del degrado
un restauro di fantasia che, secondo addizione architettonica? Tutti questi (Boccingher e Giudetti,
Cesare Brandi, pretende di riportare possibili scenari ovviamente sono 2018).
l’opera al momento stesso della sua portatori di emozioni e, di fronte 08. Il restauro per anastilosi
04 05 del tempietto del 1959
creazione. Non occorre forse cercare ad un’amara nostalgia, crediamo (Archivio fotografico
progetto originario, e l’aggiunta di pause e di interruzioni. Premessa Ricostruzione? Nuova costruzione? il mitico “strato” originale dell’opera, che questo luogo così magico vada SABAP Verona).
nuovi elementi non distinguibili fondamentale rispetto alle fasi di Studiandone la facies originaria, bensì guardare le forme e le sagome valorizzato e tutelato ad ogni costo. 09. Ipotesi di di progetto
con museo lineare sullo
dall’originale. Altri interventi progettazione e realizzazione delle si accetta in partenza il concetto in cui ci è arrivato: la materia, la «Arriverà un giorno in cui per sfondo (Boccingher e
eseguiti dalla Soprintendenza di opere di restauro è costituita dalla di autenticità diacronico, dove patina, i muri privi di orpelli e essere moderni sarà necessario Giudetti, 2018).
08
Verona risalgono al 1983 con un ricerca storiografica che mostra la verità storica è frutto della carichi delle lacerazioni delle guerre guardare al nostro passato e alla
* Il presente lavoro nasce a partire dalla 1 Silvestri G., La distruzione del lazzaretto,
primo stralcio di lavori. Al 1988 l’evoluzione di questo luogo nei stratificazione secolare del manufatto e delle esplosioni. La loro fisicità, il nostra tradizione»– scriveva Alberto tesi di laurea discussa presso l’Università in «Verona libera», n.74, 1945, conservata
risalgono indagini eseguite per secoli. Scoperte risalenti a due anni architettonico. L’interpretazione, loro spessore ci parlano del passaggio Savinio. Allora forse dovremmo IUAV di Venezia da Chiara Boccingher presso la Soprintendenza di Verona.
studiare la natura ferrosa del terreno. fa hanno portato alla luce celle semi- la comprensione del luogo e della del tempo. avvicinarci, osservare, toccare, vivere e Francesca Giudetti, Rovine in attesa: 2 Marino L., Il restauro di siti archeologici
progetto contemporaneo e valorizzazione e manufatti edili allo stato di rudere, in
L’area, infatti, era ancora disseminata integre, con parti di pavimentazione sua storia, del senso profondo che Il tempietto centrale, per lo più luoghi come il Lazzaretto di Verona, del Lazzaretto di Verona, relatore S. Ricerche: architettura, design, territorio,
di residuati bellici inesplosi. Proposte originale intatta e muri intonacati. questa architettura ha rivestito intatto, meriterebbe probabilmente impedire che questo si ri-sgretoli di Di Resta, correlatori A. Dal Fabbro, P. DIDA Università degli Studi di Firenze,
non realizzate si succedettero fino
alla concessione in uso al Fondo
Eppure più recenti articoli suonano
così: “Mancano i soldi. Lavori fermi
in passato e che potrebbe avere
oggi, devono essere il primo passo
un trattamento diverso: un restauro
conservativo, volto alla pulitura delle
nuovo. • Foraboschi, 2018. febbraio 2019, p. 61.

Ambiente Italiano per diciotto anni al Lazzaretto”, “Al Lazzaretto non verso la definizione del progetto parti e materiali che lo compongono.
a partire dal 2014. Sarà forse perché si scava più”. E così, il Lazzaretto, di restauro. Se in passato, infatti, Tutt’altro trattamento, invece,
in Italia siamo spesso abituati a di dubbia paternità sanmicheliana, il termine restauro indicava le sarebbe da riservare alle mura
dichiarare l’emergenza e solo dopo rischia di cadere nuovamente operazioni necessarie a riportare perimetrali, ridotte allo stato di mero
a “curare”? Non sono solo Pompei nell’oblio per mancanza di fondi un’opera alle sue condizioni iniziali frammento; in questo caso si prevede
e la Domus Aurea a cadere a pezzi. necessari per il proseguimento della (qualora queste fossero state un intervento di consolidamento
Anche il “nostro” lazzaretto rischia bonifica bellica. compromesse), oggi con tale termine con operazioni caratterizzate da
06
di diventare macerie col passare Quali sono dunque oggi le si indicano tutte le tecniche idonee «interventi minimamente invasivi
dei giorni, dei mesi, degli anni. Se prospettive del Lazzaretto? a garantire una maggiore durata e se possibile reversibili, capaci di
le rovine segnalano un’assenza, al Il complesso monumentale veronese nel tempo dell’opera. Il progetto di frenare i processi di degradazione
tempo stesso incarnano, anzi, sono è inserito in un contesto naturalistico restauro offrirebbe un’unica strada: del materiale ed il dissesto delle
04. Lazzaretto di Verona, esterno, 1920 ca.,
Biblioteca Civica di Verona. una presenza vivida e reale. (Parco dell’Adige Sud) di primaria interventi puntuali di conservazione strutture»2 .
05. Tratti di mura dopo la pulizia e la messa L’identità di questo luogo è ancora importanza, sospeso tra architettura, e consolidamento sul tempietto Nonostante la funzionalità perduta,
in sicurezza da parte del FAI. sepolta dalle macerie? restauro ed archeologia. Quali e sui tratti di mura, nel totale il fine ultimo del Lazzaretto è la
06. J. C. Volkammer, Lazzaretto, fotografia
da stampa, 1714, Biblioteca Civica di Il mestiere dell’architetto, come ben sono i possibili scenari? Restauro? rispetto della preesistenza, ovvero conservazione della sua valenza
Verona. sappiamo, è talvolta lento, fatto di Conservazione? Consolidamento? il mantenimento dello status quo di storica. L’integrazione senza che sia
09

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63
L
’Adige è lungo, davvero lungo. Gli
Lung-Agile idrografi, dopo averlo metrizzato,
constatarono che era così lungo da essere
Una esposizione racconta gli imponenti lavori infrastrutturali che mutarono radicalmente

ODEON
secondo solo al fiume Po (in Italia).
l’area di San Giorgio tra ponte Pietra e ponte Garibaldi a Verona Dunque, se l’Adige è lungo, quant’è lungo un
lung-Adige? Una risposta precisa, in un intervallo
di spazio-tempo chiuso e limitato, viene divulgata
Testo: Tomàs Bonazzo ed esposta da un’associazione ben scorrevole
sull’alveo dell’Adige: l’associazione Agile.
Il suo racconto epico inizia col canto delle gesta
di una commissione del Ministero dei Lavori
Pubblici (liquidato durante il governo Berlusconi
bis) che pianificò numerosi interventi per i fiumi
veneti durante il governo Mussolini. Fu allora
che re Priamo autorizzò che il cavallo superasse le
mura austriache nel lontano 1935. Qui, tra ponte
Pietra e ponte Garibaldi, si consumò dapprima
02 03
la demolizione di tutte le case di via sant’Alessio
01. Panoramica sul
e via Santo Stefano, e poi rinacque a Vita nuova lungadige “del Littorio”.
il lungadige “del Littorio”. Non si trattò di un 02-03. Planimetrie
“ritocco” epidermico ma di un progetto giacobino prima e dopo i lavori,
rispettivamente 1907 e
la cui spesa raggiunse i 2.116.000 del vecchio 1953.
conio (circa 2.268.897 € odierni). I lavori, assieme 04. I lavori in corso per la
alle trasformazioni ubique di pochi anni prima nel costruzione del nuovo
lungadige.
quartiere di Borgo Trento e del ponte Garibaldi, 05. Tavola di progetto del
regalarono al lungadige, oggi di “san Giorgio”, nuovo ponte Garibaldi,
la sua geometria attuale: un piano inclinato con ing. arch. M. Dezzutti,
1932.
quadri prativi e cornici in pietra bianca, che arretra
di alcuni metri per aerare una passeggiata siglante
il sacro vincolo tra l’uomo e l’acqua.
Con un balzo piucche-pindarico, dal contenuto al
contenitore, la Mostra Lung-Adige venne allestita
dal 21 gennaio al 9 marzo nei pubblici domini. Il
contenitore del contenitore, infatti, è la ben nota
Biblioteca civica, alma mater di iniziative culturali
04

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06. L’articolazione
della mostra nella
Protomoteca della
Biblioteca Civica.
La tutela del paesaggio
“Ci mette il becco LC” a proposito delle norme di salvaguardia del territorio:

