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Programma di italiano per stranieri

Livello A

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Programma di italiano per stranieri

Livello A1

FONTI:

R.Bozzone Costa, C. Ghezzi, M. Piantoni, Contatto, Loescher, Torino, 2005

M. Birello, A. Vilagrasa, Bravissimo,Bulgarini, Firenze, 2012

materiale da internet

Nota: il programma è rivolto a una categoria particolare di stranieri, vale a dire ad


alunni spagnoli o comunque ispanofoni. Pertanto avrà alcune caratteristiche tipiche di
una grammatica differenziale. Il fatto poi che l’Accademia Lorca sia localizzata in
Galizia e che la maggior parte degli studenti sia galegofalante permette un’ulteriore
agevolazione, almeno dal punto di vista della pronuncia di differenti fonemi assenti in
lingua castigliana.

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Siti di interesse per l'insegnamento dell'italiano L2 e delle lingue
straniere

Progettare la scuola
POF Piano dell’Offerta Formativa. http://pof.indire.it/

Lalita
È un laboratorio linguistico telematico per l'apprendimento delle lingue: italiano,
spagnolo e portoghese. http://www.ciid.it/lalita/

Lingu@net Europa
Lingu@net Europa è un centro di risorse muntimediali on-line per l’apprendimento
delle lingue. http://www.linguanet-europa.org

Centro scuole e nuove culture


Il Centro scuole e nuove culture è attivo dal 2001. Presso il Centro scuole e nuove
culture hanno sede il Laboratorio migrazioni del Comune di Genova.
http://www.scuolenuoveculture.org

In.IT
È il quadrimestrale telematico per gli insegnanti di italiano come lingua straniera diretto
da Paolo Balboni. http://www.initonline.it/n4/index.htm

Italica
Il sito nasce nel 1996 sotto la Direzione di RAI International con l'obiettivo,
istituzionale, di diffondere e promuovere anche in Internet la conoscenza della lingua e
della cultura italiana. http://www.italica.rai.it/

Cospe
Il Cospe è un'associazione senza scopo di lucro che opera nel settore della cooperazione
e della solidarietà internazionale, riconosciuta come Organizzazione non Governativa
(ONG) dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Unione Europea.
http://www.cospe.it/italiano/index.php

Rai Educational - corsi di italiano


Corso di italiano a distanza della rai educational (indicato ad apprendenti adulti - allievi
corsi CTP).http://www.educational.rai.it/ioparloitaliano/main.htm

Centro Internazionale sul plurilinguismo


Il sito del Centro Internazionale sul Plurilinguismo, una struttura speciale dell'Università
degli Studi di Udine finalizzata alla ricerca, alla documentazione e alla formazione nel
campo del plurilinguismo. http://www.uniud.it/cip/home_i.html

Almaedizioni
Sito di una casa editrice dove possiamo trovare un catalogo di materiali didattici (libri,
video, cassette) e il link ad una scuola di italiano che mette in rete unità didattiche.
http://www.almaedizioni.it

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Obiettivi dell’A1.

Il QCER (Quadro comune Europeo di Riferimento), nell’illustrare in dettaglio la


competenza comunicativa che un parlante non nativo può raggiungere, definisce il
livello A1 come livello elementare di contatto e l’A2 come livello elementare di
sopravvivenza. Il livello A1, pertanto, riguarda la capacita dello studente di utilizzare
espressioni elementari di uso quotidiano per soddisfare esigenze materiali, come quella
di fornire informazioni personali. Il QCER, circa la descrizione delle azioni linguistiche
che un apprendente di italiano di livello A1 deve essere in grado di svolgere, afferma
che, per quanto riguarda la comprensione scritta e orale, il suddetto apprendente deve
saper:
1) riconoscere parole che gli sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a se
stesso, alla sua famiglia e al suo ambiente, purché le persone parlino lentamente;
2) comprendere i nomi e le parole che gli sono familiari e frasi molto semplici, quali per
esempio quelle di annunci, cartelloni, cataloghi.
3) Riuscire a interagire in modo semplice se l’interlocutore è disposto a ripetere o a
riformulare più lentamente il discorso e lo aiuta a formulare ciò che cerca di dire.
4) Riuscire a usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove abita e la
gente che conosce.
Per quanto riguarda la produzione scritta e orale, l’aprendente deve:
1) Saper scrivere una breve e semplice cartolina, per esempio per mandare i saluti dalle
vacanze.
2) Saper riempire moduli con dati personali scrivendo ad esempio il suo nome
chiaramente. rispondere a domande semplici su argomenti molto familiari o che
riguardano bisogni immediati. nome, la nazionalità e l’indirizzo sulla scheda di
registrazione di un albergo.
Come accennato, la prospettiva incoraggiata dal QCER prevede che la competenza
linguistica si concretizzi nell’agire linguistico, in azioni linguistiche che coinvolgono
processi come la ricezione, la produzione, l’interazione attraverso la mediazione di testi
orali e/o scritti. Il contesto delle diverse azioni linguistiche è dato dai “domini”,
articolati in quattro diversi macro-settori nei quali un parlante (sia nativo che non
nativo) può trovarsi ad agire: 1) il dominio pubblico, che riguarda tutto ciò che è legato
alla normale interazione sociale; 2) il dominio personale, che comprende le relazioni
all’interno della famiglia e fra amici; 3) il dominio educativo, che si riferisce al contesto
di apprendimento e formazione; 4) il dominio professionale, che comprende tutto ciò
che si riferisce alle attività e alle relazioni di una persona nell’ambito lavorativo e/o
nell’esercizio della sua professione.
Ciò che emerge dalla descrizione generale del livello A1 finora presentata è che il
parlante non nativo con una competenza in italiano di questo livello non possiede
l’autonomia necessaria per interagire in un contesto reale. Tale autonomia emerge solo a
partire dalla fascia successiva di competenza: il livello intermedio o B. È definito
comunicativamente autonomo il parlante accettato sia socialmente, cioè nei suoi
rapporti con i parlanti nativi, sia individualmente, ovvero nell’auto-motivarsi nel
processo di apprendimento. Al contrario, al livello A1 il parlante non nativo è in grado
di comprendere solo alcuni elementi del messaggio, ma non in numero sufficiente per
poter gestire autonomamente l’interazione (sia essa orale o scritta). Pertanto, per quanto
riguarda le competenze linguistiche, l’apprendente dovrá lavorare per acquisire le
seguenti abilitá:
COMPRENSIONE ORALE È in grado di comprendere un breve discorso pronunciato
molto lentamente e articolato con grande precisione, che contenga lunghe pause per

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permettergli di assimilarne il senso. È in grado di comprendere istruzioni che gli/le
vengano rivolte parlando lentamente e con attenzione e di seguire indicazioni brevi e
semplici. Sa capire indicazioni stradali molto semplici, in riferimento ad un’area
geografica limitata (come trovare una toilette all’interno di un edificio o un ufficio
all’interno di uno stabile).
COMPRENSIONE SCRITTA È in grado di comprendere testi molto brevi e semplici,
leggendo un’espressione per volta, cogliendo nomi conosciuti, parole ed espressioni
elementari ed eventualmente rileggendo. È in grado di comprendere messaggi brevi e
semplici come quelli delle cartoline. È in grado di riconoscere nomi e parole familiari
ed espressioni molto elementari che ricorrono su semplici avvisi nelle situazioni
quotidiane più comuni. È in grado di comprendere annunci e avvisi collocati negli uffici
pubblici relativi a spostamenti o servizi. È in grado di cogliere i punti fondamentali di
opuscoli e materiale informativo/pubblicitario. Sa orientarsi leggendo cartelli e insegne.
PRODUZIONE ORALE È in grado di formulare espressioni semplici, prevalentemente
isolate, su persone e luoghi. Sa descrivere esperienze ed é in grado di descrivere in
modo essenziale se stesso/stessa, che cosa fa e dove vive. È in grado di esprimersi in
modo frammentato e con lunghe pause in merito a se stesso, dando dettagli sull’aspetto
fisico, sul proprio lavoro e sulla propria provenienza.
PRODUZIONE SCRITTA. È in grado di scrivere semplici espressioni e frasi isolate.
Scrittura creativa È in grado di scrivere semplici espressioni e frasi su se stesso/stessa e
su persone immaginarie, sul luogo in cui vivono e ciò che fanno. Sa scrivere brevi testi
composti da frasi semplici e non coordinate su se stesso o sulle persone della propria
famiglia.
INTERAZIONE ORALE È in grado di interagire in modo semplice, ma la
comunicazione dipende completamente da ripetizioni a velocità ridotta, da
riformulazioni e riparazioni. Risponde a domande semplici e ne pone di analoghe,
prende l’iniziativa e risponde a semplici enunciati a bisogni immediati molto familiari.
È in grado di comprendere espressioni di uso quotidiano finalizzate alla soddisfazione di
bisogni elementari di tipo concreto, che un parlante disponibile e comprensivo gli/le
rivolge direttamente, pronunciandole chiaramente e lentamente, e anche ripetendole. È
in grado di comprendere domande e istruzioni che gli/le vengono date con attenzione e
lentamente e di seguire indicazioni brevi e semplici. È in grado di comprendere
messaggi relativi all’agenda quotidiana e di qualsiasi altra attività inerente solo alla sua
sfera personale. È in grado di chiedere e dare qualcosa a chi la chiede. È in grado di
cavarsela con numeri, quantità, costi, orari. Sa ordinare da mangiare. Sa chiedere
informazioni relativamente ai trasporti pubblici.
INTERAZIONE SCRITTA È in grado di chiedere e fornire dati personali per iscritto. È
in grado di scrivere una cartolina breve e semplice a conoscenti italiani. È in grado di
scrivere messaggi brevi o piccole note con espressioni di routine. È in grado di scrivere
numeri e date, il proprio nome, nazionalità, indirizzo, età, data di nascita o di arrivo nel
paese ecc. per riempire ad esempio il modulo di registrazione degli alberghi. È in grado
di riempire moduli con informazioni personali di tipo anagrafico.
Va da sé che i contenuti espressi non devono essere valutati in modo pedissequo e
distante dall’impostazione comunicativa. Sarà sufficiente invece che il candidato
controlli aspetti ampi e generali come l’opposizione presente/passato, attraverso l’uso
appropriato di avverbi temporali, e sia in grado di esprimere il suo pensiero attraverso
l’uso di un lessico essenziale e, per quanto possibile, aderente al contesto e all’obiettivo
comunicativo. Riguardo alla sintassi, poi, si dovrà richiedere al candidato il controllo
della frase semplice, affermativa e negativa, senza prestare molta attenzione (in

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particolare nella produzione orale) ad aspetti della testualità, come ad esempio la
coesione.
Per quanto riguarda gli elementi di tipo grammaticale, il presente manuale si soffermerá
sull’insegnamento dei seguenti argomenti:
FONOLOGIA. Richiede la collaborazione esplicita dell’interlocutore. In caso di
difficoltà di interpretazione, il ricorso alla situazione enunciativa può aiutare la
comprensione. La parte piú é il contorno intonativo della richiesta di informazioni, delle
affermazioni. Gli studenti dovranno conoscere i principali fonemi dell’italiano, anche se
con forte presenza di interferenze native.
ORTOGRAFIA. Lo studente dovrá conoscere i principali grafemi dell’italiano.
NOMI. Lo studente dovrá usare i sostantivi di alta frequenza, appropriati all’obiettivo
comunicativo, anche se non correttamente flessi, purché il contesto contribuisca a
recuperare il contenuto del messaggio e l’informazione mancante a livello morfologico
ARTICOLI. É necessario che lo studente utilizzi l’articolo, per quanto guidato
soprattutto dal principio dell’assonanza.
AGGETTIVI. L’apprendente deve conoscere gli aggettivi qualificativi di alta frequenza,
anche se non correttamente flessi riguardo al genere e numero richiesti dall’obiettivo
comunicativo.
AGGETTIVI E PRONOMI. Lo studente deve saper usare i possessivi e dimostrativi
riferiti al proprio ambito.
PRONOMI. Gli apprendenti dovranno riconoscere e utilizzare i pronomi personali
soggetto o pronomi personali complemento tonici (me, te, lui, lei ecc.) o pronomi
personali complemento oggetto diretto e indiretto in espressioni fisse (lo so; mi piace; a
lui/lei).
QUANTIFICATORI. Gli studenti dovranno essere in grado di usare i principali
elementi che esprimono quantità: poco, molto, tutto, niente.
VERBI. Gli studenti dovranno essere capaci di utilizzare verbi di altissima frequenza,
compresi i servili (dovere, potere e volere) appropriati al dominio e all’obiettivo
comunicativo anche se solo raramente sono correttamente flessi riguardo alla persona e
al numero. Dovrenno sapere usare l’indicativo presente, il passato prossimo (anche se
espresso attraverso il participio passato), e il condizionale in formule fisse di richiesta
AVVERBI. Gli studenti dovranno conoscere avverbi semplici e locuzioni avverbiali ad
alta frequenza: di affermazione e negazione (sì, no), di causa (perché), di tempo (prima,
dopo ecc.) e di luogo ( qui, là).
PREPOSIZIONI. Gli studenti dovranno essere capaci di utilizzare le principali
preposizioni semplici in espressioni fisse (a casa; di mio fratello; con le mani).
CONGIUNZIONI: e; ma.
FRASI SEMPLICI/COMPLESSE. Gli studenti dovranno essere capaci di utilizzare
frasi semplici, con ordine dei costituenti non marcato (SVO); frasi negative, anche con
il ‘no’ in prima posizione ; frasi interrogative con risposta Sì/No; frasi interrogative per
chiedere informazioni (Chi? Dove? Quando? Perché?) ; frasi con mi piace/mi piacciono;
frasi impersonali con verbi zerovalenti (per es. piove).

Tratto da: AA.VV. Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2:
Livello A1 A cura degli Enti certificatori dell’italiano L2

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PREFAZIONE

Dos de cada tres españoles creen que saben hablar italiano

CONSIDERAN QUE LOS DOS IDIOMAS TIENEN LA MISMA RAÍZ Y "SON IL


MISMO ROLLO TUTTO"

Las pocas escuelas de italiano que hay en España agonizan por la escasez de demanda.
Lo confirmaba esta mañana el Centro de Investigaciones Sociológicas (CIS): Dos de
cada tres españoles creen que saben hablar italiano a la perfección, de forma natural,
aunque no lo hayan estudiado nunca. “Cuache sonno molto fachile lito leto”, asegura
Antonio Campanas, un joven de Valladolid convencido de que habla italiano con
fluidez y que no entiende qué necesidad puede tener un español de perfeccionar el
idioma puesto que el castellano y el italiano comparten la misma raíz latina “y se dice
casi todo igual, es il mismo rollo tutto”.
Hablar “prácticamente el mismo idioma” explica que Italia sea el destino europeo
favorito de los españoles, por delante de Francia y Noruega. De hecho, el 18% de los
turistas que visitan Italia son españoles que acuden a la región “sin nechesitá di recorrire
al inglese o cualquier otra lingua porque con el italiano vas che te tiras”, confirma José
Garcés, de Madrid. “Cuando arribo a casa, en la intimitá, io parlare el italiano
perfectamente, Nescafé Capuccino”, confiesa levantando el brazo derecho haciendo la
pinza con la mano, “cosa fundamentale si quieres enfatizare”.
La Agenzia Nazionale del Turismo de Italia admite que los españoles no son
conscientes de que las diferencias idiomáticas existen y son mayores de las que ellos
perciben. Atribuyen parte de la culpa a las traducciones al castellano de canciones de
Nek, Ramazzotti o Pausini. De hecho, el CIS certifica que el 90% de los españoles cree
que la frase “Laura no está, Laura se fue, Laura se escapa de mi vida” está en italiano.
“Ramazzotti debe de ser de algún pueblo porque habla abriendo mucho la boca, pero si
no fuera por este detalle pasaría por alguien de Cuenca”, explica Garcés. “Tú en Cuenca
dices ‘Parla con me, dime qué te pá’ y se te entiende perfectamente”, asegura este
madrileño que lleva diez años viviendo entre España e Italia “sin cambiar el idioma ni
un piccolo instante”.
Pese a su dominio de la lengua, “indistinguíbile di un natívole”, muchos españoles
denuncian que el rechazo a la inmigración hace que numerosas empresas italianas
eviten a los aspirantes que vienen de nuestro país. “Alla que saben que prochedes di
Madride o Barchelona ti dichen que tu italiano no es perfetto para laborare, les toca la
pilila que no seas locali”, protesta Garcés.

Da elmundotoday.com

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1) L’Italia, l’italiano.

Prima di iniziare a studiare la lingua italiana, sarebbe il caso di fare una rapida
descrizione della situazione geografica e linguistica della penisola italiana, soprattutto
per capire di cosa parliamo quando parliamo di lingua italiana.
Per evitare il più possibile di essere arbitrari, prenderemo i nostri dati da una fonte se
non scientifica, quantomeno attendibile. Questa è la ragione per la quale i dati sono stati
estrapolati da https://www.ethnologue.com

La prima cosa che salta all’occhio è la forma allungata della penisola italiana,
cosa che ha consentito un proliferare di microculture che, per quanto mai
profondamente differenti le une dalle altre, hanno varianti notevoli che si sono
conservate nei secoli. La cosa diventa più evidente se da una cartina politica passiamo
ad una di tipo linguistico. La carta successiva per esempio, è presa da Wikipedia.

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Se osserviamo la cartina notiamo che il continuum linguistico subisce delle
brusche interruzioni e che sono presenti numerose isole linguistiche.
Secondo il sito “Ethnologue”, in Italia si parlano piú di 34 lingue, senza contare i
dialetti e le lingue non autoctone (vale a dire quelle parlate dai gruppi di migranti). Tra
le lingue autoctone, la maggiorparte hanno origine latina. Tra quelle di ceppo italico
possiamo notare il lombardo, il genovese, il veneto, il friulano, il romagnolo, il toscano,

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il sardo, il napoletano, il siciliano. Tra le lingue neolatine di ceppo non italico, spiccano
il francese, il franco-provenzale, il retoromancio e il catalano. Tra le lingue non
neolatine, é importante sottolineare la presenza del tedesco in Alto Adige e dello
Sloveno in Friuli. Infine, esistono poi isole linguistiche grecaniche e arberesh.
Per fare un paragone con la situazione spagnola, per intenderci, l’ethnologue individua
16 lingue parlate in Spagna, tra cui il castigliano, il basco, il gallego, l’aranese,
l’asturiano, il fala, il catalano. La situazione linguistica italiana é quindi ben piú
complessa di quella spagnola e questo porta anche a comprendere la differenza di
posizionamento tra italiani e spagnoli riguardo l’uso delle diverse lingue regionali in
campo amministrativo. Si tratta di una questione delicata, che puó portare a
incomprensioni.
Quello che gli alunni devono capire é intanto il fatto che tutte le lingue italiane godono
di una medesima dignitá e che, tra l’altro, hanno fornito in maniera attiva elementi
lessicali alla lingua nazionale, basti pensare a parole come “ciao” ( veneto), “amarcord”
(emiliano-romagnolo) o “pizza” ( napoletano).
Gli studenti devono inoltre avere una conoscenza almeno vaga del fatto che tali lingue
non sono spesso tra loro mutualmente comprensibili. In questo senso, si potrebbe
mostare agli studenti un video di un umorista, Brignano, sui differenti dialetti (video
reperibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=yHDJzCEmn-8 ).

Infine sarebbe utile indicare la diffusione dell’italiano nel mondo. L’italiano é


diffuso negli stati confinanti per ovvie ragioni storiche o di vicinanza (Francia, Svizzera,
Slovenia, Croazia, Albania). Tuttavia l’italiano é presente e studiato, per quanto spesso
in varianti che gli specialisti definiscono “italiese”, in tutto il continente americano,
soprattutto in Canada e Stati Uniti, a causa delle migrazioni. Infine é doveroso
accennare alla presenza dell’italiano nelle ex-colonie: Libia, Somalia, Etiopia ed Eritrea.
L’italiano é quindi una delle lingue piú parlate al mondo, fa parte del gruppo di lingue
occidentali che “producono letteratura” nel circuito occidentale e si studia soprattutto
per questione di prestigio: é utile nel campo della musica, della religione, dell’arte e
della moda.

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2) Lezione preliminare: Pronuncia

Apprendimento dell’alfabeto.
Possiamo cominciare la lezione facendo un brainstorming di tutte le parole italiane o
pseudotali conosciute dagli studenti, verificando come si scrivono e come si
pronunciano. Sicuramente verranno fuori parole come “pizza”, “spaghetti” (anche nella
versione spagnola “espagueti”) ecc. Partendo da queste parole, possiamo spiegare
l’alfabeto italiano.

ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ

B - bisogna differenziare il fonema B con quello V. Normalmente questo non costituisce


un problema per i galegofalantes, ma per gli ispanofoni è una vera sfida.
C - esistono due pronunce possibili: K e Tch
Ca che chi co cu – ka ke ki ko ku
Cia ce ci cio ciu – tcha tche tchi tcho tchu
E - in italiano esistono due “e”. Una aperta e l’altra chiusa (ε). Esattamente come in
gallego. È inutile sottolineare troppo tale distinzione. Basta mettere in evidenza la
differenza tra la è (verbo essere) ed e (congiunzione).
G – esistono due possibili pronunce, la Γ e la Dζ, per cui
Ga ghe ghi go gu si pronuncia Γa Γe Γi Γo Γu
Gia ge gi gio giu si pronuncia Dζa Dζe Dζi Dζo Dζu
Il gruppo G+N si pronuncia come nello spagnolo “ñ”
IL gruppo G+L+I si pronuncia come lo spagnolo “LL”
H - è muta e non si pronuncia. Non esistono aspirazioni di nessun tipo in Italiano. La H
ha solo un valore disambiguante. Serve a distinguere le seguenti parole.
“Ha” (verbo avere ) da “a” ( preposizione semplice)
“Hai” (verbo avere) da “ai” ( preposizione articolata)
“Hanno” (verbo avere) da “anno” ( sostantivo)
“Ho” (verbo avere ) che non solo si distingue da “o” (congiunzione), ma che
marca anche una pronuncia differente. Vedi vocale O.
O – in italiano esistono due O, una delle quali aperta e l’altra chiusa. In generale è
inutile insistere troppo su questa differenza, eccetto per quanto riguarda la differenza tra
ho (verbo avere) che si pronuncia con la vocale aperta, ed o (congiunzione) che si
pronuncia chiusa.
Q - è una lettera particolare, il cui suono corrisponde alla K, ma che si pronuncia solo
in presenza di una U, trasformandone il suono in KW. Per cui
Qua que qui quo, si pronunciano Kwa kwe kwi kwo
NB. Il gruppo CQ corrisponde a un raddoppiamento del fonema Q. Per esempio:
“Acqua” si pronuncia AKKWA e non ATCHKWA
S - In italiano esistono due tipi diverse di S, ma è una differenza che si va perdendo e
che persino gli italiani faticano a riconoscere, per cui è inutile insistere sulla differenza
tra S sonora ed S sorda.
Il gruppo S+C+I dà vita al suono ς. Per cui
Scia sce sci scio sciu si pronuncia ςa, ςe, ςi, ςo, ςu
Z – In italiano esistono due z, una che si pronuncia sorda, TS, e una che si pronuncia
sonora, DS. All’inizio non è il caso di inistere troppo su questa differenza, ma dopo
alcune lezioni è importante sottolinearla, non fosse altro perché le regole dell’accento
passano attraverso il riconoscimento della Z. Dal momento che non esiste una regola

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fissa con cui orientare gli studenti su come pronunciare le lettere a seconda delle parole,
si può dire loro che, se si trova a inizio della parola, la lettera Z di pronuncia DS (per
esempio: Zaino > DSAINO; zanzara > DSANDSARA) mentre se si trova nell’interiore
della parola, si pronuncia TS ( azione > ATSIONE).
NB: lo studente spagnolo, a causa di diffusi stereotipi provenienti per lo più
dalla televisione, avrà la tendenza a pronunciare la “doppia z” come se si trattasse di un
X o peggio di una doppia TCH. Bisogna stroncare questo fenomeno sul nascere e
ricordare loro che gli AZZURRI non sono gli ATTCHURRI, e che PIZZA non si
pronuncia PICSA.

Per quanto riguarda le consonanti X Y J W K, sono molto poche le parole presenti nel
dizionario italiano che le contengono e, nella maggior parte dei casi, si tratta di parole
straniere. Per cui, se la pronuncia di K e W non pone troppi problemi in quanto identica
nelle due lingue, le altre tre possono creare piccole difficoltà.
Si ricorderà pertanto che la X non si pronuncia ς , ma CS;
Y e J hanno, per un italiano, lo stesso suono (il suono semivocalico “j”) e quindi
l’utilizzo dell’una o dell’altra dipende o da questioni di scelta nella translitterazione ( si
pensi a Yugoslavia/Jugoslavia) o alla provenienza della parola.

La questione delle doppie


Come si sa, in italiano è possibile pronunciare le consonanti come singole o doppie,
cosa che costituisce una notevole difficoltà per gli alunni stranieri. Nel caso specifico
dello Spagnolo, in realtà, il problema si pone più nel momento in cui bisogna scrivere
che quando si deve parlare. Dal punto di vista della produzione orale, infatti, le
consonanti spagnole singole non equivalgono tanto a delle consonanti singole italiane,
quanto piuttosto a delle consonanti mezzoforti. Per cui
Gato ( pr. It) > Gato ( pr. Sp.) > Gatto ( pr. It).
Pasa ( pr. It) > Pasa ( pr.sp.) > Passa ( pr. It)

Non è perciò necessario, almeno a un livello iniziale, insistere su tale differenza.


Esistono però parole che, pronunicate in maniera scorretta, potrebbero generare
equivoci. Queste parole devono essere indicate dal professore per evitare che l’alunno,
in futuro, possa trovarsi in situazioni imbarazzanti.

Accenti
In italiano gli accenti grafici non seguono le stesse regole che in spagnolo. É quindi
importante spiegare come si mettono gli accenti, per esempio seguendo il video
connesso al seguente link : https://www.youtube.com/watch?v=j5hxY17yhPc

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3) Salutare e presentarsi

FRASI PER COMUNICARE

Salutare;
chiedere come sta una persona;
ringraziare;
presentarsi: chiedere e dire il nome, la nazionalità, la città di origine; il domicilio; la
professione; l’età;
presentare qualcuno;
comunicare in classe: “ come si dice... in italiano?”

Presentazioni – Scusa! Ciao, come stai? Da dove vieni?


Innanzitutto va considerato che il livello di formalitá tra italiano e spagnolo è
leggermente differente. Gli spagnoli, in generale, sono molto meno formali rispetto agli
italiani e, se non sono a conoscenza di tali differenze, possono risultare maleducati.
Tale differenza in italiano si rende attraverso l’uso del pronome personale “tu”
per rivolgersi in maniera infomale e “Lei” (quasi equivalente allo spagnolo “Usted”) per
rivolgersi in maniera formale.

I saluti formali
Buon giorno (mattina), Buona sera (pomeriggio-sera)
Arrivederci! (singolare e plurale), ArrivederLa! (singolare)
Buona notte

Saluti informali
Ciao!, Salve!
A presto!, A domani!, Alla prossima!, Ci vediamo!

Come presentarsi
Informale: Ciao, io sono …. e tu?
io sono …, piacere.
Formale: Buongiorno / Buonasera, io sono …, e Lei?
Io sono …, piacere di conoscerLa. / io sono …, piacere.

Scusarsi
Formale: Mi scusi!, Scusi!, Mi dispiace!
Informale: Scusa!, Mi dispiace!

Rispondere alle scuse


Formale: Prego! Nessun problema! Di nulla! Di niente!
Informale: Prego! Nessun problema!, È tutto a posto! Di nulla! Di niente!

Come si risponde ad un’offerta


Formale: Sì, grazie!, Sì, La ringrazio!, (molto) Volentieri, grazie!
No, grazie!, No, La ringrazio

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Informale: Sì, grazie!, Sì, ti ringrazio!
No, grazie!, No, ti ringrazio!

Come si risponde ad un ringraziamento


Prego!, Non c’è di che!, Di nulla!, Di niente!

Come si chiedono e come si danno le informazioni personali

Come ti chiami? Mi chiamo .... / Sono ....


Quanti anni hai? Ho ... anni.
Di dove sei? / Da dove vieni? Sono italiano. / Vengo dall’Italia.
Che lavoro fai? / Qual è il tuo Sono insegnante. / Lavoro
lavoro? / Che fai nella vita? come insegnante.

Come stai? / Come va? Sto bene / benissimo / tutto bene / va tutto
bene / così così

Le domande di base sono quindi le seguenti:

Chi?
Che cosa?
Qual/ quale/ quali ?
Come?
Dove?
Da dove?
Quando?
Perché?
Quanto/a i/e?

Pertanto é necessario poter domandare o rispondere alle seguenti domande:

Chi sei?
Come ti Chiami?
Qual è il tuo nome? Qual è il tuo cognome?
Di dove sei?
Dove abiti?
Che lavoro fai?
Quanti anni hai?
Qual è il tuo numero di telefono?

LESSICO

Lessico base per identificare gli individui.

Ragazzo/a ragazzi/e
uomo/ uomini
donna/e
studente/studentessa
professore/professoressa

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Lessico inerente l’aula

Italiano : La scuola Español: La escuela

La scuola La escuela
L'università La universidad
L'aula La aula
Il banco El pupitre
La sedia La silla
La lavagna La pizarra
Il cancellino El borrador
Lo zaino/la cartella La mochila
Il portapenne El portalápiz
La penna El bolígrafo
La matita El lápiz
La carta El papel
Il quaderno El cuaderno
Il libro El libro
I compiti Los deberes
La materia La asignatura
La verifica/l'esame El examen

Aggettivi di nazionalità.

Gli aggettivi di nazionalità di solito hanno la stessa radice della nazione.


l’eccezione piú importante é “ Germania” da cui deriva l’aggettivo “tedesco”

Nazione Aggettivo di nazionalita


Italia italiano/a
America americano/a
Australia australiano/a
Egitto egiziano/a
Messico messicano/a
Brasile brasiliano/a

Inghilterra inglese
Irlanda irlandese
Olanda olandese
Finlandia finlandese
Norvegia norvegese
Cina cinese
Francia francese
Portogallo portoghese
Canada canadese

Stati Uniti d'America statunitense

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Argentina argentino/a
Algeria algerino/a
Tunisia tunisino/a

Iraq iracheno/a
Cile cileno/a

Russia russo/a
Grecia greco/a

Lettonia lettone
Estonia estone

Polonia polacco
Slovacchia slovacco

Romania Rumeno

Asia asiatico/a
Africa africano/a
Europa europeo/a

Le regioni e le città spagnole e come si dicono in italiano.

A volte é possibile trovare un aggettivo italiano referente a un nome regionale spagnolo:

Andalusia Andaluso
Catalogna Catalano
Madrid Madrileno
Valenza Valenzano
Galizia Galiziano
Paesi Baschi Basco
Aragona Aragonese
Asturie Asturiano

Lo stesso vale per le cittá, basti pensare ai casi di Siviglia (Sevilla), Cadice (Cadiz),
Valenza (Valencia), Saragozza ( Zaragoza), Barcellona (Barcelona), da cui derivano
aggettivi come “Sivigliano”, “ valenzano”, eccetera.

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Le regioni italiane.

Le regioni d'Italia sono 20.

Regione Aggettivo
Lombardia Lombardo
Lazio Laziale
Campania Campano
Sicilia Siciliano
Veneto Veneto
Emilia-Romagna Emiliano-romagnolo
Piemonte Piemontese
Puglia Pugliese
Toscana Toscano
Calabria Calabrese
Sardegna Sardo
Liguria Ligure
Marche Marchigiano
Abruzzo Abruzzese
Friuli-Venezia Giulia Friulano
Trentino-Alto Adige Trentino-altoatesino
Umbria Umbro
Basilicata Lucano
Molise Molisano
Valle d’Aosta Valdaostano

Le professioni.

