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Documento Spunti principali

Definizione di musica sacra:


 musica che, composta per la celebrazione del culto divino,
è dotata di santità e bontà di forme
 comprende il canto gregoriano, la polifonia sacra antica e
moderna nei suoi diversi generi, la musica sacra per
organo e altri strumenti legittimamente ammessi nella
Liturgia, e il canto popolare sacro, cioè liturgico e religioso
3 gradi di partecipazione nel canto:
I GRADO:
 nei riti d’ingresso (saluto del celebrante e risposta dei
fedeli; orazione)
 nella liturgia della parola (acclamazioni al Vangelo)
 nella liturgia eucaristica (orazione sulle offerte; prefazio,
con il dialogo e il Sanctus; dossologia finale del Canone;
Pater noster con la precedente ammonizione e
l’embolismo; Pax Domini; orazione dopo la comunione;
formule di congedo)
II GRADO:
 Kyrie, Gloria e Agnus Dei;
 Credo;
 orazione dei fedeli
III GRADO:
 canti processionali d’ingresso e di comunione;
 canto interlezionale dopo la lettura o l’epistola;
 Alleluia prima del vangelo;
Istruzione Musicam Sacram  canto dell’offertorio;
del Consilium (1967)  le letture della sacra Scrittura
Accorgimenti sui canti del Proprio
 favorire la partecipazione dell’assemblea, per quanto
possibile, specialmente con ritornelli facili o forme
musicali convenienti
 fra i canti del «Proprio» riveste particolare importanza il
canto interlezionale in forma di graduale o di salmo
responsoriale
 il Credo, essendo la formula di professione di fede, è
preferibile che venga cantato da tutti, o in un modo che
permetta una adeguata partecipazione dei fedeli
 il Sanctus, quale acclamazione finale del prefazio, è
preferibile che sia cantato, ordinariamente da tutta
l’assemblea, insieme al sacerdote
 l’Agnus Dei può essere ripetuto quante volte è necessario,
specialmente nella celebrazione, durante la frazione del
Pane. È bene che il popolo partecipi a questo canto,
almeno con l’invocazione finale
 è conveniente che il Pater noster sia cantato dal popolo
insieme al sacerdote
 nelle Messe lette è possibile cantare qualche parte del
«Proprio» o dell’« Ordinario». Si possono usare anche altri
canti all’inizio, all’offertorio, alla comunione e alla fine della
Messa: non è però sufficiente che siano canti «eucaristici»,
ma devono convenire con quel particolare momento della
Messa, con la festa o con il tempo liturgico
Funzione del canto nella Messa:
 rende chiare le cose che esprime; crea unità ed è sempre
comunitario (anche quando canta uno e gli altri ascoltano)
 non serve a rendere più solenne il rito (non è una
decorazione), né a far esibire un gruppo di persone; il
cantare è il modo più forte di pregare dell’assemblea
 deve coinvolgere il più possibile tutta l’assemblea (ma non
significa che tutti debbano cantare sempre tutto)
Caratteristiche delle parti cantate:
 si deve cantare la Messa (cioè le parti del rito) e non
riempire alcune parti della Messa con dei canti, curando
sempre la coerenza tra canti, riti e contenuti della Parola
di Dio
 i canti devono contenere verità di fede per esprimerle in
preghiera, non possono limitarsi ad avere Dio per
argomento, devono rivolgersi a Lui
 sono da preferire canti al plurale che esprimono l’essere
chiesa davanti a Dio
 deve esserci coerenza tra canto e rito: non si può eseguire
un canto di 4 minuti se il momento rituale ne dura 1, così
come non ha senso cantare sempre tutte le strofe di un
canto: è più opportuno scegliere le più adatte e cantare
fino alla conclusione del momento rituale
Ripartizione dei canti della Messa:
 canti-rito: Gloria, Salmo responsoriale, Alleluja, Santo,
Mistero della fede, Tuo è il Regno - appartengono alla
Cantare la messa - struttura del rito e nascono come canti, sono pertanto
Orientamenti della diocesi di fondamentali
Pitigliano (2008)  canti nel rito: canto d’inizio, d’offertorio, di comunione… -
servono a commentare una parola risuonata
nell’assemblea o la particolare giornata, oppure
accompagnare un’azione
Criteri per la scelta dei canti:
 la scelta si fa sempre prima della celebrazione - mai
improvvisata - e in accordo con il presidente
dell’assemblea liturgica che è il solo responsabile di tutto
quel che accade (sacerdote)
 i canti devono tener conto della capacità dell’assemblea
È un vero ostacolo alla liturgia che i criteri di scelta coincidano
con i gusti personali di qualcuno o con definizioni del bello
che si rifanno a modelli più o meno progressisti o
conservatori. Un canto liturgico è tanto più bello (buono,
“azzeccato”, utile, ecc.) quanto più è…. liturgico, cioè quanto
più aiuta quell’assemblea specifica – riunita in quel luogo,
fatta di quelle persone, con quegli animatori, con quei
musicisti – a partecipare alla stessa Liturgia!
Ruolo del coro:
 non è al di fuori dell’assemblea, né un corpo estraneo
chiamato a fare un’esecuzione, ma è parte dell’assemblea
 svolge un ministero e per questo antepone l’assemblea ai
suoi gusti e ne vuole il bene
