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Corsi di

Funzioni e Risorse di Autodiagnosi per il settore Car

TEXA S.p.A. - Dicembre 2004 - ZE03019900700 - Tutti i diritti di riproduzione, di traduzione e di adattamento parziali o totali con qualsiasi mezzo, sono riservati.
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TECHNICAL DIAGNOSIS SPECIALIST JUNIOR

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Funzioni e Risorse
di Autodiagnosi Texa

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Fax +39 0422 791300 di Autodiagnosi Texa
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INDICE
1. Evoluzione dei sistemi....................................................................................................................... 3
2. Le Soluzioni di Autodiagnosi e le differenze operative.......................................................................4
2.1 Caratteristiche piattaforma AXONE e NAVIGATOR..............................................................................5
2.2 AXONE: Menù di Autodiagnosi...................................................................................................... 6
2.3 NAVIGATOR: Menù di Autodiagnosi.............................................................................................. 9
2.4 Scelta del sistema da diagnosticare............................................................................................ 11
3. Concetti di base sulle funzioni diagnostiche....................................................................................13
3.1 Caratteristiche delle funzioni diagnostiche................................................................................... 1 4
3.2 Alimentazioni............................................................................................................................. 1 5
3.3 Sensori...................................................................................................................................... 1 6
3.4 Attuatori..................................................................................................................................... 1 8
4. Pagine Autodiagnosi AXONE............................................................................................................ 1 9
4.1 Funzioni ERRORI....................................................................................................................... 1 9
4.2 Funzioni PARAMETRI................................................................................................................. 22
4.2.1 Selezione dei Parametri..........................................................................................................22
4.2.2 Gruppi Logici....................................................................................................................... 24
4.2.3 Funzione supplementare “REC AND PLAY”............................................................................27
4.3 Funzione STATI...........................................................................................................................29
4.4 Funzione ISO..............................................................................................................................32
4.5 Funzione ATTIVAZIONI................................................................................................................32
4.6 Funzione REGOLAZIONI..............................................................................................................35
4.6.1 Descrizione delle REGOLAZIONI............................................................................................36
5. Procedure di adattamento chiavi con TRASPONDER.......................................................................37
5.1 Sistema CODE 2 Marelli per FIAT-ALFA-LANCIA..........................................................................37
5.1.1 Procedura di adattamento chiavi...........................................................................................38
5.2 Sistema immobilizer VAG...........................................................................................................43
5.2.1 Procedura di adattamento chiavi...........................................................................................44
5.3 Sistema immobilizer OPEL..........................................................................................................48
5.3.1 Procedura di programmazione immobilizer............................................................................51
6. Codifica Centraline..........................................................................................................................53
6.1 Centraline AIR-BAG gruppo Volkswagen.....................................................................................54
6.1.1 Identificazione della Centralina..............................................................................................54
6.1.2 Procedure di Codifica...........................................................................................................55
6.2. Azzeramento SERVICE.............................................................................................................57
6.2.1 Procedura manuale di azzeramento Service..........................................................................58
6.2.2 Procedura automatica di azzeramento Service......................................................................59
6.2.3 Procedura per vetture dal 1998 al 1999................................................................................60
6.2.4 Impostazione valori per ripristino intervallo manutenzione......................................................61
6.2.5 Procedura per vetture dal 2000 (vetture con Long Life Service).............................................62
7. Funzione di aggiornamento Messaggi.............................................................................................66
8. Aggiornamento software via Internet...............................................................................................73
8.1 Procedura aggiornamento con AXONE 2000...............................................................................74
8.2 Procedura aggiornamento con Multi Software Car Texa...............................................................78


Legenda

Attenzione

Informazione / Note


1. Evoluzione dei sistemi


L’alto grado di sofisticazione dei sistemi a controllo elettronico ha spinto i costruttori auto a sviluppare degli
strumenti di assistenza completi, in grado di permettere diagnosi veloci e di buona affidabilità. Le centraline
elettroniche che controllano i sistemi motore, sicurezza, comfort, ecc. dell’autoveicolo, possono essere
paragonate a dei computer a tutti gli effetti. Queste per funzionare correttamente devono necessariamente
ricevere una serie di informazioni provenienti dai vari sensori periferici, grazie ai quali sono in grado di
stabilire l’elaborazione ottimale per il corretto funzionamento del motore o di altri particolari della vettura.
Il riconoscimento dello stato di funzionamento dei sensori o attuatori permette, alla centralina, di elaborare
eventuali strategie di recovery (recupero dell’anomalie). Questo controllo continuo di tutti i componenti
periferici e la capacità di rilevare, memorizzare e trasmettere informazioni ad unità esterne prende il nome
di autodiagnosi.

Quando si parla di sistemi di autodiagnosi, bisogna fare riferimento a tutto ciò che è relativo all’elettronica
presente in un’automobile. Mentre all’inizio dei primi anni 80 questa tecnologia era “riservata” quasi esclu-
sivamente ai sistemi di controllo e gestione motore, oggi la necessità di migliorare le funzioni di comfort e
sicurezza (attiva e passiva) oltre a quella di limitare le emissioni nocive, ha fatto sì che nelle vetture di nuova
costruzione (piccola o alta gamma), siano presenti un elevato numero di centraline elettroniche. Dall’evo-
luzione della tecnologia dei sistemi di controllo autodiagnostico, in termini di affidabilità e sicurezza, nasce
la necessità dell’uso di apparecchiature altamente sofisticate che non possono essere limitate solo alla
funzione di “lettura errori” o “spegnimento spie avaria”, ma devono soddisfare le esigenze di chi ha scelto
la professione dell’autoriparatore come “specialista del settore”.


2. Le Soluzioni di Autodiagnosi e le differenze operative


Tutti i programmi relativi alle risorse di autodiagnosi, vengono sviluppati sia per AXONE 2000 che per
NAVIGATOR. Benché il risultato finale sia il medesimo, esistono in realtà delle differenze sostanziali tra i
due strumenti diagnostici per ciò che concerne l’uso pratico e le risorse operative. Queste comunque, non
dipendono dalle loro caratteristiche costruttive ma dal sistema operativo utilizzato. Quando parliamo di
AXONE 2000 e NAVIGATOR intendiamo l’insieme dei prodotti fisici e dei software in dotazione. Tale insie-
me prende il nome di Piattaforma. Per semplificazione nelle pagine successive si utilizzeranno i termini di
AXONE 2000 e NAVIGATOR.

L’ AXONE 2000 può essere utilizzato in due differenti modi:

come unità di acquisizione e visualizzazione autonoma


come interfaccia in collegamento a PEGASO EXPANDER o PC

In questo ultimo caso, l’AXONE 2000 fungerà da unità di acquisizione, mentre il PEGASO o il PC da unità
di visualizzazione.

Figura 1
Il NAVIGATOR, invece, non essendo dotato di unità di visualizzazione autonoma, deve essere collegato
necessariamente ad un PC o PEGASO EXPANDER.

Nel prosieguo di questo corso, si farà riferimento alle funzioni di autodiagnosi riferite sia ad AXONE
2000, sia a NAVIGATOR.
E’ importante sottolineare che tutto ciò che verrà esposto come funzione specifica di NAVIGATOR, sarà
disponibile anche con AXONE 2000 quando si utilizza il collegamento con PEGASO EXPANDER o PC.


2.1 Caratteristiche piattaforma AXONE 2000 e NAVIGATOR

MOTOR CAR

Processore INTEL 386


Scheda video SVGA
Alimentazione 10-16 / 200-240 V
Autonomia con batteria 2 h
Display LCD grafico
Tastiera al silicone
Memory card ATA Flash
Connessione seriale e parallela

+
OBD+KL: Diagnosi seriale e CAN
ACQ: Analisi analogica/elettrica
MDM56+LINK: Aggiornamento e scarico posta elettronica
BPP: Diagnosi dell’efficenza della batteria e del circuito
di avviamento e ricarica
TNET: Verifica fisica dei collegamenti di rete CAN, VAN. ect


2.2 AXONE 2000: Menù di Autodiagnosi

AXONE 2000 è una piattaforma multifunzionale, che consente l’utilizzo di diverse soluzioni software quali
Autodiagnosi, Oscilloscopio, Pressioni, ecc. Relativamente ai programmi in generale ed in particolare nel
programma autodiagnosi, le soluzioni adottate sono intuitive e l’interfaccia è estremamente versatile e di fa-
cile utilizzo. Un altro elemento importante è la standardizzazione che il programma fornisce, semplificando
l’uso generale che rimane uguale indipendentemente dalla marca, modello o sistema selezionato.
L’avvio del programma propone il menù principale di selezione, dov’è possibile verificare alcuni dettagli
quali (vedi figura 2):

1) Versione software
2) Presenza e tipo di modulo
3) Livello batteria
4) Tipo di memory-card inserita
5) Icona e descrizione programma

Figura 2 Figura 2a

Da questo ambiente sarà possibile scegliere il programma da utilizzare, premendo i pulsanti FRECCIA DE-
STRA o FRECCIA SINISTRA sulla tastiera dello strumento. In ogni caso il primo programma disponibile è
sempre quello di AUTODIAGNOSI selezionabile premendo il tasto ENTER.

Dopo la prima attivazione dello strumento e comunque in seguito ad ogni aggiornamento software dello
stesso, la prima volta che si accede al Menù di Autodiagnosi, appare una nota informativa che avverte
l’operatore della presenza di Funzioni speciali che permettono di eseguire operazioni di programmazione,
configurazione, regolazione, spegnimento spie di segnalazione guasti che riguardano i sistemi di controllo
elettronico del motore, il confort e la sicurezza dei veicoli. Il documento avverte l’utente sulle criticità di
queste funzioni soprattutto nel caso in cui vengano eseguite senza le appropriate conoscenze in merito.
Nel documento si precisa comunque che ogni problema generato da tali funzioni non può essere imputato
allo strumento a seguito di operazioni eseguite accidentalmente poiché ogni operazione eseguita deve
essere sempre riconfermata e comunque, seguendo le spiegazioni che lo strumento riporta, le procedure
terminano in modo corretto.


Tale messaggio rappresenta un Contratto di Ammissione di Responsabilità da parte dell’operatore il quale,


sottoscrivendo tale contratto attraverso la firma elettronica (selezionando cioè la voce “ACCETTO”, prende
visione di quanto specificato e libera TEXA S.p.A. da ogni responsabilità civile derivante da un uso non
corretto di tali funzioni.
Selezionando “NON ACCETTO” invece si disabilitano le Regolazioni stesse che non potranno essere riutiliz-
zate fino al successivo aggiornamento.

Figura 2b

Figura 2c

Figura 2d


Appena avviato il programma di Autodiagnosi, viene proposto l’archivio delle marche presenti. Tramite
appositi comandi (figura 3), sarà possibile selezionare la vettura da diagnosticare scegliendo tra marca,
modello, impianto, sistema elettronico e anno di produzione della vettura/impianto.


Si raccomanda, durante la fase di selezione, di prestare particolare attenzione alle possibili va-
rianti esistenti per uno stesso modello. Infatti una delle prime cause di difficoltà a stabilire la comuni-
cazione con la centralina scelta, è proprio l’errata selezione dell’impianto in funzione della vettura.

1) Titolo della finestra di selezione. La descrizione cambierà in


funzione della selezione effettuata.
2) Avanzamento per pagina. Quando il simbolo è presente,
si può utilizzare il corrispondente tasto, sulla tastiera, per velo-
cizzare la ricerca della marca desiderata.
3) Avanzamento per riga. Utilizzando il tasto corrispondente,
ci si sposta alla marca successiva.
4) Conferma. Permette di confermare la scelta effettuata.
5) Ritorno. Consente di ritornare alla selezione precedente.

Figura 3

Le altre icone rimanenti, rappresentate vuote (figura 3), sono predisposte per la visualizzazione di altri pul-
santi. La loro funzione è fornire l’indicazione di quali tasti sono disponibili nella schermata visualizzata.
Nell’esempio seguente (figura 4) è rappresentata la selezione di una vettura MERCEDES.

Figura 4


Questo percorso è comune per tutte le marche presenti nel software e consente di accedere alla selezione
del sistema di diagnosi, disponibile per la vettura selezionata.
Da questo momento in poi, i contenuti presenti nella pagina TIPO IMPIANTO, potranno variare in funzione
del livello di sviluppo software realizzato per la vettura selezionata.

