Sei sulla pagina 1di 139

ITALIANO B1

CONTENUTI

1. Introduzione e livelli di riferimento

2. Competenze comunicative

3. Benvenuti!

3.1. L’alfabeto italiano

3.2. Pronuncia base

3.3. Consonanti doppie

3.4. Singolare e plurale

3.5. Pronomi personali

3.6. I verbi essere e avere

3.7. Vocabolario: i numeri

4. Ci salutiamo e ci presentiamo

4.1. Un nuovo lavoro

4.2. Il presente indicativo

4.3. L’articolo indeterminativo

4.4. Il partitivo (I)

4.5. Dove è il centro?

4.6. Vocabolario per salutare

4.7. Vocabolario: aggettivi qualificativi

4.8. Conosciamo l’Italia

2
5. Tempo libero

5.1. Intervista a Gennaro Gattuso

5.2. Presente indicativo (verbi irregolari)

5.3. I verbi modali

5.4. Dove abiti?

5.5. Vocabolario: la casa

5.6. Le preposizioni

5.7. Che ora è? / Che ore sono?

6. Comunicare informazione

6.1. Le preposizioni articolate

6.2. Preposizioni quando parliamo di cose generiche e particolare

6.3. Il partitivo (II)

6.4. Preposizioni di luogo

6.5. Uso di c’è e ci sono

6.6. I possessivi

6.7. Vocabolario: i mesi, le stagioni, i colori

7. Il passato prossimo

7.1. Come hai passato il fine settimana?

7.2. Il passato prossimo

7.3. Participi passati irregolari

7.4. I verbi modali al passato prossimo

8. Cosa vuoi fare nell’estate?

8.1. Il prossimo viaggio

8.2. Il futuro semplice

3
8.3. Quando usare il futuro semplice

8.4. Il futuro composto

9. Esprimere i nostri pensieri

9.1. Al ristorante

9.2. Mi piace mangiare!

9.3. Vocabolario: il ristorante

10. Al mercato

10.1. Finto o vero?

10.2. Cosa pensi?

10.3. I pronomi diretti

10.4. Quanto ne vuole?

10.5. Ce l’hai o non ce l’hai?

11. Fare la spesa

11.1. Ti piace fare shopping?

11.2. I verbi riflessivi

11.3. Vocabolario: i negozi

11.4. L’imperativo

11.5. Scusa, come faccio per arrivare in centro?

12. Il condizionale

12.1. Vorrei un gelato per favore!

12.2. Avrei voluto prendere un gelato

12.3. Il futuro nel passato

4
13. Che bella la storia!

13.1. Il passato remoto

13.2. Parole alterate

13.3. Brevissima storia d’Italia

14. Il congiuntivo

14.1. Il congiuntivo

14.2. Il congiuntivo presente

14.3. Uso del congiuntivo presente

14.4. Il congiuntivo passato

14.5. Il congiuntivo imperfetto

14.6. Il congiuntivo trapassato

15. Il periodo ipotetico

15.1. Il periodo ipotetico

15.2. Usi della particella ci

15.3. Usi della particella ne

16. Evviva l’arte!

16.1. La forma passiva

● Traduzione dei dialoghi

● Bibliografia

● Anesi

● Soluzioni

5
1. INTRODUZIONE E LIVELLO DI RIFERIMENTO

Benvenuti al nostro corso di italiano, un corso per chi vuole cominciare a sapere di
più sulla lingua e la cultura italiana. Questo corso, che si appoggia sui principali
contenuti grammaticali del livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento
per le Lingue, ci permetterà non solo di comunicarci attraverso questa bella lingua
ma anche di riconoscere informazione professionale e quotidiana relativa
all’assistenza nella direzione.

Sebbene il livello B1 è considerato come “la soglia” della lingua italiana, il livello
raggiunto ci può servire nel futuro per approfondire e imparare di più la lingua del
Bel Paese.

Il livello B1, inserito nel livello intermedio secondo il Quadro Comune Europeo di
Riferimento per le Lingue, suppone, a scala globale, di essere in grado di
comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti
familiari che si possono affrontare normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero
ecc. Suppone che l’utente se la cava in molte situazioni che si possono presentare
viaggiando in una regione dove si parla la lingua italiana. Che sa produrre testi
semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. Ed è
in grado di descrivere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di
esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti.

Se parliamo degli obiettivi per singola abilità, l’utente sarà capace di:

Produzione orale → È in grado di produrre, in modo ragionevolmente scorrevole,


una descrizione semplice di uno o più argomenti che rientrano nel suo campo
d’interesse, strutturandola in una sequenza lineare di punti.

Produzione scritta → Su una gamma di argomenti familiari che rientrano nel suo
campo d’interesse è in grado di scrivere testi lineari e coesi, unendo in una sequenza
lineare una serie di brevi espressioni distinte.

6
Comprensione orale → È in grado di comprendere i punti salienti di un discorso
chiaro in lingua standard che tratti argomenti familiari affrontati abitualmente sul
lavoro, a scuola, nel tempo libero ecc., compresi brevi racconti.

Comprensione di un testo scritto → È in grado di leggere testi fattuali semplici e


lineari su argomenti che si riferiscono al suo campo d’interesse raggiungendo un
sufficiente livello di comprensione

Interazione orale → È in grado di utilizzare un’ampia gamma di strumenti linguistici


semplici per far fronte a quasi tutte le situazioni che possono presentarsi nel corso di
un viaggio. Interviene, senza bisogno di una precedente preparazione, in una
conversazione su questioni familiari, esprime opinioni personali e scambia
informazioni su argomenti che tratta abitualmente, di suo interesse personale o
riferiti alla vita di tutti i giorni (ad es. famiglia, hobby, lavori, viaggi e fatti d’attualità)

Interazione scritta → È in grado di trasmettere informazioni e idee su argomenti sia


astratti sia concreti, verificare le informazioni ricevute, porre domande su un
problema o spiegarlo con ragionevole precisione. È in grado di scrivere lettere e
appunti personali per chiedere o dare semplici informazioni di interesse immediato,
riuscendo a mettere in evidenza ciò che ritiene importante.

7
2. COMPETENZE COMUNICATIVE

L’utente del livello B1 deve saper:

● Individuare e comprendere informazioni significative in materiale di uso


corrente, quali lettere, opuscoli e brevi documenti ufficiali.

● Individuare in uno o più testi le informazioni necessarie per portare a termine


un compito specifico.

● Leggere testi semplici e lineari su argomenti che si riferiscono al proprio


campo di interesse.

● Riconoscere le informazioni significative in articoli di giornale che trattino


argomenti familiari.

● Comprendere informazioni su argomenti comuni relativi alla vita di tutti i giorni


o al lavoro, alla scuola, al tempo libero in un discorso pronunciato chiaramente
e in lingua standard.

● Comprendere brevi racconti.

● Comprendere semplici informazioni tecniche, quali istruzioni per l’uso di


apparecchi di impiego quotidiano.

● Descrivere semplici attività relative al proprio campo d’interesse (di studio o


di lavoro).

● Parlare di eventi e azioni del passato recente; produrre semplici e brevi


narrazioni.

● Raccontare e descrivere esperienze e avvenimenti imprevisti.

● Parlare di sogni, speranze, intenzioni e previsioni per il futuro, esprimendo


gradi di certezza, probabilità e improbabilità.

● Parlare della propria salute.

● Confrontare e valutare alternative; paragonare oggetti o situazioni.

8
● Affrontare situazioni impreviste che possono presentarsi in diversi ambiti della
vita quotidiana; protestare e reclamare.

● Esprimere opinioni personali e scambiare informazioni su argomenti


quotidiani o di interesse personale, esprimendo accordo o disaccordo.

● Consigliare, dare e seguire istruzioni semplici o parlare della propria


incapacità di (o difficoltà a) fare qualcosa (nel presente o nel passato).

● Dare o non dare il permesso di fare qualcosa; esprimere obblighi e divieti.

● Esprimere i propri sentimenti (sorpresa, felicità, tristezza, interesse e


indifferenza) e i propri bisogni.

● Trasmettere per iscritto informazioni e idee su argomenti astratti e concreti,


verificare le informazioni ricevute, fare domande su un problema o spiegarlo
con ragionevole precisione.

● Scrivere resoconti di esperienze, descrivendo sentimenti e impressioni.

9
3. BENVENUTI !

Per cominciare, vedremo alcune regole base della pronuncia italiana. Per agevolare
l’apprendimento della pronuncia italiana, lungo questa unità troveremo accanto alle
parole più difficile, tra parentesi e in colore blu, la loro pronuncia scritta “alla
spagnola”.

3.1. L’alfabeto italiano:

A B C D E F
a bi ci di e effe
/a/ /bi/ /t∫i/ /di/ /e/ /effe/
(a) (bi) (chi) (di) (e) (effe)
G H I J K L
gi acca i i lunga cappa elle
/dʒi/ /akka/ /i/ /i lunga/ /kappa/ /elle/
(yi) (acca) (i) (i lunga) (cappa) (el,le)
M N O P Q R
emme enne o pi cu erre
/emme/ /enne/ /o/ /pi/ /ku/ /erre/
(em,me) (en,ne) (o) (pi) (cu) (erre)
S T U V W X
esse ti u vu doppia vu Ics
/esse/ /ti/ /u/ /vu/ /vu /iks/
(esse) (ti) (u) (fhu) doppia/ (ics)
(fhu
dop,pia)
Y Z
ipsilon zeta
/ipsilon/ /dzeta/
(ipsilon) (tseta)

Le lettere j, k, w, x e y sono di origine straniera per l’alfabeto italiano ed è abbastanza


difficile trovare parole con queste lettere nel vocabolario italiano.

10
3.2. Pronuncia base:

In italiano ci sono diversi suoni che possono essere difficili, e anche se li vedremo più
avanti, iniziamo a conoscerli un po’:

Suono ci - ce/ca - co- cu

Ci - Ce → Suona come la ch spagnola:

- Ci: ciao, Cina (chiao, China) → hola /adiós, China


- Ce: cece, cerotto (cheche, cherot,to) → garbanzo, tirita

Fate attenzione! Questo non sucede con le vocali a, e, u dopo la c

- Ca: casa, camione (casa, camióne) → casa, camión


- Co: coraggio, cosa (corállio, cósa) → coraje/ánimo, cosa
- Cu: cuore, cuccia (cuóre, cúcchia) → corazón, caseta/cama del perro

Suono gi - ge /ga - go - gu

Gi - Ge → Suona come la ll spagnola, non è un suono forte:

- Gi: giovane, giugno (llióvane, lliúño) → joven, junio


- Ge: gelato, Germania (lleláto, Llermánia) → helado, Alemania

Fate attenzione! Questo non succede con a, o, u dopo la g

- Ga: gara, ragazza (gára, ragátsa) → competición, chica joven


- Go: goccia, gomito (gócchia, gómito) → gota, codo
- Gu: guerra, gufo (güérra, gúfo) → guerra, búho

H nei casi chi/che e ghi/ghe

11
In queste situazioni il suono e la pronuncia diventano “forti”:

Chi - Che → Suona come la K spagnola:

- Chi: chiesa, pochi (kiésa, póki) → iglesia, pocos


- Che: schermo, orchestra (skérmo, orkéstra) → pantalla, orquesta

Ghi - Ghe → Suona come gu + i/e in spagnolo ma con una piccola apertura vocale:

- Ghi: ghiaccio, singhiozzo (guiácchio, singuiótso, col,légui) → hielo, hipo


- Ghe: maghe, ghepardo (mágue, guepárdo) → magas, guepardo

Suono sc

Quando è sc + vocale suona come sh forte:

- Scivolo (sshívolo) → tobogán


- Scendere (sshéndere) → bajar

Suono gn e gl

- Gn: Più o meno come la ñ spagnola. Dobbiamo appoggiare la lingua sul palato
e poi lasciare la lingua sciolta: Catalogna, gnu, gnocchi (Catalóñña, ññu,
ññóc,qui) → Cataluña, ñu, ñoqui
- Gl: La g quasi non si sente e il suono l si allunga un po’: foglie (fóllie) → hojas

3.3. Consonanti doppie

In italiano ci sono delle parole che sono scritte con le consonanti doppie, e a queste
consonanti corrisponde un suono (o una pausa a seconda dei casi) più lungo. Far
comprendere chiaramente il suono (o la pausa) è fondamentale perché altrimenti si
rischia di fare confusione tra due parole simili ma con significato diverso, come per
esempio:

12
notte (noche) note (notas musicales)

sette (siete) sete (sed)

valle (valle) vale (vale, del verbo valer)

fatto (hecho) fato (sino, destino)

fatte (conjugación del v. hacer) fate (hadas)

cassa (caja) casa (casa, hogar)

carro (carro) caro (costoso)

L’elenco potrebbe continuare, ma la cosa importante adesso è capire che dobbiamo


fare una piccola, breve pausa quando si pronunciano queste consonanti doppie.

Per praticare:

- Gatto (gát,to) → gato

- Palazzo (palát,so) → edificio

- Cavallo (cavál,lo) → caballo

- Bottiglia (bot,tíllia) → botella

- Formaggio (formág,llio) → queso

- Zucchero (tsúk,kero) → azúcar

- Mamma (mám,ma) → mamá

- Babbo (báb,bo) → papá

- Nonna (nón,na) → abuela

- Tappeto (tap,péto) → alfombra

- Terra (tér,ra) → tierra

13
3.4. Singolare e plurale

I sostantivi:

Maschile
Singolare: -o, -e Plurale: -i
libro libri
studente studenti
Femminile
Singolare: -a, -e Plurale: -e, -i
borsa borse
classe classi

o→i a→e e→i

Ci sono alcuni sostantivi e nomi che non sono declinabili, cioè si scrivono uguale sia
in singolare che in plurale (caffè, re, foto, città, università) e per sapere la differenza
dobbiamo fare attenzione all’articolo determinativo.

Maschile
Singolare Plurale
il ragazzo i ragazzi
l’albero gli alberi
lo studente, zio (ps, gn, y) gli studenti, zii
Femminile
Singolare Plurale
la ragazza le ragazze
l’isola le isole

Esercizio
Completate le frasi con: la - gli - il - i- lo - le - l’:

a) Questa è __________ macchina di Paolo.

b) Dove sono ___________ chiavi?

c) ____________ studenti d’ italiano sono molti.

14
d) Quanti sono ___________ ragazzi?

e) Questo è ____________ libro di Anna?

f) A me piace __________ sport.

g) È questo ____________ autobus per il centro?

3.5. Pronomi personali

In funzione di soggetto

1ª p. singolare io

2ª p. singolare tu

3ª p. sing. maschile lui / egli / Lei

3ª p. sing. femminile lei / ella / Lei

1ª p. plurale noi

2ª p. plurale voi

3ª p. plurale loro

Esercizio
Completate le seguenti frasi con i pronomi personali:

a) Sara è sul divano perché __________ è molto stanca.

b) Diego, mi dispiace, ma la verità è che ___________ non sai nulla.

c) Marco e Andrea giocano a pallacanestro, infatti ___________ sono molti alti!

d) Lucia, Ilaria: ___________ volete venire con me a teatro?

e) Giorgio, tu puoi fare quello che vuoi. ___________ andiamo al cinema.

f) ________ sono una persona allegra e solare.

15
3.6. I verbi essere e avere

I verbi essere e avere sono detti verbi ausiliari. Servono, infatti, a costruire i tempi
composti (verbo ausiliare + participio passato) di tutti gli altri verbi. Quindi dobbiamo
conoscerli bene:

★ Il verbo essere → Sarebbe i ser/estar spagnoli.

io sono
inglese
tu sei
spagnolo
lui, lei, Lei è portoghese
noi siamo
inglesi
voi siete spagnoli
loro sono portoghesi

★ Il verbo avere → Sarebbe il tener/haber spagnolo.

io ho
tu hai
26 anni
lui, lei, Lei ha un cane
noi abbiamo due cani
un libro
voi avete
otto libri
loro hanno

16
3.7. Vocabolario: i numeri

Cardinali 0-9 10-19 20-29 30-39 40-49


0 zero dieci venti trenta quaranta
1 uno undici ventuno trentuno quarantuno
2 due dodici ventidue trentadue quarantadue
3 tre tredici ventitre trentatre quarantatre
4 quattro quattordici ventiquattro trentaquattro quarantaquattro
5 cinque quindici venticinque trentacinque quarantacinque
6 sei sedici ventisei trentasei quarantasei
7 sette diciassette ventisette trentasette quarantasette
8 otto diciotto ventotto trentotto quarantotto
9 nove dicianove ventinove trentanove quarantanove

50 - cinquanta
60 - sessanta
70 - settanta
80 - ottanta
90 - novanta
100 - cento
200 - duecento
1000 - mille
2000 - duemila
10.000 - diecimila
100.000 - centomila
1.000.000 - un milione

17
I numeri ordinali:

1 - primo
2 - secondo
3 - terzo
4 - quarto
5 - quinto
6 - sesto
7 - settimo
8 - ottavo
9 - nono
10 - decimo -esimo si aggiunge al numerale
11 - undicesimo cardinale a partire dal 11, eliminando
12 - dodicesimo l’ultima vocale.
13 - tredicesimo
14 - quattordicesimo
20 - ventesimo
21 - ventunesimo
22 - ventiduesimo
23 - ventitreesimo
30 - trentesimo
40 - quarantesimo
50 - cinquantesimo
60 - sessantesimo
70 - settantesimo
80 - ottantesimo
90 - novantesimo
100 - centesimo
1000 - millesimo

18
4. CI SALUTIAMO E CI PRESENTIAMO

4.1. Un nuovo lavoro

Dialogo 1: Leggete il seguente dialogo e rispondete alle domande:

Anna: Pronto?
Chiara: Ciao Anna, sono Chiara!
Anna: Ciao, Chiara! Come stai?
Chiara: Benissimo, e tu?
Anna: Bene. E Fausto come sta?
Chiara: Bene, ha trovato un nuovo lavoro e adesso viviamo insieme.
Anna: Ma che notizia!
Chiara: Sì, ma in realtà ho un'altra notizia da darti…
Anna: Cioè?
Chiara: Ci sposiamo!
Anna: Wow! Sei contenta?
Chiara: Certo, molto.
Anna: E quando vi sposate?
Chiara: L’anno prossimo in primavera.
Anna: Scusa la domanda, ma non siete troppo giovani? Quanti anni avete?
Chiara: Fausto ha 23 anni ed io ne ho 22. Siamo giovani ma siamo sicuri di voler
sposarci!
Anna: Brava, Chiara, allora sono contenta per voi!

a) Con chi abita Chiara?

b) Qual’è la bella notizia di Chiara?

c) Quanti anni ha Chiara? E Fausto?

4.2. Il presente indicativo

In italiano, i verbi appartengono a una delle tre coniugazioni a seconda della loro
terminazione: -are, -ere, -ire.

- -are → lavorare (trabajar), mangiare (comer), sognare (soñar), camminare

(caminar), amare (amar), ascoltare (escuchar), salutare (saludar), ecc.

19
- -ere → chiedere (preguntar), chiudere (cerrar), correre (correr), ridere (reír),

scendere (bajar), vendere (vender), scrivere (escribir), leggere (leer), ecc.

- -ire → salire (subir), uscire (salir de un sitio), offrire (ofrecer), dormire (dormir),

aprire (abrir), finire (terminar/acabar), partire (salir/partir), ecc.

Il presente indicativo
1ª coniugazione -are 2ª coniugazione -ere 3ª coniugazione -ire

lavorare leggere partire finire


io lavoro leggo parto finisco
tu lavori leggi parti finisci
lui
lavora legge parte finisce
lei
Lei
noi lavoriamo leggiamo partiamo finiamo
voi lavorate leggete partite finite
loro lavorano leggono partono finiscono

Esercizio
Rispondete alle domande secondo l’esempio: Con chi lavora Andrea? (con Paula)
→ Andrea lavora con Paula.

a) Quando partite per Bologna? (domani).


b) Cosa leggono Lucia e Ilaria? (un libro).
c) Quando parti? (oggi)
d) Dove lavora Noelia? (in pasticceria).

20
4.3. L’articolo indeterminativo

Maschile Femminile
un libro una donna
italiano finestra
uno zaino un’ analisi
spagnolo imperatrice

Esercizio
Completate il testo con l’articolo indeterminativo:

Oggi è _____ giornata importante perché vado a cena dal mio ragazzo e conoscerò i suoi
amici d’infanzia. Parla così tanto di loro che ormai so tutto: Per primo c’è Francesco, ____
ragazzo ossessionato dallo sport che studia Scienze Politiche. Laura e Lara sono gemelle
ma non si assomigliano nei caratteri: Laura è _____ ragazza molto timida e taciturna,
mentre Lara è ____ pappagallo e non tace mai. Infine, c’è Simone, ____ studente di Belle Arti
molto solare che vuole lavorare disegnando fumetti. Non vedo l’ora di conoscerli!

4.4. Il partitivo(I)

Si forma unendo la preposizione di e gli articoli determinativi. Si usa per indicare una
parte del totale oppure una quantità indeterminata di qualcosa.

il lo la i gli le l’
di del dello della dei degli delle dell’

21
Alcuni esempi:

I nonni hanno comprato dei regali per Natale


Un regalo → dei regali (alcuni → Los abuelos han comprado unos/algunos
regali) regalos para Navidad
Siamo andati in vacanza con degli amici. →
Un amico → degli amici (alcuni Hemos ido de vacaciones con unos/algunos
amici) amigos.
Maria, ti hanno chiamato delle ragazze e hanno
Una ragazza → delle ragazze chiesto di te → María, te han llamado
(alcune ragazze) unas/algunas chicas y han preguntado por ti.
Anche con nomi non numerabili Vado a comprare del latte → Voy a comprar
→ del latte (un poco de) leche.

