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Università degli Studi di Pavia – Corso di Laurea in Ingegneria Edile/Architettura

Corso di
TECNICA URBANISTICA
Prof. Elisabetta Venco

ELEMENTI DI TECNICA
URBANISTICA
Università degli Studi di Pavia – Corso di Laurea in Ingegneria Edile/Architettura
CORSO DI TECNICA URBANISTICA - Prof. Elisabetta Venco

TASSONOMIA URBANA
(funzione, morfologia, densità)
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Zone Territoriali Omogenee


In Italia la legge n. 1150 del 1942 introduce il termine di “zona” anticipando la legge
765/1967 che istituisce “le zone territoriali omogenee”(art. 17); l'attività di zonizzazione
si attua mediante l'identificazione delle cosiddette Z.T.O. (Zone Territoriali Omogenee),
introdotte per la prima volta dall'articolo 2 del D.M. 1444/1968.

Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone territoriali omogenee:


Zone A: parti del territorio comunale delimitate come centro storico ed i nuclei di
interesse storico, artistico ed ambientale

Zone B: parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalla zona A, così
classificate:
• B1: parti di territorio per le quali il P.R.G. non prevede particolari modificazioni
dell’attuale stato di fatto;

• B2: parti di territorio per le quali si richiedono interventi di ristrutturazione urbana o


edilizia;

• B3: parti di territorio per le quali si richiedono interventi coordinati per ambiti
significativi;
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Zone territoriali omogenee

Zone C: parti del territorio destinate ai nuovi complessi insediativi prevalentemente


residenziali;

Zone D: parti del territorio destinate a nuovi insediamenti per impianti industriali e ai
nuovi insediamenti di carattere commerciale e direzionale con le relative attrezzature;

Zone E: parti del territorio nelle quali viene mantenuta l’attività agricola;

Zone F: aree destinate ad attrezzature pubbliche.


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TESSUTI

L’analisi conoscitiva della morfogenesi di una città deve considerare la


lettura delle diversità e delle coerenze morfologiche.
Gli elementi generatori dell’assetto strutturale e conformativo di una
città possono essere distinti in:
• parti urbane morfologicamente simili;
• assi infrastrutturali caratterizzati da valenza strutturante per la forma
urbana;
• centralità urbane, distinte secondo il carattere e i contenuti specifici
(centralità funzionali, semantiche, morfologiche, ambientali, miste).
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TESSUTI - DEFINIZIONI

I tessuti si configurano come porzioni di città all’interno delle quali i caratteri di


omogeneità (funzionale, morfologica e ambientale) sono molto forti e
prevalgono sulle diversità (De Lotto, 2008)

Si indicano come tessuti le morfologie dell’ insediamento caratterizzate da una


stretta correlazione tra la forma degli spazi stradali e l’insieme degli edifici,
determinata dal fatto che i fronti edificati si dispongono lungo i bordi delle
strade (Cappuccitti, 2006)

I tessuti sono traccia della organizzazione territoriale, urbanistica – edilizia, che


presenta caratteri di omogeneità dal punto di vista della trasformazione storica,
del rapporto formale e dimensionale tra spazi pubblici e spazi privati, del
rapporto tra tipo edilizio e lotto di riferimento, con la prevalenza di una o più
funzioni urbanistiche principali (PdR Comune di Lodi _ Oliva, Vitillo, 2011)
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LETTURA PER TESSUTI

In definitiva la definizione di tessuti si può riassumere come parti


riconoscibili alla scala urbana in cui prevalgono gli elementi
morfologici di omogeneità rispetto alle differenze.

Lo studio del sistema insediativo consente di individuare la forma della


città che non può essere definita esclusivamente tramite la zonizzazione
funzionale o tipologica ma da un analisi di tipo morfologico.
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TESSUTO URBANO_ classificazione

La classificazione dei tessuti può differenziarsi per caratteri di


formazione storica, per sistemi insediativi o per funzioni prevalenti.
I tessuti possono essere classificati in base:
• All’epoca storica;
• Alla densità edilizia;
• Alla prevalenza di funzioni;
• Alla tipologia edilizia.
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Alcune tipologie
insediative sono
facilmente
distinguibili a
Roma e ben
illustrano le
modificazioni
della forma
urbana attraverso
la conformazione
dell’impianto.

URBANISTICA_PUBBLICAZIONE:
n° 123/gennaio-aprile 2004
(pagg. 42-53)
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