Distinguiamo i nomi delle professioni a seconda della terminazione:


1) nomi di professioni che finiscono in –aio (maschile); –aia (femminile) →
per esempio:
operaio – operaia; giornalaio – giornalaia; macellaio – macellaia.
2) nomi di professioni che finiscono in – iere (maschile); –iera (femminile) →
per esempio:
cameriere – cameriera; infermiere – infermiera; parrucchiere – parrucchiera;
3) nomi di professioni che finiscono in – ista (maschile e femm.)
elettricista – tassista –farmacista –camionista –musicista – dentista;
in questo caso la desinenza singolare è uguale per il maschile e per il femminile, ma al
plurale cambia, per cui, per esempio, il turista > i turisti; la turista > le turiste .
4) nomi di professioni che finiscono in – tore (maschile)/ – trice
(femminile). Molti di questi nomi, tuttavia, non hanno il femminile,

19
attore – attrice; scrittore – scrittrice; direttore – direttrice; autore – autrice; lavoratore –
lavoratrice; senatore – senatrice; pittore – pittrice.
5) in alcuni casi, i nomi maschili al femminile vanno in –essa:
ìl professore – la professoressa; lo studente – la studentessa; il dottore – la dottoressa.
6) i nomi che terminano in –o, normalmente formano il femminile in –a: ministro
– ministra; deputato – deputata; postino – postina; psicologo – psicologa;
7) Nel caso di nomi o professioni di particolare prestigio si può lasciare invariata la
forma del maschile: il ministro Mariastella Gelmini; il presidente Laura Boldrini.

I numeri cardinali da 1 a 2000

1 uno 11 undici 21 ventuno 31 trentuno 41 quarantuno


2 due 12 dodici 22 ventidue 32 trentadue 42 quarantadue
3 tre 13 tredici 23 ventitré 33 Trentatré 43 quarantatre
4 quattro 14 quattordici 24 ventiquattro 34 trentaquattro 44 quarantaquattro
5 cinque 15 quindici 25 venticinque 35 trentacinque 45 quarantacinque
6 sei 16 sedici 26 ventisei 36 trentasei 46 quarantasei
7 sette 17 diciassette 27 ventisette 37 trentasette 47 quarantasette
8 otto 18 diciotto 28 ventotto 38 trentotto 48 quarantotto
9 nove 19 diciannove 29 ventinove 39 trentanove 49 quarantanove
10 dieci 20 venti 30 trenta 40 quaranta 50 cinquanta

60 sessanta 70 settanta 80 ottanta 90 novanta 100 Cento


500 cinquecento 1000 mille 2000 duemila

I numeri ordinali da 1 a 10 e in -esimo

I primo VI sesto NB dall’11 in poi si aggiunge –esimo:


XI undicesimo, XII dodicesimo, XIII
II secondo VII settimo tredicesimo, XIV quattordicesimo etc

III terzo VIII ottavo

IV quarto IX nono

V quinto X decimo

20
21
GRAMMATICA

I pronomi personali

In italiano standard i pronomi personali sono i seguenti:

Io
Tu
Egli
Ella
Lei (formale)
Noi
Voi
Essi
Esse

Tuttavia, in italiano neostandard, la situazione è leggermente diversa, per cui:

Io
Tu
Lui
Lei
Lei (formale)
Noi
Voi
Loro

L’articolo

L’articolo accompagna il nome. Per es:

Angelo mangia la (articolo) mela (nome).


Sandra legge un (articolo) libro (nome).

Gli articoli vanno prima del nome e concordano nel genere e nel numero:

Accendo la (articolo singolare femminile) luce(nome singolare femminile).


Compro le (articolo plurale femminile) penne (nome plurale femminile).

22
L’articolo determinativo

Gli articoli determinativi si usano prima di un nome che si conosce. Per es:

Mangio la pasta (conosciamo quale pasta).


Il gatto corre (conosciamo quale gatto).

Articolo singolare Articolo plurale


Il + nome maschile singolare I + nome maschile plurale

Per es: il bicchiere I bicchieri


La+ nome femminile singolare Le + nome femminile plurale

la mamma le mamme

L’+ nome femminile singolare che Le + nome femminile plurale che comincia
comincia per vocale per vocale

L’aquila Le aquile
Lo + nomi maschili singolari che Gli + nomi maschili plurali che iniziano
iniziano con con

– s + consonante → lo sport, lo studente – s + consonante → gli sport, gli studenti


– p + s , p + n → lo psicologo, lo – p + s , p + n → gli psicologi, gli
pneumatico pneumatici
– g + n → lo gnomo – g + n → gli gnomi,
– z → lo zucchero, lo zaino – z → gli zuccheri, gli zaini
– y → lo yogurt – y → gli yogurt
– x → lo xilofono – x → gli xilofoni

L’ + nomi maschili che iniziano con Gli + nomi maschili che iniziano con
vocale (però perde -o e diventa l’) → vocale → gli amici
l’amico

Esercizio:
Metti gli articoli determinativi davanti ai nomi :

Scuola; Sport; studente; programma; birra;


giornale; straniero; pizza; ingegnere; chiave;
televisione; radio; aereo; sogno: zucchero;
libro; esempio

Metti gli articoli determinativi esatti davanti ai seguenti nomi al plurale:


specchi; fiori; film; figli;
occhi; bandiere; zii; incontri; nazioni; cinema;
stelle; arrivi; spettacoli; macchine.

23
Articolo indeterminativo

Gli articoli indeterminativi si usano quando si parla di qualcosa che non è specificata, e
sono un, uno e una.

Leggo un libro
Mangio una mela

Gli indeterminativi non hanno plurale e possono essere sostituiti dal partitivo /
dei/degli/delle oppure dall’aggettivo alcuni/alcune.

Articolo singolare Articolo plurale


un + nome maschile singolare alcuni + nome maschile plurale
dei

Per es: un bicchiere alcuni bicchieri/dei

un + nomi maschili che iniziano con Alcuni/degli + nomi maschili che iniziano
vocale → un amico con vocale → degli/alcuni amici
una+ nome femminile singolare alcune + nome femminile plurale
delle

una donna Alcune donne


Delle donne
un’+ nome femminile singolare che
comincia per vocale

un’aquila Alcune/delle aquile


uno + nomi maschili singolari che Degli/ alcuni + nomi maschili plurali che
iniziano con iniziano con

– s + consonante → uno sport, uno – s + consonante → degli/alcuni sport,


studente degli/alcuni studenti
– p + s , p + n → uno psicologo, uno – p + s , p + n → degli/alcuni psicologi,
pneumatico degli/alcuni pneumatici
– g + n → uno gnomo – g + n → alcuni/ degli gnomi,
– z → uno zucchero, uno zaino – z → alcuni/degli zuccheri, degl/alcuni
– y → uno yogurt zaini
– x → uno xilofono – y → degli/alcuni yogurt
– x → degli/alcuni xilofono

Esercizio: metti gli articoli indeterminativi davanti ai nomi :

Scuola; Sport; studente; programma; birra;


giornale; straniero; pizza; ingegnere; chiave;
televisione; radio; aereo; sogno: zucchero;
libro; esempio.

24
Maschile e femminile, singolare e plurale

In italiano ci sono solo due generi per i nomi: maschile e femminile.


Ci sono tre gruppi principali di nomi:

– Maschili in -o: il capello, il ragazzo.


– Femminili in -a: la casa, la ragazza.
– Maschili e femminili in -e: la chiave, la pelle.

Per quanto riguarda la terza categoria, normalmente tende a rendere parole spagnole
finenti in consonante. Il genere tende ad essere lo stesso in italiano e spagnolo, per cui

La nación > la nazione


La llave > la chiave

Tuttavia ci sono delle eccezioni notevoli:

la leche > il latte


la flor > il fiore
el arte > l’arte
la sangre > il sangue
la orden > l’ordine
la mar > il mare
la sal > il sale
la mel > il miele

Oltre a questi tre gruppi abbiamo alcuni gruppi supplementari:

1) Maschili e femminili che finiscono con una vocale accentata: L’università, la città
ecc…

2) Nomi abbreviati: la foto(-grafia), la moto(-cicletta).

3) Nomi di origine straniera: il bar, lo sport, l’email.

4) Nomi irregolari: uomo, donna; dio, dea.

Per quanto riguarda il plurale,

I nomi che finiscono in -o al plurale finiscono in –i

– ragazzo/ragazzii
– libro/libri

I nomi femminili che finiscono in -a al plurale finiscono in -e


– palla/palle
– casa/case

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I nomi che finiscono in -e al plurare finiscono in –i

– mare/mari
– cane/cani

I nomi che finiscono con una lettera accentata al plurale non cambiano
– città/città
– universitá/universitá
– caffè/caffè

I nomi stranieri e gli abbreviati, infine, hanno il plurale identico al singolare

Ragazzo Ragazzi
Ragazza Ragazze
Chiave Chiavi
Sport Sport
Cittá Cittá

26
Verbo Essere

Ecco il presente del verbo essere:

(Io) sono
(tu) sei
(lui/lei) è
(noi) siamo
(voi) siete
(loro) sono

Verbo avere

(Io) ho
(tu) hai
(lui/lei) ha
(noi) abbiamo
(voi) avete
(loro) hanno

Bisogna tenere presente che l’”h” non va pronunciata, perché non ha il valore di
un’aspirazione. Si tratta di una “h disambiguante”, per differenziare:
“ho” da “o” congiunzione. Ed è da notare che la pronuncia delle due o è distinta.
“hai” da “ai” preposizione articolata.
“ha” da “a” preposizione semplice.
“hanno” da “anno” sostantivo.

Esercizio : COMPLETA CON LE FORME DEL VERBO ESSERE O AVERE.

1. Io e Giovanna molti piatti a casa. Anche voi molti piatti?


2. Voi francesi? No, noi spagnoli.
3. Quanti anni ? -Io 36 anni.
4. Tu libera domani?
5. Giulia contenta perché molte amiche.
6. (Tu) una gomma per piacere?
7. Io galiziano e 14 anni.
8. Loro una casa in centro.
9. Lui una televisione americana.
10. Monica un appuntamento in centro.

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Verbo Stare

Io sto
Tu stai
Lui sta
Noi stiamo
Voi state
Loro stanno

Verbo tenere

Io tengo
Tu tieni
Lui tiene
Noi teniamo
Voi tenete
Loro tengono

É importante spiegare agli studenti che, a differenza della lingua spagnola, la lingua
italiana fa un uso meno diffuso dei verbi “stare” e tenere”. Un cibo “è buono”, non
“sta ricco”, e una persona “ha ...anni” non “tiene anni”
La differenza tra tenere/avere e stare/essere ha anche un valore geografico: le zone che
storicamente sono appartenute all’impero spagnolo usano il verbo stare e tenere in
maniera simile ( per quanto non identica) alla lingua spagnola.

Verbo Abitare.
In italiano, come in spagnolo, ci sono tre possibili modi di coniugare i verbi. Ci sono
verbi in –are, -ere e –ire.
Il verbo abitare é un verbo che puó fungere da modello per tutti quelli di prima
coniugazione.

Io abito
Tu abiti
Lui abita
Noi abitiamo
Voi abitate
Loro abitano

È importante che gli studenti comprendano come funzionano gli accenti dei verbi.
Soprattutto per quanto riguarda il plurale, infatti, l’accento cade sempre sulla penultima
sillaba, se si tratta di prima o seconda persona, mentre si ritrae il piú possibile se si tratta
della terza persona plurale.

Importante:
il verbo abitare si usa con la preposizione “In” se seguita dal nome di una nazione, con
la preposizione “a” se seguita dal nome di una città. Per esempio:

abito in Galizia, a Santiago.

28
Verbo Chiamarsi

I verbi riflessivi sono verbi in cui il soggetto compie un’azione su se stesso. I verbi
riflessivi si formano con:

pronome riflessivo + verbo

I pronomi riflessivi sono: mi, ti, si, ci, vi, si


Esempio: il verbo chiamarsi al presente

Mi chiamo
Ti chiami
Si chiama
Ci chiamiamo
Vi chiamate
Si chiamano

Verbo fare

Io faccio
Tu fai
Lui fa
Noi facciamo
Voi fate
Loro fanno

La negazione della frase

Per negare una frase in italiano ci sono due modi. Il primo é la negazione secca: “no”; il
secondo é la negazione inserita all’interno di un periodo “ non” e seguita da un verbo.
Per esempio

“hai fame?” “ No.”


“No, non ho fame.”

Questo è/ quello è

In italiano il soggetto puó essere sostituito dal pronome dimostrativo


Questo/a questi/e
Quello/a quelli/e

Non esiste un equivalente di “ese/esa” ed il concetto di esto/eso puó essere reso con la
parola “ció” . Quindi per esempio.

Questo é Marco; quella é Lucia.

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c`è/ ci sono

C’è e ci sono dicono la presenza di una cosa o di una persona in un posto.


C’è è per il singolare. Per es.

C’è un quaderno sul tavolo.


In casa c’è un ladro.
Marco non c’è.

Ci sono è per il plurale


Es:
In camera ci sono i CD di Laura Pausini.
In cucina ci sono Antonio e Alfredo.
I libri non ci sono!

PARTICOLARITÁ DELLA PRONUNCIA

Spiegare la differenza delle doppie, facendo particolare attenzione alla distinizione tra la
N singola e la Doppia N. Guardare i seguenti video:

https://www.youtube.com/watch?v=BD2yqoP6mUc
https://www.youtube.com/watch?v=mJ9PeeRfwng

ecco di seguito una lista di coppie minime che possono generare equivoci.

CC
boccale ≠vocale bocca ≠ Boca
zucca ≠ suca fiocco ≠ fioco
DD
cadde ≠ cade
FF
tariffa ≠ Tarifa

LL
anello≠ anelo pollo ≠ polo
bello ≠ belo molle ≠ mole
palla ≠ pala valle ≠ vale

NN
cannone ≠ canone cenno ≠ ceno
nonno ≠ nono donna ≠ dona
sonno ≠ sono tiranno ≠ tirano
penna ≠pena vene ≠ venne
renne ≠ rene

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PP
pepe ≠ Peppe Papa ≠ pappa
RR
serra ≠ sera
SS
cassa ≠ casa cassetta ≠ casetta
TT
casetta ≠cassetta brutto ≠ bruto
ditta ≠ dita fetta ≠ feta
notte ≠ note tutta ≠ Tuta

ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA

Scrivere una carta di identità.

PRODUZIONE ORALE

 Fare un giro di presentazioni in classe; gli alunni devono presentare non solo se
stessi, ma anche gli altri. Utilizzando anche la seconda persona singolare.

 Sparpagliare degli oggetti sul tavolo e far indicare agli studenti quali sono gli
oggetti in questione, utilizzando questo/a è + un/una/uno oppure c`è/ ci sono.
Quindi: Nella stanza c’è; Sul tavolo c’è.

 Fare addizioni e sottrazioni semplici alla lavagna.

COMPRENSIONE ORALE

Ascolta le interviste: Presentarsi. Nuovo Progetto italiano 1 (Intervista 1)

https://www.youtube.com/watch?v=yHaDc5tsmpM

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ALTRO

1) VIDEO: vedere i video di Alma.tv

Chiedere e dire l’età:


https://www.youtube.com/watch?v=mQSq0U5MFas

Presentarsi e dire il numero di telefono:


https://www.youtube.com/watch?v=eEOEMCMSt5U

2) GIOCHI:

Gioco del post-it.

I giocatori si siedono attorno al tavolo e ciascuno prende un Post-It.


Ogni giocatore "rinomina" un altro giocatore scrivendo il nome di un personaggio
famoso (ad esempio: Napoleone, Gengis Khan, Grande Puffo, Berlusconi).
Senza essere visto dalla sua vittima, appiccica sulla fronte del compagno il post-it con il
nome. Ciascun giocatore sarà del tutto ignaro del personaggio di cui deve indovinare il
nome. A questo punto iniziate il gioco. Ogni giocatore deve fare una domanda, di quelle
a cui si può rispondere solo con "si" o "no". Per esempio: "Sono un politico?", "Sono un
maschio?", "Sono anocora vivo?”.
Quando si ritiene di aver capito, si dice il nome del personaggio e, se il personaggio è
corretto, si esce dal giro, mentre gli altri giocatori continuano a fare domande, finché
tutti quanti riescono a scoprire chi sono.

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3) CANZONI:
Ascolta la canzone “Inno Nazionale” di Luca Carboni. Fare l’esercizio close a
partire dal testo. https://www.youtube.com/watch?v=WwItfRwQQK4

INNO NAZIONALE

Io sono troppo ,
Tu sei troppo
Egli è troppo
E voi siete troppo di Bari
Sì noi siamo troppo orgogliosi,
Loro sono troppo
E anche dentro la stessa città,
Siamo sempre troppo lontani!
E siamo sempre troppo ,
E si che siamo troppo
E lo vedi anche allo stadio
Che siamo sempre troppo tesi
Siamo tifosi poco sportivi
Perché siamo troppo
E la polizia controlla
Che non stiamo troppo vicini!
E allora son troppo bolognese,
Tu sei troppo
Sventoliamo troppe bandiere,
Col bastone nella mano
E diventiamo troppo violenti,
E se non ci spacchiamo I denti
Comunque ci promettiamo in coro
Che ci romperemo il culo!
E io sono troppo ,
Tu sei troppo
Egli è troppo ,
E voi troppo
E noi siamo troppo chiusi,
Loro son troppo
E anche se è caduto il muro,
Abbiamo sempre troppi confini!
E poi eravamo troppo fascisti
E anche troppo menefreghisti
Allora giù botte coi manganelli
Comunque non eravamo troppo fratelli
Poi diventammo troppo comunisti,
E anche troppo democristiani
E sì che il tempo passa
Ma siamo ancora troppo italiani!

Il “Gioca-jouer”: https://www.youtube.com/watch?v=SWLl5ejQY5c
Mimare i verbi della canzoni seguendo il video.

33
4) CULTURA:
Il Natale;
https://www.youtube.com/watch?v=p8rjQI64oqA

5) CURIOSITÁ.
Vedere il video sulle interiezioni “Boh” e “mah”:
https://www.youtube.com/watch?v=onjncDHoMDQ

6) FALSI AMICI:

Traduzione in Falso amico Falso amico Traduzione italiano


spagnolo italiano spagnolo
adiciòn Addizione Adicción dipendenza
papel Carta Carta lettera
objetar Contestare contestar rispondere
pregunta Domanda demanda causa
expresar Esprimere Exprimir spremere
Mirar Guardare Guardar consevare
Cuento Novella Novela romanzo

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Test finale di ripasso Unità 1-2-3

a) Completate il testo con il verbo essere o avere

Paolo ___ un ragazzo italiano, ____ di Napoli e ____ 22 anni. Lui ___ molti amici all’università:
Anna e Dolores ____ spagnole e ____ 21 anni; Ivan ___ russo e ___ 20 anni; Karl, Heidi e Hans
_____ austriaci e _____ 22 anni.

b) Inserite l’articolo determinativo o indeterminativo corretto

Tommy è ___ cane molto simpatico e intelligente. Vive a Pisa, in ____ villa con ____ grande
giardino. ___ suo migliore amico è Chicco, ___ gatto nero con ____ occhi verdi, che non mangia
____ pesce! Tommy, invece, mangia di tutto: ____ pizza, _____ spaghetti e dorme tutto ___
giorno.

c) Rispondete alle domande

1- Sono Mariella Console, una studentessa d’inglese. Sono italiana, di Bari e ho 19 anni.

 Chi è Mariella Console? ____________________________________

 Di dov’é? ________________________________________________

 Quanti anni ha?____________________________________________

2- Gino e Carla sono due ragazzi italiani. Lui è di Firenze e ha 24 anni, lei è di Pisa e ha
23 anni.

 Chi sono Gino e Carla? ____________________________________

 Di dove sono? ____________________________________________

 Quanti anni anno? _________________________________________

d) Descrivi una persona per te importante (nome, età, provenienza, professione ....)

______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________

35
4) Prenotare una stanza

FRASI PER COMUNICARE

Fare una richiesta;


chiedere se c’è un servizio;
chiedere quanto costa;
chiedere l’ora;
iniziare e concludere una lettera/ cartolina

Fare una richiesta; chiedere se c’è un servizio

È possibile avere .. ?
Vorrei sapere se c’é?

chiedere quanto costa

Quanto costa?
Qual é il prezzo di .. ?

Chiedere se c’è qualcosa

Senta, scusi, nell’albergo c’è.. ?


Vorrei sapere se c’è...
La stanza é la ..., giusto?

chiedere l’ora

Scusi/ scusa, mi sa/sai dire che ora é/ che ore sono?


Scusi, a che ora é il/la. . ?

Che ora è? 13:00 – È l'una in punto


12:00 – È mezzogiorno
24:00 – È mezzanotte
Che ore sono? 16:00 – Sono le quattro
19:30 – Sono le sette e mezzo
21:45 – Sono le dieci meno un quarto .

36
Iniziare e concludere una lettera/ cartolina

Inizio

Una lettera si inizia sempre con un “caro/cara” se si tratta di una lettera informale,
“gentile/egregio” se si tratta di una lettera formale.

Conclusione

Una lettera si conclude con le seguenti formule. Se si tratta di una lettera informale, con:

Saluti
Tanti (cari) saluti
Un (grosso) bacio
Un abbraccio
A presto

Se si tratta di una lettera formale, le formule sono le seguenti:

Distinti saluti

Cordiali saluti

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38
LESSICO

Lessico che concerne la prenotazione di una stanza di albergo: tipi di stanza,


servizi (colazione, parcheggio, piscina, ecc);

Italiano Spagnolo
Hotel / Albergo Hotel
Accoglienza/Ricezione Recepción
Receptionist / Addetto alla ricezione Recepcionista
Disponibilità Disponibilidad
Prenotazione Reserva
Data di arrivo Fecha de llegada
Data di partenza Fecha de salida
Camera / Stanza Habitación
Singola Individual
Doppia Doble
matrimoniale Matrimonial
caparra Fianza
Mezza pensione Media pensión
Pensione completa Pensión completa
con / senza bagno Con baño privado
Aria condizionata Aire acondicionado
Riscaldamento Calefacción
frigobar Refrigerador
Sveglia Despertador
Chiave Llave
Cassaforte Cajafuerte
Ascensore Ascensor
Parcheggio Parking
Giardino Jardín
Televisione Televisión
Servizio in camera Servicio de habitaciones
Lavandería Lavandería
La password del Wifi La clave del wifi

39
40
Gli aggettivi qualificativi

Gli aggettivi qualificativi indicano una qualità del nome a cui si riferiscono. Per
esempio:

Ho comprato una bella maglietta


Luigi è un amico leale

Ecco un elenco dei principali aggettivi qualificativi italiani, seguiti dal loro contrario.

Allegro – triste
Alto – basso
Anziano – giovane
Bello – brutto*
Cattivo* – buono
Chiaro – scuro
Competente – incompetente
Complicato – semplice
Corto – lungo
Costoso – economico*
Disonesto – onesto
Duro – tenero/ morbido*
Educato – maleducato
Esperto – inesperto
Felice – infelice
Fortunato – sfortunato
Grande – piccolo
Grasso – magro
Intelligente – stupido
Largo* - stretto
Noioso* - interessante
Occupato – libero
Passivo – attivo
Pauroso – coraggioso
Pesante – leggero
Ricco – povero
Nuovo – vecchio
Simpatico – antipatico
Timido/introverso – estroverso

Le parole segnate da un asterisco * sono tutte potenzialmente falsi amici:

41
42
Brutto : é differente da “bruto”, che in entrambe le lingue ha a che fare con la brutalitá.
Cattivo: é differente da “captivo” che significa persona catturata, prigioniera.
Raro: in spagnolo la parola “raro” puó avere un’accezione di “strano” che in italiano
manca.
Economico: in spagnolo si dice “barato”, ma la parola italiana “baratto” indica uno
scambio economico senza l’uso del denaro.
Morbido: in spagnolo indica in maniera dispregiativa l’obesitá. Questo puó dare adito a
molti equivoci.
Largo: in spagnolo significa “lungo”. Anche cosí, la lunghezza o la longitudine sono
definite “longitud”
Noioso: in spagnolo la parola “aburrido” cambia significato a seconda se é preceduta
dal verbo “ser” o da “estar”. Lo spagnolo tende a trasportare questa regola in italiano,
creando equivoci.

GRAMMATICA

Verbi in –are; -ere; -ire; -


Ecco il presente dei verbi regolari in:
–are
–ere
–ire

Parlare Leggere Dormire


(io) parl –o (Io) legg –o (Io) dorm –o
(tu) parl –i (tu) legg –i (tu) dorm –i
(lui/lei) parl –a (lui/lei) legg –e (lui/lei) dorm –e
(noi) parl –iamo (noi) legg –iamo (noi) dorm –iamo
(voi) parl –ate (voi) legg –ete (voi) dorm –ite
(loro) parl –ano (loro) legg –ono (loro) dorm –ono

Verbi in -ire con suffisso -isc.


I verbi in -isc sono verbi particolari in -ire. Si tratta di verbi regolari che al presente
aggiungono -isc- alle prime tre persone del singolare e all’ultima persona plurale.

CAPIRE COSTRUIRE
(io) cap-isc-o (io) costru-isc-o
(tu) cap-isc-i (tu) costru-isc-i
(lui/lei) cap-isc-e (lui/lei) costru-isc-e
(noi) capiamo (noi) costruiamo
(voi) capite (voi) costruite
(loro) cap-isc-ono (loro) costru-isc-ono

43
Ecco una lista con i verbi più importanti in -isc: alleggerire, colpire, contribuire,
dimagrire, fallire, ferire, favorire, finire, garantire, impedire, incuriosire, obbedire,
proibire, punire, sostituire, stupire, trasferirsi, unire, guarire, pulire, preferire.

Il participio passato in -ato, -uto, -ito.

Il participio passato dei verbi in -are, normalmente, finisce in –ato. Per es:
mangiare > mangiato.

Ci sono chiaramente delle eccezioni. Per es. Fare> fatto

Il participio passato dei verbi in -ire normalmente finisce in –ito. Per es: finire> finito.

Eccezioni: per es. Venire>venuto

Il participio passato dei verbi in –ere é piú complicato; normalmente tali verbi finiscono
in –uto. Per es: Vendere> venduto

Ma moltissimi verbi di seconda coniugazione, per ragioni storiche, hanno un passato


prossimo irregolare: per es. Prendere>preso

Ci sono infine dei verbi che possono avere anche due participi passati, uno regolare e un
altro irregolare. Per es perdere > perso/perduto /// vedere > visto/veduto

ESERCIZI

1) completa la tabella

Lavorare Prendere Finire Dormire Divertirsi


Io
Tu
Lui/Lei
Noi
Voi
Loro

2) Riempi gli spazi vuoti

Io e la mia fidanzata (abitare) in Sicilia, dove (lavorare)


come insegnanti. Nel mio tempo libero io (fare) lavori con la
ceramica, la mia fidanzata invece (suonare) il pianoforte. Talvolta
(intrecciare) dei bracciali e poi li (vendere) in spiaggia.
D’estate (esserci) molti turisti che (arrivare) da ogni parte
del mondo e allora io (lavorare) come guida turistica. Poi (partire)
per andare in vacanza.

44
Preposizioni semplici:

In italiano le preposizioni semplici sono le seguenti:


di - equivalente allo spagnolo de

a – equivalente allo spagnolo a

da – ha vari significati: equivalente allo spagnolo desde, oppure a por per introdurre il
complemento di agente; allo stesso tempo ha un significato che in spagnolo non esiste,
ed é equivalente al francese chez; per esempio: “a casa di Giuseppe”>“Da Giuseppe”.

in – equivalente allo spagnolo en

con – equivalente allo spagnolo con. Da notare che in italiano “conmigo”, “contigo”,
ecc si dice “con me” “con te”

su ( si puó anche dire sopra) – equivalente allo spagnolo arriba de


giú ( si puó dire anche sotto) – equivalente allo spagnolo bajo de
per - equivalente allo spagnolo “por” e “para”
tra - equivalente allo spagnolo entre
fra - equivalente allo spagnolo entre

Perció é importante fare particolare attenzione alla preposizione “da” e “per”

Le preposizioni articolate

In determinate frasi, alcune preposizioni vogliono l’articolo. Quando le


preposizioni DI, A, DA, IN, SU incontrano gli articoli determinativi cambiano e
diventano presposizioni articolate. Mentre, le preposizioni semplici CON, PER, TRA,
FRA non si uniscono all’articolo (con la macchina, per la strada, tra i due, fra le
nuvole...)

Di A Da In Su
Il Del Al Dal Nel Sul
Lo Dello Allo Dallo Nello Sullo
La Della Alla Dalla Nella Sulla
L’ Dell’ All’ Dall’ Nell’ Sull’
I Dei Ai Dai Nei Sui
Gli Degli Agli Dagli Negli Sugli
Le Delle Alle Dalle Nelle Sulle

Esercizio
La vedo portone che mi saluta con la mano.
Parlano dei programmi giorno dopo.
In lontananza si sente il rumore macchine.
Le nuvole riflettono le luci città.
La porta è bloccata studenti che devono entrare.

45
Preposizioni temporali: da...a; dal...al.

In italiano, per determinare la durata di un’azione si usano, a seconda dei contesti, le


formule da...a/dal...al.

DA
si usa:

– quando l’azione comincia in un tempo e non finisce

es:

→ Studio italiano da 17 anni! (= dopo 17 anni ancora studio italiano)

→ Quando ho iniziato a studiare italiano, studiavo francese da 2 anni (= quando ho


iniziato a studiare italiano ancora studiavo francese)

→ Da domani comincio la dieta! (= domani comincio la dieta e non so quando finisco


di farla)

ATTENZIONE! DA al futuro si usa solo con un MOMENTO determinato:

es:
Da domani, da lunedì, dal 2020, dal 12 ottobre 2048 ecc…

DA… A
si usano:

– quando l’azione comincia e finisce in un tempo determinato

es:
→ Ho studiato italiano dal 2004 al 2006.

→ La scuola è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16.

ATTENZIONE! Con un’azione futura si usa DA… FINO A.

→ es: Da domani fino a lunedì non mangio pasta!

Connettori – Congiunzioni
Congiuntivi e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno,
neppure
Disgiuntivi o, oppure
Avversativi ma, invece, però
Esplicativi cioè, infatti
Conclusivi perciò, quindi

46
Esercizi
A che ora?
1. Prima di leggere. Dove fai queste cose? Risolvi gli anagrammi.

1. Puoi spedire un pacco o fare una raccomandata. PSATO POSTA


2. Puoi fare la carta d’identità. MOCENU
3. Puoi prendere dei soldi. NACAB
4. Puoi prendere in prestito i libri da leggere. TOBABILICE
5. Puoi avere informazioni sulla scuola di tuo figlio. STAREGERIE

a
b
Orario di sportello

Feriali (lunedì – venerdì)

8.25 – 13.25

14.35 – 16.15

d
c

Comune di Bergamo
Orari degli uffici:
dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00
alle 13.00

Martedì e Giovedì dalle 16.30 alle


18.30

e Sabato dalla 9.00 alle 12.00

Questo ufficio è aperto:

Da lunedì a venerdì dalle 8.30

alle 19.00 Sabato dalle 8.30 alle

13.00
47
2. Guarda i cartelli della pagina precedente e rispondi alle domande.

1. Quale servizio non è aperto il lunedì? a B c d e


2. Quale servizio non è aperto il sabato? a B c d e
3. Quale servizio chiude per due settimane a luglio? a B c d e
4. Quale servizio non è aperto nei pomeriggi di luglio? a B c d e

5. Quale servizio da lunedì a venerdì fa orario continuato? a B c d e


6. Quale servizio apre tutte le mattine e solo due pomeriggi? a B c d e
7. Quale servizio apre per tre ore il sabato? a B c d e

3. Guarda i cartelli e completa.

1. La banca apre alle ______.

2. Il martedì e il gli uffici del Comune sono aperti di pomeriggio.


3. Il venerdì la biblioteca chiude a .
4. Da lunedì a la posta chiude alle .
5. La segreteria didattica a luglio apre 9.00 13.00 tutti i giorni.
6. Il la banca è chiusa.
7. Il sabato la posta apre 8.30 e chiude 13.