2.3 NAVIGATOR: Menù di Autodiagnosi

L’accesso alle funzioni operative del programma avviene tramite la maschera principale disponibile a l’avvio
del programma Multi Software Car TEXA seguendo dal menù principale il percorso:

STRUMENTI SISTEMI DI AUTODIAGNOSI o AZZERATORI AUTOVEICOLI

Figura 5
10

Da questa pagina è possibile accedere a più funzioni quali (vedi figura 5):

1) AUTOVEICOLI: Autodiagnosi AUTODIAGNOSI (lenta-veloce e CAN)


2) EOBD: SCAN-TOOL (solo vetture Euro 3 o Euro 4)
3) VISUALIZZATORE PROVE

La figura 6 rappresenta la selezione tramite software o PC dello stesso modello visto per AXONE 2000, nel
capitolo precedente:

Figura 6
11

2.4 Scelta del sistema da diagnosticare

Come già detto, i sistemi elettronici presenti nelle vetture di recente costruzione, aumentano in maniera
considerevole. Inoltre a parità di veicolo e di motorizzazione, i sistemi possono differire dal tipo di alle-
stimento scelto al momento dell’acquisto della vettura. Benché questo particolare possa sembrare poco
significativo, in realtà è l’elemento principale che può aiutare l’autoriparatore a determinare quali e quante
centraline possono essere diagnosticate. A tale scopo, nelle operazioni diagnostiche, alcuni costruttori
hanno implementato la funzione RICERCA SISTEMI PRESENTI.
Questa funzione la ritroviamo nelle principali opzioni selezionabili dal software autodiagnosi AXONE 2000
e NAVIGATOR.

Figura 7 Figura 8

La selezione della funzione RICERCA SISTEMI PRESENTI, è disponibile solo dopo aver selezionato la
motorizzazione del veicolo. In AXONE questa funzione è posizionata all’inizio della lista dei tipi di sistema
diagnosticabili.

In AXONE 2000 questa funzione è posizionata all’inizio della lista dei sistemi presenti (figura 7).
In NAVIGATOR invece, sarà necessario aprire l’intera finestra contenente la lista dei sistemi presenti (figura 8).
12

Gli elementi contenuti in questa finestra sono elencati in ordine alfabetico.


Grazie a questo tipo di risorsa, l’autoriparatore, sarà in grado di conoscere in “anteprima”, il numero di
centraline presenti nella vettura e quante di queste funzionanti correttamente. Il livello di dettaglio delle
funzioni disponibili di ogni centralina (ad esempio la presenza o meno degli errori in memoria) dipende dal
sistema stesso a cui si sta facendo la verifica.
Nell’esempio (figure 9 e 10) viene rappresentata la scansione di tutta l’elettronica di bordo sulla vettura
MERCEDES C220 CDI con l’AXONE 2000 e NAVIGATOR.

Figura 9 Figura 10

La scansione ha riscontrato l’assenza della centralina per il controllo della Pressione pneumatici e la
presenza della Centralina AIRBAG e le altre visualizzate nell’esempio.
Con questa funzione l’operatore potrà conoscere, in anteprima, l’equipaggiamento elettronico della vettura
ed eviterà inutili tentativi di collegamento sulle centraline assenti (es. Pressione pneumatici), mentre si
potrà accedere alle centraline presenti.
13

3. Concetti di base sulle funzioni diagnostiche


Genericamente il termine DIAGNOSI esprime la capacità d’identificare un problema o un disturbo funziona-
le, in base a specifici controlli effettuati per mezzo di apparecchiature di analisi. In medicina per esempio, la
diagnosi di una malattia, può essere fatta solo dopo aver eseguito specifici controlli visivi e strumentali.
Le centraline elettroniche delle moderne autovetture sono invece dotate di AUTODIAGNOSI. Con questo
termine s’identifica la capacità che un dispositivo elettronico (centralina) ha di valutare il corretto funziona-
mento di tutti i componenti ad essa collegati, monitorandone i parametri e registrando eventuali problemi in
un’apposita area di memoria.
La struttura del programma AUTODIAGNOSI prevede il controllo e monitoraggio di tutti gli elementi o dispo-
sitivi ad essa connessi.
Questi possono essere distinti in tre diverse categorie (figura 11):

Alimentazioni
Segnali di ingresso (sensori/reti di trasmessione dati)
Segnali di uscita (attuatori/reti di trasmissione dati)

Figura 11

Sulle categorie appena elencate la centralina è in grado di effettuare due diverse tipologie di analisi e con-
trollo:
Analisi e controllo elettrico (Corto Circuito – Circuito Aperto)
Analisi e controllo funzionale (Plausibilità delle informazioni)
14

Per comprendere meglio le strategie di controllo della centralina facciamo degli esempi:

a) Diagnosi di tipo elettrico: produce delle segnalazioni che determinano la visualizzazione di messaggi di
errore tipo “Sensore temperatura motore” causato dall’interruzione o dal corto circuito del sensore di tipo
NTC (dall’acronimo che, tradotto dall’inglese, significa: Coefficente di Temperatura Negativo).
Il guasto in questione è identificato dalla centralina attraverso una valutazione sull’intensità della corrente
circolante nel sensore o meglio sul fatto che il valore di quest’ultima non ricade più all’interno di un range
(intervallo) prestabilito.

b) Diagnosi di tipo funzionale: è prodotta da una particolare elaborazione della centralina e non da una
singola causa fisica diretta. Il risultato di una diagnosi funzionale è, ad esempio, l’errore “Parametri Au-
toadattativi” che scaturisce tra l’altro dall’analisi del segnale del Sensore Sonda Lambda, il quale influisce
sulla modifica dei parametri del titolo della miscela.
Un altro tipo di errore funzionale è quello generato dal superamento della tolleranza dei valori di adattamen-
to, memorizzati in centralina, che genera l’errore “parametri autoadattativi”.

3.1 Caratteristiche delle funzioni diagnostiche

Esiste una differenza marcata tra i risultati di una diagnosi tradizionale (analisi fisica dei segnali con oscil-
loscopio, multimetro ecc.) e quelli di una autodiagnosi.
Con la prima diagnosi il segnale di un sensore è analizzato in relazione alle sue risposte elettriche: tensione,
frequenza ecc.
Con la seconda oltre alla lettura fisica del segnale, vista precedentemente, si ottiene anche l’interpretazione
ingegneristica elaborata dalla centralina sul segnale stesso. Nelle figure 12 e 13 sono evidenziati i differenti
risultati.

Figura 12 Figura 13
15

Nella figura 12 è rappresentato graficamente la variazione di tensione ai capi del sensore di temperatura in
funzione del tempo.
Nella figura 13 si leggono i valori attuali della tensione ai capi del sensore e contemporaneamente verifichia-
mo la corrispondenza elaborata dalla centralina in termini di temperatura in gradi centigradi.

E’ importante sottolineare e ricordarsi sempre, quali sono i limiti delle risorse di autodiagnosi delle
centraline. In particolare non si deve mai dimenticare che il lavoro principale di una centralina elettronica
è quello di assolvere il compito assegnatole (controllo del motore, gestione della frenata ecc.) e solo in
un secondo momento di verificare e monitorare i segnali di ingresso e di uscita per le funzioni di autodia-
gnosi.

Alcune centraline, in particolare quelle per il controllo della frenata (ABS) interdicono il loro funzionamento
normale durante le operazioni di diagnosi. Questo fa capire la necessità delle centraline di dividere a blocchi
le varie competenze e di affrontarle una alla volta.

In particolare si deve considerare che la lettura dei dati (campionamento) da parte della centralina avviene
con una cadenza predefinita dal software della centralina e dalla sua potenza di elaborazione.
Mentre nell’oscilloscopio, viene campionato il segnale con una frequenza molto alta (ogni 20 microsecon-
di), la centralina preleva lo stesso segnale per scopi autodiagnostici con intervalli molto più lunghi.
E’ chiaro quindi, che eventuali microinterruzioni che incidono in modo evidente sul funzionamento, ad
esempio, del motore, possono non essere memorizzate e rilevate dalla stessa centralina a livello di auto-
diagnosi ed essere invece piuttosto evidenti nella diagnosi tradizionale effettuate con l’oscilloscopio (vedi
esempio del particolare di figura 12).

3.2 Alimentazioni

Anche se con alcuni limiti ovvi (se l’alimentazione manca del tutto la centralina ovviamente non funziona e
non è in grado quindi di comunicare con lo strumento diagnostico), le centraline in generale, effettuano un
controllo sulla loro tensione di alimentazione.
Questo controllo viene attivato per verificare e garantire sia il loro regolare funzionamento (alcune centraline
non funzionano sotto delle soglie minime come ad esempio i sistemi ABS ed Airbag), che per gestire in
modo più appropriato una situazione di alimentazione di batteria scarica (strategie di inibizione su alcune
attivazioni non “vitali” e di funzionamento ridotto).
16

3.3 Sensori

Con questo nome si definisce un dispositivo atto a fornire informazioni sulle grandezze fisiche utili alla
centralina elettronica. Lo scopo principale dei sensori è di trasformare grandezze fisiche di vario tipo (es.
rotatorie, pressioni/depressioni, idrauliche, ecc...) in segnali elettrici.
Un pratico esempio è quello del segnale di giri motore generato da un sensore ad induzione (figura 14)
posto davanti ad ruota dentata, detta anche ruota fonica.

1) Sensore PMS/Giri
2) Segnale generato dal Sensore PMS/Giri
3) Ruota fonica dentata

Figura 14

Nel caso del sensore 1, rappresentato in figura 14, l’informazione rilevata riguarda sia il numero di giri del
motore che la posizione del PMS (punto morto superiore) del primo cilindro. Il segnale elettrico generato
dal sensore viene inviato alla centralina, la quale elabora ed estrae queste due informazioni.

Nel settore automotive ci sono molte tipologie di sensori, ogni uno con caratteristiche, di misura e di fun-
zionamento, particolari.
Pertanto raggruppiamo i Sensori in 6 famiglie principali (figura 14a) in relazione della grandezza fisica da
misurare.
Questa suddivisione è utilizzata nel software di Diagnosi su PC nella sezione di misura dispositivi.
17

Figura 14a
18

3.4 Attuatori

A differenza del sensore, che produce un segnale in ingresso alla centralina, l’attuatore come dice il suo
nome, è un dispositivo che attiva, esegue e trasforma un segnale elettrico in un evento fisico. Esempi di
attuatori sono i motori passo-passo che modificano la posizione angolare della farfalla acceleratore, oppure
le elettrovalvole che intervengono nei circuiti idraulici o pneumatici. L’azione dell’attuatore viene sempre
pilotata/attivata con un comando elaborato dalla centralina.

Per maggior chiarezza riepiloghiamo le fasi di lavoro di una centralina:


le informazioni provenienti dai vari sensori vengono elaborate dalla centralina la quale, in funzione di
programmi (mappature) predefiniti e determinati dal costruttore, invia segnali elettrici per comandare gli
attuatori.

Nell’esempio riportato in figura 15 è rappresentato il funzionamento di un elettroiniettore. Esso è composto


da una piccola bobina che viene comandata da un impulso elettrico generato dalla chiusura a massa del
suo circuito di alimentazione. Tale impulso/comando viene inviato dalla centralina all’iniettore.
Il grafico rappresenta il risultato pratico del calcolo effettuato dalla centralina, che in base ad una serie di
parametri quali carico motore, temperatura motore ecc. determina il tempo di iniezione. L’iniettore compor-
tandosi come una elettrovalvola inietta una quantità di carburante in funzione del calcolo della centralina
(tempo di iniezione).

A) Iniettore a riposo (chiuso)

B) La centralina mette a massa


un terminale dell’iniettore

C) L’iniettore rimane aperto su


comando della centralina
(tempo di iniezione)

Figura 15
19

4. Pagine Autodiagnosi AXONE 2000

Le funzionalità di autodiagnosi di AXONE 2000 sono state strutturate e suddivise per facilitare la lettura e
la gestione delle operazioni di manuntenzione dell’autoveicolo sotto esame. Nei seguenti capitoli verranno
descritte le pagine proposte da AXONE 2000 tramite la selezione dei tasti (+) e (-).

4.1 Funzioni ERRORI

La funzione principale a cui viene associata l’autodiagnosi è la possibilità per la centralina di possedere
una memoria dove vengono catalogati tutti gli errori individuati, per renderli disponibili quando avviene il
collegamento con AXONE 2000 o NAVIGATOR.
Nella figura 16 è rappresentata una schermata relativa agli errori presenti nella memoria del Body Computer
di una Fiat Punto, con la possibilità di vedere ulteriori informazioni sul loro stato con le seguenti abbrevia-
zioni:

- ATT, condizione attuale dell’errore nella memoria


del body computer
- MEM, condizione di errore avvenuta ma attualmen-
te non più presente nella memoria errori del Body
Computer
- STO, condizione di errore non più presente nella
memoria del body, ma memorizzata come errore
storico nella memoria dell’AXONE (questo tipo di
errore si cancella automaticamente alla fine del
collegamento di diagnosi)

Figura 16

I significati delle abbreviazioni, precedentemente indicati devono essere considerati solo come rego-
la generale, infatti possono esistere delle eccezioni. Infatti in alcuni sistemi elettronici, la memorizzazione
dell’errore non viene distinta tra la condizione ATT e MEM.
Con questo, si vuole indicare che è possibile riscontrare, durante la fase di lettura della memoria guasti,
una condizione di errore che non corrisponde allo stato reale del problema presente nella vettura.
20

In alcune diagnosi nella lista degli errori possono comparire dei codici al posto della descrizione dell’errore
(Figura 17), in questi casi nella barra dei tasti può comparire l’indicazione del tasto che ricorda che
sono presenti delle informazioni più dettagliate se questo viene premuto (figura 18).

Figura 17 Figura 18

Oppure nella normale lettura degli errori è possibile risalire al codice numerico relativo all’errore letto (figura
19) tramite la selezione del singolo errore e la pressione del tasto ENTER.

