Sei sulla pagina 1di 2

Ascensore in zona sismica: serve l’ok del genio civile regionale

19 dicembre 2018 / da Francesca Ressa

Tar Lazio: per installare l’ascensore in zona sismica non è necessario


alcun titolo abilitativo; è tuttavia obbligatoria l’autorizzazione del
genio civile regionale

La sentenza del Tar Lazio n. 11553/2018 conferma che l’installazione di un ascensore in zona
sismica non necessita il rilascio di alcun titolo abilitativo, ai sensi della norma sull’edilizia libera;
tuttavia nelle località sismiche non possono iniziare i lavori senza la preventiva
autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione (genio civile regionale).
Il caso in esame riguarda il ricorso presentato da una società che, avendo installato un ascensore
in un immobile chiedeva l’annullamento della determinazione dirigenziale di Roma con cui si
contestava una ristrutturazione edilizia abusiva, consistente nell’installazione dell’ascensore
interno nel vano scala condominiale in assenza del titolo abilitativo.
Trattandosi di un ascensore realizzato nel 2013, e per il quale non è stato mai redatto l’atto di
asseverazione e la dichiarazione congiunta geologo-progettista, era stato presentato un
progetto in sanatoria, tuttora in corso. Pertanto, a detta dei ricorrenti, è illegittimo l’ordine di
demolizione in pendenza del procedimento di sanatoria.

Sentenza Tar Lazio


I giudici del Tribunale amministrativo hanno considerato illegittima la determinazione del
Comune che ha ordinato la demolizione dell’ascensore.

Premesso che:

- gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche, come la realizzazione di


ascensori interni, montacarichi, servoscala e rampe rientrano tra i lavori di edilizia libera
(chiarito definitivamente nel Glossario unico per le opere di edilizia libera – dm 2 marzo 2018;

- in giurisprudenza gli ascensori interni sono costantemente ricondotti alla nozione di “volume
tecnico“, non computabile nella volumetria (cfr. ex multis T.A.R. Roma (Lazio) sez. II, 23
marzo 2018 n. 3299; T.A.R. Napoli (Campania) sez. II, 10 gennaio 2018, n. 149; Consiglio di
Stato, sez. V, 11 luglio 2016, n. 3059);

- tuttavia, trattandosi della realizzazione di un ascensore all’interno di un edificio situato in zona


sismica è obbligatorio rispettare le disposizioni contenute nel dpr 380/2001 (Testo unico in
materia edilizia).

In particolare, l’art. 94:

- indipendentemente dall’obbligo del titolo abilitativo all’intervento edilizio, dispone che nelle
zone sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità, non si possono iniziare lavori senza
la preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione.
Dall’esame della normativa appena descritta si desume la necessità, a prescindere dal titolo
abilitativo edilizio, non richiesto dalla legge, che l’intervento per la costruzione di un ascensore in
zona sismica sia autorizzato dall’ufficio tecnico regionale.
Nel caso in esame non è mai stata rilasciata la prescritta autorizzazione, essendo incompleta la
documentazione presentata all’ufficio tecnico regionale. Risulta essere tuttora in corso la
procedura, da parte dell’amministrazione regionale, per accertare la conformità tecnica
dell’installazione dell’ascensore alla normativa antisismica, essendo stata richiesta ulteriore
documentazione integrativa dal Genio civile regionale, inoltrata al condominio committente.
Ciò che va posto in risalto, quindi, non è la mancanza del titolo edilizio in quanto l’installazione di
un ascensore rientra tra gli interventi di edilizia libera volti alla eliminazione delle barriere
architettoniche, bensì l’accertamento della eventuale violazione della normativa antisismica,
essendo stato eseguito un progetto carente della relativa autorizzazione.
L’amministrazione comunale avrebbe dovuto astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento ed
attendere la definizione dell’eventuale processo penale ovvero le determinazioni del competente
ufficio tecnico regionale.
Ne deriva l’illegittimità del provvedimento impugnato ed il ricorso viene accolto.

Potrebbero piacerti anche