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THE INCOME FROM

THE BEQUEST OF I
CHARLES MINOT ,
OF SOMERVILLE,
(Class of 1828 , )

15 Sept. 1874

NRG NESN
****
Ciobarnicht
V Preposito

Gla 637
Į
1
7
;
A

Stanislavo Soçivizca

Vox fera trux vultus verissima mortis imago,

Quamque lupi seve plusferitatis hab


Ovet
id .
0

OSSERVAZIONI

DI GIOVANNI LOVRICH

SOPRA

DIVERSI PEZZI DEL VIAGGIO

IN

DALMAZIA
DEL SIGNOR

ABATE ALBERTO FORTIS ,

COLL'AGGIUNTA DELLA VITA

DI

SOCI VIZ CA.

A SUA ECCELLENZA

. MAFFIO ALBRIZZI

GRAVISSIMO SENATORE VENETO .

His , quæ narrata funt non debemus cito credere : multi emen
tiuntur ut decipiant , multi quia decepti funt . Sen. de ira .

IN VENEZIA , MDCCLXXVI.
PRESSO FRANCESCO ANSON I.
CON LICENZA DE' SUPERIORI.
Stav 24162

Sla 8410-
v 1-5

1874, Sept, 18,

Minot Fund .

HARVARD
UNIVERSITY
LIBRARY
3
7

ECCELLENZ A.

A protezione , cui l' E. V. fi degnato donarmi

fin da'primi giorni , che io l'ebbi a conofcere , mi

dà coraggio di pubblicar questa mia umile operet

to fotto i suoi auspicj . Il fuo nome riſpettabile darà ad eſſa

quella luce , che darle non puote la debolezza del mio in


A 2 gegno 2
4
gegno . Non è il timor delle cenfure , che mi abbia mofo

procurar queſt' onore , ( poichè chi dice la verità non à biſo

gno di protezioni , e chi non la dice , merita di effere cen

furato ) ma il folo defiderio di confermar la offequiofa fer

viti, che le profeffo . Gradifca l' E. V. questo mio picciolo

omaggio , e soffra , che io paſſi ſotto filenzio quegli encomj ,

che meritamente fe le competono , poichè dalla tenuità del


9
mio dire non potrebbono , che acquistare difcapito . Mi creda

intanto con la più profonda venerazione .

Di V. Ecc.

Umil. Dev. Obbl. Servitore


Giovanni Lovrich ,

PRE
5

PREFAZIONE .

Ogliono il più delle volte gli errori di cer

ti Scrittori illuftri prender dominio tale

negli animi di buona parte degli uomini ,

che fi defiderano Secoli , e non anni ad ifradicarli .

Quefto giornaliero pregiudizio mi facea tremar ogni

volta , che io penſava di dover pubblicare alcune pic

cole offervazioni ſopra il VIAGGIO IN DALMAZIA DEL

SIGNOR ABATE ALBERTO FORTIS . Ma chiamando all'

efame la ragione , io vidi , che a motivo di un pregiu

dizio , non fi deve tacer la verità : Tu dunque , ove .

rità , ſarai la mia guida , e tu l'unico oggetto delle

mie fatiche . il FORTIS nel fuo Viaggio così alla sfug

gita , come lo fece , parlò preffo che di tutti i luoghi

i più cogniti della Dalmazia . Oltre la Storia Natura

le , ch'era il fuo principale fcopo , vi uni degli fpruz

zi di Antichità , e Storia Nazionale , i coftumi di un

.
Popolo , per lo avanti poco noti , di tratto in tratto de'

rifleffi Economico - Politici , e perfino qualche erudizione

di lingua Illirica . Se alla forza del fuo ingegno aveffe

unita la eſatezza , e fi foffe contentato di parlar folamente


di
6

di Storia Naturale , la fua Opera farebbe da tenerfi

in fomma confiderazione . I fuoi diſcorſi di Antichi

tà , e Storia Nazionale di fovente non fono altro ,

che cofe già dette dagli altri avanti a lui , e quan

do e ' vuol correggerli , qualche volta non à ragione ,

che nella eleganza del fuo ftile . Per quello riguarda

ai coftumi de' Moriacchi , benchè molte cofe abbia det

te con preciſione , nulla oftante vi regna un diſordi

ne così grande nella loro defcrizione , e vi fono de'

sbagli , così madornali , che lo Spirito Nazionale mi

obbliga a rimarcarli , acciò di una cofa affatto nova ,

come queſta , non fi fidino alla cieca i Leggitori . Io

non entro nell' efame de' rifleffi Economico- Politi

ci del FORTIS , mentre parmi , che la poca riuſcita

debba fervir loro in qualche modo di confutazione .

Laſcio a parte il poco buon ordine tenuto nella de

fcrizione del fuo Viaggio . Quefte farebbon troppo

rigide cenfure , mentre , quando fi arriva al fine de

terminato , niente importa , che una cofa fi dica avan

ti , e l'altra dopo . Non ſo poi , fe fi doveffe forpaſ

fare ad un Topografo , che fiffando parlar di un Con

tado , occluda due paragrafi intieri di un altro . Così


fe
7

fece il FORTIS parlando del Contado di Spalato , che

v'inferì due paragrafi fpettanti al Territorio di Sign

( a ) . Ella è lieve colpa quefta per quelli , che fanno

le ſituazioni de' noftri luoghi al par del FORTIS , ma

per levar il dubbio agl'imperiti , che poteffero crede

re il Contado di Spalato più eftelo di quello lo è ,

io fo quefta paffeggiera offervazione . Le mie circo

ſtanze non mi permettono di ventilare tutta la Ope

ra del FORTIS da capo a fondo . Io mi contenterò

pertanto di circoſcrivere le mie offervazioni al piccio

lo tratto di paeſe , che fi eftende dalle forgenti della

Cettina infio a Trigl , in cui fi racchiudono porzioni

del Territorio di Knin , e di Sign. Unirò a queſte i

coftumi de' Morlacchi , annoterò qualche inavverten


.
te sbaglio di lingua Illirica , che preſe il FORTIS , ed

offerverò qualche altro errore fparfo quà " e là nel

fuo libro . Di Storia Naturale non farò parola , che

quando vedrò a chiare note di poter foftentar quel

che io dico , ed amerò più tofto confeffar la mia igno

ranza , che dir una impoftura . Efporrò le mie ragio


ni

( a ) Vol. 2. P. 49. §. 5. e p. 54. §. 6.


8

ni fenz'alcuna forte d'ingiurie . Queſto modo di pro

cedere laſcio a quelli , che non fanno come difender

fi , e che in vece di riſpoſta , meritan delle buſſe .

Aggiugnerò perfine la Vita di un famofo affaffino di

ftrada , che fembrerà un Romanzo , ed è una Storia .

Queſta cofa , io ben lo veggo , non à che fare colle

mie offervazioni , bensì à molta correlazione co' coſtu

mi de' Morlacchi . Se ciò , che mi fono prefiffo ad

offervare , farò vedere confentiente alla verità , crede

rò di aver dimoftrato , che avanti di fidarfi del reſto

della Opera del FORTIS , convien maturamente pon

derarla . Ma fe taluno poi trovaffe le mie offervazio

ni ſenza fondamento , e ſenza ragione , io farò il pri

mo a deteftar il conofciuto errore , e non mi vergo

gnerò di confeffare : O' fallato .

DEL
Vrito
3
9

DEL

CORSO DELLA CETTINA ,

IL TILURUS , O NASTUS, DEGLI ANTICHI

Ra i più importanti , e più dilettevoli og


getti , che poffano meritare le rifleffioni di
un Naturalifta nelle noftre contrade mi
fembra poterfi ammettere il corfo della Cet
tina , e i fuoi contorni . Ma ella non è fa
tica di pochi giorni , o mefi il farle con utilità , ed
elatezza . Quefta ragione congiunta alle mie poche
cognizioni non mi permife di mefcolarmivi troppo in
fimil materia , ad onta della buona volontà . Chi ſa ,
che un giorno , provvisto di lumi maggiori , non mi
fottoponga ad un dilettevole , e laboriofo ftudio , com'
è questo? Mi farò lecito per ora , di mano in mano ,
che andrò offervando le inefatezze del FORTIS , di
defcrivere , ed accennare ciò che mi comparirà più
intereffante per un Iftorico Naturale .

B S. I.

1
10 DEL CORSO

§. I.

Elame , se vi è stata Città col nome di Cettina , ed


Etimologia di questo nome .

mi
Rima di parlar delle forgenti della Cettina .
PRfia permeffo di offervare , d'onde fia venuto que
fto nome . La maggior parte degli antichi Geografi di
comune confenfo ammettono una Città , che portava
il nome fteffo . Gli Scrittori moderni , tra quali an
che il FORTIS fono di contraria opinione . Il con
fenfo de' primi potrebbe effere una fufficiente pro
va di ciò , che afferiſcono , la riprovazione degli ulti
mi , non può effere , che una gratuita afferzione . Im
perocchè fe intorno alle forgenti della Cettina vi fo
no delle rovine di antiche Città , di cui s' ignora il
vero nome , cofa vi à da effere di ripugnante , per
chè una di queſte Città non portaffe il nome di Cet
tina ? E tanto è più ragionevole quefta congettura ,
quanto , che i Fiumi pell'ordinario fra noi prendono
il nome dal luogo , da cui traggono le loro origini
ed il Fiume Cettina per la ſteſſa caufa avrà preſo il
nome dalla Città , la più riſpettabile intorno le fue
forgenti . ( a ) Ma Cettina , è un termine corrotto di Zen
tina , O Zentena e pretendefi , che in tal modo fi

nomaffe una Città , per effere ftata la Capitale di


cento altre tra Città , e Caftelli . In fatti Naftos ,
fot

( a ) I Fiumi Rumin , Buda , Grab , e molte altre acque fra


noi prendono il nome da Villaggi , per cui fcorrono . Il Fiu
micello Hyader che oggidì fi chiama Salona , non pres' egli il
nome da quella Città ?
DELLA CETTINA: II

( fotto cui nome era pure una volta conoſciuta Cet


tina ) che ſecondo ogni probabilità è parola Illirica ,
fignifica fopra cento . Il proprio termine , per dino
tar fopra cento , farebbe per vero dire Nafto . Ma
bifogna effere affai digiuni nelle Lettere , e nello fco
primento della verità , per non vedere , che la dimi
nuzione , o l'aggiunta di una lettera a qualche paro
Ia , non altera punto il fignificato , e molto meno al
la parola Nafto , mentre chi ci può afficurare , che
gl'Iftorici Greci , e Latini , che pizziccavano un po'
del barbaro nel convertire i nomi ftranieri in lingua
propria , non abbiano, a Nafto detto Naftos , e Na
tus ? Gli Autori poi , che chiamavano il Fiume Cet
tina Naftos • o Naftus , aggiungono effervi anche
una Città della fteffa . denominazione . ( a ) Le fin
qui riferite prove pienamente ci convincono non po
terfi francamente afferire "9 che non v'ebbe però mai

Città , che aveffe il nome di Cettina ,, ( b ) quando


la ragione ci dimoftra il contrario ..

S. I I.

Caverna fopra la prima Sorgente della Cettina :

L defiderio di acquiftar qualche nozione della ins


I'terna teffitura delle Caverne , e la mia Naturale
curioſità mi ſpinfero a penetrar in più di una ad offervar
ful fatto le meraviglie della Natura . A me parve di
trovar in tutte qualche cofa di foprendente , fia per
chè ve ne fia in effetto , fia perchè la mia piccolezza
.
B 2 tro

( a ) Naftos Urbs & fluvius Illirit . Hinc Neftius . Steph.


( b ) For. Vol . 2. p. 62.
12 DEL CORSO

trovò grande ciò , che ad un altro più verfato di me


fembrerebbe affai mediocre . Io mi terrò peraltro lon
tano dall'ingrandire arbitrariamente le cofe , che da
gli altri in feguito poteffero effere dimoftrate minori
della fama . E perchè neffuno creda , che io abbia va
gato per giornate intiere entro le Caverne , non dirò
mai Viaggio fotterraneo all'eftenfione di men di un
quarto di miglio . Vantaggi affai piccioli poffono , lo
confeffo , arrecçare le mie peregrinazioni fotterranee
ma gli amatori della Scienza Naturale non dovrebbe
ro effermi ingrati , per aver almeno additati loro i fi
ti , ove poffano far le loro faggie offervazioni , viag
giando per quefte con trade .
In diſtanza di cento paffi all'incirca dalla prima
forgente della Cettina , andando per un Valloncello ,
a mano finiftra verfo la metà del Monte fi afconde

la imboccatura della Caverna la più magnifica , la più


bella , e la più. meravigliofa , che io mi abbia veduto
fopra le otto fonti principali di quefto Fiume . Tofto
che fi entra nella Caverna , fi veggono faffi di mole ,
non grande , bensì in quantità ammucchiati 2. rovine

probabilmente di antiche muraglie , fabbricate rozza


mente a fecco . Avvanzandofi più oltre per dodici
paffi , forge alla finiftra una muraglia men rozza , alta
fei piedi , che forma una porta col muro naturale
dalla parte oppofta , per render più difficile l'introi
to. In quefta , ed altre tali impraticabili , * afpre ed
erridiffime fpelonche non piantavan mai gli antichi
pretefi Selvaggi del FORTIS le loro abitazioni , ma ne
cafi atroci , e lagrimevoli di guerra , che non di rado
accadevano , vedendofi effi attorniati da un numerofo
ftuolo de' nemici come in ultimo afilo portavano tutto
ciò , che aveano di più buono , e di più caro . Parec
chi vecchi armati quivi ftavano folamente alla cufto
dia
DELLA CETTINA.
13
dia delle mafferizie di uno , o più Villaggi , ed i più
giovani d'ambedue i feffi erravano pe' Monti vicini ,
onde far qualche fcaramuccia contro il nemico . I più
vecchi de' Villaggi quivi contigui ricordanfi effer così
fucceffo a loro memoria , per la qual cofa fi può ra
gionevolmente congetturar lo ftello de' tempi trafan
dati .
Paffata la prima porta dopo la imboccatura della
Caverna , fi può volgere a mano deftra , e gindolene
carponi per otto paffi in circa , fi fa il giro di altri
.
quattordici , ora curvandofi più , ed ora meno attor
no una ferie di Colonne , e varj altri lavori comu
ni degli ftillicidj . Ma tornando addietro all'ifteffo
paffo di prima , da cui fi a deviato , fi vede un bel
liffimo , e fuperbiffimo Salone di lunghezza di tren
taquattro paffi Geometrici , e larghezza venti otto "
Le varie , e magnifiche Colonne , che lo adornano
lo dividono quafi in due , e da una parte di effe
fervendo come di bafe , vi è una picciola collinetta
marmorea , fu cui fi alzano fparfe quà , e là diverſe
punte ftalattitiche . Il giro di cadauna di queſte Co
lonne eccede dieci paffi Geometrici . Quanti anni , o

per meglio dire Secoli faran paffati , avanti che le


acque veniffero a formar così enormi moli . Più che
le rimirava io , e più mi fembravano degne di ammi
razione . La loro teffitura efterna , fono tanti ftrati
perpendicolari , che calano dalla cima al fondo , co
me fi offervano nella costruzione di alcuni Monti- "' e
fpecialmente nel famofo Vallone di Sutina , poco più
di tre miglia lontano da Sign . Ma la differenza , che
pafla tra gli ftrati perpendicolari de' Monti a queſti
formati dagli ftillicidj fi è , che i primi fi combacia
no talmente tra di loro , che appena vi può paffare

frammezzo una punta di coltello , fra i fecondi poi


vi

:
14 DEL CORSO
fendo in
vi paffa liberamente la palma della mano
più luoghi al di dentro concave le Colonne e . lo

farebbono ancora più , fe novi ftillicidj con altri bi


zarri lavori non le otturaffero . Vedute quefte Colon
ne , chi avefle voglia di profeguire la ftrada a mano
finiftra per poco tratto di cammino " chinandofi un.

poco , può andarfene in una Saletta , ove pure fi pre


fentano all'occhio curiofiffimi fcherzi delle acque . Ma.
avanti di penetrar più addentro è neceffario paſſar
per un fentiero molto malagevole . Non bafta il dover.
andare a quattro piedi per terra , convien ferpeggia
re in qualche luogo , ed è meglio immerger la faccia
nel fondo fangofo , fu cui fi ferpeggia , che reftar.
offefo dalle acute , e taglienti punte di ftalattiti , che
fopra il capo , e la fchiena pendenti fe ne ſtanno ..
Varcato quefto impraticabile angufto paffo , fi arriva in
in una piccioliffima circolare Saletta , e daquefta fi
paffa in un'altra più picciola la
ancora . Ivi là ſtrada
fotterranea comincia andar all'insù . I Morlacchi , ch'
erano meco a neffun patto vi voleano falire , ma io
mi vi arrampicai poco a poco infino alla vetta " che

fi vedea dal baffo , e che non era gran fatto alta . Da


qui la ftrada torna all'ingiù , e vi farei andato io fo
lo , fe non mi aveffe difuafo il poco buon fapino . In
quefto luogo io trovai due pezzi di legno di felce ,
marciti dall'acqua , di cui erano ben pregni , nè ſo ,
come poteffero qui trovarfi , fe non vi foffero ftati
portati da qualcuno , che quivi fia giunto avanti di
me . Non fi potrebbe dare 5 che l'acqua per quinci
fcorreffe ne' tempi rimoti , e li abbia depofti ? E fe ciò
foffe , refta da capirfi , come non fia feguita la ftalat
titica incroftazione de' legni fteffi . Ma lafciamo que
fte cure , e quefti efami agli uomini fiftematici , che
fulle cime di quefti Monti vi trovan veftigi dell'an
tico
DELLA CETTINA . 15
"
tico corfo della Cettina , e potran darci forle de' lu
mi colla fteffa chiarezza anche fu quefto propofito .
Ritornati finalmente al Salone , da cui fi partim
mo , s'incamminamo a mano deftra , paffando come
fotto un mezzo arco di Ponte , verfo la feconda Sa
la , lunga paffi ventiquattro , e larga fette , ove non
v'è gran copia di fatture degli ftillicidj , fe fi eccet
tui un angolo da parte finiftra , che può trattener la
curiofità per qualche momento . Si prefenta ful fini
re di queſta Sala una porta naturale , formata da due
Colonne , attaccate ad altri lavori , che perciò non
ben le fi diftinguono . L'accidental combinazione del
le goccie di acqua non potea architettare una porta
con più magnificenza , e perfezione , che a prima vi
fta a qualunque occhio comparifce fatta dall' arte , e
non dalla Natura . I Morlacchi , che l' avean veduta
per lo avanti , mi parlarono , come di una cofa prodi
giofa , ed ebbero ragione . Paffata quefta porta , en
trammo nella terza Sala , lunga fedici paffi , e larga
nove . Ella è una Sala " che merita più di tutte le

altre di effere ponderata per la moltiplice varietà de'


lavori degli ftillicidj , e la ferie de' piccioli Colonati
che fubito volgendofi a finiftra afcondono due porte ,
che fervono d'ingreffo a due rami di queſta Caver
na . A piedi della porta finiftra fi vedono varie va
fche , che colla loro unione efterna formano due re
cipienti pieni di acqua limpidiffima , ed in mezzo di
uno di effi vi è un lavoro di acqua , che apparente

mente fembra effere una fpongia . Io penetrai fola


mente nella deftra porta , unitamente a due Morlac
chi per offervar quefta parte fotterranea , e vi trovai
fommo diletto , e piacere . Noi vagammo per cinquan
ta paffi fempre all'ingiù , faltellando da precipizio in
precipizio fopra maffe ftraordinarie di affi sfaldati
dal
O
16 DEL CORS

dal volto , fotto cui eravamo , con continuo riſchio


di romperfi i piedi , e di fiaccari il collo . Convien
credere , che quefti sfaldamenti fieno fucceffi ne ' tem
pi affai lontani , da che grandiffimi pezzi degli ftilli
cidj fi formarono fopra i 1affi fteffi . Il fondo mar
moreo fu cui camminavamo , i volti che fopra noi
vedevanfi , moltiffime delle fatture ftalattitiche che

offervavanfi eran di gran lunga più tetre , e più ne


re di quello , che i Pittori , ed i Poeti ci fanno pin
gere , ed ideare i Demonj , ed il baratro Infernale .
que
Uno de' Morlacchi , ch'era meco, efclamò ‫ دو‬fe
fto non è un ramo dell' Inferno , e quale mai farà ,, ?
L'altro gli rifpofe ,, Vorrefti tu , che nell'Inferno vi
foffero così belli lavori ? ,, In fatti , fe fi offerva l'orri
da nerezza di quefto antro da una parte , i varj , e
moltiplicati lavori della Natura dall'altra , fi potrà
ben dire , che in quefto Inferno vi è qualche buon
pezzo di Paradifo , e degno mi comparifce de' rifleſſi
di qualunque faggio , e diligente perfcrutatore de' ſe
creti Naturali . Io non mi perfuaderò mai , che la ne
rezza di queſto angolo Cavernofo provenga dal fumo
cui gli antichi Selvaggi potevano comunicare alle

pareti , anzi mi perfuado , che forte quivi neppur vi


penetraffero , e refto affai ftrafecolato , che il FORTIS
.
nel fuo viaggio fotterraneo dia la colpa della nerezza
agli antichi barbari , che abitarono colà dentro . ( a )
Percorſo lo fpazio di cinquanta paffi , benchè fi po
teffe gir più oltre , noi tornammo a ſpuntar nella Sa
la ,

( a ) ,, Da quelle anguftie fi paffa in luoghi , meno impratica


bili , ma fempre ugualmente orrendi > e refi più tetri là ,
‫دو‬
dove fono più fpaziofi , dalla negrezza delle pareti affumi
‫در‬
cate . Fort. Vol. 2. p. 65 .
DELLA CETTINA . 17

la , da cui fi eramo traviati per veder queſta tetriſſima


Catacomba , a cui in neflun modo può paragonarfi
quantunque tetro anch'effo il luogo della Caverna ,
che vifitò il FORTIS , cui dà il nome di vero tratto
dell'Inferno di Dante , attiffimo a ruminar le triftiffi
me notti di Joung .
Pria di paffar da quefta all'altra Sala s'incontra a
deftra una Colonna , alta fedici piedi in circa , attor
niata da varie femi colonne , e pani di Zucchero , ora
candidiffimi , ora nero- candidi fparfi tutti all'intorno ,
e fembran fpuntar dalla terra , e vegetar a guifa del
le piante . Tutti quefti pani di Zucchero fono più
groffi al fondo , che verfo la cima , ma fopra di effi
pendono altrettanti corrispondenti , che laſciano cader
perpendicolarmente le loro goccie , di cui buona par
te convertendofi in Corpo folido fa , che col tempo
i pani di Zucchero fteffi diventino tante Colonne .
Penetrammo dopo ciò in una Sala di paffi ventiuno
di lunghezza , e fette di larghezza , proporzione trop
po efatta , fe fi rifletta alla costruzion del cafo . Ma
l'altezza irregolare del volto , ove di due paffi , ed
ove meno, non corrisponde al resto della opera . Qui
vi per le anguftiffime fenditure di ftrati difequili
brati non in gran copia pendono all'ingiù alcune can
nette degli ftillicidj col folito forelino nel mezzo . Si
offervano però degli ftrati dalla parte deftra di que
1 fta Sala poſti in ordinata pofitura orizzontale . Duc
" Colonne , che fono ful finire di effa , e che formano

una rozza porta , furono a me per ben tre volte , che


qui m'internai , le Colonne di Ercole . Dico Colonne
di Ercole , poichè neffuno ardiva di oltrepafſarle , an
zi per meglio dire di calarfi da un altezza di circa
t fettanta piedi . A fiffar bene gli occhi al baffo, la dif
ficoltà di calarfi fembrava dieci volte maggiore di
с quel
18 DEL CORSO

quello , lo era . Tutti i Morlacchi , ch'erano meco ,


avanti di entrare promettevano di fuperar qualunque
oftacolo poffibile , e trovandofi al cafo tutti unanimi
cangiavano di penfiere . In fatti egli è un paffo sì
pericolofo , che può intiepidire i più temerarj , ed i
più arditi Naturalifti . Ma alla fin fine a forza di
mie perfuafioni fi lafciò un Morlacco legar alla cor
da , è rifolvette andar all'ingiù . La Natura avea provve
duta la difcefa infino a mezza ſtrada di tanti fcali

ni , che fenza verun appoggio fi potea difcendere , ma


quando queſti mancarono , il Morlacco non volle
pro
feguir più innanzi . Allora io difcefi in compagnia di
due altri all'ifteffo paffo . Niente valfero le mie ab
bondanti promeffe , perchè qualcuno fi lafciaffe cala
re al luogo , ove fiffato avea di andarmene . Tanto
era il terrore , che imprimeva quefta difcefa alli più
accoftumati ad una vita ferrea ! Io per non provar il

difpiacere di aver tentato quattro volte indarno a fu


perar un paffo di tanta confeguenza , e
dall' fpinto
amor proprio , che alcuno in avvenire non lo fupe
raffe , poſto in non calle ogni pericolo , che potea
incontrare , mi allacciai la fune , e mi lafciai calare
al luogo defiato e dietro me vennero anche due de'

Morlacchi . Quando fummo al baffo , ebbimo motivo


di comprendere , ch'eravamo difcefi da un'altiffima
volta , che formava verfo il fine due archi , divifi in
mezzo da una natural muraglia , di non picciolo , e
maeftofo Ponte , fotto cui le acque avendofi formati
1
due fpaziofi canali , di Verno fi fcaricano in ſomma ab
bondanza , per quanto apparifce anche dal letto in
nanzi il Ponte fteffo , per cui ella deve fcorrere pre
cipitivolmente . I due archi del Ponte prefi infieme
ànno fedici piedi di corda , e quafi il doppio di faet
ta. Dall' Architettura naturale del Ponte , che deve
fen
DELLA CETTINA. 19

fenza dubbio la fua formazione alle acque , io con

getturai , che in poca diftanza una qualche acqua do


veffe ritrovarfi , e alla parte deftra mi pofi a rintrac
ciarla . Ma qual orrore ! Che Abiffo ! Quali rovine di
faffi precipitati da tutte le parti all'intorno ! Qual ti
more , che già già non precipitin degli altri , quafi

pendenti in aria ? Qual profonda malinconia occupa


lo fpirto in quefta caliginofa Spelonça ? La notte ftef
fa , che ci trovò in quefto ftato , di quanto non di
minuì il coraggio de' miei due Compagni , quafi che
non foffe qui una notte perpetua ! Io gl'incoraggiva ,
ed avea bifogno di effere incoraggito , e mentre fi
avvanzammo qualche paffo innanzi , udimo un romo .
re di acqua , che facea ribombare la Caverna in fuo
no , così rauco , che nient' era più opportuno , per

aggiugnere triftezza a tristezza . Ma oh prodigiofa


varietà della Natura ! I miei compagni s'intimoriro
no di più , ed io riprefi coraggio . L'allegrezza di a
ver udito il mormorio di un'acqua fotterranea mi fe
ce obbliare tutti i pericoli in un punto . Noi s'in
camminammo a paffi lenti verfo lo ftrepito , e ad
ogni iftante ci pareva di avere l'acqua avanti gli oc
**
0 chi . Ci premeva di non mettere il piede in fallo

1 perchè in tal cafo era fuperfluo il pentimento . Di


verfi Monticelli , o per parlar co' termini più , pro-.
1
prj , banchi di fanchiglia ci fecero quafi quafi tornar
addietro . I miei Compagni però ebbero la bontà di
farmi ftrada , ed io feguendo le loro pedate , fopra

quefti pericolofi banchi , giunfi alla riva di un Regio


fotterraneo Fiume . Il fuo fondo mi è fembrato con
fiderabile , e la fua quantità di acqua baftante , per
chè dalla fua diramazione doveffero riconofcere il
principio le forgenti tutte della Cettina . La notte ,
che quivi ci fopragiunfe , non ci permife di andar
C 2
più
20 DEL CORSO

più innanzì , e per addattarmi alla paura de' miei


compagni , quefto fu il limite della mia peregrina
zione . Mi fu narrato da un vecchio del Villaggio
Jarebizca , che diverfi amici sfacendati full' albore del
lungo giorno di State fi mifero in capo di vagar per
tutte le parti della Caverna , e che appena verfo fe
ra efcirono della fteffa . Quefti riferivano , mi afficu
rava effo , di aver paffato il Fiume fotterraneo , co
me fopra una fpecie di Ponte , e che per iftrada s'
incontrarono in due grandiffimi Laghi circolari , e
pretendevano di effere arrivati infino al Fiume , o
Torrente Kergich , che trae la fua origine molte mi
glia fopra Kerka , con cui fi unifce dopo la caduta di
Topolie . ( a ) Da un famofo affaffino di ftrada , che
in qualche giornata critica fi eleggeva per domicilio.
quefta Caverna , mi fu ella defcritta nel modo ftef
fo , che io la vidi , e mi afficurò di aver paffato_an
ch'egli più volte il Fiume fotterraneo fopra un Pon
te , e la fua relazione fi uniformava a puntino con
quella del buon vecchio di Jarebizca , ed aggiunſe ,,
chi aveffe voglia di vagar ancora più , lo può libera
mente , mentre non fi arriva mai al fine . ,, Le uni
formi relazioni di due Compagnie , che vi fono fta
te , e che una non fapeva quel , che avea veduto P
altra , dovrebbero renderci il fatto fuori di ogni dub
bio certo ; nullaoftante però io non mi fo mallevado

re

( a ) Pretendono i Morlacchi che il Torrente Kercich nafca.


,
dalla grande abbondanza di acqua , che non può tutta fgorga
re per di fotto alla Caverna , per cui fcorre Kerka , ch'è il
Fiume Titius degli antichi . Il nome fteffo Kercich , ( fe da
Jui fi dovefle prender autorità ) lo prova , quafi voleffe dir Fi
glio del Fiume Kerka .
DELLA CETTINA . 21

i re delle relazioni altrui , quali fe foffero vere , dive


rebbe un affioma indubitabile , che i Fiumi Kerka , e
0 Cettina riconoſcono fotterraneamente le fteffe_origi
ni . Ma non è la fola Cettina , che abbia il Fiume

I fotterraneamente fopra le fue forgenti . Si trovano in


più luoghi delle noftre contrade de' Fiumi fotterra
nei , poichè quafi tutti derivano dalla Turchia . Per

quefta ragione ogni groffo capo di acqua , che fi per


de nella Cettina à fempre una , o più Caverne fopra
le forgenti .
Nell'efcir della Caverna , pieno di giubilo di aver
veduto un maeftofo Fiume fotterraneo , dopo effervi
ftato tre volte , fenza poterlo vedere , io mi avvenni

di fovente in alcuni pezzi di offa , che i Morlacchi


proclamavano de'Santi Martiri , quando erano vera
mente offa di capre , mangiate quivi in fanta pace
da chi non potea mangiarle liberamente altrove . Que
fte pretefe , ed immaginarie offa de' Santi , facevano
credere a' Morlacchi , che chi era in peccato mortale
non potea penetrar in tutte le parti della Caverna
come chi era innocente . Effi , ed io formavamo il
numero di dodici Perfone , e liberamente abbiamo va
gato per tutte le parti della fteffa , ove ci ſpinle la
noftra volontà , conchiufero perciò , che tutti noi fof
fimo innocenti . Io li lafciai nella loro buona opinio
ne , ma mi venne voglia di faper chi li à imbevuti
d'idee , così ftrane , mi differo che i Calogeri ( per

chè quefti erano Morlacchi del rito Greco , co' quali


io parlava ) fanno loro credere , come un articolo di
Fede , che in tutte le Caverne , che fi trovano pe'
Monti , i Santi Eremiti abitaffero una volta , e diven
ta irreligionario , chi non vi prefta credenza intiera .
Ma non finifcono qui le ftravaganti idee , che anno
i Morlacchi , amanti del maravigliofo in propofito del
le
22 DEL CORSO

le Caverne . Credono , che in cadauna di effe abitino .


le Fate , che mangiano i cuori de' bambolini ,. o i De
monj alla cuftodia de Tefori ( a ) . Ma delle affſurde
opinioni intorno le Fate , e della fciocca, avidità de
gli fcava- tefori fi dirà a luogo più opportuno ..
lo non farò parola alcuna della Caverna vifitata dal
FORTIS , cheche io fia ftato più addentro di lui . O'
voluto folamente mifurar la fua eftenfione , ed . il
viaggio fotterraneo , fin dove io giunfi , non eccede cen
to , ed ottanta paffi Geometrici . La vafca , cui il
FORTIS , oltre la fua naturale bellezza , feppe qualche
poccolino adornare colla forza del dire , mi è tem
brata degna di eflere fcavata , e confervata ( b ) . Non .
faprei indovinare , com'effo poi incorfo fia nello sba
glio di dar origine , o comunicazione alla Cettina col
Lago di Bufco- Blato ( c ) . Se ciò fi poteffe dare , paſ
ferebbe per verità anche quel verfo di Ovidio.
In.

( a ) Leggafi, il Fortis ( p. 159. Vol. 2. ) e fi vedrà che , an


che qualche P. Zoccolante à di quefte fuperftizioni .
( b ) "> Il più curiofo, non il più frequente fcherzo , che vi fi
,, vegga , fono certe vafche fatte a foggia di gran conche em
» bricate , una delle quali , che io ò particolarmente offer va
» ta , à gli embrici oltre mezzo piede larghi , ed affai ben
»
, configurati . Quefti non pofano già ful fuolo , ma dal cen
» tro della conca partono curvandofi all' infuori ; la conca non
‫در‬ à groffezza maggiore di quattro, dita , ed è capace di molt
22 acqua , imperocchè à oltre due piedi , e mezzo di lunghez
"" za . Non fi potrebbe dall' arte efeguire pezzo più bello per
ɔɔ
‫ر‬
,,‫ د‬decorarne una fonte , o una grotta di giardino ; dall' arte
», dico , che la Natura voleffe imitare , non adornarla . Fortis.
Vol. 2. pag. 67.
( c ) Vol. 2. p. 72.
DELLA CETTIN A. 23

In caput alta fuum labentur ab aquore retro


Flumina .

Il Lago di Bufco- Blato è cinquanta miglia più fotto


le forgenti della Cettina , cui per dar origine , con
verebbe , che faceffe tutto questo giro all' insù con
tr' ogni Legge della gravità . I due Fiumi Ruda ? e

Grab , che fi fcaricano nella Cettina fopra Trigl , do


po ch'ella à fatto più di trenta miglia di corfo , pe
ravventura potrebbono comunicare co' Laghi di Buf
co-Blato . Quel Lago alle volte fi nafconde per due ,
o tre anni , e poi di nuovo torna alla luce . La Cet
tina per quel , che anno offervato gli abitanti del
Villaggio Jarebizca , e di altri circonvicini , à coftan
tiffima analogia colla efcreſcenza de' Laghi di Zcerni
Lugb nello Stato Ottomano , venticinque miglia lon
tani dalle fue forgenti . Sarebbe da efaminare , le que'
Laghi comunicano con altri Laghi ancora , o Fiu
mi , per poter fiffar la vera origine alla Cettina , e
tutte le congetture , che fi fanno fenza offervazioni ,
mi fembrano aeree , e di neffun momento .

S. III.

I
Delle Sorgenti della Cettina .

E forgenti della Cettina a prenderle rigorofamen


J L te le fon' otto . ( a ) Elleno nafcono dalle ra
dici

1.

( a ) Non ò potuto rinvenir , per quanto abbia diligentemente
inveftigato in neffun Autor di cofe Illiriche , che il Contado
di
24 DEL CORSO

dici de' Colli , preffo che circolari , che fi eftendono


in

di Zara fi eftendeffe fino alle forgenti del Fiume Cettina . Ma


di queſta erudizione à tutto il merito il Fortis , che appoggia
to alla fede di due mal' intefi verfi di un noftro Zoccolante
cattivo Poeta , e peffimo Iftorico , dice › che .‫ د‬il Kotar ften
>> devafi oltre i Confini , che adeffo lo circofcrivono , ed arri
.‫ د‬vava fino alle acque del Fiume Cettina . Le antiche Can
zoni Illiriche ne fanno fede . "

Uftanife Kragliu Radoslave


zloga legga , i Zorizcu zaspa
Odbikete Lika , i Karbava
Ravni Kotar do vode Cettina
e più fotto

I vas Kotar do vode Cettina

Quefti cinque verfi il Fortis traduce così .


» Sorgi o Re Radoslao : t' era nemica
,, La forte allor , che ti colcafti , e dormi
>> Al nafcer dell' Aurora . A te ribelle
,, Si fè , la Lika , la Corbavia , e tutto
>' Il pian Kotar fin di Cettina alle acque

>> Tutto il Kotar fin di Cettina alle acqué

Per esprimere il vero fenfo di que' cinque verfi Illirici fi deve dir

,, Sorgi o Re Radoslavo : In tua malora


‫ در‬Tu ti colcafti , e dormi oltre l'Aurora .
" Ti firibella omai Lika , e Corbavia ,
>> Il pian Kotar fin di Cettina alle acque .

Tutto il Kotar fin di Cettina alle acqué .


Ora
DELLA CETTINA.
25
0
intorno a due miglia . Tre di queſte
quefte forgenti mi
comparvero degne di particolar attenzione . La prima
che viene detta Glavale è in forma di un Lago elitti
co , che dà maggior copia d'acqua di tutte le altre
Un pò più fotto di effa verfo la parte del Monte v'
è un Lago afcofo da una volta , che fi vede ſtando
all'infuori , da cui folamente di Verno efce l'acqua ,
e vi fi peſcano di molto fquifite Trote . La feconda for
gente chiamata Jarebizca ( a ) ch'è pur un profon
diffimo Lago , ma non tanto eftefo , come il primo
giace mezzo afcofo fra dirupi , che lo circondano
fenza la grata ombra degli Alberi , che vide il FOR
TIS . Forfe i Morlacchi , che fono capitali nemici de
gli Alberi fteffi , come avremo l'agio di offervare al
trove, non li avranno laſciati efiftere fino al prefente .
To gettai più volte de' faffi in quefto Lago , e pafsò
fempre più di un minuto pria , che li perdeffi di vi
fta , fenza che aveffero toccato il fondo . Dicono gli
abi

Ora fe anche doveffero farci autorità quefti due ultimi verfi del
Padre Andrea Cadcich Mioffich ,, ( del quale fu pubblicata u
›› na raccolta , per parlare colle parole del Fortis ( pag. 110.
» Vol. 2. ) di Canzoni Eroiche Nazionali , quantunque egli
"> n'abbia fatto la fcelta con poco buon gufto , e con meno
,, criterio vi abbia introdotto una quantità di cofe inutili , ed
», apocrife ) " non però provano che il Kotar arrivaffe fino
alle acque di Cettina . Se uno dicefse , è allagata Padova fino
a Verona , non fi potrebbe conchiudere perciò , che il Terri
torio di Padova arriva infino a Verona , quando quefto non
divenisse un nuovo modo di ragionare .
( a ) Il nome di Jarebizca gli venne da un Comandante Tur
co , che ſtava nelle fue vicinanze , e che fi chiamava Begh
Jarebicich .
D
20 DEL CORSO

abitanti di quefti contorni , che in effo fi trovan del


le Trote di quindici , o fedici libre in circa , e ven
gono coſtantemente a pafleggiare nel Lago due , o tre
giorni avanti la pioggia per goder il Ciel fereno . El
la è una fortuna de' Villici aver di tali predizioni
Meteorologiche , ma ne ànno di più belle . Ora non
è tempo di riferirle . Tutto a fuo nicchio . La terza
forgente , nomata Cotluffa ( a ) ( ch'è la prima ve
nendo da Verlika , e l'ultima riſpetto alle altre for
genti della Cettina ) diftante due miglia dalla pri
ma , non dà grande abbondanza di acqua in tempo

di State , ma nel tempo di Verno da una Caverna ,


che le fta a lato deftro, prorompe l'acqua con tal im
peto , che forma un torrente formidabile , qual dopo
il corfo di poco più di un miglio fi unifce colla Cet
tina . lo m'internai in quella Caverna , e dopo aver
qualche poco vagato , fenza effer giunto al fine , me
ne tornai addietro . La fcheggia di fapino , che io a
vea in mano , mi fu quafi fpenta in poca diftanzá
dell' ingreffo nella Caverna , accidente fucceflomi que
fta fola volta fra tutte le gite fotterranee , che io eb
bi a fare . Vogliono i Morlacchi , che vi fia dalla par
te oppofta di quella Caverna un buco corriſponden
te, e quinci derivano la caufa di quel venticello . Il
Colle , che porta il nome fteffo della forgente Cot
luffa è di un impafto marmoreo , che fomiglia in qual
che modo al marmo volgare Veronefe , differente da
quello de' Colli , poco diftanti di Jarebizca . Le altre
cinque picciole forgenti , che fgorgano per di ſotto i
faffi

( a ) Quelto nome di Cotluffa è derivato da ciò , che la for


gente è fatta in forma di una Caldaja .
DELLA CETTINA . 27

faffi , non ànno particolarità veruna da offervarſi . El


leno fi unifcono dopo poco corfo con le tre maggio
ri , le quali tutte in lontananza d'intorno due mi

1. glia formano un folo maeftofo canale .

I
1 §. IV.

Rovine di antiche Città , e Fortezze attorno la Cettina

infino a Dragovich .

Arie Città e Fortezze antiche fi annoverano


VAattorno la Cettina , ma ſcarfe fono le veftigia .
Due miglia fopra la prima forgente a mano deſtra ſi
offervano i reffidui di una Fortezza , nomata Lucovaz
0
di cui le mura erano fabbricate a fecco ན fecondo l'
antico gufto di architettura della noftra Nazione.So
1
pra la fteffa forgente , volgendofi più tofto un poco
a finiftra , lungi quafi quattro miglia, v'è la Fortezza ,
Glavafe , ( a ) ora diftrutta , che una volta divideva
1
la Boſnia dalla Dalmazia . Mi fu raccontato che v'

è qualche fpazioſa Caverna intorno a Glavaſe , e chi


fa , che per entro a quefta ancora non fi faccia vede
[.
re il Fiume Cettina . Glavafe fecondo alcuni de' noſtr'
Iftorici era la refidenza di un Ban , Prencipe partico
lare che fi confervò indipendente da ciafcuno per
tre cento anni , e più , ma nel 1522. nella decaden
1.
za delle forze Ungariche fu prefa da Turchi , e fac
Li
cheggiata . In poca diſtanza v'era Babin Grad, vale a di
re Fortezza della vecchia . Un pò fotto alle forgenti
!
della Cettina vi fono delle rovine di una Chiefa
D 2 det

*
( a ) La prima forgente della Cettina à lo fteffo nome di que
fta Fortezza diroccata .
28 DEL CORSO

detta dell' Afcenfione . Ivi era , per quanto dicefi , la


reſidenza di un Vefcovo ne' tempi rimoti . Il cimite
rio , ove fi feppellivano i Morti , merita di effere am
mirato per le fpropofitate maffe , tutte di un pezzo
di marmo , che fervono di coperchio a più di dugen
to fepolture . Ve ne fono però anche di mediocri . E'
probabile , e direi quafi certo , che a proporzione del
la dignità , che taluno avea , gli fi poneffero maggic
ri , o minori moli de' faffi fopra il Sepolcro . In ciò
fi avrà fatto naturalmente confiftere la pompa , e la
magnificenza , come gli Egizj nelle loro piramidi .
"" Giaciono lontane dal Monte dice il FORTIS " di
,, modo , che non è poffibile l'immaginari , che fen
"" za molto ben intefe macchine gli antichi abitatori
" di quelle contrade abbiano potuto condurle fino a
,, quel luogo . ,, Io fono di parere , che le macchine
adoprate a quefto ufo foffero fempliciffime , e le me
glio intefe di tutte foffero le spalle degli abitanti . I
Morlacchi credono , che fotto l'enormi moli di que'
faffi , che fervono di fepolcri , vi doveffero effere de'
teſori afcofi , e per trovarli ànno provato più volte
quefti fantaftici a fcavar fotto i Sepolcri fteffi . Al
cuni de' faffi fono immerfi per quattro , o fei piedi
nella terra , oltre l'altezza efterna ( a ) e dopo che

fi à bene fcavato fotto , non fi trova che delle offa


de' morti . Fu trovato anche un abito all'Ungherese ,
ricamato di oro , ed appena comparve all'aria , comin.
ciò andar in pezzi . I Morlacchi del rito Greco vo
glio

( a ) L'altezza di alcuni maffi efternamente è di quattro piedi


e più . Si aggiungano gli altri quattro , o fei piedi fepolti
nella Terra , e diventano di un ' altezza di otto , o dieci pie
di . Sono lunghi altrettanto , e larghi quafi la metà .
DELLA CETTINA . 29
la
gliono , che la Chiefa dell' Afcenfione foffe di effi lo ™
"

ro di prima poſizione , ſecondo alcuni Mfs. de' Calo


3

geri ; quelli del rito Latino contraftano loro queſta


10
verità . Non noftrum inter vos tantas componere lites . De' ·
reffidui di rovine Romane è fabbricata la Chiefa ſteſ

fa , ed in un angolo fi legge quefto avvanzaticcio di


una Ilcrizione .

0 JUROLI
2 SEXTONI
PARENTIBUS
B. M. P.

è probabile che la feguente , da me veduta a Verli


ka , fia portata pur da quefti contorni . Come que
fta , così tutte le altre io non farò altro , che tra
fcrivere , lafciando la cura agli antiquarj di rilevarle .

PRATORI U
ARRONIS
PANE STITI B
ENE MERENTI
POSUIT .

Tre miglia , andando fempre in giù lungo le rive


della Cettina , fi confervan tradizionali memorie , che
vi foffe ſtata una Città , detta Krefcevich , fabbricata
a piedi di una picciola collinetta . Si pretende , che
quefta foffe la Città Cettina . Ma fia ella queſta , ſia
un'altra , purchè abbiamo prove , che là vi ſia ſtata
ciò poco importa . Per tutto il tratto della pianura ,
che ſi chiama Pafco-poglie , infino a quefta Città refta

AT no memorie , che vi foffe ftata la piantagione del ri


fo ai tempi degli Ungheri , che non lafciavano così
tra
30
DEL CORSO

trafcurate le Campagne , come fono elleno a giorni


noftri . La cofa non è fuori del verifimile : I terre
no , e la facilità dell'acqua , che gli fi può dare in
ogni modo , che fi vuole , mi fembrano opportuni per
la piantagione di questo prodotto . Da Krefcevich è

diftante quafi un miglio Gariak , ove la Cettina fa


una piccoliffima caduta , e ferve per far girar parec .
chie ruote di Mulini . Dalla parte del Monte in po
ca diſtanza fu di una collina , ragionevolmente ele
vata, forgeva una Rocca , ora affatto distrutta , cui di
cono i Morlacchi Gradina . Il Fiume bagna le radici
della collina , ed il fuo corfo è rapido anzi che no ,
caratteri attribuiti da Dione Caffio all'Arduba degli
Antichi , nè v'à luogo , che meglio fe li poffano con
venire . Io però penderei a credere , che l'Arduba ſia
ftata , ov'è Knin oggidì , come fcrivono molti de'
noftr' Iftorici . Che fe Dione Caffio , parlando di Ar
duba non à fatto menzione di due Fiumi , che con
fluiscono infieme , ed il corfo lo à qualificato rapido ,
che non lo è della Kerka in quel luogo , quefto è,
com'egli diffe , che i gravi Senatori di Roma propo
fero un Decreto , per cui Cefare in età di anni cin
quantafette aveffe il diritto di goder tutte le Fem
mine , ch'e' vedeffe , così poteva con la fteffa efatez
za lafciarci fcritto , che Arduba era bagnata da un
Fiume rapido , che la circondava quafi tutta , quan
do in fatto fofle la confluenza di due Fiumi , che la
circondavano . Vero è , che fe Arduba non foffe ftata ,
ove prefentemente è Knin , non farebbon ſtati tutti
gli Scrittori delle cofe Illiriche unanimi fu questo
punto . Ma tornando alle rovine di Gradina › queſta
Rocca dimoftra effere ftata di qualche ftabilimento
Romano . Vi trovarono in effa molte Ifcrizioni
che fecondo il folito coftume fi convertirono in Cro
çi ,
DELLA CETINA .
qual
ci , o muraglie di caſa . Io trovai , per non fo 31
fortunato accidente , la feguente Iſcrizione , che non

è ancora fatta in pezzi

AURIBU
T. US
PANIIS .
CIASI
ICIANUS. I II O
N I. IIISI . IXION I. S
ORORIBU B.
S M. P.

In questi contorni giornalmente fi fcavano delle If


crizioni , e varj baffo- rilievi , che indicano effere de'
buoni tempi . Perchè fi confervaffero , converrebbe pre
miar i Morlacchi , che le trovano , e non aggiugner

1 loro l'obbligo di condurle alla Città più vicina . In

= queſto modo è naturale che in quante s'incontrano ,


tante ne facciano in pezzi .

§. V.

Corfo della Cettina da Dragovicb infino ad quum .

corfo del Fiume Cettina dalla parte


finiftra fette miglia in circa lontano dalle forgen
ti , v'è il Vallone di Dragovich . Quefto luogo , che
fembra veramente una fpelonca de ' ladri , e che lo fu
più volte afilo , è abitato folamente da Calogeri , che
poffiedono quantità di terreno all'intorno , che po
2
trebb ' effere molto opportunamente impiegato al fo
1
ftentamento di alcune povere Famiglie Morlacche
cui manca . Io mi vi portai colla fperanza di trovar
qualche Iſ crizione , portata quì da Monti fuperiori
vicini , ove fi narra , che vi hen orme di due ftabi
limenti Romani , uno de ' quali è più toſto eſteſo , e

1 for
DEL CORSO
32

forſe ella era una Città , di cui mi refta ignoto il


noine . Non mi è riuscito peraltro di trovar veruna
Ifcrizione , poichè tutte , ed erano molte furono im
piegate nella fabbrica del nuovo Convento de' Calo
geri . In un angolo della loro cucina , che molto ec
cede in nerezza la loro barba , leggefi quefto fram
mento
3

PANES FECIT
SE VIVO SI
BI , ET SUIS FE
CIT .

Mi fu parlato di una Caverna a mezzo il Monte


fituato quafi perpendicolarmente fopra il Convento ›
ed andai a vifitarla , ma dopo poco cammino conven
ne tornar indietro , poichè non avea meco i requifi
ti neceflarj , per calarmi in giù da un'altezza di cin
que , o fei paffi . Fui afficurato da Calogeri , che pe
netrarono molto più addentro di me " che ivi fi tro

va un Fiumicello fotterraneo , ed è quello , ch' eſce


fuori alle radici del Monte , e dopo meno di due ti
ri di moſchetto fi unifce colla Cettina . E come do
po l' angufto paffo , per cui fi entra nella Caverna vi
fono veftigi di muraglie , i Calogeri confervano delle
nojofe Storielle , che ne' primi tempi quello era il
domicilio de' loro Preceffori , che facevano colà peni .
tenza . Abbiamo offervato altrove di quante fuperfti
zioni riempian il capo de' Morlacchi del loro rito fu
quefto particolare . Ma quefto farebbe il meno , ſe non
fi abuſaffero della timida ignoranza de' loro feguaci ,
de'quali non fono già Sacerdoti , ma Padroni , e fer
vendofi delle potenti armi della Scomunica intimo
rifcono il Popolo, che a guita delle pecore corre die
tro
DELLA CETTIN A. 33
IL
tro alle loro opinioni , che la efperienza à dimoftrate

} in molt'incontri poco fane . In fimil guifa fi fa , che


dominavano fopra i Mofcoviti avanti Pietro il Gran
de . Un Frate Zoccolante fece di effi il feguente ri
tratto . ,, Tutto il fapere de ' Calogeri confifte nello
7
‫ دو‬fcorticare i devoti : Perchè l'elemofina non ceffi
mai di correre nelle loro mani danno ad inten
ɔɔ
,, dere , che àn da fabbricare Altari , far Croci di argen
,, to , ed altro a capriccio . ,, Qualche Calogero ri
torce l'argomento . Io per non inimicarmi con veru
no , do ragione a tutti , e due .
Profeguendo il cammino lungo le fponde della Cet
tina , che formando piccioli declivj , fcorre lentamen
te per due miglia , ove riceve un buon capo di acqua

nomata Dabar , cui rubba quel pregio , che acquiſte


rebbe correndo da per fe fola per più tratto di cam
mino . Due miglia fotto Dabar paffando alla parte de
ftra della Cettina , v'è un picciolo torrente detto
zcerno-urilo , cioè fonte nera . L'acqua di quefta fon
te dev'effere pregna di particelle ferree , da che il
Monte è abbondantiffimo di ferro , e fe l'interno do
veffe corrispondere alla fuperficie , ella farebbe una
miniera confiderabile , e lo diverebbe ancora più per
la eftenfione di tre miglia 2 che fono da zcerno
urilo ai mulini di Silovizca , ove da per tutto eſterior
mente fi trovano de' pezzi minerali di ferro . lo ne
portai alcuni meco a Padova , e fui afficurato dal Si
"

gnor C. Carburi , rinomato Profeffor di Chimica nel


la Università della Città fteffa , che indicano effere
1 di una buona miniera . Lo fteffo mi fu confermato
dal Chiar. Signor Giovanni Arduini , molto fperimen
tato in queſta materia . Quindi è , che bifogna atten
} tamente elaminare , e vedere i Monti della Dalmazia
avanti di decidere ch' eglino non ànno verun ca
""
E "" rat
DEL CORSO
54
,, rattere de' Monti minerali ‫ ( در‬a ) . Ma non fola

mente di ferro i noftri Monti abbondano , fi à trova


to in qualche luogo , che fi deve paffare fotto filen
zio , dell' oro e dell'argento , e fpecialmente di que
fto ultimo in gran copia . Ne fi creda , che io trala
fci di nominar i luoghi , ove fi trovano , per far mi
ftero : No. Quelli , che fan mistero fra noi in pro
pofito di Mineralogia fono impoftori , che fi oftina
no di raccontar una cofa , perchè non la fanno ; op
pure fono ignoranti ,che vedon l'oro , e l'argento
nelle Piriti , e perfino in certi pezzi di Ardeſia , e
fperando di arricchirfi , duran fatica a comunicar la
propria fortuna ad altri , perchè ad effi loro non ve
niffe tolta .

O vanas bominum mentes ! O pectora caca !

Io non ò efaminato , fe a Promina vi fieno miniere


confiderabili , come volgarmente fi crede , ed alcuni
Scrittori pure lo afficurano . E' cofa indubitabile , che
colà vi fono molte fpaziote Caverne , onde farebbe da
internarfi coladdentro per vedere , fe vi foffero indizj
de' Monti minerali , o reffidui delle miniere che

anticamente fi pretende , che fi fcavaffero . Io poi non


intendo , come il Monte Promina poffa aver analogia
colle miniere , la qual cofa , dice il FORTIS , avrà fat
to ingannare alcuni Dalmatini di creder , che ivi ne
dovrebbe effere argento , ed oro . ( b ) Ma il FOR
TIS probabilmente confonde il Monte Moor fopra
Cliffa con quel di Promina , che fecondo le voci po
po- .

( a ) Fortis Vol. 1. p. 129.


( b ) Vol. 1. ivi .
DELLA CETTINA . 35

2. polari è termine corotto di Mons auri , e quefto colle

2. miniere potrebbe avere analogia . Se poi Moffor deri

1 vaffe da Mons auri , che io già non credo , farebbe da


rintracciar fulla fua vetta la miniera , che Plinio
ripone in fummo cefpite ( a ) quale fendovi , non fa
rebbe fuor di ragione il credere , che il Fiumicello
i
Hyader , ora Salona porti dalle origini fue nell' utcire
Ja
della arena non affatto priva di pagliuzze di oro , che
il FORTIS fi à chiarito , che non è punto vero .
In faccia al Monte Minerale di ferro , le cui radici
0
bagna la Cettina , cinque miglia fotto Dabar , vi è
e
il Fiumicello di Peruchia , che facendo una picciola
1
teatrale caduta , per poco gode di girfene fenza la
Cettina fteffa . L'acqua di Peruchia è celebre fra gli
abitanti de'fuoi contorni , perchè eccita affai bene l'
appetito , e mi differo alcuni , ch ' è molto opportuna
per quelli , che aveffero voglia di darfi al celibato .
Mi fu detto ancora , che ne' tempi eftivi pizzichi di
falfedine , cofa mirabile in tanta copia di acqua , co
me Peruchia . Comunque fi fia però , è da credere ,
ch'ella aveffe di molto buone qualità , perchè i Ro
Imani s'induceffero a farla paffare per mezzo di arca
te fopra il Fiume Cettina , e condurla nella Città di
Equum , fette miglia lontana , come vedremo dip
poi . Un miglio fopra Peruchia , o poco più , v' è u
na Caverna , detta Metagliavizca . Dopo che fi à be
ne camminato entro di efla andando a mano fini
ftra per impraticabili fentieri fi arriva in un luogo
ove tutte le pareti della Caverna fono compofte fu
E 2 per

( a ) Ut nuper in Dalmatia , principatu Neronis fingulis diebus.


etiam quinquagenas libras fundens , cum jam inventum in f..m
mo cefpite . Plin. Hift. Nat. lib. 33. cap. 4.1
36 › DEL CORSO
#
perficialmente di una fpecie di terra ampelitica , me
fcolata con della ocra di ferro , e creta . Trovai an
che de ' pezzi di pietre calcaree cristalizzate , figlie di
un antico Vulcano , colà fucceffo .
Un miglio , e mezzo in circa da Metigliavizca di
cofta a Settentrione giace la Caverna , chiamata Poni
kua . Sull' ingreffo di effa v'è un Ponte , icavato dal
le acque nel Colle , di otto paffi di corda , e preffo
che tanti di faetta . Egli fi rende utile al commodo
paffaggio de' Villici , a cagione di un enorme Lago
che ne'tempi autunali , e Vernali fotto lui formafi ,
e che da origine ad uno ftrepitofo Torrente , che in
poca diftanza converte la picciola Campagna di Bite
lich del giro di tre miglia in un Lago confiderabile
e nulla oftante le voragini , che lo ricevono , alle vol
te formonta le colline , che fan corona alla campa

gna fteffa , e vafli a perdere nella Cettina un po'fot


to a Zeleni-Vir , che per la fua innarrivabile profon
dità. vien così detto , cioè , Voragine verde . In que
fta voragine pretendefi , che vi fien delle Trote e
de' pefci di fmifurata grandezza , e fi narra , che ipe
fcatori ne ftanno lontani per timore di non vederfi
da effi pefci rivolto lo Zopolo ( a ) ch'è quella barches
ta , che adoprafi ne' noftri Fiumi . Da Peruchia facen
do la Cettina una picioliffima caduta a Silovizza ſcor
re con maeſtà per cinque miglia , poco più fino a Ru
min , Fiume che dalla fua Fonte , mi parve di lafciar
efcir

( a ) Zopolo in Illirico fi dice Lagia . Ella è una barchetta ſcavata


in un grande Albero , che non à nè puppa , nè prua , ma fi gui
da , come fi vuole , e fomiglia a quelle antiche barchette
credo io , di alcuni Popoli della Germania , che Tacito chia
ma , Mutabile ut res poffit hinc vel illinc remigium .
DELLA CETTINA . 37

efcir più acqua , che qualunque Fonte della Cettina,


prefa a parte , nè à bifogno di acque , che in lui fi


Ë

fcarichino per andarfene con decoro , cui perde dopo


un abbondante mezzo miglio , unendofi colla Cettina .
Sopra Rumin a Tramontana, intorno a due miglia di
IN. diſtanza , v'è una Caverna , che merita di effere vedu
al. ta pel fuo nobile , e magnifico ingreffo . Io non la ò
To eſaminata internamente che alla parte deftra , ( poi
do chè vi fono due rami ) nè vidi gran pregio ne ' la
vori degli ftillicidj . Si offerva però una infinità di
Vaſche , che cominciano a formarfi dalle acque , in
in cui fi fcorge il principio di una mirabile Maeftria del
la Natura . Alla parte finiftra di quefta Caverna non
fi può andare fenz'ajuto di fcala , o di corda . Il Fiu
me Rumin , oltre gli altri peſci , fomminiftra un abon
dante numero di Tinche , che nullaoftante l'annuo
efterminio , che ne fanno gli abitanti , fi confervano
in sì gran copia , che fe vi fi porgeffe il rimedio di
?
non lafciarle pefcar ne' tempi delle loro congiunzioni
e matrimoniali , farebbe fperabile , che le Tinche di
Rumin , facendole feccare , unitamente a quelle del
fi le altre acque , e fpecialmente della Cettina , potel
& fero divenire un buón , ed utile capo di commercio

e farebbono preferibili a certi difguftanti , e fchifoli


pefci , per cui tanto foldo negli altrui Stati annual
mente fi confuma . Si unifcano alle Tinche le An

guille , e varj altri generi di pefci de' Laghi , e de'


Fiumi della Dalmazia , e fi vedrà , che fi avrà po
chiffimo bifogno de' pefci forestieri , parlo de ' più
cattivi . Non è però l'arte pefcatoria si male intefa
fra i noftri Morlacchi , che i pefcatori non fappiano

pigliare de' pefci in quantità . Il folo difetto è di non


faper pefcar a tempo . Il modo , con cui pefcano le
Tinche , è il feguente . Si formano molte caneſtre
ova.
SO
38 DEL COR

ovali di tante bacchette incroccichiate , ed intralciate


con un'apertura conica nel mezzo , e le fi pongono
in diverfi fiti nell'acqua . I pefci , che van guizzan
do pell'acqua s'imprigionano inavvertentemente nel
le caneftre , e non poffono più liberarfene . Queste ca
neftre fomigliano , a mio credere , ai Lavorieri , che fi
adoperano nelle Lagune dell' Adriatico , e che "} fo.
‫ در‬no que' ricinti di canne , come dice il FORTIS, mae
,,
22 ftrevolmente piantate , ne'quali internate , che fie
,, no le Anguille ( od altro pefce ) non trovano più
‫ در‬il modo di uſcirne . ,,

S. V I.

Rovine della Città di Equum ..