Figura 19

Per cancellare contemporaneamente tutti i codici presenti nella lista basta semplicemente premere il tasto
o selezionare la voce “cancellazione errori” nella pagina attivazioni che vedremo in seguito.
21

Nel caso si utilizzasse il software su PC la schermata proposta sarebbe quella di figura 20 dove vengono
elencati tutti gli errori individuati.

Figura 20

Per visualizzare maggiori dettagli come ad esempio il codice corrispondente all’errore, basta cliccare due
volte sulla scritta dell’errore scelto per vedere la finestra con i dati cercati (figura 21).

Figura 21
22

4.2 Funzioni PARAMETRI

Abbiamo ampliamente parlato delle caratteristiche principali delle centraline e tra queste, della capacità che
hanno di monitorare le informazioni provenienti dai vari sensori.

Una delle funzioni presenti nel programma autodiagnosi di AXONE 2000, è quella di poter interagire con
la centralina in maniera tale da consentirne la lettura di questi parametri da parte di un operatore esterno.
Tale funzione permette all’operatore di valutare se uno o più dispositivi (sensori o attuatori) funzionano
correttamente.

I parametri visualizzati in AXONE 2000 vengono proposti quasi in tempo reale rispetto all’elaborazione del
dato da parte della centralina. Tuttavia è possibile che, per alcune centraline meno recenti, alla richiesta di
elaborazione di più dati, possa corrispondere un aumento del “ritardo” nel “refresh” (aggiornamento) del
dato visualizzato. Questo particolare non deve essere interpretato come un limite della funzione diagnostica
di AXONE 2000, piuttosto come un limite nelle capacità di elaborazione della centralina stessa. La capacità
di lettura dei valori elaborati dalla centralina è detta LETTURA PARAMETRI. Questa funzione in AXONE 2000
è rappresentata dal simbolo seguente:

4.2.1 Selezione dei Parametri

Sono 8 il numero di parametri che possono essere visualizzati contemporaneamente (figura 22).
Come precedentemente accennato, solo le centraline più recenti hanno però, la capacità di aggiornare tutti
questi dati in tempo reale (circa 250 ms). Al contrario, le centraline di prima generazione o meno recenti,
potrebbero evidenziare un leggero ritardo sull’aggiornamento dei valori dei parametri. A tale scopo, si rac-
comanda di verificare che l’aggiornamento dei vari parametri (refresh del dato), corrisponda all’effettivo
cambiamento della condizione di lavoro del dispositivo osservato.
23

Per ovviare al ritardo del Refresh è stata predisposta la funzione di attivazione/disattivazione dei parametri
in modo tale che l’operatore possa selezionare solo i parametri necessari per la diagnosi che sta effettuan-
do.

Esempio: se l’operatore dovesse notare che la variazione del parametro “Giri motore”, non fosse corri-
spondente all’effettivo numero di giri del motore (dato rilevabile anche dalla lettura del contagiri nel quadro
strumenti), dovrà disattivare la lettura dei parametri non necessari e tenere attiva solamente la lettura dei
giri motore ed eventualmente altri parametri necessari alla valutazione dei dispositivi sotto esame. Agendo
in questo modo si potrà notare come l’aggiornamento del parametro “Giri motore” avvenga più rapidamente
rispetto alla situazione precedente.

Per attivare/disattivare la lettura di un parametro sarà sufficiente selezionarlo tramite i tasti FRECCIA
ALTO/BASSO e premere ENTER. Il parametro passerà da attivo/disattivo in funzione della condizione pre-
cedente.

Per scegliere un parametro diverso dagli otto predefiniti, utilizzare i tasti FRECCIA DX o SX, in caso di uti-
lizzo con AXONE 2000, oppure con NAVIGATOR, posizionarsi con il mouse sul parametro corrispondente,
cliccare e sostituirlo con quello desiderato selezionandolo dalla lista che verrà visualizzata.

Figura 22: Parametri Axone 2000 Figura 23: Parametri NAVIGATOR


24

4.2.2 Gruppi Logici

Supponiamo di voler verificare l’efficienza del sistema di sovralimentazione di una vettura MERCEDES C220
CDI.
Dopo aver accertato l’avvenuta comunicazione con la centralina motore, verificando il lampeggio dell’ap-
posita icona posta in alto sulla destra (figura 24 punto A), la pagina dei parametri visualizzerà la lettura di
otto valori standard.

Le icone FRECCIA attive, indicano che esistono altre voci “nascoste” oltre alle prime otto rappresentate
nella pagina iniziale. Utilizzando i tasti FRECCIA Dx o Sx presenti nella tastiera di AXONE 2000, cerchiamo
le voci che interessano il sistema di sovralimentazione e rendiamo attiva la lettura di ognuno di questi para-
metri, premendo il tasto ENTER.

A) Stato attivo della comunicazione seriale con centralina


B) Frecce attive disponibili

Per la nostra analisi del sistema di sovralimentazione è necessario attivare il gruppo dei parametri, che sono
direttamente coinvolti nel corretto funzionamento del sistema da diagnosticare.
La figura 25 mostra i parametri attivati: Giri motore, Pressione sovralimentazione, Pressione atmosferi-
ca, Pressione turbo.

Figura 24 Figura 25
25

Nel caso rappresentato, si potrà valutare l’informazione del sensore di pressione di sovralimentazione in
comparazione con il dato del sensore altimetrico. La coerenza di questi due segnali permetterà alla cen-
tralina di attivare in Duty-Cycle, l’elettrovalvola di sovralimentazione (pressione turbo), che a sua volta
comanderà l’apertura/chiusura dell’attuatore meccanico del turbocompressore.
Per quanto sopra descritto, appare evidente che la scelta e la definizione di un gruppo di parametri, da parte
dell’operatore, prevede una buona conoscenza del sistema da diagnosticare. Nel nostro caso le informazio-
ni come “Valvola regolazione pressione”, “Tensione iniettori” o “Iniezione” e “Temperatura Acqua” non
sono determinanti ai fini della diagnosi e quindi sono disattivate.
La selezione di un gruppo di parametri ai fini della loro valutazione è definita “SELEZIONE A GRUPPI LOGI-
CI”.
Con l’uso del programma PC per AXONE 2000 o per la piattaforma NAVIGATOR si dispone di una capacità
di analisi più approfondita. Il Software permette di leggere sia il valore del parametro che l’andamento nel
tempo dei valori acquisiti, grazie alla rappresentazione grafica dei quattro parametri selezionati.

Figura 26: rappresentazione della pagina parametri con il Software PC.


26

Chiaramente l’esempio sopra descritto, è solo uno dei tanti tra quelli che si possono fare in merito
alla selezione dei parametri in GRUPPI LOGICI. In realtà, a causa della forte evoluzione dei sistemi elettro-
nici, l’integrazione nelle loro funzioni diagnostiche di componenti e delle strategie sempre più complesse,
l’associazione tra i vari parametri non è sempre immediata e semplice. Proprio per questo, l’autoriparatore
che vorrà sfruttare al massimo tutte le potenzialità dello strumento di diagnosi, dovrà approfondire le pro-
prie conoscenze utilizzando corsi di formazione adeguati.

Nella tabella seguente sono elencati alcuni esempi di parametri con la relativa descrizione approfondita sul
significato e la funzione svolta.

PARAMETRO SISTEMA DESCRIZIONE


Correzione Questo parametro permette d’individuare la correzione che la centralina effettua in termini di manda-
portata ta carburante. In base alle informazioni ricevute dai sensori di giri e fase, la centralina è in grado di
iniettore … (INZ) calcolare il tempo impiegato da ogni singolo pistone a raggiungere il PMS e decide in base a questa,
1, 2, 3 o 4 se incrementare o no, la portata di carburante. Il calcolo è fatto in mg/C (C = corsa pistone).
Iniezione Nei sistemi Common Rail, allo scopo di “addolcire” la combustione e limitare il classico rumore
pilota (INZ) causato dall’autoaccensione del gasolio, l’iniezione avviene in due fasi ben distinte. La prima di
queste prende il nome di “INIEZIONE PILOTA” ed è presente fino a 3000 giri/min.
Iniezione Dopo che è avvenuta l’iniezione pilota, la camera di combustione si trova ad una temperatura otti-
principale (INZ) male affinchè l’iniezione principale possa avvenire nel modo migliore possibile.
Componente Dato relativo alla regolazione base, grossolana dell’attuatore del minimo. In realtà esprime il co-
integrale mando fornito dalla centralina per l’attuatore del minimo espresso in passi. Fornisce un’indicazione
sul comando di massima all’attuatore di minimo al fine di ottenere un rapido posizionamento dello
(INZ) stesso. Un valore maggiore di passi corrisponde ad un comando per un’apertura maggiore del
bypass gestito dall’attuatore stesso. La ECU può variare il valore in funzione delle diverse funzioni
di esercizio. Il posizionamento preciso viene gestito dal comando regolazione fine attuatore minimo
espresso con il parametro componente proporzionale.
Componente Regolazione fine attuatore minimo (Comando fine fornito dalla centralina per il posizionamento
proporzionale preciso dell’attuatore del minimo in passi. Un passo corrisponde a 0.04 mm. Un valore maggiore
(INZ) di passi corrisponde ad un comando per un’apertura maggiore del bypass gestito dall’attuatore
stesso. La ECU può variare il valore in funzione delle diverse funzioni di esercizio, per avvicinarsi il
più possibile al valore giri minimo calcolato).
Trimmer RAM (INZ) Indica il valore di regolazione del CO memorizzato nella centralina.
Fase iniezione (INZ) Indica la fasatura in gradi rispetto al punto morto superiore dell’impulso d’iniezione.
Modulo QDM (INZ) Indica malfunzionamenti della componentistica elettronica interna alla centralina.
Tensione E’ il parametro che permette di rilevare il valore della tensione presente sul circuito d’eccitazione
eccitazione (UCR) dell’alternatore.
alternatore
Corsa Questo parametro permette di verificare con quale velocità viene premuto il pedale del freno. La
Membrana (ESP) centralina elabora e confronta questo dato, applicando ove necessario, un’apposita strategia
d’emergenza.
27

4.2.3 Funzione supplementare “REC AND PLAY”

Un’altra particolare funzione presente nel programma AUTODIAGNOSI per PC è la cosiddetta “Funzione
REC and PLAY”. Si tratta di una potente risorsa che consente all’autoriparatore di memorizzare fino ad otto
diversi PARAMETRI o STATI, durante le prove statico/dinamiche.
Alla funzione di registrazione si accede per mezzo di un “pulsante” presente nell’interfaccia di acquisizione
nella voce PARAMETRI o STATI.
Dopo aver selezionato i parametri da “monitorare” (fino ad un max di otto), si procede premendo il pulsante
REC (figura 27). A questo punto apparirà una finestra che chiede di impostare il tempo di memorizzazione
desiderato per la prova e la velocità di campionamento dei dati (figura 28). Le selezioni possibili sono:

Base tempi, da 1 a 30 min. di registrazione continua


Velocità di acquisizione dati, da 0,250 a 5 sec.

Le impostazioni dovranno essere calibrate in funzione del tipo di dispositivo da analizzare.

Figura 27 Figura 28 Figura 29

Dopo aver eseguito le impostazioni necessarie, inizia


la registrazione vera e propria dei dati per il tempo che
è stato scelto. Al termine della registrazione, l’acqui-
sizione verrà salvata in un’apposita cartella che potrà
essere aperta direttamente durante il prosieguo della
prova oppure successivamente, tramite un’icona pre-
sente nel menù AUTODIAGNOSI.
Figura 30
28

Alla scadenza del tempo precedentemente impostato viene proposta la schermata dove si può scegliere la
cartella dove salvare il file proposto, contenente le schermate della registrazione.
Premendo il tasto PLAY (figura 29), apparirà una finestra contenete tutti i file memorizzati. Selezionando
quello d’interesse, sarà possibile verificare, istante per istante, quanto accaduto durante la diagnosi.
La figura 31 mostra come sia possibile monitorare i vari parametri nel tempo, sia dal punto di vista di rap-
presentazione grafica che da quello del dato numerico acquisito. Le informazioni possono essere “lette”
agendo sui cursori “Zoom”, “Spostamento” e “Cursore”.
Grazie a quest’ultimo è possibile scegliere un particolare punto del grafico, e leggere i corrispondenti valori
specifici indicati sulla destra dello schermo.