48
49
50
PARTICOLARITÁ DELLA PRONUNCIA

Particolarità della pronuncia: s/z; sci/sce.


Vedere i seguenti video
https://www.youtube.com/watch?v=8tUXFQP5JJs
https://www.youtube.com/watch?v=XgOHzeIMp2o
https://www.youtube.com/watch?v=khehJUCVE88

ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA

Scrivere una lettera in cui si descrive un viaggio

PRODUZIONE ORALE

1. Descrizione di una foto.

2. Descrizione di un compagno di classe o del professore. Andare allargando il numero


degi aggettivi parlando con gli studenti

3. Simulazione di una telefonata per prenotare un albergo

COMPRENSIONE ORALE
Guardare i seguenti video e, in coppia, fare ipotesi sul loro significato
famiglia: https://www.youtube.com/watch?v=XyapX7HhoJM
il caffé https://www.youtube.com/watch?v=yG50sDj8mSI

ALTRO

1) VIDEO
Vedere il video di Alma.tv. In albergo:
https://www.youtube.com/watch?v=dhX5Rd8UASY

2) GIOCHI:
Nella mia valigia c’è.

Si tratta di un gioco molto semplice. Dopo aver scelto una penitenza, tutti gli alunni, in
circolo, ripetono la frase “nella mia valigia c’é” aggiungendo il nome di un oggetto.
L’alunno seguente deve ricordare anche tutti gli oggetti precedenti. Il primo che
dimentica l’oggetto o sbaglia l’ordine, paga pegno.

51
3) CULTURA: la Befana.

La Befana, (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia), è una figura tradizionale delle festività
natalizie italiane, non molto conosciuta nel mondo. Si tratta di una donna anziana che,
volando su una scopa durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio visita i bambini per riempire
con dei dolci alcune calze appese sul camino a una finestra. Ovviamente, i bambini che
durante l'anno si sono comportati male, invece di ricevere dolci o caramelle, troveranno
le calze piene di cenere e carbone.

Vedere questo video: https://www.youtube.com/watch?v=OwNQKkPJ01c

4) CANZONE:
“La prima cosa bella”
Ascolta la canzone “la prima cosa bella” e riempi gli spazi vuoti
https://www.youtube.com/watch?v=cnrOQGwKxzw

Ho preso la chitarra e per te


il tempo di imparare non l’ho e non suonare
ma per te.
La questa voce chi è il mio cuore
amore amore amore è quello che so dire
ma tu mi capirai.
I prati sono in fiore anche tu
voglia di morire, non posso più cantare
non di più.
La prima cosa bella che avuto dalla vita
è il tuo sorriso giovane, tu.
Tra gli alberi una stella la notte si è schiarita
il cuore innamorato sempre più. ... sempre più
La questa voce
chi è il mio cuore
amore amore amore è quello che dire
ma tu mi capirai
La prima cosa bella che ho dalla vita

52
è il tuo giovane sei tu
Tra gli alberi una stella, la notte si è schiarita
il cuore innamorato sempre più
La questa voce chi è il mio cuore
amore amore amore

5) CURIOSITÁ:
Numeri sfortunati : 17 e 13 a tavola.
Vedere i seguenti numeri sulla fortuna e sulla sfortuna in Italia
https://www.youtube.com/watch?v=w_vGa7BN_oY
https://www.youtube.com/watch?v=jA_OgF-PLb0
https://www.youtube.com/watch?v=gTZOpZ-_VO0
https://www.youtube.com/watch?v=UZQiooKEtxI

6) CITTÁ:
presentazione della cittá di Roma.
Vedere il video: https://www.youtube.com/watch?v=NGTaqAey80o

7) FALSI AMICI:

Traduzione in Falso amico Falso amico Traduzione in


spagnolo italiano spagnolo italiano
vivienda Abitazione Habitaciòn stanza
acercarse Accostarsi Acostarse andare a letto
tienda Negozio Negocio affare
taller Oficina Oficina ufficio
cuarto Camera Cámara macchina
fotografica
tripulación Equipaggio Equipaje bagaglio
ancho Largo Largo lungo
Poner Mettere Meter introdurre
Puntar Mirare Mirar guardare

53
Test finale unità 4

a) Completate con i verbi dati.

Parlate – partono – preferiamo – abitano – pulisce – lavora – sono – vivo – aspetto

1. Stefania _______ tanto.


2. Io __________ una lettera molto importante.
3. Tu e Giacomo _________________ bene l’inglese.
4. Noi _____________ un espresso.
5. Alberto non ___________ la sua casa.
6. Antonella e Piero ____________ a Cesena.
7. Quando _____________ per le vacanze Marco e Tiziana?
8. Io ______________ di Napoli, ma ___________ a Milano.

b) Scrivete le domande.

1. D: _______________________________________ ?
R: Vivo in Italia, a Genova.

2. D: _______________________________________?
R: No, sono canadese. Sono di Toronto.

3.D: ________________________________________?
R: Abito a Napoli, in via Ghiaia.

4. D: ________________________________________?
R: Mi chiamo Francesca.

5. D:________________________________________?
R: Sono in Italia per imparare la lingua.

6. D: ________________________________________?
R: No, non conosco bene la città.

7. D: ________________________________________?
R: No, non sono spagnola. Sono brasiliana.

8. D: ________________________________________?
R: Scendo all’ultima fermata.

c) Inserite la preposizione (semplice o articolata) corretta.

Gabriella lavora _____ un ufficio, _____ centro ____ Milano. Per essere ___ lavoro ____ 9,00 h
deve uscire di casa _____ 7,30h. _____ la sua macchina va fino _____ stazione metropolitana più
vicina. Parcheggia, prende la linea 2 della metro e scende ____ Piazza Duomo. Ma il suo viaggio
non finisce qui, deve salire ____ tram 19 e scendere dopo tre fermate. Qualche volta, quando
arriva presto, non prende il tram e va ____ piedi.

54
5) Descrivere la propria giornata

FRASI PER COMUNICARE

Chiedere e parlare di azioni quotidiane


Fare una proposta
Chiedere i gusti

Chiedere e parlare di azioni quotidiane

Che cosa fai/hai fatto oggi?


Che cosa fai di solito?
Risposta:
Di solito, faccio/esco...

Informarsi sui programmi di qualcuno

Che cosa fai la sera?


Che cosa fai il prossimo pomeriggio?
Cosa fai (di bello) questa sera/ domani/ la settimana prossima?
Che programmi hai per sabato sera?
Hai giá qualche impegno stasera/domani?

Fare una proposta


Che ne pensi se...?
Ti andrebbe di...? ti va di...?
Che ne dici di andare al cinema?
Vuoi venire con me .. ?

Chiedere i gusti

Ti piace il/la...
Ti piacciono i/ gli/le

Accettare o rifiutare un invito.

Si, volentieri.
No, grazie.
Mi dispiace ma.. ( ho giá un altro impegno)

55
LESSICO

Verbi che indicano azioni quotidiane;

svegliarsi
alzarsi
lavarsi
fare il bagno / la doccia
farsi la barba
prepararsi
truccarsi
vestirsi
uscire / io esco
preparare la colazione / il pranzo / la cena
fare colazione
cucinare
pranzare
cenare
andare al lavoro / vado al lavoro
tornare a casa
accompagnare
andare a prendere/ vado a prendere
fare i compiti
fare la spesa
fare i letti
sistemare
pulire
guardare la televisione
andare a letto / vado a letto
spogliarsi
sdraiarsi
addormentarsi

Domande:

1 - A che ora ti alzi di solito?


2 - A che ora fai la colazione?
3 - Fai il bagno o la doccia?
4 - Fai colazione al bar qualche volta?
5 - A che ora esci la mattina?
6 - A che ora torni a casa?
7 - Che mangi di solito per cena?
8 - Che fai dopo cena?

56
Le parti della giornata e i giorni della settimana

Italiano Español
Il Giorno Día
La Settimana Semana
Lunedì Lunes
Martedì Martes
Mercoledì Miércoles
Giovedì Jueves
Venerdì Viernes
Sabato Sábado
Domenica Domingo
Il Finesettimana Fin de semana
Le parti del giorno: Las partes del día

L’Alba Alba
La Mattina Mañana
Il Mezzogiorno Mediodía
il Pomeriggio Tarde
la Sera Tarde Noche
il Tramonto Anochecer
la Notte Noche
la Mezzanotte Medianoche
Mese Mes

Anno Año

Gennaio Enero
Febbraio Febrero
Marzo Marzo
Aprile Abril
Maggio Mayo
Giugno Junio
Luglio Julio
Agosto Agosto
Settembre Septiembre
Ottobre Octubre
Novembre Noviembre
Dicembre Diciembre
Stagione Estación

Inverno Invierno
Primavera Primavera
Estate Verano
Autunno Otoño

Ricorda: i giorni possono essere resi anche al plurale, quindi per esempio “il lunedí > i
lunedí; il sabato > i sabati; la domenica > le domeniche.
NB. Il lunedì = tutti i lunedì // Lunedì = questo lunedì

57
Espressioni con il verbo fare: fare colazione, fare la spesa.

Ci sono alcune particolari differenze tra italiano e spagnolo.


Il verbo spagnolo “ducharse” in italiano é reso con “fare la doccia”
Il verbo spagnolo “desayunar” in italiano é reso con “fare colazione”
La frase “ ir de compras” in italiano si puó trasformare con le frasi “ fare la spesa”, nel
caso si tratti di prodotti per la casa, “fare compere” se si tratta di oggetti di
abbigliamento.

Avverbi di frequenza:
I principali avverbi di frequenza italiani sono:

Sempre: tutte le volte


Es: mangio sempre frutta.

Spesso: frequentemente
Es: Vado spesso al cinema.

Ogni tanto: qualche volta


Es: Ogni tanto vado in palestra.

Raramente: pochissime volte


Es: Vado raramente fuori cittá.

Non ... Mai: nessuna volta


Es: Non vado mai a teatro.

Altri avverbi sono: qualche volta, a volte, talvolta, di solito, normalmente.


C’é da notare che, a differenza dello spagnolo, l’avverbio “sempre” in italiano si
colloca dopo il verbo. Un discorso analogo vale per “mai”. L’avverbio “nunca”, infatti,
ha un valore di negazione assente in quello italiano. Cosicché mentre “nunca” é
collocabile a inizio frase, in italiano il verbo deve essere preceduto dalla negazione
“non” e seguito dall’avverbio “ mai”.
Importante fare anche caso all’avverbio “Talvolta”, confondibile con lo spagnolo
“talvez”. Si tratta di un falso amico: “talvez” ha valore di “forse”, mentre “talvolta” in
spagnolo si traduce con “algunas veces”.

Esercizio: Completa i due testi in basso.


1) La domenica vado a trovare i miei zii. La sera poi esco, anche se
resto a casa per riposare. Il sabato invece vado con gli amici.
andiamo al cinema, oppure ci rechiamo in birreria.
2) Mia moglie va a fare la spesa peró cucina . É una
persona molto atletica: va a correre, va in bicicletta e gioca a
pallavolo.

58
Le preposizioni con i luoghi

Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della frase.
Le preposizioni di luogo sono: A, IN, DA, SU, PER.
In particolare:

A
si usa con:

– nomi di città
es:
→ sono a Santiago
→ vado a Roma
→ vivo a Vigo

– alcuni nomi di luoghi


scuola → vado a scuola
teatro → vado a teatro
lavoro → vado al lavoro
cinema → vado al cinema
mare → vado al mare (ma si dice: IN spiaggia)
supermercato → vado al supermercato
bar → vado al bar
ristorante → vado al ristorante
stazione → vado alla stazione
posta → vado alla posta
aeroporto → vado all’aeroporto
estero → /vado all’estero
isola piccola → / a Capri, ad Ischia. Eccezioni: a Cuba, a Creta, a Cipro, a Maiorca, a
Minorca.

IN
si usa con:
– continenti, nazioni, regioni.
es:
→ vado in Europa
→ vado in Germania
→ sono in Sardegna

– nomi di luoghi che finiscono in -ia e -teca


es:
→ sono in libreria
→ vado in biblioteca

– alcuni nomi di luoghi


città → es: vado in città
campagna → es: vado in campagna
ufficio → es: vado in ufficio
camera/cucina/bagno (stanze) → /vado in camera/cucina/bagno

59
centro/periferia → es: sono/vado in centro/periferia
ospedale → vado in ospedale
albergo → vado in albergo
banca → vado in banca
strada → vado in strada
isola grande → vado in Sicilia, vado in Sardegna

DA
si usa con: provenienza
es:
→ vengo dal negozio.

– persone (come destinazione)


es:
→ vado da Giorgio (= vado a casa di giorgio)
→ vado dal medico (= vado all’ambulatorio del medico)

GRAMMATICA

Verbi riflessivi;
SOTTOLINEA TUTTI I VERBI RIFLESSIVI:

LA GIORNATA DI SILVIA
La mattina mi sveglio alle 7:00, mi lavo, mi vesto e mi preparo la colazione; il mio
gatto si sveglia insieme a me, fa colazione anche lui e poi si addormenta di nuovo.
Arrivo al lavoro alle 8:30 e mi siedo davanti al computer; lavoro per un paio d’ore e
verso le 10:30 mi alzo per andare a prendere un caffè e scambiare quattro chiacchiere
con i miei colleghi. Alle 13:00 vado a pranzo, mi mangio un panino, mi fumo una
sigaretta e poi torno al lavoro fino alle 18:00. Ogni tanto passo una serata con gli amici.
Io e i miei amici ci incontriamo in un pub in centro, beviamo qualcosa e a volte
andiamo al cinema o in discoteca; mi diverto molto insieme a loro. A fine serata io e i
miei amici ci salutiamo e torno a casa; cosí, anche se sono stanca, non mi pento della
bella serata passata in compagnia.

I VERBI RIFLESSIVI
I verbi riflessivi sono verbi accompagnati da un pronome rilessivo (mi, ti, si, ci, vi,si)
che concorda con il soggetto, e sono usati per indicare che l’azione espressa dal verbo
riguarda direttamente il soggetto che la esegue. Esistono tipi diversi di verbi riflessivi:
1– Ci sono verbi riflessivi che possono essere usati anche come verbi transitivi (ovvero
possono avere un complemento oggetto), come per esempio “lavare” o “vestire”. Per
esempio : “io lavo i piatti”; “vesto mio figlio”.

60
2– Alcuni verbi possono avere un valore reciproco, come per esempio l’espressione: “ci
vediamo domani!” indica che domani io vedrò te e tu vedrai me. Alcuni esempi:
salutarsi, incontrarsi, abbracciarsi, baciarsi.
3– Molto spesso tanto gli spagnoli quanto gli italiani trasformano dei verbi attivi in
verbi riflessivi, per esempio: “mi compro una borsa”. L’uso del pronome in questo caso
sottolinea il fatto che il soggetto compie l’azione per sé stesso.

Io mi alzo
Tu ti alzi
lui – lei si alza
Noi ci alziamo
Voi vi alzate
Loro si alzano

ATTENZIONE!
Per formare l’infinito di un verbo riflessivo si unisce il pronome riflessivo all’infinito
del verbo: lavare – lavarsi; incontrare – incontrarsi.
I principali verbi riflessivi sono i seguenti: svegliarsi, alzarsi, addormentarsi,
divertirsi, lavarsi, pulirsi, truccarsi, ammalarsi.

Esercizio sui verbi riflessivi

1- Giorgia non (vergognarsi) mai di niente.


2- Io e Sandra (arrabbiarsi) spesso con lui.
3- Oggi (lei-mettersi) la sciarpa.
4 - Tu e Cristoforo non (accorgersi) mai di quello che accade.
5- Debora (truccarsi) tutti i giorni con molta cura.
6 - Io e Michele (noi-sposarsi) .

Esercizio sulle preposizioni

1. Marta ha comprato un maglione ___ lana ___ un negozio vicino a casa sua.
2. Venite ___ cena ___ me stasera?
3. Questo regalo è ___ te!
4. ___ Natale vado ___ Parigi.
5. Comprerò una sedia ___ legno ___ il giardino.
6. Il corso ___ italiano finisce ___ una settimana.
7. Che freddo! Vuoi un bicchiere ___ cognac?
8. Sono stanco, vorrei una tazza ___ caffè caldo.
9. Loro sono ritornati ___ Milano ieri sera.
10. Ho comprato un servizio ___ tazzine ___ caffè.
11. Carla non vuole uscire ___ sola ___ sera.
12. ___ tavola metto sempre due bicchieri ___ ogni posto, uno ___ acqua e uno ___ vino

61
Alcuni verbi irregolari:
In italiano ci sono molti verbi irregolari. Vediamo i più importanti.

ANDARE VENIRE STARE

(io) vado (io) vengo (io) sto


(tu) vai (tu) vieni (tu) stai
(lui/lei) va (lui/lei) viene (lui/lei) sta
(noi) andiamo (noi) veniamo (noi) stiamo
(voi) andate (voi) venite (voi) state
(loro) vanno (loro) vengono (loro) stanno
DARE FARE DIRE

(io) do (io) faccio (io) dico


(tu) dai (tu) fai (tu) dici
(lui/lei) dà (lui/lei) fa (lui/lei) dice
(noi) diamo (noi) facciamo (noi) diciamo
(voi) date (voi) fate (voi) dite
(loro) danno (loro) fanno (loro) dicono
SCEGLIERE TENERE USCIRE

(io) scelgo (io) tengo (io) esco


(tu) scegli (tu) tieni (tu) esci
(lui/lei) sceglie (lui/lei) tiene (lui/lei) esce
(noi) scegliamo (noi) teniamo (noi) usciamo
(voi) scgliete (voi) tenete (voi) uscite
(loro) scelgono (loro) tengono (loro) escono
RIMANERE SALIRE RIUSCIRE

(io) rimango (io) salgo (io) riesco


(tu) rimani (tu) sali (tu) riesci
(lui/lei) rimane (lui/lei) sale (lui/lei) riesce
(noi) rimaniamo (noi) saliamo (noi) riusciamo
(voi) rimanete (voi) salite (voi) riuscite
(loro) rimangono (loro) salgono (loro) riescono
BERE TRARRE MORIRE

(io) bevo (io) traggo (io) muoio


(tu) bevi (tu) trai (tu) muori
(lui/lei) beve (lui/lei) trae (lui/lei) muore
(noi) beviamo (noi) traiamo (noi) moriamo
(voi) bevete (voi) traete (voi) morite
(loro) bevono (loro) traggono (loro) muoiono
TRADURRE SPEGNERE PROPORRE

(io) traduco (io) spengo (io) propongo


(tu) traduci (tu) spegni (tu) proponi
(lui/lei) traduce (lui/lei) spegne (lui/lei) propone
(noi) traduciamo (noi) spegniamo (noi) proponiamo
(voi) traducete (voi) spegnete (voi) proponete
(loro) traducono (loro) spengono (loro) propongono

62
ESERCIZI

1) Completa la tabella

Andare Venire Fare Uscire Produrre


Io
Tu
Lui /Lei
Noi
Voi
Loro

2) Completa il racconto: “la giornata di Miguel”

Ciao a tutti, (essere) Miguel e (avere) 34 anni. La mattina di solito


(alzarsi) alle 06:00, e alle 07:00 (fare) colazione. (mangiare)
qualcosa di leggero, e poi (uscire) per le 08:00, perché alle 08:30 devo essere a
lavoro. Normalmente (lavorare)_________ fino alle 15:00, ma talvolta (smettere)
prima, e (andare) a fare delle comissioni: (fermarsi) in farmacia,
(andare) in banca, ecc. Il pomeriggio invece (guardare) un po’ la
televisione, poi (andare) in palestra o (portare) il cane a passeggio.
La sera a volte (uscire) con gli amici.

3) Adesso descrivi la tua giornata.

________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________

63
Andare e venire

Il verbo ANDARE indica il movimento verso un luogo in cui non è presente il nostro
interlocutore, cioè la persona con cui parliamo.

Ad esempio:

Sai Anna, oggi vado al cinema.


Martedì ho intenzione di andare al mare.
Stasera andiamo a teatro.

Il verbo VENIRE esprime il movimento verso il luogo in cui è presente o sarà il nostro
interlocutore. indica cioè il recarsi in un luogo in cui si trova o sarà il nostro interlocutore.

Ad esempio:

Vengo a prenderti a casa alle 10.


Vengo a casa tua domani sera.
Vieni in discoteca sabato?
Piero viene alla festa domani? (È chiaro che alla festa ci sono anche io)

Completa le frasi con i verbi andare e venire coniugati all'indicativo presente.

1. Noi ________ a teatro. Tu ______ ?

2. Francesco ______ a casa di Giorgio domani.

3. Tu dove ____ domenica? Io _____ a fare una gita.

4. Stasera, Paolo ed io _________ a un concerto in piazza. Voi _____ ?

5. Stasera tutti i miei amici ________ a cena da me.

6. Cate, quando ___________ a trovarmi?

7. Noi domani __________ al mare, voi _____ con noi?

64
Gli Aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi sono aggettivi particolari. Gli aggettivi possessivi non
rispondono alla domanda “come è?” ma alla domanda “di chi è?“.

Gli aggettivi possessivi sono:

PERSONA MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE


PLURALE
SINGOLARE SINGOLARE PLURALE

Io (il) mio (la) mia (i) miei (le) mie


Tu (il) tuo (la) tua (i) tuoi (le) tue
Lui/lei (il) suo (la) sua (i) suoi (le) sue
Noi (il) nostro (la) nostra (i) nostri (le) nostre
Voi (il) vostro (la) vostra (i) vostri (le) vostre
Loro (il) loro (la) loro (i) loro (le) loro

Gli aggettivi possessivi vanno prima del nome:


es:
– La tua auto è nera!
– Il mio gatto è bianco.
– La nostra casa è grande.

ATTENZIONE! Alcune espressioni sono un’eccezione:


– colpa → es: è colpa tua o è colpa nostra?
– merito → es: è merito tuo o è merito nostro?
– a casa → es: andiamo a casa mia o a casa tua?
Gli aggettivi possessivi normalmente hanno l’articolo davanti:
es:
– il mio quaderno
– la tua lampada
– le vostre scarpe

Aggettivi possessivi con la famiglia


La relazione tra aggettivi possessivi e articoli cambia con le persone della famiglia.
Con le PERSONE al SINGOLARE della famiglia non si usa l’articolo con gli
aggettivi possessivi.
Quali sono le persone della famiglia?
– padre, madre → es: mio padre / mia madre
– fratello, sorella → es: tuo fratello / tua sorella
– figlio, figlia → es: suo figlio / sua figlia
– nonno, nonna → es: nostro nonno / nostra nonna
– zio, zia → es: vostro zio / vostra zia
– cugino, cugina → es: mio cugino / mia cugina
– nipote → es: tuo nipote / tua nipote
– cognato, cognata → es: suo cognato / sua cognata
– suocero, suocera → es: mio suocero / mia suocera

65
ATTENZIONE! Con loro si usa l’articolo.
es:
– il loro fratello
– la loro sorella
– il loro cugino
Con le PERSONE della famiglia al PLURALE si usa l’articolo con gli aggettivi
possessivi.
es:
– i miei nonni
– i tuoi genitori
– i suoi fratelli
L’articolo si usa anche in CASI PARTICOLARI.
Quando si dice una specificazione della persona.
es:
– il nonno paterno
– la zia di Verona
– il cugino di Milano

Con papà e mamma.


es:
– il mio papà è il mio modello.
– la mia mamma è medico.

Con i nomi delle persone della famiglia alterati.


es:
– la mia sorellastra
- La mia nipotina

PARTICOLARITÁ DELLA PRONUNCIA


Differenza entre la “b” e la “v”
Guardare il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=DyGC9LjFd6Q

ATTIVITÁ

PRODUZIONE ORALE
Descrizione della propria famiglia e delle loro abitudini.

PRODUZIONE SCRITTA
Gli studenti dovranno scrivere il proprio albero genealogico.

COMPRENSIONE ORALE

https://www.youtube.com/watch?v=FTxY84sliYc La mia famiglia – Ascolto A1


https://www.youtube.com/watch?v=RWUDIWVmvws Le azioni quotidiane

66
ALTRO

1) VIDEO:
la giornata
https://www.youtube.com/watch?v=s9mLSd76cmw
che giorno è?
https://www.youtube.com/watch?v=kbZL0-mrBfg
che ore sono?
https://www.youtube.com/watch?v=BCaA98lVXIY

2) CANZONI:
Ascolta la canzone “La vasca” di Alex Britti e riempi gli spazi vuoti :
https://www.youtube.com/watch?v=Asuw3J4-tJo

Voglio tutto il giorno nella vasca


Con l'acqua calda che mi coccola la testa
Un piede fuori che s'infreddolisce appena
solo quando è pronta già la cena
e bere sempre e solo a dismisura
Senza dover cambiare buco alla cintura
E poi domani non andrò neanche al lavoro
Neanche avvertirò perché il silenzio è d'oro
Tornerò con gli amici davanti scuola
Ma senza , solo fuori a far la ola
Non ci saranno ripetenti punto e basta
Staremo tutti insieme nella stessa vasca
Così grande che ormai è una piscina
Staremo a mollo dalla sera alla mattina
Così che adesso è troppo piena e non si può più
È meglio trasferirci tutti quanti al mare
Quando fa buio accenderemo un grande fuoco
Attaccheremo un maxi schermo e un grande gioco
E dopo inseguimenti vari e varie lotte
Faremo tutti un grande bagno a mezzanotte
, mi tuffo, mi giro e
Mi bagno, e inizia qui lo spasso
E mi ribagno, mi rituffo, e mi rilasso
Mi ribagno mi riasciugo e qui lo spasso
(...)

67
3) CULTURA: La Pasqua

La Pasqua è la principale solennità del cristianesimo, e celebra la risurrezione di Gesù,


avvenuta, secondo le confessioni cristiane, nel terzo giorno dalla sua morte in croce. La
data della Pasqua, variabile di anno in anno, cade la domenica successiva al primo
plenilunio di primavera.
La settimana che precede la Pasqua, detta Settimana santa, è un periodo ricco di
celebrazioni. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù a
Gerusalemme. A Pasqua c'è l'abitudine di regalare uova di cioccolato. In realtà
quest'abitudine è nata con il tempo, ma all'inizio si regalavano uova vere, con il guscio
colorato, col significato di rinascita e che la vita ricomincia.

Vedi i seguenti video:


https://www.youtube.com/watch?v=7nO5hKu4dbc
https://www.youtube.com/watch?v=ujzAiuLWg38
https://www.youtube.com/watch?v=bUYmNbcFEKE
https://www.youtube.com/watch?v=mbBg3wPi_EA

4) CURIOSITÁ: comunicare con le mani. Vedere il video di


alma-tv https://www.youtube.com/watch?v=RQquNGJMXe8

5) CITTÁ: Firenze
Guarda il seguente video sulla cittá di firenze
https://www.youtube.com/watch?v=hGdlmfoGgcE

6) FALSI AMICI: salire, uscire; entrare; subire;


Traduzione in spa. Italiano Spagnolo Traduzione in ita
Acercarse Accostarsi Acostarse andare a letto
Ir Andare Andar camminare
Pregunta Domanda Demanda Causa
Expresar Esprimere Exprimir spremere
Mirar Guardare Guardar consevare
Taller Officina Oficina Ufficio
Subir Salire Salir Uscire
Parecer Sembrare Sembrar seminare

68
Test finale unità 5

a) Completate con il presente indicativo tra parentesi.

1. Noi non (sapere) ______________ se Luisa (arrivare) ____________ domani.


2. Di solito Giulia (alzarsi) ___________ alle 7.00 e (fare) _______ colazione alle 7.30.
3. Lui non (bere) _______ vino ma birra.
4. Quando (voi – andare) _____________________ al cinema?
5. Anna e Guido (dovere) _____________ partire molto presto sabato.

b) Completate con i possessivi e l’articolo (dove necessario):

1. _____________ cugini studiano all’Università di Venezia.


2. Sara è andata a trovare ____ sorella che non sta bene.
3. Signor Gennaro, c’è _____ moglie al telefono.
4. Gianni, quell’uomo che parla con il direttore è ___ padre?
5. Da quando è tornato ___ fratello, divido la camera con lui.
6. Mia sorella ed io siamo ancora giovani e viviamo con _____________ genitori.
7. Adoro i miei nonni! Sono ______________ nipote preferito!
8. Siamo preoccupati: sono le 3:00 am e ______ figlio non è ancora rientrato.

c) Completate il mini dialogo con le preposizioni.

 Parti ___ Francia, vero?

- Si, ma non adesso. Parto ____ un mese, ____ aprile.

 E cosa vai ____ fare?

- Ho alcuni amici e vado ___ passare alcuni giorni con loro.

 Questi amici abitano ___ Parigi?

- No, abitano ____ un paese ____ Sud.

d) Descrivi come trascorri un giorno di festa.


______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________

69
6) Cibo e ricette

FRASI PER COMUNICARE

Interagire in un ristorante:
chiedere di portare qualcosa;
chiedere informazioni su un piatto;
chiedere quanto costa

chiedere di portare qualcosa

Senta, scusi, mi porta/ci puó portare ... per favore/per piacere/per cortesia?

chiedere informazioni su un piatto

Scusi, come é/come sono i/le . .. ?


Scusi, cosa é/ cosa sono i/le ..?

chiedere quanto costa/ come é possibile pagare

Scusi, quanto costa?


Scusi posso/ é possibile pagare in contanti/ con la carta di credito?

Chiedere se piace qualcosa

Ti/ le piace...
Ti/ Le piacciono....

Ordinare
Prendo/prenderei....
Vorrei....
Per me....
Mi porti/ mi puó portare...

Augurare
Buon appetito!
Grazie! Altrettanto!

70
LESSICO

Tipi di ristoranti

1) Buffet
Il cibo é messo su dei tavoli, e lo troviamo in caso di rinfreschi, pranzi di lavoro,
convegni, eccetera.

2) Mensa

É un locale inserito nei luoghi di lavoro ed é a servizio dei dipendenti.

3) Osteria

L'osteria è un locale nel quale si serve prevalentemente vino e, in alcuni casi, del cibo.

4) Pizzeria

La pizzeria é come un ristorante, ma si possono consumare principalmente pizze,


calzoni e fritti vari.

5) Ristorante

É un locale formale con posti assegnati e servizio al tavolo

71
6) Self service/tavola calda

É un locale in cui é il cliente a ritirare i piatti proposti. Il cliente passa attraverso una
serie di “isole tematiche” di cibo e prende liberamente ció che vuole mangiare.

7) Taverna

La taverna è un locale pubblico nel quale il cliente può ordinare da bere e da mangiare.
Le taverne si differenziano dai bar poiché, solitamente, il loro orario di esercizio è
prettamente serale e inoltre possono servire pasti completi. In definitiva le taverne sono
una via di mezzo fra i bar e le trattorie.

8) Trattoria

La trattoria è un locale di tipo popolare, destinato alla vendita e consumazione dei pasti
dal prezzo economico.

Le portate

Guardate il menu.

72
Compito 1 Quali categorie si trovano nel menu italiano tradizionale?

antipasti bruschette miste_ ,

Compito 2 Per ogni categoria, scrivete due esempi di piatti italiani.

Tipi di cibo e alimenti

Riordina, dall’alto verso il basso, i nomi dei seguenti alimenti:

pane • pesce • burro • uva • cioccolato • banane • pollo • zucca• peperoni • uova •
cavolfiore •carne • latte • olio • formaggio •
nota bene:
la parola “l’uovo” ( maschile singolare) al plurale fa “le uova”. La parola “frutto” al
plurale fa “frutti” ( quando si riferisce ai risultati di un lavoro a un albero o gruppo di
alberi specifici) oppure fa “la frutta” ( quando si riferisce all’insieme dei frutti in casa, a

73
un reparto del supermercato o alla portata di un pasto). Uovo/uova appartengono a una
serie di parole che hanno il plurale in “a”. Tra di esse troviamo:
corno > corna/corni
paio > paia
muro > mura/muri
lenzuolo > lenzuola
grido > grida
urlo> urla

e varie parole indicanti le parti del corpo, su cui torneremo in seguito.