ODEON
un obiettivo da perseguire grazie allo studio, alla sensibilità e alla consapevolezza del ruolo

ambientale. la confusione ed il disordine edilizio bastino a


Qual è allora il significato di questa misura produrre mezza bellezza (quella a cui mirano gli
urbanistica, rigidamente normata dal PRG, se agglomerati urbani finto spontanei dei villaggi-
non quello di mantenere in essere, tutelandone vacanze o degli outlet): e fin qui si può concordare,
la struttura complessiva, un ambiente urbano di ma proseguendo con l’osservazione del paesaggio
scarsa rilevanza e qualità? La domanda potrebbe italiano direi che, sotto il profilo della sua
lungadige essere anche più esplicita: a quale scopo mantenere conservazione, non è stata per la sola avidità che
opere pubbliche nell’area di san
in essere una zona urbana di scarsa qualità l’abbiamo guastato, quanto per ignoranza di molti
giorgio tra ottocento e novecento
proteggendola con la tutela paesaggistica? Forse e incompetenza ed ingordigia di alcuni. Questa
per evitare che il libero esercizio del costruire, conclusione negativa non è necessariamente indice
06
Mostra a cura di: ancorché normato, possa rimodellare il sito sul di pessimismo per il futuro se verranno meglio
Angelo Bertolazzi, Michele De Mori dotate di “senno”. L’epifania del racconto epico Il filo rosso del continuum storico, senza alcun quale, e solo in quella circostanza, si potrebbe approfonditi, capiti e coltivati i legami storico-
Gruppo di lavoro:
è impressa dalle fotografie eseguite dal Genio taglio e con intenti ginnici, collega il piano terra apporre il vincolo di tutela paesaggistica? Se così culturali tra le popolazioni e i luoghi dove la gente
Marco Cofani, Silvia Dandria, Enrico Mischi,
Johnny Nicolis e Davide Rizzi Civile tra le due guerre mondiali, conservate per al primo piano attraverso lo scalone in pietra. Testo: Luciano Cenna fosse, si dovrebbe ritenere che al principio di tutto lavora e vive. Non per niente è diventato luogo
intenzioni retrospettive nell’Archivio di Stato L’epilogo istrionico viene rivelato nella sala stampe ci sia ancora una certa dose di pregiudizio sulle comune parlare di “identità”. E quando si parla

M
Progetto Grafico:
Emilia Quattrina, Nicolò Tedeschi e in quello Generale di Verona; esse sono le vicino alla veronensia. E il corpo di Ettore ritorna al i domando perché, malgrado le leggi, le possibilità di migliorare l’ambiente da parte del di identità non c’è dubbio che si è vicini ad un
ambasciatrici bicolori di un’età chiusa, il cui effetto padre, a Priamo. restrizioni burocratiche e le specifiche costruire, o di pigrizia nello studiare un’articolata concetto di legame, di radici, di continuità che ci
traino stampa ancora i ricordi di abitanti e turisti Nella stanza, le fotografie sono ordinate normative, del nostro straordinario ed adeguata normativa che, facendo ricorso anche associa al contesto fornendoci il primo livello di
Un progetto di:
del “presente”. simmetricamente ai lati mentre, sul fondo, territorio non siamo riusciti a salvarne se non ad una certa complessità di regole, di incentivi e di rispetto del luogo. Il secondo livello lo si guadagna
Associazione AGILE
Biblioteca Civica di Verona L’allestimento, curato col sentire di un sarto, cuce l’altare accoglie il trittico della memoria: altre brandelli. Eppure il percorso progettuale che oneri, si prefigga di migliorare l’ambiente edilizio con l’educazione, l’istruzione, la conoscenza,
in collaborazione con: un fil rouge tra le nobili sale gigantografie su pannelli gli architetti devono affrontare per qualunque accrescendone la vivibilità. lo studio e l’applicazione (con il secondo si può
Archivio di Stato di Verona nella ricerca di un tesoro: « il progetto è volto alla raccontano i lavori progetto – ma non aggiungerei in qualunque Ciò significa che il vincolo ambientale si dovrebbe fare l’architetto). Per il terzo, si richiede, oltre
con il sostegno di: lo scatto più notabile per digitalizzazione, alla conclusi, il rinnovato Comune italiano – è veramente complesso e applicare a posteriori: quindi quando la zona, lo studio, una particolare sensibilità e capacità
Fondazione Cariverona
il fruitore incuriosito. valorizzazione e alla lungadige “del Littorio”, richiede una attenta applicazione, pazienza e urbanisticamente recuperata, potrebbe essere di muoversi nelle grandi dimensioni fisiche e
L’avvio dell’esperienza condivisione del patrimonio accompagnate da una tenacia. Ne sono prova i regolamenti edilizi giustamente tutelata. Cioè la tutela dovrebbe storiche: ci vuole la consapevolezza del ruolo.
La Mostra è parte del progetto ARCOVER
(Archivi del Costruito del Territorio Veronese in
taumaturgica si dirama al
piano terra tra l’accoglienza
archivistico della città, capace coerente ed aggiornata
pianta in cui la lettura
comunali (specie quelli degli anni recenti) la cui
comprensione sembra disseminata da ostacoli per
essere un obbiettivo.
Infine come non pensare che all’urbanista non

Occorre il terzo livello per fare l’urbanista.

Rete), realizzato con il contributo di Fondazione e la sala Nervi (nella


di raccontare le trasformazioni dell’alterazione urbana la sottile mal celata volontà di farsi beffa degli interessi tanto la qualità, difficile da ottenersi,
Cariverona; il progetto è volto alla digitalizzazione, sezione ragazzi), tra le aule di Verona nel corso risulta quasi cristallina. architetti (?). E quando il linguaggio si presenta quanto piuttosto l’ordine e la disciplina,
alla valorizzazione e alla condivisione del
studio e le sale colonna e del Novecento » L’invito della mostra più comprensibile, sono le norme ad essere poco attribuendo a questi mezzi valori un valore intero.
patrimonio archivistico della città, capace di
raccontare le trasformazioni di Verona nel corso degli affreschi, trovando alla non dimenticanza convincenti: la loro applicazione non appare Si può essere d’accordo che l’ordine è comunque
del Novecento. una singolarità gravitazionale nella protomoteca: è ovviamente riduttivo; la potenza dell’idea pertinente, o è addirittura immotivata e sbagliata. un intento utile in mancanza di obbiettivi più
infatti, qui, tre pannelli presentano “ricordi” espositiva potrebbe richiamare a ciò che Cas Per meglio chiarire il mio pensiero ricorrerò ad alti, che in tanta parte del territorio italiano sono
gigantografici di ancestrali cerimonie e protocolli Wouters definisce “terza natura”, ovverosia una un esempio che riguarda un Comune del Garda mancati, con i risultati che tutti possiamo vedere.
edili, precedenti ai proverbiali lavori; esse sono la riflessione consapevole dello spettatore sulle dove “l’urbanistica” ha messo sotto tutela una Esempio calzante è il confronto tra un abitato
scena di una pianta incorniciata di rosso che spiega tradizioni radicate in una società civilizzata -nella fascia pedecollinare totalmente edificata negli medioevale e un quartiere di edilizia speculativa
le configurazioni del luogo, nella distribuzione delle fattispecie tradizioni architetturali-, attraverso una anni ‘60/’70. Si tratta di un territorio occupato da del dopoguerra: disordinato il primo, ma di alto
sue strade e dei suoi monumenti, saltando dunque valutazione di quali aspetti culturali si è aderito, decine e decine casette di edilizia piccolo borghese valore intrinseco, ordinato il secondo, ma di scarso
dal punto di vista alla visione globale, dall’uomo al quali serve aderire e quali sono sopravvissuti alla a due piani, oggi del tutto inefficiente sotto il valore architettonico.
monte Olimpo; e lo spettatore è l’attore principale. propria utilità. • profilo abitativo e non rilevante sotto quello Tuttavia restiamo ben lontani dal credere che

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01-02. Frammenti di un
grado di bilanciare il diritto all’abitazione con la
Nuove sinergie per il social housing necessità di gestione e rinnovo del patrimonio di
quartiere veronese di
edilizia sociale.
edilizia residenziale pubblica. Le modifiche più
L’edilizia residenziale sociale nel territorio veronese: la complessità del quadro

ODEON
rilevanti sono l’introduzione della locazione a
e le implicazioni a livello urbanistico, economico, sociale e giuridico termine, che risponde alle esigenze di garantire il
rinnovo degli assegnatari; l’accesso alle graduatorie
e i criteri di determinazione dei canoni per favorire
Testo: Stefania Marini chi è in condizioni di maggior disagio, secondo
Foto: Michele Mascalzoni Isee e indicatori di consumo della famiglia; e
infine l’elevazione del canone minimo.

