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La piega e
Il caso Piano casa: Architettura Canale moderno La Fiera di «muro» Lung-agile
il metallo
non c'è tre nuda — nel Campo Marzio —
—
senza quattro — "M" come di Verona Cenna:
Itinerario:
— House madre terra — la tutela del
Arrigo Rudi
La fortuna on the river Che fai, paesaggio
a Verona
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Restauro in call
Testo: Cesare Benedetti ad interventi rappresentativi di una realtà diffusa, rappresentativi di una pluralità di committenza,
tralasciando per un momento i “grandi restauri”, tipologia di beni immobili, caratteristiche
per dare evidenza alle buone pratiche del lavoro di intervento ma, soprattutto, di diverse
Dove eravamo rimasti? L’iniziativa “Gli architetti dell’architetto negli ambiti della quotidianità. impostazioni e declinazioni di progetto, il tutto
e il restauro diffuso nel Veneto. Report 2017 Gli obiettivi del report, così come evidenziato catalogato e rappresentato a testimonianza di un
sul restauro”, presentata nel convegno FOAV nella relazione di presentazione, erano i seguenti: panorama variegato di interventi sul patrimonio
(Federazione regionale degli Ordini degli – presentare interventi compiuti negli ultimi edilizio costruito. Una finestra sul patrimonio
Architetti del Veneto) che si è svolto a Bassano del decenni per argomentare la cura e la competenza edilizio storico di sorprendente bellezza, con
Grappa il 22 ottobre 2016, ha avuto un seguito dell’operato dell’architetto in questo campo; caratteristiche molto diversificate a seconda
nel successivo convegno regionale di Venezia (07 – contribuire a documentare nel territorio veneto le dell’ambito territoriale, con edifici, costruzioni e
dicembre 2017) sul tema “L’architetto e il progetto caratteristiche del patrimonio edilizio storico, sia soprattutto luoghi poco conosciuti.
per il patrimonio costruito”. di carattere monumentale sia di edilizia minore; La documentazione pervenuta è stata inserita in
In quell’occasione è stato presentato il report – raccogliere le testimonianze dei committenti, un unico format, sintesi dell’intervento: sei pagine
NOTA sugli interventi di restauro realizzati nel degli esecutori, dei cittadini, degli amministratori in formato A3, di cui la prima pagina recante
Veneto e raccolti dagli ordini provinciali tramite pubblici come parte integrante del racconto i dati identificativi dell’intervento e una breve
una call for works a tutti gli iscritti. dell’intervento e della sua ricaduta sulla società relazione descrittiva, mentre le pagine successive
La call, finalizzata ad una prima raccolta civile; sono dedicate a una sintetica documentazione
di progetti, si è connotata come un invito a – favorire il dibattito tra gli architetti e le fotografica, suddivisa in prima e dopo, e alle tavole
segnalare restauri propri o di altri architetti altre componenti essenziali dell’opera come la grafiche di rilievo e di progetto. Gli interventi si
realizzati negli ultimi decenni nel Veneto, committenza e l’impresa, al fine di chiarire i riferiscono principalmente ad alcune destinazioni
con allegata una sintetica documentazione rispettivi ruoli e ristabilire la sinergia necessaria al d’uso prevalenti: residenziale, turistico-ricettiva,
esplicativa e illustrativa di ogni intervento conseguimento del risultato migliore. direzionale e in numero più esiguo a luoghi di
realizzato. Un’iniziativa dichiaratamente rivolta La risposta alla call è stata significativa: 214 lavori culto o altre destinazioni.
117
13
Questo lo stato dell’arte riferito al primo step
del progetto. Risulta evidente la necessità di
l’architetto può proporre all’interno degli
interventi di restauro-recupero, soprattutto
070
proseguire il lavoro in due direzioni: l’uno, quando necessari a svolgere funzioni legate a un Consiglio dell’ordine odeon
volto ad ampliare il numero di interventi utilizzo rinnovato; in ciò chiedendo di sviluppare • Vedi Verona in digitale
di Federica Guerra
coinvolti e di soggetti interessati a partecipare al
censimento, l’altro a predisporre uno strumento
con gli enti di tutela un dialogo che miri alla
qualità progettuale e alla commisurazione degli
Presidente
Amedeo Margotto 060 082
di consultazione digitale, interattivo e geo
localizzato, interrogabile per query di ricerca.
interventi.
Duplice finalità quindi del lavoro in corso, al quale
•
VicePresidenti
odeon
Che fai, Lazzaretto?
071 diverse
architetture
A questo la commissione FOAV, in collaborazione
con le commissioni degli ordini provinciali, sta
tutti gli iscritti interessati al tema sono invitati
a partecipare, soprattutto alla luce di una scarsa
Laura De Stefano
Matteo Faustini
013 028 di Chiara Boccinger
Francesca Giudetti
i sepolcri
Vittorio Filippini
Motori a tutta birra
di Luisella Zeri
professione progetto di Federica Guerra
lavorando e lavorerà nei prossimi mesi per il attenzione rispetto al tema del restauro, disciplina •
Restauro in call Architettura nuda
lancio di una nuova call intesa ad allargare la oggi certamente démodé nella percezione e Segretario di Cesare Benedetti di Damiano Capuzzo
rappresentatività dell’archivio in costruzione, consapevolezza degli interlocutori istituzionali. Enrico Savoia
che sarà accompagnata dalla realizzazione di un
adeguato sistema informativo su piattaforma web.
La normativa di ultima generazione, quella
della trilogia delle Leggi n. 14 2009-2017-2019,
•
Tesoriere
048
storia&progetto
Ma quali gli obiettivi del lavoro in corso, oltre a ci propone i temi di grande attualità riguardo
064
Daniel Mantovani
“M” come madre terra
072
quello più evidente e strumentale della costruzione la riqualificazione edilizia, la riqualificazione •
di un archivio digitale? urbana e la rigenerazione urbana, senza mai
di Daniela Tacconi 117
017
Consiglieri odeon
Il punto di mira non può che sottendere alla affrontare il tema del restauro, quasi lo stesso Cesare Benedetti, Michele De Mori, #design_vr
036
Lung-Agile
più complessa operazione di promozione e fosse “fuori tema”. Forse una fortuna, potremmo Stefania Marini, Diego Martini, di Tomàs Bonazzo La piega e il metallo
86
editoriale
valorizzazione della figura e delle specificità del pensare, perlomeno rispetto alla frenesia di Leonardo Modenese, Michele Moserle, Il caso Piano Casa: di Laura De Stefano
progetto
lavoro dell’architetto rispetto al tema del restauro, produzione normativa, spesso sovrabbondante e Francesca Piantavigna, Chiara Tenca, non c’è tre senza quattro itinerario
di Alberto Vignolo House on the river
quale disciplina architettonica di primario valore contraddittoria ed effettivamente inutile, nel caso, Morena Zamperi, Ilaria Zampini
di Angela Lion Arrigo Rudi a Verona
culturale e pubblico. alla causa. di Barnaba Rudi
Nel documento redatto in esito al convegno Ma come pensare ai grandi temi di densificazione
avvenuto a Venezia il 07 dicembre 2017, gli proposti dal Piano Veneto 2050 senza porre il
architetti si propongono, tra gli altri, i seguenti
obiettivi:
tema del restauro in tutte le sue sfaccettature?
Perché non porre i temi del credito e delle 067
054
– che sia riconosciuto e favorito il ruolo di premialità quale componente di un ragionamento odeon
coordinamento progettuale, in termini sostanziali, circostanziato, ma coraggioso, riguardo il progetto
042
La tutela del paesaggio
che la figura dell’architetto deve svolgere per dare di restauro? saggio di Luciano Cenna
unitarietà di indirizzo e “anima” all’intervento,
attraverso il progetto e il cantiere; si propone
Opportunità, quindi che si prospettano per una
valorizzazione del patrimonio culturale: ammesso
PROGETTO
Canale moderno
La Fiera di «muro»
nel Campo Marzio 068 076
di conseguenza di interpretare “l’integrazione che al tema qualcuno si appassioni. • di Nicola Tommasini di Verona
020
odeon
di Stefano Lodi STUDIO VISIT/Off
delle prestazioni specialistiche” come la ricerca Nuove sinergie per Da Stoccolma a Porto
progettuale di compatibilità tra i requisiti il social housing passando per Barcellona
PROGETTO di Stefania Marini
necessari e richiesti (antisismico, energetico, ecc.) e Reykjavik
La fortuna
e la conservazione e valorizzazione dei caratteri della corte di Irene Antolini
peculiari del manufatto, considerata obiettivo di Filippo Romano,
primario e irrinunciabile; Leopoldo Tinazzi
– che la committenza sia richiamata alla ricerca
delle qualità che devono essere compresenti
nell’intervento sul patrimonio, incentivata in
ciò anche dalla divulgazione degli esiti, quando
significativi, e dal riconoscimento del ruolo svolto;
– che siano riconosciuti il significato e
l’importanza degli apporti innovativi che
Editore Redazione
Ordine degli Architetti Pianificatori Federica Guerra, Angela Lion,
Paesaggisti e Conservatori Luisella Zeri, Damiano Capuzzo,
della provincia di Verona Daniela Tacconi, Filippo Romano, Testo: Alberto Vignolo ritorno degli Jedi volumetrici: che
Via Santa Teresa 2 — 37135 Verona Leopoldo Tinazzi Foto: Lorenzo Linthout l’ampliamento sia con voi!
T. 045 8034959 — F. 045 592319 rivista@architettiverona.it La spasmodica corsa che ha visto gli
architetti@verona.archiworld.it studi degli architetti lavorare giorno
e notte per godere fino all’ultimo
Concessionaria esclusiva Art direction, Design & dei benefici del Piano Casa ancora
per la pubblicità ILLUSTRATION vigente, che sarebbe andato in
Promoprint Happycentro scadenza dopo una prima proroga
Paolo Pavan www.happycentro.it a fine marzo 2019 – corsa che ha
T. 348 530 2853 portato a un abnorme numero di
info@promoprintverona.it contributi a questo numero pratiche edilizie in tutti i comuni –
Irene Antolini, Chiara Boccinger, è stata dunque premiata sul filo del
Stampa Francesca Giudetti, Tomàs traguardo dallo zuccherino del nuovo
Cierre Grafica Bonazzo, Luciano Cenna, strumento legislativo.
www.cierrenet.it Laura De Stefano, Stefano Lodi, Ed ecco che, smaltite le notti
Stefania Marini, Nicola Tommasini, insonni, le stesse frotte di progettisti
Barnaba Rudi Dopo lo speranzoso primo, il si sono buttate come mosche sul
redivivo secondo e il recidivo terzo, miele ad affollare gli incontri e
Distribuzione referenze Fotografiche eccoci dunque giunti al ribaldo i convegni che tempestivamente
01
La rivista è distribuita gratuitamente Lorenzo Linthout, Michele quarto. Ebbene si, lo spauracchio hanno propagandato con grande
01. Come in un illusorio specchio
agli iscritti all’Ordine degli Mascalzoni, Marco Toté, della fine dei salvifici bonus che negli enfasi le magnifiche sorti e “politiche per la riqualificazione deformante, sembrano moltiplicarsi per
Architetti Pianificatori Paesaggisti Simone Bossi ultimi anni hanno rimesso in moto costruttive della veneta legge. Sul urbana e l’incentivazione alla “n” volte le possibilità edificatorie per chi
e Conservatori della Provincia l’edilizia e dunque la progettazione merito della quale già fioriscono rinaturalizzazione del territorio sappia sfruttare i generosi bonus.
di Verona e a quanti ne facciano Si ringraziano – indubbiamente un toccasana per le tournée con gli spiegoni e i veneto” con tanto di slogan
richiesta all’indirizzo https:// Antonio e Andrea Menegotti, molti professionisti del settore– è commentari, dando la stura al visionario e fiammeggiante (Veneto
architettiverona.it/distribuzione/ Maria Morganti, Federica Provoli stato infine sventato dal varo, da generone dei funzionari regionali e 2050). Più bonus per tutti, con un
parte dell’ente regionale, di un degli avvocatoni di filosofeggiare e menù di ampliamenti à la carte:
Gli articoli e le note firmate esprimono INDIRIZZI WEB nuovo provvedimento approvato pontificare sulle gioiose novità. per la riqualificazione energetica,
l’opinione degli autori, e non rivista.architettiverona.it lo scorso 27 marzo, che è parso da Che senza dubbio non mancano, per l’utilizzo di fonti rinnovabili,
impegnano l’editore e la redazione www.architettiverona.it/rivista subito come una nuova puntata dei anche grazie a un eccellente per l’eliminazione delle barriere
del periodico. La rivista è aperta a precedenti: anche se le differenze lavoro di make-up da parte degli architettoniche, per l’utilizzo di
quanti, architetti e non, intendano non sono poche. Come in una esperti del marketing legislativo. materiali di recupero, coperture verdi
offrire la loro collaborazione. saga cinematografica interstellare Le parole d’ordine infatti sono o pareti ventilate, per l’isolamento
La riproduzione di testi e immagini e padana con tanto di immancabili le più attuali e condivisibili: acustico e per il recupero della acque
è consentita citando la fonte. sequel, ecco dunque l’atteso il dispositivo è intitolato alle piovane, per l’utilizzo del BIM...
