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L.

POSTRIOTI UNI 10531 : VENTILATORI INDUSTRIALI: METODI DI PROVA E DI ACCETTAZIONE

CORSO DI SPERIMENTAZIONE E PROVE SULLE MACCHINE


Docente Prof. L. Postrioti

UNI 10531 Ventilatori Industriali: Metodi di prova e di accettazione

1- Generalit
La Norma descrive le procedure di prova delle prestazioni di ventilatori industriali, di qualunque
configurazione (assiali, centrifughi, a flusso misto asso-radiale) e dimensione, con leccezione delle macchine
destinate alla sola movimentazione daria in interni (ventilatori da tavolo e da soffitto). Il limite di applicazione
dato in termini di lavoro specifico conferito al fluido, pari a 25000 J/kg, corrispondenti ad un incremento di
pressione pari a circa 30000 Pa. Al di sopra di questo limite, non si parla pi di ventilatori o turbo soffianti ma,
genericamente, di compressori.
Leffettuazione delle prove prevede lutilizzo di apparati sperimentali che devono assolvere alcune funzioni
fondamentali:
a)
offrire uno standard preciso per le modalit di esecuzione dei test che garantisca la confrontabilit fra
caratterizzazioni eseguite da diversi Enti;
b)
garantire lassenza di errori procedurali gravi (errato posizionamento dei punti di misura, utilizzo di
formulazioni corrette e di ipotesi accettabili),
c)
consentire una corretta valutazione delle incertezze sperimentali;
d)
consentire lesplorazione della parte ritenuta significativa del campo di utilizzo della macchina (in
termini, ad esempio, di velocit di rotazione e di contro-pressione allo scarico), compensando, se
necessario, lintrusivit del sistema di misura stesso sul funzionamento della macchina;
e)
garantire, pur nel rispetto dei punti precedenti, una modalit di funzionamento della macchina il pi
possibile simile a quella per cui la macchina stessa stata concepita.
Lobiettivo della Norma fornire delle prescrizioni allo sperimentatore per arrivare a costruire le curve
caratteristiche della macchina (fig. 1), che descrivono la dipendenza dalla portata elaborata dalla pressione del

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ventilatore (prevalenza per il peso specifico del fluido), della potenza assorbita e del rendimento della
macchina. Queste curve, generalmente, sono tracciate per diversi regimi di rotazione della macchina oppure per
diverse configurazioni della stessa (fig. 2).
Lesecuzione dei test secondo quanto prescritto dalla Norma garantisce una precisione complessiva,
variabile a seconda del dispositivo scelto per la misura della portata, dellordine del 2%.

Figura 1 Curve caratteristiche di un ventilatore centrifugo, a giri costanti

Figura 2 Curve caratteristiche di un ventilatore centrifugo, al variare dellangolo di calettamento.

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La Norma prevede una variet di procedure e di set-up di prova che dipendono, in ordine di importanza, da:
1. tipologia della macchina e di installazione;
2. metodologia scelta per la misura della portata elaborata dalla macchina.
Per tipologia si intende essenzialmente il metodo di connessione della macchina con il resto dellimpianto
per quanto riguarda sia laspirazione, sia la mandata. Sar quindi necessario classificare la macchina in prova
secondo una delle seguenti 4 categorie:





Categoria A: macchine con aspirazione e mandata libera;


Categoria B: macchine con aspirazione libera e mandata connessa ad una tubazione;
Categoria C: macchine con aspirazione connessa ad una tubazione e mandata libera;
Categoria D: macchine con aspirazione e mandata connesse a tubazioni;

la filosofia generale, infatti, quella di realizzare una sistema di prova che, per quanto standardizzato, rispecchi
il pi possibile le reali condizioni di utilizzo della macchina per questa stata concepita. Allinterno di ciascuna
categoria, poi, ulteriori influenze sul sistema sperimentale saranno determinate da altre caratteristiche generali
della macchina quali la sua configurazione (assiale, centrifuga) e la sua taglia.

Nellambito di ciascuna delle quattro categorie di impianti sperimentali appena individuati, sono previste
diverse configurazioni che prevedono la presenza dei diversi tipi di misuratori di portata ammessi dalla Norma.
Questi possono essere divisi in due tipologie:
Venturimetri
Diaframmi
Misuratori in linea
Misuratori ad imbocco conico
Boccagli
Misuratori basati su traverse

Tubo di Pitot

La scelta della tipologia di misuratore della portata viene effettuata sulla base di seguenti criteri:
disponibilit del misuratore e degli altri strumenti ad esso connessi;
range ability di portata del misuratore in rapporto alla portata generata dalla macchina (numero di
sensori necessari);
perdite di carico generate dal sensore;
incertezza di misura tipica del dispositivo di misura.