Figura 31
29

4.3 Funzione STATI

Abbiamo già descritto quali tipologie di sensori possiamo trovare nei sistemi elettronici presenti in una
vettura e come ricoprano il ruolo di “informatori” per le centraline elettroniche, affinché queste possano
applicare le opportune strategie di funzionamento.
Tra questi abbiamo fatto riferimento, a sensori capaci di determinare la posizione angolare oppure a sensori
in grado di fornire informazioni circa la temperatura di un elemento che lo investe (aria, acqua o gas). In
entrambi i casi comunque, si è fatto riferimento a sensori in grado di fornire, istante per istante, informazioni
differenziate sul dato acquisito.
La caratteristica principale di questi sensori inseriti in un circuito elettrico, è quella di fornire un valore di
resistenza variabile in maniera tale da consentire alla centralina di determinare il corrispondente valore in
tensione che sarà poi visualizzato nella funzione PARAMETRI.
Un’altra tipologia di sensore applicato nelle autovetture, è il sensore con un funzionamento di tipo “logico”
cioè che può assumere solo poche condizioni definite.
Si tratta infatti di dispositivi che, a differenza dei sensori visti precedentemente, forniscono alla centralina
informazioni di tipo: APERTO/CHIUSO; ON/OFF; ACCESO/SPENTO etc.
Appartengono a questa categoria di “informatori” gli INTERRUTTORI e tutti quei dispositivi che utilizzano
lo stesso metodo di controllo (es. interruttore freni, azionamento climatizzatore). Queste informazioni sono
visualizzate nella sezione STATI, rappresentata dall’icona (figura 32).

Figura 32
Si può notare come, tra le otto voci presenti, vi siano delle informazioni riguardanti ad esempio l’interruttore
frizione e la sincronizzazione albero a camme/motore.
30

Prendendo in esame lo stato “interruttore frizione”, l’operatore ha la possibilità di effettuare una diagnosi
di tipo elettrico: agendo direttamente sul pedale della frizione (premendolo o rilasciandolo), lo stato dell’in-
terruttore dovrà cambiare da “azionato” a “non azionato”.
Questa azione, verrà interpretata dalla centralina come l’intenzione del guidatore a cambiare marcia, ed ap-
plicherà di conseguenza le opportune strategie come, per esempio, il disinserimento della funzione CRUISE
(se attiva) o parzializzazione del carburante.
Invece nel secondo caso, “sincronizzazione albero a camme/motore”, siamo di fronte ad una diagnosi del
tipo funzionale, l’operatore potrà soltanto prendere atto che le informazioni ricevute dalla centralina da parte
dei sensori giri e fase sono corrette.
Il valore SI indicherà il corretto funzionamento dei due sensori anche da un punto di vista elettrico oltre che
meccanico, mentre il valore NO metterà in evidenza un problema di sincronizzazione dei segnali giri/fase
eventualmente confermato dalla presenza del guasto del o dei sensori nella memoria errori della centralina.
Il problema di sincronizzazione potrebbe derivare sia da cause meccaniche (fasatura errata, denti mancanti)
che elettriche (inversione di fase).
Anche per la funzione STATI, vale quanto detto in merito all’utilizzo del programma AUTODIAGNOSI con
AXONE 2000/NAVIGATOR connesso al PC.

La figura 33 mostra come sia pos-


sibile valutare il cambio di stato tra i
vari segnali in ingresso in centralina.

Figura 33

Da notare che a colore uguale può non corrispondere un uguale significato in legenda. Questo
significa che il colore rosso anche nella stessa sessione di prova, può indicare sia la condizione OFF,
sia quella di ON.
31

Nella tabella seguente a titolo di esempio, sono state inserite delle brevi descrizioni circa l’interpretazione
degli stati indicati nella figura precedente.

TIPO DI STATO DESCRIZIONE


Autorizzazione avviamento Indica se il segnale proveniente dal Transponder della chiave è stato ricevuto e ricono-
sciuto correttamente.
Morsetto 15 La centralina controlla la plausibilità del segnale d’alimentazione (chiave in posizione
marcia) con il segnale del trasponder.
Sincronizzazione albero a camme/ La centralina controlla, a motore in moto, la sincronizzazione nel tempo tra le informazio-
motore ni provenienti dai sensori giri/pms e fase.
Morsetto 50 Uscita La centralina controlla il segnale in uscita dal relè alternatore.

Interruttore frizione La centralina riceve l’informazione circa la posizione del pedale frizione.
Interruttore Kick-down La centralina riceve l’informazione di pedale acceleratore premuto al massimo.

Velocità impostata cruise La centralina utilizza quest’impostazione al fine di calcolare l’esatta quantità di carburante
da iniettare per mantenere costante la velocità del veicolo, a prescindere dalle condizioni
stradali (cruise control).
Accelerazioni cruise La centralina di iniezione riceve l’informazione circa la necessità di aumentare la velocità
dalla centralina cruise control.
32

4.4 Funzione ISO

Grazie a questa funzione è possibile identificare quali sono le caratteristiche costruttive della centralina
esaminata, sia a livello hardware che a livello software. A seconda del sistema diagnosticato è possibile
ottenere indicazioni quali codice ricambio, data di produzione e versione del software presente. Inoltre in
questa pagina sono contenute informazioni utili ai fini della programmazione o codificazione in caso di
sostituzione della vecchia centralina con una nuova.

Figura 34
Ulteriori dettagli e casi particolari saranno elencati nelle pagine successive di questo manuale.

4.5 Funzione ATTIVAZIONI

Un’altra delle caratteristiche presenti nel programma Autodiagnosi, è la capacità di interloquire con le varie
centraline, in maniera tale da sostituirsi alla loro normale elaborazione permettendo il funzionamento “co-
mandato” degli attuatori presenti in ogni singolo sistema elettronico.
La capacità di comandare il funzionamento degli attuatori è detta funzione di ATTIVAZIONI, riconoscibile
dal simbolo:
Nella funzione ATTIVAZIONI è possibile riscontrare delle differenze di funzionamento in base alla marca,
modello e sistema elettronico gestito.
Le immagini seguenti mostrano alcuni esempi di esecuzione del test ATTIVAZIONI.
33

A B C
Figura 35

Si può notare che i messaggi proposti al centro dello schermo di AXONE 2000, sono differenti in funzione
della logica di funzionamento della centralina e dei dispositivi che essa deve gestire.
La figura 35-A mostra come nel caso di una Volkswagen Bora, il ciclo delle attivazioni è gestito totalmente
dalla centralina. In tal caso non è possibile scegliere quale dispositivo attivare ma dovremo necessariamen-
te attendere, che la centralina completi tutte le attivazioni in base ad un ordine prestabilito. E’ possibile solo
terminare il ciclo delle attivazioni premendo il tasto RITORNO.
L’esempio nella figura 35-B si riferisce alla diagnosi realizzata su una vettura FIAT STILO.
In questo caso si può notare che l’attivazione può essere eseguita selezionando liberamente un qualsiasi
dispositivo presente nella lista ed attivarlo. Da notare come il messaggio avvisi l’operatore che il ciclo di
attivazione è forzato dalla centralina per una durata di 30 sec. quindi solo dopo tale periodo sarà possibile
eseguire una successiva attivazione.
Nell’esempio di figura 35-C, invece si nota che l’attivazione dura un periodo non definito ed il numero dei
dispositivi attivabili è abbastanza contenuto.

In tutti i casi sopra evidenziati c’è da sottolineare, che la quantità dei dispositivi da attivare ed il modo
di esecuzione del test, dipendono rigidamente da come è stato progettato il software della centralina e non
dalle possibilità di AXONE 2000.
34

La tabella seguente descrive in dettaglio il significato e l’effetto di alcuni tipi di attivazione.

Bobina 1 AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (scaval-
cando cioè la logica normale) un’attivazione dello stadio finale del sistema di accensione. Colle-
gando tra il cavo candela o la bobina di accensione, uno spinterometro opportunamente collegato
a massa, sarà possibile verificare la presenza e la bontà della scintilla.
Relè pompa carburante AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (scaval-
cando cioè la logica normale) un comando di attivazione, al relè pompa carburante. Questa, se
funzionante sarà alimentata per un periodo stabilito dal software della centralina provata. Il test è
molto utile in fase di verifica pressioni di esercizio e portata carburante.
Segnale contagiri AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (sca-
valcando cioè la logica normale) una funzione di emulazione che produce un segnale predefinito
simile a quello ottenuto con la normale elaborazione del dato proveniente dal sensore di giri.
L’effetto di tale emulazione produce il movimento della lancetta contagiri nel quadro strumenti a
motore spento.
Compressore A/C AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (scaval-
cando cioè la logica normale) un comando di attivazione al relè climatizzatore. L’effetto è quello
di “sentire” in corrispondenza di tale comando l’attivazione del compressore del clima o del relè
corrispondente. Il test può essere eseguito a motore fermo o in moto, secondo la logica prevista
nella centralina.
Ricircolo gas di scarico AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (scaval-
cando cioè la logica normale) un comando per l’attivazione dell’elettrovalvola EGR. In questo caso
l’effetto potrà essere di due tipi (in base al tipo di valvola EGR presente), e cioè consisterà nel:
• udire un “ticchettio” sulla valvola elettrica
• osservare il movimento della membrana nella valvola pneumatica per i gas di scarico
(con motore in moto).
Regolatore pressione AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (scaval-
sovralimentazione cando cioè la logica normale) un comando di attivazione all’elettrovalvola controllo sovralimenta-
zione (overboost). L’effetto sarà quello di veder muovere il pistoncino della valvola Waste-gate o
attuatore pneumatico, presente nei pressi della turbina.
Riscaldamento autonomo AXONE 2000 invia un comando alla centralina, che lo interpreta eseguendo forzatamente (sca-
valcando cioè la logica normale) un comando per la verifica del funzionamento del riscaldatore
autonomo, tramite l’attivazione del relè corrispondente.
35

4.6 Funzione REGOLAZIONI

Le regolazioni sono delle funzioni cosiddette “speciali” presenti nel software delle varie centraline. Onde
evitare di creare confusione o errate interpretazioni sulle potenzialità della funzione REGOLAZIONI, diciamo
subito che vengono considerate “speciali”, sia le funzioni che intervengono sulla variazione dei dati presenti
nella memoria della centralina, sia gli adattamenti che possono essere realizzati a vari livelli.

Alcuni esempi, a tale riguardo, sono:

la programmazione delle chiavi


la sostituzione del quadro strumenti e il cambio della lingua nei display di avvertimento
l’azzeramento dell’avviso di manutenzione scaduta
le regolazioni di anticipo, le regolazioni della carburazione e del minimo
il reset dei “parametri autodattativi” che la centralina imposta per compensare le problemati-
che causate dal non regolare comportamento di alcuni componenti causa invecchiamento
e/o usura di questi stessi.

In ogni caso bisogna ricordare che, ogni qualvolta con AXONE 2000 si esegue un comando presente nella
funzione REGOLAZIONI, di fatto si procede a variare/ripristinare dei dati contenuti nella memoria flash della
stessa centralina.

Le memorie con tecnologia Flash EPROM hanno le caratteristiche di poter essere riscritte più volte, permet-
tendo ai sistemi elettronici di aggiornare facilmente il loro software di gestione.

La capacità di realizzare codifiche, adattamenti ed il ripristino di valori per il corretto funzionamento della
centralina è detta funzione di REGOLAZIONE, riconoscibile dal simbolo posto nell’area di identifica-
zione della pagina selezionata.
36

4.6.1 Descrizione delle REGOLAZIONI

Non è semplice poter descrivere quante e quali procedure di regolazione sia possibile eseguire con AXONE
2000, vista la complessità dell’argomento. Le regolazioni possibili sono numerose e differiscono da marca
a marca, modello per modello. Cercheremo comunque di dettagliare il più possibile, quelle procedure che
serviranno a far comprendere successivamente, la corretta esecuzione di test simili. Sottolineeremo inoltre
le criticità, la delicatezza e l’importanza di alcune funzioni, che richiedono quindi una conoscenza dettagliata
delle loro modalità di utilizzo.

Figura 36

Ricordiamo comunque, che sarà possibile accedere a tutte le funzioni previste in questa parte
del programma solo se, in fase di prima attivazione del software AUTODIAGNOSI o in caso di un nuovo
aggiornamento dello stesso oppure ad una nuova versione, vengono accettati i termini che regolamen-
tano l’uso dello strumento AXONE 2000 relativamente alla funzione REGOLAZIONI.

Contrariamente, ogni qual volta si accederà ad una funzione specifica di programmazione e/o adattamento,
apparirà un messaggio indicante l’impossibilità di proseguire causa “mancata accettazione dei termini”
(figura 36).
37

5. Procedure di adattamento chiavi con TRASPONDER


Le vetture di recente costruzione sono ormai tutte dotate di sistema di sicurezza di vario tipo. Fa parte
di questi sistemi anche il sistema IMMOBILIZER che, tramite un opportuno scambio di dati tra centralina
motore e centralina antiavviamento, protegge il veicolo da tentativi di furto (almeno per ciò che concerne
l’avviamento del motore).
Si tratta di un dispositivo elettronico che blocca la centralina dell’iniezione del motore se nel blocchetto di
avviamento non s’inserisce la chiave originale. Quest’ultima si fa riconoscere dall’immobilizer perché ha al
proprio interno un piccolo trasmettitore (il cosiddetto transponder), che invia un segnale cifrato non appena
la chiave viene portata in posizione di marcia.
Esistono diverse evoluzioni relative a questa tecnologia, con impianti dotati di centraline IMMOBILIZER au-
tonome ed altri (più recenti) con la centralina IMMOBILIZER integrata nell’elettronica del quadro strumenti,
del body computer, della regolazione dei fari etc. In ogni caso, in questo capitolo descriveremo solo la parte
della programmazione delle chiavi senza entrare nello specifico del sistema in questione, in quanto l’argo-
mento sarà trattato nei dettagli, per tipo ed impianto, durante i corsi di formazione specifici.
Allo scopo di far conoscere le differenze presenti tra le varie evoluzioni del sistema immobilizer, tratte-
remo la procedura di adattamento chiavi riferendoci a tre diversi costruttori di autoveicoli GRUPPO FIAT,
VOLKSWAGEN ed OPEL. Lo scopo è quello di “mettere in evidenza” le caratteristiche e le criticità operative,
di ogni impianto e le modalità di esecuzione della procedura di codifica.