Esercizio
Mettete le frasi al plurale, usando il partitivo, secondo il modello:

a) Spedisco una lettera. → Spediamo delle lettere.

b) Ho un amico portoghese.

c) Porta un vestito giallo.

d) Esce spesso con una ragazza italiana.

e) Viene a cena una persona importante.

22
4.5. Dove è la stazione?

Dialogo 2: Leggete il seguente dialogo e rispondete alle domande:

José: Scusa, per andare in stazione?


Ilaria: Devi prendere il tram e poi, scendere all’ultima fermata e prendere la
metro. Due fermate dopo sei in stazione.
José: Grazie, sono qui da tre giorni e ancora mi perdo un po’.
Ilaria: Prego! Dopo solo tre giorni è normale. Di dove sei?
José: Sono di Siviglia, in Spagna.
Ilaria: Ah, ma sei spagnolo! Complimenti per il tuo italiano, sembri madrelingua!
José: Grazie, lo studio da sei anni.
Ilaria: Lo parli proprio bene. Comunque, io sono Ilaria.
José: Piacere, io mi chiamo José.
Ilaria: Piacere, José. E cosa fai qui?
José: Lavoro qui come assistente di direzione.
Ilaria: Bravo, io sto ancora studiando. Senti, io devo andare perché ho lezione.
Abiti qui vicino?
José: Sì, in piazza Bologna.
Ilaria: Anch’io! Ci vediamo in giro allora.
José: Certo! Ciao, e buona lezione!
Ilaria: Ciao, buona giornata!

a) È italiano José?

b) Cosa fa in Italia?

c) Dove abita?

Stazione Roma Termini, Roma, (Lazio).

23
4.6. Vocabolario per salutare.

- Ciao! → Si usa quando incontriamo una persona e quando andiamo via.


- Pronto! → Salutare in una conversazione telefonica.
- Salve! → Si usa in una situazione semi-formale e si usa solo quando
incontriamo una persona.
- Buongiorno! → Si usa quando incontriamo una persona in una situazione
formale.
- Buona giornata! → Si usa quando andiamo via, in una situazione sia formale
che informale.
- Buon pomeriggio! → Si usa quando andiamo via, in una situazione sia formale
che informale.
- Buona sera! → Si usa quando incontriamo una persona in una situazione
formale.
- Buona serata! → Si usa quando andiamo via.
- Buona notte! → Si usa quando si va a dormire.
- Arrivederci! → Si usa solo quando si va via.
- ArriverderLa! → Si usa in una situazione formale quando si va via.

Le parti del giorno:

24
I giorni della settimana:

Lunedì Lunes
Martedì Martes
Mercoledì Miércoles
Giovedì Jueves
Venerdì Viernes
Sabato Sábado
Domenica Domingo

Notate!
lunedì = lunedì prossimo il lunedì = ogni lunedì

4.7. Vocabolario: aggettivi qualificativi.

L’aspetto:
➔ È… / non è molto.... ➔ Ha i capelli…

- Alto → Alto - Corti → Cortos


- Basso → Bajo - Lunghi → Largos
- Giovane →Joven - Biondi → Rubios (è biondo/a)
- Vecchio/anziano → Viejo, - Neri → Negros, morenos (è
anciano moro)
- Brutto → Feo - Castani → Castaños
- Bello → Bonito - Rossi → Rojos, pelirrojo (è
- Carino → Bello, bonito, rosso/a)
simpático - Riccioli → Rizado
- Magro → Delgado - Crespi → Encrespados
- Grasso → Gordo - Lisci → Lisos
- Piccolo → Pequeño - Grigi → Grises
- Grande → Grande

25
➔ Ha gli occhi:

- Azzurri → Azules
- Castani → Marrones
- Neri → Neros
- Verdi → Verdes
- Grigi → Grises

Il carattere:
➔ È… / sembra…
- Egoista → Egoísta
- Simpatico → Simpático
- Divertente → Divertido
- Antipatico → Antipático
- Noioso → Aburrido
- Allegro → Alegre
- Intelligente → Inteligente
- Gioviale → Jovial
- Sveglio → Espabilado,
- Solare → Optimista
despierto
- Triste → Triste
- Furbo → Inteligente en el
- Scortese → Descortés
sentido de avispado
- Gentile → Cortés, amable
- Tonto → Tonto
- Timido → Tímido
- Stupido → Estúpido
- Sicuro → Seguro
- Affascinante → Fascinante
- Altruista → Altruista

26
4.8. Conosciamo l’Italia.

Esercizio
Osservate la cartina dell’Italia:

- Quante regioni ha l’Italia?


- Come si chiamano le isole dell’Italia?

27
5. TEMPO LIBERO

5.1. Intervista a Gennaro Gattuso

Intervistatore: Ciao Gennaro, sappiamo molto della tua carriera professionale, ma


poco della tua vita privata. Cosa fai nel tuo tempo libero?

Gennaro: Come sai, sono l’allenatore del A.C. Milan, quindi non ho molto
tempo libero. Spesso rimango a casa per riposare e guardare la tv.
Ma quando posso mi piace fare sport, soprattutto giocare a calcio
con i miei amici. Spesso dopo aver giocato facciamo un bel pranzo.

Intervistatore: Immagino che sei il giocatore migliore!

Gennaro: Certo! Per quello a volte i miei amici non vogliono giocare con me.
Quando non giochiamo a calcio prendiamo la macchina e andiamo
al mare a rilassarci.

Intervistatore: E il fine settimana, cosa fai?

Gennaro: Se i miei amici oppure la mia famiglia non vengono da me vado a


Firenze per visitare la città e mangiare una buona pizza. Vi consiglio
a tutti di visitare Firenze, è bellissima, davvero! Andate a Firenze a
fare una bella gita!

Rispondete alle domande:

a) Cosa fa di solito Gennaro quando rimane a casa?

b) Cosa fanno Gennaro e i suoi amici quando non vogliono giocare a calcio?

c) Cosa fa Gennaro quando visita Firenze?

Gennaro Gattuso.

28
5.2. Presente indicativo (verbi irregolari)

Presente indicativo
ANDARE (Ir) FARE (Hacer)
io vado faccio
tu vai fai
lui, lei, Lei va fa
noi, andiamo facciamo
voi andate fate
loro vanno fanno

Esercizio
Completate la tabella:

Presente indicativo
Sapere (saber) Stare (estar)
io so sto
tu ______ ______
lui, lei, Lei sa sta
noi, sappiamo stiamo
voi _________ state
loro sanno _______
Uscire (salir) Dire (decir)
io esco _________
tu esci dici
lui, lei, Lei _______ dice
noi, usciamo _________
voi uscite dite
loro _______ dicono
Chiedere (preguntar) Mangiare (comer)
io chiedo mangio
tu ________ mangi
lui, lei, Lei chiede ________
noi chiediamo mangiamo
voi _________ mangiate
loro __________ ___________

29
5.3. I verbi modali

I verbi modali (detti anche servili) sono verbi che precisano la relazione tra il soggetto
e il verbo che li segue. Normalmente non vanno da soli ma con un altro verbo
all’infinito.

I verbi modali sono dovere, potere, volere:

Potere → Poder
Posso venire con voi al cinema?
Puoi prestarmi il tuo telefono?
Può darmi un sacchetto, per favore?
Possiamo andare in Francia il prossimo anno?
Potete portare il vino?
Loro non possono mangiare cose con glutine.
Volere → Querer (no confundir con volare)
Non voglio camminare più, sono stanca.
Vuoi lavorare nel ristorante di Nino?
Lucas vuole imparare l’italiano.
Vogliamo comprare un divano nuovo.
Volete avere dei figli?
I genitori della mia ragazza vogliono conoscere i miei.
Dovere → Deber, tener que (ha de …)
Devo finire questa traduzione prima delle cinque.
Per superare l’esame devi studiare molto.
Giacomo deve cercare un nuovo lavoro.
Dobbiamo rifare i letti e sistemare tutto prima di lasciare l’appartamento.
Dovete fare attenzione quando attraversate la strada.
I genitori devono parlare con i professori dei loro figli.

30
5.4. Dove abiti?

Dialogo 3: Leggete il seguente dialogo e rispondete alle domande:

Federica: Ciao, Giorgio, come va?


Giorgio: Bene, bene, grazie, e tu come stai?
Federica: Anch´’io sto bene, un po’ impegnato perché sabato prossimo facciamo a
casa mia la festa di compleanno di mio fratello. Vuoi venire?
Giorgio: Certo! Ancora abitate in via Monsignor Bologna?
Federica: No! Adesso abito da sola, ho affittato un’appartamento vicino al Cinema
Lumière, in centro.
Giorgio: Davvero? È bellissima quella zona. E com’è l’appartamento?
Federica: È un appartamento al primo piano, comodo e luminoso con molte finestre
che si affacciano sulla piazza.
Giorgio: Suona abbastanza bene, il mio appartamento è piccolo, buio e antico:
camera da letto, cucina e bagno. Pago 450€ di affitto.
Federica: Io pago di più, però ho due camere da letto, cucina integrata nel soggiorno
due bagni e un terrazzo all’ultimo piano che è grande quanto l’intero
appartamento. È perfetto per fare delle feste. Ti aspettiamo allora?
Giorgio: Certo! Ci vediamo sabato sera!!

a) Dove abita Federica?

b) Com’è il suo appartamento?

c) Cosa fanno sabato sera da Federica?

31
5.5. Vocabolario: la casa.

la casa la casa
l'appartamento el apartamento/piso
la stanza la habitación
l'attico el ático
il bagno el baño
il balcone el balcón
la camera da letto el dormitorio
il camino la chimenea
il campanello el timbre
la cantina la bodega
la cucina la cocina
la finestra la ventana
il garage el garaje
la porta la puerta

32
la sala da pranzo el comedor
il salotto/ il soggiorno/ il salone el salón
la scalinata la escalera
lo studio el estudio
il tetto/ il soffitto el techo
il terrazzo la terraza

5.6. Le preposizioni.

in Francia, Spagna, Toscana, Andalusia, discoteca,


farmacia, treno, macchina

Vado a Londra, Milano, Madrid (città), casa, letto, scuola, una


(sono) festa, studiare, fare shopping, piedi

al cinema, bar, , terzo piano, mare

da un amico, Sonia, il dentista, l’avvocato


in Italia, Inghilterra, aereo, treno, macchina

Vengo a Barcellona, casa, teatro

da Napoli, Pietro, solo, i tuoi (genitori)


da Palermo, Venezia (dalla Spagna, dall’Italia)

Parto per Barcellona, gli Stati Uniti, il Brasile

in macchina, autobus, maggio, treno

33
Esercizio
Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Dove va Luigi? (dentista) → Luigi va dal dentista.

b) Dove vanno i tuoi genitori? (farmacia)

c) Come vai a Siviglia? (aereo)

d) Dove va Lucia? (centro)

e) Dove deve andare Luca il prossimo sabato? (Parigi)

5.7. Che ora è? / Che ore sono?

È l’una…
Sono le due/le cinque/le dieci…

12:00 h.→ Mezzogiorno 24:00 h. → Mezzanotte

34
6. COMUNICARE INFORMAZIONE

6.1. Le preposizioni articolate

Preposizione a (la a española)


a + il = al a + i = ai
a + la = alla a + le = alle
a + lo = allo a + gli = agli
a + l’ = all’

Preposizione in (el en español)


in + il = nel in + i = nei
in + la = nella in + le = nelle
in + lo = nello in + gli = negli
in + l’ = nell’

Preposizione di (el de español, que especifica algo / posesión)


di + il = del di + i = dei
di + la = della di + le = delle
di + lo = dello di + gli = degli
di + l’ = dell’

Preposizione da (el de español, para indicar de dónde viene)


da + il = dal da + i = dai
da + la = dalla da + le = dalle
da + lo = dallo da + gli = dagli
da + l’ = dall’

Preposizione su (el sobre español)]


su + il = sul su + i = sui
su + la = sulla su + le = sulle
su + lo = sullo su + gli = sugli
su + l’ = sull’

35
Preposizioni che non si articolano
Con → Vengo con il cugino di Laura (nel parlato si può dire “col”).
Per → Ho preparato un pranzo per gli amici.
Tra/fra (el entre español) → Hanno lo stesso significato, ma si preferisce usare uno
invece dell’altro per non ripetere suoni: “Non dovete litigare tra fratelli”, meglio
di “Non dovete litigare fra fratelli”.

il lo la i gli le
de del dello della dei degli delle
a al allo alla ai agli alle
da dal dallo dalla dai dagli dalle
in nel nello nella nei negli nelle
su sul sullo sulla sui sugli sulle

6.2. Preposizioni quando parliamo di cose generiche e particolari

in Portogallo nel sud del Portogallo

in biblioteca nella biblioteca della università

a teatro (e in particolare) al teatro Quintero


va va
in macchina nella macchina di Marco

in treno con il (col) treno delle 10

6.3. Il partitivo (II)

Ricordate quello che abbiamo visto nel punto 4.4.:

I nonni hanno comprato dei regali per Natale


Un regalo → dei regali (alcuni → Los abuelos han comprado unos/algunos
regali) regalos para Navidad
Siamo andati in vacanza con degli amici. →
Un amico → degli amici (alcuni Hemos ido de vacaciones con unos/algunos
amici) amigos.

36
Maria, ti hanno chiamato delle ragazze e hanno
Una ragazza → delle ragazze chiesto di te → María, te han llamado
(alcune ragazze) unas/algunas chicas y han preguntado por ti.
Anche con nomi non numerabili Vado a comprare del latte → Voy a comprar
→ del latte (un poco de) leche.

6.4. Preposizioni di luogo


- Davanti → Delante - Attraverso → A través de

- Dietro → Detrás - A destra di → A la derecha de

- Intorno → Alrededor de - A sinistra di → A la izquierda de

- Sopra → Encima (sin contacto - Accanto a → Al lado de

físico) - Al centro → En el centro

- Su → Encima (con contacto - All’angolo → En una esquina

físico) - Lungo → Durante

- In → En - Lontano → Lejos

- Fuori da → Fuera de - Lassù → Allí arriba

- Dentro → Dentro - Laggiù → Allí abajo

- Vicino → Cerca - Prima → Antes

- Tra / Fra → Entre - Dopo → Después

- Sotto → Debajo - In cima → En la cúspide

37
Esercizio
Osservate la foto e scegliete le parole giuste per ogni frase:

a) La bicicletta è alla sinistra / alla destra della sedia gialla.


b) Il divano bianco è davanti / dietro il tavolino.
c) La TV è sopra / sul cassetto marrone.
d) I quadri sono sulla / intorno alla parete.
e) Lo sgabello (banqueta) è sotto il / accanto al tavolo dalla destra.

6.5. Uso di c’è e ci sono

Sarebbe l'espressione in spagnolo hay (está in alcune situazioni), ma si fa la differenza


se l’oggetto di cui parliamo è:

- Singolare → C’è

- Cosa c’è nel cassetto? - C’è un libro di Moravia.

- ¿Qué hay en el cajón? - Hay un libro de Moravia.


- Dov’è la professoressa? - Non c’è.
- ¿Dónde está la profesora? – No está.

- Plurale → Ci sono

- Cosa c’è nel cassetto? - Ci sono due libri di Moravia.

- ¿Qué hay en el cajón? – Hay dos libros de Moravia.


- Ci sono dieci persone nel ristorante.
- Hay diez personas en el restaurante.

38
Inoltre, è possibilie utilizzare questa formula anche nell’imperfetto quando si parla
del passato. Si fa la stessa differenza se l’oggetto di cui parliamo è:

- Singolare → C’era

- Ieri non c’era Andrea nella biblioteca → Ayer no estaba Andrea en la


biblioteca.
- C’èra una volta… → Había una vez… (uso literario, principalmente en
cuentos)

- Plurale → C’erano

- Trent’anni fa, non c’erano i cellulari → Hace treinta años, no había


teléfonos móviles.
- Sabato scorso I miei amici non c’erano nel bar quando sono andato a
vedere → El sábado pasado mis amigos no estaban en el bar cuando
fui a ver.

Esercizio
Completate le seguenti frasi con: c’è, ci sono, c’era, c'erano.

a) A Roma ___________ tantissimi monumenti: il Colosseo, l’Arco di Tito, la


Cappella Sistina, il Castel Sant’Angelo, ecc.
b) Allo stadio con Piero ____________ anche Roberto.
c) Ieri in ospedale ____________ una fila lunghissima.
d) Il mese scorso ho visto che ________ dei cinghiali che attraversavano la strada.

6.6.I possessivi

Il mio giardino è molto grande.


Candela è la mia ragazza.
io
I miei nonni abitano a Genova.
Tutte le mie amiche sono sposate.
Il tuo cane puzza.
Paula, oggi andiamo a casa tua, vero?
tu
I tuoi genitori sono simpaticissimi.
Le tue finestre sono sempre pulite.
Lui è Santiago, suo fratello ha vinto il Grande Fratello.
Se vedi la casa di Maria perdi la testa, la sua piscina è meravigliosa!
lui / lei
Susanna è bellisima, infatti anche i suoi genitori sono belli.

39
Patrizia è intelligente. Anche le sue amiche mi sembrano intelligenti.
Signora Contessa, ha trovato il Suo cappello?
La Sua casa di Romaè molto centrica.
Lei
Signora Contessa, i Suoi figli sono molto educati.
Le Sue chiacchiere sono molto interessanti.
Il nostro amico è quello biondo con i baffi.
La nostra coinquilina è cinese
noi
I nostri figli sanno parlare inglese e tedesco.
Le nostre figlie sanno suonare il pianoforte.
Marco, Lara, quanti anni ha il vostro gatto?
La vostra stanza matrimoniale è troppo piccola.
voi
I vostri amici sono in ritardo.
Marco, Lara, le vostre figlie sono meravigliose.
Lucia e Susanna sono brave dipingere, i loro quadri si vendono molto.
Devi vedere la loro macchina, è decappottabile.
loro
Ti ricordi Maria e Andrea? I loro figli vanno a scuola con i nostri.
Le loro pizze sono famose in tutta Napoli.

Esercizio
Costruite frasi secondo il modello:

a) Avete degli amici progetti (spagnoli) → So che i vostri amici sono spagnoli.

b) Abbiamo un gatto (molto pigro).

c) Laura e Mario hanno un agriturismo (in Molise).

d) Martina ha due cugine (belle).

e) Ho due zaini (grandi).

40
6.7. Vocabolario: i mesi, le stagioni, i colori

➢ I colori
Arancione → Naranja Marrone → Marrón
Argento → Plateado Nero → Negro
Avorio → Marfileño Prugna → Morado
Azzurro/Blu → Azul claro/fuerte Rosa → Rosa
Bianco → Blanco Rosso → Rojo
Celeste → Celeste Turchese → Turquesa
Giallo → Amarillo Verde → Verde
Grigio → Gris Viola → Violeta

Arcobaleno → Arcoíris

41
➢ I mesi e le stagioni

SETTEMBRE DICEMBRE
OTTOBRE GENNAIO
NOVEMBRE FEBBRAIO

MARZO GIUGNO
APRILE LUGLIO
MAGGIO AGOSTO

42
7. IL PASSATO PROSSIMO

7.1. Come hai passato il fine settimana?

Ascoltate la canzone Bella ciao nel link che troverete a continuazione e leggete con
attenzione il pezzo iniziale:

Cerca sul web:


Stamattina mi sono svegliato
o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao https://www.youtube.com/w
atch?v=4CI3lhyNKfo&t=16
stamattina mi sono svegliato s
e ho trovato l'invasor

7.2. Il passato prossimo

Osservate le frasi evidenziate del tezto della canzone:

- mi sono svegliato.

- Ho trovato

In queste frasi si usa il passato prossimo, che è un tempo verbale che indica fatti che

continuano ad avere un’influenza di qualche tipo sul presente.

★ Sarebbe il pretérito perfecto simple/compuesto dello spagnolo

La differenza con lo spagnolo è che in italiano si forma con il presente degli ausiliari

avere oppure essere (a seconda del verbo principale), mentre in spagnolo si usa

sempre l’ausiliare avere (haber). Quindi dobbiamo sapere quando usare un verbo e

quando l’altro.

PASSATO PROSSIMO
mangiare - mangiato
presente di avere o essere + participio passato bere - bevuto
salire - salito

43
AVERE

Ausiliare avere + participio passato


ho parlato con Gina

hai mangiato pasta in Italia?


ha ricevuto la cartolina
abbiamo venduto la nostra casa in montagna
avete pulito la stanza?
hanno capito tutto quello che ho detto

Esercizio
Costruite frasi secondo l’esempio:

a) Ieri (io - mangiare) la pasta → Ieri ho mangiato la pasta.


b) Voi (comprare) gli spaghetti?
c) Perché non (noi - pensare) di studiare di più?
d) Laura a chi (regalare) i tuoi vestiti?
e) La settimana scorsa Martina (vendere) la sua macchina.
f) Marco e Lara (dormire) bene in quel albergo.

ESSERE

Ausiliare essere + participio passato


sono andato/a in macchina

sei tornato/a prima di me.