N miglio , e mezzo in circa più fotto a Ru


UNmin vi fono le rovine di Equum . Ove antica
mente forgeva quefta Città , non fi vedon a prima
vifta , che cefpugli , ed erbe . Qual cangiamento !
Ella era piantata poco lungi dal Fiume ,
fopra una
collinetta , non molto elevata , e da reffidui di grof
ſe fondamenta di mura , fparfe in qualche luogo all'
intorno compariſce , ch'ella è ftata molto eftefa . Se
fi eccettui un pavimento alla Mofaica , che fi trova
pochi palmi fotterra , ed un acquedotto , di cui di
rem più innanzi , altre veftigia non ci reftan delle
fabbriche Romane , nè fi può prefumere di poter tro
var gran cofa anche fcavando , da che innumerabili
Lapide con pregevoli Ifcrizioni furono tutte impie
gate nelle fabbriche delle Cafe di Sign . I Morlacchi
fcavando pietrame , trovarono fei anni fà una Lapi
da , dedicata ad un uomo di gran merito , e fembra ,
che ſia ſtata eretta ai tempi di Trajano . „, La barba

53 ra
DELLA CETTINA .
39
04 ,, ra ignoranza degli ícavatori , dice il FORTIS la
ap ,, ruppe per trafportarla a Sign con minor fatica
DO " ond'è , che di tre pezzi ne manchi uno , nel qua
99 le appunto era contenuto il nome del ragguarde
39 vole uomo , a cui l'onorifica Lapida fu eretta . "
*S8

Ciò però , che fi à da credere fu quefto propofito


è, che due foli pezzi della Lapida furono trovati
De quafi nell'ifteffo modo , che gli ebbe a vedere il FOR
TIS , e gli ſcavatori furono molto diligenti nel trarli
fuori , mentre i due pezzi erano in qualche diſtanza
l'uno dall ' altro . Si pentirono poi della cominciata
diligenza , quindi è , che non trovarono il terzo pez
zo , che ardirei di afficurare effere poco diftante dal
luogo ove gli altri due furono trovati , fu cui leggefi
quefta Ifcrizione .

PR. P. R.
PROVIN C. SYRIA E
LEG. AU G. PR . PR.
PROVINC. BRITTANA E
LEG. AU G.
PR . PRO PR .
VINCIA E. GERMAN.
INFERIORIS . PRAE F.
A ERA R I. SATURNI.
LEG. LE G. XXX . ULT.
PRAETOR TRIBI III
PLEBIS . QUAT EEN
TAU G.
A. F. F.
AEQUENSES
MUNICIPES .

Non faprei perchè quefta Città ſia detta dagli abi


tanti Trojan-Grad , vale a dir Trajanopoli , ma ragion
vuole , ch'ella fia ftata riſtorata da Trajano , che fecon
do
40 DEL CORSO

do il confueto volle darle il fuo nome . Abbiamo dalle

Istorie , che quefto Imperatore fi diftinfe dagli altri ,


anche per la magnificenza delle Opere pubbliche . Non
farebbe irragionevole congettura il fofpettar , ch'egli
abbia avuto il merito dell'acquedotto di Aquum . El
la è opera di lui veramente degna . Offervando i ve
ftigi di quefto acquedotto , che di tratto in tratto fi
lafciavan , e fi lafcian tuttora vedere , fi venne in co
gnizione , che l'acqua venia condotta da fette miglia
lontano . Ella era di ottima qualità , come vedemmo
altrove , ed era tolta dal Fiumicello Peruchia , e fe
guitava il fuo cammino dalla parte oppofta della Cet
tina per due miglia in circa , indi attravverfandola
per mezzo di arcate nel luogo detto Silovizca , ove
reſta una nozion confufa , che vi foffe un Ponte , e
trammezzando Valloni , arrivava finalmente ad quum
Nel luogo di Silovizca , oggidì per verità , nè v'è
Ponte , ne vi fon archi , bensì qualche reffiduo di an
tiche rovine . Ma effendovi da una parte , e dall'al
tra del Fiume in quel luogo veftigi di un acquedot
to , e chiaro , che ivi doveffero effere i fuoi archi , è
forfe anche il Ponte infieme . Io non vorrei che la

mancanza de' veftigi di queſto acquedotto , che fi fce


ma di giorno in giorno , perchè viene fcavato , faceſ
fe credere a qualche Barbafforo in avvenire che io

ciò fcriva per far onore al proprio paeſe , in quella


guifa che la mancanza delle veftigia del famofo acque
dotto di Trajano , che fi crede tolto alla caſcata di
Scardona , e condotto fino a Zara vecchia , fece fcri
vere al FORTIS l'inefiftenza di una tal opera , taccian
do d'inefatezza il noftro Lucio , ed il Gliubavaz . Mi
fu detto da Perfone degne di fede , che alcuni ref
fidui di arcate fi offervano ancora , laddove fi fup-.

pone , che doveffero paffare la acque di Trajano , ond'


è da
DELLA CETTINA .
41

è da temere , che un giorno il FORTIS venga ripreso


di non aver ben eſaminati i veftigi , ed allora e fa
CA rebbe tanto meno fcufabile del Lucio 2 e del Gliuba
Not vaz , quanto maggior differenza paffa effi ‫ در‬che
da
84

,, non ben conofcevano la contrada , che giace fra


P

,, Skradinski-Slap , e le marine di Zara ( della qual


4 66
,, erano , mentr ' effi vivevano poffeditori i Turchi´) “
al FORTIS , ch' ebbe l'agio di vifitarla perfonalmente .
La impoffibilità poi , ch'ei mette di condur l'acqua
dalla caſcata di Scardona a Zara vecchia è l'altezza
de' Monti intermedj . ( a ) Ma ciò vedranno quelli ,
FF

cui l'apparenza non puote comandare , e de' quali la


Scienza delle Matematiche è l'unica Profeffione , nè
il mio debole intendimento permette di meſcolarmi
vi . E ritornando all ' Acquedotto di Aquum , il FOR
TIS s'ingannò di gran lunga dicendo , che ‫ در‬fu di un fian

co della collina di Equum fù anticamente un Anfiteatro ,


non molto grande , per quanto appariſce dalle di lui ro
vine , circolarmente difpofte , e ricoperte di terra , e
1 d'erba. " Quefte rovine non fono altro , che veſtigi
J che fi divide in due , e nefluno
dell'Acquedotto ,
può faperlo meglio di me , che m'internai ſtriſciando ,
come una bifcia colà dentro con una fcheggia di lapino in
no. La imboccatura dell'Acquedotto non è tanto fpa
ziofa , che un uomo poffa entrarvi a quattro mani 2
fenza molto difagio , come afferisce il FORTIS , ma
quella ch'effo vide era tale , e qualche paffo più in
nanzi di quel , che lo è al prefente , e l'acqua , che
vi paſſava , fi poteva dir un piccolo Fiumicello .

§. VII.

a ) Vol. primo pag. 24


F
42 DEL CORSO

S. VIL

Delle Colline Vulcaniche , e de' Laghi di Krign.

Æquum , o 16 Troian-Grad
Partendo dalla Città di A
o fervendofi del termine più comune da Krign ,
པནྟི །
at fianco di effo, paffato un piccolo rivoletto , vi è
fubito una collina di ragionevole altezza , che domi
na la bella Campagna all' intorno , e fotto cui alla
parte Occidentale , fono i due Laghi . • Quefta colli
na , come l'altra , che l'è dappreffe chiamo Vulcani
che , perchè il FORTIS le chiamò tali , ma io confide

rerò in effe tutto altro . Sopra una di effe appariſce un


picciolo Tempio ora diftrutto , e fembra fia ftato in

nalzato fopra le rovine di un Tempio pagano . Il gu


fto dell'Architettura è quello de' Calogeri prefenti , e
lo è per confeguenza di que' de ' primi tempi della
Chiefa , giacchè i Calogeri non alterarono mai il gu
fto delle fabbriche antiche . Egli è un monumento ,
che potrebbe provare in parte , che i primi Criſtiani ,
che arrivarono in Dalmazia dalle parti Settentriona
li , e que dell'Oceano glaciale furono del rito Gre

co . Oudito taluni difputare fu queſto punto , ma


baſta eſaminare qual Religione dominaffe fra gl ' Im
peratori di Oriente ne' primi Secoli della Chiefa ,
e la queftione è finita . Quivi dicono i Morlacchi
che S. Giorgio fece quel prodigio di ammazzar il dra
go , che forgeva da uno de ' Laghi , e già già ſi pre
parava a trangugiar la Figlia del Re , a cui era toc
cata la forte di efponerfegli . Chi efamina bene la

Storia , vedrà che ai tempi di S. Giorgio non vi e


rano altri Re , che comandaffero in Dalmazia , che
gl'Imperatori Romani , e che il fuddetto prodigio è
fuc
DELLA CETTINA . 43

facceduto altrove , oppure ch'ella è una mera favo


la , inventata dal fanatifmo , e confervata dalla igno
ranza. In fatti ai più fvegliati de Morlacchi il rac
conto fembra più religiofo , che vero . Sopra l'altra
collinetta , alla prima quafi contigua non vi furono
fabbriche di forte alcuna , ma fra gli Alberi e fotto
una grotta di Geffo fi afconde un Laghetto , in cui
fi trovano delle teltugini acquatiche . Gli altri due
Laghi , che fono dalla parte oppofta della collina , di
vifi da un iftmo , per di fotto a cui comunicano , ab
bondano di Tinche di color , che trae molto al neric
cio , e piene di lifche . Quefte lifche , che in Islavo fi
chiaman dlacche àn fatto dire dal FORTIS , che gli a
bitanti pretendono , che vi fien pefci di una fpecie
irſuta ; ma egli non era in dovere di faper che dlac
che in lingua noftra fignifica egualmente peli , с
lifche di pefce . Con la fteffa precifione ei fcrive , che
Laghi di Krign fono fituati nella Prateria di Margu
de, qual nome appartiene ad una collina più in fu
fopra Caracafcizca , per altro non meritava il fuo in
gegno di badar a tali minuzie .
4
Gli abitanti della Villa Caracafcizca , poco diftan
*
te da Krign , fono quafi tutti Zingari . Confervafi fra
-Morlacchi una pia memoria , che questa razza di gen
te , diverfa da effi loro per lo taglio di vifo , per la
nerezza della cute , e per malizie le più fottili , fia
l'avvanzo de'feguaci di Faraone , a'quali riufci di li
berarfi dalle acque di Egitto fopra alcune caffe de'
Tamburi , che battean per meftiere , loro proprio fra
noi anche oggi giorno , quando , i Territoriali fi met
.
tono alle armi , ed in tutte le pubbliche funzioni .
Io non mi fono prefiffo di efaminare quefto raccon
to , ma uno de' più accreditati Autori è di parere ,
91 che i reffidui di quegli antichi vagabondi , che fi
F 2 9‫ ܕܕ‬chia
44 DEL CORSO

"" chiaman Zingari , fono gli avvanzi degli Egizj «


che in Francia effo crede , che l'àn prefi per Boemi ,
e s'è vero , che ciò fia in Francia , effi fi ànno ap
propriata la lingua Boema , come la noftra Slava , che
le fomiglia affatto , fi appropriarono quefti Zingari di 1
Caracalcizca , non effendovi altra differenza , che il
modo Zingarefco di pronunciare un po ' nel naſo , di
verfo dal noftro . Effi deggiono molto al FORTIS , che
diffe , che qui fi occupano pacificamente del lavo
"" ro della terra , e più comunemente delle manifat
,, ture di ferro , arte che fembra loro propria , e in
,, cui riescono a meraviglia , fe fi guardi alla fempli
59 cità degli ftromenti , che adoprano . " Poche pa
role baftano per efprimere la indole di quefta feccia
infeſta : Rubare , ingannare , e far i birboni fono le
lor arti principali . lo ne porterò un eſempio che
21
potrà valer per cento . Filippo Nafich , Zingaro di
nafcita fi mife in capo di vivere a forza d'inganni
e fottigliezze ; ma per far la fua fortuna ftimò bene
di allontanarfr dalla Patria . La prima volta fe ne an
dò in Turchia e dopo averfi ammogliato , e fatto
circoncidere rubando certe carte ad un Turco di

qualità , passò nello Stato Auftriaco , fpacciandofi per



uno de ' Signori della Bofnia , che rinunciava alla Fe
de Maomettana . In guiderdone di ciò , egli ebbe l'o
nore , come fi narra , di aver per Compare S. A. I.
Giuſeppe Secondo , e gli fu dato un impiego da po
ter vivere con decoro . E mentre vivea con fomma
tranquillità , contento di effere paffato dal miferabil
effere di fcozzone a quello di Comandante , gli fi av
vicinò un Padre Zoccolante della Dalmazia , facendo .
gli capire di conofcerlo . Lo Zingaro avaro per natu
ra non mancò di moftrarfi generofo col fuo conoſcen
te , quale fendof reſo importuno colle fue eforbitan
ti
DELLA CETTINA. 45

ti ricerche fu caufa , che il povero Nafich fene fug


g in fretta dagli Stati Auftriaci . Ritornatofene in
Turchia per colorare vieppiù la fua impoftura , fi co
minciò fpacciar per Medico , il che gli giovò per al
quanto tempo . Ma temendo fempre di effere fcoper
to , fi trasferì a Venezia e da di là a Padova , già
10
quattro anni , ove io mi trovava , come al prefente
pure , allo ftudio . Effo faceva credere a tutti di ef
fere Maomettano , e che illuminato da una Pötenza
fopranaturale andava à ricever il Battefimo a Roma ,
e non con fomma difficoltà gli riuscì di vender luc
ciole per lanterne . Mi fu fatto credere , che allora

qualche divoto di Padova in benemerenza della con


verfione alla noſtra Fede , gli voleffe affegnare il man
tenimento per tutto il corfo della fua vita , purchè
fi fermaffe feco lui , ma effo giudicò più opportuno
dopo il cumulo di qualche dozina di Zechini di par
tirfene per Roma , avendofi anche accorto , che io lo
conoſceva . Vi fu un importuno , ed imprudente Pre
te , che voleva , io faceffi una giurata fede di cono
fcerlo , nè fo a qual fine , non ebbe però il piacere
di ottenere il fuo intento . Filippo Nafich a Roma
fece buona giornata , e fu compatito , per quanto fi
udiva dire , da fua Santità Clemente Decimoquar
to , allora Regnante . Da Roma pafsò a Napoli , ove
fi vuol , che fia prefentemente in figura di cuftode .
alle porte di un Prencipe Napolitano . Non è pre
gio dell' opera il riferir degli altri inganni di que
fto Zingaro Bafta fapere , che di ugual pafta fono
tutti i fuoi Nazionali . Non è già per quefto , ch'
effi non fi occupino qualche poco anche del lavoro
della terra , e delle manifatture di ferro , che ordi
nariamente conſiſtono in ferri , e chiodi da cavallo .
I Fabri Morlacchi pell'orrore , che anno per queſta
Na
46 DEL CORSO

Nazione , non ufan mai di farne , ficchè il far chior


di , e ferri da cavallo è meftiere fra noi de'toli Zăn-.
gari , che vi rieſcono bene .

§. VIIE

Dell'acqua di Sutina , e luoghi aggiacenti ...

E' un piccolo rivolo , non perenne in tutte le


VEftagioni dell'anno , che attravvérfa Caracafcizca
da cui prende il nome , e di verno diventa un tor
rente confiderabile . Ora lungo le rive , ed ora lopra il
letto di effo , io , mi pofi a camminare non già perefa
minare , fe i fuoi colli fituati più addentro fieno di
Natura Vulcanica , o s'ei conduce lave ferruginoſe
pere , ed altre pietre ora grigie , ora rofficcie della
iftella Natura , come offervò il FORTIS , ma folamen
**
te per vedere d'onde trae la fua origine , e fui chia
rito , che l'acqua di Sutina , e Caracafcizca fono due
nomi , ed un'acqua fola . Il Torrente di Sutina non
à una forgente precifa , bensi viene formato dalle

acque eventuali de' Monti , e da taluni piccioli ru


fceletti , e fonti , che in lui perdonfi , tra' quali non
fi lafcia di numerare il torrente detto Gipalovo Urilo ,
ch'è nella Valle di Lugane, pofto a Tramontana riguar
do a Sutina . E lafciando da parte la quantità degli
ftrati , in cui fi trovano de' Corpi marini , io volli

far replicate offervazioni fopra l'albero anti- Diluvia


no , fe così è lecito chiamarlo , che il FORTIS lafcia
decidere a chi ne la più di lui da qual antica accet❤
ta ei fia ftato tagliato . Io per me direi , che bafta un
uomo non prevenuto per ifciogliere tal difficoltà . La
ragione , che il FORTIS adduce per provar la fua an
tica verità è , che il tronco dell'albero era mezzo
fot
DELLA CETTINA . 47

fotterrato , allor quando ei colle proprie mani cavan .


nie do la terra, lo à mello a netto . Ma doveva egli an
Lan cora riflettere , che quefta terra potea cader dall'alto ,
giacchè il tronco era pofto in un fito , molto atto a
trattenerla . E poi fe il tronco doveffe vantar grande
antichità , perchè non gli è fucceduta qualche incro
S ftazione da tempi così rimoti ai noſtri ? Io però con
tutta modeftia venero la opinione del FORTIS , come
la più comunemente abbracciata . Ma non fo com
prendere qual utile fi poffa cavare dal carbon foffile ,
e dalla terra ampelitica , che fuggerisce il FORTIS
014 come cofa proficua. al riſparmio de' gran bofchi del
littorale per la deftillazione dell'acqua vite . Da un
fimil fuggerimento dedurebbe taluno , che vi fa per
la eftenfione di qualche miglio di quefto carbon fof
file . Ella non è così . Avrei fommo rimorto di affi
e,
la curare così in fu due piedi , che il carbon foffile fi
eftendeffe più di cento paffi Geometrici . Le pareti
del Vallone , per cui paffa l'acqua di Gipalovo Urilo ,
fono • folamente compofte di tanti ftrati di carbone .
0 Internandofi nel Monte , egli fparifce , Di gran pro
all fitto in vero egli è queſto ritrovato agli abitanti
TO delle 虐 marine per la confervazione degli alberi ! Cre
102 dat Judeus Apella. Ma deguitando a camminare fopra
il letto del Torrente Sutina poco all'infu fopra Gipa
tovo-urito , fi comincia entrare in un Vallone , che fi
eftende per tre miglia in circa , per cui fcorre quafi
perennemente l'acqua , e deve attraer a fe qualun
que Storico Naturale , cui porgerebbe
occafione di
far delle atili offervazioni . I due Monti , 来 che forma
no queſto Vallone fono altiffimi , e molto alpeftri ,
01 ma decorati dagli alberi in modo , che fanno dimen
L ticare buona parte della orridezza , propria della lo
To fituazione . L'acqua di Sutina avanti di metter ca
po
48
DEL CORSO

po in Cettina fotto Equum dalla parte fuperiore ove


fu la Città , corre lo spazio di otto miglia in circa ,
ed arrivando a Caracalcizca prende il nome di quella
Villetta lafciando il primiero . Quefta mutazione de'
nomi fece credere al FORTIS, ed anche affegnare nel
la fua carta Topografica , che Cararafcizca , e Sutina fieno
due acque diverfe : ei peraltro è molto fcufabile , che
non avea bene offervato il loro corfo lungo le rive .
Che fe ciò fatto aveffe , io mi perfuado , neppur a

vrebbe fcritto , che la Campagna di Sign ,, è refa


infalubre dall'acqua di Sutina , che vi fi perde impa
ludando . "" ma di ciò torneremo a dire .

Oltrepaffata Sutina " fi entra nella Campagna di


Much , che fi eftende per tre miglia , e più in lun
ghezza , ma ella è poco larga . Quefta Campagna è
celebre per la diftinta , e buona qualità di formento,
che produce . La più offervabile cofa , dice il FOR
,, TIS , che io abbia colà veduto , furono de'gran maf
‫ در‬fi di Breccia macchiata di pagonazzo , e di altri
"" beliffimi colori . Superbe Colonne , e magnifici mo
,, numenti potrebbonfene lavorare , fe il luogo foffe
‫و‬,,
‫ د‬meno lontano dal mare , o più praticabili le ftra
‫ ر‬de intermedie . " Io me ne intendo poco per par
‫د‬,,
lar con ifchiettezza di queſta Breccia , di cui il FOR
TIS farebbe tanti bei lavori , ma fe la efperienza puo
te infegnare qualche cofa , fi fa , che fi potrebbe eſe
guire un qualche pezzo d' imbufto > e cofe fimili ,
non effendo coftante la Breccia fteffa ne' fuoi colori .
Anche io avea portato meco dalla Dalmazia un fu
perbo pezzo di marmo , e moftratolo ad un Profeffore ,
mi diffe . 59 Il marmo farebbe bello , fe le ftratifica
,, zioni del Monte , ov'è trovato , corrispondeffero a
", quefto pocolino , che non corrispondevano . Se
io mi aveffi dilettato di ciarlataneria , avrei fatto in
tra
2:52

DELLA CETINA . 49
R

traprendere un viaggio inutilmente a qualche inten


dente di queſta materia , dandogli ad intendere , che
vi avrebbe trovato il proprio conto . Ma il Cielo mi
guardi da sì fatte impofture ! Verfo il Monte a Tra
montana si offervan delle rovine , ricoperte di terra ,
e di erba , di un qualche ftabilimento Romano , e non
oferei decidere , fe qui veramente vi foffe mai ſtata
una Città , o no . Fra quelle rovine vicino ad un

acqua detta Stobrez fi trovò, cinque anni fà , la ſeguen


te Iſcrizione , che prometteva teforo alla gente fu .
perſtizioſa , ed ignorante

M. VALERIO
DONICO
NATUS DOM O
CELEIA. E. .7. CHOR. III
.
ALPINORUM. FECIT.
HERENNIA PUDEN ..
IT II A

I II CONIUGI
BENE MERENTI .

To fui avifitare tutt'all'intorno la Chieſa di S.


+
Pietro fituata fu di una picciola collinetta , per ve
der fe vi foffe qualche Iſcrizione , ma indarno . Mi
fu detta una cofa , che veramente fa compaffione ,
che queſta Chiefa , che avrebbe bifogno di effere di
latata per lo accrefcimento della popolazione , che fi
fa di anno in anno , non la vogliono disfare alcuni
Villici , perchè la tradizionale ignoranza à conſervato
loro , ch'ella è la prima di tutte le Chiefe Criftia
ne , fabbricate in Dalmazia . In fatti è degno di ef

fere laſciato ai poſteri un si prezioſo monumento dell '


G an
DEL CORSO
50
antichità . Io non configlierei però un Antiquario di
muover un paffo per vederlo . Il pio Parocco di S.
Pietro , avendo intele le mie premure , s'inviò meco
per un miglio di ftrada ad una Chiefa , dedicata al
la B. Vergine , ove in un angolo eſterno di un alta
re fuori della Chiefa mi fece leggere la Iſcrizione ,

che fiegue .

CASTORI ET POLLUCI
SACERUM
FABERICIA PIERIS
V. S. L. M.

E per fecondare vieppiù il mio intento , mi con.


duffè all'altro Parocco della Madonna , perchè mi daf
fe qualche lume migliore , fe ne aveffe . Qual diver
fità ! In tuono grave il vecchio Zoccolante , che fi
apparava a celebrar la meffa , e che non avea , anco
ra bene fpogliati i pregiudizj della fanciullezza , ( quai
confiftono in creder gli Storici Naturali pazzi , e gli
antiquarj fcava- tefori ) mi diffe', che ,, quefto è un
operare contro le Leggi del Principato l'andar per le
Ville a legger le Ifcrizioni per ifcavar de' Tefori . ,,
"
Ma Padre io gli diffi , fapete voi a qual ufo fieno

fatte tutte le Ifcrizioni ? Eh ! rifpofe , fiete giovine


per volerla impor a me . Era in mia compagnia il rag
guardevole Signor Co: Giuseppe Ofner , che a cagion di
onore mi giova nominarlo , per le fingolari qualità ,
che lo diftinguono , il quale abbandonate le delizie dell'
Italia fe ne venia meco per quefti luoghi alpeftri ,
amando meglio di offervar qui le prodezze della Na
tura , che altrove le finezze dell'arte . In preſenza
dunque di quefto rinomato Soggetto foreftiere mi
fpiaceva , che il mio Zoccolante Nazionale balbettaffe
in
252

DELLA CETTINA . 51
2

S. in Italiano le furiferite pazzie . Gli diffi in Illirico

ch'e vergogna il dimoftrarfi così fcemo di cervello ap


po un Foreftiere , ed egl'inconfideratamente tornò a
confermar la propria opinione , ed impaziente mi chie
dea cofa voleffe fignificare la Ifcrizione , incaftrata nel
la rozza muraglia dell'altare . Allora io , quafi fdegna
to , gli diffi , facendo un mifto di lingua Illirica , ed
Italiana ; Padre , la Ifcrizione , che fi legge nella mu
raglia del vostro altare è un voto , dedicato a Cafto
re , e Polluce , ch'erano del numero degli Dei de'
Romani , e fomiglia a que voti , che i Morlacchi gior
nalmente vi lafciano in Chiefa , colla differenza , che i
Romani offrivano i voti alle falſe Deità , e li fcol
pivano ne faffi , perchè reftaffero memorie eterne , ed
i Morlacchi gli offrono al vero Dio , ed a' fuoi Santi
in lamette di argento , che non vi farà già perico
lo , che voi le laſciate a pofteri . Il Frate non vole
va intender ragione , ed io era più pazzo a contra
ftar con effo lui , e prendendo finalmente il congedo
me ne andai in fanta pace . Si dice , che all'intorno
delle Montagne di Much vi fieno delle miniere di
rame , e di ferro . Ciò fi potrebbe dare , ma io non le
ò vedute , nè voglio contar fu le voci popolari .
Ghildavaz , e Prugovo , che fono in qualche mo
do dalla parte dell' oftro rispetto alla Campagna di
Much , fono due ingrate Valli , che richiedefi la ſchie
na degli abitanti , che per dura neceffità fi degnano
P
trattar la zappa , per ricavar qualche utilità dal pro
dotto de'grani . Ma quel , ch'è peggio la Valle di

Prugovo i converte di Verno in un profondiffimo


Lago , e non vi fi ponno per confeguenza feminar i
grani i più utili . 22 Il Fiume di Salona , dice il FOR
" TIS , ch'efce già formato dalle radici del Monte
, e quello de' mulini di Traù devono probabilmente
G 2 23 l'o
DEL CORSO
52

‫ دو‬l'origine , e gli accrefcimenti loro alle acque , che


,,
59 fi fprofondano da quefta , e fimili Valli fotterra . "
(a a ) Si può dare , che l ' acqua de' mulini di Traù
nafca dalle acque fotterranee della Valle di Prugovo ,
ma il fiume Salona fi à offervato , che à dell ' analo .
' udito dire , che una
gia più tofto colla Cettina . O
volta fi provò gettare varj facchi di paglia in una
delle voragini di Prugovo , e fu offervato , che que
fta paglia fi trovò in un'acqua dolce ne' fcogli di Si
benico . Ma creda chi vuole a quefta favola , io no .
Ai tre di Luglio l'anno fcorfo in Dalmazia fi fentì
un fracaffo di tuono a Ciel fereno . E' cofa da ridere il

fentire alcune opinioni Fifico - volgari fra noi fu que


to punto . Dicevano taluni di aver veduta una tefta,
che gettava fuoco da tutte le parti , e che in un bat
ter di ciglio pafsò dall' Occidente all'Oriente . O'fen
tito io pure il romore , ma non vidi tefta di forte al
cuna , che butaffe , fuoco , che che con preftezza mi
fia pofto ad offervare . Alcuni altri fi mettevano in
cofternazione , che non doveffe predir qualche fune
to accidente quefto fenomeno inufitato . Diverſi Mor
lacchi dicevano poi , che la caufa dello ftrepito foffe
ftato un foco violento , efcito delle vifcere della ter
ra ne'contorni di Prugovo, nel luogo , detto , Zcerniçin
Lugb . Questi ultimi ragionavano meglio degli altri ,
ma la maggior parte degli abitanti di que'contorni mi
afficurò , che ciò non è punto vero , io però non eb
bi l'agio di elaminar perfonalmente la verità .

§. IX.

( a ) Vol. 2. p. 56.
DELLA CETTINA . 53

§. IX .

Della Fortezza di Sign ; e della fonte falfa:


di Glavizce .
1
1
A Fortezza di Sign , che in molte carte Geografi
L che viene chiamata col nome di sfynga , avanti
l'ufo del cannone , e qualche anno addietro poteva
ben dirfi forte , che che non vi fi veda in efla prin
cipio di buon gufto di Architettura militare . Questa
( dopo effere ftata picciola parte del Regno de' Dal
matini antichi , governata dagli avidi Romani , op
preffi in feguito dalla incurfione degli Slavi , ed altri
Popoli Settentrionali di fimile lingua , e coftumi , che
per la diffenfione de'loro Bani , e Re , che uniti po
tevan fervir di terrore a qualunque Nazione , refta
rono preda de' Turchi ) del 1686. è paffata alla ob
bedienza della Sereniffima Republica di Venezia , che col
le armi alla mano ebbe a fare la conquista , e ne go
de al prefente il giufto , e legitimo poffeffo . Forfe
qui anticamente vi farà ftato qualche Caftello , ma s'
inganna , chi vuole , che quefto fia Aleta , fe dobbia
mo credere a Tolomeo , citato da Carlo Steffano
che la ripone nel luogo , che a' fuoi tempi fi diceva
Most , Ponte , ed ignoto mi refta dov'ei fia , fe non
foffe il Mostar , che per l'antichità certamente fu così
proclamato , cioè Ponte Vecchio . ( a ) Dalla parte Occi
den

-( a) Mostar è quaranta miglia all' incirca fopra Imofchi . Ivi


efifte un fuperbiffimo ponte , monumento dell' antichità › de.
gno di effere molto ammirato > e che attraerebbe a fe molti
Foreftieri , fe non foffe in mano degli ombrofi Maomettani .
DEL CORSO
54
dentale della Fortezza entro un Vallone forgeva an
ticamente uno ftabilimento Romano . Il fito non è
deliziofo al par di quello degli abitanti prefenti dal
la parte oppofta , ma fembra , che maggior cura de'
Romani foffe ftata di fituarfi , ove poteflero aver dell'
acqua di buona qualità , che ove poteflero goder una
' ragionevole ch ' effi abbiano
dilettevole veduta . E
avuto poco buon genio anche per l'Agricoltura . L'am
pia , ed ubertofa Campagna di quefto paefe , che fi
no al principio di quefto Secolo non era altro , che folto
bofco , e perciò un nido di Lupi , ed Orfi , lo dimo
ftra quanto bafta . Mi fi potrebbe opporre , che dai
tempi de' Romani potevano fuccedere mutazioni con
fiderabili , ed io non vi contradico . Ma fe i Romani
foffero ftati Agricoltori , non avrebbono lafciato il Fiu
me Cettina in abbandono a fe fteffo fenz' argini , e
ſenza ripari di forte alcuna . Sembra , che il FORTIS
a torto penda a dar merito al Municipio Equenfe ,
ch'effendo fituato poco lungi dalle fponde di queſto
Fiume , non lo avrà dic'egli , laſciato in abbandono a
fe medefimo . Non v'è avvanzo immaginabile lungo
le rive della Cettina , che ci poffa far credere , che
una volta ella foffe arginata . E poi non è naturale ,
che un Popolo depredatore , e conquistatore , come
lo erano i Romani , poffi aver gran cura di coltivar
i campi . Chi à da vivere con quel degli altri , non
gli paffa mai per la mente di darfi ad una vita la
boriofa , e ftentata ( a ) In fatti il travaglio della
Ter

( a ) Il Prencipe della Politica , voglio dire il grande Tacito a


quefto propofito ne' coftumi de' Germani dice : pigrum quinim
mo, infers videtur fudore acquirere , quod poffis fanguine pa
rare .
DELLA CETTINA. 55

Terra , fotto gl' Imperatori , era divenuto un uffizio


10
fervile . Che le i Romani mandavano delle Colonie

qui , e per tutta la Dalmazia , quefto era più per te


ner oppreffi i Popoli ftranieri , che per la coltura del
le terre . La magnificenza delle Fabbriche , delle

ftrade pubbliche , e degli acquedotti , di cui reftan


CA poche veſtigia , e meno memorie , erano i pregi de'
33

0. Romani . Dalla facilità delle ftrade , allora praticabili ,


fi può congetturar , che ai tempi loro il commercio
in Dalmazia foffe più florido , nè penfavano effi , che
53

la orridezza , e i dirupi poteffero effere d' oftacolo alle


incurſioni de'nemici , fapendo bene , che i guaſtatori
--

in poco tempo per ogni fentiero il più difficile pote


vano agevolar il paffaggio a qualunque corpo di Efer
cito. Avvanzi di antichità Romane più non fi trovano
fopra terra > fuorchè una capella intagliata nel faffo
vivo di una collinetta , e non andrà molto , che an
che questa refterà coperta di terra . E' probabile , ch
effa capella ferviffe di Tempietto a' Romani , ed in
qualche occafione fervì di Tempio , e domicilio anche
a' Cattolici . Vicino a queſto Tempio fufifte qualche
$
pezzo di fondamento di mura , ora diftrutte . Si con
fervano ancora le veftigia di un picciolo acquedotto ,
che qui portava l'acqua da un Monte vicino per un
miglio in circa . Convien credere , e la eſperienza lo
dimoftra , che quell'acqua foffe la miglior di que'con
torni , perchè altrimenti fi avrebbono , credo io , i Ro
mani fervito delle acque vicine , che loro erano per
così dire a mano . Qui fi trovarono alcuni pezzi di
Colonne di marmo , e già non molti anni tre pezzi
di una lapida fepolcrale , in uno de'quali v'è una co
rona , diftintivo , come ognun fa , che davano i Sol
dati ai Comandanti delle Legioni , cui erano ben af
fetti . L'altro pezzo , fu cui vi era fcritto , fu con
con
SO
56 DEL COR

vertito in una muraglia di cafa . Il terzo , oltre i fa


fci confolari , contiene una crizione , che gli Anti
quarj credono alquanto mancante . Eccola .

SEX. IV
ANI . SILVA
SUMMUS . C.
SUFFRAGIO

LEG. VII. C. P. F. AED .


ORDINE PRIMUS

IIII VIR. I. D. PONT.


IN ACCEP.
H. S. H.

Non è già quefta trovata nel luogo detto le Fon


tane , come dice il FORTIS , ov'efifteva , quando ei la
vide , ed aggiugne , che parecchie cofe antiche ivi fi
trovarono . E' vero che la diftanza dal luogo , ove fi
trovò la Iſcrizione , al luogo , ove la fi trova , è pic
ciola . Ma nella ifteffa maniera > che da una picciola

diſtanza fu trafportata quì , lo poteva effere anche


da venti miglia . Come dunque credere al FORTIS
quando ci parla di cofe molto lontane , e che poco ,
o niente le à eſaminate , fe in una informazione di
così lieve rimarco , conferva tanto poco di eſatezza ?
L'altra Ifcrizione , ben confervata in marmo Greco ,
che accenna il FORTIS è la feguente .
Y
LIBERO AUG .
SACRUM
L. AEBUTIUS L. F.
SER . CELER AED .
ПI VIR. I. D. E. V. P.
Ella
DELLA CETTINA. 57

Ella certamente fecondo le relazioni , laſciate da


alcuni vecchi , fu portata dalla Città di Equum quat
tro buone miglia diftante da Sign . Molte altre
Ifcrizioni furono trovate a Sign , che s' impiegarono
nelle fabbriche delle Cafe . Ci rimane qualche fram
mento , che non val la pena di trafcriverlo , nulla o
ftante il feguente , benchè fien poche parole , egli è
intelligibile , e non voglio ommetterlo .

DIVA MAT - -
DIVI HA -

Dopo effere partito da Sign , mi fu fcritto , che fi


trovò un altro pezzo corrifpondente a quefto fram
mento di Lapida . Io non fo cofa poffa effervi fcrit
to , ma probabilmente alle quattro parole DIVA MA-
DIVI HA- -- vi faranno unite delle altre , che
vorranno dire Diva Matidia Divi Hadriani .
Gli amatori della facra antichità troverebbono da

foddisfarfi molto qui nel veder la bella Pittura della


B. Vergine , di cui l'Autore piamente fi crede S. Lu
ca Evangeliſta , e da queſti divoti popoli viene tenu
ta in fomma confiderazione , e pregio . La fuddetta
immagine , offervata da varj punti di vifta , pare che
cangi colore , cofa che fa credere alla cominciata ra
gione , ch'ella lo cangi da vero . E' miracolofa poi
all'ecceffo , e la infinità de' miracoli aiJ fanno ridir
curiofi i RR. PP. di quefto Convento , nelle cui ma
ni ella eſiſte . I voti , e l'elemofine inviate a queſta
Madonna nel tempo , che la peſte dominava nello ſta
to Ottomano da Criftiani della Turchia , ed anche da'
Turchi , furono immenfi . Sarebbe neceffario perchè
fi confervaffero , che vi fofle la fcuola della Madon
na , che farebbe la più ricca di tutte le altre della
Dalmazia . Il concorfo del popolo nel giorno della fua AL
H fun
53 DEL CORSO

funzione una volta afcendeva forfe a più di dieci mi


la Perfone , numero confiderabile , fe fi offervi la pic
colezza del paeſe . Ma i Curati della Turchia ( e
forfe anche alcuni Parocchi delle noftre Ville ) per
chè non fi eftragga la elemofina dalle loro Parocchie ,
danno penitenze all'ufanza dell'antica Chiefa a chiun
que va alla Fiera di Sign , e quefte confiftono in por
loro in bocca un offo di cane od altro , e farli ftar
2
inginocchiati in tale pofitura per diverfe ore . Que
fta è la ragione , che di anno in anno fi va fceman
do il numero de' concorrenti , che oggimai arriva ap
pena ai quattro , o cinque mila . Nulla oftante però
l'elemofina , che fi fa in questo giorno , non è fpre
giabile . Gli uomini , e le Donne , frammifchiate , co.
me pecore , vanno facendo molti giri a ginocchia nu
de attorno l'altare dell'immacolata Vergine . Quefte
devozioni in alcuni luoghi pafferebbono per profana
zioni reali , ma l'innocenza dell' ufo quivi le ap
prova .
Gli abitanti di Sign fono pofti al prefente in 9 più
delizioſa ſituazione , come di fopra rimarcammo , che
i miſerabili rimafugli delle antichità Romane . Saper
leggere , fcrivere , ed unir a quefto qualche tintura
di aritmetica è lo studio di quefto paefe , e chi ne
A
fa di più , viene riputato , fpecialmente dagli_Ec
clefiaftici , Eretico . Gli Ecclefiaftici , fono tutti Zoc
colanti , oggimai ridotti al numero di venti in circa.
La fcienza di quefti confifte nel ricopiar , alterar
iftroppiar la Filofofia Ariftotelica , e darf delle bafto
nate Filofofiche divotamente all'ofcuro. Parlo de' più
eruditi . L'aria di Sign è fana , e pura , fe fi eccet
tui il principio di State , quando le acque di Cetti
na , che inondano la vaſta Campagna , cominciano a
ritirarſi ; ma le quefte fi ritirano prima , che fi fac.
cia
DELLA CETTINA . 59
cia fentire il caldo , lafcian l'aria nella fua naturale
purità . Si di Verno , che di State dominano mol
to qui i venti Boreali , ed alle volte una continua
(cambievole fucceffione di queſti ai venti Sirroca
li produce molte pleuritidi , ed angine . Ma ciò ,
che più nuoce alla fanità di quefto paele , e che me
no fi confidera è il gran numero delle fepolture , che
l'una preffo l'altra fi vedono in Chiela . Basterebbe
il caldo naturale di State , e l'abbondante numero di
Perfone divote , che vanno in Chiefa , per far nafcer
del male a qualcuno . Si aggiungano le peftifere efa
lazioni de' Morti , che paffano per i fori delle fepol
ture , mal otturate , e fi concepirà tolto quanto male
àn da produrre , e fe quel celebre Medico proclamò
certe febbri de prigionieri febres Carcerum , con più
ragione forfe molte malattie Epidemiche " che qui
fuccedono , potrebbono dirfi Epidemie fepolcrali . E
perchè il vafo della Chiela non può concepire mag
gior numero di fepolture , fi cominciano a fcavare in
un Cimiterio in faccia , acciò anche colà le poffano
nuocere alli mal avveduti abitanti . L'intereffe , e 'l
pregiudizio fono due motivi principali , che i morti
non fi feppellifcano in una fituazione , che non pof
fano nuocer ai viventi . Ma convien metterli al co

petto perchè le loro offa non fi bagnino : Così ragio


nano i fuperftiziofi . Che che ne fia , mi fembrereb
be una falutar provvidenza l'abolire un ufo , che gior
nalmente fi rende fempre più pregiudizievole alla fa
lute. Non fo qual Santo dica , e dice bene , che ogni
Città ( e molto più ogni Chiefa ) dev'effere il do
micilio de' vivi , e non de' morti .

A piedi del Caſale di Glavizce ( a ) , poco lungi


H2 1 dal

( a ) Glavizce è un Cafale , così detto da varie collinette , che lo


adornano .
60 DEL CORSO

dal Fiume Cettina , vi è una fonte di acqua , detta


da' Morlacchi Slano -Vrilo , cioè forgente falla . ( a )
Quest'acqua bevuta coladdove fcaturifce , non dà ve
run indizio di contener altra materia , che il folito

delle acque comuni , ma da che la fi è tenuta un


poco in bocca , lafcia un'amarezza molto difguftante
al palato . Dopo ch'ella è ſtata ne' vafi per diverfi
giorni , eccita un ingrato odore , fimile a quello del
le ova putride , il che mi fece comprendere , che la

contiene del fegato di zolfo , e quefta è la ragione ,


che riempie i luoghi circonvicini di un difaggradevo
le puzzo . Privo di tutti i requifiti neceffarj per far
qualche analifi Chimica io feci folamente bolli

re qualche libbra di queft'acqua , che ridotta alla


quantità di una tazza da caffe , pizziccava di fomma
falfedine , ed amarezza , oltre che avea un color gial
liccio . Ella fomiglia di molto all'acqua fulfurea di
un rivolo , che fcorre appiè delle mura della Città
di Spalato , ma non contiene quella quantità di fal
marino . I Paftori con queft'acqua fi diffettano fpeffe
fiate , e giova molto alla purgazion del ventre . Io

mi perfuado , ch'ella fi potrebbe anche adoprare per


la cura de' varj mali , e fe l'acqua di Verlika ( b )
produce de' buoni effetti in alcuni , che la bevono
per

( a ) Quefto luogo dice il FORTIS , che i Morlacchi chiamano sla


ne-Stine ¿ cioè pietre falfe , ma Slane Stine è nomato quel
luogo , ove il FORTIS parla del geffo di Sign , e fe colà ta
luno andaffe in traccia della fonte falfa , la cercherebbe in
vano .
( b ) L'acqua di Verlika è molto giovevole per la efpulfione de'
mali Celtici inveterati . Di fovente caccia il male verfo la cu
te , e ne nafce una eflorefcenza cutanea › ch'è indizio certo
di
DELLA CETTINA. 61

per medicina , quefta ne dovrebbe produr de' mi


gliori .

$. X.

Della Campagna di Sign .

Ll'Oriente della Fortezza di Sign è fituata la


A deliziofa Campagna . Il Fiume Cettina , che in
diſtanza ſembra bagnar le radici del Monte Prologh
con fomma nobiltà fe ne va fcorrendo ai confini di

effa . Una quantità di collinette , fparfe con maeſtre


vole armonia dalla Natura , le fan cerchio all'intor
no , ed invitano qualunque occhio a goder di una
veduta così teatrale . Ma qual oggetto di compaffio
ne non è quello il veder una Campagna , così pin
gue , e così abbondante di terreno , totalmente ab
bandonata all'eventualità , e di cui di giorno in gior
no vaffi diminuendo il pregio pella rozzezza degli
Agricoltori ? Si può ben dire fenza efagerazione al
cuna con Ovidio di buoni pezzi di effa .

Afpiceres nudos fine fronde , fine arbore campos .

Bafta giugnere qui , per capire , come fi fprezzano


i pre

di falute . Quell'acqua non fi corrompe ne' vafi , come quefta


di Slano- Vrilo , e chi procurò di far l'analifi Chimica , non
vi trovò veruna particella falina . Ma per far un'analifi efat
ta , fi dovrebbe , quando pur fi fa , farla alla fonte , ove l'ac
qua fcaturifce . L'acqua di un fonte a Sign , detto Stuparuffa
produce de' fimili effetti a quella di Verlika , cacciando il ma
le alla cute .
621 DEL CORSO

i preziosi doni della Natura . L'ampiezza di quefta


Campagna comprende nel fuo giro più di quindici
miglia , e non fi mette in coltura la terza parte per
le Vernali inondazioni , che lafciano il terreno in
qualche parte paludofo per fempre . Non è già , che
a molti non fia venuto in capo di porvi rimedio
ma egli non può effere , che Regis opus l'ovviar a fi
mil difordine . O tempi felici , in cui fi potrà eſcla
mar con Orazio !
• fterilifque diu palus , aptaque remis.
Vicinas Urbes alit , grave Jentit aratrum .
Quanti vantaggi non ritulterebbono per l'arte ve
terinaria ! I Bovi , le pecore , ed altri animali dique
to genere , di quanto non fi aumenterebbono , che

non lo poffono per la mancanza de' fieni , e l'annua


fpropofitata fumma di dennaro , che paffa nello ſtato
Ottomano per la provifta de' Bovi fteffi , di quanto
non fi diminuirebbe ! Ma è fuperfluo ormai il di
moftrar la utilità di una cofa , da lungo tempo già

cognita , e la facilità , con cui ella fi efeguirebbe , è


grandiffima . Il fiume Cettina dalle fue forgenti infi
no alla Campagna di Sign corre in modo , che à bi
fogno di piccioli ripari per non efcir del proprio let
to , tuttoche moltiffimi capi di acqua in lui fi per
dono . La maggior difficoltà , ch'è picciola in ſe , ſa
rebbe quella di arginarlo dal paffo di An infino a Trigl
per lo ſpazio di fette miglia in circa . L'impaluda
mento della Campagna nafce fpecialmente dal ritar
do , che fanno alle acque l'innalzamento , e le tor
tuofe anguftie dell'alveo di Trigl , verità dimoſtrata
dalla eſperienza , allorchè l'Eccellenfs . Signor Proveditor
General Carlo Contarini fece colà allargarlo , e ne provò
la Campagna fteffa un fommo benefizio per i primi
anni , ma il tempo riduffe le cofe allo stato di pri
ma .
DELLA CETTINA. 63

ma . Dal che ne apparifce più che certo , che facen


d do un profondo , e ritto canale per un miglio in cir
of
ca verfo Trigl , l'acqua arrivando colà fenza trovar

oftacoli con impeto , e copia , ne andrebbe a ſuo pia


R
cere precipitando di balza in balza con poco diſturbo
delle Campagne , che laſcia addietro . I due Fiumi
Grab , e Ruda , che fi unifcono fopra Trigl colla Cet
tina , concorrono molto all' accrefcimento di effa > e

perciò alla inondazione della Campagna di Sign , ma


{
io non ò mai faputo , nè veduto , ch' 39 ella è anche
,, refa infalubre dall'acqua di Sutina , che vi fi perde
‫دو‬
,, impaludando , e che forfe die'motivo a' Geografi , di
5, creare un Lago in quel luogo . " Ciò non è certamen
te permeffo di dire , che al folo FORTIS . ( a ) L'
acqua di Sutina , che , come abbiamo veduto altrove ,
perde il fuo nome arrivando a Caracafcizca , potrebbe
caufare la inondazione di quella Campagna attorno i
Laghi di Krign . Il torrente Gorucbizca , che à le fue
forgenti à Ponente rispetto a Sign , di verno diven
ta un piccolo Fiumicello e difperdendofi per la Cam
pagna vicina , potrebbe caufargli de' riftagni , ma di
neffuna confeguenza farebbon quefti , fe 妻
non vi fof
fero acque maggiori ; che da tutte le parti montuoſe
vengono a fcaricarfi nella Cettina ,

S. X I.

Delle Rovine di Gardun .

che oraa è
UN miglio all'incirc fopra Trigil , Gardun
era fituata
>
di
6 cui fi perdette
il nome , e quafi quafi le rovine in
fieme . Prefcindendo dalla purità dell'aria , che qui è
poco fana, io trovo poche Città ne luoghi montuoſi ,
che

( a ) Fort. Vol. 2. p. 83 .
64 DEL CORSO

che poteffero fituarfi in un fito più ameno di que


fto . Chi la offerva dal baffo , pare che la fia pofta
ſopra la vetta di un monte , e quando fi arriva alla
cima , all'improvviſo ſi preſenta un bel colpo di oc
chio di una fpaziofa , e dilettevole campagna , fu cui
ſtando fi gode la veduta del corfo della Cettina . Le
rovine dimoſtrano , che quefta Città fia ſtata molto
eſteſa , e convien ella foffe in fomma confiderazione
a' tempi de' Romani , giacchè in poca diſtanza vi fono
alcuni avvanzatizj di un Ponte , che paffava fopra il
Fiume , e le veftigia di una ftrada , che forfe conduceva
alla Città fteffa . Non fi à la confolazione di veder
fra quefte rovine , che un fotterraneo condotto , di
cui la bocca fuffifte ancora nel fuo ftato primiero ,
che molto addentro internafi nella Città , e compa
rifce effere ſtato un ricettacolo per iſcolar le acque,
o le immondizie . Alcuni baffo- rilievi furono qui tro
vati , non à molto , che dimostrano più tofto di effe
re maltrattati dalle ingiurie del tempo , che di effere
lavorati di gufto cattivo . Molte cofe di pregio , a
mio credere , fi potrebbon trovare fcavando . Delle in
numerabili Iscrizioni , che quivi fi difotterrarono , ap
pena ebbi la forte di trovar la feguente , mal confer
vata , e mancante , incaffata nelle muraglie di una
cafa .

I. O. M.
DELLA CETTIN A. 65

I. O. M.
ET GENIO
MI P. P. I. M. P.
STIL. BENEVENTO
VITALI 7. COH.
VIII. V. OL
J
V. L. P. IMP. D. N.
ET.
TITIANO COS.
III NON IANUA
SIG. EQUIT.

Tutte le altre Lapide , fecondo la ufanza comune


della barbarie Religiofa , fervirono alla fabbrica della
Chieſa di S. Michele di Trigl , ultimamente fatta . Il
FORTIS dice , che una volta in quefti contorni forfe
forgeva Tilurium . Io non ò ragione per poter abbrac
ciar , o rigettar fimil fuppofizione . Ma fembrerebbe >
che Tilurium foffe ftata quella Città , che fu poi chia
mata Cettina , per la fomiglianza , che à col nome
di Tilurus . E fe poteffimo credere , che il Fiume ab
bia prefo la denominazione dalla Città come Tilu
rus Fiume fi convertì in Cettina Fiume , così anche
farebbe ragionevole , che Tilurium Città fi foffe con
vertita in Cettina Città > di cui è difficile negar la

eſiſtenza , come vedemmo da principio .


Poco fotto alla Villa di Gardun eravi una volta

la Fortezza di Nutiak , ora diftrutta , che il P. Coro


nelli , citato dal FORTIS , ftropiando il vero nome la
chiama Nojac , ſegnando ch'ella fu preſa a' Turchi dal
Generale Valiero del 1685 , ma malamente la ripone
nel luogo , ove fono adeffo le rovine di Equum .
I Fin
DEL CORSO
66
Fin qui fi eftendeva una volta il Contado della
Cettina , cominciando dalle fue forgenti . lo qui fif
fo i limiti delle mie offervazioni , nè la brevità del
tempo , anche volendo , mi avrebbe permeffo di an
dar innanzi . Frattanto pallurò a parlare de' coſtumi
de' Morlacchi .
1

27

DE'
67

de DE COSTUMI
20
DE

MORLACCHI .

Naturale , che ne'cuori degli uomini refti


più facilmente impreffa l'idea de' mali , che
de'beni . Questa è la ragione , che per la
barbarie di alcuni fatti atroci de' noftri Mor

lacchi , effi fieno generalmente preffo le


altre Nazioni confiderati barbari , ed irragionevoli .
Ma prima di decidere di un Popolo bifogna avere un
efatto dettaglio de' coftumi dello fteffo . Ciò fi può
ottenere anche fedendo .

Humani generis mores tibi noffe volenti


Sufficit una Domus .

Sembrerebbe fuperfluo , da che il FORTIS à fatta la


defcrizione de' coftumi de' noftri Morlacchi , ora io mi

accingeffi alla fteffa opera ; ma a chi piace l'ordine 2


la efattezza , e la intiera nozione de' coftumi di un
Popolo , troverà neceffaria la mia fatica . Io non con
fonderò il prefente col paffato , nè avrò coraggio di
negar alcuni fatti antichi , perchè al prefente più non
fuccedono , e fono di parere che il Donati nel fuo
Saggio di Storia Naturale dell' Adriatico , non ebbe al
cun torto nell'afferire la barbarie de' popo'i fra terra 9
cioè de' Morlacchi. Se il FORTIS non trovò vera l'af
I 2 fer
1
68 DE COSTUMI

ferzione del fuo concittadino , quando viaggiò per le


noftre contrade non per quefto potea tacciarlo di
falfità , anzi dovea accorgersi che i coftumi fi fono
cangiati .

§. I.

Etimologia del nome Morlacchi , loro origine , e lingua .

Eca ftupore , che tanti Autori Illirici copian


R dofi l'un l'altro , abbian creduto ſempre 2. che
il nome Morlacchi fia pretto Illirico , e non abbian mai
ſaputa la fua vera etimologia , ma ftrafecola ancora
di più , che il FORTIS , pretendendo di correggerli ,
abbia foftituita una più chimerica congettura . Mi ri
mane dubbio , fe fien più colpevoli i noftri Autori di
non aver comprefo , che la parola Morlacchi è Italia
nizzata , o il FORTIS Italiano , che la volle Illirica ef
fo pure , attribuendogli un fignificato di fuo genio
Dopo quefto rifleffo , cosi naturale , fembrami , che
infino ad ora tutti abbiano parlato a capriccio , fecon
do il fuggerimento del proprio ingegno , fenza con
fultar fu di questo propofito gli antichi Autori Gre
ci . Effi chiamavano , fe fi crede a Lambert , ed a
molti altri , la Valacchia fuperiore Maurovlachia , cioè
Valacchia Nera . ( a ) Per la qual cofa è chiaro , che
ì Morlaccbi noftri portarono feco il nome da' luoghi ,
d'onde vennero , nè l'acquiſtarono dopo la invaſione
di quefti Regni lontani , e il Lucio noftro non s'in
gan

( a ) La Moldavia è propriamente la Valacchia fuperiore , chias


mata da' Greci Maurovlachia , cioè Valacchia nera . Lambert.
Storia Generale ec. Tom. 2. p. 45.
DE MORLACCHI 69

gannò punto, quando diffe , che gli abitanti della Va


lacchia , e i noftri laffi Morlacchi doveano effere in tut
to , e per tutto la fteffa cofa . Non ardirò pertanto affi
curare , che tutti quelli , che portano quefto nome ,
fieno provenuti dalla Valacchia fola , ma poco a po
co fi adattò il nome generico Morlacchi anche a quel
li , che provennero d'altre contrade di fimile lingua ,
e coftumi . Una verità cotanto evidente non à bifo
gno di prove . Si può dare , che i Morlacchi , o fia
neri -Valacchi fi chiamaffero qualche volta neri-Latini
il che fece probabilmente dir a Lucio , che la parola
Morlacchi fignifica neri- Latini . Nulla vi à di più fa
cile , che cangiando Governo i popoli , cangino an
che denominazioni , fe non in tutto , almeno in par
te . Chi fa › che i Valacchi conquistati dai Romani

non abbiano foggiaciuto a quefta fatalità , prendendo


la denominazione de'nuovi Padroni , e ritenendo an
che della propria . I Galli tanto lontani dalla Gre
cia ? non fi chiamarono eglino Gallo Greci , quan
do fi piantarono colà ? ,, Imperocchè , a parlar con
,, Livio , fuccede negli uomini quello , che avviene
99 nelle piante . Quelle che crefcono nel loro terreno
‫ در‬natio confervano tutto il loro vigore , e la loro vir
,, tù , laddove quelle , che fi trapiantano in un Ter
‫ رو‬ritorio foreftiere in poco tempo tralignano . " Per
quefta ragione i Morlacchi , o fia neri- Valacchi , pian
tandofi nelle terre de' Romani , e ftando anche nelle
proprie , e foggetti ad effi , potevan chiamarfi neri - La
tini . Ma fcoffo , ch'ebbero il giogò de' Romani , era
convenevole , che riprendeffero il nome originario
Morlacchi , ( di cui fervonfi gl'Iftorici , e gl'Italiani
per additarli ) lafciando , quello di neri - Latini . Ma
Mạ
il FORTIS e di parere , che Morlacchi voglia dir potenti
venuti dal mare . Ecco la fua fpiegazione . More fignifi
ca
DE' COSTUMI
70
ca mare in tutti i dialetti della lingua Slavonica ;

Vlacchi , o Vlahi , o Vlaki , potenti : dunqu' è ragio


nevole , che la parola compotta Morlacchi fignifichi
potenti venuti dal mare . A ciò fi risponde , che la parola di
Mor , unita a lacchi è corrotta di mauro , e mauro nom
è parola Illirica , nè fignifica mare , come vedemmo

fopra . I fignificato di potente , che dà il FORTIS al


la parola Mà è di neffun momento , mentre la fua

femplice A afferzione in propofito di noftra lingua non


è ſtata mai , nè può effere % una prova . Arbitraria , e
fallace comparifce dunque la fua interpretazione . Co
me poi nella Valacchia i Morlacchi abbiano acquifta
to quefto nome , io non vado elaminare : a me bafta
fapere , che fignifica neri Valacchi . I Turchi chiaman.
do alle volte i noftri Morlacchi Karaulai , intendono
beniffimo la forza del fignificato Mauro , con cui gli
Autori Greci li additavano unitamente alla parola
Vlaki ; imperocchè Kara nel linguaggio Turco , vuol
dir nero .

" Ma il nome fingolare di Via , ed il plurale la


,, appreffo gli Slavi , dice Lucio , citato dal FORTIS ,

‫ در‬divenne obbrobriofo , e fervile , per modo , che fu


,, eſteſo anche agli uomini d'infima condizione fra
" gli Slavi medefimi . " A quefta miferia rifponde il
FORTIS anche più del bifogno , dicendo ‫ در‬che fe gli
" Slavi conquistatori aveffero dovuto dare , o lafciare
» un nome ai popoli vinti , non avrebbero mai dato ,

‫ دو‬o lafciato loro quello , che fignifica nobiltà , e po.


