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VERIFICA

PERDITE DI CARICO
Versione V8

MANUALE UTENTE (rev. 13.0)

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MODULO DI VERIFICA DELLE PERDITE DI CARICO

MODULO DI VERIFICA DELLE PERDITE DI CARICO

Questo modulo opzionale di ESApro Piping 3D ha per scopo la verifica delle


perdite di carico in una rete complessa. Il calcolo può essere condotto a termine
velocemente perché i dati di ingresso sono già presenti all’interno del programma
o sono direttamente reperibili attraverso le seguenti procedure:

• Un apposito comando permette di tracciare il percorso del fluido sul disegno


piping esistente e ricava l’elenco dei componenti e delle apparecchiature in
sequenza da sottoporre al calcolo.
• Nel foglio di calcolo che si genera molti dati sono precompilati. Alcuni
provengono dalla geometria dell’impianto, altri dalla base dati dei componenti
(coefficienti di resistenza o lunghezze equivalenti).
• Introdotti i dati rimanenti, pressione e portata iniziali, caratteristiche del
fluido…, è possibile lanciare il calcolo con modalità descritte nell’appendice
A. I risultati sono immediatamente disponibili per la visualizzazione, per la
revisione ed un eventuale ricalcolo o per la stampa.

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MODULO DI VERIFICA DELLE PERDITE DI CARICO

RICAVARE IL PERCORSO IN ESAPRO PIPING 3D


È l’unica parte del processo di calcolo che si svolge nell’ambiente grafico di
ESApro Piping 3D. Poiché i dati del calcolo devono poter essere archiviati, il
comando controlla che siano stati compilati i dati identificativi del disegno e in
caso contrario emette un messaggio d’errore. Digitando SQ sulla linea di
comando di AutoCAD il programma risponde:

Indicare il componente di una linea o una apparecchiatura <Invio per terminare>:

A seconda della selezione si possono avere diverse reazioni:

• Se si seleziona una apparecchiatura il programma la acquisisce e poi


ripropone la stessa richiesta.

• Se si seleziona un componente di una linea il punto di partenza viene


segnalato con il pallino giallo della funzione PSNAP. Compare una freccia
che indica il senso di percorrenza della linea, la direzione può essere
cambiata con il tasto sinistro del puntatore. La tracciatura del percorso inizia
e continua fino alla fine di una linea o fino ad un possibile cambio di
direzione. Nel qual caso ricompare la freccia indicatrice ed il programma
richiede una nuova scelta. La parte già percorsa viene evidenziata con una
traccia di forte spessore. Al termine della linea il programma la acquisisce e
ripropone la scelta iniziale.

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MODULO DI VERIFICA DELLE PERDITE DI CARICO

La procedura appena descritta può continuare in maniera indefinita accodando


linee e apparecchiature finché non si termina il processo con INVIO. A quel punto
il programma memorizza l’intera sequenza e propone l’elenco dei componenti
acquisiti nel foglio di calcolo. È bene evidenziare che il programma non effettua
nessun controllo funzionale sulla scelta del percorso da calcolare che rimane a
completa discrezione dell’utente.

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IL FOGLIO DI CALCOLO

IL FOGLIO DI CALCOLO

L’elenco dei componenti acquisiti viene proposto all’interno del foglio di calcolo.
Nella zona a loro riservata, colore giallo, compaiono tutti i dati ricavati dal
percorso piping che quindi non sono modificabili dall’utente.

Si noti che alcune voci come le apparecchiature, i nodi o le diramazioni hanno


colorazioni differenti per facilitarne la reperibilità. Per ogni oggetto vengono
riportati i diametri di ingresso e uscita del fluido, per i tubi la lunghezza e per i
nodi la quota.

La zona a colorazione azzurra è destinata alla compilazione dei dati. I coefficienti


di resistenza dei componenti vengono importati dalle rispettive tabelle, quelli delle
apparecchiature o di componenti speciali devono essere specificati manualmente
nella colonna “Perdita Componente”. Nella colonna a fianco “Prevalenza
Componente” si potrà invece inserire il valore della prevalenza di una pompa. È
comunque sempre possibile correggere un coefficiente sul foglio di calcolo anche
se preimpostato dal programma. Nella colonna “Portata in ingresso” si inserisce

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IL FOGLIO DI CALCOLO

il valore desiderato che viene automaticamente riportato nelle righe sottostanti. In


corrispondenza di una diramazione l’utente dovrà indicare un nuovo valore di
portata. Le caratteristiche del fluido vengono importate dalla tabella dei
coefficienti, descritta in seguito, ma è anche possibile correggere direttamente i
valori sul foglio di calcolo nel caso di un cambiamento di stato.
Premendo il pulsante “Calcolo” vengono riportati i risultati ottenuti nella zona a
colorazione bianca. Le colonne presenti sono le perdite per ogni componente in
metri di colonna di fluido ed in bar e la pressione ai nodi. Per il nodo iniziale
quest’ultimo dato può essere impostato anche dall’utente. Premendo il tasto “OK”
è possibile salvare il calcolo con un nome nell’archivio di progetto.