La fortuna
Sulla strada che da Chievo porta a Boscomantico,
all’interno di una corte rurale, si trova un lungo
edificio in pietra, adibito in parte ad abitazione e
in parte a rimessa. I ciottoli di fiume con cui è stato
della corte
costruito provengono dall’Adige, che scorre placido
nel suo largo alveo ad un centinaio di metri dal-
la proprietà. Tutt’intorno campi coltivati con alberi
da frutto e viti. Siamo ai confini di Verona, dove
inizia un territorio dai vaghi confini che si estende
ad occidente prima di diventare Valpolicella o Lago
di Garda.
Una “casa nella campagna veronese” dalla immediata diffusione editoriale internazionale È all’estremità ovest di questo corpo edilizio che si
propone il recupero di un fabbricato rurale con un innesto abitativo netto e seducente concentra uno degli ultimi lavori dello Studio Wok.
Si tratta della ristrutturazione di una cascina svi-
Progetto: studio wok luppata su tre livelli e della risistemazione dell’an-
Testo: Leopoldo Tinazzi, Filippo Romano nesso giardino, in cui è stata realizzata una piscina.
Foto: Simone Bossi L’intervento sulla casa ha previsto una serie di de-
molizioni, il ripristino e la modifica delle facciate e
una riprogettazione totale degli interni. La muratu-
01
ra esterna è stata liberata dall’intonaco, ricollegan-
dosi così all’aspetto del resto del corpo di fabbrica.
Quello che è rimasto è diventato un edificio rustico,
scarnificato e dalle superfici grezze, che spicca per
02
contrasto rispetto alla linearità della
piscina dai bordi squadrati in pietra
Verona bianca.
Il progetto ha avuto fin da subito
molta fortuna presso la stampa spe-
cializzata e, nonostante sia molto re-
cente, si può considerare tra le più
celebri realizzazioni dell’architettu-
ra veronese. Le foto e i disegni della
country house hanno riempito le pagi-
ne dei più visitati siti di architettura,
nonché di alcune storiche riviste.
Per questo motivo abbiamo deciso di
implementare l’apparato iconografi-
co dell’articolo con alcune immagini
inedite del modello di studio che ne
03
ha preceduto la realizzazione. Pen-
01. Il prospetto ovest con la piscina e
siamo, oltretutto, che queste siano il migliore pun- la grande magnolia che domina il
to di partenza per raccontare il progetto: la costru- rapporto tra casa e giardino.
zione di un modello di architettura infatti si basa 02. La corte agricola con la testata
ovest vista da un vialetto interno.
necessariamente su una semplificazione formale e 03. Pianta delle coperture della corte.
costruttiva, in cui ciò che deve essere rivelato sono 04. Dettaglio delle nuove cornici delle
la sostanza fisica di un volume e qualche dettaglio finestre in Biancone.
significativo. Il disegno, per quanto dettagliato o
01 04
collaboratori
arch. Federica Torri
consulenti
05 Studio tecnico associato Breoni
(progetto strutturale, contenimento
realistico, non ha lo stesso potere comunicativo. La energetico, sicurezza)
luce che entra tra le pareti di un modello è la stessa Simone Bellamoli (agronomo)
che illuminerà il progetto costruito e può dare un
accesso privilegiato alle motivazioni e alle intenzio-
ni dell’architetto.
imprese esecutrici
Da queste immagini infatti la prima cosa che emer- PFM contract, Verona (opere edili)
ge è la volontà di creare con pochi semplici segni un GF Arredamenti, Ardenno
dialogo tra il corpo preesistente e i nuovi elementi (serramenti e arredi su misura)
della ristrutturazione. Nella massa muraria del pro- Grassi Pietre, Nanto (pavimenti in
spetto principale le cornici in Biancone delle nuove pietra)
finestre si allargano per allinearsi reciprocamente,
in una partitura di pieni e vuoti asimmetrica, ma Cronologia
retta su questa griglia di incroci. Lo stesso ritmo Progetto e Realizzazione:
si trasferisce ai sottili listelli di schermatura del- 2018
la grande finestra ottenuta aprendo la parete sud e
dell’alta volta centrale, anch’essa recuperata demo-
lendo. Questi elementi lignei ricordano per analo-
gia le tamponature di alcuni fienili della zona.
Guardando il modello in sezione si nota come la di-
stribuzione interna si accordi felicemente allo stato
08. Il fronte sud con il
originario dell’edificio e sfrutti con semplici seppur serramento ligneo.
sostanziose modifiche l’assetto dell’involucro esi-
06
stente.
L’entrata avviene da un portico esterno sul lato est.
L’ingresso corrisponde con il soggiorno, spazio
centrale a tutta altezza, nel quale dal primo piano
si affaccia un ballatoio. Sul lato opposto all’ingres-
so si trova la volta a due livelli, lasciata libera dal
vuoto centrale e chiusa da una grande finestra che
incornicia la vista su una magnolia secolare, fulcro
del dialogo tra casa e giardino. La centralità di que-
07 08
GSPublisherVersion 0.0.100.100
GSPublisherVersion 0.0.100.100
09
e dall’abilità costruttiva »
12 14
dall’uso del bianco e del legno, lasciato al suo colore
originario. Così avviene anche per i pavimenti: al
piano terra le parti comuni sono rivestite da una
pietra vicentina color panna, mentre per i piani su-
periori è stato scelto un più intimo parquet. In tutta
la casa si avverte un ritmo scandito chiaramente tra
il riverbero delle parti bianche e i riflessi paglieri-
ni delle superfici lignee. L’illuminazione naturale
penetra in profondità e rischiara gli spazi più in-
terni attraverso alcuni accorgimenti: gli accessi alle
camere sono fori pavimento-soffitto in cui le por-
te vengono agganciate solo sui montanti verticali,
senza traversa, lasciando correre più luce possibi-
10
le dai soffitti negli spazi di circolazione. La stessa
funzione è assolta dai gradini piatti che collegano
primo e secondo piano. Qualche accento cromati-
co contraddistingue alcuni arredi fissi realizzati su
misura, come la cucina e i porta lavabi nei bagni.
11 13 15
studio wok
Marcello Bondavalli, Nicola
Brenna e Carlo Alberto
Tagliabue compongono dal
2012 lo studio wok con base
a Milano. La loro ricerca è
incentrata sull’architettura, il
design e il paesaggio ponendo
grande attenzione alla qualità
dell’abitare. Partecipano a
diversi concorsi nazionali e
internazionali, grazie ai quali
ottengono premi e sono esposti
in mostre significative.
Con il recupero di un sottotetto
a Verona (cfr. AV 93, pp. 36-41)
hanno ricevuto una menzione al
Premio Architettiverona 2013.
www.studiowok.com
17
16 18 19 20 21
Architettura nuda
È curioso notare come talvolta, in contesti familia-
ri, basti l’inserimento di un elemento estraneo per
portare a nuovi equilibri, capaci di far scaturire una
diversa percezione di quello stesso ambiente, come
se apparisse nuovo. Si tratta spesso di una associa-
zione d’immagini personale che la mente ricostru-
isce giocando tra i cassetti della memoria, pronta-
Una casa in legno realizzata ai margini dell’abitato propone mente resettata dalla preponderanza del raziocinio.
l’efficacia di un linguaggio rivolto all’esperienza domestica del vivere Il gioco si rende stranamente divertente quando
scopriamo che la stravaganza è comune, e che l’in-
terpretazione scontata di ciò che pensavamo cono-
scere può non essere univoca.
Con tale curiosità ha inizio la visita di Casa V, un
edificio posto al limite tra un piccolo insediamento
Progetto: arch. Márcio Tolotti - estudoquarto abitativo perso nel leggero ondeggiare della campa-
Testo: Damiano Capuzzo gna tra Castelnuovo e Salionze, che prende il nome
Foto: Michele Mascalzoni di Camalavicina, e l’ampio intorno coltivato a vi-
gneti.
L’edificio si presenta semplice per forma, un paral-
01
lelepipedo schiacciato nella faccia superiore a ricre-
are un profilo d’ali asimmetrico, interamente rea-
lizzato (e non rivestito) in legno, con diversi gradi
di porosità a seconda delle relazioni con l’interno.
02
márcio tolotti
Nato a Sao Mateus do Sul,
Brasile (1979) e laureato in
architettura al Politecnico di
Milano, pratica il mestiere con
articolato linguaggio grafico
visivo. Conclusa la scuola
d’arte, approfondisce la tecnica
del disegno a tratto diretto e
06
dei modelli per l’architettura,
scultura e fotografia. Dalla
che regala forza al sistema di ingresso, attraverso giardino ad est e ad ovest, e funge da separazio- perizia come disegnatore
una passerella in cemento a vista adagiata sul terre- ne all’interno dello stesso volume tra l’abitazione per auto modelli seguita
no che, staccandosi dal cancelletto nella recinzione, orientata a sud e gli annessi a nord, comprendenti all’esperienza nel settore edilizio
acquisisce metodo e capacità
accompagna una leggera discesa fino al porticato di due posti auto e un piccolo laboratorio nel sottotet-
nell’organizzazione del progetto.
ingresso. La piastra in cemento si rivela essere il ba- to raggiungibile tramite la scala in legno che si di- Titolare di estudoquarto, con il
samento del soprastante volume in legno, evitando parte da un lato del portico. progetto di Prima Casa Passiva
il pericoloso formarsi di umidità di risalita, ma al Entrando nell’abitazione, il gioco della copertura intende rendere democratico
contempo è un segno distintivo che, appena svin- inclinata, la distribuzione spaziale e l’essenza del l’accesso alle costruzioni in Bio
Architettura.
