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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 20-28
Data Pubblicazione Edizione
1998-04 Prima
Classificazione Fascicolo
20-28 3803 R
Titolo
Connettori per cavi d’energia

Title
Connectors for power cables

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La Norma riguarda i connettori destinati a cavi elettrici a corrente alternata per tensioni massime di rife-
rimento per l’isolamento fino a 72,5 kV e a corrente continua per tensioni fino a 6 kV; non riguarda i con-
nettori per cavi con sezioni inferiori a 6 mm2 per tensioni Uo/U inferiori a 450/750 V.
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 543).

DESCRITTORI
cavi di energia; connettori;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali (UTE) CEI 20-24:1997-11;
Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-28 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1980-11-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna

Comitato Tecnico 20-Cavi per energia


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1980-7-4
in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto P.235 Chiusa in data 1977-7-15

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)

© CEI - Milano 1998. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

CAPITOLO
1 GENERALITÀ 1

SEZIONE
1 CAMPO DI APPLICAZIONE 1

SEZIONE
2 DEFINIZIONI 1

CAPITOLO
2 CARATTERISTICHE E DATI DI TARGA 4

CAPITOLO
3 DATI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE 4

CAPITOLO
4 PROVE 5

SEZIONE
1 GENERALITÀ 5

SEZIONE
2 MODALITÀ E REQUISITI DI PROVA 8

A PP ENDI CE
A MISURA DI RESISTENZA O DELLA CADUTA DI TENSIONE DEI CONNETTORI 12

A PP ENDI CE
B VALUTAZIONE DELL’INCREMENTO DELLA RESISTENZA ELETTRICA
DEI CAMPIONI NEL TEMPO 13

A PP ENDI CE
C VALUTAZIONE DELLE DIFFERENZE TRA LE DUE MEDIE CAMPIONARIE 15

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1 GENERALITÀ
CAPITOLO

1 CAMPO DI APPLICAZIONE
S E Z I O N E

1.1.01 Oggetto
Le presenti Norme riguardano i connettori destinati a cavi elettrici a corrente al-
ternata per tensioni massime di riferimento per l’isolamento fino a 72,5 kV e a
corrente continua per tensioni fino a 6 kV; non riguardano i connettori per cavi
con sezioni inferiori a 6 mm2 per tensioni U0/U inferiori a 450 V/750 V.
Le presenti Norme non sono applicabili ai connettori di derivazione a perfora-
zione d’isolante per conduttore principale continuo.
Esse integrano le Norme CEI 20-24 «Giunzioni e terminazioni per cavi d’energia».

1.1.02 Scopo
Le presenti Norme hanno lo scopo di fornire i dati per l’offerta e l’ordinazione e
le prescrizioni di prova cui devono rispondere i connettori di cui in 1.1.01.

2 DEFINIZIONI
S E Z I O N E

1.2.01 Connettore
Dispositivo atto a realizzare una connessione elettrica tra elementi di un circuito
elettrico.
a) Nelle presenti Norme, a differenza di quanto definito in altre Norme, la sud-
detta connessione, a meno che non sia diversamente precisato, si intende
come permanente, cioè non implica necessariamente il concetto che con det-
to dispositivo, una volta applicato, si possa ottenere anche la facile sconnes-
sione degli elementi stessi (1.2.02).
b) In una connessione è sempre presente un conduttore, detto conduttore prin-
cipale, dal quale possono essere derivati uno o più conduttori, detti condut-
tori derivati.
c) Circa le definizioni relative alla forma dei conduttori (rotondi o settoriali; a
filo unico o a corda; a corda compatta o non compatta) si rinvia alle Norme
CEI riguardanti i cavi per energia.
d) Per sezione di riferimento del connettore si intende la sezione del conduttore
o dei conduttori a cui il connettore è destinato.

1.2.02 Connettore sconnettibile


Connettore che permette di sconnettere la connessione senza dover essere smon-
tato dagli elementi del circuito stesso.

1.2.03 Connettore smontabile


Connettore che può essere smontato dagli elementi del circuito elettrico senza
danni agli elementi del circuito stesso.

1.2.04 Connettore da saldare


Connettore che viene applicato mediante saldatura.

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1.2.05 Connettore a serraggio meccanico
Connettore smontabile che viene applicato mediante serraggio di viti, bulloni o
dadi (vedere ad es. Figg. 4c e 4e).
Particolare tipo di connettore a serraggio meccanico è il connettore concentrico.

1.2.06 Connettore a compressione


Connettore che viene applicato mediante una deformazione permanente ottenuta
per compressione (compressione poligonale o circolare; a punzone; a punzone
in matrice di contenimento; ecc.), con o senza uno specifico utensile (vedere ad
es. Figg. 4a - 4b - 4d - 4f ).

