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Le fonti di rumore negli edifici condominiali.

Ponte
acustico: cos’è e come individuarlo? Rassegna di
esempi.

Rosanna Siragusa, Architetto - Less S.r.l.

Questo lavoro si prefigge come obiettivo principale quello di individuare ed analizzare i ponti acustici
presenti all’interno degli ambienti abitativi con lo scopo di creare una rassegna con i più comuni.
I recenti dibattiti sul tema dell’isolamento acustico hanno portato alla luce l’importanza della
progettazione acustica per il raggiungimento del comfort all’interno degli ambienti domestici.

L’isolamento acustico e la propagazione del rumore


Prima di procedere con l’analisi dei deficit acustici, è importante ripassare le basi teoriche dell’isolamento
acustico. L’isolamento acustico è uno dei parametri in gioco all’interno dell’acustica edilizia e, come il
termine stesso indica, riguarda la capacità di un elemento edilizio di “isolarsi” dal rumore: ovvero il
comportamento acustico dell’elemento stesso. Per isolamento acustico si considerano tutti gli interventi con
il fine di attenuare la trasmissione dei suoni e dei rumori con il fine di garantire il comfort abitativo alla
maggior parte degli edifici esistenti all’interno delle città. L’isolamento acustico è quindi la capacità di una
struttura edilizia di limitare la trasmissione del rumore tra due differenti ambienti.
Il rumore è la principale causa di disagio all’interno dell’ambiente abitativo e si trasmette i due differenti
modalità:
• La trasmissione per via aerea
• La trasmissione per via strutturale
La prima trasmissione riguarda la propagazione del suono all’interno della stanza per via aerea, come per
esempio il dialogo tra due persone. Le sorgenti di rumore aereo, in questo caso le due persone, sono
identificate come sorgenti di rumore aereo non rigidamente connesse con l’edificio. La seconda trasmissione
invece è la propagazione del suono attraverso gli elementi edilizi della struttura, come per esempio il rumore
dovuto al calpestio sul solaio. In questo caso la sorgente provoca un rumore impattivo (calpestio) che si
trasmette attraverso l’elemento edilizio (solaio) con una vibrazione. Entrambe le trasmissioni sono
simultanee e, nella pratica corrente, si ha sia una trasmissione aerea che strutturale per ogni propagazione
sonora.
La norma UNI EN 12354 definisce i metodi di propagazione del suono, ovvero tutti i percorsi attraverso i quali
avviene la trasmissione del rumore all’interno delle strutture edilizie.
Il suono, successivamente alla trasmissione per via aerea e strutturale, si propaga in maniera diretta e in
maniera indiretta o laterale. Il rumore viene emesso in un ambiente disturbante e può raggiungere
l’ambiente ricevente o disturbato, attraverso tredici percorsi di trasmissione. Il percorso principale è sempre
quello che divide i due ambienti, come la parete verticale di separazione tra due unità immobiliari, mentre
gli altri percorsi interessano tutti gli altri elementi in comune ai due ambienti.

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Ponti acustici: cosa sono?
I ponti acustici sono una delle vie preferenziali per il passaggio del rumore, sia per trasmissione area che per
trasmissione strutturale, e sono generati da elementi edilizi acusticamente deboli con la capacità di ridurre
in maniera drastica l’efficacia degli interventi di isolamento acustico.
Nell’ambito edilizio, infatti, il trasferimento del rumore avviene principalmente attraverso i componenti
dell’involucro stesso, siano essi delle partizioni interne od esterne. L’unione dei i vari componenti da origine
ai ponti acustici permettendo quindi al rumore di veicolarsi comodamente tra pareti e solai: il punto debole
dei componenti edilizi è dunque il loro giunto di connessione, ovvero l’assenza di un disaccoppiamento tra
le strutture in grado di diffondere il rumore.
Il ponte acustico non è altro che il collegamento fisico tra due elementi, come le pareti tra due unità
immobiliari, che, non avendo una disgiunzione, consente al suono di trasmettersi da un ambiente disturbante
ad un ambiente disturbato.