‫ د‬tenza , come neceffariamente intendevano , effendo
‫و‬,,
>> voce pura , e pretta Slavonica ; e che finalmente il

Lucio aveva del mal umore , quando fi è affaticato


, per avvilire i Morlacchi anche nell'etimologia del
,, nome , che portano . ,, Si fupponga per un mo
mento , che vià , di cui il vero fignificato è Valac
CO₂
DE' MORLACCHI.
71
co , voglia dire potente . Non e lecito dubitare , che
ad un Grandone , che queito nome di là non fia pro
ferito con ifprezzo dagli abitanti delle Città marit
time , ed anche dagl'Ifolani , per contracambiare ai
Morlacchi , da cui vengono chiamati Bodoh , nome di
fomma ingiuria , e che non porta fignificato ingiurio
fo . ( a ) Da ciò ne fiegue , che non è il nome alle
volte , che fignifica veramente obbrobrio , e fervitù 5

ma l'idea , che gli si attacca . La barbarie Ottomana ,


fotto cui molti Morlacchi vivono , e molti de' noftri
una volta vivevano , non crede di poter ingiuriar più
oltre , che quando ad uno di effi arriva a dire lafce
Morlacco . Ma fe i Turchi , che nella Bolnia inten
dono bene la lingua noftra non ànno cangiato il no
me di là , per fuppofto potente , quando intefero di
prenderlo in nome d'ingiuria , è fegno , che i vinci
tori , fe anche avvilifcono le Nazioni vinte , lafciano
loro il proprio Nome . Voglio dire con ciò , che ſe
gli

( a ) Il nome di Bodoli , per quanto io poffo rilevare , non


• trovo , che poffa aver analogia con altro , * che col verbo bost ,
che vuol dir pungere . In Illirico fi dice Boduli , e quefto ter
mine , accentato diverfamente , corrisponde al dir in Italiano :
pungono effi ? Quefta etimologia fembra alquanto ftrana , e che
che io non ne fia perfuafo , potrebbe fors' effer vera . Chi fa
da quali circoſtanze ella fia ftata da principio accompagnata ?
Così al giorno di oggi i Soldati Nazionali per tutta la Italia
vengono chiamati da certuni , Sboghe . E perchè ciò ? Effi fi
falutano in Illirico , Sbogom , vale a dir Addio . Gl' Italiani
che non intendono il faluto , credono , che la Nazione fi chiami
Ti Sboga , e perciò volendo nominar i Soldati Nazionali ,. dicono
gli sbaghe . Ecco da quali leggière circostanze nafce qualche
volta una denominazione , e i pofteri poi impazziscono a tro
varne l'etimologia ,
72 DE COSTUMI

gli Slavi aveffero dovuto convertire il nome di lin


fervile ( benche fignificaffe potente ) , non era di ne
ceffità cangiar il nome fteffo , poiche ciò , che fignifi
cava potente , l'ufo , ed il comun confenfo poteva
convertir in fervo . ( b ) E'prefumibile , che, fe il FOR
TIS aveffe fatta quefta piccola oflervazione , avrebbe
lalciato in pace il noftro Lucio . Ma gli uomini illu
minati fi accorgeranno , che il FORTIS fi à fidato trop
po del fuo poetico talento .
41
E paffando dall'etimologia all'origine de' Morlacchi,
queſta Nazione appariſce un miſto delle antiche Na
zioni Settentrionali , e dell'Oceano glaciale , che non
avendo alcuna cofa , che le affezioni alla loro Patria,
accoſtumate ad errare fenza ſtabilimento fiffo , pors
tando feco tutto ciò , che poffiedevano , incoraggiate
.
dallo ſpirito del bottino , costrette per la gran mol.
titudine di gente , procreata dalla fana e robuſta ge
nerazione , fi univano di tratto in tratto , e andava
no con violenza a procacciarsi l'alimento negli altrui
Stati in quella guifa , che le Api vedendofi in gran
numero , fi feparano , e le più giovani vanno in trac
cia delle nuove abitazioni . Queſta è la ragione " ch'
efaminando ben la Storia fi vede , che in varj tem

pi furono rifpinti da' Romani , ora le incurfioni de'


Geti , ora de' Sarmati , ora de'Daci , ora de' Roxola
ni , ora de' Quadi , ora de' Marcomani , nomi tutti di
ver

( a ) Quefta è la ragione , che oggidì col nome di Morlacchi


non fi chiamano fra noi , che i contadini 2 ed i paftori . Vi
à chi vuole , che là anche nella fua origine non voleffe dir
altro, che paftore , ma io non voglio rimontar a così alta an
tichità . Il vero , e primario fignificato della parola Vlà refte
ra forfe fepolto per fempre fotto le rovine de' Secoli .
225

DE MORLACCHI . 73

verfi , e che rappreſentavano una Nazione ifteſsa ,


almeno per la lingua , e coftumi , e da taluni detta

col folo nome di Sciti , cui dopo una lunga , ed in


Fa
faticabile perfeveranza riuſcì d'impadroniri di mol
} te Provincie Romane , e fpecialmente dell' Illirico .
Quefti Sciti , che non tutti arrivarono in Dalmazia
nel tempo fteffo , e coll'ifteffo nome ànno fatto na
fcere quella differenza notabile del dialetto , del ve
.
ftire, e dell'indole , che paffa da' Morlacchi agli abi
tanti del litorale , ed agl'Ifolani , o forfe , il che mi
1
fembra più probabile , anche anticamente vi farà fta
to della differenza fra quefte razze . La diverfità poi
de' caratteri delle varie popolazioni della Morlacchia ,
io lafcio efaminare al FORTIS , che concilia i carat
teri de' Morlacchi del Kotar con quelli delle pianu
re di Sign , e che fi contrariano . Effo anche fa di .
fcendere gli abitatori delle Città maritime , e del li
torale dalle Colonie Romane , che generalmente devo
no riconoſcere laftefsa origine co' Morlacchi . Ma que
fto non è il luogo di chiarir una difficoltà , così gran
de . E' certo che i difcendenti delle Colonie Romane
non faranno fvaniti tutti nella invafione de ' popoli
ftranieri . Ora réfterebbe da faperfi , fe vi fien più
difcendenti delle Colonie Romane fra gli abitatori del
le Città maritime , o fra' Morlacchi . Ella farebbe una
di quelle queftioni , che dopo averfi cicalato molto
da una parte , e dall' altra , fi rimarrebbe in dubbio
chi aveffe ragion , o torto , e forfe forfe la vincereb
bono i Morlacchi . Ma non efciamo punto del fog

getto , che fi abbiamo propoſto a trattare : offerviamo


di paffaggio qualche cofa intorno la loro lingua .
La lingua , cui parlano i Morlacchi come ognun
fa , è la Slava . L'abbondanza de' termini 2 e la for
tezza dell'efpreffioni , oltre la fua ampia eftenfione
K deg
DE COSTUMI
74.
deggiono renderla diftinta fopra tutte le altre . In ef
fa fi fcorge inoltre la naturalezza delle lingue anti
che . Quando fi parla con una Perfona , non fi ado
pera giammai il voi , nè l'ella , ma folamente il tu
inaniera di parlare degli antichi Romani , ch'è la più
forte , e la più nobile . Il Signore , e l'Illuſtriſſimo fono
titoli ignoti alla incorrotta lingua Slava , come lo ce
s
rano alla Romana , nè fi diceva Signor Celare Si

gnor Cicerone , Signor Pompeo , bensi Cefare, Ciceroe


ne , è Pompeo . Si fa , che Tiberio tanto ambiziofa ,
ch'egli era , non foffrì mai di effer chiamato Domine
Signore . Io non mi fermo a parlar della fua antichi
tà . Le nozioni di effa fono di già fpacciate in mol
tiffimi Autori , fra' quali non fi lafcia di citare il P.
Dolci da Ragufi , che ne parlò più diffufamente de
gli altri . Effo la fa derivare dai figli di Jafet , da qua
li fa difcendere anche la noftra Nazione . Confeffo il
vero , io temerei di confondermi a parlar di cofe ,
tanto lontane . Io folamente offerverò , che fra tante
Nazioni , che parlano la lingua noftra " eccettuati 1
Moſcoviti , mi è fembrato , che i Morlacchi confervi
no di antica purità più di tutte le altre . Quindi è ,
che in Dalmazia convien ricorrere ad effi loro per la
vera pronuncia Illirica ; nè fi abbian a male per que
fto i Cittadini di Ragufi , che foli di que' , che pof
fiedono lingue foreftiere fra noi , non fi vergognano
di parlar comunemente , e con molta eleganza anche
la propria ; la pronuncia per altro fempre conferva
meglio , chi non poffiede altre lingue , che la nati
va , come i noftri Morlacchi . Non è già per queſto ,
ch'effi non abbiano anche di voci , e frafi ftraniere .
Ma qual è quella lingua , che non fia foggetta a
quefta fatalità ? Il commercio delle nazioni deve por
tar neceffariamente queſta confeguenza . Queſto è
che
DE MOR LACCHI .
75
che gli abitanti delle contrade maritime , de'Scogli
.
e delle fole per la troppa frequenza degl' Italianiſ
mi anno corrotta € l'antica femplicità della lingua Sla
va . Il FORTIS , che conobbe quefta verità , come non
fi accorfe , che Salbun , e teplo , ch'effo fa derivar dal
Latino Sabulum , e tepidus , ſono voci derivate dall'Ita
lianofabbia , e tiepido , e comuni folamente agli abitan
ti del litorale ? La fabbia è chiamata da' Morlacchi

col nome di parfcina , e tiepido con quello di mlaco .


Bifogna dire , che i conofcitori di lingua , co' quali il
FORTIS ebbe lunghiffime conferenze , non s'intendef
fero , che di corrotta lingua Slava . Si potrebbe far
una lunga diceria fu di questo punto , ma non vale
la pena di perderfi in fimili cianfrutaglie .
1.1

§. II.
##

Etimologia del Nome Ufcocchi .

N quel modo , che i Guelfi , ed i Ghibellini ufcen


do de' proprj paefi , furono chiamati fuorufciti ,
alcune famiglie de' Morlacchi , altre per effere ftan
cli di vivere fotto la tirannide di qualche Principe ,
altre per delitti commeffi , rifugiandofi fotto il Do
minio di un qualche Principe vicino , fi chiamarono
Ufcocebe . Queſto nome da principio non portava "ve
run titolo d'infamia , in quella foggia ifteffa , che la
parola fuorufciti nel fuo vero fignificato non può por
tar alcun titolo infame . Ma come gli Ufcocchi , ef
fendo ftabiliti negli altrui Dominj , non aveano al
tro , fe non una @ miferabile contribuzione de' navi

Padroni , con cui non potendo faziar la fame , comin


ciarono faziarla co ' latrocinj , ftragi , ed uccifioni de'
·
loro fimili ; e perciò divennero l ' obbrobrio degli
K 2 fteffi
DE COSTUME C
7600
fteffi Nazionali Morlacchi , ed il nome loro fi con
verti nel fignificato di affaffini , e Pirati da mare ,
come ora fi attribuifce preffo che lo fteffo fignificato

ai fuorufciti . Si fa , che da principio gli Ufcocchi , fi
erano ftabiliti a Cliffa , di cui Signore era Pietro Cru
fich , e da di là portatifi nel Contado di Zara , fta
bilirono finalmente il loro domicilio in Segna , dove
dopo efferfi più volte per le loro moleftie , attirate
adoffo le armi de' Veneziani , e Turchi , fi quietaro
no nel 1613. ed allora cefsò anche il nome reſo infa
me degli Ufcocchi ,ne ' pofteri , che fi trasferivano
da un Dominio all'altro . Che fe anche fi doveffero

chiamare Ufcocche quelle famiglie Morlacche , che


mutan Dominio , non però fi devono intendere gli
avvanzi degli Ufcocchi , ftabiliti anticamente in Se
gna. Queſto fia detto folamente , perchè quelli , che
non ben conoscono la Storia , non confondano gli a
bitanti della Città di Segna con quelli di Sign da

qualche faccentuzzo creduti gli avvanzi degli antichi


Ufcocchi .

§. III.

Degli Aiduzci..
·

L nome degli Aiduzci , quantunque fra noi di


Itnoti gli affaffini di ftrada , il fuo fignificato più
proprio è di ladri eroi . L'eroifmo , che diftingue gli
Aiduzci dai Lupexi ladri è , che i primi tolgono a vi-
va forza , e i fecondi rubano di nafcofto . I primi f
vantano di effere guerrieri , e gli ultimi fono tenuti
per vigliacchi , nè v'è alcuno , che gli abbia in odio
tanto, quanto il vero Aiduco. Ma ora efaminiamo il
carattere di quefta gente . Gli Aiduzci fono uomini
pie
DE MOR LAC CHI . 77

pieni di coraggio , valorofi , intraprendenti, rifoluti d'


incontrar qualunque pericolo , e capaci di qualunque,
iniquità , che cominciano dal moleftar i Turchi , e
finiſcono col moleftar i proprj Nazionali . Le loro ra
pine non ànno per oggetto i Bovini , e le pecore ,
come crede il FORTIS ( che questo è mestiere più
: tofto de' ladroncelli domeftici ) ma ciò , che più di
rimarchevole fi può loro prefentare . Di bagatelluccie ,
non fi degnano . Quindi è fe fi fente , ch' effi ànno
affaltata qualche Caravana Turca , convien dire , che
fapevano , che ivi era molto dennaro , di cui la pri
vano , mettendo in fuga le Perfone , che compongo
no la caravana fteffa , in confronto di cui gli Aidu
zci ſono ſempre in picciol numero , ma non è dif
ficile il tender delle imbofcate , com' effi fanno . Ar
rifchiano per vero dire fpeffe volte la vita per proc
cacciarfi l'alimento , ma egli è un bell'arriíchiarla in
queſto modo . Dopo il famofo Socivizca però , di cui
unirò la vita alle mie offervazioni , perchè ſi fappia
il vero carattere , ed anche il valore degli Aiduzci,
non ſi è mai fentito uno fpoglio ftrabiliante delle Ca
ravane Turche . Ma fembra , che anche gli Aiduzci
abbiano la moda nelle loro violenti ruberie , e queſta
ficangia fecondo la direzione de' Capi . Il Bandito Buffich
detto Roffo , Capo fino già un anno di venti compa
gni all'incirca , paffando per alcune ville della Tur
chia , più rimote dal cammercio delle popolazioni , fi
dice , che fi facea pagar l'Arac , o fia contribuzione a
guifa de' Comandanti Turchi . Il folo nome del Roffo
imprimeva terrore ai Turchi fteffi , che ingrandifco
no fempre le moleftie degli Aiduzci cento volte più
di quel , ch'elleno fono in fatto. Le caverne , e le
felve montane fono atte ad eccitar molti al ladronec
cio , verità conofciuta anche da Floro , parlando degli
an
MF
DE COSTU
78
antichi Dalmatini . ( a ) Ma non tutti quelli , che fi
mettono a queſto pretefo Eroico meftiere , fono fpin
ti da una ragione ifteffa . Altri per delitti commeffi ,
altri per vederfi fpogliati de' proprj beni dall ' avidità
di alcuni Miniftri , ed altri finalmente per bravura .
Uno di quelli , che fi fece Aiduco per bravura , ef
fendo prefo da Banduri ( b ) e condotto nelle forze
della Giuſtizia , interrogato dal Cancelliere avanti . l
efame del proceffo , perchè fi era meſſo a far l'affaſ- ·
fino di ftrada ? rifpofe , e perchè tu ti fe' meflo a far
il Cancelliere ? Quefta gente , benchè infelvaticchita
con tutto il genere umano , non fa divenir ingrata ,
o diffidente e le continue ruberie fra i noftri mon
ti , i macelli , e le crudeltà , che fuccedono anzichè

d'effere da effi loro prodotte , le fi fanno da quelli



che coproni col loro manto , e che non fi efamina
chi fieno , paffando per veri Aiduzci . Un tal ingan
no è forfe più nocevole fra noi , che gli Aiduzci ftef
fi , che ordinariamente non danno impaccio a chi fan
no , che può loro nuocere . E d ' onde viene • che
gli Aiduzci non fi poffano eftirpare ? Quefto è diman
dare'd'onde viene che non ceffano i delitti che
,
l'avidità di alcuni Miniftri non fi cangia , e che re
gna l'empia , ed inveterata opinione fra quefta gen
=$ te ,

( a ) Dalmata fub filvis agunt , ideo ad latrocinia promptiſſimi


Flor. Corre anche fra Morlacchi il feguente proverbio . Jurvers
dance ; Aiducki Saftance : O giorno di San Giorgio , o unio
ne degli Aiduchi , poichè appunto allora comincia a verdeg
giar il bofco in modo , da poter afconder gli uomini colle fo
glie .
( b ) I Banduri fra noi fone , come in tiàlia i Soldati Urba
ni .
DE MORLACCHI . 79

¡ te , che quello è miglior campione , che ammazza più


Turchi . E d'onde viene , che in alcuni Territorj vi
fono gli Aiduzci , ed in altri no? Dalla vigilanza de
Capi de Territorj . Non è punto efficace peraltro la
vigilanza quando fi fono uniti gli Aiduzci in buon
numero . Convien atterrare i principj della unione
ma fe v'è un Capo facinorofo e di cui il nome è

in grido , ogni tentativo è vano , finchè non ſi ſpen


ga, o ammoliſca il Capo fteffo ..

3
S. IV.

Educazione .

L principio della educazione de


' Morlacchi , che
alle colte , e polite C Nazioni. fembrerà Arano .
"
barbaro è diftante di pochiffimi gradi dallo ftato pri
miero di Natura . Appena nati i fanciulli vengono
ben bene ad ufo degli Scozzefi , ed Irlandefi lavati
con acqua fredda in alcuni luoghi ( a ) , ed in altri
1 con tiepida , dippoi fi avvolgono affai rozzamente in
ua

( a ) Tutti i fanciulli anticamente fi lavavano nell' acqua fred


da , e quelle Morlacche , che ritengono quefto coftume mi
afficurarono , che un tal bagno è molto falutare , e corrobora
la fibra , perciò per i primi dieci giorni , o quindici ufano
quotidianamente lavare i loro pargoletti . E' cofa degna da of
fervarfi , che queſto ufo non fia paffato in fuperftizione pref
fo i Morlacchi , come lo era preffo alcuni popoli Det che cre
soce

devano con l'acqua cancellar ógni delitto , ed Ovidio ebbe ra


gion di dire a quefti .

O faciles nimium , J qui triftia crimina oædis


Fluminea tolli poffe putatis aqua !
80 DE COSTUMI :

un qualche cencio di cruda rafcia , che fembrerebbe


dover offendere , e fcorticare la lor cute ancor nafcen
te , per così dire , e dilicata . Eppur ella non è così .
Il loro miferabile riparo li conferva in tale ftato , e
c
li difende da qualunque intemperie dell'aria , e del
le ftagioni pel corto di mefi cinque , o fei , • nel cui
frattempo ſe ne stanno ripofti nella culla , e ſe vi fo
no in cafa creaturine , che non fappiano altro che fa
re , che ne abbiano voglia , li cullano , altrimenti non
vi è alcuno , che confoli in qualche parte le loro in
nocenti grida . Le Madri fendo ficure , che a loro
pargoletti non mancano i mezzi atti al ſoftentamen
to della vita , e della falute , li lafciano a loro talen
to piagnere , e tacere ; intanto effe fi applicano agli
affari domeftici , onde fuccede , che le loro creaturi
ne , che piangono per natura , imparano a tacer per

iſtanchezza . Non fono peraltro le Madri così barba


re , che prevedendo il pianto nocevole a' proprj par
ti non rimovano i pericoli , cui potrebbono loggiace
re . Ogni una colle proprie mammelle ( purchè non vi
fi opponghi la neceffità ) allatta il proprio figlio..
( a ) In quefto modo i figli comminciano dalle face
a nutrir uno fvifcerato amore per le Madri , che col
la confuetudine fi rende più forte . Un gran delitto
farebbe di due Spofi , ed un grande oltraggio , fecon
do

( a ) Il dar i figli alle nutrici fembra a Morlacchi , che fia un


renderfi peggiori delle beftie , che allattano i propri parti .
Così penfavano anche gli antichi Germani . Sua quemquem Ma
ter uberibus alit , nec ancillis , aut nutricibus delegantur . ( Tac.
de mor. Germ. ) La maggior parte de' Morlacchi in vero non
potrebbe incorrere nella fpefa di dar i figli alle ballie > ma
potendo ancora , non incorrerebbe .
DE MOR LACCHI. 81
"
do effi , alla Natura il por fine alla figliolanza , fic
30%

chè i fanciulli fucchiano il latte Materno fino a tan

to , ch'effe diventino gravide di nuovo . Ma come lo


1 Ipazio di gravidanza a gravidanza è incerto , così ol
trepaffando quefto la fomma di tre anni al più , le
1 Madri diftaccano i loro figli dal feno , e rade volte
1 avviene , o non mai a noſtri giorni , che un fanciul
F lo arrivi alla età di cinque , o fei anni , fucchiando
il latte della Genitrice , qual ufo farà ftato forſe ne'
tempi rimoti , che affolutamente non eſiſte , come
vuole il FORTIS ne' prefenti . ( a ) Le mammelle Mor
lacche , che il FORTIS affai male chiama Zinne ( b )
non arrivano mai ad effere così lunghe , che poffino
*
allattare i fanciulli per di dietro alle fpalle , e per
di fotto alle braccia. ( c ) Non oferei pertanto ne

gare , che non vi fieno poppe di fmifurata grandezza


agli occhi di un Foreftiere , ma in un iſteſſo paeſe ſi
offervano anche di mediocri , fimili a quelle di mol
te Donne delle altre Nazioni Europee . La caufa di
queſta differenza , come ben fi vede , non è dovuta
meno ragionevole . ancora ch'ella fi
al clima, ed è
debba ripetere dal più , o meno allatare i fanciulli
poichè per quefta ragione fi dovrebbe veder lo fteffo
effetto in alcune nutrici Italiane , che non compariſce
L al

( a ) Vol. 2. p. 81 .
( b ) Le mammelle in Illirico fi chiamano Siffe .
( e ) Quefta opinione , che per favoleggiar inventarono i Fore
ftieri , non avrei giammai fofpettato , che la doveſſe abbrac
ciare un Iftorico Naturale , come il Fortis . E' vero , che匪 Giu
venale ci afficura che in Meroe un bambino fucchiava la mam
mella , di lui maggiore , majorem infante mamillam , ed io
non iftento a credere , ma le Morlacche noftre apparentemen
te non fono di quella fchiatta .
82 DE COSTUMI

al certo ; peraltro non mi pafferebbe mai per la mente


di far fopra quefto punto una Differtazione .
E per tornare d'onde partii , dopo il giro di cin
que , o fei Lune , che come dicemmo , i bambinelli
fi fono tenuti involti nella rafcia , oltre l'effer veftiti
di un camicciotto ( che fi comincia por loro in dof
fo dopo qualche giorno , che fono nati ) fi , vestono

di un giubberello di rafcia pure , ed in piedi un pa


jo di calze di lana , dippoi fi lafciano ferpeggiare per
terra nelle proprie capanne , ed ora ferpendo , ora a
guifa de' quadrupedi gindofene carponi , imparano
coll' andar del tempo per mezzo della Natura , loro
unica guida a camminare ritti , come tutti gli altri
uomini , ed allora , non pria , come dice il FORTIS
( a ) fi veggono errare pe campi . Che le anche
qualche bambino avanti di acquiftar l'ufo di cammi
nare ritto in fu. due piedi , fi vedeffe per qualche
accidental combinazione errar à quattro gambe pe'
campi , non fi deve per quefto a precipizio far una
generale diduzione , 1 che tutti vanno errando così .

Questo è come fe , vedendofi vagar un fanciullo fra
Bovi , fi volefle dir , che tutti i fanciulli vanno, con
fufamente errando co' Bovi fteffi .
Ufano alcuni fanciulli Morlacchi arrivar alla età
di tredici , e quattordici anni ſenza cominciar a
veftir le brache , in vece di cui loro bafta una camic
cia , che arrivi , od oltrepaffi le ginocchia . Si uniforma
no con ciò in parte al coftume degl' Indiani , che per

lo clima caldo vanno nudi fino alla pubertà : arrivan.
do poi a quella , quando i fenfi cominciano a com
batterli ftimano bene gl'Indiani di coprirfi , ed i Mor
lac

( a ) Vol. 1. p. 81.
DE MORLACCHI. $3

lacchi di porfi le brache in doffo . Ma gl'Indiani
( quantunque vadin nudi per lo clima ) , ed i Mor
lacchi ( benchè non portin le brache fino a certa età
per altro , che per un inveterato coftume ) ci fanno
richiamar alla memoria le invidiabili , quantunque

rozze ufanze de' primi uomini , dalle quali la muta


zione de' luoghi più , e meno caldi avrà fatto dege
nerare i pofteri . Se poi , come fu fatto credere al FOR
TIS , i Morlacchi della Bofnia non doveffero pagar P l'
Arag , o fia il Tributo per tutto il tempo , che non
portano le barche , buona parte di effi per liberarfi
dalla contribuzione , che deve a Maomettani , non fi
porrebbe le bracche in doffo per tutto il corſo della
vita . V'era però quefto coftume una volta , e per la
malizia de' Morlacchi , conoſciuta da' Turchi , fu for
ſe abolito . Al prefente i Morlacchi fudditi Ottoma
ni fono costretti a pagar l'Arag tofto , che il loro ca
po s'ingroffa ad un dato fegno , per faper il quale si
fa così . Si prende un filo , e poi fi doppia : fi pone
in bocca al fanciullo , e fi mifura la diftanza , che
paſſa dai labbri ai capelli della fronte . Allora fiſpie
ga il filo , ch ' era doppiato , e con la doppia diftan
za , come ben fi vede , che paffa dai labbri ai capel
li , fi mifura la circonferenza del capo . S'ella è mi
nore del filo , il fanciullo non è in dovere di pagar
l'Arag , ma s'ella è maggiore , comincia da quel pun
to a pagarlo , come tutti gli altri . Ciò fuccede co
munemente verfo l'età di fette , ovvero otto anni .
L'educazione de' fanciulli Morlacchi , così rigida ,
come io la defcriffi , fi va aumentando col crefcere
degli anni . Effi il proprio petto efpongono nudo u
gualmente al più ecceffivo bollor di State , che al
più infoffribile rigore del Verno . Quindi ne avviene ,
che acquiſtano quella pregiabile fanità , e robustezza ,
L 2 che
DE ' COSTUM
84 I
che nelle colte , e deliziofe Città , nulla oftante le
più dilicate cure , e diligenze le più poffibili , ed e
fatte , fi rendono molto defiderabili , e rare .

§. V.

Capanne , ed utenfili.

E capanne de' Morlacchi ſono affai rozze ? e poin

L co comode ; Elleno fono per lo più , o qua


drate , o rettangole , ma tutte fabbricate col feguen
te gufto . Ne'quattro angoli della cafa ànno quattro
trabi forti , e fecondo il bifogno ne'lati ancora . Que
fte trabi fi profondano per cinque , o fei piedi entro
la terra , e verfo l'apice fi dividono in due per un
palmo in circa , e fono i fondamenti , ed i foftegni
delle cafe . Fra gli ſpazj da trabe a trabe fi fabbrica
no le muraglie , che di ordinario fono di bacchette
incrocicchiate , ed intrelciate , o di faffi , rozzamente
aggrumati a fecco l'un fopra l'altro . La calcina de'
Morlacchi è la creta , o lo fterco de' Bovi , mefcola
to colla cenere . I coperti delle cafe fono di canne
paluftri , come quelle de' contadini Italiani , fenza la
pulizia , e l'ornamento degli ultimi . Non v'à d'altri
appartamenti , che il terreno , onde , com'è ben chia
ro , cucina , camera da letto , camera da ricevere fo

no una cofa ifteffa . Ma pazienza anche quefto . Vi


fono certe capanne , che fervono d'infelice Tugurio
ugualmente agli animali , che agli uomini , fenza che
li divida , che alle volte folamente un trammezzo
delle furiferite bacchette . Simili abitazioni una vol
ta , fuppongo io , faranno ftate comuni preffo che a
tutti i Morlacchi , la maggior parte de' quali preſen
temente à una cafa per la famiglia , e l'altra per gli
ani
DE MORLA
? CCH I ; 85

animali , chiamando la prima cucbia e la feconda

pojata . Il focolare è nel mezzo della capanna per quan


to riguarda alla larghezza ; in quanto poi alla lun
ghezza e poco diftante da uno de' lati della capanna
ifteffa . Sopra il focolare nel vertice della cala v'è
fempre un bucco , a cui fi connia fpeflo una ſpecie
di cilindro di legno fcavato , che fa le veci di un
fumaiuolo . Le mura delle capanne fono molto affu
micate al di dentro , e ciò proviene , che non mai ,
od affai di rado le fi pulifcono , e la caufa , che le ren
de tali è continua . I Morlacchi ulano cenare preffo
il focolare per tutto il tempo del Verno , ed è vero
quel , che dice il FORTIS , che dormono allungando
fi nel luogo medefimo , ove cenarono ; non tutti pe
rò , ma chi in un cantuccio , e chi nell'altro , e mol
to più , quando vi fon parecchi matrimonj in una
fteffa famiglia . E' vero , che gli Spofi in molti luo
ghi foglion farfi un camerino a parte , ma non tut
ti lo fanno . I loro letti fono due Schiavine prove
nienti dalla Turchia , una fervendo di ftrammazzo ,

e l'altra di coperta . Un poco di paglia fuol effere


ancora il loro ftrammazzo , e la coperta più pelli de'
Caftrati , unite infieme , ma non anno veruna diffi
coltà dormir fovente ful nudo fuolo , coprendofi s'è
Verno colla propria Kabanizca ( a ) , e s'è tempo di
State efpofti all'aria , fenza verun riparo . Non ifpo
gliano comunemente dal doffo , che le fole calzette
dai piedi , fatte a guifa di coturni , e ciò fanno pre
fentandofi loro l'occafione di aſciugarle al foco . Spo.
glianfi talora della giubba , e del cintolo , a cui fta
attaccato il coltello , e li fanno fervir di guanciale ,
fot

( a ) Kabanizca fignifica il feraiuolo .


86 DE COSTUMI

fotto cui ripongono ancora , fe l'anno feco , una , o


più piftole . Dormendo in quefto modo fdrajati più
faporitamente forfe , che gli effeminati , e molli fo
pra il più tenero , ed il più perfettamente battuto
letto di bombagio . Non è da ommettersi , che quel
li , a cui mancano altri mezzi per ripararfi dal fred
do , fi pongono in doffo le fchiavine , ficchè i proprj
letti fanno diventar portatili . Vi è chi fi ricorda 2
che già mezzo Secolo , alcuni de' Morlacchi ufavano.

anche alcune capann uccie condur quà , e là a loro pia


cere fopra i carri . Quefta cofa potrebbe fervire di
prova in parte , quando altre non vi foffero , della
loro difcendenza dagli antichi Sciti , o Geti , preflo
i quali erano in voga queſte coftumanze; e parlando
Orazio di effi ne fa un panegirico ( a ) quando ciò
non foffe , ch'egli da Poeta faceto , e Satirico fi con.
tentaſſe d'innalzar i Foreftieri a fpefe della fua Pa
tria . Ciò , che deve poi far iftrabiliare i più colti
Popoli fi è , che abbrucciandofi la capannuccia a qual
che Morlacco , per una certa natural obbligazione
concorrono tutti i Nazionali a rifarcirlo , nè un fi
mil fuffragio è circofcritto entro i limiti di una Vil
la , ma paffa da Territorio in Territorio . Succede al
le volte , che chi foggiacque alla difgrazia dello in
cendio, oltre il rifarcimento de' danni , cangia le con

dizioni in migliori affai di prima . Chi fi farebbe mal


levadore , che fra le colte Nazioni molti non fi abu
ferebbono di quefto fiftema fociale ? Eppure fra Mor
lacchi , neſſuno , o pochi ſe ne abuſano . Fra le loro
vir

( a) Campefires melius Scitha


Quorum plauftra vagas rite trabunt domes
Vivunt, & rigidi Gete .
Horat. ed. 24. V. I
DE' * MORLACCHI. 87
0 -0

0
virtù morali , fe quefta non è la prima , le fi avvici
22
na moltiſſimo , e refto fortemente meravigliato , che
il FORTIS ( in cui fu certi propofiti fi può temere
0
qualche benigna efagerazione ) non ne abbia fatto un
minimo cenno . Lo fteffo accade in ( occafione della
mortalità de' Bovi : Scambievolmente fra' Morlacchi
fi ripara al danno fofferto .
1 Ufavano una volta i Morlacchi incavate nella ter
I
ra certi granai fchiacciati a guifa di cipolle , come
1
gli antichi Germani , forſe perchè , ( per le continue
guerre , che avevano ) non foffe ritrovato il grano
dal nemico , cui poteffe fervir di nutrimento . Pochi
paffi diftante da Sign fi trova ancora un granajo di
quefta forte , che quando fu fcoperto , dava moltiſ
fima lufinga di racchiuder qualche cofa di prezioſo
ma fu trovato voto . I granai di oggidi , che fi chia
mano da' Morlacchi Cofci , fono fatti in forma di ca
neſtre ovali , od altra forma , che fi pongono dalla
parte oppofta de' focolari , o fopra i focolari fteffi in
una foffitta , fatta da taluni non folo a quefto fine ,
ma perchè ella ferva ancora di Guardarobba . I gra
nai de' più beneftanti fogliono alle volte fabbricarfi
all'aperto , come una picciola capanna fenza fonda
menti , ficchè fi poffono trafportare da un luogo all'
altro . Quefti granai fono fatti di tegole , che in no
ftra lingua fi chiamano Scimle , e non Zimble , come
fcrive il poco fido Interprete FORTIS .
Quali tutti i vaſi infervienti alla cucina de' Mor
lacchi fono pentole di terra , e tanto i mobili , che
adoprano effi per mangiare , come quelli per bere "
fono tutti di legno . V'è una fpecie di bariletto , che
fi chiama Fugia , in cui le Morlacche , o legandofelo
con una fune dietro le palle , o ponendofelo fopra
il capo , vanno a prender l'acqua da' luoghi più vi
cini .
88 DE' COSTUMI

cini . ( a ) Le fcheggie di fapino fono i loro lumi


di notte : Anno delle lucerne , in cui in vece di oglio
ardono il burro , ma quefte fi riservano per gli Of
piti , e per gli ammalati fpecialmente . Quando poi
dice il FORTIS , che il fumo del fapino contribuifce
molto a render neri i moftacci de' Morlacchi ( b )
effo probabilmente vuol far ridere i Leggitori a fpe
fe altrui , altrimenti ragionerebbe , come chi diceffe ,
che la biacca contribuifce molto a render bianco un
Moro . E' vero , che i leggiadri vifi di quelle femmi
ne , che s'imbellettano , ponendovi fu la biacca , di
ventan bianchi , ma un pocolino di acqua li riduce
allo ftato di prima . I Morlacchi , purché fieno fani ,
non fi alleggerifcono mai delle immondizie del loro
ventre ne' proprj tugurj , cheche talora infetti delle
feci de loro animali . Il FORTIS dice , che anche i mo

ribondi fono portati fuori per far all'aperto queſta


funzione , ma ciò fi lafcia dire , e credere a lui fo

lo , che ſi laſciò perfuadere , che chi bruttaffe le ca


pan

( a ) Ovidio ci lafciò fcritto , che anche a' fuoi tempi le Mor


lacche ufavano portar l'acqua ful capo

Femmina pro lana cerealia munera frangit


Impofitoque gravem vertice portat aquam .

I doni di Cerere , che dice Ovidio > che adopravano le Mor


lacche in vece di lana , era una fpecie di ciambella fatta di pa
minor aggravio
glia , e pofta fopra il capo , per portar con minor
il pefo dell'acque . Ma l'afferzione di Ovidio della paglia in
vece di lana , fembra provarci che le ferve Romane ado

peraffero le ciambelle di lana ful capo , per portar l'acqua co·


me ufano le Morlacche a ' giorni noftri .
( b ) Fort. Vol. 1. p. 86.
DE MORLACCHI . 89

panne de'Morlacchi col liberarfi dal foverchio pelo


degl' inteftini , correrebbe gran riſchio della vita . (a)
Non arrivano i Morlacchi a quefto eccello di bruta
lità . Certamente chi lo facefle per ilprezzo , dovrebbe
temer di tutto . Ma farebbe quefti efente forſe fra

gl' Italiani ?
I Morlacchi fiedono le più volte per terra , o fo
pra fedili compoſti di tavolette , ſoftentate da tre pie
di , alte da terra una ſpanna in circa , o poco più 10
Quando effi ànno quefta forte di ſedili → non invi

diano il Tripode di Apollo .

S. V L

Cibi.

L Cibo ordinario , ed il più ufitato de Morlacchi


15è il latte ne' tempi eftivi ; e perchè da quefto
poffano ritrarfi più vantaggi in una volta , ufano i
nacidirlo coll' aceto , dipoi ne cavano il burro , che
contiene , ed il fiero che refta ferve loro di bevan

da , ed unitamente al pane di cibo . Ma non refta


però , ch' effi non facciano ufo del latte in tutti i
modi preparato . L'arte di far le ricotte all' ufanza

Italiana , cui volgarmente fi dice puina , è ignota af


fatto alle Nuore Morlacche . I Cai di latte , ch'effe
fanno ſenza molta fatica , o ingegno , fono di fquifi
tiffimo gufto per qualunque palato , anche ftraniero
Di quefti cai di latte fogliono far bene fpeffo qual.
! che preſentuccio , e gli offrono volentieri agli Oſpiti
di

( a ) Vol. 1. p. 86.
M
go DE COSTUMI

di riguardo . Il cacio , che fanno per loro uſo giornaliero


è tutto in pezzettini , che fi confervano in un otro ,
e perciò fi chiama volgarmente cacio di otro . Quel
lo poi in pezze grandi non farebbe da fprezzarfi , fe
non gli eftraeffero parte del burro , e non lo faceffe
ro bollire nell'acqua , ma fendo ufo di vender que
fta forte di cacio , è probabile , che in ciò v' entri
qualche poco di malizia . Non ufan mangiar polenta
eccettuati i tempi critici , in cui fi mangia tutto
ciò , che può nutrire ) che di quella di Saggina , di
cui peraltro non fi ciban di fovente , e sella non
nuota nel burro è difaggradevole al loro palato . E
perchè fembra , che afciutta non la poffin trangugia
re , ne' giorni di digiuno le danno altra concia , che
confifte in mele , od in aglio peſto , mifto all' acqua ,
e parcamente di oglio , poichè di quefto convien com
perare per l'inerzia di non piantar Olive ne' proprj
campi . Nelle cofe le più femplici fembra , ch' e' fic
no nati per diffipare . Di pane cotto ne' forni non v'
è cafo , che vogliano far ufo , cibandofi in vece di
fchiacciate , che cuociono di giorno in giorno , ed

anche di mano in mano , che loro abbifognano , fu


la pietra del focolare . Di ogni forta di grano fanno
le fchiacciate per proprio ufo , fuorchè di frumento ,
nè anche i beneftanti eccettuandofi in quefto , ben

chè non le mangin effi di gran Turco , o di altre in
fime biade . Ne'giorni poi folenni il ricco ugualmen
»
te , che il povero fa preparare delle fchiacciate di fru
mento . Alcuni de ' Morlacchi ànno veduto di quanto
danno rieſca ad una famiglia l'ufo delle fchiacciate
e perciò fanno cuocere il pane nel forno , che ſerve
per molti giorni , e così rieſce di maggior economia .
Ma l'efempio di pochi non val , per fuperar l'ofti
nazion di molti . I cavoli capucci inaciditi fono il
prin
DE MORLACCHI .
91
0 principal companatico de' Morlacchi , durante il Ver
1 no. Queſto è un cibo naufeante per gl' Italiani , co
me le rane per alcuni Morlacchi , di che faremo pa
rola nel fine di questo paragrafo . Ma in buona fe
può effere veruno giudice competente di cofe non
guftate ? Se i Romani erano contenti , quando ave
vano il pane , e gli fpettacoli , panem & Circenfes , i
Morlacchi lo fono altrettanto , e forfe più , quando
ànno il pane , ed i cavoli . Le derrate andorno mala
mente , dicono effi , fe i cavoli non fruttano , tutto
che delle biade vi fia in fufficiente copia . Si attrova
varia forte di erbaggi nelle Campagne loro , con cui
fi nutricano ne'giorni Quarefimali , giacchè offervano
inviolabilmente il digiuno , ed in quefto pizzicano
alle volte di Grecifmo , ove per qualunque malattia
non è lecito franger il digiuno , o di mutar cibo .
Quindi è , che mangian porri , fcalogne , agli , cipol
le , e tutto ciò , che digiunando riefce di minor co
fto , ed ingrato a chi à cibi migliori , e gufto più di
licato , II FORTIS dice , che avendo i Morlacchi an
che cibi migliori , non fi afterebbono per anco di man
giar aglio ,, cibo più univerfalmente gradito dalla
Nazione , dopo le carni arrofte " . Ma qui egli par
la a cafo , ed io non vorrei augurargli la difgrazia di
far l'esperienza a proprie fpefe , per chiarirfi . Per ve
*
nir in cognizione in qual concetto abbiano i Mor
lacchi l'aglio , bafta la feguente favola morale , che
corre fra effi loro . L'aglio , dicono i Morlacchi , cor
reva dietro i Dei , perchè gli foffe affegnato un qual
che rango tra' companatici . Fu decretato fra' Dei che
1'aglio doveffe fervir di companatico agli uomini ,
quando non avranno altro a mangiare . E' cofa certa ,
che nelle vafte campagne della Morlacchia non vi
fono piantagioni di cipolle , fendovi grandiffimo con
M 2 fu
DE COSTUMI
92

fumo di quefto prodotto ; ma che il FORTIS dica lo


fteflo dell'aglio , io gli riſpondo , che s'egli aveffe
bene offervato le campagne de' Morlacchi , avrebbe ve
duto , che ne piantano tanto in alcune Ville , che ol
tre il loro bifogno , ne portano a vendere al merca
to . E' fuori di ogni dubbio poi , che per la intiera
popolazione della Morlacchia , convien annualmente
provvedere una groffa quantità di agli , ed altro di
quefto genere dagli ftranieri . Ma oramai non vi à
biſogno di moftrar la utilità a'Morlacchi , che ritrar
rebbono dalla piantagione di quefto prodotto , fareb
be ben neceffario fuperar la loro pigrizia in fatto di
Agricoltura .
Non mi faprei dar pace , fe lafciaffi forpaffare il
merito , che dà il FORTIS all'aglio di mantener lun
gamente robufti , e forti gl'individui , perchè fecon
do lui corregge la mala qualità delle acque de ' fer
batoi fangofi , o de' fiumi impaludati , da' quali mol
ti Morlacchi fono costretti attingere nel tempo di
State ( a ) E perchè il merito , ch'egli dà all'aglio
non lo darebbe più tofto all'aceto , di cui ne' tempi
eftivi ſe ne ſervono i Morlacchi ad uſo di bevanda ,
in ifpezialità , quando vanno lavorar nelle Campa
gne , ove l'acque fono fangofe ? Si legge preffo Rol
lin che tutti i foldati Romani portavano dell'aceto
con effi loro , per attemprare la crudezza dell'acqua ,
ch'erano aftretti a ber talvolta molto cattiva . Cato
ne che non beveva altro che acqua , fe fi crede a

Plutarco , per qual ragione avrà talora bevuto dell'


aceto , quando era all'efercito , fe non perchè l'acqua
farà ſtata molto cruda ? Inoltre l'aceto à qualità rin
fre

. 1. pag. 83.
( a ) Vol
222-2

DE' MORLACCHI.
93
frefcativa , e l'aglio all'incontro è di natura caldo ,
ne potrebbe giovare agli individui , che ne Climi fred
di : ( b ) laonde fe anche a' partigiani di Orazio non
vuolfi accordar , che l'aglio fia più nocivo della ci
cuta ( c ) nulladimeno non fi potrà concorrere nel
la opinione del FORTIS di atribuirgli una virtù , che
# viene fmentita colla efperienza .
I cibi , di cui finora parlammo , fono univerfalmen
te abbracciati da' Morlacchi , ma fi cangiano in mi
gliori , o peggiori , fecondo la facoltà " e le ſtagioni .
Dico fecondo le ftagioni , mentre dal giorno delle
Ceneri fino al principio della raccolta delle nove
meffi , foffrono mortificarfi colla parfimonia de' cibi ,
ma ne' tempi reffidui dell'anno , quando non vi fac
cia argine un'eftrema careftia , rovini il Mondo , vo
gliono per lo più , come offerveremo di tratto in trat
to , mangiar a crepancia . E come tutti i loro cibi

fono fempliciffimi , la femplicità di quefti , ed il


grande ufo di latte fpezialmente , oltre la purità dell'
aria , ed il viver, faticofo contribuiscono moltiffimo
a mantenerli robufti , ed a prolungar loro la vita . In
molti luoghi vi fono de ' vecchioni , che oltrepaffano
un Secolo. A Plavno , ch'è una Villa nel Territorio
di Knin , ove l'aria è puriffima , fui afficurato dagli
abi

( a ) Dice Suida , che i Traci fi dilettano di agli , nè , foggiu


gne , ſenza ragione : Imperciocchè gli agli fono caldi : 1 Tra
ci abitano un paefe freddo .

( b ) ... Edat cicutis


Allium nocentius .
Hor. Od. 3. Dpod .
94 DE COSTUMI

abitanti , che diverfi vecchi , che io ebbi a vedere

colà , arrivaffero chi a cencinque , chi a cenfei , chi


a cent'otto anni . Se la Natura conferva Leggi in
violabili nel fuo corfo , dovrebbe certo effere , che 1
quel Dandone Illirico ( a ), di cui parla Aleffan I
dio Cornelio , citato da Plinio , che fi crede giunto C
alla età di anni cinquecento , fia una favola , o s'el
la non è favola , perche non vediamo a noftri giorni t
degli uomini fra noi arrivare alla fteffa età ? Ma già fc
la ragion è , che bifognava nafcere in que' tempi .
Perfine non mi è ambrato fuor di propofito , ora ,

34.S28
AESL33
che fi à parlato de' cibi de' Morlacchi , di far una a
piccola aggiunta intorno all'avverfione , ch'effi ànno

per le rane , ed offervare , s'ella arriva a quell ' eccef


fo , come raccontano quelli , che ingrandiícono fem.
pre le cofe , e cercar la ragione nel tempo fteffo ,
per cui effi cominciarono abborrire un cibo , che per P
vero dire , non lo è difguftofo . Convien credere 9 CO
naturalmente parlando , che l'orrore de' Morlacchi
per le rane provenga da qualche difcapito apportato fa
ad effi loro , perche forfe in alcuni luoghi , ove an
ticamente vivevano , fono perniziofiffime , come il
verro , od il majale in Arabia . ( b ) Ma s'ella è co
fa faggia di non mangiar de' majali in Arabia , ella
è una pazzia aftenerfene in Europa , e lo fteffo fi
può dir delle rane , fe pur v'è luogo , ove nuocer
pof

( a ) Alexander Cornelius memorat Dandonem Illiricum D. an


nos vixiffe . Plin. l. 7. c. 48.
( b ) Tacito dice , che i Giudei fi aftenevano det majale , per
chè nocivo alla falute . Sue abftinent , memoria cladis • quod
ipfos fcabies quondam turpaverat , cui ib animal obnoxium .
Hift . lib. 5.
DE MORLACCHI . 95
Feder poffano . Se i Morlacchi poi mangino , o no prefen

1 Ca temente delle rane , queſte è ciò , che io vado a cer

20 care . Dico pertanto , che in generale ne fono lon


tani dal mangiarle , come il Gennajo dalle more
CHAN ma io non oferei affermare , come il FORTIS , ( a )
Na che niun vero Morlacco mangerebbe rane a cofto di
11
Se laſciarfi morire di fame . Ma le la fame à indotto al
210 tre volte gli uomini in più luoghi di quefto univer
15 fo a cibarfi di ciò , che più abborrifce la natura u
mana , come può fcappar dalla bocca di un uomo ra
gionevole , che i Morlacchi non mangierebbono rane
20 a coſto di morire ? E che avverrebbe , fe io diceffi >
AN che moltiffimi veri Morlacchi , ſenza veruna neceffi
tà , da gran tempo ànno cominciato a mangiar rane ,
em e forfe non passerà guari , che tutta la Nazione fi
do. Spoglierà del pregiudizio di non mangiarne ? Non fi
=
per può dir lo fteffo de' Morlacchi del rito Greco Vin
re colo di Religione coftrigne quefti a non mangiar ra
ne , e chi ne mangia , credono effi , che non poffa
POP
falvarfi . Leffi preffo un Iftorico Illirico ( cui di ra
do però fi può credere ) che il Pontefice Niccolò
Quinto fcrivendo a Coftantino ultimo Imperatore
10 dell'Oriente , gli rimbrottava quefta pazza credenza ,
di cui erano imbevuti i Greci , che dicevano

1 Latini faran tutti dannati ,


"
Per aver rane , e bovoli mangiati . ( b )

quafi che il cibo poteffe nuocere alla falute delle a


nime . Ma fia vero , o no ciò , che dice quefto ſto
rico

( a ) Vol. 1. pag. 32.


( b ) Vedi le Canz. Eroiche Nazionali del P. Cadcih Mioffick.
DE COSTUMI
96
rico intorno i tempi di Colantino , è certo che a'
dì noftri i Morlacchi Greci haftengono dal mangiar
rane più per divieto di Rengione , che per un' av
verfione naturale . Quefta e una di quelle fuperfti
zioni , che oltre a non effere dannofe , giovano mol
tiffimo a quelli , che mangian rane , che oltre la gran
copia , anche la careftia de'concorrenti fa , ch' elleno
fi vendano la maggior parte dell'anno , a due , o tre
foldi la dozina .

S. VII.

Governo di famiglia .

N ogni famiglia de' Morlacchi dal più giovane co


I'minciando infino al più vecchio , cialcuno à la

fua ispezione particolare , e tutti infieme fomigliano


ad una truppa di formiche , che travagliano al ben
comune . L'amore , e la buona corrispondenza , che
paffa nelle famiglie Morlacche , non è così facile
che fi trovino ne' luoghi troppo colti . Ogni famiglia
à il fuo Capo di cafa , che viene chiamato col nome
di Starefcina , vale a dir vecchione . Le veci dello Sta
refcina fono di provvedere vitto , veftito , e tutto il
neceffario per la famiglia , ma di nulla può diſporre
da per fe . Se fi tratta di vender animali pecorini

od altri di minuto genere , vi vuol il confenfo di


1
chi à la cura della greggia . Così trattandofi della
vendita di animali Bovini , è neceffario il permeffo
di que'che coltivano la terra . Qualunque debito s'
incontraffe dal più minimo della famiglia , femprè fi
fcrive il nome dello Starefcina , s'egli foffe cento mi

glia
DE MORLACCHI.
97

1 glia lontano . ( a ) V'è del buon ordine in quefte


Taggie diftribuzioni , nullaoftante ciò , i Morlacchi vi
vono difordinatiffimamente . L'economia è bandita ca

F pitalmente da tutte le loro famiglie , e fe v'è talu


no , che intenda la utilità di quefta , viene beffatto
egregiamente da fuoi Nazionali , e piamente ad un
economo fi attribuifce il peccato dell' avarizia . Con
fumano le loro derrate ſenza veruna regola , e mifu
ra , e ne fuccede , che i più beneftanti non arrivano
alle volte alla raccolta delle nuove meffi , che non
facciano qualche debito di biade . Sembra , che vo
gliano dimostrar con ciò la poca fatica , che incontra
no nel coltivar i loro prodotti . Ma tutti i loro di
fordini economici , a ben cofiderare , non confiftono 9
che in gozzoviglie , che cominciano al tempo della
raccolta de' grani , e durano fino agli ultimi del Car
novale . Di State , fe lavorano in campagna , man
giano quattro volte il giorno , ed in quefto tempo
ad ogni modo vi à da effere anche del vino " altri

menti non ſi può lavorare . E' naturale , che l' eſtro


di Bacco li rifcaldi , onde divengono cantori e Poe
ti in un tempo ifteffo , e di ordinario non fi fente
altro , che decantar Marco Kraglienich ( b ) che per 4 .
mefi

a ) Una volta lo Starefcina era Padron affoluto , e fempre il


più vecchio della Famiglia . Al prefente non è più Padron af
foluto , ordinariamente peraltro il più vecchio comanda . Ma
fe la Famiglia fcopre , che il vecchio non è capace di foften
tar la dignità di Capo di Cafa , elegge un altro , che fappia
coprir un tal pofto . Si depofe il pregiudizio , che folamente.
à vecchi fanno dirigere , e fi vide , che non è l'età alle volte,
che fa l'uomo .
b ) Queſto è un nome, che per lo più fi fente decantare da'
N Mor
UMI
98 DE COST

mefi dell'anno viene ripofto in un profondiffimo obe


blio e così vicendevolmente di anno in anno torna
ad obbliarfi , e forgere .
Tutti i lavori de' Morlacchi sì di State , che di
> Verno finiſcono nel feminar , e raccor le biade . Se
fi unifca a ciò la cura , che anno e' loro animali
non v'è altra briga , che occupi gli animi loro ; per
ciò nel Verno , riempiendofi bene la pancia , fanno
per lo più una vita fedentaria , e formando un femi
cerchio attorno il focolare , ( a ) ove fi rifcaldano
raccontanfi fcambievolmente delle Storielle ſchifofe

non laſciando da parte anche le vere , riguardanti al


la Iftoria della noftra Nazione . Le Iftorielle , di cui
s'imbevono i figli dai Padri , le tramandano a' nipo
ti , e così fucceffivamente , di modo , che per tradi
zione, fi confervano tutti i fatti antichi i più me
morabili , che fi alterano fecondo la paffione di chi li
racconta .
Una fana maffima de' Morlacchi è di tener più
che fi può , unite le famiglie , facendo un ottimo
rifleffo , che la difunione è caufa della rovina . Non
è rara cofa per quefto , che molte famiglie arrivino
al numero di trenta perfone , alcune a quaranta , ed
alcune altre a feffanta , ma quefte ultime fi potreb
bon facilmente numerare , Le Donne , come da per
tut

Morlacchi . Alcuni pongono in dubbio > fe Marco Kraglievich


vi fia mai ftato . Io direi di sì . Non vorrei peraltro farmi mal
levadore di tutte quelle azioni Eroiche , che di lui cantano i
Morlacchi .
( a ) Io non dirò , che di State i Morlacchi fi rifcaldino al fo
co , come ufano di Verno . Non è naturale , che quelli , ch'
cfpongono , occorrendo , i nudi petti al rigore del Verno
vadino a procurarfi un fuperfluo , e nojofo caldo di State.
DE MORLACCHI 29
E

tutto , così fra' Morlacchi , fogliono effere le forgen


na ti delle diſunioni delle famiglie . I Morlacchi rare

volte porgono orecchio ai loro lamenti , anzi foven


te , fe fi lamentano le une contro le altre , i riſpet
tivi mariti le caricano di buffe , e fapendo elleno la
confeguenza de' lamenti , vivono in perfettiffima pa
*:
ce , nè fi lagnano tanto facilmente . Ñè fi creda , che
le Donne Morlacche poffano far refiftenza agli uo
mini ; benchè dica il FORTIS ,, che la robuftezza del

le Donne de' noftri paefi di poco la cede a' maſchi


pell'ordinario . ,, ( a ) Ma in ciò egli travide , o fi
lafciò perfuadere , fenza riflettervi . Si può dare , che
le Donne Morlacche non la cedano in robuſtezza agl'
Italiani , riguardo poi a' Nazionali elleno fi deggio
no confiderare niente più , niente meno , che le fem
F
mine delle altre Nazioni riguardo ai riſpettivi uo
mini .

' Anno poi maffime affai ftravaganti nella réftitu


zione de' loro debiti . Si contentano più tofto a for
za de' regali , fe il debito è picciolo , oltrepaffar la
dovuta fumma , che pagarla tutta in una volta , ed
al tempo prefiffo ; e dopo tutto quefto fi paga il
debito . Non fempre però portano feco i loro regali
que' vantaggi , che volgarmente fi crede . Porgono
più volte qualche prefentuccio , per incontrar un grof
To debito , che lo rifarcifcono a grandi ftenta , e non
mai intieramente . Ma v'è poi una forte de' debiti
affai perniziofi per effi loro ne' tempi di careftia de'
viveri . Imperocchè fe comperano in credenza uno
ftaro di biade , convien , che lo paghino a quell'efor
bitante prezzo , .
che corre allora , che lo prendono .
N 2 Que

Ca ) Vol. 1. p. 68.
100 DE COSTUMI

Questo è poco male . Succede molte volte , che la


fame arriva a sì grand'ecceffo , che non può altri
che la Clemenza del Prencipe porvi il ripiego , pro
vedendoli del bifognevole col patto del dovuto pa
gamento a tempo opportuno . Quelli , che fono in
caricati alla fcoffione de' Pubblici crediti , non fono
fempre gli fteffi , e la diligenza nel tener i regiſtri
efatti non è molta , onde accade , che per la incu
ria de' Miniftri , fieno sforzati a pagar due , e forle
tre volte un folo debito , ienza che fi poffa fapere ,
dove vadino le rifcoffioni fopranumerarie . Tali fono
almeno le lamentazioni de' Morlacchi .

§. VIII

Ofpitalità ..

A ofpitalità de' Morlacchi è tanto diverfa da


L quella delle Nazioni colte , quanto la coltura
di queste è diverfa dalla felvatichezza de' Morlacchi ..
La caufa di quefta virtù è dovuta probabilmente al
poco commercio colle altre Nazioni , giacchè nelle Città:
della Dalmazia ella non è in gran voga . Effi accolgono
nelle loro capanne col più poffibile , e miglior modo
an Foreftiere , non mai più veduto . ( a )Effi compenfano
di

( a ) Potrebbono effere tacciati d'inofpitalità , anzi per dir mes


glio di crudeltà per una cofa fola . Effi anno de' cani , che in
ferocia non la cedono ai Lupi . Quefti affaltano i paffeggieri
per iftrada in modo tale , che vi vorebbe la forza di Ercole,
per liberarfene . E' graziofo fpettacolo pe' Morlacchi l'ammi
rar le bravure de' propri cani , nè fi movono a liberar i paf
feggieri dai loro morfi , fe non quando vedono di non effer
quafi più in cafo di porger foccorfo .
DE MORLACCH I. 101

di molto ( s' è vero ciò , che fi legge delle Nazioni


Settentrionali ) l'antichiffima crudeltà d'imolare gli
ftranieri ai loro Dei abominabili . Tocca al Capo di
famiglia , per la dignità cui copre , di mangiar cogli
Ofpiti , e far loro compagnia . Effo diventa al loro
arrivo Padrone affoluto , e fa preparar de' cibi ſenza
rifparmio . E' molto lontano ancora che le mode
Francefi s'introducano nelie mente de' Morlacchi , la
onde per timore , che gli Ofpiti non partano affama
ti apparano dieci volte più di quello , che potrebbon
mangiare , e continuamente li pregano perchè man
gino . A me toccò ( oltre molti altri efempj , che
potrei addurre ) paffando per una Villa incontrarmi
in un Morlacco mio conofcente , che dopo avermi
pregato , che reftaffi feco lui a pranzo , e fentendo
mi ricufare 99 almeno , diffe , afpetta , che ti faccia

‫ رو‬arroftire un agnello per bere una volta ‫ در‬. Cofa


L farebbe , fe fi doveffe ber più volte ? ànno poi un di
fetto , molto comune fra effi loro , di ubbriaccar gli
Ofpiti , nè fono contenti , fe non li vedono ber in
abbondanza . ( a ) Tutti i Nazionali , ricevendofi all'
albergo , fcambievolmente fi baciano con tutta la fa
miglia , uſo di cui diremo in ſeguito . Se l'Ofpite a
bita molti giorni in cafa ,ogni mattina la fanciulla
maggiore della famiglia 2 o la Nuora gli dà l'acqua
alle mani , lo pettina , gl'intreccia i capelli , e lo fer
ve anche a tavola , s' egli è Oſpite di riguardo , con
cui
...

( a ) Quando gli Ofpiti partono finceri dalle Cafe de' Morlac


chi , vi nafce in quefti il rimorfo di non averli ubbriaccati ,
e fi odono dire >> oh noftra vergogna ? Gli Ofpiti fi divifero
‫ גן‬da noi finceri . "
DE COSTUMI
102
cui le Donne non mangiano mai . I FORTIS ' dice
che mentr'egli mangiava col fuo onorato Voivoda Per
vab a Cocorich . le fanciulle di cafa lo guardavano
per le feffure della porta . ( a ) Ma ſe neſſuna di
effe lo à fervito a Tavola , non è , che ſi aſcondano
a' Foreftieri , perchè forse più di una violazione delǝ
le Leggi ofpitali le à refe guardinghe ( b ) ma per
chè alle volte fi adombrano i Morlacchi di certi fog
getti , fenza ragione alcuna . Queſto ſi può donare
all'innocenza del coſtume .
Per quanto i Morlacchi fieno liberali cogli Ofpiti ,
altrettanto fono nemici , ed avari co' birboni , e da
qui ne nafce , che i più mendici fi procacciano il
vitta co' proprj fudori , ed il mestiere de' birbi ch'è
obbrobriofo pe' Morlacchi ) è folamente proprio fra
noi a Zingari . Ma ſe la Ofpitalità de ' noftri Morlace
chi è stata fempre una cola pregieviole la loro, ec

ceffiva prodigalità in ogn'incontro , mi fembra , che


degenera in vizio .

§. IX .

Morale .
IA

A Morale de' Morlacchi è quella ifteffa , ch'è


le Nazioni del Mondo . 1 Non
L comune a tutte
fanno ad altri ciò , che non piace a loro , e le av
viene , che loro fia fatta una cofa fpiacevole , con
tracambiano alla Perfona , che la fa . La fincerità à
il proprio feggio negli animi loro fino a tanto che

anno ſcoperto gli altrui . Io ſono di accordo col FOR


TIS
J

( a ) Vol. 2. p. 144
(b ) Vol. I. p. 56.
DE MORLACCHI.
103
TIS , che i loro contratti degenerano qualche volta in
Pa foverchia dabbenaggine , ma coprendofi con queſta ,
20 di fovente corbellano i più fcaltri . Egli è un avver
timento di Seneca , che per effere felici conviene
20 a taluni fingerfi ftolti ( a ) . Non fi fidano degli I
taliani , ei ammirano con occhio di difprezzo per
quella ragione , che quafi tutte le Nazioni fcam
bievolmente fi fprezzano . Quindi è , che danno lat
fteffa forza alla parola Lazmanska- Virro Fede d'Italia
no , che gl' Italiani attaccano alla parola Morlacco
Gli uni , e gli altri credono di ftrappazzarfi , parlan
1
do così . I FORTIS , che quà e là raccoglieva le no
zioni de'coftumi de ' Morlacchi non • è colpevole , fe
non à compreſa la forza della parola Lazmanska-Virro ,
che fà fervire di egual ingiuria , che Paffia-Virro, cioè
fede di cane . Paffia-Pirro , Paffia-Dufco , niendna-virro ,
niendna-dufco , cioè Fede di cane , anima di cane , neſſuna
Fede, neffun'anima fono ftrappazzi , che ſi danno univer
falmente alle Perfone , e a dir Fede di cane ec. è una
delle maggiori beſtemmie , che abbiano i Morlacchi >
e per cui dagli Ecclefiaftici fi punivano una volta i
penitenti col farli ftare pubblicamente in Chiefa , o
con qualche offo in bocca , o con qualche faffo fulla
fchiena e ne' luoghi più rimoti dal commercio fi fa
lo fteffo anche a' noftri giorni . Ma Lazmanska - Virro è
ftrappazzo , che fi dà folamente ad un Italiano , co
me Arkag-Ka Virro Fede di Greco fi dice folamente
ai Greci . I Greci fra noi fono della fteffa Nazione ,
che i Morlacchi del rito Latino ( b ) , ma per un

ref

a ) Ut fis Beatus , & te alicui Aultum videri fine . Sen. de


Vit. Beata .

b ) I Mofcoviti per effere del rito Greco , fono tenuti da ta


luni .
I
J DE COSTUM
104
réffiduo forfe dell'antica barbarie religiofa pronuncia
fi Arkagka-Virro con quella idea , che i Romani pronun

ciavano Punica Fides, Fede Cartaginefe , che corrispon


de , come intendevano effi , al dir Fede di gente in
fida .

§. X.

Amicizia .

'Intereffe , che preffo molte Nazioni è quafi l'


L unico fondamento delle amicizie , non à luo
go nelle amicizie de' Morlacchi , che nelle diſgrazie ,
in vece di fcemarfi , e finire , fi ftringono vieppiù .
Eglino ne ànno fatto un punto di Religione , come
gli antichi Greci . Si ftrigne quefto legame fra due
perfone a' piedi dell'altare , che , a proporzione del
loro avere , tengono due torce di cera accefe in ma
no , infino a tanto , che fi compifca una meffa , con
fagrata alla loro intenzione , e dopo ciò laſciano le
torce al celebrante , ed il legame è bello , e fatto
fenz'altre cerimonie . ,, Il Rituale Slavonico non à

,, una particolar benedizione per congiungere folen


" nemente due amici , o due amiche alla preſenza
39 di tutto il popolo . ,, Ma ciò fu dato ad intende
re al FORTIS . Quelli , che contraggono l'amicizia nel
già defcritto modo fi chiamano Pobratimi , e le Don
ne Pofeftrime , termini che corrispondono afemi -fratelli ,
ed

luni , come Greci di Nazione , ma s'inganna chi così crede :


La Nazione de' Mofcoviti è la fteffa , che la noftra Slava , ed
è anche lo ftipite , ( per molte ragioni , che ce lo fan crede
re ), di alcune noftre popolazioni della Morlacchia , che dalla
Mofcovia vennero ad invader la Dalmazia ne' tempi rimoti .
DE MORLACCHI . 105

ed a femi-forelle . Si ufava ftringere amicizia anche fra


uomo , e Donna con la fteffa formalità fino à già
pochi anni , fenza che vi fi poffa dubitar un momen
B

2: to , ed era fuperflua la prova del FORTIS , ſtiracchia


ta fuor di propofito ( a ) , ma ftimarono bene gli Ec
cle

( a ) ,, Le amicizie fra Uomo , e Donna , dice il FORTIS , non


fi ftringono a' giorni noftri con tanta folennità ma forfe in
più antiche , e innocenti età fi è ufato di farlo . >> Va benif
1 " fimo . Egli dice una verità , che perde il pregio volendola
confermar con quattro verfi , che niente provano .

ega Vila Pofeftrima


" Dozivgli
»
" S' Velebite Vifloke Planine
1
,, Zloga fio Kragliu Radoslave :
» Eto nate dvanajeft delja .
1 Pif. od Rados .

traduce il FORTIS .