 favorisce il ‘celebrare cantando’ di tutta l’assemblea e lo
può fare sostenendola; alternandosi (ritornelli cantati
dall’assemblea e strofe dal coro); proporre all’ascolto e alla
meditazione dell’assemblea alcuni canti
4 funzioni del canto di ingresso:
 dare inizio alla celebrazione
 favorire l’unione dei fedeli riuniti
 introdurre il mistero del tempo liturgico e della festività
 accompagnare la processione del sacerdote e dei ministri
Accorgimenti sul canto di ingresso:
 deve essere gioioso, favorire la partecipazione
dell’assemblea
Articolo sul canto d’ingresso -  deve avere un ritmo adatto ad accompagnare una
blog “Liturgia” delle edizioni processione
Paoline (2014)  deve avere la giusta lunghezza: arrivato il celebrante alla
sua sede, il canto deve terminare (“se la processione è
stata breve e magari veloce è ovvio che si può e si deve
prolungare un po’ il canto, ma mai troppo. Stessa cosa se
sappiamo che la processione d’ingresso dovrà coprire un
lungo tratto e magari che ci sarà l’incensazione dell’altare
e della croce, è bene non scegliere un canto troppo breve
o prepararsi ad intervallare lo stesso canto, per esempio,
con momenti solo strumentali”)
Richiami di Paolo VI sul programma musicale per le
comunità:
 canti facili
 forme nuove non indegne del passato
 valorizzazione del patrimonio antico
 tutto intonato ai vari momenti della celebrazione
 attenzione all’Anno Liturgico
 canti che esprimano il sacro
 canti attenti alla sensibilità religiosa degli uomini di oggi
Editoriale sul canto Passaggi fondamentali dell’animazione:
dell’assemblea - Psallite!  educare i fedeli a pregare cantando
(2018)  il canto-rito realizza una buona celebrazione
 il canto nella liturgia non è un optional, un abbellimento
 curare e preparare l’assemblea con una guida, con sussidi,
con prove di canto
 è responsabilità del coro aiutare l’assemblea dialogando,
alternandosi, sostenendo la stessa assemblea
 è il sacerdote-presidente che ha la responsabilità e il
dovere di far cantare l’assemblea. Deve cercare
collaboratori musicali, competenti e disponibili a cambiare
mentalità e mettersi a servizio con pazienza e umiltà
Premesse sul canto:
 cantare è dell’amore, non dell’estetica
 cantare è dare voce a sentimenti
 cantare senza un minimo di educazione musicale non
rende bella una celebrazione
 qualche stonatura non fa problema quando tutta
Rubrica per formarsi sul l’assemblea si impegna a partecipare col canto
canto dell’assemblea -  canto e Spirito Santo vanno molto d’accordo
Psallite! (2018) Educazione al canto dell’Assemblea:
 se l’Assemblea non canta non colpevolizziamo nessuno
 l’animatore musicale è figura indispensabile
 le prove di canto prima della celebrazione non servono a
rendere più bella o solenne la celebrazione, ma a far sì che
l’assemblea riconosca di avere un posto ben preciso e un
compito da esercitare
Repertorio e sussidi:
 una messa tutta ‘cantata’, senza organista, senza foglietti
e senza microfono si può fare, basta un animatore
musicale
 le melodie scelte non dipendono dall’estro dell’organista
ma dal tempo liturgico e dalle capacità esecutive della
specifica Assemblea
 una messa non vale l’altra: anche se la liturgia di quella
domenica viaggia sulla stessa linea tematica, alla messa
delle sette del mattino forse non sarà possibile eseguire le
stesse acclamazioni che alla messa del sabato sera o della
messa con i bambini
 non tutto Frisina o non tutto il repertorio del
Rinnovamento va bene per ogni circostanza; si può
riprendere una melodia di Giombini dopo cinquant’anni se
la traccia tematica di quella festività lo dovesse richiedere
Musica e primo annuncio:
 far battere le mani senza sapere per chi, alla fine diventa
solo moda liturgica o frenesia partecipativa male intesa
 spieghiamo piuttosto ai bambini che battiamo le mani, ad
esempio, per festeggiare la presenza di Qualcuno
Come costruire un repertorio:
 scelta secondo la pertinenza rituale della forma musicale;
 scelta secondo la pertinenza rituale dei testi e l’attenzione
ai soggetti a cui è rivolta
 scelta non ispirata alla soggettività ma in rapporto
all’azione liturgica stessa
 nella proposta di nuovi canti, evitare canti “Jolly” usati in
qualsiasi tempo liturgico
 scegliere canti e musiche che invitano a rientrare in noi
stessi, a gustare la bellezza di ciò che si offre a noi e che ci
facciano supplicare o rendere lode
Workshop per animatori Gesti vocali e liturgia:
liturgici e musicali - Canti della liturgia:
Arcidiocesi di Torino (2018)  ACCLAMARE = Alleluia, Santo, Anamnesi (Annunciamo la
tua morte...) , Tuo è il regno, risposta dopo letture
 SUPPLICARE/INVOCARE = Kyrie, preghiera dei fedeli,
Agnello di Dio, Padre nostro
 LODARE/RINGRAZIARE = Gloria, Santo, preghiera
Eucaristica
 RACCONTARE = preghiera Eucaristica
 PROFESSARE = Amen, professione di fede
Canti nella liturgia:
 COMMENTARE/ACCOMPAGNARE GESTI = ingresso,
offertorio, scambio della pace, comunione e
ringraziamento, finale

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