colato dal terreno, conferisce leggerezza alla geo- materiale si rivelano subito con chiara pienezza. La
metria dell’edificio. semplicità del volume lascia al legno delle superfici www.estudoquarto.com
Le pareti esterne sono caratterizzate dalla scansio- e alla luce che filtra dalle grandi vetrate a sud e ad
04
ne verticale di listelli in larice al naturale, privi di
pologiche con alcuni esempi cileni. La prima giu- trattamenti post-essicazione; il tempo ne modifi-
DISTINTA MATERIALI PARETI A TELAIO DISTINTA MATERIALI RIVESTIMENTO PARETI A TELAIO
Listone di testa 6x10*
Telai realizzati come da specifice strutturali Ing. Consolaro: Pannelli di tamponamento idonei a specifice strutturali Ing. Consolaro:
Lottoneria di chiusura *
_ Legno tipo C24 80x80 mm 280 ml _ osb tipo 3 da 15 mm/multistrato fenolico 15 mm (schede tecniche)
Tegola piana in cotto * _ chiodi ring 2.8*60 per connessione osb/multistrato-telaio
Listelli di appoggio sez. 3x3 * _ montanti verticali abitazione 2,38 mt
Listelli di ventilazione sez. 4x4 Tegola piana in cotto * _ montanti verticali box 2,08 mt _ pannelli verticali abitazione 100 mq
membrana traspirante _ montanti verticali magazzino vedi disegno
Listelli di appoggio sez. 3x3 * DETTAGLIO 3
_ pannelli verticali box 90 mq
tipo Stamisol sd>0.02 mt Listelli di ventilazione sez. 6x4 Raddoppiare gli elementi a terra, soffitto e in corrispondenza _ pannelli verticali magazzino
stificazione a queste sensazioni arriva dialogando cherà le tonalità verso colori grigiastri, desatura-
DETTAGLIO 1
membrana traspirante tipo Stamisol sd>0.02 mt delle porte interne/ fissaggi con piastre come da specifiche strutturali
Isolante ISOROOF 20 mm, 240 kg/mc Ancoraggio a terra con tassellatura approvata dalla DL strutture Prestare attenzione alle giunzioni/accostamento pannelli
Isolante SWUISSTHERM 40 mm, 150 kg/mc Arcoraggio a soffitto con idonee viti da carpenteria in legno Lasciare distacco/scuretto di 10 mm su tutti i lati
Listelli di contenimento sez. 6x4 Verifiche misure architettoniche e da rilievo in opera
Verifiche misure architettoniche e da rilievo in opera
Isolante PHAVATHERM 160mm, 110 kg/mc Lavorazioni da concordare con la DL architettonico Lavorazioni da concordare con la DL architettonico
freno al vapore sd >2 mt
in compagnia del progettista, il giovane architetto ti, in accordo alla volontà del progetto di mutare
Márcio Tolotti, laureato al Politecnico di Milano e specifiche condizioni per evolvere insieme al pae- DETTAGLIO 2
di recente trasferitosi a Verona dopo anni trascorsi saggio, cosicché sia l’alternanza delle stagioni ad
nel bresciano il quale, rivelando origini brasiliane, irrobustire il legno rendendo minimi gli interventi pluviale diam 140 mm *
pavimento in legno
su sottostruttura*
tazioni, fienili e piccoli annessi realizzati con uno La chiave di lettura sta nella ripetizione di un lin-
viroc sp 16 mm
pendenzato
membrana
impermeabilizzante
persiana oscurante in larice*
xlam 94 mm
perlinatura verticale su
telaio 4x4
spirito che egli sente di ritrovare oggi nella propria guaggio semplice ed efficace che bene si contrappo- DETTAGLIO 4
L’essenzialità dell’approccio progettuale è rivelata ma disseminato da tipologie architettoniche cano- listone di testa 6x10
idem perimetrale
dall’idea di impostare l’edificio ad una quota in- nicamente indifferenti al luogo. La forma a V della
lattoneria di testa
idem laterale
L O C A L I T A ' C A M A L A V I C I N A
feriore, circa 80 centimetri, a quella stradale, con sezione diviene in questo caso un modello possibi-
CASTELNUOVO DEL GARDA VERONA
V I C O L O M I N C I O N 6 1
il duplice vantaggio di evitare dispendiose opere le che sintetizza un processo inclusivo: tecnologico,
retina para insetti
TAVO LA
ESECUTIVO
02
listello in larice
finitura
ne alle vicine abitazioni, e riducendo al contempo Il particolare profilo fa perno attorno al porti-
autoadesiva 50 cm
esterno parete xlam * P . I V A 04536790233
soffitto in larice* w eb s ite w ww.e stud oq uar to .co m
perlinatura su struttura
lignea
B h t t p s :/ / e s t u d o q u a r t o . b l o g s p o t . i t /
DETTAGLIO 1 scala 1:5 DETTAGLIO 4 scala 1:5 DETTAGLIO 2 scala 1:5 DETTAGLIO 3 scala 1:5 Web PCP www.primacasapassiva.com
07
l’altezza percepita del nuovo volume. È una scelta co d’ingresso, zona di passaggio tra le porzioni di
05
11 13
committente
Privato
Progetto architettonico
e direzione lavori
Estudoquarto srl
arch. Márcio Tolotti
strutture
ing. Diego Consolaro
Imprese
Abete Project (carpenteria in legno)
Cronologia
Progetto: 2016
Realizzazione: marzo-agosto 2017
dati dimensionali
Superficie lorda di pavimento:
250 mq
Importo lavori:
14
€ 250.000 (1.000 €/mq)
lo svelarsi di un’intima relazione nota solamente a Classe energetica: A4
chi entri in sintonia con la casa stessa. Si potrebbe
pensare che la ricerca volta all’ottenimento di uno
stato quasi simbiotico tra l’oggetto (la casa) e il suo
fruitore, conduca tendenzialmente alla perdita di
quel sovrano diritto di progettazione storicamente
14-15. Le vedute di scorcio rivelano
riconosciuto all’architetto, ma è certamente da que- l’essenzialità dell’impianto
sto ribaltamento che nasce la possibilità di giungere sviluppato in lunghezza che
a nuove opportunità tipologiche e diverse relazioni mantiene quasi ermetici i fianchi
per svuotare completamente le due
dell’abitare, capaci di indurre a quel senso di appar- testate opposte.
tenenza verso lo spazio domestico che la globaliz-
zazione ha troppo spesso trascurato.
Soltanto nell’atto del congedarci, conversando sul-
le dinamiche della costruzione e sulle sensazioni di
una casa per certi aspetti estrema, riemerge il pen-
siero su quelle zone del mondo che si scoprono es-
senziali rispetto al dibattito attuale e ad un senti-
re comune che antepone all’immagine artefatta il
nudo paesaggio, e allo sterile mostrarsi, l’esperienza
domestica del vivere; i proprietari ci confidano la
loro passione per il Cile e per gli habitat sudame-
ricani, e immediatamente si ricompone il mosaico
delle sensazioni dell’arrivo.• 15
claudia brentegani
Laureata a Venezia nel
2005, inizia la sua attività
professionale nel 2006 nello
studio BC+V architetti con
radici a Pescantina. L’ambito
di lavoro si estende dal settore
privato a quello pubblico, alle
varie scale: dalla progettazione
architettonica e urbanistica al
restauro e recupero edilizio.
Con il Centro infanzia
“Bambi&Bimbi” realizzato a
Pescantina nel 2012 ha ricevuto
una menzione al Premio
Architettiverona 2013.
www.claudiabrenteganiarchitetto.com
05 06 09
direzione lavori
arch. Federico Bertoldi
BC + V architetti
collaboratori
arch. Lucia Cordioli
consulenti
ing. Carlo Magalini
(strutture e sicurezza)
impresa
Flli Leardini srl
Cronologia
Progetto: 2017
Realizzazione: 2017-2019
11 12
Canale moderno
01. Particolare delle schermature
Archiviata la lunga stagione del Pia- alternate sui balconi del fronte
no Casa con il recentissimo passaggio principale.
passaggio al nuovo scenario Veneto 02-03. L’edificio in rapporto al
contesto dal ponte sul canale
2050, presentiamo in queste pagine Camuzzoni e in una veduta in
un intervento edilizio recentemen- avvicinamento.
te ultimato, risultato di una riusci-
ta quanto difficile mediazione tra le
tanto discusse potenzialità edificato-
Un complesso edilizio ricostruito con un rilevante amplimento volumetrico rappresenta l’occasione rie della terza generazione della legge
di declinare alcuni temi dell’architettura residenziale entro un linguaggio contemporaneo (con le conseguenti istanze di profitto
e sostenibilità economica dell’inter-
vento) e un’attenzione ai temi del rap-
porto con la città e della qualità archi-
tettonica degli interventi edilizi.
L’intervento rappresenta, per i temi
Progetto: Studio Concreto anticipati, una sorta di caso tipico con
Testo: Nicola Tommasini numerosissimi esempi nella nostra
02
provincia: la possibilità di ricostrui-
re un complesso edilizio ampliando- piani; a tratti eterogeneo nel disegno
ne, in maniera rilevante, la volumetria urbano e senza una distintiva qualità
diventa anche l’opportunità di ripen- architettonica, a parte qualche spora-
sarne il rapporto con la città e di de- dica eccezione. Entro un contesto così
clinare alcuni temi dell’architettura usuale e senza una particolare conno-
residenziale entro un linguaggio con- tazione o identità urbana specifica, il
temporaneo. La ricerca che lo studio progetto individua due fondamentali
Verona di Carlo Alberto temi: da un lato
Cegan ha perse- la proposta di
guito con questo « Coerenza e qualità un inserimento
progetto è quella del progetto architettonico urbano in conti-
di un equilibrio sono necessariamente nuità volumetri-
sul sottile crina- ca con l’intorno
centrali e fondamentali
le di separazione (rispettandone e
tra le potenziali- per la difesa della confermandone
tà edificatorie, le qualità urbana assi, allineamen-
spinte speculati- delle nostra città » ti ed altezze);
ve e i budget di dall’altro esplo-
progetto e la co- ra, attraverso un
erenza e la qualità del linguaggio ar- linguaggio contemporaneo, il tema
chitettonico. del passaggio tra lo spazio pubblico e
L’edificio fa parte di un tessuto edi- le residenze private, arricchendone il
lizio sorto ad ovest del tratto urbano confine.
del canale Camuzzoni, nei pressi del Dal punto di vista volumetrico il pro-
quartiere dello stadio Bentegodi. È getto rifiuta l’idea del blocco unitario
un tessuto consolidato, risalente per per suddividere la potenzialità edi-
la maggior parte a qualche decennio ficatoria da realizzare in più corpi.
fa, composto in prevalenza da palaz- L’edificio è composto da un corpo a
zine e condomini di quattro-cinque nord, più sottile, che si attesta su con-
01 03
studio concreto
Diretto da Carlo Alberto Cegan,
Studio Concreto nasce
dall’opportunità di approfondire
il tema dell’abitare
contemporaneo legato
alle imprese di costruzioni
cooperative. Lo studio
si occupa di un ambito
disciplinare molto specifico,
cioè lo sviluppo tipologico
04 06
dell’edificio residenziale urbano,
caratterizzato da economicità
e sostenibilità, promosso
da imprese di costruzioni
cooperative. Studio Concreto
segue l’intero processo dalla
nascita, alla progettazione
architettonica, alla costruzione
dell’organismo edilizio,
lavorando fianco a fianco con il
promotore economico.
www.studioconcreto.it
07
fine del lotto e da altri volumi più pic- gli altri elementi. L’immagine fina-
coli e ortogonali al primo che conten- le, soprattutto se si guarda la facciata
gono altri spazi privati e il corpo scale verso il canale, è quella di un’architet-
e disegnano il lato sud e l’ingresso tura ricca di spunti, volumi e ombre,
principale. da cui emerge come elemento princi-
La scelta compositiva fondamentale, pale la lunga linea nera della pensilina
dopo queste prime “azioni” insedia- al piano terra e che diventa, salendo e
tive, è chiara: aggiungere alle masse ripiegandosi su se stessa in copertura,
05
nette e squadrate dei volumi chiusi parte di costruzione delle logge. Sono
04-05. Pianta di un piano tipo e del piano
terreno.
tutta una serie di elementi puntua- questi elementi – le addizioni – a ren-
06-07. Sezione trasversale e fronte li, discreti e tecnici che individuano dere interessante il progetto, anche e
principale sul canale. logge e pensiline e che legano tra loro soprattutto perché consentono di mo-
08. La pensilina segna l’attacco a terra
dell’edificio separando l’ambito pubblico le masse. In più, l’espressività di que- dellare il rapporto tra spazio esterno
della strada da quello privato degli sta scelta è estremizzata grazie al for- ed interno e quindi il passaggio dalla
alloggi. te contrasto tra la colorazione bianca dimensione pubblica a quella privata e
09. Particolare dei balconi d’angolo.
delle masse e il grafismo nero di tutti domestica degli alloggi.
08 09
collaboratori
arch. Zeno Rossi
consulenti
ing. Davide Caiani (strutture)
ing. Alessandro Bacciconi (impianti)
ing. Stefano Chilese (sicurezza)
impresa esecutrice
Fedrigoli Cstruzioni (impresa
generale)
Prodomi (rivestimenti metallici e
oscuramenti di facciata)
10
Cronologia
La pensilina ne è forse l’esempio mi- materiali non pregiati, mostrano una Progetto: 2015-2016
gliore: ha lo scopo di segnare con una certa qualità compositiva ed archi- Realizzazione: 2016-2019
forte ombra il piano terra, chiaren- tettonica, data dalla loro capacità di
do l’attacco al suolo dell’edificio, ma catturare e filtrare la luce e protegge-
allo stesso tempo consente di intro- re dalla vista le logge (è questa, forse,
durre un certo dinamismo e novità una possibile evoluzione della veran-
anche nello spazio urbano esterno, da degli anni Sessanta?).
identificando lo spazio semipubbli- La qualità complessiva raggiunta da
co dell’ingresso principale – dove so- questo intervento, equilibrando bud-
stare o incontrarsi prima di accedere get ed istanze speculative, piani casa e
all’interno – e allontanarlo dagli spazi volumetrie, disegno urbano ed archi-
privati del piano primo. Interessante tettonico, non è scontata e dimostra,
è qui anche la scelta di chiudere com- ancora una volta, quanto coerenza e
pletamente questa parte di piano ter- qualità del progetto architettonico
ra verso la via pubblica (internamente sono, necessariamente, centrali e fon-
qui trovano posto le cantine) con un damentali per la difesa della qualità
muro e garantire la necessaria apertu-
ra agli alloggi al piano terra sul giar-
urbana delle nostra città. •
dino sul retro.
Gli altri elementi dei piani superio-
ri (parapetti in lamiera forata metal-
lica o brise-soleil in legno-plastica),
poi, sebbene disegnati e realizzati con
11 12
“M” come
di Verona e Valeggio sul Mincio ci offre lamellare raccordano la
l’occasione di ricordare uno dei più grandi copertura sporgente al
terreno.
protagonisti del design italiano e di 02-03. La cantina in una
ripercorrere ricordi, vicende e rapporti umani veduta notturna e
madre terra
che lo legano al territorio veronese. attaverso i filari dei
vigneti.
