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Norme tecniche dei luoghi di

lavoro
La normativa sulla tutela della salute e igieni dei lavoratori , come è
noto, si sviluppa in Italia fin dal 1800.
E’ nel 1895 che a Milano so svolge il primo congresso nazionale per lo
studio delle malattie professionali
Negli anni 50, in relazione a quanto disciplinato della Costituzione art.
87,vengono emanati i seguenti decreti :
• DPR 547 del 27 Aprile 1955 – Norme di prevenzione degli infortuni
sul lavoro,
• DPR 302 del 19 Marzo 1956 – Norme di prevenzione degli infortuni
sul lavoro integrative di quelle generali emanate con il DPR 547/55 -
Esplosivi
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
• DPR 164 del 07 Gennaio 1956 – Norme di prevenzione degli
infortuni sul lavoro nelle costruzioni
• DPR 303 del 19 Marzo 1956 – Norme generali di IGIENE sul
lavoro
• D. M. 28/07/1958 - 12/03/1959 - 22/04/1963 – Presidi medico-
chirurgici e farmaceutici aziendali
• D.P.R. n. 524 del 8/06/1982 - Attuazione della direttiva (CEE) n.
77/576 per il ravvicinamento delle disposizioni legislative,
regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di
segnaletica di sicurezza sul posto di Iavoro e della direttiva (CEE) n.
79/640 che modifica gli allegati della direttiva suddetta.
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
• D.Lgs. n. 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE
concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza
e/o di salute sul luogo di lavoro
• La ex Legge 05/03/1990, n. 46 - Norme per la sicurezza degli
impianti, oggi sostituita dal D. L.gs. 37/08
• D.Lgs. n. 277 del 15/08/1991 - Attuazione delle direttive n.
80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n.
88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi
derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il
lavoro, a norma dell'art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212.
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
D.Lgs. n. 475 del 04/12/1992 - Attuazione della direttiva 89/686/CEE
del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle
legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione
individuale.
D . L.gs .n.10 del 02/01/1997-Attuazionedelledirettive93/68/CEE,
93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione.

Statuto dei lavoratori Legge 20/05/1970, n. 300 -Norme sulla tutela


della libertà e dignità del lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività
sindacale nel luoghi di lavoro e norme sul collocamento.
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
D. M. del 16/02/1982 abrogato dal DPR 15/011 Regolamento recante
semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione
degli incendi-
Modificazioni del D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione
delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi
D. M. del 27/03/1985 - Modificazioni al decreto ministeriale 16 febbraio
1982, contenente l'elenco dei depositi e industrie pericolose soggetti alle
visite e controlli di prevenzione incendi
D. M. del 30/10/1986 - Modificazione al decreto ministeriale 27 marzo
1985 recante modifiche al decreto ministeriale 16 febbraio 1982
contenente l'elenco dei depositi e industrie pericolosi soggetti alle visite e
controlli di prevenzione incendi
D. M. del 10/03/1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
Il DPR 151/2011, che tra gli altri abroga il DPR n° 37 del 12 gennaio
1998 e il Decreto del Ministro dell’interno in data 16 febbraio 1982,
introduce sostanziali novità, ridefinendo i procedimenti di prevenzione
incendi e l’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli dei Vigili
del fuoco. Le attività soggette, rispetto a quanto fino ad oggi disposto
con Decreto 16 febbraio 1982, vengono suddivise in tre categorie:
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
Attività di cui alla Categoria B

Le attività mediamente complesse

Soggette a valutazione progetto dai VVF

“Segnalazione Certificata di Inizio Attività”


Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
Attività di cui alla Categoria C

le attività complesse

Soggette a valutazione progetto dai VVF

“Segnalazione Certificata di Inizio Attività” Vista in azienda dal comando


VVF
Norme tecniche dei luoghi di
lavoro
Altre novità

Il rinnovo di conformità antincendio quinquennale

Si produce una perizia tecnica su modulo predisposto


dal Ministero per attestare che nulla è mutato

I tecnici abilitati sono solo quelli di cui al DM 818/84


articoli 1-2 del DM 8/03/1985

Tecnici abilitati ad emettere le certificazioni


Salubrità degli ambienti di
lavoro
Salubrità degli ambienti di
lavoro
A meno che non ricorrano particolari esigenze tecniche, è vietato adibire al
lavoro locali chiusi interrati o seminterrati.

L’organo di vigilanza ( ASL) può concedere, attraverso l’istituto della


deroga, l’utilizzo di locali seminterrati per accogliere attività:
- che non siano classificate insalubri ai sensi della
vigente normativa;
che non diano luogo ad emanazioni nocive e non espongano i
lavoratori a temperature eccessive;
che non siano di tipo didattico
Salubrità degli ambienti di
lavoro

L’altezza e la superficie per addetto variano in funzione della


destinazione d’uso dell’ambiente

Quali sono le buone tecniche di progettazione degli spazi?

Allegato IV del TU 81/08


Salubrità degli ambienti di
lavoro
Altezza e Superficie
Salubrità degli ambienti di
lavoro
Il microclima
Ambiente Altezza minima (m) Sup./addetto ottimale
(m2)

Aula 3,00 9 - 2,0


Auditorio (aula magna) 4,20 (se il soffitto è 0,6 -1,1
inclinato 2,40 nella parte
più bassa)
Laboratorio 3,00 Didattico 2,3 -4,6
Ricerca 11,8-17,6
Studio(ufficio ) 2,70 0,6 - 7,00
Biblioteca 3,00 1,1 -2,6
Salubrità degli ambienti di
lavoro
Il comfort termico è definito come la condizione mentale in cui viene
espressa soddisfazione per l’ambiente termico e, sul piano tecnico, è
identificato con la neutralità termica e cioè lo stato in cui il soggetto non
esprime preferenza né per ambienti più caldi né per ambienti più freddi.
Salubrità degli ambienti di
lavoro
Inquinamento indoor
Salubrità degli ambienti di
lavoro
A meno che non sia richiesto dal tipo di attività, gli ambienti devono
essere provvisti di sufficiente luce naturale.
Il requisito si ritiene convenzionalmente soddisfatto se gli ambienti
sono dotati di serramenti esterni vetrati. Per le nuove costruzioni, ad
esempio, la superficie minima di queste aperture deve essere 1/8 della
superficie di calpestio del locale
I luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentono
una illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la
salute e il benessere dei lavoratori
Salubrità degli ambienti di
lavoro

I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a


rischi in caso di guasto dell'illuminazione artificiale, devono disporre di
una illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità.
Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale
devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia e di
efficienza.
Salubrità degli ambienti di
lavoro

I luoghi di lavoro devono poter garantire l’accessibilità e/o la visitabilità di


uno spazio pubblico nell’eventualità che siano presenti persone con ridotta
o impedita capacità motoria o sensoriale (personale dipendente, studenti,
visitatori ecc.).␣
Per accessibilità si intende la possibilità di raggiungere l'edificio e le sue
singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne
spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.␣
Per visitabilità si intende la possibilità di accedere agli spazi di relazione e
ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di
relazione gli spazi dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il
cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta.
Salubrità degli ambienti di
lavoro
Salubrità degli ambienti di
lavoro

Devono essere previsti spogliatoio per il personale divisi per sesso e


corredati di bagno e docce sufficienti e armadietti sporco pulito

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