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L’ARCHIVIO DATI

L’ARCHIVIO DATI

Accedendo alla usuale procedura di Gestione Specifiche e scegliendo “Perdite di


Carico” si accede a due archivi: quello delle sequenze di calcolo e quello dei
coefficienti.

Nell’archivio delle sequenze di calcolo si trovano quelli precedentemente salvati


ordinati per progetto. Sono presenti anche i pulsanti per riaprire una sequenza,
cancellarla, duplicarla per provare un calcolo differente, e stamparla.

Nell’archivio dei coefficienti si trova invece, oltre alla possibilità di memorizzare le


caratteristiche del fluido con cui verrà effettuato il prossimo calcolo, la tabella
dove si trovano i valori dei coefficienti di resistenza o della lunghezza equivalente
delle curve.

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L’ARCHIVIO DATI

Per le curve tali coefficienti non vengono infatti prelevati dalle tabelle, ma calcolati
con le apposite formule.

Per impostare una nuova curva l’utente deve solo scegliere tra Long o Short
Radius, l’angolo di apertura e, per quelle a settori, il numero di settori. Sono
presenti gli usuali pulsanti per l’inserimento, la modifica o la cancellazione di una
curva.

Nell’appendice A seguente vengono illustrate le convenzioni, le formule e la


bibliografia relativa ai meccanismi di calcolo usati nel programma.

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APPENDICE A

APPENDICE A

Calcolo delle perdite di carico del fluido in una rete complessa.

1 Note sul meccanismo del calcolo

1.1 Si possono ipotizzare differenti tipologie di calcolo.

Perdita di carico di ogni singolo tratto


La perdita di carico deve essere calcolata in modo indipendente per ogni singolo
tratto di tubazione, ove per tratto si intende la porzione di rete in cui rimane
costante la velocità del fluido, e all’interno del quale si possono considerare
costanti il volume specifico e la viscosità.

Perdita di carico di una linea


La perdita totale di una linea sarà la somma delle perdite di carico dei singoli tratti
che la costituiscono.
Eventuali perdite di carico di componenti principali quali refrigeranti, orifizi,
valvole di controllo ecc. dovranno essere opportunamente sommate a quelle dei
tratti. Se la somma è manuale sarà sufficiente che il programma calcoli le perdite
di carico di ogni tratto. Se invece si vuole ottenere automaticamente la perdita
totale della linea bisogna inserire la richiesta di input delle perdite di carico dei
componenti principali interessati (oppure di opportuni valori di K equivalente che
attraverso la portata permettono di calcolare la perdita di carico del componente).

Calcolo della pressione ai nodi


Se viene richiesta tale funzione dovranno essere indicate in fase di input la
pressione al nodo iniziale, la prevalenza di eventuali pompe e le quote di ogni
nodo.

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APPENDICE A

1.2 Definizioni

Rete: insieme di tubazioni che collegano tra di loro più componenti principali,
attraverso una sequenza di tratti;

Tratto: la porzione di rete (delimitata alle due estremità da altrettanti nodi) in cui
rimane costante la velocità del fluido, e all’interno del quale si possono
considerare costanti il volume specifico e la viscosità del fluido;

Nodo: punto di unione di due tratti o di un tratto ed un componente principale.


La presenza di un nodo è indispensabile per separare tratti la cui perdita
di carico deve essere calcolata separatamente;

Linea: uno dei possibili percorsi del fluido nella rete (da selezionare per ogni
calcolo);

Componenti di linea: componenti il cui valore di K o di L/D può essere


sommato alla lunghezza di tubo diritto per il calcolo della
perdita del tratto;

Componenti principali: elementi separatori di tratti a cui è possibile associare


una perdita di carico (refrigeranti, ecc.), una prevalenza
(pompe) o che costituiscono un elemento terminale della
rete (serbatoi).

1.3 Componenti di linea che generano un nodo


- bocchelli ingresso / uscita
- allargamento e riduzioni
- derivazioni (a T, a Y simmetrico e non , ecc.), incluse le derivazioni
costruite con tubo su tubo e non identificate da un particolare
componente di linea
- manicotti per derivazioni piccole linee, incluse anche in questo caso le
situazioni in cui la derivazione è costruita con tubo su tubo

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APPENDICE A

1.4 Convenzioni

1.4.1 Il valore di K o di L/D del componente di linea che genera un nodo è


sommato alle resistenze del tratto in ingresso al componente di linea stesso.