Alessandro Mendini, fondatore assieme al
fratello Francesco del noto Atelier milanese,
frequentò per anni la nostra città e in
particolare Villafranca, da cui proveniva la
Il ricordo delle radici veronesi di Alessandro Mendini (1931-2019) famiglia paterna: qui il padre Vincenzo era
02
attraverso lo spazio vendita della cantina Menegotti per la quale fornì conosciuto per la sua attività di avvocato,
la sua consulenza artistica il nonno invece possedeva una farmacia
all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via
Villafranca
di Verona della Pace. Suo padre sposò la figlia di un
imprenditore edile milanese e si trasferì a
Testo e Foto: Daniela Tacconi Milano, dove Alessandro trascorse gli anni
delle scuole elementari in un ambiente
familiare borghese, rassicurante e ricco di
stimoli culturali e artistici. Il suo legame con il
territorio veronese rimase però saldo, tanto da
risultare residente nel Comune di Villafranca
dal 1931, anno della nascita, fino al 1962, e
da iscriversi subito dopo la laurea presso
l’Ordine degli Architetti di Verona, dove rimase
registrato fino al 1965.
La serenità dell’infanzia venne interrotta
bruscamente con lo scoppio della guerra, dalla
quale era necessario fuggire verso posti più
sicuri: Alessandro con la famiglia lasciò Milano
e cercò riparo presso la casa di campagna
degli zii a Bedizzole1 sul lago di Garda. Iniziò
così per lui un periodo cupo in cui entrò in
contatto con una realtà diversa da quella fino
ad allora a lui nota, fatta di bombardamenti,
03
fame, storie di partigiani, morte.
Frequentò a Verona il liceo scientifico stimolo per ricercare sempre nel suo lavoro un nell’abitazione dei genitori a Verona sul colle
Messedaglia nella stessa classe della sorella ideale di bellezza redentrice. Fu così che diede San Leonardo, una residenza di campagna
gemella Mia: erano anni solitari 2 trascorsi vita a paesaggi costituiti da figure poetiche del Seicento situata nelle vicinanze del Forte
in una città che portava ancora vive le ferite che parlano all’interiorità piuttosto che alla San Mattia. Anche dopo la morte del padre
del recente conflitto, un periodo che resterà ragione; la sua era una ricerca continua, Vincenzo, avvenuta nel 1981, i figli con le
impresso nella sua memoria per il freddo, la costantemente tesa a raggiungere un’utopia in rispettive famiglie vi tornarono spesso durante
paura e la luce fioca degli ambienti 3. realtà irraggiungibile. i periodi estivi.
Proprio la conoscenza dei dolori della guerra Dopo il ritorno a Milano per frequentare Alessandro ricorderà in seguito la casa del
diede origine probabilmente al suo personale l’università, Alessandro mantenne sempre padre per il suo arredo “severo, ostile, realista
moto di ribellione artistica: la volontà di vivi i rapporti con la terra d’origine; trascorse e scostante come un museo” 4, i cui mobili
contrastare la violenza del mondo divenne lo diverso tempo nella casa di Villafranca e antichi nel gusto della vecchia borghesia
01
arretrate al di sotto di una gronda molto alcune pareti, al piano interrato prende il
sporgente, che serve anche per schermare i sopravvento coprendo completamente le volte
raggi solari nei mesi più caldi. della sala dedicata agli spumanti. Negli studi
La struttura in legno lamellare del tetto, di Mendini il portale di ingresso alla proprietà
proseguendo all’esterno nella gronda e nei ha una forma che richiama una M dalle aste
pilastri inclinati, fuoriesce dall’involucro inclinate come i pilastri della cantina.
vetrato come un granchio dal suo carapace. La nuova cantina viene inaugurata nel 2011;
Lo showroom è uno spazio polifunzionale la sua struttura cattura l’attenzione di chi
a doppia altezza dedicato all’esposizione, percorre la strada tra Villafranca e Valeggio
alla vendita dei vini e all’organizzazione di grazie al forte carattere identitario che la
degustazioni ed eventi; l’interno è dominato dal contraddistingue, così abbarbicata con i
taglio diagonale del solaio del soppalco, dal pilastri al suolo come le radici delle vigne che
quale gli uffici attraverso un parapetto vetrato la circondano.
affacciano verso il vuoto sottostante. Il legno In quel territorio, dove affondano anche le
oltre al vetro è il materiale prevalente, elemento radici della sua famiglia, Alessandro Mendini
essenziale per una cantina che utilizza le botti è da poco tornato definitivamente: al termine
per l’affinamento dei vini; lo ritroviamo nella di una vita vissuta da “stronzo designer
struttura a vista della copertura, nei pilastri milanese”6, come una volta con la sua
esterni, nella scala che conduce al primo piano, disarmante autoironia si era definito, dopo aver
nella zona del bancone bar, negli espositori visto tante delle sue creazioni prendere il volo e
dei vini studiati dallo stesso Atelier Mendini. Il diffondersi in tutto il mondo, lo scorso febbraio
colore azzurro appare già nelle prime proposte è stato sepolto vicino ai genitori nel cimitero di
13
progettuali: se nello showroom occupa solo Villafranca.
• 17
VeDI
cantiere e di individuare i nomi delle Maffei ci conferma dunque che il Fiu-
figure professionali messe all’opera, micello avrebbe dovuto stare accanto
in particolare quello di Lodovico Pe- ed esternamente al recinto della Fiera
rini. Il primo registro contiene anno- la quale si sarebbe sviluppata a est del
tazione che vanno dal novembre 1722 suo corso mentre l’ingresso principale
al maggio 172310. I pagamenti ven- avrebbe dovuto trovarsi sul lato occi-
gono effettuati alle maestranze (mu- dentale (e non su quello settentriona-
ratori, falegnami, lapicidi e facchini) le come poi è avvenuto) raggiungibile
per la consegna del materiale e la posa attraverso un ponte sul Fiumicello.
VeDI
in opera sempre attuata sulla base
delle indicazioni e della supervisione
04
di Perini ‘ingegnere e architetto’.
Costante è il trasporto di terra per li- i caratteri architettonici versato da tre ponti situati all’ingres- che dipende dal barocchetto del tem-
vellare il terreno intorno al perimetro so, sulla piazza centrale e davanti al po è un progetto che si dovrebbe ad-
della Fiera e negli spazi interni e in La struttura ospitava 124 botteghe17 Tribunale dei Mercanti. La sua totale debitare a Perini: infatti l’edificio del
particolare modo nel settore che si ed era sostanzialmente formata da un copertura deve essere stata attuata in Tribunale manca nell’illustrazione di
avvicina alle mura urbane e a quelle recinto quadrato di circa 110 metri di tempi brevi se Maffei se ne lamenta Maffei del 171819. I pilieri che affian-
03
del confinante convento di San Fran- lato contenente sedici edifici chiama- nella Verona Illustrata. cano l’ingresso principale presentano
cesco di Paola. Le annotazioni dimo- di San Zeno in Oratorio12): una del- va Fiera veronese in muratura: «in tal ti a formare quattro gruppi di quattro L’aspetto formale più significativo, bugne incatenate al muro e sostene-
strano che furono poi messe all’opera le due sarebbe stata saldata il 19 ago- genere la più bella in Europa»15 se stabili dotati di altrettante piazze in- oltre a quello dei pilieri, si ritrova nel- vano le due statue di Daniele Perac-
più squadre di muratori che attende- sto. Il 26 venne pagato l’altro scultore fosse stata messa in opera secondo le terne con pozzi nel mezzo. Il recinto la facciata del Tribunale dei Mercanti ca che raffiguravano i santi Zeno e
vano all’innalzamento della struttu- chiamato nel cantiere ovvero Giusep- idee espresse dal marchese. La realtà che conteneva il complesso era inter- il cui prospetto era caratterizzato da Pietro Martire, patroni della città di
ra. Sono presenti inoltre varie indi- pe Antonio Schiavi autore delle sca- dei fatti ottenuta durante le fasi di co- namente costituito da una sequenza quattro semicolonne ioniche, reggen- Verona che in questo modo celebrava
cazioni in merito alla copertura del le che danno accesso al Tribunale dei struzione del complesso, diversa dalle di botteghe; su tre lati si aprivano gli ti una trabeazione aggettante sui so- la propria responsabilità nell’iniziati-
Fiumicello, in particolare con la re- Mercanti realizzato su progetto di Pe- aspettative, avrebbe sollevato critiche ingressi principali e in corrisponden- stegni, il cui architrave si inflette al va 20.
alizzazione di un ponte in corrispon- rini e plausibilmente anche di altri espresse da Maffei nella Verona Illu- za del centro del quarto lato era posto centro in corrispondenza della sotto- In merito ai fronti delle botteghe, che
denza dell’ingresso principale. elementi della facciata sia architetto- strata (1732). è probabile che l’esigen- il Tribunale dei Mercanti. Gli edifici stante immagine della Madonna con sempre si sviluppavano su due livelli,
Il secondo registro contiene dati da nici che figurativi: i documenti taccio- za di sottrarre una quantità più mode- che si sviluppavano attorno alle quat- il Bambino. Nelle tre campate, oltre si può dire soltanto che erano prece-
10 ASVr, Antico Archivio del Comune, maggio a dicembre del 172311. Nel no al proposito mentre Maffei assegna sta di spazio al Campo Marzio avesse tro corti si aprivano verso l’interno alla porta, stavano due finestre rette duti da un portico solo negli affacci
processi, b. 29 n. 1335.
11 ASVr, Antico Archivio del Comune, mese di giugno vennero collocate le a Schiavi il rilievo della Madonna con portato a situare il complesso più vi- tramite portici; l’accesso alle corti era da mensole mentre la parte sommita- delle quattro corti minori. La pla-
processi, b. 80 n. 1903. porte lignee agli ingressi laterali; nel Bambino in facciata13. La parte scul- cino al convento di San Francesco di ricavato agli angoli dei singoli corpi le era costituita da un tronco di tim- nimetria del complesso fieristico è
12 La presenza di Peracca era stata contempo Perini effettuò un sopral- torea di Peracca viene saldata in ot- Paola, con la conseguente decisione edilizi ottenuti tagliando diagonal- pano che reggeva un breve campanile emersa in parte durante i recenti scavi
segnalata in BCVr, ms. 1426 [Memorie di luogo mentre si terminò la costru- tobre e comprende anche i basamenti di deviare il corso del Fiumicello per mente la superficie interessata. In tal nell’area poiché le strutture edilizie,
e, tra i montanti, si trovava un oro-
Belle Arti], c. 29r. Sulle sculture si veda
ora E.M. Guzzo, Schede sul patrimonio zione del Tribunale dei Mercanti. In per le statue (indorate da Stefano Car- portarlo al centro della Fiera. «... non mondo rispetto agli ingressi principa- logio proveniente dalla facciata della dopo il progressivo abbandono ini-
artistico. Arredi medioevali e opere quel mese si incontra il primo accon- teri) mentre Schiavi viene saldato per in un angolo e a ridosso della muraglia li tutto il complesso era interessato da Domus Nova in piazza dei Signori18 ziato durante l’età napoleonica, sono
erratiche, antiche e settecentesche, in
to di pagamento allo scultore Daniele il portale della vicina dogana14; i lavo- pubblica, ma bisognava piantar la fa- percorsi collocati in senso ortogonale parzialmente crollata alla metà del state rasate poco sopra il livello pavi- 16 Maffei, Verona Illustrata, coll. 94-95.
«Annuario storico zenoniano», XXIV/2017,
p. 241. Peracca per la realizzazione delle sta- ri si concludono nel dicembre del 1723 brica più in qua e lungo il Fiumicello, e diagonale che si incontravano nel- secolo precedente. Due statue latera- mentale nel coso del XIX secolo. 17 Per il conteggio: Biblioteca Civica di
13 Maffei, Verona Illustrata, col. 96. tue raffiguranti San Zeno e San Pie- con la costante supervisione di Perini. che non piccolo ornamento aggiunge- la piazza centrale di forma vagamen- li in posizione acroteriale e quelli che Verona (BCVr), sezione stampe, 1.e.12.
14 ASVr, Antico Archivio del Comune, 18 Zagata, Cronica, p. 281.
tro Martire da collocarsi sui pilieri Nelle Rime e prose pubblicate a Vene- va, e delizia; e facendo tre ponti o pas- te circolare. Il Fiumicello percorreva sembrano essere due stemmi sotto i 19 Maffei, Rime e prose, p. 376.
processi, b. 80 n. 1903, c. 4r.
15 S. Maffei, Rime e prose, Venezia 1718, dell’ingresso principale (ora sistema- zia nel 1718 Maffei aveva presentato saggi, dovea quel di mezzo imboccar l’asse principale del complesso e in salienti completavano il complesso 20 L. Simeoni, Verona. Guida storico-
p. 376. te sul muro che fronteggia la chiesa per la prima volta la pianta della nuo- una nobile porta [...] si sarebbe rispar- origine doveva essere scoperto, attra- scultoreo. Nell’insieme la facciatina artistica, Verona 1909, p. 337.