Tipo di bevande.

Le bevande o bibite si dividono in alcoliche e analcoliche. Tra le bevande alcoliche


ricordiamo:
il vino
la birra

Tra le bevande analocliche ricordiamo:


aranciata (spremuta di arancia)
succo di frutta
caffé
cioccolata
thé
infuso (camomilla)

e chiaramente l’acqua, che puó essere naturale o liscia (ossia senza gas) oppure
minerale/frizzante/ gassata (ossia con gas).

Le posate:

74
Aggettivi per parlare di cibo: freddo, caldo, saporito, eccetera

Caldo ≠ freddo
cotto≠ crudo
leggero ≠ pesante
naturale≠ frizzante
buono ≠ cattivo
salato ≠ dolce
dolce ≠ amaro
saporito≠ insipido

“Caldo” é un falso amico: non significa “sopa” ma significa “caliente”.


Ricordate: in italiano il cibo “é buono”, non “sta ricco”.

Avverbi di quantitá: molto, poco, abbastanza.


Italiano Spagnolo
abbastanza bastante
altrettanto igualmente
appena apenas
un sacco mucho / un montón
meno menos
molto mucho
parecchio mucho / una gran cantidad
più más
poco /un po’ poco /un poco
quasi casi
solamente/ Solo/ soltanto solamente/ sólo
troppo demasiado

NB: la parola “po’” deriva dal troncamento della parola “poco” e pertanto si scrive
“po’” con l’apostrofo. “pó”, scritto con accento, é un errore.

GRAMMATICA

Mi piace/ mi piacciono.

Per esprimere gusti e preferenze si usa il verbo piacere.


Piacere ha una costruzione particolare: ciò che piace costituisce il soggetto del verbo,
la persona a cui piace viene espressa con un pronome personale indiretto.
Ad esempio: Ti piace la pasta.
Ti è il pronome personale indiretto che spiega a chi piace la pasta: in questo caso ti = a
te, pronome di seconda persona singolare.
Ecco come si costruisce la frase con gli altri pronomi personali:

Mi piace la pasta. Mi = a me > A me piace la pasta.


Ti piace la pasta. Ti = a te > A te piace la pasta.
Le piace la pasta. Le = a lei > A lei piace la pasta.
Gli piace la pasta. Gli = a lui > A lui piace la pasta.
Ci piace la pasta. Ci = a noi > A noi piace la pasta.

75
Vi piace la pasta. Vi = a voi > A voi piace la pasta.
A loro piace la pasta.

- Nel caso in cui l’elemento che piace sia plurale, si usa piacciono.
Ad esempio: Gli piacciono i biscotti.

- Il verbo piacere può essere seguito anche da un infinito.


Ad esempio: Mi piace guidare. Gli piace nuotare. Vi piace mangiare.

- Se qualcosa non piace, basta premettere alla frase l’avverbio di negazione non.
Ad esempio: Non mi piacciono i biscotti. Non le piace la pasta. Non vi piace guidare.

É quindi importante sottolineare che “a me mi piace”, a differenza che nello spagnolo,


é considerato errore.

Il partitivo del/dello/della/dell’/dei /degli/delle/

L'articolo partitivo indroduce nella frase un nome che indica la parte di un tutto o di un
insieme.
1) al singolare introduce un nome che indica la parte di un tutto, il significato è: " un
po' di ".
2) al plurale l'articolo partitivo indroduce un nome che indica un insieme, un gruppo, il
suo significato è: alcuni.
3) in italiano non esiste il plurale dell' articolo indeterminativo quindi si usa il plurale
dell'articolo partitivo:
un foglio bianco → dei fogli bianchi.

Maschile Femminile
Singolare del, dello della
Plurale dei, degli del
le

L’articolo partitivo è formato dall’unione fra l’articolo determinativo e la


preposizione di, e pertanto l’articolo partitivo presenta tutte le forme articolate della
preposizione di (del, dello, della, dei, degli,delle).

Dammi del pane. = un po’ di pane.


Mi serve della vernice. = un po’ di vernice.
Hai dello zucchero da darmi ? = un po' di zucchero.

Al plurale, l’articolo partitivo sostituisce l’articolo indeterminativo “ un” che non


esiste.
Equivale a: alcuni, alcune o qualche:

Ho fatto dei biscotti= alcuni biscotti.


Ho portato delle mele= alcune mele.

76
Esericizio: in coppia, ordinate qualcosa al ristorante, utilizzando le domande
elencate e gli articoli partitivi.

Salve: cosa prende come primo? Spaghetti; penne; tortellini;


Cosa le porto da bere? Vino rosso/bianco; birra; acqua;
Che cosa preferisce come secondo? Carne; pesce; insalata;
Che tipo di contorno vuole? Patate fritte/ al forno; melanzane.
Cosa prende per dessert? Torta; tiramisú; gelato.

I Verbi potere, volere e dovere.

I verbi servili sono: potere, volere e dovere.


I verbi servili sono una particolare categoria di verbi che, proprio come gli
ausiliari essere e avere, possono avere due utilizzi principali:

 Da un lato, hanno un loro significato autonomo, per es:


Devo cinque euro ad Alessio;
Vorrei un cellulare nuovo;

 Dall’altro lato, possono essere legati ad altri predicati verbali per dare uno
specifico valore semantico all’intera frase. Per esempio:

Angelo vuole/ puó/ deve andare al mare.

I pronomi atoni, nelle frasi con i verbi servili, possono essere collocati prima del
verbo servile oppure dopo l’infinito.

DOVERE POTERE VOLERE


(io) devo (io) posso (io) voglio
(tu) devi (tu) puoi (tu) vuoi
(lui/lei) deve (lui/lei) puó (lui/lei) vuole
(noi) dobbiamo (noi) possiamo (noi) vogliamo
(voi) dovete (voi) potete (voi) volete
(loro) devono (loro) possono (loro) vogliono

Esercizi:
1) Completa con le espressioni tra parentesi:

(io prendo; prenderei; ci puó portare; per me; vorrei)

 Cameriere: Buongiorno, cosa posso portarvi come primo?


Signor - Rossi: dei tortellini panna e prosciutto.
- Signora Rossi: invece delle pennette al salmone.
- Giacomo Rossi: niente primo. Vorrei un secondo: una
bistecca.
- Giorgio Rossi: io come primo un piatto di carbonara.

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- Paola Rossi: Ah! Scusi! del pane per favore?

2) Completa i dialoghi con l’aggettivo giusto


1) Giorgio, quanto zucchero vuoi nel caffé?
No, niente zucchero, grazie. A me il caffé piace (dolce/amaro)
2) Io prendo una pizza margherita, e tu?
Io vorrei una diavola, che é piccante ed é molto (saporita/insipida)
3) Giorgio, come vuoi l’acqua?
(liscia/frizzante), grazie. Non mi piacciono le bollicine.
4) Per contorno preferisci la verdura cruda o cotta?
(cruda/cotta), per favore: delle patate fritte.
5) Vorrei un caffé, per favore.
Come lo vuole, signora?
___________(caldo/freddo), con un cubetto di ghiaccio.

L’imperativo.

Esistono due modi per fare esprimere ordini:

1) L’imperativo attraverso l’infinito.

In italiano ci sono tre modi per dare ordini.


Il primo é costituito dall’uso dell’infinito presente. Lo si trova soprattutto in ricette e
istruzioni.

2) L’imperativo

L'imperativo è un modo finito composto da un tempo (il presente) e da due persone (2°
singolare - tu, e 2° plurale - voi):

Parl-are Scriv-ere Dorm-ire


Tu Parl-a Scriv-i Dorm-i
Voi Parl-ate Scriv-ete Dorm-ite

Per le altre persone, tranne la 1° singolare, si fa ricorso al congiuntivo presente che in


questo caso viene definito esortativo.
 Sia libero di amare chi vuole!
 Alzino la mano coloro che vogliono posticipare la riunione!
 Puliamo prima che torni mamma!
Alcuni verbi possono formare la 2° persona singolare anche in modo irregolare, ecco
quali sono:

Verbo Forma irregolare


Andare Vai >Va'
Dare Dai >Da'
Dire Dici > Di'
Fare Fai > Fa'
Stare Stai > Sta'

78
La forma negativa si differenzia in base alla persona che usiamo:
1. Per la 2° persona singolare: anteponendo "non" all'infinito del verbo
 non attraversare la strada
 non perdere le chiavi

2. Per la 2° persona plurale: anteponendo "non" all'imperativo del verbo


 non partite troppo tardi
 non giocate per strada

La ricetta del Tiramisú.

Ingredienti
Savoiardi 300 g
Uova freschissime (circa 4 medie) 220 g
Mascarpone 500 g
Zucchero 100 g
Caffè della moka già pronto (e zuccherato a piacere) 300 g
Cacao amaro in polvere per la superficie q.b.

Per preparare il tiramisù cominciate dalle uova (freschissime): quindi separate


accuratamente gli albumi dai tuorli, ricordando che per montare bene gli albumi non
dovranno presentare alcuna traccia di tuorlo. Non appena il composto sarà diventato
chiaro e spumoso, e con le fruste ancora in funzione, potrete aggiungere il mascarpone,
poco alla volta. Incorporato tutto il formaggio avrete ottenuto una crema densa e
compatta; tenetela da parte. Pulite molto bene le fruste e passate a montare gli albumi
versando il restante zucchero un po’ alla volta. Dovrete montarli a neve ben ferma;
otterrete questo risultato quando rovesciando la ciotola la massa non si muoverà.
Prendete una cucchiaiata di albumi e versatela nella ciotola con i tuorli e lo zucchero e
mescolate energicamente con una spatola, così stempererete il composto. Dopodiché
procedete ad aggiungere la restante parte di albumi, poco alla volta mescolando molto
delicatamente dal basso verso l'alto. Una volta pronto, distribuite una generosa
cucchiaiata di crema sul fondo di una pirofila da 30x20cm. Poi inzuppate per pochi
istanti i savoiardi nel caffè freddo già zuccherato a vostro piacimento (noi abbiamo
aggiunto solo 1 cucchiaino di zucchero), prima da un lato e poi dall’altro. Man mano
distribuite i savoiardi imbevuti sulla crema, tutti in un verso, così da ottenere un primo
strato sul quale andrete a distribuire una parte della crema al mascarpone. Anche in
questo caso dovrete livellarla accuratamente così da avere una superficie liscia . E
continuate a distribuire i savoiardi imbevuti nel caffè, poi realizzate un altro strato di
crema. Livellate la superficie e spolverizzatela con del cacao amaro in polvere e lasciate
rassodare in frigorifero per un paio d’ore . Il vostro tiramisù è pronto per essere gustato.

(da www.giallozafferano.it)

79
PARTICOLARITÁ DELLA PRONUNCIA
Le Vocali. Guarda il seguente video:
https://www.youtube.com/watch?v=36lhFKCJGvs

ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA
Scrivere una ricetta

PRODUZIONE ORALE

Dire quello che piace e che non piace mangiare o bere.


Ordinare al ristorante
Importante: in italiano il verbo Llevar e il verbo Traer sono tradotti entrambi con
Portare.

ALTRE ATTIVITÁ

1) VIDEO: Visione dei seguenti video:


- L’imperativo
https://www.youtube.com/watch?v=XQdoifWn7e4&t=10s
- Al bar
https://www.youtube.com/watch?v=LipZjJZ6fIM
- Il matrimonio – the jackal
https://www.youtube.com/watch?v=tGxk5nK6lWo
andrebbero bene anche i numerosi video dei Casa Surace sul cibo:
- Altri video.
https://www.youtube.com/watch?v=b3eioXlpRjU
https://www.youtube.com/watch?v=gDBprkNkXM0
- Gli italiani e il caffé
https://www.youtube.com/watch?v=yG50sDj8mSI&t=39s

2) CULTURA: il carnevale
Carnevale è una festa che si celebra in Italia in vari giorni, soprattutto prima del Mercoledì delle
Ceneri che dà inizio alla Quaresima e al periodo di Pasqua.
Carnevale è una parola che viene dal latino, carnem levare (“togliere la carne”) e si riferisce al
fatto che subito dopo si entra in periodo di penitenza dove la carne non si dovrebbe mangiare.
I due giorni principali sono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, che sono gli ultimi giovedì e
martedì prima del Mercoledì delle Ceneri. In questi due giorni, in molte città sfilano carri e ci
sono feste in maschera. Per motivi di lavoro queste feste e sfilate vengono, però, sempre più
rimandate alla domenica precedente il Martedì grasso.

3) CURIOSITÁ: espressioni italiane. Visione dei video:


Essere al verde: https://www.youtube.com/watch?v=wvzvzviZI5w
Pagare alla romana: https://www.youtube.com/watch?v=vOe96ifx1bs

4) CITTÁ: decrizione della cittá di Venezia. Visione del video.


https://www.youtube.com/watch?v=hGdlmfoGgcE

80
5) FALSI AMICI

Traduzione in spa. Italiano Spagnolo Traduzione in ita.


Vinagre Aceto aceite olio
Asado Arrosto arroz riso
Beber Bere ver vedere
Mantequilla Burro burro asino
Caliente Caldo caldo brodo
Berenjena Melanzana manzana mela
Mantel Tovaglia toalla asciugamano
Florero Vaso vaso bicchiere

81
Test Finale unità 6

a) Completa il dialogo aggiungendo piace – piacciono.

Mario chiede a Laura: “ti ……….. l’arrosto?”


Laura: “No, non mi ……… ….. neanche un po’. Non mi………..…. questi piatti”.
Mario: “Neanche mio fratello li ama. Pensa, non gli…………. nessun tipo di carne. Non
gli………… nemmeno il pesce”.
Laura: “Noi mangiamo sempre il pesce: ci ………. molto, soprattutto se è fresco”.
Mario: “I miei genitori lo adorano!”
Laura: “Se gli ………… così tanto, dovrebbero comprarlo al mercato”.

b) Completa con l’imperativo

1.Ehi Luisa, posso venire domani? -Sì certo, domani dopo cena.
2.Allora Carla, ordino una birra o una coca? -Niente birra, una coca per me, grazie."
3.Paolo, ho dimenticato il portafogli. Posso pagare domani? -Non c'è nessun problema
Marco, pure domani!
4.Devo rispondere al telefono: posso mettere i bicchieri qui? -Sì, sì, figurati, pure i
bicchieri qui!"
5.Ho dormito male stanotte. Prima della lezione posso prendere un altro caffé? -Certamente
Carlo, pure un altro caffé.
6.Questo lavoro mi annoia! Posso finire domani? -Ma sì, non è urgente: domani!

c) Trasforma le frasi inserendo l’articolo partitivo.

1.Metti ancora UN PO' DI zucchero nel mio latte? _______________

2. Ho mangiato UN PO' DI formaggio piccante. _________________

3. Oggi la maestra ci ha dato ALCUNI compiti difficilissimi! ___________

4. Laura possiede ALCUNE borse coloratissime. _________________

5. Vai a comprare UN PO’ DI frutta. ____________________

6. Nella fattoria c’erano ALCUNI asinelli. ___________

82
7) Raccontare fatti successi in passato

Frasi per comunicare


Cosa hai fatto ieri?
Cosa hai fatto la settimana scorsa?
Ieri/ la settimana scorsa ho fatto/ sono andato...

LESSICO
avverbi di tempo: prima, dopo, poi

Avverbio Esempio
Ora Ora non posso parlare, ci sentiamo dopo.
Subito vado subito a controllare
Adesso Adesso basta!
Oggi Oggi a Santiago piove
Ieri ieri a Santiago ha piovuto
Domani Domani vado a pranzo da mia sorella
Presto É presto per mangiare!
Tardi Non è mai troppo tardi per imparare l’italiano
Prima Prima o poi imparo l’italiano
Dopo Dopo l'incidente, Sandra ha smesso di usare il motorino.
Poi Prima o poi mi ricorderò di studire
Stamattina Stamattina ho incontrato Marcovaldo al mercato
Stasera Stasera esco con gli amici
Stanotte Stanotte ho dormito malissimo.

Importante: la locuzione spagnola “hace un mes” si traduce in italiano “ un mese fa”.


Tuttavia l’espressione spagnola “estudio italiano desde hace tres meses” in italiano non
si traduce alla lettera. Quindi non “studio italiano da fa tre mesi” ma “studio italiano da
tre mesi”.

83
GRAMMATICA

Stare + gerundio

Stare + gerundio in italiano forma una particolare costruzione. Questa costruzione si


chiama perifrastica. Si usa per parlare di un’azione che succede in questo momento.
es: Sto mangiando una pizza, hai fame?
es: Stiamo andando al mare, vieni anche tu!

Il gerundio:

Si forma dai verbi all’infinito:– are → -ando

es: parlare → parlando, mangiare → mangiando, cantare → cantando


-ere → -endo
es: leggere → leggendo, scrivere → scrivendo, vedere → vedendo
-ire → -endo
es: dormire → dormendo, finire → finendo, sentire → sentendo
ATTENZIONE! Alcuni verbi hanno un gerundio irregolare.
es: bere → bevendo, dire → dicendo, tradurre → traducendo, fare → facendo

Stare per infinito

Stare per + infinito in italiano si usa per parlare di un’azione che succede in un futuro
vicino.
es:
– Sto per mangiare una pizza → Tra pochi secondi mangio una pizza.
– Stiamo per andare al cinema → Tra poco andiamo al cinema.

Il PASSATO PROSSIMO

Il passato prossimo indica eventi, esperienze e fatti conclusi nel passato i cui
effetti perdurano nel presente.
È formato da due elementi: l’ausiliare: il verbo essere o avere (al presente indicativo)
+ il participio passato del verbo.

Formazione del participio passato


Il participio passato si forma togliendo al verbo la desinenza dell’infinito (are; ere; ire) e
aggiungendo la desinenza del participio passato:

ARE ⇒ATO (cambiare ⇒cambiato)

ERE ⇒UTO (vendere ⇒venduto)

IRE ⇒ITO (partire ⇒partito)

84
Ora osserva la tabella:

PASSATO PROSSIMO DEI VERBI:


CAMBIARE – VENDERE – GIOIRE

Sog
Ausilia Part.pass.
g
re
.
Io ho Cambiato
Tu hai Cambiato
Lui/l
ha Cambiato
ei
Noi abbiam Cambiato
o
Voi avete Cambiato
Lor hanno Cambiato
o

Ausiliare Part. pass.


ho venduto
hai venduto
ha venduto
abbiamo venduto
avete venduto
hanno venduto

Ausilia Part.
re Pass.
ho Gioito
hai Gioito
ha Gioito
abbiam Gioito
o
avete Gioito
hanno Gioito

PASSATO PROSSIMO DEI VERBI ESSERE E AVERE

Ausiliare Participio passato


Io ho Avuto
Tu hai Avuto
Lui/Lei ha Avuto
Noi abbiamo Avuto
Voi avete Avuto
Loro hanno Avuto

NB: Con l’ausiliare avere il participio passato non cambia.


85
Sogg. Aus. Participio passato
Io Sono stato – a
Tu Sei stato – a
lui – lei È stato – a
Noi Siamo stati – e
Voi Siete stati – e
Loro Sono stati – e

L’ausiliare essere si usa con i verbi intransitivi e si concorda nel genere e nel
numero con il soggetto.

Marta è andata al mare;


Luca è andato al mare;
Marta e Natalia sono andate al mare; Luca e Alex sono andati al mare.
L’ausiliare essere si usa con:

⇒i verbi di movimento: partire; uscire; tornare etc.


⇒i verbi riflessivi: alzarsi; svegliarsi; lavarsi etc. (mi sono alzato; ti sei svegliato)
⇒i verbi di stato: stare; rimanere; restare etc.
⇒i verbi che indicano un cambiamento: diventare; nascere; morire etc.

Importante: tanto in italiano quanto in spagnolo é possibile trasformare una frase


avente verbo attivo in un verbo pseudoriflessivo: per esempio: mangio la mela > mi
mangio la mela. Al passato prossimo, tuttavia, mentre in spagnolo la frase prende
l’ausiliare avere ( “me he comido la manzana”) in italiano prende l’ausiliare essere
(“mi sono mangiato la mela”) e quindi concorda con il genere e il numero (“ci siamo
mangiati le mele”)

Participi passati irregolari

Alla seconda coniugazione appartengono moltissimi verbi il cui participio passato


termina in maniera irregolare. Ecco i principali:

Aprire Ho aperto Ridere Ho riso Accendere Ho acceso


Bere Ho bevuto Rimanere Sono rimasto/a Chiedere Ho chiesto
Rispondere Ho risposto Ridurre Ho ridotto Chiudere Ho chiuso
Scegliere Ho scelto Correre Ho corso* Scendere Ho sceso*
Decidere Ho deciso Scomparire Sono scomparso/a Dire Ho detto
Scoprire Ho scoperto Dividere Ho diviso Scrivere Ho scritto
Essere Sono stato/a Spegnere Ho spento Fare Ho fatto
Spendere Ho speso Giungere Sono giunto/a Succedere È successo/a
Leggere Ho letto Togliere Ho tolto Mettere Ho messo
Tradurre Ho tradotto Muovere Ho mosso Trarre Ho tratto
Nascere Sono nato/a Uccidere Ho ucciso Perdere Ho perso
Vedere Ho visto Piangere Ho pianto Venire Sono venuto/a
Prendere Ho preso Vivere Ho vissuto Produrre Ho prodotto
Vincere Ho vinto Offrire Ho offerto Soffrire Ho sofferto

86
Esercizio 1
Completare con il verbo fra parentesi al passato prossimo (verbi con participio passato
regolare)

I turisti l'albergo ieri sera. (lasciare)


Voi la macchina, vero ? (vendere)
Noi la mattina e la sera tardi. (partire - arrivare)
Maria la febbre alta e non a scuola. (avere - andare)
Quanti giornali tuo fratello ? (comprare)
Franca, il messaggio che io ti ieri ? (ricevere - inviare)
Sig. Bianchi, dove in vacanza ? (andare)
Giovanni non la città perché un incidente. (visitare - avere)

Esercizio 2 (participio passato irregolare)


Il bambino non la verità ai genitori. (dire)
Voi i compiti per domani ? (fare)
Gli studenti la storia e poi il riassunto. (leggere - scrivere)
Maria la finestra e poi la porta. (chiudere - aprire)
Giovanna e Luisa in giardino per respirare l'aria fresca. (scendere)
Laura, perché la radio e la televisione? (spegnere - accendere)
La signora l'abito da sera nero per andare a teatro. (mettere)
Io non una coca cola, ma un bicchiere di acqua. (bere)
Sig. Bianchi, che cosa di fare per le prossime vacanze ? (decidere)
Maria alla lotteria e un pranzo a tutti gli amici. (vincere - offrire)

Passato dei verbi volere, potere e dovere

I verbi servili nei tempi composti prendono l’ausiliare che è richiesto dal verbo che
vanno ad accompagnare.

Per esempio:
“Nicola è andato a Roma” diventa “Nicola è dovuto andare a Roma per lavoro”.
Oppure: “Ho conosciuto il mio cantante preferito” diventa “Ho potuto conoscere il mio
cantante preferito”.

Nell’utilizzo vivo della lingua questa regola è però andata a poco a poco perdendosi e si
sta assistendo a un lento passaggio dall’utilizzo dell’ausiliare essere a quello
dell’ausiliare avere (che, in ogni caso, è d’obbligo quando i
verbi volere, dovere e potere sono servili di essere). Quindi ormai si può dire
indifferentemente: “Ambra non è voluta andare al cinema” e “Ambra non ha voluto
andare al cinema”.

87
Esercizio
Il passato prossimo dei verbi servili
Inserisci il verbo servile suggerito tra parentesi e trasforma le frasi come nell’esempio
(ricorda la regola-base: per formare il passato prossimo dei verbi servili, non sbagli mai
se scegli l’ausiliare del verbo che sta dopo):
Es.: Sono ritornata in anticipo. (dovere) --> Sono dovuta ritornare in anticipo.

a. Ho mangiato solo un panino. (potere) --> solo un panino.


b. Hai parlato solo di calcio. (volere) --> solo di calcio.
c. Sei uscita da sola. (volere) --> da sola.
d. Siamo venuti in autobus. (dovere) --> in autobus.
e. Non ho avvertito Giovanni. (potere) -->Non Giovanni.
f. Le ragazze sono andate al cinema. (volere) -->Le ragazze al cinema.
g. Karim ha sistemato i prodotti sugli scaffali. (dovere) -->Karim i
prodotti sugli scaffali.
h. Linn non è andata alla festa di Paola. (potere) -->Linn non alla
festa di Paola.

ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA

Racconta una vacanza fatta l’anno scorso

PRODUZIONE ORALE

Racconta quello che hai fatto la settimana scorsa

7.6) ALTRO

CITTÁ: Vedere un video di presentazione della cittá di Firenze.


https://www.youtube.com/watch?v=hGdlmfoGgcE

88
Test finale unità 7

a) Guarda il video e rispondi alle domande. Italiani e vacanze:

https://www.youtube.com/watch?v=5NDZJpjmEQk

1. Che lavoro fa Serenella?


2. Che cosa vogliono sapere gli italiani quando vanno in vacanza all’estero?
3. Quando fanno le vacanze le famiglie con i bambini che vanno a scuola?
4. Quali sono le strutture più richieste dagli italiani negli ultimi tempi?
5. Che cos’è un houseboat?
6.Qual’è l’itinerario più richiesto per i viaggi di nozze?
7. Perché Serenella consiglia la Sicilia?
8. Per quale motivo Serenella ama il suo lavoro?

b) Fai una frase al passato con QUANDO , COSA , DOVE

1)Antonio – guardare … Antonio ieri sera ha guardato la TV a casa sua


2)Io e Luigi – comprare ………………………………………………………………..
3)Voi – andare …………………………………………………………………. ..........
4)Maria e Luigi – bere …………………………………………………………………
5)Io – cercare …………………………………………………………………….........
6)Tu e Maria – telefonare ……………………………………………………………..
7)Tu – aprire ……………………………………………………………………. ........
8)Io e Maria – prendere ………………………………………………………………..
9)Lui – leggere …………………………………………………………………….. ....
10)IO e lui - chiudere …………………………………………………………………..
11) Tu e lui – cucinare ………………………………………………………………....
12) io – offrire ………………………………………………………………………. ...
13)Gli amici – vendere ………………………………………………………………...
14)Voi – entrare ………………………………………………………………………. .
15)Io e Giovanna -pulire ………………………………………………………………..
16)Maria – venire ………………………………………………………………………
17) Il bambino – piangere ………………………………………………………………
18)Io – giocare …………………………………………………………………………
19)Tu – studiare …………………………………………………………………………
20)Lui e lei – passeggiare ………………………………………………………………

89
8) Orientarsi nella città

FRASI PER COMUNICARE

chiedere e dare informazioni stradali


chiedere e dire come arrivare in un luogo
chiedere quanto dista e quanto tempo ci vuole

chiedere e dare informazioni stradali

scusa/scusi, dov’é la stazione?


Devi/deve andare...
Vada/vai diritto; gira/ giri /svolta/svolti a destra/a sinistra
É in fondo alla strada; vicino a...; la prima strada a destra/sinistra

Chiedere se si é nel luogo che si sta cercando

É questa la chiesa...?
É questo il museo...?

Chiedere quanto dista e quanto tempo ci vuole

É lontana da qui la stazione?


Quanto dista da qui la stazione?

Chiedere e dire quanto ci vuole

Quanto ci vuole per arriare a ...?


Ci vuole un’ora.
Ci vogliono dieci minuti.

90
Lessico Luoghi
della cittá.

Una cittá si divide in centro storico e quartieri periferici. Il centro storico, soprattutto
nelle cittá europee, puó essere circondato da una muraglia (le mura). Al suo interno si
incontrano, normalmente, gli edifici piú significativi di una comunitá. É importante
perció comprendere il significato delle seguenti parole e posizionare gli edifici in
questione nella cittá dove si vive.

Palazzo/ Edificio
Muro/mura/muri/muraglia
Strada/Via/viale/vicolo/corso/incrocio
Castello/rocca/torre
Parco/giardino/villa
Piazza/campo
Monumento/Fontana/Panchina/Aiuola
Strisce pedonali/semaforo
Chiesa/cattedrale/duomo
Municipio/Comune / sindaco
Palazzo della Regione/palazzo della Provincia/Prefettura
Questura/ Caserma dei carabinieri - dei vigili del fuoco – dei
pompieri
Tribunale/procura
Stazione ferroviaria/ aeroporto/porto
Fermata del autobus/pullman
Teatro/biblioteca/universitá/scuola/cinema/museo/galleria
Negozio/supermercato

91
Aggettivi per descrivere una cittá

Ecco gli aggettivi più usati


metropolitana marinara moderna antica turistica
enorme famosa caotica rumorosa vecchia
affollata inquinata provinciale aperta deserta
bella tranquilla vivibile eterna nuova

Verbi di movimento:

I verbi di movimento piú utilizzati in italiano sono i seguenti. In grassetto ci sono quelli
che utilizzano l’ausiliare essere.

attraversare allontanarsi alzarsi andare approdare

arrivare avvicinarsi ballare balzare cadere

camminare svoltare correre dirigersi emigrare

entrare fuggire girare giungere nuotare

partire passare passeggiare penetrare pervenire

Recarsi ritornare uscire salire saltare

sbarcare scappare scendere scivolare scorrere

sedersi tornare trasferirsi venire

Avverbi di luogo
Gli avverbi di luogo servono a specificare il luogo di un’azione, la collocazione di una
persona o di un oggetto nello spazio e la distanza di una persona o di un oggetto rispetto
a chi parla o ascolta.

• Dentro, fuori, sopra, sotto, dietro, davanti, vicino, accanto, lontano, intorno, su, giù

Per es.
È abbastanza alto per passarci sotto
Maria e Franco abitano vicino
Ieri gli sei passata davanti senza salutarlo
Stammi accanto!

92
• Via e altrove esprimono l’allontanamento da un luogo in modo generico

Per es.
Paolo e Lucia sono già andati via
Pazienza: cercherò altrove

• Qui, qua, quassù, qua sotto ecc. indicano un luogo vicino a chi parla e meno vicino o
lontano da chi ascolta.

Per es.
Domani partiamo tutti da qui
Vieni qua!
Le chiavi devono essere qua sotto

• Lì, là, laggiù, là sopra ecc. indicano un luogo lontano sia da chi parla, sia da chi
ascolta.

Per es.
Antonella è già lì che ci aspetta
Mi dispiace, là sopra non ci arrivo
Dovete continuare fino a laggiù

Esercizio:
Pensa alla cittá di Santiago e completa le frasi utilizzando le parole tra parentesi (di
fronte, davanti, accanto, vicino, in mezzo, in fondo, dietro)

1) Plaza de Obradoiro si trova alla Cattedrale.


2) C’ê un parcheggio proprio al commissariato di polizia.
3) Plaza de Quintana si trova alla Cattedrale.
4) a Plaza Cervantes c’è una fontana.
5) L’ufficio delle poste é ai giardini De Fonseca.
6) Il bagno, in un locale, é sempre a destra.

Aggettivi dimostrativi

Questo e quello sono due aggettivi particolari e si chiamano “aggettivi dimostrativi”.


Il primo si usa per indicare qualcosa o qualcuno vicino a chi parla; il secondo per
indicare qualcosa o qualcuno lontano da chi parla. Vanno prima del sostantivo a cui si
riferiscono.
Quello ha un comportamento particolare, simile a quello degli articoli. Tale
comportamento lo troviamo anche nell’aggettivo “bello” se messo davanti a un nome.