Esempio 1

Tratto 1 Tratto 2

Tratto 3

Percorso 1- 2:
K del giunto a T è incluso nel tratto 1 con il valore a via diritta.

Percorso 1- 3:
K del giunto a T è incluso nel tratto 1 con il valore per la derivazione.

Esempio 2 - Cambi di sezione: riduzioni o allargamenti

Tratto 1 Tratto 2

Percorso 1- 2:
Il valore di K per allargamento appartiene al tratto 1

Percorso 2- 1:
Il valore di K per riduzione appartiene al tratto 2

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APPENDICE A

Esempio 3 - Eccezione
Il coefficiente di resistenza di un imbocco o sbocco di un tratto ad un serbatoio
(per es.) è differente a seconda che il fluido entri nel serbatoio o ne esca (il tratto
sarà nei due casi o in ingresso o in uscita).
L’imbocco può consistere in un componente di linea od essere realizzato da tubo
su serbatoio.
Sia che il fluido entri od esca dal serbatoio il valore di K dovrà essere attribuito
comunque al tratto connesso al componente principale.

1.4.2 In caso di presenza contemporanea nella banca dati dei componenti di


linea sia del valore K che di L/D, sarà automaticamente utilizzato per il calcolo il
valore di K.

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APPENDICE A

2 Formule per il calcolo della perdita di carico

2.1 Tubazioni

- Formula di Darcy

(HL)f = f(L/D)(V2/2g) dove: (HL)f (m) = perdita di carico per attrito


D (m) = diametro interno tubazione
L (m) = lunghezza tubazione
f (--) = fattore di attrito
V (m/s) = velocità media del fluido

- Numero di Reynolds
Re = V D / dove:  (m2/s) = viscosità cinematica del fluido

 (kg/ms) = viscosità dinamica del fluido

 = *  (m3/kg) = volume specifico del fluido

- Fattore di attrito
Nel caso di regime laminare del moto per Re < 2000 il fattore di attrito è calcolato
con la:
f = 64 / Re

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APPENDICE A

Nel caso di regime di transizione e regime turbolento ‘f’’ è calcolato con la


formula di Coolebrook:
1/ f = -2 log10 [2.51/(Re f) +  /(3.71 d)]

dove: f (--) = fattore di attrito


d (mm) = diametro interno tubazione
 (mm) = rugosità delle tubazioni

oppure, con ottima approssimazione con la formula esplicita di Rif. 2:


f = [2log10 ((3.24( /d)/12) + (7/Re)0.9)]-2

2.2 Perdite di carico localizzate

Il calcolo delle perdite di carico localizzate (curve, valvole ecc.) può avvenire
mediante l’utilizzo di opportuni ‘Coefficienti di resistenza’ (K), o di valori di
‘Lunghezza equivalente’ (L/D).
Viene utilizzata sempre la formula di Darcy con le seguenti notazioni:

f(L/D) = Ki dove: Ki = somma dei coeff. di resistenza di tutte le


perdite localizzate presenti nel tratto in esame.
Oppure:
f(L/D) = fT(L/D)i dove: (L/D)i = somma dei valori di lunghezza equivalente
di tutte le perdite localizzate presenti nel tratto in esame.
fT = coefficiente di attrito per moto assolutamente
turbolento. Calcolato come in precedenza ma per
Re > 105 (Es. Re = 108).

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APPENDICE A

2.3 Per ogni tratto comprensivo di tubazioni a canna diritta e di resistenze


localizzate la perdita di carico è allora calcolata come:

(HL)f = [ f(L/D) + Ki + fT(L/D)i] (V2/2g)

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APPENDICE A

3 Formule varie

3.1 Coefficienti di resistenza K per contrazioni e allargamenti

Legenda:  = inclinazione totale cono della riduzione


d1 = diametro minore
d2 = diametro maggiore
 = d1/d2

Contrazione brusca e graduale  <= 45° K2= 0.8 sin(/2)(1-2) / 4


 <180° K2= 0.5 (1-2)sin(/2) / 4

Allargamento brusco e graduale  <= 45° K2= 2.6 sin(/2)(1-2)2 / 4


 <180° K2= (1-2)2 / 4

3.2 Calcolo pressione

P (bar) = H (m.c.f.) / ((1.01972 * 10000) * (m3/kg))

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APPENDICE A

Riferimenti

Rif.1 "ASHRAE HANDBOOK FUNDAMENTALS” - Ed. 1997

Rif.2 "Calculating two-phase pressure drop" Chemical Engineering - Sep. 7, 1981.

Rif.3 “Flow of fluid - SI Units" 1980 Technical paper No. 410, Crane Co. New York

Rif.4 “Handbook of hydraulic resistance" I. E. IDEL'CHIK, 2nd edition

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