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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI

DIPARTIMENTO DI AGRARIA
______________

SEZIONE DI PATOLOGIA VEGETALE ED ENTOMOLOGIA


Corso di Laurea Magistrale in Sistemi Agrari

Effetti della lotta con la tecnica della


confusione sessuale su sviluppo e
riproduzione di Planococcus ficus

Relatore:
Prof. Andrea Lentini

Correlatore:
Dott. Arturo Cocco

Tesi di Laurea di:


Dott. Maurizio Olivieri

Anno Accademico 2016 / 2017


Alla mia famiglia
RINGRAZIAMENTI

I miei ringraziamenti vanno al Professor Andrea Lentini per la grande disponibilità e

competenza mostrati durante il tirocinio e la stesura della tesi.

Ringrazio il Dottor Arturo Cocco per il grande aiuto imprescindibile per la stesura

dell’elaborato e per il tanto tempo dedicatomi.

Ringrazio il Dottor Enrico Muscas che con la sua pazienza e professionalità mi ha

supportato e sopportato, giorno per giorno, nel lavoro di tirocinio svolto.

Ringrazio mio padre, mia madre, mio fratello e tutti i nonni che mi hanno dato la

possibilità di portare avanti gli studi in questi anni e che mi hanno sempre spronato ad

andare avanti con saggi consigli e quotidiane lezioni di vita che fanno di me quello che

sono adesso.

Infine ringrazio infine amici e colleghi e tutti coloro i quali mi sono stati vicini e con i

quali ho condiviso tutte le fatiche e le gioie dello studio.


INDICE

Pag.
RIASSUNTO………………………………………………………………... 1
ABSTRACT…………………………………………………………………. 2
INTRODUZIONE…………………………………………………………... 3
LA COCCINIGLIA COTONOSA DELLA VITE………………………... 7
Morfologia e biologia…………………………………………………. 7
Danni…………………………………………………………………... 12
Tecniche di lotta………………………………………………………. 14
La tecnica di lotta della confusione sessuale……………………….... 18
MATERIALI E METODI…………………………………………………. 21
Descrizione vigneto………………………………………………….... 21
Piano sperimentale…………………………………………………… 21
Stima del tasso di rilascio del feromone……………………………... 22
Monitoraggio delle popolazioni naturali di P. ficus……………………. 23
Studio dei parametri biologici di P. ficus………………………………… 24
Studio dei parametri demografici di P. ficus…………………………….. 26
Analisi dei dati………………………………………………………… 28
RISULTATI………………………………………………………………… 29
Stima del tasso di rilascio del feromone……………………………… 29
Monitoraggio delle popolazioni naturali di P. ficus……………………. 29
Studio dei parametri biologici di P. ficus………………………………… 33
Studio dei parametri demografici di P. ficus…………………………….. 36
TABELLE…………………………………………………………………… 37
DISCUSSIONE……………………………………………………………… 43
BIBLIOGRAFIA……………………………………………………………. 48
RIASSUNTO

Planococcus ficus, la cocciniglia cotonosa della vite, è uno dei fitofagi più dannosi per la

vite nelle principali aree viticole mondiali ed è di difficile controllo per via

esclusivamente chimica. Per questo motivo, l'impiego di metodi alternativi a basso

impatto ambientale come la confusione sessuale si stanno sempre più diffondendo. I

meccanismi di azione di questo metodo di controllo contro P. ficus non sono chiari.

Questa ricerca è stata condotta con lo scopo di valutare gli effetti della confusione

sessuale, applicata per più anni consecutivi, sui parametri biologici e demografici della

cocciniglia. Lo studio è stato condotto in condizioni naturali di campo ma impiegando

individui rilasciati artificialmente per poter meglio misurare i parametri necessari al

calcolo del potenziale biotico della cocciniglia. I risultati delle osservazioni indicano che

la confusione sessuale non annulla gli accoppiamenti ma piuttosto li riduce e li ritarda nel

tempo contrastando il potenziale di crescita delle popolazioni di P. ficus. L'applicazione

di questa tecnica di lotta sulle stesse parcelle per più anni ha permesso di ridurre

significativamente la densità delle popolazioni naturali della cocciniglia cotonosa e apre

promettenti scenari per il suo impiego in programmi di lotta integrata in viticoltura.

1
ABSTRACT

The vine mealybug, Planococcus ficus, is a major grapevine pest worldwide, and is

difficult to control exclusively by chemical means. Therefore, the use of alternative

methods with low environmental impact such as mating disruption is becoming more

widespread. The mechanisms of action of this control method against P. ficus are not

clear. Therefore, this study was conducted to evaluate the effects of mating disruption

applied for consecutive years to biological and demographic parameters of the vine

mealybug. The study was conducted under natural field conditions, yet by using

artificially-released mealybugs to better determine the investigated parameters. The

analysis of the collected parameters showed that mating disruption does not suppress

matings, but rather reduces and delays them over time to the extent of reducing the growth

potential of P. ficus populations. The application of this control technique on the same

vineyard over years has allowed to reduce significantly the pest population density and

opens up promising scenarios for its use in integrated pest management programs in

viticulture.

2
INTRODUZIONE

La cocciniglia cotonosa della vite, Planococcus ficus (Signoret) (Hemiptera:

Pseudococcidae), è uno dei fitofagi più dannosi alla vite in tutte le principali aree viticole

mondiali, essendo presente nell’Europa meridionale, Africa, Argentina, California e,

recentemente, anche in Brasile (Walton and Pringle 2004; Daane et al. 2012, Pacheco da

Silva et al., 2016; Cocco et al., 2018). La specie causa gravi danni diretti, attraverso le

punture di alimentazione e la sottrazione di linfa elaborata, e indiretti, con l’emissione di

melata che imbratta gli organi vegetativi e favorisce la formazione di un feltro nerastro

costituito da strati di ife di funghi saprofiti (fumaggine) che schermano la luce riducendo

l’efficienza fotosintetica delle foglie. Gli attacchi della cocciniglia riducono in questo

modo il valore commerciale delle uve da tavola e la qualità delle uve destinate alla

vinificazione (Chiotta et al. 2010; Bordeu et al. 2012). Inoltre, essendo P. ficus un

accertato vettore di diverse malattie come la suberosi corticale della vite e il complesso

dell’accartocciamento fogliare (GLRaV), la cocciniglia deve essere combattuta anche a

basse densità di popolazione (Cabaleiro et al., 2008; Bertin et al. 2016).

La lotta con strategie convenzionali basate sull’utilizzo ripetuto di insetticidi ad ampio

spettro, compresi organofosfati e neonicotinoidi, è spesso di limitata efficacia a causa del

comportamento criptico della cocciniglia (Walton et al. 2004; Franco et al. 2009), oltre

ad avere riflessi negativi sul controllo biologico da parte dei nemici naturali (Walton and

Pringle 1999; Mgocheki and Addison 2009).

La sintesi del feromone sessuale di P. ficus (Hinkens et al., 2001) ha aperto una nuova

prospettiva per lo sviluppo di protocolli di monitoraggio (Millar et al., 2002) e per

programmi di difesa con la tecnica della confusione sessuale (Walton et al. 2006; Miano

et al., 2011; Cocco et al., 2014; Sharon et al., 2016; Mansour et al., 2017). Questo metodo

3
di lotta si basa sull’impiego di numerosi diffusori di feromone sessuale sintetico che

mascherano la scia odorosa emessa normalmente dalle femmine per attrarre i maschi.

Nelle specie a riproduzione sessuale si ha quindi una riduzione degli accoppiamenti e un

conseguente crollo della densità di popolazione (Cardè and Minsk, 1995; Sanders, 1997).

L'impiego della lotta alla cocciniglia con strategie a basso impatto ambientale è promosso

anche dalla rapida diffusione della viticoltura in biologico e dalla crescente domanda di

vino biologico da parte dei consumatori (IFOAM 2013), anche in accordo alla Direttiva

del 2009 dell’Unione Europea.

L’efficacia della confusione sessuale è stata studiata soprattutto nei lepidotteri

comparando la densità di popolazione del fitofago in parcelle non trattate e trattate con la

confusione sessuale (Walton et al. 2006; Cocco et al. 2014) o stimando la percentuale di

femmine accoppiate (Rice and Kirsch, 1990; Agnello et al., 1996; Knight, 1996; Lawson

et al., 1996). Un altro metodo di stima prevede il posizionamento in campo di femmine

vergini allevate in laboratorio ed una successiva osservazione della percentuale di

individui fecondati (McLaughlin et al., 1994; Lawson et al. 1996; Kehat et al. 1998;

Zhang et al. 2003). L’effettiva riduzione della densità di popolazione del fitofago non è

però sempre correlata a variazioni di tassi di accoppiamento; infatti alcuni studi hanno

mostrato una riduzione significativa degli accoppiamenti nelle parcelle trattate con il

feromone (Kehat et al. 1998; Zhang et al. 2003) mentre in altre prove sono stati osservati

i medesimi tassi di accoppiamento sia nelle tesi trattate e che in quelle non trattate (Knight

1996; Fadamiro et al., 1999). Inoltre queste ricerche non hanno valutato gli effetti della

confusione sessuale su alcuni parametri riproduttivi e di sviluppo (periodo

preriproduttivo, fecondità, fertilità e tempo medio di generazione) che influenzano

profondamente le dinamiche demografiche del fitofago. Nel caso per esempio di Ostrinia

4
nubilalis (Hübner) (Lepidoptera: Crambidae), la piralide Europea del mais, la confusione

sessuale non impedisce gli accoppiamenti ma piuttosto li ritarda (Fadamiro et al., 1999).

In questa specie, la percentuale delle femmine fecondate è risultata per questo motivo

bassa a inizio stagione nelle aree trattate rispetto alle parcelle non trattate per poi riportarsi

sugli stessi valori nel giro di una decina di giorni.