2 - Raccomandazioni di misura
La Norma UNI 10531, preliminarmente alla descrizione delle specifiche procedure di prova, definisce
accuratamente le modalit di misura e/o calcolo di tutte le grandezze di interesse per arrivare a definire le curve
caratteristiche della macchina in prova, imponendo in particolare:

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le modalit di rilievo delle pressioni statiche;


le modalit di rilievo della temperatura;
le modalit di rilievo della pressione e umidit relativa ambientale;
le modalit di rilievo della velocit di rotazione della girante;
le modalit di rilievo della dimensioni e delle sezioni del sistema di prova;
le modalit di calcolo della densit, della costante di massa, della viscosit;
le modalit di misura della potenza elettrica conferita alla macchina;
le caratteristiche costruttive di parti comuni e normalizzate dellapparato sperimentale (raccordi,
raddrizzatori di flusso etc.);
le modalit di misura della portata in massa elaborata dalla macchina (cfr. par. 3 e 4);
le incertezze ammesse per tutti i sensori utilizzati (cfr tabella 1).

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Tabella 1 Incertezze di misura tollerate dalla Norma Uni 10531

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3 - Misuratori in linea
I misuratori di portata in linea sono accomunati dal fatto di imporre allinterna portata di fluido una
variazione della sezione di flusso alla quale corrisponde, tra una sezione a monte dello strumento e la sezione di
gola dello stesso, una differenza di pressione che pu essere posta in relazione con la portata volumetrica
secondo la:
Q =

con

d2

2 p

(1)
3

portata in massa, kg /s;


coefficiente defflusso del dispositivo;
fattore di comprimibilit;
diametro gola del misuratore, m2;
densit del fluido a monte del misuratore, kg/m3
differenza di pressione, Pa.

Le maggiori incertezze di misura sono evidentemente legate ai termini ed , che assumono valori ed
andamenti differenti a seconda del tipo di misuratore. In particolare, a causa della loro presenza il calcolo della
portata da considerare iterativo in quanto i valori gabellati per il coefficiente defflusso dei singoli tipi di
misuratore funzione del numero di Reynolds e quindi della portata stessa.
Per quanto riguarda le perdite di carico indotte dal misuratore di portata, una valutazione di massima, utile
nella fase di definizione dellapparato sperimentale, pu essere condotta mediante il grafico riportato in fig. 3.

Figura 3 Perdite di carico determinate dai vari tipi di misuratore in linea.