1.2.07 Connettore a cuneo


Connettore che viene applicato mediante pressione ottenuta con uno o più cu-
nei.

1.2.08 Connettore diritto


Connettore atto a realizzare la connessione di due conduttori di uguale sezione
ad assi allineati (vedere ad es. Fig. 4a).

1.2.09 Connettore parallelo


Connettore atto a realizzare la connessione di due conduttori ad assi paralleli (ve-
dere ad es. Fig. 4d).

1.2.10 Connettore ad angolo


Connettore atto a realizzare la connessione di due conduttori ad assi intersecanti-
si.

1.2.11 Connettore di derivazione


Connettore atto a realizzare la connessione tra un conduttore principale e uno o
più conduttori derivati (1.2.01 b) (vedere ad es. Figg. 4d - 4e - 4f ) .
Il connettore di derivazione può essere previsto per conduttore principale conti-
nuo od interrotto. Particolari tipi di connettori di derivazione sono i seguenti:
a) Connettore a T: connettore di derivazione in cui l’asse del conduttore derivato
è disposto a 90° rispetto all’asse del conduttore principale.
b) Connettore a Y: connettore di derivazione in cui l’asse del conduttore derivato
è disposto a meno di 90° rispetto all’asse del conduttore principale.
c) Connettore a croce: connettore di derivazione a due assi ortogonali.

1.2.12 Connettore di estremità o capocorda


Connettore terminale di un conduttore elettrico, atto a collegare quest’ultimo con
altre parti, anche di forma diversa, del circuito elettrico (vedere ad es. Figg. 4b e
4c).
Esempi tipici di connettori di estremità o capicorda sono quelli ad attacco piatto
(ad occhiello, a forcella, a bandiera), a codolo, a spina, a baionetta, ecc.

1.2.13 Connettore di riduzione


Connettore previsto per essere applicato a conduttori di tipo e sezione diversi, ad
assi allineati.

1.2.14 Connettore a perforazione d’isolante


Connettore applicabile senza preventiva asportazione dell’isolante dei conduttori.

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Particolare tipo di tale connettore è quello di derivazione applicabile su condut-
tore principale continuo anche sotto tensione.

1.2.15 Connettore bimetallico


Connettore costituito da due parti principali di metallo diverso ed adatto a con-
nettere conduttori pure di metallo diverso.

1.2.16 Connettore preisolato


Connettore munito di un isolamento elettrico, parziale o totale, applicato preven-
tivamente in fase di fabbricazione. Esso può essere a tenuta stagna oppure no.

1.2.17 Connettore con contenitore isolante prefabbricato


Connettore che è fornito completo di un contenitore isolante prefabbricato, da
applicare durante il montaggio, a connessione effettuata. Esso può essere a tenu-
ta stagna oppure no.

1.2.18 Additivi per connettori


Particolari sostanze utilizzate nei connettori per migliorarne e/o mantenerne le
caratteristiche elettriche e meccaniche; essi possono essere lubrificanti, abrasivi,
antiossidanti, riempitivi, ecc.

1.2.19 Temperatura massima del connettore con corrente di forte intensità e breve
durata
Temperatura dichiarata dal costruttore e con la quale il connettore è stato provato
secondo quanto previsto in 4.2.02.

1.2.20 Resistenza del connettore


Valore convenzionale della resistenza elettrica del connettore applicato, misurata
conformemente all’Appendice A.

1.2.21 Caduta di tensione nel connettore


Valore convenzionale della caduta di tensione ai capi del connettore applicato,
misurata conformemente all’Appendice A.

1.2.22 Serie di connettori


Una serie di connettori è costituita da un certo numero di connettori di calibro di-
verso ma realizzati con lo stesso materiale, di forma geometricamente simile e
per i quali è prevista la stessa modalità di applicazione: saldatura; compressione
(poligonale o circolare, od a punzone, ecc.); serraggio meccanico, ecc.

1.2.23 Equalizzatori di corrente


Dispositivi aventi la funzione di distribuire uniformemente la corrente nella se-
zione retta dei conduttori del circuito di prova. Tali equalizzatori possono essere
ottenuti mediante saldatura di tutti i fili componenti il conduttore o mediante al-
tro accorgimento equivalente e devono essere di dimensioni tali da non rappre-
sentare né un mezzo di dispersione del calore né un punto di riscaldamento
anomalo.

1.2.24 Conduttore di riferimento


Tratto di conduttore lungo 1 m, privo di qualsiasi accessorio, da adibire ad ele-
mento di paragone nelle misure.