Diversi studi di popolazione mostrano che i tassi di crescita delle popolazioni sono

profondamente influenzati anche dal periodo preriproduttivo (Carey, 1993). Quindi

qualsiasi fattore che causa un ritardo nell’accoppiamento può influenzare

significativamente l’abbondanza di popolazione del fitofago. Nel caso di alcuni

lepidotteri, il ritardo degli accoppiamenti porta a una maggiore longevità, a un

allungamento del periodo di pre-ovideposizione e a una riduzione di fecondità e fertilità

(Jones and Aihara-Sasaki, 2001). Il ritardo degli accoppiamenti può però influire in

maniera differente sullo sviluppo delle popolazioni di insetti appartenenti a specie

diverse. Infatti, crescenti ritardi di accoppiamento imposti sulla specie P. ficus in

condizioni di laboratorio hanno portato a una riduzione significativa nel periodo di pre-

ovideposizione nelle femmine accoppiate nei primi 7 giorni mentre quelle accoppiate al

28° giorno hanno mostrato un simile periodo di pre-ovideposizione (di circa 4 giorni)

(Lentini et al. 2018). Nello stesso studio è emerso come il periodo di ovideposizione, la

fecondità e la sex ratio non sono influenzate dal ritardo degli accoppiamenti.

Una maggiore conoscenza dei fattori che influiscono sulle dinamiche di popolazione

aiuterebbero quindi a meglio valutare l’efficacia dei metodi di lotta che interferiscono con

i parametri riproduttivi dei fitofagi bersaglio. In questo studio sono riportati i risultati di

tre anni di prove di campo atte a valutare l’influenza della confusione sessuale sulla

capacità di accrescimento della cocciniglia cotonosa della vite. A tale scopo sono stati

5
stimati i parametri biologici e demografici ottenuti a partire da femmine artificialmente

posizionate in campo e sono state stimate le variazioni di popolazione in un vigneto difeso

con la tecnica della confusione sessuale per 3 anni consecutivi.

6
LA COCCINIGLIA COTONOSA DELLA VITE

Morfologia e biologia

Planococcus ficus è un emittero pseudococcide considerato tra i principali fitofagi della

vite in aree mediterranee (Europa meridionale, Africa mediterranea, Sud Africa,

Argentina, Brasile, California) (Blumberg et al., 1995; Daane et al., 2012). L’insetto è

caratterizzato da uno spiccato dimorfismo sessuale. La femmina, completamente attera e

poco mobile, è di forma ovale di lunghezza di 3-4 mm a maturità. È circondata da 18 paia

di raggi cerosi conici e brevi, eccezion fatta per il paio anale più lungo, ha il corpo

molliccio e piatto di colore variabile dal giallastro al rosa ed è ricoperto quasi nella sua

totalità da uno strato di cera farinosa bianca con segmentazione visibile, da cui il nome di

cocciniglia cotonosa o farinosa della vite (Figura 1).

Figura 1. Femmina adulta di Planococcus ficus, con i raggi cerosi e la segmentazione del corpo ben visibile.

7
I maschi, che sono lunghi circa un millimetro di lunghezza, sono rosso-castano e sono

dotati di un solo paio di ali e di due processi caudali filiformi relativamente lunghi (Figura

2).

Figura 2. Esemplare maschile di Planococcus ficus, che mostra un singolo paio di ali e i raggi cerosi
caudali.

Le uova sono lunghe mediamente 0,3 mm, sono di colore giallo pallido e vengono deposte

all’interno di un ovisacco costituito da dei filamenti cerosi secreti dalle ghiandole

addominali della femmina a formare una struttura protettiva compatta (Figura 3).

8
Figura 3. Stadi preimmaginali e femmina adulta di Planococcus ficus su foglia di vite (a sinistra); femmina
intenta nell’ovideposizione delle uova giallo/arancio, appena visibili all’interno dell’ovisacco ceroso (a
destra).

Le neanidi femminili che erompono dalle uova attraversano 3 età prima di diventare

adulte; sono morfologicamente simili allo stadio di immagine, sebbene siano

notevolmente più piccole, con una minore quantità di cera sul corpo e con raggi cerosi

meno sviluppati. Le neanidi, in particolare quelle giovani, sono lo stadio maggiormente

mobile e responsabile degli spostamenti dell'insetto lungo la pianta e della sua diffusione

nei vigneti (Figura 4).

9
Le neanidi maschili invece attraversano la prima età morfologicamente simile alle

coetanee femminili ma nello stadio di seconda età le appendici boccali scompaiono, il

corpo diventa più scuro e creano un bozzolo protettivo all’interno del quale mutano nello

stadio di ninfa sempre afaghe dalle quali successivamente sfarfalleranno i maschi adulti

(Figura 4).

Figura 4. Ciclo biologico di Planococcus ficus dallo stadio di uovo fino a quello di adulto distinto per i

due sessi.

In ambienti tipicamente mediterranei la cocciniglia riesce a completare 3-4 generazioni

all'anno a seconda delle condizioni climatiche e delle temperature più o meno favorevoli.

Lo stadio svernante di P. ficus è rappresentato dalla femmina fecondata, anche se meno

frequentemente può passare l’inverno come uovo o neanide.

Lo svernamento avviene in ogni caso sotto il ritidoma del tronco (Figura 5).

10
Figura 5. Colonia di Planococcus ficus svernante al riparo del ritidoma della vite; gli esemplari sono stati
messi allo scoperto scortecciando il tronco.

In primavera le femmine ovidepongono le uova che daranno vita agli esemplari della

prima generazione, che si sviluppa quasi per intero in prossimità dei punti di svernamento.

Una percentuale delle giovani neanidi si diffonde intorno al mese di maggio verso i primi

getti vegetativi dove, raggiunta la maturità sessuale, le femmine depongono le uova della

seconda generazione intorno a fine giugno. A luglio, le neanidi colonizzano il resto della

chioma posizionandosi principalmente nella pagina inferiore delle foglie basali dove

completeranno il loro ciclo di sviluppo alla fine dello stesso mese. Una piccola parte della

popolazione variabile a seconda del sistema di allevamento e delle condizioni ambientali

rimane per tutta la stagione protetta verso il ritidoma. Nella generazione successiva la

colonizzazione degli apparati epigei prosegue fino a raggiungere il grappolo ad agosto

dove forma nuove colonie; a settembre-ottobre le femmine migrano verso la corteccia

dove trascorreranno l'inverno, in annate favorevoli alcune femmine precoci possono

11
accoppiarsi in autunno e ovideporre dando vita a una quarta generazione che completerà

il suo ciclo nel corso dell’inverno e della primavera successivi.

È importante sottolineare come a seconda del clima tali periodi risultino più o meno

sfasati. Inoltre, il processo di colonizzazione procede a partire dal ceppo verso i giovani

organi vegetali più prossimi al ceppo stesso. La distribuzione dell'insetto nella chioma è

quindi influenzata dal sistema di allevamento, in quanto nelle piante potate con un sistema

a cordone speronato (potatura corta), lo svernamento avviene anche nel cordone e quindi

tutti i germogli possono essere raggiunti dalle neanidi indifferentemente dalla loro

posizione. Viceversa, nei sistemi di allevamento a potatura lunga come ad esempio il

Guyot, si verifica una situazione opposta, in quanto l’insetto sverna solo nel tronco e

raggiungerà quindi più precocemente i germogli originati dalle gemme basali del capo a

frutto piuttosto che quelli delle gemme distali. In tali forme di allevamento l'infestazione

raggiungerà le foglie distali solo in caso di gravi infestazioni. Inoltre, nel caso del cordone

speronato, la prossimità del ritidoma alla vegetazione dell'anno comporta anche che il

fitofago è in grado di raggiungere e ripararsi più velocemente all'interno dei grappoli

rendendo meno efficaci i trattamenti insetticidi.

Danni

Gli attacchi di P. ficus provocano danni di rilevanza economica alla viticoltura con

frequenza sempre crescente (Melandri et al., 2012). Tali danni sono sia diretti che

indiretti; i danni diretti consistono principalmente nelle punture di alimentazione che

sottraggono una copiosa quantità di linfa vegetale che però solitamente la pianta è in

grado di tollerare, tranne in caso di forti infestazioni su piante in via di sviluppo.

12
Ben più gravi sono i danni indiretti, dovuti alla elevatissima quantità di melata che

l’insetto emette come metabolita e sulla quale si sviluppano funghi saprofiti. Questi ultimi

formano spessi strati nerastri di fumaggine che possono arrivare a ostacolare

significativamente la normale attività fotosintetica delle piante (Figura 6).

Figura 6. Pianta di vite con vegetazione coperta da fumaggine, conseguenza di una forte infestazione da
parte della cocciniglia farinosa della vite. La fumaggine ostacola la normale attività fotosintetica degli
organi vegetativi compromettendone l’efficienza.

La fumaggine, unita ad abbondanti quantità di melata e secrezioni cerose, rende inoltre

inadatti alla vinificazione i grappoli colpiti. Alle infestazioni di cocciniglie sono altresì

collegate le gravi epidemie di muffa grigia e marciume acido. Nelle varietà di uva da

tavola la sola presenza di cocciniglie nei grappoli, anche a basse densità, provoca un

danno estetico che causa un significativo deprezzamento del prodotto. In questi casi, la

soglia di tolleranza è molto bassa e gli interventi di lotta vengono effettuati a densità

considerate non dannose nelle cultivar da vino. Inoltre, essendo P. ficus un accertato

vettore di diverse malattie come la suberosi corticale della vite e il complesso

dell’accartocciamento fogliare (GLRaV), la cocciniglia deve essere combattuta anche a

basse densità di popolazione (Cabaleiro et al., 2008; Bertin et al. 2016).

13
Tecniche di lotta

Il ricorso alla lotta chimica rimane il metodo più diffuso, con l'impiego di prodotti chimici

di sintesi tra cui gli esteri fosforici, i regolatori di crescita e gli acidi tetronici (Figura 7).

Figura 7. Alcuni prodotti commerciali utilizzati nella lotta chimica nei confronti della cocciniglia cotonosa
della vite. Sono riportati due prodotti con principi attivi e modalità d’azione differenti: Movento, prodotto
a base di Spirotetramat dotato di doppia sistemia (a sinistra) e Dursban, prodotto a base di Clorpirifos che
agisce per contatto e per ingestione (a destra).