Ma una Fata Pofeftrima chiamolle


Dell' Alpi Bebie dall'eccella vetta :
Re Radoslavo in tua malora fiedi .
Ecco fopra di te dodici armati .
Canz. di Rados .

La parola Pofeftrima unita a Fata non prova mica 40 che la Fa


ta fia ftata veramente Pofeftrima del Re Radoslavo , poichè
Fata a' Poeti Illirici è lo fteffo , che agl' Italiani dir Mufa , fpe
cialmente nel fenfo prefente . Ma una Mufa può effere Poſe
ftrima , che nella mente de' Poeti ? Dall' altra parte , fe anche
fi foffe data una Fata , che foise ftata Pofeftrima del Re Ra
= doslavo , non fi può conchiudere con ciò , che i legami dita
le amicizia fossero ftati fatti a' piedi dell' altare con quella fo
3 lennità , che fi ftringono fra gli uomini a' giorni noftri . La
O
106 DE COSTUMI

clefiaftici d'impedire sì fatte congiunzioni conceden


dole folamente fra' feffi uguali . Effi per lo gran nu
mero le avean prefe per un reggimento di amanti
Bel reggimento ! Eppure s'ingannavano di gran lun
ga , nè conveniva imputar certi abufi vergognofi alia
Templicità del coftume , di cui parleremo in feguito .
Tutti gli amici , e fpecialmente quelli , che fi lega
no a piedi dell' altare fi formano un dovere di aju
tarfi fcambievolmente in qualunque occorrenza , e
pericolo , ed arrivano a tal grado di fenfibilità i lo
ro contratti amichevoli , che fi recano ad onore i Po
bratimi il perder la vita gli uni per gli altri , E co
me il perder la vita per tutto " altro fembra fanatif
mo , e furore , così per l'amicizia egli apparisce un
tratto di quella naturale tenerezza , che manca nel
le anime ben educate , e che convien cercarla ne'
rozzi petti de' Morlacchi ? che intendono affai bene
le leggi di pretta Natura . Ne fi perfuada alcuno
che io voglia far da declamatore fu quefto propofito .
L'amicizia è ſtata ſempre confagrata da' Morlacchi da
tempi fuor di memoria , ed Ovidio in più luoghi
parlando de' Geti , da cui , come più volte repetem
mo , difcendono in buona parte i noftri Morlacchi
S
ne fa aperta teſtimonianza

Scilicet hic etiam , qua nulla ferocior ora eft


Nomen amicitia barbara corda movet ,

Ep. 2. ad Cot. Pont. lib.


3.
§. XI.

ragion è , che le Sorelle rispettive de' Pobratimi vengono da


effi chiamate Pofeftrime anche al prefente , ſenza , che vi pre
ceda cerimonia_veruna . Non fi vuol peraltro attribuir a delit
to al FORTIS uno sbaglio , così innocente .
DE MORLACCHI . 107

DV
§. X I.

un Inimicizia .

A gratitudine à piantate così profonde radici ne


$ L gli animi de' Morlacchi , che non v'e cola , che
maggiormente gli obblighi ad una giufta corripon
denza fra effi loro . Da quefta forgente il più delle
volte naſcono le loro amicizie : daila ingratitudine
B
poi le inimicizie , e gli odj , che con grandiffima
difficoltà fi rendono eftinguibili . A' Morlacchi fem
bra giuſto il render pan per focaccia , come pentava
il Moraliſta Cicerone . Quefta idea naturale , con
giunta ad un entuſiaſmo di gloria fa , che nelle ini
micizie , che provengono dalla ingratitudine , fi ren
dano preffo che ineforabili per la riconciliazione . Le
inimicizie , ‫گو‬
nate per gli omicidj diverrebbono più
facilmente nulle , fe la fuperftizione non entraffe a dar di
nafo anche in quefto , per eccitar i Morlacchi alla vendet
ta ( a ) . Taluno li fcufa con quell' antico detto ,
O/ 2 » odie
1

( a ) Credono alcuni Morlacchi , che le anime degli uccifi gri


dino vendetta contro gli uccifori , ed il modo di moſtrar gra
titudine a' morti è quello di vendicarli . Ove più , ed ove me
no fi eftende quefta diabolica credenza . Si confervano delle
ftorielle , che fe i Fratelli , o Parenti degli uccifi aveffero
perdonato il delitto agli uccifori di notte loro apparivano
de' fpiriti , lagnandofi della poca cura , ch' eglino ebbero nel
vendicar la loro morte . Bafta la divulgazione di quefte appa
rizioni de morti , perchè le diventin vere preffo i Morlacchi ,
laonde chi diffe , ch'effi ànno fatto un punto di Religione nel
vendicarfi , avrebbe meglio detto , ch'efli anno fatto un pun
to
DE COSTUMI
708
odierai il tuo nemico " ( a ) . Io non fo , fe da
‫در‬
qui poi fia nato quel proverbio : Kofe ne ofveti , onfe
k
ne posveti . ,, Chi non fi vendica , non fi fantifica . "
II FORTIS facendo fecondo il fuo folito il Maeſtro di

Lingua Ilirica dice , che ofvera fignifica egualmente


vendetta , e fantificazione . E' farebbe ben degno di
effere molto compatito , fe aveffe citato l'autore , da
cui copiò una così bella erudizione . ( 6 ) Ma pro
babilmente errarono tutti , e due fenza accorgerfene .
Ofveta in Illirico fignifica vendetta , e Poveta fantifi
cazione . Nella parola , che dinota fantificazione vi è
l'aggiunta di una lettera , che alle volte mette del
le differenze notabili in qualunque lingua .
A Monte-nero , ed in tutta l'Albania , per quan
to fentefi , fogliono eflere le inimicizie più fiere , che
fra noftri Morlacchi . Effe paffano colà da Padre in
figlio , e le Madri non mancano di moftrar fovente
ai proprj pargoletti le camicie infanguinate de' Ge
ni

to di fuperftizione : Io mi perfuado , che basterebbe un uomo


ragionevole per far veder loro , quanto è vano , che un mor
to pretenda di essere vendicato , e per quefta parte farebbo
no fuperflui tutti i miffionarj del mondo , che il FORTIS non
crede baftanti ad ifradicare lo fpirito vendicativo , imedefimato
nell' animo de' Morlacchi . Effi fono vendicativi a maggior fe
gno , ma fono anche atti a divenir ragionevoli , quando però
la vendetta non fosse maggiore di tutte le ragioni , che po.
tefsero opporfigli , voglio dire , quando non fossero talmente
acciecati dalla vendetta , che di efsa non trovafsero piacer mag
giore .
( a ) Odio habebis inimicum tuum . Matth. cap. 5. v. 43.
( b ) Vedi la Difsertazione dell' Abate Clemente Grubiffich in
Originem , & Hiftoriam Alphabetti Slavonici ec. pag. 64. preſ
fe Gio: Battista Pafquali l'anno 1766.
DE MORLACCHI. 109

nitori , perchè facciano a tempo opportuno le loro


K
giufte vendette fopra gli uccifori . Quefto coftume è
affatto sbandito , che che ne dica il FORTIS , da' pet
ti de' Morlacchi della Dalmazia , i quali generalmen
te non anno la centefima parte dello spirito vendi
cativo degli Albaneft , ed anche quefti lo conferva..
no più co
' Turchi , che co'loro compatriotti . Ma non
dobbiamo maravigliarfi di ciò . Le più illuminate Na
zioni ci anno fornito di fimili efempi ; ed è noto ab
baſtanza , che i più dotti una volta ilpiravano maf
fime , così ftrane agl'ignoranti .
Era ulo antico , che l'uccifore di un qualche Mor
lacco fi doveffe quietare col parentado nemico ne'mo
di feguenti . La prima cofa era di ftabilire una fom
ma di dennaro , che dovea sborfare l'omicida per lo
prezzo del fangue fparfo , che fi diceva platiti- Kar
varinu . Arrivava quefta fomma ordinariamente a cin
quanta , o feffanta Zecchini , e più , o meno , fecon
do la poffibilità de' rei , fuccedendo non di rado , che
i poveri fi acquietaffero con qualche prefentuccio di
lieve rimarco . Conveniva decretar il giorno , in cui
i parentadi nemici doveffero riuniri . Compariva al
3
lora l'omicida , accompagnato da fuoi nel luogo dell '
affemblea colle mani giunte , e fra effe una fcimitar
ra , rivolta colla punta in giù . Giunto alla preſenza
del fratello , o del più propinquo al Morlacco ucci
fo l'omicida s' inginocchiava , e gli venia tolta la ſci
mitara dalle mani . Il fratello dello uccifo , od il più
propinquo , che riprendeva la fcimitara fteffa , fi rivolge
va al proprio parentado dicendo ,, fratelli ecco il fangui
29 nario del noftro parente . Volete voi , che lo am
"
„ mazziamo , o che gli perdoniamo ? 39 Rifpondeva
no tutti unanimi Perdonagli per amor di Dio .

Pronunciata la fentenza , il reo baciava prima i pie


di
110 DE COSTUM I

di al fratello dello uccifo , ed in mancanza al più


propinquo , poi le ginocchia , in terzo luogo le ma
ni , e per fine fi baciavano fcambievolmente , e do
po una tale formalità la pace era fatta . Ma nel pun
to 3 fteffo il reo veniva fpogliato dal parente dello uc
cilo di tutti i fuoi veftiti , che doveano effere del
valore , fecondo i patti , 3 già per lo avanti ftipulati >
e fi veftiva con altri , che portava feco . Si paſſava ,
dopo ciò , ad una continua gozzoviglia per tutto un
giorno a fpefe del reo , e quinci fuccedeva , che il
furore del vino , non l'immaginario elogio del mor
to , come dice il FORTIS , faceva che nafceffero de'
nuovi omicidj . Al preſente queſti ufi ridicoli nelle
paci , e riconciliazioni fono quafi aboliti , e ſe laſcia
mo da parte il Contado di Zara ( a ) ove non di
rado fuccedono , ed alcune altre picciole Ville della
Morlacchia in molti luoghi non folamente non fi
fanno , ma s'ignorano quefti modi di pacificarfi . Non
è peraltro , che anche a giorni noftri non coſtino le
paci fra i Morlacchi , ma elleno fi combinano con.
poch iffima fpefa a quel , ch'erano una volta , e di
ordin ario con la fola , e folenne ubbriacchezza de
congiunti , ed amici a fpefe dell'omicida , ed in o
nor

( a ) Queſta ufanza antica confervata ancora tra Morlacchi del


Kotar , ed alcuni altri del rito . Greco , che oltre il cognome
particolare , ritengono quello * di chiamarfi Zcernogorzci , cioè
Montenegrini , ci dà a divedere , che molti Morlacchi del Ko
tar, e diverfi degli altri diftretti fono provenuti da Monte ne
ro, e niente s'inganno il Geografo Magini , tacciato di errore
dal FORTIS , perchè diffe chei Morlacchi della Dalmazia fona
derivati dall' Epiro . Io non vi trovo altro difetto nel Magini
che di aver univerfalizzata la propofizione . D' onde poi fi fie
no traſportati in Epiro , quefta è un'altra queftione .
DE MORLACCHI.
III

"T nor del defonto . I FORTIS defcriffe le formalità del


DID
le conclufioni di pace in modo affai diverfo da que
fto , ma convien dire 1 che i fuoi relatori abbiano
Ou
molto alterate le informazioni , ed egli perciò fcu
fabile diventa . Io volli fempre prendere le adequa
te informazioni de' Morlacchi fteffi , e fcriverle ful
fatto . L'unico mezzo mi fembrò quefto per ridir le
cofe nella loro purità . Alcune circoftanze in certi
luoghi fogliono effere diverſe da quelle , che io de
fcrifi , ma la differenza è picciola ..
Ma quando il Morlacco omicida fi à quietato col
parentado nemico , qui non finifce la fua pace in
tiera . Convien accomodarfi con la Giuſtizia . Alcu
ni de' Miniſtri che vogliono mercantizzar troppo ſo
pra i proceffi fpefse volte danno il bando a qualche
omicida per la impotenza del pagamento . P
Quindi è ,
che fi forma una moltitudine di Aiduzci , o per me
glio dire , difperati , i quali riefcono di fomma mole
ftia al pubblico , ed al privato intereffe . Difordine poi
maggiore , fiè , che appena feguito l'omicidio foglion'
taluni mandar in traccia del reo , cui ſe rieſce di
fuggire cade lo sfogo fopra la fua famiglia , 9 che
vedendofi priva di que' fuoi miferabili beni deter
mina di unirfi al reo e formar una famiglia di
vagabondi e ladri . I Maomettani , noftri vicini ,
( fra quali in vero cede la Giustizia alla forza ) re
ftano forprefi di queſto procedere , ma la ragion è
che i fuddetti Aiduzci , 1 o ladri , che vogliam dirli ,
fervono di fommo inciampo al loro commercio
, e
ſpecialmente al paffaggio pe' Monti , ove i Turchi
vengono fovente facrificati da' ladri fteffi per l'avidi
tà del bottino . Giufto ancora mi fembra il confeffa

re , che i Turchi fi sfogano doppiamente fopra gl'in


nocenti noſtri Morlacchi , fe mai vanno nello Stato
Ottomano .
Un
112 DE COSTUMI

Un altro difordine , non men grave , che rifleffi


bile nafce dalle rifle de' Morlacchi a pregiudizio de
gli fteffi . Fu fapientiffimamente
provveduto dalla
Pubblica munificenza per evitare i danni , che fi po
trebdono fare ai prodotti della Natura , e dell' arte
col lafciar liberamente vagar gli animali pe' campi´ ,
che qualunque animale fi trovaffe a danneggiare i
beni di qualcheduno , doveffe fubire ad una deter
minata pena ( a ) . Queste faggie ordinazioni fareb
bono molto falutari , fe la maliziadi alcuni : Mini
ftri non vi mefcolaffe il proprio veleno . Impercioc
chè bafta l'afferzione di uno , che accufi un altro a
vergli fatto del danno cogli animali ne' proprj cam
pi perchè la ragione ftia dalla parte dell' accufato
re. I Morlacchi , cui è noto quefto procede per ogni

piccola differenza , che nafce tra di loro , s'imputano


fcambievolmente de' danni avuti dagli animali ne' cam
pi , e fi rovinano col foggiacer alla dovuta pena pecunia
ria . Da qui , oltre la loro mezza rovina , proviene
un mal peggiore . Un innocente che fi vede ftra
par dalle mani i dennaro per le imputazioni fal
fe del nemico diventa tofto , o tardi fuo omicida . Ab
biamo offervato qui fopra quanti mali naſcono dopo
gli omicidj .

§ . XII.

( a ) La pena , che fi deve pagar per ogni animal minuto con


fifte in dieci foldi Veneti , e per ogni Cavallo , o Bue , foldi
cinquanta . Spefse volte accade › che uno accuferà cento ani
mali minuti di un altro , che non ne à cinquanta . Ma la ra
gione non à luogo . L'accufato è fempre dalla parte del
torto .
DE MORLACCHI . 113

-L A
de. §. XII.
‫ܫܐ‬

0. Vestiti de' Mafcbj.

Vestiti giornalieri de' Morlacchi fono molto fem


El I plici . I tagli de' loro abiti fono fempre gli ftel
fi , e · fe i Lacedemoni avean per iftatuto di non al
terare le antiche mode del loro canto ? i Morlacchi
ànno per coftume di non alterare le antiche mode
de' loro abiti . La camicia , ch' effi portano , di rado
arriva alle ginocchia . Quefta fogliono ricamare , ma
a differenza delle femmine . Le maniche in vece di

Aringerfi con un bottoncino attorno i polfi delle ma


mo
ni , le fono ipacciofe , ne fi ftringono in verun
do . Sopra la camiccia mettonfi un giubberello di ra
fcia , chiamato Jegerma , che poco oltrepaffa le an
che , cui cingono con una fafcia , che
comunemente
non è di feta , come fuppone il FORTIS , bensì di la
na colorata a capriccio , fatta di tante cordicelle uni
te , lavorate a treccia . Per lo più vi è un'altra fa
fcia , da cui pende una patrona , ove fi ripone il
denaro , ed altro di comun ufo ; così la borſa di ta
bacco da fumare ftà attaccata alla fafcia fteffa . In
fomma ella è una fpecie di guardarobba portatile .
La canna della pippa pure pongono tra la fafcia , e
la giubba , ma più comunemente dietro la coppa ,
cacciando la canna fra la camicia , e la pelle col
camminetto in fuori . Sopra il giubberello pongono
il fajone , cui danno il nome di aglina , e fopra que
ftà finalmente il ferraiuolo , che dicefi Kabanizca , cui
ftà conniato un lungo bavero , che fi pone fopra il
.2

capo per riparar la pioggia , e che vien detto Ru


kuglizca. I calzoni , come ognun fa , in vece di ar
P ri
DE COSTUMI
114

rivar folamente alle ginocchia , arrivano infino i mal


leoli . Questi fi legano fopra il bellico con una cor
dicella di lana , che paffa internamente per l'eftremi
tà fcavate a bella pofta : 'Anno un'apertura ne' calzoni
dalla parte delle calcagna , che fe la chiudono con
tanti uncinetti , fatti di filo di ottone . Guai al Mor
lacco , che portaffe calze in piedi ! E ' ficuro di dive
nir lo zimbello di tutti i fuoi compatriotti . ' Anno
abborrimento per le calze ? a motivo , che le portan
le femmine , ed effi non vogliono effere effeminati
per verun conto . Portano in piedi una fpecie di co
turno di lana , che arriva infino alle estremità de'

calzoni , ed a quefti danno il nome di Najcivage ( a )


cui fovrapongono una mezza ſcarpetta , chiamata na
purfgniak . Le loro fcarpe chiamanfi opanke : La fuo.
la di queste è di cuojo crudo di Bue : all'estremità
della fuola vengono anneffe tante cordicelle di cuojo
crudo di montone , pecora , od altro di quefto gene
re , chiamate opute , che formano la parte fuperiore
della fcarpa . Poco vi entran le calcagna nelle opan

ke . Una lunga oputa , che fi gira per di fotto i mal


leoli attorno i piedi , fa le veci di una Fibbia , Si
racconta , che un Morlacco reftò fcandolezzato di non
trovar quefta Torte di fcarpe a Venezia , e tacciò di
bugiardi coloro , che gli avean fatto credere , che a
Venezia fi trova di tutto . Sogliono variare qualche
poco i veftiti ne' tempi di State , ma tutta la varia
zione conſiſte , che in vece de ' calzoni ben affetti
por

( a ) Nafcivate è termine derivato da Nadfcit , che vuol dir


cucir fopra . Le Nafcivate fono que' pezzi de' coturni , che
fi vedono fuori della fcarpa , attaccati però alla fcarpetta in
terna .
DE MORLACCHI . 115

portano le brache larghe , per iftar un po' più fre


fcamente . Nel refto non variano , eccettochè , fe àn
no caldo , depongono il ferraiuolo , e fe depoſto an
che questo , non gli alleggerifce abbaſtanza , depongo
no il faione , che lo fan fervire di mantello . In fi
+
mile ftato di natura un abito fa per tutte le ſtagio
ni . Ufan portar alle volte i gamberuoli , chiamati
Tosluke , aperti dalla parte delle calcagna , e che chiu
doni con uncinetti di filo di ottone , come i calzo
ni . Non mancan effere fatti quefti uncini anche di
argento fenza rifparmio , ma fi metton fu Tosluke da
Fefta . In capo portan beretti di fcarlatto roffo , che
fi chiaman cappe , e di rado affai i turbanti cilindri
ci , detti Kalpaki , eccettuati i capi delle Ville . Que
to è tutto il veftire ordinario de' Morlacchi . Sono

però differenti i veftiti da pompa , e que ' de' più


beneftanti particolarmente , ma variano ne' varj di
ftretti . Gli abiti da pompa di alcuni Morlacchi fo
gliono effere di fommo valore , poichè fatti di buon
panno , ed adornati di argento all' ufanza patria . Ma
gli abiti ancora di molto prezzo , riefcono di fomma
economia per effi loro . Imperocchè paffano da' Padri
a' figli , e fi recano a gloria i Nipoti di aver abiti
che portarono i loro Avi , e fomigliano agli amanti
delle monete antiche , che più antica , ch'ella è una
moneta , più loro piace . Ecco la fola cofa , in cui
fono economi i Morlacchi . ( a )
P 2 Ulan

( a ) Se la pioggia forprendefse un Morlacco che avesse il


beretto novo , e che non avesse con che copriri il capo , fi
leva il beretto , e ben più volentieri , che guaftarlo , riceve
1
la pioggia ful capo nudo . Taluni volendo tener il beretto in
1
capo , quando piove , voltano il rovescio all' infuori , così il
diritto riceve il burro , ed altro untume del capo , ed il ro-.
vefcio la pioggia .
116 DE COSTUMI

Ufan radere i capelli , lafciando peraltro più di


codino , che i Polacchi , ed i Tartari . Era coftume
una volta , e poco , o molto in ciafcun Villaggio fuf
fifte ancora , che avanti di rader la tefta al fanciul

lo , fi chiama un amico , che divotamente lo tofi qual


che pocolino . Per quefta cerimonia diventa Compa
re , e per confeguenza parente Spirituale . Una ceri
monia così nojofa è molto analoga a quella , che fo
levano fare i Brami nella India . Ivi in vece del Com.

pare , il Padre , quando fi radeva la tefta per la pri


ma volta al fanciullo , diceva divotamente al rafojo :
Rafojo , radi il mio figlio , come ài rafo il Sole , ed il Dio
Indro . Manco male , che il Compare fra' Morlacchi
non balbetta una ftravaganza , così grande .
I Morlacchi ànno un traſporto , così ecceffivo pe'
loro veftiti , che non li cangerebbono per qualche co
fa di grande . Eglino ftimano non effervi veftito più
nobile al Mondo . Diviene l'obbrobrio de' fuoi Na
zionali il Morlacco , che lo cangia . Corre un pro
verbio fra effi , che chi cangia di veftito , cangia
anche di Religione . Quindi è da quefto pregiudi
zio. " che i loro Capi poffono effere gli uomini
i più giuſti del Mondo , fe ànno il veftiro differen
te , non fono ftimati da' Morlacchi . Pare , che in
quefto non abbiano tutto il torto , e credon di do
vere , che i Capi loro abbian a dimoftrar col veftito
di chi effi fono Capi . Fu fatta una doglianza fuque
to propofito , ed ella fu anche efaudita . Effa era
contenuta in una Canzone , quale perchè deſcrive il
luffo della noftra Nazione , e lo fprezzo , che anno
i Morlacchi per i veftiti degl'Italiani , ftimai bene di
tradurla in Italiano , e trafcriverla qui a piedi . Io
mi diftacco qualche volta forfe dalle parole dell' Au
tore , ma non gli altero mai il fentimento .
Ve'
FEE
338

DE' MORLACCHI. 117


24
L

D13 2
£

Ve' là certuni Dalmatin' Voivode ,


Rume Che appena giunti dell' Italia ai lidi
Italiani fi fanno , ed àn roffore
Di chiamarfi Slavoni ( a ) . I loro crini
Tagliano tofto , e pongon la parrucca :
Portan Capello , in vece del Turbante ,
Più che di fretta radono i moftacci ,
Gettan di feta le lor fafcie a parte ,
Spoglian le belle vefti di Scarlatto ,
Sprezzan Marame ( b ) ricamate di oro ,
I bei bottoni , le Jegerme , ( c ) e tutti:
I cerchj grandi di purgato argento . ( d )
Ma perche quefto , oh Dio , vedermi tocca !
Metton poi vefti , che divife in due
Le fon di dietro ( e ) ; e le calzette in piedi
Portan coftoro , come fan le Donne .
Per non aver più de' Campioni il fegno ,
Piaftre di argento , e le prezioſe Pietre
An già depofte ; e le dorate penne ,
E gli achi di or all' Italiana il tutto
'An convertito : La Dalmazia intiera , •
E quanto più oltre Slavonia fi eftende ,
E bor

( a ) Quefto nome di Slavoni , che fignifica gloriofi , gl' Italia


ni , che non fapevan pronunciarlo , lo convertirono in Schia
voni .
( b ) Le Marame fono una fpecie di afciuttamani , curiofamente
ricamati alle estremità .
( c ) Le Jeçerme fonno le giubbe .
( d ) Quefti cerchi , che fono gli ornamenti delle giubbe , chia
manfi in Illirico Toki .

( e ) Lo ſtrapazzo più comune , che fogliono dare i Morlac


chi agl' Italiani è di dir loro Lazmani raztrixena perkna
cioè Italiani dell' ano tagliato , per la ragione , che i Saioni
degl' Italiani fon divifi in mezzo per di dietro .
118 DE COSTUMI

E borghi , e terre , e gran Cittadi , e ville


'An deturpato ormai ; e il lor concetto
Preffo i Padroni di Venezia è trifto .
Oh vituperio ! le lucenti Sciable
Si dislacciaro , e i mal aguzzi fpiedi ( a )
Pofero ai fianchi lor . Se foffer queſti
Campioni arditi , ed i più forti al Mondo
Quando li vede non li teme il Turco .
Dunque vi prego , come miei fratelli ,
Ad accettar un fano mio configlio .
Se un vero Nazional vi fi preſenta
Fuggite agli occhi fuoi : fe alcun vi chiede
La Patria , il nome , la Nazion , il luogo ,
Non dite mai , che Dalmatini fiete . ( b )
Se de' Falconi non avete l'ali ,
E voi de' cucchi il natural prendete .
Non ftiate deturpar più la Dalmazia ,
Ed irritar il Doge di Venezia ;
Perchè Dalmazia de ' Falconi il nido

Fu fempre , ed è : fopra or le fiede , e impera


. Il Veneto Leon fuo difenſore .

Ma , Prence tu , corona mia lucente ,


To

( a ) I Morlacchi chiamano fpiedi le fpade degl ' Italiani ..


( b ) Il Poeta veramente dice , non dite mai di effere da Gliub
glane , ch'è lo fteffo , che afcondere il luogo nativo , ch'è la
Dalmazia . Quefto luogo di Gliubgane è nella Lika . Una vol
ta i noftri Morlacchi fprezzavano i Likani , come poltroni :
adeffo i Likani fprezzano i noftri , perchè affai più poltroni
di effi loro . Una volta per iftrappazzo di poltroneria correva
il proverbio Liçanska-Virro , Fede de Likani ; ed ora corre per
proverbio Kninska Virro ; Fede de' Kninani , perchè i Morlacchi
del Territorio di Knin fpecialmente fono fempre in riffa con
quei di Lika .
DE MORLACCH Ì · 119

Togli un fcorno , di cui Dalmazia è piena .


Nelle tue mani pofa , o mio Signore ,
Di far veftir alla Slavona i Capi
Di una Nazione , che in tal modo vefte ,
O almen ritogli il pan , che loro doni .
Io te , mio Prence , in ogni modo onoro ,
E pregando tal grazia , umil ti adoro .

§ . XIII .

Armi .

A naturale ferocia de' Morlacchi e la grande


L propenfione alla guerra non devono far com

parire ftrano , ch'effi neppur in Chiefa vadin , fenza


effere muniti delle loro armi . Quefte , fogliono effe
re un coltelaccio , detto nofc , che ripongono tra la
fafcia , e la giubba colla guaina di ottone adorna al
le volte di pietre falfe , ed una catena dello fteffo
metallo , che gira attorno la guaina , perchè non la
fi diftacchi dalla fafcia : una , o due piftolle ai fian
chi , o dietro la ſchiena , ed anche queſte ripoſte tra
la fafcia , e la giubba , ed oltre tutto questo talora
lo ſchioppo , che fe lo portano in ifpalla . Le capan
ne de' più miferi fi vedranno bene , fpoglie di tut
to , ma non vi farà eſempio , ch'effe fieno prive d'
armi , quando non veniffero tolte per ordine di al
cuni miniftri , che vogliono effere pagati con effe de'
proceffi , fe a caſo i Morlacchi non aveflero a pagar
con altro . Egli è un atto di barbara indifcrettezza
fpogliarli di ciò , che ferve loro di difefa in tempo
e di pace , e di guerra . Ovidio parlando delle armi ,
che queſta Nazione ufava a tempi fuoi , confeſſa ,
che anche allora tutti erano ben proveduti .
In
120 .DE COSTUMI

In quibus eft nemo , qui non cboriton > & arcum ,

Telaque vipereo lurida felle gerat

E poco più fotto

Dextera non fegnis fixo dare vulnera cultro >


Quem vinctum lateri barbarus omnis babet .
Trift . Eleg. 6.

Confervanti ancora delle armi antiche , di cui i


Morlacchi non fanno grande ufo . Queſte ſono una
fpecie de' martelli co' lunghi manici , da loro detti
Chiulumi . Dello fteffo gufto vi fono alcune accettine ,
che fpeffo fi trovano icolpite ne' fepolcri di qual
che antico Campione , ed altre tali ; non accettuan
do le freccie , che avanti l'ufo dello ſchioppo non
erano armi mal intefe .
Le Fefte , che i Morlacchi non credono fantifica
re , fe non fi ubbriaccano a meraviglia , quanto bene
le confacrerebbono coll' efercizio delle armi , ſe vi
foffe chi loro lo infegnaffe . Quefto farebbe dovere
de' rispettivi Capi de Territorj ma converrebbe
ch'effi foffero bene iftruiti ( fe mai nol fono , di
che non è lecito a dubitare ) avanti d' infegnare a

gli altri . In quefto modo i Morlacchi diverrebbono


una truppa de' difciplinati , e valorofi Soldati , ſenza
difpendio Pubblico , e fenza un menomo pregiudi
zio ai loro lavori di Campagna . Ne rifulterebbe poi
un altro bene , che fi ubbriaccherebbono meno , e
per confeguenza vi farebbon meno uccifioni .

$ . XIV .
DE MORLACCH I. 121

S. XIV .

Vefti Donnesche .

{
E i veftiti giornalieri degli uomini fono fempli
SEci , non v'è luogo della Morlacchia , che i veſti
ti delle Donne non fieno più , o meno compoſti
Le Morlacche del rito Greco adornano i loro abiti

con più bizzarria , che le noftre , e pare , che riten


gano anche più dell'antico . Se fi eccettui la beret
ta , ch'è l'unico fegnale di Verginità , e Donne , е
fanciulle portano ifteffamente , fecondo le coftuman
ze de' varj luoghi , ove abitano . Le camicie fono tut
te ricamate di bombagio , feta , od oro , fecondo la

poffibilità di chi le ricama . Queſte vengono lavorate


egualmente fedendo , che al pafcolo della greggia . I
ricami ora fono perfettamente gli fteffi dal diritto al
rovefcio , ed ora no . Non dovrebber fembrare ſpre
gevoli , attefa la femplicità , con cui vengono lavo
rati . Ma baſta loro l'elogio del FORTIS , che dice ,,
ch'è meraviglia , che trapuntino così bene i loro ri
cami , fenza verun foftegno , e vagando . ,, Le ca
miccie fono aperte lungo il petto , come quelle
come de'
maſchj , e vengono ferrate attorno il collo con due
fermagli , che fi dicon maite . I fermagli ora fono di
ottone ed ora di argento ; ora con varie pietre fal
fe adorni , ora con una fola , ed ora femplici . Si pon
gono anche fopra il petto in due , o tre luoghi per
adornamento , e quefto uſo efifte ſpecialmente nel

Contado di Zara , e ne' contorni di Knin , e Verli

ka . La loro gonnella , ch'e differente da quella del


le Italiane fa le veci di gonnella , imbuſto › petti
ne
Q
122 DE COSTUMI

ne ( a ) , e maniche in un tempo fteffo , e prende va


rie denominazioni , fecondo il vario colore della ra
fcia , che vi domina . Se il color della rafcia è tur
chino , fi dice Modrina , fe la rafcia è bianca , fi chia
ma Bilaca , ec. Quindi è chiaro , che il FORTIS con poca
efattezza le dà il nome affoluto , e folo di Modrina .
La gonnella è aperta anch'effa lungo il petto infino
alla fafcia , ed agli orli di quefta apertura fuol effe
re liftata di fcarlatto , cui per maggior ornamento ,
fovrappongono conchigliette , bottoncini di ftagno
cuoricini di ottone , od argento , ed altro a capric
cio . La fafcia , con cui cingono le anche , larga quat
tro pollici in circa, e più ancora , talune la portano
femplice , e talune bizzarramente fregiata . Ella è per
lo più teffuta di lana roffa , ma viene fatta anche di
panno de'varj colori . I fregi della fafcia fono le fo
lite conchiglie , o bottoncini di ftagno , o ciò che
alle Morlacche viene in capo . La fafcia non è liſta
ta fungo gli orli , ma i fuddetti fregi , come tante
linee paralelle in qualche diſtanza l'una dall' altra
comparifcono attraverfando la larghezza della fafcia
fteffa , non mancandovi alle volte una , o più croci
contro il nocumento delle ftreghe , od altri Spiriti
maligni . La cintola , cui danno il nome di pregaça ,
che traverfa la gonnella fotto la fafcia , è teffutta di
lana de'varj colori , ed alle volte di tutti i fette , e
forpaffa ordinariamente la mezza gamba . Ufano at
taccare alla cintola una ſtriſcia di cuojo , dalla cui
eftremità pende un coltellino un po' torto verfo il
fine ,

( a ) Le pettine fi ufano pochiffimo in Morlacchia al prefente ,


ed eccetto il Contado di Zara , ove pure non v'e grande ufo ;
in altri luoghi non è sì facile il vederle adoprare .
DE MORLACCHI . 123

fine , come un mezzo quarto di Luna , e viene chia


mato Britva , e vi attaccan qualche cofa altro , ch'è
di loro ufo più comune . La fopravvefta di rafcia ch'

è una fpecie di giubɔa , che fempre per qualche po
colino è più corta della gonnella , cui dicono comu
nemente Jecerma , ora è litata di Scarlatto lungo gli
壁 orli fino alla fafcia , ed ora lungo gli orli di tutto il
giro , fecondo il gufto de' varj Villaggi, Di State de
pongono la gonnella , e fopra un camiciotto bianco

( di cui peraltro le maniche fono quafi fempre ri


camate ) portano la Jegerma , o fia la giubba , ch'è
fempre fenza maniche sì di State , che di Verno .
Sopra la giubba mettono una fpecie di tracola , per
lo più fatta di catena di ottone , quale dicefi prikov
ratizca , oprikoramenizca . Le calze delle fanciulle , che
fono di lana , in vece d'eflere fempre roffe , come di
ce il FORTIS , non le fono mai , bensì compofte di
varj , e vaghi colori . Ufano in alcuni luoghi le Don
ne portar le Nafcivace ; cioè una fpecie di coturni , ed
i gamberuoli ad ufanza degli uomini , e quefti fo
gliono effere talvolta roffi , che il FORTIS può effere
gli avrà prefi per calze . Le fcarpe poi da per tutto
fono , come quelle degli uomini . Non v'è peraltro
quell'aufterità ne ' Morlacchi , che pretende il FOR
TIS , che inibifca alle fanciulle non portar fcarpe di
altro genere , per quanto fieno ricche le loro fami
glie , anzi è tutto al contrario , mentre il portar le
Papuzze alla Turca , o Gemelie , che fono un'altra for
ta di ſcarpe , dipende dalla potenza , o impotenza
dello ſpendere . La varietà degli ornati , che porta
no fulla beretta ne' varj diſtretti della Morlacchia non
folamente è ftrana agli occhi di un Foreftiere , ma

agli occhi de' Nazionali fteffi . Questi ornamenti non


folamente fono varj da Territorio in Territorio , ben
si
Q 2
124 DE
' COSTUMI

sì da Villain Villa Si cangiano capricciofamente di anno


in anno , di meſe in mefe , ed uno che à girata turta
la Morlacchia , mentre crede di averli veduti tutti ,
gli refta fempre da veder qualche cofa di nuovo .
Confervano in quefto anch' effe la moda in alcuni

diftretti , come le Donne ben educate nella varia con


ciatura de' capelli . Il defcrivere le loro varietà fareb->
be una cofa , e tediofa , e lunga . Io dirò qualche
poco di paffaggio . Nel Contado di Zara , ed ordina
riamente tutte le fanciulle del rito Greco portano la
beretta di Scarlatto , adorna di pallottoline di vetro,
formando due , o tre archi fopra la fronte , e po
nendovi nel mezzo una mezza luna di ftagno , o di
argento , fecondo la poffibilità di chi le porta . Pian
tano delle penne di Pavone , de' Penacchi tremolan
ti , e de'fiori finti fulla beretta a guifa di due cor
na , all'estremità di cui fopra la beretta ifteffa vi at-
taccano varj fili di minutiffime pallottoline di ve
tro intreciandovi qualche cos' altro fecondo il
Foro genio bizzarro • Alcune ufano i penacchi fo
li fenza le pallottoline ; alcune altre le fole pa
lottoline ſenza penacchi , ed alcune altre finalmen
te formano una bizzarriffima compofizione di tut
ti gli ornamenti , foliti adoprarfi dalle Morlacche . In
molti luoghi della Morlacchia pongono un fazzolet
to fopra la beretta , che ne copre la metà , e le lo
legano fotto la mafcella inferiore . Oltre l'ornamen
to della beretta , ch'è per lo più di argento , attac
cati all'estremità della beretta vi fono due uncinet

ti , da quali pendono , fparfe di una quantità di lu


nette , tre catene di argento , che paffano fotto la
gola , ed arrivano quafi fino alle mammelle . Queste
fono quelle , che co
' loro ornamenti fanno un placi
to romore al minimo ſcuotimento del capo . Le fan
ciul
DE MORLACCHI. 125
40 ciulle colla beretta nafcondono le treccie : Le Spofe ,
ta deponendola, reeftano col capo femi - nudo , e così
fen vanno per un anno in circa dopo effere marita
te . Le Spole Greche fe le lafciano cadere ful pet
to , intreciandovi medaglie antiche , e moderne di
5 ogni genere . Così le Romane intrecciavan delle per
le ne' capelli , fe fi crede a Tibullo

e vane
S'intreccian fra i capei lucide perle
Del roflo Oriental mare eritreo .

In alcuni luoghi le Spoſe annodano le treccie fotto


la gola . ,, Una giovane , dice il FORTIS , che fi fof
"2 fe guadagnato concetto di poco buon coftume ,
‫ رد‬arrifchierebbe di vederfi ftrappare pubblicamente
39 nella Chiefa la beretta roffa dal Curato , e di aver
,, poi i capelli recifi da qualche fuo parente in fe
,, gno d'infamia . ,, ( a ) Sulla fede di chi il FOR
TIS fpaccia quefta favola , io non lo fo . Un tal
uffizio al certo o non fu mai de' Curati,, od egli è
di molto antica data . Ciò che fuccedeva una volta

ſu queſto propofito , e che più non fuccede fi è


che fe una giovane fi aveffe compiaciuto di qualche
illecito piacere , e che pur fofle divenuto noto , in
cafo , che non aveffe depofto da per fe le infegne Ver
ginali , fi univano più fanciulle , e le ftrappavano la
beretta a viva forza dal capo . Ora è abolito affatto
quafi anche queſto ufo , e ciaſcuna che commette

qualche fallo amorolo depone la beretta da per fe 7


fenza che per altro ella procuri di cangiar paefe ,
CO

( a ) Vol. 1. pag. 70 .
126 DE
' COSTUMI

come aggiugne il FORTIS , anzi fi emenda fantamen


te del fallo , e fi raccomanda alla pietà del Paroc
CO che ordinariamente le procaccia il Marito . Ec
co brevemente defcritto il veftire comune delle no .
ftre Morlacche . In un Italiano , che non lo à mai
più veduto , e che l'offerva con ogni diligenza , pre
fentandofegli l'occafione > diventa curiofità Filofofi-'
ca. Mi è toccato vedere alla Fiera di Sign alcune
Morlacche offervar conammirazione i vestiti , per
la prima volta da effe veduti di alcune Donne Ita
liane , e quefte fi mifero a ridere , e beffarle ; così
ciò che in un Italiano comparifce curiofità Filofofi
ca , nelle Morlacche passò per femplicità , e dabbe
nàggine .

§. X V.

Mufica , e Poefia .

Er la compiacenza di decantar le gloriofe gefta


PEdegli antichi Eroi della Nazione , i Morlacchi
quafi tutti fono Mufici . I loro canti eroici fono
compofti di verfi decaffillabi ora rimati a due a
due , ed ora no . Ciafcuno di quefti verfi è prece
duto , cantando da un lunghiffimo oh ! con cui pu
re fi chiudono . La modulazione della voce ne' canti

eroici è rapida . Gli oh ! che ſembrano tanti urli de


Lupi , fono i trilli . Quando un cantore è accompa
gnato da qualche ftrumento , i trilli fono flebili . La
Gusta è lo ftrumento principale di Mufica , che fi a
dopera cantando , ed è fatta da una corda fola , com
poſta di molti crini di cavallo , uniti infieme : L'ar
co della Gusla à una corda fimile . Pochi fono i Mor

lacchi , che fappian fuonar a perfezione quefto ftru


mento
DE MORLACCHI . 127
19
p

mento Muficale , con cui fi pretende di mover qua


lunque affetto a guiſa degli antichi Greci ;
..

ma chị
è affuefatto alla Mulica Italiana non può riſentir
altro vantaggio , che quello di reftar attuffato in u
na profondiffima melanconia . Se v'è qualche diftin
to fuonator di Gusla è afcoltato con fommo filenzio,
1 ed attenzione da fuoi Nazionali . D'onde proviene
ciò? Le loro orecchie armoniche fono talmente or
ganizzate che , per provar il piacer della Mufica "
anno duopo di que' fuoni " cui li addattò la con

fuetudine , che fi cangiò in Natura . E che fia vero


ciò , la Mufica Italiana li annoja a maggior fegno ,
in quella foggia ifteffa , che la Mufica Morlacca an
noja un' Italiano . I ciechi fi procacciano il vitto
andando in giro a fuonar la gusla , e cantare . In tal
modo non fi addoſſano la taccia di Birboni . Effi can

tano molte Canzoni anche all'improvvifo , e fembra ,


che ciò , che la Natura tolfe ai loro occhi , abbia do
nato al loro ingegno di poetar con foinma felicità .
I loro verfi ànno de' gran lampi di fuoco d'imma
ginazione , e fanno un gran colpo. full' anima degli
1
afcoltanti ; ma le anime de' Morlacchi, femplici , e po
co arricchite d'idee raffinate anno bifogno di piccio
li urti per iscuoterfi , direbbe il FORTIS , poichè vide
piagnere , e fofpirare alcuno per qualche tratto , che
in effo non rifvegliava commozione alcuna . Ma dice
taluno , ch'è meglio , ch'egli ftia a quell'altra fua o
pinione attaccato , ch'è probabile , che il valore delle
parole Illiriche , meglio intefo da' Morlacchi , che da
effo lui , abbia prodotto questo effetto . Le Canzoni
antiche de' Morlacchi anno delle immagini viviffime ,
nè il difordine forma il principal carattere de' loro
racconti Poetici , come parve al FORTIS , ed e's' in
ganna di molto , che chi gli alcolta , o legge , convien
che >>

1
DE' COSTUMI
128
che ,, ſuppliſca a piccioli dettagli di precifione , de
'
,, quali non poffon mancare , fenza qualche forta di
moftruofità le narrazioni in profa , o in verlo del
‫رد‬
le Nazioni colte di Europa ,, . Non si può dir
‫دو‬
affolutamente però che le loro Poefie non abbian
quefto difetto , ma ciò fpeffo proviene anche dall'
alterazione di chi le fcrive , ( a ) o tradizionalmen
te

( a ) Non è delle più felici , nè delle migliori Canzoni Morlac


che quella , che il FORTIS traduffe , e ripofe nel fuo primo
Volume , dopo aver parlato de ' loro coftumi ; nullaoſtante egli
vi trova , un altra fpecie di merito , ricordante la femplicità
,, de' tempi Omerici , e relativo ai coftumi della Nazione .
In effa però vi fono de' termini , degeneranti dall'antica puri
tà , e de' verfi , che alterano la giuſta mifura . Ma fi può dir
perciò , che quefto difetto fia dovuto al Poeta ? No certamen .
te . Le molte mani , per cui paffano le Poefie fcritte fono le
fole caufe di tutti gli errori , che vi poteffero effere . In fatti
nella fopracitata Canzone per tre volte fi legge quefto termi
ne grede , che vuol dir cammina , che non è dell' antica puri
tà . Uno che fappia la pretta lingua Illirica , per dinotar che
taluno cammina , dirà fempre igie , o ide , ma non mai grede
ch'è termine proprio degli abitanti del litorale , e degli Ifa.
lani , che parlan corrottamente , come fi fa , la lingua noftra .
L'armonia della Poefia Slava permette , che le vocali fi eli
dano , o no a capriccio del Poeta . L' orecchio mi avvertì di
quefta verità ; l' offervazione me la confermò . Eccone una
prova

Ni u dvoru , ni u rodu momu :

Io sfido chiunque a trovar dieci fillabe in quefto verfo ed in


cento altri di quefta forte , s' eliderà le vocali . Se il FORTIS
aveffe faputo ciò , fi avrebbe accorto , che i feguenti due ver
fi della fua Canzone
On

E
DE MORLACCHI .
129
• te conferva , come alterati certi paffi di alcuni Au
30 tori
del
31

On boluie v ranami gliutimi s

più fotto
te
Bech gnu daie Imoskomu Kadii :

avrebbon fonato meglio all'orecchio fe fi fcrivevano nel feguen


te modo ,

On boluie u ranam gliutimi ,

+ Vech gnu daie Imoskom Kadii .

edavrebbevi , fecondo il confueto , fatta la fua erudita annota


zione . Ma ella farebbe feverità troppo grande il pretendere
da effo così minute nozioni del verfeggiar Illirico . Sarebbe
anche molto il pretendere , ch' e' poffedeffe perfettamente la
lingua ; ed io mi guarderò di condannarlo per aver egli no
tato ,
che uxinati fignifica far merenda , quando veramente
voglia dir pranzare . Effo notò pure , che in un verfo fi do
veffe dire Odjelitife fepararfi , e non Odjeliti feparare › per
chè ciò era contrario alla buona fintaffi ; e fin qut à egli ra
gione . Io poi l'avverto , che il Poeta non averà mai detto
Odjeliti , e che un tal errore è del copifta . Per non guaftar
poi la mifura del verfo decaffilabo , ch'è queſto

Odjeliti nikako ne mogla

e per parlar nell' ifteffo tempo colla buona fintaffi , il Poeta


fenza dir Odielitife , come gli infegna il FORTIS , potea dir

Odjelitfe nikako ne mogla ,

Come probabilmente avrà detto , e così fi ottiene e la fintaffi ,


R e la
130 DE COSTUMI

tori da que' , che li citano ,


fi mette loro in bocca
ciò , che non ànno mai immaginato , e fi muta in
tieramente il vero fenfo ; ed al FORTIS , cui non

manca ingegno , e capacità , dovrebbono effere noti


quefti accidenti . Oltre la Gusla vi fono degli altri
fromenti Muficali fra' Morlacchi . La Tambura , ch'è
una fpecie di mandorlino con due corde metalliche
è lo ftrumento Muficale , il più nobile di tutti , a
fuon di cui pure fi canta . Le diple , che fono fatte
da una canna , coniata ad un otre , accompagnato
colle ftrette del braccio , fono ftrumenti da fiato ,
come pure lo zufolo , e le fampogne a fuon de'qua
li non fi canta però mai . Ma i Morlacchi cantano
anche ſenza ſtrumenti , e a tutte le ore per cosi di
re . Se viaggiano , ( a ) fe lavorano , fe mangiano ſe
converfano , ſempre fi fentono anche a cantare . E'
probabile , che la loro Mufica , benchè rozza fia at
ta a farli por in obblio la melanconia j cui bene

ſpeffo

e la giuftatezza del verfo . Doveva riflettere un poco il FOR


* TIS, che Odjelitife fi poteva fincopare , ed allora la fua iftrut
tiva annotazione averebbe fatta miglior comparfa.
(a ) Viaggiando ; e particolarmente di notte quafi fempre ogni
Morlacco canta , ma quando fono molti in compagnia cantano
per lo più alternativamente . Anche i Romani pare , che così
faceffero > come compariſce da Virgilo in una delle fue eglo
ghe.

Et cantare pares , & refpondere parati .

Si mettono i Morlacchi a mangiare , non avendo altro fpeffe


C volte , che del gran Turco , e formaggio , nullaoftante , quan
de v'è anche del vino , bifogna cantar le azioni di Marco
Kroglierich

1
"
DE 1 MORLACCHI , 131
0
fpeffo dovrebbono foggiacere , a motivo della loro
miterabile fituazione . Alcune delle loro compofizio
ni ànno un no fo che dell' Orientale . Per efprime
re la ferocia di Marco Kraglicvich , ch'è quel Cam
pione , di cui più di ogni altro fi fente rifuonar il
nome fra effi , ò udito cantare ›
Jafce Kogna Marco Kraglievichiu ;
S'iednom fmiom Kogna zauzdaię ,.
A drughamu za Kanciu slufci .

‫ دو‬Marco de' Re' ful fuo deftrier cavalca :


?) Una vipera in man per briglia tiene
99 L'altra di fpron gli ferve .

Più antiche , che fono le loro Poefie tradizionali ,


più lé pizziccano di quefto gusto .
E' cofa certa già , che il poetare è un particolar
dono della Natura , ma fembra che quefto dono non
fia dato ugualmente a tutte le lingue . I Morlacchi
di giorno in giorno , e di mano in mano , che fuc

cede qualche fatto memorabile , formano le lo can


zoni colla giufta mifura del verfo , fenza faper cofa
il verfo fia . Un Iftorico giudiziofo potrebbe racco
glier dalle lora Poefie moltiffime notizie , apparte
nenti alla Storia della Nazione . La lingua noftra ar
monioſa per natura dovrebbe produr degli eccellenti
Poeti , fe fapeffero unirvi anche l'arte , ed una vol
ta i più colti fi eſercitavano ne' metri Illirici , quali
bene inteſi niente invidiano le più perfette Poefie
degl' Italiani . Lunga cofa farebbe teffer ora il catalo
go de' noftri Poeti , ma non fi può a meno di non
nominare il rinomato , e per fempre immortale Gio
vanni Gondola da Ragufi . Il fuo poema di Ofman Se
condo , meriterebbe ben di veder la luce , fe l'invi
R 2 diofo
'
DE COSTUMI
732
diofo $ tempo non ci aveffe furati due pregiabili can
ti , che dovrem forſe fofpirarli per fempre . L'eleva
tezza del penfare , la dolcezza del verfeggiare , e la
naturalezza della rima , che in lui fi ammirano , de
vono far infuperbire la Nazione Illirica , e fpecial
mente la Patria fua di aver prodotto il fuo Ömera
anch' effa . I più colti Dalmatini di oggi giorno non
fi degnano d'impiegar il proprio talento nel poetar
natio , e pel timore di effere confiderati barbari , di
cono taluni ( fcioccamente credendolo un pregio }
d'ignorar perfino la lingua .

• Omnia Grace
Cum fit turpe magis noftris nefcire Latine

Si potrebbe dir di loro , come Giuvenale de Ra


mani .

§. XVI

Danze , egivochi .

E danze de' Morlacchi potrebbon fors' effere it


non

ànno

( a ) In molti Autori leggefi , che le Baccanti ballavano in cer


chio, e molti baffo- rilievi trovati in varj luoghi lo dimoftra
no . Così ballano i Morlacchi . A Cifta , a Mramor fra Sign , e
Imofchi fi vedono fcolpiti a baffo- rilievo varj danzanti , che
fi tengono per mano in atto di ballare il skoççi gori , fal
ta fu . Si offervano inoltre molti uomini a cavallo > é queſti
baffo rilievi dinotano fenza dubbio le nozze > che fi ufavano

a que' tempi , e che fi confervano anche oggi giorno . E duns


que
DE' MORLACCHI . 133

1 ànno merito alcuno , nè s'intraprendono giammai ,


quando Bacco non vi fopraintenda , o per meglio di
re , quando le tefte de' danzanti non fieno ripieni
di queſta Deità . Vengono chiamate col folo nome di
Kolo da ciò , che ordinariamente i danzanti ( ed in
quefti entranvi uomini , e Donne ) formano una fi
gura circolare danzando . Se io non foffi ſtato più
volte fpettattore di queste ruftiche danze , forſe cre
derei al FORTIS , ch'effe fi fanno al fuono di qual
che ftrumento , adoprato da qualche valente nel me
ftiere , ma ora non fono in iftato di afferire una co
fa a capriccio . Non può negarfi , che nel tempo i
fteffo , che fi danza , non vi fieno molti , e varjſtro
menti da fiato , quefti per altro ànno tanto che fa
re colla danza , quanto i givochi di forza , odeſtrez
za , che fi fanno a parte . Tutto che vi fieno de ' Can
tori fuori della danza , nulloftante i danzanti , gi
rando lentamente , e tenendofi per mano l'un l'al
tro , cantano anch'effi , ed è molto comune fra que
fti una Canzone , che comincia

Odi u Kolo dufco moja ec .

‫ دو‬Vieni in cerchio anima mia ec.

Il cerchio , cioè il Kolo cangia forma ad ogni iſtan


te ,

que un' arbitraria congettura del FORTIS , che i baffo rilievi già
detti fieno le zuffe de varj pretendenti di una fanciulla . Egli
però fu mal informato , poichè a Mramor , ed a Cifta non vi
è ftato , come neppur io . Ma tutti quelli , ( molti de' quali
potevano decidere ) che anno veduto i fepolcri , ove fono fcol
pite le furiferite figure , mi differo , ch'effe vogliono dinotar
le Fefte Nuzziali , e non altro .
134 DE COSTUMI I

te , ( nel che confifte la bravura di chi è capo del


la danza ) ed ora viene convertito in eliffi , ora in
figura della lettera S , ora in un modo , ed ora in
altro .Si divide alle volte il cerchio in tante copie a
due a due , mafchj , e femmine , e fi pregia chi più
refifte a far de' falti fperticati , e a quefto faltare di
celi skoefi gori , cioè falta fu , non falti alti come tra
duce il FORTIS . Veramente il trasporto de' Morlac
chi per queſta danza è ecceffivo , ma non la intra
prendono giammai mal pafciuti , e ftanchi , com'è di
parere il FORTIs . Ma come ànno ad effere mal pa
fciuti , fe non ſi danza , che ne' tempi delle maggiori
feftività , e chiaffo , vale a dire di Natale , di Car
novale , nel 2 tempo di Nozze ec ? Dal che fi può fár
anche una veridica deduzione , che le danze de' Mor.
lacchi fono utili al corpo per la digeftione della ftrab
bocchevole ripienezza dello stomaco , che in quelle
occafioni ſenza dubbio fuccede , ed à tortoil FORTIS
di credere , che producano malattie inflammatorie .

I givochi de' Morlacchi fono atti a renderli agili


deftri , e forti , e perciò non dovrebbero effere mal'
intefi , L'agilità conſiſte a chi fa correr con più ve
locità , la deſtrezza a chi ſalta più da un luogo all
altro ( e fi trovano di quelli , che faltano dodici pie
di Geometrici ) e la fortezza a chi fcaglia più lon
tano una pietra , che con iſtento fi leva da terra .
Confervanfi ancora nel loro primiero ftato i givochi
delle gioftre , e de'cavalli , che ne' tempi remotiffimi
ancora fi ufavano fra' Morlacchi ma i givochi di

palla , di truco , e molti altri più non fi fa cola


fieno . ( a )

§. XVII.

( a ) Ovidio , che con molta precifione defcriffe alcuni coftumi de'

Geti ,
DE MOR LAC CH I. 135
Se

S I

11 §. XVII. L

i
Coftume .
kind

Chi aveffe
uomo pel voglia
fuo ftato naturale , fra' noftri Morlac
chi vi potrebbe trovar che dire . La fincera cordia
lità dell'animo non è trattenuta in verun modo dal
la debolezza de'riguardi umani . Qui fi parla , e fi
agifce fempre con una naturale Ichietezza , ma le
funzioni le più femplici della Natura fono accom.
pagnate dalle cerimonie . Se s'incontrano Donne , o
I fanciulle
ziali delleco'conofcenti
Chieſe , per, iftrada
od amici, inNazionali
Città , in
fuvilla
piaz9

ed in qualunque luogo fi baciano_fcambievolmente ,


come fe foffero di un folo feffo . Le cerimonie , che
precedono il bacio , fono molto bizzarre . Le Donne
in alcuni diſtretti , e quasi tutte le Morlacche del
rito Greco prima di baciar la Perfona di qualun
que feffo ella fiafi , s'è
s'è di rango ,
di rango , o di età mag
giore , ufano di far un profondiffimo inchino al
la Perfona fteffa . L'ufo poi le obbliga d'impri
mere de' bacj nelle guancie , negli occhi , nella
bocca , e nel fronte , dopo la cui cofa tornano ad
in

Geti , ( ora noftri Morlacchi ) allorchè vivea ´efiliato fra effi di,
ce che vi eran i giochi di palla , e di truco .

Lufus equis nunc eft : levibus nunc luditur armis :


Nunc pila, nunc celeri vertitur orbe trocus
Eleg. 1. lib. 4. trift.
F
136 DE COSTUMI

inchinarfi , come prima , e compiuta una tale forma


lità , s'interroga dello stato di falute . Io vidi un ufo
più bizzarro ancora , che una Donna incontratafi con
un fuo conoſcente , dopo aver adempiuta la fudetta for
malità , gli lasciò impreffi anche due bacj nelle mam
melle , ufo molto contradittorio ai comunali delle
femmine , e che potrebbe fofpettarfi , ch'elleno lo a
veffero appreſo dagli uomini . La Perfona poi , che
viene baciata fi pianta ritta con un una gran Profo
popea, e con fomma. ferietà tiene fempre lo fguar
do fiffo ad una parte ifteffa , infino a tanto , che du
rano i bacj . Eccettuata la confagrazione di queſto
ufo , ch'è molto innocente , e per confeguenza de'
primi tempi , non fi creda , che vi entri fempre del
la innocenza in quefta forte de' bacj . Fui più vol
te a comodo di offervare ne' tempi , e ne' luoghi del
maggior concorfo di popolo baciarfi fra uomo , e Don
• na in modo , che i loro bacj non eran duplicati , nè
triplicati 99 ma bacj che imitavan le colombe . " La
frequenza non rende ciò fcandalofo agli occhi de'
Nazionali . V'è qualche altra libertà di maggior con
feguenza , ma che non fa , che provare il libero ope
rar degli uomini , non corotti dalle opinioni .

i §. XVIII.

Amori .

' Amore è lo fteffo da per tutto , ma i modi


L di amare ne fono differenti • I Morlacchi ci
richiamano alla memoria co' loro amori la fincerità

de' tempi antichi , ch'è bandita da chi vuol trarſi fuori


dell' ordinario . Si fpiegano con tutta la libertà i pro
prj fentimenti fra i due feffi , fenza che veruno fi
rechi
DE MORLACCHI .
༣༣

137

rechi a ingiuria , fe viene fprezzato dall'amante . Ef


?ཏུ

fi in quefto , come in molte altre cofe ammettono


il fataliſmo , ed ànno ſpeſſo in bocca quel proverb io
X.
Così doveva fuccedere , così era ftabilito , molto analogo
a quel degli antichi fic erat in fatis . Gli amanti Mor
lacchi ignorano affatto l'arte di comunicarfi fcambie
volmente i propri penſieri per lo furtivo , e galante
mezzo di lettere , origini d'innumerabili feduzioni ,
ma questo merito è dovuto alla loro infcienza di leg
gere , e fcrivere . Se taluno è ſtato così fcaltro di a
ver amoreggiato con diverfe in una volta , ciò non
1 paffa punto per maniera di Mondo , e di faper vive
re , e diviene il rifiuto di tutte le amanti in feguito .
Ne' Morlacchi fi verifica molto ciò , che Metaſtaſie
1 mette in bocca di uno Scita

Cangia di affetto
Ciafcun a fuo talento :
Ama finch'è diletto ,

E tralafcia d'amar , quando è tormento .

Languori amorofi , affanni , convulfioni , fofpiri


pianti , ed altre tali nojoſe galanterie , le fono cofe
che fi efigerebbe buon numero di anni pria , che fi
affrattellaffero ne' rozzi petti de' Morlacchi . Eſſi non
ànno preliminari di forte alcuna a loro amori : effi
li ſtabiliſcono in fu due piedi tofto , che loro viene
in capo , onde non averfi a pentire di aver perduto
qualche tempo ſenz'amoreggiar , quando potevano .
Le tenerezze non efprimono , che con gli occhi , o
quel , ch'è più frequente co' bacj , cofa comuniffima
già fra gli ambedue i feffi , anche non amoreggian
do . A qualche Foreftiere il modo fembrerebbe un
po' fcandolofo , ma effi credono , che quefto fia il ve
S ro
138 DE COSTUMI

ro ftato dell'uomo , e chi lo abbandona non fa , che


degenerare miferamente . Sogliono gli amanti di far
alle pugna , fenza peraltro farfi del male , e quefto
e uno fcherzo amorofo , e per tutto dire , le loro te
nerezze finiſcono tutte in abbracciamenti , bacj , e
giochi di mani , in vece di corbellarfi con le dolci
paroline tu fe' il mio fole , la mia vita , fenza te non po
trei vivere , ec. ma loro mancano quefte ufanze deli
cate , per non effere colti .

