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PERNI E CUSCINETTI
Capitolo 6
Una coppia rotoidale è composta da un perno facen- Il dimensionamento di un perno portante deve sod-
te parte dell’organo mobile, da un supporto rigida- disfare tre requisiti: la resistenza alle sollecitazioni
mente fissato che lascia al perno il solo moto di rota- esterne, la limitazione della pressione di contatto e
zione e da un cuscinetto (a strisciamento o a rotola- lo smaltimento del calore generato per attrito. I perni
mento) che si interpone tra perno e supporto. Il cu- di estremità sono sollecitati a flessione a causa della
scinetto ha il compito di rendere la pressione di con- forza radiale F agente a metà della lunghezza:
tatto più uniforme possibile e di minimizzare il co-
efficiente di attrito; deve inoltre essere facilmente so- F ⋅l
d= 3
stituibile una volta usurato. 0,2 ⋅ k
Le caratteristiche dei supporti dipendono principal- Limitando la pressione di contatto al valore pa (i
mente dalla macchina dove andranno a operare. Si cui valori sono riportati in tabelle in base ai mate-
possono avere supporti in un sol pezzo, ricavati di- riali e al tipo d’impiego) si ottiene:
rettamente nella macchina o dotati di flange o orec-
F
chie per il collegamento perpendicolare o parallelo a l ⋅d =
una superficie, e supporti in due pezzi, fissati tra loro pa
mediante viti passanti in fori allungati e dotati di
e quindi si ottengono l e d. La terza condizione è
orecchie che collegano il supporto alla macchina me-
soddisfatta limitando la temperatura t del perno:
diante viti mordenti. Il supporto generalmente è rea-
uguagliando il calore prodotto per attrito (= lavoro
lizzato con un materiale di buona resistenza. Il cu-
delle forze di attrito) al calore smaltito si ottiene:
scinetto, invece, è realizzato con un materiale tenero
che si usura durante il funzionamento e non danneg- F ⋅n
l=
gia quindi le superfici dell’albero. Se il supporto è in K
due pezzi, lo è anche il cuscinetto, che spesso è dotato dove K è una costante numerica che contiene una
di risalti per impedire la traslazione assiale. L’accop- serie di valori costanti o poco variabili e che si tro-
piamento è spesso lubrificato, prevalentemente me- va tabellata. Se il perno è veloce, è opportuno cal-
diante lubrificazione forzata. colare l con questa formula e poi verificarne il valo-
I materiali antifrizione utilizzati per i cuscinetti de- re con le precedenti; se il perno è lento si utilizza
vono avere basso valore di f, buona durata, durezza questa formula per la verifica.
inferiore al materiale dell’albero o del perno e punti I perni intermedi sono sollecitati anche a torsione.
di fusione relativamente bassi in modo da fondere in Il procedimento è identico al precedente solo si uti-
caso di malfunzionamento prolungato del sistema di lizza un valore del momento flettente ideale secon-
lubrificazione. do Von Mises. La prima equazione tra le tre utiliz-
• I bronzi (da cui il termine bronzine) hanno buona zate per i perni di estremità viene sostituita da
durezza superficiale e permettono il funziona-
M f (id)
mento anche con lubrificazione scarsa. ≤k
• I bronzi al piombo hanno un coefficiente d’attrito Wf
più basso e permettono pressioni specifiche più
alte, specialmente alle basse velocità. I perni di spinta più semplici sono composti da una
• I metalli bianchi (leghe ternarie di piombo, sta- ralla circolare di raggio r e sono soggetti a compres-
gno e antimonio) hanno un basso valore del coef- sione con forza normale F. Limitando la pressione
ficiente d’attrito, ma una scarsa durezza superfi- di contatto si ottiene:
ciale (4 N/mm2), che al crescere della temperatura F
scende rapidamente, e un basso punto di fusione; ≤ pa
π ⋅ r2
a volte si aggiunge fosforo per incrementare la
durezza superficiale (metallo rosa). Se il perno è a sezione anulare, si considera il rap-
• I metalli sinterizzati trattengono l’olio rendendoli porto m fra il raggio interno e quello esterno, si
adatti a condizioni di lubrificazione precarie. pone solitamente m = 0,2 ÷ 0,4 e si ricavano en-
Esistono bronzi sinterizzati, con pressioni specifi- trambi i raggi da
che fino a 3 N/mm2, e ferri sinterizzati, per pres- F
≤ pa
sioni fino a 20 N/mm2. π ⋅ r22 ⋅ ( 1 − m2 )
La dimensione assiale del cuscinetto varia da l =
= (1,5 ÷ 2) · d a l = (3 ÷ 4) · d per supporti oscillanti. Imponendo lo smaltimento del calore generato per
attrito, si ottiene:
I supporti di spinta sono simili a quelli portanti; esi-
stono anche supporti destinati ad alloggiare perni ad F ⋅n
r2 − r1 =
anelli multipli. K
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PERNI E CUSCINETTI
Figura A