5.1 SISTEMA CODE 2 Marelli per FIAT-ALFA-LANCIA

Si tratta di un sofisticato impianto con tecnologia definita “challenge-response” ovvero “richiesta-risposta”.


Grazie a quest’algoritmo, la centralina immobilizer, integrata nel body computer (UCR, Unità Centrale di
Rete), consente l’avvio del motore dopo una fase di “richiesta codice identificativo; verifica identificativo;
richiesta codice chiave” tra centralina motore e UCR. La caratteristica principale di questo sistema è data
dalla presenza di un database (all’interno dell’UCR), dove sono memorizzati gli identificativi delle chiavi e
dei telecomandi. In ogni UCR ci sono due aree di memoria. Una serve per gli identificativi delle chiavi valide
(max. 8) ed un’altra per quelli delle chiavi cancellate (max. 16).
Di seguito descriveremo la procedura necessaria per programmare una nuova chiave.
Tale procedura si renderà necessaria causa rottura o perdita di una chiave già abilitata.
38

5.1.1 Procedura di ADATTEMENTO CHIAVI

La procedura è suddivisa in 3 fasi e verrà eseguita quando l’operatore avrà la necessità di:

Aggiungere una nuova chiave d’accensione


Cancellare una o più chiavi d’accensione (in caso di smarrimento)
Sostituire tutte le chiavi d’accensione in proprio possesso (per sostituzione dei nottolini)

1° Fase: Informazioni

Come già detto, la centralina IMMOBILIZER è integrata nel BODY COMPUTER, quindi la prima cosa da fare
è stabilire la comunicazione in diagnosi con questa centralina.

Figura 37

Ogni qualvolta si proceda ad effettuare funzioni di regolazioni, alimentare il cavo principale CP3
direttamente dalla batteria del veicolo e non tramite il cavo accendisigari (figura 37).

Stabilita la comunicazione con la centralina, sarà possibile conoscere lo stato di programmazione della
stessa.
39

I parametri presenti nella figura 38, evidenziano che nel Body Computer sono già presenti:

due chiavi programmate.


due telecomandi programmati.
nessuna chiave disabilitata.

Sono disponibili altri dati, non indispensabili ai fini della diagnosi, come “Numero ultima chiave” e “Nume-
ro ultimo telecomando”.
Utilizzando i tasti “+” e “–” ci portiamo nella pagina STATI, da dove sarà possibile verificare se la chiave
appena inserita è stata correttamente riconosciuta.

Figura 38 Figura 39

Nella figura 39, si nota che la centralina UCR risulta essere programmata da RICAMBI (Fiat), la centralina
CODE è programmata così come la centralina motore.
Altro dato da osservare è la voce:
Richiesta codice da Centralina Controllo Motore, RICEVUTA.
Quest’informazione testimonia che al KEY-ON la centralina motore ha effettuato la richiesta di riconosci-
mento e l’UCR l’ha ricevuta. Se ciò non avvenisse si potrebbe ipotizzare un problema nelle linee di comuni-
cazione tra centralina motore e UCR.
Lo scambio dati tra le due centraline avviene tramite rete C-CAN ad alta velocità o, in caso di avaria di que-
st’ultima, tramite una linea di recovery dedicata chiamata “LINEA W”.
Nel caso in cui entrambe fossero in avaria, il motore potrà essere avviato momentaneamente, grazie ad una
40

specifica funzione chiamata “SBLOCCO MOTORE” presente nel programma REGOLAZIONI del sistema di
iniezione.

2° Fase: Adattamento Chiavi

Prima di iniziare a descrivere la procedura, ricordiamo che qualora fosse necessario acquistare nuove
chiavi, queste dovranno essere richieste esclusivamente presso la casa costruttrice del veicolo (fornendo
al concessionario il numero di telaio della vettura). Contrariamente non sarà possibile procedere all’adatta-
mento delle nuove chiavi d’accensione.
Portarsi nella pagina REGOLAZIONI e selezionare la riga ADATTAMENTO CHIAVI.
Prima di iniziare la procedura, AXONE 2000 mostra un messaggio che avvisa circa la necessità di codificare
tutte le chiavi esistenti, siano esse vecchie (e quindi già codificate), che nuove ancora da codificare.

FARE ATTENZIONE AI MESSAGGI VISUALIZZATI PER evitare di commettere errori irrime-


diabili (figura 40).

Figura 40

In generale è sempre consigliabile procedere con attenzione leggendo tutti i messaggi visualizzati, e pre-
mendo i pulsanti lentamente avendo cura di verificare ogni volta l’effetto prodotto.

Evitare di premere i tasti in rapida successione per non correre il rischio di confermare azioni senza
prima averne compreso il contenuto e la finalità.
41

Confermando con ENTER si entra in programmazione chiavi dove un’ulteriore messaggio informa che sono
programmabili 8 chiavi (figura 41). Questo numero non è casuale ma corrisponde al n° massimo di identi-
ficatori che la memoria dell’UCR può contenere.

Figura 41

Confermando, sarà richiesto di inserire il codice segreto (figura 42).


Questo codice è reperibile nella targhetta in possesso del proprietario del veicolo (figura 43) ed è composto
da:

Electronic CODE
Mechanical CODE

Figura 42 Figura 43
42

Tra i due codici disponibili quello da inserire nella memoria dell’UCR tramite AXONE 2000 è solamente
l’electronic code.

In caso di sostituzione di tutte le chiavi d’accensione e quindi di tutti i “nottolini”, verrà fornita una nuo-
va tessera CODE. Su tale tessera sono riportati: il Mechanical CODE e l’Electronic CODE dove, l’Electronic
CODE riportato nella CODE CARD nuova, deve corrispondere a quello riportato nella CARD vecchia. Il
Mechanical CODE invece, essendo l’identificativo dell’intaglio, sarà diverso. Qualora, nella serie impariglio,
non ci siano queste corrispondenze, prima di sostituire i nottolini e procedere alla codifica delle chiavi,
verificare che il numero di telaio riportato nella confezione corrisponda a quello della vettura; se così non
fosse il materiale fornito dovrà necessariamente essere sostituito con il ricambio corretto.

Se il codice inserito è corretto, apparirà il messaggio in figura 44. Si potrà, quindi, scegliere se continuare
con la codifica di altre chiavi, premendo ENTER oppure se finire premendo RITORNO.
Se l’operatore decide di proseguire, premendo il tasto ENTER apparirà il messaggio in figura 45. Seguire i
messaggi proposti per le rimanenti chiavi da adattare.

Figura 44 Figura 45

Ricordare che si tratta di una procedura irreversibile. Questo significa che, nel caso l’operatore
avesse dimenticato di codificare una o più chiavi già funzionanti, queste saranno perdute per sempre.
Programmata l’ultima chiave disponibile premere RITORNO per indicare che non ci sono più chiavi da
programmare ed apparirà il messaggio in figura 46.
43

3° Fase: Verifica

Finita la fase di programmazione (figura46) ritornare nella pagina dei parametri e verificare che nella riga:
“N° chiavi disabilitate”, ci sia il numero corrispondente delle chiavi mancanti, non fatte riconoscere nella
fase precedente. Un numero diverso (figura 47), indicherebbe inesorabilmente, che esistevano altre chiavi
già codificate, adesso inutilizzabili.

Figura 46 Figura 47

Benché a prima vista, la caratteristica di questo sistema può sembrare “complessa”, bisogna dire
che in realtà risulta essere molto utile. Se il proprietario della vettura dovesse smarrire una chiave, grazie
alla particolare caratteristica di questo sistema non sarà costretto a cambiare tutte le altre chiavi funzio-
nanti ed i relativi “imparigli” (serrature), infatti come già detto, codificando nuovamente tutte le chiavi ad
eccezione di quella smarrita, la vettura sarà nuovamente protetta come in origine. Da ricordare comunque
che a livello meccanico quella chiave smarrita riuscirà ancora ad aprire l’auto ma non ad avviarla. Quello
che a prima vista può sembrare un “difetto” realmente è un beneficio per il possessore della vettura.

5.2 Sistema IMMOBILIZER VAG

Questo sistema è diverso da quello precedentemente descritto sia per il funzionamento che per le caratte-
ristiche delle procedure. Ma lo scopo è sempre lo stesso e cioè, impedire l’avviamento del motore in caso
di mancato riconoscimento del codice chiave.
44

Nelle vetture del gruppo VAG è possibile che la centralina per l’immobilizer, sia integrata nel quadro stru-
menti oppure sia un’unità singola posizionata in prossimità del piantone dello sterzo. In entrambi i casi la
procedura di adattamento e codifica è la medesima.
Prendiamo in esame il caso di programmazione di una nuova chiave di accensione di una vettura Golf IV
con motorizzazione 1.9 TDI.

5.2.1 Procedura di ADATTAMENTO CHIAVI

La procedura è suddivisa in 3 fasi e verrà eseguita quando l’operatore avrà la necessità di:

Aggiungere una nuova chiave d’accensione


Cancellare una o più chiavi d’accensione (in caso di smarrimento)
Sostituire tutte le chiavi d’accensione in proprio possesso

1° Fase: Informazioni

La codifica o l’adattamento delle chiavi nei sistemi (VAG) consiste nel “riprogrammare” una o più chiavi
originali (se non già programmate), oppure una o più chiavi nuove.
Quest’operazione è possibile solamente se si è in possesso del codice segreto, normalmente allegato su
un “cartellino” da custodire con le chiavi di riserva.
Il codice a 4 cifre si trova all’estremità del “cartellino” sotto un’etichetta nera da grattare o da togliere se
adesiva (figura 48). Qualora tale codice non fosse presente, si dovrà procedere a richiederlo direttamente
alla casa costruttrice. Ovviamente tale richiesta può essere avanzata solo da un’officina autorizzata VAG.

Figura 48
45

A differenza di quanto detto per il sistema CODE 2, nel sistema VAG è possibile riprogrammare nuo-
vamente una chiave anche nel caso questa sia stata, per errore “cancellata”.

Per capire se la centralina code è integrata nel QUADRO STRUMENTI oppure se è presente come unità a
parte, si può utilizzare la funzione RICERCA SISTEMI PRESENTI.
Nel nostro esempio la centralina code è integrata al QUADRO STRUMENTI.

Figura 49

Porre molta attenzione alla corretta selezione della vettura: modello, versione, codice motore e
tipo sistema (figura 49).
L’errata selezione, in queste particolari funzioni di REGOLAZIONI, può pregiudicare l’esito della prova
e danneggiare la centralina/chiave in questione.

Stabilita la comunicazione con la centralina, occorrerà verificare che nella pagina dei PARAMETRI siano pre-
senti dei valori che ci permetteranno di valutare eventuali problemi presenti nell’impianto IMMOBILIZER.
46

Osservando la figura 50, i quattro parametri evidenziati con il punto 1 indicano:



Chiave = 1: il codice inviato dal transponder è corretto.
Centralina risponde 1 = Si: dopo la verifica del codice chiave la centralina trasmette il
consenso all’avviamento.
Start autorizzato 1 = Si: a seguito delle opportune verifiche, la centralina motore riceve il
segnale di consenso all’avviamento.
N° Chiavi = 2: identifica il numero di chiavi attualmente programmate. Tale dettaglio è
importante nel caso si debba procedere alla codifica di nuove chiavi.

Il punto 2 mette in evidenza la possibilità di utilizzare la funzione di HELP (tasto “?”), disponibile per ogni
parametro evidenziato (figura 50).

Figura 50 Figura 51

2° Fase: Adattamento Chiavi

Completata la prima fase possiamo procedere selezionando l’apposita funzione “Adattamento chiavi”
presente nella pagina delle REGOLAZIONI.

Prima di iniziare la procedura di adattamento chiavi consultare il relativo HELP, contenente i det-
tagli relativi alla corretta realizzazione della procedura in questione (figura 51).
47

Utilizzare i tasti “-” e “freccia” per scorrere il testo.


Confermando con ENTER (figura 52) avrà inizio la procedura che consiste nell’inserire il codice segreto
rilevato dalla targhetta delle chiavi (figura 53).

Figura 52 Figura 53

Se il codice segreto inserito sarà riconosciuto come valido, verrà chiesto di inserire il numero di chiavi
da programmare, ricordando che questo sistema permette di codificare al massimo 8 chiavi. In questo
caso seguire i messaggi proposti nel display di AXONE 2000 fino al termine della procedura.