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2 CARATTERISTICHE E DATI DI TARGA
CAPITOLO

2.1.01 Caratteristiche funzionali e costruttive


Un connettore è definito da un certo numero di caratteristiche funzionali e co-
struttive:
a) tipo di connettore: di estremità, diritto, a T, multiplo, ecc.
b) tipo di impiego: applicabile su conduttore nudo o isolato, su conduttore im-
pregnato o non impregnato, per esterno o per interno, ecc.
c) modalità di applicazione: per saldatura, a compressione, a serraggio meccani-
co, ecc.;
d) modalità per l’esecuzione dell’applicazione: qualità della lega per saldare e
del fondente, ecc.; tipo di pressa, di matrice, di punzone, ecc.; momento tor-
cente da applicare ai bulloni, ecc.;
e) eventuali accessori integranti il connettore: sostanze atte a migliorare il con-
tatto, involucri di protezione, ecc.;
f) materiale e formazione del conduttore cui è destinato il connettore;
g) sezione o gamma di sezioni di riferimento del connettore;
h) tensione massima di riferimento per l’isolamento del materiale del sistema in
cui verrà utilizzato il connettore;
i) temperatura massima del connettore con corrente di forte intensità e breve
durata (1.2.19).

2.1.02 Dati di targa


Ogni connettore corrispondente alle presenti Norme deve essere chiaramente
contrassegnato con i seguenti dati:
a) nome del fabbricante o marchio che ne consenta l’identificazione;
b) sigla che consenta l’identificazione del connettore, come da tabella CEI-UNEL
..... (in preparazione)(1).
Nota Per i piccoli connettori si ammette che i dati che non possono comparire sui connettori stessi
siano indicati sulla relativa confezione.

2.1.03 Contrassegno CEI


L’apposizione del Contrassegno CEI fra le indicazioni previste in 2.1.02 attesta la
rispondenza del connettore alle presenti Norme CEI.

3 DATI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE


CAPITOLO

3.1.01 Dati per l’offerta e l’ordinazione


Nelle richieste di offerta e nelle ordinazioni si devono specificare i seguenti dati:
n tipo di connettore;
n tipo di impiego;
n modalità di applicazione;
n materiale e formazione del conduttore cui è destinato il connettore;
n sezione o gamma di sezioni di riferimento del connettore;

(1) In attesa della definizione della tabella CEI-UNEL di contraddistinzione e designazione del connettore deve essere riportata la
gamma delle sezioni di riferimento del connettore stesso.

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n tensione massima di riferimento per l’isolamento del materiale del sistema in
cui verrà applicato il connettore;
n temperatura massima del connettore con corrente di forte intensità e breve
durata.

3.1.02 Osservanza delle Norme


Se l’ordinazione contiene la clausola che il materiale deve essere conforme alle
Norme CEI, la clausola stessa implica l’impegno del fornitore e che il materiale ri-
sponda a tutte le prescrizioni delle presenti Norme.

4 PROVE
CAPITOLO

1 GENERALITÀ
S E Z I O N E

4.1.01 Natura delle prove


Le prove previste nelle presenti Norme sono prove di tipo.
Nota Le prove di accettazione delle singole forniture devono essere oggetto di accordi tra commit-
tente e fornitore.
Esse devono essere eseguite a cura del fornitore e hanno lo scopo di verificare
che un certo modello di connettore corrisponda ai requisiti stabiliti dalle presenti
Norme.
A richiesta del committente, il fornitore è tenuto ad esibire i certificati di prova,
comprendenti la documentazione atta ad identificare il prototipo.
Le prove sono le seguenti:
a) prova ai cicli termici (4.2.01);
b) prova alle correnti di forte intensità (4.2.02);
c) prova di trazione meccanica (4.2.04);
Nota La prova di trazione meccanica deve essere eseguita solamente per i connettori a compressione
destinati a conduttori di alluminio.
Su accordo tra committente e fornitore la prova può essere eseguita anche per gli altri casi.
d) prova del comportamento alle vibrazioni (4.2.05);
Nota La prova del comportamento alle vibrazioni deve essere eseguita solamente per i connettori il
cui impiego comporti sollecitazioni di tipo vibratorio.
e) prova di non infiltrazione (4.2.06);
Nota La prova di non infiltrazione deve essere eseguita soltanto per i connettori preisolati (1.2.16) o
con contenitore isolante prefabbricato (1.2.17) aventi caratteristiche di tenuta stagna, sia de-
stinati ad impianti di categoria I (Norme CEI 11-1), sia destinati ad impianti di categoria su-
periore alla I (1).
f) prova di tensione (4.2.07);
Nota La prova di tensione deve essere eseguita per i connettori preisolati (1.2.16) o con contenitore
isolante prefabbricato (1.2.17) non aventi caratteristiche di tenuta stagna e destinati ad im-
pianti di categoria I (Norme CEI 11-1).
g) prova di comportamento in atmosfera aggressiva (4.2.08);
Nota La prova del comportamento in atmosfera aggressiva deve essere eseguita solamente per i con-
nettori da utilizzare all’esterno.