Si radunano nel tempo di Verno , ora in una ca


fa , ed ora in un altra , ove fanno le loro converfa
zioni . Queſte converfazioni fono conofciute fotto il
nome di Prelo , che corrisponde al Filone della Ple
baglia d'Italia . Vi concorre fempre un buon nume
ro di giovinotti d'ambedue i feffi , ed ivi , od alla
cura della greggia per lo più principiano i loro amo
ri . Perchè feguiti tra gli amanti una dovuta corriſ
pondenza , fi fanno de regali vicendevoli di poco con
to . Le femmine eccedono la generofità de' mafchj
ne'regali , cofa affatto contraria ai coftumi delle Don
ne civili . Effe vi ricamano col più fquifito gufto ,
che poffono fcarpette , ed altre cofe di comun uſo
per prefentarle agli amanti , e così feguitano infino
a ranto che dura l'amore .

Gli amori non finifcono frequentemente in ratti


fecondo l'afferzione del FORTIS , ( a ) te non in ca.
fo , che foffe impedita la congiunzione di due aman
ti , che fi amano daddovero . I ratti non fi fanno
fenza l'accordo d'ambedue le parti , ma il maſchio
non fa il ratto fenza il confenfo de' fuoi parenti .
All'incontro la fanciulla per la ripugnanza , che àn
no

( a ) Vol. 1. pag . 68.


DE MORLACCHI . 139
no i fuoi di maritarla con chi ella vuole ftabilifce
di unirfi all'amante fenza verun confenfo . Sembra

giufto , ed è legge di Natura operar in fimil modo ,


quando vuolfi sforzare l'altrui volontà , nella fcielta
di una cofa , che ogn' individuo farebbe bene fi fcie
glieffe da per fe . Ordinariamente la fanciulla rapita
non ritorna alla cafa Paterna , e fe a cafo taluna fi

pente di efferfi laſciata rapire , e trova il mezzo di


efimerfi dall'amante , corre rischio di acquiftar poco
buon concetto , e di maritari con iſtento › o non
mai , Se le fanciulle dopo effere rapite tornano alle
proprie cafe ( cheche vengano cuftodite con tutta
gelofia , ed oneftà da chi le rapifce ) fi tirano die
tro il proverbio di lingue mordaci , che 29 fe la vac
tr
‫ دو‬ca è gita , doveva almeno lafciare il vitello .
Simil proverbio , che non piace per verun conto al
le fanciulle Morlacche , obbliga quafi tutte , che fi

lafciano rapire , a ftarfene col rapitore a coſto di fa


crificar la propria tranquillità .

§. XIX.

Matrimonj .

Agli amori pell'ordinario non fi paffa ai matri


D monj . Si fuol cangiare . Quello che amoreggiò
con una , fpofa un'altra . Ciò dipende alle volte a
dalla fua propria volontà , o da quella della fami
glia , poichè in alcuni luoghi fi ftabilifcono i matri
monj , fenza che gli Spofi futuri fi abbiano mai ve
duti , fe non al momento di adempier le facre ceri
monie , e bifogna confeffare , che pel rifpetto che àn
no i Morlacchi ai proprj Genitori , perdono fovente
la propria pace , e chi antepone quefta al rispetto
S 2 Pa
140 DE COSTUMI

Paterno , fi crede corrotto da'vizj ſtranieri ร e porge


motivo di mormorare ai Nazionali . Ma quest'antica
feverità è moderata di molto in alcuni luoghi della
Morlacchia . Si vedono i futuri Spofi , e fe fi pia
ciono fcambievolmente , i riſpettivi parenti delle fa
miglie ftabiliscono il contratto . Ma pria di ſtabilirlo ,
vi vogliono tutte le formalità ordinarie , confuete a
praticari in tali incontri per non degenerare dal
coftume de loro buoni vecchi . Sogliono prenderfi e
!
fatte informazioni da' parenti dello Spofo dell' indole
della fanciulla , delle doti materne della ſteſſa , cioè
s'è Donna di cafa , fe in abbondanza avea del latte
per i propri figli , ed altre tali cofe . In fomma nel
modo , che taluno cerca di accoppiar degli animali
di buona razza , per aver de' parti di miglior quali
tà , così fono i Morlacchi nella unione de' matrimo
nj . E come credono , che le figlie debbano imitar le
Madri , fuccede , che alle volte per i difetti della Ma
dre non fi mariti una figlia di vaglia , e fi mariti un'
altra , alli cui diffetti fupplifcono le doti Materne .
Si uniscono dopo un ferio efame i parenti , e gli a
mici dello Spolo futuro , che fi chiamano Profzci ,
ricercatori , e portando feco abbondanti provigioni da
mangiare , e bere vanno a cafa della fanciulla , dai

parenti della quale per naturale legge di Ofpitalità


vengono accettati , nè fi dice la ragione , perchè ſie
no venuti infino a tanto , che non fi finifce a cena
re ( a ) , e fembra , che vogliano fignificar con ciò ,
che

(a ) Non per tutto fi ufa così . Certi profzci portano feco da


mangiare , e bere , ma appena arrivati alla cafa della fanciul
la , la dimandano , e fe quefta viene loro conceffa , cenano co*
pa
DE MORLACCHI .
141
23.23

che fenza la ifpirazione di Bacco non mai ben ſi ſta


4

bilifce il contratto matrimoniale ad ufanza degli an


tichi Romani , che ne' banchetti trattavano delle co
fe Divine , e pertanto le più ferie . ( a ) Finita la
cena il più rispettabile de' Profzer , premeffa la ceri
monia 33 fe il deftino avrà ftabilito " dice , ch'e'vo

rebbe contraer amicizia colla cala , da cui è oſpital


mente , e con amore accolto , e quefta farebbe di
formar il matrimonio tra uno della fua famiglia , e la
fanciulla , che viene ad effere figlia o in qualche
modo parente a quello , da chi ella fi richiede . Rif
ponde il Capo di famiglia ad una tal richieſta ai
Profzci tutti : 22 andate a cafa ; lafciateci efaminare
,, e tornerete a udir la decifione un altro giorno , "
che viene fiffato . In quefto frattempo efaminano i
parenti della fanciulla lo ftato dello Spofo , di cui
talotta vanno a vifitar la cafa . I FORTIS dice 99 che

‫ رو‬in qualche paefe , la giovane fteffa va a vifitar la


‫ رو‬cafa , e la famiglia dello Spofo propoftole , prima
") di pronunciar un sì definitivo . Che la cofa fia
così , io non vorrei afficurare , ma s'ella è , non fa
rà poi vero ciò , che al FORTIS fcappò dalla penna ,
che non fi fuol badare alle circostanze di chi chiede
la

* parenti della ſteffa , in cafo diverfo ſe ne tornano addietro col


le loro provigioni , ed effi la intendono meglio degli altri .
( a ) Perfio in una delle fue Satire sferza i Romani › perchè
trattavano di cofe Divine ne' banchetti .

· Ecce inter pocula quarunt


Romulida faturi quid dia poemata narrenti
DE COSTUMI
142
la fanciulla . ( a ) ei però non efaminò le contraddi
zioni : traſcriffe folamente le relazioni altrui , e for
fe anche in fretta .

Giunto il giorno ftabilito , i Profzci , come prima


ben provigionati , vanno alla cafa della fanciulla ,
che loro fa lume con una fcheggia di fapino , men
tre cenano , e dopo ch' effi anno cenato , e che o
gnuno per rito antico à bevuto tre volte , fi prefen
ta dal Capo di effi alla fanciulla ftefla un bicchiere
di vino , cui fe riceve , è fegno , che i fuoi parenti
fono già difpofti di cederla , ed allora il Profzac le dà
un pomo , piantandovi in effo un Zecchino in oro .
La fanciulla confegna il pomo al Padre , od al fra
tello , che per la ceffione della figlia , o forella , co
minciano ad apprezzarla co' Profzci . Il prezzo di u
na fanciulla fuol confiftere in Zecchini dieci , o do.
dici , e più , o meno a tenore della ricchezza dello
Spolo . Quefto foldo viene impiegato per formar i
regali da diftribuirfi , come vedremo , l'ultimo gior
no delle Nozze agli Svatti . Di dote non fi con
tratta fra' Morlacchi , poichè effi cercano folamente le
Mogli , nè per l'avidità dell' oro , ( dicono effi ) vo.
gliamo acquiftar il Demonio in cafa , o Padroni fo
pra fe . Se mai fuccedeffe , che vi foffero due , o tre
pretendenti di una fanciulla , e che il Padre la pro
me

( a ) La maffima cura de' Morlacchi in vero è quella di veder .


fe con chi maritano la fanciulla à delle biade , baftanti per lo
mantenimento della famiglia , altrimenti non la cedono . Per
quefta ragione vedendo effi, che anche uno , che li ferve , può
mantenere la fanciulla , non ànno verun oftacolo di conceder
gliela . Ma fempre però s ' informano , e badano alle circoftan
ze di chi la chiede .
DE MORLACCHI. 143
Ade
meteffe ad uno contro fuo genio , ella ſtabiliſce di
fuggirfene con l'altro , che più le piace , e quindi
ànno origine i ratti , e forfe ne'tempi rimoti i duel
li de' pretendenti , quali s'erano Conti , o Bani face
vano nafcere anche una zuffa tra i loro feguaci di
corte , quando foffe vero ciò , che leggefi nelle can
zoni , da non molto tempo compilate del Padre F.
Andrea Cadcibe Miofich da Makarska , che nelle cofe
5.2
le più ferie , ed esattamente 1ftoriche avrei rimorfo
wh di citarlo . Ma pare , ch' egli fi fia adattato al coftu
me del fuo ceto , che nelle cofe Iftoriche vi mefco
la fempre il meravigliofo , ed incredibile . Nullao
ftante riportiamo una delle fue canzoni in propofi
to di zuffe , che fuccedevano tra i pretendenti
di una fanciulla , che farà più acconcia a questo luo
go , che quella , che riportò il FORTIS , cui oltre le
rifa de'fanciulli per la fua poca verifimiglianza , an
71 ch'efatiffima non proverebbe , fe non fe i giochi ,
che uſavano anticamente gli Slavi ne'tempi Nuzzia
li . La canzone , che io traduffi dall' Illirico darà luo
go ad una digreffione . O' procurato d'incontrar il
fentimento dell' Autore , ma non fono ſtato intiera
mente attaccato alle parole .
ce
Giunto era il tempo , quando dar dovea
Giorgio Caftrioto fua Sorella a Spofo
Topich , dell' Albania Ban , ed Eroe :
Da gran Signor fe' preparar le nozze ,
E gran Signori alle fue nozze invita >
E Bani , e Conti d'Albania più ſcielti .
99 Tutto è compiuto ormai : Al gran convitto
"" Già s'incammina ognun : Fra l'allegrezza
‫ دو‬Alternando de' balli , e canti infieme
‫ در‬Si paffa il tempo . " Ma allorchè Bacco ai Svatti
Di fuo furore rifcaldò li petti
Fra
144 DE COSTUMI

Fra due de' Bani contenzion feroce


Ecco fi accende : Un Zaccaria nomavafi

Dell'altro il nome è Dugagin Aleffio .


Eravi il Bano Dufmanichio detto ( a )
Che figlia avea di gran bellezza , e brio
Elena detta , che di Greca al paro
Di riffe fu cagion . Il Dugagino
Diceva , Elena è mia : Paffato è l'anno ,
Da che mi fi promiſe ella in Iſpola ;
Ma fcorron tre anni , Zaccaria riſpoſe ,
Da che la chiefi , e che fiffai contratto .
Se poi ti opponi amico : Sciabla in mano ,
E decida il valor la noftra riffa .
Così dicendo ful deftriero falta ,
Ed efce armato in ful campo incontro
Al fuo rivale : II Dugagin lo fiegue .
Ma quando incontro ferofi i Campioni
Con lancie in mano , Zaccaria ne fcaglia
Un colpo al fuo rival , e già voleva
Con fua Sciabla troncargli il capo ancora ,
Se il Ban Caftrioto , e'l Vragnanino Conte
Al fuo furore non l'aveffer' tolto .

Ma ecco poi zuffa ben più orrenda , e fiera


I feguaci de' Bani , ognun pel fuo
Contraftando , reftaro in cento morti .
Reftò ferito Vragnanino il Conte ,
E Giorgio Vladinichio , i quai frammezzo
Eranfi pofti , per ridurli in pace .
Le

( a ) Si dovrebbe dir Ban Dufmanich per confervar la purità de


nomi proprj , e non iftroppiarli parlando in lingua foreſtiera ,
ma fui coftretto di dire Bano Dufmanichio per render men du
ro il verfo .
DE MORLACCHI . 145

Le zuffe , che anticamente fuccedevano fra varj


pretendenti di una fanciulla , erano quafi tutte ac
compagnate da quefte , o fimili circoſtanze .
Stabilito il contratto del Matrimonio fra i Profzci ,
ed i parenti della fanciulla , fi determina il giorno
in cui lo Spolo deve andar a prenderla . Si unifce
una comitiva di amici , e parenti , quali tutti fono
invitati dallo Spofo , e fi chiamano col nome di Svat
ti . Molti di queſti Svatti ànno nomi particolari . I
Parvinzci , che " fono due , tre , o quattro , fecondo la
nobiltà de' matrimonj fono quelli , che precedono la
comitiva cantando . 11 Bariactar , ch'è fempre uno
folo ( a ) tiene fopra una lancia una bandiera di ſe
ta , che va fventolando .
Lo Stari Svat , ed il Kum
Compare , fono i due teftimonj del matrimonio con

chiufo a piedi dell' altare , e quefti non fi fcielgono


mai dal parentado dello Spofo , come dice il FOR
TIS. ( b ) Uno , o due Diveri fono i fratelli dello

Spofo , ed in mancanza di quefti , i più propinqui di


fangue fi fcielgono per Diveri , che fervono la giova
ne . In alcuni luoghi fi ufano le Jenghie , due Donne
del parentado , che fanno le veci dei Diveri , fe anche
vi

( a ) Il FORTIS dice , che i Bariactari fono due , o quattro ne'


fpofalizi più nobili , ma egli s'inganna • Il Bariactar è fem
pre uno folo , e qualche volta due , uno peraltro dalla parte
della fanciulla , e quefto ceffa di aver la carica tofto , che gli
Spofi vanno a congiungerfi a' piedi dell' altare .
( b) Il Compare contrae parentella tale cogli Spofi , che fe i
figli de' rispettivi Compari voleffero unirfi in matrimonio e'di
verrebbe inceftuofo , fecondo il penfare de' Morlacchi . Forfe la
predilezione , che anno le Spole pe' loro Compari avrà fatto
nafcere quefta opinione fuperftiziofa d'incefto .
T
146 DE COSTUMI

vi foffero effi . Gli Stachieli ( che fono uno , o due )


fono i Voivode della brigata . Il Zaus , che porta una
mazza in mano è il maestro di cerimonie , e tiene la
marcia ordinata . Effo va cantando per iftrada ad al
ta voce in fegno di allegrezza : Breberi Delio , Davo.
ri , Dobra Stichia Gospodo Svattovi . ( a ) Alcuno di ef
fi più licenziofo degli altri , ed i guidoncelli di ftra
da fpecialmente vedendo gli Svatti , foglion gridare
Jara Jara Pico , che il FORTIS prende per nomi di
antiche Deità propizie . lo credo ben , fe non vi fof
fe ftata la Deità Pico , ch'è una delle caufe trovate
dalla prima per la produzion del genere umano , tut
ta la generazione , operando la Natura nel modo "
ch'ella opera prefentemente , farebbe finita col noftro
primo Padre . Se poi peravventura fi verificaffe , che
i Morlacchi abbiano adorata Pico , come Deità ; ella
farebbe un'altra Deità abominevole in aggiunta di
tante , che anno avuto di cui la fpiegazione nel
fenfo , che la fi prende oggidì fra noi , non fi può
dare , che ne' libri d'illeciti piaceri . Ma giacchè fap
piamo , che degli uomini ànno adorato de' gatti e
de'

( a ) Breberi , e Davori , fono due termini probabilmente venu→


ti dal Turco , che dal modo con cui fi pronunciano da' Mor
lacchi , pare che vogliano dinotar allegrezza , e perciò Breberi,
Davori Delio vuol dir allegramente Campione , quantunque
Davori lo faccia fignificar digrazia , il celebre GIOVANNI GON
DOLA da Ragufi nel fuo Poema di Ofinan Secondo . Comun ..
que poi la fia , fembra , che Breberi , e Davori non fieno fta
te mai Deità de ' Morlacchi . Dobra Srichia Gospodo Svatovi :
Buona Sorte Signori Svatti . Dobra Srichia , o fia buona forte
è il buon Genio , che quando fi parlerà delle fuperftizioni , fi
vedrà , che lo aveano anche i Morlacchi .
2922

"
DE' MORLACCHI .
147

de' porri , come Deità , ( a) ci fi diminuirà lo ftupc


re , che i Morlacchi nel loro primiero ftato di Na
tura abbiano prefo per Divinità ciò , in cui la ragio
ne ancora bambola per così dire riponeva il maggior
bene , e la maggior felicità . Il Giuvegbia , o fia Mla
doxegna , ch'è lo Spofo ( per diftinguerfi dagli altri )
legandofi la coda vicino alla coppa , la lafcia poi fciol
Ww.

ta , in vece di farla in treccia . Quelli , che fan uffi


zio di portar buraccbie , o fia otri pieni di vino alla
3
$

compagnia per viaggio , ed anche a Tavola , fono


chiamati col nome di Buklie , e ne' ricchi Sponfali vi
OR

fono degli Svatti fopranumerarj , che non ànno ifpe


zione alcuna . O gli Svatti vanno a prendere la Spo
fa novella in poca diftanza , o più miglia lontano dal
la cafa dello Spofo . Nel primo cafo vanno a piedi
e le formalità ancora fono un po' diverſe . Nel fecon
do cafo tutti montano a cavallo , e s'inviano verfo la
cafa della fanciulla , ove tutta la compagnia degli
Svatti pranza prima di condur in Chiefa la fanciulla
fteffa che pranza a parte co' due Diveri , e lo Stacbiel.
II Domacbin , o fia Capo di cafa della fanciulla , non
fapendo le cariche degli Svatti , che arrivano da ef
T 2 fo

( a ) Se dobbiamo credere a Giuvenale la fuperftizione degli an


tichi Egizj arrivava perfino all'adorazione de' porri , e delle
cipolle che fi mangiano .

Porum , & cape nefas violare , ac frangere morfu .


O Sanitas gentes , quibus hæc nafcuntur in hortis
Numina!

Ma non furono adorati come Dei anche il Bue Apis , ed il Ca


ne Anubis ? La colomba forfe non era tenuta in fomma ve
nerazione nella Siria ? Sancta columba Syro ; teftifica Catullo .
148 DE COSTUMI

fo lui , fcieglie uno , il quale s'informa dallo ftari


Svat delle dignità , che gli Svatti fteffi coprono . La
Perfona ſcielta a quefto uffizio fi chiama Dolibaſja .
Di queft'onore non fogliono effere decorati , che i
perfetti , e più volte fperimentati Bevoni . Tocca al
Dolibaffa a far le Zdravizce agli Svatti , vale a dire i
brindia . Premeffa fempre la cerimonia religioſa alla
proſperità della S. Fede , de' SS. Protettori , ed il
rito antico alla falute di tutta la compagnia , di tut
ti gli amici prefenti , e lontani , e fatto il brindif

allo ftari-Svat , comincia il Dolibaffa a far le feguen


ti interrogazioni o ftari Svatte , o dragbi Bratte ? o vec
chio Svate , o caro fratello ? " A ciò rifponde lo ſta
ri Svat . Eccomi , amico mio . Il Dolibaffa allora , lo
interroga chi fono i Parvinzci , e quali i Zaçionizci ,
vale a dire quali fono quelli , che precedono la com
pagnia , e quali que ' , che la chiudono ? Informatofi
di ciò , fa loro otto , o dieci brindifi confecutivi con
un bicchiere , con cui ordinariamente fi fuol bevere .
( a ) I Parvinzci , ed i Zacionizci fono in debito di
bere ciafcuno tanti bicchieri di vino , quanti brindifi
à fatto il Dolibaffa , cui lice di beverne un pocolino
per ogni bicchiere , per mantenerfi fincero , e per po
ter refiftere a far i brindifi a tutti gli Svatti . Ma
fe 1 Parvinzci , ed i Zacionizci , non poffon ber tutto
il vino , che viene loro dato ; o che lo ſtari-ívat li
dimanda in grazia al Dolibaffa , o ch'effi fe ne fug

gono dalla brigata , e lo fteffo fi dica di tutti gli al


tri della compagnia , che dopo picciol intervallo , tor
nano

( a ) Le fteffe informazioni colla formula fteffa , che fa il Doli


baffa allo ftari fuat intorno i Parvinzci , fa anche intorno tut
ti gli altri Svatti .
DE' MORLACCHI. 149

5 nano al loro pofto , col roffore di non aver adempiu


to il proprio dovere . ( a ) Si fanno i brindifi anche
fcambievolmente gli Svatti tra loro , e viene più fti
mato chi fa ber più vino , ſenza ubbriacarſi : ma tut
ti vogliono poter refiftere , e per non reftar gli uni
inferiori di merito agli altri , gli uni bevono più de
gli altri , e ne nafce , che diventano ubbriachi qua
i tutti . Perchè non fuccedeffero quefti difordini
un Medico meglio di ogni altro faprebbe fciogliere
quefto problema , da infegnarfi a' Morlacchi : Data
la forza del vino , e la robuftezza del temperamen

to , trovar quanto vino fi può bere , fenza ubbria
carfi . Allora fenza berne una goccia , potrebbono ef
fere noti i più valorofi , ma ciò non faprebbe buon
grado a' Morlacchi .
Terminato il pranzo , quando già tutta la compa
gnia è bene all'ordine di ubbriachezza , tolto che il
Zaus comincia gridare , Azur , Azur , Bigna , ( b ) lo
ftari-fvat comanda alla comitiva di montar a cavallo .
I parenti della giovane a cavallo anch'effi , vanno ad
accompagnare gli Svatti per qualche tratto di cam
mino . Lo Spolo s'invia cogli Svatti 1 ma dopo po
co viaggio , unitamente al compare fe ne torna ad
dietro , e va a baciarfi colla Suocera , che già lo af
petta in cafa vicino alla foglia della porta , cui l'uſo
non

( a ) Alle volte > quando fi à fiffato di ubbriacar qualcuno , fi


unifcono più Svatti per ubbriacarlo , ed il modo è il feguen
te . Tutti gli fanno un brindisi con un bicchiere di vino . Il
decoro vuol , che fi rifponda a tutti nè in cafi fimili vale >
nè fi cerca la grazia . D'onde viene , che il punto di onore
lo rende ubbriaco a maggior fegno .
(b ) Sono termini derivati dal Turco .
150 DE COSTUMI

non permette di oltrepaffare . La Suocera avvolge do


po il bacio una Marama attorno il collo dello Spoto ,
che da parte fua corrisponde con mezzo Zecchino , e
più , o meno fecondo le circoftanze , e poi con fret
ta affieme col Compare fen va a raggiugnere l'abbban .
donata compagnia . Alle volte lo Spofo ufa far de*
piccioli regali al fratello della fanciulla , e s'è ricco
à tutti della famiglia . La forella poi della Spofa , o
la più propinqua fiede fopra la caffa dotale al pun
to , che fono per partire gli Svatti , ed il fekfangia
( a ) che va a prender la caffa fteffa , e di cui l'uf
fizio è di cuftodirla dona qualche fumma di dena
ro a chi le fiede fopra , di cui viene rifarcito dallo
Spofo . Prima che i parenti della Spofa fi diftacchi
no dagli Svatti , e che accompagnati già li ànno per
un

( a ) Sekfangia fignifica quel pedone , che va dietro un caval


lo da fomma , carico di robba . Komortia è termine Turco ,
ma fignifica lo fteffo . Sekfana fi dice quel cavallo , che por
ta la fomma . I FORTIS dicendo al pedone Sekſana ( Vol. 1.
pag. 74. ) lo dinota con un termine che non gli fi conviene
e dicendoli Komorgia , lo dinota con un termine Turco . Que
fta offervazione non è fatta per tacciar di poco intendente di
lingua il FORTIS . Vi fono molte altre , che lo provano con
più fondamento , nè queſta lo proverebbe abbaſtanza . Impe
rocchè gli fu detto , che Komorgia fignifica pedone , che cufto
dice un cavallo da fomma , ed ei non era in debito di fape
re , fe la parola è Turca , o Illirica . Io fo queſte annotazio
ni a folo oggetto , perchè quel dottiffimo uomo , che mi dif
fe ""> ch' ei non fa , che neppure ci fieno fpropofiti di lingua
" Illirica nel libro del FORTIS , " veda , che ve ne fono
nullaoftante la cura di quelli , che anno fatto , che non ve ne
fieno . Ma un amico mi diffe , che non è da ftupirfi , • fe il
dottiffimo uomo non à trovato fpropofiti di lingua Illirica nel li
bro del FORTIS , poichè neppur effo intendera la lingua ſteſſa -
DE' MORLACCHI . 151

un miglio in circa , il Zaus fa cenno , che fi fermi


no tutti ( a ) e fi torna far un piccolo pranzo in
iftrada . Dopo ciò gli Svatti , che devono effere bene
allegri , cantando all'ufanza natia , e fra gli ſpari di
1
piftola conducono la Spofa velata alla Chiefa , ed in
vece di effere bene armati , come dice il FORTIS
( b ) per rifpignere qualunque aggreffione , o imbo
fcata , (c) che tendeffe a turbare la fefta , non v'è uno
che fpari la piſtola con entro una palla di piombo ,
e fe

( a ) Quando il Zaus vuol , che fi fermino gli Svatti , dice Jap ,


Jap , Jap , termine Turco .
( b ) Vol. 1. pag. 72 .
( c ) Forfe anticamente fuccedevano quefte imboſcate , ma tefe
T dagli Aiduzci , o affaffini , come potrebbono fuccedere anche al
giorno di oggi , che non fuccedono . Uno di quefti accidenti ,
reftano tradizionali memorie , che fia fuccefle a Xenski-- Klanaz,
fette miglia all'incirca diftante da Sign nella ſtrada , che con
duce a Spalato . La compagnia de' Svarti , che conducevano la
Spofa , fu parte uccifa dagli Aiduzci , e parte meffa in fuga .
La fpola reftò vittima anch' effa di quefta gente inumana : Arri
vata la nuova del cafo tragico della figlia a fua Madre , fe ne
andò in compagnia di molti a darle fepoltura , e fendofi fco
ftata per tre miglia da Sign , cominciò a far il piagnifteo per
la morte della figlia fteffa , che aveva nome Anka . Quindi
è che gridando Anka moja , moja Anka , cioè Annuccia mia ,
mia Annuccia diede il nome di Mojanka a quella piccola por
zione boſchiva , e montuofa di quattro miglia in circa comin
ciando dal Cucufov - Klanazc infino a Xenski- Klanaxe così detto
quel luogo per la morteivi fucceffa della Spofa novella . Xenski

Klanaze propriamente fignifica lo ftretto della Donna . Il FOR
TIS ( Vol. 2. p.50. ) racconta diverfamente il cafo , per cui Mo
janka fu così proclamata . Ma non è pregio dell'opera il con
futar la fua opinione .
I
DE COSTUMI
752
e fe anche lo foffero armati , per tutt' altra ragione
lo farebbono , che per quefta , che adduce il FORTIS .
Compiute le facre cerimonie ( a ) per cui al Sacer
dote fi dà una Marama dalla Spofa ; una boccia da lib
bra di vino , una focaccia , ed un quarto di Caftra
to arrofto dallo Spofo , ufanza comuniffima una volta
ed in parte ancora a tutto il paefe Ruffo , tornano
montar a cavallo gli Svatti , e s'inviano verfo la cafa
dello

(c) E' fpettacolo ridicolo , e piacevole nel tempo fteffo il tro.


varfi prefente alla facra unione di due Spofi Morlacchi del ri
to Greco . Si mette una Sinia , ch'è una tavola da mangia
re , circolarmente fatta , e foftentata da tre piedi , nel mezzo
della cafa · fulla Sinia fi mettono due Boccie di vino , una
focaccia , ed altre cofe ancora per lo Sacerdote . I due Spofi
fi tengono per le due dita minime . Il Calogero li precede :
Il Compare va dietro loro , e fanno tre giri attorno la Sinia.
Mentre fi fanno i giri , gli Spofi anno in capo una corona di
viti , o di olmo . Il Calogero va balbettando intanto le feguen
ti parole : Tvarchiaie Virra Riflova , nego gorra briftova , cioè ,,
‫ در‬Più fort' è la Fede di Crifto , che il bofco di olmo " fi
militudine per vero dire , che fi avvicina molto alle Orientali
antiche . Dopo ciò il matrimonio è fatto . Mi viene fofpetto,
e mi fembra anche molto ragionevole , che quefto ufo di coronarfi
avefsero anticamente i Morlacchi , allorchè erano Idolatri . Il
Verbo vincat , che fignifica coronare , e di cui fi fervono i Mor
lacchi per dir fpofare , è una fortiffima prova . Gli Spofi at
taccano le due corone Sponfali fopra i loro capi nel luogo
ove dormono . Infino a tanto , che le corone ftanno unite >
che non crepano , il matrimonio è valido ; fe queſte crepaffe
ro , il matrimonio è nullo . Così per mezzo delle corone i
fuperftiziofi Calogeri , ed ignoranti danno ad intendere che
Iddio palefa la fua volontà . Io mi fono dimenticato d' inter
rogar , fe la cafa fi abbrucciaffe , e per confeguenza le coro
ne , che ciò non di rado può fuccedere , che diverrebbe allora
del matrimonio? Naturalmente forfe dovrebbe effere fciolto .
DE MORLACCHI . 153

100 dello Spofo . Ivi vengono accettati da un'altra com


pagnia de' parenti , e amici , cui portan nuova dell'
arrivo della Spofa i Parvinzci . ( a ) Lo Starefcina
o fia Capo di cafa va incontro alla Nuora , cui pria ,
che icenda da cavallo fi prefenta un fanciullino di cafa
da accarrezzarfı , o fe non v'è , tolto ad impreſtito
dai vicini . In alcuni luoghi il fanciullino , ma co
munemente la Suocera , od in mancanza , qualche
altra Donna di parentado nel tempo fteffo le prefen
ta un vaglio pieno di noci , pomi , mandorle ( b )
e fimili cofe , ch'ella deve gettare fopra la cafa , e
Lo

(a ) I Parvinzci corrono a cavallo verfo la cafa dello Spofo a


dar l'annuncio dell' arrivo de' Svatti con une fparo di pifto
la , ed il più veloce à in guiderdone una marama " fpecie di
afciuttamano , ricamato alle due eftremità , come vedemmo
altrove . Tolto che anno dato l'annuncio i Parvinzci tornano
alla Compagnia , la quale quando è a piedi , i Parvinzci pure
corrono a piedi a dar la nuova . Ne' matrimonj nobili , e fpe
cialmente de Capi de ' Terittorj , ( fra ' quali non efiſtono tutte
le formalità , che anno i Morlacchi ) , fe fi à da condur la
Spofa da parti lontane , quafi tutti gli abitanti del luogo , ov'
ella deve andare , le vanno incontro . Il prefente ECCELLENTISSIMO
GENERAL della Dalmazia fi degnò concorrere alle Nozze di
un Capo di Territorio , che maritava una fua figlia , cui
volle effere Compare , fperando di veder le formalità
Nazionali . Ma le più bizzarre e le più ridicole fono affat to
trafcurate , ed oggimai in ufo folamente nelle Ville fra' Mor
lacchi .
( b ) L'ufo , che i fanciulli prefentaffero alla fpofa novella nel
vaglio delle noci , e di mandorle avrà voluto forfe dinotare ,
chelleno doveffero da quel punto in poi rinunciare ai gio
chi fanciullefchi . Per queſta ragione anche preffo i Romani i
Mariti fpargevano le noci , come varj Poeti ci afficurano •
Sparge Marite nuces fi legge in Virgilio ( Eg. 8. v. 30. ) , e
V
154 DE COSTUMI

fopra gli Svatti . Scendendo ella poi di cavallo , pri


ma di entrar in cafa , bacia la foglia della porta , ed
è condotta a parte della compagnia da uno , o due
Diveri , co' quali foli cena " fenza lo Stachiel , che
perde il diritto . Frattanto fi mettono federe à men
fa da una parte gli Svatti , e dall'altra i parenti , e
gli amici , che li afpettarono a cafa per far loro ac
coglienza . E' ufanza , che tutti quelli , che concorro
no a quefte Fefte Nuzziali , che fi chiamano Pirovi ,
e non già zdravizce ( a ) mandano eforbitanti provi
gio

più difufamente ne parla il dottiffimo Catullo nel fuo Epi


talamio .

Da nuces pueris , iners .


Concubine , fatis diu
Lufifti nucibus , lubet
Jam fervire Thalaffio .
Concubine , nuces da .

Spargi , Spofo novel , le noci ai figli ,


Lafcia , deh lafcia omai d'effer fanciulle ;
Abbaſtanza lo fofti , ed or conviene
Quella legge feguir , che a Spofo , e a Spofa
Prefcrive il Cielo , e la natura iſteſſa :
Spargi , Spofo novel , le noci ai figli .

( a ) Zdravizce in lingua noftra non fignifica nozze , com'è di


parere il FORTIS . La parola Zdravizce è derivata certamente
dall' ufo di far i brindili ; poichè ad uno , che fi vuol far
brindifi fi dice zdrav , che corrisponde a ciò , che fra gli Ita
liani fi dice Viva . E come quefti brindifi fono più frequenti
ne' banchetti , ove ftrabocchevolmente fi mangia 2 e fi beve ,
così è probabile , che dalla parola Zdravizca gl' Italiani ab
biano
DE MORLACCHI. 155

gioni per parte loro allo fpofo . Non è già , che lo


ſpoſo anche da per fe folo non fornifca abbondante
mente de'cibi la Tavola per tutta la comitiva , anzi
fe l'entrata non è andata bene , non v'è alcuno , che
fi ammogli , e a un di preffo i Morlacchi fono del

parere di quel Poeta , che ,, fenza Cerere , e Bacco ,


Venere fi raffredda . " Il foverchio apparecchio per
quefte Fefte Nuzziali potrebbe faziare una compa
gnia , fei volte maggiore , e ciò fi fa fpecialmente ad
oggetto , che tutti i paffeggieri vengono invitati , e
per tutto il tempo delle Nozze ora gli uni , ed ora
gli altri mangiano , e giorno , e notte per così dire .
Fra le piattanze che i Morlacchi fanno preparare ,

le più ftimate fono i poili fritti alla loro ufanza ( b)


e le Torte , non già di latte , e farina , che fono de
teftabili a qualche palato . Si mangia di ogni for
te di vivande , le più preziofe , che fi poffono tro
vare ne' loro Villaggi , e che fono le più alla moda
fra loro . I FORTIS affidato alla teftimonianza di San
V 2 Ge

biano derivata la voce ftravizzo . Ma fi può far uno ftraviz


zo , fenza che vi fieno Fefte Nuzziali . Per quefto i Morlac
chi , cui non mancano efpreffioni, chiamano Pirovi le Feſte
Nuzziali .

(b ) Il modo , con cui preparano i Morlacchi i polli fritti è il


feguente . Dopo effere femi- cotti nell' acqua bollente , li ta
gliano in pezzi , e li fan friggere nel burro . Dopo ciò vi fi
mette fopra effi la concia di aglio pefto , e latte inacidito ,
ed in mancanza di quefto dell' aceto . Uh ! che cofa ɔ
macchevole , e ributtante per un palato Francefe ! A qualche
Milord piacque oltre modo quefto cibo , Io per me feguito
quell' antichiffimo , e ormai decrepito proverbio , che de' gufti
non convien difputare .
156 DE COST UM I

Girolamo ( a ) , ed a quella di Tomco Marnavich ( b )


afferifce con fomma franchezza , che i Morlacchi di
raro , o forfe mai non mangian del vitello . Ma do
veva offervare , che ciò , che fuccedeva ai tempi di
San Girolamo , e di Tomco Marnavich , ora più non fuc
cede , voglio dire i coftumi fi fono cangiati , ed i
Morlacchi mangian più tofto vitello , che carne di
Bue . ( c ) Terminata la cena , ove fecondo il foli
to ftrabocchevolmente fi à mangiato , e bevuto , i
due Diveri accompagnano la Spofa all' appartamento
matrimoniale , che fuol effere un camerino fatto a
bella pofta . Lo Spofo dopo efferfi congedato , e pre
fa la benedizione dal Padre , fe lo à , o da parenti
in cafo diverfo , viene accompagnato dal Kum alla
ftan

( a ) At in noftra Provincia fcclus putant vitulos devorare . D.


Hier. contra Jovin.
( b ) Ad hanc diem Dalmata , quos peregrina vitia non infecere
ab efu vitulorum non fecus , ac ab immunda efca abborrent
Jo. Tom. Marn. in op. ined. de Illirico Cæfaribufque Illiri
cis .
( c ) Se i Morlacchi qualche volta non voleffero mangiar vi
tello , e che loro fembraffe una empietà l'ammazzarlo , ciò
proviene , perchè il vitello può fervir loro col crefcer degli
anni per l'aratro , e da che non è più atto allo ſteffo , egli
è ancora buono da mangiarfi . Ecco , che non ammazzandolo ,
fi ottengono due benefizj . Leffi non fo dove , che Domizia
no Imperatore fi afteneva dal mangiar anche del Bue , che
tanto giova , e Virgilio chiama tempi di empietà in cui f
cominciò a mangiar del Bue .

• · ante
impia quam cæfis gens eft epulata Juvencis,
Georg. $36.
DE MORLACCHI . 157

flanza del ripofo . I due Diveri allora fe ne partono ,


e refta il Kum in fino a tanto , che gli Spofi ſcam
bievolmente fi anno fciolte le fafcie . Dopo ciò il
Kum li abbandona , e dà uno fparo di piftola in fe
gno di aver condotti gli Spofi a letto , che finifcono
di spogliarfi dopo la fua partenza . Mi ricordo di a
ver una volta io detto per ifcherzo ad un Italiano.
che il Kum deve fpogliare la Spola novella , ed à il
privilegio di dormifene feco lei per la prima notte .
Egli mi dimandò fubito , come fi può divenir Com
pare di un Morlacco : ma penfandovi un po' feriamen
te , fi accorfe , che io lo corbellava . Mi viene mera
viglia da ciò , che il FORTIS , che io credo affai più
ingegnofo , fi abbia laſciato perfuadere , che il Kum
fcioglie la cintola alla giovane , che una volta la ſpo
gliava tutta , e che adeffo è folamente ammiratore
degli Spofi , che fi fpogliano ; ed immaginariamente
vi aggiugne ancora che ,, fe lo Spofo trova qualche
‫ رو‬facilità non afpettata ( quando fia baftevolmente
99 fmaliziato per avvederfene ) la Fefta è turba

ta . " ( a )
Ma ritornatofene il Kum , ed i due Diveri che

accompagnarono gli Spofi , al luogo dell' affemblea ,

gli Svatti tutti fra' muggiti , ed urli , fi approffima


no al focolare , e con le molle , o con altro facendo
curiofe contenzionî ' fra effi , cominciano a sbarattare

il foco . Il Domachin per acquietarli , porta loro del


la Rakia , o fia acqua vite , e fichi . Se non fi tro
vano contenti , prendono il Kum , che reffiftendo di
foccombere alla fpefa , cui viene taffato dalla compa
gnia , lo pongono fopra un carretto , ed accendonvi
fotto

( a ) Vol . 1. pag. 77 .
I
UM
ST
DE CO
158

fotto un poco di paglia , ma ancor effo gli acquieta


con fichi , e Rakia . ( a )
Il giorno feguente ( fe pur ai tempi di nozze y'
è differenza da giorno a notte ) tofto , che ſi fan
vedere i crepuscoli del mattino , il Diver ( b )
porta il cioccolatte in letto agli Spofi che confi

fte in una fchiacciata di frumento , un pollo , ed


una Boccia da libra di vino , per corroborare gli
fpoflati ftomaci . La Spofa , che ben più volentie
ri fe ne ftarebbe in letto ancora , fubito fi alza
ed il Diver la conduce alla compagnia già fveglia
ta . Ella deve baciare allora prima il Suocero , ſe
lo à , o chi fa le fue veci , poi il Kum , in fegui
to lo Stari - Svat , e tutti gli aftanti fe foffero mil
le . Pettina i più giovani degli Svatti , ed intrec
cia loro nella coda un cordoncino di feta , rica
mato di oro , o di qualche altra cofa a capriccio ,
verfo le due eftremità . Dippoi dà l'acqua alle ma
ni di tutti , che dopo efferlefi ben lavate " getta.
no nel catino delle monete , che fono gl' incerti
della Spofa , e così fi fa tutte le mattine , finchè
fo

( a ) Al Zaus fanno la fteffa gentilezza , ed a ciafcuno alle vol


te , che non vuol foggiacere alle fpefe , che vengono preferit
te dalla compagnia .
( b ) I Diveri ftanno tanto attaccati alle Spofe ne' tempi delle
Nozze , che neppur fi fgravano , per quanto narrafi , dal fo
perchio pefo degl' inteftini , s'effi non fono prefenti . Se la
diſtanza della cafa della Spofa a quella dello Spofo non è
lunga , uno dei Diveri la ferve a piedi , ftandole fempre a
lato , mentr' effa fta a cavallo . Alle corte i Diveri in qual
che modo fomigliano ai Cavalieri ferventi delle Donne ben
educate .
DE MORLACCHI. 159
durano le Nozze • ( a ) Ella la ſera
deve anche

far lo fteffo uffizio ai piedi degli Svatti , dopo
averli ſcalzi .. Non faprei decidere da chi le Spofe
Il Di
Morlacche abbiano apprefa quefta ufanza .
ver mentre la Spofa fcalza gli Svatti • riceve le

opanke ( b ) e le ripone in un facco . Se alcuno


o molti degli Svatti trovano il modo di rubar le
opanke , fenza che la Spofa e'l Diver fi accorga
no > l'ufo coftringe quefti due rifcattarli con pic
cola fumma di denaro che determina la com

pagnia . Se le Spofe non ànno avuto in confe


gnazione le opanke dagli Svatti e che poffano far
loro la burla di rubarle , godono lo fteffo privile
gio di effere pagate , prima di reftituirle • Non fi
premia già il latrocinio > ma il modo con cui fi

efeguifce •
Per quefta ragione anche i Legislatori
Greci premiavano l'accortezza ne' ladri , deteftan
do però il furto " come ognun fa ch'è ben verſa.
to nella Storia .

Giunta l'ora del pranzo la Spofa unitamente al


Diver , depofto il fegno verginale > ch'è la beret
ta , a capo femi -fcoperto ftà in piedi , mentre gli
Svatti pranzano , e ad ogni brindisi 2 che fanno "
ella deve chinar la tefta . E' coſa mirabile che non

( a ) E' ben giufto , dice il FORTIS , che paghino qualche cofa


allorchè fi lavano coloro , che fanno de' mefi interi , fenza
mai farlo . In fatti i Morlacchi fono fucidi , e fporchi a mag
gior fegno . Ciò dipende dal loro ftato naturale , in cui vi
vono , ed è certo , che la loro femplicità non puot' effere fta
ta corrotta dalla vanità dello Stoicifmo .
( b ) Le opanke fono le fcarpe de' Morlacchi sì de' Maſchj ,
che delle femmine .
160 DE COSTUMI

gli fi sloghino le offa delle vertebre del collo V'


è una curiofa formula di far i brindifi alle Spofe ,
ed anche gli Svatti fra loro equivocamente dico
no le oſcenità le più illecite , che l'ufo permette in
queft' incontri . Così fra' Romani vi erano de' fan
ciulli , che al tempo di Nozze , cantavano de' verfi
libertini , e pieni di fale . Dopo che gli Svatti àn
no pranzato , e che fecondo il folito fi fono affratel

lati con Bacco , la Spofa fe ne va a pranzar co' Di


veri ; e le Donne del parentado , non che le vicine ,
che concorrono alle Nozze mangiano ad una Tavo
la apparecchiata a parte da quella degli uomini , qua
fi eglino daffero troppa libertà alle Donne man.

giando infieme . Lo fteffo fi pratica co' proprj figli


di età , non ben matura . Era quefto ufo inumano
e fevero anche fra' Romani . ( a ) Il dopo pranzo
paffano alle danze gli Svatti . Intanto un' altra com
pagnia , che danzava , mentre gli Svatti pranzavano ,
va a pranzare anch'effa , e così fucceffivamente quali
tutti i giorni interi delle Nozze . Il primo giorno
dopo lo Spofalizio fi unifce fubito dopo pranzo lo
Spofo a diverfi Svatti , e va per la Villa ammazzan
do de' polli d'India , od altro , portandoli feco con
violenza a quella famiglia , che non gli contribuì co
fa veruna per le Nozze , ed in contracambio della
violenza , che ufa , dona del vino che porta negli
otri , e de' pomi alle Nuore le più giovani . Il pe
nultimo giorno delle Nozze , od in un altro a ca
priccio degli Svatti , fi elegge uno , cui la comitiva

( a ) Mos habebatur Principum liberos cum cateris ejufdem ata


tis nobilibus fedentes vefci in afpectu propinquorum propria , &
parciore menfa . Tac. an. 13.
DE MORLACCHI . 101

dà la carica di Kadi , che diventa Padrone aſſoluto


di tutti gli Svatti . Queſto Kadi fi fa federe ſopra
un carro , tenendo vicino alla bocca un palo di le
gno , che ferve di canna da pippa , ed il camminet
to è fatto di una Zucca , ripiena di feci di ogni ge
nere , ( a ) e ciò fi fa per avvilire il Kadi perchè
termine Turco . Ma il Kadì fi elegge una fpecie di
Cancelliere , e col mezzo fuo fa venire avanti a fe
gli Svatti uno ad uno , condannandoli a battiture

delle calcagna alla Turca . Tutti gli Svatti però pla


cano l'ira del Kadi a forza de' regali , o denaro
Lo Spofo pure non va efente dal giudizio del Kadi
fteffo . L'ufo peraltro vuol , ch'ei fi metta a correre
a tutta poffa , e gli Svatti gli danno dietro colle
fchioppettate , cariche folamente di polvere , ed effo
deve fingere di cader a terra morto . La Spofa do
lente allora viene a dimandar il Marito in grazia , e
mercè il prefentuccio di una gallina il Kadi fa il
miracolo di farlo riforgere . Ma dopo che tutti gli
Svatti anno fupplito alla pena pecuniaria , conducono
il Kadi fopra il carro , e gli fanno la galanteria di
abbrustolirlo con un pochetto di paglia . Quefti ed al
tri fimili fono que' giochi di deftrezza , od acutezza
d'ingegno , che non nomina , ma folamente accenna
il FORTIS , cui fi paffa dopo il pranzo , durante le
Fe

( a ) Si potrebbe dare che quefto giuoco foffe un avvanzo di


quello de' Baccanti , che cantavano ungendofi il volto con le
feci .

Que canerent , agerentque perun&ti fœcibus ora .


Horat. Art. Poet,
X
162 DE' COSTUMI

Fefte Nuzziali . Queste Fefte fogliono durare ordi


nariamente da Domenica , o da Lunedì a Giovedì 5
ch'è il giorno , in cui , dopo che fi à pranzato , e
che fi fono diftribuiti i regali , ognuno fen va a ca

La propria . ( a ) Il Kum , e'l Diver in quel giorno


portano fopra una , o più Sciable fguainate i dona
tivi , che fa la Spofa agli Svatti , che confiftono in
camicie , Marame , ed altre tali cofę di poco valo
re . Il Diver preſentando a ciaſcuno per ordine ( co
minciando dallo ſtari-fvat ) un bicchier di vino , ed
il dono , recita la feguente formula , Ecco la Spo
29 fa venne ; portò il dono ; prendilo per amore . "9
Ognuno degli Svatti , bevuto il bicchiere di vino , e
prefo il dono , pone nel bicchiere in contracambio un
anello , o più , del prezzo comunemente di un quar
to di Ducato di argento , ed anche talora qualche
altra bagattelluccia di denaro . Il Diver pone ſopra il
manico di un cucchiajo di legno tutte le anella ,
perchè ognuno le veda , ed i foldi , che rifcuote met
te in talca , dippoi il tutto confegna alla Spola . Do
po che fi ànno diftribuiti i regali , in più luoghi ſo
gliono le Spole prefentar un regalo particolare a quel
lo degli Svatti , che corre più veloce . Se la compa
gnia degli Svatti è a cavallo , a quello va il dono
di cui il cavallo è più veloce e fe fi corre a piedi ,
a quello che primo di tutti arriva ad un fegno ſta
bi

( a ) Alle volte i regali fi diftribuifcono di Mercoledì , ed al


le volte di Giovedì , o Venerdì , perchè in alcuni luoghi fi
prolungano le nozze fino a Venerdì . A' noftri giorni le noz
ze non ufano durare più di fei , od otto giorni alla più lun .
ga . Anticamente forfe duravano molto di più , fecondo le
ricchezze di chi fi maritava .
DE' MORLACCHI . 163

bilito . La Spofa accompagna per mezzo miglio incir


ca il Compare , quando da ella fi diftacca dopo le
nozze , con cui fi bacia dolcemente avanti di fepa
C rarfi , e riceve in tale incontro un fazzoletto in do
no . Qui terminano le Fefte Nuzziali . Dopo quin
dici giorni in circa , da che fi maritò la fanciulla , ven
gono a vifitarla i fuoi parenti i più propinqui , e
Ï
' ufanza vuol , che fi torni a far un triduo di Bac
canale a fpefe della famiglia dello Spofo . Quefte ſo
gliono effere le formalità generali delle Nozze de'
Morlacchi : le particolari di alcune Ville , io laſciai
da parte , per non divenir troppo feccagginofo . Le
nozze , che ufano gl'Iftriani fomigliano a quefte de'
Morlacchi , ma vi fono molte formalità colà più , e
meno ridicole di queſte .
Per alquanto tempo le Spofe in fegno di effere
novelle , quando vanno in Chiefa , portano un velo
in capo , che fcende giù
giù per le fpalle , e che co
pre gli ornamenti , che folean metterfi fulla beretta da
fanciulle . ( a ) Queſti ornamenti fi legano con due
cordoncini di feta , che cadono giù per la ſchiena a
guifa di due codini , nè fi depongono fino a tanto ,
che le Spole non partorifcono . Se a cafo poi paſſaſ
fero tre , o quattro anni › e che non partoriffero ,
X 2 al

( a ) Le Spofe novelle il FORTIS probabilmente prefe per fan


ciulle , poichè dice parlando delle vefti donnefche , che dalle
berette delle fanciulle pende un velo fcendendo giù per le
fpalle . Ciò fi può dare in qualche Villaggio , od anche in
qualche Territorio , ma pell' ordinario le fanciulle nella Mor
lacchia non portano certamente il velo , che fcenda giù per
le spalle. per un anno le Spofe novelle ( fpecialmente quelle
del rito Greco ) in alcuni diftretti , s'inchinano ad ognuno ,
che incontrano .
164 DE COSTUMI

allora tali fegni fi tralaſciano , quantunque forſe ne'


tempi antichi non foffe lecito di deporli , fe non fi
partoriva . In tutti i luoghi , o per lo meno nella
maggior parte della Morlacchia " è ufanza , che le

Spole Novelle debbano baciare tutti i conofcenti , ed


amici Nazionali , e qualche volta con fomma violen
za , fe ripugnaffero . Infino a tanto , che le Spofe non
comincian a partorire , dormono fempre co' loro Ma
riti , ma toto che anno de' fanciulli dormono da per
fe , ed i Mariti , che non vogliono effere moleſtati
dalle grida de'loro pargoletti , le vanno a trovar fo
lamente , quando i bifogni naturali lo richiedano
Quando anno foddisfatta la propria paffione , obblia
no le Mogli infino ad un'altra volta , che la fteffa

li eccitta . Io ò fentito qualche perfona , affuefatta


alla galanteria , tacciarli fu quefto propofito di bru
talità , ma chi non vede , che tal è l'uomo nello
Atato di natura ? Ma ciò , che i Morlacchi fanno per
coftume , Solone , o Licurgo ordinava ai Greci per
legge , acciò , diceva uno di quefti faggi Legislatori , gli
uomini fazj de ' piaceri leciti , non provaffero degl'il
leciti ancora . Abbiamo offervato altrove , che i Mor
lacchi non vogliono effer effeminati in verun modo ,
e perciò guardan le Donne , come uno di que' fpor
chi , vili , e fozzi animali , quali non è lecito di no
minare , fenza premetter la efcufatoria . Quindi è ,
fe voglion nominar le Mogli , le figlie , le parenti
ec. purchè non fien più vecchie ‫و‬ e più riſpettabili
di loro , fempre vi antepongono la fcufa , s'profcteg.
niem nafce xene , nafce chieri , nafce rodizce ec. ,, Con per
‫ رو‬don noftre Mogli , noftre figlie , noftre parenti ec. "
( a ) Se anno da nominar una cavalla non v'è eſcu
fa

( a ) Le Donne Morlacche fono fudiccie al par degli uomini


non

i
DE MORLACCHI . 165

fatoria di forte alcuna , quafi voleffero fignificar


che fi doveffe far più conto di una cavalla che di

una Donna . Con tutto queſto però non fi creda


che le Donne Morlacche fieno facili a lafciarfi vin
cere dagli uomini . Efle moftrano per lo meno un'
apparenza tale , che le fa credere più fevere delle
cafte Sabine , ed avrebbe il torto quello Scrittore
che feriamente voleffe afferire , che Ipecialmente nel
le Ville della Dalmazia , le Donne fi proſtituiſcono
a vil prezzo , per la vanità di comparire nel vefti-.
to . Ma chi ciò lafciò fcapparfi dalla penna , vorrà
dire delle Donne da prezzo , ( quantunque poche

fra noi ) che chiamano , ed attendono i paffeggieri in


iftrada , nè ceffa di avere il pregio però , per aver fa
puto che il prezzo della proftituzione di una Don
na tra noi confifte in un naftro , un pajo di fcar
pe , o calze , e fimili . Chi così parla , avrà probabil
mente de' documenti certi per poter confermar la
fua afferzione , fenza timore di effere tacciato di bu
gia . I Morlacchi fono gelofi all' ecceffo , ma non lo
moftrano . S'effi fcorgono le loro Mogli infedeli , il
più mite rimedio per effe fi è , che fvanifcono agli
occhi de' viventi . Dove poi le fieno , cofa di effe fia
fucceffo , non ſi fa . Quefti fatti mirabili fi notifica
no

non già per giuftificarsi dello fprezzo , con cui fono trattate
da effi , com'è di parere il FORTIS > ma per un' antica abi
tuazione . Le fanciulle fono alla fteffa condizione . Il burro ,
che adoprano per ungerfi i capelli , perchè facilmente inraci
difce , offende di lontano le narici di un galantuomo > ma
fono prive comunemente di que' crucciofi infetti , cui piac
que ad un Poeta dar il nome di perle di argento , per adula
re la propria amante . Le Amazoni Morlacche non pugnano
colle fpadine , per infilzar quefte perle di argento ,
166 DE' COSTUMI

no alle Morlacche con l'educazione , e prevedendo


elleno la confeguenza di un adulterio , fono molto
attente nel confervar la fedeltà ai proprj Mariti . Se
io non
quefti poi fieno efenti dalle vicende umane ,
mi fono prefiffo di bilanciare .

§. X X.

Gravidanze , parti .

E gravidanze , che alle Donne ben educate fan


L no ulare tante circofpezioni , e fon neceffarj
mille riguardi , prima che fi fgravino , non alterano
punto i metodi ordinarj delle Morlacche . Effe faticano ,
fi alzano , fi piegano , e faltano anche , fe occorre ,
ugualmente fendo gravide , che non lo effendo , fen
za un menomo pregiudizio del feto , che portano
La Natura ebbe troppa bontà per effe ad accettuar
le di que' tanti affanni , cui oggi foggiaciano le Donne
polite . Queſto è per certo ch'ella fi adatta a tutti i
modi delia educazione . Le Morlacche al momento
di partorire , o fi ajutano fcambievolmente l'una
con l'altra a raccor il feto , o da per fe fole taglia
no i ligamenti allo fteffo , e dopo il ripofo di due
giorni , tornano comunemente agli ufati lavori . Se
vanno a lavorar in molta diſtanza , mettoni le culle
co' loro figliuolini in iſpalla , e ripoftili all'ombra di
qualche albero , ſe pur v'è albero , li allattano , quan
do credono opportuno . E come poco fi curano elle
no di fapere il mefe , in cui debbano partorire , co
sì fuccede alle volte , che partorifcano per iſtrada
ed involto il fanciullo nella cintola , fe lo porta

no con fomma difinvoltura a cafa , ove lavanlo nell'


acqua fredda , o tiepida , fecondo le varie coftuman
ze ,
DE MORLACCHI . 167

ze , come più diffufamente offervammo al paragrafo


della educazione . Ne' parti poi difficili le fi legano
ben ritte in piedi alle trabi , e forzatamente fi fan
C no ftare in tal pofitura fino a tanto , che non parto

rifcono , e quefto credono il modo più opportuno ,


per agevolar l'ufcita al feto . Ma le Morlacche del
rito Greco fien facili , o difficili i parti , non v'è al
cun , che le affifta , e fe foffero al cafo anche di mo
rire , non è lecito , fuorchè ad una Morlacca Latina
di porger loro ajuto , avanti l'arrivo di cui poffono
miferamente perire le partorienti . Di queſta inuma
nità ſono le vere forgenti i Calogeri , da quali è
proibito pure a tutti , e cadauno del loro rito di toc
car le puerpere , avanti il termine di quaranta gior
ni , così pure di mangiar da un piatto ifteflo , ufo
totale dell' Ebraifmo . Regna inoltre una fuperftizione
ridicola fra le Greche , e che con meno di rigore fi
eftende anche fra le Morlacche noftre , che le Ma
dri fole debban feppellire le fecondine de' proprj par
ti . Dopo parecchi giorni , ch ' elleno àn partorito ,
vengono vifitate da' parenti , e vicini , che portan fe
co da mangiare , e fi fa una cena con ciò › detta
Babine .
Le Greche pria di effere compiuti quaranta giorni
dopo il parto , e ſenza la benedizione luftrale non

entrano mai in Chiefa ; le Latine quafi tutte offer


vano il rito della benedizione , ma non ànno nume
ro de' giorni prefiffo , per entrar in Chiefa . Non è
permeffo alle Greche da' loro facri Miniftri di allat
tar i fanciulli dopo un anno ne' giorni del digiuno ;
non v'è quefta pazzia fra le Latine . Durante il puer
perio alle Morlacche non nuocono gli odori in ve
run modo .

§. XXI.
-168 DE GOSTUM I

§ . XXI.

Talenti.

Talenti de' Morlacchi non ànno limiti st corti ,


I come alcun crede , e certi Spiriti fon prevenuti
in loro difavvantaggio forfe più del bifogno . II FOR
TIS fcrivendo fembra , che loro faccia giustizia , quan
do dice , che ,, la ivegliatezza d'ingegno , e un cer
to fpirito naturale d'intraprendenza rendono i Mor
‫در‬ lacchi atti a riuſcire in ogni forte d'impiego “ 2 е

parlando poi con alcuno afferifce , che i loro "inge


gni fono più craffi , che fe foffero nati in Beozia ,
non eſcludendo pure i più colti abitanti della Dal
mazia . Ma diffemi un fuo amico , che queſta diffe
renza da parlare a fcrivere à delle ragioni particola
sì , nè io vo rompermi la tefta per indovinarle , ben
ri mi fembra cofa poco lodevole lo fcrivere una co
fa , e parlarne un'altra . Tuttochè peraltro gl'ingegni
de' Morlacchi ſembranmi beniffimo difpofti ad appren
dere qualunque cola , effi vivono in una perfettiffi
ma 3 ignoranza , ed il FORTIS certamente volle lodarli

troppo , dicendo , che anche adulti imparano leggere,


fcrivere , e conteggiare , non effendo generalmente
abili in veruna delle tre qualità , loro attribuite .
Imperocchè effi devono peniare al foftentamento del
la vita più , che al raffinamento dell ' ingegno , che
volendo anche raffinarlo , mancano loro i mezzi , laon
de niente più vero , che que'due verfi di Ovidio , do
ve dice , che fe Omero ftello foffe pofto fra' Geti ( og
gidi Morlacchi ) diverrebbe Geta anch'effo , e per con
feguenza le fue cognizioni non potrebbono eſtenderfi
più di quelle de' Geti .
Si
DE' MORLACCHI. 169

Si quis in bac ipfum terra poſuiſſet Homerum ,


Effet , crede mihi , factus eft ille Getes .
Pont . 4. Ep. 2.