I
1 12 aprile 2019 alcuni dei principali A seguire, Claudio Stasio – ufficiale giudiziario
player delle politiche abitative territoriali del Tribunale di Verona – ha descritto alcuni
si sono riuniti presso il polo Santa Marta aspetti legati ai provvedimenti di rilascio degli
dell’Università degli Studi di Verona per un immobili, i procedimenti di sfratto per morosità
workshop che ha abbozzato un quadro fatto di e per pignoramento per mancato pagamento del
tematiche, visioni ed esperienze legate all’edilizia mutuo, da cui sono emersi il trend crescente a
residenziale sociale nel territorio veronese. Un seguito della crisi economica e la drammaticità
quadro che si presenta sfocato per la mancanza della portata del fenomeno in cui la situazione
di dati certi, non solo riguardo alla portata del veronese risulta la peggiore del Veneto.
disagio abitativo in cui molti cittadini veronesi Dopo gli interventi tematici, le rappresentanze
riversano – aggravato certamente dalla crisi dei sindacati degli inquilini Sunia e Sicet e il
economica –, ma anche rispetto alle condizioni rappresentante di Confedilizia si sono confrontati
02
degli alloggi, siano essi di edilizia residenziale portando le rispettive visioni e azioni, che nel
pubblica che privata. complesso risultano ancora troppo divergenti un adeguamento dei requisiti di accesso agli dell’impegno a promuovere il diritto alla casa,
L’incontro è stata l’occasione per conoscere le e poco incisive rispetto le necessità territoriali. alloggi basati sul principio di equità; il progetto operando secondo il principio di sussidiarietà
prime riflessioni emerse dal progetto di ricerca che L’incontro è proseguito con la presentazione Abitare Sociale in collaborazione con un ente per favorire l’interesse pubblico, affiancando
coinvolge il Dipartimento di Scienze Giuridiche di alcune buone pratiche collaborative che del terzo settore e una parrocchia per aumentare e stimolando ATER ad agire. In questo senso
dell’ateneo veronese e che è stato promosso dalla favoriscono l’accesso all’alloggio a prezzi il numero di alloggi destinati all’emergenza l’azione della cooperativa interviene su più
cooperativa sociale Sos Casa di Villafranca, che economicamente sostenibili anche per fasce abitativa; l’apertura di uno sportello A.I.S.A. per livelli tra questi: la rigenerazione di beni comuni,
dagli anni Novanta, nell’ambito del movimento deboli della popolazione, lanciando nuovi fornire servizi di intermediazione immobiliare in ossia il recupero di alloggi di edilizia residenziale
Emmaus, è impegnata ad offrire soluzioni abitative stimoli per innovare i servizi abitativi. Tra collaborazione con la cooperativa Energie Sociali; pubblica ad oggi dismessi perché inagibili; la
economicamente sostenibili e accompagnamento queste, l’esperienza del comune di San Bonifacio le esperienze di “co-housing sociale” tra sfrattati e possibilità di garantire l’accesso all’alloggio a prezzi
per l’inclusione sociale delle fasce deboli del narrata da Paola Ballini – responsabile dei proprietari disponibili alla co-abitazione, che ,con sostenibili ad almeno cinque nuclei familiari;
mercato abitativo. Servizi Sociali – risulta emblematica ed offre la il supporto dei servizi sociali, hanno saputo creare l’accompagnamento sociale di tali nuclei per una
La prospettiva giuridica introdotta dal professor visione di un’amministrazione attenta a fornire nuove relazioni sociali e stimolare un welfare di migliore qualità dell’abitare.
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Paolo Duret e approfondita dal ricercatore politiche abitative attive. In conseguenza alla crisi tipo generativo. La complessità del quadro tracciato pone
Paolo Saggiani si è focalizzata sul principio forme di innovazione istituzionale introdotte Dopo lo sguardo accademico, Reiana Doni economica, il livello di emergenza abitativa a San Infine il presidente della cooperativa sociale Sos l’accento sull’esigenza di adottare un approccio
di sussidiarietà espresso nell’articolo 118 della dai regolamenti di sussidiarietà e i patti di dell’Ufficio Edilizia della Regione Veneto ha Bonifacio si è fortemente innalzato, anche per il Casa Renato Ferraro ha illustrato le potenzialità multidisciplinare al tema, in quanto i fenomeni
Costituzione, il quale indica che le istituzioni collaborazione per l’amministrazione condivisa illustrato le modifiche introdotte dalla Legge fatto che il comune possiede un’alta percentuale di del terzo settore in campo abitativo, senza legati al disagio abitativo e le politiche abitative
pubbliche devono favorire l’autonoma iniziativa di beni comuni, fino alla stipula di accordi regionale 39 del 2017, aprendo la prospettiva verso cittadini stranieri e tale segmento di popolazione tralasciare le difficoltà di collaborare con le che si possono attivare hanno implicazioni a
dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento tra proprietari immobiliari e amministrazioni gli aspetti amministrativi dell’edilizia residenziale è il più esposto alle problematiche abitative. In amministrazioni e l’importanza di fare rete tra livello di urbanistico, economico, sociale oltre
di attività di interesse generale: garantire comunali per ampliare l’offerta di alloggi a prezzi pubblica. La recente legge fa leva su alcune modo virtuoso, dopo aver letto i bisogni del organizzazioni per incidere sulle politiche e che sul piano giuridico. Fondamentale inoltre è
un’offerta abitativa adeguata anche per le fasce inferiori a quelli di mercato da destinare ad problematiche presenti nel sistema ERP, quali territorio, l’amministrazione ha saputo dotarsi di moltiplicare le soluzioni per contenere le diverse l’approccio multistakeholder per la costruzione di
deboli della popolazione rientra pertanto a pieno inquilini segnalati dai servizi sociali, fornendo le scarse entrate di tali enti, lo scarso ricambio soluzioni creative, accompagnate anche da risorse componenti del disagio abitativo. L’esperienza di servizi abitativi efficaci capaci di strutturare nuove
titolo in questo principio. Gli spunti di ricerca di fatto soluzioni integrative rispetto all’offerta di inquilini, l’alto numero di alloggi inagibili e finanziarie, per far fronte ai problemi. Diversi i recupero e gestione di cinque alloggi di edilizia forme di governance coinvolgendo istituzioni
illustrati spaziano dal superamento degli attuali di edilizia residenziale pubblica, in una logica la mancanza di risorse finanziarie. La norma ha progetti e gli strumenti avviati: la modifica delle residenziale pubblica di ATER a Villafranca pubbliche, enti del terzo settore, abitanti e anche
strumenti normativi con l’esplorazione delle sinergica e sussidiaria. come principio guida l’equità, che deve essere in graduatorie di accesso agli alloggi comunali con attuata dalla cooperativa è rappresentativa attori privati.•

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VeDI
Vedi Verona in digitale
Il riordino e la digitalizzazione di una importante raccolta di mappe e vedute della città I SEPOLCRI

ODEON
è l’esito di un lavoro di ricerca promosso dall’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di

VeDI
Verona
V i t t o r i o F i l i p p i n i
Testo: Federica Guerra
Testo: Federica Guerra

N
el mese di maggio l’Accademia di
Agricoltura Science e Lettere ha ospitato Nessuno sfarzo, nessuno sfoggio monumentale, nessuna Gazzola stesso. Svolse anche attività di libero professio-
l’interessante mostra “VeDI – Verona valenza commemorativa accompagna la modesta sepoltura nista realizzando alcune residenze private in città oltre al
Documenting Images” sulla digitalizzazione, di Vittorio Filippini (1914-1974): un semplice loculo per- restauro di edifici importanti, come casa Onestinghel in
riordino e valorizzazione delle stampe che so nei meandri dei sotterranei del Monumentale. Ma dal- piazza Bra e Casa Armellini in piazza Arsenale.
ritraggono Verona e il suo territorio attraverso le le testimonianze di chi lo ha conosciuto, pare che proprio Ma la vicenda che lo fece conoscere al vasto pubblico fu
vedute e la cartografia tra il Settecento e l’Ottocento questa fosse la cifra di un personaggio che, pur molto at- quella legata alla ricostruzione del Teatro Filarmonico. Fi-
appartenenti al Fondo Carlotti. Va alle giovani tivo nella Verona del primo dopoguerra, mal si adattava lippini partecipò con Fagiuoli al concorso indetto dall’Ac-
curatrici, Camilla Bertani e Chiara Contri, e al alla ribalta della cronaca. Laureato in Architettura a Ve- cademia Filarmonica subito dopo la guerra, con un proget-
sostegno della Fondazione Cariverona, il merito del nezia nel ’42, entra da subito nella cerchia degli allievi di to dal motto erudito di “Euterpe”, che suscitò polemiche