I risultati sono spesso insoddisfacenti in quanto l’insetto trascorre larga parte del ciclo

protetto al di sotto del ritidoma o sotto il colletto della vite in caso di terreni sabbiosi

(Godfrey et al., 2003), causando una continua reinfestazione della parte epigea della

pianta. Inoltre, i principi attivi non sempre vengono distribuiti in modo corretto e

tempestivo in funzione degli stadi del fitofago prevalenti al momento dell'intervento. Un

aspetto fondamentale dei trattamenti è infatti la tempestività della somministrazione dei

fitofarmaci; i prodotti registrati e autorizzati sono infatti efficaci soprattutto nei confronti

delle giovani neanidi e meno nei confronti delle femmine adulte. Ne deriva come logica

conseguenza che è preferibile intervenire in concomitanza con i flussi di neanidi verso la

vegetazione (fine giugno-inizio luglio); al contrario invece trattamenti troppo precoci su

neanidi di prima età presenti nella chioma nel mese di giugno sono di limitata efficacia

14
in quanto colpiscono una piccola percentuale della popolazione dato che la maggior parte

di essa è ancora riparata sotto la corteccia.

Le popolazioni del fitofago sono solitamente contenute da numerosi antagonisti naturali

nonostante possano instaurare simbiosi mutualistiche con insetti ghiotti di melata.

L’esempio più classico è quello delle formiche che proteggono le cocciniglie contro i

nemici naturali trasportandole in zone della pianta meno esposte e più adatte al loro

sviluppo, e hanno inoltre un comportamento aggressivo nei confronti dei nemici naturali,

riducendone l'attività (Figura 8).

Figura 8. Formica e colonia di Planococcus ficus; le due specie sono legate da una simbiosi di tipo
mutualistico.

Gli antagonisti più frequenti ed efficaci sono Anagyrus pseudococci, un imenottero

parassitoide encirtide (Figura 9), e Cryptolaemus montrouzieri, un coccinellide predatore

attivo sotto forma di larva in tarda stagione e caratterizzato da un efficace mimetismo nei

confronti delle formiche (Figura 10).

15
Figura 9. Adulto di Anagyrus pseudococci sfarfallato dal corpo senza vita dell’ospite con visibile il foro di
uscita.

Figura 10. Larva di Cryptolaemus montrouzieri, con il corpo ricoperto di cera bianca e con raggi cerosi
marginali che la fanno assomigliare alla femmina di cocciniglia (a sinistra). Adulto di C. montrouzieri
mentre preda individui di P. ficus di vari stadi di età (destra).

La recente semplificazione dei metodi colturali e una spesso poco accorta e responsabile

conduzione delle colture con metodi di lotta poco selettivi hanno portato ad un

impoverimento dell'entomofauna utile in quanto questa è maggiormente colpita dai

trattamenti insetticidi a largo spettro rispetto al fitofago. Per queste ragioni è preferibile

ricorrere a strategie di lotta integrata che prevedono l’uso di mezzi selettivi e a minor

impatto ambientale (Prota et al., 1989). È possibile ad esempio operare con metodi di lotta

biologica di tipo inoculativo al fine di ristabilire e ripristinare sistematicamente le

popolazioni di fauna utile già presenti negli agroecosistemi con potenziale biologico

alterato da interventi chimici irrazionali.

16
Nell’ottica della lotta integrata (Direttiva 2009/128/CE del 21 ottobre 2009; GU

dell’Unione Europea L 309 del 24 novembre 2009) che norma un uso sostenibile dei

pesticidi, sono promosse una serie di tecniche alternative alla canonica lotta chimica con

l’obbiettivo di ridurre i rischi che tale metodologia d’azione può rappresentare per la

salute umana e per l’ambiente. Assumono di conseguenza una notevole importanza le

tecniche di lotta a basso impatto ambientale come quella già citata della lotta biologica

(non solo di tipo inoculativo ma anche aumentativo), appropriate pratiche colturali e

l’impiego di feromoni per la confusione sessuale. Il tutto, sempre nell’ottica della lotta

integrata, dovrebbe essere supportato da un’opportuna valutazione delle soglie

economiche di danno verificate tramite costanti monitoraggi delle popolazioni del

fitofago.

Tra le pratiche agronomiche risultano degni di nota tutti quegli accorgimenti atti a

potenziare la resistenza dell’ambiente alle infestazioni degli insetti dannosi

implementando la complessità dell’agroecosistema. L’inerbimento naturale o artificiale

ad esempio può agevolare l'artropodofauna del vigneto favorendo l’abbondanza di

ausiliari; la competizione stessa del manto erboso, competendo marginalmente per i

nutrienti del suolo, può modificare lo stato fisiologico delle piante in modo da sfavorire

le popolazioni dei fitofagi senza però deprimere le produzioni in maniera significativa.

Gli insetti fitomizi in generale, tra i quali cocciniglie, cicaline e afidi, nutrendosi di linfa

vegetale, traggono vantaggio da alte concentrazioni di azoto e di sostanze aminoacidiche

nella pianta; ed è proprio per questo motivo che tutte le pratiche che mirano a ridurre un

eccessivo rigoglio vegetativo contribuiscono a contenere il potenziale biotico di tali

specie dannose.

17
La tecnica di lotta della confusione sessuale

La sintesi del feromone sessuale di P. ficus agli inizi degli anni 2000 ha dato il via allo

sviluppo di programmi di difesa basati sulla tecnica della confusione sessuale nei

confronti di questa specie dopo gli ottimi risultati ottenuti su altri fitofagi della vite, come

ad esempio nel caso dei lepidotteri Lobesia botrana (Den. e Schiff.) e Eupoecilia

ambiguella (Hub.) (Lepidoptera: Tortricidae) (Kast, 2001; Ioriatti et al., 2008, 2011).

Questa tecnica è oggi impiegata, con risultati più che incoraggianti, su oltre 11.000 ettari

di vigneto in Argentina, California e nel bacino del Mediterraneo dove l’utilizzo di

erogatori di feromone sembrano in grado di ridurre significativamente le infestazioni del

fitofago (Walton et al., 2006; Miano et al., 2011; Cocco et al., 2011, 2014;).

Definita in termini anglosassoni come Mating Disruption (MD), la tecnica di lotta della

confusione sessuale si basa sull’impiego di diffusori di feromone sessuale sintetico che

mascherano la scia odorosa emessa dalle femmine per attirare i maschi della propria

specie per l’accoppiamento (Figura 11).

Figura 11. Diffusore di feromone sessuale Isonet PFX (ShinEtsu) disposto sulla pianta al riparo dalla luce
diretta del sole.

18
Non sono ancora chiari i precisi meccanismi d’azione che agiscono nei confronti della

capacità di ricerca delle femmine da parte dei maschi con l’impiego di elevate

concentrazioni di feromone (Barclay e Judd, 1995; Cardè e Minks, 1995). Si pensa che

uno dei fattori responsabili del funzionamento della confusione sessuale sia il

"disorientamento" dei maschi dovuto all’assuefazione a alti livelli di feromone dei maschi

stessi causata a uno stimolo sensoriale prolungato nel tempo, unito alla confusione dovuta

alla presenza di tante false tracce odorose artificiali. Un ulteriore fattore che contribuisce

a "confondere" i maschi è legato al fatto che il feromone sessuale sintetico spesso non è

una molecola chimicamente uguale al composto feromonico originale (Bartell, 1982;

Cardè e Minks, 1995). In tutte le specie con comportamento anfigonico si ha quindi una

riduzione degli accoppiamenti e un conseguente crollo delle densità di popolazione

(Cardè e Minsk, 1995; Sanders et al., 1997).

La valutazione dell’efficacia di tale tecnica di lotta stimando solamente l’infestazione

rischia di essere imprecisa, in quanto la distribuzione tipicamente aggregata dello

pseudococcide rende infatti difficile una stima affidabile della densità di popolazione

nonché la scelta di parcelle omogenee per confronti fra i vari tipi di tesi o trattamenti.

I risultati delle ricerche basati su tale variabile si dimostrano estremamente variabili anche

nei casi in cui si osservano consistenti riduzioni dell’infestazione, riportando talvolta una

totale assenza di accoppiamenti nelle aree trattate e, altre volte, evidenziando la stessa

porzione di femmine accoppiate rispetto alle parcelle di controllo scoperte (Fadamiro et

al., 1999). In questi casi i paragoni vengono fatti in un particolare periodo dell’anno o

stimando la percentuale di femmine accoppiate nell’arco dell’intera stagione. Così

operando non possiamo però valutare altre conseguenze della confusione sessuale nei

confronti di particolari parametri demografici come ad esempio gli effetti nei confronti

19
del periodo preriproduttivo, del tempo medio di generazione, della fecondità, della

fertilità, ecc. Risulta quindi fondamentale valutare gli effetti della confusione sessuale in

base ai parametri biologici ma anche e soprattutto considerando i parametri demografici

che condizionano la capacità di crescita delle popolazioni e che meglio spiegano la reale

efficacia del metodo stesso.

Lo studio del fenomeno del ritardo dell’accoppiamento è stato effettuato

approfonditamente su numerose specie di lepidotteri, dove la confusione sessuale è

ampiamente applicata. i risultati hanno mostrato come l'aumento dell’età in cui la

femmina viene fecondata può influenzare in modo significativo diversi parametri: i)

aumento della longevità; ii) aumento dee il periodo che intercorre tra l’accoppiamento e

l’inizio dell’ovideposizione; iii) riduzione della fecondità; iv) riduzione della fertilità

delle uova deposte (Jones e Aihara-Sasaki, 2001). È altresì vero che non in tutte le specie

studiate si osservano sempre e contemporaneamente tutti e quattro i fenomeni sopraccitati

come conseguenza del ritardo dell’accoppiamento.

20
MATERIALI E METODI

Descrizione vigneto

La prova di campo è stata svolta nelle stagioni vegetative 2013-2015 in un vigneto di 18

anni situato in agro di S. Maria La Palma (Alghero). Le piante, di cultivar Carignano,

Chardonnay e Cabernet, sono innestate su portainnesto 779P e distanziate di 1 m lungo

la fila e 2,7 m tra le file (densità = 3700 piante/ha) e allevate a cordone speronato. Il

vigneto è stato irrigato tre volte in ogni stagione nel periodo di giugno-agosto con un

sistema a goccia; la gestione del terreno è stata effettuata lungo l'interfila con un

inerbimento naturale con prevalenza di graminacee annuali (Bromus hordeaceus L.,

Avena sterilis L. and Vulpia myurosL.).