La fteffa ragione potrebbe valere per i più colti


Dalmatini , che non poffono effere virtuofi al paro di
quegl' Italiani , da cui vengono riputati ftupidi per
natura . Effi fi confolano peraltro , che da gente così
ftupida fieno provenuti degli uomini , che anno me
ritati gli elogi delle più colte Nazioni . E per tacer
degli altri , Marco Antonio de Dominis , ed il vivente
Rogerio Bofcovich ex- Gefuita , nativo di Ragufi , oggi
mai , fe non il primo , uno de' primi Matematici di
Europa , fono due lumi , che provano abbaſtanza ,
quanto fi poffano perfezionare le difpofizioni natura
li de' Dalmatini , pur troppo sfortunati , per non a
vere i mezzi neceffarj , per dar prova del loro talen
to . Io peraltro non dirò mai , come chimericamente
ebbe a ſcrivere taluno , che una volta nella Dalmazia
regnavano le Scienze più di oggi giorno . No : Il buon
gufto delle lettere s'introduffe da pochi anni in quà
nella Città di Spalato , e fi va introducendo fempre
più , ed anche diffeminando per tutta la Provincia .
E ' poco tempo , da che fi depofe la Filofofia Ariſtote
lica , e che fi apprefe il novo metodo di filoſofare .
L'unico difetto , che vi potrebb' effere ftato , e che
qualche poco ancora fuffifte fi è , che la Fifica moderna
s'infegnava , fenza che gli Studenti fapeffero gli elemen
ti di Geometria . Ma queſta è poca cofa nella Intro
duzione di una nuova Scienza . Queſto non è altro , che
infegnar a leggere a chi non fa l'alfabetto . Non vo
glio più dilungarmi fopra le Scienze de' Dalmatini ,
poichè nella ftefla brevità , che parlai , vi potrebb'ef
Y fere
I
TUM
DE COS
170
fere qualche cofa di parziale agli occhi degli ſtranie
ri . Ma creda ognuno a modo fuo . Io fono lontanif
fimo dal dar pregio ad una cofa per lo Spirito Na
zionale .
Ritorniamo a' Morlacchi . La loro ignoranza , in cui
come diffi , effi vivono , li rende il bertaglio di quel
li , che fanno prevaleriene , ed i loro Nazionali , a
eui fpetta , e che potrebbon difenderli colla ragione
alla mano , non fi curano della infelicità di quefti
timidi Popoli . Sembra , che fi fieno anch'effi unifor
mati a quell'affioma decrepito : Divide , & impera . Le
Leggi del Principato , i facri Dogmi della verità E
vangelica di fovente non fono conofciuti da'Morlac
chi , che fottó un afpetto diverfo a capriccio degl
Interpretatori . Quindi non farebbe da meravigliarfi ,
fe ignoraffero le vere Leggi , e fe abbondano di fu

perftizioni .

§. XXII.

Arti .

E arti de' Morlacchi non vanno ' al di là de lo


LEro bifogni . 苏 Bifogna confeffare , che nelle loro

manifatture vi entra poco buon gufto , ma ſe fi eſa


minà la femplicità , con cui fi lavorano , forſe v'è
anche troppo . Gl'intagli de' baffo-rilievi molto biz
zarri , che i Morlacchi ufan fare col folo coltello
nelle loro ruftiche fampogne da due canne , ne' lo.

ro vaſi da bere , ed altro , ed i pettini di legno , che


vagliono la mica di un foldo Veneto , fatti perfetta
mente , come quelli di avorio, non ceffano di avere
qualche pregio .
#
L'arte del Pentolajo è frequentiffima nelle Ville
del
DE MOR LACCHI . 171

della Morlacchia , ed i vafi , che vi i fabbricano , non


fono di terra ſemplice , ma vi fi melcola fempre del
marmo volgare Dalmatino , ben polverizzato , o di
qualche altro faffo , che fia ben duro . Per quefta ra
gione ( cucinati che fieno in fornaci fcavate nel ter
reno ) rieſcono di fomma durata , ed io vidi i Mor

lacchi , più volte venderli a prova , cioè uno di effi


monta fopra il vafo , che fi à da vendere , quale fe
refifte al peſo è fegno evidente , ch'ei deve effere di
buona qualità .
Gli ftrumenti da Campagna , e fpecialmente gli
aratri fono di gran lunga diverfi da quelli degl'Ita
liani . In qualche Villa fi trovò fotterra degli aratri
antichi , che fono ancora più rozzi de' prefenti . Non
faprei chi li aveffe potuto adoperare . Sono quefti i
Romani ? Sono gli Ungheri ? Sono i Morlacchi ftef
fi ? Ciò nulla importa a faperfi . Le falci , ch'effi
adoperano per tagliare le biade , ed i fieni pefano il
triplo forfe di quelle degl' Italiani , pur nulla oftan
te i Morlacchi le maneggiano . Quanto più facil co
fa riuſcirebbe loro a maneggiarle , ſe foffero fatte all'
Italiana ! I foli ftrumenti bene intefi , fono i loro car
ri fe foffero fabbricati con meno rozzezza . Il pregio
di questi confifte nelle ruote ragionevolmente gran
di , e tutte uguali . E' noto abbaſtanza ai Meccanici ,
quanto diminuifcano il peſo ai Bovi , ed a' cavalli le
ruote uguali de' carri , e quanto accrefcano , quando
ve ne fono due de' difuguali . Da quefto efempio
non voglio peraltro inferire , che i Morlacchi fono
buoni Meccanici , bensì mi pare di veder in effi dif
pofizioni tali , che riuscirebbono a meraviglia . Un
rozziffimo fabbro di una Villa del Territorio di Sign ,
detta Potravie , ſenza Maeſtro di forte alcuna fece un
orologio da camera , di ferro , che mostra le ore a
Y 2 per
172 DE' COSTUMI

perfezione , benchè in effo vi comparifca la rozzez >


za del fabbricatore . Un Orefice di Sign , chiamato
Zuanne Matich oltre il fuo proprio mestiere , egli è
atto a riuſcire in qualunque lavoro meccanico , di
modo che le fue fatture non invidiano punto quel
le de' più famofi Artefici d'Italia . Egli è un por
tento di Natura , ed io ſono di parere , che ſe foffe
nato , ove fiorifcono le arti , avrebbe dato faggi tali
di meccanica che forfe avrian fatto ftrafecolare .

Di Tintura ànno pochiffime nozioni i Morlacchi .


Sanno far il color nero , molto ufitato fra loro per
i faioni , col mezzo della corteccia di Fraffino , det
ta in Illirico laffen , meffa in fufione , come dice be
niffimo il FORTIS , per otto giorni colle fcorie fqua
mofe di ferro , che raccolgonfi attorno le incudini
de' fabbri mettono queft' acqua a raffreddare , e poi
fi tinge con effa . Per tutti gli altri colori , ricorro
no ai Profeffori di Tintura , che fra effi non ve ne
fono . Si trae dallo fcodano , ( in Illirico detto Rui )
il giallo . Ma il merito di tingere in giallo è fola
mente dovuto ai Morlacchi dello Stato Ottomano .

§. XXIII.

Agricoltura , e Veterinaria...

On v'è cofa , che potrebbe render felici i Mor


Non lacchi , quanto l' Agricoltura , e non v'è cofa
più trafcurata da effi loro di queſta •

O fortunatos nimium , fua fi bona norint


Agricolas !

Quando ànno feminato le biade il tutto è fatto , ne vi

pon
DE MORLACCHI . 173
1 pongono i piedi ſopra i campi ſeminati , che al tempo di
raccoglierli . Il trasporto , che anno per le armi fà , che
rifguardino la coltura della terra , come una coſa vi
le , e di cui la fola neceffità faccia tutto il prezzo .
Speffe volte laſciano in abbandono delle terre che
non ricercano altro , che arricchirli . ( a ) Tan
to la Natura in moltiffimi luoghi è prodiga con ef
fi loro , che non fanno valerfi de' fuoi doni ! Comu
nemente non ànno giardini , nè vi à delle frutta nel

le loro Tenute , s'eccettuiamo quelle , che crescono
da per fe , e che vengono chiamate felvatiche . Si
può ben dir ciò , che diceva de' loro maggiori anti
camente. Ovidio , quando alle fponde del mar nero
tra effi viveva .
Non

( a ) Non folamente lafciano in abbandono le terre incolte , ma


neppur vogliono , che altri le metta in coltura . Ma le terre
incolte fendo per lo più paludofe , fomminiftrano i coperti
alle Cafe de' Morlacchi laonde non è convenevole il di
ftruggere una utilità così grande . Sarebbe tempo ormai , che
fi poneffero in obblio così barbari , ed irragionevoli rifleffi, che ne'
tempi delle inceffanti guerre per alcune ragioni non erano mal fon
dati . Il faggio fi adatta alle circoftanze . Ciò che fu buono una
volta , ora può effere peffimo , e viceverfa . In Dalmazia non
mancano pietre fciffili , e terre da far i coppi per le Cafe .
Perchè non ferviſene ? Inerzia e poi inerzia . E non fi vede di quan
to utile farebbe pe' Morlacchi il coprir le cafe di pietra , o
di coppi ? Così un coperto durerebbe per molti anni ; all'in
contro quando è di canne , convien quafi ogni anno , o ri
farlo , o riftorarlo . I Quartieri di Cavalleria , cui fono tenu
ti i Morlacchi a coprirli di mentovate canne paluftri , non
farebbe meglio coprirli di coppi ? Così non vi farebbe biſo
gno , che i Morlacchi annualmente foffero diftratti dai pur
troppo neceffarj ( benchè rozzi in effi ) lavori di Campa
gna , per rifare , o riftorare i Quartieri fteffi .
DE COSTUMI
174

Non bic pampinca dulcis latet uva fub umbra


Nec cumulant altos fervida musta lucus .
Poma negat regio , nec baberet acontius in quo
Scriberet bac Domina verba legenda fua.

Se mai taluno rimbrotta ad effi la loro inerzia , e


$
che voglia fuggerirli i modi di coltivar le terre , àn
no fempre in bocca la rifpofta : ,, . Ciò , che non àn
„ no fatto i noftri maggiori , neppur noi vogliam fa
,, re . ,, Stimano pregio grandiffimo non alterar il
fiftema , loro tramandato dagli antenati , e chi fa al
trimenti è tenuto poco dabbene , Anno un odio
giurato con ogni forta di alberi , quindi è , fe uno li
pianta , mille altri fi alleftano per ifradicarli . Come
iChinefi non vogliono altre Leggi , che quelle di Con
fuzio , così, i Morlacchi fono coftanti a non voler al
tri coftumi , che gli antichi . Se aveffero a perfiftere
in tale opinione , i progreffi dell' Agricoltura fareb
bono fempre gli fteffi . Sarebbe dunque di prima ne
ceffità eftirpar da' loro capi oftinati i pregiudizj , che
fervono di grande oftacolo alla loro felicità :
Ma1 come gente affai robufta per natura ( come to.
no i Morlacchi ) fi offerva pigriffima , nel lavorar la
terra , e quel che ftrabilia ancora di più , gente , che
in tempo di guerra odia la quiete affatto , ed efpo
ne il petto ſenza riſerva al furor oftile è tanto poi
inerte in tempo di pace ? Quefta è una mirabile di
verfità della Natura , come + offerva Tacito ne coſtu
mi de' Germani . ( a ) Ma fe ne' tempi addietro re
gna

(a ) Quoties bella non ineunt , non multum venatibus ; plus per


otium tranfigunt dediti fomno , ciboque fortiffimus quifque , ac
bel
DE MORLACCHI.
175

gnava tanta trafcuratezza per l'Agricoltura ne' Mor


lacchi , ciò non puote dirfi colpa di effi loro . Le
Guerre continue , che li moleftavano erano le fole
radici di un mal si grande . Di fovente conveniva la
fciar l'aratro , per accettar la disfida di qualche ne
mico . Aveano quefta fventura anticamente i loro mag
giori verfo le fpiagge del mar nero , come Ovidio ne
fa teftimonianza co' feguenti verſi

Eft igitur rarus , qui jam colere audeat : ifque


Hac arat infelix , bac tenet arma ' manu .
Sub galea paftor pice junctis cantat avenis
Proque lupo pavida , bella , verentur ´oves .

In tal maniera i Morlacchi non potevano mai di


ventar Agricoltori , e temendo effi fempre nove guer..
ré', non fi curavano di poſſeder , e coltivar terreni -
e per quefta ragione anticamente non avean mai li
miti prefiffi ai campi . ( b ) E chi dopo queſte in
du

bellicofiffimus nihil agens , delegata domus penatium , &


"
agrorum cura fœminis , fenibuſque , & infirmiſſimo cuique ex
familia . Ipfi hebent : mira diverfitate natura cum idem homi
nes fic ament inertiam , & oderint quietem . Tacit. de Mor.
Ger.
( a ) Gli antichi Sciti , da cui provengono i noftri Morlacchi ,
non aveano mai limiti prefiffi ai campi fecondo la teſti
monianza di molti Storici
Imetata quibus jugera liberas
Fruges, & Cererem ferunt .
Al prefente per qualche poco fi conferva ancora quefta u
Lanza . Nel Territorio di Sign , la Campagna detta Jalensko
poco lungi dal Fiume Cettina non à proprietari , ma chi pri
mo arriva a ſeminar ivi ogni anno , quello raccoglie anche
il
176 DE COSTUMI

dubitabili nozioni ſenza renderfi ridicolo agli occhi


de' giudiziofi , avrà coraggio di afferire , che unavol
ta i Morlacchi aveano genio per l'agricoltura ? Ma

ora i tempi fi fono cangiati , e con cffi anche in par


te i noftri Morlacchi , che anno qualche poco di più

cura per i terreni , ma fi defidera moltiffimo , pria


che fi poffano dir paffabili Agricoltori . Credono effi ,
fenz'aver mai provato , che le loro terre non potreb
bono produr ogni forte di frutto , ed anche questo
pregiudizio contribuifce a renderli vieppiù negletti .
I faggi pure fono di parere , che una ifteffa terra non
poffa effer atta alla produzion di varie cofe .

Non tellus eadem parit omnia : vitibus illa


Convenit : bec oleis , bic bene farra virent :

Ma vi poffono effere terre viciniffime le une alle


altre capaci di varie produzioni , e ciò , che fono at
te a produr le une , le altre ricufano . Si efige per
ciò una lunga eſperienza , per faper accomodar i va
rj prodotti ai terreni . Ciò farebbe di gran vantag
gio pe' Morlacchi ; ma effi ànno bifogno di molte
cognizioni più comuni , avanti di offervar quefte dif
ferenze particolari . Se poi le loro Terre fieno atte

alla

il frutto . Da qui ne nafce un mal certo a quel buon pezzo


di Campagna , fenza vantaggio di quelli , che rozzamente la
coltivano , poichè di continuo vi fi femina fopra , fenza , che
mai la fi letami . È chi andrà letamare una
terra in que
fto anno fulla incertezza di poffederla nel venturo ? Sembre
rebbe una cofa molto faggia il diftribuir quella Campagna a
quelli , che non anno pur un pezzettino di terra . Così ella
f porrebbe in qualche miglior coltura .
DE MORLACCHI .
177

alla varietà de' prodotti , queſta è una cofa , che non


à bifogno delle mie prove , e fembrerebbe una folen
ne feccatura il trafcriver e cicalare le cofe dette. e

ridette , copiate , e ricopiate fu quefto propofito , che


non fervono di veruna utilità . Utilità farebbe il met -

ter in pratica ciò , che ànno già fperimentato , ed


infegnato agli altri molti celebri Profeſſori di Agri
coltura .
In molti modi furono costretti i Morlacchi infino
ad ora alla coltura della terra , ma neſſuno vi riuſci .
Nulla valle lo zelo dell'Eccellentiffimo Proveditor Gene
ral Carlo Contarini , per far loro comprendere l'utile
di quefta . Effo Eccellentiffimo General faceva loro prov
vedere feminagioni di varj prodotti , e ſenza verun
aggravio li confegnava ad effi loro , perchè ne facef
fero ufo , ed indi ritraeffero tutto il poffibile vantag
gio . Ad onta di aver veduto col fatto l'utilità de'
prodotti , che potrebbon avere , ceffato lo fprone ,

ceffarono di approffittarfi , e tornaro nell'antico letar


go . Di neffun momento è l'eſempio , acciò i meno
pregiudicati poteffero fervir loro di norma ; anzi quel
ch'è peggio , chi voleffe coltivar la terra con guſto
differente , farebbe foggetto ad incontrar non leggie
ri difavvantaggi . Se uno faceffe una buona piantagio
"
ne di alberi , abbiamo veduto qui fopra , che i Mor
lacchi non fono contenti , fe non li ànno fterminati
infino all'ultimo . La Pubblica Sovrana Provvidenza ,

che feppe leggere ne' cuori sì ftravaganti , ordinò a


chiunque poffiedeffe terreno di dover piantare due
alberi per lo meno in ogni Campo . Non vi è la cen
tefima parte che li abbia piantati . Converrebbe dun
que cercar altri mezzi , per far efeguir le Sovrane
deliberazioni , affine di non caftigare la Nazione in
tiera . Riflelfi molto puerili mi fembran quelli , che
Z l'uni
MI
178 DE COSTU

l'unica frada per far travagliar i Morlacchi , farebbe , ch'


effi tutti foffero coloni . Allora fi potrebbe dimanda
re , e chi indurebbe i Patroni delle terre a far tra
vagliar i coloni ? E' più probabile , che le terre fio
riicano, e profperino in mano di quelli , che ftanno
attaccati alle fteffe per la proprietà , e ficurtà de'lo
ro Fondi , che in mano di quelli , che ufan coltivar
le terre altrui , per cui non ànno verun attacco_in
cafo di qualche difavventura . ( a ) Qualunque Pa
dre amorofo coltiverà con più diligenza i beni pro
prj , che à da tramandar ai fuoi Figli , che fe avef
le in mano gli altrui , fendo dubbio chi li à
da poffedere in feguito . Ma qual farebbe il modo di
ridur i Morlacchi al travaglio della terra ? Sarebbon
baſtanti le promeffe , e i premj ? No. Leggi partico

lari , e fevere , che li obbligaffero , pene contro i traf
greffori ? Neppure . Quefto farebbe il mezzo , con cui
gli uomini fcaltri poteffero arricchirfi a fpefe de'Mor
lacchi , fenza verun pubblico intereffe . Ma fe vifoſ
fe un Nazionale zelante attaccato alla Patria per più
ragioni , ftipendiato in modo , che non aveffe bifo
gno di trar profitto illecito dalla pufillanimità de'
Morlacchi , farebbe il mezzo più ficuro , e più op

portuno , per indurli a quefto utile travaglio . Il con


tinuo ftimolo farebbe de' grandi effetti . Nella ino
2
vazione poi delle cofe è neceffario principiar fem
pre

( a ) Quante fiate in atto di collera gli uomini non fi aften


gono di far un omicidio , od altro per l'unico rifleſſo de' be
ni , che li tengono attaccati alla Patria ? Uno che poffiede
beni altrui , non à rimorfo commettere qualunque delitto ,
poiche questo non gli porta altro difavvantaggio , che quello
di mutar Governo .
DE MORLACCHI . 179

pre dalle più femplici , ed avvanzarfi a gradi , ed a

mifura delle cognizioni , che potrebbon prenderfi . E


come cofa più femplice non v'e della piantagione de
gli alberi , così potrebbefi dar principio da quefti ,
facendo la fcielta de' più giovevoli , come i Mori a
cagion di eſempio , che per l'efperienze fatte volen
tieri allignano ne' noftri terreni , e la feta rieſce a
1
meraviglia . Io fono di coftantiffima opinione , che

1 vedendo i Morlacchi l'utilità della fola foglia de' Mo


ri , s' indurebbono col tempo alla coltura di tutti i
prodotti , di cui vedeflero poter approffitarfi . Bella
cofa farebbe in vero , che quefta Nazione cominciaſ
fe i fuoi progreffi dall' Agricoltura , a cui non tor
nano le Nazioni , che dopo efferfi polite . Le terre
della Dalmazia non fono ordinariamente ingrate , ed

i vantaggi dell' Agricoltura per confeguenza farebbo


no e molti , e certi .
Un altro prodotto , ch'è il foftentamento per così
dire de' Morlacchi , ed utile allo Stato , fono gli ani
mali pecorini , ed altri di minuto genere , di cui per
la fomma traſcuratezza , ed anche ignoranza nel
tempo fteffo di Veterinaria annualmente fi diminui

fce il numero. Ogni famiglia peraltro de' Morlacchi


ordinariamente à la fua mandria , compofta di due
cento , trecento , fecento , ed oltre animali , non efclu
dendofi anche le più povere che ne ànno , main numero
afsai minore . (a ) Molti di quefti animali , ora fono
coſtretti morire dal freddo ( b ) ora dalla fame ed
Z 2 ora

( a ) Le Mandrie delle povere famiglie de' Morlacchi confifto


no in quaranta , o cinquanta animali tra pecorini , ed altri
di questo genere . In fatti effendo il latte il loro nutrimen
to più comune , non poffono inancar d'animali fteffi .
b ) Non muojono già dal freddo gli animali , perchè ftann
allo
180 DE
'
DE COS
CO STUMI

ora da una erba velenofa , che i Morlacchi chiama


no Metigl . A tutte , e tre quefte cofe fi porrebbe ri
medio , quando faceffero i Morlacchi abbondanti prov
vigioni di fieno ( a ) per nutrir gli animali di Ver
no, allorchè le oftinate nevi non permetton pafcola
re , e di Primavera , quando l'erba Merigl è folamen
te dannofa . ( b ) Di State , oltre le altre cagioni
che

allo fcoperto , come dice il FORTIS , anzi di verno ftanno


fempre al coperto , ma i coperti rozzamente fatti non fono
atti alle volte a liberarli dalla mortalità , cagionata dall' ee
ceffivo freddo , che v' è fra monti .
( a ) Lo ſteſſo metodo , che tengono i Morlacchi nel gover
nar le famiglie , confervano anche co' loro animali . Finchè
v'è del fieno , danno loro da mangiare in abbondanza , quan
do poi non v'è ne più , non folo lo comperano a caro prez
ΖΟ > ma alle volte non lo poffono trovare , onde per necef
fità i loro animali convien , che perifcano . Efi fi fidano ne
pafcoli , ma talora la neve dura dieci , o quindici giorni , a
vanti di fcioglieri , e quando v'è la neve fulla terra 2 non
fi può pafcolar certamente .
( b ) Metigl non è termine › che dinoti propriamente qualch
erba > e fignifica più tofto epidemia , o diftruzione . Ma co
me da una forte di erba , di cui s'ignorano le traccie , ed
il nome , nafce alle volte la diftruzione degli animali , così a
quefta erba fi dice Metigl , termine con cui fi dinota anche
una forte de' vermi , che fi generano di State nel capo , e
nella coda degli animali , e che fpeffo li ammazzano . Di
State dopo che morti fono gli animali pecorini , ſi oſſerva
no in più luoghi di effi certi forelini , e fpecialmente nel
fegato . I Morlacchi , credendo con coftanza , che quefti may
li fieno fatti dalle Streghe > che colle freccie vanno faettan
do gli animali , non cercan altro rimedio , che quello dei Za
pifi , cioè certi brevetti ſuperſtiziofi , di cui diremo più chia
ramente in feguito . Così credendo faranno de' gran progreffi
meld' arte Veterinaria !
DE' MORLACCHI . 181

1200 che vi poffon effere , ne perifcono moltiffimi a ca

bet. gion delle acqui nevole , chefono coftretti a bere nei


voi monti . A quefto pure li troverebbe il rimedio collo

fcavar parecchi pozzi , in cui fi fcaricaffero le acque


piovane , quali ferviffero per l'abbeveramento degli
animali , come alcuni Morlacchi li fanno . Ma molti
de' Morlacchi dicono , che per la fcavazion de' pozzi

: vi vuol denaro , e ch' effi non ne ànno , e non fi


accorgono , ch'evitando la fpefa de' pozzi ne ' monti ,
perchè gli animali non beveffero acque nevofe , rice
1 vono danni affai peggiori . Tanto è . I Morlacchi fono
economi folamente allora , che l'economia porta loro
del pregiudizio .

§. XXIV .

Aftrologia giudiziaria .

E fteffe idee , che dominano fra' dotti Lunatici


L di alcune Nazioni colte in propofito dell' aftro
logia , regnano anche fra' Morlacchi . Effi credono ,
e
che il gracchiar delle rane , il grattarfi de ' gatti
la pofitura di colcarfi delle pecore , diverfa dal foli
to , fieno nuncj infallibili di una futura pioggia . E'
chiaro , che la diverfa pofitura della Luna nel No
vilunio indica pioggia anch'effa , o vento . E' più ch'
evidente , che ai tempi del Plenilunio , e del No
vilunio non convien lavar robba di lino , altrimenti
la fi marcifce . Quando due Parelj fi vedono la fera
al tramontar del Sole , è fegno di pioggia , fe appa
rifcono la mattina , fegno di vento . Nè fi perfuada
alcuno , che i Morlacchi parlino a capriccio di que
fte predizioni meteorologiche : effi citano in prova le
loro offervazioni , che di cento non fo quante fieno
vere .
182 DE' COSTUMI

vere . Ma faranno perciò condannabili ? Si regolano


ful gufto degli Aftrologi più colti . Raccontano per
altro alcuni de ' Morlacchi , che vi eran due fratelli
Zingari , così perfetti Aftrologi , che fempre fi veri
ficava la predizione di uno di effi . Uno diceva , che
à da piovere , e l'altro di no . Egli è certo , che u
no degli due avrà avuto fempre ragione . Ciò fomi
glia alla predizione de' Calogeri intorno la morte di
qualcuno del loro rito . Uno di effi dice all ' amma
lato , che morrà , e l'altro di no . Quello che indo
vina è tenuto per Profeta , dell' altro non fi parla
La Fifica de' Morlacchi intorno la formazione delle
Meteore è folamente loro propria . La fuperftizione
ſpiega tutti i fenomeni . La grandine , che fi cava
dall'ordinario è certamente gettata dalle Streghe
I
ed i nugoli neri , fono il loro domicilio in aria . Í
Tifoni , che alle volte trafportano de' pefci marini ful
le Montagne , fono Stregoni anch'effi . I tuoni fono
i carri di S. Elia , che fe la diverte carreggiando in
Cielo , e fopra quefti porta il cannone , con cui va
faettando . Le pietre cristallizzate dai fulmini , che
fi trovano ne' letti de'torrenti , od altrove , fono le
faette , che ferifcono gli uomini , come credeva pu
re qualche Filofofo . I Morlacchi quando le trova
no , le portano in doffo , e fi credono ficuri da quá
lunque forte de' fulmini . E perchè S. Elia viene cre
duto il direttore di effi , gli portano i Morlacchi u
na devozione incredibile , e la fua giornata fantifica
no tutta , od almeno fanno mezza Fefta . Così fe
talora accade , che un bue , od un cavallo fi rompa
il piede , od altro , tofto credono di aver fatto un
male a lavorar in quella giornata , e naſcendo la de
vozione unita alla loro pigrizia , ne fantificano in
feguito la metà , e prendono per prottettore il San
to ,
DE' MORLACCHI . 183

a to , che in effa cade . Di queſte mezze Feſte , di cui


fi potrebbe riempire mezzo Lunario , ne fono il più
delle volte origine gli Ecclefiaftici , che non penfan
do alla neceffità de' lavori di Campagna , diftolgono
i Morlacchi da molte miglia lontani ad udire una

Meffa imponendo loro per debito , quando per ta


le non è decretato dall'autorità della S. Madre Chie

fa , e talvolta li obbligano ad offrir una data e


lemofina , pria di dar permeffo loro di lavorare . Que
fti abufi fcandalofiffimi fi rendono di giorno in gior
no ſempre più intollerabili . I colori dell' Iride ง 0
fia arco celefte , fono i fegni della buona , o cattiva
raccolta del vino , o dell'oglio . Marco Antonio de Do
minis noftro Dalmatino fu il primo , che coll' efpe
rienza à dimoſtrata la ragion de'colori nell' Iride , ed
un celebre Filofofo oltramontano non ſi vergognò di
appropriarfi il fuo ritrovato . E' cofa forprendente ,
che i Dalmatini di que' tempi barbari non lo abbia
no preſo per Iftregone , o Mago ; ma la turba de'
fanatici , ed ignoranti non mancò di farlo impazzire
colle perfecuzioni , ed alcune fue propofizioni mal
intefe , lo proclamarono Eretico . Un tale affronto
irritò a fegno il Dominis , che dimenticandofi come

fi pretende , i doveri di vero Criftiano , feriffe qual


ch'empietà contro la noftra fanta Religione . E per
"
chè tra le altre vi era anche quella , che i Veſcovi
devono avere la fteffa autorità , che i Papi , fu chia
mato a Roma > ove fendo abbruciato pagò il fio
della fua Dottrina . Torniamo a' Mo : lacchi . Ef
fi ànno le loro offervazioni anche in propofito de'
venti Boreali , che per mancanza anche degli albe
ri dominano si fortemente in alcuni luoghi della
Dalmazia , e ſpecialmente a Sign , che non di rado
portano i tetti delle povere capanne di paglia in a
ria .
DE COSTUMI
184

ria . ( a ) Se Borea non ceffa il terzo giorno , dura


quattordici , fe non ceffa il decimo quarto , dura die
cifette , nè può durare di più . Ai tempi dei Pleni
lunio , o Novilunio fuol durar otto giorni . Maque
fte offervazioni non fi accordano con quelle , che ri
ferisce il FORTIS , parlando delle Meteore del Pri
morie ( b ) onde ne viene in confeguenza , che il
vento Boreale non à periodi precifi , ed è cofa più
che certa , che la fua durata dipende dal cafo . E'
volgare opinione , che quefto vento efca dalle Ca
verne de' monti , ma ciò non può effere vero affolu
tamente . Fui afficurato da moltiffimi Morlacchi , che
vi fono alcune Caverne ne' Monti , ed una nella
Montagna di Prologh , da cui con fommo impeto
prorompe il vento inceffantemente , e nel più caldo
bol

( a ) Internandofi alcune giornate nella Turchia , ò fentito di


re , che il vento Borea non fi fa più fentire , ma verfo la
Valacchia , ove anticamente vivevano i Morlacchi 2 è tefti-,
monio Ovidio , che Borea domina fieramente .

Tantaque commoti vis eft Aquilonis , ut altas


Equet humo turres , teclaque rapta ferat .

farebbe pur una cofa mirabile che ferpendo Borea per le vi


fcere de ' Monti , veniffe dalla Valacchia per vifitarci in Dal
mazia , sbuccando dalle Caverne de'noftri Monti . Egli fareb
be un prodigio fimile a quello , che un ramo del Danubio
fia venuto a dar origine ai noftri due Fiumi Cettina , e Ker
ke . Ma lafciamo quefte opinioni a chi fi pafce volentieri di
meraviglie immaginarie .
( b ) La durata di Borea fuol effere di giorni difpari , vale
" a dire di uno > di tre , cinque , fette , nove , e perfino a
,, tredici , e quindici giorni di feguito . FORTIS pag. 116.
;; Vol. 2.
DE MORLACCHI . 185
1
bollor di State , fe fi getta in effa qualunque peſo ,
$ il vento lo riſpinge . Di Verno la furia del vento
Cavernofo niente fi accrefce , e fe Borea doveffe a
ver qualche relazione con effo , foffiarebbe perenne
mente , che non foffia . Credefi anche che fe il
giorno di S. Giorgio piove , v'è abbondanza di ogni
forta di biade . Si offervò , che il giorno di S. Gior
gio non piovette , e l'abbondanza fu fomma , e vi
ceverfa . Egli è un difetto troppo comune di que' ,
che ſono indurati in qualche opinione , offervar ſo
lamente ciò , che loro è parziale .
Ma vegniamo alle predizioni , che deducono i Mor
lacchi dai ſegni Celeſti . Ebbi motivo di raccor mol
te ftrane opinioni nell'apparizione della Cometa del
1769 , e dell'aurora Boreale dell'anno fteffo . La Co
meta per più giorni fi fece vedere verfo la mezza
notte nel mele di Agofto , e poi difparve , e tornò
comparire di Ottobre . La fua coda volgeva all' O
riente , e quefto era fegno della ficura diftruzione de'
Turchi per la guerra , che aveano allora co' Mofco
viti . Quefta fu la prima opinione . Ma fuccede , che
ai 28. di Novembre dell' anno fteflo fi fece ſentire
un terremoto , che per le memorie , che fi anno in
Dalmazia , pochi vi furono de'fimili . Allora diftrut
ta la chimerica fuppofizione , che la Cometa fofle
caufa della rovine de Turchi , la credettero l'annun
cio di un sì terribile terremoto , ed ebbero ragione ,
poichè non avvenne un mal peggiore , di cui la po
teffero incolpare . La fera innanzi a quefto terremoto
forie all'improvvifo il vento Boreale , ed il contrafto
de' nugoli , più neri del carbone dimoftrava una quan
tità di materia ellettrica in aria . Furono offervati la
notte ſteſſa alcuni lampi a Ciel fereno , e quefti fo
no atti a metter in ſomma coſternazione il popolac
A a cio ,
I
186 DE' COSTUM

cio , che ignora la caufa . Ma fpuntato , che fu il


novo giorno , la furia de' venti creſceva ſempre più ,
nè mancava aumentarfi il contraſto de' nugoli , che
confufamente giravano uno per un vento, e l'altro
per l'altro . Il vento , che dominava con fommo im.
peto in terra era Borea , e verfo l'ora di mezzo
giorno , in cui fi fè fentir il terremoto , incalzò an
cora di più . I coperti delle cafe , s'eran di coppi , o
pietre fciffili volavano per l'aria , e fi potea ben dir
fenza efagerare , che i faffi piovevano . Molti enormiſ
fimi maffi di pietre dalle cime de' monti precipita
rono alle radici . Non faprei determinar , quanto
tempo durò il terremoto , ma mi fembra , che fia
arrivato ad un minuto , fe non l'oltrepassò ancora ;
e tofto , ch'ebbe a ceffare , non fi vedeva altro , chę
polvere , e fumo , che pareva ardeffero i tetti delle
cafe . Non in ogni luogo peraltro della Dalmazia il
terremoto fi fece fentir ugualmente , ma ove più , ed
ove meno . In neffun luogo però fi fece fentir tan
to , quanto ne' contorni della Cettina , e ciò fenza
dubbio per le molte Caverne , che ivi efiftono. Do
po un fimil fucceffo chi aveffe veduti i Morlacchi ..
avrebbe trovata in effi più contrizione per placar P
ira Divina , che negli abitanti di Ninive , allorchè il
Profeta Giona loro prediffe la fommerfione della
Città in termine di quaranta giorni , fe non fi con

vertivano . Quefta però era una cofa fanta , e lo
devole . Ma le invenzioni affurde , inventate dalla
ignoranza , e confermate dalla malizia , che non
meritavano > fe non fe difpregio , le aveano preſo

tal concetto , che fi credevano verità Evangeliche . Tutti


dicevano , ch'era già venuto il fin del Mondo . Un Prote
ta lo avea predetto , che in capo ai dieci anni ciò do
veva fuccedere , e quefto appunto era il decimo . Nè
i Mor
DE MOR LACC H I. 187

i Morlacchi foli erano imbevuti di quefte fantaftiche


opinioni , ma quelli ancora , che fono tenuti ad an
nientarle , e vi trovarono il loro conto . L'aurora Bo
reale , che altre volte dinotava il fangue , che fi à
da fpargere fra le Nazioni guerreggianti , e che per
ciò i vedeva anche degli uomini combatter in a
ria , era un fegno tra gli altri dell'iminente fine del

1 mondo . Queſta più volte fi fece veder verfo le par


ti Boreali , di poi cangiar fituazione , e girfene ver
fo Tramontana , e verfo l'Occidente . La Luna colla
croce , che non mancavano veder le fantafie, preve
nute , prediceva anch' effa l'annientamento del gene
re umano , e la immaginaria comparfa finalmente di
un uomo ftraordinario , mai più veduto , non lasciò
più dubitar un momento . La Storia di queſto ſi rac
contava nel modo feguente . Un Morlacco , che per
ben fantificar le Fefte del S. Natale , conduceva del
vino in due otri , quanto potea portar il fuo caval
lo da fomma , a cafa propria , e prevedendo di non
poter arrivar in un giorno al luogo ftabilito , fe ne
andò a pernottare in un bofco fuori di mano .. Ivi
con fomma meraviglia trovò un'uomo di ftatura ftra
ordinaria , che girava dallo spiedo un Bue intiero
per arroftirlo . La paura del Morlacco nel veder
quefto , come ognun fi può immaginare , fu grandif
fima , ma il buon uomo gli fece coraggio , e volle
che cenaffero infieme tutti e due . • Il Gigante , che

così convien chiamarlo , mangiò tutto il Bue , eccet


tuata la piccola porzione , che poteva mangiar il fuo
compagno , e dopo aver mangiato , bevette i due otri
di vino , che il Morlacco conduceva per la famiglia ,
e con fomma pontualità lo pagò anche più di quel
lo era il fuo valore . Nel dividerfi dal Morlacco

gli fece noto , ch'egli era la Fame " che girava pel
Aa 2 Mon
188 DE COSTUMI

Mondo . Quefta favola , che fi andava fpacciando , fa


ceva credere , che il Gigante non foffe veramente la
fame , benfi l'Anticrifto . E fe l'aurora Boreale , e il
terremoto , che per lo giro di due mesi di quando

in quando fi facea fentire , non ceffayano , era cre


dibile , che doveffero comparire in Ifcena anch' Elia ,
ed Enocche . Chi poi abbia giocata fimil commedia ,
preciſamente non fi fa .
Ora mi reſta ad offervar folamente qual fia la ra
gione , che la Cometa , che prediffe tante difavven
ture a' Morlacchi , non abbia predetta veruna , o ca
*
gionata agl' Italiani , ed alle altre Nazioni più illu
minate di Europa . Si può dare , ch'effi diceffero
che le Comete non ànno che fare con loro . Così •

fendo comparfa una Cometa ai tempi di Vefpafia


no , effo diffe motteggiando ai circoftanti ,, fe quefto
22 aftro minaccia qualcuno , egli è il Re de' Parti ↑
‫ رو‬che à de' lunghi capelli , e non io , che ſono calvo . ,,
Ma un terremoto , poco diffimile dal qui fopra de
fcritto , lo precedette fra noi tre anni avanti , e neſ
funa Cometa venne a portarci l'annuncio , quando
ciò non foffe , come crede l'avvanzo della Setta Ari
ftotelica , ch'effendo la Cometa fuoco volante , e non
vera ſtella , abbia portato l'avvifo di volo , ed in tem
ро di notte , ficchè neffuno fia ftato a portata di ve
derla . Noi non fiamo così novi di tenerfi a queſta
opinione ed in vece di credere , che le Comete , ed
altri fegni Celefti fien nuncj di fortune , o difgra
zie , andremo dietro alle pedate di Geremia , dove
dice "" Non vogliate apprendere , feguendo le trac
29 cie delle Genti , nè vogliate temere dai fegni dek
Cielo . " io .

§. XXV .
DE
' MORLACCHI . 189

§. XXV.

Superstizioni .

E i Morlacchi ſono attuffati nel profondo della


SEignoranza , come abbiamo rimarcato altrove , non
farà meraviglia , che fieno anche fuperftiziofi : ma le
fuperftizioni fono , come le mode : cangiano da pae
fe in paeſe , da Nazione in Nazione ; fi annullano
in un luogo , e cominciano ad affere in voga in un
altro . Elleno fono quafi all'ultima moda fra' Mor
lacchi .

Serpente .

Fra tutte le meraviglie , che io leffi ne' libri an


tichi , e moderni intorno il Serpente , gran Dio dell'
antic hità , non v'è la più ftrana di quella , che fi
fente rifuonare per le bocche di alcuni Morlacchi .
Vi erano da principio , dicono effi , tre Soli , il ca
lor de' quali era ecceffivo , ed il Serpente non po
tendo foffrirlo fi avvisò di forbir i tre Soli , ma

non gli riuscì di forbirne , che due , e mezzo , onde


il Sole , che illumina il Mondo non è altro 2 che

mezzo , fecondo effi . ( a ) . Ma fe di un mezzo So


le non ſi può foffrire il calore nel tempo di State
è certo , che il calore di tre Soli farebbe più infof
fribile ancora , ficchè in certo modo a loro parere
era

( a ) I Parelj , che i Morlacchi chiamano slipi Sunzci > cioè


Soli ciechi , fono que' Soli , che afforbì il Serpente ,
190 DE' COSTUM I

era neceffario , che fuccedeffe così . Il Serpente dopo


un tal fallo è condannato ad afconderfi alla faccia
del Sole fra' faffi , e fotto terra , ove fuffifte per lo
più il fuo domicilio ; ed il Sole da quella volta in
poi ogni volta , che taluno ammazza il Serpente di
ce all' uccifore 29 Fioriſca la tua deftra ,,, e le tal
altro non lo amazza potendo , dice il Sole "" che la

‫ دو‬deſtra ti fi poffa ſeccare . ,, Quefta favola à dell'


Orientale , ed è cola di ammirazione , che tradizional
mente fi fia confervata frà certi de' noftri Morlac

chi . Ma i Serpenti ftanno anche alla guardia de' Te


fori . Quando fe ne incontrano molti è fegno di for
tuna , fecondo il parere de' Morlacchi . Io reſto mol
to ftupefatto , che le guide Primoriane , che conduf
fero il FORTIS ful Biocovo , abbiano voluto ammaz
zar il fuo compagno , perchè finfe di gettar una bi
fcia contro di loro ( a ) effendo opinione comune ,
che fia forte l'incontrar viaggiando delle bifcie . Una
di quelle guide ifteffe mi riferì , che nè effo , nè il
fuo compagno ànno fatta una tal azione , e che i la
menti tutti erano fatti a torto . Ma in confronto de
Morlacchi fi deve più toto credere al FORTIS .

Genio buon , & Genio cattivo ..


Dobra Srichia , e Nefrichia , buona forte , e cattiva


forte , fono due antiche Deità de' Morlacchi > che
corrispondono al Genio buon 2 e Genio cattivo de

gli antichi . E vaglia il vero , Nefrichia dinota anche


al prefente il Diavolo , ch'è il cattivo Genio , e per
conſeguenza Dobra Srichia dinoterà il buon Genio ·
lo

( a ) Vol. 2. p. 114 .
DE MORLACCH I · 191

Jop Io non entro in queftione , fe i Morlacchi abbiano


portata feco dal Settentrione quefta credenza Orien
tale , o fe l'abbiano apprefa da' Romani . Offervo
che quando fi
vuol alle volte perfuader taluno di
qualche buonfucceffo 9 fi ufa ancora dire fra effi
fcambievolmente

Srichiate gleda ;
Nefricbiati neda

che traducendo il fentimento in Italiano corrisponde


f al dir

La Sorte non ti è bieca ,


" Il Diavolo ti accieca .

quafi che la forte , ch'era il Genio buono conducef.


fe per vie dirette , ed il Diavolo per le indirette . Ma
quefta falfa perfuafione è quafi fradicata da' loro cer
velli per mezzo de' Miniftri della Religione Criftia
na che perfuafero loro , che non vi fono , che gli
' Criſtiani
Angeli Cuftodi , che vegliano alla cura de
ed ai Diavoli è permeffo di tentarli . Nulla oftante
una verità così evidente , per non perder l'antico u
fo , effi non poffono metter in non cale la loro Dei
tà Srichia , ch'è il buon Genio ? il quale invocano

Specialmente ne'tempi di chiaffo , fenza faper che fi


dicano , giocando con effo , come i Poeti con Bacco .
I Romani pure nelle gozzoviglie aveano il Dio Ge
nio .
Indulge Genio : carpamus dulcia : noftrum eft
Quod vivis ; cinis , & manes , & fabula fies
Perf. Sat. 5. V. 120.

In
192 DE COSTUM I

Indemoniati .

Vi fono molt' indemoniati fra'noftri Morlacchi . Io

non parlo già degl'indemoniati veri . Tractent fabri


lia fabri . lo non fono Eforcifta . Dirò foltanto de
gl' indemoniati , che per ignoranza vengono creduti
tali , o fi fingono per fanatiſmo > e furberia . Bifo

gna confeffare , che i Morlacchi ora non vivono in


quella craffa ignoranza di credere , come una volta ,
che gli Epilettici fono indemoniati . E ' fvanita dal
loro capo quefta fuperftizione Orientale , per cui i
Sacerdoti d'Ifide andavano per lo Mondo delibe
rando coll' ajuto dell'oro gli fciocchi , ch'erano fot
to l'Imperio di Tifone . Qualunque male per altro ,
che non fia frequente , e di cui ignorano la caufaè
mal diabolico . I pazzi quafi tutti fono indemoniati .
A questo propofito mi ritorna a mente un ferzet
to che ò fentito più volte cantar da un Morlacco ,
ove fi lagna il Demonio di quelli , che lo incolpano
delle loro pazzie .

Nefricbiafe po gori tufcila :


Manitimi gliudi dodiaſce ,
Pobudale , pak Nefrichiu Krive .

99 Si lagnava pel bofco un dì il Demonio :


> Alfin fon ftanco delle pazze Genti ,
,,
"
,, Impazziscono , e poi caufa è il Demonio .

Che più ? Se io diceffi , che anche gli ubbriachi "


paffano alle volte per indemoniati , qualcheduno ri
derebbe . Eppur , fe fi à da credere ad un teftimo
nio oculare , io fon tale , che mi trovai preſente al
fe
DE MORLACCHI . 193

feguente fucceffo . La gran forza di vino unitamen


te alla ecceffiva ripienezza dello ftomaco riduffero un
Morlacco in tale ftato , che gli mancò la parola e
faceva delle contorfioni diaboliche . Tofto fi andò in
traccia di uno Zoccolante . Ei venne , e credendo il
Morlacco indemoniato , cominciò ad eforcizzarlo . Non
passò guari dopo l'eforcizzazione , che il Morlacco co
minciò a gettar fuori tutto quello , che gli aggrava
va lo ftomaco , e tofto fi fentì bene . Allora lo Zoc
colante pieno di sdegno , proruppe in molte ingiu
rie contro l'ubbriaco . Io vedendo ciò , foggiunG :
Eh via ! confolatevi Padre , che gli avete cacciato dal
corpo un gran Demonio , e lo fdegno fi convertì. in
gioco , il Frate fe ne andò al fuo Convento , ed il
Morlacco a cafa . Si attribuiſcono taluni a merito di

effere indemoniati , poichè fi crede , che quefti fieno


i Santi Martiri de' giorni noftri . Quindi è , che mol
te Donne fra' Morlacchi una volta per l'ambizione
di divenir Sante Martiri , fi fingevano indemoniate .
Si pretende , che gli eforcifti non aveffero la virtù
di cacciar i Demonj da' loro Corpi , ma i Mariti co'
baftoni fecero il prodigio . Col baftone in fatti ſi gua
rirono anche molti di quelli , che ſi finſero indemo.
niati per furberia .

Sogni .

I Morlacchi anno molta fiducia ne'fogni , e queſt'


in vero fono le forgenti d'innumerabili ſuperſtizioni
anche preſſo le Nazioni colte .

Maxima pars bominum morbo jactatur eodem.

Dai fogni una volta fi prediceva l'avvenire ,


B b quel
194 DE COSTUMI

quel ch'è peggio , fi predice ancora . Vi fono de' Ciar,


latani , che pretendono di fpiegar co' fogni quai nu.
meri del Lotto debbano venire in una futura eftra
zione , e vi fono poi de' fciocchi , che loro badano .
Il pregiudizio deriva da ciò , che fi offervano i fo
gni , che per accidente fi compifcono , e fi pongono
in obblio tutti gli altri , che non vengono compiti .
Mai Morlacchi noftri fanno trovar la fcuía anche a
quefto . Si fognano effi di aver trovato il teſoro , in
un dato fito : fi fvegliano , e fi vedono delufi : Non
mancano di andar tofto nel fito fognato in traccia
del teforo , e nulla trovano . Eppure per non taccia
re di falacia i loro fogni ( a ) fi contentano più
tofto d'incolpar il Demonio , ( che non à parte al
cuna ne loro vaneggiamenti ) , dicendo , che il te
foro è trasportato dal Demonio , o convertito in ter
ra , ovvero in carbone , perchè altri non lo portaffe
via di là , giacchè dopo cento anni il Demonio s'
impoffeffa , come fe aveffe neceffità di foldo . Sogna
no i Morlacchi di veder le anime de' loro parenti
morti , amici , conofcenti , ed altri tali . In fimili ca
fi ricorrono per la fpiegazione de' fogni ai Paftori
delle anime , i quali dicono , che le apparizioni de'
morti dinotano una grandiffima neceffità del loro
foccorfo in elemofine , Meffe , ed Orazioni › perchè
venghino liberati dal Purgatorio , ed i Morlacchi e
feguiſcono fubito il tutto , per procurar del bene ai
lóro

( a ) Si legge preffo Tacito , che vi era un certo Baffo , così


credulo ai propri fogni , che per aver fognato una volta il
teforo in un campo , e non avendolo trovato , diedefi volon
tario la morte , per effere ftato delufo . An . 16.
DE MORLACCHI . 195

loro proffimi . Cento fogni di fimil natura per lo ze


lo , che tra effi fi à per i morti , impoverirebbono de'
Villaggi intieri .

Streghe .
C
1 Le ftreghe , che in molti luoghi fono andate in
difufo , fanno una buoniffima figura ancora fra' Mor
lacchi . Elleno fono conoſciute in Illirico col nome di

Viefcbizce , e fono quelle , che vanno ftridendo , e vo


lando di notte , itrappando i cori ai bambolini in
culla . Così credevano anche i Romani che lafciaro

per eredità quefta fuperftizione a' Morlacchi ( a ) .


Al mestiere delle ftreghe fra noi , non fi applica
no , che i furbi , ed i pezzenti , ma nulla oftante
B b 2 fo

( a ); Note volant , puerofque petunt nutricis egentes


Et vitiant cunis corpora rapta fuis .

Ma quel che non credeano i Romani , credono i Morlacchi


che le ftreghe fi convertono in farfalle , quali pure vengono
chiamate col nome di Viftizce . Quefta fuperftizione però fem
• bra dovefs' effere foreftiera . Dante , fe non m'inganno , in un
verfo della fua divina opera l'anima chiama angelica farfalla

Nati a formar l'angelica farfalla

ch'è appunto quella fecondo l'opinione de'ſuperftiziofi che laſcia


il corpo delle ftreghe, e va facendo i fuoi prodigj dopo una tal me
tempficofi . I fanciulli fi fmafcellano per le rifa nell ' udir que
fti racconti . Nec pueri credunt nisi qui nondum are lavan
tur .
196 D E COSTUMI

fono temuti dagl' ignoranti . Per quello riguarda al


le Donne , che vogliono far le Streghe , elleno fono
pell'ordinario del numero di quelle , che arrivate a
certa età , fdegnate di non aver Marito , fi applica
no alla Stregheria . Sembra , che in quefto raffomi
glino alle fciocche Sibille Greche , che fi aveano fit
to in tefta di profetizzare con verfi affai cattivi , per
indi procacciarsi il vitto , ed in fatti vi riuscirono ..
E' noto abbaſtanza il fucceffo di quella Donna , che
prefentando a Tarquinio primo i nove Libri della
Sibilla di Cuma , e non potendo ottener il prezzo
bramato , ne brucciò indiſpettita fei , e gli altri che
rimafero li vendette a lui fteffo per doppio foldo di
quello , che ricercava per tutti i nove infieme . Si
accreditarono tanto que' libri , che quando fi voleva
perfuader ad uno , che fi dice la verità , era in ufo
il dire . 99 Fate conto , che io vi reciti il foglio del
66
‫ در‬la Sibilla . "G

Credite me vobis folium recitare Sibille

diffe anche Giuvenale , che probabilmente fi befta


" della loro infallibità . Il concetto delle Sibille
Greche preffo gli antichi è paffato nelle ftreghe pref
fo i Morlacchi . Se uno per accidente indovina qual
che cofa , o fe fi mette a predir per impoſtura , fi
dice fubito , che questo è garovnik cioè Facitor di
Stregberie. Quefti garovnizci fono i terrori de' Morlac
chi . Si ammalano effi all'improvvifo , camminando
in tempo di notte ? La caufa del male fono i garov
nizci , o le ftreghe . Muore un fanciullino ? Le ftre
ghe li mangiarono il cuore 2 e fanno innumerabili
altre malie . Effe danzano di notte in tutte le vie
.Croci . Chi defiaffe di vederle fi raccomandi alli fu

per
DE' MOR LACCHI .
197

perftiziofi , che non mancano di vederle colla propria


109 fantafia . I domicilj delle ftreghe (come in aria fonoinu
30.

goli neri così in terra fono gli alberi delle noci


onde convien guardarfi anche da quefti . ' Anno of
R
5

fervato per vero dire i Morlacchi , che molti , che


dormirono fotto un albero di noci , perirono mife
ramente . La caufa di quefta mortalità ſenza dubbio
fono le ftreghe . I Filofofi trovano , che fono l'efa
lazioni delle noci , ma i Morlacchi non fono Filofo
fi . Ma fe le ftreghe fanno del male agli uomini 2
‫ر‬ vi à da effere chi fappia liberarli da quefto male
Lafciamo a parte i Zapifi , de' quali diremo in fine
di questo paragrafo , vi fono le Baornizce che pre

fervano dalle ftreghe , purchè fieno pagate . Mi fu


1 detto da una di quefte , che quando le ftreghe man
giano il cuore , il rimedio efficaciffimo è di mangiar
1 un bovolo arrofto , che allora il cuor torna a rina
fcere . Laonde per effer ficuri da qualunque malia
convien farfi amiche le Baornizce . Ma chi ricorre ad

effe loro ( com'è ben giufto ) non può effere affolto


da' Padri Zoccolanti , e la ragione è chiara . Queſte
Baornizce , che prefervano dalle ftreghe , poffono ef
fere altro , che ciò , ch'era la Dea Carna de ' Genti
li , che teneva lontane le ftreghe dalle culle de' fan
ciulli ? Era tenuta in fomma venerazione preffo i
Romani

Prima dies tibi Carna datur : Dea carnidis bec eft:


Numine claufa aperit , claudit aperta fuo .

Non merita la pena di raccontare infinite altre fcioc


chezze intorno le ftreghe , che vengono credute da'
Morlacchi , poichè elleno non fono altro , che quel
le ifteffe , che fi leggono preffo gli Autori Latini ,
Ma
MI
198 DE' COSTU
H
Ma è duopo offervare , che le loro maggiori prodez
ze elleno le fanno la notte della Vigilia di S. Gior
gio , e quella di S. Giovanni ai 23. di Giugno . In
quefta ultima notte chi poteffe raccogliere la femen
za della erba paprad ( a ) potrebbe fapere tutto ciò ,
che fi fa , e che fi penfa al mondo . Ma le ftreghe
non permettono avvicinarfele . Dopo la vigilia di S.
Giovanni la femenza già riferita più non ſi trova .
Ma non fanno i Morlacchi , che la erba paprad , o
fia Filice à la fua femenza nel dorfo , e che questa
è la ragione , che non la trovano . Nelle porte delle
cafe de' Morlacchi vedefi attaccata ordinariamente
una coda di Lupo , di Bue , od ' altro , che ferve di
uncino per tirar a fe le porte fteffe . Emmi venuto
fofpetto , che quefto fia un rimafuglio di quell'anti
ca fuperftizione , che fi foleva mettere fulle porte
delle ville il roftro del Lupo contro i Sortilegj
giacchè la barba fervia per far le malie . Plinio ci
lafciò fcritto , che dicono effere cofa inveterata , che
il roftro del Lupo refifte agl'incantefimi , e perciò fi
mette fulle porte delle ville . ( b ) Gli ftregoni , e
le ftreghe fanno le loro ftregherie colle offa de'mor
ti , coll'erbe , ed altri tali fcipite corbellerie e quan
tunque non abbian forza veruna , non è lecito fra'
Morlacchi il dubitar del poter loro . Io non voglio
efaminare qual abiffo di fanatifmo , d'ignoranza , e di
crudeltà faceva , che i noftri Morlacchi una volta , ſe
fcoprivano qualcuno , che fi fpacciava per Iftregone ,
o fe lo immaginavano effi , ad ogni cofto volevano
abbrucciarlo ; dico folo però , che ciò non ànno ere
di

( a ) Paprad è l'erba filice.


( b ) Plin. lib. 28. cap. 10.
DE MORLACCHI .
199
ditato dagli antichi Romani ( de' quali poffiedono
molte fuperftizioni ) ove vi furono moltiflimi infen
fati , che fi fpacciavano per Iftregoni , ma non vi fu
rono fanatici , che gli abbrucciaffero . Il Tartarotti à
dimostrato ad evidenza , quanto fieno fciocchi quelli ,
che credono nelle ftreghe , e perciò diffe beniffimo un
Poeta .

Che in ftreghe crede fol la fciocca gente ,


Che non fur mai , nè fon al Secol noftro ;
E chi dice il contrario fe ne mente .

Vampiri .

I Vampiri , chiamati dai Morlacchi Vukodlacci fono


Spiriti erranti di notte , come tutti gli altri , e ven
gono formati dalla fola pelle di un uomo ' , inaf
di un

fiata dal Demonio , e ripiena di fangue . Soggetti a


quefta fventura fi dicono tutti quelli , fotto i quali
dal tempo ,
che fono morti infino a quel , che fi
fotterrano , paffa qualche animaluccio , come il ca
ne , il gatto , il topo ec.. ( a ) Ai Vampiri non fi

attribuifce il fucchiamento del fangue de' fanciulli ,


come dice il FORTIS . ( b ) L'impaccio , che danno
effi , confifte folamente nello sforzar le Donne d'al
tri , :

( a ) Quefta fuperftizione à qualche analogia con quella degli


Ebrei , che portando un morto per iftrada , fe uno gli paf
fa fotto , tornano a cafa , e fi riferbano da di là portarlo al
la Sepoltura .
( b ) Così gli altri miracoli , che racconta il FORTIS de' Vam
piri non li credono i Morlacchi , nè fi fanno pungere i ga
"
retti per non diventar Vampiri anch' effi .
200 DE' COSTUMI

tri , che non fi vergognano di raccontar , come dai


Vampiri vengono sforzate a condifcender alle loro
voglie . Quefti fono Spiriti , come ben fi vede , cui
piace adulterare . I Parocchi Morlacchi ànno varie
forti de' Vampiri- fughi , vale a dire rimedj contro i
Vampiri . Ma fuccede alle volte , che nel giorno ſtel
fo , che le Morlacche ( fpecialmente fe fono avve
nenti ( ànno avuto il Vampirifugo , appena fi preſenta il
bujo della notte , tornano ad effere violentate , pur
chè i Mariti non fieno prefenti , de' quali la gelofia
pare , che spaventi molto i Vampiri , che fempre ap
pariscono alle Donne fole . Se poi qualche Marito tro
vaffe in atto il Vampiro colla propria moglie , fi cre
de , che il Vampiro gli falti addoffo , ed alle volte efe
guifca ancora qualche sfogo brutale . Chi fa , che
quefto non fia un graziofiffimo ricordo ai Mariti , che
quando vedono i Vampiri , che per lo più fono ne
ri , li laſcino in pace ? Così gli uomini fcaltri ſi ſan
no prevalere fra noi della ignoranza altrui , per fod
disfare ai proprj appetiti .

Folletto .

Il Folletto , Mazich ai Morlacchi fembra ch'e' fia


un Vampiretto giovane . Queſto fi defcrive per va
ghiffimo , e belliffimo regazzo : egli è un Diavolino ,
contro cui non fi trova rimedio , per ilcacciarlo da
fe . Si dice , ch'egli fi contenta di far il fervitore a
qualcuno , e dorme fotto il letto del Padrone , per
effere pronto ad ogni fuo comando . Chi lo crede un
Angelo , e chi lo prende per Diavolo . Quinci ne
nafce , che ſe un Morlacco per economia bene inteſa
ſia più ricco di un altro , che lo doverebbe eftere
per
DE MORLACCHI . 201

per poffeffioni , fi crede certamente , ch'e ' tiene lo Spi


rito Folletto in caſa. 1.

B=

Incubo, o Smara :
10.
L'incubo degli antichi fi chiama Morra da' Morlac
chi . Questa è una ftregha , che di notte va fucchian
do il fangue alle Perfone di qualunque età , fuor
1 chè a fanciulli , poichè questo è meftiere di altre
ftreghe , nè tutte fanno far le fteffe malie . Secondo
i feffi , che la Morra perſeguita , ella è maſchio , o
femina , per la ragione , che non va , ſe non da quel

li , di cui è invaghita . Nel tempo , che la Morra fta
fopra la Perfona non fi può refpirare . Queſto è un
" invaghirfi molto ftrano. Preffo gli antichi medici l'
: Incubo fi definiva , ch' egli è un fogno d'impuro
F
coito col Demonio . La ragione poi infegna , che o
.
per ripienezza di fangue , o per la fupina pofitura
1 del colcarfi in letto o per lo capo troppo incli
nato all'indietro , fi fente una mancanza di refpiro ,
e di favella in modo tal che fembra , che alcuno

fia fopra il paziente per foffocarlo . Non è da ftupir


fi , fe quefto fenomeno , che nafce tra la veglia , e'l
fonno , abbia fatto nafcer una fuperftizione , qual è

quella delle Morre , cioè le Smarre , o Peferoli come


volgarmente dicono gl' Italiani .

Orco.

Chi fa cofa fia il Proteo degli antichi , fi può an


che immaginare cofa fia l' Orco , o fia Maninorgo de'
Morlacchi , e ne viene in confeguenza , che l'orco è
una favola . Queſto per lo più compariſce in figura di afi
no , ora s'ingrandifce , ora s' impicciolifce . Cento fucceffi
Cc ven
202 DE COSTUMI

vengono raccontati da quelli , che credendo , che l'


Orco fia veramente un afino , gli montarono addof
fo , ed effo era capace portar taluno fopra un albe
ro , a taluno ſvanire in un tratto " e convertendofi
finalmente in una puzzolentiffima materia laſciar im
merfo taluno nella fteffa , da cui per purgarfi fi de
fiderava una fatica immenfa . Ma come i Morlacchi

fanno la formazione di tutti gli fpiriti , così fanno


anche quella degli Orchi . Le ftreghe fi fanno coll'
ungerfi con un certo unguentino the io non fo .
I Vampiri vengono formati dal fiato del Demonio ,
che foffia nelle pelli degli uomini , come abbiamo
veduto . Gli Orchi poi riconoſcono la loro origine
da qualunque materia puzzolente . Queſto per veri
tà è ragionare ; ma il merito di quefto ragionare è
dovuto a quelli , che riempiono il loro capo di mil
le altre follie , più nojoſe ancora di queſte .

Eco.

Perfino l'Eco , che non mai nuoce ad alcuno , vie


ne creduto uno Spirito da' Morlacchi , cui dicono
Vada . Tal è il deftino degl'ignoranti . Tutto ciò di
cui fi ignora la caufa è fopranaturale . In fatti , fen
tono i Morlacchi di notte , che alle loro voci riſpon
de un'altra voce : Efaminano , fe quefto è qualcuno
de' viventi ; Si certificano di no : Tornano a parlar
ad alta voce , fentonfi rifpondere , ma non vedono

alcuno . Dunque quefti è qualche Spirito , che non


fa altro male , dicono i Morlacchi , che beffarfi de
gli altri ed uno fpirito , che fi prende beffa de
gli altri , deve anche intimorirli .

Ap

1
NEVEL

DE MORLACCHI . 203

Apparizioni notturne .

