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ISSN 2307-8928

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Sistemi di rinforzo FRCM e FRP: cosa deve


controllare il Direttore Lavori?
 Torricelli Marco - Responsabile Sistemi Informativi presso CMB Società cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi 
01/02/2021  6960

Sempre più spesso nei cantieri di interventi di ristruttarazione o consolidamento strutturale degli
edifici vengono utilizzati sistemi di rinforzo come gli FRCM, ossia i compositi fibrorinforzati a
matrice inorganica o gli FRP, ossia i compositi fibrorinforzati a matrice polimerica.

Quali sono i controlli che deve fare un Direttore Lavori quando in un cantiere si usano questi
materiali? quale documentazione devono avere secondo la normativa vigente?
Il Magazine
Nell'approfondimento dell'ing. Torricelli una breve guida sui documenti, i controlli di
accettazione e qualche consiglio pratico. 

Qualificazione e controllo di accettazione di compositi


fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM)
L’argomento inerente i compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) viene trattato
in una linea guida ministeriale. Si tratta della “Linea Guida per la identificazione, la
qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica
(FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti” adottata per
decreto nel 2019 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

I componenti dei sistemi FRCM

Nelle Linee Guida (LG) vengono esaminate le procedure di identificazione, qualificazione ed


accettazione dei sistemi FRCM basati sui seguenti componenti:

o Matrice inorganica a base di cemento o calce;

o Rinforzo (reti in acciaio ad alta resistenza, arammide, basalto, carbonio, PBO, vetro AR);

o Eventuali connettori;

o Dispositivi di ancoraggio;

o Elementi angolari;

o Eventuali additivi (per migliorare le proprietà reologiche della matrice);

o Eventuali adesivi (per migliorare l’adesione tra rete e matrice).



 
La qualificazione dei sistemi FRCM deve avvenire secondo il caso “C” del capitolo 11.1
delle NTC2018. Dunque, ai fini del rilascio del Certificato di Valutazione Tecnica, il
produttore deve svolgere tramite laboratori di cui all’art. 59 del DPR n.380/2001 prove iniziali
di tipo. La tipologia e la frequenza delle prove sono riportate nella tabella seguente: 
 
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I controllo di accettazione per gli FRCM

Il controllo di accettazione in cantiere è obbligatorio. Devono essere prelevati 6 campioni


per ogni tipo di rinforzo utilizzato (considerando anche le eventuali diverse fasi lavorative
necessarie all’installazione).

Su 3 campioni si deve eseguire una prova di trazione con determinazione della tensione
ultima σu.
Sui restanti 3 provini si deve eseguire la prova di distacco dal supporto standard 
determinando il valore medio della forza massima che può essere trasferita al supporto.
Il controllo di accettazione si considera positivo se:

o il valore medio della tensione ultima σu risulta non inferiore all’85% della tensione
caratteristica ultima σu , come determinata nella fase di qualificazione, del sistema FRCM di
cui si effettua il controllo di accettazione, riportata sulla Scheda tecnica che accompagna il
prodotto;

o il valore medio della massima forza che può essere trasferita al supporto risulta
superiore almeno del 15% rispetto alla tensione limite convenzionale σlim,conv, su
supporto analogo, come determinata nella fase di qualificazione, del sistema FRCM di cui si
effettua il controllo di accettazione, riportata sulla Scheda tecnica che accompagna il
prodotto.

Qualificazione e controllo di accettazione di compositi


fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP)
L’argomento inerente i compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) viene trattato in
una linea guida ministeriale. 

Si tratta della “Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di


accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il
consolidamento strutturale di costruzioni esistenti” pubblicate nel 2019.

Nelle Linee Guida (LG) vengono esaminate le procedure di identificazione, qualificazione ed


accettazione dei sistemi FRP basati su fibre lunghe e continue di acciaio ad alta
resistenza, arammide, basalto, carbonio, vetro, ed immerse in una matrice polimerica
termoindurente.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei materiali base utilizzati dai sistemi si deve fare
riferimento alle vecchie “Linee guida per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo di
interventi di rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie mediante FRP” del Luglio 2009. 