VeDI
difficile lavoro di catalogazione di un patrimonio Ettore Fagiuoli, e con lui collabora agli allestimenti scenici tra i concorrenti e i membri della giuria: si diffuse l’accusa a
imponente (4400 unità librarie e 1500 incisioni per l’Arena dal 1936 fino agli anni carico dei due partecipanti di aver
di grande pregio), appartenuto al marchese Felice Cinquanta. E intesse col Maestro mostrato in anteprima il loro pro-
Carlotti di Riparbella, già Accademico e bibliofilo un legame profondamente umano getto ai membri dell’Accademia e
dilettante che setacciò per circa cinquant’anni il oltre che professionale, testimo- alle autorità cittadine, contravve-
mercato librario europeo, alla ricerca di edizioni niato dal commosso ricordo che nendo agli obblighi di anonimato
veronesi e di incisioni relative alla città e al scrive in occasione della sua mor- del Bando. A seguito di questa vi-
territorio scaligero. Durante i suoi numerosi viaggi te per il giornale «L’Arena». Ma fu cenda il loro progetto venne escluso
01
egli acquistò monografie, opuscoli, estratti e stampe soprattutto un attento studioso di dalla seconda fase del Concorso, e
che lentamente andarono a formare quella ricca attento dello studioso appare una città inedita, che a metà Seicento, a metà Settecento e in epoca storia urbana, specialista in topo- Filippini parve uscire di scena dal-
collezione che trovò prima spazio nel suo palazzo di al di là dei monumenti storici permette di cogliere austriaca, dove oltre all’evoluzione del paesaggio grafia antica, ricercatore di storia la vicenda. Tuttavia gli Accademi-
Padova e venne poi donata all’Accademia nel 1990. brani di città ancora integri dalle trasformazioni agrario è perfettamente leggibile l’evoluzione medievale e scrupoloso conoscito- ci, dopo una lunga trafila burocra-
Da allora le stampe giacevano in precario stato 27. di più recenti. Si va da una Piazza Bra precedente alle delle tecniche di rilevazione e rappresentazione re del tessuto edilizio cittadino. A tica che si risolverà in una vertenza
conservazione presso gli archivi, non consultabili demolizioni ottocentesche, a un Corso Porta Nuova topografica oltre alle tecniche di riproduzione, queste passioni fanno seguito i numerosi articoli sul perio- legale con i vincitori Scalpelli, Sciascia e Ferrante, decise-
e a rischio di deterioramento. Vista la delicatezzaVerona at sundiverso
assai rise dalla configurazione attuale, da un dall’acquaforte acquarellata fino alla litografia. dico «Vita Veronese» (L’edicola di C. Attisio, 1954; Di alcu- ro di negare l’esito del concorso e di ripescare il progetto
del supporto cartaceo, le curatrici hanno ritenuto 1850 circa (1850
teatro manoscritto
Filarmonico a lapis in acalce).
settecentesco una carrellata L’opera di riordino della collezione è solo all’inizio, ne divagazioni intorno a Ponte Pietra, 1956; Il Campidoglio Filippini come il più adatto ad una ricostruzione dov’era e
Tecnica dei
indispensabile, per offrirle alla consultazione degli mista a colori,
ponti foglio
che ormai 142x214
facciamo mma riconoscere,
fatica (montata su cartoncino: 276x380
ma speriamo mm)
che le istituzioni confermino di Verona, 1957; Verona: il nucleo storico, 1962 e molti altri). com’era gradita alla maggioranza degli Accademici. Filip-
Note: Titolo manoscritto in calce. – Sotto il disegno a sinistra: Prout e a destra iniziali J.W. - Copia da una
studiosi, non solo riordinarle e classificarle, ma veduta disegnata
dagli scorcidadi una Verona sconosciuta alla veduta l’interesse per quest’operazione
Samuel Prout tratta dalla serie dei volumi The landscape annual pubblicati di alto valore
a Londra dal Questi interessi personali, accompagnati da una notevole pini stilò nel ‘56 solo un progetto di massima, poi portato a
soprattutto digitalizzarle e renderle fruibili, oltre
che nelle sale dell’Accademia, anche on line. Il
del
1830 al 1834. Giardino Giusti come “orto delle meraviglie”.
coglie, osservando la provenienza non solo italiana
Si culturale.• perizia nel disegno, gli valsero l’attenzione del Soprinten-
dente Gazzola, che lo incaricò di numerosi restauri di edi-
termine dall’ing. Ugo Lado per la parte strutturale e per la
decorazione dall’ing. Vittorio Jacobacci in collaborazione
lavoro ha restituito un primo corpo di stampe diVerona,ma Biblioteca dell’Accademia
da tutta Europa di Agricoltura
dei disegnatori Scienze e Lettere di Verona, Fondo Carlotti, 10/29
e degli incisori, fici storici di Verona e provincia danneggiati dalla guerra: con lo storico dell’arte Renato Cevese. Già a fine anni ’60,
40 esemplari di importante valenza antiquaria: di un interesse per la città che ha rappresentato per per citarne solo alcuni, ricordiamo il Palazzo dei Diaman- infatti, Filippini si era ritirato dalla vita professionale, mo-
Bibliografia: confronta: C. SINISTRI-C. PERINI, Verona nelle antiche stampe: catalogo delle stampe della città
norma, ciascun pezzo riporta incollato il ritagliodalla finesecoli un esempio
del sec. 15. alladi “città
fine delideale”,
sec. 19.nel
Consuounperfetto
saggio introduttivo di G.P. Marchini, Verona, Libreria antiqua- ti, il Municipio, il Museo Maffeiano, la chiesa inferiore di rendo nel ’74 dopo una lunga malattia. In soli vent’anni di
del catalogo ove esso venne acquistato; ciò significa connubio di memorie
ria Perini, 1978, p. 174 (286). medievali e rovine romane, San Fermo, le chiese di San Procolo e San Bernardino e il attività professionale ci lascia testimonianza di una carriera
che è possibile disporre di una serie di notizie molto soprattutto nella ricca sezione ottocentesca, dove campanile di Grezzana, incarichi tutti svolti “con coscien- attiva nel recupero e nella salvaguardia del patrimonio sto-
preziose, quali la descrizione e la storia del pezzo,
il valore commerciale stimato, il prezzo effettivo
Verona diviene la città romantica per eccellenza.
Interessantissime infine le prime tre mappe
01. Verona at sun rise, 1850 circa.
Verona, Biblioteca dell’Accademia
te rispetto dell’architettura del passato”, come ebbe a dire rico della città che tanto profondamente aveva conosciuto. •
di Agricoltura Scienze e Lettere di
d’acquisto e il mediatore dell’affare. All’occhio digitalizzate che ritraggono il territorio veronese Verona, Fondo Carlotti, 10/29.

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#DESIGN_VR: La piega e il metallo MAke
Pitti Uomo
NUBOLI
Artemide

ODEON
2014 2015
Enrico Girotti, designer veronese, e la sua grande passione per il filo metallico con il quale
intesse oggetti fluidi ed eleganti caratterizzati dal tratto grafico il più possibile continuo ll design di Make nasce scomponendo lo spazio in esili elementi sempre più picco- Lampada a sospensione progettata con Guido Matta in polietilene opale stampato
li, che nella loro unione creano strutture, contenitori e ambienti espositivi arricchiti con tecnica rotazionale. È un oggetto luminoso al cui interno c’è una sorgente lu-
da giochi di sovrapposizioni, trasparenze e contrapposizioni di volumi. L’elegante minosa circolare, che deriva dalla ricerca di trattare la luce emessa quasi fosse un
Testo: Laura De Stefano minimalismo dell’installazione evidenzia le diverse collezioni, evocando il principio campo magnetico che, grazie alla disposizione delle ipotetiche spire magnetiche,
dell’artigianalità contemporanea. Progettato assieme all’architetto Elia Perbellini possa creare centralità.
01. Ritratto di Enrico Girotti. “Il materiale è l’elemento più impor- di materiale e le tecniche che si posso- su commissione di Pitti Uomo per i “Nuovi Maker “
02. Quadro sinottico al tratto di tante di ogni progetto. Tu lo tratti no sfruttare aumentano, crescono an-
alcune sedute ed elementi
di arredo realizzati in filo bene e lui, in qualche modo, ricambie- che le possibili combinazioni creative.
metallico. rà il tuo affetto”. Per parlare di Enrico Co-founder di Monadi assieme all’ar-
03. Biocamino Wild, Monadi Girotti mi piace partire da questa fra- chitetto Elia Perbellini, ha realizza-
(2013).
se di Piet Hein Eek, designer olande- to allestimenti in ambito retail, alle-
www.enricogirotti.com se uscito dall’Accademia di Design di stendo vere e proprie scenografie che
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Eindhoven nel 1990, che in poco tem- culminano a Pitti Uomo con l’instal-
po è passato dall’autoproduzione dei lazione “Maker” costruita completa-
suoi pezzi a possedere una factory di mente in filo metallico piegato, solu-
100mila metri quadrati con 90 dipen- zione che esalta l’esilità del  metallo
denti a Eindhoven, dove convivono mantenendone la sua funzione strut-
l’ideazione, la realizzazione e l’espo- turale. Da questa sperimentazione,
sizione di un progetto. con l’intento di dare piena espressio-
Anche Girotti è un designer verone- ne alle sue idee, nasce l’ispirazione per
se che ha fatto della parola maker la lapiegaWD, il brand personale fonda-
propria caratteristica distintiva. Lau- to nel 2017, che rappresenta la sinte-
reato in Disegno Industriale presso lo si della ricerca di tutti gli anni di for-
IUAV di Venezia, nelle sue realizza- mazione e collaborazione con le varie
zioni ha instaurato un forte legame tra aziende.
il processo creativo e quello produt- Enrico Girotti gestisce tutto il pro-
tivo, miscelando formazione tecnica cesso di creazione di un oggetto, dal
e personale ricerca espressiva. Free- primissimo pensiero creativo alla pie-
lance dal 2002, collabora con impor- gatura finale del ferro: utilizza il me-
tanti aziende e disegna  prodotti uti- tallo come fosse un materiale flessibi-
02
lizzando diverse tecnologie. Conosce le, creando oggetti fluidi ed eleganti
e sperimenta lavorazioni su materiali caratterizzati dal tratto grafico il più
che vanno dall’imbottito al legno e al possibile continuo, come quello di una
metallo, suo grande amore, ricercan- matita che definisce il bordo tra ciò
do un continuo scambio e condivisio- che è vuoto e ciò che è pieno.
ne tecnica e comunicativa tra l’ambito Il pensiero allora ritorna all’Olanda,
dell’arredamento “morbido” e dell’ar- con la speranza che anche da noi pos-
redamento “duro”. Ciò che contraddi- sano sorgere e crescere factory dove le
stingue il suo lavoro è lo stretto lega- idee, i materiali, le tecnologie e l’espo-
me tra creazione e produzione di un sizione trovino luogo. Se là funziona,
oggetto, all’interno di un processo re- perché non potrebbe funzionare an-
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alizzativo unitario. Se le conoscenze che da noi? •

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CALVIN CERTOSA ARMONIC
Twils lapiegaWD Produzione limitata Enrico Girotti

ODEON
2015 2017 2017

Il giroletto sottilissimo enfatizza la leggerezza di Calvin, ulteriormente accentuata Certosa e Certosina rappresentano l’elogio di un archetipo di seduta nordica in Linea di tavolini dal piano vibrante, caratterizzato da una gamma di suoni che appar-
dalla decisa svasatura delle snelle gambe in legno. Il risultato è una silhouette ag- legno realizzata invece in filo di metallo che, in un gioco sinuoso, forma la struttura tiene alla trama geometrica dei tagli. Un tracciato visibile fissa i passaggi dall’interno
graziata, estremamente lineare e contemporanea, piacevole da qualunque punto e lo schienale piegato con molta attenzione per renderlo confortevole. Le gambe verso l’esterno, da un centro in divenire a una forma che le contiene e viceversa.
d’osservazione la si guardi, ideale per il free standing. sagomate in una sezione trapezoidale creano un design articolato, slanciando la L’acciaio tagliato a laser è dello stesso
seduta. Per esterni è prevista con seduta in metallo perforato. tipo con cui vengono creati i diapason.

