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3. PREVISIONE E PREVENZIONE
La previsione dei terremoti si fonda su due possibili linee di ricerca.
La prima linea consiste nello studio dei fenomeni precursori, cioè di quegli
«indizi» che possono indicare un avvicinarsi dell'attività sismica. Lo studio di
tali segnali richiede ricerche complesse e la sorveglianza continua di vaste
aree, con risultati non ancora sufficientemente attendibili.
La seconda linea di ricerca è quella della previsione statistica dei terremoti,
che si basa sullo studio della storia sismica di una regione, cioè dei dati di tutti i
terremoti che sono avvenuti in quell'area geografica. Tuttavia la previsione
statistica è a lungo termine ed è quindi di scarsa utilità per un allarme
antisismico.
La strada al momento più percorribile per ridurre gli effetti negativi dei
terremoti è la prevenzione del rischio sismico.
Questa viene attuata in più modi.
Si analizza il territorio (zonazione) cercando di definire la sismicità di
un'area, in base all'intensità e alla frequenza dei terremoti avvenuti in
passato nella zona.
Nelle aree a rischio, si costruiscono nuovi edifici secondo norme
antisismiche e si rinforzano quelli esistenti.
Vengono elaborati dei piani di intervento per organizzare i soccorsi nel
caso si verifichi un terremoto.
La popolazione è istruita, con esercitazioni, sui comportamenti da tenere
nel momento dell'emergenza.
Se sei all'aperto
Vai in una zona aperta, come una piazza o un giardino pubblico.
Non sostare vicino a edifici, grandi alberi, tralicci, linee elettriche, ponti e
strade sopraelevate.
Non sostare in prossimità di spiagge, perché potrebbe verificarsi
tsunami.
Non andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate
dal piano di emergenza.