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1.

THE DISCOVERY AND THE FIRST MACHINE

Quando nasce la prima macchina elettrica? Per scoprirlo è necessario risalire agli anni ’30 dell’Ottocento,
quando l’imprenditore scozzese Robert Anderson ideò la prima vera e propria carrozza senza cavalli:
la prima carrozza elettrica (1832-1839). Negli stessi anni, più precisamente nel 1835, il Professore
olandese Sibrandus Stratingh iniziò a progettare il primo modello di auto elettrica, di seguito realizzato dal
suo collaboratore Cristopher Becker.

All’inizio del Novecento si sperimentò una prima forma di mobilità sostenibile a tutti gli effetti: si trattava di
un car sharing di vetture elettriche nelle principali città europee che permetteva di noleggiare per un
determinato periodo di tempo il veicolo per spostarsi in città.

I veicoli elettrici tradizionali, pur avendo un’autonomia di circa 50 km/h e toccando velocità non superiori ai
40 km/h, risultavano perfetti per la circolazione urbana ed erano la prima scelta di borghesi e ceti abbienti.
Per quale motivo? Per la loro semplicità di guida, il bisogno scarso di manutenzione e la loro silenziosità.
Inoltre, proprio grazie alla semplicità di guida senza paragoni, le auto elettriche furono etichettate come
veicoli perfetti per il genere femminile.

2. DEFECTS AND THE ABANDOMENT OF ELECTRIC

A partire dagli anni ’20 del Novecento la continua innovazione tecnologica e la scoperta di nuovi giacimenti
petroliferi (con conseguente abbassamento del prezzo della benzina) portò alla ribalta i veicoli a benzina.

Inoltre, in questi anni una serie di fattori giocarono a favore dello sviluppo delle auto a combustione interna
rispetto a quelle elettriche:

Le marmitte delle auto a benzina furono silenziate con silenziatori appositamente creati;

La diffusione del motorino di avviamento elettrico sostituì la scomoda accensione con manovella;

L’introduzione del radiatore risolse il problema del surriscaldamento.

In seguito, le auto a benzina registrarono un ulteriore sviluppo positivo grazie all’introduzione del motore a
scoppio e alla produzione in serie. Dopo questi sviluppi, le auto elettriche non riuscirono più a competere
con le prestazioni di quelle a benzina e divennero veicoli “di nicchia”: infatti, la macchina elettrica era
utilizzata per lo più all’interno di settori particolari nei quali la velocità non risultava prioritaria.

3. THE RECOVERY

Le auto elettriche tornano sulla scena internazionale negli anni ’60-’70 del Novecento grazie alle sempre più
assidue battaglie dei movimenti ecologisti e grazie alla crisi petrolifera che portò all’aumento dei prezzi
della benzina. Proprio per questo, le principali case automobilistiche internazionali iniziarono a lavorare al
miglioramento delle vetture elettriche. Ma, il problema della scarsa autonomia delle batterie non permise
alle macchine elettriche di mettere in discussione il primato di quelle a combustione interna.

Anche negli anni ’90 la mobilità elettrica risultò protagonista di molte iniziative in quanto la crisi petrolifera
costante e il cambiamento climatico.

L’interesse per la mobilità sostenibile ed elettrica fu rinnovato in modo importante all’inizio degli anni
2000: infatti, durante il nuovo millennio le tematiche climatiche hanno ricoperto un ruolo sempre più
centrale a causa dei danni causati all’ambiente da combustibili fossili e gas serra.
4. THE POLLUTIONAND THE ECO GREEN

Secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto della ong Transport & Environment, il peso dell’estrazione di
minerali come il litio, il nickel e il cobalto, utilizzato per i veicoli elettrici, è
assolutamente inferiore all’impatto ambientale di un veicolo tradizionale.

Per quanto riguarda il clima, il veicolo elettrico richiede il 58% in meno di energia rispetto un’auto a benzina
nel corso della loro vita. Per le auto a combustione il grosso delle emissioni di Co2 viene emesso durante
l’uso, mentre per l’elettrica durante la produzione delle batterie. Anche nel caso peggiore, dunque, le auto
elettriche sono più convenienti.

La produzione delle batterie aumenta in media del 25% l’anno. Tra 10 o 15 anni ci sarà una drammatica
quantità di batterie da smaltire. Esse contengono molti elementi inquinanti, come il cobalto, il nickel e il
manganese, più complessi da smaltire rispetto alle batterie tradizionali.

L’Unione Europea sta pensando ad una direttiva che obbligherà tutti i grandi produttori delle e-car a
garantire il riciclaggio totale delle batterie. Per ora solo il 5% delle batterie sarebbero riciclate dai
costruttori.