05. La Fiera di Campo Marzio, in S. Maffei, 07-08. Daniele Peracca, San Zeno, San
Rime e prose, Venezia 1178, p. 377,
La fase edilizia: il ruolo Pietro Martire in origine sui pilieri
particolare. di Perini e degli scultori d’ingresso della Fiera di Campo Marzio
06. S. Avesani, Disegno della Fiera di e ora presso la chiesa di San Zeno in
Verona (prima metà del XVIII secolo). Oratorio (foto di Lorenzo Linthout).
Lodovico Perini (1685-1731) è una
figura poliedrica di architetto, pub-
blico perito, notaio e storico da poco
messa in giusta luce29. Il silenzio di
Maffei (motivato da evidenti dissidi)
lo ha confinato in un ambito di stu-
di marginali. Eppure la progressione
della sua attività, a partire dall’in-
carico di costruzione del seminario
maggiore dal 1708, lo qualificano
come il maggior professionista ope-
rante in città in quel tempo. Presso la
Biblioteca Civica di Verona un fasci-
colo raccoglie notizie di prima mano
di Perini30 tra le quali la trascrizione
05 06
la fase progettuale: tutto perché è lo stesso Bibiena, come ne ne persuase l’erezione al consiglio di una lapide che si trovava nella Fie-
il ruolo di Maffei e di Perini, è noto, ad essere incaricato a partire e con bene adattato disegno ne indicò ra e che faceva riferimento agli impe-
la presenza di dal 1713 (nel 1716 sarebbero inizia- la struttura»26. gni del suo presidente e fabbriciere, il
07 08
Francesco Bibiena ti i lavori) della costruzione del tea- L’impianto che Maffei aveva pubbli- marchese Girolamo Giona, e a quelli
tro dell’Accademia Filarmonica 24. cato nel 1718 nel volume Rime e pro- dell’architetto (Perini appunto) con- Alessandro Pompei che avrebbe poi solo recentemente gli è stata assegna-
I progetti per la realizzazione dell’im- La spia che conferma ancora una se sotto il capitolo Disegno di una fiera clusi nel 1725, l’anno della fine dei la- convocato lo stesso scultore per la re- ta la responsabilità nell’innalzamen-
pianto vengono presentati da più per- volta l’esistenza di un qualche inter- di muro è sostanzialmente quello che vori accessori. alizzazione delle statue poste sulla to del nuovo tempio di San Lorenzo
21 Maffei, Verona Illustrata, col. 93. sonalità, almeno per quanto riguarda vento dell’architetto bolognese è data sarebbe poi stato realizzato27. Le dif- Una lettera ad un destinatario ano- balaustra alla sommità della villa. Per a Pescantina 35. è utile osservare che
22 Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio
l’area della Cittadella. Ne rende con- dal fatto che Ludovico Perini, figura ferenze principali consistevano nel nimo, già resa nota 31, illustra quanto la storia dell’arte veronese si stabilisce Peracca era stato anche l’autore di al-
di Bologna, b. 132, X, [M. Oretti, Notizie
de’ professori del Disegno cioè Pittori, to lo stesso Scipione Maffei: nel 1715 chiave nei lavori della Fiera, sarebbe numero maggiore di botteghe rappre- Perini, pur con la deferenza scontata quindi una precoce circostanza che cune delle sculture che rappresenta-
Scultori ad Architetti Bolognesi e de’ «richiesto un tale d’ideare per ciò un stato chiamato dal 1718 a seguire il sentate dall’illustrazione e per il fatto verso il marchese Maffei, non aves- collega Schiavi a Pompei, quest’ulti- vano santi e sante della religione do-
Forestieri], c. 30; Zanolli Gemi, Scipione
Maffei, p. 582.
disegno, avea formato un quadrilun- cantiere del nuovo teatro25 trovando- che anche nel lato meridionale (dove se avuto nessun indugio nel modifi- mo attivo anni dopo sulla base delle menicana nella manica del convento 29 A. Sandrini, Lodovico Perini (1685-
23 BCVr, ms. 2033 [G. Scherli, Brevi notizie go, che quattro piazze pur bislunghe si direttamente a contatto con il suo poi si sarebbe trovato il Tribunale care quelle parti dell’impianto (come spinte e delle istanze di Maffei come di Santa Anastasia 36 realizzata assie- 1731), in L’architettura a Verona, II, pp.
delle cose più rimarcabili di Verona], c. 22. conteneva, […]. Altri disegni si vi- autore e formando un tandem pro- dei Mercanti) era previsto un acces- l’apertura degli accessi agli angoli) è ben noto per il Museo lapidario e la me allo scalone da Francesco Bibie- 265-274.
24 N. Zanolli Gemi, Considerazioni 30 BCVr, Carteggio Perini, b. 28, VII/2.
dero ancora, distinguendosi tra essi fessionale che potrebbe essere stato so uguale a quello che attraversava al in ragione della superiorità della sua Dogana di San Fermo. Lo stesso eru- na 37. Dunque ecco un’ulteriore prova 31 Zanolli Gemi, Scipione Maffei, pp.
sulla genesi del Teatro Filarmonico, in
L’accademia Filarmonica di Verona e come assai bizzarro quello del Sig. coinvolto, almeno in una fase iniziale, lato opposto. Anche nella terza par- specifica professione (quella di inge- dito veronese avrebbe poi affidato allo dell’esistenza di un mondo professio- 586-588.
il suo teatro, saggi di E. Paganuzzi e Francesco Bibbiena, che in tavola si anche per la Fiera di «muro». te della Verona Illustrata la struttura è gnere e architetto) rispetto all’attività scultore la realizzazione del busto-ri- nale che coinvolge due artisti, o al- 32 L. Rognini, Gli Schiavi (secc. XVI-XVIII),
altri, Verona 1982, pp. 39-60; P. Marini, in L’architettura a Verona, II, pp. 276-279.
conserva»21. Purtroppo non si han- Non c’è dubbio che il peso di Maffei simile a quella che a tale data (1732) del grande erudito. tratto collocato nel pronao del teatro meno dell’esistenza di un ambito di 33 A. Tomezzoli, Giuseppe Antonio
Francesco Galli Bibiena (1659-1739), in
L’architettura a Verona, II, pp. 253-256; no prove documentali di una propo- sia stato definitivo non solo per con- era già stata costruita 28 e anche qui La presenza di Giuseppe Antonio Filarmonico. committenza che li chiama entram- Schiavi. (Verona 1689-1768), in Scultura in
D. Lenzi, Francesco Galli Bibiena. Teatro sta per la Fiera di Verona da parte di durre a termine tutta l’operazione: il non era prevista la presenza del Tri- Schiavi32 apre un ulteriore spiraglio Ben più difficile inquadrare la figu- bi in causa (come accade per la Fie- Trentino. Il Seicento e il Settecento, a cura
Filarmonico di Verona, 1715-1731 [e di A. Bacchi, L. Giacomelli, Trento 2003, II,
catt. 83a-83b], in I Bibiena una famiglia
Francesco Bibiena, notoriamente im- suo ruolo nell’impresa viene dichia- bunale, inoltre ai quattro angoli non sulle pretese artistiche della nuova ra di Daniele Peracca, personaggio ra) analogamente alla doppia convo- pp. 326-331.
europea, catalogo della mostra (Bologna, pegnato nella realizzazione di teatri, rato nell’‘elogio’ che il Comune gli si aprivano altrettanti accessi, ma sta- impresa. Schiavi è un giovane sculto- sfuggente anche sul piano delle fon- cazione di Bibiena e Perini nel caso 34 D. Zannandreis, Le vite dei pittori,
Pinacoteca Nazionale, 23 settembre 2000- scenografie e progetti per decorazio- riserva in una seduta (lui vivente, ma vano torri angolari che superavano re attivo fino a quel momento per la ti e non solo su quello delle opere, del teatro e, ancora, in quello della scultori e architetti veronesi, a cura di G.
7 gennaio 2001), a cura di D. Lenzi, J.
Bentini, Venezia 2000 pp. 328-330.
25 Zanolli Gemi, Considerazioni, p. 50.
ni murali. L’affermazione dell’eru-
dito veronese (sostenuta nel secondo
infermo e vicino alla morte) il giorno
13 gennaio 1775: «il nostro marche-
in altezza il muro confinante dotato
di merlature e attraversato da portali
parte figurativa di altari e per le sta-
tue (perdute e citate dalle fonti sto-
di numero limitatissimo34. Peracca
aveva realizzato già alcune sculture
Fiera.• Biadego, ed. Verona 1891, pp. 408-409.
35 P. Rigoli, Un nuovo documento
sulla costruzione della parrocchiale
26 ASVr, Antico Archivio del Comune, Settecento in ambito bolognese dallo se Scipione Maffei […] ebbe singolar dorici sormontati da timpani. riche settecentesche) del giardino di per altari cittadini e si era mosso an- di Pescantina e una nuova ipotesi sul
registri, n. 130, c. 44v; Sandrini, Il progettista, in «Annuario Storico della
storico Marcello Oretti 22 e riportata cura di giovare al commercio con la villa Pompei ad Illasi 33. Questo edi- che nel territorio trentino; più tardi
Settecento, p. 342. Valpolicella», pp. 255-260.
27 Maffei, Rime e prose, p. 376. anche in una fonte coeva scaligera 23) Fiera in Campo Marzo della quale ficio sarebbe stato ricostruito a par- avrebbe ricostruito la chiesa cittadina 36 Zannandreis, Le vite, p. 408.
28 Maffei, Verona Illustrata, coll. 93-94. appare senza dubbio veritiera, soprat- essendo egli provveditore di Comu- tire dagli anni Trenta su progetto di di Santa Maria del Paradiso mentre 37 Marini, Francesco Galli Bibiena, p. 256.
ODEON
ODEON
Ambiente Italiano per diciotto anni al Lazzaretto”, “Al Lazzaretto non verso la definizione del progetto parti e materiali che lo compongono.
a partire dal 2014. Sarà forse perché si scava più”. E così, il Lazzaretto, di restauro. Se in passato, infatti, Tutt’altro trattamento, invece,
in Italia siamo spesso abituati a di dubbia paternità sanmicheliana, il termine restauro indicava le sarebbe da riservare alle mura
dichiarare l’emergenza e solo dopo rischia di cadere nuovamente operazioni necessarie a riportare perimetrali, ridotte allo stato di mero
a “curare”? Non sono solo Pompei nell’oblio per mancanza di fondi un’opera alle sue condizioni iniziali frammento; in questo caso si prevede
e la Domus Aurea a cadere a pezzi. necessari per il proseguimento della (qualora queste fossero state un intervento di consolidamento
Anche il “nostro” lazzaretto rischia bonifica bellica. compromesse), oggi con tale termine con operazioni caratterizzate da
06
di diventare macerie col passare Quali sono dunque oggi le si indicano tutte le tecniche idonee «interventi minimamente invasivi
dei giorni, dei mesi, degli anni. Se prospettive del Lazzaretto? a garantire una maggiore durata e se possibile reversibili, capaci di
le rovine segnalano un’assenza, al Il complesso monumentale veronese nel tempo dell’opera. Il progetto di frenare i processi di degradazione
tempo stesso incarnano, anzi, sono è inserito in un contesto naturalistico restauro offrirebbe un’unica strada: del materiale ed il dissesto delle
04. Lazzaretto di Verona, esterno, 1920 ca.,
Biblioteca Civica di Verona. una presenza vivida e reale. (Parco dell’Adige Sud) di primaria interventi puntuali di conservazione strutture»2 .
05. Tratti di mura dopo la pulizia e la messa L’identità di questo luogo è ancora importanza, sospeso tra architettura, e consolidamento sul tempietto Nonostante la funzionalità perduta,
in sicurezza da parte del FAI. sepolta dalle macerie? restauro ed archeologia. Quali e sui tratti di mura, nel totale il fine ultimo del Lazzaretto è la
06. J. C. Volkammer, Lazzaretto, fotografia
da stampa, 1714, Biblioteca Civica di Il mestiere dell’architetto, come ben sono i possibili scenari? Restauro? rispetto della preesistenza, ovvero conservazione della sua valenza
Verona. sappiamo, è talvolta lento, fatto di Conservazione? Consolidamento? il mantenimento dello status quo di storica. L’integrazione senza che sia
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ODEON
secondo solo al fiume Po (in Italia).
l’area di San Giorgio tra ponte Pietra e ponte Garibaldi a Verona Dunque, se l’Adige è lungo, quant’è lungo un
lung-Adige? Una risposta precisa, in un intervallo
di spazio-tempo chiuso e limitato, viene divulgata
Testo: Tomàs Bonazzo ed esposta da un’associazione ben scorrevole
sull’alveo dell’Adige: l’associazione Agile.