COSETTE AMARONE
lapiegaWD lapiegaWD
2018 2018

Sono tre le geometrie ideali, il cerchio, il raggio e la linea che materializzate nel filo Seduta che nasce progettualmente dall’incontro di due sole superfici contrappo-
metallico giocano a creare forme che determinano vuoti e pieni, in una composi- ste, tratteggiate da una sequenza di fili metallici sagomati che ne rivelano la ge-
zione geometrica inaspettata. L’esilità del filo metallico è in un rapporto apparen- nesi geometrica. Tutti gli elementi che compongono Amarone sono attentamente
temente incompatibile con la forza e la saldati utilizzando tecniche artigianali
durezza del metallo. di qualità.

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Stoccolma, è stato il primo vero ponte con una
realtà architettonica straniera. Questa esperienza
ha instillato in me la curiosità per le differenze
culturali in un contesto globalizzato, per come
Architetti veronesi raccontano la loro
esperienza professionale “fuori dalle mura” esse influiscano sullo sviluppo della pratica
architettonica. È stato così che ha avuto inizio
il mio percorso nomade attraverso paesi europei
che in seguito sarebbero stati colpiti dalla crisi
economica: la Spagna, l’Islanda e il Portogallo.
L’avvio del percorso è avvenuto a Barcellona con
un anno di tirocinio presso lo studio di Carlos
Ferrater: era il 2004, e la città catalana viveva
ancora un momento di auge architettonica.
Ferrater era considerato una archistar e il suo
studio attraeva un grande numero di neolaureati
da tutto il mondo, desiderosi di mettere in
pratica e di condividere tutta la loro conoscenza
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e inventiva. Un ambiente quindi molto fertile e
01. Ritratto di Irene Antolini; a destra pianta
ottimale per l’apprendimento dal punto di vista di progetto di recupero di villa rurale nel
creativo e tecnico. nord del Portogallo (2018).
Presto però capii che Barcellona sarebbe stata per 02. Progetto di concorso (primo classificato)
per la riconversione di un isolato nel
me, come per moltissimi altri giovani, solamente centro di Reykjavik, Islanda (2007).
una città di passaggio. Era un ambiente frenetico 03. Recupero di un’abitazione unifamiliare
e molto stimolante, ma il cosmopolitismo non nel centro storico di Porto (2015).
04. Casa privata a Porto: realizzazione di
era profondo: avevo la sensazione che non ci pezzi unici di arredo (2016).
fosse la volontà di integrare gli stranieri, bensì di
utilizzarli intelligentemente.
Dalla Spagna la mia migrazione è proseguita
01

Da
verso il Portogallo, stabilendomi nella città
Testo: Irene Antolini di Porto nel 2006. All’epoca il Portogallo era
Cura: Stefania Marini poco globalizzato: non era ancora avvenuta
la gentrificazione dei centri storici, nelle

Stoccolma
03
città era ancora diffuso il piccolo commercio
Irene Antolini, architetto veronese, dal 2004 opera Ferrater, tra gli altri, sortiva in noi studenti quel tradizionale e si respirava quell’atmosfera del
all’estero. Le abbiamo chiesto di raccontare il suo fascino del minimalismo dai volumi puri, bianchi, tutto locale che rende i luoghi interessanti e

a Porto percorso professionale che l’ha portata a radicarsi in


Portogallo mettendo alla prova la sua capacità di
adattamento nel contesto internazionale e avendo
immacolati. Il messaggio che ci veniva trasmesso
relativamente al panorama architettonico
Italiano, anche dagli stessi docenti, era di una
attraenti. Ciononostante, a causa di leggi sugli
affitti risalenti all’epoca della dittatura e ancora
congelate, i centri urbani avevano un aspetto

passando per l’opportunità di valorizzare la propria creatività


in diversi campi della progettazione, dal restauro
architettonico all’interior design, specializzandosi
certa disillusione. Si pensava che all’estero, sì, era
possibile fare “Architettura” con la A maiuscola
mentre in Italia, a causa della speculazione e di un
fatiscente: erano luoghi abbandonati, non ancora
presi di mira dagli investitori immobiliari né tanto
meno dalla speculazione, e vi abitavano le classi

Barcellona e
infine nel lighting design. (S.M.) ambiente politicamente corrotto, la legislazione e sociali meno abbienti.
Ai tempi dell’università (IUAV di Venezia) la burocrazia avevano avuto il sopravvento sulla In quelle circostanze capii che il settore del
guardavamo con ammirazione le opere di qualità architettonica. recupero e della riabilitazione in Portogallo

Reykjavik
architetti stranieri pubblicate nelle pagine patinate Il progetto Erasmus a Stoccolma, culminato sarebbero stati il futuro. Cominciai ad
di «Casabella» o di altre riviste. L’architettura con la mia tesi di laurea sul recupero di un’area interessarmi a questo settore e a dedicarmici
iberica di Souto de Moura, Alvaro Siza e Carlos ex industriale dismessa nella periferia di assieme all’architetto Alexandre Ferreira come
04

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77
05-08. Progetto di
ristrutturazione di un
socio: cercavano attivamente investitori interessati
09-12. Disegni di progetto e
edificio degli anni Trenta e presentavamo loro progetti di investimento. Ma immagini del recupero di
a Porto da riconvertire era ancora troppo presto, il momento del boom del una villa rurale nel nord del
in abitazione ed uffici
a Porto. In fase di recupero sarebbe ancora tardato ad arrivare. Portogallo (2018).
realizzazione (2019). Inaspettatamente mi si presentò un’opportunità
lavorativa in Islanda: fui invitata a partecipare
assieme ad uno studio islandese ad un concorso
per la riconversione di un intero isolato nel centro
di Reykjavik. Era il progetto di un complesso
multifunzionale con galleria commerciale, sala per
spettacoli, art point, abitazioni, uffici, parcheggio
sotterraneo e hotel con 110 camere. Mi trasferii in
Islanda per tre mesi per lavorare a questo concorso,
e il risultato arrivò: il nostro progetto si classificò
al primo posto. Purtroppo però, per cambiamenti
che sopraggiunsero nella amministrazione politica
di Reykjavik, il progetto non fu mai costruito.
05
L’Islanda viveva ancora un periodo di entusiasmo
finanziario, il costo della vita era alle stelle e
c’erano parecchie opportunità per un paese di
dimensioni così ridotte. Ritornai così a vivere
09 10
in Portogallo ma continuai a lavorare per clienti
islandesi fino a quando, un bel giorno dell’anno Italia, c’è sempre stata una fortissima tradizione di
feste popolari. São João a Porto e Santo António
« Oggi mi divido tra l’attivitá a Lisbona sono i patroni delle due principali città
del lighting design e il recupero portoghesi. La festa religiosa diviene un pretesto
architettonico, settore per festeggiamenti molto sentiti, dal carattere del
tutto profano, partecipati da popolazione di tutte
che negli ultimi cinque anni le fasce d’età e di ogni classe sociale. Durante
sta vivendo un vero e proprio boom questi periodi si vive ancora un’esperienza dal
06 06
in Portogallo » sapore autentico, in cui domina il carattere della
tradizione locale portoghese e passa in secondo
2008, mentre stavo lavorando al progetto esecutivo piano la recente faccia globalizzata e gourmet delle
per una sede della banca islandese Landsbankinn, città.
ricevetti la telefonata dei clienti che mi invitarono In Portogallo esistono aziende che fino a qualche
a chiudere ed archiviare quel lavoro perché la decennio fa si sono occupate esclusivamente di
banca era ufficialmente fallita. Il 2008 fu l’anno luminarie per le feste popolari, e hanno sviluppato
che segnò l’inizio della crisi economica che colpì l’arte del costruire delle vere e proprie architetture
in modo trasversale tutti i paesi europei, e non di luce. Sono piccole e medie imprese che
12
solo. custodiscono il segreto del “saper fare” manuale,
In quell’occasione trovai opportunità e interesse che lavoravano originariamente con strutture in
per un mercato di nicchia nell’ambito del design, legno, poi sostituito dal metallo, con lampade a
che si trasformò in seguito nella mia attività incandescenza – dismesse poi a favore dei LED
principale: il lighting design legato a eventi – e con materiali vari che potenziano gli effetti
temporanei e festivi. Un settore che ha le sue di riflessione o diffusione della luce. Negli ultimi
origini nel mondo artigianale, del tutto locale, decenni alcune di queste realtà aziendali hanno
delle luminarie. In Portogallo, così come nel sud saputo adattarsi a nuove esigenze del mercato,
08 11

78 2019 #02 117


79
orientando la loro attività verso settori analoghi, effimero dei manufatti che nascono
come ad esempio la realizzazione di installazioni da questo settore del design.
effimere e temporanee per festival di lighting Effimero in quanto si tratta di
design nazionali e internazionali. strutture e installazioni provvisorie,
Una buona parte del mio lavoro oggi consiste ma anche per il fatto che questi
nell’ideazione e progettazione di installazioni prodotti si basano sulla luce,
luminose per una di queste imprese (Castros elemento del tutto impalpabile e
Iluminações Festivas). La maggior parte dei fugace.
progetti per tale azienda sono stati sviluppati Se ci chiediamo quale sia il motivo
per essere installati in ambienti outdoor e a scala del successo a scala mondiale di
urbana, e sono stati realizzati in luoghi geografici questa nostra attività, credo che la
13
diversi, non solo in Europa ma anche in Medio risposta risieda in un duplice motivo:
13-14. Mondo Verde e
Albero di Natale di
Oriente e in Africa. In Europa hanno coinvolto in parte negli effetti commerciali
triangolazioni, sculture di rinomate strade di importanti città come Oxford della globalizzazione, per cui un
luce visitabili realizzate Street e Bond Street a Londra, la Défense a prodotto che ha successo a Londra o
per le festività di fine
anno a Parigi, La Parigi, Promenade du Paillon a Nizza, Corso a Parigi rapidamente viene richiesto
Défense (2018). Como a Milano; a Dubai e in altri Emirati Arabi e acquistato in svariati luoghi
15. Code di Pavone, 16
le installazioni luminose sono state allestite per la del mondo. Ma in parte anche in
realizzazione di 16. Canneto di luce, illuminazione
un intervento di partecipazione a numerosi festival; in città africane una ragione sociologica più profonda, cioè la Oggi mi divido tra l’attività del lighting design e il permanente nella downtown di
illuminazione di fine dell’Angola, Costa d’Avorio, Gabon e Mali sono trasversalità della socialità intrinseca dell’Essere recupero architettonico, settore che negli ultimi Dubai (2012).
anno per Bond Street, stati illuminati a festa interi quartieri e edifici Umano e la necessità di appartenenza al gruppo, cinque anni sta vivendo un vero e proprio boom in 17. Nuvole di luce, intervento di