è entrato/a presto a lavorare.
siamo partiti/e una settimana fa.
siete usciti/e ieri?
sono saliti/e al settimo piano per vedere la città.

Osservate:

- Concordanza del genero → Con l’ausiliare essere si fa differenza a seconda


del genero (o - a / i - e), mentre che con il verbo avere no si fa tale differenza.
- Non è una regola generale, ma l’ausiliare essere si usa per verbi di movimento,
intransitivi e riflessivi.

44
Esercizio
Costruite frasi secondo l’esempio:

a) (Io - arrivare) cinque minuti prima di te → Io sono arrivato cinque minuti prima
di te.
b) Pilar (partire) due ore fa.
c) Loro (ritornare) dalla Germania e adesso sono in pensione.
d) L’estate scorsa (noi - stare) in Venezia.
e) Quando è che (tu - entrare) a casa?
f) Federica, Emma, a che ora (tornare) questa sera?

7.3. Essere o avere?

Ausiliare con il verbo essere:

➢ Molti verbi di movimento: andare, venire, partire, tornare, entrare, uscire,


ritornare, rientrare, ecc.
➢ Molti verbi di stato in luogo: stare, rimanere, restare, ecc.
➢ Alcuni verbi intransitivi (che non hanno un oggetto): essere, succedere, morire,
nascere, piacere, costare, sembrare, servire, diventare, durare, ecc.
➢ I verbi riflessivi: alzarsi, svegliarsi, lavarsi, ecc.

Pronome riflessivo + ausiliare essere + participio passato

Mi sono sevegliato/a alle sette

Ti sei alzato/a con la febbre?


Si è lavato/a le mani con l’acqua
fredda
Ci siamo travestiti/e da Babbo Natale
Vi siete conosciuti/e a Praga
Si sono trasferiti/e al nord

Ausiliare con il verbo avere:

➢ I verbi transitivi (che hanno un oggetto): chiamare (qualcuno), mangiare


(qualcosa), dire (qualcosa), ecc.
➢ Alcuni verbi intransitivi: dormire, piangere, camminare, lavorare, ridere, ecc.

45
Ausiliare con il verbo essere e avere:

➢ Cambiare: Lara ha cambiato stanza / Lara è cambiata dopo il viaggio.


➢ Finire: Ho finito di studiare / La lezione è finita un’ora fa.
➢ Altri verbi: passare, scendere, salire, cominciare, correre, ecc.

7.3. Participi passati irregolari.

Abbiamo visto che il participio passato può essere regolare:

- mangiare → mangiato
- bere → bevuto
- salire → salito

Però ci sono anche altri verbi dove non si segue questa regola, sono gli irregolari.
Alcuni esempi sono:

- Accendere: (ha) acceso - Piangere (ha) pianto


- Ammettere: (ha) ammesso - Prendere (ha) presso
- Aprire: (ha) aperto - Promettere (ha) promesso
- Bere: (ha) bevuto - Proporre (ha) proposto
- Chiedere: (ha) chiesto - Ridere (ha) riso
- Conoscere: (ha) conosciuto - Risolvere (ha) risolto
- Correggere: (ha) corretto - Rispondere (ha) risposto
- Dire: (ha) detto - Scegliere (ha) scelto
- Dividere (ha) diviso - Scendere (ha) sceso
- Esistere (è) esistito - Scrivere (ha) scritto
- Essere/stato (è) stato - Spendere (ha) speso
- Fare (ha) fatto - Spegnere (ha) spento
- Leggere (ha) letto - Spingere (ha) spinto
- Morire (è) morto - Uccidere (ha) ucciso
- Nascere (è) nato - Vedere (ha) visto/veduto
- Offire (ha) offerto - Venire (è) venuto
- Perdere (ha) perso/perduto - Vincere (ha) vinto
- Piacere (è) piaciuto - Vivere (è/ha) vissuto

46
Esercizio
Costruite frase secondo il modello:

a) Sono arrivato in ritardo perché (perdere) il treno. → Sono arrivato in ritardo


perché ho perso il treno.
b) Pilar e Laura (soffrire) molto per la partita.
c) In quale fermata (voi - scendere) ieri per arrivare in centro?
d) Chiara è molto fortunata, (vincere) 10 milione di euro al lotto.
e) Voi dove (conoscere) la signora Valenti?
f) Javier (dire) una bugia alla sua ragazza.

7.4. I verbi modali al passato prossimo.

Dovere, potre, volere:

Ieri sono dovuto partire presto.


Stamattina ho dovuto fare colazione in fretta.
Purtroppo, non sono potuto andare dal dottore.
Con quel rumore non ho potuto dormire.
Ilaria è voluta venire da sola.
Non ha voluto continuare quel lavoro.

Esercizio
Completate le frasi secondo il modello:

a) Enrico (potere partire) con la macchina perché è guasta → Enrico non è potuto
partire con la macchina perché è guasta.
b) Io non (volere comprare) una casa in montagna, mi piace di più il mare.
c) Mi dispiace che Marco non vi è potuto accompagnare, alle fine (dovere
tornare) da sole.
d) Laura (volere continuare) a ballare anche dopo mezzanotte.
e) Signor Rossi, come (potere affrontare) una situazione così?

47
7.5. La storia del “Bella ciao”

Bella ciao, origine e significato della canzone

Bologna, 25 aprile 2019 - "Bella ciao" è 'la' canzone dell’antifascismo e della Resistenza.
Qualunque sia la sua origine – poi ne parleremo – si tratta di una canzone di lotta non solo
in Italia, ma nel mondo. Esistono versioni in arabo e cinese. Il ritmo è molto 'pop' ed è
impossibile scordarsela. Tanto che, rispetto a molte altre musiche partigiane, oggi viene
cantata o fischiettata nelle più svariate occasioni politiche e culturali.

Sull’origine di Bella Ciao si è molto dibattuto. In un primo momento si pensava a una diretta
emanazione dei canti delle mondine, ma uno studioso tra i più attenti dei movimenti
sociopolitici, Cesare Bermani, ha dimostrato che l’origine è un’altra. Si tratta del canto "Il
Fior di Tomba" con il "Ciao" ripetuto che deriva da una canzone infantile assai diffusa nelle
regioni del Nord Italia. Alcuni studiosi la ricollegano addirittura a una ballata francese del
Cinquecento.

Fatto sta che fischiettare "Bella Ciao" è


esercizio tipico di molti, non solo di
gente di sinistra. Ed è anche un motivo
utilizzato da grandi artisti o gruppi
musicali. Probabilmente la più famosa
è la riproposizione dei Modena City
Ramblers, osannata in piazza San
Giovanni ogni Primo Maggio, dai toni
volutamente aggressivi e rock così
come la versione di Manu Chao o quella popolar-gitana di Goran Bregovic. Ma la parte del
leone la giocano i gruppi ska che, spesso, suonano nei centri sociali con versioni molto
ballabili. Non mancano anche fenomeni cinematografici che evocano Bella Ciao. A esempio,
in Spagna, dove in 'Casa di carta', popolarissima serie tv, fa da sottofondo nelle scene più
emozionanti. Insomma, al di là della Storia, Bella Ciao è un grande fenomeno popolare.

[Testo adatto da Quotidiano.net]

48
8. COSA VUOI FARE NELL ’ESTATE?

8.1. Il prossimo viaggio.

Dialogo 4: Leggete il seguente dialogo e rispondete alle domande:

Laura: Ciao Irene, ti stavo cercando.


Irene: Ah, sì? Perché?
Laura: Perché ho pensato di fare un piccolo viaggio a maggio, e se vuoi puoi venire
con me. Voglio andare a Firenze.
Irene: Che bella idea! Cosa hai pensato di visitare e quando?
Laura: Allora, ho già pianificato tutto: Partiremo il 26 maggio in treno e arriveremo
a Firenze che sarà ancora mattina. Visiteremo la città e faremo un po’ di
shopping. Ci sono tanti negozi carini a Firenze!
Irene: Ma io mi annoio a fare shopping!
Laura: Davvero? Allora, andrò io a fare shopping mentre tu puoi visitare altri
luoghi. Avrai tempo di visitare altre città come Prato, mi hanno detto che il
26 maggio faranno un mercatino di cose antiche in Piazza Mercatale. A
Prato abita la mia amica Chiara, se vuoi la chiamerò e potrete visitare il
mercatino insieme.
Irene: Certo! E poi quando ci vediamo di nuovo?
Laura: Voi tornerete con il treno delle 21:00 e così ci vedremo tutte per cenare alle
22:00. Finalmente alle 23:30 ritorneremo a casa.
Irene: Ottima idea, ci sono!

a) Che città visiteranno Irene e Laura il 26 maggio?

b) Come faranno il viaggio?

c) Con chi visiterà Irene il mercatino di Piazza Mercatale?

d) Quando torneranno Irene e Laura a casa?

49
8.2. Il futuro semplice.

FUTURO SEMPLICE verbi regolari


Visitare Temere Salire

io visiterò temerò salirò


tu visiterai temerai salirai
lui,lei, Lei visiterà temerà salirà
noi visiteremo temeremo saliremo
voi visiterete temerete salirete
loro visiteranno temeranno saliranno

FUTURO SEMPLICE verbi irregolari


Essere Avere Fare

io sarò avrò farò


tu sarai avrai farai
lui,lei, Lei sarà avrà farà
noi saremo avremo faremo
voi sarete avrete farete
loro saranno avranno faranno

Altri verbi irregolari: stare → starò, dare → darò, andare → andrò, potere → potrò,
volere → vorrò, venire → verrò, spiegare → spiegherò, pagare → pagherò …

8.3. Quando usare il futuro semplice?

A. Progetti:

- Il fine settimana andrò al mare con Giorgio.

B. Promesse:

- Domenica pulirò la mia stanza, giuro!

C. Ipotesi:

- Quanti anni ha Gino? - Non lo so di sicuro, avrà una trentina d’anni.

50
D. Previsioni:

- Secondo me, questo corso mi aiuterà molto per trovare un buon lavoro.

E. Periodo ipotetico (condizionale):

- Se comincia a piovere, si bagneranno tutti i vestiti stesi nel balcone.

Esercizio
Completate le frasi secondo l’esempio:

a) A che ora (voi - uscire) del lavoro? → A che ora uscirete del lavoro?

b) Quanto sembra giovane! Non (avere) più di ventidue anni.

c) - Babbo, da grandi (noi - diventare) dei famosi calciatori! - Sono sicuro, cari

miei.

d) Se la mia fidanzata mi dice di sposarci (io - lasciare) il lavoro per andare da lei.

e) Alberto, quando (imparare) a guidare la macchina?

f) Laura ha promesso che (smettere) di fumare sigarette il prossimo anno.

8.4. Il futuro composto.

Il futuro composto (o futuro anteriore) si usa per:

➢ Esprimere due azioni al futuro, in cui una accade dopo l’altra → Quando avrò
finito di mangiare, pulirò i piatti.

➢ Esprimere un’ipotesi o un dubbio → Laura partirà non appena sarà uscita di


lavorare.

Verbo essere Verbo avere


(io) sarò stato/a (io) avrò avuto
(tu) sarai stato/a (tu) avrai avuto
(lui/lei) sarà stato/a (lui/lei) avrà avuto
(noi) saremo stati/e (noi) avremo avuto
(voi) sarete stati/e (voi) avrete avuto
(loro) saranno stati/e (loro) avranno avuto

51
Esercizio
Completate le frasi secondo l’esempio:

a) Quando andremo al cinema a vedere il nuovo film della Marvel? (quando /

leggere il fumetto) → Andremo al cinema a vedere il nuovo film della Marvel

quando avrò letto il fumetto.

b) Quando mi manderai una cartolina di Roma? (appena / arrivare in albergo)

c) A che ora andremo a mangiare? (dopo che / io / pettinarsi

d) Arriveremo in tempo di vedere lo spettacolo? (No/ dopo che / cominciare)

8.5. Vocabolario: la famiglia

- Il marito → el marido - Il nipote → el sobrino / el nieto


- La moglie → la mujer - La nipote → la sobrina / la nieta
- Il padre → el padre - Il suocero → el suegro
- La madre → la madre - La suocera → la suegra
- Il babbo / il papà → el papá - La ragazza → la novia
- La mamma/ → la mamá - Il ragazzo → el novio
- I genitori → los padres - Il fidanzato → el prometido
- Il nonno → el abuelo - La fidanzata → la prometida
- La nonna → la abuela - Il genero → el yerno
- I nonni → los abuelos - La nuora → la nuera
- Il fratello → el hermano
- La sorella → la hermana
- La zia → la tía
- Lo zio → el tío
- Gli zii → los tíos
- Il figlio → el hijo
- La figlia → la hija
- Il cugino → el primo
- La cugina → la prima
- Il cognato → el cuñado
- La cognata → la cuñada

52
Nomi di parentela e possessivi

Singolare: senza articolo Plurale: con articolo

mio marito i miei genitori


mia moglie le mie sorelle
tuo padre i tuoi nonni
tua madre le tue zie
Ma
suo zio i suoi zii
sua cognata le sue cognate
nostro figlio i nostri figli
nostra sorella le nostre sorelle
vostro zio i vostri zii

Attenzione!

➢ I nomi molto familiare in singolare vanno con l’articolo → la nostra


mamma, il mio babbo, la mia sorellina, ecc.

➢ Loro → il loro zio, la loro madre, i loro nonni, le loro zie.

Esercizio
Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Con chi hai viaggiato a Bari? (sorelle) → Sono andato a Bari con le mie sorelle.

b) Da chi sei andato a cercare aiuto? (mamma)

c) A chi appartiene questa macchina, Nino? (fratello)

d) Per chi è questo regalo? (suocera)

e) Chi mi può prestare una bici?

(sorella)

Bari (Puglia).

53
9. ESPRIMERE I NOSTRI PENSIERI

9.1. Al ristorante

Dialogo 5: Leggete il seguente dialogo e rispondete alle domande:

Emma: Ho fame, Freddo, andiamo a mangiare qualcosa?


Freddo: È ancora presto per lo spuntino Come mai hai fame, non hai fatto colazione?
Emma: Ho preso soltanto un caffè.
Freddo: Ma non sai quello che dicono: “Fai colazione come un principe, pranza come
un borghese e cena come un mendicante"?
Emma: Io preferisco mangiare di più a cena.
Freddo: Va bene... comunque, perché non andiamo direttamente al ristorante se hai
così tanta fame? Mi hanno detto che da Gino fanno una buona pizza
margherita. Ti piace la pizza?
Emma: Mi piace molto la pizza, però mi piacciono di più gli spaghetti alla carbonara
con pepe, mi piacciono i piatti piccanti.
Freddo: A me, invece, piacciono i tortellini molto saporiti.
Emma: Ho una fame da lupi! Vorrei mangiare un bel antipasto.: Per primo,
spaghetti; per secondo, una bistecca alla fiorentina ben cotta. Per dolce
vorrei un tiramisù.
Freddo: Accidenti! Quanta fame! Io sono a posto con un primo e una buona insalata
di pomodori e cipolle come contorno.
Emma: Che fame! Dai, su, andiamoci.
Freddo: A voglia!

a) Cosa ha presso Emma per colazione?

b) Come vuole Emma la bistecca?

c) Che cosa vuole Freddo come contorno?

54
9.2. Mi piace mangiare!

Vorrei → Sarebbe in spagnolo me gustaría, quisiera

- Vorrei una pizza, Vorrei dei biscotti.


- Il verbo sempre in infinito: Vorrei mangiare una pizza, Vorrei comprare dei
biscotti.

Mi piace → Sarebbe me gusta

- Non confondere con mi dispiace (quello sarebbe il lo siento spagnolo).


- Per dirlo in negativo → Non mi piace.
- Il verbo sempre in infinito → Mi piace mangiare la pizza, Mi piace comprare
dei biscotti.
- Plurale → (non) mi piacciono.

Per fare un confronto

- Mi piace molto la carne → A me non piace.


- Mi piacciono le mele → A me, invece, piacciono le fragole.
- Ti piace il pesce? → Sì, ma perché a te non piace?
- Ti piacciono gli spaghetti? → A me un sacco, e a te?

9.3. Vocabolario: il ristorante


- Il ristorante → El restaurante - Il contorno → Los
- Il cibo → La comida (en acompañantes, la guarnición
general) - I dolci → Los postres
- La colazione → El desayuno - La bibita → La bebida
- Lo spuntino → Un tentempié - Il caffè → El café
- Il pranzo → La comida (la de - Il tè → El té
medio día) - Il conto → La cuenta
- La merenda → La merienda - Il cameriere → El camarero
- La cena → La cena - Il cuoco → El cocinero
- L’antipasto → El aperitivo (el - La mancia → La propina
picoteo) - Il tavolo → La mesa
- Il primo → El primero - La tovaglia → El mantel
- Il secondo → El segundo - Il piatto → El plato
- Il tovagliolo → La servilleta

55
- Il bicchiere → El vaso - Salato → Salado.
- La bottiglia → La botella - Cotta → Hecha.
- La forchetta → El tenedor - Al sangue/ poco cotta → Poco
- Il coltello → El cuchillo hecha.
- Il cucchiaio → La cuchara - Piccante → Picante.
- Il cucchiaino → La cucharilla - Il condimento per insalate → El
- La brocca di acqua → La jarra aliño.
de agua - Prenotare un tavolo → Reservar
- Il pane → El pan una mesa.
- L’acqua naturale → Agua - Ordinare → Pedir.
natural. - Pagare il conto → Pagar la
- L’acqua frizzante → Agua con cuenta.
gas. - Buon appetito! → ¡Buen
- A temperatura ambiente → Del provecho!
tiempo. - Ho una fame di lupi! → Tengo
- Fredda → Fría. mucha hambre.
- Calda → Caliente.

56
10. AL MERCATO

10.1. Finto o vero?

Completate il dialogo che segue con i verbi dati: mangiavamo, leggevo, credevo,
camminavo, seguivo, credevi, viveva, urlava, pensavo.

Giovanni: Ciao Raffaella, non sai cosa mi è successo ieri al parco!


Raffaella: Non ne ho idea. Raccontami.
Giovanni: Ieri _____________ nel mercato di S. Giorgio mentre ___________ un libro quando
all'improvviso ho visto Silvana.
Raffaella: Davvero? _____________ che lei ______________ in Cina.
Giovanni: Anch’io. Comunque, la ho seguito per salutarla ma mentre la ___________ lei
ha cominciato a urlare cose in cinese. Mentre _____________ cinque persone
sono uscite degli alberi, e hanno cominciato a combattere!
Raffaella: Senti, Giovanni, questo che mi racconti è molto strano. Non credo che sia
stato così. Prima ______________ che fosse reale, ma penso che mi stai
raccontando il film di Bruce Lee che abbiamo visto insieme l’altro ieri
mentre ______________ la pizza e te _______________ fosse reale.
Giovanni: Mmh… Forse hai ragione.

L’imperfetto

Questo tempo verbale si usa per indicare:

Il telefono squillava ininterrottamente.


Un'azione continuata nel Due anni fa andavo in palestra ogni tre giorni.
passato Prendevamo il treno ogni mattina alle 6:00.

Quando parlava, era sempre felice.

Un'azione passata
Mentre Luca studiava, Silvio guardava la tv.
contemporanea ad un'altra
Mentre mangiavo, leggevo il quotidiano/giornale.

57
Come si forma l’imperfetto.

Molti verbi hanno un imperfetto regolare, ma ci sono altri che sono irregolari.

Imperfetto verbi regolari


Mangiare Leggere Partire

mangiavo leggevo partivo


ha
mangiavi ascoltavo leggevi partivi
Mentre chiamato piangevo
mangiava la radio leggeva partiva
Mauro
mangiavamo leggevamo partivamo
mangiavate leggevate partivate
mangiavano leggevano partivano

Imperfetto verbi irregolari


Essere Dire Fare Bere

ero dicevo facevo bevevo


eri dicevi facevi bevevi
era diceva faceva beveva
eravamo dicevamo facevamo bevevamo
eravate dicevate facevate bevevate
erano dicevano facevano bevevano

I verbi modali:

- Dovere → Sono uscito di casa perché dovevo incontrare Lara.

- Potere → Dopo un giorno di lavoro, Marco poteva finalmente uscire.

- Volere → Non so perché, ma i cani non volevano entrare in casa.

Esercizio
Costruite le frasi secondo il modello:

a) Ogni volta che (io - vedere) Delia (io - sorridere) come un bambino. → Ogni
volta che vedevo Delia sorridevo come un bambino.
b) Tutte l’estate (noi - fare) villeggiatura a Isola delle Femmine.
c) Mentre (loro - cantare), tutti (noi - battere) le mani.
d) Quando (io - spiegare) la lezioni, gli alunni (fare) finta di capire.

58
e) Da dove (tu - venire) ieri a mezzanotte?

Quando usare l’imperfetto e quando il passato prossimo?

★ Quando usiamo l’imperfetto dimostriamo incertezza, perché il risultato


dell’azione non è chiaro → Sono uscito di casa perché dovevo incontrare Lara.

★ Quando usiamo il passato prossimo non è necessario dare ulteriori


spiegazioni, è chiaro che cos’è successo → Sono uscito di casa perché ho
dovuto incontrare Lara (quindi, ho incontrato Lara).