Piano sperimentale

L'influenza della confusione sessuale sulla biologia di P. ficus è stata investigata

attraverso la comparazione di due concentrazioni di feromone, dose singola consigliata

dal produttore (S) e dose doppia (D), con un testimone non trattato (T). La prova

sperimentale è stata impostata con un disegno a blocchi completamente randomizzati con

tre repliche in parcelle di circa 5000 m2 (75 x 70 m). Nel 2013, sono stati usati gli erogatori

di feromone Checkmate VMB-XL della ditta Suterra, che hanno una carica di feromone

pari a 150 mg/erogatore. Gli erogatori sono stati distribuiti in numero di 625 per ettaro

nelle parcelle S (carica totale 93,8 g/ha) e di 1250 per ettaro nelle parcelle D (carica totale

187,6 g/ha). Nel 2014 e 2015 sono invece stati usati 500 diffusori per ettaro di feromone

Isonet PFX della ditta ShinEtsu caricati ciascuno con 90 e 180 mg di feromone, per una

carica complessiva di 55 e 90 g/ha rispettivamente nelle parcelle S e D. Gli erogatori sono

21
stati distribuiti ad altezza della chioma prima dell'inizio dei voli dei maschi di P. ficus (8

maggio 2013, 14 aprile 2014 e 23 aprile 2015). La densità degli erogatori è stata

raddoppiata lungo i margini delle parcelle dove la concentrazione del feromone si riduce

a causa dell'effetto bordo (Milli et al., 1997). Per ridurre i rischi di potenziali gravi perdite

di produzione, il proprietario ha effettuato due interventi insetticidi in tutto il vigneto.

Ogni anno, in tutte le parcelle sperimentali sono stati distribuiti clorpirifos-metile (inizio

giugno) e spirotetramat (inizio luglio) alle dosi suggerite dal produttore con un volume di

800-1000 l/ha di soluzione insetticida. Questo genere di trattamenti insetticidi nelle prove

di confusione sessuale sono spesso inevitabili per controllare altri fitofagi, come la

tignoletta della vite, ridurre la diffusione del virus GFLV (Charles et al., 2009; Sokolsky

et al., 2013) ed evitare gravi danni in vigneti commerciali (Kovanci et al., 2005: Walton

et al., 2006; Cocco et al., 2014; Mansour et al., 2017). In ogni caso, la comparazione delle

densità di popolazione tra le parcelle soggette o no a confusione sessuale ha piena validità

da un punto di vista relativo. Questo confronto può fornire importanti informazioni per lo

studio delle variazioni di densità di P. ficus e valutare l'efficacia del metodo biotecnico in

anni successivi.

Stima del tasso di rilascio del feromone

In tutti e tre gli anni dello studio, il tasso di rilascio del feromone dagli erogatori è stato

determinato usando dei diffusori aggiuntivi che sono stati distribuiti in una parte del

vigneto non interessata dalla prova. Ad intervalli mensili, 5 erogatori di ogni tipo sono

stati raccolti e avvolti in carta stagnola e conservati in buste di plastica in freezer per

evitare un ulteriore rilascio di feromone. Alcuni erogatori sono stati direttamente

conservati in freezer a partire dal giorno della distribuzione in campo, per stabilire il

22
contenuto iniziale di feromone. La quantità di feromone residuo contenuto negli erogatori

è stata determinata nei laboratori delle rispettive ditte produttrici. I dati di temperatura

sono stati rilevati tramite una capannina meteorologica posizionata ai margini del vigneto

sperimentale.

Monitoraggio delle popolazioni naturali di P. ficus

Prima dell'inizio della prova, all'inizio della primavera del 2013, la distribuzione

dell'insetto nel vigneto è stata investigata tramite l'analisi visiva di 114-120 piante per

parcella secondo una griglia regolare di 6 x 2,7 m. Il livello di infestazione è stato valutato

distinguendo le piante in 3 classi: infestazione bassa o nulla (nessun segno di presenza di

cocciniglie), infestazione media (presenza di annerimenti sul ritidoma causati da

fumaggine), e infestazione alta (annerimenti, presenza di formiche e/o cocciniglie)

(Walton et al., 2006; Cocco et al., 2014). Le piante entro 6-8 m dai bordi delle parcelle

sono stati esclusi dal controllo visivo.

I voli dei maschi di P. ficus sono stati monitorati in ogni parcella con l'impiego di una

trappola attivata con un feromone della ditta Biogard caricato con 0,25 mg di sostanza

attiva. La trappola è composta da un contenitore plastico cilindrico (lunghezza 8 cm e

diametro 6 cm) su cui sono stati praticati 4 fori di 1,5 cm di diametro nella parte superiore.

La capsula di feromone è posizionata sotto il tappo e i fori laterali servono per permettere

l'ingresso dei maschi. La trappola è stata appesa ai fili di sostegno ad altezza della chioma

e riempita settimanalmente di acqua saponata per intrappolare i maschi. I maschi adulti

sono stati catturati da metà maggio a metà novembre-inizio dicembre, a seconda

dell'anno, e contati in laboratorio al binoculare. L'acqua saponata è stata sostituita

settimanalmente mentre gli erogatori di feromone sono stati rinnovati ogni mese.

23
L'alterazione della comunicazione sessuale maschio-femmina è stata stimata nelle

parcelle soggette a confusione sessuale come la percentuale di riduzione di maschi

catturati alle trappole di monitoraggio rispetto alle parcelle testimone: %RID = [1 

(MCS/MT)]×100, dove MCS è il numero di maschi catturati nelle parcelle con la confusione

sessuale (S o D), mentre MT è il numero di maschi catturati nelle parcelle testimone.

La densità delle popolazioni naturali di cocciniglia è stata stimata in ogni parcella in 15-

20 piante scelte a caso controllando per 2 minuti il tronco e per 1 minuto la chioma. Gli

stadi di sviluppo della cocciniglia rilevati sono stati: neanidi di prima, seconda e terza età,

femmine vergini (o pre-ovideponenti) e femmine ovideponenti (con ovisacco visibile)

(Cocco et al., 2014). Le piante sono state campionate approssimativamente una volta al

mese. Dato che i trattamenti insetticidi indicati in precedenza sono stati effettuati in tutte

le parcelle, le variazioni di densità di popolazione tra le parcelle trattate e testimoni

possono essere confrontate e attribuite alla confusione sessuale.

Studio dei parametri biologici di P. ficus

Presso l’insettario della Sezione di Patologia Vegetale ed Entomologia del Dipartimento

di Agraria, Università di Sassari, è stato costituito un allevamento massale della

cocciniglia cotonosa della vite. L'allevamento è stato originato a partire da individui

raccolti in diversi vigneti sardi che sono stati in parte analizzati tramite analisi molecolare

di tipo RAPD-PCR per l'identificazione della specie (Demontis et al., 2007), ed evitare la

presenza di cocciniglia farinosa degli agrumi Planococcus citri (Risso) (Hemiptera:

Pseudococcidae), che è morfologicamente molto simile. Per escludere potenziali

contaminazioni dell'allevamento con P. citri, le analisi molecolari vengono ripetute

periodicamente. Gli individui vengono allevati su tuberi di patata (Solanum tuberosum

24
L.) di varietà “Spunta” in un locale mantenuto a una temperatura di 22-25 °C e un’umidità

relativa pari a circa il 55%.

I maschi e le femmine impiegati nelle prove sperimentali sono stati ottenuti a partire da

gruppi di uova coetanee. Per fare in modo che tali individui fossero della stessa età, sono

state isolate delle femmine nella fase iniziale dell’ovideposizione ponendole in un

contenitore cilindrico di plastica (8 cm di altezza e 6 cm di diametro) e curando la attenta

rimozione delle eventuali uova già deposte. Le uova prodotte giornalmente dalle femmine

così isolate sono state raccolte e trasferite su tuberi germogliati posizionati all'interno di

contenitori più capienti (13,5 x 13,5 x 6,5 cm), chiusi con tappo forato e un doppio strato

di carta assorbente e sui quali veniva appuntata la data di prelievo delle uova. I contenitori

sono stati conservati alle condizioni ideali per lo sviluppo della specie, in cella

climatizzata a umidità relativa (RH) del 50%, con fotoperiodo 12:12 (luce/buio) e

temperatura di 25 °C (Walton e Pringle, 2005; Varikou et al., 2010). Le neanidi femminili

allevate alle condizioni di temperatura e umidità relativa succitate raggiungono, dopo 25

giorni dal prelievo delle uova, lo stadio di terza età. Raggiunto questo stadio, gli individui

sono stati controllati quotidianamente con uno stereomicroscopio dotato di lente oculare

micrometrica graduata e quelli coetanei della stessa dimensione (1,2 mm) sono stati

isolati singolarmente su un nuovo tubero germogliato. Questo procedimento ha permesso

di ottenere femmine sicuramente vergini che sono state utilizzate per le osservazioni in

campo. A 7 giorni dallo sfarfallamento, 20 femmine sono state esposte in ogni parcella

sperimentale, posizionandone due per volta su un tubero germogliato di patata posto

all’interno di barattoli cilindrici (6 cm di diametro e 8 cm di altezza) dotati di 4 fori di 1,5

cm di diametro nella parte superiore per permettere l’ingresso dei maschi. I barattoli sono

stati protetti dalla radiazione diretta e dalla pioggia battente con un cappello costituito da

25
un piatto plastificato di cartone. I recipienti, disposti in numero di 10 nella parte centrale

di ciascuna parcella, sono stati controllati quotidianamente fino all’inizio

dell’ovideposizione da parte delle femmine o fino alla loro morte. Gli individui a inizio

ovideposizione sono stati posti singolarmente in contenitori di plastica di 3,5 cm di

diametro e 3,5 cm di altezza, portati in laboratorio e conservati a temperatura ambiente.

Al termine della schiusura delle uova, è stato contato il numero di neanidi sgusciate e di

uova sterili non schiuse. Le date di inizio ovideposizione e morte in campo delle femmine

sono state rilevate. In questo modo è stato quindi possibile calcolare: la percentuale di

femmine ovideponenti, il periodo di preovideposizione (numero di giorni trascorsi dalla

data di esposizione in campo alla data di inizio ovideposizione) delle femmine fecondate,

la fecondità (numero totale di uova deposte), la fertilità (rapporto tra il numero di uova

schiuse e il totale di uova deposte) e la longevità delle femmine vergini.