(1) Tali connettori, una volta che siano montati, sono considerati accessori e, come tali, se destinati ad impianti di categoria su-
periore alla I, sono soggetti alle Norme CEI 20-24, alle quali si rinvia.

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4.1.02 Successione delle prove e scelta dei campioni
Per l’esecuzione delle prove di tipo devono essere preparati:
6 campioni per le prove a) e b);
Nota Tali campioni servono, se del caso, anche per le prove e) od f), le quali devono essere eseguite al
termine delle prove a) e b).
3 campioni per la prova c);
6 campioni per la prova d);
6 campioni per la prova g).
Per le prove si devono utilizzare connettori nuovi, che devono essere montati su
conduttori del tipo a cui essi sono destinati (conduttori di alluminio o di rame, di se-
zione rotonda o settoriale, a filo unico o a corda, compatta o non compatta, ecc.).
I conduttori devono essere prelevati da cavi nuovi e devono essere:
n nudi, nel caso in cui i connettori si applichino al conduttore previa asporta-
zione dell’isolante;
n isolati, nel caso in cui i connettori si applichino direttamente all’anima, o sia-
no del tipo preisolato o con contenitore isolato prefabbricato.
Nel caso in cui la prova ai cicli termici venga eseguita su conduttori o anime pre-
levati da cavi isolati con carta impregnata, essa è ritenuta valida per tutti quei cavi
con isolanti diversi la cui temperatura massima ammissibile per correnti di forte
intensità e breve durata è inferiore o uguale alla temperatura di prova secondo
quanto previsto in 4.2.02.
Nel caso invece in cui la prova ai cicli termici venga eseguita su conduttori o ani-
me prelevati da cavi isolati non con carta impregnata, detta prova è ritenuta vali-
da solo per i conduttori isolati con materiale estruso aventi temperatura massima
ammissibile per correnti di forte intensità e breve durata inferiore o uguale a
quella corrispondente al cavo provato.
Nel caso in cui il connettore sia previsto per essere applicato a conduttori di tipo
e di sezione equivalente diversi, le prove devono esser eseguite su conduttori a
formazione a corda e con valori minimo e massimo di sezione equivalente.

4.1.03 Preparazione dei campioni per le prove ai cicli termici ed alle correnti di forte
intensità
L’applicazione dei connettori per la preparazione dei campioni deve essere effet-
tuata secondo le prescrizioni del fornitore.
a) Nel caso di connettori diritti, i campioni da provare devono essere posti in se-
rie ad una distanza di circa 2 m l’uno dall’altro. L’applicazione delle prese di
potenziale ed il banco di prova devono essere realizzati conformemente alla
Fig. 1.
b) Nel caso di connettori di derivazione, i campioni devono essere collegati in
serie sul conduttore principale ad una distanza di circa 2 m l’uno dall’altro;
inoltre, coppie alterne di connettori adiacenti devono essere collegate da un
conduttore di derivazione. L’applicazione delle prese di potenziale ed il ban-
co di prova devono essere realizzati come indicato in Fig. 2.
c) Nel caso di capicorda con superficie di contatto piana, i campioni devono esse-
re serrati ad una barra nuda di rame di sezione equivalente a quella del condut-
tore principale. Se il collegamento del capocorda è realizzato mediante bulloni,
questi devono essere serrati con le modalità e con il momento prescritti dal
costruttore. In mancanza di indicazioni si applicano i seguenti momenti:
Filettatura viti M5 M6 M7 M8 M 10 M 12
Momenti (Nm) 4 6 10 15 30 50

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Nel caso di capocorda di alluminio, tra questo e la barra può essere interpos-
ta una piastrina di bimetallo.
Nel caso di capocorda con superficie di contatto non piana, le modalità di ac-
coppiamento con la barra devono essere oggetto di accordo tra fornitore e
committente.
I capicorda devono essere collegati in serie e posti ad una distanza di circa 2
m l’uno dall’altro.
L’applicazione delle prese di potenziale ed il banco di prova devono essere
realizzati come indicato in Fig. 3.
Per le misure di temperatura devono essere usate termocoppie, associate ad un
registratore, il cui giunto caldo deve essere inserito in un foro di circa 2 mm di
diametro e di profondità adeguata, praticato al centro dell’elemento in prova e
del conduttore di riferimento. Alcuni esempi di disposizione delle termocoppie
sono riportati nella Fig. 4.