Ponti acustici: come si identificano e come si risolvono?


Generalmente il ponte acustico ha origine nei seguenti casi:
• quando un elemento edilizio (partizione, serramento, etc.) ha delle basse prestazioni acustiche e
quindi, di conseguenza, non possiede le capacità, come espresso all’inizio di tale elaborato, di
limitare la trasmissione del rumore;
• quando non vi è una corretta progettazione o mitigazione del collegamento fisico tra le strutture
edilizie e quindi, come detto sopra, il rumore si propaga con maggiore facilità tra le strutture stesse;
• quando la posa in opera non viene eseguita a regola d’arte e secondo le prescrizioni rilasciate dai
fornitori sulle schede tecniche;
In breve, l’isolamento di una struttura non dipende solo dalle caratteristiche dei propri elementi, dalle
tipologie costruttive adottate e dai materiali opportunamente scelti, ma anche, e soprattutto, dalle
connessioni di questi elementi con il resto della struttura e dalle modalità in cui tali elementi e tali connessioni
vengono effettuate in fase di cantierizzazione.
Per poter identificare i ponti acustici è bene avere ben chiari i descrittori acustici che vengono influenzati e
che, in presenza di deficit acustici, subiscono delle variazioni sostanziali.

Il D.P.C.M. del 1997, intitolato Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici definisce degli indicatori
acustici, riportati nella tabella sottostante con dei limiti da rispettare in base alla destinazione d’uso dell’immobile.
https://www.ingenio-web.it/articoli/rumore-in-condominio-cause-normativa-e-criteri-progettuali-per-il-corretto-
isolamento-acustico/
Indicatore Definizione
R’w Indice del potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti
D2m,nT,w Isolamento acustico standardizzato di facciata
L’n,w Livello di rumore di calpestio in solai normalizzato
LASmax Rumore degli impianti a funzionamento discontinuo
LAeq Rumore degli impianti a funzionamento continuo

Tabella 1 - Indicatori definiti dal D.P.C.M. 05/12/1997.

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Di seguito una rassegna dei maggiori ponti acustici in funzione del descrittore su cui esercitano una
considerevole influenza.

Ponti acustici dell’isolamento tra differenti unità immobiliari


L’indice del potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti è l’indicatore correlato all’isolamento
tra differenti unità immobiliari. Questo indice dipende da numerosi fattori, uno tra questi è il potere
fonoisolante caratterizzante la partizione edilizia stessa, ovvero la prestazione acustica di una parete o del
solaio di divisione tra due differenti unità immobiliari. Questo primo fattore è, come indicato nei precedenti
paragrafi, la prestazione acustica dell’elemento edilizio e, nel caso di basse prestazioni fonoisolanti, potrebbe
essere il primo deficit acustico ad influenzare l’indice.
Per poter evitare ciò è bene scegliere con accuratezza la tecnologia costruttiva che si intende utilizzare e,
soprattutto in caso di partizioni interne, è bene affidarsi a pareti già certificate da enti terzi con valori
analizzati in laboratorio. Un altro esempio di ponte acustico all’interno delle partizioni tra unità riguarda la
progettazione non attenta delle tracce impiantistiche con relative scatole elettriche e/o passaggi dei cavi che,
innestandosi nella partizione stessa, creano dei canali di passaggio per suono e vibrazioni. Per tale
problematica è utile eseguire una progettazione attenta fin dall’inizio con il posizionamento sfalsato di tali
elementi ed utilizzare, ove possibile, elementi preassemblati con caratteristiche dichiarate ed analizzate dai
fornitori stessi. Un ulteriore esempio di ponte termico è dato dai i fori presenti all’interno dei laterizi di una
partizione divisoria: la risoluzione di ciò è la corretta posa in opera attraverso il riempimento con malta dei
giunti tra i vari mattoni.
Un elemento importante da non sottovalutare è il portone di ingresso o le porte di separazione tra le diverse
unità immobiliari che si affacciano sui vani comuni (pianerottoli, atri, etc.): tali elementi sono un punto debole
delle pareti divisorie e devono essere insonorizzate e certificate per mantenere un buon isolamento acustico
totale dell’intera partizione.
Una delle soluzioni più utilizzate all’interno della progettazione acustica riguarda l’inserimento, in caso di
sistemi edilizi già presenti e disturbati acusticamente, di idonei placcaggi, cioè l’apposizione di contropareti
costituite da cartongesso accoppiato a lane minerali e posizionato su telai metallici. Infine,
indipendentemente dalla tipologia costruttiva adottata, è necessario desolidarizzare sempre le pareti dalle
strutture sottostanti (massetti) attraverso l’inserimento di apposite strisce in materiale insonorizzante; ciò
permetterà alle pareti di non essere connesse con il resto della struttura ed evitare, di conseguenza, la
presenza di ulteriori ponti acustici.