Esercizio
Completate il testo con l’imperfetto o il passato prossimo:

(essere) ______ un giorno di agosto. La mattina (fare) ___________ molto caldo e per
questo (comprare) _____________ un gelato. I bambini non (volere) _______________
mangiare nulla e meno male perché, appena (cominciare) _______________ a
mangiare il gelato, (arrivare) ________________ Sofia e ci ha detto di salire sulla sua
macchina. Non c’era molta gente in città ma anche così deserta (sembrare)
_______________ bellissima.

10.2. Cosa ne pensi?

Esprimere accordo
Sono (pienamente) d’accordo → Estoy (totalmente) de acuerdo.
Sì, è proprio vero/così → Sí, es tal que así/justo así.
Sì, lo penso/credo anch’io → Sí, lo pienso/creo yo también.
Sì, è vero → Sí, es verdad.
Hai ragione → Tienes razón.
Certo → Claro.
(Quello che dici/hai detto) non fa una piega → (Eso que dices/has dicho) no tiene
ningún fallo, es todo correcto, no tiene posibilidad de réplica.
Esprimere disaccordo
Non sono d’accordo → No estoy de acuerdo.
No, non penso → No, no pienso.
No, penso di no → No, creo que no.
Non credo → No creo.
Non è vero → No es verdad.
Fai male → Lo haces mal.

59
No, non è così → No, no es así.
Nient’affato → Para nada.

Esprimere gioia Esprimere disappunto, rammarico


Che bello! Peccato!
Che bella idea! Mannaggia!
Che bella giornata! Accidenti!
Che bella sorpresa! Che brutta notizia!
Che bella notizia! Che rabbia!
Che fortuna!

Offrire collaborazione/aiuto
Ti posso aiutare? Hai bisogno di aiuto/di qualcosa?
Vuoi una mano? Posso fare qualcosa per te?
(come) Posso essere di aiuto? Ti posso aiutare in qualche modo?
Accettare Rifiutare
Grazie, sei molto gentile. Grazie, ma non importa.
Volentieri. No, grazie, non fa niente.
Ti ringrazio tanto. Grazie, faccio anche da solo.

10.3. I pronomi diretti

➔ Mi chiamano spesso → chiamano me

➔ Ti aspetto volentieri → aspetto te

➔ Lo ascolto con attenzione → ascolto lui

➔ La saluto ogni giorno → saluto lei

➔ Ci vediamo in giro → vediamo noi

➔ Vi ringrazio tanto → ringrazio voi

➔ Li (m.) chiamo molto → chiamo loro

➔ Le (f.) trovo buone → trovo loro

60
Esercizio
Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Ti piacciono queste mele? (sì) → Sì, le trovo molto buone.


b) Conosci anche tu Paola? (no)
c) Trovo Giorgio molto interessante, e tu? (sì)
d) Come mi senti? (male)
e) Voi come vi trovate oggi? (bene)

10.4. Quanto ne vuole?

Ne è un pronome che indica una parte di una quantità, oppure nessuna quantità.

● Quanti caffè bevi al giorno? → Ne bevo due al giorno.


● Prendo un etto di formaggio? → No, meglio ne prendo tre.
● Quanti cani hai? → Ne ho cinque.
● Hai bevuto molta birra ieri sera? → Non ho bevuto molta, ne ho preso due
bicchieri.
● Vuole anche del pane, signore? → Sì, ne vorrei un chilo.

Esercizio
Rispondete alle domande:

a) Quanti chili di patate vuole, Signora? (un chilo)


b) Hai comprato le bottiglie di vino? (sì, un paio)
c) I libri sono in offerte. Io ne ho presso due. Tu? (quattro)
d) Quanti occhiali di sole hai? (tre)

10.5. Ce l’hai o non ce l’hai?

Sarebbe il lo tengo/no lo tengo spagnolo

- Hai tu il libro di italiano? → Sì, ce l’ho, tieni.


- Hai la borsa della spesa? → No, non ce l’ho, credo è nel cassetto.
- Hai tu i biglietti dell’aereo? → Sì, ce li ho io.
- Hai per caso le chiavi della Ferrari? → No, non ce le ho, mi dispiace.

61
11. FARE LA SPESA

11.1. Ti piace fare shopping?

Completati con i verbi dati: ci annoiamo, ci siamo trovati, mi sono arrabbiato, si è


lamentato, mi sono svegliata, mi ci diverto.

Pietro: Ciao Sabina, come stai? Cosa hai fatto di bello ieri?
Sabina: Bene Pietro, bene, grazie. Ieri è stata una giornata meravigliosa. La mattina
__________________ presto e ho chiamato Luigi per fare colazione insieme.
______________ in centro e siamo andati a fare shopping. A Luigi non piace fare
shopping, infatti ________________ un sacco.
Pietro: Lo capisco, io _________________ con la mia ragazza l’ultima volta che siamo
andati a fare shopping.
Sabina: Invece io ___________________ molto.
Pietro: Lo sai che noi uomini sempre ______________________ nei negozi.
Sabina: Certo! La prossima volta andrò con Chiara a fare shopping!

11.2. I verbi riflessivi

I verbi riflessivi: divertirsi


io mi diverto con i videogiochi.
tu ti diverti a leggere fumetti?
lui, lei, Lei si diverte molto quando è in montagna.
noi ci divertiamo sempre quando andiamo a ballare.
voi vi divertite con questa musica?
loro si divertono quando vanno al mare.

I verbi riflessivi nei tempi composti (l'ausiliare essere)


io mi sono innamorato di Pietro.
tu ti sei sbrigato/a molto presto?
lui, lei, Lei si è divertito/a molto ieri sera.
noi ci siamo arrabbiate/e con Paola.
voi vi siete fermati/e in un posto molto brutto.
loro si sono visti/e un paio di volte.

62
Alcuni verbi riflessivi usati comunemente:
- Addormentarsi (adormilarse) - Mettersi (meterse)
- Annoiarsi (aburrirsek - Pettinarsi (peinarse)
- Arrabbiarsi (enfadarse) - Preoccuparsi (preocuparse)
- Chiamarsi (llamarse) - Truccarsi (maquillarse)
- Conoscersi (conocerse) - Sbrigarsi (apresurarse)
- Dimenticarsi (olvidarse) - Sedersi (sentarse)
- Divertirsi (divertirse) - Sentirsi (sentirse)
- Fermarsi (pararse) - Sposarsi (casarse)
- Incontrarsi (encontrarse) - Svegliarsi (levantarse)
- Innamorarsi (enamorarse) - Trovarsi (encontrarse)
- Lamentarsi (quejarse) - Vergognarsi (avergonzarse)
- Lavarsi (lavarse) - Vestirsi (vestirse)

Esercizio
Completate le frasi secondo il modello:

a) Di solito Mario si veste bene (oggi però male) → Oggi però si è vestito male.
b) Ogni mattina mi fermo dal panettiere e compro un pane (oggi - comprare
due)
c) Abbiamo litigato con Lara (lei - arrabbiata con noi)
d) Non è arrivato in tempo (lui - non sbrigare- arrivare tardi)
e) Immagino che siete stanche (non - sedere - in tutto il giorno)

11.3. Vocabolario: i negozi

- Pasticceria → Pastelería - Libreria → Librería


- Panetteria/panificio- → Panadería - Edicola → Quiosco
- Pescheria → Pescadería - Tabaccaio → Tabaquería
- Macelleria → Carnicería - Gioielleria → Joyería
- Fruttivendolo → Frutería - Calzoleria → Zapatería
- Gelateria → Heladería - Profumeria → Perfumería
- Fioraio → Floristería - Farmacia → Farmacia

63
Chiedere un parere Esprimere un parere
Cosa pensi di…? lo trovo un po’ /molto/assai …
Che mi dici di…? Secondo me / il mio parere …
Cosa/che NE pensi di…? Penso / Credo che sia …

➔ Cosa pensi di quella pescheria? - Penso che ne vale la pena.


➔ Che ne pensi della politica attuale? - La trovo molto interessante.

11.4. L’imperativo

L’imperativo è usato per:

I. Dare ordini → Luca, mi raccomando, questa sera torna presto!


II. Dare indicazioni (forma di cortesia) → Quindi, per arrivare in centro andiamo
a sinistra e poi a destra, vero?
III. Dare istruzioni (forma di cortesia) → Per cucinare correttamente il riso versate
un litro di acqua per ogni persona.
IV. Dare consigli → - Non so come fare per dimagrire. - Mangia meno!
V. Dare un permesso → - Posso entrare? - Avanti, entra pure!

L’imperativo (verbi regolari)


mangiare leggere aprire

tu mangia legge apri


noi mangiamo leggiamo apriamo
voi mangiate leggete aprite

- Mangia la pizza, altrimenti si raffredda! → ¡Cómete la pizza o si no se enfría!


- Leggiamo il libro prima di emettere un giudizio → Leamos el libro antes de emitir
una opinión.
- Aprite la finestra, qua dentro puzza! → Abrid la ventana, ¡aquí dentro apesta!

L’imperativo (principali verbi irregolari)


Andare Dire Stare Fare Dare
va’ di’ sta’ fa’ da’
andiamo diciamo stiamo facciamo diamo
andate dite state fate date

64
- Sta’ fermo, o romperai il bicchiere! → ¡Estate quieto o romperás el vaso!
- Dai, andiamo via! →¡Venga, vámonos!
- Basta litigare, fate la pace! → Basta de discutir, ¡haced las paces!

L’imperativo negativo
Mangiare Leggere Aprire

tu non mangiare non leggere non aprire


noi non mangiamo non leggiamo non apriamo
voi non mangiate non leggete non aprite

- Non mangiare la pizza, brucia! → ¡No te comas la pizza, quema!


- Meglio se non leggiamo il libro prima di guardare il film → Mejor si no leemos el
libro antes de ver la película.
- Non aprite la finestra, fa molto freddo! → No abráis la ventana, ¡hace mucho frío!

L’imperativo con i pronomi

L’imperativo con i pronomi


Mangiare Leggere Aprire

tu mangiala leggelo aprili


noi mangiamola leggiamolo apriamoli
voi mangiatela leggetelo apriteli

- Non voglio più pizza, mangiatela voi! → No quiero más pizza, ¡coméosla vosotros!
- Le finestre? Apriamole e così si raffredderà la stanza! → ¿Las ventanas? ¡Abrámoslas
y así se refrescará la habitación!
- Questo libro mi annoia, leggetelo voi e poi mi lo raccontate → Este libro me aburre,
leéoslo vosotros y luego me lo contáis.

L’imperativo negativo con i pronomi


Mangiare Leggere Aprire

tu non mangiarla non leggerlo non aprirli


noi non mangiamola non leggiamolo non apriamoli
voi non mangiatela non leggetelo non apriteli

65
- Questa pizza? Meglio non mangiarla → ¿Esta pizza? Mejor no la comas.
- Il libro è molto noioso, non leggetelo o vi annoierete anche voi → El libro es muy
aburrido, no lo leáis u os aburrireis también vosotros.
- Le finestre? Meglio non apriamole, stanno rotte → ¿Las ventanas? mejor no las
abramos, están rotas.

Esercizio
Completate le frasi con i seguenti verbi con i verbi all’imperativo: dire, guardare,
chiamare, passare, chiudere.

a) Se volete sapere cosa succede nel mondo, ______________ il notiziario.


b) Per cortesia, ogni volta che esci fuori ______________ la porta con le chiavi.
c) Ragazzi, __________________ Giulia a quest’ora, lei sta dormendo.
d) _____________ alla vostra mamma che vi compre scarpe nuove.
e) Per favore, _________________ dal centro! Facciamo un’altra strada!

11.5. Scusa, come faccio per arrivare in centro?

- Al primo incrocio → En el primer cruce.


- Va’ sempre dritto → Ve siempre recto.
- Gira a destra → Gira a la derecha.
- Gira a sinistra → Gira a la izquierda.
- È la prima/seconda/terza …. strada → Es la primera/segunda/tercera… calle.
- Gira subito → Gira entonces/ en seguida.
- Torna indietro → Vuelve atrás.
- È molto distante da qui? → ¿Está muy lejos de aquí?

66
Vocabolario: edifici pubblici

- Il comune → Ayuntamiento. - La stazione → Estación.


- La banca → Banco. - L’ufficio postale → Oficina de
- La chiesa → Iglesia. correos.
- Il Duomo → Catedral. - L’aeroporto → Aeropuerto.
- L’ospedale → Hospital. - Il porto → Puerto.
- La scuola → Escuela. - Il cimitero → Cementerio.
- L’università → Universidad. - La biblioteca → Biblioteca.

Duomo di Siena, (Toscana).

67
12. IL CONDIZIONALE

12.1. Vorrei un gelato, per favore!

Il modo condizionale è un modo verbale nella lingua italiana, usato principalmente


per descrivere situazioni che si possono svolgere o meno ad una certa condizione. Il
modo condizionale nella lingua italiana ha due tempi:

- Presente (il condizionale semplice).

- Passato (il condizionale composto).

Vediamo prima il condizionale presente (semplice).

Il condizionale presente/semplice
Cantare Prendere Partire
io canterei prenderei partirei
tu canteresti prenderesti partiresti
lui,lei,Lei canterebbe prenderebbe partirebbe
noi canteremmo prenderemmo partiremmo
voi cantereste prendereste partireste
loro canterebbero prenderebbero partirebbero

Il condizionale presente (o semplice) si usa:

1. Per chiedere gentilmente:

● Vorremmo parlare con il direttore di questo albergo.


● Per favore, potresti chiudere la finestra?

2. Per esprimere la possibilità di realizzare un’azione:

● Manuela, potresti accompagnarmi dal dottore?


● Stasera andrei volentieri al cinema.

3. Per manifestare un dubbio / un’opinione:

● In quel caso non so se accetterei la tua proposta.


● Che cosa vorresti dire?

68
4. Per esprimere un desiderio (realizzabile):

● Mi piacerebbe mangiare del sushi questa sera a cena.


● Vorrei andare in Argentina quest'anno.

Esercizio
Completate il dialogo con i verbi dati: vorreste, piacerebbe, farebbe, sarebbe,
mangeresti, mangerebbe.

Mamma: Luca, Luigi, mi __________________ proprio prendere un gelato.


________________ anche voi un gelato?
Luca: Per me _________________ meglio non mangiare nulla, mi fa male la
pancia. Tu invece, Luigi, sicuro te ne prendi uno. Sei un ciccione e ti
_______________ tutti i gelati del negozio. Non è vero mamma che Luigi
si ______________ tutti i gelati?
Luigi: Dai, scemo, non mi devi prendere in giro. Anzi, secondo me ti
________________ bene mangiare un gelato se ti fa male la pancia.
Mamma: Se lo so, meglio non vi dico nulla…

Verbi irregolari al condizionale semplice


essere → sarei potere → potrei
avere → avrei volere → vorrei
stare → starei bere → berrei
venire → verrei pagare → pagherei
dare → darei cercare → cercherei
fare → farei mangiare → mangerei
dovere → dovrei andare → andrei

12.2. Avrei voluto prendere un gelato.

Il condizionale passato/composto
avrei sarei
avresti un gelato, saresti
uscito/a me giusto
avrebbe ma non sarebbe
ha squillato
avremmo mangiato avevo soldi saremmo
il telefono.
avreste per pagare. sareste usciti/e
avrebbero sarebbero

69
Il condizionale passato (o composto) si usa:

1. Per esprimere un'azione che non potrà più essere cambiata.

● Non sarei dovuto/a uscire con te. No debería haber salido contigo.
● Saremmo andati al mare se non avesse piovuto. Habríamos ido a la playa si
no hubiera llovido.

2. Per esprimere un'azione futura nel passato.

● Il professore ha detto che sarebbe passato verso le dieci. El profesor ha


dicho/dijo que vendría sobre las diez.

Esercizio
Rispondete alle domande secondo l’esempio:

a) Perché non hai mangiato il pesce? (non avevo fame) → L’avrei mangiata, ma
non avevo fame.
b) Perché non sei andato al parco? (è cominciato a piovere)
c) Come mai non è venuta Giulia alla festa? (non l’abbiamo invitato)
d) Perché Nino non è andato ieri dal dentista? (ha avuto paura)

12.3. Il futuro nel passato.

Esprimere il futuro nel passato


Oggi (futuro) Ieri (passato)
Luciana dice che tornerà a Luciana ha detto che sarebbe tornata a

piedi. piedi.

Spero che mi prenderanno Speravo che mi avrebbero preso per

per lavorare in scuola. lavorare in scuola.

Sono certo che verrai da Ero certo che saresti venuto da noi.

noi.

70
Esercizio
Trasformate le frasi secondo il modello:

a) Sono certa che lunedì sarà una bellissima giornata → Ero certa che lunedì
sarebbe stata una bellissima giornata.
b) I nostri parenti sanno cosa mangeremo nel nostro matrimonio.
c) Blasco dice che troverà lavoro.
d) Sei certa che la piazza del Plebiscito mi piacerà?

Piazza del Plebiscito, Napoli (Campania).

71
13. CHE BELLA LA STORIA!

13.1. Il passato remoto

Uso del passato remoto:

● In azioni lontane nel tempo, azioni storiche, azioni non legate al presente.
● In azioni che il parlante non trova interessanti e nelle quali non è coinvolto
emotivamente e, scegliendo il passato remoto al posto del passato prossimo,
mostra appunto questo disinteresse, questa “lontananza emotiva” (è una
scelta di stile e soggettiva).
● Nella lingua scritta (soprattutto fiabe, racconti letterari e usi formali.
● Nella lingua anche parlata nelle regioni meridionali.

Il passato remoto (verbi regolari)


Parlare - are Temere - ere Partire - ire
parlai temei (-etti) partii
parlasti temesti partisti
parlò temì (-ette) partì
parlammo tememmo partimo
parlaste temeste partiste
parlarono temerono (-ettero) partirono

Esercizio
Costruite delle frasi mettendo il verbo tra parentesi al passato remoto:

a) Gli arabi (abitare) in Spagna circa 800 anni!


b) Nerone (accusare) i cristiani di aver incendiato Roma.
c) Quando noi (arrivare) in albergo, c’era pochissima gente.

72
Il passato remoto (verbi irregolari)
Avere Essere Dare

ebbi fui diedi/detti


avesti fosti desti
ebbe fu diede/dette
avemmo fummo demmo
aveste foste deste
ebbero furono diedero/ dettero
Dire Fare Stare

dissi feci stetti


dicesti facesti stesti
disse fece stette
dicemmo facemmo stemmo
diceste faceste steste
dissero fecero stettero

Esercizio
Completati le frasi con le forme verbali della tabella dei verbi irregolari:

a) Gli ______________ che lo avrei chiamato, però me ne dimenticai.


b) Al concerto c’era tanta gente che Laura e Anna _____________ in piedi.
c) Mia nonna mi ____________ un consiglio che non

13.2. Parole alterate.

In italiano possiamo modificare una parola cambiando la sua terminazione. Queste


alterazioni possono essere relative alla dimensione, oppure alla qualità:

Dimensione:

● Diminutivo: ● Accrescitivo:
- -ino/a: pensierino, stradina - -one (m.): simpaticone,
- -ello/a: alberello, storiella pigrone
- -etto/a: piccoletto, libretto - -ona (f.): casona

73
Qualità:

● Peggiorativo/dispregiativo:
○ - accio/a (vino - vinaccio); -astro (poeta - poetastro)

● Vezzeggiativo (connotazione affettiva):


○ -uccio/a: (cavallo - cavalluccio; -olo (figlio - figliolo)

Falsi alterati: Sono quei nomi che presentano terminazioni simili a quelle dei suffissi
alterativi (-ino, -one, - accio) ma che non hanno nessun legame di significato con il
nome del quale sembrano alterati.
Per esempio: mulo (animale) → mulino (il luogo) / botte (recipiente) → bottone
(oggetto per chiudere gli abiti) / foca (animale) → focaccia (alimento simile al pane).

13.3. Brevissima storia d’Italia

La storia d'Italia è caratterizzata da una forte oscillazione: in alcuni periodi l'Italia è stata
uno dei grandi centri dello sviluppo politico, culturale e civile del nostro pianeta, in altri
una delle periferie. I momenti più alti sono da collocarsi nell'età romana, quando l'Italia
prima repubblicana e poi imperiale (secoli 3° a.C.- 4° d.C.) fu la maggiore potenza del
mondo occidentale, e nel Rinascimento (secoli 15°-16°), allorché il paese, pur diviso in
Stati regionali incapaci di preservare la propria indipendenza politica, fu sede di una
splendida civiltà. L'Italia recuperò la sua unità politica ‒ perduta nel 476 d.C. in seguito al
crollo dell'Impero Romano d'Occidente ‒ solo nel 1860-61, con la formazione dello Stato
nazionale in seguito al Risorgimento. A continuazione, approfondiremo un po’ su alcuni
dei periodi più importanti della storia d’Italia:

Splendore culturale e debolezza politica

Nel 15° secolo andò consolidandosi un sistema di Stati regionali, i maggiori dei quali
erano Venezia, Milano (con i Visconti e gli Sforza) Firenze, (con i Medici) lo Stato
pontificio e Napoli. Nel Quattro-Cinquecento, grazie a un notevole sviluppo economico e
alla fioritura della cultura del Rinascimento, l'Italia diventò per molti versi il maggior
centro della civiltà europea, ma mostrò una gravissima debolezza politica e militare di
fronte all'espansionismo delle grandi monarchie nazionali di Francia e di Spagna.
Tra il 1494 e il 1559 l'Italia fu terreno di scontro tra francesi e spagnoli, senza che agli
Stati regionali spettasse altro destino se non di accodarsi agli uni o agli altri. Infine, la pace
fu raggiunta nel 1559 col trattato di Cateau-Cambrésis e lo stabilirsi del dominio spagnolo
da Milano alla Sicilia, mentre i francesi mantennero posizioni di forza in Piemonte.
Soltanto Venezia preservò la propria indipendenza. Il predominio della cattolicissima

74
Spagna costituì un appoggio determinante alla Chiesa cattolica nell'azione volta a
impedire che in Italia penetrasse la Riforma, la cui influenza risultò ridotta a nicchie
marginali. Così l'Italia, sede del papato, poté erigersi a baluardo della Controriforma.
Il trionfante spirito controriformistico, ostile a ogni forma di libertà intellettuale e
religiosa, portò nella seconda metà del Cinquecento e nel Seicento a una crescente
decadenza culturale, nonostante punte di eccellenza come quella rappresentata
da Galileo Galilei. Contemporaneamente la relativa perdita di importanza delle correnti
commerciali mediterranee in seguito agli effetti della scoperta dell'America (1492) segnò
l'inizio di un ciclo economico negativo, che si espresse nella contrazione delle attività
industriali e nella dilatazione di quelle agricole. Particolarmente accentuato fu il declino
nel Mezzogiorno, dove si imposero strutture agrarie assai arretrate.