Studio dei parametri demografici di P. ficus

I parametri demografici calcolati sono stati: tasso intrinseco di crescita (r), tasso finito di

crescita (λ), tasso netto di riproduzione (Ro), tempo medio di generazione (T) e tempo di

duplicazione della popolazione (DT).

Il tasso intrinseco di crescita (r), in condizioni di distribuzione stabile di età è definito

dalla costante “r” nell’equazione che esprime la crescita della popolazione:

dN/dt = r N

In questa tesi il tasso intrinseco di crescita è stato calcolato col metodo di Birch (1948)

che si basa sui dati di fecondità specifica giornaliera e di sopravvivenza risolvendo

l’equazione

26
dove lx è il tasso di sopravvivenza delle femmine nel tempo x e mx rappresenta il numero

di progenie di sesso femminile prodotta al tempo x. Per calcolare lx, ponendo la mortalità

degli stadi preimmaginali uguale a zero, è stata considerata la sola mortalità delle

femmine esposte in campo. mx è stato invece calcolato moltiplicando il numero di uova

fertili di ognuna femmina per la sex ratio ottenuta sperimentalmente in prove di

laboratorio (0,6) e distribuendo nel tempo il valore trovato secondo la curva di

deposizione delle medesime prove sperimentali (Lentini et al., 2018).

Il tasso finito di accrescimento (λ) indica invece il numero di volte che la popolazione

considerata si moltiplica nell’unità di tempo ed è misurato in unità di femmine/n.

femmine/giorno. Il tasso λ è dato dall’equazione

Nt+1 = λ Nt

e gioca un ruolo fondamentale nel determinare i comportamenti assunti dai modelli di

crescita. Conoscendo il valore del tasso finito di accrescimento è semplice risalire

all’abbondanza della popolazione dopo un numero t di generazioni partendo dalla sua

quantità al momento iniziale.

Il tasso netto di riproduzione (Ro) rappresenta il numero medio di progenie femminile

che una femmina genera durante il periodo riproduttivo della sua vita senza alcun tipo di

dipendenza da densità. Il tasso Ro è definito dalla formula

Il tempo medio di una generazione (T) è descritto da

27
La velocità con la quale si rinnovano le generazioni può essere caratterizzata dalla durata

media di una generazione o dall’intervallo medio tra le generazioni successive; tale

intervallo corrisponde, nel caso di una generazione femminile, all’età media delle madri

alla nascita delle loro figlie.

Il tempo di duplicazione della popolazione (DT) viene calcolato applicando la seguente

formula

DT = loge 2/r

esprime il tempo necessario alla popolazione perché possa raddoppiare il numero degli

individui iniziali.

Analisi dei dati

La densità di popolazione di P. ficus prima dell'inizio della prova nelle tre tesi è stata

comparata con il Test di indipendenza G (McDonald, 2014). Gli andamenti delle densità

di popolazione di P. ficus tra le varie tesi e nel corso delle stagioni sono stati confrontati

attraverso analisi della varianza con misure ripetute (PROC MIXED; SAS Institute, 2008)

(P < 0,05). Il periodo di preovideposizione, percentuale di femmine ovideponenti,

fecondità, fertilità e longevità sono stati sottoposti all’analisi della varianza tramite la

procedura GLMM del pacchetto informatico SAS® (PROC GLMM; SAS Institute, 2008)

(P < 0,05). Similmente, anche i parametri demografici di popolazione (tasso intrinseco di

crescita r, tasso finito di accrescimento λ, tasso netto di riproduzione R0, tempo medio di

generazione T, tempo di duplicazione della popolazione DT) sono stati comparati con gli

stessi principi dei parametri biologici. Nelle analisi statistiche, in caso di comparazione

di dati percentuali, la distribuzione binomiale è stata impostata nel modello di analisi.

28
RISULTATI

Stima del tasso di rilascio del feromone

In tutti gli anni di osservazione, le curve di rilascio del feromone hanno seguito una

funzione esponenziale, con coefficienti di determinazione (R2) ≥ 0.93 (Tabella 1), con

una pendenza maggiore nei primi 2 mesi di esposizione. Nel 2013, il tasso di rilascio è

stato pari a 1,184 mg/giorno nei primi 71 giorni di esposizione, per poi stabilizzarsi su

valori intorno a 0,160 mg/giorno nei successivi 64 giorni. Un andamento simile è stato

osservato nel 2014, in cui i tassi di rilascio sono stati 0,541 (S) e 1,140 (D) mg/giorno nei

primi 71 giorni dopo l'esposizione in campo, mentre nei 56 giorni successivi sono stati

rispettivamente 0,094 e 0,153 mg/giorno. Nell'ultimo anno della prova i tassi di rilascio

dopo 63 giorni sono stati simili al 2014 e pari a 0,563 e 1,314 mg/giorno nelle tesi S e D,

mentre negli ultimi 66 giorni di esposizione sono stati rispettivamente di 0,403 e 0,534

mg/giorno. Il tasso medio di rilascio dei diffusori S e D è stato nel complesso superiore

nel 2015 rispetto al 2014, anche in considerazione del clima leggermente più caldo, e i

diffusori D hanno mostrato in entrambi gli anni una maggiore dissipazione di feromone

rispetto a S. In prossimità del termine della stagione vegetativa (metà ottobre) di ogni

anno, la quantità residua di feromone presente nei diffusori era intorno al 15% (12,0-

16,7%).

Monitoraggio delle popolazioni naturali di P. ficus

Le temperature medie di luglio e agosto sono risultate ottimali per lo sviluppo del fitofago,

variando da 23,8 e 26,8 °C, e sono risultate simili nelle stagioni 2013 e 2014 e

leggermente più elevate nel 2015 (Figura 12).

29
Figura 12. Andamento delle temperature medie rilevate da una capannina meteo posizionata nel vigneto
sperimentale (Alghero 2013-2015).

L'analisi della distribuzione di P. ficus prima dell'inizio della prova ha mostrato una

percentuale di 4,5, 4,7 and 4,5% di piante gravemente infestate nelle parcelle T, S e D,

mentre le piante con un livello di infestazione medio sono state rispettivamente 56,4, 63,7,

and 65,5%. Nel complesso la densità di popolazione di P. ficus prima dell'inizio della

prova non è stata significativamente differente tra le tesi (Test G, χ2 = 7,73; d.f. = 4; P =

0,102).

I voli dei maschi, monitorati tramite le trappole innescate con feromone Isagro, sono

iniziati a maggio 2013 con valori molto più alti nelle parcelle di controllo rispetto a quelle

trattate con la confusione sessuale fino a metà settembre, mentre nel periodo metà

settembre-fine novembre le catture nelle tre tesi a confronto sono state della stessa

grandezza (Figura 13a). In tutto il periodo in cui le trappole sono state tenute in campo

sono stati catturati complessivamente 789,67 maschi/trappola per parcella nella tesi di

controllo (T), 285,33 per trappola nella tesi difesa con dose singola di feromone (S) e

30
214,67 per trappola in quella con dose doppia (D), con una percentuale di riduzione

stagionale rispettivamente del 63,9 e del 72,8%. Da inizio stagione fino al mese di luglio

la percentuale di riduzione è invece variata dall’80 al 100%, ad agosto e a settembre dal

43 al 63% mentre da ottobre in poi è risultata nulla.

Figura 13. Andamento dei voli dei maschi di Planococcus ficus espressi come numero medio di individui
catturati settimanalmente nelle trappole innescate col feromone sessuale nel 2013 (a), 2014 (b) e 2015 (c)
(Alghero).

31
Nell’anno successivo le trappole, questa volta innescate col feromone di Biogard, hanno

avuto un’efficacia decisamente inferiore rispetto a quelle utilizzate l’anno precedente,

catturando in tutta la stagione 86,0 25,7 e 18,3 maschi/trappola rispettivamente nelle tesi

T, S e D con percentuali di riduzione rispettivamente alle ultime due del 70,2 e dello

78,7% (Figura 13b). La percentuale di riduzione calcolata mensilmente non ha avuto un

andamento ben definito durante tutta la stagione ma ha mostrato valori dal 45,5% al 93%

nella dose singola e dal 58,2 al 96,6% nella dose doppia.

Nel 2015, con l'impiego di feromoni Biogard, sono stati catturati complessivamente

138,3, 20,3 e 17,3 maschi per trappola rispettivamente nelle tesi di controllo, difese con

dose singola e con dose doppia di feromone (Figura 13c). La percentuale di riduzione

nelle due tesi protette con la confusione sessuale è stata dell'85,3 e dell'87,5%, con

percentuali di riduzione mensile sempre molto elevate eccezion fatta per il mese di agosto

quando sono stati registrati valori del 61,5% nella dose singola e 66,7% nella dose doppia.

La densità di popolazione delle popolazioni naturali di cocciniglie rilevata nel giugno

2013 è stata di 3,8 individui/pianta nella dose singola e 6,7 nella tesi di controllo, mente

nella tesi protetta con la doppia dose di feromone non sono state trovate cocciniglie nelle

piante controllate. A luglio dello stesso anno si è osservato un incremento nelle tesi T e S

in corrispondenza del flusso di neanidi della seconda generazione mentre un lieve calo

nella tesi D. A settembre invece c’è stata una generale riduzione della densità con valori

medi di 2,4 individui/pianta in T e nessuno in entrambe le tesi difese con la confusione

sessuale. In ogni caso non sono emerse differenze significative sull’andamento della

densità stagionale delle tre tesi a seguito dell’analisi statistica (Tabella 2).

32
Nel secondo anno, a fine maggio, valori di densità maggiori sono stati riscontrati nella

parcella di controllo T (9,9 cocciniglie/pianta) rispetto a quelli delle parcelle S e D

(rispettivamente 2,2 e 0,8 cocciniglie/pianta). Ai primi di luglio, in concomitanza con la

seconda generazione, la densità è stata simile tra le tesi T e S e molto bassa invece nella

D. L’analisi statistica delle misure ripetute ha questa volta evidenziato differenze

significative tra il controllo e le tesi trattate con il feromone (Tabella 2).