4.1.04 Disposizione del banco di prova ai cicli termici


I campioni devono essere montati in un circuito posto in un piano orizzontale, al
riparo da correnti d’aria; l’aria deve tuttavia poter circolare liberamente intorno ai
connettori in modo da procurare un raffreddamento per convenzione naturale. Per
questo motivo durante la prova la distanza minima tra due conduttori paralleli e tra
questi e la parete, il soffitto ed il pavimento vicini, deve essere di circa 0,5 m.
In serie al circuito principale e ad uno dei circuiti in derivazione, se esistenti,
deve essere collegato un conduttore di riferimento posto a circa 1 m di distanza
dal o dai connettori adiacenti; per le disposizioni dei conduttori di riferimento ve-
dere Figg. 1 ¸ 3.
Nel caso in cui il circuito principale sia realizzato con più conduttori di sezione e
materiali diversi in serie tra di loro (applicazione di connettori di riduzione o bi-
metallici), il conduttore di riferimento deve essere di sezione pari alla sezione
minima di rame equivalente.
Nel caso di capicorda, oltre al conduttore di riferimento, occorre inserire un tratto
di barra nuda di rame di sezione equivalente a quella del conduttore principale,
per poter determinare la sua resistenza per unità di lunghezza, da utilizzare per il
calcolo della resistenza dei capicorda.
Se i conduttori sono a corda, in corrispondenza delle prese di potenziale devono
essere realizzati equalizzatori di corrente.
Nota Qualora i conduttori in prova siano isolati (4.1.02) in corrispondenza degli equalizzatori l’iso-
lamento del conduttore può non essere ripristinato.
Alle estremità del conduttore di riferimento devono essere realizzati due equaliz-
zatori di corrente destinati ad accogliere le prese di potenziale.
Nota Nel caso del montaggio del banco di prova per connettori di derivazione (Fig. 2) è necessario
predisporre in corrispondenza di ogni arco doppio una possibilità di sezionamento, sia del
conduttore principale che del conduttore derivato, per permettere il controllo della corrente
continua durante la misura di resistenza dei connettori (4.2.01) e la realizzazione delle appli-
cazioni di correnti di forte intensità (4.2.02).

4.1.05 Preparazione dei campioni per la prova di trazione meccanica, per la prova di
comportamento alle vibrazioni, per la prova di non infiltrazione e per la prova
di tensione
a) I campioni per le prove di trazione meccanica, di comportamento alle vibra-
zioni e di tensione devono essere montati su spezzoni di conduttore di alme-
no 300 mm di lunghezza, ad ogni estremità.
b) Nel caso di campioni destinati alla prova del comportamento alle vibrazioni

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devono essere applicate, alla distanza di circa 20 mm dalle estremità di ogni
campione, le prese di potenziale per la misura della resistenza elettrica o del-
la caduta di tensione.
c) I campioni per la prova di non infiltrazione devono essere montati su un’ani-
ma di cavo di almeno 1,5 m di lunghezza da entrambe le parti.

4.1.06 Frequenza e forma d’onda delle correnti di prova


Salvo quanto diversamente specificato nei singoli articoli, le prove elettriche devo-
no essere eseguite con corrente alternata di frequenza compresa fra 49 Hz e 51 Hz.

4.1.07 Temperatura ambiente per le prove


La temperatura ambiente durante le prove deve essere compresa tra 10 °C e 35 °C.

2 MODALITÀ E REQUISITI DI PROVA


S E Z I O N E

4.2.01 Prova ai cicli termici


I campioni devono essere sottoposti a 1500 cicli di riscaldamento e successivo
raffreddamento.
La fase di riscaldamento è realizzata facendo circolare con continuità per la dura-
ta di 30 min con una tolleranza di +10 min una corrente alternata di intensità tale
da portare il o i conduttori di riferimento alla temperatura di:
n 110 °C nel caso in cui i connettori vengano applicati sui conduttori denudati
dell’isolante;
n uguale alla temperatura massima di esercizio dell’isolante +10 °C, nel caso in
cui i connettori vengano applicati sui conduttori isolati.
La temperatura deve essere mantenuta non inferiore a tale valore per almeno
5 min.
Si riportano nella Tab. 1 i valori orientativi delle correnti di prova da applicare
nel caso di conduttori nudi in funzione della sezione e del tipo di materiale del
conduttore.
Nel caso di più conduttori di sezione e materiale diversi in serie tra di loro (appli-
cazione di connettori di riduzione o bimetallici), la corrente di prova deve essere
scelta in funzione della sezione minima di rame equivalente.
Nel caso di circuiti derivati, si deve fare in modo (con uno sfasatore o un regola-
tore di corrente o altro) che la intensità della corrente fornita dall’alimentatore sia
in funzione della minima sezione di rame equivalente del circuito principale e
che la intensità della corrente che deve percorrere il circuito derivato sia in fun-
zione della sezione nominale di questo.
Nota Nel caso di connettori di derivazione predisposti per accogliere conduttori derivati di diverse
sezioni, la sezione del conduttore derivato deve essere la massima tra quelle previste.
Al termine del periodo di riscaldamento la circolazione della corrente viene inter-
rotta e si lascia raffreddare il complesso fino a temperatura ambiente con una tol-
leranza di +5 °C (il raffreddamento può essere accelerato con mezzi idonei).
All’inizio della prova deve essere rilevata la temperatura dei campioni, del o dei
conduttori di riferimento e la temperatura ambiente. È opportuno che tali tem-
perature vengano controllate durante l’esecuzione dei primi 500 cicli.
La misura delle temperature deve essere eseguita con una approssimazione di
±1 °C.