I Morlacchi fono vifionarj a maggior fegno . La


ferita immaginazione , la prevenzione , ed il timore
fanno loro comparire tutto ciò , che fi fingono . De'
+1 3

fantafmi effi veggono a migliaja , ed alle volte forfe


non colla fola immaginazione . Non fi creda però ,
2
:

che io voglia dire de' fantafmi veri . Il feguente rac


conto ci chiarirà , chi effi fieno . In una Villa , po

1 co diftante da Sign , morirono in termine di otto


C giorni Marito , e moglie ſenza eredi . Effi tenevano
una caſa a pigione . Il Padrone della cafa dopo la
loro morte mandò uno a cuftodire la caſa ſtefla . Ma

1 o cafo ftrano ! La prima notte , che andò ad abitar


vi il cuftode colà fu affalito da due Spiriti , veſtiti
di bianco , e quefti erano certamente iConforti , po
co anzi di vita privi , e fe dobbiamo credere al cu
ftode , lo tenevano sì ftrettamente avvinto al letto ,
che dovrebb' effere cofa certa , che anche gli Spiriti
toccano . Ma cofa mai volevano ? Volevano , riferì il
cuftode , che fi celebraffe una quantità di meffe per
la follecita liberazione di effi loro dal Purgatorio .
Non furono adempiute le loro brame , e l'appari
zione fu dal cuftode riputata un fogno . La notte
feguente gli fpiriti tornarono a vifitarlo , e com'egli
teneva un lumicino in camera glielo ammorzarono
Si fenti pofcia un orribiliffimo fracaffo per tutta la
cafa , di catene , faffi , e tutto ciò , che può fare ftre
pito maggiore , e differo gli fpiriti in tuono impe
riolo al cuftode ? che fe non farà eſeguire le loro

ricerche , eglino fapranno ben vendicarfi . S'immagini


un vifionario qual cofternazione à da recar quefto
complimento . Il cuftode non volle credere a fe ftef
Cc 2 fo .
204 DE' COSTUMI

fo . Convocò un'affemblea di gente , mobile alla fu

perftizione , che andò ad afcoltar lo ftrepito , che di


notte fuccedeva in quella cafa , e dimenticandofi del
valor Nazionale , prudentemente fe ne ftette fuori
a fentir il romore . E mentre ftava ognuno intento ,
e cheto a udir il prodigio narrato , ecco fi diffemi

na uno ftrepito per la cafa , che pareva doveſs ' ella


cader a terra , ed era ben giufto , che tutti fuggiffe
ro , fenza neppur volgersi all' indietro per veder , fe
alcuno l'infeguiva . Baftò quefto , perchè i fantaſtici
credeffero , che in quel luogo doveffero effervi de'
fpiriti . Si pensò al modo di liberarfene , ed era fa
cile l'indovinarlo . Si eſeguirono a puntino le loro
domande , e mai più gli fpiriti non fi fecero fenti
re . Si dice , che quefte apparizioni facciano nafcere
di frequente i Calogeri , quando alcuni Morlacchi
del loro rito muojono , fenza lafciar loro qualche be
nefizio . Il fucceffo già riferito fi credette ( e fra
molti fi crede ancora ) veriffimo infino a tanto ,

che un Morlacco , meno fuperftiziofo degli altri an


dò a vifitar la cafa , ove gli fpiriti fi aveano dilet
tato di far tanto fracaffo di notte , e trovò , che vi
era un bucco vicino alle fondamenta della caſa , per
cui poteva entrarvi una Perfona , fenza effere veduta,
trovò de'rimafugli ancora di cordicelle , attaccate a
tutto ciò , che potea far romore , e trovò de'bucchi ,
per cui potevano paffare le cordicelle fteffe , che ftan
do di fuori fi potea fuffurar al di dentro . Ora di
mando io , quali Spiriti fono quefti ? Ma meritano
qualche fcufa i Morlacchi fe abbondano di quefte
fantaſtiche opinioni , da che fi fa , che fi allevano
con tali pregiudizj , che Plinio così faggio , com' egli
era , non à potuto bandirli dal capo . ,, Era in Are

ɔ, ne , queſte ſono fue parole , una caſa ſpazioſa , ma in


ɔɔ f me ,
a
DE MORLACCHI . 205

‫ رو‬fame , e peftilente . Nel filenzio della notte > il


,, fuono di ferro , e fe afcoltaffi con più diligenza
‫ رو‬rifuonava lo ftrepito delle catene , prima più lun
,, gi poi vicino ; dippoi compariva una immagine
,, vecchia , macilente , e lorda , colla barba negletta
,, con orrida capigliatura , co' piedi in ceppi , nelle
"" mani portava le catene , e ftrepitava . Pofcia que
,, gli fteffi , che non abitavano , paffavano pel timo
,, re le notti melanconiche , e crudeli : " ( a ) Vi è
una cafa a Sign , in cui gli Spiriti facevano le loro
ricreazioni , e qualche infolenza agli abitatori ma

7 da che vi abità un Medico fpregiudicato fono fva


niti .
D

J Fuochi fatui .

I fuochi fatui una volta , credo io , mettevano in


fomma cofternazione i Morlacchi . Ora i fuochi fa
tui , o fia candelette , come dicono effi , fono ſegni ,
che ivi fienvi le anime di alcuni morti , fe il color
de' fuochi è turchino , ovvero fegni che ivi fieno de'
Tefori , fe il color è roffo ( b ) Nullaoftante però ,
che

a ) Plin. lib. 7. Ep. 27.


( b ) lo fui più volte chiamato a fcavar de' tefori ne ' luoghi ,
dove fi offervavano i fuochi fatui > ma ò fempre rinunciata
una tal felicità ai frenetici . Non fi può efprimere quanto fia
radicata negli animi di alcuni la fciocca avidità di cercar te
fori , e la pazza credenza di faper , dov' effi efiftono per
mezzo di alcuni fegni , inventati da' birboni > e confervati
da' fuperftiziofi . E' cofa piacevole da una parte il fentirfi
raccontare i delirj di alcuni fcava tefori , che fi lagnano del
Demonio , che loro rapì ful più bello il teforo ritrovato
Per
DE' COSTUMI
206

che fi fanno quefte caufe , i fuochi fatui cagionano


qualche timore . Ma fe i Morlacchi fapeffero , che
ne' Cimiterj , nelle Cloache , nelle Paludi , ed in
tutti i luoghi finalmente pingui per la materia craſ
ía , che ivi abbonda , devono effervi neceffariamente
i fuochi fatui , il timor in effi cefferebbe , fe pur la
Fifica de ' Padri Zoccolanti permettefle loro di co
noſcer la verità . Chi poi li perfuaderebbe , che gli
Ambuloni , fuochi fatui pure , che corrono dietro a
que ' , che li fuggono , e fuggono quegli altri , da cui
vengono infeguiti chi dico li perfuaderebbe , che
che gli Ambuloni non fieno fpiriti maligni ? E lon
tano affai , che i Morlacchi comprendano , che gli
Ambuloni vanno dietro a taluni , perchè vengono
portati con più facilità per un'aria moffa ; e fuggo
no certi altri , che gl'infeguono , perchè quefti com
primono l'aria avanti a fe , che colla fua forza ela

ftica fa fuggire gli Ambuloni . Il prodigio dell'aper


tura del Cielo è in gran voga prefso i Morlacchi •
In quel momento , dicono effi , qualunque grazia fi
domanda al Cielo , la fi ottiene . Nefsuno la otten
ne , perchè nessuno fu così preſto di dimandarla in
quel punto , che il Cielo fi aprì . Queft'apertura fa
rebb'ella una ftella cadente ? No. E
' qualche cofa
di

Per faper dove fia il teforo , fi prendono due bacchette di O


liva , di cui fi fanno due forche , ed incrocicchiando quefte ,
che devono tenerfi da due Perfone , inclinano fempre fenza
dubbio verfo la Rarte del teforo . Io me ne fcompifciai per
le rifa nel fentir , che un buon Frate Zoccolante fi sforzava
a rendermi una Fifica ragione di quefto effetto . Ma già egli
è compatibile . La Fifica , ch'effo apprefe è quafi tutta di fi
mil gufto .
DE' MORLACCHI . 207

} di più . Ella è un foco improvviſo , affai rifplendente ,


e che fugge preftiffimo . Impone terrore , perchè di
rado fuccede . Alle volte non comparifce , dice Sene
ca , una laguna di etere , che cede all' indietro e
nel concavo un vafto lume ? Potrefti eſclamare co fa
è queſto ?

medium video difcendere Calum


pollentefque polo ftellas .

Ai tempi di Seneca ciò paffava per prodigio , come


ora preſſo i Morlacchi .

Zapifi .

Da che fi à parlato delle fuperftizioni > non mi

fembra doverfi omettere quella de' Zapifi ( a ) che


fono certi brevetti , che fi vanno fpacciando da ta
luni Parocchi della Morlacchia , di cui la virtù con
fifte nel faper la meffa a mente , fenza intenderla •
A queſti Zapifi , o brevetti fi attribuisce il poter di
curar qualunque infermità , e fuperar qualunque
fortilegio , e ciò che ftrabilia ancora di più fi dà lo
ro la virtù di far divenir gravide le fterili , come in
altri modi facevano gli antichi Luperci . ( b ) Io fo
be

( a ) Ogni Zapis viene piegato in forma di picciola letterina ,


che pareggia una , o due unghie in grandezza . Sopra lo Za
pis vi è fcritto qualche cofa a capriccio , ed entro lo Zapis
alle volte non v'è cofa alcuna fcritta .
( b ) Per far divenir gravide le infeconde v'erano anticamente
i Luperci Sacerdoti , che correvano quafi nudi per la Città ,
e per
208 DE COSTUMI

bene , che ne' luoghi illuminati quefta forte di de


vozioni farebbe di molto fcandolo , ma tra l'inno
cenza de' noftri Morlacchi ella è una cofa fanta , ed
ai facri abufi fupplifce la devozione di queſti buoni
popoli . E fe anche molti Ecclefiaftici della Mor
lacchia fpacciano i già detti Zapifi per ritrarre illeci
to guadagno dalla timida credulità ed ignoranza del
popolo , io fofpetto , che molti altri forfe ciò faccia
no per pura innocenza , e ad oggetto di far del be
ne . IFORTIS dice , che il concorfo de' Turchi
per la
provvista de' Zapifi fa , che fi mantenga in riputa
zione queſta dannevole mercanzia . Io non oferò ne
gare , che i Turchi non ſi facciano fare de' Zapifi da'
noftri Ecclefiaftici , ma non fono arrivati mai , come
vuole lo fteffo FORTIS , a fpedir dell'elemofina per
far celebrar delle Meffe alle Immagini della B. Ver
gine , e chi gli diede fimil notizia , diffe una folen
ne corbelleria . Un'altra fuperftizione affurda è quel
la de' carboni di S. Lorenzo , che ridotti in polvere
fono atti ad eftirpar la febbre terzana , e fono gio
vevoli a molte altre malattie . Quefti carboni fi tro
vano il giorno di S. Lorenzo fotto qualunque ſaſſo ',
che non fia ftato moffo per un anno intiero . Io non
afficurerei , che i Morlacchi non acquiftaffero qual
ch'ernia nel rintracciar fotto enormi moli de' faffi i
car

e percuotevano con coreggie chi volevano effi , che aveffe

prole . Ovidio ne parla chiaramente .

Nupta quid expectas ? Non tu pollentibus herbis


Nec prece , nec magico carmine Mater eris ,
Excipe fœcunde patienter verbera dextræ
Jam focer optati nomen habebit Avi .
DE' MOR LACCHI . 209

carboni fuddetti . Il bello fi è poi , che niente trova


0 no , o fe anche trovano fono carboni fimili ai co
muni .
Mi
284 Vi fono anche delle fuperftizioni , reffidui di quel
le de' Gentili , che per vero dire fi confervano a mo
tivo della fola ignoranza . O veduto in certe Chiefe
della Morlacchia appefa qualche corona di ſpiche , e
volli informarmi cola ciò voleffe fignificare . Mi dif
fero i Morlacchi , che quella forte di corone fi por
tano in proceffione , quando fi vanno benedir le Cam
pagne . Così uſavano i Romani ne' fagrifizj , detti
Ambarvali coronar Cerere di ſpiche . ( a ) Si crede de
litto l'orinar fopra i fepolcri antichi , come luoghi
facri , ed è meglio certamente piſciarfi addoffo , che
afperger i fepolcri di quefto profano liquore :

.... pueri facer eft locus : extra

mejite .

direbbono i Morlacchi a un di preffo con Perfio ,


fe vedeffero qualcuno ivi orinare . Queſte , ed altre
tali

【 a ) In rendimento di grazie per l'abbondanza de' prodotti de


grani , i Romani folevano coronar Cerere di Spiche Spicea
donet Cererem Corona , diffe Orazio , e Tibullo nella prima E,
legia del fuo libro

Flava Ceres tibi fit noftro de rure corona


Spicea .

e nel lib. 2. Eleg. 1 .

· Spicis tempora cinge Ceres .


Dd
210 DE' COSTUMI

tali abbominevoli fuperftizioni de' Morlacchi , non è


bene il rimarcarle loro , poichè incorrerebbe chi ciò
voleffe fare , nel numero d'increduli , ed empj . E '
fperabile , che il tempo , e i lumi degli Ecclefiafti
ci , quando non fi opponga la malizia , poco a poco
le atterrino affatto .

§. XXVI.

Medicina .

Uantunque fra' Morlacchi al tempo delle loro


malattie , non vi fia nè Medico , che le cu
ri , nè cibi utili all'ammalato fecondo le regole Gal
leniche , nulla oftante però effi ànno le loro medi
cine particolari , che confiftono in alcune poche co
fe , e femplici , eccettuati certi ſtrani rimedj , alle

volte , e non da tutti adoperati . La Medicina uni


verfale tra effi è di cercar del buon vino , e della

Rakia , o fia acqua vite per gli ammalati . Se fi fen


tono aggravato lo ftomaco , adoperano la Rakia con
l'infufione di una dofe di polvere da Ichioppo , che
loro purga il corpo , come raccontano , a perfezio
ne , nè vi vuol gran fatica a credere , quando fi fa ,
che nella compofizion della polvere ventra anche
del nitro . Alcuni " per lo fteffo effetto ànno un ri
medio più curiofo , Prendono de' granchi da fiume
e vivi li peſtan ben bene , dippoi li applicano fulla
pancia , ed una tal applicazione efterna equivale ad
1
un purgante il più forte . Arrivato io in caſa di un
Morlacco fui teftimonio oculare di un fimil prodi
gio . La febbre terzana da chi ella viene curata in
un modo , e da chi in un altro , ma tutte le cure
fono ugualmente ftravaganti , Alcuni fi cuoprono be
ne
DE MORLACCHI • 211

ne colle fchiavine , ed in faccia al Sole , s'è di Sta


te , o in faccia al fuoco s'è di Verno " fi diftendo

no fupini per fudare il male . Bevono inoltre acqua


fredda , e proteftano di averne fempre ritratto fom
0 mo benefizio . Un altro modo di liberarfi dalla ter
zana è di metterfi camminar fortemente all' ora cri
tica , e ber del vino in modo si ecceffivo , che pon
ga in un perfetto obblio di fe fteffo il febbricitan
te . Con quefto febbrifugo molti giurano di effere
guariti perfettamente : Così un Diavolo cacciò l' al
tro . Vi fono molte altre cure fu quefto propofito
che lascio a parte . Contro i dolori reumatici ulano
far fregagioni fopra la fchiena dell'ammalato , ma per
lo più non vi fanno gran conto . Nelle pleuritidi ap .
plicano alla parte dolente una pietra arroventata in
volta in uno ftraccio afciutto , ovvero miglio ben ri
fcaldato al foco , involto pure nello ftraccio . Soglio
no anche per le pleuritidi certuni prendere una po
zione di fterco topino , mefcolato nell'acqua . E' no
to agli amanti di Medicina , che Xenocrate viene ri
prefo da Galleno per aver dato dello fterco a divo
rar agli uomini , quafi non aveffe avuto rimedj mi
gliori . Io non ò efaminato fe lo fterco di un topo
mandi buoni effluvj , come dicono alcuni Autori
nè da chi i Morlacchi poffino aver apprefo un tal
rimedio . Sembrano fcufabili per altro que' pochi ,

che lo ufano , da che fanno per la falute ciò , che


Commodo Imperatore , per quanto dicefi , faceva per
genio , mefcolando le feci alle fue piattanze più fqui
Lite . Curano le oftruzioni con una pozione compo

fta di Rakia , e mele , e pece di fapino , che fi fa


bollire alquanto , pria di berla , e quefta pozione è
rimedio efficace anche per la Etifia , fecondo l'affer
zione di alcuni Morlacchi . Delle virtù , ch ' effi at
Dd 2 tri.
212 DE' COSTUMI

tribuiscono all'erbe , e della loro Bottanica fi potreb


be fare un ragionevole Volume , ma l'opera refte
rebbe imperfetta , perchè manca la panacea univer
fale , atta ad eftirpar tutti i mali , da loro chiamata
Mifegina . Se v'è qualcuno però tra effi , che fi abbia
fitto in tefta di ritrovarla , è riputato pazzo . Nelli
finora riferiti rimedj confifte la comune Medicina
de' Morlacchi , de' quali per lo più la Natura è la
fola medicatrice .
Un fantaſtico Zoccolante , detto P. Luca , per u
nir delle altre infipidezze a quelle , che ftampò per
lo avanti , volle anche ftampare un libriccino in Il
lirico , intitolato Likarie priprostite , cioè medicamenti
femplici , che fi ufano tra' Morlacchi . Prima di tutto
convien fapere , che questo è un Frate , che crede
agl'incantefimi , alle ftreghe , ed a tutti gli fpiriti
maligni , contro i quali poffiede de ' rimedj particola
ri , elegantemente fuperftiziofi . Egli è per altro Let
tore Giubilato , vale a dire à foftenuti tutti i poſti
i più onorevoli nelle Scienze , che fogliono difpen
farfi fra i noftri Zoccolanti . La prima volta e' diede
alla luce un libro dell'antica eftenfione del paeſe di
Narenta , e fi trovò Perfona , ch'ebbe la pazienza di
criticare le cofe goffamente fcritte dal buon Padri
no. La feconda volta produffe in chiaro fotto un
nome finto la nobiltà , e l'antica origine della fua
famiglia , ufurpando un cognome fimile al fuo ( a )
e ſcioccamente immaginando certe Iſcrizioni , cui dà
quel

( a ) Dalla fomiglianza de' cognomi quanti non fi vantano in


Dalmazia di provenire da qualche antica nobile famiglia del
la
DE MORLACCHI . 213 •
-42

quella interpretazione , che più gli piace . Ma con


vien dire , ch'egli abbia icoperto del demerito in fe ,
e non fapendo acquiftar riputazione in altro modo ,
voleffe renderfi illuftre colla immaginaria nobiltà de'
fuoi antenati . La terza volta l'anno paffato , a no
me di un fuo Nipote , che fe la va paflando tran
2 quillamente alla cura del gregge , benchè in poca

1 quantità , e che non feppe mai leggere , ftampò il


furiferito libriccino de' Medicamenti jemplici , e ciò fece
ad oggetto , che la pofterità non perdeffe si bei lu
mi , ch'e' raccolfe , e pubblicò , dando a vedere fem
pre più , com'effo dice , quanto la fua famiglia fia
giovevole al Mondo , & , foggiunge delirando , do

cumenta damus , qua origine nati fumus . Non mi foffri


l'animo di legger tutto , e con ferietà il fuo nauſean
tif

la Bofnia ? Ma chi non fa , che la barbarie Religiofa > la


tirranide Ottomana , e la ignoranza Nazionale ànno fatto in
trelciar talmente le genealogie delle famiglie , che farebbe
ormai vano il cercar lumi di sì rimote anticaglie ? E poi co
me riandar con certezza alle forgenti delle famiglie Bofnefi
fe anticamente in ifpezialità fi mutavano i cognomi da generazio
ne in generazione ? Si fupponga che Marco foffe ftato Padre di
Filippo , e Filippo di Pietro , e Pietro di Lorenzo , e così in
feguito . Filippo ch'era figlio di Marco › fi chiamava Marco
vich : Pietro , ch'era figlio di Filippo > Filippovich , e Lo
renzo ch'era figlio di Pietro fi chiamava Petrovich . Poteva
dar il cafo , che Filippo , Pietro , e Lorenzo , Padre , Figlio,
e Nipote foffero ftati tutti e tre ammogliati in una cafa fo
la . Com'è poffibile confervar la genealogia in una confufion
così grande ? Quanto meglio la intendono i Dalmatini di og
gi giorno ( parlo di quelli , che non fi vergognano del co.
gnome Slavo , e che non lo Italianizzano ) a non mutar co
gnomi da Padri in figli , ma quello che lafciano i Padri ,
ramandano ai figli , ed ai Nipoti .
214 DE' COSTUMI

tiffimo libro . Ma per quel , che offervai per isghem.


bo , e' contiene più rimedj Fratefchi , che Morlacchi .
In fatti il P.Luca fi degnò citar gli autori , da quali
à tolto le importanti notizie , e la maggior parte di
quefti fono Zoccolanti , oltre l'autorità della Baba To
puffa , e delle Fate . Vi è anche qualche rimedio mi
fto , che fi può dir Morlacco- Zoccolantico . Io reſtai
molto edificato per non dir fcandolezzato , che il no
ftro Frate fapeffe qualche rimedio per i mali Celtici
( che i Morlacchi affolutamente non lo fanno , per
chè mali fimili , non fi fono ancora ben diffeminati
nella Nazione ) e certe applicazioni delle noci mo
fcate alle parti vergognofe delle Donne per la cura
degli effetti Ifterici . Per fermar il fangue di nafo ,
infegna di por della carta bianca fotto la lingua . In
fatti il rimedio è naturaliffimo . Così fi narra , che

un Medico a Bologna daffe delle pillole di carta agl'


Idropici per rifanarli . In fomma il libraccio del no
ftro benemerito Medico della Nazione P. Luca ève

ramente degno ad incartocciar il pepe , & quidquid


chartis amicitur ineptis , ed io poffo dir , che mi è fuc
ceffo nel leggerne qualche pezzo ciò , che Menzini
diffe di un altro libro .

• •
E già ne fcappò fuora
Da quefto diuretico libraccio
Un puzzo tal , che il nafo appefta ancora .

I Medici approvati dalle Univerſità non fono in

gran concetto i Morlacchi , e di rado li chia


preffo
mano dalle Città , da che per buona forte effi non
ne anno in Villa , come dice il FORTIS , ma non ſo
fe quefta fia la ragione , che vivano anche di più .
La ragion poi vera , perchè non chiamano Medici ,
mi
DE MORLACCHI. 215
CA Ji

mi ſembra , dovefs ' effere il feguente , benchè beſtia


le raziocinio di un Morlacco . Queſto una volta fen
rimproverato di aver condotto il proprio cavallo a
medicare , e per un uomo non fi moverebbe a chia
--

mar il Medico , rifpofe ingenuamente . Quando io


vo a medicar il cavallo , incontro una picciola ſpeſa
1 di tre , o quattro Petize , ed egli o guarifce , o no .
Se guarifce , non è fpefo malamente il mio denaro ;
fe no , dopo la difgrazia di averlo perduto quattro
Petize mi rieſcono di poco danno . Al contrario , ſe
mi fi ammala un uomo 2 e chiamando il Medico

per le fue fatiche , e per accoglierlo bene in cafa


mi occorrono tre , o quattro Zecchini . O è ſtabilito , che
l'ammalto muoja , o no : Se non è ftabilito , io fo
una pazzia a chiamar il Medico : S'è ftabilito ne fo
una doppia , poichè fe aveffi i quattro Zecchini , che
1pefi per lo Medico unitamente a qualche altra ba
gattelluccia io mi fpiccio dalla fpefa del Funerale
ch'è una cofa indifpenfabile , e non avendo quelli
conviene fpendere altrettanti , onde in tal modo in
corro in due fpefe quafi uguali , di cui la prima era
affatto fuperflua .1 Da ciò fi yede , che l'idea del fa
talifmo , che regna fra ' Morlacchi è un po' dannofa a
que' Medici , che potrebbon da effi fperare qualche
giovamento . Chi fa , che non arrivi il tempo , che
anch'effi vogliano vivere alla moda , procurandofi i
Medici? Io non faprei , fe allora quefta gente , co

rotta dall'arte dovefle prolungar più , omenoi giorni


della vita . E' certo , che adeffo vi fon de gran Vec

chioni , e come offervammo in altro luogo , molti


che arrivano all'età di un Secolo , e l'oltrepaffano
ancora .

Di Chirurgia i Morlacchi , attefa l'ignoranza in


cui vivono , ſe ne intendono a meraviglia , e meri
tano
216 DE COSTUMI

tano in lode i feguenti verfi del Divino Ariofto .

Che par , che questo ftudio in questa parte


Nobile , e degno , e di gran laude fia ;
E fenza molto rivoltar di carte ,
Che il Padre ai figli ereditario il dia .

Per le ferite formano un balfamo , compoſto di o

glio , roffo di uovo , e qualche grano di fale . Stra


na compofizione , ma prodigiofa , di cui non fi pof
fono negare i buoni effetti , che produce ne' Morlac
chi . Sanno effi rimettere , ed accomodare le offa in
frante in modo affat meraviglioſo . Vi ſono anche de
gli occulifti , che levan le cataratte , fenz'averne una
menoma idea di membrane , o tonache , * che concor
rono alla formazion dell'occhio . E' cofa certa , che
alcuni anno ricuperata la vifta perduta dopo la ope
razione chirurgica , ed alcuni altri dopo aver prova
to il dolore , che viene dietro alla operazione , non
fi fentirono in verun modo migliorare , accidenti che
fuccedono ai più dotti di queft' arte anche ne' luo
ghi i più illuminati . Si ufa poco fra' Morlacchi a ca
var fangue agli ammalati , ma cavandolo " gli ftru
menti , cui adoperano , fono coltelli , o raſoj , e non
già fimilia quelli de' cavalli , come fi fece credere
al FORTIS . V'è uno strumento per cavar fangue ,
ch'è raro fra' Morlacchi noftri , e molto comune fra
quelli dello Stato Ottomano , ed ognuno lo potreb
be adoprare fenza verun riſchio . Io l'ebbi a vedere
una fola volta , e fe ben mi ricordo , è costruito in
guifa di una baleftra , di cui la freccia ferve di lan
cetta , quale fendo in un canello ben cavo è ſpinta
dalla corda , che attravverfa il manico . Ella non può
girſene , ſe non tanto , quanto fi à creduto abbifo

gna
DE' MORLACCHI. 217

gnare , per aprir la vena , e fi può accorciarla • ed

allungarla a capriccio . La punta di effa è un po'ro


tonda . Di quefto ftrumento fi fervono molto i Tur
chi.

Nelle malattie poi che portan feco pericolo di


morte , i Morlacchi ànno una prefenza di ſpirito ,
più che Filofofica . Premeffe le facre rituali devozio
ni , ſe ne ſta imperturbabile ciaſcuno di effi infino
al punto , che ceffa di vivere . I parenti , e gli ami
ci foglion tutti vifitarlo negli ultimi momenti , е
gli fi dà da mangiare tutto ciò , che fa defiderare
acciò non muoja , le v'è il cafo , col difpiacere di
non effere ſtato foddisfatto negli eſtremi refpiri . U
fano in queft' incontri più di ogni altra coſa vino
dolce , potendone ritrovare 5 e bagnata una ſpongia
lo fpremono a viva forza in bocca al moribondo . In
mancanza di vino cercan cofe le più dolci al palato
di un fano › e che probabilmente non rieſcono nè
dolci , nè amare al moribondo .

§. XXVI I.

Funerali .

Ofto che ceffa di vivere l'ammalato , viene pian


T to ad alta voce da tutta la famiglia , con
cui fi accordano alcuni degli aftanti fe vi fono 2

che piangono per accompagnar il punto . Ordinaria


mente il morto è folito pernottare in cafa , ed i pa
renti , i vicini › e gli amici vanno a fargli compa
gnia , acciò non fi aveffe a male , fe veniffe abban
donato folo . In tal'incontri dev' effervi fempre uno ,
che fappia leggere qualche libro che non mal fomi
glia al Prato Fiorito , molto opportuno ad accrefce
E e re
218 DE COSTUMI

re le fuperftizioni , anzichè annientarle . Ma per


chè la brigata ftia più attenta coll' orecchio al Leg
gitore , e non fi lafci fopire dal fonno , fi beve della
Rakia , e fra la lettura , e i brindisi fi arriva al nuo
vo giorno . Intanto cominciano le vifite di doglian
za , e ad ogni vifita fi rinovano i piagniftei , e le
grida delle Donne del parentado . Queſte " unite
alle volte ad altre conofcenti , e non già alle Prefi
che ( a ) , nè alle giovani defiderofe di avvanzarſi
nelle belle arti della Nazione , come mal afferifce il
FORTIS , cantano in verfi ottofillabi , ed in tuono

affai lugubre l'elogio del morto , che s'è molto lon


tano dalla Chiefa è portato per due , o tre miglia
in circa, ed in poca diſtanza dalla Chiefa i Sacerdo
ti gli vanno incontro a prenderlo . ( b ) Il canto di que
ſti , ed il piagnifteo delle parenti del morto , che

non mal fi accordano , fono atti a piombar in una


profondiffima malinconia le anime più ilari , ma per
lo più finiscono i piagniftei , quando cominciano i
canti . I morti fono tutti involti in tela bianca 0

quel

( a ) Le Prefiche fono quelle Donne " come ognun fa , che


pagate piangono i morti , e quefte vi erano fra' Romani , co
me vi fono prefentemente in alcune Città maritime in occa
fione della morte di qualche illuftre Perfonaggio , e fi gra
fiano anche il vifo , e ftrappanfi i capelli . Ovidio , fendo e.
• filiato fra gli Slavi del mar nero , che ben vedea , quanto e

ra pazzo quefto coftame , fcriffe a fua moglie configliandola


di non metter in pratica quefti ufi buffonefchi ..
( b ) Gli Ecclefiaftici , o fia i Parocchi della Morlacchia una
volta erano quafi tutti Zoccolanti , ed i Morlacchi rifguardava
no i Preti con un cert'occhio di difprezzo . Ora in parte è an
nullato quefto innocente fprezzo , e vi fono anche de' Preti , che
fanno i Parocchi . Non è già , che non fieno ignoranti anch'
effi , ma compenfano alla ignoranza loro col non impacciarfi in al
tro , che nell' affidua cura delle anime .
DE MOR LACCHI . 2.19

quel ch'è più comune in abiti da Frati Zoccolanti .


Per quefta ragione un giorno ebbe a dirmi un Ita
liano , vedendo dalle Ville portar i Morlacchi a fep
pellire a Sign . „ Diamine E ' poffibile , che qui
,, non muojano altri che Frati , e Monache ?
Avendo io chiefto ad un Morlacco la ragione , per
cui veſtonſi i morti in abiti da Frati , mi diffe , che
nella Valle di Giofafat tutti devono comparire con

quegli abiti , con cui vengono fepolti , e che perciò


effi fcielgono i più facri · Quefta opinione non è
propria di tutti i Morlacchi , e fembra doveſs' eflere
di que' pochi , che fanno leggere , la maggior parte
de' quali fe ne ride , in vece di approvarla . Termi
nate le facre funzioni , al momento di feppellire il
morto firinovano i pianti , e gli urli de' parenti
dello fteffo , cui le Donne danno comiffioni di falu
tar tutti i parenti , ed amici dell'altro Mondo . Do
po ciò tutta la comitiva fi porta alla cafa , da dove
fu levato il morto , ed ivi fi prende il folito ciocco
latte di Rakia . Alla fera tutti i conofcenti ben for

niti di provigioni da mangiare , e bere , fe ne tor


nano alla caſa del morto , ed in fua commemorazio .
ne fi fa uno ſtrabocchevole banchetto lugubre , da
dove non mancan partir ubbriachi molti di quelli ,
che intervennero finceri . Si è ufato qualche volta
da qualcuno de' più briachi della compagnia a far il
brindisi ,, alla falute del morto CC
" Le pur quefto
può aver falute , eccettuata la eterna . I Morlacchi
del rito Greco , e di rado taluno anche del rito La
tino , in fegno di fcoruccio laſcianfi crefcere la bar
ba per qualche meſe , ulo veramente , ch'ebraizza al
faffimo come quello degli azimi , fuochi novi , e diver
fi altri . Quello de ' fuochi novi potrebbe fors' effero
ſtato preſo da Romani , de' quali confervano come
E e 2 offer
220 DE' COSTUMI

offervammo più volte , varie coftumanze . Che que.


fta ufanza de' fuochi novi fia ftata praticata da' Ro
mani due verfi di Ovidio ne'Fafti del Meſe di Mar
zo ce lo fanno vedere a chiare note .

Adde quod arcana fieri novus ignis in ede


Dicitur , & vires flamma refecta capit .

Tutti i parenti del morto per un anno intiero por


tano beretti neri per lo meno , ( ufando alcuni`tin
ger anche gli abiti ) in fegno di fcoruccio anche
quefti . Le Donne mettoni in capo fazzoletti neri
o turchini , e talora coprono il roffo col nero lungo
gli orli delle loro vefti . Pel corfo di un meſe ,
poco più dopo la inumazione di un qualche loro pa
rente , anzi per meglio dire , fecondo il rincrefcimen
to , che ne provano , vanno le Morlacclie più , o
meno a far un nuovo piaguifteo fopra il fepolcro del
lo fteffo in tutti i giorni feftivi , fe pur ànno l'agio
di portarfi alla Chiefa , ove il parente loro fu fepol
to . Ma quefto coſtume tolto da' Romani è quaf

giù di moda . Non è poi vero che in queft'incontri


le Morlacche chiedano novelle dell' altro Mondo ai
morti , come vuole il FORTIS . Si conferva ancora in

qualche parte quell'antica ulanza di fpargere i fe


polcri di fiori , ed erbe odorofe . Ma ciò , che fan
no più comunemente le Morlacche è di portar feco
una fpongia , e ben pregna di acqua fanta fpremer
la fopra i fepolcri de' loro parenti . E' materiale opi
nione di queſta gente , che coll'acqua fi allegerifco

no le pene del fuoco , che poteffero provar i morti.


Io non fo , fe per quefto nelle Ifole di Zara , ognu
no ch'entra in Chiela porta feco un rametto di qual
che albero , con cui va fpargendo tutte le fepolture,

quan
DE MORLA CCH I. 221

quante fono , e ciò fi fa inalterabilmente ogni volta,


che fi entra in qualfivoglia Chiefa . ( a )
In questo ftato fono al prefente i coftumi de' Mor
lacchi . L'amicizia , e l' Ofpitalità li diftingue fopra
le altre Nazioni . La fregolata prodigalità è la loro
mezza rovina . Certi ufi ridicoli non fervon loro di

alcun pregiudizio . L'ignoranza , e la fuperftizione


fono il patrimonio di alcuni pochi , e la bafe della
loro infelicità . E a che giova aver un Popolo fuper
ftiziofo? In tempo di guerra la fuperftizione avviliſce
i più arditi guerrieri . Una Eccliffi Lunare , la com
parfa di una Cometa , l' Aurora Boreale fono feno
meni capaci a renderli timidi , e ribelli . E a chi
non è noto , che uno di quefti fenomeni fu cauſa ,
che Paolo Emilio reftaffe vincitor fopra Perfeo , cui
pofcia incatenato conduffe in trionfo a Roma ? E a
che ferve la miferia de' Morlacchi ? A formar il più
delle volte una truppa di formidabili Aiduchi di
fommo inciampo al privato , e detrimento confidera
bile , ed inceffante al Pubblico intereffe . I Capi de'
Territorj , che deggiono molto a'Morlacchi per man
tenerfi col decoro dovuto all' onorevole posto , cui
occupano , potrebbon formar in qualche parte la fe
licità de' Morlacchi fteffi " od almeno renderli men

infelici . Ma la maggior felicità farebbe quella , ch'


effi fi fpogliaffero de' pregiudizj antichi . In fimil mo
do diverrebbono laboriofi in pace , e valorofi in guer
ra . Un Popolo illuminato forma la propria felicità ,
e quella del fuo Prencipe ancora .
II

(a ) Queſto coftume à qualche analogia con quello de' Ro


mani , che ufavano anch' effi prender l'acqua de' fonti nelle loro
facre cerimonie .
Et manibus puris fumite fontis aquam
Tib. lib. 2. cl. 1.
222 DE COSTUMI

II minuto dettaglio , che ò voluto dare de' coftu


mi de' Morlacchi fembrerà forfe a più di uno ſtuc
chevole , e tediofo , ma farebbe divenuto ancora più ,
fe con iftucchevole precrfione avefli io voluto offer
vare tutte le inefatezze del . FORTIS . Io non fo quan
to fia lodevole la fua decifione in propofito di lin
gua Illirica 99 che morto l'Arcidiacono. Souich , " non
99 v'è più ( fia detto con buona pace de' vivi ) chi
» poffa a buon diritto chiamarlene Profeffore . " (a).
Per decidere si francamente , bifogna poffeder molto
la lingua noftra , e conoſcer i più puri parlatori di
effa . Ebbimo motivo ad offervar in più luoghi , che
il FORTIS non la conofce appieno , e da que' piccioli.
sbagli in picciole cofe fi può dedurre , che ſe a
veffe avuto traddur molto dall'Illirico , avrebbe pre
fo de granchi afſai maggiori . Pur nulla oftante ciò
io lodo , ed ammiro affaiffimo l'ingegno del FORTIS ,
per aver egli in poco tempo apprefa la lingua noftra
a fegno di poterla capire , e farfi capire . Serva ad
effo di confolazione maggiore ancora , che un noftro
Nazionale , che pretefe di correggerlo , in qualche.
luogo dimoftra , che il FORTIS la capiva meglio di
lui . Ciò fi potrebbe oppore anche a me ; ma degl'
Intendenti fia quefto il giudizio . E per por fine_alla
mia lunga diceria , per fempre amico all' ABATE FOR .
TIS io mi dichiaro .

Vive , vale ; fi quid novifti rectius iftis ?


Candidus imperti ; fi non , bis utere mecum .

Hor. Ep. 6. lib. 1.

VITA

( a ) Vol . 1. pag. 85.

I
છે
X23
e' coffe
no fax VITA
‫د‬
.

corapi
D I
Co offer.

Loqua
SOCI VIZCA

i ) ci reperies qui ob fimilitudinem morum aliena


malefacta fibi objectare putent . Tac. an . 4.
molto
di
Nimato dall'efempio di molti celebri Scrit
che tori , io mi fo lecito di fcrivere la vita di
un' affaffino ፡ di ſtrada . Saluftio ci lasciò
fè a. fcritte le fedizioni di Catilina . Queſto
Scrittore fu criticato da più Storici , per aver laſcia
te alla pofterità memorie così indegne , ma effi non
15, riflettevano , come il fublime ragionatore Tacito >
tra che gli uomini per la fomiglianza 1 de' coftumi talot
ad ta credonfi rimproverare gli altrui misfatti . Per que
Th fto forſe altri fcrifle di Cartoccio , ed altri di Man
be drino . Fra Paolo Sarpi quel fagace , ed acuto fco
pritor del vero fi degnò di tramandar a' pofteri la
Storia degli Ufcocchi , che non erano , fe non affaf
M fini di ſtrada , e Pirati da mare . Da quefte viliffime
forgenti però ne' tempi più innocenti quanti Regni
non fono derivati ? L'illuftre fondator di Roma non

apparifce egli agli occhi de' giudiziofi Scrittori una

fpecie di affaffino di ſtrada? E perchè quefto non è


il luogo di tediar con l'infinità degli efempj , darò
principio alla vita del mio affaffino . Ella ci porgerà
de' fatti , che fembreranno Romanzefchi , ma come

la verità , ch'è la mia guida non mi permette di al


lettare i Leggitori colle favole , così neppure mi con
cede
VITA
224
cede di non credere a racconti , che i meno pregiu
dicati li fpacciano per veri . Comunque la fi fia il fon
do della Storia di Soçivizca è vero : le circoſtanze
e gli epifodj fi potrebbe fofpettare , che foffero qual
che volta favolofi . Ma , fe ciò foffe , qual meravi
glia ? Così è di tutte le Storie diffe un celebre Scrit
tore critico Oltramontano . O' procurato di sbandire
l'efagerazioni popolari fu quefto propofito , ed ò fem
pre feguitate le relazioni più autentiche , e le più
veridiche . E fe ad onta mia foffi divenuto poi men
zognero , s'incolpi l'univerfal confenfo degli uomini
delle noftre contrade , e s'incolpi Socivizcaſteſſo , che a
me in Perfona dettò la propria vita , e per vero
dire , con meno efagerazione di quelli , che de ma
gnis majora loquuntur .
Nacque Stanislao ( a ) Soçivizca , uno de' più ſtre
pi

( a ) Stanislavo , e corrottamente Stanislao è un nome , che


cominciò adoprar la noftra Nazione , quando fi mife a combat
ter per la gloria , per cui fu proclamata anche Slava , cioè glo
riofa . Stanislavo fignifica uno che fi ferma per la gloria ; così
Radoslavo uno , che opera per la gloria ; Vladislavo uno che reg
ge per la gloria , ec. Quefti nomi foli baftano per provare , che
la Nazione noftra fi attribuì anticamente il nome di Slava . E
fe fi trova , ch'ella fi chiamava anche slova , e Slovinska non è
che quefti termini vogliano fignificar diverfamente , che Slava , e
Salvinska per la ragione , che l'a da certe popolazioni Slave fi
convertiva in o . GI' Ifolani di Brazza confervano oggi giorno la
confuetudine di mutar l'a in o , e perciò quando vogliono dire
Brat dicono Brot . Così gl ' Inglefi , che anno molte parole ana
loghe alle noftre Illiriche , e molte le fteffe , per dir Brat dico
no Brother , per dir Mater , ch'è termine Illirico corrotto da Mat
ti , dicono Mother ec. Quette ed altre fimili rifleffioni mi face
va il coltisimo figlio di Milord Harvei , con cui ebbi l'onore a
PA
DI SOCIVIZCA . 225
Dag
B5
PR

pitofi Aiduzci ( a ) de' giorni noftri in Erzcegovina


5

a Simiovo , nella Villa di Vragnska , diftante fedici

miglia da Trebigne nello Stato Ottomano verſo l'an


12 no MDCCXV. Ebbe per Padre Vuk ( b ) Uomo d '
infeliciffima fortuna, e tre fratelli unitamente a qua
li fi occupava del lavoro della terra di certi richiffi
mi Turchi detti Umetalęichi . L ' infelice famiglia di
Socivizca era maltrattata da'fuoi Padroni con modi af
pri , violenti , ingiuriofi , e tiranni . Socivizca di na
turale feroce , ed i fuoi fratelli pure non potevano a
meno di non rifentirfi di un così barbaro procedere ,

11 . ma il Padre loro pacifico voleva , ch' eglino foppor


taffero con pazienza il tutto , e così fu fatto per
lun

Padova di ragionar più volte fu quefto punto . Premeſſe queſte


cognizioni , fe taluno fi udrà dire , che la Nazione noftra non
fi chiamò da principio Slava , ma Slova , ed uno della Nazione
non Slavo , ma slovo , o Slovak , e da ciò dedurrà , che Slovak
è termine corrotto da Clovek , ora Covik uomo , a quefto fi
potrà fuggerire , che prima di azzardar una etimologia , fpecial
mente di una lingua foreftiera , bifogna faper bene i diverfi mo
di delle pronuncie della lingua fteffa , altrimenti urterà ne' fco
gli delle corbellerie , e s'illumini finalmente , che Slova , e Sla
va , e tutti i derivati , o compofti da quefti due nomi fono Si
nomini .
Oltre Stanislavo , Radoslavo , Valdislavo ec. vi fono d'altri
nomi Illirici antichi , che anno fignificati particolari , e che tut
ti non li fanno . Quefti fono Radimiro , Zuonimiro , Cafcimiro ,
Budimiro ec, corrotti da Radimir , Zuonimir , Cafcimir , Budimir
ec. e che fignificano : Facitor della pace , annunciator della pace ,
Narrator della pace , Imponitor della pace ec. I Re , ed i Bani
da principio erano probabilmente i foli decorati di quefti nomi .
( a ) Aiduco fi prende per affaffino di ftrada .
( b ) Vuk fignifica lupo ,
Ff
226 VITA

lunga pezza . Volle il cafo , che i mentovati Padro


ni , ch'erano i tre fratelli , dopo aver fcoffo l' Arag
o fia contribuzione dai fudditi de' varj Villaggi loro ,
aveano cumulata la fumma di dieciotto mila Zecchi
ni , ed andorno ad alloggiare in cafa del Socivizca
Effo allora diffe a fuoi fratelli , che che il Padre lo
ro non ne foffe perfuafo ,,, ora è tempo di vendi
,, carfi . " La neceffità , in cui fi attrovavano , la
certezza del bottino , la Tirrannia de' Padroni , il ri
cordo delle paffate ingiurie erano tutte caufe , che
perfuafero i fratelli a concorrere nella opinione di
Socivizca , e maffacrarono i loro Padroni , ed Ofpiti ,
facendo loro fervir di fepoltura una profondiffima
foffa ſcavata vicino alla cafa . Era in quel tempo Paf
Paſ
sà di Trebigne un Turco , detto Suleiman , e Fir
dus , o Capitanio uno , nomato Paffich . Furono per
ordine di queſti trucidati e fatti fchiavi cinquanta
Criſtiani all'incirca , perchè non voleano confeffar di
effere rei , quando non lo erano . Sulla famiglia di
Socivizca non era mai caduto il fofpetto , ch'ella
poteffe effere delinquente . E' legge fra Turchi , che
di quel Villaggio , in cui manca qualunque fumma
di denaro , debbano taffarfi i Villici , e pagarla , fe
non la fi trova . Così fu fatto in quefto incontro .
Ma il luffuriofo veftito , l'orgoglio infolito , latemeri
tà , e l'audacia , che s'impoffeffaronodell' animo di
Socivizca , non feppero farli mafcherar l'affaffinio più
di un anno . Appena però , che comincioffi mormo
rare un pocolino , Socivizca più che di fretta confi
gliò i fratelli di mettersi in fuga con tutto il foldo ,
che poffiedevano . Da di là partiti col vecchio Padre ,
che mori per iſtrada , arrivarono a Imofchi . Corre
va allora l'anno MDCCXLV . Qui comprarono pof
feffioni , fabbricarono una cafa , è vi piantarono due
Bot
DI SOCIVIZCA . 227
10 Botteghe piene di ricchiffime merci . Credette Soci
vizca , che le bagattelluccie , che fi guadagnano nel
le Botteghe non meritaffero la fua attenzione , e per
ciò rifolle di tornarfene a Monte-nero in compagnia
di alcuni parenti , ed amici , che formavano il nu
mero di dieci Perfone , e nel periodo di una State
maffacrarono quaranta ' Turchi . Era
de mancato lo
3 fchioppo ad un compagno di Socivizca , ed effo an
doffene in traccia di uno per prenderlo a viva forza
a chi primo fe gli prefentafle . Ma ecco , che all'im
provvifo e' s' incontra in una Caravana Turca • I

due primi Turchi , che lo videro , lo prefero per Ai


duco , come infatti lo era : effo però negava . Ma fo
praggiunti altri fei , cominciarono a fargli lo fteffo
complimento , e fenz'altre cerimonie gli fecero cer
chio all' intorno . Quando e' fi vide in st brutto ri
ſchio , ricorſe ad uno ftratagemma per liberarfene , e
con uno fparo di piftola , e ad alta voce cominciò a chia
mar in ajuto i fuoi compagni , ch' erano rimaſti in poca
diſtanza . I Turchi , che già già fe li credevano ad
doffo , fi rivolfero per offervar da qual parte eglino
' agio
venivano , ed intanto Sogivizca ebbe l di fuggi
re fra mezzo a loro . Ma come liberarfi dalle fchiop
pettate de ' Turchi ? Sogivizca , " che ben conofceva il
loro naturale di ſprovvederfi delle cariche tutti in
una volta , ftramazzò boccone per terra . Così i Tur
chi , che fpararono gli archibugi con fomma preſtez
za , fe che fecondo la loro mira dovean colpir Sogi
·
vizca a mezza vita , o nel capo , non ebbero alcun
:
intento . Effo allora levatofi in piedi , ammazzò un
Turco , ed un altro , che gli aveva affaltata la vita
ส colla fcimitara in mano tramorti con un colpo di
.1
ſchioppo , non ricordandoſi di aver carica la piſtola ,
con cui poſcia l'ammazzò . Frattanto giunsero i ſuoi
Ff 2 com
228 VITA

compagni , ed uccifo un altro Turco , gli altri cin


que mifero in fuga . La Caravana che veniva in

feguito era troppo numerofa , nè volle arriſchiarfi

Soçivizca di darle ulterior impaccio , e ſe aveſſe avuto più


compagni feco , allora fi poteva fare una groffiffima
preda . Dopo quefto fatto tornò ad Imofchi ove vif
fe tranquillamente per nove anni in circa dedito al
la mercatura , eccettochè fi dilettava di quando in
quando ammazzar qualche Turco per diporto . Ma
uno de' fuoi fratelli fi compiaceva di girfene co' più
feroci Aiduzci ad infultar i Turchi , e tra gli altri
vi era il famofo Pezeirep , che fi prendea gioco d'im
palar vivi i Turchi fteffi , ed arroftirli . A quefto pe
rò fu refa la pariglia , allora quando i Turchi lo
prefero , e conficatogli un palo per di dietro , fi di
ce , che fia vifluto tre giorni fullo fteffo , ma fem

pre ugualmente fiero , e per moftrar , quanto fprez


zava la morte ful patibolo fumava del tabacco . Il
fratello di Soçivizca erafi fatto Pobratime con un
Morlacco Greco , fuddito Ottomano . Quefto perfido
Greco feppe fingerli amicizia così grande , che lo
perfuafe di andarfene feco a cafa propria , poco lon
tana dai confini d'Imofchi , e trattatolo con tutta

la ofpitalità Nazionale , ed ubbriacatolo bene , lo


configliò di colcarfi per ripofare un poco • Intanto

effo corfe ad avvifare i Turchi , e per l'avarizia di


brufcar la mancia , confegnò l'amico nelle loro ma
ni che lo conduffero al Baſsà di Travnik . Il fra

tello di Socivizca , come puoffi ognuno immagina


re , fu tormentato da' Turchi per otto giorni conti
nui ne'modi i più barbari , ed i più atroci . Arriva
to agli orecchi di Sogivizca il cafo tragico del fratel
lo , e non effendogli noto precisamente il cafo , an
dò a prender le informazioni dal finto fuo Probati
me ,
DI SOCIVIZCA . 229
2

me , di cui il Padre con imponente gravità fenile


mafcherò il racconto in modo , che Socivizca refſtò
perfuafo , che neffun gli aveffe ufato tradimento .
Il Pobra time finfe allora di andarfene a prender un
caftrato dalla mandria , ch'era lontana , per far buo
na accoglienza al Sofivizca , ed era andato veramen
te a chiamar i Turchi di Duvno , dodici buone mi
glia lontani dalla fua caſa . Paffate parecchie ore del
la notte nè vedendofi mai comparire il caftrato
} Sofivizca , e tutti della famiglia del Pobratime fi
mifero a dormire . Ma non potendo mai addormen
tarfi Sogivizca , come chi prevede qualche malorcia ,
• fi levò in piedi , e volle accendere un lumicino , ma
non trovò del foco , perchè il Capo di cafa , che ſa
peva quello dovea fuccedere in quella notte lo avea
ammorzato , ed aſcoſe anche tutte le armi . Soţiviz
ca fi miſe in ſoſpetto , che colà gli fi ordifce qual
che tradimento , e con furia cominciò a rintracciar
le fue armi per la cafa , ma in vano . Chiedeva ad
alta voce , fe alcuno fapeva additargli , dov' elleno

fieno , e neſſuno rifpondeva ; finchè una vecchia con


maniera bruſca , ed intollerante gli diffe ‫ در‬Taci ba

59 lordo , e dormi : non rifvegliar la mia fami


» glia “. Sofivizca avea altra voglia che dormire . Te
neva per buona forte fempre feco tutto l'occorrente
per accender un lumicino , e quando fi accorfe lo

accefe . Interrogò di poi il Capo di cafa , dove fof


fero pofte le fue armi . Queſto finfe d'ignorare ; ma
la finta ignoranza gli cagionò la morte che a lui die
de Sogivizca con un'accetta colà trovata . Allora

una vecchia gli recò con fomma celerità tutte le


fue armi , ricuperate le quali fe ne ufcì di cafa , ed
in poca diſtanza fi era appoftato ad offervare dove
andava a terminare il tradimento del fuo Ofpite ,
quan
VITA
230
quando fenti tutto in una volta il calpestio de' ca
valli , fu cui v'erano i Turchi , che venivano a pren
derlo . Tornarono indietro però con fommo dolore di
non averlo trovato . Sociviz,ca tornò ad Imofchi .
Si ricordava il doppio tradimento del Pobratime
e non penſava ad altro , che alla vendetta . Do
po parecchi giorni uni fette compagni , con cui ſe
ne andò in tempo di notte ad abbrucciargli la cafa
ch'era di paglia , ove fi abbrucciarono diecifette per
fone di quella famiglia , rifugiatefi in quella fera per
fomma loro diſgrazia a dormir tutte in caſa . Una
povera Donna con un pargoletto in braccio era arri
vata fino alla foglia della porta , per evitar l' incen
dio , ma fu nel tempo fteffo da varie archibugiate in
fieme col pargoletto ferita , e uccifa . I Turchi non
erano certi chi foffe l'autore di quefto incendio , ma
il fofpetto non potea cader , che fopra Socivizca . Ir
ritati dunque da una vendetta così atroce fecero
contro di effe amariffime doglianze all' Eccellentiffi
mo General della Dalmazia , e fu fapientiffimamen
te ordinato , che gli fi doveffe fpianar la caſa , punir
i fuoi complici , ed una taglia di venti Zecchini a
chi lo ammazzaffe , e quaranta a chi lo prendeſſe vi
vo . Ceffata in Socivizca la fiducia di poter più vi
vere con la folita libertà a Imoſchi , pensò di diffec
car tutti i capitali del fuo negozio , prima ancora di
fapere il decreto contro lui emanato . Era in conti
nua agitazione per non poter effere certo del fuo de
ftino , ed uſava tutte le precauzioni poffibili per non
lafciarfi cogliere all'improvvifo . Ai quindici di Agoſta
l'anno MDCCLIV , in cui fece il fuddetto misfat
to , fi attrovava effo alla Fiera di Sign , da dove ve
dendo partir una compagnia • de' Crovati a cavallo ,
s'immaginò , "ch'ella poteffe andar di lui in traccia
laon
DI SOCIVIZCA .
231

laonde da lunge andava offervando verfo che parte


TCC
era diretta . E perchè fi fupponeva , che Socivizca a
veffe i fuoi efploratori , fi pensò di far prender a'
Soldati un altro giro di ſtrada , diverfo dalla comu
ne . Ma egli pel timore , trattandofi della propria vi
b ta , non fi fidava , che di fe fteffo , e congetturò ,
-2-33

che la compagnia de' Crovati andaffe certamente ver


fo Imofchi , che che per indiretto cammino . Allora
fenza altro indugio e'fi pofe a camminar alla difpe
1
rata , ed ora trammezzando le fpinofe Valli , ora i
dirupati Monti precedè l'arrivo de' Soldati a Imoſchi
1
a tempo di avvilar la famiglia , che raccoglieffe tutto
ciò , che v'era di meglio in cafa , e fi daffe ad una
1
veloce fuga . In tal modo nella fua cafa , che allora
! fu distrutta , non fu trovata robba di gran prezzo
Ma prevedendo Socivizca , che la fua dimora nelle
Tenute Venete potea recargli un fine funefto , giu
dicò configlio ben conceputo cangiar tofto Dominio,
e fi trasferì con la famiglia nello ftato Auftriaco a
Carlovatz verfo il fiume Zermagna . Era poco adda
tato quel luogo per feguitar a viver colla maſſima di
maffacrar i Maomettani . Socivizca fi era anche can

giato di molto . Viffe colà per tre anni non interi


con la fua famiglia , che componeva il numero di
altre cinque Perfone ( cioè due fratelli , la moglie ,
un figlio , ed una figlia ) fenza moleftar alcuno , e
avrebbevi forfe continuato così infino alla morte , fe
qualcuno , che poteva , per l'avidità dell' oro non lo
aveffe conſegnato in mano de' Turchi , unitamente
a' due Fratelli . Si dice , che pagò il fio chi fu capa
ce di una tal arbitraria confegnazione . Cento de ' Tur
chi ricevettero Socivizca co'fuoi fratelli a Cuc , paf
fata Udbina , ch'è verfo le parti del triplice confine,
e li conduffero al Pafsà di Travnik , che avea fatto
al
232 VITA

alquanti anni prima maffacrar un fuo fratello


motivo di cui Socivizca come vedemmo > fi addoſsò

la indignazione de' Turchi . Dopo effere ftati poſti in


prigione , ben cuftoditi Socivizca , ed i fratelli , fu
rono loro propofte due condizioni o farfi Turchi

o lafciarfi impalare . Effi , cui non ben piaceva que


fta ultima gentilezza , fi lafciaro più tofto circonci
dere , e Socivizca prele il nome d'Ibraim . I due fra
telli col tempo furono cavati dalla prigione , ed uno
di effi era fatto Agà , titolo di qualche onore preffo
i Turchi . Ma l'Agà ftimò meglio di rinunciar un
tal onore , e di fuggirfene : lo fteffo fece l'altro fra
tello . Allora il Pafsà fece raddoppiar i ceppi a Sofi
vizca con più gelofia , onde non gli rimaneffe fperan
za immaginabile di liberarfene . Fingeva Socivizca di
effere diventato un buon Turco , ma ciò non basta
va . Egli che nella prigione ifteffa orgogliofamente
parlava per lo avanti co' Turchi , erafi refo docile ;
ma neppur ciò era baftante per la fua liberazione .
Un giorno facendo i fuoi foliti dialoghi co' cuftodi
della prigione , diffe . ,, Non mi fpiace già di effere
‫ رو‬condannato in prigione : O' commeffo de' delitti >
,, e me la ò meritata . Ma la quantità del foldo fot
,, terrato ne' Monti , e dato ad impreftito a'miei Na
‫ رو‬zionali mi ftà folamente a cuore . Se il Pafsà vo
‫ رو‬leffe potrebbe ricuperarlo . E' certo , che ſenza
‫ رو‬di me non lo potrà riscuotere , poichè può negar
‫ رو‬ciafcuno di averlo avuto 39 . Le guardie con fom
ma premura riferirono quefto difcorfo al Pafsà . El
fo avaro per natura ( come lo fono comunemente i
Turchi comandò , che Socivizca fi conduceſse ſcor
tato da dieci Turchi da per tutto , ove additaffe il
denaro fotterrato . Palsò Socivizca per molti luoghi ,
ove diceva di aver pofto fotterra il foldo , e non fi
tro
DI SOCIVIZCA . 233

trovava mai quello , in cui fepolto foffe . Adombra


tifi i Turchi , ch'effo non volefse in fimil modo li
berarfi dalle loro mani , fiſsarono di andar feco lui a
Sign , ed ivi ben inceppato due Guardie co' fchioppi
fempre inarcati gelofamente , e giorno , e notte lo
cuftodivano . Furono date moltiffime Perfone in no

ta , da' cui Socivizca fi faceva creditore di groſse ſum


me di denaro . Al confronto egli avea troppo co
raggio per afserire , ma alla lunga fi trovava falfa o
gni fua afserzione . A ciò rimediava efso col dire di
averfi ingannato ne' nomi delle Perfone , e perciò
diceva che facessero chiamar dell'altre . In fimil gui
fa andò deludendo i Turchi per un meſe intiero
nè ciò faceva ad altro fine , che per trovar , ſe v' e

ra cafo , qualche ftrada di fuggire . Fu fcoperta a


lungo andare la fua malizia da' Turchi . Effi fecero
venire a Sign fua moglie co' due figli , un maſchio,
e l'altro femmina , ch' erano nel Contado di Zara
per condurli a Travnik anch' effi . Ma qual colpa a
veano gl'innocenti figli ne' misfatti del Padre , e la
mifera moglie in quelli del marito ? Tanto è · La
Giustizia Ottomana è così . Giunge la moglie co' fi
gli alla preſenza dell' Effendi , Capo de' Turchi , che
cuftodivano Socivizca . Qual oggetto di tenerezza " e

compaffione non è per efsa veder il proprio marito


carico di catene ? Le fi comanda , ch' ella bacj la ma
no al Comandante de' Turchi Ella ubidifce " fa lo

ſteſso fua figlia , e Socivizca foffre . Ma quando e’vi


de , che fi comandava a fuo figlio la ftefsa cerimonia
‫ دو‬allontanati di là , infuriato gli difse , non baciare
" la mano a quel cane " . I Turchi moftrando ri
morfo , e in atto quafi di domandare ſcuſa a Soci
vizca " dicevano che ciò fi commetteva per pura u.
fanza . Era il giorno ventefimo fefto di Novembre
G g nell'
234 VITA

nell'anno MDCCLVIII , quando fi ftabilifce di ri


condur Socivizca a Travnik . Si fa egli efcire di ca
fa ove abitava . I Turchi lo circondano . Uno di
effi gli fi avvicinò , per condurlo a mano . Socivizca
menò alcuni colpi di catena , e lo fece allontanare .
Pofcia gli diffe con voce burbera Credi tu anima di
39.
,, cane , che io fia Donna , che mi vuoi condurre a
,, mano ? " Montato poi da per fe folo a cavallo
non permife , che all' Effendi , ch'era il Comandan
te , acciò lo legaffe colla corda per di fotto alla pan
cia del cavallo fteffo . La moglie , e i figli furono
pofti a cavallo anch'effi . Gli abitanti di Sign , ve
dendoli in iſtato così deplorabile , fecer loro qualche
mica di elemofina . Quefta giovò più a Socivizca , co
me fi vedrà in feguito , che tutte le confiderabili
fumme di denaro , che avea depredato per lo avan
ti . Partì da Sign fcortato da' dieci Turchi , e per
maggior ficurezza da quaranta de ' noftri Panduri . Il
caritatevole Socivizca impiegò tutta la elemofina fa
>
tagli a Sign , nel far un'abbondante trattamento di
acqua vite per iftrada a' Turchi . Effi ammirano la
fua cordialità , e a forza de' brindifi alla fua falute ,
fi ubbriaccano a meraviglia . Oltrepaffati i Veneti con
fini fopra Bilibrigh , Socivizca finfe di patir freddo
е
domandò qualche cofa da copriri , e tofto gli fu portata
una Kabanizca vale a dire un feraiuolo . Effo aveafi pro
curato , non fo in qual modo , un coltello , con cui
andava tagliando poco a poco fotto la Kabanizca la
corda , che lo teneva al cavallo avvinta , e gli riuscì
di tagliarla tutta , fenza effere veduto da' Turchi
Giunfero quefti , riſcaldati più che mai dalla Rakia ,
verfo le ore ventiquattro alla Torre di Prologh

( poco diftante da Bilibrigh ) ove ſta ſempre un ap


poftamento Turco . Ivi nacque la contefa , fe dovef

fero
DI SOCIVIZCA . 235

fero fermarsi , o profeguire il viaggio , ma alla fine


fi appigliarono a quefto ultimo partito . Non furono
ancora lontani per due tiri di molchetto dalla Torre
di Prologh , che Socivizca precipitando per così dire
da cavallo , diè la catena ful capo alla Guardia più
vicina , e lafciandofi in ballia delle ftrade laftricate di
diaccio , fi profondò in un batter di ciglio in un
Vallone , e'l primo albero , che trovò , fotto lui fi
afcofe . I Turchi , che gli diero la caccia , ftimavano ,
ch'effo feguitaffe a fuggire , e fi erano inoltrati mol
to innanzi , ſperando pur di fentir lo ftrepito delle
catene . Intanto la notte fi annerì di più , e quando
parve a Socivizca tornò a ripaísare con tutta la quie
te avanti la Torre di Prologh , e per iftrade inufi
tate pofcia s'incamminò verfo i Veneti confini . Viag
giando pell'interno delle Montagne tutta quella ri
gidiffima notte , che fioccava la neve da una parte ,
fifchiava il furiofo Borea dall'altra , s'incontrò in u
na truppa di Lupi , che urlavano orrendamente pel
freddo anch'effi , e fuggito un pericolo cadde in un
peggiore . Si accoftò al primo albero per arrampicar
vifi fopra , ma il pefo delle catene lo ftrafcinava all'
ingiù . Queft' erano le fole fue armi , e con quefte
già fi apparecchiava alla pugna , e alla difefa
gli antichi Eroi , che combattevano co'rami , e tron
chi d'alberi . Ma che ? I Lupi gli paffarono poco da
lungi , fenza fargli alcun male . Ecco come fi verifi
ca quel proverbio , che un lupo non mangia mai dell'
altro . I Turchi pieni di rammarico , e di vergogna
per averfi lafciato fcappare dalle mani Socivizca al

novo Sole lo rintracciarono per tutte le parti più


fecrete del bofco , ove ragionevolmente fi poteva cre
dere , ch'egli foffe celato , ma difperato vedendo il
cafo di trovarlo , conduffero con effi loro fua moglie,
Gg ed i
2
236 VITA

ed i due figli al Paffà di Travnik . Fecero ai figli ab


bracciar la Fede Maomettana , ma non fu mai caſo
di perfuader la loro Madre . Una delle figlie di So
civizca parve così vezzofa , e bella ad un Turco , che
la prefe per moglie , dicendo , non è giusto , che sì
bel fangue fi perda fra' Morlacchi ! Qualche Italiano ,
che conduffe feco una delle noftre Morlacche fi fen

ti far lo fteffo epifonema . Chi è più barbaro il Tur


co , o l'Italiano ? Torniamo a Socivizca . Inteſo , ch' eb
bero i Morlacchi il fuo fcampo , coniarono una can
zone in lode di quefto valorofe Eroe della Nazione .
Io l'avrei trafcritta volentieri qui nel fine , fe mi fol
fe riuscito di poterla aver tutta intiera , non ad altro
oggetto , ma folamente perchè fi vedeffe , come i Mor
lacchi noftri fenz'aver mai ftudiato di Poeſia , e ſen
za neppur faper leggere , fanno compor de' verfi , cui
quando non fono alterati da varie bocche per cui
paffano , non manca una dovuta fillaba , nè oltre
a ciò qualche felice lampo di fuoco d'immaginazio
ne .Il Paſſà di Travnik irritato a maggior fegno del
la burla , che gli fece Socivizca dopo tante cautele
"
ufate in cuftodirlo , e molto più ftimando un tal fuc
ceffo , come vituperio eterno al nome fuo , riſolvette
nell'animo di volerlo riavere ad ogni cofto , o vivo .

o morto . Spedì fubito ambafcierie all' Eccellentiffimo Si


gnor Carlo Contarini in allora General della Dalmazia
"
dimandandogli quefto Uomo , e in certo modo facen
dogl'intendere , ch'era fuo obbligo di reftituirlo . Ma
il prudentiffimo Generale rifpofe di non faper dove
fia Socivizca , e che le Guardie Turche , che lo avea
no in mano , dovevano cuftodirlo meglio , e fece i
noltre loro comprendere , quanto irragionevole foffe
la loro ricerca , per averfelo lafciato fuggire nel pro
prio Stato , e finalmente , ch'egli non poteva effere

ga.
DI SOCI VIZCA . 237

garante della loro poltroneria . Allora gli Ambaſciato


ri Turchi cominciarono a sfogarfi contro i noſtri po.
veri Panduri , facendoli comparire preffo l'Eccelentif
fimo Generale , come complici dello fcampo di Socivizca .
Per contentar in parte la calunnia degli oftinati Otto
mani , fi diede qualche legero caftigo a quefta gente ,
che poi fi fcoprì non aver colpa veruna . Ma Socivizca
non abbaſtanza pago di efferfi liberato egli folo dal
le mani de' Turchi di continuo penfava alla libera
zione della moglie , e de ' poveri figli . Queſta era l'u̟
nica fua cura , per metterli poi a vivere in iftato
tranquillo . Fece più volte intendere al Pafsà di Trav
nik , ch'effo era rifoluto di non dar ulterior impac
cio a'Turchi , purchè gli fi lafciaffe la moglie , ed i
figli ; ma il Pafsà fe ne rideva delle fue propofte , e
s'inferociva di più , anzichè divenir mite . Socivizca
volle provar di perfuaderlo con lettere , e tra le al
tre , gli fece fcrivere una a un di preffo del feguen
te tenore . "" O' udito dire , o Pafsà della Bofnia "

‫ دو‬che ti lamenti della mia fuga . Io ti dimando , nel


‫ دو‬cafo mio , che avresti fatto tu ? Ti lafcierefti lega
,,
‫و‬ ‫ د‬re a guifa delle beftie vili e condurre volonta

‫رو‬ riamente da Perfone , che arrivate a un certo ter


" mine , fecondo ogni probabilità 2 ti doveffero dar

" la morte? La Natura infegna a tutti di sfuggirla .


