Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
RIZAVideo Corsi
Lezione 2
Lezione 2
Cosa la scatena
L’eSeRCizio
I sogni infatti sono molto più veritieri della isolati in un luogo
realtà, non obbediscono alla razionalità e tranquillo. A questo punto
sono fatti di immagini spontanee che mettiti in una posizione
parlano il linguaggio della nostra anima, comoda (seduto, sdraiato,
dell’essere sconosciuto che ci abita. come preferisci) e
Anche durante il giorno, cerca allora di rilassati. Chiudi gli occhi
liberarti dell’identità fittizia che ti sei e dì a te stesso: «in me c’è
imposto; rimuovi quelle identificazioni che un essere sconosciuto, una
sono all’origine dell’ansia e che ostacolano presenza senza nome».
la tua realizzazione. Per farlo, durante la Prova a immaginarlo: è un
giornata ripeti più volte a te stesso: «Io personaggio di cui non vedi
sono nessuno, sono senza nome». È un il volto, misterioso, uno
rituale antichissimo. straniero… Trovalo dentro
Nell’Odissea l’incontro/scontro di Ulisse di te e digli: «Conducimi
con il ciclope si basa proprio su questa tu, portami dove devo
frase: «Io sono nessuno». andare». Mano a mano che ti
Non avere un nome vuol dire non avere cali nell’esercizio, senti
un’identità riconoscibile, non esistere come l’ansia che comincia a
un personaggio definito. Essere quindi tanti svanire e al suo posto provi
personaggi diversi, portatori di un’energia una grande calma interiore e
vitale nascente, fluida, senza costrizioni. un senso di profonda
sicurezza; hai la certezza
che una soluzione arriverà…
Quando ti affidi allo
sconosciuto, ti senti
sparire nel nulla, senti
che non sei veramente più
nessuno… Percepisci a fondo
questa sensazione… e poi
lentamente riapri gli occhi.
il senso di questo esercizio
è di affidarsi al nulla, che
è l’energia più antica e più
terapeutica che esista.