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La resistenza di ogni connettore e del tratto o dei tratti di conduttore di riferimen-
to deve essere misurata tra le prese di potenziale prima dell’inizio della prova e
poi ad intervalli di tempo il più possibile uguali fino al termine della stessa.
La misura della resistenza deve essere eseguita in corrente continua, a temperatu-
ra ambiente e con precisione del ±1%. Le modalità di misura e le formule da ap-
plicare per calcolare la resistenza del connettore e la resistenza equivalente del
conduttore di riferimento sono riportate nell’Appendice A.
In ogni caso le misure di resistenza e di temperatura devono essere eseguite ogni
60 cicli ±5 cicli durante gli ultimi 600 cicli.

Tab. 1 Valori indicativi della intensità della corrente di prova

Sezione nominale Intensità della corrente di prova (A)


del conduttore
(mm2) rame alluminio
6 75 50
10 105 75
16 150 105
25 215 160
35 280 210
50 360 270
70 430 320
95 535 400
120 605 465
150 710 535
185 810 605
240 950 710
300 1070 810
400 1300 950
500 1500 1070
630 1800 1300
800 2200 1500
1000 2500 1800

4.2.02 Prova alle correnti di forte intensità


La prova deve esser effettuata interrompendo la prova ai cicli termici (4.2.01)
dopo circa 500 cicli, sottoponendo i connettori a 6 applicazioni di corrente, cia-
scuna di durata non superiore a 1 s.
All’atto dell’applicazione della corrente, il conduttore di riferimento deve essere:
n a temperatura ambiente, se di sezione nominale inferiore a 240 mm 2;
n ad una temperatura di circa 80 °C, se di sezione nominale uguale o superiore
a 240 mm2.
La intensità della corrente deve essere calcolata ipotizzando che il fenomeno di
riscaldamento sia adiabatico e in modo tale da portare il conduttore di riferimen-
to, relativo al circuito interessato, alla temperatura massima del connettore secon-
do quanto definito in 1.2.19.
Sulla temperatura è ammessa una tolleranza di ±10%.
L’intervallo di tempo tra due applicazioni di corrente successive deve avere una
durata sufficiente a riportare il complesso alla temperatura ambiente oppure alla
temperatura di 80 °C, con una tolleranza di +5 °C.
Nel caso di connettori di derivazione, delle 6 applicazioni di corrente 3 devono
essere eseguite facendo circolare la corrente solamente nel conduttore principale
e 3 devono essere eseguite facendo circolare la corrente tra il conduttore princi-
pale e quello derivato.

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4.2.03 Criteri per la valutazione dell’esito delle prove ai cicli termici e alle correnti di
forte intensità
Per quanto riguarda la prova ai cicli termici, il tipo di connettore presentato al
collaudo è ritenuto conforme alle prescrizione delle presenti Norme se, durante
gli ultimi 600 cicli:
1) il valore medio delle temperature di ogni campione, rilevate al termine dei
periodi di riscaldamento, non è superiore al valore medio delle temperature
del conduttore di riferimento, anch’esse rilevate al termine dei periodi di
riscaldamento, con la frequenza precisata in 4.2.01;
2) il valore medio globale delle resistenze di tutti i campioni non è superiore al
valore medio che assume nello stesso periodo la resistenza equivalente del
conduttore di riferimento.
Nota Per la determinazione della resistenza equivalente del conduttore di riferimento si veda l’Ap-
pendice A.
3) le varianze delle resistenze dei campioni, calcolate in corrispondenza di ogni
misurazione, differiscono fra di loro in modo casuale ad un livello di signifi-
catività dell’1%;
Nota Per il controllo di questo requisito si veda l’Appendice B.
4) l’aumento della resistenza, calcolato sulla base di tutti i valori campionari,
non è superiore al 20% del valore medio globale nello stesso periodo e tale
valore medio non supera di oltre il 30% il valore medio misurato prima
dell’inizio dei cicli;
Nota Per il controllo del primo requisito si veda l’Appendice B.
Durante la prova alle correnti di forte intensità non si devono inoltre verificare:
5) la rottura o incrinatura del connettore;
6) lo sfilamento del conduttore dal connettore;
7) danneggiamenti del preisolamento (1.2.16), come fessurazioni, rammollimen-
to, ecc.