Rappresentazione di Galileo Galilei.

Il Settecento

Il Settecento fu il secolo in cui in Europa si svilupparono la cultura illuministica, che


faceva appello ai lumi della ragione in quanto guida all'azione dell'uomo, e a quella dei
sovrani illuminati, intesa a promuovere un corso riformatore. Pur in una posizione
secondaria rispetto ai grandi Stati europei, l'Italia partecipò a entrambe le correnti
innovatrici. L'Illuminismo italiano, con personalità come Cesare Beccaria, ebbe i suoi
maggiori centri a Milano e a Napoli, e il riformismo politico nella Lombardia di Maria

75
Teresa e Giuseppe II, nella Toscana di Pietro Leopoldo e nel Regno di Napoli di Carlo VII
e Ferdinando IV.

Le conquiste della Rivoluzione francese

La Rivoluzione francese investì profondamente anche l'Italia che, sconvolta dalle


conquiste di Napoleone iniziate nel 1796, durante il regno di questi entrò a far parte
saldamente dell'Impero francese. Nel periodo napoleonico il paese fu oggetto di
significative riforme economiche e sociali e vennero gettati i germi di un nascente
sentimento nazionale. Dopo il crollo dell'Impero napoleonico ebbe inizio l'età della
Restaurazione, in effetti solo parziale per l'impossibilità di cancellare molte delle riforme
introdotte: in conseguenza delle decisioni del Congresso di Vienna (1814-15) furono
restaurati gli antichi regimi spodestati dai Francesi e il potere ritornò alle precedenti
dinastie nel quadro di una rinnovata egemonia dell'Austria, che inglobò direttamente il
Lombardo-Veneto. L'unico Stato italiano che mantenne una relativa autonomia fu il
Regno di Sardegna, tornato ai Savoia.
Tra la Restaurazione e il 1860 l'Italia conobbe quel movimento di rinnovamento politico
e civile ‒ le cui origini sono da ricondursi al periodo della dominazione francese ‒ che va
sotto il nome di Risorgimento, il quale culminò nella formazione dello Stato unitario.
L'unità italiana fu opera soprattutto dell'iniziativa del Piemonte sabaudo, che aspirava
inizialmente a costituire un regno dell'Alta Italia, e del movimento democratico il
rappresentante di maggior spicco fu Giuseppe Mazzini, il quale mirava invece a costituire
un'Italia unita e repubblicana.

La nascita dell'Italia unita

Dopo una serie di moti falliti nel 1820-21 e nel 1830-31, nel 1848-49 il Piemonte di Carlo
Alberto, prima sostenuto e poi abbandonato dagli altri Stati italiani, fece guerra
all'Austria, ma venne sconfitto (Prima guerra di indipendenza); emergeva intanto con
forza il movimento repubblicano e democratico nelle lotte armate contro gli Austriaci a
Milano, Venezia e Roma.
Nel 1831 Mazzini aveva fondato la Giovane Italia, un raggruppamento inteso a ottenere
l'unità del paese e la repubblica mediante l'insurrezione popolare. Nel 1852 in Piemonte,
unico Stato italiano a conservare dopo il 1848 una costituzione liberale, durante il regno
di Vittorio Emanuele II divenne primo ministro il conte Camillo Benso di Cavour, che
avviò un profondo processo di modernizzazione economica e sociale. Cavour, ottenuta
l'alleanza dell'imperatore francese Napoleone III, nel 1859 fece muovere il Piemonte
contro l'Austria, che venne sconfitta (Seconda guerra di indipendenza). Nel
1860 Giuseppe Garibaldi, con un piccolo esercito di irregolari (spedizione dei Mille), via
via più consistente, abbatté il regno borbonico delle Due Sicilie, inducendo Cavour a far
proprio l'obiettivo dell'unità italiana. Una serie di plebisciti sanzionò l'unificazione delle
varie regioni al Piemonte.

76
Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II venne proclamato re d'Italia. Nel 1866 in seguito
alla guerra che vide l'Italia alleata alla Prussia (Terza guerra di indipendenza) venne
annesso il Veneto. Nel 1870 fu la volta di Roma.

Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, Roma, (Lazio).

La Prima guerra mondiale e il dopoguerra

La guerra fu una prova durissima per la società italiana. Dopo momenti molto critici,
l'Italia ottenne infine una vittoria decisiva a Vittorio Veneto nell'ottobre 1918. Il
dopoguerra aprì un periodo di crisi profonda economica e politica. L'Italia ottenne la
Venezia Giulia, l'Istria, il Trentino e l'Alto Adige, ma non i territori della Dalmazia e i
compensi coloniali promessi dagli alleati. I socialisti e poi i comunisti ‒ questi ultimi
costituitisi in partito nel 1921 ‒ infiammati dalla Rivoluzione bolscevica dell'ottobre
1917 misero sotto accusa la guerra e proclamarono che era giunta l'ora di abbattere il
capitalismo. Le elezioni del 1919 furono un grande successo per i socialisti e per i cattolici
organizzatisi per la prima volta in partito autonomo ‒ il Partito popolare ‒ e segnarono
la crisi organica della classe dirigente liberale, che pur in una posizione di grave
debolezza rimase al governo fino al 1922.
Nel 1919 era nato il fascismo, fondato dall'ex socialista Benito Mussolini, il quale prese a
contrastare in primo luogo i socialisti e i comunisti, in un quadro di violenza in cui
prevalsero infine le squadre fasciste sostenute anche dai militari. Nell'ottobre 1922
Mussolini andò al governo con l'appoggio dei liberali e dei popolari, molti dei quali
ritenevano il fascismo un fenomeno passeggero. Ma il duce del fascismo, forte del

77
sostegno della monarchia, della Chiesa e di gran parte della borghesia, tra il 1924 e il 1926
distrusse lo Stato liberale e diede vita a uno Stato autoritario. Il regime fascista avrebbe
voluto diventare totalitario, ossia dominare la totalità della vita del paese, ma a limitarlo
restarono la monarchia e la Chiesa. Nel 1929 lo Stato e la Chiesa strinsero i Patti
lateranensi, che chiusero il conflitto sorto nel 1870 quando Roma fu presa dalle truppe
piemontesi.

La dittatura fascista e la Seconda guerra mondiale

Il fascismo sottopose alla propria dittatura la società italiana, in particolare le masse


lavoratrici, represse i movimenti antifascisti, rispose alla crisi economica del 1929 con un
forte intervento dello Stato. Ebbe l'ambizione di fare dell'Italia una grande potenza
militare. Nel 1935-36 l'Italia mosse guerra all'Etiopia, che venne ridotta a colonia italiana.
Nel 1936-39 diede un contributo determinante alla vittoria del generale Franco nella
guerra civile spagnola. Tra il 1936 e il 1939 legò le sue sorti a quelle della Germania
nazista. Nel 1938 vennero introdotte le leggi razziali contro gli Ebrei.
Quando nel 1939 la Germania diede inizio alla Seconda guerra mondiale, l'Italia dapprima
se ne tenne fuori; poi il 10 giugno 1940, contando sulla vittoria tedesca, entrò nel
conflitto. Ma la situazione militare andò progressivamente peggiorando, provocando nel
luglio del 1943 il crollo del regime e in settembre l'armistizio con gli Angloamericani, che
avevano iniziato l'invasione del paese.
Dopo l'armistizio, nell'Italia centro-settentrionale, che era stata occupata dai Tedeschi, si
costituì un regime neofascista con la formazione della Repubblica sociale italiana, e prese
vigore il movimento della Resistenza condotta dai partigiani contro nazisti e fascisti;
mentre in quella meridionale, occupata dagli Angloamericani e in cui si era rifugiato il re,
venne formato un governo sostenuto dai risorti partiti antifascisti. Nell'aprile 1945 l'Italia
fu liberata e Mussolini giustiziato.

Hitler e Mussolini a Monaco di Baviera (Germania) nel 1940.

78
L'Italia dopo la crisi degli anni Novanta

Ai primi anni Novanta ha avuto fine il sistema politico sorto nel dopoguerra, in
conseguenza degli effetti congiunti del crollo del comunismo sovietico e dell'azione della
magistratura (operazione Mani pulite) diretta contro la diffusa corruzione pubblica.
Il crollo dei regimi comunisti ha indotto nel 1991 il Partito comunista ad autosciogliersi,
dando vita al Partito democratico della sinistra. Nel 1993-94 si sono sciolti anche il Partito
socialista e la Democrazia cristiana, mentre è venuta emergendo nell'Italia settentrionale
la Lega nord, una formazione politica che, dopo aver agitato la bandiera della secessione
della Padania dal resto del paese, si è posta quale obiettivo la trasformazione dello Stato
in senso federale.
Nel 1993 per opera dell'imprenditore Silvio Berlusconi è nata Forza Italia, un partito
volto a raccogliere intorno a sé il consenso moderato; nel 1994 si è costituita Alleanza
nazionale, un partito di destra che ha assorbito il Movimento sociale italiano, il partito
neofascista sorto nel dopoguerra. L'introduzione di un sistema elettorale maggioritario
nel 1993 ha portato alla formazione di due poli, l'uno di centro-destra e l'altro di centro-
sinistra, in forte conflittualità. Il centro-destra ha vinto le elezioni nel 1994, il centro-
sinistra nel 1996. Nel 2001 è tornato al potere il centro-destra. Un aspetto quanto mai
negativo della vita civile del paese è stata la forza persistente dimostrata negli ultimi
decenni (ma si tratta di una piaga antica) dalle organizzazioni criminali, in primo luogo la
mafia e la camorra, che hanno diffuso in vaste aree pratiche di grande violenza e di
illegalità.
Un momento importante per l'Italia è stato l'ingresso nell'area della moneta unica
europea (euro), che a partire dal 2002 ha sostituito in vari paesi dell'Unione europea le
tradizionali monete nazionali.

[Testo adattato da Storia di Italia nella Enciclopedia dei ragazzi, tratto da Treccani].

79
14. IL CONGIUNTIVO

14.1. Il congiuntivo

Il congiuntivo in italiano sarebbe il subjuntivo spagnolo. Si usa frequentemente per


congiungere le orazioni subordinate a quelle principali, con verbi che esprimono
opinioni, desideri, speranze, aspettative, supposizione, emozioni, sentimenti, dubbi,
ipotesi, ecc. Insomma, qualunque approccio soggettivo e personale.

Ci sono quattro tempi verbali nel congiuntivo: il congiuntivo presente, il congiuntivo


passato, il congiuntivo imperfetto e il congiuntivo trapassato.

14.2. Il congiuntivo presente

Congiuntivo presente
-are -ere -ire → -a -ire → -isca
Cantare Mettere Condividere Finire
Bisogna che: Conviene che:
Virginia pensa che: La mamma vuole
che:
condivida finisca
canti
condivida finisca
canti metta
condivida finisca
canti metta
condividiamo finiamo
cantiamo metta
condividiate finiate
cantiate mettiamo
condividano finiscano
cantino mettiate
mettino
le pizze con tutti. il prima possibile.
bene.
l’acqua a bollire.

80
Congiuntivo presente verbi essere/avere
Essere → Loro spera che: Avere → Può darsi che:

sia abbia
sia abbia
sia abbia
siamo abbiamo
siate abbiate
siano abbiano

a posto. fame.

Esercizio
Costruite delle frasi mettendo il verbo tra parentesi al congiuntivo presente:

a) Mi pare che Laura e Paula non (volere) andare al mare


b) Bisogna che io (finire) presto, altrimenti arriverò in ritardo!
c) Credo che tu (essere) una buona persona, davvero.
d) Non ricordo da quanto tempo né Chiara né io (parlare) con Cristina.

Non tutti i verbi sono regolari. Tranne i verbi irregolari al congiuntivo possiamo
trovare:
- andare → vada - dare → dia
- dire → dica - dovere → debba
- fare → faccia - sapere → sappia
- venire → venga - stare → stia
- potere → possa - uscire → esca

14.3. Uso del congiuntivo presente.

Usiamo il congiuntivo in frasi dipendenti da altri che esprimono generalmente


soggettività, volontà, incertezza, stato d’animo, ecc., ma anche quando i due verbi
hanno soggetti diversi. In particolare, quando esprimono:

A) Paura → Ho paura/Temo che piova questo fine settimana.

B) Attesa → Aspetto che pomodorini crescano per raccoglierli.

81
C) Speranza → Mi auguro/Spero che vincano il lotto, ne hanno proprio bisogno.

D) Stato d’animo → Sono contento che l’intervento sia andato così bene.

E) Volontà → Voglio / Non voglio che torniamo tardi dal cinema.

F) Incertezza → Non sono sicuro / certo che l’informe non abbia degli errori.

G) Opinione soggettiva → Penso/Credo che tu debba partire per l’America.

* Attenzione! Quando si esprime certezza oppure oggettività usiamo l’indicativo, non


il congiuntivo: “È chiaro che Juan ha ragione” non “È chiaro che Juan abbia ragione”.

Il congiuntivo si usa anche dopo alcune congiunzioni:

★ A meno che/tranne che: a menos que/a no ser que → Verremo, a meno che

non troviamo biglietti per il treno!

★ Benché/sebbene/nonostante/malgrado: aunque, si bien, no obstante, a pesar

de que → Roberto ha superato l’esame, nonostante abbia studiato solo due

ore.

★ Nel caso (in cui): en el caso (en que/de que) → Nel caso vengano finalmente

tutti, prenderemo delle pizze.

★ Perché/affinché: por para que, con el fin de que → Chiameremo più tardi,

affinché troviamo i tuoi a casa.

★ Prima che: antes de que → Dobbiamo finire il progetto prima che arrivi il capo.

★ Purché/a condizione che/a patto che/basta che: con tal de que, a condición

de que, con tal que, para que → Andiamo a cena fuori, a condizione che il

posto non sia troppo caro.

★ Senza che: sin que → Mi vedrò con Agnese, senza che la mia ragazza lo sappia.

82
Esercizio
Completate le frasi con le congiunzioni seguenti: affinché, sebbene, purché,
nonostante, senza che.

a) Ti dirò cosa ho saputo, _____________________ tu non lo racconti a tu sorella.

b) Mi lascerà le sue piante durante le vacanze, ________________ io non sia

portata per le piante.

c) Carlo e Alice sono venuti al mio compleanno insieme, _____________________

si siamo lasciati settimana scorsa.

d) Chiamo il tassi subido, _____________________ faccia in tempo di prendermi

all’uscita del lavoro.

e) ______________________ vivano in diversi continenti, continuano a essere

amici.

14.4. Il congiuntivo passato.

Come il congiuntivo presente, dipende da un’orazione principale, ma esprime


qualcosa che è successo precedentemente. Si costruisce con i verbi ausiliare
avere/essere al congiuntivo presente + il participio passato del verbo:

- Penso che Paolo abbia già mangiato.


- Può darsi che abbiano perso l’aereo e per questo non sono ancora arrivati.

- Mauro sembra stanco, non so cosa gli sia successo ieri nel lavoro.
- Spero che voi siate riusciti a superare il compito d’italiano.

Congiuntivo passato
Parlare Prendere Uscire
io abbia parlato abbia preso sia uscito/a
tu abbia parlato abbia preso sia uscito/a
lui/lei/Lei abbia parlato abbia preso sia uscito/a
noi abbiamo parlato abbiamo preso siamo usciti/e
voi abbiate parlato abbiate preso siate usciti/e
loro abbiano parlato abbiano preso siano usciti/e

83
14.5. Il congiuntivo imperfetto.

Il congiuntivo imperfetto è usato in orazioni ipotetiche che parlano di ipotesi


realizzabili o irrealizzabili nel presente (insieme al condizionale semplice o presente).

Il congiuntivo imperfetto
-are → -assi -ere → -essi -ire → -issi
Cantare Avere Uscire

Lucia sperava che: Voleva che: Era necessario che:

cantassi avessi uscissi


cantassi avessi uscissi
cantasse avesse uscisse
cantassimo avessimo uscissimo
cantaste aveste usciste
cantassero avessero uscissero
almeno una
canzone. più coraggio. subito dalla
macchina.

Alcuni verbi irregolari:

- Essere: Io fossi, tu fossi, lui/lei fosse, noi fossimo, voi foste, loro fossero
- Dire: Io dicessi, tu dicessi, lui/lei dicesse, noi dicessimo, voi diceste, loro dicessero
- Fare: Io facessi, tu facessi, lui/lei facesse, noi facessimo, voi faceste, loro facessero
- Stare: Io stessi, tu stessi, lui/lei stesse, noi stessimo, voi steste, loro stessero

Esercizio
Completa le frasi con il congiuntivo imperfetto:

a) Pensavo che Ilaria non (mangiare) carne.


b) Lucia credeva che Mario e Andrea (parlare) bene il cinese.
c) I miei desideravano che io (fare) l’avvocato.
d) Bisogna che (noi - comprare) una casa in campagna.

84
14.6. Il congiuntivo trapassato

Il congiuntivo trapassato si usa in orazioni ipotetiche cha fanno riferimento a qualcosa


irrealizzabile nel passato. Si costruisce con i verbi ausiliare avere/essere al
congiuntivo imperfetto + il participio passato del verbo:

- Non ho chiuso la finestra perché pensavo che tu l’avessi chiusa prima di uscire.
- Pensavo che tu avessi partecipato alla festa.
- Nonostante avessi portato la macchina, ho preferito di tornare a casa a piedi.
- Non ho accettato benché me l’avesse chiesto un sacco di volte.

Congiuntivo trapassato
Comprare Vendere Uscire

avessi comprato avessi venduto fossi uscito/a


avessi comprato avessi venduto fossi uscito/a
avesse comprato avesse venduto fosse uscito/a
avessimo comprato avessimo venduto fossimo usciti/e
aveste comprato aveste venduto foste usciti/e
avessero comprato avessero venduto fossero usciti/e

Congiuntivo trapassato verbi


essere/avere
Essere Avere

fossi stato/a avessi avuto


fossi stato/a avessi avuto
fosse stato/a avesse avuto
fossimo stati/e avessimo avuto
foste stati/e aveste avuto
fossero stati/e avessero avuto

85
15. IL PERIODO IPOTETICO

15.1. Il periodo ipotetico

Il periodo ipotetico è un periodo attraverso il quale si esprime un’ipotesi da cui può


derivare una conseguenza. È formato dall’unione di un’orazione reggente con
un’orazione subordinata condizionale. La reggente esprime la conseguenza che
deriva o deriverebbe dal realizzarsi della condizione indicata nella subordinata. A
seconda del grado di probabilità dell’ipotesi indicata nell’orazione reggente, il
periodo ipotetico può essere di tre tipi:

➢ Periodo ipotetico reale → Quando l’ipotesi è reale o molto probabile.


Nell’orazione subordinata il verbo è all’indicativo, e nella reggente il
verbo è all’indicativo o all’imperativo:

○ Se arriviamo in tempo andremo a giocare a tennis insieme.

○ Se c’è forte vento, copriti la bocca con la sciarpa.

➢ Periodo ipotetico possibile → Quando l’ipotesi è possibile, ma non sicura.


Nell’orazione subordinata il verbo è al congiuntivo imperfetto, mentre in
quella reggente il verbo è al condizionale presente o all’imperativo:

○ Se me lo domandassi tu, verrei a lavorare anche la domenica.

○ Se Paola ti chiedesse qualcosa, dille che non sai proprio nulla.

➢ Periodo ipotetico impossibile o irreale → Quando l’ipotesi è impossibile


e irrealizzabile.

○ Se l’ipotesi è riferita al presente, nell’orazione subordinata il


verbo è al congiuntivo imperfetto, mentre nell’orazione
reggente il verbo è al condizionale presente o all’imperativo:

■ Se fossi nei tuoi panni, me ne andrei.

○ Se l’ipotesi è riferita al passato, nell’orazione subordinata il


verbo è al congiuntivo trapassato, e in quella reggente il
verbo è al condizionale passato:

■ Se fossi stato nei tuoi panni, me ne sarei andato.

86
15.2.Usi della particella ci.

La particella ci ha diverse funzioni grammaticali e, di conseguenza, diversi significati


nella lingua italiana.