Londra (2014). illuminazione concepito per
emblematici. che fanno sì che il commemorare eventi e date Portogallo. Corso Como a Milano. Progetto
É interessante notare il carattere doppiamente socialmente marcanti con festeggiamenti collettivi, vincitore del concorso di lighting
siano esigenze comuni a paesi così distanti e così design LED Festival (2010).
18. Castello fiabesco, architettura
diversi culturalmente ed economicamente. di luce realizzata a Nizza
in omaggio al castello di
Neuschwanstein in Germania
(2015).

14 15 17 18

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81
{DiverseArchitetture}

MOTORI Un’officina a Castelnuovo del Garda e


motociclette storiche da personalizzare per
appassionati di Café racer, sono gli elementi

A TUTTA BIRRA con cui nel 2015 Luca Danese dà origine


all’avventura di Apache Custom Motorcycles. La
trasformazione del brand in una vera e propria
attività imprenditoriale ha reso necessaria
la ricerca di un luogo iconico per lo sviluppo
Un contenitore multifunzionale riunisce attività che nascono dalle passioni imprenditoriali dei soci delle attività. Da ottobre 2018, la svolta
attorno agli innesti architettonici di Nico Sandri che hanno rimesso in moto gli spazi con un nuovo spazio che è officina, showroom e
quartier generale e l’ingresso di due nuovi
soci, Carlo Battaglino e Mark Hartmann.
Apache Custom Motorcycles “abita” il
primo piano interrato del complesso di Largo
del Perlar 22, posizione toponomastica che
sintetizzata nella sigla LP 22 dà il nome ai
Testo: Luisella Zeri nuovi locali. L’accesso avviene in realtà
dalla secondaria via del Perlar tramite una
ripida rampa di garage e un ampio portone
scorrevole in metallo dove una maniglia rossa
cattura lo sguardo ed invita ad entrare.
02 03
Lo spazio che oggi accoglie
l’attività di Danese e soci
non è nuovo all’eco di motori
roboanti: al piano terra trovava
posto fino a quindici anni fa una
concessionaria di auto di lusso,
che nei locali al piano primo
interrato svolgeva attività di
officina correlate alle operazioni
Nome di pre e post-vendita.
lp22 - apache custom Inizialmente l’aspetto del
motorcycles locale era quello di un ambiente
vuoto, spartano e meramente
funzionale a cui si aggiungevano
Luogo
via del perlar - verona consistenti problemi tecnologici
dovuti ai tanti anni di chiusura.
Nonostante inizialmente lo spazio
Attività dovesse rimanere fortemente
Officina, showroom, 04 05
legato a quella che era sempre
customizzazione moto 01. Il varco separato da bandelle di
stata la sua funzione, l’ampia disponibilità sfera di prodotti rendendo sempre più urgente
d’epoca plastica divide la zona del lavaggio
di metri quadri ha ben presto rovesciato le la necessità di uno spazio dove poterli moto.
carte in tavola, anche perché all’attività sviluppare. Ecco quindi che l’interrato di 02, 05. Grazie alla sua flessibilità lo
spazio può accogliere diversi eventi.
Contatto di customizzazione si stava lentamente Largo del Perlar diventa un vero e proprio 03. Particolare della lama di acciaio a
www.apachecustoms.it affiancando una piccola produzione di magliette vuoto da cui partire per la ricerca di una pavimento.
stampate e birre artigianali. Il marchio nuova identità visiva. 04. Il grande blocco lapideo nell’area
cucina.
stava sostanzialmente ampliando la propria Il progetto dello spazio, a firma
01

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83
{DiverseArchitetture}

dell’architetto Nico Sandri – alcuni suoi uno sfondo giallo-stazione di servizio che non
lavori sono stati pubblicati su «AV» nei fa certo dimenticare dove ha origine tutto.
numeri 106 (pp. 16-23) e 114 (p. 107) – è LP 22, da un enorme salone vuoto diventa
dominato da una lama di acciaio a pavimento così, con pochi tocchi secchi, essenziali e un
che attraversa il vano centrale, evocando minimo catalogo di materiali da costruzione,
uno spartitraffico o la segnaletica di una uno spazio iconico e rappresentativo
carreggiata stradale. Poi troviamo ovviamente fortemente legato al mondo dei motori ma
un’officina, che si scorge attraverso grandi aperto a chiunque riesca a sposare il pensiero
aperture dalla forma irregolare, e ancora di chi lo ha fondato. La tensione fra l’aspetto
una sala riunioni, uffici, una sala pose e industriale dell’officina e quello ricercato
poi all’improvviso una cucina. E se già una dell’abitazione è in continua alternanza.
certa promiscuità di funzioni stride con Se il blu profondo della sala riunioni
l’idea tutta olio e grasso di uno spazio ricorda una grotta, le vetrate a soffitto
dove i motori sono di casa, una domanda che portano luce nell’interrato sono state
sorge spontanea: perché una cucina? Che scelte fra quelle che generalmente vengono
09 10
poi, chiamarla in questo modo forse è posizionate nelle abitazioni.
approssimativo, perché appena ci si imbatte Il pavimento in resina, che è
nello spazio destinato a questa funzione, servito per livellare i dissesti
la prima cosa che si nota è un grande tavolo preesistenti, si contrappone
di marmo bianco, una sorta di “scultura al ripulisti impiantistico del
funzionale” realizzata da un’azienda veronese soffitto. Se cerchiamo giubbotti in
che opera nel settore della lavorazione della pelle e tatuaggi che occhieggiano
pietra per il design e l’architettura. da gilet sfrangiati, rimaniamo
La cucina diventa così il nodo attorno delusi, perché nonostante
al quale si declinano le varie attività. il brand inizialmente si sia
Lo spazio è flessibile, soprattutto l’ampio rivolto a un generico pubblico
corridoio centrale che può accogliere interessato a customizzare
veicoli in esposizione e contemporaneamente la propria moto, nel tempo
eventi delle più disparate tipologie. Il l’immagine del cliente ideale
06
tema della strada, del motore, si è sempre più delineata in un
dei chilometri macinati rimane appassionato che ama i motori
11
sotteso in ogni ambiente anche ma li interpreta come elementi
se aprendo una o l’altra porta di design che potenzialmente potrebbero nazionale. Attraverso il concept dello spazio
cambiano gli scenari. La sala completare l’arredo del proprio salotto. LP22 Danese e i suoi soci coronano, fino alla
12
riunioni è dominata da un Apache Custom Motorcycles continua a prossima idea, il loro progetto: trasformare
06. Lo specchio posto in
gigantesco tavolo rotondo in perfezionare l’idea del proprio progetto di un sogno in una filosofia in cui anche altri si
corrispondenza dell’ingresso
marmo bianco.
In parallelo, l’ambiente
marketing. La customizzazione delle moto
è diventata anche quella di altri mezzi,
possano rispecchiare.
• amplifica il logo LP 22.
07. Planimetria.
08. Compresenze: moto e cucina.
di lavaggio delle moto è al secondo piano interrato dell’edificio 09-10. Veduta di cantiere e schizzo per
caratterizzato da un varco viene messo a disposizione un servizio uno dei tagli irregolari nella parete
industriale in strisce in di rimessaggio per auto, le magliette che divide il vano cenrale dagli
altri spazi locali destinati alle varie
plastica trasparente, mentre stampate sono ora una vera e propria linea funzioni.
i bagni danno l’impressione di abbigliamento venduta sull’e-commerce 11. Particolare del piano cucina con un
di essere improvvisamente online che attraverso fiere o negozi retail e complemento di arredo lapideo.
08 12. LP 22 in assetto meeting room.
catapultati in un autogrill, con la piccola tiratura di birre è ora una gamma
lo spazio dominato da lavabi completa di varie ricette in più formati
comuni, specchi a tutta parete e distribuita in gran parte del territorio
07

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85
6
VERONA

1 2
117 148 ALLOGGI GES.CA.L. CONDOMINIO LUNG. CAMPAGNOLA
Via Brenta-via Bacchiglione- via Tartaro Piazza Arsenale
1968-1970 1969-1970
5

Il progetto, realizzato in collaborazione La piccola palazzina di quattro piano fuori