4.2.04 Prova di trazione meccanica


A ciascun campione deve essere applicata in maniera uniforme e graduale una
forza di trazione fino a raggiungere 40 N/mm2 entro 3 min e a questo valore si
permane per 1 min.
Le modalità di applicazione della forza sono schematicamente indicate nella
Fig. 5.
Non si deve verificare l’inizio di sfilamenti o la rottura del campione.

4.2.05 Prova del comportamento alle vibrazioni


Prima di effettuare la prova del comportamento alle vibrazioni si deve procedere
alla misura della resistenza elettrica dei campioni, come indicato in Appendice A,
operando con corrente continua e a temperatura ambiente.
Per l’esecuzione della prova i campioni devono essere fissati ad una tavola vi-
brante, come indicato in Fig. 6, esercitando, prima di serrare il conduttore col
morsetto di fissaggio, una leggera trazione secondo la direzione P, per mezzo di
un bilanciere a molla.
I campioni devono essere quindi sottoposti, per la durata complessiva di 72 ore
(24 ore per ciascuna delle tre direzioni ortogonali), a vibrazioni sinusoidali aventi
una frequenza variabile linearmente da 10 Hz a 55 Hz e ritorno a 10 Hz in un mi-
nuto e con una ampiezza di 0,75 mm.

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Al termine della prova si deve ripetere la misura della resistenza elettrica dei
campioni, con le modalità precedentemente indicate.
La prova si ritiene superata se:
1) non si è verificata né la rottura di alcun campione, né la rottura di uno o più
fili costituenti ciascun conduttore in corrispondenza del bordo del connettore,
né lo sfilamento degli stessi da alcun campione;
2) la differenza tra la media aritmetica delle resistenze dei campioni prima e
dopo la prova è statisticamente casuale al livello di significatività del 5%.
Nota Per la verifica di questo requisito si veda l’Appendice C.

4.2.06 Prova di non infiltrazione


I campioni devono essere immersi, alla profondità di 1 m, in una soluzione satu-
ra di cloruro di sodio a 80 °C, per la durata di 30 min, al termine della quale de-
vono essere estratti e, nel più breve tempo possibile, immersi in una soluzione
satura di cloruro di sodio a –10 °C, dove devono rimanere per altri 30 min.
Il ciclo deve essere ripetuto 3 volte.
I campioni devono essere quindi sottoposti a una prova di tensione a frequenza
industriale e a temperatura ambiente. La tensione di prova deve essere applicata
gradualmente tra il conduttore e la soluzione, arrivando al valore prescritto in cir-
ca 1 min; a tale valore la tensione deve essere mantenuta per un altro minuto.
Nel caso di connettori destinati a sistemi di categoria I, la tensione di prova deve
essere di 3 kV, mentre per connettori destinati a sistemi di categoria superiore
alla I, la tensione di prova deve essere quella prescritta per le giunzioni nella
Tab. 1 delle Norme CEI 20-24.
Non si devono verificare perforazioni del contenitore isolante o scariche superfi-
ciali interessanti il connettore.

4.2.07 Prova di tensione


La prova deve essere eseguita a temperatura ambiente. Il campione, montato nel-
le condizioni di esercizio, deve essere collocato in un recipiente riempito di palli-
ni d’acciaio inossidabile o di nichel o di ferro nichelato, aventi diametro non su-
periore a 2 mm. I pallini devono essere periodicamente puliti con un opportuno
solvente (per es: tricloroetilene).
Il campione deve risultare completamente circondato dai pallini per uno spes-
sore di almeno 10 mm, e le estremità dello spezzone di cavo su cui il campione è
montato devono sporgere per almeno 20 mm.
Tra il conduttore ed i pallini metallici deve essere applicata una tensione alterna-
ta a frequenza industriale di 3 kV per la durata di 1 min; la tensione deve essere
applicata gradualmente, arrivando al valore prescritto in circa 1 min. Non si de-
vono verificare perforazioni del contenitore isolante, né scariche superficiali in-
teressanti il connettore.

4.2.08 Prova del comportamento in atmosfera aggressiva


(Allo studio).