★ Come pronome riflessivo → Ci vediamo,ci sentiamo…

★ Come pronome diretto (noi) → È molto educato: ci sorride ogni volta che ci

vede

★ Come pronome indiretto (a noi) →Ci hanno rubato il portafoglio!

★ Ci + essere = essere presente → Oggi sul treno c'erano un sacco di persone!

★ Ci pleonastico → - Hanno loro i miei sci? - No, ce li ho io.

★ Ad una cosa/persona → Uscirai con Nino? Ma ci hai pensato bene?

★ Con qualcosa/qualcuno → Con la mia macchina nuova mi ci trovo molto bene.

★ In un luogo → Vai molto a Campobasso? Prima ci andavo spesso, adesso non

ci vado più.

★ Espressioni particolari → Mia mamma è stanca, non ce la faccio più! / Di solito

ci vogliono tre ore per arrivare ma io ce ne metto due!

15.3.Usi della particella ne.

La particella ne ha diverse funzioni grammaticali e, di conseguenza, diversi significati


nella lingua italiana.

★ Ne partitivo → - Quanti anni ha Marco? - Ne ha quaranta.

★ Di qualcosa/qualcuno → M–i hanno interrogato sulla prima lezione e non ne

sapevo niente.

★ Da un luogo/una situazione → Se n’è andato senza dire nemmeno una parola.

87
Esercizio
Completa con le particelle ci o ne

a) Come vai in stazione? ________ vado a piedi.


b) Quanti libri hai letto quest’anno? ________ ho letti tanti.
c) Vieni al cinema con noi? No, non _________ posso venire.
d) Quanti fratelli hai? _________ ho uno.
e) Andiamo in campeggio e _________ restiamo una settimana.
f) Questo treno è molto scomodo, ma io ________ viaggio lo stesso.
g) Cosa metti nel caffè? _________ metto un po’ di latte.

88
16. EVVIVA L’ ARTE!

16.1. La forma passiva.

Legge il seguente dialogo e fai attenzione ai verbi sottolineati:

Il VI concorso universitario di disegno “Leonardo da Vinci” è stato tutto un successo. Si


sono presentati una centinaia di partecipanti delle diverse facoltà del nostro Ateneo il cui
talento si è dimostrato. Il disegno vincitore è stato scelto dalla nostra giuria in base alla
originalità e all’uso armonioso dei colori. Marzia Campus, l’autrice del disegno,
studentessa di Infermieristica, afferma che il disegno è stato ispirato dai pazienti
dell’ospedale dove fa il tirocinio. Il premio (300 €) viene consegnato oggi in una
cerimonia nella quale sono esposti i disegni finalisti. “Il mio disegno è dedicato ai pazienti
e a tutti gli studenti di infermieristica”. È già confermato che l’anno prossimo si rifarà il
concorso, stavolta con un premio più alto.

I verbi sottolineati sono stati coniugati nella forma passiva. La differenza tra la forma
attiva e la passiva è che mentre nella forma attiva l'attenzione viene posta sul
soggetto che compie l'azione, nella forma passiva ci si concentra sull'azione. Tutti i
verbi transitivi, ossia quei verbi che ammettono un complemento oggetto, possono
essere trasformati alla forma passiva.
Il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggetto della frase passiva e il
soggetto della frase attiva diventa il complemento d'agente (se è un essere animato)
o di causa efficiente (se è un essere inanimato) della frase passiva. Entrambi i

89
complementi sono introdotti dalla preposizione da. Il complemento d'agente o di
causa efficiente può essere omesso nella frase passiva.

Formazione → Può essere costruito in diversi modi, secondo il tempo verbale della
frase:

Verbo essere + participio passato


Il verbo essere è coniugato nel modo, tempo, persona e numero della forma attiva
ed è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Ad esempio:

- Martina prepara la cena. → La cena è preparata da Martina.


- Luigi mi aveva spiegato tutto → Mi era stato spiegato tutto da Luigi.

Verbo venire + participio passato


Il verbo venire è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Questa
costruzione può essere usata solo per i tempi semplici. Ad esempio:

- Luigi propone un'idea → L'idea viene proposta da Luigi.


- La polizia controlla i documenti delle persone sospette → I documenti delle
persone sospette vengono controllati dalla polizia.

Ma:
- Un’idea è stata proposta da Luigi/Un’idea viene proposta da Luigi.
- Un quadro è dipinto dal pittore/Un quadro viene dipinto dal pittore.

Si + 3 persona singolare o plurale → Si passivante


Si usa il pronome atono si seguito da un verbo alla terza persona singolare o plurale.
Questa formazione è usata solamente nei tempi semplici. Ad esempio:

- L’espresso è bevuto a tutte le ore →L’espresso si beve a tutte le ore.


- Ogni giorno vengono inviate molte e-mail → Ogni giorno si inviano molte e-
mail.
- Tempo composto → Per arrivare all’accordo si sono superate tante difficoltà.

90
Verbo andare + participio passato
Il verbo andare è seguito dal participio passato del verbo della frase attiva. Questo
costrutto è usato solamente nei tempi semplice senza esprimere il complemento
d'agente.

Generalmente questa formazione implica un significato di "dovere". Ad esempio:

- Questo compito va completato entro la prossima settimana (Questo compito


deve essere completato entro la prossima settimana).
- Questo film va visto. (Questo film deve essere visto).

OSSERVAZIONI:

1. Usiamo la forma passiva quando concentriamo l’attenzione più sull’azione e


non tanto su chi la compie.

2. Nei tempi semplici si può usare sia essere che venire, nei tempi composti però
solo il verbo essere.

3. La forma passiva è sempre composta da una parola in più rispetto a quella


attiva.

Esercizio
Abbinate le due colonne:

1. Il ladro è stato a. letta lunedì prossimo.

2. Lei, signora Contessa, è b. seguita da tutto il Paese.

c. venduti appena finirò gli esami.


3. La partita verrà
d. arrestato dalla polizia.
4. A Mattia gli è stato
e. pregata di accomodarsi.
5. I miei libri saranno f. tolto il ciuccio prima di andare in
asilo nido.
6. La tesi viene

91
Esercizio
Formate delle frasi con il si passivante come nell'esempio.

a) Il buon giorno (vedere) dal mattino → Il buon giorno si vede dal mattino.

b) Non (parlare) mentre (mangiare).

c) Venite, (scendere) da qui!

d) Dalla mia camera da letto (sentire) tutto.

92
TRADUZIONE DEI DIALOGHI

Dialogo 1

Anna: ¿Dígame?
Chiara: ¡Hola Anna, soy Chiara!
Anna: ¡Hola, Chiara! ¿Cómo estás?
Chiara: Muy bien, ¿y tú?
Anna: Bien. ¿Y Fausto cómo está?
Chiara: Bien, ha encontrado un trabajo nuevo y ahora vivimos juntos.
Anna: ¡Menuda noticia!
Chiara: Sí, aunque en realidad tengo otra noticia que darte…
Anna: ¿Cuál?
Chiara: ¡Nos casamos!
Anna: ¡Ohh! ¿Estás contenta?
Chiara: Claro, mucho.
Anna: ¿Y cuándo os casáis?
Chiara: El año que viene en primavera.
Anna: Perdona la pregunta, pero, ¿no sois demasiado jóvenes? ¿Cuántos
años tenéis?
Chiara: Fausto tiene 23 años y yo tengo 22. ¡Somos jóvenes pero estamos
seguros de querer casarnos!
Anna: Muy bien, Chiara, ¡entonces me alegro por vosotros!

93
Dialogo 2

José: Perdona, ¿para ir a la estación?


Ilaria: Tienes que coger el tranvía, bajar en la última parada y coger el metro.
Dos paradas después estás en la estación.
José: Gracias, estoy aquí desde hace tres días y todavía me pierdo un poco.
Ilaria: ¡De nada! Después de tres días es normal. ¿De dónde eres?
José: Soy de Sevilla, en España.
Ilaria: Ah, ¡pero eres español! Enhorabuena por tu italiano, pareces nativo.
José: Gracias, lo estudio desde hace seis años.
Ilaria: Lo hablas muy bien. Por cierto, soy Ilaria.
José: Encantado, yo me llamo José.
Ilaria: Mucho gusto, José. ¿Y qué haces aquí?
José: Trabajo aquí como asistente a la dirección.
Ilaria: Muy bien, yo estoy estudiando todavía. Oye, tengo que irme porque
tengo clase. ¿Vives cerca de aquí?
José: Sí, en piazza Bologna.
Ilaria: ¡Yo también! Nos vemos por aquí entonces.
José: ¡Claro! Adiós, ¡que vaya bien la clase!
Ilaria: Adiós, ¡que tengas un buen día!

94
Dialogo 3

Federica: Hola Giorgio, ¿Cómo estás?

Giorgio: Bien, bien, gracias ¿Y tú?

Federica: También yo estoy bien. Oye, el próximo sábado hago una fiesta en mi

casa. ¿Quieres venir?

Giorgio: Claro! ¿Todavía vives en las afueras?

Federica: ¡No! Ahora vivo en el centro, en la calle Oberdan, 4, en un apartamento

cerca del Cine Lumière. En el centro de Bolonia.

Giorgio: Un sitio bonito. ¿Y cómo es el apartamento?

Federica: Es un apartamento grande, en el tercer piso, cómodo y luminoso con

un balcón grande.

Giorgio: Eres muy afortunada, mi apartamento es pequeño y antiguo:

dormitorio, cocina y baño. Pago 400€ de alquiler.

Federica: Yo pago más, pero tengo dos dormitorios, cocina, salón, baño y un

pequeño estudio… ¡Ah, y el balcón donde se hará la fiesta!

Giorgio: ¡No veo la hora de visitar tu casa!

95
Diálogo 4

Laura: Hola, Irene, te estaba buscando.

Irene: ¿Ah, sí? ¿Por qué?

Laura: Porque he pensado hacer un pequeño viaje en mayo, y si quieres

puedes venir conmigo. Quiero ir a Florencia.

Irene: ¡Qué buena idea! ¿Qué has pensado visitar y cuándo?

Laura: A ver, ya he planificado todo. Partiremos el 26 de mayo en tren y

cuando llegaremos a Florencia será por la mañana todavía. Visitaremos

la ciudad y e iremos de compras. ¡Hay muchas tiendas bonitas en

Florencia!

Irene: ¡Pero yo me aburro de compras!

Laura: ¿De verdad? Entonces yo iré de compras y tú mientras puedes visitar

otros lugares. Tendrás tiempo de visitar Prato, me han dicho que el 26

de mayo habrá un mercadillo de cosas antiguas en Piazza Mercatale. En

Prato vive mi amiga Chiara, si quieres la llamo y podréis ir al mercadillo

juntas.

Irene: ¡Claro! ¿Y después cuando volvemos a vernos?

Laura: Vosotras volveréis en el tren de las 21:00 y así nos veremos todas para

cenar a las 22:00. Finalmente, a las 23:30 volveremos a casa.

Irene: ¡Muy buena idea, me apunto!

96
Diálogo 5

Emma: Tengo hambre, Freddo, ¿vamos a comer algo?

Freddo: Todavía es temprano para el tentempié. ¿Cómo es que tienes hambre?,

¿no has desayunado?

Emma: Me he tomado solo un café.

Freddo: ¿No sabes eso que dicen? “Desayuna como un príncipe, almuerza como

un burgués y cena como un mendigo".

Emma: Yo prefiero comer más en la cena.

Freddo: Bueno... ¿Por qué no vamos directamente al restaurante si tienes tanta

hambre? Me han dicho que en Gino hacen una pizza margarita muy

buena. ¿Te gusta la pizza?

Emma: Me gusta mucho la pizza, pero me gustan más los espaguetis a la

carbonara con pimienta, me gustan los platos picantes.

Freddo: A mí, sin embargo, me gustan los tortellini muy sabrosos.

Emma: ¡Tengo mucha hambre! Querría comer un buen entrante. De primero,

espaguetis; de segundo, un bistec a la florentina bien hecho. De postre

quiero un tiramisù.

Freddo: ¡Vaya! ¡Cuánta hambre! Yo con un primero y una buena ensalada de

tomates y cebolla como guarnición ya estoy bien.

Emma: ¡Qué hambre! ¡Venga, de prisa, vamos!

Freddo: ¡Venga!

97
Bibliografia/ Webgrafia

Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.


Materiale didattico Ilerna Online, Azienda e iniziativa imprenditoriale, Ed. settembre
2018.

Salvadori, M. (2005). Storia di Italia. [Enciclopedia dei ragazzi].


<http://www.treccani.it/enciclopedia/storia-di-italia_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/>

98
Anesi

○ Gestione aziendale

○ Documentazione commerciale e contabile di base

○ I connettori (congiunzioni)

○ Infatti, insomma, allora, dunque, quindi

○ C’è bisogno di/Bisogna/Ho bisogno di

○ Come scrivere un’e-mail o una lettera (informale/amichevole)

○ Processo di ricerca di lavoro

○ Strumenti di ricerca dell'occupazione

○ Esempio di lettera di presentazione

○ Esempio di curriculum vitae (CV)

99
GESTIONE AZIENDALE

CONTABILITÀ

La contabilità è la scienza applicata che si occupa della registrazione di tutte le


operazioni economiche di un’organizzazione aziendale e dell’analisi e
dell’interpretazione dei risultati ottenuti. La contabilità non ha altro scopo che fornire
informazioni economiche.

Esistono diversi tipi di contabilità, ad esempio la contabilità finanziaria o esterna, che


registra tutte le operazioni eseguite all’esterno dell’azienda e che si riflettono nei
conti annuali; o quella dei costi, analitica o interna, che registra tutte le operazioni
che vengono svolte all’interno dell’azienda e che permette di prevedere le spese e
creare aspettative di profitto nell’ambito della produzione.

SVILUPPARE UN’ATTIVITÀ AZIENDALE

Per sviluppare un’attività aziendale è necessario un insieme di mezzi che si chiama


genericamente patrimonio: il patrimonio è l’insieme di beni (per soddisfare un
bisogno o sviluppare un’attività), diritti (crediti a favore) e obblighi (insieme di debiti
contratti con terzi) quantificabili che appartengono a una persona fisica o giuridica.
Il patrimonio netto è il risultato della somma di beni e diritti meno gli obblighi.

MASSE PATRIMONIALI

La massa patrimoniale è un insieme di elementi patrimoniali omogenei e che hanno,


di conseguenza, lo stesso significato economico o finanziario. Fondamentalmente
distinguiamo due tipi di masse patrimoniali, ossia l’attivo (beni e diritti) e il passivo
(esigibile e non esigibile).

L’attivo corrente è costituito da quegli elementi che l’azienda prevede di vendere,


consumare o utilizzare nel corso di un ciclo operativo di un anno. Stiamo parlando,
quindi, di scorte (beni dell’azienda destinati alla vendita o alla produzione), debitori
commerciali (diritti di riscossione che avverranno entro un anno), investimenti

100
finanziari a breve termine, denaro contante e altro attivo liquido (denaro in cassa o
nei saldi dei conti bancari).

Invece, l’attivo non corrente sono gli elementi che consentono l’attività produttiva
dell’azienda e sono permanenti. Ci riferiamo alle immobilizzazioni materiali (non
saranno vendute o riciclate, ma saranno utilizzate per lo sviluppo dell’attività),
immobilizzazioni immateriali (insieme di elementi immateriali costituiti dai diritti
suscettibili di valutazione economica, come brevetti, marchi o diritti di trasferimento)
e immobilizzazioni finanziarie (investimenti permanenti in altre società).

Passivo: è l’insieme delle risorse finanziarie ottenute dall’azienda per lo sviluppo delle
sue funzioni, che riflette l’origine dei fondi o della struttura finanziaria dell’azienda.
È classificato in passivo non corrente, passivo corrente e netto patrimoniale. Il passivo
non corrente fa riferimento ai debiti con scadenza superiore a un anno, mentre il
passivo corrente è costituito da debiti che maturano a breve termine, prima di un
anno. Il netto patrimoniale fa riferimento al capitale proprio dell’azienda e, pertanto,
non ha l’obbligo di rimborsare (non esigibili).

101
DOCUMENTAZIONE COMMERCIALE E CONTABILE DI BASE

La documentazione commerciale serve a comunicare con il resto degli agenti


economici, come fornitori, clienti e amministrazione, e anche a fini contabili, poiché
è la prova della realizzazione di transazioni con l’esterno. L’operazione più utilizzata
dalle aziende nel traffico commerciale è la vendita, che è un contratto in base al quale
il venditore si obbliga a consegnare un prodotto o un servizio a un acquirente in
cambio del pagamento di un prezzo. Da questo processo di vendita vengono estratti
una serie di documenti mercantili. I più comuni sono l’ordine, la bolla di consegna, la
fattura, la ricevuta, la cambiale, l’assegno e il pagherò.

L’ORDINE
L’ordine è la richiesta di acquisto da
parte di un cliente a un fornitore in
modo che questi gli possa fornire i beni
e i servizi richiesti. L’ufficio acquisti è
responsabile della gestione e del
controllo degli ordini e
dell’ottenimento delle migliori
condizioni di acquisto per l’azienda.
L’ordine non è un documento ufficiale
e, per questo motivo, ogni azienda
utilizza il modello che meglio si adatta
alle sue esigenze.

102
LA BOLLA DI CONSEGNA

È il documento che il trasportatore


consegna all’acquirente al momento
della consegna della merce. Descrive
la quantità e il tipo di articoli
consegnati. L’acquirente controlla in
questo modo che ciò che gli viene
consegnato corrisponde all’ordine. Al
venditore serve anche a dimostrare
che il prodotto è stato consegnato al
cliente. Non è un documento
obbligatorio, ma è molto comune nel
processo di compravendita. Non esiste
un documento ufficiale di bolla di
consegna e, pertanto, ciascuna
azienda utilizza quella che preferisce.

LA FATTURA

È il documento più importante nel


processo di compravendita. Emesso
dal fornitore e ricevuto dal cliente,
riflette la quantità, il prezzo e i termini
di pagamento della merce fornita.

È una prova e una garanzia legale nel


processo di compravendita. Ogni
venditore è obbligato a emettere una
fattura, la cui forma è regolamentata
dalla legge.

103
LA CAMBIALE

La cambiale viene utilizzata per documentare la situazione che si verifica quando il


venditore concorda con l’acquirente un posticipo del pagamento della fattura. È un
documento commerciale che serve a certificare un ordine di pagamento che deve
essere reso effettivo in un determinato luogo e data di scadenza. È importante
sottolineare che il pagamento della cambiale può essere effettuato da un terzo
(beneficiario), a cui il traente o il creditore ha trasmesso la cambiale.

L’ASSEGNO

Questo tipo di documento commerciale consente a un istituto di credito di essere


obbligato a pagare una somma di denaro a un individuo o a un’entità per ordine di
uno dei suoi clienti. L’addebito verrà effettuato sul conto bancario della persona
fisica o giuridica in questione. La banca o l’istituto bancario pagherà l’assegno a
condizione che ci siano fondi nel conto del traente. Se non si dispone di saldo
sufficiente, la banca può parzialmente pagare, con il limite del saldo esistente nel
conto bancario.

104
IL PAGHERÒ

È un documento scritto attraverso il quale una persona si impegna a pagare a un’altra


persona una certa quantità di denaro in una data precedentemente stabilita.
L’addebito viene solitamente effettuato su un conto corrente. Il suo valore è molto
simile a quello della cambiale. Il creditore emette la cambiale e il debitore emette il
pagherò. Esistono due tipi di pagherò: nominativo o al portatore. Il primo è emesso
in nome di una persona fisica o giuridica che lo incassa, mentre il secondo non è
emesso a nome di nessuno.

LA RICEVUTA

La ricevuta è un documento che consente di giustificare il pagamento di una fattura.


Viene emessa dalla persona che riceve una certa quantità (il venditore) in modo che
serva a chi paga (l’acquirente) come prova che sta consegnando denaro.

105
Orizzontale

2. Consente a un istituto di credito di essere obbligato a pagare una somma di denaro a un individuo
o a un’entità per ordine di uno dei suoi clienti.
4. L’insieme delle risorse finanziarie ottenute dall’azienda per lo sviluppo delle sue funzioni, che riflette
l’origine dei fondi o della struttura finanziaria dell’azienda.
7. Documento scritto attraverso il quale una persona si impegna a pagare a un’altra persona una certa
quantità di denaro in una data precedentemente stabilita. L’addebito viene solitamente effettuato su
un conto corrente.
8. Viene utilizzata per documentare la situazione che si verifica quando il venditore concorda con
l’acquirente un posticipo del pagamento della fattura. Serve a certificare un ordine di pagamento che
deve essere reso effettivo in un determinato luogo e data di scadenza.

Verticale

1. Scienza applicata che si occupa della registrazione di tutte le operazioni economiche di


un’organizzazione aziendale e dell’analisi e dell’interpretazione dei risultati ottenuti.
2. Beni e diritti dell'azienda.
3. Consente di giustificare il pagamento di una fattura.
5. Richiesta di acquisto da parte di un cliente a un fornitore in modo che questi gli possa fornire i beni
e i servizi richiesti.
6. Emesso dal fornitore e ricevuto dal cliente, riflette la quantità, il prezzo e i termini di pagamento
della merce fornita.

106
I CONNETTORI (CONGIUNZIONI)

I connettori (congiunzioni) sono parole che servono per congiungere, cioè per unire
due parole (Lucia e Marco sono fratelli) oppure due frasi (Tornerò presto a casa
perché domani mi alzo presto per lavorare).