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Dalla figura 3, dove riportato il rapporto perdita di pressione/pressione dinamica a valle del misuratore in
funzione del rapporto fra il diametro di gola dello strumento e il diametro della tubazione, si evince chiaramente
che i diaframmi presentano perdite di carico decisamente superiori ai venturimetri. Questo aspetto
particolarmente importante in quanto la presenza di consistenti perdite di carico dovuta al misuratore di portata,
pu indurre ha una significativa limitazione nelle possibilit di verifica delle prestazioni della macchina in tutto
il campo di lavoro di possibile interesse. Si consideri una tipica curva caratteristica portata-pressione quale
quella rappresentata in fig. 1, a giri costanti: per spostarsi lungo la caratteristica, necessario imporre una
contropressione variabile alla mandata della macchina, ad esempio mediante una valvola di regolazione del
flusso. La sperimentazione della macchine nel punto di massima portata (condizione detta a bocca aperta,dato
dallintersezione della curva con lasse delle ascissse) nella quale la macchina non fornisce alcuna pressione
statica ottenibile solo mediante due soluzioni:
- ladozione di un sistema di misura della portata che virtualmente non determini perdite i carico;
- mediante lutilizzo di una soffiante ausiliaria (detta booster cfr pi avanti) che compensi le perdite di
carico generate dalla stessa presenza del misuratore di portata.
In assenza di uno di questi due provvedimenti, il punto di minima contropressione sperimentabile sar
determinato proprio dalla curva caratteristica portata-prevalenza del misuratore di portata. Evidentemente
questa situazione tollerabile solo per alcune applicazioni, ad esempio per macchine che vengono utilizzate
sempre in combinazione con dispositivi (filtri, silenziatori) che determinano consistenti perdite di carico. In
applicazioni (ad esempio ventilatori industriali assiali) in cui la pressione del ventilatore bassissima (centinaia
di Pascal) non sono ammissibili configurazioni di prova che non consentano il reale funzionamento a bocca
aperta.
Il principale vantaggio dei misuratori di portata in linea, rispetto a quelli basati su traverse, risiede nella
maggiore velocit di esecuzione della sperimentazione. Con i misuratori in linea, infatti, il rilievo del valore di
portata effettuato con una misura che riguarda lintera portata (salvo il caso dei boccagli multipli su parete
piana, cfr. pi avanti), e non dato dalla valutazione del p medio in numerose stazioni di misura come nei
metodi basati su traverse.
Le diverse tipologie di misuratori ammessi dalla Norma (che a tale proposito richiama la UNI ISO 5167)
sono:
- Venturimetri (fig.4): questi dispositivi, tra i pi diffusi per la misura della portata, possono essere inseriti
nel sistema di misura secondo diverse configurazioni: in tubazione, in aspirazione, in aspirazione con griglia di
regolazione (fig. 5). Il grado di precisione di misura ottenibile con questi dispositivi dipende dal tipo di
posizionamento (tab. 1), ma in generale difficile ottenere errori inferiori al 2 % del valore letto.
- Boccagli ad arco di cerchio (fig. 5).
- Boccaglio conico allaspirazione (fig 6).
- Diaframmi normalizzati (fig 7). E la pi comune alternativa ai Venturimetri. Si pu ottenere
unincertezza di misura dellordine del 1.5% - 2%.

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Figura 4 Venturimetro ISO.

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Figura 4 Posizionamento del Venturimetro ISO e dei boccagli.

Tabella 1 Incertezze di misura tipiche per Venturimetri ISO

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Figura 5 Boccaglio ad arco di cerchio.

Figura 6 Boccaglio conico alaspirazione.

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Figura 7 Diaframmi normalizzati.

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4- Misuratori basati su traverse


Il misuratore basato su traverse pi comune il Tubo di Pitot. Ne esistono diverse tipologie normalizzate (ad
es. fig. 8). La Norma impone un rapporto massimo di 1/48 fra il diametro del Pitot e del condotto, oltre ad un
numero di Mach massimo sul Pitot stesso di 0.2 ed un Re minimo di 500.

Figura 8 Tubo di Pitot normalizzato.


Il rilievo del p sul Pitot deve essere effettuato in un minimo di 24 punti sulla sezione, secondo fig. 9.

Figura 9 Stazioni di misura del p sul Pitot.

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Per il calcolo della velocit media equivalente sulla sezione del condotto, necessario calcolare la quantit
media pm secondo la:

1 n
0.5
pm = (pi )
n i

(2)

la pressione differenziale media pari cio al quadrato della media delle radici quadrate delle n pressioni
differenziali pi rilevate sulle 24 stazioni di misura. Analogamente, la pressione statica media sulla sezione ps,m
allaltezza del Pitot (con cui calcolare la densit del fluido) sar data dalla (3):
ps , m =

1 n
ps , i
n i

(3)

La portata in massa sar quindi calcolata mediante la (4)

Q =

d2
4

2 pm

(4)

Anche in questo caso, il fattore di comprimibilit sar calcolato in funzioni della pressione mentre il
coefficiente andr calcolato iterativamente come funzione tabellata del numero di Reynolds.

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5 Categorie di installazione ed impianti di prova

Nel seguito si analizzano alcune installazioni tipiche per ciascuna delle categorie individuate nel
paragrafo 1, facendo riferimento a tipologie comuni di ventilatori o turbosoffianti.
Categoria A macchine con aspirazione e mandata libere.
Per le macchine non connesse a tubazioni quale qelle di Categoria A (si faccia riferimento ad un ventilatore
assiale industriale), necessario utilizzare almeno una camera di prova che pu essere posta o in aspirazione
oppure in mandata. La camera di prova, la cui forma e le cui dimensioni sono parametrizzate rispetto alle
caratteristiche della macchina, ha la funzione di garantire un affidabile riferimento per stabilire le condizioni di
aspirazione e/o di mandata.
Nel caso di camera di prova posta allaspirazione si possono avere 11 configurazioni per il set-up
sperimentale (che si differenziano essenzialmente per il dispositivo di misura della portata). Se la camera di
prova posta alla mandata, sono previste due ulteriori possibili configurazioni.
A titolo di esempio, in figura 10 si riportano le schematizzazioni previste nel caso di camera di prova posta
allaspirazione se il misuratore costituito da un venturimetro posto allaspirazione o nella tubazione; nella
stessa figura 10, schematizzato anche il set-up previsto in caso di utilizzo di un tubo di Pitot.