I sistemi FRP ricadono nel caso “C” del § 11.1 del decreto. Attraverso l’applicazione delle LG
il produttore può ottenere il Certificato di Valutazione Tecnica (CVT) avente validità di 5
anni dalla data del rilascio.

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Le tipologie di FRP

I sistemi FRP si suddividono in due tipologie

- sistemi preformati

- sistemi impregnati in situ.

I sistemi preformati: cosa sono, normativa, classificazione 

I sistemi preformati sono costituiti prevalentemente da delle lamine poltruse preparate in


stabilimento che vengono poi incollate in cantiere alle strutture da rinforzare mediante colle
fornite dallo stesso produttore della lamina.

I sistemi preformati devono essere conformi alle seguenti norme:

1) UNI EN 13706-1  “Compositi plastici rinforzati - Specifiche per profili pultrusi


- Designazione”;

2) UNI EN 13706-2  “Compositi plastici rinforzati - Specifiche per profili pultrusi


- Metodi di prova e requisiti generali”;

3) UNI EN 13706-3  “Compositi plastici rinforzati - Specifiche per profili pultrusi


- Requisiti specifici”.


I sistemi di rinforzo preformati sono classificati in base al modulo elastico e alla tensione di
rott ra In base ai d e parametri i rinfor i engono s ddi isi in “classi”
rottura. In base ai due parametri i rinforzi vengono suddivisi in “classi”. 

ATTENZIONE

Prodotti della stessa classe che siano realizzati con fasi differenti (fibre e/o
resina) richiedono processi di qualificazione separati.

La produzione dei rinforzi preformati deve avvenire in uno stabilimento dotato di un sistema
di controllo della produzione in linea con la norma UNI EN ISO 9001 “Sistemi di gestione per
la qualità – Requisiti”. 

Di fatto si richiede una certificazione di qualità per lo stabilimento. Infatti gli aspetti da
monitorare sono quelli tipici di un sistema di gestione qualità aziendale.

Ai fini del rilascio del Certificato di Valutazione Tecnica, il produttore deve svolgere tramite
laboratori di cui all’art.59 del DPR n.380/2001 prove iniziali di tipo (sono prove su prototipo
ad inizio produzione).

Terminate le prove iniziali di tipo il produttore deve preparare una “scheda tecnica” sul
modello di quella proposta dalle LG e qui riportata.

 
Il controllo in cantiere di sistemi FRP preformati: la check list

• I rinforzi che arrivano in cantiere devono essere marcati secondo le modalità riportate nel
Certificato di Valutazione Tecnica. 

• La marcatura deve essere verificata dal Direttore dei Lavori. 

• Il numero del Certificato di Valutazione Tecnica deve essere impresso sul documento di
trasporto.

• Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da


documento di trasporto del commerciante, sul quale deve essere riportata esplicita
annotazione con indicazione del Certificato di Valutazione Tecnica di qualificazione del
prodotto, e da copia dei documenti rilasciati dal produttore, dichiarati conformi agli originali.

• Il materiale deve essere accompagnato da un Manuale di Installazione del produttore che


spieghi come mettere in opera correttamente i rinforzi.

• Relativamente al controllo di accettazione in cantiere si ricorda che questo è sempre


obbligatorio e che ricade come onere sotto al Direttore dei Lavori.

• Tutti i rinforzi oggetto della fornitura devono essere campionati all’interno del lotto di
spedizione. 

• Ai fini dell’accettazione dei sistemi preformati, il Direttore dei Lavori deve provvedere al
prelievo di 3 campioni per ciascun tipo di lamina utilizzata nel sistema di rinforzo da installare,
dal lotto di spedizione ricevuto. 

• Le prove (di tipo meccanico) devono essere svolte da laboratori di cui all’art.59 del DPR
n.380/2001 entro 30 giorni dal ricevimento del materiale in cantiere (o meno se prescritto dal
Direttore dei Lavori). 

• Sui campioni consegnati in laboratorio devono essere eseguite le prove di trazione, con
determinazione del valore della tensione di rottura e del modulo elastico.

• La prova si ritiene superata se i valori medi della tensione di rottura e del modulo elastico
riscontrati risultano non inferiori all’85% di quelli nominali relativi alla classe di appartenenza.

L'articolo prosegue con la trattazione dei sistemi FRP impregnati in situ e dei relativi
controlli da fare in cantiere

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