Se dopo aver inserito il codice segreto, non appare alcuna indicazione relativa al numero di chiavi
da programmare, vuol dire che il codice segreto inserito non è stato riconosciuto come valido. In que-
sto caso, ulteriori tentativi di inserimento dello stesso codice (max. 3 volte), possono provocare come
conseguenza il blocco della procedura di programmazione delle chiavi.
Nel caso questo dovesse accadere, al fine di ripristinare il sistema per un’ulteriore prova, occorrerà
lasciare la chiave d’accensione in posizione di marcia per un tempo che varia da 10 a 35 minuti a
seconda del modello, senza lo strumento di diagnosi collegato.
Da questo momento, ogni ulteriore immissione di un codice segreto errato, raddoppierà i tempi di
attesa per i successivi tentativi di programmazione fino ad un massimo di 255 minuti.
48

5.3 Sistema IMMOBILIZER OPEL

Un altro esempio di funzionamento del sistema IMMOBILIZER, è quello che riguarda le vetture OPEL con
sistema CODE di seconda generazione (Agila, Astra-G, Corsa-C, Vectra.B, Omega-B, Zafira). In questo caso
la centralina IMMOBILIZER è integrata con la relativa antenna di eccitazione transponder, nel blocchetto di
avviamento (figura 54 e 55).

Figura 54 Figura 55

Le due immagini propongono due momenti durante la fase di sostituzione di una centralina
IMMOBILIZER. La figura 54 mostra il blocchetto d’avviamento completo di antenna/immobilizer, mentre
la figura 55 solo la centralina immobilizer e relativa antenna. Nei sistemi OPEL di seconda generazione
è possibile, oltre alla programmazione delle chiavi, intervenire anche nella riprogrammazione delle cen-
traline IMMOBILIZER e MOTORE per ciò che riguarda il sistema di antiavviamento. Questa particolarità lo
differenzia rispetto ai sistemi analizzati in precedenza. A tal scopo salteremo volutamente le descrizioni
sulla procedura di codifica chiavi (per altro simili a quella appena vista del gruppo VAG), per descrivere
in maniera approfondita le funzioni di programmazione delle centraline. Stabilita la comunicazione con la
centralina IMMOBILIZER, verifichiamo le informazioni presenti nella pagina degli STATI. Tra le particolarità
di questo sistema notiamo l’indicazione del numero di chiavi già programmate ed il numero di chiavi ancora
programmabili (figura 56 rif.1). La voce “Tempo attesa sicurezza” (punto 2) indica se è stata tentata una
procedura di codifica e/o programmazione della centralina.
- OFF= la centralina non è in condizioni di blocco
- [ Valore (min) ] = nel caso venga tentata una programmazione utilizzando un codice di sicurezza errato,
49

il valore indica il tempo per cui la centralina rimane bloccata, in questa condizione non accetta nessun in-
serimento di codice, nemmeno se questo è corretto. Il tempo di attesa sicurezza parte da un valore di 10
min. che ad ogni inserimento di codice errato si raddoppia fino al totale blocco irreversibile della centralina
immobilizer. Utilizzando il programma AUTODIAGNOSI con AXONE 2000/NAVIGATOR connessi al PC, le
stesse informazioni saranno rappresentate come in figura 57.

Figura 56 Figura 57

La pagina REGOLAZIONI del sistema CODE OPEL è ricca di funzioni (figura 58 e 59). Essendo queste molto
particolari e “delicate”, è necessario, per ognuna di esse, descrivere le particolarità e le modalità operati-
ve.

Figura 58 Figura 59
50

1) Ripristino centralina Con questa funzione è possibile ripristinare le condizioni di fabbrica della centralina IMMO-
immobilizer BILIZER. Confermando l’esecuzione della regolazione verrà chiesto il codice di sicurezza
presente nel CAR PASS, con cui la centralina è stata programmata. Finita la regolazione, sarà
possibile montare la centralina su un’altra vettura e programmarla selezionando la funzione
specifica (5).
2) Ripristino centralina motore Esattamente come la descrizione precedente, ma applicata alla centralina motore.
3) Cancellazione chiavi Questo sistema IMMOBILIZER consente di memorizzare al massimo cinque chiavi di ac-
censione. Qualora tutte le posizioni in memoria disponibile fossero esaurite, sarà possibile
cancellare totalmente la memoria e procedere alla memorizzazione di nuove chiavi. Questa
funzione è molto utile ad esempio, anche nel caso in cui vengano smarrite le chiavi originarie.
Eseguendo la cancellazione delle chiavi, quelle non programmate non saranno utilizzabili.
4) Programmazione chiavi Funzione che permette di codificare le chiavi di accensione in caso di aggiunta nuova/e
chiave/i.
5) Programmazione In caso di sostituzione della centralina (sia ripristinata che nuova), si dovrà procedere alla
immobilizer programmazione della centralina. In questo caso è necessario essere in possesso del codice
di sicurezza relativo alla vettura dove la centralina sarà montata.
6) Programmazione ECU Come sopra ma riferito alla centralina motore (funzione non valida con AXONE 2000 nel caso
motore la centralina sia nuova, completamente vergine).
7) Uscite immobilizer Funzione di programmazione dedicata solo per vetture con sistema di ALLARME (a controllo
volumetrico) e CHIUSURA PORTE integrata. In questo caso la programmazione consiste
nell’attivare/disattivare il controllo volumetrico tramite il telecomando presente nelle chiavi
di accensione.
8) Codice meccanico chiave Permette di memorizzare il codice meccanico della chiave nella memoria della centralina
immobilizer.

Nel software del PC ogni funzione si attiva tramite il pulsante di comando REGOLAZIONE (figura 58).

Durante la fase di programmazione della centralina IMMOBILIZER, verrà richiesto d’inserire le


seguenti informazioni:

Codice segreto
Numero di telaio della vettura
Codice meccanico della chiave
Uscite immobilizer

Per ogni dato precedentemente indicato verrà mostrato un relativo parametro già memorizzato in cen-
tralina, quindi prima di procedere, è necessario verificare questi dati con quelli presenti nel CAR PASS
OPEL che consigliamo di tenere a portata di mano.
51

5.3.1 Procedura di programmazione IMMOBILIZER

La procedura si potrà attivare per i seguenti casi:

Scambio di centralina tra due diverse vetture


Sostituzione di una centralina vecchia con una nuova

Per ognuno di questi casi è necessario essere in possesso del CAR PASS OPEL (figura 60).
Il CAR PASS contiene tutte le informazioni relative alla vettura dove è installata la centralina:

A) VIN = Numero di telaio


B) Codice di sicurezza
C) Codice motore
D) Codice meccanico chiave

Selezionata la voce “Progr. immobilizer”, successivamente verrà richiesto di inserire il codice segreto
(figura 61). Se il codice è riconosciuto come valido la schermata successiva sarà relativa all’inserimento
del numero di telaio. Da questo momento è necessario porre la massima attenzione, in quanto si potranno
verificare due condizioni:
Nessun numero di telaio riconosciuto (centralina vergine)
Numero di telaio riconosciuto (centralina proveniente da un’altra vettura)

Figura 60
Figura 61
52

Caso A: AXONE 2000 proporrà la schermata a fianco. Dopo


aver premuto ENTER si potrà inserire il numero di telaio utiliz-
zando i tasti freccia ALTO/BASSO.

Caso B: In questo caso la schermata visualizzerà un codice già


precedentemente memorizzato. L’operatore dovrà aver cura di
osservare il codice VIN indicato nel CAR PASS (figura 60 - pun-
to A) e confermarlo o modificarlo.

Effettuata la memorizzazione del numero di telaio si procede con l’identificazione del codice meccanico
della chiave e quindi con la programmazione delle Uscite IMMOBILIZER.
Quest’ultima programmazione si rende necessaria nel caso sia presente l’antifurto originale e si deve
abilitare la linea di collegamento tra immobilizer ed antifurto, in modo tale che venga disabilitato l’allarme
quando l’immobilizer rileva una chiave valida all’accensione del quadro.
Gli esempi di programmazione riportati sono solo una piccola parte di quelle che sono le potenzialità di
AXONE 2000 per questa materia. Argomenti e funzioni più specifiche, saranno oggetto di corsi di forma-
zione.
Nelle figure 62 e 63 sono visualizzate le schermate della procedura in ambiente Windows.

Figura 62 Figura 63
53

6. Codifica Centraline
Le centraline di recente costruzione, utilizzate indifferentemente per impianti di iniezione, airbag, abs, qua-
dro strumenti, memorizzano i dati di funzionamento e di configurazione in una memoria riscrivibile con
tecnologia flash.
Questa tecnologia permette quindi di modificare, in modo rapido e utilizzando connessioni elettriche ester-
ne alla centralina (quindi senza lo smontaggio e apertura della centralina stessa), il programma e i dati di
funzionamento della centralina stessa. La risorsa di programmazione esterna, effettuata sulle centraline
con adeguati strumenti, oggi viene utilizzata diffusamente da tutti i costruttori di autoveicoli, motoveicoli e
veicoli industriali.
Questo tipo di soluzione permette di utilizzare (per un sistema di controllo quale ad es. iniezione, airbag,
etc.), un unico tipo di centralina che potrà poi essere adattata alle varie soluzioni richieste, nei vari modelli
in cui viene utilizzata.

La possibilità di adattare la centralina alle varie soluzioni richieste viene detta configurazione.

Con le risorse presenti nel software di AXONE 2000 è possibile procedere con varie tipologie di codifica e
in funzione del tipo di centraline prodotte dai vari costruttori. E’ bene ricordare, in ogni caso, che per ogni
costruttore la funzione di codifica centralina, può differire anche in maniera sostanziale.
E’ importante, prima di iniziare qualsiasi procedura di codifica, conoscere esattamente le caratteristiche del
sistema.
Descriviamo di seguito il caso di sostituzione di una centralina AIRBAG, per una vettura del gruppo
Volkswagen.

Benché le procedure di configurazione delle centraline sono guidate e semplici da eseguire, rac-
comandiamo la massima cautela, specie se si opera su sistemi di sicurezza quali L’AIRBAG.
54

6.1 Centraline AIR-BAG gruppo Volkswagen

Le centraline del gruppo Volkswagen, in genere, sono caratterizzate dal fatto che è possibile, tramite con-
trollo in autodiagnosi, conoscere lo stato di configurazione utilizzato. Questa caratteristica fa sì che, in caso
di sostituzione, si possa rilevare un particolare codice da utilizzare successivamente per la codifica della
centralina nuova. Si è utilizzato la parola “in genere” volutamente, visto che in realtà esistono delle eccezioni
per le quali questa regola non può essere sempre applicata. E’ il caso dei sistemi AIRBAG, dove per motivi
di sicurezza il codice di codifica deve essere, necessariamente, sempre aggiornato al software più recente
utilizzato dalla centralina elettronica. Raramente per centraline di questi sistemi, può essere utilizzato il vec-
chio codice di codifica ed è per questo motivo che il capitolo seguente descriverà quali criteri osservare per
determinare se il “vecchio” codice di codifica, può essere utilizzato o meno.

6.1.1 Identificazione della Centralina

Dopo aver effettuato il collegamento di diagnosi tra l’AXONE 2000 e la centralina AIRBAG, portarsi nella
pagina ISO dove sono riportati, tra le altre informazioni, anche i dati di configurazione.
La pagina ISO è riconoscibile dal seguente simbolo
Prendere nota delle INFO e delle caratteristiche del sistema (figura 64 - A e B) ed in particolare annotare il
n° di codificazione riportato nell’ultima riga (figura 64 - C), proseguire quindi con la sostituzione della cen-
tralina vecchia con la nuova e procedere con la diagnosi della nuova centralina AIRBAG installata.

Figura 64
55

6.1.2 Procedure di Codifica

Nei sistemi del gruppo VAG, esistono due differenti modi di procedere per eseguire la codifica della cen-
tralina AIRBAG. Questi differiscono in base all’evoluzione software che il costruttore ha realizzato per la
centralina in questione e sono riconoscibili a prima vista tramite il codice ricambio riportato nell’etichetta
delle centraline stesse. In ogni caso l’operatore, può anche utilizzare le risorse offerte da AXONE 2000 per
distinguere le caratteristiche della centralina vecchia con quelle della nuova.
Di seguito analizzeremo due casi:
a) Codifica di una centralina con codice ricambio uguale alla vecchia
b) Codifica di una centralina con codice ricambio diverso dalla vecchia

a) Codifica di una centralina con codice ricambio uguale alla vecchia.


Stabilita la comunicazione con la nuova centralina AIRBAG, verificare i dati presenti nella pagina ISO.
Se la centralina è stata montata correttamente e tutti i dispositivi ad essa connessa saranno stati ricono-
sciuti come funzionanti, si dovranno leggere dei dati come indicato nella figura 65.
Si noti che il codice centralina è uguale a quello indicato nella figura precedente, così come le altre infor-
mazioni.
Il dato CODIFICAZIONE ECU uguale a “0” (zero), indica che la centralina deve essere ancora configurata.

In questa fase l’AXONE 2000 non evidenzierà presenza di errori. La spia AIRBAG sarà accesa solo
come conseguenza del fatto che la centralina è da codificare.