5. COSTS

Per effettuare un confronto tra i costi effettivi di una macchina elettrica e dell’equivalente modello a
combustione tradizionale è opportuno considerare un periodo di 10 anni, aggiungendo al costo di acquisto
iniziale i costi legati a:

carburante

manutenzione

bollo

eventuali altre tasse

Se includiamo tutti questi elementi, già oggi il costo complessivo di una auto elettrica è equivalente a quello
di un’auto a combustione interna e ci si attende che nei prossimi anni diventerà molto più basso,
considerando in particolare la discesa del costo delle batterie in ragione degli effetti di scala e dello
sviluppo e ottimizzazione tecnologica.

6. TESLA

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La storia di Tesla Motors ha origine non molti anni fa: la fondazione risale al 2003 a San Carlos in California,
da parte di Elon Musk e J.B. Straubel. Il nome è un chiaro omaggio all'inventore Nikola Tesla, l'obiettivo
dichiarato, la creazione di veicoli elettrici ad alte prestazioni per il mercato di massa. L'azienda è di fatto
l'ambiziosa scommessa di un gruppo di giovani (sempre relativamente parlando: anche per loro è arrivato il
momento degli “anta”) della Silicon Valley sulla mobilità futura: gli investimenti iniziali arrivano dal
cofondatore di PayPal Elon Musk, che diviene presidente di commissione della Tesla, guidando le prime
sfide dell'azienda e coinvolgendo partner della VantagePoint Venture. In seguito, si aggiungono ulteriori
finanziamenti da parte dei fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page, e dall'ex-presidente di eBay Jeff
Skoll: il gotha della tecnologia mondiale sembra credere nella Tesla.
Il primo veicolo prodotto dalla Tesla Motors è una roadster spartana e leggera: un'elettrica da
divertimento, quindi. L'auto ha un'autonomia di 340 km e prestazioni molto brillanti: la presentazione è del
2006, la produzione viene avviata nel 2008. Segue poi la Model S, berlina distribuita dal 2012 in Nord
America e poi anche in Europa e in Asia. Nel 2016 arriva la Model X, presentata al Salone di Detroit del 2013
- un mix di una suv e di un minivan - e poi una berlina, la Model 3, più piccola e meno costosa della S, e la
Model Y.

Buona parte del know-how automobilistico iniziale della Tesla era di provenienza Lotus, il cui centro stile ha
firmato la Roadster (includendo in essa alcuni componenti della Elise, come il telaio); per i motori elettrici,
la Tesla ha sviluppato varie tecnologie brevettate AC Propulsion, ma nel 2019 Musk ha reso pubblici i
brevetti, portando nell'auto uno sviluppo simile a quello informatico a sorgente aperta.

(2) wikipedia
La società fu fondata il 1º luglio 2003 da Martin Eberhard e Marc Tarpenning. I fondatori decisero di avviare
questa attività dopo che General Motors aveva richiamato e distrutto le sue auto elettriche EV1 nel 2003.
Nel 2004 Elon Musk entrò a far parte della società come investitore principale. La prima auto prodotta
dall'azienda fu la Roadster, un veicolo completamente elettrico, basato sul pianale della Lotus Elise. La
scocca e gran parte dei componenti erano prodotti dalla Lotus Cars nello stabilimento
di Hethel in Inghilterra e spediti nella fabbrica Tesla in California per l’assemblaggio finale. L'autonomia
della Roadster è di 340 km ed è stata la prima automobile di produzione a utilizzare batterie con celle agli
ioni di litio. Tra il 2008 e il 2012, Tesla ne ha vendute circa 2 500 in tutto il mondo. In occasione del quinto
anniversario dell'azienda, Elon Musk fu nominato CEO.

Nel 2014 con l'intenzione di abbassare il costo delle proprie batterie, Tesla iniziò la costruzione della Giga
Nevada, un enorme stabilimento situato nei pressi di Reno, nello stato del Nevada, in cui vengono realizzati
le batterie e i motori per le auto elettriche e i sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili
denominati Powerwall, Powerpack e Megapack. Il 12 giugno Tesla rese pubblici i propri brevetti, cercando
così di stimolare chiunque a progredire nello sviluppo dei veicoli elettrici. Nel 2015 Tesla acquistò l'azienda
Riviera Tool con sede nel Michigan, specializzata in stampi per l'industria automobilistica. Nel settembre
dello stesso anno iniziarono le consegne della Model X. Le vendite globali di Model S hanno raggiunto le
100 000 unità nel dicembre 2015.

Il 31 marzo 2016 fu presentato un nuovo modello, la Model 3, di cui Tesla ricevette già 325 000
prenotazioni nella sola settimana successiva. Il 1º agosto Tesla acquistò per 2,6 miliardi di dollari
l'azienda SolarCity, specializzata nella produzione di moduli fotovoltaici e accumulo di energia da fonte
solare. Nel novembre del 2016, Elon Musk dichiarò di aver acquisito la società tedesca Grohmann
Automation, che opera in sistemi di produzione automatizzata.

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