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Dimensionamento Impianti Gas Autore: Ing.

Michele Schiavone
Rev. 02.12/2007

Il programma che nel seguito verrà illustrato, in formato excel, calcola e verifica al tempo stesso il
diametro delle tubazioni (in acciaio, rame e polietilene) di un impianto gas in bassa pressione.
Per il dimensionamento si è privilegiato il calcolo analitico rispetto al più veloce, ma meno preciso,
calcolo tabellare; il calcolo è stato condotto tratto per tratto seguendo le istruzioni riportate nella
normativa vigente.

Il presente programma può essere utilizzato liberamente e gratuitamente, da chiunque, anche per
uso professionale.

Ho cercato di realizzare un programma facile da capire, con un input dei dati, per quanto possibile,
chiaro e semplice; per questo ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno fornire suggerimenti,
critiche, segnalare errori o semplicemente proposte di miglioramento.

Buon lavoro!

P.S. Chiunque volesse dei chiarimenti, suggerimenti o spiegazioni sul programma può inviare una
mail al seguente indirizzo di posta elettronica: ing.michele@gmail.com

GUIDA AL DIMENSIONAMENTO DELLE RETI GAS


IN BASSA PRESSIONE

Il programma consiste in tre fogli di lavoro (nel seguito denominati anche sezioni):
1. sezione “dati generali”: sono riportati i parametri necessari per poter eseguire il
dimensionamento dell’impianto;
2. sezione “dimenionamento analitico”, dove viene eseguito il calcolo vero e proprio;
3. sezione “relazione”, dove sono riportati i risultati del calcolo precedente.

NOTA 1: in questo programma è stata seguita la seguente convenzione: tutti i dati di input, ovvero
quelli che deve immettere l’utente, in base a quelle che sono le caratteristiche geometrico-
costruttive dell’impianto e le caratteristiche degli apparecchi termici installati, sono indicate sempre
di colore rosso.

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Dimensionamento Impianti Gas Autore: Ing. Michele Schiavone
Rev. 02.12/2007

1. DATI GENERALI
In questa sezione sono riportati i seguenti dati:
DATI GENERALI: (notare il colore rosso dei dati richiesti!)
Tab. 1 – tipologia gas naturale: si devono specificare la densità del gas rispetto all’aria, il potere
calorifico superiore (Hs) ed inferiore (Hi), necessari per poter determinare le portate di gas richieste
dai singoli apparecchi termici (in funzione del tipo di apparecchio termico installato);
Tab. 2 – poteri calorifici: riporta semplicemente i poteri calorifici Hs e Hi dei vari gas combustibili
che possono essere utilizzati;
Tab. 3 – lunghezza equivalente dei pezzi speciali: per tener conto delle perdite di carico localizzate
all’interno delle tubazioni e dovute a variazioni di percorso, di portata, restringimenti di sezione etc,
si considera un incremento di lunghezza della tubazione (lunghezza virtuale): in definitiva è come
se la tubazione fosse rettilineama di lunghezza maggiore di quella reale. I dati di questa sezione
sono presi direttamente dalla normativa vigente, per cui l’utente non deve apportare modifiche di
alcun tipo.
Tab. 4 – apparechiature installate: si devono elencare (vedi colore rosso) i tipi di apparecchi
installati, installabili e preesistenti, indicandone la relativa potenza termica Qn in kW (il progamma
in automatico calcola la portata di gas richiesta da ognuno di essi e infine la portata di gas totale);
Tab. 5 – proprietà fisiche di alcuni gas: sono caratteristiche necessarie per poter effettuare il calcolo
analitico delle tubazioni: sono valori fissi per cui l’utente non deve apportarvi nessuna modifica;
Tab. 6 – diametri e spessori: elenca per i tre materiali disponibili (acciaio, rame, polietilene) il
diametro interno ed esterno e lo spessore delle singole tubazioni. Anche in questo caso non devono
essere apportate modifiche ai valori presenti nella tabella.
Tab. 7 – riporta per ogni tubazione il diametro interno, esterno e lo spessore in ordine crescente. E’
una tabella che serve per la successiva fase di calcolo e pertanto in essa non devono essere apportate
modifiche (n.d. sta per valore non disponibile).

2. Dimens_analitico
In questa sezione si passa al calcolo vero e proprio del diametro delle tubazioni. Il calcolo è, come
in precedenza detto, eseguito tratto per tratto.
Come è facile notare, anche qui compaiono delle celle in rosso, ovvero celle in cui è necessario
immettere i dati per eseguire l’analisi.
Si analizzano nel seguito i dati contenuti nelle singole colonne o celle.

CELLA F2: perdita di pressione ammissibile DPadm: rappresenta la perdita di pressione massima
ammessa nell’impianto in funzione del tipo di gas impiegato (è un valore che deve specificare
l’utente prima di eseguire l’analisi). I valori ammessi dalla vigente normativa sono:
0,5 mbar per gas della prima famiglia (gas manifatturato);
1,0 mbar per gas della seconda famiglia (gas naturale);
2,0 mbar per gas della terza famiglia (miscele di GPL).
I valori sopra riportati possono essere raddoppiati quando, a monte del contatore, è previsto un
regolatore di pressione.