Figura 10 Esempi di possibili installazioni in Cat A camera di prova a monte.

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In ogni caso, si utilizza uno schema generale che vede la presenza di un dispositivo (booster o serrande)
regolabile per variare le perdite di carico, il misuratore di portata, una camera di prova. Questa provvista di
dispositivi atti a rallentare ed uniformare il flusso in maniera da poter assimilare le condizioni al suo interno ad
una condizione statica di aspirazione per la macchina in prova: quindi possibile misurare la pressione statica
allinterno della camera stessa ed assumere la differenza fra questa e la pressione ambiente come salto di
pressione garantito dal ventilatore. Si noti che lintera camera di prova, con questa configurazione si trova in
depressione.
Per leffettuazione della prova, necessario rilevare:
- velocit di rotazione della ventola;
- potenza assorbita;
- pressione differenziale al misuratore di portata;
- pressione statica a monte del misuratore di portata;
- pressione statica nella camera di prova;
- temperatura nella camera di prova;
- pressione ambiente;
- umidit relativa.
Come esempio di camera di prova in mandata, si osservi la fig. 11.

Figura 11 - Esempi di possibili installazioni in Cat A camera di prova in mandata.

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Un venturimetro nella tubazione a valle della camera consente la misura della portata, mentre nella camera
in mandata si realizzano le condizioni statiche richieste per la misura della pressione del ventilatore. Un
ventilatore ausiliario a valle del sistema consente di compensare le perdite di carico del sistema di misura.

Categoria B macchine con aspirazione libera e mandata connessa a tubazione.


In questa categoria rientrano molte macchine industriali a flusso centrifugo. In genere, per questa categoria
di impianti non sono necessarie camere di prova in quanto le misure di pressione possono essere fatte
convenientemente nella tubazione di mandata nel quale inserito un raddrizzatore di flusso.
Per questa categoria di installazioni sono normalizzate 8 configurazioni di prova. In alternativa, se si
dispone di una camera di calma da porre alla mandata, si possono effettuare al suo intero le misure di portata
risultano normalizzate altre 2 possibili configurazioni di prova.
A titolo di esempio, si osservino le schematizzazioni riportate in fig. 12

Figura 12 - Esempi di possibili installazioni in Cat B senza camera di prova.

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Come si pu osservare in fig. 12, sempre presente un raddrizzatore di flusso ed un sistema di regolazione
che consente la variazione del punto di funzionamento della macchina in prova lungo la caratteristica a
velocit costante. E da notare che con le prime due configurazioni schematizzate in fig. 12, nn necessaria
la presenza di un booster per vincere le perdite di carico del sistema di misura.

Categoria C macchine con aspirazione connessa ad una tubazione e mandata libera


Sono classificabili in questa categoria molti estrattori industriali. Gli impianti idonei per la valutazione di
macchine di questa categoria sono di due tipologie:
- con semplice tubazione allaspirazione: il riferimento per la pressione in aspirazione determinato
direttamente nella tubazione. A Norma prevede 9 possibili configurazioni di misura di questa tipologia
- con camera di misura allaspirazione: il ventilatore aspira da questa camera dove si stabiliscono le
condizioni di monte. La Norma codifica 2 configurazioni di prova di questa tipologia.
In figura 13 si riporta due esempi di configurazione del primo tipo.

Figura 13 - Esempi di possibili installazioni in Cat C senza camera di prova.

In figura 14 si riporta due esempi di configurazione categoria C con camera di prova (secondo tipo).

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Figura 14 - Esempi di possibili installazioni in Cat C con camera di prova.

Categoria D macchine con aspirazione e mandata connesse a tubazioni


I sistemi idonei per la valutazione delle prestazioni di macchine di questa categoria possono essere
considerati una combinazione di quelli visti in precedenza. Per completezza, in fig. 15 si riporta una
schematizzazione di un apparato di questo tipo.

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Figura 15 - Esempio di possibili installazioni in Cat D.

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