Il suo racconto epico inizia col canto delle gesta
di una commissione del Ministero dei Lavori
Pubblici (liquidato durante il governo Berlusconi
bis) che pianificò numerosi interventi per i fiumi
veneti durante il governo Mussolini. Fu allora
che re Priamo autorizzò che il cavallo superasse le
mura austriache nel lontano 1935. Qui, tra ponte
Pietra e ponte Garibaldi, si consumò dapprima
02 03
la demolizione di tutte le case di via sant’Alessio
01. Panoramica sul
e via Santo Stefano, e poi rinacque a Vita nuova lungadige “del Littorio”.
il lungadige “del Littorio”. Non si trattò di un 02-03. Planimetrie
“ritocco” epidermico ma di un progetto giacobino prima e dopo i lavori,
rispettivamente 1907 e
la cui spesa raggiunse i 2.116.000 del vecchio 1953.
conio (circa 2.268.897 € odierni). I lavori, assieme 04. I lavori in corso per la
alle trasformazioni ubique di pochi anni prima nel costruzione del nuovo
lungadige.
quartiere di Borgo Trento e del ponte Garibaldi, 05. Tavola di progetto del
regalarono al lungadige, oggi di “san Giorgio”, nuovo ponte Garibaldi,
la sua geometria attuale: un piano inclinato con ing. arch. M. Dezzutti,
1932.
quadri prativi e cornici in pietra bianca, che arretra
di alcuni metri per aerare una passeggiata siglante
il sacro vincolo tra l’uomo e l’acqua.
Con un balzo piucche-pindarico, dal contenuto al
contenitore, la Mostra Lung-Adige venne allestita
dal 21 gennaio al 9 marzo nei pubblici domini. Il
contenitore del contenitore, infatti, è la ben nota
Biblioteca civica, alma mater di iniziative culturali
04
05
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ODEON
un obiettivo da perseguire grazie allo studio, alla sensibilità e alla consapevolezza del ruolo
M
Progetto Grafico:
Emilia Quattrina, Nicolò Tedeschi e in quello Generale di Verona; esse sono le vicino alla veronensia. E il corpo di Ettore ritorna al i domando perché, malgrado le leggi, le possibilità di migliorare l’ambiente da parte del di identità non c’è dubbio che si è vicini ad un
ambasciatrici bicolori di un’età chiusa, il cui effetto padre, a Priamo. restrizioni burocratiche e le specifiche costruire, o di pigrizia nello studiare un’articolata concetto di legame, di radici, di continuità che ci
traino stampa ancora i ricordi di abitanti e turisti Nella stanza, le fotografie sono ordinate normative, del nostro straordinario ed adeguata normativa che, facendo ricorso anche associa al contesto fornendoci il primo livello di
Un progetto di:
del “presente”. simmetricamente ai lati mentre, sul fondo, territorio non siamo riusciti a salvarne se non ad una certa complessità di regole, di incentivi e di rispetto del luogo. Il secondo livello lo si guadagna
Associazione AGILE
Biblioteca Civica di Verona L’allestimento, curato col sentire di un sarto, cuce l’altare accoglie il trittico della memoria: altre brandelli. Eppure il percorso progettuale che oneri, si prefigga di migliorare l’ambiente edilizio con l’educazione, l’istruzione, la conoscenza,
in collaborazione con: un fil rouge tra le nobili sale gigantografie su pannelli gli architetti devono affrontare per qualunque accrescendone la vivibilità. lo studio e l’applicazione (con il secondo si può
Archivio di Stato di Verona nella ricerca di un tesoro: « il progetto è volto alla raccontano i lavori progetto – ma non aggiungerei in qualunque Ciò significa che il vincolo ambientale si dovrebbe fare l’architetto). Per il terzo, si richiede, oltre
con il sostegno di: lo scatto più notabile per digitalizzazione, alla conclusi, il rinnovato Comune italiano – è veramente complesso e applicare a posteriori: quindi quando la zona, lo studio, una particolare sensibilità e capacità
Fondazione Cariverona
il fruitore incuriosito. valorizzazione e alla lungadige “del Littorio”, richiede una attenta applicazione, pazienza e urbanisticamente recuperata, potrebbe essere di muoversi nelle grandi dimensioni fisiche e
L’avvio dell’esperienza condivisione del patrimonio accompagnate da una tenacia. Ne sono prova i regolamenti edilizi giustamente tutelata. Cioè la tutela dovrebbe storiche: ci vuole la consapevolezza del ruolo.
La Mostra è parte del progetto ARCOVER
(Archivi del Costruito del Territorio Veronese in
taumaturgica si dirama al
piano terra tra l’accoglienza
archivistico della città, capace coerente ed aggiornata
pianta in cui la lettura
comunali (specie quelli degli anni recenti) la cui
comprensione sembra disseminata da ostacoli per
essere un obbiettivo.
Infine come non pensare che all’urbanista non
•
Occorre il terzo livello per fare l’urbanista.
ODEON
rilevanti sono l’introduzione della locazione a
e le implicazioni a livello urbanistico, economico, sociale e giuridico termine, che risponde alle esigenze di garantire il
rinnovo degli assegnatari; l’accesso alle graduatorie
e i criteri di determinazione dei canoni per favorire
Testo: Stefania Marini chi è in condizioni di maggior disagio, secondo
Foto: Michele Mascalzoni Isee e indicatori di consumo della famiglia; e
infine l’elevazione del canone minimo.
I
1 12 aprile 2019 alcuni dei principali A seguire, Claudio Stasio – ufficiale giudiziario
player delle politiche abitative territoriali del Tribunale di Verona – ha descritto alcuni
si sono riuniti presso il polo Santa Marta aspetti legati ai provvedimenti di rilascio degli
dell’Università degli Studi di Verona per un immobili, i procedimenti di sfratto per morosità
workshop che ha abbozzato un quadro fatto di e per pignoramento per mancato pagamento del
tematiche, visioni ed esperienze legate all’edilizia mutuo, da cui sono emersi il trend crescente a
residenziale sociale nel territorio veronese. Un seguito della crisi economica e la drammaticità
quadro che si presenta sfocato per la mancanza della portata del fenomeno in cui la situazione
di dati certi, non solo riguardo alla portata del veronese risulta la peggiore del Veneto.
disagio abitativo in cui molti cittadini veronesi Dopo gli interventi tematici, le rappresentanze
riversano – aggravato certamente dalla crisi dei sindacati degli inquilini Sunia e Sicet e il
economica –, ma anche rispetto alle condizioni rappresentante di Confedilizia si sono confrontati
02
degli alloggi, siano essi di edilizia residenziale portando le rispettive visioni e azioni, che nel
pubblica che privata. complesso risultano ancora troppo divergenti un adeguamento dei requisiti di accesso agli dell’impegno a promuovere il diritto alla casa,
L’incontro è stata l’occasione per conoscere le e poco incisive rispetto le necessità territoriali. alloggi basati sul principio di equità; il progetto operando secondo il principio di sussidiarietà
prime riflessioni emerse dal progetto di ricerca che L’incontro è proseguito con la presentazione Abitare Sociale in collaborazione con un ente per favorire l’interesse pubblico, affiancando
coinvolge il Dipartimento di Scienze Giuridiche di alcune buone pratiche collaborative che del terzo settore e una parrocchia per aumentare e stimolando ATER ad agire. In questo senso
dell’ateneo veronese e che è stato promosso dalla favoriscono l’accesso all’alloggio a prezzi il numero di alloggi destinati all’emergenza l’azione della cooperativa interviene su più
cooperativa sociale Sos Casa di Villafranca, che economicamente sostenibili anche per fasce abitativa; l’apertura di uno sportello A.I.S.A. per livelli tra questi: la rigenerazione di beni comuni,
dagli anni Novanta, nell’ambito del movimento deboli della popolazione, lanciando nuovi fornire servizi di intermediazione immobiliare in ossia il recupero di alloggi di edilizia residenziale
Emmaus, è impegnata ad offrire soluzioni abitative stimoli per innovare i servizi abitativi. Tra collaborazione con la cooperativa Energie Sociali; pubblica ad oggi dismessi perché inagibili; la
economicamente sostenibili e accompagnamento queste, l’esperienza del comune di San Bonifacio le esperienze di “co-housing sociale” tra sfrattati e possibilità di garantire l’accesso all’alloggio a prezzi
per l’inclusione sociale delle fasce deboli del narrata da Paola Ballini – responsabile dei proprietari disponibili alla co-abitazione, che ,con sostenibili ad almeno cinque nuclei familiari;
mercato abitativo. Servizi Sociali – risulta emblematica ed offre la il supporto dei servizi sociali, hanno saputo creare l’accompagnamento sociale di tali nuclei per una
La prospettiva giuridica introdotta dal professor visione di un’amministrazione attenta a fornire nuove relazioni sociali e stimolare un welfare di migliore qualità dell’abitare.
01
Paolo Duret e approfondita dal ricercatore politiche abitative attive. In conseguenza alla crisi tipo generativo. La complessità del quadro tracciato pone
Paolo Saggiani si è focalizzata sul principio forme di innovazione istituzionale introdotte Dopo lo sguardo accademico, Reiana Doni economica, il livello di emergenza abitativa a San Infine il presidente della cooperativa sociale Sos l’accento sull’esigenza di adottare un approccio
di sussidiarietà espresso nell’articolo 118 della dai regolamenti di sussidiarietà e i patti di dell’Ufficio Edilizia della Regione Veneto ha Bonifacio si è fortemente innalzato, anche per il Casa Renato Ferraro ha illustrato le potenzialità multidisciplinare al tema, in quanto i fenomeni
Costituzione, il quale indica che le istituzioni collaborazione per l’amministrazione condivisa illustrato le modifiche introdotte dalla Legge fatto che il comune possiede un’alta percentuale di del terzo settore in campo abitativo, senza legati al disagio abitativo e le politiche abitative
pubbliche devono favorire l’autonoma iniziativa di beni comuni, fino alla stipula di accordi regionale 39 del 2017, aprendo la prospettiva verso cittadini stranieri e tale segmento di popolazione tralasciare le difficoltà di collaborare con le che si possono attivare hanno implicazioni a
dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento tra proprietari immobiliari e amministrazioni gli aspetti amministrativi dell’edilizia residenziale è il più esposto alle problematiche abitative. In amministrazioni e l’importanza di fare rete tra livello di urbanistico, economico, sociale oltre
di attività di interesse generale: garantire comunali per ampliare l’offerta di alloggi a prezzi pubblica. La recente legge fa leva su alcune modo virtuoso, dopo aver letto i bisogni del organizzazioni per incidere sulle politiche e che sul piano giuridico. Fondamentale inoltre è
un’offerta abitativa adeguata anche per le fasce inferiori a quelli di mercato da destinare ad problematiche presenti nel sistema ERP, quali territorio, l’amministrazione ha saputo dotarsi di moltiplicare le soluzioni per contenere le diverse l’approccio multistakeholder per la costruzione di
deboli della popolazione rientra pertanto a pieno inquilini segnalati dai servizi sociali, fornendo le scarse entrate di tali enti, lo scarso ricambio soluzioni creative, accompagnate anche da risorse componenti del disagio abitativo. L’esperienza di servizi abitativi efficaci capaci di strutturare nuove
titolo in questo principio. Gli spunti di ricerca di fatto soluzioni integrative rispetto all’offerta di inquilini, l’alto numero di alloggi inagibili e finanziarie, per far fronte ai problemi. Diversi i recupero e gestione di cinque alloggi di edilizia forme di governance coinvolgendo istituzioni
illustrati spaziano dal superamento degli attuali di edilizia residenziale pubblica, in una logica la mancanza di risorse finanziarie. La norma ha progetti e gli strumenti avviati: la modifica delle residenziale pubblica di ATER a Villafranca pubbliche, enti del terzo settore, abitanti e anche
strumenti normativi con l’esplorazione delle sinergica e sussidiaria. come principio guida l’equità, che deve essere in graduatorie di accesso agli alloggi comunali con attuata dalla cooperativa è rappresentativa attori privati.•
ODEON
è l’esito di un lavoro di ricerca promosso dall’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di
VeDI
Verona
V i t t o r i o F i l i p p i n i
Testo: Federica Guerra
Testo: Federica Guerra
N
el mese di maggio l’Accademia di
Agricoltura Science e Lettere ha ospitato Nessuno sfarzo, nessuno sfoggio monumentale, nessuna Gazzola stesso. Svolse anche attività di libero professio-
l’interessante mostra “VeDI – Verona valenza commemorativa accompagna la modesta sepoltura nista realizzando alcune residenze private in città oltre al
Documenting Images” sulla digitalizzazione, di Vittorio Filippini (1914-1974): un semplice loculo per- restauro di edifici importanti, come casa Onestinghel in
riordino e valorizzazione delle stampe che so nei meandri dei sotterranei del Monumentale. Ma dal- piazza Bra e Casa Armellini in piazza Arsenale.