Ponti acustici dell’isolamento acustico di facciata


L’isolamento acustico standardizzato di facciata è un indicatore che riguarda la divisione tra ambiente
interno (ambiente disturbato) ed ambiente esterno (ambiente disturbante). Anche in questo caso, come per
l’indicatore precedente, hanno molta importanza le caratteristiche intrinseche della partizione stessa e della
tecnologia costruttiva adottata. In secondo luogo, i principali ponti acustici riguardano gli elementi più
delicati della facciata, ovvero tutti i componenti finestrati costituiti non solo dall’elemento trasparente
(infissi), ma anche da tutti gli accessori a contorno (cassonetti, avvolgibili, giunti, etc.). In questo caso specifico
la posa in opera deve essere eseguita a regola d’arte secondo le specifiche tecniche indicate dal fornitore
stesso in modo da garantire una buona tenuta ed una ottima sigillatura di tutte le strutture in gioco. Oltre
ciò è necessario selezionare infissi con ottime prestazioni acustiche e, soprattutto, prediligere accessori pre-
isolati, come elementi coibentati e insonorizzati certificati già dal produttore. Sono da prediligere altresì

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serramenti monoblocco con cassonetto ed avvolgibile già integrato per poter evitare la creazione di ponti
acustici in fase di cantierizzazione.

Ponti acustici dell’isolamento dai rumori di calpestio


L’isolamento dai rumori di calpestio è quell’indicatore su cui la trasmissione del suono per via strutturale ha
maggiore influenza. Infatti, i rumori trasmessi sono principalmente quelli impattivi derivanti da urti diretti,
come il rumore dei tacchi su un solaio. I principali ponti acustici in questi casi riguardano il contatto diretto
tra gli elementi edilizi ed è essenziale adottare delle strategie di isolamento già dalle prime fasi di
progettazione. Uno dei ponti acustici più diffusi nell’edilizia italiana è il solaio passante per le unità abitative
oggetto di intervento: in questo caso è possibile prevedere, già dalle prime fasi di progetto, la creazione di
un cordolo in calcestruzzo di separazione inserendo dunque una schermatura tra i due solai. La soluzione
migliore è proprio quella di ridurre l’energia di urto e la propagazione della vibrazione attraverso l’utilizzo di
strati separatori e desolidarizzanti come materiali elastici (feltri o schiume) in grado di interrompere la
vibrazione, oppure l’adozione di un sistema di pavimento galleggiante.
Un altro ponte acustico, seppur sottovalutato, è dato dallo zoccolino battiscopa che, se in connessione diretta
con il pavimento sottostante, riesce a creare un ponte esteso per tutto il perimetro della stanza. La soluzione
alla connessione di tale elemento è l’utilizzo di appositi elementi di distanziamento che permettono il
sollevamento dello stesso di pochi millimetri oppure l’utilizzo, anche in questo caso, di strati separatori come
bandelle adesive distanziatrici. Infine, per la risoluzione dei ponti termici dovuti ai rumori di calpestio, si può
anche intervenire all’interno del locale disturbato attraverso un sistema di controsoffittatura: in questo caso
è opportuno evitare gli errori di posa che potrebbero creare un contatto tra il sistema da isolare e gli elementi
circostanti creando così un nuovo ponte acustico.

