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Mons.

Piero Marini
Presidente emerito del Pontificio Comitato
per i Congressi Eucaristici Internazionali

Conclusione

L
a presenza reale del Signore nell’Eucaristia, alla quale fanno particolarmente
riferimento i miracoli eucaristici, è una presenza di ordine escatologico: è la
manifestazione del Risorto alla sua comunità chiamata a trasformarsi nel suo corpo
visibile e operante nel mondo. In questo senso, la fede nella presenza non può essere
separata dalla confessione del mistero pasquale perché «l’Eucaristia è, in maniera
sacramentale, la rappresentazione e il riassunto di tutto il mistero cristiano della
salvezza».1
Così, l’avverbio «sostanzialmente» riferito alla “presenza” e utilizzato dal concilio di
Trento2 rinvia a una realtà ontologica e non fisico-chimica, mentre il termine
transustanziazione3 designa una conversione reale ma di natura spirituale nella quale, come
sottolineava Agostino, siamo noi stessi ad essere trasformati.
L’Eucaristia, dunque, non è una generica presenza del Signore perché «con
l’Eucaristia non si passa dalla non presenza alla presenza di Cristo, ma dalla sua presenza
multiforme al memoriale del suo donarsi in sacrificio, entrando in comunione con lui che
dona se stesso facendoci partecipi della nuova alleanza nel suo sangue».4
La riflessione contemporanea sull’Eucaristia ci invita, oggi, a situare non solo la
celebrazione ma anche il culto eucaristico e tutto ciò che ad esso si riferisce o si lega,
all’interno di una visione unitaria del mistero eucaristico che non ne separi i differenti
aspetti,

1
W. KASPER, L’unità dell’Eucaristia, in Communio 10 (1985), pp. 41-63.
2
Cfr DENZINGER, 1651
3
Ivi, 1652.
4
L. GIRARDI, «Del vedere l’ostia». La visione come forma di partecipazione, in Rivista Liturgica 87 (2000), p. 445.
Occorre dunque lasciarsi formare dall’oggettività del mistero eucaristico prima che
dalle suggestioni devozionali pur venerande e degne di nota. Perché grazia specifica
dell’Eucaristia è costruire il corpo ecclesiale. Questa è una dimensione propria della
celebrazione eucaristica che il culto eucaristico fuori della Messa, nato e sviluppatosi in
riferimento alla “presenza reale” deve ricuperare. Ogni riferimento all’Eucaristia, dalla
celebrazione domenicale fino ai miracoli eucaristici, deve convertirsi ad una dimensione
comunitaria che prevale su un cammino semplicemente individuale o intimistico 5 percorso
per troppo tempo dal culto eucaristico fuori dalla Messa.
Per questo le celebrazioni di un antico miracolo eucaristico, non possono limitarsi a
dare nuovo linguaggio a vecchie forme di pietà, ma si impegnano a far fruttificare le
ricchezze di fede scaturite dal Concilio Vaticano II. Dell’arricchimento della teologia
eucaristica, infatti, deve beneficiare anche la pietà eucaristica.
Tutto ciò avverrà, per esempio, se la riforma liturgica sarà vissuta nel rispetto delle
scelte compiute dai Padri conciliari che vollero ricuperare alcuni elementi essenziali della
celebrazione eucaristica parzialmente oscurati nei secoli quali: il raduno della assemblea nel
nome del Signore, l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera eucaristica innalzata nella
memoria obbediente ai gesti e alle parole dell’ultima cena, il dono dello Spirito,
l’ecclesiologia di comunione… Tutti questi elementi non possono essere dimenticati in ogni
occasione in cui si parla di Eucaristia, sia quando si tratta della celebrazione o del culto
eucaristico fuori della Messa. Ogni realtà collegata al mistero eucaristico, infatti, è chiamata
a riproporre tutto il mistero pasquale che Gesù chiede ai suoi discepoli di riproporre in sua
memoria.6
Se la liturgia «è il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la
fonte da cui promana tutta la sua energia», 7 essa deve riprendere la sua centralità
plasmatrice di tutta la vita cristiana. Perciò, se è vero e buono e giusto lavorare per ricordare
i miracoli eucaristici, tale commemorazione deve però essere incoraggiata nello spirito del
dettato conciliare che raccomanda: «il centro e il culmine di tutte le varie manifestazioni e
forme di pietà sia davvero la celebrazione eucaristica». 8

5
Cfr D. MICHLER, L’adorazione eucaristica. Riflessione teologica e progetto pastorale, San Paolo, Cinesello
Balsamo 2003, pp. 58.
6
Cfr P. DE CLERCK, Adoration… cit.
7
Sacrosanctum Concilium, 10.
8
De sacra comunione et de cultu mysterii eucaristici extra missam, 112.

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