Aggettivo Quel Quello quell’ quella quei quelle


quegli
“quello”
Aggettivo Bel Bello bell’ bella bei begli belle
“BELLO”

93
1. Scrivete l’aggettivo dimostrativo “quello” davanti alle parole della lista:

stazione
arte
problema
estate
alberi
amiche

2 Completa con la forma di "BELLO":

un armadio.
un castello.
un incontro.
Chiara ha occhi.
i capelli di Maria
una regione
una idea
i alberi
un stadio

3. Dimostrativi - Quale preferisci?

Esempio: Quale tavolo preferisci? (antico, moderno) risposta: Preferisco quello


moderno. (cambiate l’aggettivo secondo il genere e il numero del sostantivo che
descrive!)

1. Quale vino bevi? (rosso, bianco)

2. Quale giornale leggi? (inglese, italiano)


3. Quali film guardi? (comico, romantico)
4. Quale giacca prendi? (economico, caro)
5. Quali sandali metti? (sportivo, elegante)
6. Quali scarpe compri? (con tacco alto, senza tacco)
7. Quale panino prendi? (con prosciutto, con formaggio)
8. Quali biscotti mangi? (alla nocciola, al cioccolato)
9. Quale casa preferisci? (in campagna, in città)

94
I colori

Bianco/a -chi/che Blanco


Argentato/a -i/e Plateado
Grigio/a -i/e Gris
Giallo/a -i/e Amarillo
Dorato/a - i/e Dorado
Rosso/a -i/e Rojo
Nero/a -i/e Negro
Azzurro/a -i/e Azul
Celeste -i Celeste
Marrone -i Marrón
Arancione -i Naranja
Verde -i Verde
Bordeaux Granate
Blu Azul
Rosa Rosa
Viola Violeta

IMPORTANTE. Tutti gli aggettivi dei colori possono essere declinati, eccetto quelli che
possono essere confusi con un fiore (rosa, viola, lilla) o quelli di origine straniera
(beige, blu, bordeaux).

Ci vuole/ci vogliono

Il verbo “volere”, preceduto da “ci”, assume una sfumatura temporale, indicando il


tempo che si impiega per arrivare in un luogo.. Se chiediamo ad esempio quanto tempo
“ci vuole” per arrivare in un posto, possiamo rispondere “ci vuole” piú una quantitá di
tempo al singolare, oppure “ci vogliono” più una quantitá di tempo al plurale.
Per es. Quanto ci vuole per arrivare alla stazione? Risposta: ci vogliono dieci minuti.

Esericizio.
Rispondi alle seguenti domande.
Quanto tempo ci vuole per arrivare alla cattedrale?
Quanto ci vuole per arrivare al mercato?
Quanto ci vuole per arrivare da casa tua all’universitá?
Quanto tempo ci vuole per arrivare in automobile a La Coruña? E in treno?

95
Grammatica

Connettivi logici

Ordine Additivi Causa/effetto esemplificativi Paragone avversativi


innanzi tutto Soprattutto Allora ad esempio allo stesso al contrario
in primo anche così cioè modo anche se
luogo ancora dato che così analogamente anzi
dopo di che di nuovo di difatti così.. come benché
inoltre inoltre conseguenza in altre parole da una parte bensì
in secondo in più dunque infatti dall’altra comunque
luogo infatti
per di più ossia d’altra parte
poi perciò
poi per esempio eppure
quindi per questo
pure vale a dire in realtà
a questo motivo
punto invece
pertanto
infine ma
poiché
insomma quindi
siccome

ATTVITÁ

PRODUZIONE ORALE
Far descrivere l’itinerario dalla propria casa fino al luogo dove ci si trova.

PRODUZIONE SCRITTA
Descrizione di quanto si osserva dalla propria finestra.

ALTRE ATTIVITÁ

1) CURIOSITÁ:
“Porca Miseria!” . guarda il video sull’imprecazione piú usata dagli italiani.
https://www.youtube.com/watch?v=OXHoWEoxsZ0

2) CITTÁ:
Presentazione della cittá di Bologna; visione del video
https://www.youtube.com/watch?v=q3da2Vu8wdE&t=206s
presentazione della cittá di Milano; visione del video
https://www.youtube.com/watch?v=PzzjHfbmeh4

96
Test finale A1

a) Completa con le preposizioni semplici

1- io vado……..Andrea …….treno
2- il libro è ……..Maria
3- mia mamma telefona …..Milano
4- …….Venezia c’è il mare
5- tu vai …….scuola……Maria
6- ……..venti minuti prenderò l’aereo
7- …Mario piace il pesce
8-Noi abitiamo…….via Piave
9-Oggi andiamo……scuola
10-l’orologio ….Mario è rotto
11-…….camera la luce è spenta
12-Voi venite……Roma
13-loro vanno…….Padova
14-Lui va …..casa ……Mario
15- Io esco ….Maria e Luisa
16-Noi partiamo…treno
17-Penso ….andare a casa
18-Mario vive…..un’amica

b) Completa con le preposizioni articolate


1 Andiamo.......... cinema stasera?
2 Salite anche voi ………………… autobus?
3 Comincio a lavorare ………….. otto e finisco ……………….. cinque
4 Se cerchi le chiavi sono …………… tavolo
5 Adesso vado ………….. dottore
6 Ci sono gli sconti ……… centro commerciale
7 Lavoro ………….. mercato della frutta
8 Mangio spesso …………… ristorante
9 Ci troviamo ………………uscita della scuola
10 Quei due ragazzi vengono …………………. Bangladesh
11 Abito lontano ……………….. stazione
12 Mario telefona alla moglie due volte …………….. giorno
13 Quando tornate ………………….. Francia?
14 Noi lavoriamo otto ore …………….. giorno
15 I piatti sono ……………armadio della cucina
16 Gli uccelli vivono ……………….. alberi
17 L’acqua è ……………… bicchieri
18 Ci vediamo ……………. Bar ……………………. angolo
19 ………………. mia classe ci sono 20 studenti
20 Alla domenica vado ……. mare

c) Completa i verbi al tempo corretto:

1. Oggi (io andare)....................... in palestra. (Tu volere)......... venire?


97
2. Un mese fa (noi visitare) .................. i musei Vaticani.
3. Sign. Rossi, (potere).......... rispondere al telefono?
4. Angelo non (volere) ..................... mangiare la pizza con noi l’altra sera.
5. Loro (preferire)............................. fare la spesa domani.
6. Lucia e Gloria (alzarsi) .................. presto stamattina.
7. Tutte le mattine (noi fare)................. colazione al bar.
8. Ieri mi (spogliare)....................... e mi (addormentare) ......................... subito.

d) Metti il dimostrativo QUESTO e QUELLO davanti ai nomi:


.................../....................cappello
................../......................guanti
................./.......................scarpe
................./......................casa
................/.......................uomini
................/.......................stranieri
.............../........................pizza
.............../........................ospedale
............../.........................bagno
............../..........................coda

e) Metti i possessivi:
1-La sera esco con ………………………………amici
2-È questo ……………………. ombrello, signore?
3-È difficile ……………………… lavoro, Marco?
4-Voi vivete con ………………….. genitori?
5-Ho speso tutti (io)…………………… soldi
6-Maria, sono ………………. scarpe?
7-Signora ……………… figlio è diventato grande!
8-Anna, dov’ è ……………. casa?
9-Non trovo più (io)…………………… libro.
10-Signori Rossi, come stanno ………………… bambini?

f) Abbiamo finito il livello A1. Scrivi che cosa hai imparato fino ad ora, cosa ti è sembrato
difficile e cosa ti è piaciuto di più.

______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
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______________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________
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98
Obiettivi dell’A2

Il Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue Il QCER, nell‟illustrare in


dettaglio la competenza comunicativa o competenza d’uso che un parlante non nativo
può raggiungere, propone, per ogni abilità (parlare, scrivere, ascoltare e leggere), un
descrittore generale e una serie di descrittori specifici relativi alle attività e strategie di
produzione e ricezione, distinte per tipologie testuali e contesti d’uso. Circa la
descrizione delle azioni linguistiche che un apprendente con una competenza in italiano
di livello A2 deve essere in grado di svolgere il QCER (pp. 72-90) offre le indicazioni
di seguito riportate, qui rielaborate e presentate in maniera sintetica.

PRODUZIONE ORALE GENERALE


È in grado di descrivere o presentare in modo semplice persone, condizioni di vita o di
lavoro, compiti quotidiani, di indicare che cosa piace o non piace, ecc., con semplici
espressioni e frasi legate insieme, così da formare un elenco. Riesce a descrivere
esperienze;
È in grado di raccontare una storia, di descrivere qualcosa elencandone semplicemente i
punti, di descrivere aspetti quotidiani del proprio ambiente;
È in grado di descrivere brevemente, e in modo elementare, avvenimenti e attività;
È in grado di descrivere progetti e accordi presi, abitudini e comportamenti di routine,
attività svolte in passato ed esperienze personali;
È in grado di usare una lingua semplice per fare brevi asserzioni su oggetti e cose che
possiede e fare confronti;
È in grado di spiegare che cosa gli/le piace (o non piace) rispetto a un oggetto o a una
situazione;
È in grado di descrivere la propria famiglia, le condizioni di vita, la propria formazione,
il lavoro attuale o quello svolto in precedenza;
È in grado di descrivere, in termini semplici, persone, luoghi e cose che possiede.
Annunci pubblici;
È in grado di fare annunci molto brevi, preparati in precedenza, di contenuto prevedibile
e memorizzato, che risultano comprensibili ad ascoltatori disposti a concentrarsi;
È in grado di far fronte a un numero limitato di semplici domande di precisazione.

PRODUZIONE SCRITTA GENERALE


È in grado di scrivere una serie di semplici espressioni e frasi legate da semplici
connettivi quali “e”, “ma” e “perché”;
É in grado di scrivere frasi connesse ad aspetti quotidiani del proprio ambiente (gente,
luoghi, esperienze di lavoro o di studio, ecc.) e di descrivere molto brevemente e in
modo elementare avvenimenti, attività svolte ed esperienze personali;
È in grado di scrivere una serie di espressioni e frasi semplici sulla propria famiglia, le
condizioni di vita, la formazione, il lavoro attuale o quello svolto in precedenza.
È in grado di scrivere semplici biografie immaginarie (e simili) su una persona.

COMPRENSIONE ORALE:
È in grado di comprendere quanto basta per soddisfare bisogni di tipo concreto, purché
si parli lentamente e chiaramente.
È in grado di comprendere espressioni riferite ad aree di priorità immediata
(informazioni veramente basilari sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia
locale e lavoro, ecc.), purché si parli lentamente e chiaramente.

99
Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di
informazioni su argomenti familiari e comuni.
Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell‟ambiente circostante
e sa esprimere bisogni immediati.
È generalmente in grado di identificare l‟argomento di una discussione che si svolge in
sua presenza, se si parla lentamente e con chiarezza.
È in grado di afferrare l‟essenziale in messaggi e annunci brevi, chiari e semplici, e di
comprendere semplici istruzioni su come andare da X a Y a piedi o con mezzi pubblici.
È in grado di comprendere ed estrarre l‟informazione essenziale da brevi testi registrati,
che trattino di argomenti prevedibili di uso quotidiano e che siano pronunciati
lentamente e chiaramente.
È in grado di individuare l‟elemento principale delle notizie televisive relative ad
avvenimenti, incidenti, ecc., purché il commento sia accompagnato da immagini.
È in grado di cogliere il passaggio ad altro argomento e di farsi un‟idea del contenuto.

COMPRENSIONE GENERALE DI UN TESTO SCRITTO


È in grado di comprendere testi brevi e semplici di contenuto familiare e di tipo
concreto, formulati nel linguaggio che ricorre frequentemente nella vita di tutti i giorni e
negli ambienti di lavoro;
È in grado di comprendere testi brevi e semplici che contengano un lessico di altissima
frequenza, comprensivo anche di un certo numero di termini di uso internazionale.
Leggere la corrispondenza;
È in grado di comprendere lettere e fax di argomento familiare, su un modello standard
di uso corrente (richieste di informazioni, ordini, lettere di conferma, ecc.);
È in grado di comprendere lettere ed e-mail personali brevi e semplici;
È in grado di trovare informazioni specifiche e prevedibili in semplice materiale di uso
corrente quali inserzioni, prospetti, menu, cataloghi, orari;
È in grado di comprendere cartelli e avvisi d‟uso corrente in luoghi pubblici (strade,
ristoranti, stazioni ferroviarie, ecc.) e sul posto di lavoro (indicazioni, istruzioni, avvisi
di pericolo, ecc.). Leggere per informarsi e argomentare;
È in grado di comprendere norme (per es. di sicurezza), purché siano espresse in forma
semplice;
È in grado di comprendere semplici istruzioni relative a strumenti e apparecchi che si
usano nella vita di tutti i giorni (come un bancomat, una biglietteria automatica, un
telefono cellulare).
Conoscere l‟italiano a livello A2, dunque, è possedere quella competenza che può
permettere di comunicare in situazioni abituali nel contesto del nostro paese, sia in
quanto agenti sociali che in quanto parlanti interculturali. Come agente sociale, il
migrante che abbia raggiunto questo livello di competenza è in grado di: - portare a
buon fine transazioni elementari legate a necessità immediate con un repertorio
linguistico ed extralinguistico altrettanto elementare che gli/le permetta di comunicare
in forma comprensibile in situazioni di vita quotidiana, anche se con un forte accento
straniero.

Estratto e modificato da:


Enti certificatori dell’italiano L2 (a cura di), Sillabo di riferimento per i livelli di
competenza in italiano L2: Livello A2.

100
9) Dove sei andato in vacanza?

Frasi per comunicare


Chiedere e dare informazioni sui mezzi di trasporto
Parlare di viaggi e vacanze
Dire dove si vorrebbe andare
Parlare dei mezzi di trasporto, durata, alloggio
Parlare del tempo meteoreologico

Chiedere e dare informazioni sui mezzi di trasporto


(Mi sa dire se) c’é un treno/ un volo per ... ?
A che ora parte/c’è il treno/ la coincidenza per ... ?
A che ora arriva il treno a.../ da. .. ?

Parlare di viaggi e vacanze


Dove sei/ é stato in vacanza?
Sono stato/andato a .../in....

Dire dove si vorrebbe andare


Vorrei andare a Cuba
Mi piacerebbe andare/fare un viaggio in Egitto

Parlare di mezzi di trasporto, durata, alloggio


Come siete andati in.. /a?
In traghetto/in nave/ in aereo/ in treno/ in macchina
Quanto é durato il viaggio?
Il viaggio é durato (circa) ...
Dove hai/avete dormito/ alloggiato?
Siamo stati in albergo/campeggio/in agriturismo
Quanto sei/é stato via?
Un paio di giorni/ una settimana/ un mese
Come sono andate le vacanze/com’è andato il viaggio?
Bene/ (non) molto bene/ benissimo

Parlare del tempo meteoreologico


Com’é il tempo a. .. ?
É bello/é brutto
Fa caldo/ fa freddo
Nevica/piove

101
LESSICO

Leggi ad alta voce il brano e rispondi alle domande:


Gli italiani vanno in vacanza in Italia: sono queste le statistiche rilevate dall’Istat
sulle mete preferite dagli italiani in vacanza per il 2015. Sono otto su dieci gli italiani
che sono andati in vacanza in una meta del Belpaese; il resto di loro ha scelto come
destinazione principalmente l’Europa (11,2%) Le mete preferite per trascorrere lunghi
periodi di relax sono l’Emilia-Romagna (17,4%) e la Puglia (11,3%). In inverno e in
autunno invece la meta preferita dagli italiani è il Trentino–Alto Adige (22,5% e
16,4%). Da segnalare l’exploit turistico di Milano nel periodo di Expo, soprattutto
durante i tre mesi estivi: questa manifestazione è stata la meta del 72% delle vacanze
trascorse in Italia per partecipare a manifestazioni culturali, folkloristiche, spettacoli o
mostre. La Spagna (15%) è la meta preferita dagli italiani per le vacanze lunghe
all’estero, mentre per le vacanze brevi gli italiani vanno soprattutto in Francia (22,6%).
La Germania è invece il paese più visitato per viaggi di affari (13,4% dei viaggi di
lavoro all’estero). Secondo le statistiche Istat nel 2015 gli italiani hanno effettuato 57
milioni e 910 mila viaggi con pernottamento, valore stabile rispetto al 2014. Anche la
durata media dei viaggi resta invariata a 5,9 notti (6,2 per quelli di vacanza e 3,4 per
quelli di lavoro), per un totale di 340 milioni di pernottamenti. Stabili, rispetto al 2014,
anche i viaggi per motivi di lavoro (6,8 milioni).
(Da Siviaggia.it)

Domande:
Dove vanno gli italiani d’estate?
Dove vanno in vacanza gli italiani durante l’inverno?
Dove vanno gli italiani nel mondo?
Quanto viaggiano gli italiani?
Qual é la meta preferita dagli italiani?

Luoghi di vacanza
Spiega agli altri studenti qual è la tua vacanza ideale, utilizzando i seguenti aggettivi:

RILASSANTE - DIVERTENTE - INTERESSANTE - SPORTIVA - AVVENTUROSA


A CONTATTO CON LA NATURA - ALTERNATIVA - ROMANTICA…

Cosa puoi vedere durante le tue vacanze?

MUSEI – FONTANE – MONUMENTI – SPIAGGIA – SENTIERI – PAESAGGIO –


OPERE D’ARTE – CASTELLI.

Organizzare un viaggio. Unisci gli elementi delle due colonne per formare frasi logiche.
a. cercare 1. la valigia
b. prenotare una stanza 2. un itinerario
c. preparare 3. il passaporto
d. comprare 4. in un albergo
e. fare 5. una meta
f. rinnovare 6. una guida turistica
g. decidere 7. il biglietto aereo

102
Completa le frasi con le parole della lista.
1. Se il viaggio è troppo lungo, è meglio fare una ............................. per riposarsi. 2. Per
le vacanze di Capodanno abbiamo prenotato un hotel a cinque ............................ !
3. “Buon giorno, vorrei prenotare una camera ............................. per me e per mia
moglie.” 4. Salve, vorrei sapere se è possibile .............. un’automobile. 5. Questo
albergo non va bene, non sono rimaste camere .............................. 6. “Pronto? chiamo
per confermare la ............................. di una camera doppia”.

Lista: libere – stelle – prenotazione – noleggiare – matrimoniale - tappa

Mezzi di trasporto

Stagioni
Come abbiamo giá visto durante le lezioni di A1, in italiano le stagioni sono quattro e
sono le seguenti:
Sostantivo Aggettivo
Primavera Primaverile
Estate Estivo
Autunno Autunnale
Inverno Invernale

103
Ricorda:
1) In italiano esistono due parole per indicare le nuvole: 1) “la nuvola” ( quella bianca) e
“la nube” ( quella grigia, carica di pioggia). L’aggettivo corrispondente è “nuvoloso”
2) Per il sostantivo “neve” esistono due aggettivi differenti: “nevoso”, che si riferisce a
una superficie che si percorre ( per es. Il manto nevoso) e “innevato” , che si riferisce a
qualcosa che si osserva ( per esempio “la montagna innevata”).
3) Per il sostantivo “vento” esistono due aggettivi differenti: “ventoso”, che si riferisce a
luoghi in cui tira molto vento, e “ventilato” , che si riferisce a luoghi rinfrescati dal
vento.
4) Gli italiani distinguono tra “la pioggia”, la “pioviggine” (una pioggia leggera) e il
“piovasco” (una pioggia violenta e breve).
5) I fenomeni atmsoferici sono indicati utilizzando dei verbi difettivi. Per cui:

Infinito Piovere Nevicare Grandinare


Presente piove/piovono nevica/nevicano grandina/grandinano
Imperfetto pioveva/piovevano nevicava/nevicavano grandinava/grandinavano
Pass. Pross. Ha piovuto Ha nevicato Ha grandinato
Futuro Pioverá/pioveranno Nevicherá/nevicheranno Gradinerá/grandineranno

104
Completa le seguenti frasi con la parola o l'espressione più adatta della lista.
Espressioni: all'estero, una camera singola, campeggio, una cartolina, una crociera, di
lusso, noleggiare, la pensione, prenotare, visitare

1) Quando viaggio da solo, prenoto .


2) Quando vado in vacanza, scrivo spesso ai miei amici.
3) Mi piace moltissimo l’arte, cerco sempre di un museo.
4) Non mi piace dormire all’aperto, perció non vado spesso in .
5) Se vuoi spendere molti soldi, puoi stare in un albergo .
6) Se ti piace il mare, puoi fare una .
7) É necessario una camera in albergo prima di partire:
8) Se vuoi viaggiare in campagna, è bene una macchina.
9) Se non vuoi cenare al ristorante, devi pagare completa.
10) Mentre viaggi in un altro paese, sei .

Bagagli

Che cosa metti in valigia? Elimina l’intruso.


1. lo spazzolino, il pane, il pigiama, il dentifricio
2. il tappeto, la guida turistica, le scarpe, una camicia
3. la macchina fotografica, le scarpe, il tavolo , un cappello
4. un bicchiere, la sciarpa, il maglione, i pantaloni lunghi
5. una maglietta, i sandali, un cucchiaio, il costume da bagno

Cosa manca nella valigia? Indica quali sono gli oggetti assenti:
passaporto – cappello – occhiali da sole - cartolina – macchina fotografica –
videocamera – telo da spiaggia – asciugamano – guida turistica – carta d’identitá –
crema solare – ciabatte – cartina stradale.

105
Le Espressioni di tempo
Le espressioni di tempo in italiano sono:

“L' altro giorno”: indica un giorno passato da poco, che rimane indefinito, e si userà
con un tempo passato.
Es: L' altro giorno ho incontrato Andrea al supermercato.

“La settimana scorsa”: indica la settimana appena conclusa, rispetto a quella in cui ci
troviamo. Si userà con un tempo passato.
Es: La settimana scorsa sono andata a Roma.

“La settimana prossima”: indica la settimana seguente a quella in corso e si userà con
un tempo presente o futuro.
Es: La settimana prossima ci sarà l' esame.

“Poco fa”: indica un periodo appena trascorso.


Es: Poco fa ho parlato con Carla.

“Adesso” – “Ora” – “In questo momento”: indica un periodo ancora in corso.


Es: Marta in questo momento sta studiando.

Un giorno
Una settimana
Tra / Fra Un mese
Un anno
Un po'

Indica la continuazione di un' azione per una settimana, un mese, un anno consecutivo.
Si può usare col presente/ passato/ futuro.
Es: Fra una settimana nascerà il figlio di Barbara e Luca.

“Tutto il giorno” Indica la continuazione di un' azione per un giorno intero. Si può
usare col presente/ passato/ futuro.
Es: Oggi ho lavorato tutto il giorno.

Esercizio: scegli l’alternativa corretta

1- sono andata a scuola. 2- sono molto stanco.


Stamattina Ieri
Domani Oggi
Fra poco Domani

3- Usciremo cena. 4- Ho dormito .


ieri fra poco
dopo tutta la notte
prima dopo

106
5- andremo al mare. 6- ho incontrato Carlo.
Dopodomani Ieri
Prima Domani
Poco fa Tutto il giorno

7- Giulia ha compiuto dieci anni. 8- Andavo in piscina .


Domani Domani
Il mese scorso l’anno scorso
Fra un giorno stanotte

GRAMMATICA

Pronomi diretti: lo/la/li/le

I pronomi personali, utilizzati per sostituire un nome (un oggetto o una persona),
possono essere diretti o indiretti.

Pronomi diretti atoni: mi, ti, ci, vi, lo, la, li, le

Svolgono la funzione di complemento oggetto.


 Normalmente si trovano prima del verbo:

Es. Li ho chiamati (loro)


Non la conosco (lei)

Se lo e la seguono una parola che comincia per vocale o h, perdono la vocale e si mette
l’apostrofo.
Per es. Lo ho visto> l’ho visto

Se ci sono due verbi, oppure il verbo è al gerundio o, all’infinito o all'imperativo, i


pronomi seguono il verbo:

Es. Verrò a trovarti


Guardandola meglio, mi sembra di conoscerla.
Guardalo!

 Possono unirsi anche all'avverbio "ecco":


Es. Eccola!

Esercizio:

1) Non ho chiamato.
2) Ieri ho visti sotto casa.
3) Non compro perché non mi piacciono.
4) Vorrei sapere che cosa spinge a determinati comportamenti.
5) Non si è mai saputo con certezza che cosa ha spinti ad allearsi.

107
Passato prossimo con pronomi diretti

I pronomi diretti di terza persona singolare o plurale (lo–la–li–le) prima di un


verbo al passato prossimo seguono alcune regole precise:

1- I pronomi diretti di terza persona singolare maschili e femminili (lo-la) quando si


trovano davanti all’ausiliare “avere” perdono la vocale e di conseguenza vengono
apostrofati:
– hai guardato il film? Sì, l’ho guardato;
– avete mangiato la torta? No, non l’abbiamo mangiata.

2- I pronomi diretti di terza persona plurale maschili e femminili (li-le) non perdono la
vocale davanti all’ausiliare “avere”:
– hai visto le ragazze? No, non le ho viste;
– hai cucinato gli spaghetti? Sì, li ho cucinati.

3- Il participio passato del passato prossimo concorda nel genere e nel numero con
il pronome diretto (e quindi con il nome che il pronome sostituisce):
– hai parcheggiato il motorino? Sì, l’ho parcheggiato.
– avete visto la nuova casa? Sì, l’abbiamo vista;
– hai piegato i vestiti? Sì, li ho piegati;
– hai comprato le scarpe? Sì, le ho comprate.

Esercizio: Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti.

1- Hai comprato la frutta? (risposta positiva)


2- Hai fatto gli esercizi per oggi? (risposta negativa)
3- Chi ha preparato la cena? (risposta: io)
4- Hai ricevuto sue notizie? (risposta negativa)
5- Hai riempito le valigie? (risposta positiva)
6- Chi ha preso la mia giacca? (risposta: Maria)
7- Hai letto i libri che ti ho dato? (risposta negativa)
8- Hai scelto il regalo per Luca? (risposta positiva)
9- Chi ha portato le arance? (risposta: noi)
10- Chi ha guidato la mia macchina? (risposta: io)

Posizione degli avverbi “giá”, “mai”, “ancora”, “sempre” con il passato prossimo

Gli avverbi “giá” (sp. “ya”), mai ( Sp. “nunca”), “ancora” (sp. “aún/todavía”) e
“sempre” (sp. “siempre”) vanno quasi sempre dopo il verbo e, in caso di un passato
prossimo, si collocano sempre tra l’ausiliare essere/avere e il participio passato.
Un discorso simile va fatto per l’avverbio "appena", che in spagnolo si traduce
normalmente con la locuzione “acabo de + infinitivo”. Per es: ho appena mangiato >
acabo de comer. Se infatti spostiamo la posizione di “appena” il significato della frase
cambia totalmente:
per es.
“appena ho mangiato” > Sp. “En cuanto coma”
“ho mangiato appena” > Sp. “ he comido a penas/ muy poco”

108
Esercizio.

Riempi gli spazi vuoti.


Es.: - Hai compilato la ricevuta?
- Sì, l’ho già compilata. / - No, non l’ho ancora compilata.

1. - Hai già letto la lettera di Sonia?


- Sì, l’ . / - No, non l’

2. - Hai già spedito la raccomandata?


-Sì, l’ . / - No, non l’

3. - Hai comprato i francobolli?


- Sì, li . / - No, non li .

4. - Hai già preso i bollettini postali?


- Sì, li . / - No, non li

5. - Hai già aperto un conto postale?


- Sì, l’ / - No, non l’

Il “si” impersonale

La particella pronominale “si” ricorre non solo nella forma riflessiva del verbo ma
anche in altri casi.
Per esempio, nella frase:

Si sentono voci confuse.

In questo caso, la particella “si” non vuol dire “sé”, “se stessi” e neppure “tra loro”,
“l'un l'altro”. “Si sentono” non è quindi un verbo riflessivo, ma equivale a “sono
sentite”, cioè a un passivo. In questi casi il si è chiamato si passivante.

Esempi di frasi con il “si” con valore passivante.

 Si balla il liscio.
 Si vende villa in periferia.
 Da Manfredonia si possono vedere le isole Tremiti.

Esercizio: Cambia le frasi nella forma impersonale o passivante come nell’esempio.


Es: In questa università gli studenti studiano arabo.> si studia arabo
1. Non sempre i ragazzi ascoltano i consigli dei genitori.
2. Non possiamo nuotare quando il mare è mosso.
3. Viaggiamo più sicuri in treno che in macchina.
4. Con più spazi verdi potremmo vivere meglio in quel quartiere.
5. Con la nebbia non riusciamo a guidare con sicurezza.

109
Esercizio: Completa le frasi con il verbo tra parentesi nella forma impersonale o
passivante.
1. Con l’aiuto degli amici ............................................... (risolve) i problemi.
2. Dalla finestra dell’albergo ……………………………… (vedere) un bel panorama.
3.Quando……… (fare) un lavoro rilassante ........................ (essere) più felici?
4. In questo supermercato................................................ (vendere) ottimi prodotti.
5. In quel palazzo ............................................... (sentire) strani rumori.
6. In questo ristorante ............................................... (mangiare) molto bene.
7. All’università ............................................... (dovere) sostenere molti esami.

NB. Con i verbi riflessivi la forma impersonale si forma con il CI. Ad esempio “svegliarsi/divertirsi”:
La domenica ci si sveglia più tardi. // In erasmus ci si diverte molto.

ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA

Descrizione di una vacanza al mare o in montagna

PRODUZIONE ORALE

Descrivi il meteo nella seguente imagine:

110
ALTRO
1) VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=GooBfSTGffw
https://www.youtube.com/watch?v=Mmivpx2zEdQ
https://www.youtube.com/watch?v=iZShvj9_0_c&list=RDMmivpx2zEdQ&index=2
https://www.youtube.com/watch?v=MvXyk1FSxuY
https://www.youtube.com/watch?v=3z-R6RWyDkY
https://www.youtube.com/watch?v=ZY15Nri5SW0
https://www.youtube.com/watch?v=7Qy3Nj49aRo

3) CANZONI: ascolta adesso la canzone “Stessa spiaggia stesso mare “ e riempi le


lacune nel testo: https://www.youtube.com/watch?v=qvaCyff7Jn4

Per quest'anno non cambiare


stessa spiaggia stesso
per poterti rivedere
per tornare per restare insieme a te
e come l'anno
sul mare col pattino
vedremo gli
lontano lontano
nessuno ci vedrà vedrà vedrà
per quest'anno non cambiare
stessa stesso mare
torna ancora questa estate
torna ancora questa insieme a me
per quest'anno non cambiare
stessa spiaggia stesso mare
per rivedere
per tornare, per restare insieme a te
e come l'anno scorso
sul mare col pattino
vedremo gli ombrelloni lontano lontano
nessuno ci vedrà vedrà vedrà
per quest'anno non cambiare
stessa spiaggia stesso mare
torna ancora quest'estate
torna ancora quest'estate insieme a me

111
4) CULTURA: la Pizzica
Il tarantismo o tarantolismo è una sindrome culturale di tipo isterico riscontrata
nel sud Italia, che nella tradizione popolare è collegato ad una patologia causata dal
morso di un ragno, la Lycosa Tarantula. Per estensione, con la parola tarantismo ci si
riferisce anche al fenomeno culturale e terapeutico che ne costituisce il contesto, portato
alla luce da studi approfonditi da parte dell'antropologo Ernesto De Martino negli anni
'50 del '900. Il tarantismo, che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (il periodo della
mietitura del grano in Puglia), era costituito da sintomi di malessere generale, quali stati
di prostrazione, depressione, melanconia, catatonia o deliri, dolori addominali,
muscolari o affaticamento, epilessia e isteria. La "cura" tradizionale era una terapia di
tipo musicale coreutico, durante la quale il soggetto viene portato ad uno stato
di trance nel corso di sessioni di danza frenetica, dando luogo a un fenomeno che è stato
definito un "esorcismo musicale".
(Da Wikipedia.it)

Vedi il seguente video.


https://www.youtube.com/watch?v=pbLRp8hzEYQ

5) CURIOSITÁ: Marostica, la “cittá degli scacchi”


Marostica (Maròstega in veneto) è un comune italiano della provincia di
Vicenza, in Veneto. È nota in tutto il mondo per la partita a scacchi che si svolge con
personaggi viventi nella piazza cittadina, ogni due anni nel secondo fine settimana di
settembre: è una tradizione avviata nel 1923 e che si vuole ispirata ad un evento
del 1454, sebbene non vi siano prove storiche. Per questa storica manifestazione la
cittadina vicentina viene anche soprannominata "la città degli scacchi".

