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La disforia di genere è una condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria
identità di genere diversa dal proprio sesso.

● Il sesso è l'insieme di tutte le caratteristiche biologiche che contraddistinguono l'essere femmine o l'essere maschi (sesso
biologico): i cromosomi sessuali (XY per i maschi e XX per le femmine), le gonadi (testicoli per i maschi e ovaie per le
femmine), i genitali esterni e i caratteri sessuali secondari (sviluppo delle mammelle, presenza di peli sul volto, timbro della
voce, etc.) che compaiono nel periodo dello sviluppo sessuale (pubertà).


Il genere si riferisce a caratteristiche dipendenti da fattori culturali, sociali, psicologici che definiscono comportamenti
considerati tipici per l'uomo e per la donna. Il sentire di appartenere intimamente all'uno o l'altro genere costituisce l’identità di
genere.

● Per la maggior parte delle persone il sesso biologico e l'identità di genere coincidono. Per altre, l'identità di genere è diversa
dal sesso biologico; alcune persone, per esempio, si sentono/vivono come una donna, ma sono di sesso biologico maschile;
altre, si sentono/vivono come un uomo ma sono di sesso biologico femminile; altre ancora, sentono di non appartenere a
nessuno dei due generi maschile e femminile.
l termine transgender sta proprio ad indicare quelle persone con un'identità di genere diversa dal
sesso biologico: per esempio una persona che nasce maschio, ma che si sente donna (o
viceversa). La condizione per cui una persona ha un’identità di genere diversa dal sesso biologico
si chiama anche incongruenza di genere. L’incongruenza di genere non è una malattia. Questa
condizione nell'ultima edizione (undicesima) della Classificazione statistica internazionale delle
malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD-11) è stata tolta dal capitolo delle malattie mentali ed
è stata inserita in un nuovo capitolo, quello della salute sessuale. La contraddizione tra il sesso
biologico e l'identità di genere può condurre ad una condizione di profonda sofferenza, ansia,
depressione e/o difficoltà di inserimento in ambito sociale, lavorativo o in altre importanti aree,
chiamata appunto disforia di genere, così come definita nella quinta edizione del manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5 - American Psychiatric Association. Diagnostic
and statistical manual of mental disorders: 5th edition). Tale disagio riguarda, ad esempio quelle
persone che decidono di intervenire sul proprio corpo per renderlo più simile a come si sentono
attraverso trattamenti ormonali e/o chirurgici, desiderando una femminilizzazione (da maschio a
femmina, male to female, MtF) o una mascolinizzazione (da femmina a maschio, female to male,
FtM) del proprio corpo.

Sono disponibili delle terapie per aiutare le persone con disforia di genere. Queste cure sono
individuali: ciò che può alleviare le sofferenze di una persona può essere diverso da ciò che è
utile ad un’altra. Ad esempio, in alcuni individui, può essere sufficiente modificare il proprio ruolo
di genere (termine che indica tutto ciò che una persona dice o fa per indicare agli altri o a sé
stesso il grado della sua femminilità, mascolinità o ambivalenza) tramite l'eventuale supporto da
Sono disponibili delle terapie per aiutare le persone con disforia di genere. Queste cure sono
individuali: ciò che può alleviare le sofferenze di una persona può essere diverso da ciò che è
utile ad un’altra. Ad esempio, in alcuni individui, può essere sufficiente modificare il proprio
ruolo di genere (termine che indica tutto ciò che una persona dice o fa per indicare agli altri o
a sé stesso il grado della sua femminilità, mascolinità o ambivalenza) tramite l'eventuale
supporto da parte dello psicologo e/o del medico psichiatra. Altre persone, invece, al fine di
ridurre la propria sofferenza hanno necessità di modificare il proprio corpo attraverso
trattamenti ormonali e/o chirurgici.

In generale, la prevalenza della disforia di genere negli adulti (>18 anni) è di 0.005-0.014% per
le persone con sesso biologico maschile e 0.002-0.003% per le persone con sesso biologico
femminile (Zucker KJ 2017). La disforia di genere, quindi, è più frequente nella forma MtF con
un rapporto maschio/femmina di circa 3:1.
Nei bambini sotto i 12 anni, il rapporto maschio/femmina va da 3:1 a 2:1; mentre negli
adolescenti, oltre i 12 anni, il rapporto maschio/femmina è di circa 1:1.7 (Zucker KJ 2017).
La disforia di genere è una condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire
la propria identità di genere diversa dal proprio sesso.
La disforia di genere si manifesta con malessere e disagio profondo nei confronti del proprio corpo, sentito come
estraneo; lo stesso senso di estraneità viene provato per i comportamenti e gli atteggiamenti che sono tipici del
proprio sesso, all'interno del quale la persona non si riconosce.
● Il genere si riferisce a caratteristiche dipendenti da fattori culturali, sociali, psicologici che definiscono
comportamenti considerati tipici per l'uomo e per la donna. Il sentire di appartenere intimamente all'uno o
l'altro genere costituisce l’identità di genere.
● Per la maggior parte delle persone il sesso biologico e l'identità di genere coincidono. Per altre, l'identità di
genere è diversa dal sesso biologico; alcune persone, per esempio, si sentono/vivono come una donna,
ma sono di sesso biologico maschile; altre, si sentono/vivono come un uomo ma sono di sesso biologico
femminile; altre ancora, sentono di non appartenere a nessuno dei due generi maschile e
femminile.Questa condizione nell'ultima edizione (undicesima) della Classificazione statistica
internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD-11) è stata tolta dal capitolo delle malattie
mentali ed è stata inserita in un nuovo capitolo, quello della salute sessuale.
● Sono disponibili delle terapie per aiutare le persone con disforia di genere. Queste cure sono individuali:
ciò che può alleviare le sofferenze di una persona può essere diverso da ciò che è utile ad un’altra. Ad
esempio, in alcuni individui, può essere sufficiente modificare il proprio ruolo di genere (termine che indica
tutto ciò che una persona dice o fa per indicare agli altri o a sé stesso il grado della sua femminilità,
mascolinità o ambivalenza) tramite l'eventuale supporto da parte dello psicologo e/o del medico psichiatra.
Altre persone, invece, al fine di ridurre la propria sofferenza hanno necessità di modificare il proprio corpo
attraverso trattamenti ormonali e/o chirurgici .

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