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COLONNA 1: qui va precisato il tratto che si sta calcolando. E’ necessario riferirsi allo schema
planoaltimetrico dell’impianto (che avrete cura di disegnarvi prima di usare il
programma) e che può essere indicato con lettere, numeri etc.

COLONNA 2: in questa colonna è indicato il materiale utilizzato per la tubazione: viene stabilito
automaticamente dal programma nel momento stesso in cui viene scelto il diametro
interno della tubazione (colonna 3: Di); l’utente pertanto non deve apportare nessuna
modifica in questa colonna.

COLONNA 3: qui l’utente deve indicare il diametro interno della tubazione (in mm),scelto tra quelli
riportati nella tabella 6 della sez. “dati generali”, oppure nella tab. 7 sempre della sez.
“dati generali”(la differenza tra le due tabelle è che nella prima i diametri sono
raggruppati in funzione del materiale costituente la tubazione, mentre nella seconda
sono disposti in ordine crescente).

COLONNA 3-bis e 3-ter: in queste due colonne sono riportati rispettivamente il corrispondente
diametro esterno della tubazione (in mm) ed il diametro interno della stessa, ma in
pollici (quest’ultimo valido solo per le tubazioni in acciaio, mentre per le restanti
tubazioni, rame e polietilene, verrà indicato n.d. valore non disponibile).

COLONNA 4: qui va indicata la portata in mc/h di gas che attraversa il tratto di tubazione in esame, in
funzione degli apparecchi termici serviti da quel tronco di tubazione, così come
ottenuti dalla sez. “dati generali”.

COLONNA 5: riporta la velocità in m/sec del gas all’interno della tubazione. La calcola direttamene il
programma.

COLONNA 6: qui è necessario indicare la viscosità cinematica del gas, ricavabile dalla tab. 5 della
sez. “dati generali”

COLONNA 7 e 8: sono valori calcolati in automatico dal programma (l’utente non deve apportare
nesuna modifica). Indicano rispettivamente il numero di Reynolds (Re) ed il
coefficiente di attrito (l) della tubazione.

COLONNA 9: indica la massa volumica del gas in kg/mc; è un dato che deve specificare l’utente e si
può ricavare dalla tab. 5 della sez. “dati generali”.

COLONNA 10: si deve riportare la lunghezza reale in metri del tronco in esame, come risulta dallo
schema planoaltimetrico.

COLONNA 11: va riportato l’intervallo in cui cade il diametro interno della tubazione ai fini del
calcolo della lunghezza virtuale equivalente (per tener conto delle perdite di carico
localizzate). Va specificato l’intervallo, mediante il corrispondente numero da 1 a 8,
che può essere rilevato dalla tab. 3 della sez. “dati generali”, in funzione del tipo di
gas utilizzato e del diametro scelto nella colonna 3 della sez. “dimens_analitico”.

COLONNA 12-16: qui va specificato il numero di ogni pezzo speciale (curve, raccordi a croce,
raccordi a T, gomiti e rubinetti) presente nel tratto di tubazione in esame. Il
programma provvede a determinare, una volta specificato il loro numero, l’incremento
di lunghezza corrispondente.

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COLONNA 17: riporta la lunghezza virtuale della tubazione, ossia la lunghezza reale maggiorata della
lunghezza virtuale dovuta ai pezzi speciali presenti in quel tratto.

COLONNA 18: riporta automaticamente la perdita di pressione effettiva di quel tronco di tubazione e
la confronta in tempo reale con la perdita di pressione ammissibile relativa al tipo di
gas che si utilizza (per interderci quella che è stata impostata nella cella F2).
Se il quadrato ha uno sfondo rosso si è superato il valore ammissibile.

COLONNA 19 e 20: servono per determinare le perdite di pressione totale relative alla diramazione
(sottoimpianto) più sfavorevole e a quella meno sfavorevole rispettivamente. La scelta
delle suddette diramazioni deve essere affettuata dall’utente in relazione agli
apparecchi termici installati e all’andamento planoaltimetrico del tracciato.
Si tratta, in altre parole, di riportare nella diramazione considerata, le perdite di carico
dei singoli tronchi ad essa appartenenti e indicati nella colonna 18. In fondo a queste
due colonne è riportata infine la perdita di carico totale relativa a quella diramazione.

NOTA 2: Per le tubazioni in polietilene nello specificare il diametro esterno Di (colonna 3), anzichè
utilizzare il valore reale, ovvero 14,00 e 19,00 si useranno i seguenti valori 14,01 e 16,01, per
distinguerli dalle tubazioni in rame aventi lo stesso valore del diametro interno (questo per evitare
conflitti all'interno del programma; inoltre la diversa numerazione è solamente a carattere formale e
pertanto non influisce sul calcolo finale dell'impianto).