L'iniziativa di questa partita a scacchi giocata in piazza e con personaggi viventi fu di un


gruppo di cittadini su un copione scritto e proposto da Ernesto Xausa - allora assessore
alla Cultura del Comune. Oltre 600 figuranti in costume medioevale, cavalli, armati,
sbandieratori, guitti e sputafuoco, dame e gentiluomini, fanno da cornice al gioco degli
scacchi che rappresenta la sfida di Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara. Secondo la
trama, costoro, giovani e nobili rampolli della Città, si innamorarono entrambi della
bella Lionora. Taddeo Parisio Castellano di Marostica e padre di Lionora, proibì la sfida
a duello, come prevedeva l'usanza del tempo, ed ordinò di giocare una partita al "Nobil
Ziogo de li scacchi". Taddeo decise che il vincitore della singolare sfida avrebbe

112
sposato la bella Lionora, mentre colui che avesse perso avrebbe sposato sua sorella
minore, Oldrada, divenendo così anch'egli suo parente.

Guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=KRW1Y5oi9S4

6) CITTÁ: vedi il seguente video sulla cittá di Bari:


https://www.youtube.com/watch?v=1hjTDEQ4MJ4
vedi il seguente video sulla cittá di Lecce:
https://www.youtube.com/watch?v=yc_39v5noXs

7) REGIONE: vedi i seguenti video sulle regioni Puglia, Basilicata, Calabria e Molise:
https://www.youtube.com/watch?v=dXXU63CI6hE
https://www.youtube.com/watch?v=ULMyzOsmr7c
https://www.youtube.com/watch?v=D7O7fDOXf0c
https://www.youtube.com/watch?v=vKdQ5CN4K2E

113
10) Facendo compere

Frasi per comunicare


Interagire in un negozio
Dire cosa si vuole
Chiedere se c’è qualcosa
Chiedere quanto costa qualcosa
Chiedere quanto pesa qualcosa
Chiedere la quantitá
Chiedere la taglia
Chiedere a un cliente cosa desidera
Informarsi/dare informazioni sull’aspetto

Interagire in un negozio. Chiedere a un cliente:


Posso aiutarLa? Desidera?
Cosa stava cercando/cercava/voleva/ le serve?

Dire cosa si vuole


Volevo/vorrei un etto di...
Cercavo/ mi serviva un/una...

Chiedere se c’è qualcosa


Ha/ avete (per caso/ancora) del latte/ del pane...

Chiedere quanto costa qualcosa


Quanto costa/costano/viene/vengono il .... (al chilo/all’etto)?

Chiedere quanto pesa qualcosa


Quanto pesa/pesano ?
Pesa un chilo/cento grammi/ tre etti

Chiedere la quantitá
Quanto/a/i/e ne vuole?
Ne vuole tanto/poco?
Ne voglio un chilo/un po’/un pezzo

Chiedere la taglia
Che taglia porta/i?
Qual é la sua/tua taglia?
Porto la 44
Non ha un’altra taglia?
(Non) ha/avrebbe una taglia piú grande/piccola, per favore?

Informarsi/dare informazioni sull’aspetto


Questo pantalone é troppo stretto/largo
Questo maglione non mi va bene
Come sto? Come mi sta? ( non) stai bene.

114
LESSICO

Tipo di negozio e tipi di merce

Un negozio è una struttura, costituita da una o più stanze, in cui si vende della merce di
varia natura. Detto anche esercizio commerciale, colui che dirige l'esercizio
commerciale è chiamato proprietario, esercente o negoziante. È possibile suddividere le
tipologie di esercizio commerciale in varie categorie:

1) Alcuni negozi vendono beni di seconda mano.


2) Esistono i supermercati e gli ipermercati che vendono generi alimentari e prodotti
per la casa.
3) Nel settore della moda e dell’abbigliamento, i negozi storici appartengono
normalmente alla categoria degli atelier, mentre le sedi che vendono le loro merci
vengono normalmente chiamate boutique.
4) Un’altra tipologia di negozio è l’outlet, in cui si vendono articoli con piccoli difetti
oppure appartenenti a collezioni precedenti, a prezzi molto inferiori rispetto a quelli dei
negozi ordinari.
5) Più negozi all'interno della stessa struttura edilizia costituiscono quello che è
definito centro commerciale, o grandi magazzini.
6) Il negozio che appartiene ad un privato o ad una piccola impresa, invece, non è
collegato all’azienda di cui vende gli articoli, ma acquista da questa per poi rivendere al
dettaglio. Tra questi i piú diffusi sono:

il negozio > la tienda


forno/panificio > la panadería
pasticceria > la pastelería
salumeria > la charcutería
macelleria > la carnicería
ferramenta > la ferretería
enoteca > la licorería
ottica > óptica
gioielleria/orificeria > joyería
negozio di elettrodomestici > tienda de eletrcodomésticos
negozio di articoli per la casa > tienda de artículos de uso doméstico
libreria > librería
negozio di giocattoli > tienda de juguetes
fioraio > floristería
fruttivendolo > frutería/verdulero
pescivendolo/pescheria > pescadería
drogheria > tienda de comestibles/ultramarinos
negozio di vestiti/abbigliamento > tienda de ropa
negozio di scarpe/calzature > zapatería
farmacia/parafarmacia > farmacia
tabaccheria/tabacchino > tabaquería/estanco
cartoleria > papelería
negozio di arredamento/antiquariato >tienda de muebles/antigüedades
profumeria > perfumería
lavanderia > lavandería

115
a queste vanno aggiunte le varie botteghe di coloro che lavorano o aggiustano oggetti
comprati altrove

il sarto > el sastre


il falegname > el carpintero
il calzolaio > el zapatero

Quantitá: un etto/100 grammi/ 1 chilo/1 litro

Le unità di misura, in questo caso per misurare il peso, le utilizziamo tutti quanti,
praticamente ogni giorno. In Italia vige il “sistema metrico-decimale”.
Ad esempio, al supermercato per prendere 1 kg di zucchero o al banco gastronomia per
chiedere 1 etto di formaggio. Oppure, nel momento che saliamo sulla bilancia, per
verificare il nostro peso.
Bene, ma... un chilogrammo quanti grammi sono? E un ettogrammo? Quali sono le
altre misure? Partendo dalla più piccola (il milligrammo) fino ad arrivare alla più grande
(la tonnellata).

 mg (milligrammo) 0,001 g
 cg (centigrammo) 0,01 g
 dg (decigrammo) 0,1 g
 g (grammo)
 dag (decagrammo) 10 g
 hg (ettogrammo) 100 g
 kg (chilogrammo) 1000 g
 q (quintale) 100 kg
 t (tonnellata) 1000 kg

Un discorso simile vale per le unitá di misurazione dei liquidi e delle distanze: si parlerá
allora di metro, centimetro e chilometro, per le distanze, e di litri per misurare la
capacitá.

Roleplay:
Dopo aver fatto una lista della spesa, mettere in scena un dialogo in cui un alunno
impersona il compratore, e un altro alunno un commerciante.

116
117
Esercizio: “che mi metto?”
All’estero si dice che in Italia tutti si vestono in maniera molto curata. Ovviamente
questo è esagerato e, come tutti gli stereotipi, è anche vero che l’abito non fa il monaco.
Tuttavia è pur sempre vero che l’occhio vuole la sua parte e che il modo di vestire è un
modo di comunicare qualcosa.
Leggi e completa.

5)
1) 2) 3) 4)

In ufficio
Se dovete lavorare in un ufficio italiano in genere dovrete indossare una (1)
maniche lunghe ed un pantalone od un (2) scuro. Non importa che ci
sia la (3) , l'importante è che le maniche della (1) siano lunghe. La
(4) deve essere scura, meglio se blu, mentre la (1) deve essere chiara, meglio
se azzurra. Niente colori sgargianti, neanche se siete dei fanatici di Lady Gaga. Sotto i
pantaloni lunghi o (2) si possono mettere scarpe da passeggio o scarpe da abito, se
volete essere molto formali. Non mettetevi scarpe sportive o da (5) . Neanche se
dovete correre per i vari uffici. I (6) non si usano quasi più, hanno
un gusto un po' retrò o da piccolo paesino del sud Italia.

6) 7) 8) 9) 10 )

Sotto i pantaloni i (7) devono essere scuri, quelli bianchi sono per lo sport, e
non usate mai i (8) .Per le donne va bene un abbigliamento sobrio: pantalone,
(2) o (9) .

118
Accessori
Ecco un elenco dei principali accessori di abbigliamento:
Scarpe

Accessori

Scarpe da ginnastica

Sandali

Stivali

Ciabatte

Cappello

Borsa

Cravatta

Sciarpa

Occhiali

Calze

Guanti

Cintura

Aggettivi per descrivere alcuni capi di abbigliamento: lungo, classico, sportivo, ecc
aggettivi più usati

lungo bello scuro largo

corto elegante nuovo invernale

vecchio rotto costoso sportivo

casual sporco pesante pulito

moderno stropicciato leggero primaverile

maschile scollato economico stirato

Importante: la taglia é quello che in spagnolo é definito “el tamaño”.

119
Tessuti e disegni: di cotone; a righe

Tessuto (in sp. “tejido”) è una forma del verbo tessere (participio passato). Da tale
verbo deriva anche la parola “testo” (sp. “el texto”). I tipi di tessuto piú diffusi sono i
seguenti: stoffa, cotone, seta, lana, lino. I tessuti possono essere decorati “a quadri”, “a
rombi”, “a pois”, “a strisce” verticali od orizzontali, a fiori, o con qualsiasi altra fantasia
vada di moda.

Esericizio:
Descrivi l’abbigliamento di un tuo compagno di classe.

GRAMMATICA

Pronomi personali indiretti:


I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda “a chi?” Osserva la tabella con
le forme dei pronomi personali indiretti:

Pronomi personali indiretti (a chi?)


Mi = a me
Ti = a te
Gli = a lui
Le = a lei
Ci = a noi
Vi = a voi

Per la terza persona plurale si usa “loro” dopo il verbo, per esempio:

Ho comprato loro (a loro) un regalo. Spesso al posto di loro (a loro) si usa gli (a loro)
prima del verbo.
Ho incontrato i tuoi amici e ho detto loro della festa = Ho incontrato i tuoi amici e gli
ho detto della festa.

120
COME SI USANO?
– I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda “a chi?”, svolgono cioè la
funzione di complemento di termine, per cui si usano quando il verbo è seguito da a.

– I pronomi personali indiretti di solito precedono il verbo, tranne nel caso di loro.
Per esempio: Vi telefono dopo (telefono dopo a voi).

– Quando c’è un imperativo seguono il verbo e formano una sola parola.


Per esempio: Portami il libro! (porta il libro a me!); Scrivile! (scrivi a lei!); Dagli il
suo quaderno! (dai a lui il suo quaderno!).

– Quando il verbo è all’infinito i pronomi indiretti formano con l’infinito una sola
parola.
Per esempio: Credo di piacerle (credo di piacere a lei ).

– Con i verbi potere-dovere-volere il pronome indiretto si attacca al verbo


all’infinito, oppure si colloca davanti a volere-potere-dovere.

Non voglio parlarti = Non ti voglio parlare (non voglio parlare a te).
Posso chiedervi un favore? = Vi posso chiedere un favore? (posso chiedere un favore a
voi?).
Devo farle un regalo = Le devo fare un regalo (devo fare un regalo a lei).

– Con la costruzione FARE+INFINITO i pronomi indiretti precedono il verbo fare.


Qualche esempio: Mi faccio portare un caffè (faccio portare un caffè a me); Ci fai
guidare la tua macchina? (fai guidare la tua macchina a noi?)

– Spesso si usano con il verbo ANDARE con il significato di "avere voglia di",
"desiderare".
Per esempio: Ti va un caffè? (hai voglia di un caffè?); Non le va di uscire (Lei non
desidera uscire);
Vi vanno i biscotti per merenda? (avete voglia dei biscotti per merenda?)

Esercizio

Scegli la frase senza errori.


 Ho visto Marco e mi ho detto la verità.
Ho visto Marco e le ho detto la verità.
Ho visto Marco e gli ho detto la verità.

Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non gli è piaciuto.


Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non loro è piaciuto.
Luca e Samira hanno detto che lo spettacolo non è piaciuto gli.

Cari amici, ti voglio bene.


Cari amici, ci voglio bene.
Cari amici, vi voglio bene.

121
Vado da Marco, devo restituirgli la bicicletta che mi ha prestato.
Vado da Marco, devo restituirle la bicicletta che gli ha prestato.
Vado da Marco, devo restituirmi la bicicletta che mi ha prestato.

Ragazzi, voglio offrirci la cena.


Ragazzi, voglio vi offrire la cena.
Ragazzi, voglio offrirvi la cena.

Il partitivo “ne”

NE è una particella pronominale partitiva che sostituisce un complemento (maschile,


femminile, singolare, plurale), introdotto dalla preposizione DI. Di solito sostuisce
l’espressione “di questo”, laddove l’oggetto sia giá stato citato in una frase precedente.
Per es: Andiamo al cinema, che ne pensi? ( ossia “che pensi di andare al cinema”> “che
pensi di questo” > “che ne pensi”)?
La lingua spagnola omette questa informazione, facendo comprendere il
significato complessivo della frase dal contesto. Lo studente spagnolo pertanto tenderá a
trasportare questa omissione anche in italiano, rendendo la frase incompleta.
In generale quindi, la particella NE viene usata quando si parla di una parte o di
una quantità oppure di niente (quantità=zero); quando si parla, invece, della quantità
intera (tutto/tutta/tutti/tutte) si usano i normali pronomi diretti LO, LA, LI, LE.
Dopo NE il participio passato del verbo si accorda in genere (maschile/femminile) e
numero (singolare/plurale) con la quantità.

ES.: Quanti caffè bevi in un giorno?


 Ne bevo tre. (quantità=3)
 Ne bevo molti. (quantità=molti)
 Non ne bevo nessuno. (quantità=0)
ES.: Quanta torta hai mangiato?
 L’ho mangiata tutta. (quantità intera)
 Ne ho mangiata una fetta. (quantità=una fetta)
 Ne ho mangiate due fette. (quantità=due fette)

Esercizio. Rispondi alle seguenti domande, come nell’esempio.

Quanti panini mangi alla settimana? Due


- Ne mangio due

Quanti pantaloni hai nell’armadio? Tre


Quante mele mangi in una settimana? poche
Quante sigarette fumi al giorno? Sette
Quanti giorni ci sono a Dicembre?
Quanti giocatori ci sono in una squadra di calcio? Undici.

122
Esercizio. Rispondi alle seguenti dmande, come nell’esempio.

Quante sigarette hai fumato ieri sera? 10-12.


- Ne ho fumate 10.

1. Quante multe hai preso l’anno scorso? nessuna


2. Quanta carne hai messo nel ragù? mezzo chilo
3. Quanti gelati hai mangiato il mese scorso? moltissimi
4. Quanto vino hai bevuto ieri sera? 3 bicchieri
5. Quante pesche hai comprato al mercato? un chilo
6. Quante ciliegie hai mangiato ieri? tutte
7. Quanti soldi hai perso al casinò? tutti

Comparativi e superlativi

Il comparativo
Il comparativo di maggioranza
Il comparativo di maggioranza si forma nel seguente modo:
più + primo termine di paragone + di / che + secondo termine di paragone

Si usa di se:
 Il secondo termine di paragone è un nome.
o Sono più alta di Luca.
 Il secondo termine di paragone è un pronome.
o Sono più alta di lei.
 Il secondo termine di paragone è un avverbio.
o Le nuvole sono più grigie di ieri.

Si usa che se:


 Il secondo termine di paragone (nome o pronome) è preceduto da una
preposizione.
o Mi diverto più con te che con il mio fidanzato.

 Si confrontano due aggettivi, due verbi o due avverbi.


o Luisa è più bella che intelligente.
o Lavori più velocemente che precisamente.
o Bere è più importante che mangiare.

Importante: Nella comparazione tra due pronomi personali, il secondo termine di


paragone, in italiano, va all’”accusativo” :
per es: lui è peggio di me

Comparativo di minoranza

Il comparativo di minoranza si forma nel seguente modo: meno + primo termine di


paragone + di / che + secondo termine di paragone
La scelta tra di e che segue le stesse regole riportate sopra per il comparativo di
maggioranza. Ad esempio:

123
 Sono meno alta di Luca.
 Giovanni è meno estroverso di lei.
 Oggi è meno caldo di ieri.
 Ho meno fame che sete.

Comparativo di uguaglianza

Il comparativo di uguaglianza si forma nel seguente modo:


primo termine di paragone + come / quanto + secondo termine di paragone
 Sono sorpreso quanto te.
 Sono felice come te.

Il primo termine di paragone può essere preceduto da tanto o altrettanto (in


correlazione con quanto) o da così (in correlazione con come), anche se è preferibile
ometterlo. Ad esempio:
 Sono (tanto) annoiato quanto Susanna.
 Sono (così) felice come Carolina.

L'avverbio correlativo deve invece essere usato quando si confrontano due aggettivi o
due verbi. Ad esempio:
 Sono tanto contento quanto preoccupato.
 Amo tanto correre quanto giocare a pallavolo.

Superlativo relativo
Il superlativo relativo si forma nel seguente modo:
articolo + più / meno + aggettivo + di
 Mia sorella è la piú brava della classe.

Superlativo assoluto

Il superlativo assoluto si può formare in diversi modi. I modi più comuni sono usare il
suffisso -issimo (a/i/e), ( piú raramento - errimo; per esempio celebre > celeberrimo;
acre >acerrimo; integro > integerrimo) oppure premettere un avverbio di quantità (ad
esempio molto o assai) o un avverbio di modo (ad esempio notevolemente)
all'aggettivo. Ad esempio:

 È una notizia bellissima.


 Questo dolce è molto buono.
 Sono notevolmente sorpreso.

Alcuni aggettivi (buono, cattivo, grande, piccolo, alto, basso) hanno due forme di
comparativo e superlativo, una regolare e una irregolare.

Aggettivi
FORMA BASE FORMA REGOLARE FORMA IRREGOLARE
Buono Più buono Migliore
Cattivo Più cattivo Peggiore
Grande Più grande Maggiore
Piccolo Più piccolo Minore

124
Alto Più alto Superiore
Basso Più basso Inferiore

Cosí, per quanto riguarda i superlativi, avremo


FORMA BASE FORMA FORMA
REGOLARE IRREGOLARE
Buono Buonissimo Ottimo
Cattivo cattivissimo Pessimo
Grande grandissimo Massimo
Piccolo piccolissimo Minimo
Alto altissimo Supremo/sommo
Basso bassissimo Infimo

Esistono alcuni avverbi che hanno, come comparativo di maggioranza, solo una forma
irregolare.

FORMA BASE FORMA IRREGOLARE


Bene Meglio
Male Peggio

Esistono infine alcune parole, derivanti spesso da preposizioni latine, che pur esserndo
compartive e superlative, hanno perso il loro carattere comparativo:

Esercizio:
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti.
1- Lucia mi ha preparato un’ torta. (superlativo assoluto -buono-). 2- Questo
film è che io abbia visto negli ultimi tempi. (superlativo relativo -cattivo-) 3-
Luca e Svetlana abitano al piano (comparativo di maggioranza -basso-) 4-
Questo caffè è buono, ma quello che abbiamo bevuto ieri è (comparativo di
maggioranza -buono-) 5- Andrea è il mio fratello .(comparativo di
maggioranza -piccolo-) 6- Ti sei comportato in modo (superlativo
assoluto -cattivo-) 7- Questo vino è di qualità rispetto a quello che abbiamo
assaggiato prima. (comparativo di maggioranza -alto-) 8- Da qui a casa loro la distanza
è (superlativo assoluto -piccolo-) 9- Ho rispetto per le tue
opinioni. (superlativo assoluto -grande-).

125
Il futuro
Il futuro esprime un’azione futura o un’ipotesi. Si costruisce in questa maniera:

Verbi in –Are Verbi in –Ere Verbi in –ire


Parl – er – ó Vend – er – ó Part – ir – ó
Parl – er – ai Vend – er– ai Part – ir – ai
Parl – er – á Vend – er – á Part – ir – á
Parl – er – emo Vend – er – emo Part – ir – emo
Parl – er – ete Vend – er – ete Part – ir – ete
Parl – er – anno Vend – er – anno Part – ir – anno

ALTRI USI DEL FUTURO


- Il futuro può indicare insicurezza, quindi si usa per esprimere un dubbio o una
supposizione, per esempio: hanno bussato alla porta, sarà Marta?; che ora sarà?
- Il futuro serve anche per togliere importanza a un argomento, riconoscendo una
situazione come vera, ma sottolineando subito che ciò ha poca importanza. Per
esempio: Marco sarà anche un bravo ragazzo (situazione riconosciuta come vera, ma di
poca importanza), ma a me è antipatico; avrò pure sessant’anni, ma mi sento ancora
giovane.

ATTENZIONE!
Spesso gli italiani usano il presente invece del futuro per indicare un’azione che avverrà
in un prossimo futuro, per esempio: Domani vado in montagna; tra due giorni parto
per le vacanze.

Alcuni verbi particolari seguono regole diverse per la formazione del futuro
semplice:
I verbi che terminano con… …aggiungono una "h"
–care: cercare; mancare cercherò; mancherò
–gare: pagare; pregare pagherò; pregherò
I verbi che terminano con… …perdono la "i" finale
–ciare: baciare; cacciare bacerò; caccerò
–giare: mangiare; viaggiare mangerò; viaggerò

Ora vediamo come formano il futuro semplice alcuni verbi irregolari:


Esistono tre tipi di eccezioni. Il primo gruppo è costituito dai verbi che lasciano la
radice senza aggiungere la desinenza –er/-ir. Si tratta di: stare, dare, dire, fare, essere

Essere fare stare dire dare

Io sarò farò starò dirò darò


Tu sarai farai starai dirai darai
Lui/lei sarà farà starà dirà darà
Noi saremo faremo staremo diremo daremo
Voi sarete farete starete direte darete
Loro saranno faranno staranno diranno daranno

126
Il secondo gruppo é costituito dai verbi che perdono una lettere nella radice. Si tratta dei
verbi: andare, vivere, vedere, potere, dovere, sapere, cadere, godere.

andare vivere Sapere potere dovere vedere


Io andrò vivrò Saprò potrò dovró vedrò
Tu andrai vivrai Saprai potrai dovrai vedrai
lui – andrà vivrà Saprà potrà dovrá vedrà
lei
Noi andremo vivremo Sapremo potremo dovremo vedremo
Voi andrete vivrete Saprete potrete dovrete vedrete
Loro andranno vivranno sapranno potranno dovranno vedranno

La terza catergoria é costituita da verbi che cambiano la radice raddoppiando la “r”. Si


tratta dei verbi: tenere<terr; condurre>condurr; bere>berr; venire>verr;
volere>vorr; porre>porr; trarre>trarr; valere> varr

VOLERE VENIRE TENERE BERE

Io vorró verró terró berró

Tu vorrai verrai terrai berrai

Lui/lei vorrá verrà terrá berrá

Noi vorremo verremo terremo berremo

Voi vorrete verrete terrete berrete

Loro vorrano verranno terranno berranno

Esercizio: Completa con i verbi al futuro. I verbi non sono in ordine. bere – fare –
passare – mettere – portare – perdere – giocare – leggere – svegliarsi – smettere -
arrivare – mantenere – dormire- lavorare

Prometto che quest’anno: a. smetterò di fumare. b. sport e


10 kg. c. meno e più
tempo con la mia famiglia. d. Ogni mese da parte 200 Euro. e.
meno ai videogiochi e non il giornale a tavola. f.
presto e fuori il cane ogni mattina. g.
Non più in ritardo in ufficio. h. Non più di
4 caffè al giorno. i. Il fine settimana solo fino alle 9. l.
tutte le promesse!

Esercizio: quali sono i tuoi buoni propositi per il Nuovo Anno?

127
ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA
Sei stato invitato a un matrimonio. Descrivi i vestiti che hai intenzione di indossare.

PRODUZIONE ORALE
Descrivi il tuo abbigliamento estivo e invernale.

COMPRENSIONE ORALE

1) VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=poWDJlAX0kk
https://www.youtube.com/watch?v=4giZCjOpW5M
https://www.youtube.com/watch?v=k-JssuNUd0M
https://www.youtube.com/watch?v=YNQjQdlgLB4
https://www.youtube.com/watch?v=WpzoBhkGBAg
https://www.youtube.com/watch?v=KP_Y0l4pdKo

128
2) CANZONI: ascolta la canzone “Futura” di Lucio Dalla e riempi gli spazi
https://www.youtube.com/watch?v=JGmPdb0wjQc

Chissà chissà domani


Su che cosa le mani
Se si contare ancora le onde del mare
E alzare la testa
Non esser così seria, rimani
I russi, i russi, gli americani
No lacrime non fermarti fino a domani
stato forse un tuono
Non mi meraviglio
È una notte di fuoco
Dove sono le tue mani
e non avrà paura nostro figlio
E chissà come lui domani
Su quali strade
Cosa nelle sue mani, le sue mani
Si e potrà volare
su una stella
Come sei bella
E se è una femmina si Futura
Il suo nome detto questa notte
Mette già paura
Sarà diversa bella come una stella
tu in miniatura

3) CULTURA:
L’italia é un Paese ricco di rituali religiosi molto particolari. Guarda i video elencati
sotto, poi fai una ricerca su uno dei riti a tua scelta.

I giganti di Palmi
https://www.youtube.com/watch?v=xhoeUamqyLc
la processione degli spinati
https://www.youtube.com/watch?v=VX1JdeJP9R8
I Battenti si guardia sanframondi
https://www.youtube.com/watch?v=RlegChkARTY
La processione del Venerdí santo di Procida
https://www.youtube.com/watch?v=BkY8srQb8aU
La processione dei serpenti a Cocullo
https://www.youtube.com/watch?v=aJHWlUCF0jQ
Napoli, il cimitero delle Fontanelle
https://www.youtube.com/watch?v=kCUjwCckWvI
Genova, il cimitero di Stegliano
https://www.youtube.com/watch?v=1K7rznlVmGA

129
4) CURIOSITÁ: gli sbandieratori

Lo sbandieratore è un artista che si esibisce facendo compiere evoluzioni ad una o


più bandiere.
Gli sbandieratori nacquero alla fine del XIV secolo come "segnalatori" durante il
periodo di guerra. La presenza della bandiera tra le truppe comunali era il segno
dell'orgoglio cittadino ed esprimeva un'esigenza tattica, come punto di riferimento
durante il combattimento. Gli sbandieratori, infatti, servivano per comunicare con i
reparti attraverso lanci e sventolii dei vessilli, indicando, in questo modo, l'attimo più
propizio per l'attacco, i movimenti da effettuare con le truppe e le fasi salienti della
battaglia, secondo un codice ben preciso. Il telo della bandiera era realizzato con una
striscia di stoffa o di pelle in diversi e molteplici colori, in modo tale che gli
sbandieratori potessero essere riconosciuti dalle proprie truppe.
Gli sbandieratori in campo religioso e folkloristico e non militare, sono nati
probabilmente intorno all'anno 1100-1200, a Carovigno, con la nascita della "Nzegna".
Ogni anno, il lunedì, martedì e sabato dopo Pasqua, viene "battuta" la Nzegna, che
consiste nello sventolare, lanciare e girare intorno al corpo una bandiera multicolore, a
ritmo di musica.
Esistono, in Italia, moltissimi gruppi di sbandieratori attivi, che usano la bandiera
secondo differenti scuole. Alcuni gruppi di sbandieratori (provenienti per lo più dalla
Toscana, Emilia-Romagna, Lazio e dalle Marche), oltre alle esibizioni di tipo tecnico,
affiancano veri e propri spettacoli narrativi di piazza, in cui l'arte del maneggiare la
bandiera è contaminata da elementi quali la danza e la recitazione.
Oltre alle esibizioni di tipo tecnico effettuate con bandiere piombate, è presente una
scuola di sbandieramento presente in Italia, solamente nella Città di Cori, la quale
utilizza bandiere in legno interamente fatte a mano senza piombo, nonché drappi cuciti e
dipinti a mano. Da tutto ciò si genera una tecnica ed uno spettacolo totalmente diverso,
infatti la scenografia è costituita dall'intero gruppo più che ai singoli elementi

Guarda i video:
https://www.youtube.com/watch?v=zMFuymhLVjQ
https://www.youtube.com/watch?v=fZF90rfHTfM
https://www.youtube.com/watch?v=2MTjVFQ1J40

5) CITTÁ: guardare il seguente video sulla cittá di Genova


https://www.youtube.com/watch?v=MVYhrGt6WGo

6) REGIONE: guardare i seguenti video su Liguria, Emilia Romagna, Abruzzo e


Marche:
https://www.youtube.com/watch?v=M7ojvAmVnh0
https://www.youtube.com/watch?v=fRpv0ArPIeE
https://www.youtube.com/watch?v=00L-JSykDnE
https://www.youtube.com/watch?v=S7A7b65mAqw

130
Test finale unità 9-10

a)Completa le frasi con i comparativi

1. Quest’anno tutto costa più_____ anno scorso.

2. La mia poltrona è più bella _____ comoda.

3. Il mio mestiere è meno duro ____ tuo.

4. Marco è più alto ____ Piero.

5. Per me è più interessante leggere il giornale ______ guardare la televisione.

6. I tedeschi sono più alti _____ spagnolo.

7. Questo libro è più divertente _____ profondo.

8. Le macchine sono più veloci ___ treni.

9. A mio avviso, la libertà è più importante ____ vita.

10. Secondo quanto dice Andrea, questa strada è meno pericolosa _____ quella che abbiamo

seguito finora.

b)Rispondi alle domande coniugando i verbi al passato prossimo e al futuro

IERI OGGI DOMANI


………………………………………. che cosa bevi? ………………………………………………
……………………………………….. che cosa scrive Gianni? …………………………………………………
……………………………………….. con chi andate? ……………………………………………………
……………………………………… perché Anna entra nell'ufficio? ……………………………………………..
………………………………………… a chi telefonate? ………………………………………………
………………………………………… chi ti aspetta? …………………………………………….
………………………………………… a che ora vi preparate? …………………………………………..
.................................................. ............ cosa mangiate? ………………………………………..
………………………………………… chi va a comprare il pane? ……………………………………………
………………………………………… che cosa ascolta Anna? ………………………………………………
………………………………………… cosa dicono gli studenti? …………………………………………………..
………………………………………… chi guardi? ……………………………………………………..
………………………………………… perché esci così presto? ……………………………………………….
…………………………………………a che ora entri a scuola? …………………………………………………..
………………………………………....a chi telefona il tuo amico? ……………………………………………………
................................................................che cosa leggiamo? ………………………………………………………
………………………………………… dove metti i soldi? …………………………………………………….
…………………………………………chi chiama gli amici? .......................................................
…………………………………………chi saluta il professore? …………………………………………………

131
11) La famiglia

11.1) FRASI PER COMUNICARE


Descrivere lo stato civile di una persona
Chiedere com’é l’aspetto fisico di una persona
Descrivere i gradi di parentela
Descrivere gli studi fatti

Descrivere lo stato civile di una persona


É sposato/a / separato/a / divorziato/a vedovo/a
É single/celibe/nubile

Chiedere com’é l’aspetto fisico di una persona


Com’è fisicamente/ di aspetto?
É alto? Ha gli occhi verdi? Porta gli occhiali?