Figura 65 Figura 66
56

Verificato che le caratteristiche della nuova centralina siano le stesse di quella vecchia, si può procedere
con la fase di CODIFICA.
Procedere portandosi nella pagina REGOLAZIONI dove sarà presente l’indicazione Codificazione ECU
(figura 66).
Qui, dopo aver premuto il tasto ENTER verrà richiesto di inserire un numero per la codifica della centralina.
Considerando che tutti i dati della nuova centralina sono uguali a quelli della vecchia, anche il numero di
codifica da inserire sarà lo stesso, ovvero il 65 (figura 64 - punto C).
Per appurare che tutto è andato a buon fine occorrerà spostarsi nuovamente nella pagina ISO e verificare
che al posto del numero 0 compaia il numero 65.

Figura 67

b) Codifica di una centralina con codice ricambio diverso dalla vecchia.


Come prima cosa, verificare i dati nella pagina ISO e confrontarli con quelli della vecchia centralina (figura
65).
Si noti che il codice centralina è diverso da quello indicato nelle figure precedenti (figura 67), così come
diverse sono le altre informazioni. Anche qui però il dato CODIFICAZIONE ECU è uguale a “0” (zero) e quindi
anche questa centralina è vergine e dovrà essere codificata.
Essendo in presenza di dati diversi, non sarà possibile utilizzare il numero di codifica della vecchia centra-
lina ma occorrerà inserirne uno nuovo, adatto al software della centralina stessa.
57

Per avere tale codice è indispensabile rivolgersi al servizio Call Center TEXA, fornendo alcuni dati essenziali
quali:
fotocopia dell’etichetta della nuova centralina
fotocopia dell’etichetta presente nella confezione della nuova centralina (compreso il codice
a barre)

Supponendo che nel caso sopra indicato, il numero di codifica determinato e rilasciato da TEXA sia il
12680, si può procedere alla codifica della centralina esattamente come prima descritto.
Gli esempi sopra indicati interessano tutte le vetture del gruppo VAG. Chiaramente con le risorse presenti nel
software di AXONE 2000 è possibile procedere anche su centraline destinate a vetture diverse da quelle del
gruppo VAG stesso. E’ bene ricordare, in ogni caso, che per ogni marca la funzione di codifica centralina,
può differire anche in maniera sostanziale per cui prima di iniziare qualsiasi procedura di codifica bisogna
conoscere esattamente le caratteristiche del sistema. A tal riguardo si consiglia di osservare, sempre, le
informazioni riportate nella pagina ISO e STATI per ogni centralina diagnosticata.
 
6.2 Azzeramento SERVICE

Un’altra importante funzione presente nel gruppo REGOLAZIONI è quella relativa al ripristino dell’intervallo
di manutenzione periodica, anche detta AZZERAMENTO SERVICE.
A questa funzione si può accedere sia dal programma autodiagnosi, sia dal programma dedicato RESET
SERVICE presente nel menù principale di AXONE 2000. La differenza sostanziale tra le due scelte consiste
nel fatto che in modalità AUTODIAGNOSI, sarà possibile eseguire esclusivamente procedure di tipo auto-
matico (tramite software), mentre in modalità RESET SERVICE si potrà utilizzare anche (in alternativa), la
PROCEDURA MANUALE.

Con il termine “SERVICE” s’intende la regolazione o l’impostazione dell’intervallo di servizio e/o ma-
nutenzione programmata. Alla scadenza di un periodo predefinito (in Km o in giorni), viene visualizzato sul
quadro comandi (strumentazione) una o più spie luminose, oppure un’indicazione del tipo “ESEGUIRE IL
SERVICE”, sul display multifunzione.

Benché la procedura da utilizzare, per ripristinare l’intervallo di manutenzione periodica, sia molto semplice,
tratteremo il caso più complesso, cioè l’ AZZERAMENTO SERVICE per una vettura del gruppo VAG che tra
58

le varie procedure disponibili per le diverse marche, è quella che presenta più difficoltà.

Come già scritto più volte in questo manuale, il buon esito della procedura dipende dalla corretta
identificazione della vettura.

6.2.1 Procedura manuale di azzeramento Service

Supponiamo di eseguire la procedura partendo dal programma RESET SERVICE per una vettura AUDI A 4.
Dopo aver scelto la motorizzazione verrà proposto il TIPO SISTEMA da scegliere (figura 68).
Scegliendo SPIA SERVIZIO, si avvierà il programma con modalità PROCEDURA MANUALE (figura 69).
Osservare il dettaglio della data per identificare il periodo di validità ed applicabilità della procedura.

Qualsiasi funzione eseguita in modalità Procedura manuale, è accompagnata dal messaggio “UBICA-
ZIONE PRESA DIAGNOSI NON DISPONIBILE” (figura 69).

Tale avviso vuole sottolineare che non è necessario utilizzare alcun cavo diagnosi da collegare
alla vettura, in quanto l’azzeramento non avviene tramite collegamento seriale con la centralina.

Figura 68 Figura 69 Figura 70

Confermando la scelta con il tasto ENTER, apparirà nel display dell’AXONE 2000 la procedura da seguire
per eseguire con successo lo spegnimento della spia service. Tutti i dettagli relativamente a queste indica-
zioni sono visibili utilizzando i tasti freccia ( ) o meno ( ) (figura 70).
59

6.2.2 Procedura automatica di azzeramento Service

E’ il tipo di procedura che può essere eseguita mediate collegamento in modalità AUTODIAGNOSI.
In questo caso, l’accesso al programma avverrà tramite la funzione STRUMENTAZIONE e richiederà in
maniera specifica la selezione del modello in funzione del periodo di produzione (figura 71).

Figura 71

Com’è possibile notare dalle figure 72 e 73, la scelta può essere fatta in funzione di tre periodi di tempo ben
specificati. La scelta di tale dettaglio non può essere trascurata in quanto ogni periodo è caratterizzato da
una procedura di Azzeramento SERVICE ben definita e distinta.

Figura 72 Figura 73
60

6.2.3 Procedura per vetture dal 1998 al 1999

Ci sono due modalità di azzeramento:


Prima modalità: caratterizzata dal comando “Azzeramento SERVICE”, con la quale si ripristinano gli inter-
valli di manutenzione periodica secondo dei parametri predefiniti dal costruttore.
In questo caso, l’autoriparatore non dovrà impostare nessun valore in quanto, dopo aver premuto il tasto
Enter ( ), apparirà il messaggio REGOLAZIONE ESEGUITA con conseguente spegnimento della spia nel
quadro strumenti.

L’esecuzione di questo comando provocherà il reset di tutti i valori di cambio olio e di ispezione
periodica, per cui dovrà essere utilizzato solo nel caso di effettiva necessità.

Seconda modalità: nel caso non fosse possibile eseguire il RESET secondo quanto sopra indicato, sarà
necessario procedere con l’inserimento manuale dei parametri CAMBIO OLIO ed ISPEZIONE. Per fare que-
sto è necessario porre attenzione a quanto scritto nell’indicazione tra parentesi presente in ogni riga di
comando.

Può accadere, invece che dopo aver premuto il tasto Enter ( ), appaia il messaggio FUNZIONE
SCONOSCIUTA. Questo tipo di messaggio sarà presente ogni qual volta il sistema selezionato presenta
delle incompatibilità con la funzione richiesta.

Figura 74
61

I riferimenti nella figura 74 indicano:

1) Cambio olio (Km x 1000). Imposta il numero dei Km per il quale si prevede il prossimo
cambio olio. Il valore da inserire sarà un numero che moltiplicato per 1000 darà come
risultato il numero dei Km per eseguire il successivo cambio olio.

2) Ispezione (Km x 1000). Imposta il numero dei Km per il quale si prevede l’ispezione pe-
riodica a 15.000 Km. Il valore da inserire sarà un numero che moltiplicato per 1000 darà
come risultato il numero dei Km per eseguire la prossima ispezione senza tenere conto
dei giorni trascorsi.

3) Ispezione (Giorni x 10). Imposta il numero dei giorni per il quale si prevede l’ispezione
periodica a 15.000 Km. Il valore da inserire sarà un numero che moltiplicato per 10 darà
come risultato il numero dei giorni per eseguire la prossima ispezione senza tenere conto
dei Km percorsi (max. 360).

4) Ispezione 2 (Giorni x 10). Imposta il numero dei giorni per il quale si prevede l’ispezione
periodica a 30.000 Km. Il valore da inserire sarà un numero che moltiplicato per 10 darà
come risultato il numero dei giorni per eseguire la prossima ispezione senza tenere conto
dei Km percorsi (max. 720).

6.2.4 Impostazione valori per ripristino intervallo manutenzione

Selezionare la voce interessata alla programmazione e confermare premendo (figura 75).


Una volta all’interno del menù troveremo il valore attuale dell’intervallo di manutenzione.

L’indicazione “00000” (figura 76) segnala che il limite massimo per eseguire il cambio olio è stato
raggiunto. Un valore diverso da questo (esempio 00001), indica invece che è possibile percorrere ancora
1000 Km prima della sostituzione dell’olio.
62

Figura 75 Figura 76 Figura 77

Supponiamo di voler impostare il prossimo avviso per il cambio olio a 30.000 Km (figura 77).
Con valore attuale “00000”, inserire tramite la tastiera, il numero 30 (30 x 1000 = 30.000).
Questo valore apparirà sotto il numero “00000”; premere ENTER ( ) per confermare e per consentire che
il dato venga memorizzato in centralina.
Proseguire con le altre voci presenti nella pagina REGOLAZIONI, seguendo per tutte il medesimo criterio di
inserimento valori.

6.2.5 Procedura per vetture dal 2000 (vetture con Long Life Service)

A partire dall’anno 2000 in poi le vetture del gruppo Volkswagen possono avere il quadro strumenti
predisposto per una programmazione secondo le specifiche della manuntenzione programmata denominata
“Long Life Service”.
Per stabilire se una vettura prevede tale impostazione è sufficiente analizzare l’etichetta dati che si trova
generalmente nel vano ruota di scorta (nel baule dell’auto). Su tale etichetta è riportato un codice (figura
77a) che identifica rispettivamente:
QG0, QG2: autoveicoli non dotati in fabbrica del servizio Long Life
QG1: autoveicoli dotati in fabbrica del servizio Long Life attivo
63

Figura 77a

I valori inseribili, tramite adattamento, in queste vetture sono limitati da delle condizioni minime e massime
definite in funzione del motore e del sistema di alimentazione.
Nella programmazione di base del Quadro Strumenti viene inserito un Indice qualità olio che, in funzione
dalla tipologia di motore impiegato dall’autovettura, definisce i valori di soglia minimo e massimo per le
impostazione del Service. Qualunque valore inserito che non rientri in tale soglia comporta la mancata
programmazione del Service con la comparsa di messaggi quali “Funzione Sconosciuta”. L’indice di qualità
olio viene impostato una sola volta nel quadro strumenti ed ogni qual volta questo componente venga
sostituito.
Secondo quanto previsto dal Programma di Manutenzione si dovrà procedere (figura 78 e 79), con
l’Azzeramento Service dopo l’esecuzione del tagliando, e con l’eventuale esecuzione degli Adattamenti
Km e giorni dopo il Service. Tali adattamenti andranno eseguiti solo nel caso in cui si vogliano modificare
le impostazione del Service che erano state precedentemente programmate, cioè se si vuole passare
dalla manutenzione Long Life alla manutenzione normale si dovranno adattere i Km e i giorni impostando
rispettivamente 15.000 Km e 360 gg (vedi tabella). Se, al contrario, si vuole passare da una manutenzione
normale ad una Long Life si dovranno impostare i valori di Km e giorni previsti dal tipo di olio impiegato.
Se infine è prevista un manutenzione normale o una manutenzione Long Life, e si vogliono mantenere
tali impostazioni, sarà suffuciente eseguire l’Azzeramento Service poichè i valori preimpostati verranno
mantenuti.
La tabella seguente riporta gli intervalli di programmazione previsti per ogni tipologia di motore:
64

Tempo
Tipologia della vettura Chilometraggio Indice qualità olio
(max)

Condizione di base (senza Long-Life) 15.000 km 360 giorni 1

Motori benzina (massima) 30.000 km 730 giorni 2

Motori Diesel 6 cilindri (massima) 35.000 km 730 giorni 3

Motori Diesel 4 cilindri (massima) 50.000 km 730 giorni 4


Motori Diesel con sistema Pompa-iniettore (massima)
15.000 km 365 giorni 1
– versione Audi
Motori Diesel con sistema Pompa-iniettore (massima)
30.000 km 730 giorni 4
– versione Volkswagen

Figura 78

Figura 79

Nella seguente tabella infine sono riportate le specifiche degli oli motore per la marca VW:

Tipologia motore con Long Life senza Long Life

500 00
Motori benzina (3,4,5,6,V8 cilindri incluso FSI) 503 00 501 01
502 00
501 01
Motori benzina (W8,W12 cilindri) 503 00
502 00
505 00
Motori diesel senza iniettore-pompa (SDI, TDI incluso V6 TDI 110 kW) 506 00
505 01
Motori diesel con iniettore-pompa 505 01

R5 TDI/V10 TDI 506 01


Motori diesel con e senza iniettore-pompa 506 01
Lupo 3L TDI 506 01
65

Utilizzando il tasto “?” si hanno per gli adattamenti le modalità di inserimento dei Km (moltiplicati per 100)
e dei giorni (figura 79a e 79b).
A partire dall’anno 2000 in poi, alcuni modelli del gruppo VW-Audi presentano anche un Sensore di qualità
olio (posto sulla coppa olio ed integrato nel sensore di livello olio) che ha lo scopo di ridurre la lunghezza
dell’intervallo di manutenzione, impostato in fase di azzeramento, sulla base del deterioramento dell’olio (ne
misura la variazione di acidità).
Con sistemi di questo tipo, presenti anche su BMW e Mercedes, l’intervallo di manutenzione diviene flessi-
bile e il Kilometraggio si riduce con l’aumento di usura del motore.