ritraggono Verona e il suo territorio attraverso le le testimonianze di chi lo ha conosciuto, pare che proprio Ma la vicenda che lo fece conoscere al vasto pubblico fu
vedute e la cartografia tra il Settecento e l’Ottocento questa fosse la cifra di un personaggio che, pur molto at- quella legata alla ricostruzione del Teatro Filarmonico. Fi-
appartenenti al Fondo Carlotti. Va alle giovani tivo nella Verona del primo dopoguerra, mal si adattava lippini partecipò con Fagiuoli al concorso indetto dall’Ac-
curatrici, Camilla Bertani e Chiara Contri, e al alla ribalta della cronaca. Laureato in Architettura a Ve- cademia Filarmonica subito dopo la guerra, con un proget-
sostegno della Fondazione Cariverona, il merito del nezia nel ’42, entra da subito nella cerchia degli allievi di to dal motto erudito di “Euterpe”, che suscitò polemiche
VeDI
difficile lavoro di catalogazione di un patrimonio Ettore Fagiuoli, e con lui collabora agli allestimenti scenici tra i concorrenti e i membri della giuria: si diffuse l’accusa a
imponente (4400 unità librarie e 1500 incisioni per l’Arena dal 1936 fino agli anni carico dei due partecipanti di aver
di grande pregio), appartenuto al marchese Felice Cinquanta. E intesse col Maestro mostrato in anteprima il loro pro-
Carlotti di Riparbella, già Accademico e bibliofilo un legame profondamente umano getto ai membri dell’Accademia e
dilettante che setacciò per circa cinquant’anni il oltre che professionale, testimo- alle autorità cittadine, contravve-
mercato librario europeo, alla ricerca di edizioni niato dal commosso ricordo che nendo agli obblighi di anonimato
veronesi e di incisioni relative alla città e al scrive in occasione della sua mor- del Bando. A seguito di questa vi-
territorio scaligero. Durante i suoi numerosi viaggi te per il giornale «L’Arena». Ma fu cenda il loro progetto venne escluso
01
egli acquistò monografie, opuscoli, estratti e stampe soprattutto un attento studioso di dalla seconda fase del Concorso, e
che lentamente andarono a formare quella ricca attento dello studioso appare una città inedita, che a metà Seicento, a metà Settecento e in epoca storia urbana, specialista in topo- Filippini parve uscire di scena dal-
collezione che trovò prima spazio nel suo palazzo di al di là dei monumenti storici permette di cogliere austriaca, dove oltre all’evoluzione del paesaggio grafia antica, ricercatore di storia la vicenda. Tuttavia gli Accademi-
Padova e venne poi donata all’Accademia nel 1990. brani di città ancora integri dalle trasformazioni agrario è perfettamente leggibile l’evoluzione medievale e scrupoloso conoscito- ci, dopo una lunga trafila burocra-
Da allora le stampe giacevano in precario stato 27. di più recenti. Si va da una Piazza Bra precedente alle delle tecniche di rilevazione e rappresentazione re del tessuto edilizio cittadino. A tica che si risolverà in una vertenza
conservazione presso gli archivi, non consultabili demolizioni ottocentesche, a un Corso Porta Nuova topografica oltre alle tecniche di riproduzione, queste passioni fanno seguito i numerosi articoli sul perio- legale con i vincitori Scalpelli, Sciascia e Ferrante, decise-
e a rischio di deterioramento. Vista la delicatezzaVerona at sundiverso
assai rise dalla configurazione attuale, da un dall’acquaforte acquarellata fino alla litografia. dico «Vita Veronese» (L’edicola di C. Attisio, 1954; Di alcu- ro di negare l’esito del concorso e di ripescare il progetto
del supporto cartaceo, le curatrici hanno ritenuto 1850 circa (1850
teatro manoscritto
Filarmonico a lapis in acalce).
settecentesco una carrellata L’opera di riordino della collezione è solo all’inizio, ne divagazioni intorno a Ponte Pietra, 1956; Il Campidoglio Filippini come il più adatto ad una ricostruzione dov’era e
Tecnica dei
indispensabile, per offrirle alla consultazione degli mista a colori,
ponti foglio
che ormai 142x214
facciamo mma riconoscere,
fatica (montata su cartoncino: 276x380
ma speriamo mm)
che le istituzioni confermino di Verona, 1957; Verona: il nucleo storico, 1962 e molti altri). com’era gradita alla maggioranza degli Accademici. Filip-
Note: Titolo manoscritto in calce. – Sotto il disegno a sinistra: Prout e a destra iniziali J.W. - Copia da una
studiosi, non solo riordinarle e classificarle, ma veduta disegnata
dagli scorcidadi una Verona sconosciuta alla veduta l’interesse per quest’operazione
Samuel Prout tratta dalla serie dei volumi The landscape annual pubblicati di alto valore
a Londra dal Questi interessi personali, accompagnati da una notevole pini stilò nel ‘56 solo un progetto di massima, poi portato a
soprattutto digitalizzarle e renderle fruibili, oltre
che nelle sale dell’Accademia, anche on line. Il
del
1830 al 1834. Giardino Giusti come “orto delle meraviglie”.
coglie, osservando la provenienza non solo italiana
Si culturale.• perizia nel disegno, gli valsero l’attenzione del Soprinten-
dente Gazzola, che lo incaricò di numerosi restauri di edi-
termine dall’ing. Ugo Lado per la parte strutturale e per la
decorazione dall’ing. Vittorio Jacobacci in collaborazione
lavoro ha restituito un primo corpo di stampe diVerona,ma Biblioteca dell’Accademia
da tutta Europa di Agricoltura
dei disegnatori Scienze e Lettere di Verona, Fondo Carlotti, 10/29
e degli incisori, fici storici di Verona e provincia danneggiati dalla guerra: con lo storico dell’arte Renato Cevese. Già a fine anni ’60,
40 esemplari di importante valenza antiquaria: di un interesse per la città che ha rappresentato per per citarne solo alcuni, ricordiamo il Palazzo dei Diaman- infatti, Filippini si era ritirato dalla vita professionale, mo-
Bibliografia: confronta: C. SINISTRI-C. PERINI, Verona nelle antiche stampe: catalogo delle stampe della città
norma, ciascun pezzo riporta incollato il ritagliodalla finesecoli un esempio
del sec. 15. alladi “città
fine delideale”,
sec. 19.nel
Consuounperfetto
saggio introduttivo di G.P. Marchini, Verona, Libreria antiqua- ti, il Municipio, il Museo Maffeiano, la chiesa inferiore di rendo nel ’74 dopo una lunga malattia. In soli vent’anni di
del catalogo ove esso venne acquistato; ciò significa connubio di memorie
ria Perini, 1978, p. 174 (286). medievali e rovine romane, San Fermo, le chiese di San Procolo e San Bernardino e il attività professionale ci lascia testimonianza di una carriera
che è possibile disporre di una serie di notizie molto soprattutto nella ricca sezione ottocentesca, dove campanile di Grezzana, incarichi tutti svolti “con coscien- attiva nel recupero e nella salvaguardia del patrimonio sto-
preziose, quali la descrizione e la storia del pezzo,
il valore commerciale stimato, il prezzo effettivo
Verona diviene la città romantica per eccellenza.
Interessantissime infine le prime tre mappe
01. Verona at sun rise, 1850 circa.
Verona, Biblioteca dell’Accademia
te rispetto dell’architettura del passato”, come ebbe a dire rico della città che tanto profondamente aveva conosciuto. •
di Agricoltura Scienze e Lettere di
d’acquisto e il mediatore dell’affare. All’occhio digitalizzate che ritraggono il territorio veronese Verona, Fondo Carlotti, 10/29.
ODEON
2014 2015
Enrico Girotti, designer veronese, e la sua grande passione per il filo metallico con il quale
intesse oggetti fluidi ed eleganti caratterizzati dal tratto grafico il più possibile continuo ll design di Make nasce scomponendo lo spazio in esili elementi sempre più picco- Lampada a sospensione progettata con Guido Matta in polietilene opale stampato
li, che nella loro unione creano strutture, contenitori e ambienti espositivi arricchiti con tecnica rotazionale. È un oggetto luminoso al cui interno c’è una sorgente lu-
da giochi di sovrapposizioni, trasparenze e contrapposizioni di volumi. L’elegante minosa circolare, che deriva dalla ricerca di trattare la luce emessa quasi fosse un
Testo: Laura De Stefano minimalismo dell’installazione evidenzia le diverse collezioni, evocando il principio campo magnetico che, grazie alla disposizione delle ipotetiche spire magnetiche,
dell’artigianalità contemporanea. Progettato assieme all’architetto Elia Perbellini possa creare centralità.
01. Ritratto di Enrico Girotti. “Il materiale è l’elemento più impor- di materiale e le tecniche che si posso- su commissione di Pitti Uomo per i “Nuovi Maker “
02. Quadro sinottico al tratto di tante di ogni progetto. Tu lo tratti no sfruttare aumentano, crescono an-
alcune sedute ed elementi
di arredo realizzati in filo bene e lui, in qualche modo, ricambie- che le possibili combinazioni creative.
metallico. rà il tuo affetto”. Per parlare di Enrico Co-founder di Monadi assieme all’ar-
03. Biocamino Wild, Monadi Girotti mi piace partire da questa fra- chitetto Elia Perbellini, ha realizza-
(2013).
se di Piet Hein Eek, designer olande- to allestimenti in ambito retail, alle-
www.enricogirotti.com se uscito dall’Accademia di Design di stendo vere e proprie scenografie che
01
Eindhoven nel 1990, che in poco tem- culminano a Pitti Uomo con l’instal-
po è passato dall’autoproduzione dei lazione “Maker” costruita completa-
suoi pezzi a possedere una factory di mente in filo metallico piegato, solu-
100mila metri quadrati con 90 dipen- zione che esalta l’esilità del metallo
denti a Eindhoven, dove convivono mantenendone la sua funzione strut-
l’ideazione, la realizzazione e l’espo- turale. Da questa sperimentazione,
sizione di un progetto. con l’intento di dare piena espressio-
Anche Girotti è un designer verone- ne alle sue idee, nasce l’ispirazione per
se che ha fatto della parola maker la lapiegaWD, il brand personale fonda-
propria caratteristica distintiva. Lau- to nel 2017, che rappresenta la sinte-
reato in Disegno Industriale presso lo si della ricerca di tutti gli anni di for-
IUAV di Venezia, nelle sue realizza- mazione e collaborazione con le varie
zioni ha instaurato un forte legame tra aziende.
il processo creativo e quello produt- Enrico Girotti gestisce tutto il pro-
tivo, miscelando formazione tecnica cesso di creazione di un oggetto, dal
e personale ricerca espressiva. Free- primissimo pensiero creativo alla pie-
lance dal 2002, collabora con impor- gatura finale del ferro: utilizza il me-
tanti aziende e disegna prodotti uti- tallo come fosse un materiale flessibi-
02
lizzando diverse tecnologie. Conosce le, creando oggetti fluidi ed eleganti
e sperimenta lavorazioni su materiali caratterizzati dal tratto grafico il più
che vanno dall’imbottito al legno e al possibile continuo, come quello di una
metallo, suo grande amore, ricercan- matita che definisce il bordo tra ciò
do un continuo scambio e condivisio- che è vuoto e ciò che è pieno.
ne tecnica e comunicativa tra l’ambito Il pensiero allora ritorna all’Olanda,
dell’arredamento “morbido” e dell’ar- con la speranza che anche da noi pos-
redamento “duro”. Ciò che contraddi- sano sorgere e crescere factory dove le
stingue il suo lavoro è lo stretto lega- idee, i materiali, le tecnologie e l’espo-
me tra creazione e produzione di un sizione trovino luogo. Se là funziona,
oggetto, all’interno di un processo re- perché non potrebbe funzionare an-
03
alizzativo unitario. Se le conoscenze che da noi? •
ODEON
2015 2017 2017
Il giroletto sottilissimo enfatizza la leggerezza di Calvin, ulteriormente accentuata Certosa e Certosina rappresentano l’elogio di un archetipo di seduta nordica in Linea di tavolini dal piano vibrante, caratterizzato da una gamma di suoni che appar-
dalla decisa svasatura delle snelle gambe in legno. Il risultato è una silhouette ag- legno realizzata invece in filo di metallo che, in un gioco sinuoso, forma la struttura tiene alla trama geometrica dei tagli. Un tracciato visibile fissa i passaggi dall’interno
graziata, estremamente lineare e contemporanea, piacevole da qualunque punto e lo schienale piegato con molta attenzione per renderlo confortevole. Le gambe verso l’esterno, da un centro in divenire a una forma che le contiene e viceversa.
d’osservazione la si guardi, ideale per il free standing. sagomate in una sezione trapezoidale creano un design articolato, slanciando la L’acciaio tagliato a laser è dello stesso
seduta. Per esterni è prevista con seduta in metallo perforato. tipo con cui vengono creati i diapason.