Nel 2015, è stata osservata una densità di popolazione molto alta a fine giugno nella tesi

di controllo (46,5 cocciniglie/pianta) che è poi diminuita ai primi di ottobre (2,2

cocciniglie/pianta), mentre nelle parcelle difese con la confusione sessuale la densità si è

mantenuta per tutta la stagione vegetativa costantemente prossima allo zero,

dimostrandosi significativamente inferiore nelle parcelle trattate rispetto al controllo

(Tabella 2).

Nel coso dei tre anni di prove, l'infestazione nella tesi testimone si è mantenuta simile da

un anno all'altro, mentre la densità è significativamente diminuita nelle tesi S e D (Tabella

2).

Studio dei parametri biologici di Planococcus ficus

La percentuale di femmine ovideponenti, calcolata sulla base delle femmine vergini

esposte in campo, è risultata sempre maggiore nelle parcelle della tesi di controllo

(Tabella 3). Le femmine esposte in campo ai primi di giugno 2013 hanno fatto registrare

percentuali di deposizioni del 92,4 % nelle parcelle di controllo, dell'81,2% nelle parcelle

con dose singola di feromone e del 54,9% nelle parcelle con dose doppia. Le femmine

portate in campo a metà luglio e a fine settembre si sono comportate analogamente

deponendo per quasi il 100% quando dislocate nella tesi testimone, per circa l’80% nella

33
tesi S e per circa il 65-75% nella tesi D (Tabella 3). Nel 2014 le femmine ovideponenti

poste nelle parcelle T nel periodo tra maggio e ottobre sono state tra il 92 e il 100%, e

solo il 60,2% quelle esposte a novembre in concomitanza con una meno intensa attività

di volo dei maschi. Nelle parcelle con la dose minore di feromone le femmine hanno

deposto in percentuali tra il 55 e l’85,6% tra maggio e ottobre, mentre nessuna di quelle

portate in campo a novembre ha prodotto uova. Nelle parcelle dove era presente la dose

doppia di feromone la percentuale di femmine che ha ovideposto è stata nettamente

inferiore nel primo periodo (valori compresi tra il 21,8 e il 70,8%) e nulla nel mese di

novembre. A luglio, in corrispondenza della massima attività dei maschi (come indicato

dalle catture alle trappole di monitoraggio), sono stati registrati in tutte le tesi i maggiori

tassi di femmine fecondate (Tabella 3). Nel 2015, nel periodo primaverile-estivo, la

percentuale di femmine ovigere è stata molto alta nelle parcelle testimoni (100%), mentre

nelle tesi protette con la confusione sessuale i valori hanno oscillato tra 31 e 59% e tra

20,8 44,4% nelle tesi S e D, rispettivamente. Le femmine esposte a fine settembre invece

hanno ovideposto per il 96,7, l’11,1 e lo 0% rispettivamente nelle tre tesi (T, S e D)

(Tabella 3).

Gli individui femminili portati in campo nelle parcelle trattate con la confusione sessuale

hanno mostrato un intervallo di tempo tra l’esposizione e l’ovideposizione nettamente

superiore rispetto a quelli disposti nelle parcelle in cui erano assenti i diffusori di

feromone (Tabella 4). Nel 2013 infatti le femmine delle parcelle della tesi T hanno avuto

un periodo di pre-ovideposizione di 3,9-7,7 giorni quando esposte in campo nel periodo

giugno-agosto. Nelle femmine poste nelle parcelle con la confusione sessuale questo

valore è stato significativamente maggiore (9,1-16,9 giorni in S e 8,3-25,6 giorni in D)

(Tabella 4). Nel 2014 le femmine esposte a maggio hanno avuto i maggiori ritardi

34
nell’ovideposizione con valori del periodo di pre-ovideposizione di 12,8, 25,9 e 36,7

giorni rispettivamente in T, S e D. Nei mesi da giugno a ottobre sono state registrate

differenze statisticamente significative in T (con valori che hanno oscillato tra 3,6 e 5,2

giorni), S (7,0-10,8 giorni) e D (7,6-12,2 giorni). Le femmine posizionate a novembre

nelle parcelle di controllo hanno iniziato a ovideporre dopo 18,7 giorni mentre nessuna

femmina disposta nelle tesi S e D ha deposto (Tabella 4). Nel 2015 le femmine esposte

nelle parcelle di controllo hanno impiegato 8,7 giorni quando messe in campo a fine

maggio e 3-4 giorni quando messe in campo a giugno e ad agosto. Il periodo di

preovideposizione delle femmine nelle parcelle a dose singola è stato invece di 20 giorni

per le femmine esposte a fine maggio e di 8,4-16,7 nel periodo successivo. Infine, quelle

esposte nelle parcelle a dose doppia di feromone hanno mostrato un periodo di

preovideposizione ancora una volta dilatato con valori di 33,3 giorni per le femmine

portate in campo a fine maggio e di circa due settimane abbondanti per quelle portate nei

mesi seguenti (Tabella 4).

Le fecondità media annuale delle femmine di P. ficus non è stata influenzata dalla

confusione sessuale, infatti non sono state osservate differenze significative nel numero

di uova deposte nelle parcelle di controllo e in quelle con i diffusori di feromone nei 3

anni di studio (Tabella 5). Per contro, la fertilità è risultata essere maggiore nelle femmine

delle parcelle non trattate rispetto a quelle protette con la confusione sessuale, senza

differenze tra le tesi S e D. Nei 3 anni di studio, le femmine vergini in entrambe le tesi

con la confusione sessuale hanno mostrato una longevità superiore a quelle nel testimone.

35
Studio dei parametri demografici di P. ficus

Tutti i parametri demografici di P. ficus investigati hanno mostrato differenze

statisticamente significative tra le tesi (Tabella 6). Nel 2013, il tasso riproduttivo netto è

stato significativamente maggiore nella tesi T rispetto alla tesi D mentre, nel 2014, le

femmine in entrambe le tesi protette con i feromoni sessuali hanno mostrato valori

significativamente inferiori rispetto alla tesi testimone. Nel 2015, infine, tutte le tesi

hanno mostrato valori significativamente differenti tra loro. Il tasso intrinseco di crescita

e il tasso finito di accrescimento hanno mostrato risultati simili nel corso degli anni, in

quanto i tassi sono stati maggiori nella tesi T rispetto alle tesi S e D (Tabella 6). In accordo

con i precedenti risultati, il tempo medio di generazione è stato significativamente

inferiore nella tesi controllo rispetto a quelle trattate con la confusione sessuale. Infine, il

tempo di duplicazione è stato significativamente superiore nella tesi D rispetto alle tesi S

e T nel 2013, mentre nel 2014 i valori sono stati differenti tra la tesi controllo e quella

protetta con la doppia dose di feromone. Infine, nel 2015, il tempo di duplicazione delle

femmine non soggette a feromone è stato significativamente maggiore rispetto a quello

degli individui soggetti al trattamento.

36
TABELLE

Tabella 1. Concentrazione di feromone, tasso di rilascio e equazione di correlazione dei diffusori impiegati nella prova di confusione sessuale contro Planococcus ficus.

Concentrazione
Densità diffusori Carica totale di Tasso medio di Modello di
sostanza attiva R2
(n./ha) feromone (g/ha) rilascio (mg/g) regressione
(mg)

2013

S 625 150 93,8


0,614 ± 0,209 y = 153,6e-0,01x 0,928
D 1250 150 187,6

2014

S 500 90 45 0,334 ± 0,096 y = 87,5e-0,001x 0,987

D 500 180 90 0,699 ± 0,184 y = 178,6e-0,001x 0,984

2015

S 500 90 45 0,478 ± 0,064 y = 102,0e-0,01x 0,980

D 500 180 90 0,915 ± 0,226 y = 199,5e-0,01x 0,988

37
Tabella2. Numero medio (± E.S.) di individui di Planococcus ficus nelle piante nelle parcelle sperimentali protette con la confusione sessuale (S e D) e nel testimone
(T).

Cocciniglie / pianta (n)

T S D Dati statistici
F2,373 = 1,35;
2013 10,08 ± 4,07 aA 7,53 ± 2,57 aA 3,51 ± 1,22 aA
P = 0,260
F2,563= 9,20;
2014 6,74 ± 1,55 aA 1,60 ± 0,42 bB 2,88 ± 0,87 bA
P< 0,001
F2,563 = 25,54;
2015 9,44 ± 1,89 aA 0,06 ± 0,03 bB 0,01 ± 0,01 bB
P< 0,001
F2,496 = 0,95; F2,520 = 11,25; F2,505 = 6,24;
Dati statistici
P = 0,389 P< 0,001 P = 0,002

Valori medi nella stessa riga seguiti da lettere minuscole e valori nella stessa colonna seguiti da lettere maiuscole sono significativamente diversi secondo il test di Tukey

(P< 0,05).

38
Tabella 3. Percentuale media (± E.S.) di femmine ovideponenti di Planococcus ficus osservate nel corso delle stagioni 2013-2015 nelle parcelle sperimentali protette
con la confusione sessuale (S e D) e nel testimone (T).