Figura 79a Figura 79b


66

7. Funzione di aggiornamento Messaggi


Una delle particolarità di AXONE 2000 è quella di mantenere costantemente aggiornati i propri dati ed i soft-
ware sia per quanto riguarda la banca dati diagnosi, che per le informazioni/Messaggi.
I Messaggi sono sia di natura generale, novità sui prodotti e informazioni sui servizi, che di natura tecnica.
I Messaggi tecnici sono chiamati Bollettini Tecnici.
Tutti gli aggiornamenti sono eseguiti con una funzione semplice ed intuitiva, sfruttando la tecnologia della
rete internet.
I Bollettini Tecnici vengono redatti periodicamente dal servizio di Call center e messi a disposizione di tutti i
clienti possessori di AXONE 2000 o NAVIGATOR con abbonamento al servizio TEXAINFO. Questi riguardano
argomenti relativi alle principali casistiche guasto riscontrate sul mercato con consigli sulla soluzione di vari
problemi. Attraverso i Bollettini Tecnici vengono fornite, inoltre, tutte le descrizioni necessarie per utilizzare
le nuove funzioni rese disponibili con i nuovi aggiornamenti.
Il collegamento viene effettuato, direttamente con AXONE 2000, con l’ausilio del modulo MDM56 (figura
80) oppure per Navigator, tramite il software su PC (figura 81).

Figura 80 Figura 81

Ogni volta che si effettua il collegamento al server Texa si accede in un’apposita “Area messaggi” dove,
AXONE 2000 o PC, verificano la presenza di bollettini tecnici non ancora scaricati.
67

Per scaricare i nuovi Messaggi, procedere selezionando, dalla schermata principale, la voce Posta elettro-
nica (figura 80).
All’interno di questo Menù, selezionando Opzioni e successivamente la voce Controllo messaggi (figura
82), si attiva la procedura automatica di connessione di AXONE 2000 al server Texa tramite linea telefonica.
La stessa modalità viene eseguita nel caso del software su PC (figura 83).

Figura 82 Figura 83

E’ possibile verificare lo stato della connessione tramite l’icona LINE (disegno dell’interruttore chiuso), che
indica la presenza della linea telefonica (figura 84 – punto A), mentre l’effettiva connessione con il server
Texa, viene indicata dall’icona che rappresenta una spina che si inserisce nella presa (figura 84 – punto
B).

staccata, indica che non siamo collegati al Computer Centrale.

inserita, indica che la connessione con il Computer Centrale è avvenuta.

Nel caso della versione su PC viene indicato lo stato della comunicazione solamente con un testo (figura
85) che descrive l’operazione.
Per scaricare i bollettini selezionare il tasto RICEVI (figura 86).
68

Figura 85

Figura 84

Completata la ricezione, tutti i bollettini vengono vi-


sualizzati in una lista nella stessa pagina della Po-
sta elettronica (figura 87). Spostandosi con tasti
frecce ( ), si potrà leggere una descrizione sin-
tetica del messaggio nella parte alta dello schermo
(figura 87), mentre premendo il tasto Enter ( ), è
possibile leggere il messaggio/bollettino completo
(figura 88).
Figura 86

Per memorizzare i Messaggi ci sono due modalità:

se l’operatore si trova nella videata della figura 87 basterà premere il tasto ( ) Archivia
se l’operatore si trova nella videata della figura 88 premendo il tasto ( ) Indietro, appari-
rà una finestra dove verrà chiesto se si vuole memorizzare il messaggio
69

Figura 87 Figura 88

Il Menù dei Bollettini con il software PC si presenta come in figura 89. Le stesse funzionalità descritte per il
Menù AXONE 2000, sono applicate anche nel Menù PC.

Figura 89
70

I Messaggi, in precedenza descritti, sono di quattro categorie:

Bollettini Tecnici
Novità
Corsi
Appuntamenti

Il software riconosce la tipologia di appartenenza del messaggio ed effettua automaticamente l’archiviazio-


ne nella corretta categoria.
Invece per i Bollettini Tecnici viene effettuato un ulteriore livello di archiviazione secondo la logica marca,
modello e sistema. Nella categoria CORSI vengono inviati i messaggi relativi alla Scuola Texaedu come ad
esempio i nuovi corsi disponibili, nuove opportunità e nuove iniziative.
Una volta memorizzati, i Messaggi, possono essere richiamati dal menù principale alla voce Archivio (figu-
re 90 e 91) dove all’interno si potrà selezionare la categoria desiderata.

Figura 90 Figura 91

Le categorie dei messaggi rappresentate nel Menù ARCHIVIO (Figura 90) vengono generate al
primo messaggio ricevuto, relativo alla specifica categoria. Pertanto se, in memoria, abbiamo soltanto
un messaggio della categoria Bolletini Tecnici, verrà visualizzato solo il Menù Bollettini Tecnici.
71

Nella scelta dei Bollettini Tecnici verrà visualizzata una schermata con i soli marchi dove sono state me-
morizzate le informazioni tecniche (figura 92).
Nell’esempio riportato su AXONE 2000 si vede selezionata l’Audi dove al suo interno troviamo le informa-
zioni relative ai due sistemi; chiusura porte ed iniezione (figura 93).

Figura 92 Figura 93

Nel caso del software su PC facciamo l’esempio di un Bollettino Mercedes (figura 94):

Figura 94
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Selezionando l’argomento d’interesse, troveremo la lista di tutti i Bollettini Tecnici memorizzati. Selezio-
nando il Bollettino Tecnico di interesse verrà indicata la data e l’ora di quando è stato realizzato il Bollettino
(figura 95).
Premendo il tasto Enter ( ) si visualizza il Bollettino nella sua completezza (figura 96 e 97).

Figura 95 Figura 96

Figura 97
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8. Aggiornamento software via Internet

Gli strumenti diagnosi Texa (AXONE 2000, PEGASO e NAVIGATOR) permettono di aggiornare il software
diagnosi tramite un collegamento Internet con i Computer Centrali Texa. I componenti necessari per effet-
tuare il collegamento sono il Wall connector per la stazione PEGASO (figura 98), oppure il modulo MDM 56
per AXONE 2000 (figura 99).

Figura 98 Figura 99 Figura 99a

Nel caso di aggiornamento del software diagnosi su PC, l’utente Texa può utilizzare senza nessun inconve-
niente i modem tradizionali presenti in commercio (56K, ISDN e ADSL).
Per comunicare che l’aggiornamento è disponibile viene usato, per tutti gli utenti Texa, l’invio di un bollettino
informativo tramite internet come visto nel capitolo precedente (figura 100).

Il modulo LINK può essere utilizzato solo se l’AXONE 2000 è aggiornato alla versione 17 o successi-
va. Per collegarsi attraverso il modulo LINK, e sfruttare le potenzialità della connessione ISDN in termini di
velocità di trasmissione, è necessario procedere alla configurazione dell’AXONE 2000 attraverso il menù
“Servizio” --> “Configurazione Internet” --> “Modem” e seguire le istruzione contenute nella confezio-
ne.

Figura 100
74

La figura 101 illustra un esempio relativo all’informazione circa la disponibilità del nuovo aggiornamento.

Figura 101

Inoltre esiste anche la possibilità, per l’utente Texa, di essere informato sulla disponibilità dell’aggiorna-
mento software tramite l’invio di un messaggio via SMS ad un numero di cellulare indicato al momento
dell’adesione all’abbonamento.
Di seguito elenchiamo la procedura corretta per aggiornare i software degli strumenti Texa.

8.1 Procedura aggiornamento con AXONE 2000

Per eseguire l’aggiornamento di AXONE 2000 selezionare AGGIORNAMENTI dal menù principale (figura
102) e quindi VIA INTERNET (figura 103).
Nel menù OPZIONI (figura 104) verranno proposte due differenti selezioni:
Connessione Internet
Ripristino memory
La prima opzione consente di avviare la procedura di connessione automatica per l’aggiornamento del
software.
La seconda, invece, permette nel caso di aggiornamento non andato a buon fine, di ripristinare lo strumento
alla versione software precedente.
75

Nel caso in questione si seleziona CONNESSIONE INTERNET come indicato in figura 104 e si attende l’ef-
fettiva connessione (figura 105).
Nella fase iniziale della connessione, viene verificato il livello di aggiornamento software presente nella
memory card e di conseguenza quali file necessitano di aggiornamento (figura 106).
La figura 107 mostra l’esempio di un AXONE 2000 già aggiornato all’ultima versione software. In questo
caso il messaggio presente nel display indica che non è disponibile alcun aggiornamento.

Figura 102 Figura 103 Figura 104

Figura 105 Figura 106 Figura 107


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Un’informazione importante, indicata subito dopo la connessione, è lo stato della velocità con cui
AXONE 2000 si è collegato alla rete Internet. Questa permette di avere una precisa conoscenza sul tempo
necessario per completare lo scarico dei file.
Considerando che la velocità massima di una linea analogica è di circa 50000 b/s, il tempo necessario
al completamento dell’aggiornamento, dipenderà dalla qualità della linea telefonica utilizzata. Minore è la
velocità di connessione, maggiore sarà il tempo necessario al completamento del download.

Figura 108 Figura 109

Figura 110 Figura 111


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Completata la fase di verifica dello stato di aggiornamento, verrà richiesto, come prima operazione, lo sca-
rico dei files obbligatori, contrassegnati con segno di spunta (figura 108).
Nel nostro caso, il primo aggiornamento riguarderà il Menù (figura 109).
La figura 109, mostra che i files disponibili per il download, sono stati realizzati per la versione 15.0.0.
Una volta terminato il download viene ripresentata la pagina degli aggiornamenti disponibili per completare
il trasferimento con i file dei software della diagnosi (figura 112). Selezionare con ENTER tutti gli aggiorna-
menti prima di premere il tasto CONFERMA (figura 113).

Figura 112 Figura 113

Figura 114 Figura 114a

Nel caso di interruzione del download (spegnimento di AXONE 2000 a causa di batteria scarica,
linea telefonica non presente o sovraccarica o altro ancora), sarà necessario ripetere totalmente la
procedura di aggiornamento software. Finchè questo non avverrà, AXONE 2000 continuerà ad utilizza-
re la versione software precedente.
In questa condizione non è da tenere in considerazione la versione software indicata nella pagina prin-
cipale in quanto mostra lo stato della versione del menù e non il livello di aggiornamento reale della
diagnosi.
E’ buona norma quindi assicurarsi, prima di procedere alla fase di aggiornamento, che AXONE 2000
sia collegato all’alimentatore in dotazione, onde evitare gli inconvenienti sopra indicati.
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La conclusione dello scarico dei file di aggiornamento viene indicato come nella figura 115. Mentre la figura
116 ricorda la necessità di effettuare l’aggiornamento del firmware dei vari moduli in dotazione. All’uscita
della pagina aggiornamenti (figura 117) lo strumento verrà spento e riacceso in modo automatico.

Figura 115 Figura 116

Figura 117 Figura 117a

8.2 Procedura aggiornamento con Multi Software Car Texa

Per eseguire l’aggiornamento del Multi Software Car Texa dal menù principale selezionare SERVIZI
INTERNET (figura 118) e quindi AGGIORNAMENTO DA INTERNET (figura 119).

Figura 118 Figura 119


79

A questo punto, per avviare la procedura di connessione ad internet, selezionare il tasto AGGIORNA (figura
120).
Nella fase iniziale di comunicazione con il server Texa, viene controllato lo stato di validità dell’abbonamento
e la versione che attualmente è installata nel PC.

Figura 120

Figura 121
80

Il server una volta determinato che la versione da scaricare è più recente di quella installata nel PC permette
l’inizio del trasferimento (figura 122).
Completato il trasferimento dell’aggiornamento, la procedura prevede la sconnessione dalla rete Internet da
parte del PC.

Figura 122

A differenza dell’aggiornamento con AXONE 2000, il software su PC ha bisogno, una volta finito il trasferi-
mento, d’installare il software della nuova versione scaricata.
81

Quindi, come viene indicato dalla sequenza delle immagini di figura 123, il software procederà ad installare
(in maniera automatica e senza richiedere l’intervento dell’utente) l’ultimo aggiornamento.

Figura 123

Alla fine dell’installazione verrà richiesto di riavviare il computer, questo per rendere effettivo l’aggiornamen-
to appena scaricato.
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