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NIGHT THOUGHTS
Quest’opera è un lunghissimo soliloquio diviso in 9 notti. Questo soliloquio
sarebbe indirizzato a Lorenzo, un giovane materialista, per fargli capire che
siamo tutti nati per soffrire e che possiamo trovare consolazione nel
cristianesimo. Le prime 6 notti sono tutte sulla contemplazione del dolore della
morte, mentre le ultime 3 sono sulla consolazione della fede. Questa idea
didascalica delle notti di Young, passa molto in secondo piano anche nella
coscienza collettiva dei lettori, di fronte a quella che è la poetica del sublime
legata alla morte. Il libro 1 dei Night Thoughts comincia con un invocazione al
sonno e apre una serie di immagini di tenebra e dolore. Egli crea un’atmosfera
di mistero sin dall’inizio.
Analisi testo
- Young utilizza parole semplici con cui lui cerca di comunicare i momenti
sentiti, utilizza anche una sintassi semplice grazie anche all’uso che fa delle
parentesi, egli le mutua dal suo amore per il teatro e dalla sua pratica teatrale.
Le parentesi mimano il procedere del suo pensiero. Tutto il contrario Milton
che non userebbe mai le parentesi, anzi egli è quasi ciceroniano.
Il modo in cui Young presenterà la notte in questo testo, troviamo delle parole
molto inclusive, che danno l’idea di un qualcosa di vasto, l’uomo circondato
dalla vastità, l’io poetico è circondato da questa notte immensa ed è turbato
da ciò. Questo è un approccio al sublime, ed è una situazione simile all’Infinito
di Leopardi.
Analisi versi
8 “Yet that were vain, if dreams infest the grave” = immagine di matrice
shakespeariana che rimanda all’immaginario del monologo di Amleto in cui si parla
del problema del suicidio legato ai sogni.
66 Poor pensioner on the bounties of an hour? : come una persona che riceve una
pensione dipende dalla generosità del re che gli da la pensione, così noi che riceviamo il
tempo senza poterlo controllare riceviamo ogni singola ora dalla generosità del tempo. Noi
non possiamo controllarlo.
Young dice qui che il teatro della vita, la vita vera, comincia solo dopo la morte. Usa un
termine scientifico “embrioni” per parlare dell’anime e lo riferisce ad uno stato
dell’anima, un’embrione che si svilupperà davvero oltre la vita.