Femmine ovideponenti (%)

2013 7 giugno 24 giugno 18 luglio 25 agosto 23 settembre 11 ottobre 31 ottobre Media annuale

T 92,4 ± 2,1 a 95,0 ± 0,0 a 98,0 ± 2,0 a 100,0 ± 0,0 a 95,2 ± 4,8 a 100,0 ± 0,0 a 95,8 ± 4,2 a 96,6 ± 1,0 a

S 81,2 ± 6,9 ab 74,6 ± 10,1 a 79,6 ± 11,9 a 93,8 ± 6,3 a 91,5 ± 4,3 a 83,3 ± 9,6 a 40,6 ± 2,0 b 77,8 ± 4,4 b

D 54,9 ± 17,5 b 76,0 ± 21,4 a 77,6 ± 13,9 a 72,2 ± 14,7 a 65,7 ± 22,9 a 64,8 ± 17,7 a 50,8 ± 26,0 b 66,0 ± 6,5 b
F2,4 = 8,87; F2,4= 4,81; F2,4 = 3,44; F2,4 = 3,03; F2,4= 4,26; F2,4= 1,09; F2,4= 7,30; F2,49= 10,51;
Dati statistici
P = 0,034 P = 0,086 P = 0,135 P = 0,158 P = 0,102 P = 0,419 P = 0,041 P< 0,001
2014 12 maggio 19 giugno 18 luglio 12 settembre 13 ottobre 01 novembre Media annuale

T 92,7 ± 4,1 a 100,0 ± 0,0 a 89,1 ± 6,4 a 96,7 ± 3,3 a 95,7 ± 2,2 a 60,2 ± 7,6 a 89,0 ± 3,6 a

S 66,5 ± 29,8 a 85,6 ± 5,4 a 58,7 ± 19,8 ab 76,3 ± 13,5 ab 54,9 ± 7,1 b 0,0 ±0,0 b 57,0 ± 8,6 b

D 21,8 ± 18,4 b 70,8 ± 16,3 a 41,5 ± 12,7 b 52,0 ± 13,6 b 27,8 ± 18,5 b 0,0 ± 0,0 b 35,7 ± 7,4 b
F2,4 = 16,88; F2,4= 1,71; F2,4 = 11,62; F2,4= 7,46; F2,4= 14,19; F2,4= 125,27; F2,49= 14,50;
Dati statistici
P = 0,011 P = 0,291 P = 0,022 P = 0,044 P = 0,015 P< 0,001 P< 0,001
2015 29 maggio 18 giugno 11 luglio 31 luglio 14 agosto 28 agosto 28 settembre Media annuale

T 100,0 ± 0,0 a 100,0 ± 0,0 a 100,0 ± 0,0 a 89,3 ± 6,4 a 95,8 ± 4,2 a 94,4 ± 5,6 a 96,7 ± 3,3 a 96,6 ± 1,5 a

S 41,7 ± 30,0 a 58,3 ± 22,0 a 62,5 ± 14,4 ab 40,3 ± 25,5 b 59,3 ± 19,6 a 31,0 ± 15,6 b 11,1 ± 11,1 b 43,4 ± 7,6 b

D 44,4 ± 5,6 a 44,4 ± 5,6 a 35,8 ± 19,7 b 31,0 ± 10,2 b 36,6 ± 8,0 a 20,8 ± 20,8 b 0,0 ± 0,0 b 30,4 ± 5,1 c
F2,4 = 3,74; F2,4= 5,84; F2,4 = 7,25; F2,4 = 8,87; F2,4= 6,15; F2,4= 7,42; F2,4= 24,92; F2,54 = 59,80;
Dati statistici
P = 0,121 P = 0,065 P = 0,043 P = 0,034 P = 0,060 P = 0,041 P = 0,005 P< 0,001
Valori medi in ogni data seguiti da lettere diverse sono significativamente diversi secondo il test di Tukey (P< 0,05).

39
Tabella 4. Lunghezza media (± E.S.) del periodo di pre-oviposizione di femmine di Planococcus ficus rilevate nel corso delle stagioni 2013-2015 nelle parcelle
sperimentali protette con la confusione sessuale (S e D) e nel testimone (T).
Periodo pre-ovideposizione (g)

2013 7 giugno 24 giugno 18 luglio 25 agosto 23 settembre 11 ottobre 31 ottobre Media annuale

T 7,1 ± 0,6 b 7,7 ± 0,6 b 3,9 ± 0,2 b 4,7 ± 0,3 c 8,9 ± 0,8 b 8,2 ± 0,5 b 7,8 ± 0,6 b 6,5 ± 0,2 b

S 21,6 ± 1,6 a 16,9 ± 1,6 a 9,1 ± 0,9 a 10,6 ± 1,1 b 12,0 ± 1,4 a 11,7 ± 0,8 a 13,9 ± 3,0 a 14,1± 0,7 a

D 25,6 ± 2,0 a 15,8 ± 1,7 a 8,3 ± 1,0 a 17,8 ± 2,3 a 13,8 ± 1,6 a 13,2 ± 1,0 a 14,8 ± 3,5 a 15,4 ± 0,8 a
F2,107= 50,70; F2,131= 63,18; F2,127= 29,55; F2,119= 29,26; F2,53= 8,31; F2,42= 14,90; F2,30= 9,58; F2,666= 98,81;
Dati statistici
P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001
2014 12 maggio 19 giugno 18 luglio 12 settembre 13 ottobre 1 novembre Media annuale

T 12,8 ± 1,2 c 3,6 ± 0,1 b 4,0 ± 0,2 c 5,2 ± 0,2 b 4,6 ± 0,2 b 18,7 ± 1,1 5,8 ± 0,3 b

S 25,9 ± 1,8 b 10,8 ± 1,3 a 8,7 ± 1,2 b 10,4 ± 1,1 a 7,0 ± 0,6 a † 12,0± 0,7 a

D 36,7 ± 5,5 a 12,2 ± 1,6 a 12,6 ± 2,5 a 9,0 ± 1,1 a 7,6 ± 1,8 a † 12,4 ± 1,2 a
F2,65 = 34,97; F2,119= 24,85; F2,93 = 17,58; F2,90 = 11,88; F2,81= 24,78; F2,488= 35,99;
Dati statistici -
P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001 P< 0,001
2015 29 maggio 18 giugno 11 luglio 31 luglio 14 agosto 28 agosto 28 settembre Media annuale

T 8,7 ± 1,5 c 3,8 ± 0,2 c 3,2 ± 0,1 b 5,4 ± 0,5 b 3,8 ± 0,2 c 4,3 ± 0,4 b 10,6 ± 1,3 a 5,7 ± 0,4 c

S 20,0 ± 4,8 b 10,8 ± 1,7 b 8,4 ± 1,5 a 11,7 ± 2,4 a 10,2 ± 2,0 b 10,2 ± 2,2 a 16,7 ± 5,4 a 11,2 ± 1,0 b

D 33,3 ± 4,8 a 17,9 ± 3,1 a 11,9 ± 4,5 a 15,8 ± 3,5 a 15,2 ± 3,8 a 14,6 ± 6,4 a † 18,2 ± 1,9 a
F2,22 = 37,12; F2,38= 20,84; F2,35 = 7,09; F2,35 = 15,46; F2,42= 20,05; F2,23= 3,92; F1,28= 2,17; F2,268= 69,36;
Dati statistici
P< 0,001 P< 0,001 P = 0,003 P< 0,001 P< 0,001 P = 0,034 P = 0,151 P< 0,001
Valori medi in ogni data seguiti da lettere diverse sono significativamente diversi secondo il test di Tukey (P< 0,05). † Nessuna femmina ovideponente.

40
Tabella 5. Valori medi annui (± E.S.) di fecondità, fertilità di femmine fecondate di Planococcus ficus e longevità di femmine vergini nelle parcelle sperimentali protette
con la confusione sessuale (S e D) e nel testimone (T).

Fecondità (n. uova) Fertilità (%) Longevità (g)

2013

T 242,8 ± 10,1 a 98,2 ± 0,3 a 7,5 ± 2,5 b

S 229,6 ± 11,3 a 97,1 ± 0,4 b 38,6 ± 2,6 a

D 228,8 ± 14,4 a 97,4 ± 0,3 b 42,2 ± 2,5 a


F2,280= 0,57; F2,280= 5,96; F2,108= 13,85;
Dati statistici
P = 0,568 P = 0,003 P< 0,001
2014

T 325,4 ± 9,2 a 98,1 ± 0,2 a 13,3 ± 2,5 b

S 299,7 ± 11,8 a 97,0 ± 0,3 b 50,4 ± 2,2 a

D 320,9 ± 17,0 a 96,8 ± 0,6 b 47,6 ± 1,7 a


F2,357= 1,18; F2,357= 5,59; F2,206= 22,86;
Dati statistici
P = 0,309 P = 0,004 P< 0,001
2015

T 246,3 ± 11,4 a 96,8 ± 0,5 a 12,8 ± 2,9 b

S 233,3 ± 15,4 a 95,2 ± 0,9 b 41,4 ± 1,5 a

D 223,5 ± 17,9 a 94,8 ± 1,0 b 42,4 ± 1,3 a


F2,268= 1,33; F2,268= 3,44; F2,203= 26,07;
Dati statistici
P = 0,266 P = 0,033 P< 0,001
Valori medi in ogni data seguiti da lettere diverse sono significativamente diversi secondo il test di Tukey (P< 0,05).

41
Tabella 6. Parametri demografici di femmine di Planococcus ficus in parcelle di controllo (T) e in parcelle difese col numero consigliato di erogatori Chekmate (S) o
con un numero doppio di erogatori (D).

Tasso netto di Tasso intrinseco di Tasso finito di accrescimento Tempo medio di Tempo di duplicazione
riproduzione (R0) (♀ / ♀) crescita (rm) (♀ / ♀ / g) (λ) (♀ / ♀ / g) generazione (TG) (g) della popolazione (DT) (g)

2013

T 133,34 ± 14,38 a 0,095 ± 0,003 a 1,099 ± 0,003 a 52,65 ± 0,78 b 7,37 ± 0,21 b
S 106,01 ± 9,06 ab 0,082 ± 0,003 b 1,086 ± 0,003 b 59,14 ± 2,07 a 8,54 ± 0,36 b
D 83,07 ± 18,35 b 0,071 ± 0,007 b 1,074 ± 0,007 b 63,00 ± 2,82 a 10,56 ± 1,05 a
(F2,18 = 4,20; (F2,18 = 9,33; (F2,18 = 9,31; (F2,18 = 6,39; (F2,18 = 8,94;
Dati statistici
P = 0,032) P = 0,002) P= 0,002) P= 0,006) P= 0,002)

2014

T 174,70 ± 12,65 a 0,100 ± 0,003 a 1,105 ± 0,003 a 52,91 ± 1,28 b 6,98 ± 0,19 b
S 110,81 ± 12,20 b 0,082 ± 0,005 b 1,086 ± 0,005 b 58,43 ± 2,09 a 8,90 ± 0,71 ab
D 73,95 ± 18,11 b 0,066 ± 0,009 b 1,068 ± 0,009 b 59,29 ± 2,46 a 11,52 ± 2,01 a
(F2,27 = 17,62; (F2,27 = 8,64; (F2,27 = 8,88; (F 2,27 = 3,53; (F2,27 = 4,48;
Dati statistici
P< 0,001) P< 0,001) P< 0,001) P= 0,041) P= 0,021)
2015

T 124,75 ± 9,57 a 0,096 ± 0,002 a 1,100 ± 0,002 a 51,03 ± 0,51 b 7,30 ± 0,16 b
S 64,83 ± 16,30 b 0,063 ± 0,008 b 1,066 ± 0,008 b 59,32 ± 2,24 a 9,86 ± 0,89 a
D 35,05 ± 6,06 c 0,050 ± 0,006 b 1,051 ± 0,006 b 63,15 ± 2,53 a 12,62 ± 1,18 a
(F2,45 = 30,48; (F2,45= 23,21; (F2,45 = 24,31; (F2,45= 13,07; (F2,45= 12,43;
Dati statistici
P< 0,001) P< 0,001) P< 0,001) P< 0,001) P< 0,001)

I dati sono stati sottoposti all’analisi della varianza e in caso di differenze significative le medie sono state separate col test di Tukey (P < 0,05).