Ci sono moltissimi tipi di connettori, che legano le parole o le frasi in modo diverso
e con significati diversi. Facciamo una divisione in connettori coordinanti e connettori
subordinanti.

I connettori coordinanti → Mettono in relazione due elementi ugualmente importanti,


sullo stesso piano:

A. Copulativi → Perché uniscono → e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno,


neppure…

Chiara mangia e beve poco.

B. Disgiuntivi → Perché escludono → o, oppure, ossia…

Vieni con me oppure resti a casa?

C. Avversativi → Perché contrappongono → ma, invece, però, anzi, tuttavia,


eppure, al contrario…

Luigi è simpatico, invece sua sorella, Marta, e molto antipatica.

D. Esplicativi → Perché spiegano → cioè, infatti, ossia, vale a dire…

Questa rivista è trimestrale, cioè esce una volta ogni tre mesi.

E. Conclusivi → Perché concludono →perciò, quindi, pertanto, dunque,


insomma, in conclusione, in sintesi, in definitiva…

Devo comprare tre mele, quattro banane, due pesche… Insomma,


devo comprare frutta perché non ce l’ho.

F. Correlativi → Perché mettono in relazione → sia… sia, né… né, così… come,
non solo… ma anche…

107
Non mi piace né il mare né la montagna, per le vacanze preferisco
rimanere nella città.

I connettori subordinati → Uniscono due elementi: una frase principale e una frase
secondaria meno importante.

A. Causali → Quando la secondaria spiega la causa → perché, poiché, siccome,


dato che, visto che, dal momento che, grazie a, giacché, a causa di…

Mangio molta pasta perché mi piace.

B. Finali → Quando la secondaria indica lo scopo → affinché, perché, al fine di,


per…

Ti ripeto di nuovo il concetto affinché tu non te lo dimentichi.

C. Temporali → Quando la secondaria indica il tempo → quando, mentre,


oggigiorno, alle fine, frattanto, subito, una volta che, finché, prima che, dopo
che, appena…

Appena siamo uscite, è cominciato a piovere.

D. Dichiarativi → Quando la seconda dichiara qualcosa → che…

Penso che quello che dici non ha senso.

E. Condizionali → Quando la secondaria indica la condizione → se, purché,


qualora, supposto che, nel caso che…

Nel supposto che finisca presto di lavorare, andrò alla festa.

F. Modali → Quando la secondaria indica il modo → come, come quando, in


modo che…

Devi parlare più piano in modo che possa capire quello che mi dici.

G. Concessivi → Quando la secondaria concede qualcosa → sebbene, anche se,


benché, nonostante che…

Giovanni ha molti problemi, anche se ride sempre.

H. Eccettuativi e limitativi → Quando la secondaria esprime una eccezione o


limitazione → fuorché, tranne, tranne che, eccetto che, per quanto che…

Per quanto ne so, Roberto non andrà dal dentista perché ha paura.

108
INFATTI, INSOMMA, ALLORA, DUNQUE, QUINDI

INFATTI

Si usa per dare più forza a una affermazione precedente con un significato che è
abbastanza vicino a “in realtà, effettivamente, come dimostrazione di quel che si è
detto prima, tanto è vero che … “:

Rispetto la vita degli animali; infatti sono vegetariano.

In un dialogo, infatti può confermare anche quanto dice l’altra persona con il senso
di “a dimostrazione del fatto che sono d’accordo con te dico questo”:

- Marco è una buona persona, non fa male agli animali.


- Sì, infatti non uccide neanche le zanzare!

Sempre in un dialogo infatti si può usare per confermare enfaticamente quello che
qualcuno ha detto (normalmente con tono esclamativo) nel senso di “È proprio vero!
Sono completamente d’accordo!”:

- Molte persone non rispettano la vita degli animali.


- Infatti!

INSOMMA

È un avverbio e si usa per introdurre o per richiedere una conclusione che è diventata
ormai necessaria. ha il senso di “in conclusione, sommando quello che abbiamo
detto”:

Insomma, cosa pensi dei diritti animali?

Con un significato simile all’interiezione, insomma può esprimere irritazione e


impazienza:

Insomma, basta torturare agli animali!

109
Usato come risposta, significa una non totale adesione a quanto si afferma, una
nonadesione più o meno marcata a seconda del tono di voce. Il senso è “così così”,
“non del tutto”, “poco”:

- Ti piace la legge italiana sugli animali?


- Insomma.

ALLORA

Ha diversi significati. In generale, come avverbio di tempo significa “in quel tempo,
in quel momento”:

Nel 1871 è stata fondata la prima associazione per la protezione degli animali
in Italia. Allora nessuno pensava ai diritti animali.

Con questo significato può anche trasformarsi in sostantivo:

I costumi di allora (cioè: i costumi di quel tempo)

Può anche indicare “in questo caso” e introdurre una conclusione (talora la
conseguenza di una ipotesi in correlazione con una frase introdotta da se):

Se vuoi vivere in un mondo più civile, allora non puoi essere indifferente al
maltrattamento degli animali.

Un senso analogo è quello di allora che significa appunto “di conseguenza” o “per
questa ragione”:

Le persone non si informano e allora è chiaro che non sanno cosa fanno gli
allevatori agli animali da pelliccia.

Allora può essere anche (soprattutto nel parlato) un introduttore di discorso, un


modo di richiamare su di sé l’attenzione quando si sta per cominciare a parlare:

Allora: l’argomento di cui vorrei parlare oggi è la questione del rispetto degli
animali.

110
DUNQUE

Significa “di conseguenza”, “per questa ragione”, con un valore similare a quello di
allora, ma un po’ più formale e profondo:

Gli uomini credono di essere i più forti di tutte le specie viventi. si sentono
dunque i padroni della Terra.

Nell’introduzione di una domanda il valore è simile a quello di insomma. Ma dunque


sembra più leggero, mentre insomma richiede una certa urgenza di una risposta:

Dunque, cosa pensi dei diritti animali?


QUINDI

Significa “perciò, “e così”, “di conseguenza”, “per questa ragione”: ha un valore


simile a dunque (anche se suona più leggero ed è per questo motivo più usato nel
parlato colloquiale:

Sono contro l’uccisione degli animali, quindi non mangio carne.

111
C’È BISOGNO DI / BISOGNA / HO BISOGNO DI

● Quando c’è bisogno di (è necessario) Marco è sempre lì, infatti è una persona
molto alla mano.

● Non c’è bisogno di (non è necessario) urlare, non sono sordo!

● Bisogna (è necessario) subito versare la salsa sugli spaghetti dopo che li abbiamo
scolati, altrimenti si incollano.

● Ho bisogno di (io devo arrivare) un po’ di riposo o magari solo di stare un po’ solo.

★ C’è bisogno di + infinito o nome (costruzione impersonale).

★ Bisogna + infinito (verbo impersonale).

★ Avere bisogno di + infinito o nome (costruzione personale: io, tu, lui, lui/lei/Lei,
noi, voi, loro).

Esercizio
Inserite le seguenti parole al posto giusto: hai bisogno - bisogna - c’è bisogno - ho
bisogno - bisogna - non c’è bisogno

a) ________________ riflettere prima di parlare, sennò è meglio stare zitti.

b) Secondo me il problema è semplice e __________________ essere Einstein per

risolverlo.

c) _________________ hai bisogno di qualcosa? No grazie, sto bene così.

d) _______________ assolutamente di fumare una sigaretta, sono troppo nervosa!

e) Non ________________ di fare complimenti con lui, è un tipo alla mano.

f) ________________ prendere il treno delle 5 altrimenti rischiamo di non arrivare

in tempo.

112
COME SCRIVERE UN’E-MAIL O UNA LETTERA (INFORMALE/AMICHEVOLE)

10 marzo 2019

Caro/a (Carissimo/a) Mario/Lucia, ← mettiamo sempre una


virgola
ti scrivo … (il corpo) ← iniziamo con minuscole

Come saluto → Ti bacio! / Ti abbraccio


Tanti baci! / Bacioni! / Saluti
Il/La tuo/a amico/a
A presto!, Tuo/a
Giulio/a
(firma)

Mittente: chi manda la lettera / l’e-mail Destinatario: chi riceve la lettera / l’e-mail

Giulio/a Rossi,
Via dei Poeti, 34
00186 Roma
Sig. Mario Cantarini
Via Santo Stefano, 49
22475 Bollate (MI)

- L’abbreviazione, spesso, prima del nome: dott. (dottore), ing. (ingegnere), sig.
(signor), sig.ra (signora), prof. (professore), prof.ssa (professoressa), ecc.
- Il CAP, codice di avviamento postale: prima della città.
- La sigla della provincia si scrive dopo la città meno grandi. Alcune sigle sono:
RM (Roma), MI (Milano), BO (Bologna), FI (Firenze).

113
Alcune espressioni utili per scrivere:

Esprimere conseguenza Fare un’aggiunta


Devo, quindi… /per riuscire, dunque, a ... Inoltre, voglio dire … / In più, è
importante … / Non solo …, ma … /
D’altra parte ….
Esprimere un’opposizione Per concludere
Tu, invece, credi che … / Lui, comunque, Concludendo, … / Riassumendo, … /
non vuole … / Al contrario, seconde me... Infine, … / In altri termini, … / Così, …
/ In breve, ...

114
PROCESSO DI RICERCA DI LAVORO

L'accesso a un posto di lavoro è l'obiettivo finale del processo di inserimento nel


mercato del lavoro. Le tecniche di ricerca del lavoro sono personali e adattate
all'esperienza di ciascun lavoratore. Tuttavia, gli strumenti che si utilizzeranno nella
ricerca non sono specifici di ciascun lavoratore, ma sono al suo servizio e vengono
utilizzati all'interno delle tecniche di ricerca.

Fonti informative nella ricerca di occupazione

Per qualificarsi all'accesso a un posto di lavoro è necessario conoscere la situazione


del mercato del lavoro, con le sue richieste e offerte di lavoro. Ci sono un buon
numero di fonti informative sul mercato con le relative offerte e richieste di lavoro.
Vediamone alcune a titolo di esempio:

● Media: stampa, radio e televisione offrono supplementi dedicati alla


ricerca di impiego di diverse periodicità.

● Internet: pagine come Infojobs o Indeed collegano datori di lavoro e


lavoratori. È possibile inviare un curriculum che verrà preso in
considerazione durante le selezioni. Inoltre, esistono siti Web specifici
per ogni settore di lavoro.

● Pubblicazioni della pubblica amministrazione: il Boletín Oficial del Estado


(BOE) e le gazzette ufficiali di ciascuna comunità autonoma, come il Diari
Oficial de la Generalitat de Catalunya (DOGC) o il Boletín Oficial de la
Provincia (BOP), sono molto utili quando si cercano offerte di lavoro.

● Servizi pubblici per l'impiego: sono organismi incaricati della gestione


della politica dell'occupazione delle Amministrazioni (statali, regionali e
locali). Ad esempio, il servizio pubblico per l'impiego SEPE.

● Agenzie interinali (ETT): sono agenzie che assumono lavoratori a tempo


determinato e li mettono a disposizione di altre aziende. Spiegheremo il
loro funzionamento nella sezione dedicata ai contratti.

115
● Borse di lavoro: si tratta di uno spazio in cui le aziende registrano le loro
offerte di lavoro e, a loro volta, le persone che cercano un lavoro possono
consultare le offerte a cui sono interessate. Normalmente, per utilizzare
questi spazi, entrambe le parti, azienda e lavoratore, devono registrarsi.
Le borse di lavoro possono essere pubbliche o private di società,
istituzioni pubbliche o private, sindacati, associazioni professionali, centri
di studio, sindacati, ecc.

● Agenzie private di collocamento: sono aziende private che collaborano


con il servizio di collocamento nella politica dell'occupazione.

● Formazione nei centri di lavoro (FCT): la formazione nei centri di lavoro


che offrono gli studi accademici rappresenta un’occasione per farsi
conoscere nel mondo aziendale. Inoltre, è normale che, una volta
completata la formazione, l'azienda presenti un'offerta di lavoro.

● Rete di contatti: amicizie, parenti e conoscenti sono un'importante fonte


di informazioni nel processo di ricerca di lavoro.

● Lavoro autonomo: lavorare in proprio o creare il proprio impiego è


un’altra possibilità che viene sempre più presa in considerazione.

116
STRUMENTI DI RICERCA DELL’OCCUPAZIONE

Le tecniche o gli strumenti che verranno utilizzati variano a seconda del tipo di offerta
e di se provengono da un'azienda pubblica o privata ma, in tutti i casi, gli strumenti
più utilizzati sono la lettera di presentazione e il curriculum.

Lettera di presentazione

È uno scritto che viene utilizzato per accompagnare il curriculum e che serve a
presentare la candidatura e a mostrare interesse nel processo di selezione di
un'offerta di lavoro. È necessario che questo documento sia scritto bene, senza errori
di ortografia e cercando di non usare frasi lunghe o ripetere delle parole. Inoltre,
deve comprendere alcuni contenuti minimi per offrire una buona prima immagine.
Devono essere presi in considerazione i seguenti aspetti:

Struttura: la lettera deve adattarsi all'offerta, ma deve strutturarsi in una serie di


sezioni. L'intestazione deve includere i dati del candidato, i dati della società e la
data in cui viene redatta la lettera. Il corpo deve iniziare con un saluto formale e
contenere informazioni ben strutturate. Quindi, nel primo paragrafo è necessario
specificare i motivi per cui l’interessato si rivolge alla società e al lavoro specifico al
quale aspira. Nel secondo paragrafo, il lavoratore deve riepilogare i motivi per cui si
considera la persona idonea per il lavoro. Nella parte riservata ai saluti e alla chiusura
della lettera, deve essere usata una frase breve e formale del tipo: "Nell’attesa di un
vostro riscontro, porgo i miei più cordiali saluti". Infine, la lettera deve essere firmata
ed è necessario fare menzione agli allegati inviati (curriculum, modulo di richiesta,
ecc.).

Criteri di redazione: la lettera deve essere personalizzata e, se non si conosce il nome


della persona alla quale indirizzarla, si invierà al responsabile delle risorse umane o
al reparto selezione personale. Deve essere breve (non più lunga di un foglio DIN
A4), scritta a computer, su carta bianca e di qualità, originale (non fotocopiata),
centrata verticalmente sul foglio e offrire un'immagine estetica e uniforme.

Contenuti minimi: deve contenere almeno un riferimento all'offerta di lavoro con la


data e il relativo mezzo di pubblicazione, la posizione richiesta, le caratteristiche

117
personali e professionali che fanno del richiedente il candidato ideale e la richiesta
di partecipazione al processo di selezione.
Curriculum

Il curriculum è il documento che contiene e riflette i dati personali, accademici e


professionali della persona che richiede il posto di lavoro. È un’esposizione di tutto
ciò che dimostra valore e che può suscitare l'interesse del datore di lavoro a
concordare un colloquio di lavoro o assegnare direttamente il posto vacante offerto.

Esistono molti tipi di curriculum, sebbene i più utilizzati siano quelli funzionali e quelli
cronologici:

● Il curriculum funzionale è organizzato in gruppi di attività, compiti,


funzioni, senza tener conto del periodo in cui sono stati svolti, che
consente di nascondere, ad esempio, i periodi di disoccupazione.

● Al contrario, nel curriculum cronologico vengono ordinati in base al


momento in cui si sono succeduti nel tempo. Se vengono ordinati dal più
vecchio al più recente, i dati consentono di vedere l'evoluzione
professionale della persona. Questo tipo di curriculum è chiamato
curriculum cronologico progressivo e mette in evidenza l'esperienza
professionale del candidato. Se ordinato al contrario, viene chiamato
curriculum cronologico regressivo e mette in evidenza gli eventi più
recenti o la situazione attuale.

Gli aspetti che dobbiamo prendere in considerazione sono:

Struttura: si può strutturare in sezioni: dati personali, dati accademici (formazione


generale e complementare), dati professionali (relazione di tutti i lavori svolti
indipendentemente dalla durata, strutturati in paragrafi separati e ordinati), lingue,
informatica e altri dati di interesse (attitudini, hobby, ecc.).

Criteri di redazione: la redazione deve essere accurata e corretta, non deve utilizzarsi
la prima persona e deve avere una lunghezza massima di due fogli DIN A4. Il foglio
deve essere bianco e di qualità, e il testo deve essere digitato a computer e
schematico. Deve essere scritto tenendo conto di ciò che può essere di interesse per
l'azienda e sottolineando gli aspetti positivi e non quelli negativi. È possibile

118
omettere informazioni, ma non falsificare i dati. Infine, il curriculum deve includere
una foto recente del candidato, formato fototessera.
ESEMPIO DI LETTERA DI PRESENTAZIONE

Come abbiamo visto, una lettera di presentazione ci può servire per mostrare il
nostro interesse nel processo di selezione di un'offerta di lavoro vediamo un esempio
di una richiesta di lavoro in un’azienda di amministrazione per lavorare come
segretario. Vediamo un annuncio di lavoro e una possibile lettera di presentazione:

Annuncio di lavoro

Importante azienda di amministrazione con sede a Roma ricerca un


segretario per coprire un posto di lavoro. Il candidato ideale è un
diplomato in formazione professionale con buona conoscenza della
contabilità aziendale e il processo delle risorse umane. Necessaria
esperienza simile, preferibilmente nell’area manageriale. Affidabilità e
precisione costituiscono requisiti necessari. Dopo un periodo di prova si
offre assunzione a tempo indeterminato. I candidati interessati possono
inviare il proprio CV tramite il sito internet aziendale alla sezione
“opportunità di lavoro”.

Lettera di presentazione

Alla cortese attenzione del Direttore di risorse umane


Roma, 9 aprile 2018

Egregio Direttore,

in risposta all'annuncio apparso sul vostro sito internet, desidero


sottoporre alla Sua attenzione la mia candidatura al posto di segretario.
Come vedrà nel mio curriculum vitae allegato, ho un corso di formazione
professionale in Assistenza alla Direzione e ho maturato un’esperienza
professionale di 4 anni tanto in Italia come in Spagna.
Credo di essere una persona responsabile e adatta alle esigenze di
un’azienda così prestigiosa come la vostra.
In attesa di una Sua cortese risposta, resto a Sua disposizione per un
eventuale colloquio.

119
Distinti saluti,
Juan Guerra
Come abbiamo visto, ci sono formule di apertura e di chiusura che servono a
cominciare e finire una lettera oppure una mail formale:

Formule di apertura:

- Egregio Signore/Dottore/Direttore
- Gentile/Gentilissima Signora
- Gentili Signori/Signore
- Spettabile Ditta

Formule di chiusura:

- (Porgo) Cordiali/Distinti saluti


- La saluto cordialmente
- Con stima
- In fede

120
ESEMPIO DI CURRICULUM VITAE (CV)

Una volta che abbiamo dimostrato il nostro interesse nel colloquio arriva il momento
di consegnare il nostro curriculum. Come abbiamo visto, il curriculum vitae è il
documento che contiene e riflette i dati personali, accademici e professionali della
persona che richiede il posto di lavoro. Vediamo un possibile CV per l’annunzio di
lavoro visto nel documento sulla lettera di presentazione:

Curriculum Vitae

Informazioni personali

Nome: Juan Guerra


Data e luogo di nascita: 5 marzo 1982, Teruel (Spagna)
Stato civile: celibe
Indirizzo: Corso Toscana, Roma
Telefono: +34 633225588
E-mail: juanguerra@mail.com
Nazionalità: Spagnola

Istruzione e Formazione
Titoli di Studio: 2012-2014: Ilerna Online. Formazione Professionale in
Assistenza alla Direzione (voto: 9,5/10)

Conoscenza delle lingue

Spagnolo: madrelingua.
Italiano: ottima comprensione e produzione scritta e orale.
Inglese: buona comprensione scritta e orale.
Francese: livello utente.

Esperienze lavorative

121
2014-2017: Segretario presso il Gruppo “Administración, S.L.” dove ho
lavorato nell’area manageriale e, soprattutto nell’area di risorse umane.
Valencia (Spagna).

2017-1018: Segretario presso il Gruppo “Aminis France”, come membro


dello staff di contabilità. Parigi (Francia).

Firmato a Roma, il giorno, mese, anno

(Firma)

122
Soluzioni

Nota: Tened en cuenta que algunas de las preguntas tienen respuesta libre o sobre
vuestra opinión personal, por lo que las respuestas formuladas aquí en esos casos
son orientativas y han sido elaboradas con ejemplos del profesor.

Página 14

Completate le frasi con: la - gli - il - i- lo - le - l’:

a) Questa è la macchina di Paolo.

b) Dove sono le chiavi?

c) Gli studenti d'italiano sono molti.

d) Quanti sono i ragazzi?

e) Questo è il libro di Anna?

f) A me piace lo sport.

g) È questo l´autobus per il centro?

Página 15

Completate le seguenti frasi con i pronomi personali:

a) Sara è sul divano perché lei è molto stanca.

b) Diego, mi dispiace, ma la verità è che tu non sai nulla.

c) Marco e Andrea giocano a pallacanestro, infatti loro sono molti alti!

d) Lucia, Ilaria: voi volete venire con me a teatro?

e) Giorgio, tu puoi fare quello che vuoi. Noi andiamo al cinema.

f) Io sono una persona allegra e solare.

123
Página 19

Dialogo 1:

a) Con chi abita Chiara?

Chiara abita con Fausto.

b) Qual’è la bella notizia di Chiara?