Arrigo Rudi
con un pool di professionisti, riguarda 1 terra, posta all’angolo tra il lungadige e 2
4 un insediamento Ges.Ca.L nel quartiere Piazza Arsenale, prospetta sull’attiguo
delle Golosine su un’area di 26.000 mq di ponte di Castelvecchio. Al piano rialzato

a Verona cui 4.970 occupati da quattro edifici per


complessivi 148 alloggi di diversa tipologia
un grande appartamento con accesso
esclusivo ed uno studio, nei restanti livelli
3 e superficie. L’apporto di Arrigo Rudi si è tre appartamenti per piano dei quali, quelli
limitato all’organizzazione tipologica dei posti agli ultimi due livelli, godono, sui
7 “blocchi”, il primo con quattro piani fuori due lati verso l’Adige, di ampie terrazze
10 terra più porticato e due ali a tre piani più aggettanti. Anche in questo caso lo sporto
8
2
11
14 porticato, gli altri con quattro piani fuori di copertura possiede una geometria
9
12/13 terra più porticato. In ciascun blocco i parzialmente autonoma dal sottostante
corpi scale servono due alloggi per piano. impianto architettonico.
Forse per la sua assoluta estraneità all’uso
dell’automobile, ha ricercato una soluzione
distributiva che consentisse di preservare
la viabilità pedonale. Non potendo
Verona realizzare volumi interrati, per ovvie
1 km
1
ragioni economiche i garage, tutti collocati
nell’area centrale retrostante i fabbricati,
sono raggiungibili da una strada ribassata
Testo: Barnaba Rudi interna, attraversata da passerelle di
1 – ALLOGGI GES.CA.L. 8 – RESTAURO collegamento e con attigue scale di risalita.
Foto e disegni: Archivio Progetti IUAV (materiali originali) APPartamento
VIA BRENTA, VIA BACCHIGLIONE, VIA
Foto: Lorenzo Linthout (campagna attuale) TARTARO - 45.415588, 10.965407 VICOLETTO CIECO POZZO SAN
MARCO - 45.443159, 10.996394
È da parecchio tempo che mi si Nel 1980, vinto il concorso a cat- stanti, perdendosi ogni traccia di 2 – COND. CAMPAGNOLA
9 – ristrutturazione e
chiede di adempiere all’impegno tedra come professore ordinario tipo documentale, sono indivi- PIAZZA ARSENALE
integrazione edifici
45.441310, 10.987451
di produrre una schedatura, sotto di Allestimento e Museografia duabili oramai soltanto nell’elen- VIA PORTA CITTADELLA
forma di percorso, degli episodi presso l’Istituto Universitario di co cronologico del suo curricu- 3 – VILLA G. MONDADORI 45.437081, 10.993944

di edilizia privata e convenziona- Venezia, il suo percorso profes- lum generale. Uno soltanto, per V. DEI COLLI - 45.454616, 10.996323
10 – COND. TEODORICO
ta realizzati da mio padre, Arri- sionale prese indiscutibilmente le dolorose vicende professionali VIA INTERRATO REDENTORE
4 – COND. LA FORESTA
go Rudi, sul territorio comunale un’altra strada. Si concretizzaro- che lo hanno caratterizzato, cre- 45.444840, 11.002937
VIA DELLE AGOSTINIANE
di Verona. Un compito a cui mi no molti incarichi fuori dal ter- do sia doveroso non menzionare. 45.466980, 10.987279
11 – CASA TANSELLA
ero sottratto sino ad oggi rite- ritorio veronese e dal Veneto al Le aggiunte riguardano nel det-
5 – VILLA TOMEZZOLI VIA CARDUCCI
nendo che, in aggiunta ai lavori caro prezzo di un lento ma ineso- taglio tre complessi d’edilizia 45.442320, 11.006460
AVESA- VIA PAIOLA
già pubblicati nell’esaustiva ed rabile processo di emarginazione sovvenzionata, tre piccoli “con- 45.476198, 10.989161
unica monografica a lui dedica- che lo vide scomparire, suo mal- domini” di iniziativa privata co- 12/13 – CASA ALBERGO
ta1 e qui sinteticamente riporta- grado, dalla scena cittadina nella struiti da tre diverse imprese edi- 6 – VILLA PUTTINI PER ANZIANI
VIA N. MAZZA
ti, ciò che rimaneva da testimo- veste di progettista, sempre non- li con intenti speculativi, e infine S. MARIA IN STELLE - V. CORNELIANO
45.495186, 11.035289 45.438899, 11.008655
niare dell’operato di questo tipo dimeno rivolgendo a Verona, sino due ville, la prima sulle Torricel-
nella sua città, fosse da ritenersi in fondo, la propria vis polemica e le, la seconda in località Santa 7- CASA JERIMONTE
14 – COND. BELLA AURORA
marginale e per alcuni versi ac- il proprio impegno civile. Maria in Stelle, tutti lavori com- VIA PONTE PIETRA
VIA FAINELLI – 45.440729, 11.034166
45.447322, 10.999560
cidentale. Tali addenda sono una quindici- presi in un decennio tra il 1968 e
Oggi mi sono ricreduto. Pen-
so sia cosa giusta, da parte mia,
na, di cui solo otto sono reperibi-
li perché custoditi da un decen-
il 1978. •
1 Cfr. Arrigo Rudi. Architettura, consulta la mappa
restauro e allestimento, a cura di su google maps:
sempre affettuosamente ricor- nio tra le collezioni dell’Archivio V. Pastor, S.Los e U. Tubini, Marsilio, https://goo.gl/maps/
darlo. Progetti dello IUAV mentre i re- 2011. q6jcSHHB7kgnSC8V9

86 2019 #02 117


87
3 4 5 6
VILLA GIORGIO MONDADORI CASE GES.C.AL. LA FORESTA ristrutturazione villa tomezzoli villa puttini
Viale dei Colli Via delle Agostiniane Avesa - Via Paiola Santa Maria in Stelle - Via Corneliano
1967-1975 1971-1972 1977-1983 1973-1975

L’edificio ad ”elle”, su due livelli, appena Trattasi di un piccolo edificio ad Avesa, Si tratta del restauro e ristrutturazione di Il complesso, suddiviso in due unità 6
sotto il Santuario della Madonna di finanziato con i fondi della legge n.60 una abitazione del XIX secolo composta da distinte, una per piano, possiede un’ampia
Lourdes, sulle Torricelle, in Viale dei Colli,
3 del 1963, Gestione Case Lavoratori. un corpo centrale a tre piani e barchesse superficie seminterrata. La semplice
4 5
ha il suo fronte principale a sud, sud- L’impostazione distributiva è alquanto laterali. Per quanto concerne le facciate articolazione volumetrica è costituita da
est. L’impianto bifamiliare si sviluppa su semplice. Nel piano terra i garage per i dieci si è provveduto a ripristinare, ripulendo le due blocchi contrapposti in cemento
di una balza, 4 metri circa sotto il livello appartamenti previsti ed una ampia zona superfetazioni perpetrate nel corso degli armato e mattoni dotati ciascuno di una
della strada. Una teoria di ampie terrazze- porticata su “pilotis”; al piano scantinato, anni, la leggibilità del partito architettonico copertura ad un’unica falda. Un corpo scala
belvedere, ridimensionate in corso d’opera, servita dalla scala e dall’ascensore, la originario. All’interno la progettazione ha “condominiale” elicoidale si sviluppato
permettono l’affaccio sulla città sottostante, centrale termica collegata all’esterno da preso in esame l’inserimento al piano terra all’interno di un cilindro mozzato in
il lato corto guarda in direzione della chiesa una scala autonoma dal porticato e le di un nuovo nucleo servizi su cui gravitano cemento armato faccia a vista.
di San Giorgio in Braida e la cattedrale cantinole; al primo, secondo e terzo piano, la cucina, l’atrio ed il salotto, nonché la
del Duomo, il fianco lungo prospetta sul organizzati attorno ad un nodo scale formazione di nuovi elementi strutturali in
declivio ad est della Valdonega. centrale, tre appartamenti pressoché eguali appartamento come il sottostante, mentre sostituzione o a supporto dell’impianto
costituiti da cucina-pranzo-soggiorno, tre la restante superficie è occupata da uno esistente, quali travi e pilastri in ferro.
camere da letto e doppi servizi, disposti stenditoio condominiale e da una ampia
a trifoglio attorno al nodo scale centrale. terrazza.
All’ultimo e quarto livello un ultimo