"" Io che ò fatto di più , che fecondar le fue leggi ?
"2 Ma qual delitto ànno commeffo , o Pafsà , mia
,, moglie , ed i miei figli , che contr' ogni giustizia
"2 e ragione li trattieni fchiavi preffo te ? Credi for
" fe di rendermi più docile con ciò ? T'inganni . Mi
‫دو‬ rendi più fiero . Ma fenti : tu potrai sfogar la rab
‫ در‬bia fopra di loro , e non faratti di veruna utilità ;
,‫ג‬ io sfogherò l'odio contro i Turchi fudditi tuoit
?? e ti fervirà di fommo pregiudizio . Deh ! rendimi ,
,, ti
238 VITA

"> ti prego , il fangue mio . Ottienmi perdono dal mio


,, Sovrano , e non ti rammentare delle paffate in
,, giurie . Io lafcierò in pace i fudditi tuoi " e po
" tendo fervirò loro anche di fcorta . Se mi neghi
,, quefta grazia , alpetta da me tutto ciò che può
,, far un difperato . Unirò de'complici , diſturberò il
,,
‫ دو‬tuo commercio ; fpoglierò i tuoi mercanti e da
,, questo punto in poi , fe non mi abbadi , fo vo

‫ رو‬to folenniffimo di maffacrar quanti Turchi mi ca


,, piteranno alla mano " . Non è decoro di un Paf

sà badar a lettere di un affaffino di ſtrada , ma egli


non rifletteva alle confeguenze . Socivizca vedendofi
in certo modo derifo dal Paísà , cominciò a sfogarfi
fopra i fuoi fudditi , per non mancar al voto .
ni dunque per la prima volta dopo lo fcampo a ven
ticinque compagni , e andò verfo Serraglio , molte
giornate al di là de ' Veneti confini . Ivi affali una
Caravana di cento cavalli , e fettanta uomini . Ufa

rono tutti prudenza in veder Socivizca con tanti fe


guaci , e furono prefti a voltar le fpalle . Un Ebreo
folo rimafe uccifo , che non feppe fuggire dalla con
fufione forfe di aver previsto lo fpoglio di una pro
pofitata fumma di fuo denaro , che portava la Ca
ravana . Socivizca co'fuoi compagni prefero dennaro
e robba di quefta Caravana , quanto ciafcuno poteva
portar in doffo , fenza che gli daffe un grave inco
modo il peſo . E perchè la Sereniffima Repubblica di
Venezia non aveffe da garantire i fuoi bottini ed
uccifioni fatte a' Turchi , non v'è mai ftato efem

pio , che Socivizca abbia fatto ftrage di effi loro nel


le Venete Tenute . Effo , ch'era ftato fuddito di tut
te , e due le Potenze , Ottomana , e Veneta , cono
fceva a puntino qual differenza paffa dalla barbarie ,
ẹ Tirannia della prima alla dolcezza › ed umanità
della
DI SOCIVIZCA . 239
della feconda . Ma effo era anche molto fcaltro . Non
12_004

faceva mai del male a chi fapeva , che può nuocer


gli . Tale pell'ordinario è la maffima di tutti gli Ai
duzci . Ma ciò , che non ànno gli Aiduzci , poflede
2

va Socivizca . L'accortezza del fuo ingegno , la dire


zione , e la fveltezza vale vano più , che de' fuoi com
pagni la forza . Effo infultava i Turchi in caſa de'
Turchi fteffi , che non fanno effere valorofi , che a
cafa propria a guifa de'cani de ' noftri Morlacchi s'

è lecito di farne il paragone . La ftrepitofa rotta , ch'


e' diede alla già mentovata Caravana , non fece ſtar
per altro oziofi i Turchi , che vollero faper di lui .
Si cerca Socivizca pe' Monti , Socivizca pe' piani , So
givizca per Valli , Soçivizca per entro i bofchi , e So
civizca paffa per mezzo delle loro Città , e mercati •
Effo , ed i fuoi compagni fi aveano procurato de ' Tur
banti alla Turca , che portavan feco , e fe li poneva
no in capo , quando volevano paffar per Turchi .
Con quefta trasformazione unitamente a qualche pa
rola Turca , che fapean balbettare mangiarono nel
centro del mercato di Serraglio , ed era ben giufto ,
che fi cibaffero quelli , che ftettero ore ventiquattro,
e più a digiuno . Se poi i Turchi fi accorgevano di
quefte loro trasformazioni , il loro efterminio era qua
fi certo . Ma chi li à da fuppor tanto temerarj di
paflar in truppa per mezzo i mercati de' Turchi ?
Partito Socivizca da Serraglio co' fuoi compagni arri
vò in alcuni giorni a Dragovich fette miglia più
fotto le forgenti della Cettina , ricovero di un Con
vento de' Calogeri , e ricapito di tutti gli affaffini di
ſtrada . ( a ) Ivi lafciò ad un Calogero , nomato Ge
na

( a ) Tuttochè i Calogeri non abbiano rimorfo di dar rifugio


agli
240 VITA

nadia la porzione del fuo bottino , ch' era fempre


maggiore di quella degli altri , per effere ftato egli
l'Arambafsà , o fia Capo degli Aiduzci . Speffe fiate
Socivizca fi divideva da'fuoi compagni , ed alle volte
per mefi interi non fi fapeva di lui . Ciò faceva cre
dere a' Turchi , che foffe già morto . Ma Socivizca
non afpettava altro , che la profpera occafione di mal
facrarli , e quante volte non fi efpofe effo folo con
tro due tre , e perfino quatro Turchi ? Le meraviglie,
che di lui fi contavano tra' Turchi parevano incredi
bili , e fi era relo molefto a tal ecceffo , che i Tur

chi fteffi fupplicavano il Paffà di perdonar a quefto


Uomo , e lafciargli in libertà la famiglia . ,, Uuoi tu ,
dicevano effi al Pafsà , che fi fpenga la Fede Mao
mettana? Il Paffà però oftinato non dava ascolto
alla dicerie altrui , e per la fua oftinazione intanto
foffrivano i fudditi fuoi di effere maffacrati . Era im

pedito il commercio , e neffuno con libertà poteva


eſeguire i propri intereffi . Ma le moleſtie di Socivizca
.. non

agli affaffini , nullaoftante offervano inviolabilmente il digiuno',


e non mangiano altro mai , che latticinj , e pefce . I Morlac
chi che per mal fondata opinione credono quafi delitto man
giar delle uova di Venerdì , e Sabbato , fe ne ridono de' Ca
logeri , perchè non mangian polli , mangiando uova , mentre
dicono effi , quefto è un mangiar i polli in erba , e non man
giarli naturi . I Calogeri di Dragovich fpecialmente per le
buone Trote , che fi pefcano nella Cettina › mangian quafi
fempre pesce , e ciò danno ad intendere di far ad oggetto di
mortificarfi col cibo , e per viver più fobrj , e più cafti . Ma s'
è vero , come vogliono alcuni Fifici , che il peſce fia più to.
fto atto alla generazione , fi può dir col celeberrimo Montef
quieu , che i Calogeri noftri operano contro la mente de lo
ro Iftitutori .
DI SOCIVI Z C A. 241

non eranfi folamente refe intollerabili agli Ottomani ,


bensì portavano graviffime , e difpendiofe confeguen
ze anche allo Stato Veneto . Era egli quafi divenuto
la forgente di fanguinoſe turbolenze tra' confinanti .
E chi non fa , che da quefti piccioli principj ànno
di fovente origine le guerre ? Qual importante og
getto non era dunque quello di aver Socivizca nelle
mani ? Ad ogni ricorfo degli Ottomani , fi crefceva in
Dalmazia la taglia per la fua tefta . Erano ben note
a lui quefte premure , pur nullaoftante non ceffava
di affaffinare i Turchi . Correva l'anno MDCCLXX
in circa , che un certo Acia Smaich , creduto un fe
rociffimo Eroe fra' Turchi , fi andava vantando che
Sofivizca non era capace di accettare la fua disfida
faccia a faccia . Socivizca non foffriva tanto orgoglio
in un Turco . Era un giorno con fei de' compagni a
a Ticevo , luogo poco diftante da Glamoc nello ſtato
Ottomano , quando incontrò una Caravana di dieci
Perfone , in cui peravventura vi era lo Smaich con
un fuo fratello . Socivizca non cangiava in un Regno
un incontro così felice . L'Acia Smaich tofto che vide
Socivizca , gli fparò contro un' archibugiata , che lo
colpi in mezzo il fronte . Ma o che la forte erafi di
chiarata per Socivizca , o che il deſtino avea così fta
bilito , o che il fuo cranio era molto duro , la palla
di piombo , in vece di fminuzzarlo , ed internarfi
non fece altro che radergli per così dire la cute , e
lafciargli un picciolo fegno . ,, Fu mia fortuna , nar
‫ دو‬ravami Socivizca • di aver in quell'iftante alzato il
,, capo portandolo all' indietro per offer var i nemi
" ci . " Infuriato allora prefe così ben di mira il fuo
nemico Smaicb , che li fece entrare una palla di piom
bo nella canna del fuo fchioppo , ( prodigj che fi rac
contano quafi fempre nelle zuffe de' Criftiani co'Tur
Hh chi )
242 VITA 1 :

chi ) ed una nel capo , che morto lo fè cader per


terra . Uccifo un Turco sì valorofo , fi raccomandaro
no ai piedi loro gli altri Turchi , cinque de' quali
non potero sfuggir la morte per la caccia , che lor
diero Socivizca , ed i compagni . Ottenuta la vittoria
e fpogliata la Caravana del meglio , che avea , fi tra
vesti Sofivizca con i compagni , facendo che ognuno fe
ne giffe feparato . Così operava egli per fottrarfi alla
moltitudine de' Turchi , che di lui andavano in traccia , e

mentr'effi cercavano una partita di Aiduzci , non paffava


loro per la mente di badar ad un folo individuo . I Morlac
chi noftri , avute le nove del pericolo di Sogivizca , edel
la fua valorofa difefa , non mancarono anche queſta
volta eſercitar i loro talenti poetici nel comprogli una
Eroica canzone . Dopo quefto fatto Sogivizca fe ne
ftette quieto per due mefi in circa : unitofi pofcia a'
quattordici compagni andò fopra Moftar , è ftando
con effi all'ombra di un albero , offervò camminar da
fungi due Turchi per iftrada . Erano di parere i fuoi
compagni di andar in quattro ad affalirli . Quefta opi
nione fembrò vile a Socivizca, e fi oppofe dicendo
bafto io folo . 95 S'inviò verfo i due Turchi fem
pre col guardo fiffo in terra . Effi gli chiefero la ra
gione , perchè con tanta diligenza guardava in terra?
Dolendofi effo rifpofe . ,, In 8 questo punto quel las
‫ دو‬drone di Sogivizca mi à tolto a viva forza con un
,, un fuo C compagno due de' miei cavalli , e vado of
,, fervando , fe poffo rinvenirne le traccie " . I Tur
chi moffi a compaffione di quefto finto infelice , e
per l'odio , che nutrivano contro Sogivizca , comin
ciarono anch ' effi a rintracciar i cavalli e mentre
guardavano in terra , Sogivizca con uno fparo di pi
ftola ne ammazzò uno , e con la fciabla l'altro con
tanta celerità , che neppur gli permife di metter ma
no
DI SOCIVIZCA . 243

no alle armi , per porfi alla difefa . Pochi giorni do


po a quefto fattarello fi uni a venticinque compagni ,
e andò all'affalto di una groffiffima Caravana ? che

partiva da Ragufi per la Turchia portando molti Vi


felini , ( a ) e felicemente gli riufci fenza troppa fa
tica di fpogliarla , maffacrar diecifette Turchi , e con
dur feco tre de' vivi . Giunto Sogivizca al primo bo
fco , due di queſti vivi com'erano ne impalò , ed
al terzo lafciò l'incombenza di girare gli fpiedi , e di
arroſtirli , Quando furono bene arrofti , tagliò le loro tefte,
e le confegnò al Turco , che le arrofti , imponendogli di
portarle a Travnik al Pafsà , facendogli noto che

fe non gli lafcierà i figli , e la moglie, farà lo fteffo


con quanti Turchi gli fi preſenteranno 5 . ed "2 oh

quanto , foggiunfe , fi accrefcerebbe la mia gioia ,


" fe mi riefciffe di far la fteffa funzione al Pafsà
53 medefimo ! " I fuoi compagni credevano ben fat
to , che fi ammazzaffe anche il terzo Turco , ma
» no diffe Sogivizca , è fempre meglio , che refti
,, qualcuno , che fappia riferire a' Turchi , quanto fia
,, mo noi capaci di fare . " Così , allora quando i
Cartaginefi voleano maffacrare tutti i Romani nella
famofa battaglia di Canne , penfava l'accorto Ani
bale effer meglio lafciarne parecchi , perchè alla Pa
tria portaffero l'annuncio della disfatta del loro E
Hh 2 fer.

( a ) Vifclini fono monete di Ragufi , che corrono un Ducato Veneto


di argento, e cinque foldi all'incirca che non contengono il valore di
un quarto di Filippo , per quanto fu offervato dopo replicate ef
perienze Il nome che portano pare che dinoti la loro fce
Îerata qualità , poichè vifclini corrisponde quafi àl dir cagno
lini . Questa moneta fi fpaccia molto nello Stato Ottomano ,
e menfualmente n'efce di Ragufi una fumma , per quanto di
cefi , confiderabiliffima .
244 VITA T

fercito , e del valore de' Cartaginefi . Dopo due ore


all'incirca d'intervallo , che fu fparfa la nuova fra'
Turchi del fatto barbaro , ed inumano di Sogivizca "
fi unirono genti da tutti i contorni , e a piedi , ed a
cavallo gli uni pe' monti , e gli altri pe ' piani ſi mi
fero ad infeguirlo . Socivizca , che non mai ciò s' im
maginava , fù trovato in un bofco con tutti i com
pagni , che fi diedero uniti ad effo ad una velociffi
ma fuga . Non fi ftancarono i Turchi però di dar
loro la caccia , ed oltre cinque feriti , ne restò uno
morto degli Aiduzci , cui femivivo ancora il proprio
fratello tagliò la tefta , perchè non aveffero i Turchi
la compiacenza di conficarla fopra un palo in fegno
d'infamia . Si falvarono gli Aiduzci a Metcovich nel
Primorie , infino a dove furono fempre infeguiti da'
Turchi . Effi deggiono molto alle loro gambe , per
aver loro quefta volta procurato lo fcampo . Socivizca
fi divife dai compagni . Il folo penfiere de Turchi
era di trovarlo , ed ucciderlo . In Dalmazia era anco
ra meno ficuro , che in Turchia . Effo paffava de'
mefi intieri ne' più orridi ripostigli delle Caverne in
una perpetua folitudine . Speffo languiva dalla fame
pel timore di non effere veduto entrare , od ufcire

delle caverne fteffe , per procacciarsi il vitto . Dire


fti tu , che queſto è un' Eremita , anzichè un' affal
fino di ſtrada . Di quando in quando però non po
tea a meno di non andar a trucidar qualche pajo de
Turchi . In quefto frattempo il Pafsà di Travnik
per aver tiranneggiati troppo i fudditi fuoi , e per a
verfi ideato di faccheggiar il Moftar , fu chiamato a
Coftantinopoli , ove fi crede , che gli fia ftato reci
u
fo il capo . Avea quefto Pafsà , detto Kukavizca .
na bella moglie , che in tal'incontro era gravida . Ef
fo la cedette ad un'altro Turco col patto , che quel
la
DI SOCI VIZ CA. 245

la créaturina , di cui era incinta , fi doveffe procla


mar col cognome del Pafsà fuo Padre . Pareva a Soci
vizca , che colla mutazione del Pafsà , effo doveffe ri .
cuperar la fua famiglia , ma non yi fu mai cafo
Dopo le molte infruttuofe eſperienze , nell' anno
MDCCLXII fi rivolfe al feguente gioco di tefta . E'
permeffo di vagar liberamente per le Città Ottoma
ne ai foli Calaicie , ( che fomigliano a que ' che vol
garmente diconfi Miffinefi ) cui è lecito di vender
feta , ed altre bagattelluccie di quefta forte . Ciò era
ben noto a Sofivizca . Eflo dunque vefti uno de' fuoi
compagni da venditor di feta , e provvedendolo fuf
ficientemente di mercanzia di questo genere , lo in
viò a Travnik . Frattanto più lentamente Sogivizca
erafi incamminato con altri quattro compagni per

altra ftrada , per afpettar l'efito in diftanza di tre , o


quattro miglia da Travnik . Non fo per qual acci
dente i compagni lo abbandonarono , ed ei s'incon
trò co' tre Turchi , che cominciarono a fofpettare
e rimbrottargli , ch'egli è un Aiduco . Socivizca , quan
do fi vide in quefto imbroglio , e che trovava poco
ficuro lo fcampo , cominciò fcufarfi , e dir che in pro
va di non effere Aiduco , effo andava verfo la Città
di Prujazc , ch'era poco diftante . I fofpettofi Turchi
differo ‫ ور‬eh bene ! andiamo in compagnia " . Soci
vizca s'incamminò con effi loro . Arrivati i Turchi

ad un'acqua ſmontarono da' loro cavalli per diffettar


li . Socivizca allora , contro ogni loro afpettazione
sfoderando la Scimitara tagliò la tefta ad uno di ef
fi e rinovando il colpo , fece lo ſteſſo ad un altro ,
ch'erafi rivolto per veder cofa è fucceffo . Il terzo e
ra divenuto immobile a foggia di que' uccelli " che

vedendo lo Sparviere non fi muovono più di luogo ,


Sociviz.ca , prefolo per mano , lo conduffe in un bo
fco
246 VITA .

fco , ed elaminatolo degli andamenti de' Turchi , lo


ammazzò . E non contento di averlo ammazzato la

tagliò in pezzi , e come un cane arrabbiato dava de'


morfi nella carne del morto , non credendo mai di
sfogar abbaſtanza la vendetta , e l'odio , che avea co
Turchi . Frattanto lo fopraggiunfero i fuoi quattro

compagni , e quello ch'era andato a Travnik a lun



go gire per la Città colla fua mercanzia , s'incon
tro nella moglie di Socivizca , e fecegli paleſe il vo
ler del fuo Marito , e com'effo dovea condurla fuo
ri di notte unitamente a fuoi figli . La moglie di so
civizca piena di giubilo per una nuova , così inaſ
pettata , andò ad avvertire fua figlia , conſigliandola
di venir feco ; ma la figlia , che avea guftati i piace
ri del matrimonio Maomettano 2 rinunciò di andar
fene . Sua madre allora conduffe feco folamente ilfi

glio , e col compagno di Socivizca efcì in tempo di


notte fuori della Città di Travnik . Socivizca , che in
poca lontananza ftava co' quattro compagni ad afs
pettarla , reftò forprefo dalla confolazione di veder
la moglie ; ed il figlio , quai conduffe a Dragovich
fuo folito rifugio , ove lafciò il figlio fotto, la tutela
di un Calogero , che gl' infegnò in feguito leggere , c
"
Il giorno feguente non attrovandoſi più a
fcrivere .
Travnik la moglie di Socivizca , i . Turchi credette
ro , ch'effo foffe l'autore di un si famofo ratto , ch

era probabilmente qualche cofa di più pericolofo di


quello di Orfeo , che fe n'era gito all' Inferno per
prender fua moglie Euridice . I Turchi veramente
non fono Diavoli , che incantano ; ma avrebbono cer

tamente faputo ammazzare l'autore , fel'aveffero col


to ful momento , che conduceva via la moglie di So
civizca Indiſpettiti più per questo fatto che per
tutte le fue infolenze , $ per lo avanti ufate a loro 2
ri
DI SOCI VIZCÀ . 247

ricorfero all' Eccellentiffimo General della Dalmazia


1 inſtando ne' modi più urgenti , acciò lo faceffe pren
dere , e ammazzare . Ma come fi può prendere od
* ammazzare un uomoin un luogo , dove nol v'è ? I Tur

chi lo volevano in Dalmazia , e fempre fi udivano


fuccedere le fue ruberie in Turchia . Era il nome di
Socivizca divenuto così terribile preffo i Turchi , che
come ifanciulli di tutto tremano nelle tenebre ,
come i ſuperſtiziofi , che credono di vedere fantaf
mi , o fpetri , che fi fingono colla loro immaginą、
zione , così i Turchi credevano di aver fempre Soçi
vizca avanti gli occhi . Ma la forza degli Ottomani
non potè venir a capo di aver nelle mani uno , che
gl'infultava entro i proprj confini ? La fcaltrezza con
6
cui fi diportava Socivizca faceva riuſcir fempre vani
tutti i loro tentativi . Un giorno era capace di am
mazzar un Turco in un luogo i ed un' altro effer

ne per cinquanta miglia difcofto . Viaggiava di not


te , e ripofava di giorno , e nel giro di dieci gior
i "
ni fcorreva alle volte più centinaja di miglia . Quà
faceva uno fpoglio , e là un' affaffinio , e men
tre fi andavano divulgando le fue prodezze per ogni
*
parte , fi fofpettava talotta , che elleno foffero di pure
chimere . In tal guifa non fi fapeva mai dove cercat
quefto Proteo , che cangiava ad ogn' iftante fituazio
ne . Faceano la ronda le Guardie Turche pe' Monti
sì di notte , che di giorno per cogliere , fe foffe pof
fibile , quefto nocivo animale , ma fempre in darno .
Eravi un Turco nomato Curbek , che per isprezzo da
va il nome di ftanislava a Socivizca . Puoffurbacco !

Simil oltraggio Socivizca non poteva foffrire , e freme


va dallo fdegno , per non poterfi vendicare . Ma in
contratifi una volta a calo Socivizca con fei foli com
pagni , e Curbek con venti , fi azzuffarono fieramente ,
e qua
248 VITA

e quattro de' compagni di Curbek rimaſero morti , effo


ferito , e gli altri te ne fuggirono . Dalla parte di So
civizca due compagni furono folamente feriti . Qual
infamia non era quefta per lo nome Maomettano ,
che un'Aiduco con alquanti compagni li malttrataſſe
in fimil guifa? Qual onore , e qual premio non ſi a
cquiſtava chi aveffe ammazzato Sofivizca ? Si trovò
uno fra' Turchi , chiamato Vilembegb , che inviò una
lettera a Sogivizca , conceputa in quefti termini . ,, Tu
che ti vanti di effere il diftuttor de' Turchi , vieni,
ſe non fe' femmina alla disfida meco . lo t'invito ,
‫ دو‬come più ti piace o folo a folo , od unito a forze
uguali alle mie . " Socivizca , che fi vedeva invita
to in modo così orgogliofo da un Turco , radunò do
dici valorofi compagni , nè defiava altro che il mo
mento d'incontrarsi con Vilembegh , ed in vece di
afpettarlo al luogo ftabilito , lo attefe in un altro .
Vedendo il Turco che Socivizca non era al luogo
patuito , andavafi pavoneggiando , e diceva che fi era
nafcofto al fuo valore . In quefto frattempo fi pre
fentò Socivizca co' fuoi dodici compagni contro Vi
lembegh , che ne avea quaranta ; ma il numero delle
Perfone non ifgomentò punto Socivizca nè gl'ifpirava
la viltà di tornarfene addietro . Si appoftò co'ſuoi in
una infelice fituazione , fendo circondato da ogni par

te da' Turchi , ricorse però anche in quefta occafione


"
ad un belliffimo ftratagemma , ed è che tutti gli
Aiduzci fi afcofero dietro gli alberi , e le loro berette
in qualche lontananza mifero fparfe quà , e là all'in
torno . I..Turchi dirigevano le loro archibugiate alle
berette ( a ) , e nulla oftante > che molte vedevano

fpe

( a ) Quefti fatti fembrano Romanzefchi , ma la neceffità , l'


entu
DI SOCI VIZCA . 249

fparire fi vedevano venire le fchiopettate dalla N par


te degli Aiduzci , che ammazzorono otto di loro . I
Turchi allora prendendo in certo modo per Iftrego
ni gli Aiduzci , fecondo il folito voltarono le fpalle ,
e Vilembegb quel campione , che tanto fi decantava
reftò ferito in un braccio , e fe non fuggiva ne' Ve
neti confini nel Territorio di Knin , Socivizca lo am.
mazzava , come un vil poltrone . Il fuo coraggio di
moftrato in queſta occafione unitamente a' molti fat
ti precedenti gli conciliarono la ftima , l'ammirazio
ne , e l'amicizia di alcuni Turchi > che più volte
gli fpedirono de' prefenti . Una fanciulla Turca , che
udiva rifuonare per le bocche il nome di Socivizca ,
credendo forfe ch' egli doveffe effere valorofo in a
more , come lo era nelle armi , volle faríelo Probati
me , e gli donò in fegno di amicizia una Marama

fpecie di aſciuttamano ricamato di oro alle due eftre


mità del prezzo di dodici Zecchini all' incirca . So
civizca avea per Probatime anche un Turco . Ordi
nò a quefto dodici Kabanizce e buon veftito di

panno per dodici Perfone . Si ftabilifce il giorno ,


ed il luogo in cui Socivizca doveva andar a prende .
re queſta robba . Il fuo Probatime Turco palesò l'ac
cor

entuſiaſmo della gloria , l' amor della vita che dominano ne


gli Aiduzci , li fanno diventar ingegnofi per forza . Le Opan
ke , cioè le fcarpe degli Aiduzci nella punta finiscono con
una fpecie di becco all' insù . Quando fono le nevi per terra ,
fi fanno effi le fcarpe co' becchi in fu sì dalla punta de' pie
di che dalla parte delle calcagna , acciò i nemici non poffano
rinvenir le loro traccie . Queſto è aver la finezza a un di
preffo fimile a quella di Caco , che rubò i Bovi ad Ercole , e
Atrafcinolli nella fua Caverna per la coda .
I i
250 VITA

cordo ad un altro Turco ancora . Coftui lo ripreſe for


temente dicendoli 39 Tu Maomettano vuoi dar la

,, contribuzione ad un Aiduco Criftiano ? Vigliacco


59 che fei! Ricordati di finger di eleguir il tutto
‫ وو‬ed uniti ad un numerofo ftuolo di Perſone an
,, dremo ad affalir gli Aiduzci , e fe farai altrimen
,, ti , io ti accuferò al Pafsà . " Infelice amico di

Socivizca ! O doveva divenir traditore , od aſpettarfi


una morte ficura . Si determina al tradimento . Al

giorno ftabilito Socivizca in poca diſtanza da Glamoz,


giunfe nel luogo affegnatoli dal fuo Pobratime , E
com'effo non fe ne fidava intieramente " andava of

fervando , fe gli veniffe tefa qualche infidia , e tutto all'


improvvifo vide alla lontana una molitudine de' Turchi .
I compagni di Socivizca volevano fuggire , ma effo li difua
fe . ,, Se diffe Sociviz.ca , noi fi diamo alla fuga , l' in
,, contro de Turchi è certo , e la fuga è dubbioſa .
97 Procuriamo d'ingannarli in qualche modo . Appo
ftiamofi in un fito diverfo da quello , che abbia
,, mo ftabilito coll' amico Turco . All' improvviso fi
52 affacciaremo contro loro , fcaricando i noftri archibu
,, gi . Effi vedendo in noi tanta franchezza , s'inti
,, moriranno , nè fi perfuaderanno mai , che in sì pic
numero
‫ رو‬ciol 5 come fiamo noi , poteffimo effer i
,, primi ad affaltare . Quefto inganno gli porrà in fu
»
, ga , e quefto è l'unico mezzo di falvare le noftre
39 vite . Così fu fatto . Tefero l'imbofcata alla
numerofa flotta de' Turchi , che venivano ad affal
tarli , e quando mai eglino non fi penfavano , Socivizca ed i
fuoi fcaricarono contro ad effii loro archibugi , e ne am
mazzarono otto in una volta . I Turchi vedendo quefta co
fa inaspettata , fi mifero afuggire , ma pochi de' più corag
giofi tra effi rimafero per azzuffarfi cogli Aiduzei , iqua
li per parte loro appigliaronfi pure alla fuga . Ēra
vi
DI SOCIVIZCA . 251
vi un Turco a Cavallo con la fcimitarra in mano "

cui riuscì di fopraggiugnere Socivizca , che s'era rifu


giato dietro un' albero , girandoli fempre attorno , in
feguito dal Turco fteflo , e per la ftanchezza ful pun
to già di divenir vittima del nemico , fe fuo fratel
lo con una ſchioppettata non lo ammazzava . Supe
rato sì grave riſchio Socivizca pafsò co' fuoi com

pagni nelle Venete Tenute , e quantunqu ' egli foffe


Greco di Religione , fece proponimento di non far
mai più amicizia co'Greci , nè co' Turchi recando

fegli a memoria il fine funefto di un fuo fratello

per effere ftato tradito da un Morlacco Greco , ed il


pericolo , in cui poco anzi era effo incorfo per lo
tradimento di un fuo Probatime Turco . Effo viffe

dopo ciò per alquanto tempo in fomma quiete , ma


penetrato avendo che una groffa Caravana dovea

paffar da Sign in Turchia , fi unì a dieciotto com


pagni , e andò ad incontrarla fopra Bilibrigh . Era la
Caravana fcortata da cento , e più Turchi , onde So
civizca non le diede alcun impaccio , ma incontrati
in altra parte due Turchi , vivi li tagliò a pezzi .
Era un anno all ' incirca dopo la fatal epoca del
MDCCLXIV , che dominava la pefte nel Territorio
di Sign , quando molti compagni di Socivizca i più
forti , ed i più valorofi parte nello Stato Veneto , e
parte nell' Ottomano furono prefi , ed uccifi . Una
tal mancanza perfuafe Socivizca di ritirarfi negli Sta

ti Auftriaci verlo il Fiume Zermagna . Ivi flette un


anno poco più , poco meno , fenza che mai i Turchi
aveffero di lui contezza , e già univerſalmente era

fuppofto in parti molto lontane . Si trovava egli nul


Jadimeno in tutti gli aflalti delle Caravane in que
to frattempo occorfi , ma il fuo nome più non cor
reva, ed era Capo divenuto Zuanne Bufich detto

I i 2: Rof
252 VITA

Roffo , che vive al giorno prefente , e molto molefto


fino a già parecchi mefi a Turchi fi è refo , ed a'
Morlacchi del rito Greco ugualmente , per la folita
difcrepanza , che paffa fra' Morlacchi del rito Lati
no , e quelli del Greco ( a ) . Il foldo , che aveva
ingiustamente Socivizca e con violenza depredato
a'Turchi , lo avea dato a diverfi del Contado di Za.
ra , perchè lo impiegaffero in mercatura , e con ciò
viveva fenza grande affanno . Credeva , che di lui
più non fi cercaffe , e perciò fi facea lecito paffar
fpeffo dalla Zermagna a Oftrovizca , e nel resto del

Contado di Zara , ove fi poteva adattar beniffimo co


caratteri , e Religione di buona parte di quella gen
te , che fendo arrivata colà da Monte-nero , confer
van molti di effa , oltre il proprio cognome quello
di chiamarsi Montenegrini , come in alcune altre par
ti della Morlacchia . Penetrata ch' ebbe l'attentiffimo
vivente Collonello del Territorio di Knin Stefano
Nakich la dimora di Socivizca nel Contado di Zara
in efecuzione delle Sovrane deliberazioni , mandò un'
Arambafsà , chiamato Seravizca con trenta Panduri a
dargli la caccia , L'Arambaſsà de' Panduri lo rintrac
cià

( a ) Io avea detto , parlando degli Aiduchi > ne' coftumi de


Morlacchi , che Roffo fino a già un anno fu Capo di venti
compagni in circa . Quefti fi acquietarono , e rimaſe Roffo
folo . Ora fi dice , ch'e' fa de novi complici , e di novo ful punto
di renderfi molefto più che mai . Ecco verificata la mia opinione
parlando degli aiduchi , che ,, fe v'è un Capo facinorofo e
» di cui il nome è in grido , ogni tentativo è vano ( cioè di
annientar gli Aiduchi ) finchè non fi fpegna , 0 o ammᏅ
‫ دو‬lifca il Capo fteffo. "> Ma fe non fi può fpegnere , che&
fi deve
fare? Vi penfino i faggi .
DI SOCIVIZCA . 253

ciò in vano per tutto il Contado di Zara , quando


finalmente fu avvertito , che Socivizca fi attrovava a
Oftrovizca , ove non mancò di portarfi in fretta ง e
lo trovò giocar a palle con un fuo compagno , fen
do briachi tutti e due . Il compagno di Socivizca re
ftò uccifo , ed effo fi mife a fuggire verfo la Torre
del diroccato Caftello fatto fu di un faffo di una e
levata collina , ove fi rinferrò . Uno de' Panduri lo
ferì in una cofcia , ed e' farebbefi ben volentieri ar.
refo , fe una quantità de'villici ubbriachi , che ritor
navano da lavori de'fieni di Campagna , colle forche
di legno non fi foffero oppoſti a' Panduri , ed in
tal modo procurarono lo fcampo , e la vita al Soci
vizca . Effo frattanto così ferito , com ' era quando fi
accorſe , che i Panduri più non lo circondavano
montò fubito a cavallo , e viaggiando fempre di not
te , ftette prima per qualche giorno da un pio Pa
rocco per curarfi , pofcia fi ritirò in una Caverna fo
pra le forgenti della Cettina , ch'è quella fteffa , che
io defcriffi debolmente nel principio delle mie Offer
vazioni . Ivi ſeguitò a curarfi per un meſe in circa .
Sembrava egli il Leone ammalato nella Tanà per le
continue vifite , che aveva , colla differenza , che il
Leone veniva vifitato da tutte le Fiere , e Socivizca
folamente da' Lupi , voglio dire affaffini fuoi pari
Ma ricuperata la primiera falute , tornò ad unire u
na dozina de' complici più per vendicarfi del torto
fattogli dell' Arambafsà de' Panduri a Oftrovizca , che
per infolentare i Turchi . Era una volta co" diverfi
Tuoi compagni nello Stato Ottomano , quando gli fi
prefentò un Turco , che avea procurato lo fcampo
ad un fuo fratello , che fi trovava prefente . Sociviz
ca , ed i compagni lo volevano morto ; fuo fratello
non potendofi dimenticar il benefizio ricevuto lo va .
lea
254 VITA

lea vivo , e mentre che Socivizca faceva orazione ( fen .


do fempre folito a farla avanti il cibo ) fuo fratello
lo lafciò fuggire . Adiraroni contro lui i compagni
per lo fcampo procurato al Turco , e fpecialmente
un fuo Nipote , che gli lafciò andare una guancia
ta cui rifpofs' egli con uno fparo di piftola , che lo
ammazzò . Socivizca allora fcacciò da fe il fratello
e diede fepoltura al Nipote , di cui la mancanza , e'l

difgufto del fratello lo induffero di nuovo a portarfi


verlo Zermagna per goder la fua pace . Ma non è
tanto facile il cangiari di Natura Di fovente con
tro la propria volontà fi ritorna ai coftumi deprava
ti . Così fu di Socivizca . Stava quieto per qualche
tempo , e all'improvvifo fi metteva alla ftrada • I
Turchi fe lo aveano dimenticato , e per quanto ve
niffero infultati non s'immaginavano mai , che so
civizca degl'infulti foffe l'autore . Verfo il fine di
Giugno l'anno MDCCLXIX Socivizca fi era unito
a otto compagni coll' idea forfe di andar all' affalto
•· di qualche Caravana . Avea mandato uno a provve
der della polvere , poichè n'erano privi , sì effo , che
molti de' fuoi compagni . Frattanto afpettando il mef
fo che ritornaffe colla polvere , fi era pofto Socivizca
co'compagni a dormire fotto diverfi alberi a piedi
del monte Prologh in un bofco entro i Veneti con
fini . Un paftore arroftiva in poca diftanza un Ca
ftrato . Taluno non fi fa , fe per utilità , o per o
dio , che avea contro Socivizca corfe ad avvertir qua
ranta Turchi , che in parecchie miglia di diſtanza
rifcuotevano l' erbatico da'fudditi Ottomani . I Tur
chi niente rispettando il Jus delle Genti penetraro
ro in fretta entro i Veneti confini , ed affalirono So
civizca , ed i fuoi compagni , che fi erano rifugiati
all'ombra degli alberi . Non vi fi chiedeva gran dif
ficol
DI SOCIVIZCA. 255

ficoltà , perchè quaranta Perfone ben armate , ( come


lo erano i Turchi ) maffacraffero otto Perfone , che

neppur aveano polvere da potersi difendere . I com


pagni di Socivizca cominciarono a fuggire chi per u
na parte , e chi per l'altra , pur nulla oftante tre
di effi furono uccifi . Ma mirabile comparifce il va
lore di un certo Stojan Xexegl , che trincieratofi die
tro un albero ammazzò un Turco , e ne ferì quat
tro ? e avrebbe dato forfe prove maggiori affai del
fuo valore , fe la polvere non gli foffe mancata ,
perciò reftò trucidato da' Turchi . Il paftore , che ar
roftiva il caftrato per gli Aiduzci , fu maffacrato
anch'effo . Ma che farà di Socivizca difarmato attor

niato da quaranta Turchi armati ? Offervò egli da


qual parte venivano le ſchioppettate , e fen volò ver
fo il fumo , fperando , che confufo in effo dileguar fi
poteffe agli occhi de' Turchi , e così fi falvò . Pareva
a' Turchi ancora incredibile , che Socivizca foffe fug
gito fra mezzo di effi , e cercavano fe foffe celato

fra l'erba . Quefto ultimo fcampo di Socivizca , che fi


può annoverare fra' fuoi più deftri , dimoſtra ſempre
più la fua fvegliatezza d'ingegno , che avrebbefi mol
to perfezionato colla coltura . In quefto frattempo fi
dubitava comunemente , che i Turchi col pretesto
di andar a Montenero contro Steffano piccolo , che
colà uno così erafi proclamato , non veniffero a tra
dimento occupar le contrade della Cettina come fe

cero in altri tempi , laonde per riguardi Politici del


Principato erano pofte le Guardie ai confini , compo
fte dai Territoriali di Sign co'loro Capi . Ciò confo
lava Socivizca oltre modo , per poter vendicar la mor
te de' fuoi valorofi compagni , che gli erano molto
cari . Non potè eſeguir però il fuo intento , perchè i
Turchi , come ognun fa , marciarono direttamente
con
256 VITA

contro i Montenegrini . Socivizca per la vita alpestre ,


cui menava , ridottofo alia ftato di cominciata vec
chiezza , tornò a ritirarfi nel luogo fohto delle Te
nute Auftriache . Cominciò a pentar di procurafi co

là qualche forte d'impiego per poter vivere , e per


lo denaro , che poffiedeva , fu lufingato di ottenner
lo . Ei vedeva paffar mefi , ed anni , fenza poter giu
gnere al bramato fine . Scappava di quando in quan
do a far delle fue folite bravure contro i Turchi in

compagnia degli Aiduzci , che fi aveano ſcielto per


capo un certo Filippo Peovich , già pochi anni ap
piccato a Zara per i fuoi latrocinj . Segivizca aveva
depofitato in mano di un Calogero fuo Confeffore
Zecchini cinquecento con altre bagattelle da tenerfi
in ficuro , frutto delle ladre fue fatiche . Il buon Ca
logero accortofi , che fra poco tempo Socivizca dovea
fortire una carica , fe ne fuggì , quattro anni fono ,
in parti rimotiffime . Socivizca lo infeguì fino al Da
nubio , e non trovandolo , fe ne tornò addietro . Un
fuo cugino da Imofchi lo andò a trovare la State
paffata , ed effendofi Sogivizca fcoftato da cala , gli
rubò tutti i fuoi veftiti , e la famofa Marama , che
gli avea donata la fua Pofeftrima Turca con alquan
ti foldi , che componevano unitamente a tutto il fur
to la fumma di ottanta Zecchini . Ebbe a lagnarfi
meco Socivizca , allorchè lo fcorfo Luglio feco lui
parlai , di quefti due latrocinj , così crudeli , dicendo
59 ciò che io acquiſtai con violenza , efponendo la vi
"" ta ad un continuo riſchio , due ladri a buona fe
99 de , e fenz'alcun pericolo è dunque giufto
giufto , che
‫ دو‬mi portin via ? Se mi aveffero affalito in ſtrada ร
‫ دو‬non mi fpiacerebbe . Così mi avrebbero refa la
,,
‫ دو‬pariglia . Ma quefto rubare a buona fede ง
, e fenza riſchio è il più iniquo rubare del Mon
do ,
DI SOCI VIZCA . 257
‫ در‬do poichè non fi fa da chi guardarfi . « E' co→
fa degna da effere offervata , che Socivizca dopo tan
ti ftrepitofi fpogli , e macelli delle Caravane Turche,
non foffe Padrone , quando fi mife al quieto vive
re , più di fecento Zecchini in circa " i quali , co
me ora vedemmo , dal Calogero fuo Confeffore , e
parte dal fuo cugino furongli depredati . Ma questo
è , che quelli , nelle cui mani reftano depofitati
fe ne prevalgono , e a ben confiderare gli affaffini
che arrischiano la vita , ànno fempre la minor par
te de' loro bottini , anzi al fine de' conti reftano mi
ferabili . Quefta miferia , che ſcoprivafi negli antichi
Ufcocchi , che depredavano inceffantemente , e per
mare , e per terra , fpogliando ora quefto , ed ora
fece cre
quello di confiderabili fumme di denaro 2
dere all'acuto Politico Fra Paolo Sarpi che vi foffe
chi teneffe loro mano . ( a ) L'indole degli Ufcochi è
paffata negli Aiduzci de'noftri giorni , colla differen
za , che queſti ultimi fono in minor copia , e per
quel che fi fa , non arrivano mai al numero di tren
ta , nè tolgono a viva forza , fe non in fra' Monti ,
e maffacrano più volentieri i Turchi , che i Criſtia
ni , e al contrario gli Ufcocchi fpecialmente ne'tem
pi ultimi delle loro Piraterie " non riſpettavano nè
Religione , nè Nazione . Sogivizca l' avea folamente
K k co'

a ) Se un Morlacco accetta in cafa uno , o più Aiduchi > in


fimil cafo effo non tiene loro mano > e l' accufarlo di
complicità farebbe un diftaccarsi dal retto penfare . Ma quelli ,
che fono indurati nella opinione di creder complici i Morlac
chi , che ricevono nelle loro capanne gli Aiduchi , mi dica
no, fe feparati per così dire dal commercio intiero delle
popolazioni veniffero effi vifitati da una partita di Aiduchi,
darebbono loro accetto nelle proprie capanne , no ? La ra
gione naturale abbastanza c'infegna quel , che ognuno , fareb
be in tali incontri .
258 VITA

co' Turchi , e mi raccontava , che per quanto fi può


ricordare , effo folo ne maffacrò cencinquanta , oltre
quelli , che trucidò unitamente a ' fuoi compagni
Mille uomini di quefta forte vagliono per dieci mi
la Turchi . Effo meritava di effere chiamato più fe
roce di un lupo , ma vi furono degli Aiduzci più
feroci ancora , e più forti , fenza per altro che ar
rivaflero ad affaffinar tanti Turchi , quanti Socivizca,
e ſenz'aver la fua fcaltra direzione . Tuttochè però
effo abbia recato de' danni confiderabili per le fue
turbolenze allo Stato Veneto , ne rifentono al pre
fente fommo benefizio i noftri Morlacchi che fono

trattati con più umanità , e dolcezza da' Turchi


che per lo avanti eranfi refi intollerabili per le loro
Tirranie . Così da un aggregato de' difordini nafce
talora anche l'ordine . Sarebbe nulla oftante ciò da

defiderarfi , che questa razza di gente , voglio dire


gli Aiduzci fi eftirpaffero una volta, il che mi fem
bra molto difficile per la ragione , che fe anch' effi
fono le forgenti di molti difcapiti in generale ; in
particolare fono le fonti perenni delle ricchezze di
alcuni . Ma pria di eftirparli converrebbe , che finifse
ro i delitti , che fi cangiaffe l'avarizia de' Miniſtri , e
che ceffaffe la pazza credenza di acquiftar quafi una In
dulgenza plenaria maffacrando i Turchi , come fe
foffero beftie naufeanti , e non uomini , come noi
I Parocchi della Morlacchia , fe non ànno colpa nell'
infinuare alla Nazione quefti pregiudizj l'ànno cer
tamente nel non ifradicarli . Sed quis cuftodiet ipfos cu
ftodes ? Si credeva ne' tempi innocenti , che gli Aidu
zci foffero quelli , che tengono lontane dal Princi
pato le armi Ottomane , e v'era la cecità di non ve
der , che più tofto le addoffano . Era ben noto ciò
a molti fapientiffimi Generali della Dalmazia che
fa
DI SOCIVIZC A. 259

facevano sforzi poffibili per aver Sotivizca nelle ma


ni , e levar il motivo dilamentarfi a' Turchi . Tornoa
dire , per eftirpare gli Aiduzci , od almeno per diminuire
il loro numero , bifogna riandare alle forgenti , vale a dire ,
a quelli , che li costringono di metterfi a quefta vita .
A capite bona valetudo dice beniffimo il faggio Seneca .
E per tornare a Socivizca , effo fi attrova prefente
mente provveduto di fufficienti beni , poichè la Cle
menza del Sovrano , fotto cui vive gli affegnò uno
ftipendio di venti otto Zecchini all'anno , ed alquan
ti campi di terreno da coltivare , avendolo anche deco
rato del poſto di Arambaſsà de' Panduri , ed è molto
amato da fuoi Capi . Così quello , che viffe trenta
anni incirca fuddito Ottomaño , e che per venti fette
all'intorno fu Arambafsà degli Aiduzci nello ftato
Veneto , già tre anni incirca fu fatto Arambafsà de
Panduri nell' Auftriaco . Lo fcorfo Maggio , che S. A. R.
Giuſeppe II. vivente Imperatore è ftato al triplice con
fine , e che passò per Grazate , ove dimora Socivizca
dopo averfi fatta raccontar la fua vita , gli donò qual
che Zecchino . Ma Socivizca è ftato fempre mai poco

amante del foldo . Era in tempo di notte una volta


effo co' venticinque compagni internato ne ' monti , ove
fi era rifugiato per mangiare , quando traviati dalla
vera ftrada due Morlacchi s'incontrarono con lui ca

fualmente , portando feco una groffa fumma di dena


ro di un Mercante . Socivizca cominciò a fofpettare
che quefti foffero due fpie ed interrogatili , perchè
erano colà venuti ? Reftarono attoniti , fenza faperfi
che dire . Elaminò Socivizca cola aveano indoffo , e

trovò de ſoldi ,
quali avendo conoſciuto eſſere di
A la
uno , che gli avea fatto , qualche picciolo bene ว
fciò andar i Morlacchi , dopo aver anche dato loro
da mangiare , e li fece fcortare da' due de' fuoi com
Kk 2 pa
260 VITA

pagni , rimproverandoli acerbamente di effer più cau


ti in avvenire nel portar l'altrui denaro , perchè non
fempre troveranno Socivizca . Questo tratto prova quanto
effo era grato al fuo benefattore , e che non per avi
dità di denaro effo faceva l'affaffino , ma per bra
.vura .
Socivizca ora arriva alla Età di anni feffanta uno ,
ed è robufto anzi che no , e promette di vivere al
tri trenta . Effo ftà tranquillamente nella Villa di
Gracaze nello Stato Auftriaco , quaranta miglia all'in
circa diftante da Knin . Il fuo taglio di vilo è lun
go , la ftatura mediocre , gli occhi azzurri , e la por
tatura feroce . Uniformi alla fua vita erano antica
mente i coftumi de' Morlacchi , e Ovidio de Ponto ne
dà qualche idea . ,, O gli uomini offervo , dice Ovi
‫ رو‬dio : appena fono degni di aver quefto nome , ed
39 ànno più ferocia de' Lupi . Non temono leggi :
‫ در‬ma la giustizia cede alla forza , e le leggi cadono
‫ ور‬vinte fotto la fpada . Tutti col fangue cercano la
preda , e fenza queſta il vivere , ftimano una co
99 fa vergognofa . Senza che tu li tema a prima vi
‫ رو‬fta ti poffono divenir odiofi . Fiera la voce : truce
‫ در‬l'aspetto: veriffima immagine della morte . ,, Tali ſo
no i Montegrini di oggi giorno . Quindi è , fe talu
no diceffe , che gli Aiduzci in qualche tempo ànno
formata una Nazione , non ragionerebbe male . Le

azioni eroiche , che cantano i Morlacchi degli anti


chi Campioni della Nazione , io fuppongo poco dif
fimili da quefte di Socivizca . S'egli foffe nato ne' tem
pi rimoti , forfe di lui ora fi canterebbe ciò , che fi
fente a cantare di Marco Kraglievich , e di molti al
tri ; e fe a giorni noftri fi diftinfe Socivizca co' fatti
mirabili fopra tutti gli affaffini di ftrada , in altri tem
pi fi avrebbe forfe acquistato uno Scettro ,
F IN E.
ARTICOL I

Contenuti in queſté Offervazioni .

Del Corfo della Cettina , il Tilu- §. 9. Morale , 102


rus , o Naftus degli antichi . pag. 99. 10. Amicizia . -104
§. 1. Éfame fe vi è ftata mai Citta §. 11. Inimicizia . 167
col nome di Cettina , ed etimologia S. 12. Veftiti de' Mafchj . 113
di quefto nome . 10 S. 13. Armi . 119
§. a. Caverna fopra la prima forgen- §. 14. Vefti Donnefche . 121
gente della Cettina . 11 S. 15. Mufica , e Poefia . 126
§. 3. Delle forgenti delle Cetti - §. 16. Danze , e givochi , 132
na . 23 S. 17. Coftume . 135
§. 4. Rovine di antiche Città > e §. 18. Amori . 136
Fortezze attorno la Cettina infi- 9. 19. Matrimonj . 139
no a Dragovich . 27 9. 20. Gravidanze , parti . 166
§. 5. Corfo della Cettina da Dragovich S. 21. Talenti . 168
infino ad equum . 31 S. 22. Arti . 1.70
§. 6. Rovine della Città Equum . 38 §. 23. Agricoltura . 172
§. 7. Delle Colline Vulcaniche , es . 24. Aftrologia giudiciaria . 181
de' Laghi di Krign . 42 S. 25. Superftizioni . 189
§. 8. Dell' Acqua di Sutina , e luo Serpente ivi
ghi aggiacenti . 46 Genio buon , e Geno catti
§. 9. Della Fortezza di Sign ; e del vo , 190
la fonte falfa di Glavizce . 53 Indemoniati . 192
§. 10. Della Campagna di Sign . 61 Sogni . 193
§. 11. Delle Rovine di Gardun . 63 Streghe . 195
De' Coſtumi de' Morlacchi . 67. Vampiri . 199
§. 1. Etimologia del nome Morlac > Folletti! 200
chi , loro origine , e lingua . 68 Incubo 201
§. 2. Etimologia del nome Ufcoc Orco . ivi
chi . 75 Eco . 202
§. 3. Degli Aiduzci . 76 Apparizioni notturne . 203
§. 4. Educazione 79 Fuochi fatui . 205
5. 5. Capanne , ed utenfili . 84 Zapifi . 207
§. 6. Cibi . 89 S. 26. Medicina . 210
§. 7. Governo di famiglia . 96 §. 27. Funerali . 217
5. 8. Ofpitalità . 100 Vita di Soçivizca . 5223

ΝΟΙ

P
NOI RIFOR AM TORI

Dello Studio di Padova .

Vendo veduto per la Fede di Revifione , ed Approvazione


Α 'del P. F. Gio: Tommafo Mascheroni Inquifitor General del
Santo Officio di Venezia nel Libro intitolato Offervazioni di
Gio: Lovrich fopra diverfi pezzi del Viaggio in Dalmazia del
Sig. Ab. Alberto Fortis , con l'aggiunta della vita di Socivizça ,
ec. M. S. non v'effer cofa alcuna contro la Santa Fede Cat
tolica , e parimente per Attestato del Segretario Noftro , niente
contro Principi , e buoni costumi , concediamo Licenza a Fran
cefco Sanfoni Stampator di Venezia , che poffa effere ftampa.
to , offervando gli ordini in materia di Stampe , e prefentan
do le folite Copie alle Pubbliche Librerie di Venezia , e di Pa
dova .

Dat. li 17. Aprile 1776.

( Alvife Vallareſſo Rif.

( Andrea Tron K. Proc. Rif.

( Girolamo Afcanio Zuftinian K. Rif.

Regiftrato in Libro a Carte 315. al N. 604 .

Davidde Marchefini Seg.

Addi 26. Aprile 1776 .

Reg. nel Mag. Eccellentifs. contro la Beft.

Gio: Pietro Delfin Seg.

3
ERRORI CORREZIONI .

Pag. 3.
3, lin. 4. operetto operetta
P. 13 1. 24. moli . moli!
. P. 23. l. 8. più di trenta miglia più di venti otto miglia
ivi . 1. 9. co' Laghi col Lago.
P. 24. L. 11. odbikete odbixeze
ivi . l. 12. Cettina Cetting
P. 29. 1. 26 , là la
P. 36. l. 12. che da che dà
P. 40. 1. 21. e chiaro è chiaro
P. 41. 1. 24. in no in mano
P. 47. l. 3. queſta quella
P. 49. l. 7. quì colà
P. 54. 1. penult. inters iners
P. 72. 1. 24. rifpinti rifpinte
P. 75. l. 20. ftanchi ſtanche
P. 80. 1. 22. face fafce
P. 83. 1. II. barche brache
P. 86. lin. 2. Dormendo Dormono
P. 93. l. 17. crepancia crepapancia.
P. 101. 1. 30. fi nafce vi nafce
ivi vergogna. vergogna !
P. 102. 1. 3. Pervab Pervan
P. 111. l. 6. de' da'
P. 112. l. 8. fubire foggiacere
P. ivi l. 15. procede procedere .
P. 114. 1. 33. placito . placido
P. 133. l. 3. ripieni ripiene
P. 150, 1. 25. cuftodice cuftodifce
P. ivi. 1. ult. intendera intendeva
P. 168. l. 13. benri bensì .
P. 184. l. 3. dei del
P. 184. l. 5. accordono . accordano.
P. 185. 1. 26. rovine rovina
P. 187. l. 23. dallo fullo
P. 192. l. 15. ferzeto terzetto :
P. 207. 1. 11. pollenteſque pallenteſque
P. 222. l. 29. rectius iftis? rectius iftis
P. 224. l . 5. favolofe favololi
P. 226. l. 33. Qui . Ivi
P. 228. 1, 28. Bafsà . Pafsà
P. 229. l. 17. ordifce ordiffe
P. 241. 1. 11. MDCCLXX . MDCCLX.
P. 242. l. 14. comprogli comporgli
P. 247. 1. 30. Puoffurbacco ! Puoffarbacco !
P. 248.1. 10. diftuttor diftruttor
AVVISO


Gli accenti meffi a luogo non dovuto , le lettere
femplici , e le doppie fcorrono sì facilmente all' oc
chio , che non è quafi poffibile il
confervar in ciò
l'efatta Ortografia , e perciò a tali sbagli fupplirà la
cognizion de' Leggitori . Si avverte , che molte volte
fi adoprò la lettera in vece di § , e ciò in difetto
di queſta ultima .
1

MDCCLX X VI

IDIBUS MAJI.

EXCUDEBATUR .
1

1
#

My
3 2044 011 264 405

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WIDEN R
WIDENER

00 8 1989
# 15 1990

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