42
DISCUSSIONE

Il lavoro riportato in questa tesi analizza gli effetti della confusione sessuale sulla biologia

riproduttiva e sui parametri demografici di P. ficus. Attraverso le catture effettuate con le

trappole innescate a feromone, è stato possibile osservare come il volo dei maschi non sia

stato del tutto abbattuto sebbene abbia mostrato un calo compreso tra il 64 e l'85%

utilizzando la dose singola di feromone e tra il 73 e l'87% utilizzando la dose doppia. Una

percentuale maggiore di riduzione dei voli (95%), almeno per quanto riguarda gli ultimi

due anni di prove, è stata registrata nei mesi precedenti lo svernamento della cocciniglia

(ottobre e novembre). Un abbattimento dei voli così elevato nei mesi autunnali potrebbe

portare a un ritardo della crescita delle popolazioni nella primavera successiva. Infatti, lo

svernamento di una maggiore percentuale di femmine vergini, ridurrebbe le deposizioni

di aprile, effettuate dalle femmine fecondate che rappresentano normalmente lo stadio

svernate prevalente (Lentini et al., 2008). Le femmine vergini svernanti devono invece

aspettare il primo volo dei maschi, che comincia a maggio, ritardando notevolmente il

tempo di generazione. Non sempre comunque l’abbattimento dei voli dei maschi dovuto

all’impiego della confusione sessuale porta ad un efficace controllo delle popolazioni del

fitofago (Rodriguez-Saona e Stelinski, 2009).

L’efficacia della confusione sessuale è stata confermata dalla riduzione della percentuale

di femmine ovideponenti e dall’allungamento del periodo preriproduttivo. Nei tre anni di

studio, la percentuale di femmine ovideponenti è stata ridotta dal metodo della confusione

sessuale, specialmente alla densità di 90 g/ha di prodotto attivo, confermando studi

precedenti sulla efficacia di questo metodo che hanno mostrato un alto disorientamento

dei maschi, evidenziato da una riduzione delle catture alle trappole di monitoraggio e

dalla riduzione della densità di popolazione (Cocco et al., 2014; Sharon et al., 2016;

43
Mansour et al., 2017). Nessuna femmina ovideponente è stata rilevata in autunno in

entrambi le tesi S e D nel 2014 e nella tesi D nel 2015, indicando che la confusione

sessuale è stata efficace per tutta la stagione vegetativa. Questo potrebbe essere un

ulteriore fattore che influenzerebbe negativamente la crescita della popolazione nella

primavera successiva.

Il periodo di preovideposizione è significativamente aumentato nelle parcelle protette con

la confusione sessuale in accordo con studi precedenti (Walton et al., 2006; Cocco et al.,

2014), in cui è stata osservata una variazione della struttura di popolazione con un

aumento significativo di femmine non ovideponenti nelle parcelle con i diffusori di

feromone, portando ad ipotizzare che la confusione sessuale possa causare un ritardo

degli accoppiamenti. Un recente studio di laboratorio ha investigato l'influenza dell'età di

accoppiamento della femmina sulla biologia riproduttiva di P. ficus (Lentini et al., 2018),

evidenziando che i parametri biologici e demografici diminuiscono significativamente in

caso di ritardi di accoppiamento superiori a 7 giorni. I nostri studi indicano un ritardo

generalmente maggiore e, di conseguenza, un maggior tempo di preovideposizione

all'inizio della stagione vegetativo, quando il tasso di rilascio del feromone è maggiore e

la popolazione non ha ancora raggiunto il picco di densità. Il ritardo di accoppiamento è

diminuito in estate anche nelle parcelle protette con la confusione sessuale a causa del

naturale aumento di densità di popolazione di P. ficus e a causa di un minor rilascio di

feromone in autunno. I risultati di questo studio sono riferiti a popolazioni artificialmente

poste in campo, protette in contenitori ed escluse quindi da tutti i possibili fattori di

mortalità tipici delle popolazioni naturali (avversità climatiche e predatori). La

confusione sessuale determinando una maggiore longevità e un più lungo periodo di

preovideposizione espone le femmine alle avversità naturali per un tempo maggiore

44
determinando una conseguente maggiore riduzione del potenziale di crescita delle

popolazioni del fitofago.

Lo studio della biologia riproduttiva in molte specie di lepidotteri sottoposte a confusione

sessuale (Mori et al., 2013) ha dimostrato che un ritardo dell'accoppiamento influenza

negativamente la risposta riproduttiva delle femmine in vari modi, inclusa la riduzione di

fecondità (Vickers, 1997; Torres-Vila et al., 2002). Al contrario, il ritardo degli

accoppiamenti in P. ficus causato dalla confusione sessuale non ha influenzato la

fecondità, in accordo con precedenti studi di laboratorio (Lentini et al., 2018). La fertilità

delle femmine è invece diminuita a causa della confusione sessuale, anche se la riduzione

è stata ridotta e non tale da far ipotizzare un significativo contributo sulla densità di

popolazione. Infatti la fertilità delle femmine esposte a confusione sessuale è diminuita

da 0,8 a 2,0 % (media 1,3%) mentre in alcune specie di lepidotteri la percentuale di uova

fertili è stata ridotta più dell'80% (Torres-Vila et al., 2002; Walker e Allen, 2011).

Le femmine vergini hanno mostrato una longevità significativamente superiore nelle

parcelle trattate coi feromoni (circa 44 giorni) che in quelle posizionate nel testimone

(circa 11 giorni). La differenza potrebbe essere dovuta alla bassa vitalità di una piccola

percentuale delle femmine impiegate nella sperimentazione (circa il 15%). Si ipotizza

infatti che nelle parcelle testimone tutte le femmine caratterizzate da una buona vitalità si

accoppino subito dopo l'esposizione in campo e inizino a ovideporre dopo circa 6 giorni,

mentre la piccola frazione di individui con cattivo stato di salute non si accoppia ed è

destinato alla morte in breve tempo. In condizioni di confusione sessuale, una percentuale

simile di femmine muore in breve tempo, similmente alle parcelle testimone, mentre le

femmine più vigorose non possono comunque accoppiarsi e vivono pertanto più a lungo.

45
Il potenziale di accrescimento delle popolazioni degli insetti è fortemente influenzato

dalle variazioni dei loro parametri riproduttivi; le femmine di cocciniglia portate nelle

parcelle dotate di diffusori feromonici hanno mostrato un tasso intrinseco di crescita e un

tasso finito di accrescimento decisamente minori rispetto alle femmine poste nelle

parcelle senza feromone. I loro tempi medi di generazione e tempi di duplicazione della

popolazione si sono invece dilatati per le femmine delle tesi S e D rispetto a quelle della

tesi T. Nonostante non vi siano sempre differenze statisticamente significative tra i

parametri demografici nelle singole date di rilevamento, i tassi di crescita delle

popolazioni sono stati in ogni caso inferiori nelle parcelle con feromone.

I diffusori Suterra impiegati nel 2013 sono stati efficaci nell'alterare la comunicazione

sessuale di P. ficus per circa 150 giorni, in accordo con Cocco et al. (2014, mentre

Mansour et al., (2017) ha osservato una efficacia di circa 120 giorni. Sia nel 2014 che nel

2015, i diffusori ShinEtsu hanno prolungato la loro efficacia per circa 180 giorni, con una

alta percentuale di riduzione delle femmine ovideponenti in autunno. A metà ottobre, in

prossimità della fine della stagione vegetativa della vite, la carica residua di feromone nei

diffusori era di circa il 15%, ancora sufficiente per ridurre gli accoppiamenti come

dimostrato dalla limitata percentuale di femmine ovideponenti. Questi risultati

suggeriscono che la concentrazione di feromone nei dispensers e il tasso di rilascio siano

ottimali per controllare soddisfacentemente P. ficus per tutta la stagione.

La riduzione della percentuale di femmine fecondate svernanti per 3 anni consecutivi a

causa della confusione sessuale ha determinato una significativa diminuzione della

densità di popolazione di P. ficus, in accordo con studi sulla efficacia della confusione

sessuale per 2 anni consecutivi svolti in vigneti (Sharon et al., 2016). In questo caso, però,

il confronto con il testimone non trattato è stato effettuato solo il secondo anno di studio

46
e non sono state fornite informazioni sugli andamenti da un anno all'altro. La crescente

efficacia della confusione sessuale ripetuta per più anni consecutivi è stata anche

osservata nei programmi di lotta contro la tignoletta della vite, in cui l'applicazione della

tecnica su vasta scala ha notevolmente diminuito la dannosità del lepidottero e la necessità

di interventi chimici (Ioriatti and Lucchi, 2016). Inoltre, dato che nelle parcelle testimone

sono stati ripetuti trattamenti insetticidi con spirotetramat e clorpirifos metile ma la

densità delle cocciniglie non è diminuita nel tempo, questo studio indica che la sola

strategia chimica convenzionale non è in grado di ridurre significativamente le

popolazioni di P. ficus. Per contro, la confusione sessuale ripetuta per 3 anni è stata in

grado di ridurre significativamente la densità del fitofago. Resta da appurare se l’utilizzo

della confusione sessuale in completa sostituzione agli insetticidi di sintesi possa

contenere, in parallelo all’ausilio di fauna utile non più minacciata dai prodotti chimici

ad ampio spettro, un valido strumento di contenimento alle infestazioni di cocciniglie.

I risultati della tesi apportano nuove conoscenze alle risposte biologiche e demografiche

delle popolazioni di P. ficus soggette a confusione sessuale e aprono una prospettiva di

impiego routinario di questa tecnica nei programmi di lotta integrata in viticoltura.

47
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