Ponti acustici degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo


Gli ultimi due indicatori sono riferiti al rumore da impianti che trasmettono il suono principalmente
attraverso le vibrazioni delle strutture rigide. Gli impianti si dividono in impianti a funzionamento continuo,
ad esempio impianti di riscaldamento e areazione, e impianti a funzionamento discontinuo, come gli
impianti idrico-sanitari.
Anche in questo caso è importante agire alla base con la disconnessione della struttura dagli elementi
emittenti in modo da bloccare tutti i cammini di propagazione del rumore.
Per gli impianti a funzionamento continuo, i maggiori ponti acustici consistono nella rumorosità dei
macchinari stessi che, essendo solitamente posti in posizioni limitrofe agli ambienti abitativi, intaccano il
comfort dei condomini. La soluzione migliore in questo caso è quella di selezionare macchinari con bassi
valori certificati di emissione acustica e di impedire la propagazione delle vibrazioni con l’utilizzo di idonei
supporti antivibranti. È di fondamentale importanza studiare bene l’utilizzo di tali supporti e/o di possibili
schermature poiché è altamente probabile ottenere l’effetto opposto rispetto a quello desiderato.
L’amplificazione del fenomeno disturbante è dovuta alla corrispondenza tra frequenza di eccitazione e
frequenza di lavoro della macchina in azione ed è evitabile attraverso una analisi preliminare all’acquisto del
macchinario e dei rispettivi accessori di mitigazione acustica.
Per gli impianti a funzionamento discontinuo invece i principali ponti acustici presenti all’interno delle
abitazioni sono gli scarichi e le condutture che corrono sia all’interno delle partizioni verticali che delle
partizioni orizzontali. La risoluzione più semplice da eseguire è quella di utilizzare sistemi di fasciature di tali
elementi con fasce di materiale elastico con il fine di isolare il tutto dalle strutture limitrofe. Oltre ciò è anche
possibile desolidarizzare il tutto in modo da non creare delle connessioni dirette tra tutti gli elementi

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coinvolti.
Un ulteriore ponte acustico dovuto agli impianti discontinui riguarda la presenza di piatti doccia e/o vasche
da bagno che, attraverso il flusso di acqua e l’utilizzo degli impianti, creano rumori all’aumentare della
pressione del fluido utilizzato. Per tale casistica è possibile utilizzare dei riduttori di pressione in modo da
diminuire l’elemento disturbante.

Tutti i ponti acustici sopra evidenziati possono essere identificati all’interno degli ambienti attraverso
l’utilizzo di strumenti come le camere acustiche che hanno la capacità di visionare i punti critici del passaggio
sonoro e che permettono quindi di evidenziare le aree critiche su cui agire in caso di ristrutturazione volta al
comfort acustico abitativo.
Le soluzioni tecnologiche per il contenimento della rumorosità invece sono molteplici e devono essere
studiate caso per caso poiché, seppur il patrimonio edilizio sia mappato e conosciuto, l’acustica applicata
all’edilizia è ancora una materia in evoluzione.

PER APPROFONDIRE
https://www.ingenio-web.it/articoli/quanto-costa-il-silenzio-soluzioni-tecnologiche-per-il-contenimento-della-
rumorosita-in-condominio/

Tale materia richiede un elevato pragmatismo nella valutazione delle soluzioni da adottare per ogni casistica
per l’ottenimento di una progettazione acustica ottimale. Per arrivare ad una corretta condizione di
isolamento bisogna quindi tenere in considerazione ogni aspetto del progetto, valutare la presenza di
possibili ponti acustici ed intervenire per eliminarli.

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