Descrivere gradi di parentela


Ho tre fratelli
La mia sorella maggiore
I miei zii paterni

Descrivere gli studi fatti


Ho fatto il liceo linguistico
Mi sono iscritto a Lingue
Ho fatto l’esame di maturitá/ di stato
Mi sono laureato
Ho preso un bel/brutto voto all’esame
Sono stato promosso/bocciato in terza media
La mia materia preferita é...

Augurare
Buon compleanno!
Auguri per...
Congratulazioni per...

132
LESSICO

Nomi di parentela

LA FAMIGLIA DI CLARA
Caro Alessandro, domenica scorsa sono andata a Roma a trovare la mia famiglia, come
ogni anno ci siamo riuniti tutti per il compleanno di nostro nonno materno, a lui fa
molto piacere quando tutti i suoi nipoti lo vanno a trovare. Di solito ci ritroviamo a casa
dei miei zii che organizzano un grande pranzo e invitano tutti i componenti della
famiglia. Mia madre, che è la sorella di mia zia, la aiuta a preparare da mangiare, si
incontrano la mattina presto e cominciano a cucinare tutti i piatti preferiti di mio nonno,
anche se la nonna non vuole che lui mangi cibi troppo pesanti perchè non gli fanno
bene alla salute, ma lui non la ascolta!
Intanto mio padre e il marito di mia zia, cioè mio zio, guardano la partita di calcio in
televisione e discutono animatamente sulle decisioni dell’arbitro, ovviamente entrambi
vogliono avere ragione e finiscono immancabilmente per discutere!
Più tardi arrivano i miei cugini: mio cugino Piero che è sempre tutto assonnato perchè
la sera fa tardi in giro con gli amici e mia cugina Elena che litiga sempre con il suo
fidanzato. Infine arriva Carlo, mio fratello maggiore, con sua moglie Chiara e i
loro figli, Roberto e Simone. Vado molto d’accordo con i miei due nipoti e a loro piace
giocare con me, sono due bambini simpatici e affettuosi.
Chiara, mia cognata, è molto brava in cucina, infatti prepara sempre la torta preferita
del nonno per il suo compleanno, forse è per questo motivo che al nonno sta tanto
simpatica!
Di solito io arrivo la mattina con mio marito e i miei suoceri, mio suocero è
appassionato di vino e porta sempre le sue bottiglie migliori.
Quando tutto è pronto ci mettiamo a tavola, mangiamo, parliamo e scherziamo e
ovviamente, come in ogni famiglia, non mancano le discussioni, per esempio mio padre
discute sempre di politica con sua nuora, cioè la moglie di mio fratello, ma poi tutto
finisce con una risata e un brindisi.
È bello passare una giornata con la propria famiglia, anche se abitiamo lontani e ci
vediamo raramente, tutte le volte che ci riuniamo ci sentiamo più uniti di prima.
Un abbraccio.
Clara

I COMPONENTI DELLA FAMIGLIA

GENITORI ⇒il padre (papà) – la madre (mamma)


FIGLI ⇒il fratello – la sorella
NONNI MATERNI ⇒i genitori della madre
NONNI PATERNI ⇒igenitori del padre
ZIA ⇒la sorella della madre o del padre
ZIO ⇒il fratello della madre o del padre
CUGINA ⇒la figlia degli zii
CUGINO ⇒il figlio degli zii
NIPOTE (il nipote; la nipote)⇒1- il figlio o la figlia del proprio figlio o della propria
figlia 2-il figlio o la figlia del proprio fratello o della propria sorella.
COGNATO ⇒il marito della propria sorella
COGNATA ⇒la moglie del proprio fratello
NUORA ⇒la moglie del proprio figlio
GENERO ⇒il marito della propria figlia
133
SUOCERA ⇒la madre del proprio marito o della propria moglie
SUOCERO ⇒il padre del proprio marito o della propria moglie
BISNONNI ⇒i genitori dei propri nonni
PARENTE – PARENTI ⇒componente o componenti della famiglia in generale

ATTENZIONE!
Ci sono i parenti stretti, per esempio i fratelli, i cugini ecc., e i parenti acquisiti, cioè
quelli che diventano tali in seguito a un matrimonio, come per esempio la nuora diventa
una parente in quanto è sposata con il proprio figlio.

Come abbiamo giá visto in precedenza, l'aggettivo possessivo non è preceduto da


articolo quando è davanti a un nome di parentela al singolare (madre, padre, figlio,
figlia, fratello, sorella, marito, moglie, ecc.), è preceduto dall'articolo se il nome di
parentela è al plurale.

nome di parentela al singolare


mia madre (fa eccezione "mamma", la mia mamma)
tuo padre (fa eccezione "papà" e "babbo", il tuo papà, il tuo babbo)
suo fratello
vostra sorella
nostro nonno
sua cugina
mio suocero
ecc..

nome di parentela al plurale


i suoi fratelli
le vostre sorelle
i nostri nonni
le sue cugine
i miei suoceri

Se il nome di parentela al singolare è accompagnato da un aggettivo (es. la mia sorella


minore) o è alterato (es. fratellino, sorellaccia, nonnino, ecc.) l'aggettivo possessivo è
preceduto dall'articolo.
il mio fratello maggiore
la tua bella sorella
la mia sorella sposata
il mio fratellino
la sua nonnina

Esericizio:
Ora prova tu a descrivere la tua famiglia.

134
Aggettivi per descrivere l’aspetto fisico e la personalitá

Un buon metodo per memorizzare il lessico è quello di imparare una parola e, allo
stesso tempo il suo contrario! Ecco una serie di coppie “sinonimi e contrari” che
potreste trovare utili per descrivere qualcuno!

grasso ≠ magro, snello

alto ≠ basso

forte, robusto, atletico ≠ debole, gracile, esile

Viso: lungo, tondo


Occhi: grandi ≠ piccoli; a mandorla.
Naso: grande ≠ piccolo;

all’insù aquilino a patata

Orecchie: grandi ≠ piccole; a sventola

Labbra: carnose ≠ sottili


Collo: lungo ≠ corto; sottile ≠ grosso

135
Fronte: alta ≠ bassa
Capelli: lunghi ≠ corti. Lisci, ricci, mossi.

Descrivere il carattere di una persona nella lingua italiana

Una persona è…

simpatica ≠ antipatica
solare ≠ cupa
felice, contenta, allegra ≠ triste
ottimista ≠ pessimista
pigra ≠ attiva
estroversa ≠ introversa
forte ≠ debole
sicura ≠ insicura
gentile ≠ sgarbata
cortese ≠ scortese
educata ≠ maleducata
generosa ≠ avara
altruista ≠ egoista
buona ≠ cattiva
sensibile ≠ insensibile
socievole, espansiva ≠ chiusa, riservata, timida

La descrizione di una persona


Ciao a tutti! Sono Marco Giusti, un ragazzo italiano di 19 anni. Vengo da Bari e faccio
il cameriere. Sono magro e di media altezza, sono alto 1,75 m (un metro e
settantacinque). Ho i capelli neri, corti e ricci. Ho gli occhi verdi scuri e a mandorla. Di
carattere sono simpatico, socievole e amo fare amicizia con le persone solari. La mia
ragazza si chiama Giulia, è spagnola ma studia a Roma. Lei è estroversa, gentile, allegra
e generosa. Ha i capelli lunghi, biondi e lisci. È alta e ha gli occhi grandi e scuri. Ha le
labbra sottili e la fronte alta. Le orecchie sono piccole e il naso è all’insù…è proprio la
mia ragazza ideale!

136
Titoli di studio: dipoma, laurea, materie, voti

In Italia esistono differenti titoli di studi. Molti di loro sono obbligatori e propedeutici:

Scuola primaria
Per bambini dai 6 ai 10 anni gestita dal dirigente scolastico e dagli insegnanti con
Laurea Magistrale a Ciclo Unico di 5 anni, LM 85 BIS in Scienze della
Formazione Primaria.

Scuola secondaria di 1º grado


Per ragazzi dagli 11 ai 14 anni, gestita dal dirigente scolastico e dagli insegnanti con
laurea magistrale.
Il triennio si conclude con un Esame di Stato che permette di conseguire il diploma
conclusivo del primo ciclo d'istruzione ("licenza media"), necessario per l'iscrizione alla
Scuola secondaria di secondo grado.

Scuola secondaria di 2º grado


sono presenti tre macrotipologie di diploma:
 diploma di istruzione liceale
 diploma di istruzione tecnica
 diploma di istruzione professionale

la persona che finisce questo tipo di scuola si chiama “diplomato”

Universitá:
le persone possono poi iscriversi in differenti tipi di universitá e conseguire una laurea.
Una persona con una laurea viene chiamata “laureato”

Prefissi di negazione: impaziente

137
GRAMMATICA

Aggettivi possessivi piú nomi di parentela piú altri aggettivi o suffissi

Abbiamo giá visto gli aggettivi possessivi. Ecco qui sotto la tabella.
Maschile Femminile Maschile Femminile
Persona
singolare singolare plurale plurale
Io Mio Mia Miei Mie
Tu Tuo Tua Tuoi Tue
lui – Suo Sua Suoi Sue
lei
Noi Nostro Nostra Nostri Nostre
Voi Vostro Vostra Vostri vostre
Loro Loro Loro Loro loro

Sappiamo che tali aggettivi devono essere sempre preceduti dall’articolo, eccetto nel
caso in cui si riferiscano a nomi di un familiare al singolare. A questa regola, tuttavia,
dobbiamo aggiungere altre eccezioni.

Se il nome di parentela è accompagnato da un aggettivo qualificativo o se è usato


come diminutivo o vezzeggiativo, bisogna mettere l’articolo:

Il mio amato (aggettivo qualificativo) padre.


La mia sorellina. (diminutivo)
La mia cuginetta. (vezzeggiativo)

PROPRIO E ALTRUI

– proprio può sostituire suo e loro quando si riferisce al soggetto della frase:
Luca vive solo nel proprio appartamento; Marta è gelosa delle proprie cose; Dana e
Samir vengono con la propria macchina; i genitori amano i propri figli.
L’uso di proprio al posto di suo – loro è obbligatorio solo quando nella frase c’è un
verbo impersonale: bisogna sempre fare il proprio dovere.

– altrui significa "di un altro"; "di altri" e "degli altri" e indica un possessore
indefinito di solito diverso dal soggetto della frase in cui viene usato. È una forma
invariabile e viene collocata dopo il nome a cui si riferisce: le cose altrui (le cose degli
altri); il denaro altrui (il denaro degli altri), ecc..

USI PARTICOLARI DEL PRONOME POSSESSIVO


In alcuni casi il pronome possessivo può sottintendere un sostantivo.
In particolare può riferirsi a:
– i familiari: abito con i miei (genitori); è da molto che non vedo i tuoi (genitori).
– gli amici, i compagni, gli alleati: sono dei vostri (=faccio parte del vostro
gruppo); Andrea è dei nostri (= Andrea fa parte del nostro gruppo)

138
L’imperfetto per descrivere luoghi, persone e abitudini

Questo tempo verbale si usa per indicare:

 un' azione continuata nel passato

Esempi:
Il telefono squillava ininterrottamente.
Due anni fa andavo in palestra ogni tre giorni.
Prendevamo il treno ogni mattina alle 6:00.

oppure
 un' azione passata contemporanea ad un' altra

Esempi:
Quand'ero piccolo andavo allo stadio ogni domenica.
Mentre Giorgio studiava, Fabio guardava la tv.
Mentre la professoressa spiegava i ragazzi chiacchieravano.

L' Imperfetto Indicativo dei verbi mangiare, credere e partire:

Mangiare Credere Partire


io mangiavo io credevo io partivo
tu mangiavi tu credevi tu partivi
lui/lei/Lei mangiava lui/lei/Lei credeva lui/lei/Lei partiva
noi mangiavamo noi credevamo noi partivamo
voi mangiavate voi credevate voi partivate
loro/Loro mangiavano loro/Loro credevano loro/Loro partivano

Imperfetto dei verbi essere e avere:

Essere Avere
io ero io avevo
tu eri tu avevi
lui/lei/Lei era lui/lei/Lei aveva
noi eravamo noi avevamo
voi eravate voi avevate
loro/Loro erano loro/Loro avevano

Esercizio 1: completa le frasi.


1) I turisti la fila per entrare nel museo. (fare) 2.) L'anno scorso Luisa in
una libreria in via Veneto. (lavorare). 3.) Tutti mi che quella località di
mare un paradiso. (dire - essere). 4.) Giacomo, sonno ieri quando noi
_________a tavola ? (avere - essere). 5.) Due anni fa io di lavorare molto tardi la
sera. (finire) 6.) Ho saputo che voi, quando ______al bar, ___troppa birra.
(andare - bere).7.)Quella ragazza________ molto bene in italiano i romanzi scritti in
russo. (tradurre).8.) Gli studenti __ finire la verifica prima di mezzogiorno.
(dovere)

139
Pronomi personali combinati

Quando usiamo i pronomi personali diretti alla 3ª persona lo, la, li, le insieme ai
pronomi personali indiretti mi, ti, gli, ci, vi, facciamo uso dei pronomi combinati.
Mi, ti, ci, vi davanti ai pronomi diretti diventano: me, te, ce, ve.
Lo, la, li, le rimangono uguali.

Compri un libro a me → ME LO compri


= lo = mi
Portiamo una torta a te → TE LA portiamo
= la = ti
Prestiamo i dvd a voi → VE LI prestiamo
= li = vi
Claudia e Luca
la cena a noi → CE LA preparano
preparano
= la = ci

MI (a me) GLI (A LUI, A


TI (a te) CI (a noi) VI (a voi)
LEI, LORO)
ME LO TE LO GLIELO CE LO VE LO
ME LA TE LA GLIELA CE LA VE LA
ME LI TE LI GLIELI CE LI VE LI
ME LE TE LE GLIELE CE LE VE LE

I pronomi combinati possono stare:

1. prima del verbo (con indicativo, congiuntivo o condizionale): è sempre staccato dal
verbo.

Per es: Compro una bibicletta a Carlo > Gliela compro

2. dopo il verbo (con infinito, imperativo o gerundio): è sempre unito.

Per es. Campra una biccletta a Carlo > Compragliela!

Anche il pronome partitivo NE si può usare con i pronomi indiretti. Anche in questo
caso mi, ti, ci, vi diventano me, te, ce, ve.

ME NE mi hai dato tre biglietti > Me ne hai dati tre

TE NE ti Porto due matite > Te ne porto due

CE NE ci Regalano un quadro > Ce ne regalano uno

VE NE vi Vendono due tappeti > Ve ne vendono due

GLIENE Ho comprato tre libri a Carlo > Gliene ho comprati tre

140
Esercizi
1) A CASA
Signora Rossi: Pronto, chi parla?
Giulio: Buongiorno signora Rossi, sono Giulio, c'è Marco?
Signora Rossi: Sì, Giulio. passo subito.
Giulio: Grazie, signora.

2) IN UFFICIO
Signora Rossi: "Mastelli S.p.A.", buongiorno.
Ing. Bruzzi: Buongiorno, sono l'ingegner Bruzzi, vorrei parlare con il dottor Mastelli.
Signora Rossi: Attenda in linea un momento, controllo se è disponibile.
Ing. Bruzzi: D'accordo.
Signora Rossi: Pronto dottor Mastelli, c'è l'ingegner Bruzzi in linea, passo?
Dott. Mastelli: Sì, signora Rossi, passi, grazie.
Signora Rossi: passo subito.
Signora Rossi: Pronto ingegner Bruzzi; è ancora in linea?
Ing. Bruzzi: Sì.
Signora Rossi: Le passo l'interno del dottor Mastelli.

3) UN' EMERGENZA
Emilio: Pronto, chi parla?
Paola: Ciao Emilio, sono Paola, c'è Laura?
Emilio: Sì, certo, passo.
Paola: Grazie.
Laura: Pronto, Paola?
Paola: Ciao Laura, meno male che ti ho trovato! Temevo che fossi al lavoro.
Laura: No, la sera non sto più lavorando. Forse non ho detto, ma ho chiesto un
contratto part-time.
Paola: No, non avevi detto, ma è una fortuna: ti devo chiedere un favore, è
un'emergenza.
Laura: Certo,dimmi.
Paola: Dovevo accompagnare i ragazzi all'aeroporto: hanno un volo alle
19. avevo promesso, ma mi si è guastata la macchina!
Laura: Non ti preoccupare, porto io.
Paola: Grazie mille, ti devo un favore!

141
Pronomi ed imperativo

Come già sapete, l’imperativo ha solo un tempo (il presente) e due sole forme (la
seconda persona singolare e plurale: ascolta! ascoltate!); ma per le rimanenti persone
(esclusa la prima persona singolare che non esiste) l’imperativo prende in prestito
le forme del congiuntivo presente.

Ricordiamo che l’imperativo, e quindi anche il congiuntivo esortativo, si usa per dare un
ordine o per invitare, pregare o esortare qualcuno a fare qualcosa.

Dunque useremo il congiuntivo esortativo per la terza persona singolare:


Signora, mi ascolti!; Professor Rossi, non si arrabbi!

per la prima persona plurale:

adesso, per favore, ascoltiamo la lezione in silenzio!; ragazzi, non perdiamo tempo!

e per la terza plurale:


facciano ciò che vogliono!; ascoltino quello che ho da dire!

L’IMPERATIVO E I PRONOMI
Vediamo ora come si comportano i pronomi diretti e indiretti quando incontrano un
verbo al modo imperativo:

di solito i pronomi personali complemento si trovano prima del verbo


(non lo voglio, le piace molto), ma in alcuni casi, come con l’imperativo, sono posti
dopo il verbo e si uniscono ad esso formando un’unica parola.

Vediamo insieme alcuni esempi:


Parla a me! → Parlami!
Marta, compra il giornale! → Compralo!
Mamma, prendi la borsa! → Prendila!
Luca, finisci i compiti! → Finiscili!
Ragazzi, mangiamo le fragole! → Mangiamole!
Sara, mostrami il tuo disegno! → Mostramelo!
Prendete un po’ di dolce! → Prendetene!

È possibile trovare una frase con un pronome diretto e un pronome indiretto, anche
in questo caso i pronomi sono posti dopo il verbo all’imperativo, prima il pronome
indiretto e poi quello diretto, come nei pronomi combinati:
Natalia, dà il quaderno a tuo fratello! → Daglielo!
Ragazze, dite a Marco la verità! → Ditegliela!
Parla a me dei tuoi problemi! → Parlamene!

142
Le forme monosillabiche dell’imperativo raddoppiano la consonante quando sono
seguite da un pronome:

infinito Imperativo Imperativo tronco


Stare Stai (tu) Sta’
Dire Dici (tu) Di’
Dare Dai (tu) Da’
Fare Fai (tu) Fa’
Andare Vai (tu) Va’

Da’ a me il regalo! → Dammelo!


Fa’ a me un favore! → Fammelo!
Sta’ vicino a lei! → Stalle vicino!
Di’ a me la verità! → Dimmela!
Di’ a noi com’ è andata! → Dicci com’è andata!

ATTENZIONE!
Il pronome gli fa eccezione:
sta’ vicino a lui → stagli vicino.
Nella forma negativa dell’imperativo è possibile scegliere dove collocare il pronome,
per esempio:
non guardare la televisione! → non guardarla!
Oppure: non la guardare!

Esercizio:
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili.

Scegli la frase corretta: mangia una fetta di torta!


 Mangiane una fetta!
 Mangiala una fetta!

Scegli la frase corretta: regalate quel libro a Marco!


 Regalatecelo!
 Regalateglielo!

Scegli la frase corretta: da' a noi il tuo cappotto!


 Dacelo!
 Daccelo!

Scegli la frase corretta: racconta a me la tua esperienza!


 Raccontamela!
 Raccontagliela!

Scegli la frase corretta: di' a lei come sono andate le cose!


 Digli come sono andate le cose!
 Dille come sono andate le cose!

143
ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA
Raccontare le proprie abitudini di un periodo passato della propria vita.

PRODUZIONE ORALE
Raccontare le proprie esperienze scolastiche

COMPRENSIONE ORALE
Guarda questo video e rispondi alle domande:
https://www.youtube.com/watch?v=xtxJ1Ml6P6Q

DOMANDE
1) La città di Ancona si trova nel Sud-Italia
A- VERO
B- FALSO

2) Ancona è la città più grande del centro-Italia


A- VERO
B- FALSO

3) Ancona ha un importante porto


A- VERO
B- FALSO

4) Il porto si usa solo per il turismo


A- VERO
B- FALSO

5) Il Lazzaretto si raggiunge solo con la barca


A- VERO
B- FALSO

6) Una scalinata permette di raggiungere l’arco di Traiano


A- VERO
B- FALSO

11.6) ALTRO

1) VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=GbxRRNGO6R0
https://www.youtube.com/watch?v=9jMhgKYoq0A
https://www.youtube.com/watch?v=xYf6LoJ2fRw
https://www.youtube.com/watch?v=WUUj12z9JnQ
https://www.youtube.com/watch?v=uqcxDv9tY6k
https://www.youtube.com/watch?v=Al-lrazOmE0
https://www.youtube.com/watch?v=Fk01Ys3DFU0
https://www.youtube.com/watch?v=rbVLPf3m0X4

144
3) CULTURA: vedi i seguenti video sulle maschere delle cittá italiane.
https://www.youtube.com/watch?v=LcYBJJTRk8o
https://www.youtube.com/watch?v=LcYBJJTRk8o

4) CURIOSITÁ: il calcio storico

Il calcio storico fiorentino, conosciuto anche col nome di calcio in livrea o calcio in
costume, è una disciplina sportiva che riecheggia un gioco che in latino era
chiamato harpastum. Consiste in un gioco a squadre che si effettua con un
pallone gonfio d'aria, e da molti è considerato come il padre del gioco del calcio, anche
se almeno nei fondamentali ricorda molto più il rugby.
Nonostante le numerose affermazioni di un'origine diretta del Calcio da pratiche ludiche
dell'antica Roma, le prime fonti che ne parlano sono solo tardo-medioevali, sul finire
del Quattrocento. È comunque certo che nella seconda metà del Quattrocento il calcio
si era talmente diffuso tra i giovani fiorentini, che questi lo praticavano frequentemente
in ogni strada o piazza della città. Con il passare del tempo però, soprattutto per
problemi di ordine pubblico, si andò verso una maggiore organizzazione e il calcio
cominciò ad essere praticato soprattutto nelle piazze più importanti della città. I
giocatori (calcianti) che scendevano in campo erano perlopiù nobili dai 18 ai 45 anni e
vestivano le sfarzose livree dell'epoca, che diedero poi il nome a questo sport. Le partite
venivano organizzate solitamente nel periodo del Carnevale.

Da Wikipeida.it
Guarda il video:https://www.youtube.com/watch?v=ksJtH2CCCUY

5) CITTÁ: vedi il seguente video sulla cittá di Torino


https://www.youtube.com/watch?v=-gWPDcYa430

6) REGIONE: vedi i seguenti video sulle regioni Piemonte, Valle d’Aosta,


Lombardia, Veneto, Trentino Alto-Adige e Fiuli Venezia-Giulia:
https://www.youtube.com/watch?v=TKMvaVcBxQs
https://www.youtube.com/watch?v=chcl9Vn7NYA
https://www.youtube.com/watch?v=DBMTjMjK02g
https://www.youtube.com/watch?v=RQbvLB0ucgg
https://www.youtube.com/watch?v=2MlPRTJEg5g
https://www.youtube.com/watch?v=a2cfAVGmhcA

145
Test finale unità 11 ripasso pronomi

1. Scegliete il pronome diretto corretto.

Prendiamo una padella della grandezza giusta e la/lo/le mettiamo sul fuoco. Versiamo qualche
cucchiaio d’olio d’oliva nella padella e li/lo/mi facciamo soffriggere con uno spicchio d’aglio.
Quando l’aglio è dorato da entrambi i lati li/lo/vi togliamo e lo buttiamo via, per evitare di dare
all’olio un sapore troppo forte. Tagliamo la pancetta a pezzetti e ti/le/la versiamo nell’olio
bollente. Quando sarà bella abbrustolita, togliamo il tegame dal fuoco. In una ciotola sbattiamo le
uova e le/ci/la aggiungiamo al pecorino e parmigiano grattugiati e ad abbondante pepe macinato.
Cuociamo gli spaghetti al dente, le/lo/li scoliamo e li/lo/le trasferiamo nel tegame della pancetta
che mettiamo di nuovo sul fuoco. Aggiungiamo poi le uova, mescoliamo velocemente (è
importante non far cuocere l’uovo altrimenti otteniamo una frittata!) e serviamo…buon appetito!

2. Completate le frasi con il pronome indiretto corretto


1) I miei genitori tra un mese festeggiano le nozze d’oro. Cosa ________ regaliamo?
2) Guarda Marco! Ho finito il quadro. ________ piace?
3) Simona e Luisa, ho bisogno di dire a qualcuno cosa è successo oggi a lavoro! Posso
raccontar________?
4) Signore, ________ dispiace se fumo?
5) Come è andata la festa che hai organizzato a Natale? ________ sembra sia andata bene!
6) Carla non possiamo venire al battesimo di Nicola. Non sai quanto ________ dispiace
7) Hai restituito i soldi a Chiara? Sì, ________ ho ridato tutto

3. Trasforma le frasi sostituendo i complementi con i pronomi diretti e indiretti e poi


unendoli in un pronome combinato.
La biblioteca ha dato a me la nuova tessera > La biblioteca me l’ha data (MI+LA)

1) I professori hanno confermato a noi che domani la scuola sarà chiusa >_________________
2) Il meccanico ha riconsegnato a me la macchina >___________________________________
3) Il postino ha consegnato a voi le raccomandate? >___________________________________
4) Hanno detto a Tommaso che il compito in classe è andato male>________________________
5) A te hanno portato il nuovo PC?>________________________________________________
6) Ad Anna hanno tagliato i capelli in modo terribile!>_________________________________
7) I soldati americani hanno insegnato ai romani la ricetta>______________________________
8) Hanno mai raccontato a voi la storia della ricetta?>__________________________________
9) Hai rotto le scatole a tutti con questa storia!>_______________________________________
10) La maestra Cristina ha insegnato a noi la musica>__________________________________

146
12) L’appartamento

12.1) Frasi per comunicare


Esprimere l’intenzione di fare qualcosa
Fare progetti
Esprimere dubbi
Fare promesse
Fare previsioni
Chiedere/dare informazioni su una casa da comprare o affittare
Chiedere e dare informazioni su misura, forma e materiale di oggetti della casa
Chiedere e dare il permesso di entrare

Esprimere l’intenzione di fare qualcosa/fare progetti


Ho deciso/penso di cambiare casa
In primavera faremo pitturare l’appartamento
La prossima settimana andremo a comprare la cucina
Vorrei affittare una casa a mare

Esprimere dubbi
Forse/probabilmente traslochiamo/traslocheremo la settimana prossima

Fare promesse
Ti prometto/ti giuro/ti assicuro che ti aiuteró a pulire casa

Fare previsioni
Troverai/trovererete sicuramente un appartamento libero

Chiedere e dare informazioni su misura, forma e materiale di oggetti della casa


Com´è? Quanto é lungo? Quanto é grande?
È grande/ è piccolo/è lungo 2 metri/centimetri
95 mq ( metri quadrati)
Che forma ha?
È quadrato/rotondo/rettangolare/ a forma di
Di che materiale è?
È di legno/ è in pietra

Chiedere e dare il permesso di entrare


Permesso?/ si puó?/ posso entrare?
Avanti/Prego/ si accomodi/ accomodati!

147
12.2) LESSICO

Stanze della casa

148
Esercizio: indica come si chiamano le differenti stanze e scopri insieme
all’insegnante come si chiamano i mobili presenti.

Mobili: tavolo; lenzuolo; doccia; tavolino; lavatrice; credenza; materasso; rete;


lampada; sedia; poltrona; cucina; bidet; water; divano; frigorifero; lampadario; abat-

149
jour; coperta; forno; lavatrice; lavandino; cassettiera; armadio, cristalliera; dispensa;
tappeto; libreria; scaffale; comodino; vasca da bagno; cuscino; lampadina.

Mobili e oggetti della casa


Indica in quale stanza si trova ogni mobile, come nell’esempio:

Es.: Il letto matrimoniale: in camera da letto.

1. Il divano:
2. Il lavandino e la vasca:
3. La libreria:
4. La poltrona:
5. Il tavolo e le sedie:
6. Gli scaffali:
7. L’armadio:
8. I comodini:

Forme e materiali

Un oggetto puó essere:

quadrato
cubico
sferico
rotondo
rettangolare
conico

I materiali piú utilizzati:

legno
ferro
acciaio
plastica
argilla
marmo
vetro

150
I nomi composti

I nomi composti sono formati dall’unione di due o più parole. Possono essere formati da:

due nomi madreperla, ferrovia, capolavoro, pescecane


da un nome e da un aggettivo cassaforte, biancospino, buonumore, bassorilievo

da due aggettivi pianoforte, sordomuto, agrodolce


da due verbi saliscendi, dormiveglia, giravolta
da un nome e da un verbo Passaporto
da un verbo e da un avverbio Posapiano
da un nome e da una preposizione Soprannome
da un avverbio e da un aggettivo Sempreverde
da un verbo e un avverbio Benestare
da un nome, una preposizione e un altro Ficodindia
nome

Il plurale delle parole composte presenta molte forme. Alcune sono dettate solo dall’uso,
altre seguono regole precise: le parole composte formate da due nomi vogliono al plurale
solo l’ultimo nome, (pescecane/pescecani).

Le parole composte piú comuni sono le seguenti; (parole maschili invariabili):


schiaccianoci; stendipanni; attaccapanni; asciugacapelli; cavatappi; posacenere;
portacenere; colapiatti; scolapasta; portaombrelli; portapenne; (parole femminili
invariabili): lavastoviglie; (parola maschile variabile) asciugamano.

Esercizio
Forma il plurale dei seguenti nomi composti:
1) Il ficodindia - i
2) Il francobollo - i
3) Il capostazione - i
4) il capofamiglia - i
5) Il soprannome - i
6) Il cavatappi - i
7) il pianoforte – i
8) Il chiaroscuro - i
9) La cassaforte - le
10) Il capocuoco – i

151
12.3) GRAMMATICA

Condizionale presente
Il condizionale indica un’azione che un soggetto puó compiere o meno in determinate
condizioni. Si costruisce a partire dal tema del futuro semplice a cui vanno aggiunte
delle desinenze differenti.

Verbi in –Are Verbi in –Ere Verbi in –ire


Parl – er – ei Vend – er – ei Part – ir – ei
Parl – er – esti Vend – er– esti Part – ir – esti
Parl – er – ebbe Vend – er – ebbe Part – ir – ebbe
Parl – er – emmo Vend – er – emmo Part – ir – emmo
Parl – er – este Vend – er – este Part – ir – este
Parl – er – ebbero Vend – er – ebbero Part – ir – ebbero

Ricorda: la formazione del condizionale segue le stesse regole del futuro.

Esercizio

1) Coniuga i verbi tra parentesi al condizionale presente:


A: richiesta
- Mi scusi, signora: (sapere) dirmi dov’è l’ufficio del Prof. Tondi? -
Buongiorno. (volere) sapere a che ora parte il prossimo treno per Napoli.
- Scusate: (sapere) dirmi a che ora finisce il corso d’italiano? - Ragazzi,
se vedete Enrico, (potere) dirgli che lo sto cercando? - Alla fine sei
arrivato! (potere) dirmi dove sei stato? - Alla fine sei arrivata! (potere)
sapere dove sei stata?

B: desiderio
– Raffaella (desiderare) molto rivedere i suoi amici tedeschi. - Mario
(preferire) trovare un lavoro piuttosto che continuare a studiare. - Io so
che Antonio (volere) passare le feste con la sua famiglia. - Con questo
freddo, mi (piacere) bere una cioccolata calda con panna. - Loro
(desiderare) avere meno compiti durante la settimana. - Tamara
(preferire) avere degli studenti più attenti quando spiega.