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APPENDICE
A MISURA DI RESISTENZA O DELLA CADUTA DI TENSIONE DEI
CONNETTORI
(Dimensioni in millimetri)

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Pagina 12 di 24
APPENDICE
B VALUTAZIONE DELL’INCREMENTO DELLA RESISTENZA ELETTRICA DEI
CAMPIONI NEL TEMPO
Sia Rij il valore della resistenza del campione J - esimo (J = 1, 2, ... n), espressa in
microohm, rilevata al tempo Xi (i = 1, 2, ... k), misurato in ore o in numero di
cicli a partire dall’istante in cui sono iniziate le misurazioni da utilizzare per la
valutazione del comportamento dei connettori.
Si calcolano:

k
åX
i=1
x i = X i Ð -------------
k

n
å Rij
j=1
R i = ---------------- (i = 1, 2, ..., k)
n

k
å Ri
i=1
R = --------------
k

Si calcolano le varianze campionarie:

n 2
å ( Rij Ð Ri )
j=1
S i 2 = ------------------------------------ (i = 1, 2, ..., k)
nÐ1

Sulla base dei k valori così trovati, si determina la varianza ponderata:

k
å Si2
i=1
S p2 = ---------------
k

Si calcola infine il test cs2 mediante la formula:

k
k log s p2 Ð å log si 2
i=1
c s2 = 2, 3 ( n Ð 1 ) -------------------------------------------------------
c

k+1
ove c = 1 + --------------------------
3k ( n Ð 1 )

Le differenze tra le varianze sono considerate casuali se il valore di cs2 sperimen-


tale è inferiore al valore c2 teorico desunto dalla Tab. 1, in funzione del numero
k delle misurazioni e per un livello di significatività dell’1%.

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Tab. 1 Valori teorici del test c2

Numero delle misurazioni k Valori teorici di c2


5 13,3
6 15,1
7 16,8
8 18,5
9 20,1
10 21,7
11 23,2

Verificato con il procedimento sopracitato che la varianza ponderata della variabile


dipendente R è uno stimatore corretto della varianza della popolazione ed ipotiz-
zando una relazione lineare tra R ed x, si calcolano con le formule di regressione:

k
å Ri xi
i=1
b = -------------------
k
å xi 2
i=1

2
k n 2 æ k ö k
å å Ð nkR Ð n ç å R i xi÷
2
R ij å xi2
i=1 j=1 èi = 1 ø i=1
s = -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
nk Ð 2

L’aumento di resistenza, D, entro i limiti dell’intervallo di confidenza al 90%, è


dato da:

D = b ( xk Ð x1 ) +
ì ü
ï 2 2 ï
ï 1 xk x1 ï
+ t 0, 05 × s í ------- + ------------------- + 1 + ------- + ------------------- + 1 ý
ï nk k nk k
ï
n å xi
2
n å xi
2
ï ï
î i=1 i=1 þ

Nella Tab. 2 sono riportati i valori di t0,05 in funzione di nk.

Tab. 2 Valori di t0,05

nk t0,05 nk t0,05
48 1,479
30 1,701
54 1,675
36 1,691
60 1,672
42 1,684
66 1,669

Deve essere infine:

D
------- £ 0,20
R

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APPENDICE
C VALUTAZIONE DELLE DIFFERENZE TRA LE DUE MEDIE CAMPIONARIE
Detti
R1i il valore della resistenza elettrica del campione i-esimo prima della prova di
vibrazione
R2i il valore della resistenza elettrica del campione i-esimo dopo la prova di vi-
brazione
n il numero dei campioni in prova
la media aritmetica delle resistenze elettriche dei campioni prima della prova di
vibrazione

n 6
å i R1i å i R1i
1 1
R 1 = ------------------ = ------------------
n 6

la media aritmetica delle resistenze elettriche dei campioni dopo la prova di vi-
brazione

n 6
å i R2i å i R2i
1 1
R 2 = ----------------- = ----------------
-
n 6

Si calcoli la varianza comune campionaria con la formula:

n n 6 6
1 1
s p2 = ---------------------
2(n Ð 1)
å i ( R1i Ð R1 ) 2 + å i ( R2i Ð R2 ) 2 = ------
10 å i ( R1i Ð R1 ) 2 + å i ( R2i Ð R2 ) 2
1 1 1 1

si calcoli quindi il parametro t definito da

R2 Ð R1 R2 Ð R1
t = ------------------------- = ------------------------
æ --2- ö s 0, 577s p
è n ø p

Affinché la differenza tra le due medie sia statisticamente casuale al livello del 5%
deve essere:

t < 2, 228

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Fig. 1 Schema elettrico di montaggio di un banco di prova per connettori diritti
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Fig. 2 Schema elettrico di montaggio di un banco di prova per connettori di derivazione
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Fig. 3 Schema elettrico di montaggio di un banco di prova per capicorda
Pagina 18 di 24
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Fig. 4 Esempi di disposizione delle termocoppie sui connettori

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segue Fig. 4

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Fig. 5 Esempi di applicazione delle forze di trazione

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Fig. 6 Schema di montaggio per la prova del comportamento alle vibrazioni

Fine Documento

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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

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