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89
7 8 9 10
casa jerimonte restauro appartamento ristrutturazione e integrazione condominio teodorico
Via Ponte Pietra Vicoletto cieco Pozzo San Marco complesso di edifici Via Interrato Acqua Morta
1985-1987 1987-1992 Via Ponte Cittadella 1970-1972
1978-1979 10
7
Il progetto riguarda la ristrutturazione ed il L’intervento di restauro, riguardante un Quanto realizzato, su iniziativa dell’impresa
restauro di un piccolo edificio “terra-cielo” appartamento cinquecentesco in centro 8 L’edificio progettato occupa, accorpandoli, edile Faccioli-Vesentini, risulta oltremodo
sull’Adige con ingresso da Via Ponte Pietra. storico a Verona, ha restituito, celata sotto i primi due lotti dell’isolato verso Ponte 9 discostarsi dal impianto di progetto
Prima dei lavori l’immobile era organizzato strati di intonaco e di vernici accumulatisi Cittadella. Il primo, costituito dai relitti originario. L’impostazione generale
per livelli indipendenti: una drogheria al nei secoli, chiara seppur frammentata salvatisi dalla distruzione bellica e dallo prendeva infatti spunto dal complesso
piano terra e tre piccoli appartamenti ai testimonianza della propria originaria scoperto ottenuto dalla rimozione delle articolato dei fatiscenti edifici in essere, tra
livelli superiori serviti da un corpo scala magnificenza. Il progetto è risolto con macerie, il secondo, con accesso esclusivo Via Interrato Redentore e Vicolo Orologio,
comune. Ora tutti i piani formano un’unica la stesura di pochi eloquenti segni: i da Piazza Cittadella, dove sono tuttora che furono demoliti per fare spazio al
residenza, con nuove destinazioni d’uso profili dei due camini in ferro, una serie di riconoscibili un edificio dalla facciata nuovo complesso. L’attuale immobile, la cui
a seconda degli impalcati: le cantine arredi disegnati e dimensionati secondo i neoclassica ed uno ad “L” verso Via direzione lavori fu dell’ing. Angelo Vesentini,
all’interrato, lo studio al pianoterra, la zona parametri suggeriti dalle proporzioni delle Adigetto. Per la parte bombardata la ha conservato parte dell’impostazione
notte al primo piano, la zona giorno per zoccolature degli affreschi, Il volume a ricostruzione si è mossa dalla rilettura, distributiva, ma vede oltremodo
pranzo e cucina al secondo, il vasto salone “scatola” del bagno padronale, il nuovo scevra da velleità mimetiche, dell’impianto verticali e le facciate si è perpetrata semplificata sia l’originale autonoma
passante al terzo ed infine, il soppalco nel controsoffitto nella zona ospiti, vista preesistente, per la parte esistente, una riorganizzazione degli spazi interni geometria della falde di copertura che il
sottotetto che si affaccia sul salone. Una l’impossibilità di recuperare i soffitti originari mantenendo le strutture orizzontale, conservandone l’impianto tipologico. partito architettonico dei prospetti, che
struttura autonoma autoportante sorregge i e poco altro. sarebbero dovuti essere generati dalla
nuovi solai, la nuova scala in acciaio lungo il naturale aggregazione degli elementi
muro in aderenza, un ascensore ed i piccoli determinati le singole unità abitative.
locali di servizio, lasciando a disposizione
dei vani maggiori i due affacci sul fiume e
sulla Via.

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91
11 12 13 14
casa tansella restauro e trasformazione restauro e trasformazione case ges.ca.l. bella aurora
Via Carducci ex caserma in casa-albergo ex caserma in casa-albergo Via Fainelli
1988-1992 per anziani - i lotto per anziani - ii lotto 1968-1969
Via Nicola Mazza Via Nicola Mazza
Trattasi del restauro di questo piccolo 1968-1969 1968-1969 L’edificio residenziale, finanziato in base
complesso edilizio risalente alla prima metà alla Legge n. 60 del 14 febbraio 1963,
del settecento. L’edificio consta di tre piani, Il primo lotto riguarda la rifunzionalizzazione Il secondo lotto di completamento è ospita dodici alloggi in Borgo Venezia. 14
composti ciascuno da un appartamento, 11 dell’ex convento di San Cristoforo e caratterizzato da una facciata che si L’edificio è distribuito su quattro piani,
che si affacciano su Via Carducci, oltre che della Formosa. Il progetto di restauro presenta con gli incontrovertibili segni della con tre appartamenti per piano di taglio e
ad un interrato ed un sottotetto. L’intervento elimina il volume storico perpendicolare continuità. Declina infatti al suo interno un distribuzione diversa, serviti da un unico
ha riguardato il risanamento statico delle alla retro-facciata, eseguito dopo il 1820 12 portale d’ingresso del tutto simile a quello 13 corpo scale. Gli appartamenti, tutti dotati
strutture portanti e la riorganizzazione quando il convento di San Cristoforo del primo lotto su via Nicola Mazza. Viene di doppi servizi, sono stati organizzati,
distributiva della casa tramite la fusione dei venne trasformato in magazzino militare, conservato il ritmo delle bucature ed una nel rispetto delle normative Ges.Ca.L,
tre livelli in un’unica abitazione. I nuovi corpi parzialmente danneggiato dagli eventi corrispondenza simmetrica attraverso un rispettivamente con due, tre o quattro
scala in acciaio consentono di realizzare bellici. L’originale portico del XIV secolo, susseguirsi di sedici arcate sovrapposte su camere da letto. Nella realizzazione è stata
delle nuove relazioni sia spaziali che parzialmente conservato al piano terra, due piani. Anche in questo caso, come per posta particolare attenzione alla formazione
funzionali. non viene riproposto ai piani superiori, il primo lotto, rimane inalterata la facciata di adeguati spazi di servizio per l’uso
proponendo su tutti i soprastanti tre piani, storica su Via Mazza. collettivo.
uno spazio chiuso, coperto e calpestabile.

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Una giornata importante per Modo+, lo show room di design d’interni diventato il punto di incontro per architetti, Ispirato a un celebre pezzo dei Beatles, il divano Let it Be
designer e per tutti coloro che amano il bello e la qualità nell’abitare. esprime fin dal nome la sua filosofia rilassata
e accogliente, lontana da ogni formalismo e convenzione.
1.500 metri quadrati a disposizione di Professionisti e Clienti in cui ogni singolo complemento di arredo trasmette Il progetto di Ludovica e Roberto Palomba raccoglie
un’emozione che prende forma e spazio, dando vita ad ambienti davvero unici. e rielabora anche l’idea antichissima del triclinio romano
dove ci si sdraiava, si mangiava, si conversava, si oziava.
Ogni volta che Modo+, apre le porte per un Evento, quest’ultimo diventa un segno importante nel panorama del E proprio questa libertà d’uso è il principio cardine di un
design. divano pensato come rifugio domestico attrezzato,
uno spazio polivalente da vivere secondo i propri ritmi.
Quest’anno i partner di Modo+ sono a dir poco internazionali, con una storia e radici che ne fanno esempi di
italianità nel mondo a tal punto da poter essere considerati ambasciatori del nostro Paese. Poltrona Frau ha la ricerca nel suo DNA che ha portato
l’Azienda a collaborazioni con più di 200 architetti e designer
Un evento che ha avuto due momenti importanti. da tutto il mondo.
La parte dedicata agli architetti, che ha ottenuto anche il Patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia Realizzazioni di pezzi senza tempo come Chester e Vanity Fair
di Verona, con la presenza di Poltrona Frau, azienda nata nel 1912, protagonista dell’arredamento made in Italy fino ai successi attuali firmati come le collezioni firmate
e ambasciatrice dell’eccellenza italiana in tutto il mondo. da Jean- Marie Massaud, Roberto Lazzeroni e Ludovica + Roberto
Palomba.
I relatori sono stati introdotti dall’architetto Laura De Stefano, Vicepresidente dell’Ordine degli
Architetti di Verona. Sempre attenzione a materie prime di altissima qualità
mantenendo il suo fulcro nella pelle.
Nello specifico:
Poltrona Frau conta oggi 3 divisioni: Residenziale, Interior in Motion
Paradiso Usberti: Sales and Operative Director – Divisione Custom Interiors di Poltrona Frau. e contract.
La sua relazione ha preso in esame l’intervento di Poltrona Frau nella fornitura ed installazione di 2100 Una seconda parte dedicata a tutti i Clienti di Modo+ con la
sedute per la “Grand Hall” della Elbphilarmonie di Amburgo. presentazione della Collezione Cockpit, le sedute da ufficio disegnate
dal Centro design Ferrari e prodotte da Poltrona Frau.
La Elbphilarmonie di Amburgo progettata dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron inaugurata
nel gennaio 2017 è il nuovo punto di riferimento culturale per la città di Amburgo. Le Cockpit sono state create per celebrare i 70 anni della Casa di
Poltrona Frau Contract ha fornito ed installato 2.100 sedute per la “Grand Hall” ovvero la sala principale Maranello e racchiudono tecnologia e sartorialità.
destinata ai concerti e posizionata al centro del progetto a 50 metri di altezza.
Il nuovo complesso, che sorge dal recupero di un edificio industriale, ospita 3 auditorium, un hotel Ineco Spa, concessionaria Ufficiale Ferrari per il Triveneto ha portato
e 45 residenze private. all’attenzione dei Partecipanti dell’Evento 2 dei gioielli prodotti da Ferrari:
L’architettura esterna si compone di due elementi divergenti sia dal punto di vista storico che da la Portofino e la GTC4 Lusso ed ha dato a tutti la possibilità di poter
quello estetico: antico e nuovo sono riuniti in un modo affascinante. mettersi alla guida di questi capolavori su quattro ruote che tutto il mondo
ci invidia.
MIRKO SPLENDIANI: Product Design & Development Manager – Divisione Residenziale di Poltrona Frau
Il successo dell’evento è testimoniato dalla partecipazione di 100 architetti e
Ha illustrato il concept e le caratteristiche del divano Let it Be. da un numero di oltre 700 convenuti, per una serata di design e di buon gusto.
Non poteva certamente mancare MASI con i suoi vini dall’Amarone

Evento MODO+ / Poltrona Frau


alle Bollicine Canevel, ultimo arrivo in casa Masi.
Andrea e Federico Conati sono ancora una volta riusciti a convogliare
nell’innovativo contenitore di Modo+ realtà che operano in settori diversi
ma che hanno in comune il talento, il gusto, l’orgoglio, la visione.
23zerocinque19 Realtà che hanno contribuito e contribuiscono a creare quello che universalmente
è conosciuto come “Italian Style”.

Main partner: Via Fontego, 10


Nello
NelloShowroom
ShowroomModo+
Modo+didiSan
SanPietro
PietroininCariano,
Cariano, San Pietro in Cariano - VR

sisiè ètenuto
tenuto“Connecting
“ConnectingExperiences”
Experiences”l’evento
l’eventoinincollaborazione
collaborazionecon
conPoltrona
PoltronaFrau
Frau
T +39 0456831568
info@modopiu.it / modopiu.it
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