3. Relazione

La relazione finale consiste in un riepilogo di quanto fatto precedentemente. I dati da immettere a


cura dell’utente sono:
1. tipi di apparecchi installati, con le relative potenze termiche;
2. nella tabella sottostante basta indicare nella prima colonna (col. TRATTO) i tratti che sono stati
calcolati (da rilevare nella sezione Dimens_analitico. N.B. la descrizione dei tratti deve essere
identica a quella riportata nella tab. della sez. Dimens_analitico): il programma in automatico
compila i restanti campi: diametro esterno; diametro interno; portate; lunghezza e perdita di carico
DP. L’immissione dei tratti di cui si compone l’impianto deve seguire uno schema logico: se
l’impianto si compone di più sottoimpianti (diramazioni) è opportuno inserire prima i tratti di una
diramazione e poi, in successione, i tratti dell’altra diramazione (basta indicare solamente il
sottoimpianto più favorevole e quello meno favorevole).
3. infine, sempre a cura dell’utente, deve essere specificato nella penultima colonna DPeffettiva (mbar) la
perdita di pressione totale relativa alle varie diramazioni (sottoimpianti) (diramazione più
favorevole e diramazione meno sfavorevole) di cui si compone l’impianto. Questo valore lo si
ricava dalla sez. Dimens_analitico, totale delle colonne 19 e 20.

A questo punto il dimensionamento e la verifica dell’impianto sono terminati e non vi resta


eventualmente che stampare la relazione e allegarla alla Relazione Tecnica Generale.

Si riporta un esempio di come eseguire la progettazione di un impianto di adduzione gas.


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L’impianto in esame serve due apparecchi termici: caldaia e piano cottura.


1. La prima fase consiste nell’individuare i vari tratti che compongono l’impianto: il
dimensionamento avviene quindi per singoli tratti. Nel caso in esame si individuano i seguenti tratti:
AB, BE, BH, e le due diramazioni A-B-E, e A-B-H. Per fissare le idee, si suppone che il tratto AB
sia in polietilene, il tratto BE e BH in rame. Inoltre nei vertici C, D, F, G, siano presenti, ad
esempio, delle curve a 90° (ovvero pezzi speciali).
2. Nella seconda fase si deve determinare la portata totale di gas richiesta dagli apparecchi termici
installati, successivamente la portata di gas relativa ad ogni diramazione ed infine quella che
attraversa ogni singolo tratto: in funzione di quest’ultima, per tentativi, si assegna il diametro ed
eventualmente (se non lo avete già fatto) il tipo di tubazione (polietilene, rame, acciaio): es tratto
AB, portata q1, tubazione in polietilene di diametro F1; tratto BE, portata q2, tubazione in rame,
diametro F2 e così via per tutti i tratti dell’impianto.
Si fissi ad esempio la portata richiesta dalla caldaia q1 pari a 5 mc/h, mentre per il piano cottura si
fissi q2 pari a 4 mc/h. Ne consegue che la portata totale è data dalla somma q1+q2 = 9 mc/h. Il
tratto BE dovrà evidentemente essere dimensionato per la portata q1= 5mc/h e, analogamente, il
tratto BH per la portata q2 = 4 mc/h; il tratto AB, invece, sarà dimensionato per la portata totale,
ovvero 9 mc/h.
3. Utilizzando la tabella riportata nella sez. Dimens_analitico, si procede al dimensionamento di
ogni singolo tratto, seguendo la procedura descritta nella sez. 2 Dimens_analitico (ricordarsi di
impostare il valore della perdita di pressione ammissibile nella cella F2).

4. Nella sez. Relazione, l’utente (ma è facoltativo) dovrebbe descrivere la tipologia di apparecchi
termici installati e la loro potenzialità termica, ai fini di una migliore comprensione della relazione
finale.
Nella prima colonna della tabella riportata, si devono indicare i vari tratti che costituiscono
l’impianto (N.B. i tratti devono essere indicati nella stessa maniera in cui sono stati indicati nella
tab. Dimens_analitico). Partiamo dalla diramazione A-B-E. Nella prima colonna della tab. è
sufficiente indicare i singoli tratti che compongono la diramazione in esame: tratto A-B, B-E,.
Man mano che si immettono questi valori nelle celle, in automatico il programma provvede a

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riempire le restanti colonne (materiali, diametro esterno, diametro interno, portate, lunghezza e
perdite di carico DP).
Si passa poi alla seconda diramazione, in questo caso la A-B-H e si ripete il procedimento di
immissione della descrizione dei tronchi di tubazione; nel caso specifico si devono immettere in
cascata ai precedenti, il tratto A-B, B-H.
La stessa operazione deve essere effettuata per ogni altra diramazione presente.

Poiché sono note le diramazioni costituenti l’impianto (la diramazione più sfavorevole e quella
meno sfavorevole) e le relative perdite di carico (totale delle colonne 19 e 20 della sez.
Dimens_analitico), si devono riportare, a cura dell’utente, questi valori nella colonna DP effettiva
(mbar) della sez. Relazioni in corrispondenza del tronco finale di ogni diramazione.

A questo punto la tabella riassuntiva è completata e può essere stampata ed allegata all’eventuale
progetto.

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