C: fatto non confermato e dubbio


- Secondo la polizia, il delinquente ora (essere) nascosto in casa di un
amico. - Guardandolo in faccia, si (dire) che non ha dormito. - A sentire
sua madre, il bambino (dedicare) almeno quattro ore al giorno allo
studio. - Secondo le previsioni meteo, domani (dovere) fare bel tempo. -
Dalla descrizione che mi hai fatto, quella casa (dovere) essere un buon
affare. - Secondo il medico, non si (trattare) di una semplice influenza
ma di qualcosa di più grave. - Sei stato bravo. Non so se io (riuscire)
ad ottenere gli stessi risultati. - Questi esercizi sono troppo
difficili: non so se i miei studenti (potere) farli. - Grazia non è del
tutto certa che la sua amica (capire) le sue ragioni. - Voi non siete
convinti che Luigi e Guglielmo (partecipare) alla gara.

152
Espressioni di luogo: davanti/vicino a/sopra/ecc

Esercizio: descrivi la stanza in cui ti trovi.

Connettivi casuali: perché, siccome, ecc


I connettivi testuali sono avverbi, congiunzioni, preposizioni o espressioni che si
utilizzano per collegare frasi (sia coordinate alla frase principale sia subordinate) o per
mettere in rapporto tra loro parti di un testo.

- Connettivi logico causali:


dato che, visto che, siccome, poiché, perché, giacché, dal momento che, di conseguenza,
quindi, dunque, pertanto, perciò.

- Connettivi avversativi:
ma, invece, ciononostante, nonostante ciò, malgrado ciò, tuttavia, eppure, mentre, al
contrario, tuttavia, anzi, però...

- Connettivi limitativi:
tranne, tranne che, per quanto, fuorché, eccetto che...

- Connettivi conclusivi:
allora, perciò, pertanto, quindi, insomma...

153
ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA
Descrivi la tua stanza utilizzando il lessico studiato e descrivi che cambiamenti faresti.

PRODUZIONE ORALE
Descrivi la tua sala da pranzo utilizzando le espressioni di luogo

COMPRENSIONE ORALE
Guarda i seguenti video
https://www.youtube.com/watch?v=zhXBnGSFPOs
https://www.youtube.com/watch?v=H2W7Mnr-
FMc&index=2&list=PL5JGBVAeTsuN_-75Z2SmRB3kpZsrtWqre

ALTRO

1) VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=H2W7Mnr-FMc
https://www.youtube.com/watch?v=zhXBnGSFPOs
https://www.youtube.com/watch?v=wW_2chZAfVU
https://www.youtube.com/watch?v=zIsJt5RvU7k
https://www.youtube.com/watch?v=Is6nHH43rnQ
https://www.youtube.com/watch?v=RKKmzhmy-2M
https://www.youtube.com/watch?v=4YupXT3IR_g

2) CANZONI:
Ascolta la canzone di Daniele Silvestri “Saliró” e riempi gli spazi vuoti del testo.
https://www.youtube.com/watch?v=SH_xyi_EdMc

Salirò/ Salirò
Tra le rose di questo giardino
Salirò
Fino a quando
Solamente un punto lontano.
Pompa / seduto sopra il ciglio di un vulcano
Mi / Ma salutandoti dall'alto con la mano.
E invece sto sdraiato/ Senza fiato
Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato
E resto qui disteso / Sul selciato ancora un po'
Ma prima o poi .
/ di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano
/ Ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De Niro, ma più indiano)
E invece sto sdraiato/ Senza fiato/
sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato
E resto qui distrutto / disperato ancora un po'
Ma prima o poi ripartirò.
E salirò salirò/ Salirò salirò/ Fra le rose di questo giardino
Salirò salirò / Fino a quando / Solamente un ricordo lontano.
E salirò salirò / Salirò salirò

154
Fino a quando sarò/ Solamente un puntino lontano.
ricominciare / Piano piano dalla base
E tra le rose lentamente risalire
E prenderei tra le mie mani / Le tue mani e ti :
"amore in fondo non c'è niente da rifare".

4) CULTURA: i Mamuthones

I Mamuthones sono maschere tipiche del carnevale di Mamoiada in Sardegna. Si


distinguono per i vestiti e per il modo di muoversi all'interno della processione. Il
nome Mamuthone è un enigma. I pareri sono diversi ed esistono varie ipotesi: c’è chi lo
collega semplicemente al nome stesso del paese, in origine una fontana, chi ad altri
riferimenti toponomastici, chi risale ad altre civiltà e antichi riti, altri ancora richiamano
i nomi degli spaventapasseri, degli idoli bacchici ed esseri spaventevoli della leggenda
popolare comuni in tutta la Sardegna. Secondo un'ipotesi sarebbe da ricollegare ad un
antico culto delle acque, per cui i Mamuthones sarebbero gli "uomini invocanti la
pioggia".

Da wikipedia.it

Vedere i seguenti video:


https://www.youtube.com/watch?v=6hpvYmSrnW0
https://www.youtube.com/watch?v=h_BicMs_2-M

5) CURIOSITÁ: Come abitano gli italiani? Dai Trulli ai Sassi.


Nel corso dei secoli in Italia sono state sperimentati differenti tipi di edifici. Qui di
seguito elenchiamo alcune tra i piú caratteristici.
Il trullo è un tipo di costruzione conica in pietra della Puglia centro-meridionale. I trulli
venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni
permanenti per gli agricoltori. Buona parte dell'agglomerato di Alberobello nella città
metropolitana di Bari, é costituito da trulli. Le origini delle costruzioni a trullo in Puglia
e in particolare dei Trulli di Alberobello – dichiarati dal 6 dicembre 1996 Patrimonio
mondiale dell'umanità dall'UNESCO – sono oggetto di ricerche e dibattiti.

155
Guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=wieq69OqXjk

I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso


"Caveoso" e il Sasso "Barisano", insieme al rione "Civita", formano un
complesso nucleo urbano. I Sassi sono davvero un paesaggio culturale, per citare la
definizione con cui sono stati accolti nel Patrimonio mondiale dell'Unesco. Con il nome
"Sassi" a Matera si intendono due grandi quartieri che costituiscono, insieme alla
"Civita" e al "Piano". Facciate rinascimentali e barocche si aprono su grotte dell'VIII
secolo trasformate in abitazioni.

Guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=qAd0Cdt2oXY

6) CITTÁ: vedere il seguente video sulla cittá di Palermo:


https://www.youtube.com/watch?v=GY43EeMK-4Q

7) REGIONE: vedere i seguenti video sulla Sicilia, la Sardegna, i nuraghi e la


Campania.
https://www.youtube.com/watch?v=nyflzg3DYI4
https://www.youtube.com/watch?v=HWVpLKXQ0Rc
https://www.youtube.com/watch?v=TwS98DPBjhk
https://www.youtube.com/watch?v=DUxUbqEgFDU
https://www.youtube.com/watch?v=aQfH2lUpGX8

156
13) Come Stai?

13.1) Frasi per comunicare


Chiedere e dire come ci si sente
Parlare della propria salute: mi fa male/mi sono fatto male
Chiedere e dare consigli per la salute

Chiedere e dire come ci si sente


Come stai/sta? Come va?
Bene, grazie
Come ti senti/si sente?
Abbastanza bene
sono un po’ stanco
non molto bene
Cosa ti/Le é successo?
sono caduto e mi sono rotto una gamba
Non ti senti/ si sente bene?
No, ho mal di stomaco
Si sente/ti senti meglio?
Si, oggi sto meglio, grazie

Parlare della propria salute: mi fa male/mi sono fatto male


Sto bene/ non sto bene/ sto male
Sono malato/ sono guarito
Sto meglio/peggio di ieri
Mi fa male la testa/ lo stomaco/ la pancia/la schiena
Ho mal di testa/ di pancia
Mi sono fatto male alla mano/alla gamba
Sono caduto. Mi sono rotto un braccio
Mi sono scottato le spalle

Chiedere e dare consigli per la salute


Potrebbe consigliarmi qualcosa per le punture d’insetto?
Provi a mettere del ghiaccio
Metta una pomata
Cosa posso prendere per il mal di stomaco?
Dovrebbe stare a dieta
Non beva ...

157
LESSICO

Malattie e disturbi

Mi sento bene/male Me encuentro bien/ mal

mi sento stanco/affaticato Estoy cansado

ho un’emicrania
Tengo migraña

Ho il raffreddore Tengo catarro

ho la nausea / ho il Tengo nauseas / Estoy mareado/a


capogiro
ho la febbre/ ho l’influenza Tengo fiebre / tengo gripe

Ho mal di stomaco/ di Me duele el estómago, la


pancia/ di schiena/ ho mal barriga, la espalda/ me duelen
di denti/gola los dientes/ me duele la
garganta.

Mi fa male lo stomaco/ mi fa Me duele el estómago/ me duele la


male la schiena/ mi fanno espalda/ me duelen los dientes.
male i denti

Eccoti adesso alcune parole utili in caso tu debba andare in ospedale.

Partorire Parir

farsi operare / operarsi Operarse

fare le analisi Hacer las analiticas

vaccinare Vacunar

prendere una medicina Tomar un medicamento

assumere un farmaco Tomar un medicamento

Vomitare Vomitar

Gonfiare Hinchar

infiammarsi Enflamarse

rompersi / fratturarsi Romperse/fracturarse

NB: In generale il lessico ospedaliero italiano é identico a quello spagnolo. Tuttavia,


“estar embarazada” non si traduce con “essere imbarazzata”, che significa “ tener

158
vergüenza de algo”, ma con “ essere incinta”. Allo stesso modo, “estar constipado” non
si traduce “essere costipato”, ma “sono raffreddato”/ “ ho il naso otturato”. “Essere
costipato” in italiano si riferisce per lo piú all’incapacitá momentanea ad andare di
corpo.

Esecizio:

1. Unisci le seguenti parole al loro significato: 1. ambulatorio, 2. chirurgo, 3.


farmacia, 4. infermiere, 5. malato/paziente, 6. medico/dottore, 7. ospedale, 8.
prescrizione/ricetta, 9. reparto, 10. specialista.
a. Persona malata che richiede le cure di un medico.
b. Edificio, solitamente molto grande, dove vengono curati i malati.
c. Medico specializzato in un determinato ramo della medicina.
d. Locale in cui il medico riceve i pazienti in modo da poterli visitare e/o curare.
e. Negozio che vende medicinali e articoli sanitari.
f. Persona laureata in medicina e che esercita la professione.
g. Il foglio, compilato dal medico, che consiglia al paziente la terapia da seguire per
poter guarire da una data malattia.
h. Medico specialista che compie operazioni sul corpo umano.
i. Particolare settore di un ospedale.
j. Persona che lavora sotto la direzione dei medici e che si occupa della cura dei malati.

2. Inserisci le parole trovate nell’esercizio precedente nelle seguenti frasi: fa’


attenzione ai maschili, singolari e plurali.
I. Il è stato ricoverato di urgenza all’ con un disturbo alle vie
respiratorie.
II. Sono andato in ma non ho potuto comprare le medicine perché non
avevo la medica.
III. L’ del medico si trova in Piazza Garibaldi, 19.
IV. I sono medici : se devi operarti ti devi rivolgere a loro.
V. Giovanna fa l’ , lavora all’ospedale nel di chirurgia.
VI. Il le ha consigliato di prendersi un periodo di vacanza.

3. Completa le frasi coniugando al tempo opportuno i verbi.


I. La ricetta che mi ha ordinato il dottore ha funzionato: in pochi giorni Sandra
(guarire) .
II. Orario di apertura: dal lunedì al giovedì, dalle 15:00 alle 18:00, nel mese di agosto il medico
(ricevere)________ solo su appuntamento.
III. Il dottore (visitare) i pazienti nel suo ambulatorio domani mattina.
IV. Quelle medicine sono veramente miracolose: mi (curare) dalla malattia
perfettamente.
V. Il paziente (ricoverare)___________ nel reparto di Urologia.
VI. Se tutto andrá bene, il medico (dimettere) _______ Luca domani.

159
Luoghi per curarsi

la Costituzione italiana sancisce il "diritto alla salute" di tutti gli individui e, pertanto,
garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini. Tale assistenza é finanziata dallo Stato
stesso attraverso la fiscalità generale e attraverso alcune entrate dirette, percepite
dalle aziende sanitarie locali attraverso ticket sanitari.
La competenza organizzativa del sistema sanitario spetta alle Regioni, che stabiliscono i
criteri di finanziamento delle Aziende Sanitarie Locali e degli ospedali, anche in
relazione al controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni
sanitarie. L'azienda sanitaria locale (ASL) è un ente pubblico della pubblica
amministrazione italiana, deputato all'erogazione di servizi sanitari e assolve ai compiti
del Servizio Sanitario Nazionale in un determinato ambito territoriale.

Le parole per indicare gli ospedali sono le seguenti:

policlinico, casa di cura, clínica

un ambulatorio, invece, é locale attrezzato per visite mediche e cure specialistiche che
non richiedano una degenza ospedaliera

Il medico di famiglia, noto ufficialmente in ambito istituzionale come medico di


medicina generale o, nel linguaggio comune, medico curante, è
in Italia un medico che, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, costituisce
l'ufficiale sanitario che presta il primo livello di assistenza sanitaria sul territorio. Il
medico di medicina generale rappresenta il primo accesso del cittadino al sistema
sanitario nazionale

Le professioni sanitarie sono le seguenti:

 Medico chirurgo (della cui categoria fanno parte tutti i medici, come pediatri,
otorinolaringoatri, eccetera)
 Dentista

160
 Farmacista
 Medico Veterinario
 Psicologo

La ricetta medica italiano è un documento rilasciato da un medico dipendente del SSN


o convenzionato con esso, necessario per l'acquisto di farmaci ai sensi di legge.

Tipi di farmaci

Pastiglia/pillola/compressa Píldora
Crema/pomata Ungüento
Gocce Gotas
Sciroppo Jarabe
Iniezione Inyección

161
Le parti del corpo

Fai attenzione.
1) La parola italiana “spalla” traduce la parola spagnola “ombro” e non “espalda, che in
italiano si traduce con “schiena”. Stessa cosa per “ciglia”, che si traduce con “pestañas”.
“La pierna” si traduce con “la gamba” e “la nariz”, infine, si traduce con “il naso”,
giacché “le narici” sono le fosse nasali.

2) il corpo umano presenta una serie di plurali irregolari. Ecco l’elenco:


La mano > le mani
Il dito > le dita
Il braccio > le braccia ( mentre “i bracci” si riferisce ai bracci di una macchina)
Il ginocchio > le ginocchia
L’orecchio > le orecchie
Il labbro > le labbra
Il ciglio > le ciglia ( mentre “i cigli” sono la parte estrema di una strada)
Il sopracciglio > le sopracciglia
Il cervello > le cervella ( non piú usato. Oggi si usa “ i cervelli”. Le cervella si usa solo
in alcune frasi fatte)

Avere fame, avere sete, avere sonno, freddo, caldo.

Ho fame/ Ho sete Tengo hambre/ Tengo sed


Ho paura Tengo miedo
Ho sonno Tengo sueño
Ho caldo Tengo calor
Ho freddo Tengo frio

Attenzione: la parola spagnola “sueño” in italiano si traduce con “sogno”, quando si


riferisce all’oggetto del verbo sognare, e con “sonno”, quando si riferisce al desiderio di
voler dormire.

Attenzione: la parola italiana “caldo” traduce lo spagnolo “calor”. In Italiano, la parola


spagnola “el caldo”, si traduce con le parole “ zuppa” “minestra” o simili.

162
Esercizio:

Completa le frasi con le espressioni qui sotto:


avere tempo - avere voglia - avere sonno - avere paura (2 volte) - avere sete - avere
fame - avere freddo

1. Ahmed e si prepara un panino.


2. (Io) Non per la colazione: sono in ritardo.
3. Oggi (io) non di uscire. Resto a casa.
4. Leila e chiude la finestra.
5. Non prendo l’aereo perché di volare.
6. Quando i bambini piangono.
7. I ragazzi guardano un film horror e .
8. (Tu) ? Prendi qualcosa da bere?

GRAMMATICA

Opposizione tra passato prossimo e imperfetto

In italiano l’imperfetto e il passato prossimo si usano in maniera oppositiva, esattamente


come funzionano in spagnolo.

Imperfetto Passato prossimo


azione abituale, che si faceva sempre non abituale, che è stata fatta una sola
azione : volta

per es. per es.


Da bambino andavo al mare tutte le Da bambino una volta sono andato al
domeniche. mare.
azione ripetitiva, che si faceva tante volte azione puntuale, avvenuta una volta

per. es per es.


Mia zia faceva sempre dei dolci Mia zia ieri ha fatto dei dolci buonissimi.
buonissimi.
azione durativa, che è durata azione momentanea, breve, che è durata
per un certo tempo o è avvenuta in un
momento

per es. per es.


Ieri pioveva. Ieri è piovuto un po’.

Quando nella stessa frase ci sono due azioni passate che sono avvenute
contemporaneamente, possiamo avere tre casi:
• due azioni ugualmente lunghe (durative): - imperfetto Mentre studiavo, + - imperfetto
mia sorella preparava la cena.

163
• due azioni ugualmente puntuali o momentanee: - passato prossimo Quando Fulvio è
arrivato, + - passato prossimo lo abbiamo salutato. • un’azione durativa durante la quale
avviene un’azione momentanea: - imperfetto Mentre mangiavo, + - passato prossimo è
suonato il telefono.

Esercizio 1 :
Imperfetto o passato prossimo? Cerchia l’alternativa corretta.

1. Una volta qui c’era / c’è stata una pizzeria. 2. Facevi / Hai fatto i compiti per domani?
3. Sabato andavo / sono andato al cinema. 4. Finalmente arrivava / è arrivato l’ultimo
giorno di scuola. 5. In Perù abitavo / ho abitato in molte città. 6. In passato gli Italiani
fumavano / hanno fumato di più. 7. L’anno scorso andavo / sono andato in piscina tutti i
giorni. 8. Giovedì andavo / sono andato in piscina con Bruno. 9. Da piccolo avevo / ho
avuto paura dei tuoni. 10.Da piccolo avevo / ho avuto il morbillo.

Esercizio 2:
Completa le seguenti frasi con l’imperfetto o il passato prossimo del verbo indicato
tra parentesi.

1. Stamattina Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (andare) al mercato. 2. Lino . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (andare) al mercato tutti i giorni. 3. Ieri noi . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . (studiare) italiano, storia e geometria. 4. Da piccoli noi . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . (studiare) l’aritmetica. 5. Al mare io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(mangiare) pesce a pranzo e a cena. 6. Domenica io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(mangiare) il pesce al forno. 7. Mio nonno da giovane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(leggere) il giornale senza occhiali. 8. Mio nonno ieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(leggere) il giornale tutta la sera.

Esercizio 3:
Completa le seguenti frasi con l’imperfetto o il passato prossimo del verbo indicato
tra parentesi.

1. Michele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (cambiare) la macchina perché . . . . . . . . . .


. . . . . . . . . . . . . . . . . (essere) troppo vecchia. 2. Ieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(essere) una bella giornata di sole, ma . . . . . . . . . . . . . . . . (fare) abbastanza freddo. 3.
Di solito alla domenica ............................................ (andare) a pescare con mio padre e
mio fratello Joseph. 4. Quando tu ...............................................................(telefonare),
io .................................................... (stare) ancora dormendo.

164
Pronomi e aggettivi indefiniti: niente nessuno, qualcosa, qualcuno, qualche, alcuni

Gli aggettivi e i pronomi Indefiniti indicano persone od oggetti non specificate.

Aggettivi Indefiniti:
SONO INVARIABILI ( e si usano solo al singolare)

- QUALCHE ( per es.: Qualche volta vado al cinema)


- QUALUNQUE/QUALSIASI (per es.: Qualsiasi negozio vende questa marca)
- OGNI (TUTTI) (per es.: Ogni impiegato conosce il proprio lavoro)

Tra i pronomi Indefiniti, si usano solo al singolare

- QUALCOSA (per es. : Devo comprare qualcosa da mangiare)


- CHIUNQUE (per es. : Chiunque puó entrare)
- QUALCUNO/A- UNO/A (per es. : Qualcuno/uno é entrato a casa mia)
- OGNUNO/A (per es.: Ognuno deve fare ció che pensa)
- NIENTE/NULLA (per es.: Niente sará piú come prima- Non c’ é nulla da mangiare)

Aggettivi e Pronomi Indefiniti


VARIABILI

- ALCUNO/A/I/E (per es.: Alcuni libri sono noiosi- Alcune erano assenti)
Al singolare si usa solo nelle frasi negative e significa nessuno.
(per es.: Non si sentiva alcun rumore)
Come aggettivo segue le regole dell’articolo (per es.: Non abbiamo comprato alcuno
zaino)

- NESSUNO/A (per es.: Non c’é nessun problema- Non conosco nessuno)
Si usa solo al singolare.
Segue le regole dell’articolo (per es.: Nessuno zio é venuto alla festa)

- CIASCUNO/A (per es.: Ciascun giocatore conosce il suo ruolo- Ho parlato con
ciascuno)
Si usa solo al singolare.
Segue le regole dell’articolo

- CERTO/A/I/E (per es.: Ho conosciuto una certa Laura- Certi impiegati sono in
sciopero)
Al singolare é preceduto dall’articolo indeterminativo; al plurale non ha articolo.

- QUALE /I (per es.: Quale gusto preferisci?- Non so quali sono i tuoi libri)

- ALTRO/A/I/E (per es.: Vuole un’altra coca cola?- Ad alcuni é piaciuto lo spettacolo,
ad altri no)

- TUTTO/I (per es.: Ho letto tutto il libro- Ho pagato per tutti)

165
Aggettivi , Pronomi e Avverbi Indefiniti

Quando sono aggettivi o pronomi sono variabili, come avverbi sono invariabili.

- POCO/A/I/E (per es.: Sono con pochi amici- Eravamo poche- Ho mangiato poco)
- MOLTO/A/I/E- PARECCHIO/A/I/E- TANTO/A/I/E
(per es.: Ci sono molte persone a teatro- Siamo parecchi oggi- Devo studiare tanto)
- TROPPO/A/I/E (per es.: Nella pasta c’é troppo sale- Siamo troppi in auto- Ho
camminato troppo, sono stanco)

Esericizio
1) In quel palazzo ci sono molti appartamenti, con terrazzo.
2) hanno bisogno di una casa.
3) Ho bussato alla porta e mi ha risposto che non conoscevo.
4) mi ha detto che ci sono degli appartamenti molto belli in Via Magenta.
5) Ho telefonato alle mie amiche per uscire ma erano già uscite.
6)Siamo andati in un buon ristorante e abbiamo mangiato !
7) Quelle case sono grandi ma ha un balcone e un giardino.
8) Devo ammobiliare le stanze ma sono troppo piccole!
9) Cerchiamo un appartamento e vogliamo trovare di economico.

Connettivi:
I connettivi temporali indicano l’ordine cronologico con cui si uniscono i vari eventi.
Esprimono anteriorità: prima, in precedenza, qualche giorno fa, allora, anticamente,
una volta, a quei tempi, proprio allora.

Per es.: Oggi Marica ha i capelli cortissimi, qualche giorno fa li aveva lunghi fino al
sedere!

Esprimono contemporaneità: ora, adesso, mentre, nel frattempo, intanto che, a questo
punto, in questo momento, in questo istante.

Per es.: All’inizio non ti potevo proprio vedere, ora, non ti sopporto ancora di più.

Esprimono posteriorità: alla fine, successivamente, dopo molto tempo, dopo vario
anni, poi, in seguito, quindi.

Per es: Luca ha studiato molti anni a Ferrara, poi, si é trasferito a Venezia.

Esercizio:
1) arrivi a casa telefonami.
2) vai in centro, passa a comprare un regalo per Paola.
3) guardavo la partita mi sono distratto
4) Non si parla si mangia.
5) di mangiare ci si lava le mani.
6) aver fatto lo shampo, faccio una passata di balsamo.
7) stavo camminando, ha cominciato a piovere.

166
ATTIVITÁ

PRODUZIONE SCRITTA
Racconta di una volta che sei dovuto andare all’ospedale per qualche motivo.

PRODUZIONE ORALE
Racconta come trascorrevi le tue vacanze quando eri piccolo.

COMPRENSIONE ORALE
Ascolta i dialoghi e prendi appunti. Sai dire di cosa soffrono i protagonisti dei video?
https://www.youtube.com/watch?v=0zxoaf3LcKc
https://www.youtube.com/watch?v=2MHC51hkJv4
https://www.youtube.com/watch?v=c6GcEl03KHg
https://www.youtube.com/watch?v=lAREivr3YGg

13.7) ALTRO

1) VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=_57H7u2KT4k
https://www.youtube.com/watch?v=DEtVLykKNRE

4) CITTÁ: vedere questo video sulla cittá di Siena


https://www.youtube.com/watch?v=GTDr84Gy3jA

5) REGIONI: vedere i sseguenti video su Toscana, Umbria e Lazio:


https://www.youtube.com/watch?v=LnkBCMw3z20
https://www.youtube.com/watch?v=7H6FKPwsOGA
https://www.youtube.com/watch?v=qtqQrLr3H9Q

6) CULTURA: il Palio di Siena

Il Palio di Siena è una competizione fra le Contrade di Siena nella forma di una giostra
equestre di origine medievale. La "carriera", come viene tradizionalmente chiamata la
corsa, si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore
della Madonna di Provenzano festa della Visitazione nella forma straodinaria, e il 16
agosto quello in onore della Madonna Assunta.
In occasione di avvenimenti eccezionali, di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute
rilevanti e pertinenti (ad esempio: il centenario dell'Unità d'Italia), la comunità senese
può decidere di effettuare un "Palio straordinario", corso tra maggio e settembre.
Il più antico documento sul Palio è del 1238. Ii primi Palii furono disputati dai
nobili. Le Contrade parteciparono, invece, ai crudi giochi le cui grandi masse di
contendenti si opponevano su base territoriale. Siena, infatti, era nata su tre colli, e le
Contrade presero vita e forma all'interno di questa tripartizione.
Nelle prime decadi del Seicento il Palio concluse il suo processo di trasferimento
in Piazza del Campo e la sua trasformazione in festa popolare. La corsa si svolge nella
piazza centrale Piazza del Campo; a ogni Palio partecipano 10 contrade tra le 17 totali,
scelte a sorte e secondo un particolare regolamento che consente la costante rotazione
delle partecipanti. Corrono di diritto le 7 contrade che non hanno corso il Palio

167
corrispondente dell'anno precedente, e un mese prima del Palio (l'ultima domenica di
maggio per quello di luglio, e la prima domenica dopo il Palio di luglio per quello di
agosto) vengono estratte a sorte le 3 contrade mancanti; l'annuncio al popolo è dato
attraverso le bandiere delle tre contrade estratte che vengono issate alle finestre di
Palazzo Comunale. Vengono inoltre estratte le altre sette contrade rimanenti, per
stabilire l'ordine di sfilata nel corteo storico; esse parteciperanno di diritto al
corrispondente Palio dell'anno successivo. In caso di Palio straordinario, avviene un
sorteggio tra tutte le contrade per determinare le dieci partecipanti.
Una volta entrata la "rincorsa", se considerata valida la partenza, prende il via la
corsa. Il Palio viene vinto dal cavallo, con o senza fantino, dopo che per primo abbia
compiuto tre giri della piazza in senso orario; la linea d'arrivo, segnalata da un
bandierino, è nella stessa zona della partenza, pur non coincidendo esattamente (è
leggermente più avanti rispetto alla mossa). In caso di arrivo di cavallo senza fantino, si
parla di cavallo scosso. I fantini e i cavalli corrono con addosso rispettivamente il
giubbetto e la "spennacchiera" con i colori della contrada.
Dopo la vittoria, i contradaioli festanti si precipitano sotto il palco dei Capitani a ritirare
il drappellone, che sarà dapprima portato in chiesa (in luglio presso la Collegiata di
Santa Maria in Provenzano, in agosto presso il Duomo) e poi conservato per sempre nel
museo di Contrada. La Contrada festeggerà a partire dalla sera stessa e per settimane
con una serie di cortei e cene nel proprio territorio ("cenini").
(Da Wikipedia.it)
Vedi il seguente video:
https://www.youtube.com/watch?v=tSF9kZ32HnY
Altre famose rievocazioni medievali italiane riguardano tornei e giostre cavallerischi,
che hanno normalmente un carattere spettacolare. Ancora oggi vengono praticati, come
eventi cittadini, esercizi da giostra in cui bisogna infilzare con la lancia anelli sempre
più piccoli o colpire pali o busti roteanti, come ad esempio:

 Giostra della rocca


 Giostra del Saracino (Arezzo)
 Giostra cavalleresca (Sulmona)
 Giostra dell'orso
 Giostra della Quintana (Foligno)
 Giostra della Quintana (Ascoli Piceno)
 Palio del Niballo

Guarda i video:
https://www.youtube.com/watch?v=bI5t-vxtqwE
https://www.youtube.com/watch?v=7K85rJkcrrM
https://www.youtube.com/watch?v=XcBTaiiXfjE
https://www.youtube.com/watch?v=YyTKNUveeY8
https://www.youtube.com/watch?v=eetQADA1M2s
https://www.youtube.com/watch?v=uT_U3UNYihQ

168
Test generale di ricapitolazione

A) Completa il testo con le forme giuste degli aggettivi che sono tra parentesi

Dormire a prezzi (basso) ____

C’è un modo (nuovo) ______________ di viaggiare e di dormire. In tutto il mondo ci sono (comodo)
___________ strutture per pernottare a prezzi (economico) ___________: sono gli ostelli che fino a
qualche tempo fa gli studenti usavano per viaggiare senza spendere (grosso) ________ somme di denaro.
Adesso gli ostelli sono diventati una moda per i turisti. Ci sono, infatti, strutture con camere (luminoso)
___________ e con arredamenti molto (bello) ___________. Dalle finestre i turisti possono ammirare i
panorami (fantastico) ___________. Per i turisti che invece vogliono stare nei centri (storico)
___________, a Venezia c’è un palazzo (antico) ___________, il Palazzo Guardì, che offre la possibilità
di dormire a buon prezzo in camere che si affacciano sulla laguna e vedere i monumenti (importante)
___________ della città.

B) Completa il testo con le forme giuste dei verbi che sono tra parentesi.

REGALO DI COMPLEANNO

Il giorno del mio compleanno il mio fidanzato mi (fare) ___________ un bel regalo: un viaggio in Italia. Io
(visitare) ______________ l’ Italia due anni fa per motivi di studio, ma poi (tornare) ______________ nel
mio paese dove (conoscere) ______________ un ragazzo italiano e ci (innamorare) ______________. Così
adesso lui (decidere) _________ di fare questo viaggio di 15 giorni in Italia. Insieme (organizzare)
______________ il viaggio, e (prenotato) ______________ gli alberghi in Italia. La prima tappa italiana
(essere) ______________ Milano perché il mio fidanzato (nascere) ______________ in questa città. Tutto
il viaggio mi (piacere) ______________ molto.

C) Completa il testo. Scegli una delle proposte di completamento

Oli e (0) ___erbe __per mangiare sano e saporito


Gli oli aromatizzati sono un (1) _______________ aiuto in (2) ______________. Se usi gli oli profumati i
tuoi (3) _______________ hanno più sapore. Non devi (4) _______________ questi oli speciali nei negozi
ma puoi prepararli a (5) _______________ tua. Puoi coltivare le tue piante profumate in un piccolo (6)
_______________ del tuo giardino. Poi quando raccogli le foglie puoi metterle in piccole (7)
_______________ di vetro e aggiungere l’olio, il peperoncino e l’aglio. Quando inviti i tuoi (8)
_______________ puoi offrire questo olio profumato sul pane o nell’insalata.

0. A. erbe B. materie C. sostanze


1. A. forte B. divertente C. grande
2. A. cucina B. classe C. ufficio
3. A. materiali B. cibi C. elementi
4. A. comprare B. ottenere C. raccogliere
5. A. scuola B. casa C. mensa
6. A. territorio B. centro C. spazio
7. A. pentole B. bottiglie C. tazze
8. A. amici B. studenti C. ragazzi

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