La bella notizia di Chiara è che si sposa con Fausto.

c) Quanti anni ha Chiara? E Fausto?

Chiara ha 22 anni e Fausto ha 23.

Página 20

Rispondete alle domande secondo l’esempio: Con chi lavora Andrea? (con Paula)
→ Andrea lavora con Paula.

a) Quando partite per Bologna? (domani).

Noi partiamo per Bologna domani.

b) Cosa leggono Lucia e Ilaria? (un libro).

Lucia e Ilaria leggono un libro

c) Quando parti? (oggi)

Io parto oggi

d) Dove lavora Noelia? (in pasticceria).

Noelia lavora in pasticceria

Página 21

Completate il testo con l’articolo indeterminativo:

Oggi è una giornata importante perché vado a cena dal mio ragazzo e conoscerò i
suoi amici d’infanzia. Parla così tanto di loro che ormai so tutto: Per primo c’è

124
Francesco, un ragazzo ossessionato dallo sport che studia Scienze Politiche. Laura e
Lara sono gemelle ma non si assomigliano nei caratteri: Laura è una ragazza molto
timida e taciturna, mentre Lara è un pappagallo e non tace mai. Infine, c’è Simone,
uno studente di Belle Arti molto solare che vuole lavorare disegnando fumetti. Non
vedo l’ora di conoscerli!

Página 22

Mettete le frasi al plurale, usando il partitivo, secondo il modello:

a) Spedisco una lettera. → Spediamo delle lettere.

b) Ho un amico portoghese. → Abbiamo degli amici portoghesi

c) Porta un vestito giallo. → Portiamo dei vestiti gialli

d) Esce spesso con una ragazza italiana. → Escono spesso con delle ragazze italiane

e) Viene a cena una persona importante. → Vengono a cena delle persone importanti

Página 23

Dialogo 2:

a) È italiano José?

Non, José non è italiano ma spagnolo

b) Cosa fa in Italia?

In Italia José lavora come assistente di direzione.

c) Dove abita?

José abita in piazza Bologna.

125
Página 27

Osservate la cartina dell’Italia:

- Quante regioni ha l’Italia? L'Italia ha 20 regioni.

- Come si chiamano le isole dell’Italia? Le isole di Italia si chiamano Sardegna e


Sicilia.

Página 28

Rispondete alle domande:

a) Cosa fa di solito Gennaro quando rimane a casa?

Quando rimane a casa Gennaro si riposa e guarda la tv.

b) Cosa fanno Gennaro e i suoi amici quando non vogliono giocare a calcio?

Quando non giocano a calcio loro prendono la macchina e vanno al mare a rilassarsi.

c) Cosa fa Gennaro quando visita Firenze?

Quando visita Firenze si mangia una buona pizza.

Página 29

Completate la tabella:

Sapere: sai, sapete

Stare: stai, stanno

Uscire: esce, escono

Dire: dico, diciamo

Chiedere: chiedi, chiedete, chiedono

Mangiare: mangia, mangiano

126
Página 31

Dialogo 3:

a) Dove abita Federica?

Federica abita in vicino al Cinema Lumière.

b) Com’è il suo appartamento?

L´appartamento di federica si trova al primo piano ed è comodo e luminoso, con


molte finestre che si affacciano sulla piazza.

c) Cosa fanno sabato sera da Federica?

Sabato sera fanno una festa a casa di Federica per il compleanno di suo fratello.

Página 34

Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Dove va Luigi? (dentista) → Luigi va dal dentista.

b) Dove vanno i tuoi genitori? (farmacia) → Loro vanno in farmacia

c) Come vai a Siviglia? (aereo) → Vengo in aereo

d) Dove va Lucia? (centro) → Lucia va in centro

e) Dove deve andare Luca il prossimo sabato? (Parigi) → Deve andare a Parigi

Página 38

a) La bicicletta è alla sinistra / alla destra della sedia gialla.

b) Il divano bianco è davanti / dietro il tavolino.

c) La TV è sopra / sul cassetto marrone.

d) I quadri sono sulla / intorno alla parete.

e) Lo sgabello (banqueta) è sotto il / accanto al tavolo dalla destra.

127
Página 39

Completate le seguenti frasi con: c’è, ci sono, c’era, c'erano.

a) A Roma ci sono tantissimi monumenti: il Colosseo, l’Arco di Tito, la Cappella


Sistina, il Castel Sant’Angelo, ecc.

b) Allo stadio con Piero c’è anche Roberto.

c) Ieri in ospedale c’era una fila lunghissima.

d) Il mese scorso ho visto che c'erano dei cinghiali che attraversavano la strada.

Página 40

Costruite frasi secondo il modello:

a) Avete degli amici progetti (spagnoli) → So che i vostri amici sono spagnoli.

b) Abbiamo un gatto (molto pigro). → Il nostro gatto è molto pigro.

c) Laura e Mario hanno un agriturismo (in Molise). → Il loro agriturismo si trova in


(provincia di) Molise.

d) Martina ha due cugine (belle). → Martina, le tue cugine sono veramente belle.

e) Ho due zaini (grandi). → I miei zaini sono grandi.

Página 44

Costruite frasi secondo l’esempio:

a) Ieri (io - mangiare) la pasta → Ieri ho mangiato la pasta.

b) Voi (comprare) gli spaghetti? → Voi avete comprato gli spaghetti?

c) Perché non (noi - pensare) di studiare di più? → Perché non abbiamo pensato di
studiare di più?

d) Laura a chi (regalare) i tuoi vestiti? → Laura, a chi hai regalato i tuoi vestiti?

e) La settimana scorsa Martina (vendere) la sua macchina. → Martina ha venduto la


sua macchina la settimana scorsa

128
f) Marco e Lara (dormire) bene in quel albergo. → Loro hanno dormito in quel
albergo.

Página 45

Costruite frasi secondo l’esempio:

a) (Io - arrivare) cinque minuti prima di te → Io sono arrivato cinque minuti prima di
te.

b) Pilar (partire) due ore fa. → Lei è partita due ore fa

c) Loro (ritornare) dalla Germania e adesso sono in pensione. → Loro sono ritornato
dalla Germania.

d) L’estate scorsa (noi - stare) in Venezia. → Noi siamo stati in Venezia l'estate scorsa

e) Quando è che (tu - entrare) a casa? → Quando sei entrato a casa?

f) Federica, Emma, a che ora (tornare) questa sera? → Voi a che ora siete tornati
questa sera?

Página 47

Completate le frasi secondo il modello:

a) Enrico (potere partire) con la macchina perché è guasta → Enrico non è potuto
partire con la macchina perché è guasta.

b) Io non (volere comprare) una casa in montagna, mi piace di più il mare. → Non ho
voluto comprare una casa in montagna perché mi piace di più il mare.

c) Mi dispiace che Marco non vi è potuto accompagnare, alle fine (dovere tornare)
da sole. → Mi dispiace che siete tornati da sole perché Marco era impegnato.

d) Laura (volere continuare) a ballare anche dopo mezzanotte. → Laura ha voluto


continuare ballando anche dopo la mezzanotte.

e) Signor Rossi, come (potere affrontare) una situazione così? → Signor Rossi, come
Lei ha potuto affrontare una situazione così.

129
Página 49

Dialogo 4:

a) Che città visiteranno Irene e Laura il 26 maggio?

Il 26 maggio loro visiteranno Firenze

b) Come faranno il viaggio?

Faranno il viaggio in treno.

c) Con chi visiterà Irene il mercatino di Piazza Mercatale?

Irene visterà il mercatino di Piazza mercatale con la sua amica Chiara

d) Quando torneranno Irene e Laura a casa?

Loro torneranno a casa con il treno alle 23:30

Página 51

Completate le frasi secondo l’esempio:

a) A che ora (voi - uscire) del lavoro? → A che ora uscirete del lavoro?

b) Quanto sembra giovane! Non (avere) più di ventidue anni. → Quanto sembra
giovane! Non avrà più di ventidue anni.

c) - Babbo, da grandi (noi - diventare) dei famosi calciatori! - Sono sicuro, cari miei.
→ - Babbo, da grandi diventeremo dei famosi calciatori! - Sono sicuro, cari miei.

d) Se la mia fidanzata mi dice di sposarci (io - lasciare) il lavoro per andare da lei. →
Se la mia fidanzata mi dice di sposarci lascerò il lavoro per andare da lei.

e) Alberto, quando (imparare) a guidare la macchina? → Alberto, quando imparerai


a guidare la macchina

f) Laura ha promesso che (smettere) di fumare sigarette il prossimo anno. → Laura


ha promesso che smetterà di fumare sigarette il prossimo anno.

130
Página 52

Completate le frasi secondo l’esempio:

a) Quando andremo al cinema a vedere il nuovo film della Marvel? (quando / leggere
il fumetto) → Andremo al cinema a vedere il nuovo film della Marvel quando avrò
letto il fumetto.

b) Quando mi manderai una cartolina di Roma? (appena / arrivare in albergo) → Ti


manderò una cartolina di Roma appena sarò arrivati in albergo.

c) A che ora andremo a mangiare? (dopo che / io / pettinarsi) → Andremo a mangiare


appena mi avrò pettinato.

d) Arriveremo in tempo di vedere lo spettacolo? (No/ dopo che / cominciare) → Non


credo, arriveremo dopo che avrà cominciato lo spettacolo, mi dispiace.

Página 53

Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Con chi hai viaggiato a Bari? (sorelle) → Sono andato a Bari con le mie sorelle.

b) Da chi sei andato a cercare aiuto? (mamma) →Sono andate a cercare aiuta dalla
mamma, come sempre.

c) A chi appartiene questa macchina, Nino? (fratello) → Questa macchina è di mio


fratello, Nino.

d) Per chi è questo regalo? (suocera) → Questo regalo è per mia suocera.

e) Chi mi può prestare una bici? (sorella) → Tua sorella ti può prestare una bici.

Página 54

Dialogo 5:

a) Cosa ha presso Emma per colazione?

Emma soltanto ha preso un caffè per colazione.

b) Come vuole Emma la bistecca?

131
Emma vuola la bistecca alla fiorentina ben cotta.

c) Che cosa vuole Freddo come contorno?

Freddo vuole una insalata di pomodori e cipolle come contorno.

Página 57

Completate il dialogo che segue con i verbi dati: mangiavamo, leggevo, credevo,
camminavo, seguivo, credevi, viveva, urlava, pensavo.

Giovanni: Ciao Raffaella, non sai cosa mi è successo ieri al parco!

Raffaella: Non ne ho idea. Raccontami.

Giovanni: Ieri camminavo nel mercato di S. Giorgio mentre leggevo un libro quando
all'improvviso ho visto Silvana.

Raffaella: Davvero? Credevo che lei viveva in Cina.

Giovanni: Anch’io. Comunque, la ho seguito per salutarla ma mentre la seguivo lei


ha cominciato a urlare cose in cinese. Mentre urlava cinque persone sono uscite degli
alberi, e hanno cominciato a combattere!

Raffaella: Senti, Giovanni, questo che mi racconti è molto strano. Non credo che sia
stato così. Prima credevo che fosse reale, ma penso che mi stai raccontando il film di
Bruce Lee che abbiamo visto insieme l’altro ieri mentre mangiavamo la pizza e te
credevi fosse reale.

Giovanni: Mmh… Forse hai ragione.

Página 58

Costruite le frasi secondo il modello:

a) Ogni volta che (io - vedere) Delia (io - sorridere) come un bambino. → Ogni volta
che vedevo Delia sorridevo come un bambino.

b) Tutte l’estate (noi - fare) villeggiatura a Isola delle Femmine. → Tutte l’estate
facevamo villeggiatura a Isola delle Femmine

132
c) Mentre (loro - cantare), tutti (noi - battere) le mani. → Mentre cantavano, tutti
battevamo le mani.

d) Quando (io - spiegare) la lezioni, gli alunni (fare) finta di capire. → Quando
spiegavo la lezioni, gli alunni facevano) finta di capire.

e) Da dove (tu - venire) ieri a mezzanotte? → Da dove venivi ieri a mezzanotte?

Página 59

Completate il testo con l’imperfetto o il passato prossimo:

È stato un giorno di agosto. La mattina faceva molto caldo e per questo ho comprato
un gelato. I bambini non volevano mangiare nulla e meno male perché, appena
cominciavano a mangiare il gelato, è arrivata Sofia e ci ha detto di salire sulla sua
macchina. Non c’era molta gente in città ma anche così deserta sembrava bellissima.

Página 61

Rispondete alle domande secondo il modello:

a) Ti piacciono queste mele? (sì) → Sì, le trovo molto buone.

b) Conosci anche tu Paola? (no) → No, non la conosco, mi piacerebbe però.

c) Trovo Giorgio molto interessante, e tu? (sì) → Sì, lo trovo molto interessante.

d) Come mi senti? (male) → Ti sento male.

e) Voi come vi trovate oggi? (bene) → Ci troviamo bene, grazie.

Página 61

Rispondete alle domande:

a) Quanti chili di patate vuole, Signora? (un chilo) → Ne voglio un chilo, grazie.

b) Hai comprato le bottiglie di vino? (sì, un paio) → Ne ho comprato un paio.

c) I libri sono in offerte. Io ne ho preso due. Tu? (quattro) → Ne ho preso quattro

133
d) Quanti occhiali di sole hai? (tre) → Ne ho tre.

Página 62

Completati con i verbi dati: ci annoiamo, ci siamo trovati, mi sono arrabbiato, si è


lamentato, mi sono svegliata, mi ci diverto.

Pietro: Ciao Sabina, come stai? Cosa hai fatto di bello ieri?

Sabina: Bene Pietro, bene, grazie. Ieri è stata una giornata meravigliosa. La mattina
mi sono svegliata presto e ho chiamato Luigi per fare colazione insieme. Ci siamo
trovati in centro e siamo andati a fare shopping. A Luigi non piace fare shopping,
infatti si è lamentato un sacco.

Pietro: Lo capisco, io mi sono arrabbiato con la mia ragazza l’ultima volta che siamo
andati a fare shopping.

Sabina: Invece io mi ci diverto molto.

Pietro: Lo sai che noi uomini sempre ci annoiamo nei negozi.

Sabina: Certo! La prossima volta andrò con Chiara a fare shopping!

Página 63

Completate le frasi secondo il modello:

a) Di solito Mario si veste bene (oggi però male) → Oggi però si è vestito male.

b) Ogni mattina mi fermo dal panettiere e compro un pane (oggi - comprare due) →
Oggi invece ne ho comprato due.

c) Abbiamo litigato con Lara (lei - arrabbiata con noi) → Ieri sera Lara si è arrabbiata
con noi perché abbiamo litigato.

d) Non è arrivato in tempo (lui - non sbrigare- arrivare tardi) → Lui non si è sbrigato
mai e per questo arriva sempre tardi.

e) Immagino che siete stanche (non - sedere - in tutto il giorno) → Siamo veramente
stanchi, non ci siamo seduti in tutto il giorno!

134
Página 66

Completate le frasi con i seguenti verbi con i verbi all’imperativo: dire, guardare,
chiamare, passare, chiudere.

a) Se volete sapere cosa succede nel mondo, guarda il notiziario.

b) Per cortesia, ogni volta che esci fuori chiudi la porta con le chiavi.

c) Ragazzi, chiamate Giulia a quest’ora, lei sta dormendo.

d) Dite alla vostra mamma che vi compre scarpe nuove.

e) Per favore, non passiamo dal centro! Facciamo un’altra strada!

Página 69

Completate il dialogo con i verbi dati: vorreste, piacerebbe, farebbe, sarebbe,


mangeresti, mangerebbe.

Mamma: Luca, Luigi, mi piacerebbe proprio prendere un gelato. Vorreste anche voi
un gelato?

Luca: Per me sarebbe meglio non mangiare nulla, mi fa male la pancia. Tu invece,
Luigi, sicuro te ne prendi uno. Sei un ciccione e ti mangeresti tutti i gelati del negozio.
Non è vero mamma che Luigi si mangerebbe tutti i gelati?

Luigi: Dai, scemo, non mi devi prendere in giro. Anzi, secondo me ti farebbe bene
mangiare un gelato se ti fa male la pancia.

Mamma: Se lo so, meglio non vi dico nulla…

Página 70

Rispondete alle domande secondo l’esempio:

a) Perché non hai mangiato il pesce? (non avevo fame) → L’avrei mangiato, ma non
avevo fame. En el libro pone mangiata pero lo correcto es mangiato, “pesce” es
masculino. Disculpad por el error.

135
b) Perché non sei andato al parco? (cominciato a piovere) → Sarei andato al parco
ma ha cominciato a piovere tantissimo.

c) Come mai non è venuta Giulia alla festa? (non l’abbiamo invitato) → Giulia sarebbe
venuta alla festa ma non l'abbiamo invitato.

d) Perché Nino non è andato ieri dal dentista? (ha avuto paura) → Nino sarebbe
andato dal dentista ma ha avuto paura.

Página 71

Trasformate le frasi secondo il modello:

a) Sono certa che lunedì sarà una bellissima giornata → Ero certa che lunedì sarebbe
stata una bellissima giornata.

b) I nostri parenti sanno cosa mangeremo nel nostro matrimonio. → Sapevo che i
nostri parenti avrebbero saputo cosa si mangiava nel nostro matrimonio.

c) Blasco dice che troverà lavoro. → Blasco era sicuro che avrebbe trovato un lavoro.

d) Sei certa che la piazza del Plebiscito mi piacerà? → Ero sicuro che ti sarebbe
piaciuta la piazza del Plebiscito

Página 72

Costruite delle frasi mettendo il verbo tra parentesi al passato remoto:

a) Gli arabi (abitare) in Spagna circa 800 anni! → Gli arabi abitarono in Spagna circa
800 anni!

b) Nerone (accusare) i cristiani di aver incendiato Roma. → Nerone accusò i cristiani


di aver incendiato Roma.

c) Quando noi (arrivare) in albergo, c’era pochissima gente. → Quando noi


arrivammo in albergo, c’era pochissima gente.

136
Página 73

Completati le frasi con le forme verbali della tabella dei verbi irregolari:

a) Gli disse che lo avrei chiamato, però me ne dimenticai.

b) Al concerto c’era tanta gente che Laura e Anna furono in piedi.

c) Mia nonna mi diede un consiglio che non (ho seguito).

Página 81

Costruite delle frasi mettendo il verbo tra parentesi al congiuntivo presente:

a) Mi pare che Laura e Paula non (volere) andare al mare → Mi pare che Laura e
Paula non vogliano andare al mare

b) Bisogna che io (finire) presto, altrimenti arriverò in ritardo! → Bisogna che io finisca
presto, altrimenti arriverò in ritardo!

c) Credo che tu (essere) una buona persona, davvero. → Credo che tu sia una buona
persona, davvero.

d) Non ricordo da quanto tempo né Chiara né io (parlare) con Cristina. → Non ricordo
da quanto tempo né Chiara né io parliamo con Cristina

Página 83

Completate le frasi con le congiunzioni seguenti: affinché, sebbene, purché,


nonostante, senza che.

a) Ti dirò cosa ho saputo, purché tu non lo racconti a tu sorella.

b) Mi lascerà le sue piante durante le vacanze, senza che io non sia portata per le
piante.

c) Carlo e Alice sono venuti al mio compleanno insieme, sebbene si sono lasciati la
settimana scorsa.

d) Chiamo il tassi subito, affinché faccia in tempo di prendermi all’uscita del lavoro.

e) Nonostante vivano in diversi continenti, continuano a essere amici.

137
Página 84

Completa le frasi con il congiuntivo imperfetto:

a) Pensavo che Ilaria non (mangiare) carne. → Pensavo che Ilaria non mangiasse
carne.

b) Lucia credeva che Mario e Andrea (parlare) bene il cinese. → Lucia credeva che
Mario e Andrea parlassero bene il cinese.

c) I miei desideravano che io (fare) l’avvocato. → I miei desideravano che io facessi


l’avvocato.

d) Bisogna che (noi - comprare) una casa in campagna. → Bisogna che comprassimo
una casa in campagna.

Página 88

Completa con le particelle ci o ne

a) Come vai in stazione? Ci vado a piedi.

b) Quanti libri hai letto quest’anno? Ne ho letti tanti.

c) Vieni al cinema con noi? No, non ci posso venire.

d) Quanti fratelli hai? Ne ho uno.

e) Andiamo in campeggio e ci restiamo una settimana.

f) Questo treno è molto scomodo, ma io ci viaggio lo stesso.

g) Cosa metti nel caffè? Ci metto un po’ di latte.

Página 91

Abbinate le due colonne:

1. Il ladro è stato → d. arrestato dalla polizia.

2. Lei, signora Contessa, è → e. pregata di accomodarsi.

3. La partita verrà → b. seguita da tutto il Paese.

138
4. A Mattia gli è stato → f. tolto il ciuccio prima di andare in asilo nido.

5. I miei libri saranno → c. venduti appena finirò gli esami.

6. La tesi viene → a. letta lunedì prossimo.

Página 92

Formate delle frasi con il si passivante come nell'esempio.

a) Il buon giorno (vedere) dal mattino → Il buon giorno si vede dal mattino.

b) Non (parlare) mentre (mangiare). → Non si parla mentre si mangia.

c) Venite, (scendere) da qui! → Venite, si scende da qui!

d) Dalla mia camera da letto (sentire) tutto. → Dalla mia camera da letto si sente
tutto.

139

Potrebbero piacerti anche