COSETTE AMARONE
lapiegaWD lapiegaWD
2018 2018
Sono tre le geometrie ideali, il cerchio, il raggio e la linea che materializzate nel filo Seduta che nasce progettualmente dall’incontro di due sole superfici contrappo-
metallico giocano a creare forme che determinano vuoti e pieni, in una composi- ste, tratteggiate da una sequenza di fili metallici sagomati che ne rivelano la ge-
zione geometrica inaspettata. L’esilità del filo metallico è in un rapporto apparen- nesi geometrica. Tutti gli elementi che compongono Amarone sono attentamente
temente incompatibile con la forza e la saldati utilizzando tecniche artigianali
durezza del metallo. di qualità.
Da
verso il Portogallo, stabilendomi nella città
Testo: Irene Antolini di Porto nel 2006. All’epoca il Portogallo era
Cura: Stefania Marini poco globalizzato: non era ancora avvenuta
la gentrificazione dei centri storici, nelle
Stoccolma
03
città era ancora diffuso il piccolo commercio
Irene Antolini, architetto veronese, dal 2004 opera Ferrater, tra gli altri, sortiva in noi studenti quel tradizionale e si respirava quell’atmosfera del
all’estero. Le abbiamo chiesto di raccontare il suo fascino del minimalismo dai volumi puri, bianchi, tutto locale che rende i luoghi interessanti e
Barcellona e
infine nel lighting design. (S.M.) ambiente politicamente corrotto, la legislazione e sociali meno abbienti.
Ai tempi dell’università (IUAV di Venezia) la burocrazia avevano avuto il sopravvento sulla In quelle circostanze capii che il settore del
guardavamo con ammirazione le opere di qualità architettonica. recupero e della riabilitazione in Portogallo
Reykjavik
architetti stranieri pubblicate nelle pagine patinate Il progetto Erasmus a Stoccolma, culminato sarebbero stati il futuro. Cominciai ad
di «Casabella» o di altre riviste. L’architettura con la mia tesi di laurea sul recupero di un’area interessarmi a questo settore e a dedicarmici
iberica di Souto de Moura, Alvaro Siza e Carlos ex industriale dismessa nella periferia di assieme all’architetto Alexandre Ferreira come
04
•
Londra (2014). illuminazione concepito per
emblematici. che fanno sì che il commemorare eventi e date Portogallo. Corso Como a Milano. Progetto
É interessante notare il carattere doppiamente socialmente marcanti con festeggiamenti collettivi, vincitore del concorso di lighting
siano esigenze comuni a paesi così distanti e così design LED Festival (2010).
18. Castello fiabesco, architettura
diversi culturalmente ed economicamente. di luce realizzata a Nizza
in omaggio al castello di
Neuschwanstein in Germania
(2015).
14 15 17 18
dell’architetto Nico Sandri – alcuni suoi uno sfondo giallo-stazione di servizio che non
lavori sono stati pubblicati su «AV» nei fa certo dimenticare dove ha origine tutto.
numeri 106 (pp. 16-23) e 114 (p. 107) – è LP 22, da un enorme salone vuoto diventa
dominato da una lama di acciaio a pavimento così, con pochi tocchi secchi, essenziali e un
che attraversa il vano centrale, evocando minimo catalogo di materiali da costruzione,
uno spartitraffico o la segnaletica di una uno spazio iconico e rappresentativo
carreggiata stradale. Poi troviamo ovviamente fortemente legato al mondo dei motori ma
un’officina, che si scorge attraverso grandi aperto a chiunque riesca a sposare il pensiero
aperture dalla forma irregolare, e ancora di chi lo ha fondato. La tensione fra l’aspetto
una sala riunioni, uffici, una sala pose e industriale dell’officina e quello ricercato
poi all’improvviso una cucina. E se già una dell’abitazione è in continua alternanza.
certa promiscuità di funzioni stride con Se il blu profondo della sala riunioni
l’idea tutta olio e grasso di uno spazio ricorda una grotta, le vetrate a soffitto
dove i motori sono di casa, una domanda che portano luce nell’interrato sono state
sorge spontanea: perché una cucina? Che scelte fra quelle che generalmente vengono
09 10
poi, chiamarla in questo modo forse è posizionate nelle abitazioni.
approssimativo, perché appena ci si imbatte Il pavimento in resina, che è
nello spazio destinato a questa funzione, servito per livellare i dissesti
la prima cosa che si nota è un grande tavolo preesistenti, si contrappone
di marmo bianco, una sorta di “scultura al ripulisti impiantistico del
funzionale” realizzata da un’azienda veronese soffitto. Se cerchiamo giubbotti in
che opera nel settore della lavorazione della pelle e tatuaggi che occhieggiano
pietra per il design e l’architettura. da gilet sfrangiati, rimaniamo
La cucina diventa così il nodo attorno delusi, perché nonostante
al quale si declinano le varie attività. il brand inizialmente si sia
Lo spazio è flessibile, soprattutto l’ampio rivolto a un generico pubblico
corridoio centrale che può accogliere interessato a customizzare
veicoli in esposizione e contemporaneamente la propria moto, nel tempo
eventi delle più disparate tipologie. Il l’immagine del cliente ideale
06
tema della strada, del motore, si è sempre più delineata in un
dei chilometri macinati rimane appassionato che ama i motori
11
sotteso in ogni ambiente anche ma li interpreta come elementi
se aprendo una o l’altra porta di design che potenzialmente potrebbero nazionale. Attraverso il concept dello spazio
cambiano gli scenari. La sala completare l’arredo del proprio salotto. LP22 Danese e i suoi soci coronano, fino alla
12
riunioni è dominata da un Apache Custom Motorcycles continua a prossima idea, il loro progetto: trasformare
06. Lo specchio posto in
gigantesco tavolo rotondo in perfezionare l’idea del proprio progetto di un sogno in una filosofia in cui anche altri si
corrispondenza dell’ingresso
marmo bianco.
In parallelo, l’ambiente
marketing. La customizzazione delle moto
è diventata anche quella di altri mezzi,
possano rispecchiare.
• amplifica il logo LP 22.
07. Planimetria.
08. Compresenze: moto e cucina.
di lavaggio delle moto è al secondo piano interrato dell’edificio 09-10. Veduta di cantiere e schizzo per
caratterizzato da un varco viene messo a disposizione un servizio uno dei tagli irregolari nella parete
industriale in strisce in di rimessaggio per auto, le magliette che divide il vano cenrale dagli
altri spazi locali destinati alle varie
plastica trasparente, mentre stampate sono ora una vera e propria linea funzioni.
i bagni danno l’impressione di abbigliamento venduta sull’e-commerce 11. Particolare del piano cucina con un
di essere improvvisamente online che attraverso fiere o negozi retail e complemento di arredo lapideo.
08 12. LP 22 in assetto meeting room.
catapultati in un autogrill, con la piccola tiratura di birre è ora una gamma
lo spazio dominato da lavabi completa di varie ricette in più formati
comuni, specchi a tutta parete e distribuita in gran parte del territorio
07
1 2
117 148 ALLOGGI GES.CA.L. CONDOMINIO LUNG. CAMPAGNOLA
Via Brenta-via Bacchiglione- via Tartaro Piazza Arsenale
1968-1970 1969-1970
5
Arrigo Rudi
con un pool di professionisti, riguarda 1 terra, posta all’angolo tra il lungadige e 2
4 un insediamento Ges.Ca.L nel quartiere Piazza Arsenale, prospetta sull’attiguo
delle Golosine su un’area di 26.000 mq di ponte di Castelvecchio. Al piano rialzato
di edilizia privata e convenziona- Venezia, il suo percorso profes- lum generale. Uno soltanto, per V. DEI COLLI - 45.454616, 10.996323
10 – COND. TEODORICO
ta realizzati da mio padre, Arri- sionale prese indiscutibilmente le dolorose vicende professionali VIA INTERRATO REDENTORE
4 – COND. LA FORESTA
go Rudi, sul territorio comunale un’altra strada. Si concretizzaro- che lo hanno caratterizzato, cre- 45.444840, 11.002937
VIA DELLE AGOSTINIANE
di Verona. Un compito a cui mi no molti incarichi fuori dal ter- do sia doveroso non menzionare. 45.466980, 10.987279
11 – CASA TANSELLA
ero sottratto sino ad oggi rite- ritorio veronese e dal Veneto al Le aggiunte riguardano nel det-
5 – VILLA TOMEZZOLI VIA CARDUCCI
nendo che, in aggiunta ai lavori caro prezzo di un lento ma ineso- taglio tre complessi d’edilizia 45.442320, 11.006460
AVESA- VIA PAIOLA
già pubblicati nell’esaustiva ed rabile processo di emarginazione sovvenzionata, tre piccoli “con- 45.476198, 10.989161
unica monografica a lui dedica- che lo vide scomparire, suo mal- domini” di iniziativa privata co- 12/13 – CASA ALBERGO
ta1 e qui sinteticamente riporta- grado, dalla scena cittadina nella struiti da tre diverse imprese edi- 6 – VILLA PUTTINI PER ANZIANI
VIA N. MAZZA
ti, ciò che rimaneva da testimo- veste di progettista, sempre non- li con intenti speculativi, e infine S. MARIA IN STELLE - V. CORNELIANO
45.495186, 11.035289 45.438899, 11.008655
niare dell’operato di questo tipo dimeno rivolgendo a Verona, sino due ville, la prima sulle Torricel-
nella sua città, fosse da ritenersi in fondo, la propria vis polemica e le, la seconda in località Santa 7- CASA JERIMONTE
14 – COND. BELLA AURORA
marginale e per alcuni versi ac- il proprio impegno civile. Maria in Stelle, tutti lavori com- VIA PONTE PIETRA
VIA FAINELLI – 45.440729, 11.034166
45.447322, 10.999560
cidentale. Tali addenda sono una quindici- presi in un decennio tra il 1968 e
Oggi mi sono ricreduto. Pen-
so sia cosa giusta, da parte mia,
na, di cui solo otto sono reperibi-
li perché custoditi da un decen-
il 1978. •
1 Cfr. Arrigo Rudi. Architettura, consulta la mappa
restauro e allestimento, a cura di su google maps:
sempre affettuosamente ricor- nio tra le collezioni dell’Archivio V. Pastor, S.Los e U. Tubini, Marsilio, https://goo.gl/maps/
darlo. Progetti dello IUAV mentre i re- 2011. q6jcSHHB7kgnSC8V9
L’edificio ad ”elle”, su due livelli, appena Trattasi di un piccolo edificio ad Avesa, Si tratta del restauro e ristrutturazione di Il complesso, suddiviso in due unità 6
sotto il Santuario della Madonna di finanziato con i fondi della legge n.60 una abitazione del XIX secolo composta da distinte, una per piano, possiede un’ampia
Lourdes, sulle Torricelle, in Viale dei Colli,
3 del 1963, Gestione Case Lavoratori. un corpo centrale a tre piani e barchesse superficie seminterrata. La semplice
4 5
ha il suo fronte principale a sud, sud- L’impostazione distributiva è alquanto laterali. Per quanto concerne le facciate articolazione volumetrica è costituita da
est. L’impianto bifamiliare si sviluppa su semplice. Nel piano terra i garage per i dieci si è provveduto a ripristinare, ripulendo le due blocchi contrapposti in cemento
di una balza, 4 metri circa sotto il livello appartamenti previsti ed una ampia zona superfetazioni perpetrate nel corso degli armato e mattoni dotati ciascuno di una
della strada. Una teoria di ampie terrazze- porticata su “pilotis”; al piano scantinato, anni, la leggibilità del partito architettonico copertura ad un’unica falda. Un corpo scala
belvedere, ridimensionate in corso d’opera, servita dalla scala e dall’ascensore, la originario. All’interno la progettazione ha “condominiale” elicoidale si sviluppato
permettono l’affaccio sulla città sottostante, centrale termica collegata all’esterno da preso in esame l’inserimento al piano terra all’interno di un cilindro mozzato in
il lato corto guarda in direzione della chiesa una scala autonoma dal porticato e le di un nuovo nucleo servizi su cui gravitano cemento armato faccia a vista.
di San Giorgio in Braida e la cattedrale cantinole; al primo, secondo e terzo piano, la cucina, l’atrio ed il salotto, nonché la
del Duomo, il fianco lungo prospetta sul organizzati attorno ad un nodo scale formazione di nuovi elementi strutturali in
declivio ad est della Valdonega. centrale, tre appartamenti pressoché eguali appartamento come il sottostante, mentre sostituzione o a supporto dell’impianto
costituiti da cucina-pranzo-soggiorno, tre la restante superficie è occupata da uno esistente, quali travi e pilastri in ferro.
camere da letto e doppi servizi, disposti stenditoio condominiale e da una ampia
a trifoglio attorno al nodo scale centrale. terrazza.
All’ultimo e quarto livello un ultimo
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